C’è chi per ironizzare definisce il sushi “il cibo tipico di Milano”. Eppure sui dolci Milano è rimasta a lungo off limits per il Sol Levante. Almeno fino a quando ha aperto questa pasticceria.
A Milano la PASTICCERIA GIAPPONESE
# Hiromi Cake e i suoi dolci nipponici
Credits: @hiromicakemilano Hiromi Cake Milano
Lo staff di questa pasticceria, interamente al femminile, ha un grande sogno: quello di far conoscere il proprio locale in tutto il mondo. Intanto si possono vantare di essere stata la prima pasticceria del sol levante aperta in Italia. Si chiama Hiromi Cake e si trova in viale Coni Zugna, 52, zona Solari. La scelta del nome non è stata casuale: Hiromi è un nome comune in Giappone ed è così che si chiama l’anziana pasticcera di Osaka a cui la fondatrice, Machiko Okazaki, era molto legata. Inoltre, in questo caso, Hiromi esprimere la delicatezza con cui i dolci vengono preparati in laboratorio.
Il locale Cake propone una vasta scelta di dolci nipponici, che si possono o mangiare direttamente sul posto oppure ordinarli e riceverli a casa grazie al servizio di delivery. Tra le specialità della casa ci sono i mochi, i tipici dolcetti di riso dalla consistenza morbida e gommosa, declinati in vari modi: al sesamo, ai fagioli rossi, al matcha, al miso, allo yuzu e a tanti altri gusti.
# Dorayaki, dolcetti al matcha ma anche pranzi e aperitivi
Credits: @hiromicakemilano Hiromi Cake Milano
Hiromi Cake è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20 e il locale è particolarmente riconoscibile: tra arredi e pareti i colori dominanti sono il turchese e il bianco. Chi ci è stato racconta che quello che colpisce, ma che non stupisce, è l’ordine quasi maniacale tipico della cultura nipponica che si nota anche nella disposizione dei dolci.
Credits: @hiromicakemilano Hiromi Cake Milano
Hiromi Cake ha aperto a Milano verso la fine del 2019, poco prima della pandemia. Tra le sue preparazioni si trovano anche i Dorayaki, simili ai pancake, proposti in 9 versioni, e gli innovativi Yougashi, ricette occidentali rivisitate in stile giapponese. Ma ci sono anche tantissimi dolcetti a base di matcha. In più, negli anni Hiromi Cake ha allargato la sua produzione: ora infatti vende anche biscotti e marmellate artigianali (tra i gusti ci sono prugna gialla, prugna rossa e sesamo o albicocca yuzu & cocco). E a completare l’offerta, ha deciso di proporre anche il salato: a pranzo, cena e orario aperitivo si possono infatti gustare anche alcuni piatti tipici.
C’è chi ha la Love Boat, chi il Tunnel of Love, chi il Red Light District. Milano potrebbe avere un Love Parking, un parcheggio fatto apposta per fare l’amore. Questa la proposta in un comune alle porte della città. Queste le motivazioni.
Il LOVE PARKING: alle porte di Milano il PARCHEGGIO dell’AMORE?
# Pioltello sarà il “paese dell’amore”?
Credits: ilgiorno.it Pioltello
Pioltello si candida come paese dell’amore. O, meglio, come parcheggio per fare l’amore. Questo il progetto presentato da una cittadina durante la riunione in Comune per il bilancio partecipativo. Se approvato dall’assemblea il progetto potrebbe ricevere i finanziamenti necessari, stimati in circa 100mila euro, per fare nascere un “love parking”, il parcheggio più piccante d’Italia.
“Finalmente una zona dove chi vuole può appartarsi”, motiva così la sua proposta la donna di Pioltello a MilanoToday, “invece di invadere le strade o le aree di sosta che poi vengono lasciate piene di preservativi usati per terra e giornali che sono serviti per tutelare la privacy”.
# Il progetto: 30 box a chiusura automatica al prezzo di 3 euro all’ora
BreraLuciRosse
Secondo il progetto presentato, la struttura prevede circa 30 box lunghi cinque metri e larghi tre. Per tutelare la privacy ci sarebbero stalli separati l’uno dall’altro con teli di 4 metri di altezza, distributori di profilattici oltre alla chiusura automatica “in grado di garantire riservatezza assoluta”, ha spiegato l’ideatrice.
Si sono immaginati anche gli orari di accesso: dalle 18 alle 2 dal lunedì al giovedì e dalle 18 alle 4 dal venerdì alla domenica. Come un parcheggio privato avrebbe un costo di utilizzo:un ticket acquistabile online di “5 euro per la prima ora e di 3 per le successive”.
E se rilanciassimo: dove costruire a Milano un quartiere dell’amore?
# Un quartiere a luci rosse a Milano: dove potrebbe essere
Paesi come l’Olanda, la Francia e il Giappone lo hanno nelle città più importanti: Amsterdam, Parigi, Tokio. Ma a Milano, dove potrebbe essere collocato un quartiere a luci rosse?
Un’idea potrebbe essere Brera, dove una volta c’erano le case chiuse. Nella zona dell’arte, si può immaginare un quartiere a luci rosse elegante, più sobrio e raffinato rispetto agli altri modelli esistenti al mondo.
Se colorare di rosso il cuore di Milano può avere un senso per la tradizione ma meno per la Milano di oggi e, soprattutto, per i prezzi delle case, ha più senso puntare al di fuori della circonvallazione. Tipo? Due le possibili opzioni che trovi qui:
In zona Colonne, c’è una via che è stata convertita nella via del vintage.
La VIA del VINTAGE di Milano: 5 negozi old fashion nella strada
# La via dal fascino borghese che ricorda la vecchia Milano
Credits: @cavallienastri Cavalli e Nastri
Per questa strada si può incontrare qualche signora vestita a punto in cerca di un abito che le ricordi la sua giovinezza oppure una giacca elegante da indossare. Ma anche ragazze e ragazzi appassionati di moda e con tanta voglia di sperimentare look innovativi che uniscono il vintage a capi più contemporanei. Siamo in via Giacomo Mora, una via che si riempie nell’ora dell’aperitivo grazie ai suoi bar come il Bar Cuore o il Berlin, ma che in generale sprizza di vita e eleganza. Ricorda quel fascino borghese e un po’ bohémien della vecchia Milano e intanto la ribattezziamo anche come la via del vintage: sì perché qua ci sono ben 5 negozi dove comprare abiti second hand e non solo. Ecco quali sono.
# Bivio Milano, abiti vintage di moda e qualità
Credits: biviomilano.it Bivio Milano
In via Mora 4 e in via Mora 14 ci sono due dei cinque negozi della via del vintage. Stesso marchio ma target differenti, si tratta infatti di due negozi di Bivio Milano, uno dedicato ad abiti maschili (al numero civico 14) e l’altro a quelli femminili (al numero 4). Con un concept smart e innovativo che ruota attorno al concetto di sostenibilità, nei negozi di Bivio Milano non solo si possono acquistare abiti vintage di tutti i tipi ma, se per caso qualcuno ha l’armadio da svuotare e capi ancora in ottimo stato, da Bivio Milano si possono rivendere. Aperto nel 2013, nel negozio si vendono abiti esclusivamente attuali, di moda, in ottime condizioni e di qualità. Il marchio non si trova solo in via Giacomo Mora, ma ha anche un altro negozio in zona Porta Venezia.
# Cavalli e Nastri, il pioniere del second hand
Credits: @cavallienastri Cavalli e Nastri
Cavalli e Nastri è uno dei più celebri negozi vintage di Milano, pioniere della moda second hand. La sua creatrice Claudia Jesi, infatti, segue la moda proponendo abiti usati dal 1970. Oltre ad un negozio a Brera, gli altri due locali di Cavalli e Nastri si trovano proprio nella via del vintage di Milano. Uno, quello in via Mora 12, è uno spazio ampio e accogliente, come si definiscono loro stessi, un po’ boutique e un po’ boudoir. Qui si possono comprare capi vintage di ogni tipo, principalmente quelli di moda tra gli anni ’20 e ’90 del Novecento, ma non solo. Antiquariato, pizzi, merletti, kimono in seta, abiti di alta sartoria e maglioni fatti a mano sono le chicche di questo negozio. E in via Mora 3 c’è invece il locale dedicato agli abiti da uomo, qui si possono trovare completi di Dolce & Gabbana, cravatte in seta, Blazer anni Settanta, camicie dalle fantasie particolari e addirittura panciotti con le stampe di Fornasetti. In più c’è una selezione ricercata di oggetti di arredamento, design e modernariato.
# Groupies Vintage, l’usato più cool di Milano
Credits: @groupiesvintage Groupies Vintage
E l’ultimo dei cinque negozi vintage della via, il più cool tra tutti, è Groupies Vintage. Una volta entrati nel locale di via Mora 12 si viene catapultati indietro nel tempo e si noteranno abiti provenienti da luoghi nonché periodi storici ben diversi tra loro. Il punto forte di Groupies è poi il tocco personale che dal 2011 dà la sua proprietaria Alice. Un arredamento curato ad hoc, musica a tema, ma soprattutto diversi capi da lei personalizzati. Altro punto forte di Groupies è certamente la vendita al kilo dei suoi abiti.
Nelle ultime settimane è esplosa mediaticamente la questione del caro affitti a Milano, con il Sindaco di Lodi che si è fatto avanti tendendo una mano a giovani e studenti delle università milanesi che non riescono a sostenere i costi troppo alti per vivere sotto la Madonnina. Anche a Milano ci sono quartieri che offrono soluzioni più a buon mercato. Eccone alcuni alla portata di quasi tutti. Foto Cover: @everysinglestreetmilan IG
STUDENTI e LAVORATORI: le ZONE più ECONOMICHE dove vivere a Milano
# Affori e Bovisa: affitti a 19 euro al mq
Credits: @pontir Politecnico Bovisa oggi
Il magazine newsmondo.it ha confrontato le quotazioni medie delle locazioni sui principali portali immobiliari per individuare le zone più accessibili della città per studenti, giovani e lavoratori.
Partiamo da nord, dalla zona che comprende i quartieri di Affori e Bovisa. Rispetto al passato il prezzo al mq per gli affitti è in crescita ma comunque rimane accessibile a una larga fascia della popolazione attestandosi a poco meno di 19 euro. Perfetta per gli studenti del vicino Politecnico, la zona è servita dal passante alla fermata di Bovisa, dalla stazione di Affori FN e da due della linea metropolitana M3.
Per risparmiare ancora di più ci si deve spostare ad est, in zona Forlanini. Nonostante l’arrivo della metropolitana M4 che ne ha migliorato l’accessibilità con due fermate che servono direttamente il quartiere, oltre al capolinea di Linate, i prezzi si aggirano su un massimo di 17,5 euro al mq per un appartamento in affitto. Per arrivare in centro c’è anche il tram. Per lo sport e il tempo libero c’è il Parco Forlanini e il Centro Sportivo Saini.
# Bisceglie, Baggio, Olmi: affitti a 16,5 euro al mq
Credits Andrea Cherchi – Chiesa di Baggio
Per scendere ancora di prezzo andiamo ad ovest, nell’area compresa tra Bisceglie, Baggio e Quartiere degli Olmi a ridosso della Tangenziale Ovest e ai confini amministrativi di Milano. Il costo delle locazioni si attesta a una media 16,54 euro al mq con un trend in crescita negli ultimi anni e che con molta probabilità crescerà ancora quando in futuro aprirà il prolungamento dellalinea M1. Ad oggi infatti la zona, distante dal centro, è servita solo da linea di bus ma ha il vantaggio di avere grandi aree verdi nelle vicinanze come il Parco delle Cave.
# Ponte Lambro e Santa Giulia: affitti a 16 euro al mq
Ponte Lambro
Arriviamo quindi all’area più economica e accessibile in assoluto di Milano, a sud-est, ricompresa tra Ponte Lambro e Santa Giulia. Per prendere un appartamento in affitto servono in media 16,22 euro al mq. I prezzi sono destinati però a salire in futuro per via della realizzazione del parte nord del quartiere di Santa Giulia, con annesso Pala Italia per le Olimpiadi 2026, e la metrotranviache metterà in connessione la M3 a Rogoredo con la M4 a Forlanini.
Arriva forse l’evento simbolo del maggio milanese: Piano City. Non solo: in piazza Duomo è di scena anche il concertone di Radio Italia. E poi concerto di due mostri sacri della musica internazionale: Paolo Conte e Peter Gabriel.
Gli appuntamenti del WEEK END: MUSICA e VINO nell’aria milanese #ToDoMilano (dal 19 al 21 maggio)
The Meteors: serata rockabilly e psychobilly al Legend Club. La band inglese è preceduta sul palco da The Snakes e The Nuclears. Alle 18.00 le guest e a seguire il main event.
Vik and the Doctors of Jive: da Fred Buscaglione a Frank Sinatra, il viaggio della band italiana è ampio. Si esibiscono al Blue Note, con la formula del doppio spettacolo alle 20.30 e 22.30.
La filosofia del coyote: l’ansia di non sentirsi amati e la voglia di una relazione, in scena nello spettacolo ideato e interpretato da Paola Giacometti. Allo Spazio Teatro Tertulliano, sipario alle 20.30.
Shocking Elsa: la storia l’icona della moda Elsa Schiapparelli, è rappresentata in scena da Maria Eugenia D’Aquino, sotto la regia di Alberto Oliva. Dal 19 al 28 maggio al Pacta Salone, il debutto è fissato alle 20.45
The Dark Side of the Moon – 50° Anniversary: un successo ininterrotto dal 1973, in scena al Teatro Nazionale. Ascolto e immersione nei suoni di questo capolavoro discografico, alle 20.45.
Piano City: dopo l’anteprima con Mika al Castello Sforzesco, arriva l’inaugurazione ufficiale, alle ore 21.00 al GAM con Wim Mertens e, a seguire, Bollani e Alessando Baricco con “Il Duello”.
Torneo di poetry slam: ogni poesia è un piccolo mondo raccontato, nella gara che Zelig organizza questo venerdì sera. Conducono Paolo Agrati, Davide Passoni e Ciccio Rigoli, sipario alle 21.00.
Diavoli in cucina: il titolo è il nome del ristorante nel quale è ambientata la piece teatrale, che chiude la stagione del Teatro Martinitt. In scena fino al 4 giugno, debutta alle ore 21.00.
Inti Illimani ft. Giulio Wilson: la band e il solista, insieme in un tour politicamente impegnato, sono al Teatro degli Arcimboldi. Inizio concerto alle 21.00.
Silent Bob and Sick Budd: duo milanese, golden boys della scena urban, che tornano insieme per una serie di spettacoli. Per la loro città, hanno scelto il Fabrique come luogo del concerto, che inizia alle ore 21.00.
#Sabato 20/5: il concertone di Radio Italia al Duomo, Paolo Conte agli Arcimboldi
Concertone in Piazza Duomo – Credits: Radio Italia
Vini per l’estate: 350 vini e il banco di degustazione, per trovare il nettare giusto da consumare nelle serate più calde dell’anno. Dalle 15.00 presso l’Hotel Principe di Savoia.
Circoloco Milano: tappa milanese del pazzo circo del DC10 di Ibiza. Dalle 16.00 alle 2.00 di notte, il Parco Esposizioni di Novegro ospita questo happening unico.
Dub on the Lake chiama Alterego: serata da ballare, sotto le stelle, al Le Jardin dell’Idroscalo. 12 ore di musica non-stop e buffet gratuito, a partire dalle ore 18.00.
Lucevan le stelle: concerto d’amore, come il tema della serata, per la Musica al Museo Bagatti Valsecchi. Giovani cantanti, accompagnati al pianoforte da Gioele Muglialdo, si esibiscono dalle 19.30 in poi.
Fantasia Corale: recital pianistico di Simone Ivaldi, ospite di Musica Al Tempio. Con Bach e Busoni nella tastiera, aspetta il pubblico alle 20.30 al Tempio Valdese.
Karima: la ex Amici torna al Blue Note Milano con il suo cavallo di battaglia, Bacharach Forever. Anche per lei doppio spettacolo, alle 20.30 e 22.30.
We Came as Romans: unica data italiana per la band USA, che propone il suo ultimo lavoro, Darkbloom. Sono live al Legend Club, con lo show delle 20.30.
Radio Italia Live Milano: il grande palco di Piazza Duomo, ospita il tradizionale maxi concerto con le stelle della musica italiana, accompagnati dalla Radio Italia Orchestra. Si esibiranno tra gli altri: Achille Lauro, Articolo 31, Lazza, Madame, Pinguini Tattici Nucleari, Tananai ed Eros Ramazzotti. Inizio alle 20.10.
Milan – Sampdoria: partita di addii, tra chi lascia la serie A e chi ha lasciato la Champions League. Al Milan, in cerca di un pass per la Champions del prossimo anno, il compito di riscattarsi dopo le brutte prestazioni delle ultime settimane. A San Siro alle 20.45.
Simone Cristicchi e Amara: Concerto Mistico per Battiato, arriva alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano. Il concerto-viaggio, inizia alle 20.45.
Zelig Hard: l’unico spettacolo che vanta 101 tentativi di imitazione e tutti più riusciti dell’originale. Oltre i limiti della comicità, alle 21.00 allo Zelig Cabaret.
Cosa volete da me: spettacolo con Alice Mangione, che si annuncia tutto all’insegna della risata. In scena al Teatro San Babila alle 21.00.
Zero Assoluto: 20 anni di carriera sono l’occasione giusta per rompere il silenzio intorno a questo duo. Successi e tanto amarcord al Fabrique, il concerto inizia alle 21.00.
Paolo Conte: il cantautore astigiano si presenta con una formazione orchestrale, nel live del 2023. In scena al Teatro degli Arcimboldi, sipario alle 21.00.
#Domenica 21/5: grigliate, cascine e Peter Gabriel
Peter Gabriel – Credits: Live Nation
Gastronomika Festival: seconda edizione del panel che mette in rete i giovani professionisti del food e del vino. Si svolge domenica e lunedì al Teatro Franco Parenti, apre alle 9.30 con la prima colazione.
Pero Art Fest: pomeriggio di arte, hobby, bancarelle, musica e street food. Diffuso tra la biblioteca, i giardini e lungo via Matteotti, nasce la prima edizione di un nuovo evento nell’hinterland ovest milanese.
Grigliata e partygames in cascina: pranzo conviviale e pomeriggio ludico alla Cascina Martesana. Il pomeriggio continua fino all’aperitivo, previsto nel parco adiacente. Appuntamento alle 12.00 in via Bertelli 44.
Al forno! Al forno!: le rivolte del pane e la celebrazione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, sono lo spunto per un’azione teatrale che ha per protagonista il pane. Dall’impasto alla cottura, 3 eventi alle 15.00, alle 16.30 e alle 18.00 al Refettorio Ambrosiano.
NoStopMI – Itinerario Lambrate: itinerario alla scoperta degli edifici più caratteristici del popolare quartiere Est di Milano. Ritrovo alle 14.40 alla Stazione di Lambrate, con partenza alle 15.00. L’itinerario è a cura di NoStopMilano e UrbanFile.
Passeggiata al Bosco in Città: percorso ad anello di 5,6 km della durata di circa due ore. Ritrovo al parcheggio di via Cascina Bellaria, la partenza è fissata per le 16.30.
Unica: esibizione di giovani talenti della danza, guidati dal primo ballerino della Scala, Mick Zeni. Lo spettacolo è atteso alle 19.30 al Teatro degli Arcimboldi.
Definitivo 3: terzo spettacolo originale per il comico napoletano Vincenzo Comunale. Dopo i titoli “provvisori” dei due precedenti, la consacrazione avverrà allo Zelig, alle ore 21.00.
Olivia Trummer ft. Nicola Angelucci: standard jazz di repertorio e brani originali, per questo duo che suona – insieme a Luciano Biondini – sul palco del Blue Note. Protagonista la musica, in un unico spettacolo che inizia alle 20.30.
James Senese: mezzo secolo di carriera, 40 anni dal suo primo disco solista, l’ex Napoli Centrale torna a Milano con un concerto che raccoglie quasi tutta la sua carriera. Suonerà con la sua band nella Sala Verdi del Conservatorio, alle ore 21.00.
Anna Oxa: puntuale come le stagioni, arriva il tour live della cantante recentemente apparsa a Sanremo. Voce Sorgente debutta alle 21.00 al Teatro Lirico – Giorgio Gaber.
Peter Gabriel: ultima delle uniche due date italiane per l’ex Genesis. Il genio inglese si esibisce al Mediolanum Forum di Assago, con inizio alle ore 21.00.
#Tutto il we: Piano City e tante degustazioni di vino
Piano City Milano – Credits: Discoradio
Piano City Milano: da un decennio per un week end le strade di Milano si affollano di artisti e pianoforti. Inaugurazione venerdì 19 alle ore 21.00 al GAM con Wim Mertens e, a seguire, Bollani e Alessando Baricco con “Il Duello”.
Info e programmaQUI.
Francia Wine Festival: tre giorni per degustare oltre 70 vini d’oltralpe, tra masterclass, workshop e abbinamenti di cibo. Succede in piazza Città di Lombardia, dalle 14 di venerdì alle 20.00 di domenica.
Giornate Trecentesche: popolare ricostruzione della battaglia di Casorate, di epoca Viscontea e ambientata nel 1300. Si svolge a Morimondo, dalla cena medievale del 19 al pomeriggio del 21 maggio.
Best Wine Stars: evento-degustazione che atterra a Milano e ci resta fino a lunedì 22 compreso. Cantine e aziende selezionate, si sfidano al Palazzo del Ghiaccio tutti i giorni, dalle 12.00 alle 21.00.
Ilva Football Club: la più grande acciaieria d’Europa e la sua squadra di calcio, amalgamate in un sogno amaro. Tramutato in scena da Usine Baug & Fratelli Maniglio, è in scena al Campo Teatrale, venerdì e sabato alle 20.30, domenica 21 alle 18.30.
Diario di un’attrice – alla ricerca di momenti di essere: ispirato al Diario di Virginia Wolfe, scritto e interpretato da Federica Bognetti, lo spettacolo prevede lo scambio di posizioni tra le due figure. In scena 19 e 20 maggio al Teatro AltaLuce, alle ore 20.30.
Alda, parole al vento: la poesia di Alda Merini, teatralizzata e musicata con leggerezza, in scena al Piccolo Teatro – Mariangela Melato. In programma sabato 20 alle ore 19.30 e domenica 21 alle 16.00.
Zitti tutti!: ce l’ha con tutto e tutti, Gigio Alberti, che passa in rassegna la vita e la biografia del tragicomico protagonista. La commedia, scritta da Raffaello Baldini, è di scena al Teatro Gerolamo sabato alle 20.00 e domenica alle 16.00.
Monza Visionaria: inizia sabato 20 e termina domenica 28, il festival alla ricerca degli angoli meno conosciuti di Monza. Tanta musica e performance diffuse, il cui programma è consultabile a questo link.
Una tendenza di questi ultimi anni è la rivoluzione nel lavoro. Smart working, settimana corta, possibilità di lavorare a intermittenza: questo sta portando a modificare la progettazione di edifici e grattacieli destinati a uso ufficio. Questo è uno dei casi più d’avanguardia.
Il GRATTACIELO diventa un “QUARTIERE VERTICALE”
# Il nuovo approccio dei luoghi di lavoro nelle città
Credits chybik-kristof – Grattacielo New York
Tutte le grandi città del mondo hanno sofferto uno svuotamento degli edifici e grattacieli ad uso lavorativo. Lo smart working è diventato ormai strutturale e molti di coloro che si spostavano ogni mattina per arrivare in ufficio rimangono a lavorare da casa. New York è forse stata quella più di tutti nel mondo ha risentito di questa situazione. In base alle ultime stime si parla di un 60% di riduzione dell’occupazione degli uffici con una perdita del valore degli immobili circostanti prossimi al 40%. Accanto a questo si è acuita la crisi abitativa per giovani e famiglie che scelgono di vivere in città.
# Il Paramount Plaz viene trasformato in un grattacielo ad uso misto dallo studio Chybik + Kristof
Credits chybik-kristof – Grattacielo come un quartiere verticale
Per trovare una soluzione a questi problemi le società e i gestori immobiliari hanno deciso di cambiare approccio sull’impostazione dei luoghi di lavori, puntando su una trasformazione in spazi flessibili, condivisibili da più aziende, adatti ad usi diversi e aperti 24 ore al giorno. L’esempio più eclatante è quello del Paramount Plaza, il grattacielo di 48 piani al 1633 di Broadway che ospita due teatri al suo interno, per il quale è in corso un progetto di trasformazione in un edificio ad uso misto da parte dello studio ceco CHYBIK + KRISTOF. L’intervento è partito dall’esterno con il recupero della struttura costruita nel 1970 con la realizzazione di un involucro esterno a doppia facciata ad alte prestazioni e schermato dai frangisole, mantenendo la facciata originale in vetro scuro, per migliorare il comfort termico.
# Un quartiere verticale con tutti i servizi di vicinato
Credits chybik-kristof – Quartiere verticale
Le planimetrie sono state studiate per essere flessibili e versatili a più utilizzi per merito anche di una struttura portante a nucleo che svincola gli spazi interni e consente ad ogni ambiente di venire smontato e rimodulato con un sistema di pareti mobili facilmente sostituibili. Si viene a realizzare una sorta di quartiere verticale con diverse tipologie residenziali all’interno del grattacielo e tutti i servizi tipici di vicinato con spazi per la collettività accessibili anche oltre l’orario di chiusura degli uffici.
Il riuso non coinvolge solo la tipologia degli spazi e dei nuovi servizi, ma anche i materiali. Per fare alcuni esempi gli elementi della facciata sostituiti vengono recuperati come elementi divisori delle cucine e i vecchi tappeti vengono sminuzzati e recuperati per creare i pannelli isolanti. Oltre alla doppia facciata esterna per la sostenibilità dell’edificio si prevedono sistemi di domotica, un sistema di ventilazione incrociata per favorire il ricambio d’aria e un impianto di recupero delle acque piovane i cima associato alla vegetazione pensile per abbattere l’effetto isola di calore.
Anche a Milano, pur in dimensione ridotta, si è assistito a questo cambio di paradigma nel modo di vivere le città e i luoghi di lavori. Si potrebbe prendere spunto da questa trasformazione per riprogettare gli edifici della città oggi solo parzialmente occupati?
Una casetta davvero insolita dove poter trascorrere il weekend. Una struttura elegante, immersa nel verde e con il tetto in vetro così da poter ammirare le stelle, ma dove si trova?
Dormire nella CASA SPERDUTA in un BOSCO a un’ora da Milano
# A Mendrisio la casetta in legno dove ammirare le stelle
A circa un’ora e venti di auto da Milano c’è una casetta letteralmente sperduta nei boschi. Ci troviamo a Momo Bellavista a Mendrisio, comune svizzero del Canton Ticino conosciuto da molti come il “Magnifico Borgo”, proprio per la bellezza del suo centro storico, per le viste che regala e in generale per l’energia che questo comune mette in tutto quello che fa. Nel territorio di Mendrisio si trova il Monte Generoso, da cui è possibile ammirare uno dei panorami più belli dell’intera Svizzera, ed è proprio nei pressi di questo monte che c’è una casetta sperduta nel bosco dove poter trascorrere la notte.
Credits: laregione.ch Momò Bellavista
Il Momò Bellavista è una struttura immersa nella natura, a circa 1200 metri di altitudine e posizionata vicino alla stazione ferroviaria Bellavista. Sì perché anche se ci si trova completamente circondati da alberi, la casetta è facilmente raggiungibile con i mezzi (basta prendere la Ferrovia Monte Generoso, fermata Bellavista). La stanza è stata costruita interamente in legno rispettando i criteri che rendono una struttura sostenibile e, inoltre, grazie alle sue vetrate, una volta entrati nella casetta si ha l’impressione di essere immersi nella natura incontaminata.
# Gli interni di Momò Bellavista
Credits: tio.ch Momò Bellavista interno
Momò Bellavista è stata realizzata nel 2021 e fa parte di “Million Stars Hotel”, il progetto svizzero di hotellerie che realizza strutture in posizioni strategiche dove poter ammirare le stelle. La casetta Momò Bellavista è infatti stata costruita a due piani: al piano terra c’è una piccola veranda dove potersi rilassare respirando la tranquillità della natura dalla sua grande vetrata, mentre il piano superiore è la camera vera e proprio. Sopra il letto c’è una vetrata che di notte permette a chi soggiorna al Momò Bellavista di addormentarsi sotto le stelle. La casetta è infine inserita in un piccolo parco dove ci sono i servizi igienici privati e delle postazioni barbecue, che possono essere usate tranquillamente.
Credits: tipress.ch Momò Bellavista interno
L’ “osservatorio notturno” di Momò Bellavista è stato voluto dalla Fondazione Monte Generoso e l’OTR, che si sono però lasciati aiutare nel progetto da alcuni architetti esperti nelle costruzioni bio. Poco distante dalla casetta c’è poi Osteria con Alloggio la Peonia, una struttura a sé ma che gestisce anche Momò Bellavista.
Credits Andrea Cherchi - Darsena e navigli dall'alto
Dall’anno di Expo in poi ci sono due zone della città che hanno segnato una vera esplosione dei prezzi, mentre nel prossimo futuro toccherà ad altri quartieri registrare una crescita sensibile. Questi dati emergono dall’ultimo report sugli affitti a Milano elaborato da Scenari immobiliari e AbitareCo. Vediamo nel dettaglio quelli più interessanti.
Le ZONE di Milano che si sono RIVALUTATE di più
# Dall’Expo i prezzi per i nuovi immobili sono saliti fino al 60% attorno a Porta Nuova e Porta Ticinese
Credits Lgraniczny-pixabay – Colonne di San Lorenzo
La crescita del prezzo degli affitti a Milano è una dinamica costante da oltre un decennio, eccetto una breve parentesi durante la pandemia, e l’ultimo report elaborato da Scenari immobiliari e AbitareCo ha restituito un’ulteriore conferma. L’analisi prende in considerazione le quotazioni tra il 2015 e il 2022. Nell’arco di questo periodo sono due le zone che hanno registrato l’aumento maggiore, quella compresa tra Jenner-Nigra e Stelvio-Lario e quella di Porta Ticinese che hanno beneficiato rispettivamente della rigenerazione di Porta Nuova e dei lavori della linea M4 con la prevista apertura delle fermate nel 2024. Per gli immobili di nuova costruzione i prezzi sono saliti del 60%, per quelli usati del 40%.
# Nel 2023 il boom di Porta Genova con una rivalutazione del 15%
Credits Andrea Cherchi – Navigazione sul Naviglio
Sempre in base allo studio sarà invece il quartiere di Porta Genova a stabilire il record di aumenti nel 2023 con una rivalutazione pari al 15%. Spostando l’orizzonte più lontano, al 2030, toccherà alla zona di Magenta-San Vittore la salita più marcata dei valori immobiliari. I motivi principali vanno ricercati nella costruzione di nuovi appartamenti, una quota rilevante dei circa 20.000 previsti in città verranno costruiti qui, e nelll’inaugurazione delle fermate della metropolitana blu attesa nell’estate2023 a San Babila e nel 2024 fino al capolinea ovest di San Cristoforo.
L’analisi di Scenari immobiliari e AbitareCo ha individuato anche alcune aree periferiche che entro il 2030 segnare una crescita sensibile dei prezzi delle abitazioni.
A nord troviamo quelle di:
Bovisa e Dergano che beneficeranno dell’ampliamento del Politecnico e della rigenerazione della Goccia, dell’intervento di Reinventing cities a Villapizzone e della riqualificazione dello Scalo Farini;
Quarto Oggiaro, Roserio e via Stephenson che riceveranno influssi positivi dalla trasformazione già in atto dell’ex area Expo nel nuovo polo scientifico-tecnologico del MIND.
Credits Wolf visualizing architecture – Aria ex-macello residenze
Credits: risanamentospa.com – Masterplan Santa Giulia
A sud i prezzi delle abitazioni saliranno Santa Giulia grazie allo sviluppo della parte del nord del quartiere, del campus della Musica e del Palaitalia, con probabili benefici anche al quartiere di Ponte Lambro.
Credits Comune di Milano – Estensione M1 Quartiere degli Olmi
A ovest sarà invece Quartiere degli Olmi a trovare beneficio dall’estensione della linea M1 di tre fermate dall’attuale capolinea di Bisceglie, oltre che per una ripresa fisiologica dei valori immobiliare che hanno registrato un calo tra il 20 e il 30% dal 2015 come successo anche nel quartiere di Ponte Lambro.
Solo lavoro e la nebbia? Macché. Milano è probabilmente la città che offre più possibilità di svago. In un sondaggio abbiamo chiesto: che cosa fai per divertirti a Milano? Queste le risposte più diffuse tra i milanesi. Foto cover: Quarto Oggiaro – Ph. @milanographies IG
A MILANO ci si DIVERTE: come i MILANESI amano trascorrere il TEMPO LIBERO
#1 A teatro
Credits antoniconteddu IG – Filarmonica della Scala
Per gli appassionati di musica classica, spettacoli e opere Milano offre una gran varietà di teatri di ogni genere. Partendo dal Teatro della Luna all’Arcimboldi, dal Nazionale al Piccolo passando per il Parenti, l’Elfo Puccini e il minuscolo Gerolamo, fino al Teatro alla Scala, solo per citarne alcuni. Il cartellone degli spettacoli è unico in Italia.
Al chiuso o all’aperto a Milano si può assistere ai concerti degli artisti italiani e internazionali più rinomati, sia di grande presa sul pubblico sia di nicchia. Al chiuso il Forum di Assago è il re indiscusso, poi troviamo il Fabrique o l’Alacatraz, all’aperto è lo Stadio di San Siro a offrire l’esperienza più coinvolgente. Negli ultimi anni si è aggiunta l’area de La Maura, fino a qualche anno fa occupata dall’ippica, e la BAM per spettacoli musicali più intimi. Nell’imminente week end di Piano City ci sono concerti praticamente ovunque in città. Last but not least Piazza del Duomo che da 10 anni mette in scena il concerto di Radio Italia Live con le superstar del pop tricolore.
#3 Godersi la città la mattina presto
Credits Andrea Cherchi – Skyline Milano alba
L’alba, quando la maggior parte delle persone è ancora a letto e la città si deve ancora svegliare, è un momento molto amato per godersi Milano, specie il sabato o la domenica mattina. Unsilenzio quasi surreale, tra lo sferragliare dei tram, qualche auto e altri temerari che sfidano le prime luci del giorno. Per vedere sorgere il sole sulla città si può salire sul Monte Stella o sulla Collina dei Ciliegi.
Se il derby di Champions tra Inter e Milan è una cosa che capita di rado, quello del 2023 è stato il terzo della storia, quello di campionato capita due volte all’anno. In questo caso il divertimento, misto a tensione, prevale nei tifosi di neroazzurri e rossoneri in base all’esito della partita ma è comunque sempre un’esperienza da provare almeno una volta. Così come un match serale di Champions o uno dei big match di campionato: spesso lo spettacolo più bello lo si vede sulle tribune. Per non parlare degli altri sport, tra cui svetta il basket con l’Olimpia.
#5 Fare shopping
Credits: primosito.it – City Life Shopping District
Per lo shopping Milano non ha rivali in Italia. Si possono trovare negozi di ogni tipo, dimensione, architettura. Si può scegliere tra il lusso della moderna Rinascente, quello della storica Galleria Vittorio Emanuele o delle vetrine del Quadrilatero della Moda, in alternativa c’è il fast fashion di Corso Vittorio Emanuele o di Corso Buenos Aires. Per chi preferisce articoli più ricercati e sofisticati ci sono le boutique in Brera.
Credits lady_juliaye IG – Aperitivo Four Season Milano
Come per lo shopping anche per l’aperitivo Milano non ha rivali, anche a livello internazionale. Da quelli più chiassosi e giovani sui Navigli, ai più chic e sofisticati degli hotel di lusso e dei quartieri più signorili come Brera, fino a quelli più cool della zona tra Porta Garibaldi e Moscova passando per Corso Como oppure attorno all’Arco della Pace. Senza contare quelli con vista piazza del Duomo, dalla Terrazza Aperol al the Dome.
L‘Idroscalo, il mare dei milanesi in città, è uno dei luoghi preferiti dai milanesi per divertirsi. In estate si può nuotare. Durante tutto l’anno si può correre nel parco, fare canottaggio, fare acrobazie nel wakeparadise e surfare con l’onda statica più grande d’Europa, l’unica urbana in Italia. C’è persino un’isola delle rose. In generale parchi e aree verdi sono un luogo dove spesso i milanesi amano trascorrere il loro tempo più libero.
Appena si può da Milano si parte. Anche per una gita di poche ore. Alla scoperta dei luoghi dell’hinterland, come Vigevano, Ticino, Adda, Morimondo, Chiaravalle o Montevecchia, solo per citarne alcuni, oppure muoversi qualche chilometro in più per raggiungere il lago di Como, l’Oltrepò, Bergamo, Mantova o fare qualche passeggiata nelle montagne più vicine.
Una vera oasi di pace piuttosto ignorata dai milanesi. Dove si trova e quali sono le cose più interessanti da sapere. Foto cover:@ericlp85 IG
Milano-Lago di Annone
ATTRAZIONI e CURIOSITÀ del LAGO SEGRETO a meno di un’ora da Milano
# Il lago di Annone: un’oasi tra prati, boschi e canneti
Credits michela_dannibale IG – Sentiero Lago di Annone
Rispetto ai più famosi Lago Maggiore, di Como e di Garda questo specchio lacustrenon è certamente tra i più conosciuti. Si trova tra ilLago di Pusianoe quello di Garlate, che è la prosecuzione del ramo di Lecco del Lago di Como, ed è una piccola perla nascosta, una vera oasi di pace. Stiamo parlando del Lago di Annone.
Tutto il suo perimetro di 14 chilometri è percorso da un sentiero che si snoda tra prati, boschi e canneti da poter fare a piedi o in bicicletta godendo del silenzio e dei panorami circostanti. Per gli amanti degli sport acquatici è possibile fare canoa o kayak.
# Il più grande dei laghi dell’Alta Brianza, diviso in due da una penisola
Credits altabrianza.it – Laghi briantei
Il Lago di Annone è il più grande dei laghi dell’Alta Brianza: supera quello di Pusiano e quelli ancora meno noti di Segrino, Alserio e Montorfano. Nella sua parte più estesa, il lago è diviso in due dalla stretta penisola di Isella interrotta solo da un piccolo canale: è anche chiamato Lago di Oggiono, dal nome del comune che si affaccia dal lato sud del lago. Circondato dalle Prealpi Lecchesi tra cui spiccano il Monte Barro ad est e dal Cornizzolo a nord, si sviluppa oltre che nei territori di Annone e Oggiono anche in quelli di Galbiate, Suello e Civate.
La storia narra che esistesse un ponte romano che metteva in collegamento le due penisole, consentendo il passaggio di una strada di grande comunicazione tra le città di Lecco e Como. Ad oggi però non ne sono state ritrovate tracce.
Da Milano è raggiungibile in meno di un’ora di auto percorrendo la strada statale 36 ed uscendo nel comune di Annone Brianza.
È lodigiano il formaggio più particolare e incredibile al mondo. Si chiama pannerone, da panera, il nome che i milanesi davano alla panna. Ma non contiene affatto la panna. Viene anche chiamato gorgonzola bianco…ma non ha nulla a che vedere con l’erborinato più famoso d’Italia. È un formaggio più unico che raro, infatti viene prodotto ormai da una manciata di micro produttori, tra cui il più noto è Carena, storico caseificio di Caselle Lurani fondato un secolo fa e specializzato nella produzione di mascarpone, gorgonzola e, ca va sans dire, di pannerone.
Dolce, amaro, senza sale, con le BOLLICINE “ALCOLICHE”: alle porte di MILANO si produce il FORMAGGIO “CHAMPAGNE”
# Dolce, amaro e senza sale
Credits: bellalodi.it Pannerone
La Milano dei secoli scorsi era grassa, ricca e formaggiosa, tanto da meritarsi l’appellativo di paneropoli, città della panna. Nelle campagne a sud della città, tra Pavia, Lodi e Crema, le cose non andavano così bene: i contadini producevano molto ma non erano certamente ricchi, riciclavano e davano nuova vita a tutto ciò che avevano a disposizione. Usavano con parsimonia ogni materia prima a disposizione, sale compreso, visto anche il suo costo elevato.
Nei caseifici preferivano così usarlo con parsimonia per la produzione dei prodotti più blasonati, come grana, crescenza e gorgonzola. E nei periodi dove il latte abbondava? Questo veniva caseificato in maniera molto spinta, molto concentrata in modo di dare sapore evitando l’aggiunta. Il risultato era ed è tutt’oggi un formaggio a pasta abbastanza morbida, poco stagionato, dalla pasta bianca e fortemente occhiata (ovvero pieno di buchini). In bocca dà subito una sensazione di dolcezza e di morbidezza, ricordando il profumo del latte e della panna. Ma subito dopo emerge il caratteristico retrogusto amarognolo, come quello delle mandorle amare. Se per tutti gli altri formaggi questa caratteristica è un difetto, per il pannerone è al contrario un’inconfondibile caratteristica peculiare.
# Le inconfondibili bollicine “alcoliche”: lo champagne dei formaggi
Credits. blog.giallozafferano.it Pannerone
L’assenza di sale nella sua produzione e la caratteristica nota amarognola in bocca non sono gli unici elementi distintivi di questo impossibile formaggio. Anche il profilo della microflora presente nel pannerone è un elemento che lo rende davvero unico. La particolare microbiologia del latticino è dovuta proprio all’assenza di sale, oltre all’utilizzo come materia prima di latte crudo (non pastorizzato) che non viene cotto nemmeno durante la caseificazione. Queste caratteristiche fanno sì che, oltre a batteri lattici, durante la caseificazione si sviluppino ceppi di batteri coliformi e di lieviti, che durante la breve stagionatura rilasciano sostanze amarognole e – addirittura – alcol etilico!
L’etanolo che si sviluppa sotto forma di bollicine viene intrappolato nella pasta del formaggio in maturazione, dando così origine alla diffusa e caratteristica occhiatura che identifica e rende riconoscibile ogni fetta di questo incredibile formaggio. Come si consuma? Nel risotto, aggiunto al termine della preparazione nella fase di mantecatura, oppure a crudo, accompagnato da pere cotte, da mostarda cremonese o da miele e noci.
Ideale per trascorrere una giornata unica e divertente, è questo il parco acquatico più incredibile d’Europa. Ogni giorno dalla Centrale parte e arriva un treno che lo collega direttamente a Milano.
L’incredibile PARCO ACQUATICO “più bello d’Europa”, raggiungibile in treno diretto da Milano
# Rulantica, il parco acquatico di Europa Park collegato con Milano
Credits: @rulantica Rulantica
“C’era una volta, tanti anni fa, un Dio nordico chiamato Loki, talmente potente da creare col suo semplice volere l’isola di Rulantica. Era questo un luogo incantevole, ricco di piante rigogliose e corsi d’acqua dolce limpidi come cristallo.” Inizia così la storia di Rulantica, una storia immaginata in realtà da MackMedia, impresa del settore mass media di Rust Germania. Sì perché Rulantica è il parco acquatico più incredibile d’Europa. Si trova a Rust, in Germania, ed è il parco acquatico di Europa Park, uno dei parchi di divertimenti più belli del mondo nonché il secondo più visitato del Vecchio Continente dopo Disneyland Paris. Come Europa Park anche Rulantica è facilmente raggiungibile da Milano e in generale dal Nord d’Italia: sono infatti circa 5 ore e mezza di auto o di treno, prendendo in Centrale l’eurocity 52 direzione Francoforte e scendendo alla fermata Ringsheim/Europa Park. Ma cos’ha di speciale questo luogo?
# Lo scivolo più veloce d’Europa
Credits: @rulantica Viking loop Rulantica
Rulantica è un parco in stile nordico e conta 25 attrazioni acquatiche adrenaliniche. L’edifico è a forma di conchiglia e in realtà è dotato sia di uno spazio esterno, dedicato a chi preferisce rilassarsi, sia di un’area interna dove si trovano quasi tutte le attrazioni. Qui c’è lo scivolo acquatico più veloce d’Europa: si chiama Vikingløp ed è formato da 8 scivoli colorati super veloci e dinamici. E quando si è sullo scivolo più veloce d’Europa, non può mancare quella voglia di essere il più veloce di tutti e i creatori di Rulantica lo sanno. Sul Vikingløp infatti gli otto coraggiosi che affrontano l’attrazione si sfideranno in una gara a chi è il più rapido a scendere: solo uno, alla fine della corsa, potrà essere acclamato dagli applausi di chi sta guardando in tribuna.
In quanto parco acquatico al coperto, Rulantica è aperto tutto l’anno dalle 10 alle 22, rimane chiuso solamente il 24 e il 25 dicembre. I biglietti per gli adulti partono da 42 euro, prezzo che aumenta se si vuole usufruire dell’area relax e che invece diminuisce per bambini fino agli 11 anni o per gli over 60.
# 12 aree tematiche: come ai tropici o in una sauna lappone
Credits: @rulantica Rulantica
Rulantica è divisa in ben 12 aree a tema. Le zone dedicate al relax sono Hyggedal, più di 1000 metri quadrati di saune, una terrazza all’aperto e in generale piscine dove godersi tutta la tranquillità ricercata, e Frigg Tempel, la prima area esterna del parco dove ci sono una piscina con acqua a 32° ed un pool bar aperto tutto il giorno. All’interno c’è anche la ricostruzione di una laguna con tanto di cascate, getti d’acqua e idro massaggio.
Non mancano poi tutte le altre aree gioco e di divertimento: qui si trovano la piscina con le onde, i fiumi lenti da percorrere sui gommoni, scivoli con botola (non adatti a chi soffre di claustrofobia) o scivoli da fare con gommoni a 4 posti.
Aumentano le tariffe dei taxi per andare e venire dagli aeroporti di Milano. Vediamo quanto si pagherà e quali sono le alternative per il collegamento.
MILANO – AEROPORTI: le nuove TARIFFE di TAXI e MEZZI PUBBLICI
# Le nuove tariffe dei taxi
Aspettando il taxi… ph. @gianluca.giannini IG
La giunta regionale della Lombardia ha approvato il rialzo delle tariffe dei taxi in servizio nel sistema aeroportuale regionale per il 2023. Rispetto al 2022, l’aumento medio è del 6,23%. Questi i nuovi prezzi fissi per ogni destinazione:
Milano – Malpensa (e viceversa): 110 euro (invece che 104)
Fiera di Rho – Malpensa (e viceversa): 92 euro (invece che 86)
Linate – Malpensa (e viceversa): 124 euro (invece che 116)
Orio al Serio – Milano (e viceversa): 122 euro (invece che 116)
Varese – Makpensa (e viceversa): 78 euro (invece che 74)
Le nuove tariffe entreranno in vigore il 1° luglio 2023.
# Tariffe Milano – Malpensa
Credits goro_hashi IG – Malpensa Express in partenza dalla Stazione Centrale
Restano invariate le tariffe degli altri collegamenti.
Malpensa Express. Per la tratta completa, Milano – Malpensa (o viceversa): Adulti: 13 euro (20 euro per andata e ritorno). Bambini e ragazzi (4 – 13 anni): 6,50 euro (10 euro per andata e ritorno).
Bus. Il costo del viaggio in autobus dall’aeroporto di Malpensa alla Stazione Centrale di Milano è di 10 euro (biglietto di sola andata). Per i bambini da 2 a 12 anni, il prezzo per un viaggio di sola andata è di 5 euro.
# Tariffe Milano – Orio al Serio
Da Orio al Serio a Milano Stazione Centrale
In attesa di arrivarci in treno, il bus da/per Orio al Serio a Milano Centrale parte ogni 20/30 minuti, la durata del viaggio è di circa 55 minuti. Il costo del biglietto di sola andata è di 12 euro.
Un’auto che diventa un piccolo camper in soli 2 minuti. Come è fatta e quanto costa.
Il MINI-CAMPER che costa come una CITY-CAR
# La Dacia Jogger si trasforma in un camper
Credits omnifurgone – Interno Dacia Jogger
Dopo la presentazione della versione non ufficiale, realizzata dalla società spagnola Camperiz, è arrivata anche per il mercato italiano quello che può essere definito il mini-camper più economico sul mercato. Stiamo parlando della Dacia Jogger che nella versione per il campeggio ha aggiunto un’unità, nel posto riservato ai bagagli, capace di ospitare vari accessori come in questo caso anche un letto estraibile. Una soluzione già impiegata da altri costruttori ma che consente al brand rumeno di Renault di battere tutti sul prezzo.
# Tutto è possibile con lo Sleep Pack
Credits omnifurgone.it – Dacia Jogger
La trasformazione è possibile tramite l’aggiunta dell’allestimento Sleep Pack che si compone di un pacchetto che pesa meno di 50 kg, compreso il materasso da 190 cm per 130 cm, che può essere installato dopo aver rimosso i sedili dell’ultima fila e ripiegato quelli della seconda. In soli due minuti si installa il letto, il ripiano e il vano portaoggetti.
Credits omnifurgone – Fornello, lavello e frigo Camperiz
La cassa che lo contiene offre 220 litri di spazio di stivaggio dove è possibile installare aftermarket un modulo cucina/frigo come presente nell’allestimento realizzato in Spagna dall’azienda Camperiz.
Credits omnifurgone – Tenda Dacia
In dotazione anche le tende oscuranti per tutti i finestrini e una tenda utile per il campeggio di 4 persone da agganciare alla parte posteriore quando il portellone è aperto.
# Quanto costa
Credits omnifurgone – Sleep pack
Scegliendo la versione base il prezzo di listino è di 19.300 euro. Il costo di installazione e manodopera è a parte ma, tenendo conto che sul mercato non si trovano camper a meno di 30.000 euro, rimane comunque un’affare.
Un altro passo verso la pedonalizzazione. Ma premendo sull’acceleratore. Come una nuova Galleria di Vittorio Emanuele ma lungo tutto corso Buenos Aires. Diventerebbe la più grande galleria urbana del mondo.
Credits: Andrea Cherchi – Galleria Vittorio Emaunuele affollata di gente
Si sta proponendo di tutto. Tranne la cosa più sconvolgente. Diventerebbe l’unico stadio al mondo dove si può assistere a due partite in contemporanea, una accanto all’altra. Da una parte il Milan, dall’altra l’Inter, con 200 mila tifosi sugli spalti che tifano in modo opposto seguendo entrambi i match.
Creando un lago in centro, con una cascata che parte dall’Arena e finisce nel fossato delCastello Sforzesco.
#4 Maxi ventole sopra i tetti
per pulire l’aria
Da zona più inquinata d’Europa ad avanguardia tecnologica per avere aria pulita con ogni condizione climatica. Non solo, si potrebbe avere vento e frescura d’estate.
Piazza della Scala deve avere una vera scala. Ma deve essere all’altezza: si scaverà per realizzare una grande scalinata davanti alla Scala, tipo quella di piazza di Spagna.
Davanti al Piccolo Teatro si mette un teatro piccolissimo che si chiama Teatro Grande.
Credits Piccolo Teatro – Piccolo Teatro
#7 I Navigli sovrapposti
Non ci basta riscoprire il Naviglio. Milano fa di più: mette un naviglio sopra e uno sotto per avere i due sensi di marcia.
conca del naviglio
#8 Scavare un’enorme buca a fianco del Monte Stella
Di profondità pari all’altezza della Montagnetta, in modo da raddoppiare l’attuale dislivello e poter avere una pista da sci.
#9 Transgrattacielica
Una passerella sollevata di cento metri, pedonale, ciclabile e con una linea di metro leggera che colleghi tutti i grattacieli. Capolinea alla Madonnina. Milano diventerebbe la prima città a vivere tra le nuvole.
#10 La seconda luna
L’unica città al mondo con due lune. Che funzionano all’opposto: una è piena quando l’altra è vuota.
Anche a Milano è possibile vedere le lucciole. Ebbene si, ormai inizia il conto alla rovescia per gli amanti della natura: dal 23 maggio all’8 giugno torna la “Lusiroeula linternina”, la passeggiata notturna per ammirare le lucciole danzare nella stagione degli amori. Ma come partecipare?
A Milano la LUSIROEULA, la SPETTACOLARE PASSEGGIATA in mezzo alle LUCCIOLE innamorate: dove e quando
# Un parco da fiaba nel centro di Milano
credits: IG @bollicina0271
Torna l’appuntamento con l’apprezzatissima “Lusiroeula”, un appuntamento atteso da moltissimi milanesi (ma non solo) che ogni anno si recano al parco delle Cave per ammirare le lucciole. Sì esatto, le lucciole si possono vedere anche nella metropoli e tutto questo è merito dell’associazione Amici della Cascina Linterno, che da anni si occupa dell’organizzazione.
“Le lucciole rappresentano la prova del successo che hanno avuto gli sforzi di tutti i nostri volontari per recuperare il Parco delle Cave tanto dal punto di vista ambientale quanto da quello sociale. Negli anni Novanta era una piazza di spaccio, mentre oggi è uno spazio vissuto e amato da tantissime famiglie”, sono le parole di Gianni Bianchi, presidente dell’associazione. E così il Parco tra Baggio e Quinto Romano, conosciuto per essere il terzo parco più grande di Milano, si trasforma in uno sfondo da fiaba, ma quando?
# La Lusiroeula linternina: le tre date per i mesi di maggio e giugno
credits: pexels
Al momento sono fissate tre date a disposizione per apprezzare le lucciole nella piena stagione degli amori. Si inizia martedì 23 maggio, si replica il 25 maggio e l’8 giugno. Ma non è escluso che vengano aggiunte altre date (l’anno scorso erano otto). La camminata per ammirare la “danza nuziale” delle lucciole: non è nulla di artificiale, ma solo il magico rituale delle “lusiroeule” innamorate.
Non capita spesso di avere l’opportunità di assistere ad un’esperienza così suggestiva e per aggiudicarsi un posto l’unica cosa da tenere a mente è che la prenotazione è obbligatoria. Questo per evitare l’inevitabile assembramento di persone, nel pieno rispetto del delicato ecosistema notturno (ma anche diurno) del Parco. Ma non c’è da preoccuparsi, perché iscriversi è molto semplice.
# Le regole per partecipare
credits: IG @hammer1274
Iscriversi è molto semplice: date e prenotazioni si trovano sul sito cascinalinterno.it
Per sostenere l’attività dell’associazione, verrà richiesto un contributo simbolico e poi non resta che godersi la notte in questa oasi illuminata naturalmente. Ogni anno “partecipano in migliaia, ma niente telefonini o flash per due ore, solo così grandi e piccini possono godere di questo contatto profondo con la natura”. E sempre per il rispetto della natura e delle lucciole, ci sono alcune norme di comportamento da seguire. Sono sempre le stesse, ormai note agli amanti della Lusiroeula, ma è bene ricordarle: bisogna rimanere in silenzio, camminare lentamente e solo sui sentieri principali, senza inoltrarsi nell’erba, dove si rischia di calpestare le lucciole.
Credits compass fb - Le città dove ci si diverte di più
Il magazine nightlifepartyguide ci porta alla scoperta delle città del mondo dove ci si diverte di più facendo festa ogni sera. Spoiler: nessuna italiana è presente nella lista.
Le CITTÀ dei PARTY, dove ci si diverte un MONDO: i collegamenti e i costi da MILANO
#10 Amsterdam: non solo coffee shop
Credits: amsterdam.165 IG
Da decenni uno dei simboli del divertimento più trasgressivo. Si passa dai club techno ai bar alla moda fino a ai pub rilassati o ai locali con musica dal vivo. Le zone più vivaci sono quelle di Leidseplein e Rembrandtplein. Per partecipare a eventi musicali all’avanguardia c’è il De School, un’ex scuola trasformata in discoteca e centro culturale.
I collegamenti con Milano sono ottimi: la si raggiunge in aereo (con Easy Jet un volo andata e ritorno da 150 a 200 euro), in treno (circa 12 ore di viaggio al costo di circa 300 euro), con Flixbus o in auto (in circa 12/13 ore).
#9 Tokyo: ballando tra i robot
Credits: @discovertokyo Tokyo
Tokyo è una delle mete meno scontate di questa lista. La vita notturna della capitale nipponica si divide tra le strade illuminate al neon di Shibuya e Shinjuku a quelle delle atmosfere più rilassate di Shimokitazawa. Da provare assolutamente uno dei tanti bar karaoke presenti in città ma anche quelli a tema come il Robot Restaurant o gli izakaya, tipici locali giapponesi dove mangiare, bere e divertirsi.
In aereo da Milano si vola a Tokyo in circa 20 ore di viaggio con Quatar, British o Ita Airways a un costo attorno ai 1.000 euro, andata e ritorno.
#8 Barcellona e i suoi festival spettacolari
Credits alexman89-pixabay – Barcellona
Torniamo più vicini a Milano, nella capitale della Catalogna: Barcellona. Qui si prende la scena il Quartiere Gotico con i suoi bar alla moda, le discoteche e gli spettacoli di flamenco. Per un’esperienza particolare c’è il Poble Espanyol, un museo architettonico all’aperto che dopo il tramonto si trasforma in luogo di ricco di eventi e festival musicali tutti i giorni dell’anno. Per chi vuole un’atmosfera più rilassata ci sono i numerosi bar con terrazza dove poter sorseggiare una sangria.
Ci sono molti modi per raggiungere Barcellona da Milano:in aereo (1 ore e 35 di viaggio) spendendo a partire da 70 euro per un andata e ritorno con RyanAir o Vueling, in treno ci si impiegano circa 15 ore con un paio di cambi e 200 euro a tratta, con Flixbus o in auto, mettendoci 11/12 ore per percorrere 1.000 chilometri di autostrada.
#7 Mykonos: beach club senza limiti
Credits hjrivas-pixabay – Mykonos
Se si parla di feste e divertimento non può mancare Mykonos, conosciuta come la “Ibiza della Grecia”. La paradisiaca isola del Mar Egeo nelle sue affascinanti e strette stradine offre bar, club e ristoranti alla moda. Per chi vuole scatenarsi a ritmo di musica ci sono i beach club come Scorpios, Nammos e Alemagou con DJ set dal vivo dal tramonto all’alba.
Da Milano si vola a Mykonos in un paio d’ore con Easy Jet o Aegean Airlines a circa 300 euro (andata e ritorno).
#6 Las Vegas e le notti d’azzardo
Credits pexels – Las Vegas
Nata proprio per questo è una delle grandi capitali mondiali del divertimento, nel deserto del Nevada. C’è solo l’imbarazzo della scelta tra enormi casinò, hotel di lusso e spettacoli scintillanti, per non parlare dei tanti locali notturni come OMNIA, Hakkasan o XS dove si esibiscono i DJ più conosciuti del pianeta. Pochi sanno che fu costruita anche grazie ai soldi di mafia e criminalità desiderosi di trovare un posto lontano dalle tasse e dalla lunga mano della legge.
Da Milano si arriva a Las Vegas in aereo dopo un viaggio di circa 15 ore con Condor o United Airlines, al prezzo di circa 1.000 euro (andata e ritorno).
#5 Bangkok e il fascino delle notti d’Oriente
Credits: honeymoondreams.co.uk – Bangkok
Metropoli dalle mille anime conosciuta per la sua vivace vita notturna per tutte le tasche. Le strade sono costellate di bar, discoteche e mercati notturni. Famosa Khao San Road per la sua atmosfera frizzante e bevande e drink a prezzi accessibili, in alternativa c’è il quartiere di Thonglor, con numerosi cocktail bar e club alla moda.
Da Milano si arriva alla capitale della Thailandia in aereo dopo un viaggio di circa 14 ore con Klm Royal Dutch Airlines o Gulf Air, al prezzo di circa 700 euro (andata e ritorno).
#4 New Orleans, atmosfere francesi in terra americana
Credits Marmiche-pixabay – New Orleans
Pochi sanno che è lei la capitale americana del divertimento. New Orleans è sinonimo di jazz, ma non solo. Per immergersi nella sua vibrante scena musicale e assaporare le sue profonde radici culturali è consigliato il quartiere francese ricco bar, club e locali con musica dal vivo dove si può ascolare musica dal vivao che va dal jazz e blues fino alla musica dance elettronica. Imperdibile il festival di New Orleans, durante il martedì grasso, con sfilate, musica e festeggiamenti continui.
Da Milano si arriva a New Orleans in aereo dopo un viaggio di circa 14 ore con British Airways o Delta Airlines a partire da 900 euro (andata e ritorno).
#3 Berlino e i suoi club aperti 24h
Credits falco-pixabay – Berlino
Tornando in Europa ecco Berlino, l’epicentro della musica techno. Nella capitale tedesca ci sono un numero incredibile di club aperti anche 24h il week end, tra il cui leggendario Berghain da molti considerato il migliore del mondo.
In attesa della realizzazione di una linea ad alta velocità, sono comunque molti i collegamenti da Milano per percorrere i 1.000 chilometri che la separano dalla capitale tedesca: si vola in 1 ora e 40 minuti con Ryan Air o Easy Jet a un costo a partire da 180 euro (andata e ritorno), con Flixbus si impiegano 15 ore a un prezzo a partire da 70 euro a tratta, in auto ci si impiegano 12/13 ore.
#2 Rio de Janeiro e il Carnevale tutto l’anno
Credits Pat_Photographies-pixabay – Carnevale Rio
Per gli amanti dei ritmi latino-americani la perla è in Brasile, a Rio de Janeiro. Ci si può lasciare andare a balli sfrenati nei leggendari club di samba e nella famosa discoteca Rio Scenarium, ospitata in uno storico edificio restaurato, o lasciarsi assorbire da Lapa, il quartiere dei party di Rio, con bar, discoteche e feste di strada che animano la città tutta la notte. Non va dimenticato poi il colorato carnevale al Sambodromo.
Da Milano si vola a Rio in poco più di 14 ore con Tap o Air France a un costo a partire da circa 1.000 euro (andata e ritorno).
#1 Ibiza, la regina delle notti
Credits mianviru-pixabay – Festa Ibiza
Vince alla grande la regina delle Baleari, meta indiscussa per gli amanti del divertimento, delle feste in spiaggia e della discoteca: Ibiza. Qui ci sono alcuni dei locali più iconici del mondo, come il Pacha, l’Amnesia e l’Ushuaïa, dove suonano i migliori DJ di musica house e tecno in circolazione.
Ottimi anche i collegamenti da Milano: poco meno di due ore di volo con EasyJet, Neos o Air Europa a partire da 200 euro (andata e ritorno).
# Le italiane? Non pervenute
Credits compass fb – Le città dove ci si diverte di più
Non siamo un paese dove ci si diverte. Questo almeno il risultato della classifica. Scorrendo l’elenco di tutte le 25 città nella lista non ne troviamo nemmeno una italiana. Tra le altre ci sono Londra, Praga e Lisbona per rimanere in Europa, poi Miami, Tel Aviv, Sidney e Seul.
Credits: @Milàn l'era inscì Urbanfile Flicker
San Siro anni '70
Si chiama Giuseppe Meazza ma per i milanesi ha un nome solo: San Siro. L’unico stadio in Europa dove giocano due squadre di livello internazionale. Ospita dunque il più autentico e importante derby d’Europa perchè negli altri casi ogni squadra ha il suo proprio stadio. Inizialmente era così anche a Milano: San Siro era lo stadio del Milan mentre l’Inter (allora Ambrosiana Inter) giocava all’Arena. Soprannominato “la Scala del Calcio”, San Siro è soprattutto lo stadio dei record.
La “Scala del calcio”, lo STADIO dei RECORD
#1 E’ lo stadio più capiente d’Italia, con 81.277 posti, e il sesto in Europa (dopo Camp Nou, Wembley Stadium, Croke Park, Twickenham Stadium, Stade de France)
#2 E’ il primo stadio in Italia ad aver ospitato un museo al suo interno (dal 1996)
#3 Il Times lo ha inserito al secondo posto tra gli stadi più belli del mondo
#4 Ha ospitato 4 finali di Coppa Campioni, tra cui l’ultima edizione vinta dal Real Madrid sull’Atletico Madrid ai rigori
#5 Detiene il record assoluto di abbonamenti nella storia della Serie A, stabilito dal Milan nel campionato 1992-93 con 71 895 abbonati. Con il ritorno dell’Euroderby Inter – Milan di mercoledì 16 maggio, registra anche il record di incasso assoluto nella storia del calcio in Italia con oltre 12 milioni di euro.
Credits: @san.siro_stadium IG
#6 A livello di club risulta lo stadio più titolato al mondo, sommando le vittorie internazionali di Milan e Inter. E’ anche l’unico stadio dove giocano due squadre in grado di vincere entrambe la Champions League.
#7 Detiene il record di maggior affluenza a un incontro di pugilato a livello europeo, quando nel 1960 53 043 spettatori videro l’incontro valido per il titolo mondiale tra Duilio Loi e Carlos Ortis
Una curiosità: lo stadio venne inaugurato nel 1926 da un derby tra Milan e Inter. Vinsero i nerazzurri per 6 a 3.
Credits luca_perryit IG - Alla guida del Treno del mare
I milanesi e i lombardi desiderosi di farsi un tuffo al mare o scoprire i suggestivi borghi liguri potranno contare anche questa estate sui treni del mare. Ecco le novità del servizio e fino a quando sarà operativo.
Per l’ESTATE 2023 tornano i TRENI del MARE
# Da Milano al Mar Ligure anche di sabato per l’estate 2023
Credits remerc_ing IG – Treno del Mare
Il servizio ferroviario tanto amato da milanesi, e più in generale lombardi, è ritornato dal weekend di Pasqua e durerà tutta l’estate fino al 24 settembre 2023: i treni del mare. Per chi non può fare a meno di bagno nel mar Ligure, senza doversi preoccupare del traffico in autostrada e di trovare parcheggio ma viaggiando comodante a bordo di un treno, da quest’anno c’è una novità: l’offerta raddoppia rispetto al 2022 con l‘aggiunta del sabato oltre alle domeniche e ai festivi.
# Per la Riviera di Ponente e di Levante attivati 21 nuovi collegamenti
Credits ingaloha1905 IG – Santa Margherita
L’offerta si arricchisce di ulteriori 21 nuovi collegamenti, di cui 10 il sabato e 11 nei giorni festivi. Il servizio è frutto della collaborazione tra Trenitalia e Trenord e sarà possibile raggiungere ad esempio:
Arenzano, Cogoleto, Varazze, Spotorno, Noli, Finale Ligure, Borgio Verezzi, Loano e Ventimiglia sulla Riviera di Ponente;
Genova Nervi, Recco, Camogli, Santa Margherita, Rapallo e Lavagna sulla Riviera di Levante.
# Dove acquistare i biglietti e gli orari di partenza
Credits anna_and_lavinia IG – Biglietteria
I biglietti per i “Treni del mare” sono disponibili nelle biglietterie Trenord, tra cui quella di Porta Garibaldi, oltre che nei punti vendita e alle emettitrici self-service Trenitalia e sul sito trenitalia.com o dalla app. Sono tre le stazioni di partenza da Milano: Stazione Centrale, Porta Garibaldi e Rogoredo.
Per quanto riguarda gli orari, i primi treni in direzione di Sestri Levante partono alle 5.35 della mattina, con servizio Intercity, alle 6.10 invece convogli verso Albenga/Ventimiglia anche se la prima soluzione senza cambi è alle 7.10. Da Rogoredo il primo treno senza cambi è alle 7.03 verso levante, stesso orario verso ponente con cambi e alle 8.04 rimanendo a bordo dello stesso treno.
Situata su uno strapiombo che la divide in due parti, la città emana un fascino incredibile.
La CITTÀ SPACCATA sull’orlo di un DIRUPO
# La città ai bordi dello strapiombo
credits: floriana anastasio fb
Ronda è una città incredibilmente suggestiva che conquista al primo sguardo. La sua posizione è sicuramente ciò che la rende unica al mondo: si trova infatti in cima ad una rupe, proprio sopra la gola di El Tajo, scavata dal torrente Guadalevin.
Il fiume divide letteralmente il paese in due parti, unite però dal Ponte Nuovo, costruito intorno alla fine del 1700. Da un lato si trova la parte più antica, caratterizzata da una moltitudine di casette bianche, mentre dall’altra la città nuova, chiamata El Mercadillo.
# La lunghissima storia di Ronda
credits: incredible_europe IG
La storia di Ronda risale a moltissimi secoli fa ed è stata sotto il dominio di diverse civiltà. Sembra che intorno alla città siano stati trovati dei resti preistorici risalenti al Neolitico, ma la vera fondazione della città risale ai celti, che nel VI secolo la chiamarono Arunda. In seguito, Fenici e Greci governarono su Ronda per diverso tempo, finchè non arrivarono i Romani. Sotto l’impero di Giulio Cesare, infatti, gli abitanti divennero ufficialmente cittadini romani.
Nel 700, la città venne invasa dagli arabi che la ribattezzarono “la città del castello”, durante questo periodo venne costruita la maggior parte del patrimonio storico e monumentale di Ronda.
Quando, alla fine del 1400, il re Ferdinando il Cattolico riuscì a prendere la città, dopo un prolungato assedio, i monumenti eretti dai musulmani furono rimodellati per adeguarsi alla nuova religione del monarca. Sotto la guida di Ferdinando iniziò un periodo particolarmente fiorente per Ronda.
Oggi è possibile notare il passaggio di tutte queste culture semplicemente passeggiando per le viuzze della città, le tradizioni arabe e quelle spagnole si fondono creando un ambiente unico e incantevole.
# La Piazza dei Tori e il Ponte Nuovo: i due fiori all’occhiello della città
credits: earth_tale IG
Le due attrazioni principali di Ronda sono sicuramente la Plaza de Toros e il Ponte Nuovo. La prima fu costruita verso la fine del ‘700 ed è probabilmente la più grande di tutta la Penisola. Può ospitare più di 5000 persone ed è considerata il regno della corrida.
La vera punta di diamante però è il Ponte Nuovo, vero simbolo della città. Fu costruito anch’esso nel ‘700 ed è caratterizzato da un arco centrale e due piccoli archi laterali. Nella parte superiore del ponte di possono vedere anche delle celle, un tempo utilizzate come prigioni.
In realtà, quello che vediamo oggi non è il primo ponte costruito. Dopo sei anni dalla sua costruzione, infatti, cedette causando la morte di più di 50 persone. Ne venne però subito costruito uno nuovo, questa volta con calcoli più accurati, che è quello che si può percorrere ancora oggi.
Il fascino della città ha conquistato e continua a conquistare moltissimi cuori. Persino molti personaggi famosi si innamorarono di Ronda, tra questi Hemingway, Joyce e Orson Wells che disse: “un uomo non appartiene al posto in cui è nato, ma a quello in cui sceglie di morire”: le sue ceneri sono conservate proprio a Ronda.