22 maggio 1873. 150 anni fa si è spento a Milano il più grande romanziere italiano. Molto è cambiato a Milano dai suoi tempi e siamo sicuri che molti dei cambiamenti che sono avvenuti negli anni non gli andrebbero molto a genio. Tipo questi.
10 cose della MILANO di OGGI che sconvolgerebbero MANZONI
#1 Il Divorzio
Ciò che Dio ha unito l’uomo non sciolga diceva Gesù, e Manzoni a questa cosa del per sempre un po’ ci credeva. Altrimenti al posto dei Promessi Sposi avrebbe fatto i fidanzatini di Peynet.
#2 La scomparsa dei navigli
“Strano! Erano qui, proprio sotto casa mia.”
#3 La metropolitana
Se le chiese venivano slanciate verso il cielo per avvicinarsi a Dio, la metro viene scavata nel sottosuolo per comunicare con il demonio. Questo avrebbe pensato, immaginando una nuova novella in versione mefistofelica.
#4 Via Manzoni
“Ma dai?! Per me?”
#5 I grattacieli
Andrebbe in giro con il naso all’in su e gli occhi sgranati. Perfetti, altro che le chiese. Immaginerebbe all’ultimo piano dei cori angelici.
porta nuova milano ovest
#6 La merda d’artista
“No, impossibile, non è la mia”
#7 Le ragazzine in minigonna in via Manzoni
Le meretrici un tempo erano più castigate.
#8 Il car sharing
“Che lingua è? Cos’è un’auto? Cosa significa un’app? Perché non si vedono più i cavalli? Come, sono dentro le auto??!”. Ci metteremmo ore per spiegargli tutto.
#9 Non ci sono più gli austriaci
“In compenso continuano a chiedermi se voglio comprare delle rose. Da quando i fiori sono in vendita nelle mani degli indiani anziché attaccati al terreno?”
Un percorso talmente duro da costringere corridori professionisti a scendere dai pedali e a proseguire a piedi. La sua storia leggendaria e le sue incredibili caratteristiche.
Milano – Muro di Sormano
La “PISTA CICLABILE più DURA del MONDO” è a un’ora da Milano
# Una salita leggendaria e implacabile
Credits bicibianchifans IG – Muro di Sormano anni ’60
Una salita implacabile descritta come “semplicemente bestiale“ da Ercole Baldini che nel 1962 stabilì il record di percorrenza in 9 minuti e 40 secondi nel corso del Giro di Lombardia. Conosciuta dagli appassionati di ciclismo, diventò famosa nel 1960 quando fu appunto inserita nella classica corsa regionale per un trienno. Stiamo parlando del Muro di Sormano, localizzato nel famoso triangolo lariano nella provincia di Como.
Il percorso è talmente duro che all’epoca, quando le biciclette non erano dotate di rapporti sufficientemente corti, molti professionisti erano obbligati a scendere dai pedali e proseguire a piedi. Le numerosi defezioni e proteste dei corridori portarono all’eliminazione del tracciato dalla corsa. Dopo la chiusura e l’abbandono della strada in favore nella nuova provinciale, il Muro di Sormano ha visto la sostituzione della vecchia pavimentazione con l’asfalto e la riapertura al pubblico nel 2006 eccetto i mezzi a motore. Nel 2012 è stato inserito di nuovo nel Giro di Lombardia e al 2018 risale invece l’ultimo record di 8 minuti e 48 secondi stabilito da Thibaut Pinot.
# Un percorso durissimo di “appena” 1,7 km, con pendenze fino al 27%
Credits saltainsella.it – Muro di Sormano
Il percorso si snoda lungo “appena” 1,7 km con partenza da Ponte del Corno, dopo una brevissima discesa e un ponte che scavalca un torrente poco dopo l’abito di Sormano, a 820 metri di altitudine, e arrivo alla Colma di Sormano a 1.124 metri.
Maps – Muro di Sormano
Il dislivello è di quasi 300 metri e la pendenza media è del 17% con punte che raggiungono il 27%. Su tutta la salita sono indicate sull’asfalto metro per metro le quote altimetriche, per consentire al ciclista di capire la distanza dalla cima.
Credits cla_ref IG – Altimetrie su asfalto
Il Muro di Sormano termina esattamente a 1.107 metri, poi ce ne sono circa altri 20 per raggiungere Colma di Sormano a 1.124 dove la strada si riconnette alla provinciale.
# Gli scorci panoramici
Credit sporteimpianti.it – Muro di Sormano
Non c’è solo tanta fatica. Passato il bosco ci sono infatti alcuni punti panoramici che si aprono alla vista, tra il terzo e il quarto tornante, anche questi segnalati sull’asfalto. In particolare si possono vedere i Corni di Canzo, il Cornizzolo, il Barzaghino, il Palanzone e, più lontano verso est, il Resegone e le Grigne.
Per provare questa pista leggendaria basta circa un’ora di auto da Milano percorrendo la Statale del Lago di Como e dello Spluga con uscita verso Annone Brianza, poi la Strada Provinciale 49 e in successione le strade provinciali che conducono fino al comune di Sormano.
Con il giorno delle Festa della Repubblica che cade di venerdì si prospetta un weekend lungo. Vediamo quali sono le mete più desiderate per questa prima fuga di giugno secondo il portale Holidu. Foto cover: Maurizio Moro
LONG WEEK END del 2 giugno: questa è la DESTINAZIONE PREFERITA dagli italiani
# Como è in cima ai desideri
Credits DCube-pixabay – Como
Con il giorno delle Festa della Repubblica del 2 giugno che cade di venerdì si prospetta un weekend lungo. Per l’occasione Holidu, portale di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra i più noti d’Europa, ha elaborato la classifica delle top 30 località più gettonate dove andare in vacanza basata sulle ricerche effettuate sul suo sito per soggiorni compresi tra il 31 maggio e il 4 giugno 2023. La Lombardia si piazza al primo posto con Como.
# Nella top 5 Italia batte estero 3 a 2
Credits McRonny-pixabay – Palma di Maiorca
I primi cinque posti vedono, dopo Como, due località italiane e due straniere. Al secondo posto troviamo Palma di Maiorca, la città principale dell’isola più grande delle Baleari, chiude il podio l’incantevole borgo siciliano di Licata. A seguire Sanremo in Liguria, sulla Riviera di Ponente, e la Capitale del Portogallo, Lisbona.
# La Sardegna è la regione con più località nella top ten
Credits holidu – Top ten mete ponte 2 giugno
Analizzando la classifica completa sono ben 26 le destinazioni italiane contro le sole 4 estere. Scendendo fino al decimo posto, dopo Lignano Sabbiadoro in Friuli Venezia Giulia e Barcellona in Spagna, troviamo una tripletta sarda con San Teodoro, Alghero e Villasimius. La Sardegna risulta la regione con più destinazioni nella top ten.
# La Toscana quella con il maggior numero in generale, un’altra lombarda nella top 30
Credits Luke_Fi-pixabay – Toscana
A contare il maggior numero di mete ricercate in generale è invece la Toscana. Ne piazza 6: in 16esima posizione Orbetello, alla 20esima e 21esima rispettivamente Follonica e Marina di Massa, alle posizioni 26 e 27 Grosseto e Piombino. Sicilia e Sardegna ne contano 3 ciascuna, la prima aggiunge alla già citata Licata anche Marina di Ragusa in 13esima posizione e San Vito Lo Capo alla 15esima. La Lombardia piazza un’altra località oltre a Como: Livigno. Altrettanto fanno Emilia-Romagna, Liguria, Lazio e Veneto, mentre con una soltanto Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Campania e Puglia.
Le grandi stelle dove mangiare e bere in Galleria Vittorio Emanuele. Queste le loro caratteristiche.
MANGIARE e BERE in GALLERIA: le 5 grandi stelle del FOOD & DRINK
# Pasticceria Marchesi 1824
Pavimento in marmo, poltroncine verdi, carta da parati. Una delle pasticcerie più antiche di Milano: fondata nel 1824 come “Pasticceria Reale” da Antonio Marchesi, nel 2024 festeggia i suoi primi due secoli. Caffetteria e pasticceria di alto livello anche se con prezzi tutto sommato abbordabili. Nel 2014 è stata acquisita da Prada.
# Biffi
Fondata nel 1867 da Gerolamo Biffi, la caffetteria-ristorante è un altro luogo iconico della Galleria. In particolare alla sua apertura si è caratterizzato per la clientela formata da artisti ed intellettuali. Uno degli aspetti distintivi di Biffi è proprio il suo legame con il mondo dell’arte e della cultura: durante il Futurismo, artisti come Boccioni, Carrà e Russolo si incontravano da Biffi per discutere di arte e politica. Tra i suoi piatti più celebri: il risotto allo zafferano, l’ossobuco alla milanese e il panettone.
# Savini
Nato anch’esso nel 1867 agli albori della Belle Époque di cui conserva l’atmosfera fa parte dei “locali storici d’Italia”. Un oste della Valcuvia, Virgilio Savini, lo rilevò nel 1881 dandogli il suo nome e trasformandolo in ristorante. Nel 2008 il locale è stato rilevato dalla famiglia Gatto che ha riorganizzato gli ambienti: il ristorante è ora al primo piano, al pianterreno restano caffetteria e dehors. Da sempre molto legato al mondo del teatro, a testimonianza del suo legame con la lirica, il tavolo n.7 è dedicato a Maria Callas.
# Camparino
Dove è nato l’aperitivo. E’ stato fondato nel 1867, lo stesso anno dei due locali precedenti, da Gaspare Campari, l’inventore dell’aperitivo. Fu infatti il primo a inventarsi l’accompagnamento ai drink con stuzzichini vari. E’ anche famoso per essere il luogo in cui venne servito il primo Campari Seltz, a base di Campari miscelato con acqua gassata che ha fatto diventare il Campari famoso nel mondo.
# Cracco
Originario di Vicenza è a Milano che ha trovato la sua America. Uno dei più noti chef stellati d’Italia, ha fatto molto scalpore il suo nuovo ristorante in Galleria dove ha rivisitato la celebre pizza Margherita. Il Café si trova al piano terra tra pareti dipinte a mano e mosaici. Una boiserie grigio azzurra introduce alle tre sale e ai due privé del Ristorante al primo piano. All’interno, il Fumoir, un luogo d’altri tempi in stile Art Deco, messo in risalto da pareti rivestite da un filato metallico verde muschio.
31 maggio 2023. Dopo tre anni di stop riapre il Terminal 2 di Malpensa. Easyjet, che ha qui ha il più grande hub dell’Europa Continentale, punta al record di viaggiatori per l’estate 2023.
La SECONDA VITA del TERMINAL 2 di Malpensa: riapre dopo tre anni
# Inaugurato il nuovo Terminal 2
Credits aeroportilombardi.it – Terminal 2
Il 30 maggio2023 è stato ufficialmente inaugurato il nuovo Terminal 2 dell’aeroporto internazionale di Malpensa, il 31 maggio invece il via ai primi voli dopo uno stop di 3 anni. Presenti al taglio del nastro il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il Sindaco del Comune di Milano, Beppe Sala, e i rappresentanti di Sea, Enac e di Easyjet.
# Il restyling: un investimento di 30 milioni di euro
Credits aeroportilombardi.it - Nuovo terminal 2
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Credits aeroportilombardi.it - Area bagagli
Credits aeroportilombardi.it - Duty free
Credits aeroportilombardi.it - Area ristorazione
Il restyling è stato sostenuto da un investimento di circa 30 milioni di euro e ha visto il rinnovo delle sale e l’ammodernamento degli allestimenti. Questi gli interventi nel dettaglio:
è stata completamente ristrutturata l’area dei controlli di sicurezza, con un layout più funzionale che mette a disposizione del passeggero 9 nuove linee automatizzate di ultima generazione in grado di ridurre i tempi di controllo e attesa dei passeggeri;
sono stati predisposti in totale 21 postazioni self bag drop nell’area check-in per permettere ai viaggiatori di imbarcare i bagagli in stiva in autonomia;
è stata installata una macchina EDS-CB (Explosives Detection Systems for Cabin Baggage), al passaggio del Fast Track, che consente di effettuare i controlli senza necessità di dividere dal bagaglioa mano gli apparati elettronici e i liquidi grazie ad una tecnologia TAC;
in diversi punti dell’aerostazione sono stati installati nuovi e più efficienti marciapiedi mobili, scale mobili e ascensori;
per assicurare maggiore comfort alcuni corridoi sono stati rinnovati puntando all’efficientamento energetico e al miglioramento dell’isolamento termico;
l’installazione di una nuova centrale di condizionamento di ultima generazione per ridurre emissioni di CO2 dell’8% e l’energia impiegata per il condizionamento del 15%;
infine per l’offerta commerciale rivolta ai viaggiatori è stato realizzato un duty free shop totalmente nuovo che si estende su una superficie di 1.500 metri con diversi marchi in anteprima nazionale e ristoranti.
# Obiettivo: 5 milioni di passeggeri per Easyjet nell’estate 2023
Il primo volo
Il Terminal 2 come noto è la casa della compagnia aerea lowcost Easyjet, che qui ha il più grande hub dell’Europa Continentale che nell’estate 2023 punta a ritornare ai livelli pre-covid con circa 5 milioni di viaggiatori grazie ai 23 aerei basati nel terminal e alle oltre 60 destinazioni coperte. Lo scalo di Milano Malpensa prova dunque a farcela da solo, senza l’aiuto di Ita Airways. In seguito all’acquisizione da parte di Lufthansa, che entro il 2025 arriverà a detenere il 90% del controllo della compagnia di bandiera italiana, nel piano industriale è previsto infatti un ruolo prioritario per l’aeroporto di Fiumicino e una fuoriscita progressiva da quello di Malpensa.
Nato come teatro agli inizi del 1800, poi Centrale termoelettrica, cinema nel 1929 e nel 1986 primo multisala di Milano. Al suo posto un nuovo polo del lusso e della ristorazione. Ecco come verrà trasformato.
L’ODEON, il primo multisala di Milano, chiude in anticipo: si trasformerà in un CENTRO COMMERCIALE
# Al posto del primo multisala di Milano nasce un nuovo polo del lifestyle retail contemporaneo
Credits milanotoday – Odeon nuovo
Ne resta soltanto uno. Nel centro di Milano resiste solamente l’Arlecchino, dove un tempo c’era l’imbarazzo della scelta tra i cinema: Astra, Ariston, Corso, Ambasciatori, Corallo, Mediolanum, Manzoni, Pasquirolo, Excelsior, Mignon, Apollo tutti sostituiti da centri commerciali. Come preannunciato, abbandona il campo anche l’Odeon, nato come teatro oltre due secoli fa ed evoluto poi come primo multisala di Milano. Ma rispetto al previsto, chiude in anticipo.
Con 18 mesi d’anticipo sulla scadenza del contratto di locazione, The Space Cinema e il fondo Aedison hanno concordato la consegna degli spazi già a partire dall’1 agosto.
Il progetto di restyling gestito dalla proprietà Dea Capital Real Estate sgr., prevede comunque la conservazione di alcune sale che dovrebbero essere ricollocate al piano interrato insieme ad altri servizi. In totale 5.000 mq saranno dedicati a “un grande nome del lifestyle retail contemporaneo, protagonista del mondo fashion o tech, ma anche dell’automotive o dell’entertainment” con negozi ristoranti e uffici.
Negli anni scorsi erano circolate le voci di un possibile interesse da parte di Harrods o Galeries La Fayette. I proponenti dichiarano che “sarà uno spazio innovativo, un hub esperienziale”.Ci sarà da attendere il 2024 per vedere il risultato finale.
# Cosa resterà della storica struttura
Credits milanotoday – Odeon foyer
Non tutto però verrà distrutto o cancellato. La trasformazione stravolgerà lo storico multisala Odeon, ma nel rispetto di alcuni vincoli della Soprintendenza verranno preservati i “pregi architettonici”. In particolare rimarranno così come li conosciamo oggi il foyer d’ingresso, il pavimento in marmi policromi, lo scalone principale e la gigantesca e storica sala al piano terra con la scritta che campeggia in alto “Ex tenebris vita”, dalle tenebre la (nuova) vita.
Pubblicato l’indice di Vivibilità Climatica 2022: la classifica delle città con il clima migliore in Italia, secondo i dati de ILMeteo.it. Un anno eccezionale, con piogge diminuite del 46% rispetto alla media degli ultimi trent’anni e notti tropicali in crescita del 30-40% rispetto al 2021, che ha portato a diverse sorprese.
Questa è la CITTÀ d’ITALIA con il CLIMA MIGLIORE
# I dati per la classifica
Nato dal 2021 il progetto “Indice di vivibilità climatica (IVC)”, elabora i dati ora per ora ottenuti dalla banca dati del Centro Meteo Europeo (ECMWF) e dagli aeroporti (dati METAR) degli ultimi 12 anni, moltiplicati poi per tutte le 108 città capoluogo italiane. In totale sono stati analizzati oltre 10 milioni di dati dal punto di vista bio-meteorologico al fine di individuare le condizioni ottimali. I fattori valutati sono: brezza, umidità, escursione termica, giorni freddi, indice di calore, nebbia, notti tropicali, nuvolosità diurna, ondate di calore, piogge, piogge estreme o intense, raffiche di vento, siccità, ore di sole e temperatura media. Sulla base di questi parametri, questa la classifica.
# Le città con il clima migliore (dati 2022)
Macerata (762 punti)
credit: touringclub.it
2. Savona (756 punti)
3. Matera (744 punti)
Credits: huffingtonpost.it – Matera
# Le città con il clima peggiore (dati 2022)
Credits notiziecatania-pixabay – Catania e Etna
Cinque delle peggiori città per il clima sono nelle isole: tre in Sardegna e due in Sicilia, tra cui Catania all’ultimo posto in assoluto. Completano la top 10 delle peggiori cinque città della Pianura Padana: Cremona, Piacenza, Novara, Vercelli e Forlì. Tra i dati disaggregati, a Vercelli si sono avute la maggiori ondate di calore, mentre Trento registra il maggiore sbalzo termico. Ragusa, Palermo e Siracusa hanno il minor numero di giornate di pioggia, mentre Trento e Verbania sono le più piovose. La prima per siccità? Aosta.
# La sfida delle “grandi”: Milano al 75esimo posto
Credits danilo-d-agostino-unsplash – Napoli
Tra le grandi città la prima è Napoli, in diciassettesima posizione. Roma è alla 43esima. Tra le peggiori ci sono Torino (86) e Bologna (94). E Milano? Al 75esimo posto, in crescita di 14 posizioni. Con un clima che nel 2022 risulta “assimilabile” a quello della Sicilia.
Un’eruzione improvvisa, da una spaccatura che si aprì nel terreno, rischiò di sterminare un’intera comunità. La sua storia e cosa si può visitare oggi.
La POMPEI del NORD: i voli per visitarla
# L’eruzione del “Monte di Fuoco”
Credits Museo Eldheimar – tennesseegel IG – Eruzione Eldfell
Lo scenario è quello dell’Oceano Atlantico, al largo della costa meridionale dell’Islanda. Qui un piccolo arcipelago nato circa 11.000 anni fa dal nome Vestmannaeyjar, che in italiano significa “isola degli uomini dell’ovest”, è conosciuto per una triste e famosa vicenda che ha coinvolto una delle circa 20 isole che lo compongono. Sull’Isola di Heimaey, l’unica abitata con circa 5.300 residenti, il 23 Gennaio del 1973 si aprì una spaccatura, senza significative avvisaglie, dalla quale fuoriscirono lava e ingenti quantià di cenere che costrinsero i residenti a scappare con barche, aerei ed elicotteri e che distrussero 400 delle 1.200 abitazioni presenti.
L’eruzione fu talmente importante e proseguì per diverse settimane che venne a formarsi uno cono di scoria vulcanica alto 200 metri e di 13,4 kmq di estensione, che prende il nome di Eldfell, Monte di Fuoco.
# La Pompei del Nord
Credits zycie_bez_granic IG – Pompei del Nord
Questo evento è valso all’Isola di Heimaey il soprannome di Pompei del Nord, a memoria di quanto accaduto con l’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei ed Ercolano causando in quel caso anche migliaia di morti. Una tragedia che non si è verificata nell’isola islandese sia per la presenza di un piano predisposto per simili situazioni, essendo l’arcipelago zona sismica e vulcanica, sia per la flotta di barche da pesca rimasta ferma in porto per via del maltempo. Solo il bestiamo non si salvo e fu sottoposto a macellazione.
Si riuscì anche a salvare l’economia dell’isola deviando il corso della colata lavica, tramite un’inondazione di acqua marina, diretto al posto peschereccio, unica fonte di sostegno per gli abitanti. Con l’enorme quantitativo di materiale piroclastico prodotto fu allungata la pista dell’aeroporto locale e si utilizzò come materiale di riporto per costruire una spianata su cui poi vennero edificate 200 nuove case.
# Cosa si può vedere oggi
Credits hb9ryv IG – Endfell
Dal luglio 1973 il vulcano è in fase di quiescenza e pertanto è diventato un’attrazione turistica visitabile da chiunque con un percorso abbastanza semplice e breve fino alla cima per godere della vista circostante tra rocce, colate laviche, isolotti e mare.
Credits beertravlr IG – Pompei del Nord
Si può visitare poi il vecchio abitato di Heimaey, dove passeggiare tra cartelli che indicano le vie e la case seppellite dalla cenere e alcune abitazioni parzialmente ricoperte delle quali si possono vedere parti di pareti e finestre emergere dalla coltre nera solidificata.
# Come arrivare sull’isola
Aeroporti Islanda
L’approdo via aereo in Islanda è all’aeroporto internazionale Keflavík a Reykjakik con biglietti andata e ritorno (Wizz o Sas) da Milano a partire da 150 euro.
Poi ci sono due possibilità per arrivare sull’isola di Heimaey: tramite un volo interno o traghetto. Da qui, scegliendo la prima opzione si dovrà effettuare il trasferimento all’Aeroporto nazionale di Reykjavík, situato a circa 50 km di distanza. Il volo diretto allo scalo di Vestmannaeyjar ha una durata di circa 30 minuti e il costo del biglietto è di circa 100 euro.
Nel secondo caso il costo dei biglietti è sensibilmente inferiore, attorno ai 15 euro, ma bisogna mettere in conto circa 4 ore di viaggio per arrivare dall’aeroporto alla località costiera di Landeyjahöfn. La traversata dura poco più di mezz’ora ed è consigliato noleggiare un auto da imbarcare nel traghetto perché, anche in base alle condizioni meteo, il porto di ritorno potrebbe cambiare e non avere interscambi con il servizio di trasporto locale su gomma.
# “Perché ci sono nata e mi è rimasta sotto pelle!” – Marina Panighini
Credits jeeldamilano IG – Via Armorari
# “Perché mi ha dato tutto” – Federica Fumagalli
Credits: @milanoclik Giardini della Guastalla
# “Perché dà la possibilità di trovare scorci unici improvvisi che vedono soprattutto i non nativi milanesi, io per esempio” – Lucia Amato
Ph. @milanographies IG
# “Perché ha una bellezza fascinosa, spesso evidente ma spessissimo da scoprire. Perché é una città che ti offre mille opportunità culturali ed artistiche, a volte gratuitamente, e ti permette di sentirti connessa con il resto del mondo. Perché è calda, nel suo movimento fatto di attenzione, cultura, sincerità” – Serenella Gragnani
Credits arceri_autonoleggio IG – Milano
# “Perché Milano è lo specchio della vita, storia, moda, Milano delle ciclabili e dell’inclusione ma anche dei barboni che dormono sotto i ponti, ricchezza e povertà, non resta che guardare in alto e volgere un pensiero alla “ Madunina” – Monica Vilani
Ph. ninocare – Pixabay
# “Perché è bella, offre a tutti la possibilità di lavorare onestamente e bada al sodo” – Carlo Russo
Ph. benfuenfundachtzig – Pixabay
# “Perché è la libertà, puoi essere ciò che vuoi, accoglie tutti” – Ilaria Scarpulla
Ph. Francesco Ungaro – Pexels
# “Non c’è un motivo, Milano o la si ama o la si odia. Io la amo, incondizionatamente” – Loredana Vitale
Una spiaggia che sembra fatta di tanti chicchi di riso. Una distesa di sabbia non molto conosciuta ma che comunque rischia di scomparire. Ecco qual è.
La meravigliosa SPIAGGIA di SABBIA BIANCA da salvare della Sardegna
# Mari Ermi, tra acque cristalline e “chicchi di riso”
Credits: @fransisfrans Mari Ermi
Nel golfo di Oristano, lungo le coste della penisola del Sinis, nella parte occidentale della Sardegna, si trova una spiaggia davvero particolare. A 16 chilometri circa da Cabras e a 3 km dalla famosa spiaggia Is Arutas, c’è Mari Ermi, una spiaggetta che si estende per circa 2 km e che sembra formata da tanti chicchi di riso. Circondata da dune e con alle spalle uno stagno omonimo, Mari Ermi è un piccolo paradiso nascosto e racchiuso nell’area Marina protetta dell’isola di Mal di Ventre. Qui l’acqua è cristallina e la terra si unisce al mare fra il bianco e il rosa della sabbia e l’azzurro delle acque.
Credits: @simone_cadoni Mari Ermi
Ma com’è possibile che la spiaggia di Mari Ermi sembra fatta di riso? La sabbia di Mari Ermi è formata da tanti piccoli sassolini di quarzo bianco levigati negli anni dall’acqua e che oggi fanno sembrare la spiaggia una spiaggia di chicchi. Ma Mari Ermi in realtà è solo una delle spiagge della penisola del Sinis con questa caratteristica. Sì perché la stessa Is Arutas è formata da tondeggianti granelli di quarzo declinati in un’escalation di colori: bianco candido, rosa delicato e tutte le tonalità di verde.
# I furti di sabbia3
Mari Ermi non è tra le spiagge più frequentate della regione, eppure anche i “pochi” turisti che ci vanno sono riusciti a rovinarla. La spiaggia è particolarmente amata dai surfisti che, anche di inverno, vanno a cavalcare le grandi onde che si creano nella penisola del Sinis. E il suo fondale basso che degrada dolcemente in mare la rende anche una spiaggia adatta alle famiglie con bambini.
Credits: vistanet.it cartello Mari Ermi
Ma questa perla sarda rischia di perdere la sua caratteristica principale a causa dei turisti poco rispettosi che la visitano. È vero che una sabbia così particolare che ricorda i chicchi di riso non la si trova ovunque, questo però non significa che i turisti possono appropriarsene. Spesso infatti, vedendo la sabbia di quarzo, la gente che va a Mari Ermi torna a casa con una bottiglia di plastica riempita di chicchi di sabbia, probabilmente per conservare il ricordo e provare di essere stati in questa spiaggia. Il continuo furto di sabbia sta però danneggiando l’ecosistema. Proprio per questo motivo ormai anni fa sulle spiagge della penisola del Sinis, tra cui Mari Ermi, sono comparsi cartelli di divieto di portare a casa la sabbia. E sempre da un po’ di tempo sono arrivati anche i Guardiani della Sabbia, sentinelle che controllano che il divieto venga rispettato.
A causa del turismo quindi Mari Ermi rischia di scomparire. Ma ricordiamo che il turismo in sé non è un fenomeno negativo, lo diventa quando mancano la consapevolezza e la responsabilità delle persone.
Un breve servizio all’interno della linea più pericolosa di Milano: la 90/91. La più pericolosa anche perché è l’unica linea urbana che percorre la città 24h. Ed è proprio la notte il momento in cui può capitare di peggio. Video di Sly
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
L’aperitivo è lo specchio dell’anima avrebbe detto Tinto Brass se avesse avuto altre passioni. È così in tutta Italia, ma a Milano un po’ di più.
Vengo dal Friuli dove bere più che un divertimento sembra una cosa ovvia. Per questo da noi non facciamo tanto caso a cosa ingolliamo.
A Milano invece mi sembra che sia più attenzione nella scelta di cosa ordinare. Azzarderei addirittura che esiste la possibilità di tracciare una relazione tra la personalità di un milanese e quello che beve.
Questa è l’idea che mi sono fatto durante gli anni trascorsi a Milano.
Capire la PERSONALITÀ di un MILANESE da quello che BEVE
# Birra
Milanese appassionato di musica tendente al rock se le birre che ordina sono l’entry level della qualità. Se invece ordina la bottiglia pregiata fermentata nella più sperduta abbazia del Belgio, siamo davanti a un milanese di pregiata cultura.
# Vino
Includendo nella categoria vino solo il vino e non il mosto fermentato che vendono in bottiglioni di 5 litri, ci troviamo davanti a un milanese pragmatico. Se vi parla di un progetto significa che questo progetto esiste veramente, non come i millantatori del Cape Town.
# Cocktail
Purtroppo la varietà dei cocktail esistenti richiederebbe una classificazione più accurata della categoria. Ma sarebbe un lavoro immenso degno di una tesi di laurea. Quindi ci limiteremo a dire che chi trangugia cocktail è un milanese euforico, allegro, chiacchierone, solare, spumeggiante, modaiolo, simpatico e tantissimi altri aggettivi che indicano una gioia di vivere che se siete persone pigre dovrete per forza scansare.
# Shottini
La versione semplificata del cocktail. Anche in questo caso ci troviamo davanti a un milanese che emana energia da tutti i pori ma a differenza dell’altro, questo brucia subito come un cerino e alla fine ti ammorba con i suoi problemi.
# Negroni
Credits houseofnegroni IG – Fontana Negroni
Il negroni merita una menzione d’onore perché chi lo beve è uno che va dritto al sodo. Tolti tutti i fronzoli socio culturali dell’aperitivo non resta che la reazione bifasica dell’alcol sulle facoltà cognitive.
# Grey Goose
Le uniche persone che bevono Grey Goose sono quelle che dicono di bere Grey Goose ma in realtà ordinano sempre un tè.
# Sambuca
Milanese annoiato o affaticato dal tran tran di una città che lascia poco spazio al tempo libero.
# Centrifugati
Secondo la mia esperienza personale esiste una categoria ben precisa di milanesi che ha convertito il momento da sempre consacrato al deterioramento delle cellule epatiche in un’occasione di salute. La caratteristica principale di queste persone è l’entusiasmo verso tutto quello che fanno.
# Amari
Riflessivo e introverso, il milanese che beve amari non apre facilmente il suo cuore. Però vi racconterà un sacco di storie incredibili se solo gli offrirete un altro giro.
# Tutto
Chi beve tutto sono quei milanesi che ancora non hanno trovato la loro identità in una città che oggettivamente offre troppe ipotesi di vita per trovare la forza di sceglierne una e lasciare indietro tutte le altre. Indecisi.
Nel 1970 Silvio Berlusconi dà avvio a Segrate alla costruzione di Milano 2, la prima città satellite in Italia. Viene conclusa nel 1979. E’ una cittadina verde, autosufficiente, definita negli slogan pubblicitari “la città dei numeri uno”. Non tutti conoscono la sua storia.
MILANO DUE, la città dei NUMERI UNO
Milano
Periferia Est di Milano. All’inizio degli anni Settanta un giovane imprenditore ha un’intuizione: portare l’America a Milano. Già, perché negli Stati Uniti si stanno diffondendo attorno alle metropoli delle piccole città satellite che attraggono famiglie facoltose alla ricerca di più tranquillità e sicurezza. L’imprenditore è Silvio Berlusconi e il luogo prescelto è Segrate. Il nome è Milano 2, a sottolineare la stretta relazione con Milano.
I lavori vengono completati nel 1979. E’ una cittadina verde, autosufficiente, la prima città satellite in Italia, definita negli slogan pubblicitari “la città dei numeri uno”.
Da Milano 2 partirono le prime trasmissioni di Telemilano, canale di Berlusconi, che la volle come “tv ottimista”, anche questa di ispirazione americana. Telemilano fu il primo seme del futuro impero televisivo di Berlusconi.
Scopriamo cosa si chiedono più spesso i milanesi secondo un nostro recente sondaggio.
Non si può VIVERE a Milano senza farsi queste 5 DOMANDE
# Come faccio a guadagnare di più?
Sembra un paradosso. La città che ha i redditi più alti d’Italia è anche quella dove un’alta percentuale di cittadini dichiara di arrivare a fatica alla fine del mese. Una città che per molti somiglia alla ruota del criceto, più si corre più c’è da correre. E per quanti soldi tu abbia ti costringe a chiederti sempre: come fare per guadagnare di più?
# Perché non se ne vanno?
Le lamentele sono uno sport nazionale, ma a Milano non sono apprezzate. Anzi. Qui si accettano solo critiche costruttive: quella fatte per trovare una soluzione al problema. Lamentarsi o polemizzare è un’attitudine qui poco accettata. Altrimenti pregasi volgere i piedi altrove.
# Perché si può girare col diesel euro 5 quando è festa e non si può per andarci a lavorare dal lunedì al venerdì?
Credits cheautocompro.it IG – Area C
Inquinamento e traffico costringono chiunque viva a Milano a farsi delle domande. Anche per le evidenti contraddizioni delle politiche attuate. Ad esempio, molti si chiedono perchè non possono prendere l’auto per andare a lavorare ma solo per fare shopping o per girare la città nei giorni di festa?
# Che fine hanno fatto i milanesi?
Secondo una ricerca dei tempi, meno di un secolo fa la maggioranza dei cittadini si esprimeva abitualmente in dialetto. Oggi è praticamente impossibile sentirlo in città. Ma non solo: sembra a molti che i milanesi siano spariti.
# Ma perché è cosí lento?
Scale mobili a Milano
Un tipico segno di milanesità: perdere la pazienza per la lentezza altrui. Accade guidando, al supermercato, perfino seduti in un locale. L’altra faccia della medaglia della domanda è chiedersi: ma perché corrono tutti?
Abbiamo immaginato una Scuola dell’eccellenza milanese Doc, un’istituzione che promette di plasmare giovani menti in autentici ambasciatori dell’eccellenza. Scopriamo insieme le materie che verrebbero insegnate. Il motto? Ovviamente “Milan l’è on gran Milan”.
La GRANDE ÉCOLE di Milano: una SCUOLA di ECCELLENZA in 10 materie
# Italiano (Milanes)
Si impara a parlare correttamente in Milanese, l’unica e vera lingua che Manzoni credeva perfetta per il Popolo Italiano. Niente Riocontra o Cörsivœ, bandite in tutto il Comune.
Il primo passo sono le tabelline, quello successivo è il calcolo dei rendimenti dei propri investimenti sul mercato azionario ed obbligazionario. Si dovrebbe insegnare i fondamentali: gestione del patrimonio e la libertà finanziaria.
Gita di classe: Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari.
L’anno 0 è la fondazione di Milano per mano del Re Celtico Belloveso. Difficile poter raggiungere il diploma senza conoscere pagine importanti della storia della città: le 5 giornate, l’assedio dei Goti, la vittoria contro Barbarossa, Tiremm Innanz, la capitale imperiale.
Gita di classe: in Piazza dei Mercanti, sotto il capitello della scrofa semilanuta
# Geografia
circonvallazione
Focus speciale sulla città che bisogna conoscere meglio di un tassista. Non solo: grande attenzione morfologica e urbanistica per i dintorni, almeno fino al Canton Ticino.
Gita di classe: Piazza San Sepolcro, il vero centro geografico di Milano.
# Lingua straniera
L’unico altro idioma consentito è “l’inglese milanesizzato”. Gli studenti imparano a comunicare con classe e snobismo in una lingua straniera che suona “sofisticata”. Il coffee al bar prima del meeting in call non si ordina da solo.
Gita di classe: una delle tante feste di universitari stranieri in Erasmus.
Il mantra per vivere a Milano: accelerare. Qualunque sia il tuo ritmo, qui ti devi dare una mossa.
Gita di classe: visita ai cantieri della M4 per imparare i circuiti di corsa. Le Olimpiadi si avvicinano.
# Filosofia (Milanesità)
O, meglio, milanesità. Chiunque studi a Milano dovrebbe apprendere la mentalità tipica che ha reso grande Milano. Quel mix tra sobria raffinatezza, estetica e concretezza che porta a perseguire l’eccellenza in ogni ambito.
Gita di classe: Collezione “Costume Moda Immagine” presso Palazzo Morando.
# Scienze (Ricerca fin dalla culla)
Credits: @maralattuada Vino San Colombano
Milano è polo scientifico, ma non solo. E’ anche il luogo che attira i più bravi ricercatori italiani. La ricerca deve essere iniziata a fare fin dall’asilo, liberi dal dogma e senza paura di infrangere con nuove scoperte la conoscenza acquisita.
Gita di classe: San Colombano al Lambro.
# Arte (Bellezza)
Milano è una città d’arte. Ma è soprattutto la città che nel mondo significa bellezza. Bellezza come indole a ricercare il più alto gusto estetico in tutto, dai palazzi ai mobili, dai vestiti alla comunicazione. In un periodo buio per l’arte, a Milano si studierà l’arte come rappresentazione del sublime.
Gita di classe: Pinacoteca di Brera.
# Tecnologia
Nell’era della tecnologia Milano deve diventare un driver, soprattutto a scuola. Ricordando anche i grandi personaggi che hanno reso celebre Milano, come Leonardo da Vinci, Giò Pomodoro o Forlanini. L’esame finale consiste nel far volare l’elicottero vinciano dal Grattacielo Pirelli.
A poco più di 3 ore da Milano c’è un trekking molto semplice che tra ponti, scalini e passerelle ti porta sopra, sotto e dentro le cascate. Si chiama “Giro delle Cascate” e percorrendolo si ammireranno i panorami delle Dolomiti del Brenta.
Il “GIRO delle CASCATE”: ponti, passerelle e scalini per andare sopra, sotto e dentro i salti d’acqua
Il “Giro delle Cascate” è una passeggiata adatta a tutti che porta alla scoperta delle Cascate della Vallesinella. La Vallesinella è una delle valli situate nelle Dolomiti di Brenta e si trova in Trentino-Alto Adige, precisamente nella provincia di Trento, vicino a Madonna di Campiglio. La valle è conosciuta per le sue bellezza naturali e per essere circondata da montagne dolomitiche che regalano vedute pazzesche. Ma Vallesinella è anche punto di partenza di numerose escursioni, tra queste c’è proprio il “Giro delle Cascate”.
Per raggiungere le Cascate bisogna partire dalla Zona Palù di Madonna di Campiglio a circa 1500 metri di altezza e attraversare il “Sentiero dell’Orso”, un sentiero che ti porta in mezzo al bosco e che a tratti regala scorci sulle belle Dolomiti del Brenta. I panorami di questo giro sono davvero spettacolari, d’altronde le cascate della Vallesinella sono, insieme alle “Nardis” in Val di Genova, le più famose cascate del Parco Naturale Adamello-Brenta. Un vero tesoro naturale, grandi e potenti salti d’acqua alternati ad alcuni più piccoli.
# Tre spettacolari salti d’acqua
Credits: @ceci_around Cascata Vallesinella
Il giro comprende 3 cascate: quelle di sopra, di mezzo e di sotto. Una volta imboccato il sentiero dell’Orso bisogna prendere la direzione che indica le cascate e il rifugio Vallesinella e raggiungere quindi le Cascate Alte, una serie di cascate, torrenti e salti d’acqua davvero suggestivi.
Credits: @silviagrazioli1 Cascata di Mezzo Vallesinella
Dopo aver raggiunto il rifugio bisogna scendere un pochettino e si arriva alla cascata più bella, quella di Mezzo. Perché è la migliore? Innanzitutto perché è un unico e imponente grande salto d’acqua (a differenza delle altre che sono di più) e poi perché è l’unica che si può ammirare da “dietro”. Entrando in una grotta naturale sembrerà infatti di essere dentro la cascata stessa.
E dopo ponticelli e scalini, seguendo le indicazioni del Giro della Forra, si arriva ad un sentiero che costeggia una serie di salti d’acqua, ripide, pozze con acqua cristallina che formano le ultime cascate, quelle di Sotto.
Fonte ufficio stampa Atm - Prove in linea notturne Tramlink
Partiti i test notturni per i nuovi tram milanesi che a breve entreranno in servizio sulla rete urbana e extraurbana sostituendo quelli più datati. Vediamo come sono fatti e dove inizieranno a circolare.
I TRAMLINK BIDIREZIONALI: la grande novità sui binari di Milano
# Partite le prove tecniche notturne per il nuovo tram
Fonte ufficio stampa – Prove in linea notturne tram Tramlink alla fermata
Nei giorni scorsi sono iniziate le prove tecniche notturne del nuovo “Tramlink”, nello specifico la vettura numero 7201 che fa parte del parco degli 80 tram di nuova generazione prodotti nello stabilimento Stadler di Valencia attesi entro l’estate a circolare sui binari cittadini. I collaudi servono per misurare le prestazioni e le funzionalità dei sistemi di controllo di guida e di sicurezza. Anche durante il giorno è previsto un check up a 360 gradi con verifiche a tutti i dispositivi elettronici e meccanici, dalla cabina di guida agli impianti di videosorveglianza.
# I tramlink bidirezionali
Fonte ufficio stampa Atm – Il nuovo tram Atm Tramlink al deposito Precotto
Il nuovo tram milanese si caratterizza per l’iconica livrea giallo Milano, è lungo 25 metri con tre carrozze e progettato per un’elevata resistenza alla corrosione. A bordo sono presenti: un sistema di videosorveglianza con 10 telecamere interne controllate dalla centrale Security di Atm, un sistema di infomobilità in tempo reale e schermi con l’indicazione delle fermate, del percorso e di informazioni sullo stato della mobilità cittadina. A questo si aggiungono prese usb per ricaricare gli smartphone e climatizzazione.
Il “Tramlink” ha il pianale ribassato per garantire la massima accessibilità e sarà il primo tram urbano bidirezionale di Milano. Questa particolarità consentirà l’inversione di marcia in caso di necessità e di realizzare i nuovi capolinea utilizzando minore superficie in quanto non sarà necessaria la costruzione dell’anello di binari.
# Dove inizierà a circolare
Fonte ufficio stampa – Prove in linea Tramlink
I tram di nuova generazione andranno progressivamente a rimpiazzare tutti quelli più datati, eccetto le 125 storiche vetture Carelli, per migliorare l’accessibilità e il comfort della rete milanese ma di quella extraurbana. Degli 80 mezzi previsti, infatti, 18 verranno impiegati sulla futura metrotranvia Milano-Seregno FS in costruzione da qualche mese.
Sarà invece la linea 31, che collega la fermata di Bicocca M5 al Comune di Cinisello Balsamo, la prima dove entreranno in servizio.
#Lunedì 29/5: finale di un contest per giovani talenti, metal svedese, quiz-night per gli esperti di Milano e gara 2 dei playoff di basket
Olimpia-BdS – Credits Olimpia Milano
FigurArsi: finale con live music e performance di sette giovani performer, nel contest alla ricerca di giovani talenti. Con Elio, Giacomo Poretti e Biagio Caravano e la conduzione di Laura Locatelli, alle 18.30 al Mosso di via Mosso 3.
Ghost: metal svedese e concerto all’aperto, per inaugurare la stagione estiva a Milano. Il gruppo è atteso all’Ippodromo: aprono la serata i Death SS e un’altra band a sorpresa. Lo show inizia alle ore 19.00.
Fag/Stag, amici di genere: la vita e la mentalità di due trentenni, nell’edizione italiana della comicità scritta da Jeffrey Jay Fowler & Chris Isaacs. Interpretato da Gabriele Colferai e Angelo Di Figlia, fino al 2 giugno nella sala Bauch dell’Elfo Puccini. Debutto alle 19.30.
Ave Regina coelorum: per la rassegna Musica Antica a Santa Maria in San Satiro, l’ensamble Consort di Traverse Rinascimentali esegue inni mariani del Rinascimento. Il concerto inizia alle ore 20.00.
Il surrealismo e il suo tempo: concerto che la Filarmonica di Milano presenta al Piccolo Teatro – Mariangela Melato. Ispirato dal linguaggio degli artisti del surrealismo, lo spettacolo inizia alle 20.30.
L’ultimo Michelangelo (ma non solo): le mille sfaccettature di un grandissimo genio dell’arte, raccontate a partire dalla sua ultima opera, La Pietà. In scena alle ore 21.00 al Teatro Filodrammatici.
Lokomotion: una band conosciutissima, che calca i palchi da un quarto di secolo, propone le sue sonorità al Blue Note. Repertorio, cover e nuovi brani, per l’unico spettacolo delle 20.30.
Giuseppe Gibboni: per le Serate Musicali del Conservatorio di Milano, l’istituto riapre la Sala Verdi al violino vincitore del premio Paganini. Il programma inizia alle ore 20.45.
Scopri i lati nascosti di Milano: quiz night con 10 domande, per testare le proprie conoscenze su Milano. Dopo il grande successo della prima edizione, torna alle 21.00 all’Ostello Bello Grande di via Lepetit 33.
Olimpia – Banco di Sardegna: gara 2 della semifinale di playoff, dopo l’esaltante debutto di settimana scorsa. Alle 21.00 al Mediolanum Forum. All’esterno sono previsti anche aperitivi e incontri che precedono la gara di basket.
#Martedì 30/5: Palazzo Marino diventa teatro, speed-date per startup, musica di Hans Zimmer
The Music of Hans Zimmer – Credits: MaSe Domani
Lo Sguardo Obiettivo: inaugurazione della mostra personale dedicata a Jordi Larroch. 20 scatti in bianco e nero, surreali per forme e contenuti, accessibili dalle 11.00 alle 19.00 presso Galleria Matria.
Startup Speed Date: evento di networking per fare incontrare, tra di loro, le startup sostenibili. Ideato da Lifegate Way e PwC, inizia alle 17.30 presso la sede di quest’ultima, in piazza Tre Torri.
Falling Walls Lab: forum internazionale nato per stimolare e incoraggiare le idee “dirompenti”. Insieme giovani imprenditori e studenti, dalle 18.00 alle 20.00 presso Fuorimano OTBPdi via Roberto Cozzi 3.
Gilrs just wanna fix bikes: (mini) corso di ciclomeccanica base rivolto al pubblico femminile. Dall’anatomia della bici alla risoluzione dei problemi più comuni, si tiene a Cascina Nascosta. Inizio alle ore 19.00.
The Music of Hans Zimmer: l’incontro tra le colonne sonore del grande compositore e l’Orchestra Lords of the Sound, attendono il pubblico al Teatro degli Arcimboldi. Sonorità classiche e melodie che rievocano i film preferiti, in scena alle ore 21.00.
Giacomo (Matteotti)… io il mio discorso l’ho fatto: l’aula consiliare di Palazzo Marino si fa teatro per una sera. L’occasione è la teatralizzazione degli ultimi discorsi di Matteotti al parlamento. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, “sipario” alle ore 21.00.
Poretcast: è l’ora del podcast di Giacomo Poretti, registrato live al Teatro Oscar. Alle 21.00 in punto, l’ospite è il milanesissimo Fabio Ravazzi a raccontarsi.
La strada, indagine a due voci sul romanzo di Cormac McCarthy: lettura a due di Massimo Recalcati e Mario Perrotta, che si avvicendano nel romanzo La Strada. In scena al Teatro Franco Parenti alle ore 21.00.
La Repubblica Indipendente della Comicità: ultimo appuntamento della stagione, per la rassegna che propone nuovi talenti della stand-up comedy. Alle 21.00 al Teatro Filodrammatici.
Open Mic: 4^ serata della rassegna di Area Zelig. 10 nuovi talenti, il pubblico come giuria e due vincitori finali. Sipario alle 21.00, per decidere chi avrà un suo spettacolo nella prossima stagione dello storico cabaret milanese.
#Mercoledì 31/5: Listz e Lady Gaga, tripla offerta della Scala, Jurassic Park, Anime e Manga
Anime Superstar – Credits: Gazzetta di Milano
Micah McLaurin: il grande pianista americano è l’ospite della Sala Verdi del Conservatorio, con un programma del tutto speciale. Micah, Liszt e Lady Gaga, mixati dalla tastiera di McLaurin. Lo show inizia alle ore 17.00.
Michele Marco Rossi: violoncello solista e un programma tutto dedicato, per un virtuoso ospite del Ridotto Arturo Toscanini alla Scala. Lo show inizia alle ore 19.00, perché precede il concerto serale.
Swr Vokalensemble & Yuval Weinberg: il famoso Coro di Stoccarda, è ospite del Teatro alla Scala nello spettacolo delle ore 20.00. In programma brani da coro, che è diretto da Yuval Weinberg.
Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala: programma di musica da camera, appositamente arrangiato per la serata da realizzare nel cortile di Palazzo Bagatti Valsecchi. Il concerto inizia alle 19.30, proprio nel Salone d’Onore.
Leggiamo sotto le stelle…: piccolo evento di promozione alla lettura, che consiste in una serata di reading. Si tiene nel giardino dell’Istituto Comprensivo Renzo Pezzani, in via Caviglia 8. Inizia alle 20.30.
Jurassic Park in Concert: la colonna sonora dell’iconica serie sui dinosauri, si incarica di passare il testimone da maggio a giugno. La Sinfonica di Milano, condotta da Ernst van Tiel, è di scena all’Auditorium Cariplo mercoledì e giovedì alle 20.30.
Georgia Cécile: prestigiosa presenza del mondo del jazz al Blue Note Milano. La cantante di Glasgow, sempre in cima alle classifiche, presenta il suo nuovo album nei due spettacoli delle 20.30 e 22.30.
Visita narrata serale alla mostra “Robert Doisneau”: camminata tra i 130 scatti bianco e nero del celebre fotografo, che ritraggono i desideri di Parigi nell’immediato dopoguerra. A cura del Museo Diocesano, la visita inizia alle ore 20.30.
Behzod, 10 anni dopo: il grande pianista Behzod Abduraimov, si esibisce nella Sala Verdi del Conservatorio. Presenta un programma misto, con inizio alle ore 20.45.
Il mansplaining spiegato a mia figlia: il talento sarcastico di Valerio Lundini, è in scena al Teatro Franco Parenti fino a domenica 4 giugno. Debutto fissato alle ore 21.00.
Anime Superstars: colonne sonore dei migliori anime e manga, accompagnate da immagini e scene, attendono gli appassionati del genere al Teatro degli Arcimboldi. Esegue l’Orchestra 38 Samurai, con inizio alle ore 21.00.
Lewis Capaldi: unica data italiana dell’artista scozzese, che recupera il rinvio già atteso a marzo. Lo troviamo al Mediolanum Forum alle ore 21.00.
Sum 41: lo show (forse) di addio della band, che ha annunciato lo scioglimento proprio prima del Surprise No Personal Space Show Tour. È possibile salutare il sound pop-rock e punk del gruppo nello SpazioMi del Carroponte, alle ore 21.00.
#Giovedì 1/6: aprono le prime terrazze e gli eventi open-air
Basta NoLo – Credits: touringmagazine.it
All that glitters is not gold: si presenta con questa mostra, per la prima volta, la Galleria BPER di piazza Duomo. Opere di Fabrizio Dusi, in esposizione dalle 10.45.
Visione del suono: concerto di fine masterclass, con l’aula di Yoel Cantori. Il concerto è previsto alle 17:00 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi.
Opal – Rooftop open air: inizia la stagione degli eventi open-air, con un party che dura dalle 17:00 alla mezzanotte. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, per entrare poi in via Dell’Aprica 12.
Testament, Exodus e Voivod: arriva il tour europeo delle due band, che nella data italiana sono affiancati dal metal canadese di Voivod. Raduno imperdibile per gli appassionati metal, al Live Club di Trezzo d’Adda. L’happening inizia alle 18:45.
The White Party: aperitivo con ingresso gratuito e consumazione obbligatoria, in una delle terrazze più esclusive di Milano. Apre la stagione il Camillo di via F. Aprile. Dalle 19.00 alla notte inoltrata, chi è in total white riceve un chupito dopo il primo drink.
Bobby Rush: vera e propria leggenda del folk-funk, anima nera con all’attivo centinaia di lavori discografici. Arriva al Blue Note e si accomoda nella formula del doppio spettacolo: 20.30 e replica alle 22.30.
Verace Comedy Lab: serata di sketch pungenti e divertenti sul palco dello Zelig. Conduce Paolo Ruffini, insieme a un manipolo di coraggiosi comici, pronti ad andare sempre oltre i limiti della comicità. Inizio show alle 21.00.
Make nolo viale Monza again: comicità “a buon mercato”, dedicata a tutti coloro che hanno un amico noler che lavora a un progetto, o che preferiscono il parcheggio del SUV ai dehor pieni di imbruttiti. Alle 21.30 in viale Monza 54.
Si potrebbe pensare che ormai, nel XXI secolo, sia possibile visitare qualsiasi posto nel mondo. Invece non è così. Esistono luoghi magici e affascinanti, custodi di storie incredibili, che non possono essere visitati. Tra questi ne abbiamo selezionati alcuni, quali saranno?
Vengo anch’io? No, tu no! Quattro luoghi incredibili che NON si possono visitare nel mondo
#1 Il deposito Svalbard: l’ultima speranza per il pianeta
Ph. @visitisvalbard IG
Il deposito è un bunker nel ghiaccio che si trova nelle isole norvegesi Svalbard, da cui prende il nome. Si trova a circa mille chilometri dal Polo Nord, dove la vegetazione è praticamente inesistente, l’inverno gelido è fatto di 155 giorni di buio totale, mentre per quattro mesi il sole non tramonta mai. Ebbene si, proprio in questo ambiente del tutto inospitale viene salvaguardata la biodiversità del Pianeta. Il deposito, inaugurato nel 2008, custodisce infatti la più grande varietà di sementi provenienti da ogni parte del mondo.
L’obiettivo è quello di preservare il nostro patrimonio agricolo da una qualsiasi minaccia e catastrofe, naturale o umana che sia. Quasi tutti i paesi del mondo hanno mandato una copia dei loro semi e ad oggi più di 860mila varietà vengono conservate in depositi di roccia a 130 m di profondità e ad una temperatura di 18 gradi sotto zero. Il permafrost infatti, terreno perennemente ghiacciato, funge da refrigerante naturale e mantiene il deposito a una temperatura rigida e costante.
Pensate che il deposito ha già ricevuto la prima richiesta di prelievo, il Centro internazionale per la Ricerca agricola in aree asciutte di Aleppo, in Siria, è andato distrutto a causa della guerra e ha quindi bisogno di nuove copie di sementi.
#2 North Sentinel: l’isola fuori dal mondo
credits: survival.it
In quanti sognano di andarsene, mollare tutto e vivere su un’isola fuori dal mondo? Gli abitanti di North Sentinel lo fanno da sempre e guai a chi li disturba. L’isola in questione si trova nel Golfo del Bengala, in India, nell’arcipelago delle Isole Andamane. Dal punto di vista paesaggistico è un’isola estremamente attraente, con il suo mare cristallino e la folta vegetazione sembra essere il luogo ideale per una vacanza all’insegna del relax. Se non fosse per i suoi abitanti che accolgono chiunque provi ad avvicinarsi con una pioggia di frecce.
Si stima che sull’isola vivano dalle 50 alle 400 persone, ma di come conducano la propria vita non si sa praticamente nulla. Dalle poche osservazioni, a distanza di sicurezza, che si sono potute fare sembra che gli abitanti pratichino la caccia e la pesca e che vivano in capanne comunitarie.
I Sentinelesi hanno più volte dimostrato la loro volontà di indipendenza e solitudine, tanto che qualche anno fa hanno ucciso due pescatori che si erano arenati sul loro territorio. Il governo Indiano ha così ordinato di cessare ogni tentativo di avvicinamento all’isola, sia per non correre alcun rischio, sia per salvaguardare l’esistenza della tribù.
#3 Le catacombe di Parigi
credits: corriere.it
Conosciute anche come “impero dei morti”, le Catacombe di Parigi sono un ossario sotterraneo contenente le spoglie di circa sei milioni di persone. Ordinatamente accatastate e suddivise per forma anatomica, le ossa vennero sepolte qui a partire dal 1786.
Le gallerie prima erano cave di pietra calcarea che servivano per costruire la maggior parte degli edifici, ma vennero abbandonate nel XV secolo per proteggere la città da eventuali crolli. Fu così che, quando i cimiteri della città furono saturi, il Consiglio di Stato decise di spostare le ossa delle fosse comuni nelle cave sotterranee. Col passare del tempo le catacombe divennero un luogo affascinante e suggestivo, grazie alla realizzazione di diverse decorazioni macabro-romantiche.
I sotterranei si estendono per centinaia di chilometri sotto la città e formano un immenso labirinto di strade e cunicoli. A causa di questa sua vastità però, solo una parte infinitesimale è aperta al pubblico: l’accesso ad altre zone è proibito per la quasi matematica certezza di perdersi.
#4 Gli archivi segreti del Vaticano
credits: corriere.it
Concludiamo questa rassegna tornando dalle nostre parti. Parliamo degli Archivi del Vaticano, l’archivio centrale della Santa Sede, dove sono conservati gli atti e i documenti che riguardano il governo pastorale. L’Archivio Apostolico è stato istituito da Paolo V nel 1612, ma nel XX secolo Papa Paolo VI fece costruire sotto il Cortile della Pigna un nuovo bunker per custodire gli scritti. L’archivio sia immenso e composto da 85 km di scaffali che lo rendono la banca dati storica più grande del mondo. Il patrimonio documentale che conserva copre un arco cronologico di circa dodici secoli e, pur non essendo l’archivio più vasto come quantità, è il più vasto del mondo come copertura geografica, abbraccia infatti tutti i continenti e gli Stati dove la Chiesa Cattolica è presente.
La consultazione è possibile solo per i documenti precedenti all’ottobre del 1958, ma è permessa solo a quei ricercatori in possesso di determinati titoli di studio, previa una domanda scritta e la lettera di presentazione di un istituto accreditato.
Sono moltissimi i luoghi inaccessibili e inesplorabili, alcuni piuttosto famosi ed altri molto meno noti. Se ne hai in mente qualcuno, segnalacelo nei commenti!
Da quartiere popolare a una delle zone più gettonate della città. Quartiere eterogeneo, amato dagli street artist, ricco di cultura e pieno di iniziative, si può ribattezzare anche come il distretto dell’antiquariato di Milano. Sì, perché nel giro di poche centinaia di metri, qui si trovano ben 5 negozi di antiquariato e modernariato.
Il DISTRETTO dell’ANTIQUARIATO di Milano
# Flea Market Milan: la rivendita di oggetti preloved
Credits: @lecinqsept.vintage Flea Market Milan
In via Stazio 18 c’è il negozio di Giulia, ragazza appassionata di oggettistica che negli anni ha comprato sempre più oggetti ai mercatini e che ha trasformato una passione in un lavoro. Visto che lo spazio in casa stava diminuendo, proprio a causa di questi suoi acquisiti compulsivi (come racconta lei stessa sul proprio sito internet), Giulia ha deciso di aprire un negozio dove poter rivendere oggetti preloved (termine carino per dire usati, letteralmente oggetti “già amati”) e vintage. Il negozio di chiama Flea Market Milan e qui si possono trovare principalmente soprammobili, set di tazze, piatti e bicchieri, ma anche vasi, libri e addirittura una collezione di riviste di Vanity Fair.
# Premoli Lorandi Antichità: quadri e poster, tazze e bicchieri
Sempre nella stessa via e allo stesso numero civico del Flea Market Milan si trova il negozio di Fede Lorandi, antiquaria e personal interior fitter da più di 40 anni. Aperto tutti i giorni, eccetto la domenica e il lunedì, il negozio di antiquariato Premoli Lorandi Antichità è il secondo negozio di oggettistica vintage del quartiere di Nolo. Da martedì a giovedì gli orari sono dalle 15 alle 19:30, mentre il venerdì e il sabato rimane aperto la mattina, dalle 10 alle 13. Qui si trovano principalmente oggetti d’arte, hanno la meglio quadri e poster, ma non manca altra oggettistica come vasi e set di tazze e bicchieri.
# Crazy Art Milano: antiquariato e follie a noleggio e in vendita
Credits: @crazyartmilano Crazy Art Milano
Passiamo ora in via Merano e caso vuole che il numero civico sia lo stesso degli altri due negozietti di antiquariato di via Stazio. Siamo infatti in via Merano 18 e qui si trovano Crazy Art Milano e Magazzino 76. Il primo si descrive come 700 mq di antiquariato e follie a noleggio e in vendita, aperto dal lunedì al sabato dalle 10:15 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 19. Crazy Art Milano è a gestione familiare, sono infatti Rossella e Giancarlo Ramponi ad aver aperto il negozio nel 1972 e oggi è gestito dalla donna insieme alle due figlie. Qui si possono trovare oggetti di antiquariato, modernariato, collezionismo e curiosità, oggetti e arredi d’epoca e vintage.
# Magazzino 76: spazio espositivo di antichità in continua evoluzione
Credits: @magazzino76 Magazzino 76
Modernariato, antiquariato e design sono anche le parole d’ordine di Magazzino 76, specializzato anch’esso nella vendita e noleggio di oggetti antichi, ma anche nel restauro di essi. Il negozio è aperto dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13:30 e dalle 15 alle 19:30. Piuttosto che negozio, sarebbe meglio definire Magazzino76 uno spazio espositivo in continua evoluzione, dove si possono trovare arredi antichi e non, di design italiano e internazionale oppure pezzi unici da collezione. Oltre poi al negozio, Magazzino 76, o meglio il suo laboratorio di falegnameria e restauro Spaziostudio78, rimette a nuovo, mantenendo l’autenticità, tutto ciò che gli si porta.
# Carrozzeria 900: il mix tra carrozzeria e laboratorio artistico
Credits: @carrozzeria900 Carrozzeria 900
E siamo arrivati all’ultimo dei 5 negozi di antiquariato di Nolo. In via Padova 29 si trova Carrozzeria 900, aperta martedì e giovedì dalle 14 alle 18 e sabato dalle 11 alle 18. Carrozzeria 900 nasce nel 2011, dal bisogno del suo proprietario di avere uno spazio fisico dove poter coltivare la sua passione per l’antiquariato. Sceglie così i 200 metri quadri di via Padova 29, uno spazio pratico e funzionale, un mix tra una carrozzeria e un laboratorio artistico. Qui si possono trovare oggetti di antiquariato e modernariato di ogni tipo, ma anche pezzi unici di design.