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Prima SETTIMANA di MAGGIO: appuntamenti a Milano (#ToDoMilano dal 2 al 5 maggio)

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Antimafia - Credits: chedonna.it

Anche se i parametri meteorologici non si sono ancora allineati, inizia uno dei mesi più belli di Milano. Ecco cosa succede in città prima del week end. 

Prima SETTIMANA di MAGGIO: appuntamenti a Milano (#ToDoMilano dal 2 al 5 maggio)

#Trova il tuo evento

#Martedì 2/5: teatro, Milan e Mr. Rain

Mr.Rain – Credits: Donnapop
  • Senza titolo: spettacolo di performing art, creato da Romeo Castellucci appositamente per il centenario della Triennale di Milano, nata nel maggio 1923. In scena alle 18.00, 19.00, 20.00 21.00 e che resta in replica fino a domenica 7 maggio compreso.
  • Il ballerino e l’ideale: storia degli eventi del 12 dicembre 1969. Ricostruzione di piazza Fontana, in scena fino a domenica 7 all’Elfo Puccini. Debutto alle ore 19.30.
  • Poco più di un fatto personale: il vicino di casa della setta delle Bestie di satana, racconta le vite della banda criminale. In scena fino al 6/5 al Teatro della Cooperativa, sipario alle 20.00.
  • Farà giorno: spettacolo di confronto duro ma esilarante, tra un vecchio partigiano e un giovane della periferia romana, non proprio allineato all’ideale antifascista. In scena nella Sala A del Teatro Franco Parenti, debutta alle 20.30, in replica fino al 28 maggio.
  • L’erba del vicino è sempre più verde: dove può portare un’insana invidia sociale? Tra suspence e qualche graffiante battuta, lo racconta Carlo Buccirosso, al debutto al Teatro Manzoni alle 20.45. Lo spettacolo resta in replica fino al 14 maggio.
  • Caterina Barbieri: spettacolo musicale ispirato a grandi figure femminili del passato, con sonorità particolari realizzate con sintetizzatori e voci. Il concerto si inserisce nel programma FOG della Triennale e va in scena alle 21.00 sul palco di viale Alemagna.
  • Verace Comedy Lab: monologhi e sarcasmo con Paolo Ruffini e tre conduttori un po’ acustici, alla ricerca della risata più forte. Alle 21.00 allo Zelig di viale Monza.
  • Fakear: esibizione del dj proveniente dalla Normandia, che ha raccolto successi in tutto il mondo nella sua giovane carriera. Spettacolo e selezione musicale al Circolo Magnolia di Segrate, inizio alle 21.00.
  • Mr. Rain: rapper e produttore di Desenzano, arrivato all’attenzione del grande pubblico con Sanremo 2023, porta in tour il suo ultimo lavoro. Liriche sempre particolari, regalate al pubblico del Fabrique, nel concerto che inizia alle 21.00.
  • Milan – Cremonese: derby lombardo a San Siro con i rossoneri che cercano di assicurarsi la Champions ospitando una squadra all’ultima spiaggia per la serie A. Alle 21
  • Cuore di cactus: debutta nella Sala Grande del Franco Parenti, una lettura teatrale, musicata e narrata, che racconta un italiano di oggi e i suoi dubbi. Sipario su alle 21.15.

#Mercoledì 3/5: 100 anni della Triennale di Milano, debutto di metà stagione alla Scala e il raffinato jazz di Diana Krall all’Arcimboldi

Triennale Milano – Credits: arte.it
  • Un’andatura un po’ storta ed esuberante: esibizione di performing art ideata ed eseguita da Antonio Tagliarini, inclusa nella rassegna FOG. In scena 3 e 4 maggio, alle ore 19.30 presso Fondazione il Lazzaretto.
  • L’attimo fuggente: edizione teatrale dello stesso autore originale, che arriva a Milano nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti, con la regia di Marco Iacomelli. In replica fino al domenica 7 maggio, sipario alle ore 19.45.
  • Notti: liberamente ispirato dalle Notti Bianche di Dostoevskij, debutta al Teatro Menotti l’edizione a cura di Elena Strada. In replica fino a domenica 7, debutta alle ore 20.00.
  • Andrea Chénier: debutto di mezza stagione alla Scala, per l’opera ambientata durante i tumulti francesi del 1789. Dirige Marco Armiliato sul libretto di Illica, in replica fino al 27 maggio. La prima è alle ore 20.00.
  • The Baylor Project: marito e moglie, entrambi cresciuti nel gospel e deep soul, sono in tour a Milano ospiti del placo del Blue Note. Doppio spettacolo, alle 20.30 e 22.30.
  • Laboratorio Artistico: appuntamento ricorrente dell’Area Zelig, condotto da Davide Paniate. Il club presenta le nuove proposte della comicità, che si avvicendano sul palco a partire dalle ore 21.00.
  • Diana Krall: pianista e compositrice jazz, l’artista canadese arriva a Milano in tour. Si esibisce sil palco degli Arcimboldi, con inizio spettacolo alle 21.00.
  • Will: è l’ora anche del giovanissimo cantante reduce dal palco sanremese di quest’anno. Si esibisce ai Magazzini Generali, a partire dalle 21.00.
  • The Mission: unica data italiana per il tour della band, che recupera gli annullamenti degli anni scorsi. Sono al Legend Club alle 21.00, in viale Enrico Fermi.

#Giovedì 4/5: doppio Edipo in prosa e sinfonica, musica di Baby K e Macklemore

Filippo Giardina – Credits: tuttoteatro.blogspot.com
  • Louis Lortie: raffinato pianista, arriva al Teatro Dal Verme anche nei panni di Direttore dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali. Prova mattutina alle 10:00 aperta al pubblico, per lo show della sera, in programma alle ore 20.00.
  • Circe: in scena la storia della maga e dea, sceneggiata attraverso l’occhio più intimo dell’edizione voluta da Chiara Salvucci. In replica fino a domenica 14, debutta al Teatro Litta alle 19.30.
  • Edipo tra infanzia e voce, Edipo re di Sofocle: l’omaggio al re di Tebe, riscritto da Chiara Guidi e che viene condotto dalla voce. Debutta alle 19.30 al Piccolo Teatro – Mariangela Melato, in scena fino a domenica 7.
  • Edipo Re: un altro Edipo, stavolta in musica, è protagonista all’Auditorium di Milano. Con la voce narrante di Massimiliano Finazzer Flory e la direzione di Andrey Boreyko, la Sinfonica esegue Stravinskij e Pizzetti. Sipario alle 20.00.
  • Through The Night Softly: spettacolo visionario, dove nulla è come appare e va colto attraverso suoni, immagini e suggestioni. In scena al Teatro Leonardo di via Ampere, debutta alle 20.30 in replica fino al 14 maggio.
  • Mario Rusca Trio: concerto che celebra i 30 anni di attività dell’etichetta Right Tempo, che vede il pianista in formazione speciale al Blue Note. Primo spettacolo alle 20.30, secondo alle 22.30.
  • Infinity Scemette: Zelig e Scemette festeggiano il loro decimo anniversario insieme, proponendo una serie di serate del giovedì. Questa settimana, alle 21.00, il mondo in una stand-up night con varie artiste che si alternano.
  • Cabaret: l’arte di alleggerire la descrizione oggettiva della realtà, con l’ironia e la stand-up comedy di Filippo Giardina. Serata di ironia e divertimento all’Eco Teatro, a partire dalle 21.00.
  • Macklemore: rapper americano, atteso per ascoltare i brani del nuovo lavoro in tour, The Ben. Ospite dell’Alcatraz, il concerto inizia alle 21.00.
  • Baby K: al secolo Claudia Nahum, è in tournée proponendo Donna Sulla Luna Live. Il concerto si snoda tra repertorio e nuove proposte discografiche, live ai Magazzini Generali dalle 21.00.

#Venerdì 5/5 (diurno e preserale): networking ed economie per la generazione Z, prima edizione del Festival Internazionale dell’Antimafia

Antimafia – Credits: chedonna.it
  • L’Impegno di Tutti: prima edizione del Festival Internazionale dell’Antimafia, in programma a Milano all’Anteo Palazzo Cinema. Inaugurazione alle 10.00 della giornata dedicata alle scuole superiori. Il Festival si sviluppa anche sabato e domenica.
  • Economia civile, generatrice di innovazione per l’Impresa e la Città: mattinata di confronto dedicata all’economia civile, a cura di Assolombarda. Inizia alle 10.00 in via Pantano 9.
  • Verde Giffoni – Milano Edition: evento green della Generazione Z, la cui seconda edizione è dedicata alla sostenibilità. Dalle 14.00 alle 18.00 presso Deloitte Greenhouse di via Tortona 25.
  • Startup Geeks Meetup: appuntamento di networking organizzato da Startup Geeks, per mettere in rete i co-founder e le nuove idee. Inizia come aperitivo alle 18.30, presso Mondas87 in via Vetere 9.
  • Laboratorio botanico sulle erbe officinali: introduzione alle piante officinali attraverso l’osservazione botanica e l’esplorazione sensoriale. Dal giardino all’uso erboristico e mixology, al Rob de Matt di via Butti. Si inizia alle 18.00.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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I QUATTRO TESORI di Milano che POCHI conoscono

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Ph. @openhousemilano_ IG

Danze macabre e fatine luminose, nel Parco Agricolo Sud Milano, visite all’ombelico di Mediolanum, prospettive falsate. A Milano succede di tutto, anche che quattro luoghi davanti ai quali passiamo ogni giorno nascondano sorprese da farci rimanere secchi. E non è un modo di dire. 

I QUATTRO TESORI di Milano che POCHI conoscono

# La Chiesa dei Teschi: Ossario di San Bernardino alle Ossa

Partiamo da San Bernardino alle Ossa. Chiunque passi alle spalle del Duomo, subito dopo il Verziere e Largo Augusto, non può non scorgere l’enorme tiburio ottagonale di questa chiesa situata in piazza Santo Stefano.

La sobria architettura dell’esterno nasconde una delle più stupefacenti decorazioni di Milano: un ossario con le pareti interamente decorare di ossa vere.
Venne costruito nel 1268 dalla Confraternita dei disciplini e ad oggi richiama fedeli e curiosi che si domandano: di chi sono quelle ossa?

Non si sa se si tratti di quelle in esubero dall’attiguo cimitero dei lebbrosi, di pertinenza del complesso detto “di San Bernardino alle Ossa o San Bernardino ai Morti” e che si trovava in una vasta area di ortaglie e boschi (siamo nel 1127, e a quell’epoca la chiesa era collocata al di fuori delle mura urbane).
Leggende meneghine alludono ai caduti contro gli ariani al tempo di Sant’Ambrogio, a santi e martiri meneghini, ma c’è chi pensa anche agli appestati manzoniani del 1630.

Quello che è certo è che la sistemazione artistica delle ossa, affidata all’architetto Carlo Buzzi e terminata dal suo allievo Gerolamo Quadrio, impressionò così tanto il pubblico che persino il re Portogallo Giovanni V ne volle riprodurre una identica a Lisbona.

Così come è cosa nota che, avvicinandosi alla chiesa nella notte di Ognissanti, non si potrà non sentire il cocciare di menischi, tibie, crani e falangi, impegnati nella danza macabra della morte e dei redivivi.

Per visitarla – aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 12,00 e dalle 13 fino alle 18.
Il sabato solo per il mattino e la domenica dalle 9 alle 12.
Visita gratuita.

 

# La casa del Petrarca: Cascina Linterno

Anche questa è una storia che affonda al Medioevo di Milano. Dal cuore di Milano ci spostiamo a ovest, nell’attuale Parco delle Cave, accanto a Baggio.

La Cascina Linterno  è al centro di un’attiva opera di riqualificazione urbana per la difesa della sua storia, della attività agricola e la divulgazione degli usi e dei costumi rurali, attività queste che fanno capo all’Associazione Amici Cascina Linterno che ha strappato con le unghie e i denti questo brano di storia meneghina dall’incuria del tempo e degli amministratori.

Che forse non sapevano che a Cascina Linterno sono passati ospiti illustri: Don Giuseppe Gervasini, il “Pret de Ratanà”, capace di straordinarie guarigioni a cavallo tra Ottocento e Novecento, ma ancora di più Francesco Petrarca.

Pare infatti che il Poeta si compiacesse della sua “diletta solitudine” (1353-1361) in queste aree suburbane quando arrivò a Milano, all’epoca dei Visconti, trovandovi un paesaggio bucolico che ancora resiste.

Forse chi è passato qui di recente non sa tutta questa storia, ma è comunque rimasto affascinato dal calendario di eventi preparato da Cascina Linterno. Su tutte, il recupero della tradizionale “Lusiroeula”, in dialetto, la serata con la danza d’amore delle lucciole. Una notte al Parco delle Cave e tutto intorno alla Cascina avvolti dalle luci di queste minuscole fatine in programma ogni anno da metà maggio a metà giugno.

 

# L’ “Ombelico di Milano”: Cripta di San Sepolcro

Scendiamo ora nelle viscere della terra, all’ombelico di Milano. Nel vero senso della parola.

In Piazza Santo Sepolcro si trova l’omonima chiesa. Un breve rampa di scale aperta nel profilo laterale dell’edificio conduce nei suoi sotterranei. Qui, il Cardinale Federico Borromeo ancora si ritira in preghiera nella sua cella monacale (una scultura policroma lo ricorda). Qui, o meglio, a pochi metri da qui, si cela il forum dell’antica Milano romana

La Cripta di San Sepolcro, aperta da poco più di un anno, ha accolto migliaia di visitatori e numerosi eventi, volti a ripercorrere la sacralità di questo punto nevralgico da cui è nata Milano ed i suoi rituali. 

 

# La prospettiva magica: San Satiro

E chiudiamo con una delle perle più straordinarie e meno note di Milano.

Via Torino. Esterno abside. Come di San Bernardino nasconde disegni di ossa, così l’abside di mattoni della Chiesa di San Satiro sorprende chi la veda, una volta superato il portale d’ingresso. 

A chi varchi la soglia della chiesa sembrerà la chiesa sarà profondissima. Avvicinandosi, invece, si accorgerà che il coro sul fondo della chiesa non è profondo che pochi centimetri. E’ la meraviglia della prospettiva rinascimentale opera dell’architetto romano Donato Bramante nel suo passaggio a Milano (fino al 1499). E dire che, alla corte di Ludovico il Moro, lui ci era arrivato come pittore. 

Leggi anche: La prospettiva di Bramante

 

Continua la lettura con: Le 10 meraviglie che tutto il mondo ci invidia

PAOLA PERFETTI

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Viaggio alla FINE di RIPAMONTI (Foto)

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Ripamonti

Via Ripamonti è la strada più lunga di Milano: 6,7 chilometri collegano questo lungo asse dalla centralissima Crocetta alle campagne del Parco Agricolo Sud Milano. Due mondi diversissimi. Soprattutto quello che si trova al suo limite più lontano. 

Viaggio alla FINE di RIPAMONTI (Foto)

Credits: Skidmore, Owings & Merrill Vista aerea lato Ripamonti

Ai confini di Ripamonti si trova la periferia milanese più vicina al centro della città: in meno di mezz’ora di tram si passa da piazza del Duomo alla campagna vera, quella coltivata, da dove si può anche ammirare la Ciribiriaccola, lo storico Campanile dell’abbazia cistercense di Chiaravalle. Ma prima di oltrepassare il suo limite meridionale il viaggio si fa già affascinante. 

# Che cosa si trova alla fine di Ripamonti

Seguendo il tragitto del tram 24 si susseguono palazzi storici, portoni fastosi, corti a ringhiera fiorite, che lasciano poi il posto a palazzoni degli anni ’60, improbabili centri massaggi cinesi, ristoranti, locali all’ultima moda finché, alla fine, compare lei: la campagna.

Ecco, proprio in quel momento in cui la civiltà sembra perduta e l’unico punto di riferimento sembra la triste destinazione dello IEO (Istituto Europeo Oncologico, fiore all’occhiello della sanità meneghina), proprio in quel momento alla fine di Ripamonti e di Milano si entra in una favola.

# La fotogallery di un mondo nascosto

                                                                                                                                                                                           

 

Campi di pannocchie puntellate di rossi papaveri, percorsi di margherite di camomilla e piccoli arbusti dalla forma di abeti che aspettano di crescere solcano le rive delle rogge, adibite oggi, come un tempo, ad irrigare i campi di grano e di mais e dalle quali fanno capolino – incredibile a dirsi – pescetti, rane e gamberi di fiume. La mattina poi non è strano imbattersi in aironi e fagiani, ed a volte anche qualche lepre fa capolino tra le colture.

I campi si susseguono a perdita d’occhio, si confondono con il cielo, e se non fosse per qualche cascinale in lontananza e il palazzo della BMW di San Donato Milanese a segnare l’orizzonte, sembra di aver superato – inconsapevoli – un portale del tempo.

# Il misterioso palazzo diroccato

Di fatto, cammina cammina per i campi e il grano, si arriva al dedalo di strade sterrate (almeno tre) che si diparte da altrettanti punti di via Ripamonti w converge in un unico edificio. Diroccato. Semidistrutto. Forse mai veramente completato.
“Qualcuno dice sia un bunker, altri sostengono sia un poligono di tiro, forse era un locale con il suo bello scalone di ingresso, il dehor e le cupole a illuminare la sala dall’alto” sono le voci che circolano in zona.

Ci affacciamo, e tra i resti di nottate brave e qualche rifugio di fortuna, scopriamo
che l’edificio, dalla natura ignota, è un perfetto parallelepipedo nascosto e simmetrico con, alle due estremità, due torrette altrettanto diroccate.

Quella di sinistra, quasi un grande cilindro, si confonde in mezzo ad un piccolo bosco. Quella di destra punta verso un’altra dimensione, quella di un’epoca in cui questa porzione di Milano era Comune, il Comune di Macconago.

# Il mini Castello Sforzesco

Castello di Macconago

Nascosto dietro ad un cancellone verde, spunta il corpo laterale di una residenza gentilizia che il cartello delle Dimore Storiche segnala essere il Castello di Macconago.

Fondato dalla famiglia Pusterla e poi passato ai Visconti, oggi è di proprietà della famiglia Ferrario Gavana. Il Castello di Macconago sorse tra il 1330 e il 1340 come un edificio fortificato a pianta quadrata, provvisto di torri di avvistamento, camminamenti merlati, torri quadrangolari, merlature a coda di rondine. Nonostante i diversi rimaneggiamenti, oggi i fortunati che lo possono vivere (sposi nel loro giorno del sì oppure privati che lo impegnano per cerimonie ed eventi), possono ancora godere della copertura a cassettoni lignei e delle tracce di graffiti rinascimentali che si conservano qua e là.

Un bene celato la cui torretta è ben visibile dalla contigua Locanda Macconago, un esempio delizioso dell’architettura lombarda fatta di cascine, aie, casali in mattoni rossi.

Di fronte, una deliziosa chiesetta diroccata dà il benvenuto al borgo oggi dimenticato, ma che cela una storia straordinaria appena al di là di via Ripamonti.

# Il borgo di Macconago

Quello che forse non tutti sanno, infatti, è che questo borgo dimenticato rimase comune
autonomo fino al 1841, quando poi fu annesso a Quintosole, per venire poi inglobato
dentro Milano nel 1923.

Un borgo di tutto rispetto già citato “1346, negli Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano, dove viene indicato fra le località a cui spetta la manutenzione della strata da Siptiano (Compartizione delle fagie, 1346)” (cit. Wikipedia) e che al censimento del 1751 risulta avesse 204 abitanti.

Macconago era dunque un Comune vero e proprio con un suo amministratore – il consiglio costituito da un’assemblea dei capi di casa della comunità, indetta dal console almeno una volta l’anno in occasione della pubblicazione dei riparti annuali e del rinnovo delle cariche (cit.), due maggiori estimati, incaricati dell’ordinaria amministrazione degli affari e della custodia dei riparti (cit.), un cancelliere, residente al Vigentino, e un esattore, scelto con asta pubblica.

# In fondo… il Lago Verde

Credits: facebook.com/LagoVerdeMilano/

E se non basta, se si solleva lo sguardo oltre la linea del tram 24, il centro oncologico IEO e le superstrade che portano alle tangenziali, si possono scoprire il maneggio Centro Ippico Milanese che propone tanto verde e passeggiate a cavallo tra i campi, ed anche il Lago Verde, piccolo laghetto per la pesca sportiva, tutt’oggi in funzione. Un’altra meraviglia celata dal Vigentino. Un altro record per via Ripamonti.

Continua la lettura con: Le più belle ville di via Monterosa

MARCO TORCHIO

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La PRIMA STAZIONE della CIRCLE LINE di Milano: il reportage FOTOGRAFICO

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Foto redazione - Stazione Tibaldi altra vista

A distanza di quasi cinque mesi siamo andati a vedere come si presenta. 

La PRIMA STAZIONE della CIRCLE LINE di Milano: il reportage FOTOGRAFICO

# A dicembre 2022 l’inaugurazione della prima stazione della futura Circle Line

Credits Comune di Milano – Stazione Tibaldi il giorno dell’inaugurazione

La nuova stazione Tibaldi-Bocconi, finanziata in parte dai fondi europei per il progetto “Clever Cities” e in parte da Rfi che ha investito 22 milioni di euro, ha inaugurato il 5 dicembre 2022 anche se è diventata operativa l’11 dicembre 2022 per il servizio suburbano della S9, con l’entrata in vigore dell’orario invernale.

# La prima nuova stazione della futura circle line

Foto redazione – Stazione Tibaldi dettaglio mappa

Localizzata tra le fermate di Milano Romolo e Milano Porta Romana, è la stazione di riferimento per gli studenti provenienti o diretti al Campus dell’Università Bocconi. Ma il suo significato simbolico è un altro: è la prima nuova fermata della Circle Line che sarà operativa nei prossimi anni, con un tracciato semi circolare che da San Cristoforo arriverà a Rho Fiera. A distanza di quasi cinque mesi siamo andati a vedere come si presenta

Leggi anche: Le IMMAGINI della NUOVA STAZIONE di TIBALDI-BOCCONI

# La Fotogallery: ingresso stazione da via Bazzi

Partiamo dal lato dell’ingresso su via Carlo Bazzi, verso l’Università Bocconi, dove troviamo due grande aiuole con arbusti e piante basse ancora in ottima condizione.

Qui è presente anche un’area giochi/relax con un tavolo da ping pong e altri per giocare a scacchi o a dama. Purtroppo su uno di questi un imbrattatore ha lasciato la sua firma.

Lo stesso è accaduto sulla parete che conduce alle scale e all’ascensore, anche se lo scarabocchio è di dimensioni limitate.

Il resto della stazione, scale, ascensore, banchine e sedute per ora hanno resistito. Ma possiamo all’altro ingresso. 

Leggi anche: Il video del giorno: TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

# La Fotogallery: ingresso stazione da via Fedro

Anche l’accesso della stazione Tibaldi-Bocconi lato via Fedro non registra particolari problemi di degrado, nonostante l’azione dei soliti imbrattamuri. Le pareti green di entrambi gli accessi e quella ad angolo verso via Pedra, pensate per assorbire parzialmente le emissioni di anidride carbonica, sono in ottime condizioni. 

Il lato verso piazza Caduti del Lavoro è stato invece “omaggiato” di una tag abbastanza evidente sulla parete bianca a lato dell’ascensore oltre ad altre di dimensioni più ridotte sulle colonne affiancate dalle rastrelliere. Le pareti sotto il ponte ferroviario e quelle che proseguono lungo via Pedra, anche se non propriamente parte della stazione, sono interamente ricoperte da tag e graffiti.

 

Leggi anche: TIBALDI-BOCCONI: inaugura la PRIMA STAZIONE della CIRCLE LINE

Continua la lettura con: Le ESTENSIONI IPOTIZZATE della METRO più URGENTI da fare

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Ha CHIUSO il BAR più ECONOMICO di Milano: per un CAFFÈ bastavano 50 CENTESIMI

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Credits: Francesca Cento - Bar mio caffè

Nella città più cara d’Italia si trovava in pieno centro un bar dove una tazzina di caffè costava meno di centesimi. L’avventura è arrivata però al capolinea. Cosa ha aperto al suo posto.

Ha CHIUSO il BAR più ECONOMICO di Milano: per un CAFFÈ bastavano 50 CENTESIMI

# Il bar del centro dove un caffé si pagava meno di 50 centesimi

credit: comunicaffe.it – Pasticceria Marchesi in Galleria Vittorio Emanuele II

Per capire se una città è cara basta guardare il costo di una tazzina di caffè: in media a Milano non scende mai sotto 1 euro e più ci si sposta in direzione del centro più il prezzo si impenna anche a causa della location: da Cracco e Marchesi in Galleria alle nuove piccole torrefazioni dedicate agli specialty coffee o da Starbucks in Cordusio, si può arrivare a superare i 2 euro e anche di più. Per 4 anni dal 2017 al 2021 c’è stata un’eccezione, dietro piazza del Duomo: Bar Mio Caffè

# La “rivoluzione del caffè” è arrivata al capolinea

Credits: Francesca Cento – Bar mio caffè

La “rivoluzione del caffè”, questo il claim della società milanese “Il Caffè del mio bar” che aveva aperto a giugno 2017 il suo primo locale a due passi dal Duomo in via Gonzaga 7. Un’iniziativa replicata a Sesto San Giovanni. Uno dei soci aveva spiegato come i loro bar riuscivano a tenere il prezzo di un caffè a soli 50 centesimi: “Vendiamo la tazzina a 50 centesimi. Come ci riusciamo? Siamo noi i produttori diretti del caffè: lo compriamo dal Centro America, lo tostiamo, lo impacchettiamo e in tutti questi passaggi riusciamo a risparmiare tanto da poter vendere il prodotto finale a 50 centesimi e ad aver anche un piccolo guadagno“. 

Credits Jonathan Pellicanò Google – Prezzi il caffè del Mio bar

Anche l’orzo e il ginseng avevano un prezzo di 50 centesimi. I cappuccini, dal classico a quello a soia, così come l’orzo in tazza grande e il marocchino costavano 1 euro. Dopo 4 anni la rivoluzione è arrivata al capolinea: il bar ha chiuso i battenti. 

# Al suo posto uno showroom di design

Credits Gonzaga7 FB – Showroom

Dopo un breve periodo in cui gli spazi sono rimasti vuoti, a maggio 2021 al posto di Bar Mio Caffè ha aperto lo showroom Albed, che oltre a Radio Cluster FM, ospita eventi, cocktail party, esposizioni e presentazioni legate al design e alla moda.

 

Continua la lettura con: Il BAR più ECONOMICO d’ITALIA? «Un CAFFÈ, per favore» «Sono 30 CENTESIMI, grazie»

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Le SVASTICHE di MILANO

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Periodicamente compaiono a Milano, come di recente è successo al Parco Nord. Ma in realtà il simbolo reso infame dal nazismo a Milano ha una storia lunga. 

Le SVASTICHE di MILANO

# L’ultima comparsa al Parco Nord

La svastica al Parco Nord

19 febbraio 2023. Un’enorme svastica realizzata con tronchi di legno compare al Parco Nord di Milano, dove sorge il Monumento al Deportato. E’ l’ultimo caso di atto vandalico che rievoca il nazismo. Ma non tutti sanno che a Milano esistono svastiche che con il nazismo non hanno nulla a che fare. Anzi, risalgono a epoche ben più lontane.

# Le svastiche storiche di Milano

Svastica a San Marco

Delle svastiche si trovano sull’abside della Chiesa di San Marco e sui quattro lati del sarcofago sotto il pulpito della Basilica di Sant’Ambrogio.

In realtà non si tratta di un’apologia del nazismo, ma dell’utilizzo di un simbolo religioso e propizio per le culture religiose originarie dell’India.

# Il significato originario della svastica

Prima di essere corrotta dalla follia nazista la svastica era un simbolo di universalità, di origine e ordine cosmico, persino di bene e di pace. Poi però un monaco austriaco dell’Ottocento ci ha messo lo zampino. 

Le origini della svastica. Nella Grecia preellenica la celebre croce a bracci uncinati veniva utilizzata per raffigurare il concetto di moto perpetuo. Anche in Italia la svastica esisteva già nell’antichità, come dimostrano alcune raffigurazioni presenti su ceramiche etrusche. Nel Nord Europa la svastica rappresentava la luce solare, come salvezza dalle tenebre del male. In Oriente la svastica era diffusissima negli ambienti induisti, dove simboleggiava Vishnu, figura divina protettrice del mondo, e in quelli buddhisti, dove era un ideogramma rappresentante la coscienza della ciclicità di tutte le cose. Vista la forma a croce, fu anche un simbolo molto utilizzato anche dal cristianesimo, come è il caso delle svastiche presenti in San Marco e in Sant’Ambrogio. Tutti esempi molto di utilizzo positivo, vitale e benigno in ogni cultura. Ma poi è successo qualcosa che ne ha stravolto il significato. 

# I due Adolf

Il significato benigno si è tramandato nei millenni fino ad arrivare al 1895. Adolf Lanz era un giovane monaco austriaco appassionato di occultismo ed esoterismo. Per queste sue passioni considerate incoerenti con la fede cattolica, il giovane fu cacciato dall’Università di Linz. L’espulsione non servì a togliergli le sue manie, anzi. Lanzo colse l’occasione di partire per l’India, per approfondire le sue conoscenze dell’esoterismo. Mentre si trovava a Calcutta, venne in possesso di un anello che aveva incisa una svastica. Una volta tornato in Austria, Lanz decise di fondare una setta, denominata Ostara, che aveva come simbolo proprio il simbolo di quell’anello che venne usato come una forma di reliquia magica.

La setta Ostara si fondava su teorie che erano un mix tra l’esoterismo orientalista, l’arianesimo e l’antisemitismo radicale: Lanz fu il primo a sostenere che gli ebrei andassero annientati attraverso il simbolo liberatorio della svastica. A quel punto facile capire come un paio di decenni dopo il simbolo venne utilizzato da un altro Adolf austriaco che, una volta preso il potere, decise di fare della svastica il simbolo del partito nazionalsocialista,  ponendola su un sfondo rosso ad indicare la supremazia sul comunismo. 

Continua la lettura con: L’acqua di Lourdes di Milano

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EXPO, 8 ANNI DOPO: i ricordi indelebili e che cosa è RIMASTO a MILANO

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coda padiglione giappone

Primo maggio 2015, primo maggio 2023. Otto anni. I primi gloriosi, gli ultimi zoppicanti.  Una fotografia su ciò che fu Expo 2015, ciò che fu per Milano, e ciò che è rimasto. 

EXPO, 8 ANNI DOPO: i ricordi indelebili e che cosa è RIMASTO a MILANO

# I ricordi indelebili di Expo 2015

coda padiglione giappone

# la via principale con la sua fila di vele bianche
# il Palazzo Italia e le stecche sul Cardo, l’asse trasversale che con il Decumano definiva lo spazio espositivo
# i cluster tematici, ognuno dedicato a una filiera alimentare o a un’identità comune
# il pendio della Collina mediterranea, alta 12 metri che riproduceva alcune tra le più tipiche vegetazioni e colture dell’ecosistema mediterraneo.
# il Padiglione Zero, che riproponeva la morfologia delle crosta terrestre, con i rilievi e la grande valle centrale che ospitava lo spazio pubblico dell’arena
# i canali d’acqua che circondavano l’intera area con relative polemiche per la loro costruzione (solo in parte realizzata)
# la Cascina Triulza, un’antica costruzione rurale già presente all’interno del Sito Espositivo, patrimonio storico, architettonico e ambientale della Lombardia, rinata come casa della Società Civile
# l’Expo by Night, ricca di manifestazioni, musica e intrattenimento
# La Coda al Padiglione del Giappone: per entrare a visitarlo si perdeva l’intera giornata in coda
# l’Albero della Vita, alto 37 metri e costruito in acciaio e legno, luogo di spettacolo e icona globale.

Questi i ricordi: ma che cosa è rimasto a Milano?

Che cosa è rimasto in città:

#1 MIND e i padiglioni “in fuga”

La grande area Expo è ora al centro di nuovi progetti ambiziosi. In totale, i padiglioni erano 54. Tutti sono stati smantellati. Qualcuno è stato spostato altrove. 

E’ il caso, ad esempio, del Padiglione dell’Uruguay. Avreste mai pensato di ritrovarlo, oggi, nelle vesti di ristorante etnico in Via Saronnino, 1 a Origgio, Varese!? (foto)

Qualcun altro, invece ha colto la palla (di neve) al balzo. E’ il caso di uno sponsor privato che, nell’inverno di due anni fa, ha fatto di questa nuova Area 51 di Milano il set del trampolino da sci più e snowboard più grande del mondo. Una competition polare che, per qualche giorno, ha fatto tornare a battere il cuore di questo grande ambiente dismesso.

foto di repertorio
foto di repertorio

A distanza di quattro anni pare che finalmente l’area abbia preso una direzione definita con il progetto Human Technopole e la nascita del distretto MIND, come abbiamo scritto qui:

La Milano del futuro riparte dall’AREA EXPO: quali sono i progetti e a che punto siamo?

#2 Nuove panchine, come quelle in zona 4 (corso XXII Marzo)

Sono quelle della Germania, che oggi fanno bella mostra di loro nel Giardino delle culture di via Morosini, sotto il murale con cuore dell’artista Millo.


A dire il vero, la prima destinazione delle panchine pare fosse un’azienda specializzata in allestimenti. A cambiare la meta finale fu, invece, una lettera del Comune di Milano ai Paesi ospitanti, riportante l’invito a cedere alcuni arredi alla città. Così avvenne ed ora le panchine servono a tutti.

#3 Le code

Farà ridere, qualcuno sarà sdegnato, ma di fatto le code interminabili fuori dal Padiglione del Giappone sono entrate così nell’immaginario comune da aver introdotto – per fortuna – un buon costume (anche) negli italiani. Nessuno avrebbe mai immaginato che anni dopo code simili si sarebbero verificate fuori dai supermercati. Ai tempi del lockdown.

#4 I visitatori internazionali

Ma quanto è bello sentire un sacco di lingue e idiomi da ogni parte del mondo, a Milano? 

#5 Le nuove costruzioni

Expo ha lanciato la moda, Milano non si è più fermata.
Dopo il Bosco Verticale ecco la rinascita di Torre Galfa, le super suite di Libeskind alla ‘Fedez’ (foto) con vista sulle nuvole di Porta Nuova, la grande vela Zaha Hadid in compimento, il salvadanaio di Fondazione Prada, e poi Osservatorio Prada sopra Galleria Vittorio Emanuele, City Life, il bis di Porta Nuova… Milano tende verso l’alto, e tutti stanno con il naso in su.


#6 La darsena

Prima c’erano i topi, ora si naviga con vista su bistrot, panchine, ponticelli dai sospiri d’amore. E qualcuno è pure tornato a pescare…

#7 Nuovi quartieri

Via Padova ora si chiama NoLo.

Viale Monza include SoS  e Martesangeles, con la Silicon Valley nostrana.

I milanesi si sono accorti che esistono le 5 vie e tutto il patrimonio storico tra Piazza Cordusio e Piazza Santo Sepolcro.

Lodi-Porta Romana erano da rifuggire, fino a qualche tempo fa. Ora Prada, LVHM, Bottega Veneta hanno fatto importanti investimenti, e anche i writers internazionali, come Zed, si contendono i muri per far rifiorire la città (foto: via Brembo, Madama Hotel Bistrot)

Isola…. chi? Il luogo più desolato degli anni ’90 è la nuova mecca di bikers, esperti di moda, designer, intellettuali. Quest’anno è diventata pure una Design District con tanto di prima Design Week. Proprio come Ventura-Stazione Centrale, e chi l’avrebbe mai detto!

#8 Da Padiglione Coca Cola a…

campo da basket! Si tratta del Parco Robinson, tra via Moncucco e via Famagosta.
Il parallelepipedo di 35 metri per 20, alto 12 metri, capace di coprire in tutto 1000 metri quadrati (ne avevamo parlato qui) è divenuto il cuore di un progetto articolato,’ParkMI’, composto da 240 giornate di attività ricreative, ludiche e sportive.

#9 L’Albero della Vita

Qualcuno lo voleva in Piazzale Loreto, e non è stato ancora smantellato.

Qualcun altro l’ha progettato in versione Lego, ma la verità che l’unico e inimitabile Albero della Vita si vede ancora dall’autostrada.

Qualche estate fa – inimmaginabile a dirsi – il set della spiaggia all’aperto più lontana da Milano, ma più affollata dai milanesi. Con un ricco calendario di appuntamenti, tra concerti e proiezioni di partite di calcio, ha riadattato l’area Expo in un ‘parco Experience’ fuori dal comune (in effetti, siamo già a Rho).

#10 Il sindaco

Beh, senza Expo, difficilmente Beppe Sala sarebbe sindaco.

Continua la lettura con: Mind, la città senz’auto

PAOLA PERFETTI (*ARTICOLO AGGIORNATO DALLA REDAZIONE)

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10 TASSISTI TIPICI a Milano

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Taxi Driver - Rkomi

I tassisti a Milano non sono tutti uguali e sanno rendere il percorso in taxi piacevole o infernale. Per questo è importante imparare a riconoscerli prima di salire a bordo.

10 TASSISTI TIPICI a Milano

tassisti milano

 

#1 Il fumatore

Il taxi è una camera a gas. L’unica volta che se apri il finestrino a Milano respiri aria pulita.

#2 Il chiacchierone

Arriva puntuale a ogni presagio di mal di testa.

#3 Il taciturno

Ti domandi se ha qualcosa che non va. Poi ti chiedi se sei tu ad avere qualcosa che non va. Poi ti immergi in quel silenzio imbarazzato che ti ricorda tanto le interrogazioni al liceo.

#4 Il Radio fun

Ascolta alla mattina Fabio Volo e poi Linus di Radio Dee Jay. Il pomeriggio Lo zoo di 105. Va un po’ meglio con quello che ascolta Radio 24.

#5 Il politico

Se non sei di Milano scopri subito quali sono i problemi da risolvere.

Ph. IgorSaveliev

#6 L’intellettuale

Tra una chiamata e l’altra legge un libro che deve raccontare al primo malcapitato che gli capita come cliente.

#7 Il ferrarista

Va come un pazzo. Arriva a destinazione in un battibaleno. Non capita mai.

#8 L’irascibile

Si arrabbia con: pedoni, ciclisti, automobilisti, autobus, Uber, traffico, pioggia, clienti passati che lo hanno fregato. Ti domandi perché mai faccia il tassista.

#9 Il maleodorante

Soprattutto d’estate. Poverino, avrà scaricato centinaia di valigie.

#10 L’errante

Non capisci se è una tecnica per guadagnare di più o se è al suo primo giorno di servizio.

#smailand

Continua la lettura con: “Mi spiace, è troppo vicino”

IVAN SALVAGNO

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NOLO è diventato la nuova ISOLA?

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Credits duende_san IG - Nolo

Da quartiere popolare a uno dei più cool della città, anche grazie a un’operazione di rebranding. Come nasce e la continua trasformazione in atto.

NOLO è diventato la nuova ISOLA?

# Da quartiere popolare a uno dei più cool di Milano

NoLO_ via Facebook 1
NoLO_ via Facebook 1

L’area che oggi è conosciuta come Nolo, compresa tra Greco, Casoretto e Turro, fino a circa dieci anni fa era un quartiere popolare con un passato critico, che trovava forza nella sua vita di comunità e abitata da immigrati del Sud Italia poi sostituiti da latinoamericani, nordafricani e orientali, e solitamente nota alle cronache per fenomeni come spaccio, prostituzione, scippi, case occupate oltre a degrado e sciatteria di strade e muri.

Negli ultimi anni grazie a una trasformazione spontanea, che riguarda principalmente la composizione sociale del quartiere, la zona è diventata una delle preferite da studenti, giovani professionisti e creativi attratti dai prezzi bassi delle case e degli affitti, ma anche da quell’atmosfera multiculturale che ora non fa più così paura, e viene anzi spesso vissuta come un plus.

Se solo ieri il Parco Trotter era un luogo noto per il problema della droga, oggi è il fulcro intorno a cui ruotano hipster, florist designer, bikers e biciclettai, artisti di ogni genere con lunghi cappelli e cappelloni, baffi. Un’intera generazione di artisti e creativi che ha riconquistato l’area.

# Come nasce Nolo

Nolo -North of Loreto

Il nome Nolo nasce nel 2012 come un’idea di marketing da parte dagli architetti Francesco Cavalli, Luisa Milani e Walter Molteni, mentre scherzavano sulla possibilità di creare un marchio di quartiere: come SoHo a New York sta per South of Houston, Nolo identifica NOrth of LOreto. Da quel momento ha iniziato concettualmente a prendere forma, e le manifestazioni, i mercati cittadini e le iniziative del territorio hanno cominciato a portare un nuovo nome fino a che è entrato a far parte parte ufficialmente del Comune di Milano come nuovo quartiere.

# L’esplosione di locali e iniziative

Credits: @ghepensi_mi
Ghe Pensi MI

La trasformazione della zona si è caratterizzata anche per un vero e proprio boom di locali e iniziative. Da Hug Milano, un bistrot sorto in un’antica fabbrica di cioccolata che fa anche da ostello, ciclofficina, spazio coworking e un po’ da portineria, a Zia Barbara, un po’ bar, un po’ zia e anche un po’ luogo di aggregazione, dove tutti o quasi si conoscono e almeno una volta al giorno devono passare di qua, fino a Ilgelatochenonce, dove i gelati vengono preparati al momento con l’azoto liquido. Oppure al Ghe Pensi Mi e al NoLoSo, il locale con le pareti rosa e blue Tiffany diventato in poco tempo un punto di riferimento per la comunità gay friendly.

Credits svevamnf IG – Caffineria

Altri ancora Caffineria, una piccola caffetteria aperta dalla mattina fino a dopo cena con  tavolini che si affacciano su Piazza Morbegno, più defilato Iurio, un cocktail bar & bistrot caratterizzato da un’affascinante atmosfera con le pareti rosse che ricordano il passato dell’edificio da sede del Partito Comunista, e infine Osteria della Pasta e Fagioli, una trattoria rustica con prezzi economici e cucina pugliese.

Leggi anche: 10 migliori PUBS e LOCALI LGBT a Milano

# I negozi tradizionali che hanno cambiato pelle

Credits: foodyas.com – Spazio Nolo 43

Ci sono poi i negozi tradizionali che si sono reinventati in moderni e trendy “concept store”, dove anziché vestiti si vendono “esperienze sensoriali” come Spazio Nolo 43, anziché fiori o biciclette si vendono entrambi anche in coppia, facendoti sentire pioniere di uno stile di vita più misurato e sostenibile, da Bici e radici. Ci sono anche associazioni culturali come la Salumeria del Design che fra le altre cose anima la via Stazio con un mercatino del vintage dall’improbabile nome Le Pulci Spettinate.  

# La creatività di Nolo con la radio di quartiere, il festival delle arti e quello alternativo a San Remo

Radio Nolo

Nel quartiere è però la socialità ad avere espresso il massimo delle sue potenzialità.  Sara e Daniele sono i due fondatori di NoLo Social District, che a forza di colazioni organizzate in strada hanno messo su un bel gruppo di gente appassionata e coesa che crede al nuovo quartiere. Sono nate altre iniziativa per rafforzare lo spirito di comunità come il CorNolo, il gruppo lavoro a maglia LaNolo, il gruppo di fotografia PhotoNolo e così via. C’è persino una radio di quartiere che ovviamente si chiama RadioNolo, e trasmette un radiogiornale che non poteva non chiamarsi GiorNoLo.

Non manca poi il Fringe Festival, dedicato alle arti, Biennolo, e il Festival di SanNolo, che nel 2022 ha festeggiato la sua quinta edizione, una sorta di contro festival della canzone italiana.

Leggi anche: In arrivo a Milano SanNOLO, il (contro)FESTIVAL della CANZONE ITALIANA

# Il Tunnel Boulevard

Credits tunnelboulevard Fb – Via Pontano vista laterale

Oltre alle trasformazioni sociali sono in corso alcune riqualificazioni importanti che interessano una buona parte del quartiere. A inizio dicembre 2021 è stata infatti inaugurata una prima tappa di Tunnel Boulevard con una galleria di poster art di Pablo Pinxit, proprio nei tunnel di via PadovaI temi rappresentati sono legati alle culture, al sociale, all’attualità, all’ambiente, alle arti, letteratura e filosofia, “Via Padova come il mondo”, un diario di viaggio con la direzione artistica di Christian Gangitano.

# La riqualificazione di via Padova

Credits: Comune di Milano – MM . Rendering del progetto

L’investimento complessivo è di 10 milioni di euro, per metà coperto dalle risorse del Patto per Milano. I primi cantieri sono partiti il 19 aprile 2022, la seconda fase è iniziata a febbraio 2023 con la costruzione dei marciapiedi nel sottopasso di via Pontano. Per via Padova si prevede la realizzazione di “8 nuove piazze”, la piantumazione di 230 alberi e marciapiedi allargati e in granito, con aiuole e panchine. In totale saranno 22 gli incroci riqualificati e 35 gli attraversamenti pedonali rialzati. 

Credits Urbanfile – Nolo mappa

Continua la lettura con: Dopo il TUNNEL BOULEVARD via al countdown per la RIVOLUZIONE di VIA PADOVA

FABIO MARCOMIN

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VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood

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Credits: @Fabu023 Valentina Cortese

Tutti gli attori devono essere un po’ cialtroni, io lo sono stata, poi con il passare degli anni non lo sono più”. Con questa frase, citata nel 1995, Valentina Cortese aveva dato una definizione del come, chi recita sul palco di un teatro o davanti ad una cinepresa, deve comportarsi per poter sopravvivere nel complicato ed affascinante mondo dello spettacolo.

VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood

# A Hollywood con Spencer Tracy, James Stewart e Orson Welles

Credits: @classici_del_cinema_italiani
Valentina Cortese e Orson Welles

 

Nata a Milano il 1° gennaio 1923, a Porta Nuova, la sua non è un’infanzia felice: viene cresciuta da parenti, in quanto i genitori non riuscivano a darle le necessarie attenzioni. Vive i periodi della fanciullezza in provincia di Cremona: sale su un palco per la prima volta a tre anni per interpretare un angelo vestito di azzurro e d’argento, con le ali bianche. Dotata di una luminosa bellezza, a 17 anni debutta al cinema nel film “L’orizzonte dipinto” di Guido Salvini,  a 19 anni ha un ruolo importante nella pellicola di genere epico-drammatico “La cena delle beffe” di Alesandro Blasetti, su soggetto di Sem Benelli. La bellezza di Valentina Cortese toglie il fiato, ma soprattutto evidenzia una personalità ed un carisma unici, così per lei inizia una carriera che, dopo altri quattro film girati in Italia, sbarca ad Hollywood: firma un contratto con  la 20th Century Fox, e lavora al fianco di Spencer Tracy, James Stewart, Orson Welles e una ancora sconosciuta Andrey Hepburn.

# C’è chi dice no a Charlie Chaplin

La carriera di Valentina Cortese non conosce limiti, è diretta da Joseph Mankiewicz accanto ad Ava Gardner, Rossano Brazzi ed Humphrey Bogart nel film “La contessa scalza”, mentre Charlie Chaplin nel 1951 la vuole per “Luci della ribalta”, ma Valentina ha appena partorito il figlio Jackie avuto con l’attore statunitense Richard Basehart, e deve dire “no” alla prestigiosa opportunità.

Torna a lavorare dopo la separazione con il marito: nel 1961 è protagonista di “Barabba”, accanto a Anthony Quinn, Silvana Mangano e Vittorio Gassman, mentre nel 1965 la vuole Federico Fellini per “Giulietta degli spiriti”. Poi è la volta del teatro, guidata da Giorgio Strehler, dove troviamo una Valentina Cortese capace di esprimere tutta la propria generosità scenica nel recitare davanti ad un pubblico, in un’intimo feedback tra lei e gli spettatori che fa risaltare ancor di più la sua classe. È guidata dalle regie di Visconti, Antonioni, Zeffirelli e Truffaut e instaurerà buoni rapporti di amicizia con Vittorio de Sica, Gregory Peck e Grace Kelly.

# Una grande stella milanese: ha recitato in circa 90 film al cinema e in 20 opere teatrali

Credits: @studiolorenzarotti
Valentina Cortese

Se dovessi rinascere farei ancora l’attrice“, confidò in un’intervista degli anni Ottanta, periodo in cui si prende una pausa dal teatro e dal cinema impegnati per passare alla commedia italiana tipica di quei periodi, recitando in “Via Montenapoleone” dei fratelli Vanzina, dimostrandosi felice di aver trovato in questo prodotto cinematografico il modo di poter fare qualcosa di leggero, effimero e, proprio per questo, stimolante. Mi sono divertita a lavorare in via Montenapoleone, è stato un piacere farmi guidare da Carlo ed Enrico Vanzina, a cui sono legata per l’amizia che ho con i loro genitori”.

Ha recitato in circa 90 film per il Cinema, 18 per la Televisione e in una ventina di opere teatrali, facendosi dirigere dai più grandi registi di tutti i tempi. Valentina Cortese è morta a Milano il 10 luglio 2019, lasciando un grande vuoto nel mondo della recitazione, ma regalandoci un’eredità di lavori che rappresentano una vera e propria opera d’arte da difendere e da rivedere.

FABIO BUFFA

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

 ERMINIO SPALLA, il PUGILE ARTISTA adottato da Milano

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BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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Le VEDOVELLE di Milano: perché si chiamano così e che cosa le rende così uniche

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Come ogni città che si rispetti, anche Milano possiede fontanelle civiche, dalle quali ci si può abbeverare gratuitamente. Qui sono chiamate Vedovelle o talvolta Drago-Verde a seconda delle frequentazioni dei vari quartieri della città. Sono uno dei simboli di Milano, presenti in tantissime piazze, dal centro alla periferia. Tutti le conoscono ma pochi sanno tutti i loro segreti. 

Le VEDOVELLE di Milano: perché si chiamano così e che cosa le rende così uniche

Vedovella

Le fontanelle sono presenti in tutte le città italiane: a Milano sono chiamate Vedovelle, a Torino i Torelli (torèt) e a Roma i Nasoni. Ad oggi, nella nostra città, ce ne sono di funzionanti e distribuite su tutto il territorio del Comune più di 400. 

# Perchè “vedovelle”?

Il nome di Vedovella deriva dal filo d’acqua incessante che sgorga dal loro rubinetto, simile al pianto perenne di una vedova inconsolabile. Invece, l’altro soprannome, Drago-Verde, deriva dal loro rubinetto in ottone a forma di drago. Tipica era o è, tra i milanesi, l’usanza di dire: “andiamo a bere al bar del drago verde”! (Tanto è gratis!).

Oltre al nome presentano delle caratteristiche uniche. 

# La bacinella per far abbeverare gli animali

fontanella Milano o Vedovella ghisa catalogo anno 1898
fontanella Milano o Vedovella ghisa catalogo anno 1898

Le Vedovelle hanno una struttura in ghisa, dipinta del color verde scuro. Sono alte circa un metro e mezzo e larghe cinquanta centimetri. Le tipiche fontanelle di acqua potabile sono composte da una torretta a base quadrata marchiata con lo stemma del Comune di Milano, sormontata da un pignone, un “cappellino a pigna”. Alla base sono munite di una bacinella semi-circolare (che serviva per far abbeverare gli animali) e dal pilastrino dal quale spunta una testa di drago.

# La prima vedovella di Milano: l’unica dorata

La leggenda narra che la prima Vedovella sia quella istallata in piazza della Scala verso la fine degli anni Venti del ‘900. Tuttavia vi sono testimonianze fotografiche che risalgono alla fine dell’800 che mostrano la presenza di una fontanella, più piccola, proprio nello stesso punto.

Quella di Piazza della Scala oltre ad essere la più antica tra le Vedovelle, è l’unica realizzata in ottone dorato e non in ghisa. È incorniciata da una elegante greca in mosaico, e fu disegnata dall’architetto Luca Beltrami. Questa fontanella ha la bocca di drago ispirata da uno dei doccioni del Duomo, scoli d’acqua visibili sulle parti laterali della cattedrale, che hanno la forma di mostri  – figure spaventose, da cui scola l’acqua piovana.

# Senza rubinetto

Come notano in molti le Vedovelle non hanno il rubinetto. Questo non comporta uno spreco di acqua in realtà. Anzi il suo flusso continuo, svolge l’importante funzione di mantenere l’acqua in movimento. Ed è di quantità irrisoria in confronto alla portata distribuita dall’acquedotto milanese. Infatti, a fronte di un flusso istantaneo medio erogato di circa 7500 litri/secondo, la portata dell’insieme delle fontanelle è pari a 8 l/s.

# Dove va a finire l’acqua

La portata di acqua in uscita dalle fontanelle, non viene dispersa: raggiunge i depuratori di Milano attraverso la fognatura, per poi essere impiegata dai consorzi agricoli per l’irrigazione dei campi a sud della città. Inoltre questo flusso continuo ne preserva la freschezza e la buona qualità, soprattutto in corrispondenza delle “teste morte”, ovvero delle tubazioni terminali cieche.

# La mappa delle Vedovelle

Dove trovare le Vedovelle? Si può girare per la città oppure dare uno sguardo al sito www.fontanelle.org che visualizza la posizione delle fontanelle d’acqua a Milano, Roma e in altre città. 

Continua la lettura con: Milano ha la stessa bandiera dell’Inghilterra

TIZIANA LEOPIZZI

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Il “RIFUGIO dei PECCATORI” nascosto in una GROTTA

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Credit: @mauripino97

Un susseguirsi di pareti rocciose, decine di scalini e poi, all’improvviso, uno squarcio che mostra questo tempio incastonato nel cuore della terra.

Nascosto tra le pareti di un’antica grotta, il tempio del Valadier ha davanti a sé solo il panorama della natura in cui è immerso. Scopriamo insieme questo luogo magico.

Il “RIFUGIO dei PECCATORI” nascosto in una GROTTA

# Il rifugio nella grotta

Credit: @mauripino97
Credit: @mauripino97

Questo luogo surreale si trova nelle Marche vicino a Genga e alle Grotte di Frasassi.

Il Tempio del Valadier è un santuario ottagonale in stile neoclassico fatto costruire da Papa Leone XII su disegno dell’architetto Giuseppe Valadier.

Fu nel 1828 che Papa Leone XII decise di far costruire sopra una vecchia chiesa già esistente un nuovo luogo di culto più grande, così nacque l’attuale tempio. Per secoli, questo luogo misterioso è stato usato come rifugio dalla popolazione locale per scampare alle razzie un tempo frequenti.

Successivamente divenne un luogo di pellegrinaggio per i cristiani che volevano chiedere perdono, da cui il soprannome “rifugio dei peccatori”.

# Armonia e contrasti tra uomo e natura

Credit: @eugeniojacopo

Il tempio del Valadier è un perfetto esempio di contrasti ed armonia.

La fusione totale tra ambiente e lavoro dell’uomo permette di ammirarne e comprenderne la bellezza solo se lo si guarda all’interno del panorama e del contesto naturalistico in cui è inserito. Allo stesso tempo però, ogni elemento naturalistico sembra quasi accentuare il contrasto con gli elementi del santuario.

Dal marmo su cui poggia la base il cui colore risalta ancora di più all’interno della grotta,  alla statua della Vergine con Bambino di Antonio Canova (ora sostituita da una copia) che sembra ancora più preziosa perché inserita in un contesto così duro e spoglio.

Il tempio del Valadier oggi è una meta di grande suggestione soprattutto quando a Natale viene rappresentato il tradizionale presepe vivente.

# Come raggiungerlo

Credit: @fever_old_stones

Questo luogo capace di lasciare senza fiato chiunque è raggiungibile grazie a una strada ampia e lastricata, adatta quindi sia per le bici ma anche ai bambini.

Dopo un percorso di circa 800 metri in salita, lo spettacolo naturalistico ripèaga di ogni sforzo. Con il santuario incastonato nel cuore della terra.

Continua la lettura con : Questo è il BORGO più ANTICO d’ITALIA

ARIANNA BOTTINI

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Disco verde per gli SCALI: via alla TRASFORMAZIONE di FARINI e SAN CRISTOFORO

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Oma - Rendering San Cristoforo

Presentato il progetto al pubblico e agli investitori, avviata la fase di vendita delle aree. I prossimi passi e come verranno trasformati i due ex-scali.

Disco verde per gli SCALI: via alla TRASFORMAZIONE di FARINI e SAN CRISTOFORO

# Partita la vendita dei lotti di 360.000 mq dei due ex-scali

Credits Comune di Milano – Scali Farini e San Cristoforo

Il gruppo Ferrovie dello Stato ha ufficialmente dato il via al processo di rigenerazione dell’ex Scalo Farini e dell’ex Scalo San Cristoforo. Il 27 aprile 2023 ha infatti presentato al pubblico e agli investitori le potenzialità del progetto e fatto partire le procedure di vendita delle due aree. In totale sono 360.000 mq di terreni, dei quali 250.000 destinati a parco e il resto a residenze, attività artigianali e manifatturiere. La vendita dei lotti è prevista in tre fasi, con conclusione entro il 2024, a cui seguirà l’iter autorizzativo e poi la costruzione degli edifici e dei siti ecologici. 

Vediamo come verranno trasformati i due ex-scali.

# Lo Scalo Farini avrà un parco lineare, corridoi verdi, Limpidarium d’aria e il nuovo campus dell’Accademia di Brera

Masterplan OMA Scalo Farini

Lo Scalo Farini è quello più grande tra tutti quelli che verranno rigenerati nei prossimi anni a Milano. Il 65% dei 300.000 mq è destinata a verde con un lungo parco pubblico lineare attrezzato con servizi, 1034 alloggi a canone sociale e 500 appartamenti destinati all’edilizia convenzionata e libera. Anche le passerelle sopraelevate di collegamento, che andranno a ricucire i quartieri divisi dai binari, saranno dei veri e propri corridoi verdi rispetto ai semplici camminamenti previsti nel progetto originale.

Il masterplan realizzato da “Agenti Climatici” del team Omaprevede che la nuova configurazione dello scalo insieme al parco saranno in grado di raffreddare i venti caldi provenienti da sud-ovest e di depurare l’aria dalle particelle più tossiche. Nello specifico lo Scalo Farini fungerà da Limpidarium d’aria con l’obiettivo di ridurre l’effetto “isola di calore” generata dalla città e di depurare l’aria.

Oma – Parco Farini

Gli edifici attualmente presenti nello scalo verranno riqualificati e sono previsti: una promenade, una ciclofficina, una “corte aperta” per lo scambio culturale tra studenti, docenti e visitatori del quartiere, uno spazio eventi e concerti e un “Giardino d’Inverno” che ospiterà un’area per le startup. La costruzione di nuovi palazzi o grattacieli sarà valutata in base allo scenario del mercato immobiliare del momento.

Modello Campus delle Arti Accademia di Brera

All’interno di un edificio preesistente, riqualificato e rimodulato, troverà spazio il Campus delle Arti dell’Accademia di Brera su una superficie complessiva a regime di 15.000 metri quadrati che ospiterà 1.800 studenti. Quest’ultimo è al momento l’unica parte che vedremo realizzata nei prossimi anni, i lavori sono partiti nell’estate del 2022 e si dovrebbero concludere nel 2025.

Leggi anche: La TORRE A CUBI: sarà questo il NUOVO GRATTACIELO allo SCALO FARINI?

# Lo scalo di San Cristoforo sarà un mix di verde e acqua

Oma – Rendering San Cristoforo

L’intera superficie dell’ex scalo di San Cristoforo sarà invece a verde, come previsto all’Accordo di Programma, e la sua rigenerazione andrà a rinforzare il sistema ambientale del Parco Agricolo Sud e le relazioni con la nuova stazione di M4 e i quartieri Giambellino e Lorenteggio.

Oma – San Cristoforo

La funzione di filtro ecologico di questo scalo sarà demandata al Limpidarium d’acqua che, mediante un procedimento naturale, depura l’acqua e consente la creazione di piscine adatte alla balneazione e a nuove attività sportive all’aperto per milanesi.

Fonte: Il Giorno

Continua la lettura: I 10 PROGETTI di ARCHITETTURA che hanno RIVOLUZIONATO Milano

FABIO MARCOMIN

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🔴 Slitta l’apertura M4 a SAN BABILA: la nuova data e le prime immagini delle STAZIONI in arrivo

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Credits lamisangeles66 IG - Interno carrozza M4

Ooops, we did it again. Lo hanno fatto ancora: un’altra inaugurazione dell’M4 prima annunciata viene poi smentita con una nuova proroga. Lo stesso sindaco aveva dato l’appuntamento a giugno per la tratta da Dateo a San Babila e invece si dovrà attendere ancora. Vediamo perché e la situazione dei cantieri nelle due stazioni che apriranno in estate.

Slitta l’apertura M4 a SAN BABILA: la nuova data e le prime immagini delle STAZIONI in arrivo

# M4 sospesa nei week end per “colpa” del nuovo tratto

Credits lamisangeles66 IG – Interno carrozza M4

Ma la sospensione non riguarda solo l’inaugurazione della nuova tratta. Il Comune di Milano ha annunciato la sospensione dell’intero servizio di M4 per tutti i fine settimana di maggio e giugno. Sospensione che riguarderà anche l’intera settimana dal 24 al 30 giugno, su tutto il tracciato operativo. La motivazione? Consentire i test di pre-esercizio sulla tratta Linate-San Babila come previsto dalle normative sulla sicurezza dei sistemi di trasporto. Le prove di collaudo devono essere fatte in assenza di passeggeri come richiesto dalla Commissione di Sicurezza ministeriale. Pertanto la data di inaugurazione del 30 giugno non potrà essere rispettata.

# La nuova data per l’inaugurazione di San Babila: metà luglio

Se tutto andrà per il verso giusto, quindi se non si presenteranno problemi o anomalie durante i test, il prolungamento fino a San Babila con relativo interscambio con la M1 slitterà a luglio, con molta probabilità non prima della metà del mese visto che in caso di esito positivo dei collaudi si dovranno attendere le autorizzazioni per la partenza del servizio sulla linea.

# La nuova fermata Tricolore

Nell’attesa dell’inaugurazione procedono i lavori di sistemazione in superficie e di allestimento degli accessi delle due stazioni, Tricolore e San Babila. La prima è quella in fase più avanzata. Le ultime immagini di Urbanfile mostrano come l’area pedonale in pietra sia di fatto conclusa sul lato dei civici pari di Corso Concordia, più indietro quella sul lato opposto, mentre per le uscite è in corso la posa finale del rivestimento delle pareti e mancano le ultime rifiniture così come in pannelli esterni in vetro della copertura delle scale mobili. Rispetto al progetto originale sono sparite le aiuole.

# Le foto dalla stazione di San Babila

Il cantiere di piazza San Babila è leggermente più in ritardo. Le foto di Liberata Grasso pubblicate sul gruppo facebook “Milano – Progetti e cantieri” qualche settimana fa e quelle di Urbanfile mostrano gli ascensori e le scale mobili già allestite con copertura e insegna e le scale fisse già realizzate al grezzo. Sulla piazza saranno presenti scale fisse e un ascensore. Su corso Europa scale mobili con uscita e entrata a livello strada. Per i marciapiedi e l’area pedonale è in corso la posa di pietre e porfido. La stazione avrà un interscambio con la linea M1, anche se si dovrà uscire e rientrare dai tornelli.

Leggi anche: METRO MILANO: come saranno le STAZIONI del prossimo FUTURO

Continua la lettura: Le ESTENSIONI IPOTIZZATE della METRO più URGENTI da fare

FABIO MARCOMIN

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Il GIARDINO ARTISTICO più FAMOSO della Lombardia è alle porte di Milano

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Credits patatinis IG - Oceaniche, Giulio Turcato

Un parco dell’arte incredibile realizzato in un luogo scelto per la sua posizione suggestiva ed il panorama spettacolare tra Milano e i monti. Dove si trova, quando è aperto e come è stato sviluppato.

Il GIARDINO ARTISTICO più FAMOSO della Lombardia è alle porte di Milano

# Un parco di sculture di 10 ettari nel cuore della Valle del Lambro

Credits balzarottidario IG – Rossini Artsite

Si chiama Rossini Art Site il giardino artistico più famoso della Lombardia, realizzato dall’imprenditore e mecenate Alberto Rossini: nel cuore verde del parco della Valle del Lambro ha scelto di mettere in mostra parte della sua collezione di arte del Secondo Novecento. La scelta del luogo non è casuale ma proprio per la sua posizione suggestiva ed il panorama mozzafiato che si schiude sulle Alpi con vedute incredibili e mutevoli. Il parco si estende su una superficie di 10 ettari ed è pensato per essere dinamico e mutevole, aperto ad accogliere nuovi stimoli tramite l’acquisizione di opere e la collaborazione con artisti di fama internazionale.

# Il pavillon di ingresso progettato dallo studio SITE e dall’architetto newyorkese James Wines

Credits flaneur_76 IG – Porta del Cremlino n. 10 di Pietro Consagra

Il pavillon di accesso al parco, progettato dallo studio SITE e dall’architetto newyorkese James Wines, esponente della Green Architecture maestro di design ambientale e dell’architettura organica, è il fulcro del progetto. Un luogo che dialoga direttamente con il territorio e che ne diventa parte integrante unendo arte, ambiente e architettura.

# Il percorso espositivo con cinque collezioni permanenti

Credits il_borro_ IG – Arte al parco

Le collezioni permanenti del percorso espositivo sono cinque: “L’età dell’oro della scultura italiana”, “I maestri dell’Astrattismo Concreto”, “Il Nouveau Réalisme”, “Arte e Industria” e “I giovani e le residenze d’artista”. Tra le opere presenti spiccano quelle di artisti di fama internazionale come Mario Negri, Lorenzo Pepe, Andrea Cascella, Francesco Somaini, Giò Pomodoro, Quinto Ghermandi per il primo gruppo, di Turcato, Consagra, Leoncillo, Munari e Melotti per il secondo, di Spoerri, Arman e César per il terzo. 

Tra le opere da segnalare la “Casa della Pace” di Massimiliano Fuksas e quelle di altri artisti che hanno collaborato con Rossini, come Erik Dietman e Dennis Oppenheim.

Credits Enjoy Briosco FB – Casa della Pace

Alle opere d’arte si affianca un programma di mostre e iniziative relative agli artisti della collezione permanente, curato dalla Fondazione Pietro e Alberto Rossini con la guida artistica di Francesca Guerisoli, per la promozione dell’arte contemporanea, dell’architettura, del design e della formazione artistica, in particolare attraverso la realizzazione di performance e opere temporanee.

# A 30 km da Milano: aperto la domenica

Riaperto da inizio aprile 2023, il Rossini Art Site si trova a poco più di 30 km da da Milano, raggiungibile in auto attraverso la SS36 che collega la città al vicino Lago di Como, a Briosco in via Col del Frejus 3. Il costo del biglietto è di 10 euro, per la visita guidata, da prenotare in anticipo, ne vanno aggiunti 4. Attenzione: è aperto solo la domenica. Info e orari sul sito: rossiniartsite.com

Spunto: lovebirdsontheroad_ IG

Continua la lettura: Il PARCO dei DINOSAURI a mezz’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei Tasso, Bellano, il parco dei dinosauri, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommerso, Isola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Sfuma il sogno di MILANO LONDRA in 30 minuti? L’erede del Concorde non decolla

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Aerion Corporation - Jet supersonico

Era uno dei progetti più attesi per Milano. Il Jet Supersonico che avrebbe collegato le due città in mezz’ora. Ma sembra tramontato. Rivediamo il progetto e perché è stato acceso il semaforo rosso.

Sfuma il sogno di MILANO LONDRA in 30 minuti? L’erede del Concorde non decolla

# Avrebbe superato il muro del suono: 1.610 km/h

Credits: aerionsupersonic.compersonic.com

Il jet supersonico era stato sviluppato dalla società Aerion Corporation, fondata da Robert Bass nello Stato americano del Nevada, in collaborazione con Airbus. L’AS2, il nome prescelto per quello che avrebbe dovuto essere l’erede del Concorde, avrebbe volato a una velocità Mach 1.4 pari a circa 1.610 chilometri orari. Un po’ più lento rispetto al suo “predecessore”, che raggiungeva i 2.179 km orari, ma comunque oltre la velocità del suono. Da Milano a Londra ci sarebbe voluti appena 30 minuti di volo. Inoltre, a differenza dell’areo anglo-francese, sarebbe stato un jet privato. Oltre alla grande velocità erano previsti altri servizi di lusso. 

# Interni di extra-lusso con le più avanzate tecnologie

Credits: aerionsupersonic.com – Interni Jet

L’AS2 era stato pensato per trasportare 8-10 passeggeri, con un design di lusso sostenibile, sedili proprietari di Aerion, cabina insonorizzata e climatizzatore, connettività ad alta velocità, ambiente full digital, illuminazione OLED avvolgente e cucina completa con suite di elettrodomestici di ultima generazione. Il cronoprogramma segnalava un avvio imminente. 

# La produzione dei velivoli doveva iniziare nel 2023. Il primo volo commerciale nel 2027

Credits: aerionsupersonic.com – Aerion Park

La costruzione dei velivoli sarebbe dovuta iniziare nel 2023 all’interno dell’Aerion Park della società, in Florida, un campus integrato per la ricerca, la progettazione, la produzione e il supporto degli aerei supersonici di Aerion. Una produzione che sarebbe stata il più possibile attenta all’ambiente, con lo stabilimento alimentato tramite energia solare per limitare al minimo le emissioni inquinanti e l’utilizzo di un sistema di riciclo dell’acqua. L’A52 sarebbe stato inoltre il primo velivolo progettato per accettare carburanti sintetici ingegnerizzati per ridurre l’impatto inquinante.

I primi voli di prova erano previsti per il 2025Il primo volo con passeggeri era stato programmato nel 2027 dalla pista dell’aeroporto di Orlando Melbourne da realizzare accanto all’Aerion Park. 

Ecco come avrebbe dovuto essere in volo:

 

# Lo stop al progetto, nonostante 10 miliardi di dollari di ordinativi

Aerion Corporation – Jet supersonico

Tutto sembrava procedere secondo i piani. All’inizio del 2021 erano arrivati già circa 10 miliardi di dollari in ordinazioni, tra cui uno da parte di Netjets, leader in voli charter con jet privati nel mondo. Purtroppo è arrivato il triste annuncio: la chiusura dei cancelli dell’azienda e la liquidazione del personale.

Tra le cause dello stop la crisi economica per la pandemia e la crisi di Boeing, principale partner economico e tecnologico del progetto, in seguito alle tragedie avvenute con i suoi Airbus 737 con il conseguente azzeramento degli ordini di nuovi aerei.

Il fallimento dell’azienda arresterà il progetto o si rivedrà all’orizzonte un nuovo erede del Concorde?

Fonti: Viaggi News, Aerionsupersonic

Nell’attesa consoliamoci con: Avanza la costruzione per il treno più veloce del mondo

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

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Tipo dividere in 30 per pagare meno. Video divertente (e un po’ angosciante) dei The Show. 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

Il Naviglio in secca

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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I 7 PONTI più IMPRESSIONANTI del MONDO

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Credits: tripadvisor.it

Dall’elica del DNA al ponte che si srotola: sette meraviglie architettoniche.

I 7 PONTI più IMPRESSIONANTI del MONDO

#1 The Helix a Singapore: ricorda la struttura ad elica del DNA

Credits: turistacurioso.it

A Singapore c’è “The Helix” (l’elica), l’opera ricorda la struttura del DNA. L’intero ponte è stato inaugurato il 18 luglio 2010 per completare l’intera passerella intorno a Marina Bay. La sua lunghezza è di 280 metri per un peso complessivo di 1.700 tonnellate.

#2 Il “Rolling Bridge”: il ponte che si srotola a Londra

Credtis: 10.aeccafe.com

A Londra si può ammirare il Rolling Bridge, terminato nel 2004: consiste in un ottagono che si “srotola” in un ponte di 12 metri. La struttura si apre tramite una serie di arieti idraulici integrati nella balaustra. Mentre si arriccia, ciascuno dei suoi otto segmenti si solleva simultaneamente, facendolo rotolare fino a quando le due estremità si toccano e formano un cerchio.

#3 Falkirk Wheel in Scozia: l’ascensore rotante per il transito di imbarcazioni 

Falkirk Wheel in Scozia, è un ascensore idraulico rotante per imbarcazioni con la struttura di un ponte. Collega il canale Forth and Clyde allo Union Canal il cui dislivello, nel punto in cui è stata realizzata la ruota, è di 24 metri, come un edificio di otto piani. La ruota ha un diametro totale di 35 metri ed è costituita da due bracci contrapposti estendibili di 15 metri, alle cui estremità sono collocati due grandi cassoni che possono contenere fino a 250.000 litri o 500 tonnellate tra acqua e barche

#4 “Ponte di Mosè”, Olanda: spezza le acque in due

Credits: turistacurioso.it

Questo incredibile ponte “affondato” nell’acqua che si trova nei Paesi Bassi offre ai visitatori un’esperienza unica per accedere al “Fort-de-Roovere”, una fortezza del 17° secolo nelle immediate vicinanze circondata da un fossato. Come una diga, le pareti del ponte contengono le acque del fossato, e come Mosè, il ponte divide le acque in modo che i pedoni possano passare.

#5 Golden Bridge, Vietnam: il ponte sostenuto da due mani giganti

Credits: tripadvisor.it

Il Golden Bridge, in vietnamita Cau Vang, è senza dubbio una delle opere architettoniche moderne più incredibili ed originali del pianeta. Si tratta di un ponte pedonale sospeso tra le montagne Ba Na in Vietnam. La peculiarità principale di questo ponte è che sotto la struttura in legno e acciaio si sollevano due mani enormi, con i palmi rivolti verso l’alto, che sembrano sostenere la passerella, offrendo un effetto davvero suggestivo.

#6 Living root bridge, India: il doppio ponte vivente costruito con le radici degli alberi

Credits: wikipedia.org

I “living root bridge” della città di Cherapunji sono costituiti dall’albero di ficus elastia che cresce con una serie di radici secondarie che si estendono a grandi distanze. Poiché questi ponti sono vivi, continuano a rafforzarsi con il tempo. Alcuni dei ponti in quella zona potrebbero avere più di 500 anni, uno di questi è l’Umishiang Double- Decker Root Bridge che si ritiene sia l’unico del suo genere al mondo. Questo ponte è in realtà costituito da due ponti picchettati uno sull’altro e si trova nel villaggio di Nogriat in India.

#7 Banpo Bridge, Corea del Sud: il ponte con la più lunga fontana al mondo 

Il Banpo Bridge di Seul, ponte in acciaio a due livelli sopra il fiume Hangang, nel 2007 è stato rinnovato, entrando nel “Guinness dei Primati” grazie alla Moonlight Rainbow Fountain. Una fontana unica nel suo genere, nonché la più lunga fontana al mondo situata su un ponte: 190 tonnellate di acqua al minuto e 380 getti d’acqua, da entrambi i lati, creano un emozionante caleidoscopio di luci multicolori che si muovono a tempo di musica e danno vita ad uno spettacolo imperdibile.

Continua la lettura con: I dieci PONTI più importanti d’Italia

FABIO MARCOMIN

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La TERRAZZA SEGRETA “a colori” con vista DUOMO (con prezzi alla portata di tutti)

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Credits: @sunelevenrooftop SunEleven Rooftop

Conosciamo tutti le famose terrazze dai nomi dei tipici aperitivi alcolici che si affacciano su piazza Duomo, ma se vi dicessimo che c’è un altro rooftop segreto dalla vista mozzafiato proprio in centro città? In pochi lo conoscono e, rispetto a quello che si potrebbe pensare, i prezzi per un aperitivo non sono neanche così alti. Ecco dove ci troviamo.

La TERRAZZA SEGRETA “a colori” con vista DUOMO (con prezzi alla portata di tutti)

# Una vista spettacolo: dalle guglie del Duomo a fin dopo Isola

Credits: @sunelevenrooftop
SunEleven Rooftop

Imperdibile soprattutto all’orario dell’aperitivo quando il sole inizia a tramontare e a colorare di mille sfumature il cielo, il rooftop che pochi conoscono ma che si candida per diventare uno dei locali più glam di Milano. Si trova in piazza Cesare Beccaria, all’undicesimo piano dell’iH Hotels Milano Ambasciatori. Si chiama SunEleven e da qui si può ammirare lo skyline milanese a 360°, dalle guglie del Duomo fin dopo Isola, mentre si sorseggia un drink e si mangia qualche stuzzichino. Un locale colorato, friendly e informale che è stato voluto dall’Architetto Corti, la cui creatività ha convinto il Ceo di iH Hotels Group a realizzare all’undicesimo piano del suo edificio un lounge bar piuttosto che una suite panoramica. Aperta da inizio settembre 2020, è disposta su due e accoglie tutti i milanesi che hanno voglia di godersi dall’alto la loro città.

# Aperitivo a 8 o 10 euro

Credits: @sunelevenrooftop
SunEleven Rooftop

Il SunEleven è aperto tutti i giorni dalle 17 alle 23 e il sabato prolunga l’orario di chiusura di un’ora, l’ingresso è quello dell’iH Hotels Milano Ambasciatori. Il lounge bar a cielo aperto è l’ideale per fare aperitivo e il prezzo di questo è nella media dei classici aperitivi milanesi: si aggira intorno agli 8-10€, con calice/cocktail e stuzzichini. Il cibo che ti portano non è molto, non si tratta infatti di uno dei tipici aperitivi abbondanti che fa anche da cena, ma piuttosto sono stuzzichini come patatine, taralli e olive. Il costo di birre e vini parte da 7 euro, mentre i cocktail costano dai 10 ai 16 (quelli un po’ più elaborati). In più anche se non ti portano tanto cibo, si può sempre accompagnare l’aperitivo con nachos e guacamole (circa 6 euro), open sandwich e maritozzi salati. Un locale quindi dai prezzi nella media, ma con una vista che rappresenta un vero lusso. Così come l’originale abbinamento tra i colori pastello dei suoi arredi con le luci colorate della Milano illuminata.

Continua la lettura con: 4 RISTORANTI con TERRAZZA PANORAMICA a Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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Gli APPUNTAMENTI dell’ultimo WEEK END di aprile #ToDoMilano

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Vintage market - Credits: Jon Tyson, Unsplash

Aprile si conclude con il week end del ponte del Primo Maggio. Scopriamo cosa c’è in programma

Gli APPUNTAMENTI dell’ultimo WEEK END di aprile #ToDoMilano

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#Venerdì 28/4: 100 anni di colonne sonore a lume di candela, Ligabue a sorpresa e due proposte di comicità e divertimento

Ligabue – Credits: Regionline
  • 100 anni di Warner Bros: concerto a lume di candela, interno alla Candle Light experience, che celebra il secolo di storia della casa di produzione. Il Quartetto Arceus esegue le colonne sonore storiche dei film WB, in doppio spettacolo al Teatro Gerolamo. Orari: 19.30 e 21.30.
  • Superhorror: forse l’ultima occasione di applaudire live la formazione completa, che ha annunciato il suo ultimo disco. Si esibiscono al Legend Club, preceduti dalle guest Nastyville e Bad Bones. Inizio spettacolo alle 20.30.
  • Alabaster De Plume: un’idea di jazz arrangiata con il contributo di strumenti classici, è la proposta di questo artista britannico per FOG Triennale. Alle 21.00 inizia lo show sul palco di viale Alemagna 6.
  • Come fosse amore: tre donne deluse e il loro psicoterapeuta, tutti reduci da un fallimento d’amore. Cosa succede ai personaggi è la storia da scoprire al Teatro Martinitt. Debutta alle 21.00 e resta in scena fino al 14 maggio.
  • Breaking Italy Podcast: Alessandro Masala, live dal Teatro Carcano, realizza una nuova puntata del suo podcast, intervistando Ale Cattelan. Tutta la storia del conduttore TV, a partire dalle ore 21.00.
  • Game Show: insolita serata di gioco all’Area Zelig, in cui il pubblico si sentirà come a casa di amici a giocare a Pictionary o Twister. A sfidarsi due squadre di comici, aiutati dal pubblico in sala e guidati da Lorello. Sipario alle ore 21.00.
  • Ligabue: seconda delle due date a sorpresa annunciate dal rocker emiliano, approntate per l’uscita di un nuovo singolo. A Milano si esibisce ai Magazzini Generali alle 21.00.
  • Comedy Central: prima serata del weekend stand-up comedy al Blue Note. Dalle 21.30 si avvicendano sul palco Saverio Raimondo, l’uomo sbagliato nel momento del politically correct e Daniele Gattano, che sogna il suo monologo comico da quando aveva 9 anni.

#Sabato 29/4: Festival del gioco da tavolo, e musica per i giovanissimi prima del tramonto. La sera debutta una trilogia teatrale, la comicità dello Zelig o la musica, da Smino a Lucio Dalla

Giochi da tavolo – Credits: Mick Haupt, Unsplash
  • GiocaMi: edizione 2023 del Festival del Gioco da Tavolo, dedicato a bambini e adolescenti. Dalle 10.00 e per tutto il giorno, il Palazzo delle Stelline diventa ludoteca, con centinaia di scatole da gioco a disposizione per tutti.
  • Mille e Una Notte: spettacolo per bambini e ragazzi, in programma all’Auditorium di Milano nell’ambito della rassegna Crescendo in Musica. Appuntamento alle 16.00 con la Sinfonica di Milano diretta da Enrico Lombardi.
  • Pensiero – Gesto – Astrazione: mostra collettiva che inaugura alle ore 17.30 e resta in allestimento fino al 11 maggio. Pittura, fotografia e grafica alla Galleria Click Art di Cormano.
  • Prima: debutta di sabato una trilogia di Pascal Rambert, in cui i protagonisti intrecciano riflessioni durante le prove di uno spettacolo. È in scena al Piccolo Teatro – Paolo Grassi fino al 28 maggio, con gli altri due episodi “Durante” e “Dopo”. Sipario alle 19.30.
  • Eleven days. Che fine ha fatto Agatha Christie?: indagini per la ricerca della scrittrice, misteriosamente scomparsa da casa la notte del 3 dicembre 1926. In scena al Teatro Guanella, sipario alle ore 21.00.
  • Senza rete: i comici del web passano dalla comfort zone online al contatto live con il pubblico dello Zelig. Come potrà finire? Da influencer al giudizio del palco, nella serata condotta da Lorello e Melissa Greta alle 21.00.
  • Smino: rapper americano che si esibisce per la prima volta in Italia nella sua giovane carriera. In programma alla Santeria Toscana alle ore 21.00.
  • The Tallest Man On Earth: unica data italiana del tour di questo artista svedese, che propone il suo ultimo lavoro discografico. Ospite sul palco del Fabrique alle 21.00.
  • Soul Motel Band: viaggio attraverso il blues e il rock, con le atmosfere proposte dalla cover band. Si esibiscono al Bonaventura Music Club di Buccinasco, a partire dalle ore 21.30.
  • Comedy Central: seconda serata di monolghi e comicità al Blue Note di via Borsieri. Sul palco la stand-up comedy di Carmine Del Grosso e Barbascura X. Inizio alle ore 21.30.
  • Settima Luna: concerto tributo agli 80 anni dalla nascita di Lucio Dalla, interpretato per l’occasione dal cantautore Damiano Fiorella. Insieme ad un gruppo di eccezione si propone al Garage Moulinski dalle 22.00.

#Domenica 30/4: matinée alla Scala, mercatini dal vintage dei Navigli al baratto di Monza e sfida per la Champions a San Siro

Vintage market – Credits: Jon Tyson, Unsplash
  • Mercatone dell’Antiquariato: l’ultima domenica del mese riporta sui Navigli centinaia di espositori per il consueto appuntamento per gli appassionati del vintage. Dalle 9.00 alle 19.00 le proposte si sviluppano lungo il Naviglio Grande.
  • Remira Market: mercatino dedicato al vintage, all’usato e ai prodotti handmade, organizzato persso il Teatro Martinitt. Apre alle 10.30 e accoglie fino alle 20.00 con oggetti da collezione, street food, musica e dj set finale.
  • Professori d’Orchestra della Scala: domenica mattina che si può passare con un appuntamento fisso nel Ridotto Arturo Toscanini del teatro scaligero. Quintetto d’archi e programma di Boccherini e Schubert, a partire dalle ore 11.00.
  • Inter – Lazio in pausa pranzo: in attesa della semifinale di Champions e fresca di finale di Coppa Italia, l’Inter si rituffa nel campionato dove le cose sembrano messe peggio. A San Siro scontro decisivo con la Lazio per un posto al sole d’Europa. 
  • World pinhole photography day: laboratori di fotografia stenopeutica per bambini, ragazzi e adulti, a cura del fotografo Alessandro Gatto. Dalle 14.30 presso Spazio Pitteri 8.
  • Baratto di vestiti, libri, giochi: dalle 15.00 alle 18.00, in via Correggio a Monza, è aperta l’opportunità di barattare oggetti portati da casa, con quelli trovati sul posto. Max 8 oggetti ciascuno, per scoprire (il problema?) della doppia coincidenza dei desideri. Ingresso gratuito, non sono ammessi gli ingombranti.
  • Il Principe Ranocchio: la fiaba senza tempo del principe trasformato in rospetto da un incantesimo, che può riacquistare le sembianze umane grazie al bacio della sua bella. In scena alle 15.30 al Teatro Repower, orario per famiglie con bambini.
  • GDR al buio: giochi di ruolo, senza conoscere il ruolo prima. Dalle 16.30 alle 23.30 presso la Forgia degli Eroi di via Ampere, ti siedi e giochi a quello che capita.
  • Inaugura il Cinema Diffuso: alle ore 19.30 presso Mare Culturale Urbano (centro culturale e di produzione artistica in Via Giuseppe Gabetti 15 – zona San Siro Municipio 7) una selezione di cortometraggi pluripremiati al FESCAAAL di Milano e in diversi festival internazionali
  • Pota Boyz: serata di improvvisazioni e monologhi di stand-up comedy chiude la settimana e il mese dell’Area Zelig. In scena alle 21.00 Andrea Saleri, Tiberio Cosmin, Davide Omino, Davide Sberna, Giovanni Romano e Adriano Pariante.

#Tutto il we (lungo): rassegna dedicata ad uno dei distillati più amati, laboratori per bambini al Museo, raddoppio dello Street Food International fino a domenica

Gin & Sound – Credits: John Fornander, Unsplash
  • Gin & Sound: produttori e amanti del distillato si incontrano per tre giorni, nella III^ edizione dell’evento. Dalle 17.00 di venerdì 28 alla 1.00 di domenica 30, degustazione, cocktail e food, in piazza Città di Lombardia.
  • Laboratori per bambini: attività e workshop per bambini al Museo della Scienza e della Tecnologia di via San Vittore. Dedicato a fasce di età da 3-6 anni e da 9 anni in su, sabato 29, domenica 30 e lunedì 1 maggio. Info QUI.
  • International Street Food raddoppia!: 3 giorni per degustare cuoppi, panini e godere di musica dal vivo, nella doppia location dell’Idroscalo e di Cornaredo. Truck food si sfidano, rispettivamente, dalla Porta Maggiore del mare di Milano e in piazza della Libertà (Cornaredo) dalle 18 del 28/4 fino alle 00.00 di domenica 30.
  • Stars – Pop Rock Celebration: tributo ai grandi artisti del pop contemporaneo, con solisti e un coro di oltre 100 voci. In scena 28 e 29 al Teatro Repower alle 21.00.
  • Visita al Prologis Park Romentino: visite guidate, ad ingresso gratuito, del Park in provincia di Novara, per ammirare le opere 3D degli esponenti della street art. Sabato 29 e domenica 30 aprile, dalle 10.30 con prenotazione obbligatoria QUI.
  • Sagra del Salame di Casatenovo: 48ma edizione della sagra che richiama, a Casatenovo in p.le Giovanni Paolo II, le buone forchette di tutta la Lombardia. Specialità lombarde e musica dal vivo dalle 17.00 di sabato 29 fino al 1 maggio compreso.
  • Rolling Truck Street Food: 4 giorni con le specialità italiane ed internazionali, da consumare come cibo di strada. Da venerdì fino al 1 maggio compreso, in piazza Ardizzone a Castano Primo.
  • Asian Street Food Festival: cucina e cultura asiatica, in strada nei Boschetti Reali della Villa di Monza. Oltre alle specialità gastronomiche, workshop di calligrafia, prova di costumi tradizionali orientali, origami e tanto altro. Da venerdì 28 a lunedì 1 maggio, con orari vari.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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