Addio WOW: Milano perde la casa del fumetto

Chiusura ufficiale dopo 14 anni di attività. Tra debiti, scadenze e mancanze politiche, se ne va un presidio culturale unico in Itali

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Andrea Cherchi - Esterno Spazio WOW
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Dopo quattordici anni di mostre, corsi, incontri e fumetti, WOW Spazio Fumetto chiude i battenti. La notizia lascia l’amaro in bocca: il museo milanese dedicato alla Nona Arte termina ufficialmente le sue attività domenica 15 giugno 2025.

Addio WOW: Milano perde la sua casa del fumetto

Situato in viale Campania 12, nell’edificio riconvertito dell’ex fabbrica Motta, WOW non era semplicemente uno spazio espositivo: era un punto di riferimento per appassionati, famiglie, disegnatori, curiosi, studiosi e studenti. Era uno spazio vivo, dove la cultura si disegnava a mano libera.

# Una fine annunciata

wowspaziofumetto IG – Sala interna

La chiusura arriva al termine di un braccio di ferro tra la Fondazione Franco Fossati, che gestiva lo spazio, e il Comune di Milano, proprietario dell’immobile. Il contratto di concessione è scaduto lo scorso aprile, e il debito accumulato per l’affitto – circa 180.000 euro – sembrava essere la pietra tombale dell’intera operazione.

Eppure, una soluzione era stata trovata: la Fondazione aveva raggiunto un accordo con l’Avvocatura comunale per estinguere il debito tramite la cessione di parte della collezione museale. Ma il Comune ha comunque deciso per lo sgombero. Nessuna proroga, nessun margine: entro il 15 giugno, tutto deve essere smontato, inscatolato, portato via. Trasferire un archivio con oltre mezzo milione di pezzi, tra volumi, tavole originali, manifesti, gadget, sceneggiature e materiali rari? Impossibile in così poco tempo. E così, la fine è diventata definitiva.

# Una perdita difficile da rimpiazzare

wowspaziofumetto IG – Fumetti

Nel corso degli anni WOW ha portato a Milano mostre di livello internazionale: Batman, Hugo Pratt, Peanuts, Dragon Ball, ma anche omaggi a Milo Manara, Jacovitti, Sergio Bonelli, e tanti autori emergenti. Ha ospitato workshop, campus estivi, eventi con le scuole, incontri con autori, e mostre che intrecciavano fumetto, cinema, storia e attualità.

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La sua biblioteca contava oltre 9.000 volumi ed era uno dei pochi spazi in Italia a offrire una lettura pubblica e gratuita sul fumetto in tutte le sue declinazioni. Non si trattava solo di cultura “pop”: era formazione, educazione, memoria.

# Il silenzio delle istituzioni

Andrea Cherchi – Esterno Spazio WOW

A nulla sono valse le oltre 12.000 firme raccolte in pochi giorni da una petizione, né le iniziative di crowdfunding e sostegno popolare. L’appello lanciato da lettori, illustratori, critici e cittadini non ha smosso l’inerzia della macchina comunale, che ha difeso la scelta come necessaria per “garantire equità tra tutti i soggetti che chiedono spazi pubblici”.

Una decisione che fa male soprattutto in una città che si fregia di essere capitale culturale e creativa. Perché si può discutere sulla burocrazia, ma resta una domanda che brucia: quanto vale, davvero, la cultura per chi amministra una città come Milano?

# Un ultimo saluto (tra lacrime e fumetti)

wowspaziofumetto IG – Ultimo ballo

Domenica 15 giugno, dalle 15 alle 20, WOW accoglierà il pubblico per un ultimo evento: una festa, un abbraccio collettivo, un arrivederci pieno di tristezza ma anche di gratitudine. Luigi Bona, direttore e anima del museo, saluta con ironia amara: «Altro non resta che dirci addio con un SOB».

Non si sa cosa succederà dopo. La Fondazione è disposta a collaborare con altri enti, privati o pubblici, per far rinascere il progetto altrove. Ma l’incertezza regna, e il rischio è che questo piccolo tesoro culturale si disperda, inghiottito dall’indifferenza.

# Milano senza WOW: e ora?

Questa non è solo la fine di un museo. È la chiusura di una finestra sul possibile. WOW Spazio Fumetto era uno di quei luoghi dove i sogni diventano carta, inchiostro e dialoghi. Dove un bambino poteva scoprire che disegnare è una forma di pensiero. Dove il passato e il futuro del fumetto italiano convivevano nello stesso scaffale.

Milano perde un pezzo della sua anima creativa. E forse non se ne accorgerà subito. Ma tra qualche anno, quando ci si chiederà dove siano finiti i lettori, i sogni, i supereroi senza mantello, qualcuno risponderà: «Erano qui. In viale Campania. Poi abbiamo chiuso.»

Continua la lettura con: Addio allo storico Coin: al suo posto ci sarà questo

MICHELE LAROTONDA


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Michele Larotonda
MICHELE LAROTONDA (Potenza 1977) è un blogger e podcaster. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro(Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (PAV Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (PAV Edizioni, 2023) e il saggio L’imitazione della vita(PAV Edizioni, 2025) che affronta il tema sull’intelligenza artificiale. Dopo aver diretto il blog IL BARNABÓ, è approdato al mondo del podcast con FUTURO PRESENTE e CRONACHE TERRESTRI su Spotify, Apple Podcast e Spreaker. www.michelelarotonda.net

1 COMMENTO

  1. Abbiamo una Amministrazione che non sa distinguere il grano dal loglio, e fa il contrario dell’interesse dei cittadini

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