Da infrastruttura di mobilità sono state trasformate in un manifesto ideologico. Non solo. Per l’amministrazione di Milano sono diventate un’autentica priorità: meglio una ciclabile su tutto, strade, parcheggi, perfino marciapiedi. Prendendo atto della direzione intrapresa, però, molti cittadini, anche quelli che si muovono su due ruote, percorrendo le molte ciclabili incompiute o mal tenute, si pongono una domanda: se non sono tenute bene, ha senso usarle?
La CICLABILI di MILANO: sono utili o sono un MAQUILLAGE POLITICO?
#1 Disconnessione della rete: il pericoloso dentro-fuori sulla carreggiata stradale
La rete di piste ciclabili di Milano è tratteggiata, abbozzata, senza un piano strategico d’insieme. In breve, non è connessa, il che rende difficile per i ciclisti spostarsi in città in modo sicuro e conveniente. In particolare, ci sono numerose aree della città in cui le piste ciclabili sono interrotte o non connesse a quelle esistenti, rendendo difficile per i ciclisti pianificare i loro percorsi muovendosi interamente nelle piste o corsie a loro dedicate. Non solo. L’interruzione continua porta il ciclista a entrare e uscire, a volte all’improvviso, sulla carreggiata determinando un pericolo potenzialmente maggiore perfino rispetto a chi pedala sempre all’interno della carreggiata.
#2 Scarsa protezione e mancata illuminazione notturna

Molte piste ciclabili di Milano non sono fisicamente protette dal traffico veicolare, il che può rendere i ciclisti vulnerabili agli incidenti stradali. Inoltre, alcune piste ciclabili non sono bene illuminate durante le ore notturne, aumentando il rischio di incidenti.
#3 Pochi parcheggi per le bici

Nelle città bike friendly d’Europa spiccano i numerosi parcheggi per le bici che consentono di metterle in sicurezza arrivati a ogni destinazione. A Milano, la disponibilità di parcheggio per le biciclette è ancora limitata, il che può scoraggiare le persone dall’utilizzo delle biciclette come mezzo di trasporto.
#4 Ciclabili da mountain bike

Un male endemico in Italia: la scarsa manutenzione. Si costruisce e poi, spesso, si lascia che le cose degenerino nel degrado. Questo capita per l’asfalto ma ancor più per le ciclabili che vengono lasciate a se stesse dopo la loro realizzazione. Segnaletica stradale sbiadita, buche, intralci, allagamenti, alberi, pavimentazione irregolare. Ciò può rendere le piste ciclabili pericolose o poco attraenti per i ciclisti che spesso preferiscono i marciapiedi o perfino l’asfalto stradale, sicuramente meglio curato.
#5 La “guerra” con le auto

Le ciclabili a Milano sono un problema anche per il comportamento di alcuni automobilisti che utilizzano la ciclabili come una corsia di sorpasso o come parcheggio. Il rischio di trovarsi di colpo delle auto rende difficile per i ciclisti utilizzare le piste ciclabili in modo sicuro. Questo capita soprattutto come effetto paradossale delle stesse ciclabili: restringendo la carreggiata disponibile per le auto e aumentando così le occasioni di ingolfamento del traffico, al contempo riducendo gli spazi di parcheggio, può portare automobilisti a cercare vie di fuga infrangendo il codice della strada proprio utilizzando le ciclabili.
Quindi, può avere un senso quest’ansia di realizzarne sempre di più, ma occhio a non perdere di vista quelle che ci sono. Manutenzione, questa la parola magica. Altrimenti, lasciate al degrado, possono avere un effetto boomerang: da manifesto di una politica a fotografia di un fallimento ideologico.
Continua la lettura con: a Milano la ciclabile più corta del mondo
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