Fondo Patrimoniale per le opere d’arte

fondo opere d'arteLe opere d’arte della città valgono miliardi, ma al momento sul bilancio della città risultano pari a zero. Per trasformarle in patrimonio e beni che consentono di attirare investimenti occorre quantificarne il valore e creare un fondo culturale che le rappresenti. Le quote del fondo si dovrebbero vendere, in primis ai cittadini, e darebbero diritto di godere di una parte degli incassi ottenuti da biglietti e sponsorizzazioni abbinati all’insieme delle opere artistiche della città. Le quote non darebbero diritti ai possessori sulla vendita delle opere che resterebbero inalienabili.
I soldi raccolti dalla vendita delle quote formerebbero un fondo economico i cui interessi andrebbero impiegati ogni anno per supportare le attività culturali della città, in particolare per favorire l’acquisto e la produzione di nuove opere da inserire nel fondo.

Come funziona
Primo passo è definire con il governo (nell’ambito dell’autonomia, vedi patto di autonomia con Roma) la possibilità di gestire in autonomia le opere d’arte del territorio di Milano, fatto salvo il fatto che tutte restano inalienabili.
Il secondo è di mapparle e di valorizzarle in termini patrimoniali. Possono essere opere d’arte (come il cenacolo), monumenti, edifici artistici.
Arrivati a una valutazione patrimoniale (esempio: 100 miliardi di euro) si dividerà questa cifra in quote di una valore corrispondente e verranno messe in vendita, con diritto di prelazione per i cittadini e per i cittadini universali (vedi la città universale).

Caratteristiche delle quote del fondo
Le quote del fondo non daranno diritto alla proprietà sulle opere d’arte (che restano di proprietà della città e/o dello Stato italiano). Ma daranno diritto sull’utilizzo economico di tali beni e soprattutto sull’eventuale incremento di valore di tale patrimonio. Inoltre daranno la titolarità a una serie di servizi abbinati alle opere del fondo (es. sconto su mostre, anteprime, scelte su opere da destinare al fondo etc) e consentiranno oltre una certa soglia di diventare cittadini universali di Milano (vedi città universale).
Ci sarà un limite massimo di quota acquistabile per ciascuno. E ogni quota potrà essere rivenduta. A tendere si potrà immaginare anche che possa essere quotato sui mercati.

Utilizzo del fondo
Per la gestione del fondo Milano città stato costituirà una fondazione che avrà un comitato di saggi, imprenditori e investitori di successo del territorio, che indicherà le scelte strategiche di impiego.
I soldi ottenuti dalla vendita delle quote (es. 50 miliardi) verranno investiti e gli interessi sull’investimento (es. 500 milioni per interessi del 10%) verranno impiegati ogni anno per migliorare o accrescere il patrimonio culturale del fondo.

Vantaggi per la città
Poter mettere a patrimonio l’immensa ricchezza artistica presente in città, attraendo risorse in città per potenziare tale ricchezza.
Introdurre una logica di comproprietà tra cittadini che si devono sentire responsabili dei beni presenti a Milano.

Progetto originale di associazione Milano (www.milanocittastato.it)

 

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