Difficile trovare un milanese di più di trent’anni che non ricordi con nostalgia il Teatro Smeraldo. Oggi ospita Eataly ma un tempo era il tempio della cultura e dei concerti di Milano. Riviviamo in questo articolo la sua gloriosa epopea.
# Un fiore nasce tra le bombe
Il Teatro Smeraldo viene inaugurato in un periodo tempestoso. E’ il 1942 e nel mondo in guerra sboccia un fiore. Il progetto è di Alessandro Rimini e Ottavio Cabiati, e inizialmente nasce come sala da cinema. Ospita 1.981 posti e in pochi anni diventa il cuore pulsante dello spettacolo milanese, capace di resistere alle mode e alla concorrenza. Nota non da poco: senza un euro di finanziamento pubblico. Per decenni, infatti, fu l’unico teatro milanese sostenuto interamente da capitali privati.
# Musical e concerti che hanno fatto storia
Negli anni Cinquanta, il Smeraldo è il palcoscenico della celebre “Rock Parade” del 1958 con Adriano Celentano e Tony Dallara, e ospita la prima Sei giorni della canzone, con artisti come Mina e Gino Paoli.Negli anni successivi inanella grandi musical (Evita, Jesus Christ Superstar, Cats) e grandi nomi internazionali: da Dalla a De André, da Piazzolla ai Buena Vista Social Club, David Bowie e Paolo Conte. Una curiosità? Nel 2009 Beppe Grillo proprio allo Smeraldo ha lanciato il Movimento 5 Stelle.
# La fine… per un parcheggio
I lavori per i parcheggi sotterranei in piazza XXV Aprile dal 2006 causarono un drastico calo presenze e, malgrado l’indipendenza economica, lo Smeraldo abbassa definitivamente il sipario il 30 giugno 2012, chiudendo con l’ultimo show dei Fichi d’India e un dj set commemorativo. Nel settembre 2012 l’edificio viene acquistato da Eataly: inaugurata nel marzo 2014, la sede cerca di riproporre l’anima cultural-gastronomica del teatro con un palco interno e concerti live, preservando le colonne originali e i ritratti delle leggende che vi si erano esibite.
Treni a lunga percorrenza, dell’alta velocità e tratte internazionali. Queste le principali tratte attive partendo da Milano.
# Alta velocità verso la Calabria
giuseppefaetr485 IG – Frecciarossa Reggio Calabria
Il Frecciarossa notte Milano–Reggio Calabria è attivo dal 14 giugno, con partenze ogni giovedì, venerdì, sabato e domenica da Milano Centrale alle 21:20. Il treno percorre l’intera dorsale tirrenica, con fermate a Rogoredo, Reggio Emilia AV, Bologna Centrale, Firenze Campo di Marte, Paola, Lamezia Terme, Rosarno, Villa San Giovanni e arrivo finale a Reggio Calabria tra le 8:17 e le 9:07 del mattino successivo. La durata varia da 10 a 12 ore. Il ritorno è previsto tra domenica e giovedì con arrivo a Milano tra le 8:50 e le 9:00. I posti disponibili includono sedili in Standard e Business, con possibilità di offerte promozionali a partire da 29,90 euro. Il servizio è disponibile fino alla fine dell’estate, con prenotazioni effettuabili tramite i canali Trenitalia.
# Intercity Notte per Sicilia e Puglia, serale per la Liguria
sprimiceri IG – Intercity notte
Sono confermati per l’estate 2025 anche i collegamenti Intercity Notte con partenza da Milano verso il Sud Italia. I treni per la Sicilia raggiungono Palermo, Messina e Siracusa, attraversando la dorsale tirrenica con traghettamento sullo Stretto. I tempi di percorrenza superano le 17 ore, con partenze serali da Milano Centrale. Per la Puglia, i treni notturni Intercity collegano Milano con Bari, Brindisi, Taranto e Lecce, con partenze tra le 20:00 e le 22:00 e arrivo nella mattina successiva. Disponibili posti a sedere, cuccette da 4 o 6 letti e cabine letto a uso singolo o doppio. Le tariffe promozionali “Notte & AV” sono valide anche su queste tratte, con disponibilità soggetta a prenotazione anticipata. Il servizio è attivo tutto l’anno ma con rinforzi nel periodo estivo.
A questi si aggiungono anche collegamenti serali da Milano verso La Spezia: tra questi, l’Intercity 687 parte ogni sera da Milano Centrale alle 21:10 con arrivo a La Spezia Centrale alle 00:25. Il treno non è un “Intercity Notte” classico con cuccette o cabine letto, ma un Intercity ordinario che viaggia in fascia serale e arriva di notte. Il servizio è disponibile tutto l’anno.
# Collegamenti internazionali per Austria e Germania
rail_away IG – Nuovi treni Nightjet
Dal 15 luglio riprendono i collegamenti notturni Euronight e Nightjet da Milano verso l’Europa centrale. I treni diretti a Vienna, Salisburgo, Monaco, Zurigo e Basilea sono attivi tutto l’anno, con partenze serali e arrivo al mattino. La relazione Milano–Vienna è coperta dal treno Allegro Tosca con fermata a Rogoredo. Il capolinea milanese resta Milano Lambrate fino al 29 settembre, a causa di limitazioni tecniche su Milano Centrale. La prosecuzione verso La Spezia è soggetta a limitazioni stagionali: dall’1 giugno al 28 settembre 2025 il collegamento Nightjet Vienna–La Spezia è limitato alla tratta fino a Milano. Restano invece operativi i collegamenti internazionali principali, con possibilità di proseguimento per Amsterdam, Bruxelles e Amburgo con cambio a Monaco o Innsbruck.
Un’area attrezzata con 900 metri quadrati di sabbia finissima, ombrelloni e drink serviti al tavolo, da vivere fino a tardi con serate a tema. Ecco dove godersi la vita di spiaggia rimanendo a pochi minuti da Milano.
# Una spiaggia urbana… senza mare
Exes
Il locale che non ti aspetti, alle porte di Milano. Inaugurato alcuni anni fa, e confermato anche per l’estate 2025, propone una spiaggia artificiale immersa nel verde, con sabbia finissima, zona bar e servizio al tavolo. La struttura si chiama Exess e si trova all’interno del Parco Martin Luther King, in via Attimo 1 a Bollate. L’area sabbiosa è di 900 mq ed è accessibile gratuitamente. L’ambiente richiama quello di una località balneare, con ombrelloni, tavolini sulla sabbia e zona bar. Il locale è attrezzato per il servizio al tavolo e in spiaggia.
# Aperitivo con drink e stuzzichini, disponibili piatti caldi da ordinare a parte
amo.chemangiamo IG – Aperitivo Exess Bollate
L’aperitivo prevede un drink accompagnato da un piatto con stuzzichini. A parte si possono ordinare piatti caldi come straccetti di pollo, crocchette o nuggets. Il menù offre principalmente carne, con hamburger, costate e controfiletti, ma sono presenti anche opzioni vegetariane e vegane.
# Musica dal vivo e serate a tema
exess – Serate a tema
Il locale organizza eventi fissi durante la settimana. Il lunedì è attiva la promozione 2×1 sulla birra, il mercoledì sui cocktail. Il martedì e il giovedì sono riservati al ballo latino-americano, con musica e pista dedicate. Il venerdì e il sabato si tengono concerti gratuiti, con tributi a gruppi e cantanti italiani e internazionali. Tra gli spettacoli in programma, ci sono eventi dedicati ai Coldplay, Vasco Rossi, Linkin Park e altri. Le serate iniziano dal tardo pomeriggio e proseguono fino a tarda sera. L’ingresso agli eventi è libero, ma per accedere alla zona sabbia o per cenare è consigliata la prenotazione. Il locale resta chiuso la domenica.
# Accessibilità e orari
Exess si trova a circa 20 minuti da Milano, raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici. Si può arrivare con il treno S3 da Cadorna, con l’autobus 560 o con tram 19 più treno da Domodossola FN. Il locale è aperto nei giorni feriali dalle ore 18.00 alle 01.00. L’ingresso all’area è libero, mentre il servizio ai tavoli è su prenotazione. All’interno del parco sono presenti aree verdi e parcheggi gratuiti.
Un giovane milanese è tornato dal Lussemburgo per le vacanze. E’ rimasto sotto shock per l’aggressività nella vita quotidiana della sua città d’origine. Questa la sua esperienza in un video racconto. E sorprendono anche i commenti dei milanesi: «Hai ragione».
# «In Italia sono tutti sclerati…soprattutto a Milano dove vivo»: il video
Matteo Gallinotto, un giovane che vive e lavora all’estero da diversi anni, ora di base in Lussemburgo, ha raccontato in un video sulla sua pagina instagram le sensazioni rientrando a Milano per le vacanze. Ecco le sue parole:
«Mi potete spiegare perché in Italia sono tutti sclerati? Son tornato in Italia per le vacanze. Vivo all’estero da tanti anni e ho notato che almeno una volta al giorno c’è qualche persona sclerata che mi urla addosso o» comunque ha «quegli atteggiamenti passivo aggressivi. Faccio un esempio. La cassiera che mi guarda malissimo quando le dico voglio pagare con la carta, oppure quando pago con i contanti finalmente ma non è l’importo giusto e lei deve cambiare i soldi. Oppure quando non parto subito con il verde e la gente mi suona il clacson in tre nanosecondi e posso fare tremila altri esempi. La gente è veramente sclerata soprattutto a Milano dove vivo. Si sente proprio quest’aria di nervosismo, è come se ogni persona cercasse un pretesto per incazzarsi. Capisco che Milano è una grande città, molto frenetica, ma le grandi città ci sono anche all’estero e una situazione così non l’ho mai vissuta nemmeno in Germania.»
Chiude il video domandandosi se altri condividano la sua impressione e da cosa possa derivare tutto questo nervosismo. Le risposte non lasciano spazio a dubbi.
# I commenti di chi vive a Milano: «Anche io vivo all’estero ed ogni volta che rientro…non vedo l’ora di ripartire»
matteobroad IG
C’è anche un sondaggio sotto il suo video: il 95% dei votanti gli dà ragione. Vediamone alcuni dei commenti più votati.
«Sono brasiliano e vivo a Milano da sette anni. Vengo da un paese che, nonostante le difficoltà, è pieno di gente felice, che sorride e ti tratta bene. Un paese dove le persone lottano davvero per cambiare quello che non va. Il problema di Milano, e forse dell’Italia in generale, è che la gente si lamenta, si lamenta e si lamenta… ma poi non fa nulla per cambiare le cose. Pensano che scrivere un commento sui social sia sufficiente, ma non si prendono nemmeno il disturbo di andare a votare. È come se tutto andasse storto, ma va bene così. Boh, a volte non so nemmeno come spiegarlo. Sono sposato con un italiano, abbiamo messo radici qui, abbiamo comprato casa, stiamo costruendo il nostro patrimonio e cercando di costruirci un futuro insieme in questo Paese. Ma, sinceramente, non credo che manchi molto prima che decidiamo di andarcene. E questo ci dispiace davvero.» – rochajons
«Tutti stressati per gli stipendi bassi, affitti alti, mutui improponibili, qualità della vita bassissima e altro ancora, praticamente si vive per lavorare!! E poi i nervi sono quel che sono…» – christinabonomi
«Si, me ne accorgo anche io quando torno a Milano. Però non si può generalizzare con tutta l’Italia.» – paofrommilan
«Perché lo Stato ci sta spremendo come limoni. Ci hanno impoveriti, la delinquenza cresce nelle grandi città e le nostre tasse vengono sperperate» – lademon
«Gente sottopagata che non arriva a fine mese» – antonio.tricarico
«Gli italiani sono tutti frustrati e risolvono scaricandosi la rabbia l’un l’altro, si fan la guerra tra loro piuttosto che rivoltarsi contro chi gli causa la frustrazione. Anche io vivo all’estero ed ogni volta che rientro…non vedo l’ora di ripartire» – lombardiattilio
«Stessa identica situazione. Vivo in Germania e vivo lo shock culturale di rientro ogni volta. E parliamo della Germania, paese praticamente privo di emozioni, ma nonostante ciò noto che in Italia tutti corrono a vuoto di continuo e son sempre stanchi e frustrati, senza neanche ottenere nulla.» – gabrieletiboni
Il percorso, le fermate e gli orari del servizio. Un’iniziativa da estendere anche ai fiumi balneabili di Milano?
# Navetta per le spiagge del Trebbia: il servizio parte il 13 luglio
Credits valtrebbia_natura IG – Berlina Beach
Debutta domenica 13 luglio 2025il nuovo servizio sperimentale “Trebbia Bus”, una navetta pubblica attiva solo la domenica per collegare Piacenza alle spiagge della Val Trebbia. Il primo test operativo è stato effettuato martedì 8 luglio. L’iniziativa è promossa da Tempi Agenzia con il sostegno della Provincia di Piacenza e Visit Emilia. Obiettivo del progetto: contrastare l’affollamento veicolare, prevenire la sosta selvaggia lungo la Statale 45 e garantire una mobilità alternativa verso le mete balneari del fiume. Il servizio è accessibile con normale biglietto urbano e resterà in esercizio per tutta l’estate. In caso di esito positivo, si valuta un’estensione per la stagione 2026.
Parallelamente, dal 19 luglio viene attivato anche il Bicibus Val Tidone, con due corse ogni sabato tra Piacenza e Pianello Val Tidone, passando per Rottofreno, Sarmato, Castel San Giovanni e Borgonovo, e trasporto bici gratuito.
# 18 fermate tra città e fiume: le località collegate
Fermate Trebbia bus
Il Trebbia Bus, linea E17 estiva con 18 fermate, parte ogni domenica dalla stazione di Piacenza, con fermate in via IV Novembre e barriera Genova, proseguendo poi verso Quarto, Settima, Niviano e Rivergaro. Il tragitto include quindi Fabbiano, Travo Casino Agnelli, Perino, Cassolo centro, Pinacasale bivio e Bobbio (Piazza San Francesco). Le fermate successive sono San Salvatore, Marsaglia, Cerignale bivio, Ponte Organasco bivio, Losso e infine Ottone. Il percorso è stato pensato per servire i principali punti di accesso al fiume, garantendo il rientro in città.
Il servizio prevede più corse di andata e ritorno ogni domenica, dalla mattina alla sera, con partenze da Piacenza a partire dalle 7:00 e rientri garantiti fino alle 20:00, e potrà essere potenziato in base all’affluenza registrata nei prossimi mesi.
# Un modello replicabile anche su Adda e Ticino?
Credits freeluc84 IG – Fiume Ticino
La sperimentazione avviata in Val Trebbia potrebbe diventare un modello replicabile anche in Lombardia. In particolare, le aree fluviali lungo il Ticino e l’Adda mostrano criticità simili a quelle della Statale 45: alta affluenza estiva, difficoltà di parcheggio e impatto ambientale del traffico privato. Una rete di navette pubbliche a fermate multiple, sul modello del Trebbia Bus, potrebbe offrire un’alternativa sostenibile per accedere ai principali tratti balneabili. Le autorità di trasporto locale potrebbero valutare iniziative analoghe, integrandole con il trasporto bici e con il turismo lento, già attivo in alcune zone del territorio. L’esito del progetto piacentino potrebbe essere un indicatore utile per pianificazioni future.
Milano ha da tempo avviato un’attività di eliminazione dei parcheggi gratuiti, in attesa di un piano articolato che dovrebbe essere approvato entro l’estate. Sembra che si partirà ad eliminarli ai capolinea delle metro. Un indizio in tal senso potrebbe arrivare da quello che è successo con la nuova linea M4.
# Rimozione graduale dei parcheggi bianchi
Foto redazione – Nuove strisce blu Via Verbano
L’Assessore alla Mobilità Arianna Censi aveva annunciato all’inizio dell’anno, in sede di consiglio municipale, l’intenzione di eliminare gradualmente tutti i parcheggi gratuiti a Milano. Verranno sostituiti da stalli blu, soggetti a pagamento, o gialli, riservati ai residenti. L’obiettivo dichiarato è uniformare il sistema di sosta, ridurre l’occupazione delle carreggiate e aumentare la rotazione dei veicoli. La strategia è già in corso in diverse aree, in particolare nelle zone attraversate dalla nuova linea metropolitana M4, ma si attende l’approvazione formale da parte di Palazzo Marino di un piano articolato entro l’estate.
# Partenza dai capolinea delle metro?
Webuild – Metro M4
Tra le zone già interessate dalla trasformazione della sosta ci sono quelle intorno alla nuova linea M4, dove gli stalli bianchi sono stati in gran parte sostituiti da strisce blu o gialle. Questo ha alimentato l’ipotesi che anche i parcheggi nei pressi dei capolinea delle linee metropolitane più datate possano essere tra i prossimi a essere regolamentati allo stesso modo. La prospettiva ha suscitato critiche, tra cui quella recente di Roberto Parodi, che ha sottolineato il rischio di penalizzare i pendolari dell’hinterland, per i quali la possibilità di lasciare l’auto gratuitamente in prossimità delle stazioni rappresenta una condizione essenziale per proseguire con i mezzi pubblici, soprattutto in presenza delle restrizioni di Area B.
Il Codice della strada, all’articolo 7 comma 8, vieta l’eliminazione totale dei parcheggi gratuiti, a meno che non siano previste specifiche deroghe motivate da caratteristiche urbanistiche, storiche o ambientali. La misura dovrà quindi rispettare i vincoli previsti dalla normativa, prevedendo un inquadramento giuridico chiaro. L’eventuale rimozione generalizzata degli stalli bianchi dovrà tenere conto dell’obbligo di garantire una quota minima di sosta gratuita sul territorio comunale.
L’introduzione di una tariffa giornaliera, anche modesta, può avere un impatto significativo sul bilancio delle famiglie che ogni giorno usano l’auto per raggiungere i nodi di interscambio. Moltiplicata per cinque giorni a settimana, rappresenta un aggravio mensile non trascurabile. L’eliminazione della sosta gratuita in queste aree periferiche rischia di compromettere l’equilibrio su cui si basa l’attuale sistema di mobilità urbana, fondato sulla combinazione tra mezzo privato e trasporto pubblico, e potrebbe risultare in contrasto con gli obiettivi di promozione della mobilità pubblica dichiarati dalla stessa amministrazione.
Un museo interattivo nel cuore della Galleria. Una realtà culturale con forte visibilità pubblica. Ma rischia la chiusura per effetto di un intreccio legale e amministrativo ancora in corso.
# Un progetto culturale milanese attivo da oltre 10 anni
pixithings IG – Leonardo3
Leonardo3 – Il Mondo di Leonardo è attivo dal 2013 nella Galleria Vittorio Emanuele II. Il museo, sviluppato da Leonardo3 Srl, occupa circa 600 mq al primo piano grazie a un accordo con l’hotel Vik Galleria. L’accesso avviene tramite un ascensore posizionato su suolo pubblico, per il quale la società ha ottenuto una regolare concessione comunale di circa 10 mq. La società dichiara di essere fiscalmente in regola e afferma di aver versato oltre 350mila euro per l’occupazione del suolo a Palazzo Marino, mentre per i locali interni ha corrisposto il canone alla società AV. Quest’ultima risulta intestataria della concessione originaria ed è oggi coinvolta in un contenzioso con Comune e Demanio per presunte morosità e subconcessioni non autorizzate. A luglio 2024 il Comune ha emesso un’ordinanza di decadenza della concessione. Leonardo3 ha presentato ricorso al TAR, che ha sospeso lo sfratto, salvo poi rigettarlo nel maggio 2025.
# Duomo21 e la rimodulazione del bando pubblico
Highline Galleria
Nel 2019 il Comune ha assegnato a Duomo 21 Lounge & Event Srl la gestione della Sala dell’Orologio, della terrazza panoramica e del camminamento “Highline Galleria”, riaperto al pubblico nel giugno 2024. Nel 2022 la società ha richiesto di utilizzare l’ascensore interno alla Galleria già in uso da Leonardo3. A luglio 2024, l’area dell’ascensore è stata inserita nel “lotto 2” di un bando per sette spazi in Galleria. L’aggiunta è avvenuta l’11 luglio, un giorno dopo l’avvio ufficiale della procedura. Il 7 novembre 2024 Duomo21 si è aggiudicata il lotto. Leonardo3 ha dichiarato di aver appreso della modifica solo a posteriori e ha affermato che, se l’accesso fosse stato incluso fin dall’inizio, avrebbe partecipato alla gara. Il Comune ha giustificato l’operazione come funzionale alla piena fruibilità dei piani superiori, mentre il museo ha impugnato il provvedimento, ottenendo una sospensiva dal TAR il 19 marzo 2025.
# Mobilitazione pubblica e protesta simbolica
change.org – Leonardo3
Il primo marzo 2025, il direttore Massimiliano Lisa ha intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro l’assenza di dialogo istituzionale. Dopo circa due settimane, ha interrotto il digiuno, denunciando l’intenzione del Comune di sostituire un’attività culturale con un’attività commerciale più redditizia. Contestualmente è stata lanciata una petizione pubblica che, secondo i dati aggiornati, ha raccolto quasi 13.000 firme. Tra i firmatari compare lo storico dell’arte Martin Kemp, autore di una dichiarazione critica nei confronti dell’amministrazione e membro del comitato scientifico del museo.
# Riconoscimenti e impatto culturale
change.org – Leonardo3
Leonardo3 ha ricevuto l’Award of Excellence dal Presidente della Repubblica Italiana ed è stato premiato per il suo approccio divulgativo e multimediale. Secondo i dati forniti dalla direzione, nel 2024 ha accolto oltre 270.000 visitatori. Il museo opera in autofinanziamento, senza contributi pubblici, ed è specializzato in modelli interattivi, restauri digitali e installazioni multilingue ispirate alle opere di Leonardo. È considerato una realtà attrattiva per famiglie, scuole e turisti. Tuttavia, non essendo titolare diretto dello spazio, non può rivendicarne il mantenimento giuridico. I gestori sottolineano il paradosso: una struttura attiva e riconosciuta rischia la chiusura per una disputa amministrativa che la coinvolge solo indirettamente.
# La sentenza del TAR attesa per il 15 luglio
Oggi, 15 luglio 2025, il TAR della Lombardia è chiamato a pronunciarsi sul secondo ricorso presentato da Leonardo3, relativo alla validità dell’aggiudicazione a Duomo21. Nel caso venisse respinto, il Comune potrà procedere con lo sfratto e riassegnare lo spazio. Restano aperte ipotesi di soluzioni extragiudiziali o un eventuale trasferimento del museo.
Resta confermata la scadenza per l’attivazione del servizio ferroviario nel Terzo Valico. Ma non coinciderà con il completamento dell’intero collegamento ad alta velocità tra Genova e Milano. Per quello bisognerà aspettare ancora altri anni, sempre che i lavori previsti vengano realizzati in tempo. Ecco la vera data per andare da una città all’altra in un meno di un’ora.
# Il punto sui cantieri del Terzo Valico
Il Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova è la più grande opera ferroviaria in corso in Italia. Al centro del progetto, la Galleria di Valico lunga 27 km, destinata a diventare la più estesa del Paese. Il sistema complessivo include 90,7 km di tunnel, di cui 53 tra Genova e Tortona, con 37 km interamente sotterranei. L’investimento è pari a 10,6 miliardi di euro: 8,2 miliardi per il Valico e 2,4 per il Nodo di Genova. L’avanzamento degli scavi ha raggiunto il 90%: in Liguria le gallerie sono terminate, mancano 6 km. Le criticità emerse includono pressione montana eccessiva, presenza di amianto e gas, con ripresa delle operazioni di scavo con metodo tradizionale.
# Nodo di Genova e scalo del Campasso quasi conclusi
Terzo Valico mappa
I lavori sul Nodo di Genova proseguono in parallelo e sono in fase di ultimazione. Il sestuplicamento è previsto entro la fine del 2025, mentre la linea Campasso, dedicata al traffico merci verso il porto, dovrebbe concludersi nel 2026. Si tratta di un’opera strategica per lo spostamento su ferro delle merci portuali, con impatti positivi sul traffico autostradale e sulla logistica nazionale. Resta ancora da completare il tratto più critico della galleria principale, tra le aree di Voltaggio e Radimero, dove si concentrano le maggiori difficoltà tecniche.
# Primo viaggio nel 2027 su una sola canna. Le opere da realizzare tra Milano e Tortona ancora in alto mare.
Credits: RFI – Quadruplicamento Milano Pavia
Il collaudo della linea e la definizione del modello di esercizio sono previsti nel 2027, anno in cui si prevede il primo viaggio di prova. In quella fase i treni potranno transitare solo sulla canna est, attiva al 75% della capacità complessiva. Tuttavia, per rendere effettiva l’alta velocità sull’intero asse Milano-Genova, occorre completare anche gli interventi a nord del Terzo Valico.
Il quadruplicamento tra Milano Rogoredo e Pavia è diviso in due fasi: il primo lotto fino a Pieve Emanuele è in cantiere e dovrebbe concludersi nel 2026 con fondi PNRR, per il secondo lotto, fino a Pavia, è in corso l’iter autorizzativo. Tra Pavia e Voghera è ancora in redazione il documento di fattibilità per definire il tracciato. Il quadruplicamento tra Voghera e Tortona è in attesa di convocazione della Conferenza dei Servizi, prevista nei piani originari per la fine del 2024, ma non risulta ancora convocata. Se rientrerà tra le procedure semplificate accelerate, potrà essere attivata entro il 31 dicembre 2026. L’adeguamento del nodo di Tortona dovrebbe concludersi invece entro il 2026.
# Alta velocità effettiva su tutta la tratta solo dal 2030
Credits davidepezzoni IG – Milano Rogoredo
Solo al termine di questi cantieri, previsto per il 2030, sarà possibile garantire un flusso regolare di treni veloci tra Milano e Genova. L’intera linea sarà allora percorribile a velocità fino a 250 km/h, con tempi di percorrenza stimati in 56 minuti. La frequenza prevista sarà di un treno ogni ora, grazie alla separazione del traffico merci e regionale da quello passeggeri. Il completamento infrastrutturale includerà nuove interconnessioni con il porto di Genova e l’ammodernamento del nodo di Milano. L’obiettivo finale è l’integrazione della direttrice Milano-Genova nel Corridoio Reno-Alpi.
Il Terzo Valico entrerà in funzione nel 2027, ma fino al completamento dei tratti mancanti a nord non sarà possibile parlare di vera alta velocità. Per una linea pienamente operativa, serviranno almeno altri tre anni.
Il progetto di riqualificazione di Loreto rischia un nuovo rinvio. Dopo anni di iter burocratici, un cambio di scenario potrebbe fermare il cantiere prima ancora dell’avvio. L’indiscrezione è riportata da la Repubblica in un articoloa firma di Federica Venni pubblicato il 13 luglio 2025.
# Stop al progetto dopo anni di attesa?
Maps – Piazzale Loreto dall’alto
Il maxi progetto di restyling di piazzale Loreto è stato congelato. Previsto per partire entro l’estate 2025, subisce ora uno stop deciso dal Comune, che starebbe valutando un ridimensionamento o una revisione dell’intervento. Il piano originario, concepito nel 2021 da Nhood e vincitore del bando internazionale C40 Reinventing Cities, prevedeva un investimento iniziale di 65 milioni di euro, lievitati a 80 con gli extracosti. L’intervento, denominato Loreto Open Community, comprendeva 9.200 metri quadrati totali, di cui 3.900 destinati a verde e spazi pedonali, con aree commerciali, piste ciclabili, anfiteatro, viabilità spostata ai margini e un nuovo accesso alla stazione metropolitana.
# Le nuove criticità ambientali e politiche
Loc Piazzale Loreto vista aerea
A distanza di quattro anni dal concept iniziale, l’amministrazione comunale sta riesaminando la validità dell’intervento. L’aumento delle temperature, l’emergere delle isole di calore e la richiesta di una città più sostenibile stanno orientando il dibattito verso un’opera meno impattante. In discussione non è solo la sostenibilità ambientale, ma anche quella sociale: la presenza di nuovi spazi commerciali in una zona già densa come corso Buenos Aires viene vista come ridondante, con molti spazi vuoti da qualche anno anche a causa degli estenuanti cantieri di riqualificazioni dell’arteria stradale. Inoltre, l’avvio del cantiere coinciderebbe con un biennio cruciale per la città, che include le Olimpiadi Invernali del 2026, sollevando perplessità su traffico, disagi e costi.
Tra le ipotesi in esame, emerge la possibilità di trasformare il progetto in un’area verde più semplice, con alberature ad alto fusto, fontane e zone d’ombra. Si valuta un modello meno costruito e più aperto, in linea con le nuove priorità urbanistiche e climatiche. Alcune voci chiedono che il progetto venga sottoposto a un processo partecipativo, aprendo una consultazione con cittadini e associazioni. In discussione anche il metodo con cui vengono approvate le grandi riqualificazioni urbane, in vista dell’aggiornamento del PGT. Nessuna decisione è stata ancora formalizzata, ma il rischio è che un ripensamento rimetta tutto in discussione.
# Un progetto già sopravvissuto alla crisi del settore delle costruzioni
Loc26 vista strada
Il progetto LOC era già stato messo in discussione nei mesi precedenti a causa della crisi giudiziaria che ha colpito il settore immobiliare milanese. Le inchieste avevano rallentato l’attività degli uffici dell’Urbanistica, facendo temere l’uscita di scena di Nhood, promotore dell’intervento. Nei primi mesi del 2024 il Sindaco Sala aveva dichiarato che un possibile cambio dell’iter poteva bloccare il progetto. La società aveva però ribadito la volontà di completarlo nel più breve tempo possibile. Il permesso di costruire convenzionato aveva consentito di superare l’ultima fase amministrativa, con l’avvio dei cantieri previsto per marzo dopo numerosi rinvii, con una durata stimata in oltre due anni. Il blocco attuale mette di nuovo tutto in sospeso.
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Dal primo clic al rapporto con il mercato, dal ruolo della tecnologia alle sfide che mettono alla prova ogni leader: un racconto autentico, diretto, senza filtri. Non è solo un’intervista: è un manifesto per chi crede che impresa e impatto possano andare di pari passo. Se ti interessano le storie vere di chi crea e trasforma, non perderti questa conversazione.
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Regia: Saverio Piscitelli, Roberto Mastroianni
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Il mar dei Caraibi bagna le nostre coste. Almeno queste.
#1 Spiaggia di Sansone, la regina bianca dell’Elba (Toscana)
Credits laneofjane IG – Spiaggia di Sansone
La spiaggia di Sansone è una delle più incantevoli dell’Isola d’Elba, tra le più apprezzate dagli appassionati di snorkeling. Circondata da alte falesie bianche e formata da piccoli di ghiaia bianca, in alcuni tratti la trasparenza dei fondali è davvero incredibile. Il candido fondale bianco e visibile in modo particolare nelle giornate di scirocco.
#2 La spiaggia dei Conigli, tra le “più belle del mondo” (Lampedusa, Sicilia)
Credits dolcepatty70 IG – Spiaggia dei conigli
La spiaggia dei Conigli, sull’isola di Lampedusa, è considerata una delle più belle d’Italia e addirittura del mondo. Ha raggiunto il primo posto nella classifica TripAdvisor Travellers’ Choice delle 25 migliori spiagge europee sia nel 2020 che nel 2021. Il colore turchese delle acque si mescola con il colore bianco della sabbia finissima, regalando un panorama caraibico. Attorno alla spiaggia i colori della macchia mediterranea si alternano a calette e spiagge.
#3 Cala Goloritzé, un’armonia perfetta tra mari e monti (Sardegna)
Credits gianlucanonnis_ IG – Cala Goloritzé
Sulla costa sarda di Baunei si trova Cala Goloritzé, una spiaggia caratterizzata da lisci sassolini di marmo bianco e mare limpido. Il suggestivo pinnacolo alto circa 143 metri sovrastante la spiaggia è l’emblema di questo luogo meraviglioso dove mare e monti s’incontrano creando un’armonia perfetta. I colori e i profumi tipici della macchia mediterranea rendono l’atmosfera ancora più magica.
#4 La spiaggia di Riaci, la più bella di tutta la Costa degli Dei (Calabria)
Credits: @vampy1 IG – Spiaggia di Riaci
La spiaggia di Riaci, vicino Tropea in Calabria, è la più bella di tutta la Costa degli Dei. Si estende per 50 km ed è formata da una lunga striscia di sabbia bianca e da un gruppo di scogli caratteristici che emergono dalle acque cristalline. Il panorama da sogno è arricchito dalla vista sulle Isole Eolie e dello Stromboli. Per gli amanti delle immersioni subacquee giace sul fondale a una profondità di 20 metri circa una nave mercantile affondata nel 1917.
#5 Spiaggia del Bue Marino, una perla del mare a San Vito lo Capo (Sicilia)
Credits mikibarone IG – Spiaggia del Bue Marino
La spiaggia del Bue Marino è una delle più selvagge di San Vito lo Capo, in Sicilia. Le acque limpide, dalle mille sfumature di azzurro e blu, incontrano la sabbia color oro chiaro e il bianco dei ciottoli. Un angolo di paradiso dominato dal Monte Cofano, dove nuotare in completo relax, lontani dalla caos che caratterizza la spiaggia principale di San Vito Lo Capo.
#6 Baia del Buondormire, un angolo di paradiso nel Cilento (Campania)
Credits @lulubuti IG – Baia del Buondormire
A Palinuro c’è una delle località più suggestive del Cilento: la Baia del Buondormire. Raggiungibile in barca, questo piccolo angolo di paradiso, è caratterizzato da un breve tratto di sabbia sottile e bianca protetto da rocce a strapiombo sul mare e bagnato da acque turchesi.
#7 Baia delle Zagare, la spiaggia dei faraglioni pugliesi (Puglia)
Credits gabriele.sonnessa IG – Baia delle Zagare
La spiaggia di Baia delle Zagare è una degli angoli più selvaggi e incontaminati del Gargano e di tutta la Puglia. Incastonata in un tratto di costa alta, tra insenature frastagliate e suggestive grotte marine con la sua soffice sabbia chiara, questa baia offre un mare con i colori che sfumano dal turchese allo smeraldo. I faraglioni a strapiombo sul mare e gli enormi scogli che emergono dall’acqua contraddistinguono questo luogo da sogno.
#7+1 Le “Maldive del Salento”, la spiaggia di Pescoluse (Puglia)
Pescoluse – Credits: @siviaggiare_puglia (INSTG)
Le “Maldive del Salento”, o la “Zona Maldive” sono sette chilometri di sabbia candida e finissima e acque cristalline che sfuma dal verde smeraldo all’azzurro per poi degradare al blu cobalto, tra Torre Pali e Torre Vado, sulla costa del Mar Ionio. Uno spettacolo impreziosito dalle dune ricoperte di gigli bianchi e acacie e dal verde della vegetazione che cresce poco lontano dalla spiaggia.
Le strade di Milano negli anni Ottanta: lanciano la “call” le foto di Martina Colombo sul gruppo Milano vintage. Gruppo che pubblica “anche fotografie di famiglia, l’importante che sullo sfondo ci sia Milano”. Ne abbiamo scovate altre tra le più significative del decennio. Foto di: Martina Colombo, Julie Anna Merie Ferrer, @bircide_il_paninaro IG, Giuliano Colliva, Francesco Radino, @girolombardia IG. Foto cover: @bircide_il_paninaro IG
Sulle strade di Milano negli anni Ottanta: le foto di allora
Ufficialmente la Regione ha ottenuto la proroga di un anno al blocco delle auto diesel Euro 5 in Lombardia. Ma è proprio così? In realtà la situazione è un caos. Perché la proroga, in realtà, vale solo per i comuni tra i 30.000 e i 100.000 abitanti. Per tutti gli altri valgono le stesse regole già definite.
Ph. motointermedia – pixabay
# La vittoria di Pirro
Pagano bollo, revisione e assicurazione come tutti gli altri. Ma non possono circolare. Almeno non come tutti gli altri. Una ingiustizia già vista che colpisce soprattutto poveri e anziani, ossia chi non può permettersi un’auto nuova e chi non può circolare in bicicletta o monopattino. All’appello ora rientrano anche i diesel Euro 5. Alla protesta generalizzata, è stata annunciata dalle regioni una vittoria: il divieto di circolazione per i diesel Euro 5, inizialmente previsto dal 1° ottobre 2025, è stato posticipato al 1° ottobre 2026 in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia‑Romagna. Ma si tratta di una vittoria di Pirro. Già, perché per le città sopra i 100 mila abitanti (divieto) e per quelle sotto i 30 mila (no divieto) le cose restano come prima. Quindi il risultato è il casino. Ad, esempio, a Monza e a Milano non si gira. Ma in mezzo sì. Attenzione, dunque, a sbagliare strada.
# Dove i Diesel Euro 5 sono banditi
Stop quindi alla circolazione nelle città sopra i 100 mila abitanti. Significa: Milano, Brescia, Monza e Bergamo. Dal 1° ottobre 2026, i diesel Euro 5 saranno comunque vietati dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30. Ma cosa rischia chi circola lo stesso?
Ph. Falkenpost – Pixabay
# Pene drastiche: a chi viene beccato più di una volta verrà sospesa la patente
Chi viola il blocco rischia multe da 163 a 679 € e, in caso di recidiva, sospensione della patente fino a 30 giorni.
Un’alternativa è il “Move‑In” con GPS e chilometraggio limitato. Anche se il rischio è di vedere conteggiati chilometri che si potrebbero comunque fare (ad esempio in autostrada o fuori dagli orari di blocco).
# Misura contro l’inquinamento o per favorire i costruttori?
In pratica, la guerra è contro le auto che hanno più di dieci anni. Non è un mistero che le case automobilistiche europee da anni facciano un’intensa azione di lobby per fare adottare politiche volte alla sostituzione di auto usate con auto nuove. Se si guarda ai numerosi aiuti arrivati ai costruttori in Europa e in Italia negli ultimi decenni, è molto difficile dissipare il sospetto che anche questa norma sia fatta per tutelare le grandi aziende colpendo soprattutto la povera gente. Un grande classico della real politik.
Un viaggio tra alcuni dei locali più interessanti di Milano, passando dall’estrema periferia al cuore del divertimento. Scopriamo questa selezione quartiere per quartiere suggerita da daysofmilan IG.
# Bicchierino Bar al Giambellino
masterchedo IG – Bicchierino Bar
Bicchierino Bar è un locale di quartiere tra via Giambellino e Lorenteggio, a metà tra osteria popolare e bar contemporaneo. Arredi in legno, pareti bianche e un minimalismo studiato creano un ambiente sobrio ma caldo. Si beve bene, si mangia meglio, e ci si conosce facilmente tra habitué e nuovi arrivati. Aperto dalla colazione alla sera, con cucina semplice e prezzi accessibili. Presente anche un piccolo dehors su strada, perfetto nelle sere d’estate.
Indirizzo: via Giambellino, 39
# Iter sui Navigli
aperitivi_urbani IG – Iter
Iter è un cocktail bar con cucina che cambia menù e ambientazione ogni sei mesi, ispirandosi a un Paese diverso. Situato vicino al Naviglio Grande, è noto per la proposta creativa e per il concept ispirato al viaggio. Cocktail e piatti raccontano territori e tradizioni italiane, con influenze internazionali selezionate. Lo spazio è curato nei dettagli, con un bancone scenografico e un forte approccio narrativo. Prenotazione consigliata, soprattutto nei weekend.
Indirizzo: via Mario Fusetti, 1
# Raboucer alle Colonne di San Lorenzo
raboucer_barcuore IG
Raboucer è un cocktail bar dallo stile underground, a pochi passi dalle Colonne di San Lorenzo. Nato dalle ceneri del Bar Cuore, unisce neon, legno, graffiti e arredi street-style in un ambiente rilassato. La drink list combina classici ben eseguiti e proposte creative, firmate da ex bartender di Mag e 1930. Affollato già dall’aperitivo, è frequentato anche nel dopocena tra dj set e musica dal vivo. Il nome? È la vecchia insegna di Bar Cuore letta al contrario.
Indirizzo: via Gian Giacomo Mora, 3
# Namascè in Porta Romana
camiscarpa IG – Namascè
Cocktail bar di quartiere accogliente, con dehors e pianoforte. Il nome viene dal dialetto tarantino e significa “andiamo”, legato alla città d’origine di Angelo, uno dei due proprietari. Ludovica propone drink classici come l’Americano e cocktail originali dalla “Namalist”, con verdure inusuali e tecniche a bassa temperatura. Disponibili anche versioni analcoliche con gin, vermouth e bitter zero alcol. L’aperitivo è accompagnato da stuzzichini per tutti i gusti, anche vegani. In bottiglieria vini naturali per almeno il 30%, con selezione biologica e biodinamica. Ogni giovedì serate musicali tra jazz, rock e blues.
Indirizzo: viale Lazio, 2
# Pirati Poeti in Porta Venezia
piratipoeti IG
Pirati Poeti è un bar a tema nautico-letterario, con interni che ricordano la stiva di una nave. Cocktail elaborati, menù di cicchetti veneziani, e selezione musicale varia. Si trova in Porta Venezia, a pochi passi da corso Buenos Aires. Locale di riferimento per la comunità LGBTQ+ e per chi frequenta la zona di sera. Accoglie regolarmente reading, mostre e serate a tema.
Indirizzo: via Lazzaro Palazzi, 3
# Librosteria in Sarpi (Chinatown)
milano_sguardi_inediti IG – Librosteria
LibrOsteria è un mix tra libreria dell’usato, osteria e spazio sociale, a due passi da Chinatown. Propone libri introvabili e a basso prezzo, insieme a vini, birre e drink a 5-6 euro. L’ambiente è accogliente, con dehors sul marciapiede e scaffali pieni di titoli curiosi. Organizza presentazioni, concertini, laboratori e attività culturali per tutte le età. Nasce per essere un presidio di quartiere e ricucire legami attraverso la cultura.
Indirizzo: via Cesare Cesariano, 7
# Afterlove all’Isola
alexesse_ IG – Afterlove
Afterlove è un cocktail bar essenziale ma d’impatto, nascosto in una traversa tranquilla del quartiere Isola. Tra neon anni ’90, piante vere e atmosfera pop, propone cocktail alla spina e signature con preparazioni homemade. Il cibo è da street food creativo: samosa, crab rangoon, hummus. L’ambiente è informale, conviviale e inclusivo, pensato per mescolare gusti, stili e persone. Un progetto firmato da Milo Occhipinti e Tommaso Regondi, tra estetica e sperimentazione.
Indirizzo: via Traù, 2
# WIJI Bar a Nolo
wiji.bar IG
WIJI Bar è un piccolo cocktail bar di quartiere nato dalla surf community milanese, a Nolo, dove prima c’era Caffineria. L’estetica hawaiana e le tavole da surf creano un’atmosfera easy, ispirata allo spirito libero del viaggio. La drink list è breve ma originale, tra punch serviti in tazze da tè e cocktail su misura come il “Surf Trip”. Musica chill e selezioni sperimentali accompagnano una clientela creativa, locale e curiosa. Non solo bar, ma hub urbano per chi sogna l’oceano anche a due passi dal Naviglio della Martesana.
La ZTL più chic del pianeta slitta in autunno. Questa la decisione di Palazzo Marino che ha deciso di prorogare la fase di pre-esercizio della ZTL nel Quadrilatero della Moda. Le telecamere restano attive, ma le multe partiranno solo a metà settembre, non più il 12 luglio come previsto. Perché questo rinvio?
Ztl centro
# Si studiano dati e reazioni
Serve più tempo per studiare i dati raccolti in due mesi ora al vaglio della Direzione Mobilità. Non solo: si cerca di tenere conto anche di suggerimenti e proteste di residenti e commercianti. L’obiettivo è «applicare la ZTL in modo equilibrato, efficace e condiviso», dice l’assessore Arianna Censi, che due mesi fa aveva annunciato un test aperto alle modifiche.
# Le reazioni a caldo alla proroga: calo del 21% dei visitatori
I commercianti (MonteNapoleone District) lodano la decisione, evidenziando che tra il 12 maggio e il 29 giugno i visitatori sono calati del 21% (solo –3% i turisti stranieri).
Anche la Lega applaude la proroga: «Scelta intelligente, ma ora servono dati chiari. Il divieto 24 h e il blocco delle moto penalizzano lavoro e sicurezza», dichiara Alessandro Verri a Il Giornale. Mentre Deborah Giovanati di Forza Italia denuncia come il rinvio dimostrerebbe che la ZTL è frutto di «improvvisazione», e critica la mancanza di basi tecniche solide.
Ma proroga a parte, quali sono le decisioni ancora in sospeso?
Ztl
# Le possibili modifiche alla ZTL
Nei prossimi due mesi il Comune analizzerà il traffico e valuterà le seguenti modifiche:
possibili aggiustamenti a regole e segnaletica;
eventuale ridefinizione degli orari per consegne e accesso ai residenti;
revisione dell’obbligo di prenotazione per i parcheggi.
Negli ultimi anni diversi quartieri periferici di Milano sono diventati nuovi poli attrattivi della città. Tra questi troviamo Isola o NoLo. Il prossimo sarà la Bovisa? Vediamo i motivi per cui potrebbe spiccare il volo.
# Il quartiere dei giovani: il nuovo campus nella Goccia a firma Renzo Piano
Rendering Bovisa Goccia
Il primo tassello riguarda il progetto di trasformazione urbana guidato dal Politecnico nell’area della Goccia. Nell’area della Goccia è previsto un nuovo campus di 325.000 metri quadrati. I finanziamenti pubblici ammontano a 100 milioni di euro, suddivisi tra Ministero delle Infrastrutture (45 milioni) e Regione Lombardia (55 milioni). A questi si aggiungono 145 milioni per l’appalto assegnato nel 2024 per la costruzione di sette nuovi edifici firmati dallo studio Renzo Piano. La superficie costruita prevista è di 40mila metri quadrati. Il progetto include la riqualificazione dei due ex gasometri, laboratori, aule, spazi verdi e connessioni ciclopedonali. La capacità stimata è di 6.000 utenti tra studenti, docenti e ricercatori. Il valore complessivo dell’intervento è calcolato in circa 400 milioni di euro. La realizzazione dovrebbe concludersi tra il 2026 e il 2028.
Di Arbalete – openstreetmap.org, CC BY-SA 2.0, httpscommons.wikimedia.orgwindex.phpcurid – Tracciato Circle Line
Un elemento potenzialmente decisivo per il futuro del quartiere è la realizzazione della Circle Line ferroviaria. Il servizio è previsto che venga svolto dalla sovrapposizione di più linee ferroviarie, nel tratto nord potrebbe arrivare la linea S9 estesa oppure una nuova linea (ipotizzata la S16 Albairate-Rho), a regime con treni ogni 10 minuti negli orari di punta. Tra le fermate ipotizzate nel PUMS a nord ci sono infatti Dergano, Istria e Bovisasca, a circa 1,5 km a nord rispetto alla stazione di Bovisa. Ad oggi però nessuna di questa risulta in corso di progettazione o finanziata. Le uniche due fermate confermate nei programmi sono Stephenson e Mind, quest’ultima con cantiere avviato per il primo lotto nel 2025 e conclusione prevista nel 2026.
Il mercato immobiliare nella macroarea Bovisa–Sempione ha registrato una crescita moderata. Nel primo trimestre del 2025 i prezzi sono aumentati dell’1,8%. I valori al metro quadro per l’usato si attestano attorno ai 3.800 euro.Le nuove costruzionisuperano i 5.000 euro al mq. La domanda è sostenuta da studenti, ricercatori e giovani lavoratori. Cresce l’offerta di formule abitative come cohousing e affitti a canone concordato, con le nuove iniziative edilizie che si concentrano nelle vicinanze del Politecnico, con l’apertura recente dello studentato Apart Durando e altri due in costruzione. Parallelamente, si sviluppano interventi privati come via Morghen 30, con bilocali di taglio ridotto e soluzioni orientate alla sostenibilità. Il mercato conserva un margine di crescita rispetto ad altre zone già consolidate, grazie a un’accessibilità economica che favorisce l’ingresso di nuovi investitori, l’assenza di una fermata metropolitana e con una scommessa legata alla realizzazione delle infrastrutture promesse.
Il progetto dei «Mini-Frecciarossa»: era stato annunciato come una piccola rivoluzione nei collegamenti tra Nord e Sud ma, con la ripresa del progetto sullo Stretto di Messina, è stato accantonato. Eppure, potrebbe rappresentare una direzione strategica per rendere più agile il movimento in Italia. Vediamo perchè.
# Il progetto (abbandonato) dei Mini-Frecciarossa
Credits ferrovie.it – Frecciarossa per la Sicilia
Nel 2021 era stato presentato un piano per collegare Milano alla Sicilia in 10 ore, riducendo della metà i tempi di viaggio. L’idea prevedeva treni ETR.1000 in versione compatta, con quattro casse e 103 metri di lunghezza. I Mini-Frecciarossa avrebbero potuto imbarcarsi interamente sui traghetti, evitando le operazioni di scomposizione e garantendo collegamento continuo con l’isola. Il progetto, annunciato dal Ministero delle Infrastrutture, prevedeva dodici treni e un investimento da 180 milioni di euro. Ma è stato accantonato dopo che il governo ha deciso di puntare sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, un’infrastruttura che, se completata, renderebbe superfluo un sistema di attraversamento intermodale come questo.
Non tutte le direttrici ferroviarie richiedono treni ad alta capienza. In tratte con domanda intermedia, come quelle dirette verso la Sicilia, formati più agili possono offrire un servizio più efficiente. I Mini-Frecciarossa, con 200 posti e percorrenza notturna a fermate selezionate, erano pensati per rispondere a queste esigenze. Il formato ridotto li rendeva adatti a operare senza modifiche sostanziali alle infrastrutture esistenti, integrandosi in un sistema intermodale già disponibile. Una soluzione funzionale per migliorare i collegamenti a lunga distanza in tempi rapidi e con costi contenuti, senza dover attendere la realizzazione di nuove grandi opere.
# Applicazioni su tratte complesse o non servite dall’Adriatico al Tirreno
ChatGPT – MiniFrecciarossa
Oltre alla Milano-Messina, il modello dei Mini-Frecciarossa potrebbe essere impiegato su direttrici su direttrici oggi prive di servizi AV diretti. La dorsale adriatica, da Venezia a Lecce via Ancona, Pescara e Foggia, è lunga, densamente abitata ma non completamente elettrificata e servita solo da Intercity e treni regionali. Anche la Firenze–Pescara, percorribile via Arezzo, Terontola e Foligno, è oggi lenta e priva di collegamenti rapidi. Un altro esempio è la Roma–Taranto, raggiungibile solo con cambi o tempi elevati. In tutti questi casi, un convoglio compatto permetterebbe di attivare collegamenti diretti e veloci su linee miste o infrastrutture non dedicate, rispondendo a una domanda reale e senza costi strutturali rilevanti.
# Un’alta velocità leggera, pronta e replicabile: la diffusione in altri paesi europei
r-italy-reddit – Rete alta velocità Italia
Il Mini-Frecciarossa era stato presentato come un progetto preliminare per una nuova categoria di treni compatti a lunga percorrenza. Pur non essendo mai stato realizzato, rappresentava un’ipotesi concreta e strutturata, con configurazioni tecniche e obiettivi di servizio già delineati. In ambito europeo, diversi operatori stanno adottando treni più leggeri e adattabili per tratte con infrastrutture non dedicate: il TGV M in Francia, l’ICE L in Germania, i convogli Avlo in Spagna e i modelli bimodali nel Regno Unito rispondono a logiche simili. In Italia, un modello come il Mini-Frecciarossa potrebbe essere sviluppato e integrato nei collegamenti trasversali e interregionali, estendendo i benefici dell’alta velocità anche a territori oggi esclusi dalla rete principale.
Una curiosità che attraversa generazioni e quartieri, senza mai trovare una spiegazione ufficiale. Un video pubblicato da un commerciante cinese svela il grande enigma.
# Perché nessuno ha mai visto a Milano un funerale cinese?
kkstore.bergamo IG
Tra le domande più ricorrenti nella mitologia urbana di Milano c’è quella sull’assenza dei funerali cinesi. La comunità è numerosa, presente non solo a Chinatown, ma di cortei funebri o manifestazioni di lutto pubbliche non se ne sono mai visti. La leggenda metropolitana che si è diffusa a Milano è che i cinesi “non muoiano mai”. La spiegazione è arrivata da un reel pubblicato da un commerciante cinese, proprietario di un negozio di abbigliamento, che ha spiegato le ragioni pratiche e culturali del fenomeno.
# Primo motivo: la scelta di tornare in Cina per trascorrere gli ultimi anni (o di rimpatriare la salma)
ChatGPT – Funerale cinese
Nel video il commerciante afferma che molti cinesi, raggiunta l’età della pensione, scelgono di tornare in Cina per vivere l’ultima fase della loro vita vicino ai familiari. Non solo:in caso di malattia, si cerca un doppio riscontro medico, uno in Italia e uno da parte dei dottori in Cina.
Se la morte sopraggiunge in Italia, nella maggior parte dei casi la salma viene rimpatriata. Questo per motivi culturali, religiosi e familiari, con l’obiettivo di essere sepolti vicino ai propri cari. Il funerale, come rito, segue tradizioni difficilmente trasferibili nel contesto italiano. La discrezione accompagna ogni fase: non ci sono notizie pubbliche, nessun annuncio. Tutto avviene in ambito strettamente privato.
# Secondo motivo: discrezione e riservatezza in caso di lutto
Credits Andrea Cherchi – Chinatown
La comunità cinese mantiene una forte riservatezza sulle pratiche legate alla morte. Non sono previste manifestazioni pubbliche o cortei funebri come avviene in altre culture. Non ci sono necrologi sui giornali o affissioni murarie. I riti religiosi, quando celebrati, avvengono in templi o in spazi comunitari non accessibili ai non cinesi. Anche l’uso di agenzie funebri italiane è raro, mentre esistono servizi specializzati per il rimpatrio. La lingua, le abitudini e la struttura familiare rendono il processo quasi invisibile all’esterno. Alcuni cinesi scelgono comunque la sepoltura in Italia: si tratta di una minoranza, ma anche in quei casi le cerimonie restano fuori dalla visibilità pubblica.
Soprattutto d’estate a Milano gli orizzonti diventano più verdi. Soprattutto per chi esce la sera. Scopriamo questa selezione di cinque locali da provare nell’estate milanese anche grazie al suggerimento di tildediscovery.
#1 Osteria Contemporanea, nel “giardino zen” di Milano Verticale | UNA Esperienze in Porta Nuova
milano_verticale IG
L’Osteria Contemporanea si trova al piano terra dell’hotel Milano Verticale | UNA Esperienze, in zona Porta Nuova. L’aperitivo è di scena nel giardino interno, ombreggiato anche nelle ore centrali del giorno, accessibile anche agli esterni e circondato da siepi e alberature ornamentali. Tavoli in legno chiaro e sedie imbottite in pelle bordeaux si distribuiscono su passerelle in pietra e pedane di legno, tra aiuole ordinate e filari di piante. Il menu propone una selezione di piatti “easy & pop”, come mondeghili, salumi, acciughe del Cantabrico e tortellini panna e prosciutto, accompagnati da cocktail d’autore curati in collaborazione con il mixologist Mattia Pastori.
#2 Stilla Garden, cocktail e tapas nel chiostro del XV secolo del Four Seasons Hotel
Credits lady_juliaye IG – Aperitivo Four Season Milano
Stilla Garden è l’area aperta nel cortile interno del Four Seasons, in piano Quadrilatero della Moda, ricavata da un chiostro del XV secolo. La vegetazione estesa e le architetture storiche garantiscono un’atmosfera esclusiva e silenziosa, completata da tavolini in pietra chiara e poltroncine rivestite in tessuto écru disposte sotto grandi ombrelloni. Il bar serve aperitivi dalle 17:00 alle 21:00, con signature cocktail, come il Negroni Maturo e il Jasmine Spritz, abbinati a tapas gourmet stagionali. Frequentato da residenti, turisti e fashionisti, è ideale per una pausa raffinata dopo lo shopping nel quadrilatero, con prezzi a cinque stelle in linea con l’esclusività dell’hotel.
Indirizzo: via Gesù, 6‑8
#3 Rotonda Bistro, nella suggestiva cornice della Rotonda della Besana
ilya_pastushchak IG – Rotonda Bistro
A pochi centinaia di metri dal Tribunale, nella suggestiva cornice della Rotonda della Besana, c’è Rotonda Bistrot. Il locale si estende tra portici e giardino centrale barocco, con sedute in metallo scuro, tavoli in legno grezzo e cuscini colorati si alternano tra prato, portico e zone d’ombra. Offre aperitivi open air, spesso con musica dal vivo, e cocktail a bassa gradazione, tra cui vermouth, sake e amari, serviti insieme a taglieri, pinse e opzioni vegetariane. L’ambiente è informale e adatto a famiglie, gruppi e studenti. Aperto fino alle 23 nei mesi estivi, è tra i più godibili per chi cerca un aperitivo vivace ma raccolto. L’accesso è libero e non è prevista consumazione minima. Le serate sono a rotazione anche con eventi legati al MUBA, il museo per bambini ospitato nel complesso.
Indirizzo: via Besana, 12
#4 Caffetteria Villa Necchi, aperitivo nella dimora storica custodita dal FAI
credits villanecchicampiglioig
All’interno del giardino privato di Villa Necchi Campiglio, la caffetteria propone cocktail, drink e snack immersi nella quiete tra magnolie secolari. L’arredamento è essenziale ma elegante: sedie in ferro battuto verde scuro e tavolini tondi con piano in marmo si alternano nel prato vicino alla piscina. Aperta nella fascia oraria 10:00‑18:00, è accessibile anche senza visita alla villa. In estate ospita le “Sere FAI”, aperitivi serali su prenotazione con consumazione minima di 20 euro. Il contesto è riservato e raccolto, frequentato da visitatori FAI, residenti e studenti, per far percepire al meglio l’essenza di questo luogo magico in zona Porta Venezia. La villa chiude al pubblico nei giorni festivi in base al calendario FAI.
#5 Bistrot Ventura, nel giardino segreto con alberi secolari del gioiello liberty di Villa Bombelli in Lambrate
giardino_ventura IG
Bistrot Ventura, in zona Lambrate, si affaccia su una porzione del giardino con alberi secolari di 3000 mq della Villa Bombelli in stile liberty. Tavoli da bistrot in metallo bianco e sedie vintage color panna sono disposti sul prato e tra la ghiaia, con ombrelloni ampi e luci soffuse serali. Il giardino è accessibile anche in caso di pioggia grazie a coperture leggere e pergole. L’aperitivo, dalle 19:00 alle 20:00, include un drink più cinque finger food (focaccine, bruschette, mondeghili, olive, taralli) a 15 euro, seguito da cena. Il locale è raccolto e poco turistico, ideale per coppie o piccoli gruppi, con un’atmosfera anche grazie alla gestione familiare.
A un’ora da Milano, lungo il Po, un borgo dell’Oltrepò Pavese si è trasformato grazie a un progetto che mescola arte e ospitalità. Al centro, un museo a cielo aperto curato da un artista italiano.
# Un museo a cielo aperto tra le case del paese
giovel0z IG – Arena Po
Arena Po, comune di circa 1.500 abitanti in provincia di Pavia, è al centro di un progetto di rigenerazione basato sull’arte. L’iniziativa è stata avviata da Gaetano Grillo, artista e docente dell’Accademia di Brera, che ha scelto il borgo come luogo di vita e sperimentazione artistica. L’idea ha preso forma nel 2016 con l’acquisto di alcune proprietà, ma si è consolidata dal 2022 con la creazione del museo diffuso.
mandelli.arte IG – Gianfranco Notargiacomo, Takete, Scultura in acciaio corten. Installata ad Arena Po
Le opere, donate o concesse da artisti internazionali, sono collocate tra vie, piazze, cortili e lungo l’ex ripa del fiume. Attualmente sono visibili oltre cento installazioni permanenti, illuminate anche di notte. Il percorso tocca il centro storico e l’area verde dell’argine, integrando patrimonio naturale e produzione culturale.
# Un museo-hotel unico in Italia nelle camere d’artista
ufficio stampa – Camera artista
Nel cuore del progetto si trova Maaapo, Museo Arte Ambiente Arena Po, che include anche un bed & breakfast allestito come spazio museale. Si tratta dell‘unico caso in Italia di museo dedicato a un solo artista dove è possibile anche dormire. Le “Camere d’Arte” sono due suite da 70 mq ciascuna, ospitate in una dimora medievale restaurata. Ogni ambiente, compresi bagno e arredi, è stato realizzato come opera d’arte personale da Grillo. All’interno sono presenti oltre cinquanta opere dell’artista dagli anni ’70 a oggi. Completano l’offerta una terrazza sul Po, un bookshop con ceramiche e una sala per cene riservate con i gestori. L’iniziativa include anche corsi di ceramica e attività artistiche dedicate agli ospiti. La struttura è stata inaugurata con il sostegno dell’assessore regionale al Turismo e della presidente onoraria del museo, Livia Pomodoro.
# Un esempio di rigenerazione culturale replicabile altrove?
gaiacan IG – Arena Po
L’obiettivo del progetto è trasformare Arena Po in un polo stabile di produzione artistica, integrando cultura, turismo e accoglienza. Il rilancio del borgo, sostenuto dal Comune e da enti pubblici e privati, punta a contrastare lo spopolamento e a creare un’economia culturale diffusa. I residenti sono infatti coinvolti attraverso laboratori, eventi, visite guidate e attività educative, mentre il museo diffuso, connesso a una convenzione con l’Accademia di Brera, si propone come modello di rigenerazione culturale per altri centri minori. Sono previste residenze d’artista, esposizioni temporanee e rassegne stagionali. La strategia si fonda sull’identità locale, sull’arte accessibile e sulla valorizzazione paesaggistica. Questo esperimento di rigenerazione attraverso l’arte potrebbe diventare un modello replicabile in altri borghi in via di spopolamento?