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Home Blog Pagina 268

TAXODI, la “FORESTA della FLORIDA” a un’ora da Milano

Di
Beatrice Barazzetti
-
10 Luglio 2023
0
Credits: visitlakeiseo.info Bosco Taxodi

Il Bosco Taxodi è un’oasi naturalistica dove scoprire piante acquatiche e specie di uccelli vari camminando su passerelle rialzate. Sembra di trovarsi in Florida. Ma dov’è?

TAXODI, la “FORESTA della FLORIDA” a un’ora da Milano

# L’habitat naturale dei taxodi è quello della Florida

Credits: visitlakeiseo.info
Bosco Taxodi

A circa un’ora e venti in auto da Milano e a poco meno di due ore in treno, sulla sponda sud-ovest del Lago d’Iseo, dove il fiume Oglio incontra il lago, c’è il comune di Paratico. Paratico è un piccolo paese in provincia di Brescia che grazie al suo affacciarsi sul lago d’Iseo è in parte anche località turistica. Oltre agli sport acquatici che si possono fare tipicamente sul lago, a Paratico si possono visitare i resti dell’antico castello e della Torre Lantieri, oppure trascorrere una giornata al Parco delle Erbe Danzanti, una passeggiata sul lungolago alla scoperta di fiori e piante.

Credits: duepertrefacinque.it
Bosco Taxodi

Ma oltre a tutto questo, Paratico è famoso per il suo bosco Taxodi, o Tassodi, un’area naturalistica che ricorda molto una tipica foresta della Florida. I taxodi, il cui nome preciso è Taxodium distichum, sono dei cipressi calvi nativi degli Stati Uniti sudorientali. Si tratta di specie di piante rare, almeno nelle nostre zone, per questo il Bosco dei Taxodi di Paratico è un’area protetta. L’habitat naturale dei taxodi è infatti quello della Florida, dove, grazie alle aree tipicamente paludose, le radici di queste piante stanno costantemente in acqua.

# Lo si percorre camminando sopra delle passerelle

Credits: @yogapills
Bosco Taxodi

Il Bosco Taxodi occupa circa 20 mila metri quadrati e sorge in un’ex-area abbandonata nei pressi della vecchia stazione di Paratico. Qui i suoi alberi dall’alto fusto diventano case di diverse specie di uccelli, tra cui gli aironi cenerini. Le passerelle in legno immerse nei boschi permettono al visitatore di godersi a pieno questo ecosistema molto delicato e i cartelli informativi che si trovano nel bosco fanno sì che l’esperienza al Bosco Taxodi sia anche formativa. Inoltre, è stato recentemente aperto il giardino botanico Le Mura ai piedi della collina del castello e il Bosco Taxodi ospita la Quadrisfera, un’installazione innovativa pensata per coinvolgere il visitatore in un’esperienza totalizzante di immagini, suoni ed emozioni (l’installazione viene aperta solo su richiesta).

Il Parco è visitabile da maggio a settembre dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 20.00, mentre da ottobre ad aprile è aperto dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00. L’accesso è sempre gratuito.

 

Continua la lettura con: Il PARCO del GIGANTE a un’ora da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

Adda,  Arco, Barolo, Biella, Brescia, Brunate, Genova, Como, Orrido di Nesso, Crespi d’Adda, Torrechiara, Isola del Garda, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a Milano, Cassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, Bormio, Lucchio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, Val Cavargna, Labirinto della Masone, Cornello dei Tasso, Bellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauri, Monte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, Savogno, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommerso, Isola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’Europa, Rasiglia, Merate e la piccola Lourdes, la piscina sul lago, Val Bavona, le Marmitte dei Giganti, Isolino Virginia- l’isola di Loto, Lugano, il borgo superocolorato di Pomponesco, Merano, Isole Caraibiche della Lombardia, Morcote il villaggio più bello della Svizzera, Mantova, Incisioni Rupestri della Valcamonica, Lecco, Mandello del Lario, Peccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, Tizzano Val Parma, il 09, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, Sankt Moritz, Valgoglio, Ravenna, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, Ciaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinquecento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, Glacier Express, Courmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di Leonardo, Martello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val Sanagra, Giardino Rossini, Noli, le “FilippineItaliane”, Lodi, Pavia, Vigevano, Bobbio, La savana di Cumiana, Monza, Valsassina, Bardineto il villaggio dei funghi, Valle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo la valle dei pittori, Punta Sasso, Bubble Room, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Le 5 Terre, Brolo, Preda Rossa, le grotte del Caglieron, Lomello, Bergamo, Il castello da fiaba di Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

CADORNA, dove c’è una STAZIONE ci sarà una FORESTA URBANA

Di
Fabio Marcomin
-
10 Luglio 2023
0
Binari Milano Cadorna

Rivoluzionerà l’asse tra Milano e Malpensa partendo dalla stazione di Cadorna. Ecco di cosa si tratta e a che punto siamo.

CADORNA, dove c’è una STAZIONE ci sarà una FORESTA URBANA

# Una “superstrada ciclabile” di 54 km da Milano a Malpensa

Credits FNM – Stand Progetto Filo piazza Aulenti FNM

Il 12 luglio 2022 è stato presentato in piazza Gae Aulenti il progetto “Fili”, voluto da Ferrovie Nord Milano e Regione Lombardia: come elemento principale una “superstrada ciclabile” di 54 km che collegherà Milano Cadorna al T2 di Malpensa. Ma la novità più grande per Milano sarà la trasformazione della stazione di Cadorna. 

# 60.000 mq di nuovo distretto verde urbano che ricoprirà i binari della stazione Cadorna

Binari Milano Cadorna

L’intervento più rilevante a Milano sarà la copertura di tutti i fasci dei binari della stazione di Cadorna con un nuovo distretto verde urbano che produrrà ossigeno per la città e sarà un’estensione del Parco Sempione.

Ferrovienord, come annunciato da Nhood a fine dicembre 2022, ha fornito alla società patrimoniale e finanziaria Ceetrus Italy la dichiarazione di fattibilità per una proposta di Partenariato Pubblico-Privato che ha un valore complessivo stimato di circa 800 milioni euro, con un contributo pubblico richiesto di circa 180 milioni. La proposta presentata prevede nel dettaglio una piattaforma della superficie complessiva di circa 60.000 mq a copertura del fascio dei binari:

  • con 30.000 mq di nuovo parco urbano;
  • 60.000 mq destinati ad usi residenziali, ricettivi, servizi e piccolo commercio, destinati agli abitanti del quartiere;
  • un nuovo polo intermodale con la presenza della “Fabbrica dell’Ossigeno”, polo scientifico e divulgativo votato alla riduzione dell’impronta carbonica attraverso le più aggiornate tecnologie, in collaborazione con Politecnico di Milano.
Superstrada ciclabile

Da questo punto inizierà la superstrada ciclabile, per favorire la mobilità lenta, da Cadorna al T2 di Malpensa toccando 24 Comuni.

# Anche una collina verde sopra la ferrovia a Busto Arsizio

Park Associati- FNM – Nuova sede FNM

Il progetto “FILI: la Lombardia tesse il suo futuro” non si ferma qui, coinvolgerà un territorio di 2 milioni di mq. Si prevede anche la costruzione dl nuovo Hq di Ferrovie Nord presso la stazione Bovisa, che verrà riqualificata.

Progetto Fili dettaglio

Stesso destino per il Polo infrastrutturale tecnologico-manutentivo di Saronno Centro, che sarà riorganizzato e vedrà la creazione del Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese, mentre per la stazione vedrà un restyling del fabbricato viaggiatori e migliorie nella viabilità esterna. La stazione di Busto Arsizio sarà rinnovata con un nuovo parco urbano lungo oltre 1 km e una collina verde sopra la ferrovia interrata.

Inoltre verranno piantumati migliaia di alberi in 41.000 ettari attraverso 24 comuni.  L’investimento complessivo è di 210 milioni di euro, con risorse destinate de Regione Lombardia, e l’inaugurazione è stata programmata entro la fine del 2028. 

Leggi anche: CADORNA si trasformerà in un PARCO SOPRAELEVATO: presentato il progetto Fili per la nuova mobilità in Lombardia

Continua la lettura con: La NUOVA FERROVIA MILANO-MALPENSA: il work in progress dei lavori

FABIO MARCOMIN

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Scarabocchi, vetri spaccati e orari illeggibili: la STAZIONE del PASSANTE a GARIBALDI

Di
Andrea Urbano
-
10 Luglio 2023
0
Scarabocchi macchinette a Garibaldi

Ormai da tempo alla stazione del passante di Porta Garibaldi regna il degrado e l’inciviltà.

Scarabocchi, vetri spaccati e orari illeggibili: la STAZIONE del PASSANTE a GARIBALDI

# Un’inciviltà indegna per Milano

Scarabocchi macchinette a Garibaldi

La Stazione del Passante di Porta Garibaldi è sicuramente la più importante di tutta la linea. Si incrociano i treni delle metropolitane lilla e verde, di Trenitalia e di Trenord. Da qui partono pure alcuni collegamenti internazionali e transitano i treni per l’aeroporto di Malpensa.

Ma lo spettacolo che offre il sottopasso completamento sudicio e scarabocchiato è ideale per una serie Netflix sulle gang. Di fronte all’inciviltà degli idioti si può fare poco oltre a tentare di educare, ma si potrebbe intanto incominciare a fare una pulizia approfondita, installare delle telecamere ed aumentare la vigilanza. Come possiamo vedere dagli scarabocchi sulle macchine distributrici la situazione non è migliorata…

Foto redazione- Tabellone orari fermata passante Porta Garibaldi
Foto redazione – Interno passante Porta Garibaldi

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ANDREA URBANO

Continua la lettura con: ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA…

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Il MISTERO della PREFERENZIALE SCOMPARSA della 90-91

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Festeggiare DUE NUOVE FERMATE della METRO come la VITTORIA di un MONDIALE

Di
Andrea Urbano
-
7 Luglio 2023
2
Credits Andrea Cherchi - Cerimonia di presentazione M4 San Babila

Perdere la tradizionale sobrietà per festeggiare in modo sfrenato l’apertura di due nuove fermate della metro? Questa la sensazione avuta seguendo media e social che hanno enfatizzato, forse oltre misura, l’inaugurazione della M4 in San Babila. 

Festeggiare DUE NUOVE FERMATE della METRO come la VITTORIA di un MONDIALE

Ezio Cairoli – Aereo M4 da sotto

Post entusiastici ovunque, un gonfiabile gigante a forma di aereo, dichiarazioni eccitate di amministratori e cronisti degni dell’istituto LUCE che ci illuminano sui folgoranti progressi della scienza della tecnica nonché della operosità meneghina la quale, malgrado varie avversità, come pandemie, guerre o ritrovamenti archeologici, ha portato a compimento un’opera grandiosa. Questo il tono. Sorvoliamo sull’imbarazzante ritardo di anni. Ma di cosa si sta parlando? Due fermate della metropolitana! 

Torniamo con i piedi per terra: le metropolitane le costruiscono in tutto il mondo, anche Pyongyang nella remota Corea del Nord ne è dotata e una moderna linea si snoda anche a Medellin dove probabilmente i narcotrafficanti locali avranno organizzato anche i fuochi d’artificio per l’inaugurazione. Cosa ci sarebbe così tanto da festeggiare quindi per due fermate della LINEA 4?

Ezio Cairoli – Aereo M4 da sotto

Sì, lo sappiamo. Non si tratta di due fermate qualunque. La celebrazione storica è perché ora si può raggiungere l’aeroporto in un tempo record dal centro città. Ma qui casca l’asino: di quale aeroporto stiamo parlando?

Si tratta forse di quell’aeroporto diventato ormai periferico, svuotato di ogni rilevanza, senza voli intercontinentali, un aeroporto tascabile, a ridosso delle case e attaccato alla città, che nella lista mondiale degli aeroporti per traffico passeggeri si posiziona a livello di staterelli lillipuziani?

Sia ben chiaro, la costruzione di una nuova linea metropolitana è comunque una ottima cosa, ma la sensazione è che questi toni così enfatici nascondano pecche ben più gravi e che siano indice di un provincialismo pericoloso in cui sta cadendo Milano, come di chi si sta ormai abituando troppe volte a perdere, tra ritardi e lavori fatti tardi e male, che subisce sempre più sonore lezioni dalle città al di là delle Alpi e che assomiglia a una di quelle città che riesce a vincere uno scudetto ogni trent’anni. 

Ma ora bando alle critiche e pensiamo al futuro: che cosa si organizzerà per le prossime fermate? Carnevale di Rio o Love Parade? 

Claudio Velardi lo dice in modo più tranchant

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ANDREA URBANO

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 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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La METRO arriva alle HAWAII (Video)

Di
Fabio Marcomin
-
7 Luglio 2023
0
Credits loprestimatt IG - Metro Honolulu

In una delle terre emerse più isolate del mondo. Lo sviluppo del progetto e quando verrà inaugurato tutto il tracciato.

La METRO arriva alle HAWAII (Video)

# Il più grande progetto di lavori pubblici mai realizzato nell’arcipelago vulcanico americano

Metro Honolulu

La capitale, nonchè città piu popolosa dell’arcipelago delle Hawaii, Honulu, si estende su un’area urbana di 402 km quadrati sull’isola di Oahu e ha poco più di 1 milione di residenti. I primi piani per realizzare un trasporto pubblico di massa per collegare le aree periferiche della città con il suo centro storico, risalgono agli anni ’60. I primi fondi per l’attuale linea sono arrivati però solo nel 2005 e la sua costruzione è iniziata nel 2011.

Tracciato metro Honolulu

Dopo altri anni di ritardo causati dalla pandemia ha finalmente aperto il 30 giugno 2023 la prima tratta di Skyline, un sistema di metropolitana leggera che mette in connessione East Kapolei sulla pianura di Ewa e lo stadio Aloha lungo 9 stazioni e 17,8 km. Il viaggio dura 45 minuti con una frequenza di 10 minuti. Si tratta del più grande progetto di lavori pubblici mai realizzato nello Stato, uno dei gruppi di terre emerse più isolate del mondo.

Leggi anche: La più GRANDE METROPOLITANA del MONDO registra un NUOVO RECORD: le nuove linee aperte e l’obiettivo “impossibile”

# Driverless come M4 e M5 a Milano e in prevalenza sopraelevata 

Credits loprestimatt IG – Metro Honolulu

La metropolitana è prevalentemente sopraelevata in viadotto e funziona senza guidatore, come la M4 e M5 milanesi, ed è la prima su larga scala gestita pubblicamente negli Stati Uniti a presentare la guida autonoma. I treni sono lunghi 78 metri stati realizzati da Hitachi Rail e derivano da quelli operativi sulla metro di Brescia, Milano e Copenaghen.

Leggi anche: LINEA BLU: 7 CURIOSITÀ che forse non sai sulla nuova METRO di MILANO

# Gli sviluppi futuri della rete

Mappa metro Honolulu

La seconda fase, programmata per il 2025, prevede il collegamento a Pearl Harbor e all’aeroporto internazionale Daniel K. Inouye prima di raggiungere Middle Street. La terza fase prevede l’attraversamento della città di Honolulu fino a Downtown, il centro della città, entro il 2031.

 

Sono state state collegate quindi prima le zone periferiche e solo nell’ultima fase toccherà al cuore della capitale. In totale sono stati progettati 30,4 km di tracciato per 19 fermate, a cui se ne aggiungono altre due in fase di studio.

Leggi anche: M4 a SAN BABILA: come cambiano FREQUENZA, prima e ultima CORSA della linea BLU

Continua la lettura con: I TRENI VOLANTI: saranno il futuro?

FABIO MARCOMIN

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MILANO SUD, la nuova FRONTIERA di MILANO: il punto sui cantieri di SYMBIOSIS e SCALO ROMANA

Di
Fabio Marcomin
-
7 Luglio 2023
0
Foto redazione - Cantiere Villaggio Olimpico

Il centro della scena se lo è preso ora, e sarà così per i prossimi 6-7, la zona di Milano Sud, oltre la circonvallazione. Scopriamo i progetti in corso e il punto sulla trasformazione dell’area pubblicato nei giorni scorsi da Urbanfile.

MILANO SUD, la nuova FRONTIERA di MILANO: il punto sui cantieri di SYMBIOSIS e SCALO ROMANA

# Il Villaggio Olimpico nell’ex Scalo Romana 

Credits scaloportaromana.com – Layout Villaggio Olimpico

Milano Sud è in pieno fermento: almeno per i prossimi 6-7 sarà al centro della scena di Milano. 

Credits Valter Repossi – Urbanfile – Villaggio Olimpico

Il cantiere più rilevante è quello dell’ex Scalo Romana, la cui riqualificazione è affidata al Fondo Porta Romana, promosso e gestito da COIMA SGR e partecipato da Prada Holding, Covivio e il fondo COIMA ESG City Impact Fund (CECIF). Al suo interno procedono spediti, addirittura in anticipo, i lavori per il Villaggio Olimpico che ospiterà 1.400 atleti durante le Olimpiadi Invernali 2026. Si può già vedere parzialmente dalle immagini l’impatto di tutto il complesso.

Credits Valter Repossi - Urbanfile - Villaggio Olimpico
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Credits Valter Repossi - Urbanfile - Dettaglio Villaggio Olimpico
Credits Valter Repossi - Urbanfile - Cantiere Villaggio Olimpico

La consegna è prevista entro luglio del 2025. Al termine dell’evento sarà riconvertito nel più grande studentato d’Italia in Edilizia Residenziale Sociale, con circa 1.700 posti, e i 10.000 mq di servizi connessi alla manifestazione saranno trasformati in servizi privati di interesse pubblico e generale.

Leggi anche:I NUOVI RENDER del futuro VILLAGGIO OLIMPICO allo Scalo Romana 

# Lo studentato Aparto Ripamonti

Credits Valter Repossi – Urbanfile – Aparto Ripamonti

Nel perimetro dell’ex scalo merci al civico 35 di via Ripamonti è alle battute finale la costruzione dello studentato realizzato da Hines, che con il marchio Aparto sarà il secondo dopo quello di via Giovenale, che rigenera, alzandolo di qualche piano, l’Ex-Consorzio Agrario originario degli anni ’40. Il progetto è curato da Park Associati assieme a F&M Ingegneria e ad oggi sono in corso i lavori sulle facciate ai piani alti.

Rendering Acpv – Torre Faro

Dalle immagini si vede il dirimpettaio cantiere del Villaggio Olimpico, mentre sulla destra sorgerà la torre A2A di 144 metri il cui cantiere è partito solo da pochi mesi.

Leggi anche: Il “FARO DI MILANO”: il nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO e BELVEDERE sopra Milano

# La sede Snam

Sede Snam

Spostiamoci nel Symbiosis Business District, il cui sviluppo è curato da Covivio. Dopo il debutto dell’ultimo edificio con gli uffici di Bollinger e Louis Vuitton, con il nuovo mega terrazzo “zen”, inizia a prendere forma la futura sede Snam che trasferirà a Milano la maggior parte dei dipendenti oggi a San Donato Milanese.

Credits Valter Repossi – Urbanfile – Cantiere sede Snam

In questi giorni è salito al terzo livello fuori terra. Si svilupperà su 19.000 mq tra via Condino e via Vezza d’Oglio e sarà composto da tre volumi sovrapposti articolati per totale di 14 piani. Il progetto è a firma dello studio di architettura Piuarch. Ci sarà un parco, di oltre 8.500 mq, progettato dal paesaggista Antonio Perazzi, con un vero e proprio “Teatro Verde” che verrà utilizzato per attività all’aperto ed eventi. 

Leggi anche: SYMBIOSIS: la prossima frontiera di Milano con la TORRE circondata da un «TEATRO VERDE»

# L’Hq di Moncler

Rendering nuova sede Moncler

Tra viale Ortles, via Gargano e via Broni, è in costruzione il nuovo quartiere generale della casa di moda Moncler progettato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel e che prevede la preservazione della ciminiera della preesistente fabbrica, già sanata e poi rifunzionalizzata per mitigare le condizioni termiche dell’immobile attraverso l’immissione di aria esterna in una “serra bioclimatica” che circonda il perimetro dell’intero edificio.

Credits Valter Repossi – Urbanfile – Sede Moncler

Si sviluppa su una superficie totale di 37.000 mq con al centro un giardino circolare che sarà irrigato con la cisterna attigua all’immobile convertita in un serbatoio di acqua piovana. La consegna lavori è programmata per il 2024.

Leggi anche: Lo stato delle cose allo Scalo di PORTA ROMANA (gallery fotografica)

Foto e fonte: Valter Repossi – Urbanfile

Continua la lettura con: Il primo QUARTIERE TUTTO di LEGNO: ecco dove sarà

FABIO MARCOMIN

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Savogno, il PAESE FANTASMA in Lombardia raggiungibile solo a piedi

Di
Beatrice Barazzetti
-
7 Luglio 2023
0
Credits: @yume.passion.travel_93 Savogno

Non tanto lontano da Milano c’è un piccolo borgo fantasma, raggiungibile solo a piedi, che sembra essersi fermato nel Medioevo.

Savogno, il PAESE FANTASMA in Lombardia raggiungibile solo a piedi

# Circa 3000 gradini in pietra per raggiungerlo

Credits: @fattidiviaggi
Savogno

Savogno si trova in provincia di Sondrio ed è uno degli insediamenti rurali più interessanti e meglio conservati della provincia. A circa 930 metri di altitudine, questo piccolo borgo medievale montano è un luogo oltre tempo, fermo ormai da quasi 60 anni. Savogno è stato infatti definitivamente abbandonato nel 1968, quando la vita in questo paesino era diventata pressoché insostenibile e i suoi abitanti cercavano più agi e comodità. Il borgo è infatti raggiungibile solo a piedi, attraverso una mulattiera che passa nei boschi e al contempo regala viste su terrazzamenti un tempo coltivati a vigneto. La mulattiera parte dalla località Sarlone a Borgonuovo di Piuro, poco distante dalle Cascate dell’Acquafraggia, e per arrivare fino a Savogno bisogna fare 2886 gradini in pietra, quindi sì, per andare a vedere questo paese fantasma bisogna fare un po’ di fatica. Ma allora perché ne vale la pena?

# Il fascino medievale del borgo

Credits: @infinitehorizons90
Savogno

Annoverato tra i comuni “fantasma”, Savogno è diventato una vera e propria meta turistica. Il fascino di Savogno risiede tutto nella sua storia. Gli edifici sembrano essersi fermati ai tempi del medioevo, con mura in pietra e stretti loggiati in legno, e i suoi vicoli stretti e le stradine di ciottoli ti danno l’impressione di camminare in un paese fuori dal tempo. A dominare il borgo c’è anche la sua antica chiesa parrocchiale di San Bernardino da Siena e Sant’Antonio Abate, consacrata nel 1465 e che vanta affreschi del tempo e un campanile rinascimentale. E proprio nella ex-casa parrocchiale è stato allestito un museo dedicato a Luigi Guanella, antico parroco del paese, e a sua sorella Caterina.

Essendo un paesino di montagna poi, Savogno è naturalmente circondato da boschi e da una natura incontaminata. Il borgo è infatti arroccato su un terrazzamento, su cui si sviluppa quasi l’intero abitato.

# Paese fantasma o popolato dai turisti?

Credits: @yume.passion.travel_93
Savogno

Abbiamo detto che Savogno è completamente disabitato, in realtà però almeno fino al 2011 vi era un unico abitante. In ogni caso la bellezza del borgo e la tranquillità che regala fanno sì che in estate Savogno si ripopola di turisti, che possono soggiornare ad esempio nel rifugio costruito da poco nel borgo, mentre le famiglie dei vecchi abitanti tornano nelle loro case per una vacanza al fresco.

 

Continua la lettura con: La RINASCITA del PAESE FANTASMA diventato una grande meta TURISTICA

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

Adda,  Arco, Barolo, Biella, Brescia, Brunate, Genova, Como, Orrido di Nesso, Crespi d’Adda, Torrechiara, Isola del Garda, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a Milano, Cassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, Bormio, Lucchio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, Val Cavargna, Labirinto della Masone, Cornello dei Tasso, Bellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauri, Monte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommerso, Isola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’Europa, Rasiglia, Merate e la piccola Lourdes, la piscina sul lago, Val Bavona, le Marmitte dei Giganti, Isolino Virginia- l’isola di Loto, Lugano, il borgo superocolorato di Pomponesco, Merano, Isole Caraibiche della Lombardia, Morcote il villaggio più bello della Svizzera, Mantova, Incisioni Rupestri della Valcamonica, Lecco, Mandello del Lario, Peccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, Tizzano Val Parma, il 09, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, Sankt Moritz, Valgoglio, Ravenna, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, Ciaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinquecento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, Glacier Express, Courmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di Leonardo, Martello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val Sanagra, Giardino Rossini, Noli, le “FilippineItaliane”, Lodi, Pavia, Vigevano, Bobbio, La savana di Cumiana, Monza, Valsassina, Bardineto il villaggio dei funghi, Valle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo la valle dei pittori, Punta Sasso, Bubble Room, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Le 5 Terre, Brolo, Preda Rossa, le grotte del Caglieron, Lomello, Bergamo, Il castello da fiaba di Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

copyright milanocittastato.it

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Abbadia Lariana, la SPIAGGETTA a un’ora da Milano per sentirsi in VACANZA

Di
Beatrice Barazzetti
-
7 Luglio 2023
0
Credits: tripadvisor.it Spiaggia Abbadia Lariana

A circa un’ora di macchina da Milano e a poco più di un’ora e mezza di treno c’è Abbadia Lariana, il comune subito dopo Lecco dove poter sentirsi in vacanza almeno per una giornata.

Abbadia Lariana, la SPIAGGETTA a meno di un’ora da Milano per sentirsi in VACANZA

# Tra le spiagge più belle del lago di Como

Credits: @vwcalifornia_planb
Abbadia Lariana

Lungo tutto il litorale di Abbadia Lariana, un comune in provincia di Lecco, si trovano spiaggette attrezzate, tra le più belle del lago di Como, particolarmente frequentate nei mesi estivi. Le spiagge, la maggior parte dalla riva sabbiosa, godono di una posizione incantevole con vista panoramica sul lago e sulle montagne circostanti. Sono perfettamente attrezzate: ci sono infatti panchine, servizi igienici e bar e ristoranti nelle vicinanze. In più il lago è perfetto anche per fare qualche sport acquatico come il windsurf o il kayak, per questo locali e turisti nei giorni più caldi dell’anno si rifugiano ad Abbadia Lariana.

# Non solo lago: il Sentiero del Viandante

Credits: @orobie_4_you
Sentiero del Viandante

Il lungolago di Abbadia è lungo circa un chilometro e collega i due lidi attrezzati presenti, quelli di Chiesa Rotta e quello del Parco Ulisse Guzzi, dove è possibile usufruire di lettini e servizi vari. Ma la spiaggia valutata tra le più belle del comune è quella del campeggio di Abbadia. Si tratta di una spiaggettina di sassi bianchi, tenuta bene e pulita ma soprattutto aperta a tutti.

Ma Abbadia Lariana non ha solo la spiaggia da vedere. Il paese dista pochi chilometri da Lecco e alle sue spalle ha i Piani dei Resinelli e la vetta della Grignetta. Dalla cittadina partono molte gite ed escursioni, tra queste, la più famosa, è il Sentiero del Viandante. Un cammino a tappe che collega Abbadia a Morbegno, in provincia di Sondrio, e che per la precisione parte dalla frazione di Borbino. Altra escursione che si può fare da Abbadia è quella che giunge alla Cascata del Cenghen, il piccolo gioiello della Grigna dove poter respirare pace e tranquillità in mezzo a rocce e ad una natura selvaggia.

# Come arrivare

Credits: rigamontiviaggi.it
Abbadia Lariana

Abbadia Lariana sembra quindi il luogo ideale per rinfrescarsi un po’ durante una gita fuori porta. La maggior parte delle spiagge sono libere, ma per accedervi in macchina bisogna pagare il parcheggio, in modalità gratta e sosta o easypark. Il prezzo del biglietto del treno invece è di circa 10 euro andata e ritorno.

Continua la lettura: Una spiaggia di SABBIA BIANCA: la POLINESIA è a MILANO

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

Adda,  Arco, Barolo, Biella, Brescia, Brunate, Genova, Como, Orrido di Nesso, Crespi d’Adda, Torrechiara, Isola del Garda, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a Milano, Cassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, Bormio, Lucchio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, Val Cavargna, Labirinto della Masone, Cornello dei Tasso, Bellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauri, Monte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommerso, Isola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’Europa, Rasiglia, Merate e la piccola Lourdes, la piscina sul lago, Val Bavona, le Marmitte dei Giganti, Isolino Virginia- l’isola di Loto, Lugano, il borgo superocolorato di Pomponesco, Merano, Isole Caraibiche della Lombardia, Morcote il villaggio più bello della Svizzera, Mantova, Incisioni Rupestri della Valcamonica, Lecco, Mandello del Lario, Peccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, Tizzano Val Parma, il 09, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, Sankt Moritz, Valgoglio, Ravenna, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, Ciaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinquecento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, Glacier Express, Courmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di Leonardo, Martello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val Sanagra, Giardino Rossini, Noli, le “FilippineItaliane”, Lodi, Pavia, Vigevano, Bobbio, La savana di Cumiana, Monza, Valsassina, Bardineto il villaggio dei funghi, Valle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo la valle dei pittori, Punta Sasso, Bubble Room, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Le 5 Terre, Brolo, Preda Rossa, le grotte del Caglieron, Lomello, Bergamo, Il castello da fiaba di Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA

Di
Fabio Buffa
-
7 Luglio 2023
0

Praticamente ha firmato le scenografie dei più grandi programmi della tv italiana per almeno due decenni. 

Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA

# Scomparso a Gennaio

Per la televisione è stato il coreografo di trasmissioni rimaste nel mito, come “Studio Uno” (1961), “Canzonissima” del 1971, “Milleluci” del ’74, “Doppia coppia”, “Fantastico 7” (del 1986) e “Festivalbar”, mentre per il teatro ha curato regia e coreografie del “Rugantino”, di “Vacanze Romane” e “Al cavallino bianco”, solo per fare alcuni nomi. Parliamo di Gino Landi, al secolo Luigino Gregori, altra personalità scomparsa recentemente: Landi nacque a Milano il 2 agosto 1933 e ci ha lasciato lo scorso 17 gennaio all’età di 89 anni.

# L’ideatore del Tuca Tuca

Lavorò anche per il cinema, collaborando per Ennio Flaiano, Sergio Leone e Federico Fellini. Fu regista di alcune edizioni del Festival di Sanremo, quelle condotte da Pippo Baudo. Qualcuno lo ha definto l’inventore del popolare “Tuca Tuca” di Raffaella Carrà, in realtà il racconto di Enzo Paolo Turchi (che con la Carrà quei movimenti sensuali li propose per la prima volta, proprio a Canzonissima del 1971), mette un po’ di chiarezza: “ero a casa di Raffaella, con quest’ultima, Boncompagni e Landi; Gino voleva proporre un ballo da presentare in una sola puntata, e ideò per me e la Carrà una danza uguale al Tuca Tuca, ma che prevedesse anche un passo in cui io dovevo prenderla, abbracciarla e farla volteggiare. Boncompagni invece aveva in mente un ballo semplice, che potessero farlo tutti da casa, così “asciugò” e semplificò la prima versione di Gino Landi“

# La danza in televisione

Per Canzonissima del 1968, quest’ultimo per la sigla iniziale creò quella coreografina diventata intramontabile, con i cantanti in gara (Claudio Villa, Enzo Jannacci, Patty Pravo, Little Tony,  Fausto Leali, Caterina Caselli, Orietta Berti e altri) a cantare in coro la canzone “Zum Zum Zum” schierati in maniera quasi militare.

Gino Landi fu bravo a cambiare il sistema di fare Tv: fino agli anni sessanta, a ballare nelle coreografie c’erano i così detti “boys”, ragazzi carini che non avevano però grande dimestichezza con la danza, Landi per la Tv invece decise di prendere i ballerini dai teatri, dalle opere, come Enzo Paolo Turchi ed Enzo Cesiro, provenienti dal San Carlo di Napoli, portando sul piccolo schermo la tecnica della danza.

Tutti i titoli di testa delle trasmissioni televisive degli anni ottanta e novanta avevano il suo nome come coreografo o regista. Aveva la grande capacità di suggerire in modo chiaro ai ballerini come doveva muoversi la scenografia, era un professionista pignolo e puntiglioso, dotato umanamente di grande umiltà. Gino Landi diceva, “mi sento fortunato, perchè ho sempre lavorato in un bel clima, raramente ho avuto problemi con attori e ballerini. E poi a me andare d’accordo con la gente viene naturale“. Ogni tanto gli si sentiva dire, “ditemelo se dico una fesseria”, proprio perchè credeva nell’adesione di tutto il cast nella realizzazione di un lavoro teatrale o coreografico.

# Figlio d’arte

I genitori di Luigi Gregori Landi erano artisti di varietà che si esibivano al Teatro Dal Verme di Milano e lo spinsero a fare danza. Lui però optò per la coreografia. Nel 1956 un suo lavoro, “Bulli e Pupe”, proposto al Teatro Alcione di Piazza Vetra, venne apprezzato da Erminio Macario, che gli chiese di diventare suo coreografo. Nel 1957 l’attore torinese lo fece lavorare nello spettacolo “Non sparate alla cicogna”, per proseguire in “l’Onorevole, “Io e l’ipotenusa”, “Non sparate al reverendo” e in altre opere. Nel 1958 Landi entra in Rai, come regista e coreografo: realizzò le scene di “Giardino d’inverno”, “Buone vacanze” e altri spettacoli per la Tv.

Garinei e Giovannini lo vollero per le coreografie di “Angeli in bandiera”, “FeliciBumTà”, “Alleluja brava gente” e “Aggiungi un posto a tavola”, ma Landi poi proseguì la sua opera in televisione, con trasmissioni rimaste nella memoria dei telespettatori. Negli anni ottanta firmò poi le scenografie di “Serata d’onore”, “Uno su cento” e “Varietà”, collaborando anche per il teatro lirico e per l’operetta, curando gli allestimenti de “Il Barviere di Siviglia”, “Vivì”, “Can Can”, “La vedova allegra” e “Il paese di campanelli”. La carriera di Gino Landi si incrociò spesso con quella dell’attore milanese Sandro Massimini. 

FABIO BUFFA

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URBANISMO TATTICO a Milano: i pro e i contro della moda importata da New York

Di
Fabio Marcomin
-
7 Luglio 2023
0
Esempio di Piazza Dergano

L’urbanistica tattica o urbanismo tattico, consiste nel ridisegnare in maniera leggera e non definitiva dei “non luoghi”, per vivacizzarli riducendo degrado e problemi di sicurezza. Questo modello di intervento sperimentato nella città di New York dalla Bloomberg Associates, su iniziativa voluta dall’allora ex commissario del Dipartimento dei trasporti della metropoli americana e oggi responsabile dei trasporti dell’associazione, Janette Sadik-Khan, è approdato a Milano nel 2018. Vediamo i progetti di trasformazione che hanno avuto luogo in questi anni, cosa funziona e cosa meno.

URBANISMO TATTICO a Milano: i pro e i contro della moda importata da New York

# Le principali conseguenze di questi interventi

Urbanismo tattico a NYC – Credits: Congress for tthe New Urbanism

L’urbanismo tattico interviene prevalentemente per trasformare in piccole piazze quelle che prima erano slarghi o luoghi senza una precisa identità. L’effetto principale è divieto di transito e sosta alle auto, il secondo invece è la trasformazione in area pedonale e quindi piazza ad uso esclusivo di chi si muove a piedi. Le azioni “leggere” che vengono messe in campo consistono nel:

  • delimitare l’area con alberi in vaso;
  • dipingere la pavimentazione con diverse colorazioni;
  • inserire panchine e arredi quali tavoli da ping pong per favorire l’utilizzo del luogo e la socializzazione in generale.

Questo modello di intervento è stato sperimentato nella città di New York dalla Bloomberg Associates, su iniziativa voluta dall’allora ex commissario del Dipartimento dei trasporti della metropoli americana e oggi responsabile dei trasporti dell’associazione, Janette Sadik-Khan. A Milano è approdato a nel 2018 con il programma “Piazze aperte” portato avanti da Palazzo Marino e Amat propio in collaborazione con Bloomberg Associates e Global Designing Cities Initiative. 

Leggi anche: L’URBANISMO TATTICO dilaga: le NUOVE ZONE in trasformazione a Milano

# Luci e ombre di una modalità di azione che divide i milanesi

Questa modalità di azione non mette d’accordo tutti i milanesi e infatti presenta sia luci che ombre.

LUCI

#1 Minima spesa, massima resa

Il primo elemento positivo è sicuramente il ridotto impiego di risorse economiche, dato che con l’utilizzo di vernici, panchine amovibili e vasi, si trasforma la percezione di un luogo adibito a transito e parcheggio auto in una piazza vivibile dai pedoni. Inoltre i progetti sono attivati su iniziativa dei delegati di Bloomberg che stanno supportando il Comune di Milano a costo zero per le attività dell’amministrazione locale.

#2 Stimolo ai rapporti sociali tra le persone

Uno spazio all’aperto in cui sedersi e poter parlare, giocare a carte o a ping pong favorisce i rapporti sociali e rinforza la vita di tutta la comunità che abita nel quartiere.

#3 Valutazione dell’impatto dell’iniziativa per decidere su l’eventual trasformazione definitiva

Il terzo aspetto posivito di questo approccio urbanistico leggero è quello di permettere di valutarne l’impatto nel contesto del quartiere e la risposta dei cittadini. In questo modo si può in seguito decidere se studiare una progettazione definitiva della piazza oppure se tornare indietro all’assetto precedente.

OMBRE

#1 Riduzione dei posti auto e incremento degli ingorghi

La prima conseguenza negativa che si ha con l’intervento di urbanismo tattico, come visto in precedenza, è l’eliminazione dei posti auto e l’incremento degli ingorghi. Il caso più eclatante si è verificato in Porta Genova con un pesante impatto sugli automobilisti con la rimozione di posteggi, non reintrodotti in zone limitrofe, e l’aumento della congestione dei veicoli a motore a causa di percorsi obbligati e della chiusura di aree adibite prima al traffico.

Leggi anche: Delirio in PORTA GENOVA: il disastro viabilistico

#2 Attività commerciali danneggiate economicamente

Tra le proteste che si sono levate al termine di questi interventi anche quelle dei commercianti che vedendo la riduzione del transito e della sosta delle auto in prossimità delle loro attività sono preoccupate dal calo del passaggio dei clienti e quindi degli incassi, dato che sono in prevalenze aree periferiche e o lontane da percorsi pedonali ad alto scorrimento ad essere coinvolte nella trasformazione. 

#3 Alta probabilità che il provvisorio rimanga definitivo

Chi ha valutato negativamente l’intervento ha anche un’altra paura, ma ma anche di chi l’ha valutato positivamente, è che le piazze rimangano per anni così: carine per una soluzione di breve durata, ma caratterizzata da un impatto estetico-funzionale a livello urbanistico davvero povero se dovessero rimanere tali. In diverse situazioni infatti il Comune di Milano ha stanziato i fondi per mantenere le “nuove piazze” nate da una trasformazione soft senza progetti definitivi di riqualificazione.

# Gli interventi fatti e quelli in programma

Piazza Dergano

Tra le prime trasformazioni effettuate a partire dal 2018 troviamo: la nuova piazza nel quartiere Dergano, Piazza Angilberto II,  il piazzale di Porta Genova e l’area tra le vie Venini e Nolo. 

Comune di Milano – Piazze Aperte

Dopo la prima piazza a Dergano ne sono seguite altre 38, tra cui Piazza Bacone, Piazza Sicilia, Piazzale Tripoli e Piazza Tito Minniti e presto ne arriveranno di nuove. Con gli ultimi interventi realizzati sono 42 in totale per oltre 28mila mq. Uno degli ultimi in ordine di tempo è quello di via Sacchini, su cui affaccia l’Istituto Comprensivo Quintino di Vona-Tito Speri, resa pedonale tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 e che tale rimarrà fino al 31 dicembre 2024, prima dell’eventuale progetto di trasformazione definitiva.

Leggi anche: Dèrgano e Dergàno? 10 motivi che rendono SPECIALE il quartiere della rivoluzione contadina

# Le piazza trasformate in modo definitivo

Credits Comune di Milano – Piazzetta San Luigi

Come detto prima l’urbanismo tattico dovrebbe essere solo una fase di passaggio per poi arrivare a una trasformazione definitiva con pedonalizzazione dell’area, utilizzo di pietra per la pavimentazione, sedute, aiuole, alberature e zone di relax e gioco. Tra le piazze che hanno seguito questa strada ci sono quella di Dergano e Piazza Angiberto II, quest’ultima con una riqualificazione che ha coinvolto tutte le vie dell’incrocio, Piazza San Luigi tra la fermata di Brenta e Lodi M3 con un nuovo sagrato della chiesa, Piazza Belloveso e Piazza Lavater.

Continua la lettura: L’URBANISMO TATTICO dilaga: le NUOVE ZONE in trasformazione a Milano

FABIO MARCOMIN

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Milano città regione? Avrebbe 11 MILIARDI di euro ogni anno (senza che lo stato ci rimetta un cent)

Di
Fabio Marcomin
-
7 Luglio 2023
1

Uno dei vantaggi di rendere Milano una città stato, ossia la prima città regione d’Italia, sono 11 miliardi. Una cifra che supera quasi del 150% il bilancio attuale del Comune di Milano e che sarebbe di pertinenza di Milano senza provocare nessuna perdita per lo Stato. Per capirlo procediamo con ordine.

Milano città regione? Avrebbe 11 MILIARDI di euro ogni anno (senza che lo stato ci rimetta un cent)

# Come si arriva a 11 miliardi

Le tre regioni con il residuo fiscale più alto in Italia (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), chi sulla base di un referendum chi senza, stanno trattando con il Governo per ottenere più materie e più risorse da gestire direttamente sul territorio.
Nel dettaglio, la Lombardia ha un residuo fiscale di 54 miliardi e riceve dallo Stato ogni anno oltre 23 miliardi dallo Stato. Il residuo fiscale si calcola in base al PIL, corrisponde alla differenza tra quanto un territorio versa allo Stato, mettendo insieme le imposte maturate da persone e aziende del territorio che, di solito, viene calcolata prendendo a riferimento il PIL prodotto.

Il PIL regionale è la somma di tutte le città della Lombardia e qui qualcosa non torna.
La Lombardia che produce un PIL del 22% nazionale, riceve 23 miliardi dallo Stato che a sua volta redistribuisce sul territorio in varie forme.
Nell’ordinamento italiano la gran parte dei trasferimenti che lo Stato restituisce ai territori vengono assegnati alle regioni. Questo spiega perché al momento a fronte di 23 miliardi e passa assegnati alla Lombardia, il Comune di Milano riceve come trasferimenti da Regione e Stato solo 450 milioni circa.
Questo accade perchè la Città Metropolitana è un ente al quale vengono assegnate le risorse esclusivamente per la normale amministrazione e Milano in qualità di comune non può gestire in autonomia le proprie finanze ed entrate tributarie di vario genere e nemmeno prendere iniziative legislative.

Se Milano fosse già una regione, considerando che la città metropolitana ha oltre un terzo degli abitanti della Lombardia e soprattutto produce circa il 50% del PIL, avrebbe diritto a oltre 11 miliardi ogni anno.
Questa la somma che si ricava se si dovesse ripartire il budget tra Lombardia e Regione Milano per mantenere invariato il residuo fiscale, che è calcolato in base al PIL.

Da considerare che a differenza di quello che potrebbe avvenire con la maggiore autonomia a Lombardia o a Veneto, in questo caso la nascita di Milano città regione, con 11 miliardi gestiti sul territorio, non comporterebbe nessuna extra spesa per lo Stato.

Se Milano fosse già una regione, considerando che la città metropolitana ha oltre un terzo degli abitanti della Lombardia e soprattutto produce circa il 50% del PIL, avrebbe diritto a oltre 11 miliardi ogni anno.

 # Cosa potrebbe fare Milano con 11 miliardi all’anno?

Se Milano avesse lo status di Regione ordinaria, sarebbe in grado di fare investimenti ad oggi preclusi e favorire un effetto moltiplicatore intercettando ancora maggiori investimenti privati. Si tratta di una cifra enorme. Per capirlo consentirebbe di costruire OGNI ANNO:

  • 5 nuove linee di metropolitana
  • 50 linee di metrotranvia
  • 15 nuovi stadi di calcio
  • 50 nuovi ospedali
  • Ripagare l’affitto di tutti gli appartamenti della città
  • Regalare a tutte le famiglie di Milano un’auto elettrica

Oppure diverse tra queste opzioni insieme:

  • Fornire trasporto pubblico gratis (450 milioni di euro circa all’anno)
  • Riaprire i Navigli (400 milioni stimati)
  • Aprire un parco in ogni quartiere
  • Costruire piste ciclabili in tutta la città
  • Ricoprire tutte le vie di Milano di alberi
  • Realizzare nuove fontane e mantenere in funzione e pulite quelle esistenti
  • Realizzare asfalto a prova di buche e tenere in sicurezza il pavè
  • Costruire parcheggi sotterranei per le biciclette e per le auto
  • Fare girare le metro H/24
  • Costruire la circle line attorno al percorso delle tangenziali
  • Riqualificare tutte le aree degradate

La lista potrebbe continuare ancora per pagine e pagine, ma è sufficiente per fornire gli elementi necessari a guidare l’unica scelta fondamentale di cui Milano necessita da tempo: scegliere di ricoprire lo status di cui ha bisogno ovvero Città Stato.

# Come si può ottenere?

E’ la stessa Costituzione italiana, nell’articolo 132, a prevedere le modalità con cui un territorio si può costituire in regione: 

“Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione d’abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse [cfr. Cosa si potrebbe fare a Milano trattenendo i 9/10 di tasse

FABIO MARCOMIN

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come#amburgo #madrid #berlino #ginevra #basilea #sanpietroburgo #bruxelles             #budapest #amsterdam #praga #londra #mosca #vienna #tokyo #seul#manila     #kualalumpur #washington #nuovadelhi #hongkong#cittadelmessico #buenosaires   #singapore

Leggi anche:
* 10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
* Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
* Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
* Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
* “Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

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Un SUPER DRONE pulirà l’ACQUA della DARSENA: diventerà la PISCINA NATURALE di Milano?

Di
Fabio Marcomin
-
7 Luglio 2023
0
Credits metropolitano.it - Pixie Drone

Uno dei sogni milanesi. Tuffarsi nelle acque fresche e limpide dei Navigli. Un sogno proibito. Almeno per ora. Ma qualcosa potrebbe cambiare. 

Un SUPER DRONE pulirà l’ACQUA della DARSENA: diventerà la PISCINA NATURALE di Milano?

# Un robot raccoglierà i rifiuti dalla Darsena

Pixie Drone

A tenere pulita la Darsena ci penserà la tecnologia. Il super drone Pixie navigherà sull’acqua per raccogliere rifiuti galleggianti di ogni tipo (plastica, organico, carta e tessuti). L’iniziativa è frutto della collaborazione tra LifeGate e Consorzio di Bonifica Est – Ticino Villoresi e della cooperazione di Elena Grandi, assessore all’Ambiente e Verde del Comune di Milano. Servirà a recuperare mozziconi di sigaretta, olio di carburante, bottiglie di vetro, carcasse di piccoli animali oltre che plastica di diverse dimensioni. L’obiettivo, come spiega Simona Roveda direttore editoriale e comunicazione di LifeGate, è quello di “sensibilizzare cittadini, istituzioni e aziende al rispetto e alla tutela dei corsi d’acqua milanesi“. 

# Funziona come i robot aspirapolvere domestici

Credits metropolitano.it – Pixie Drone

Il drone misura 1 metro e funziona con una profondità dell’acqua di almeno 30 centimetri. Si muove a una velocità massima di 3 km/h e ha un’autonomia di 6 ore di funzionamento con una ricarica. Può essere telecomandato da una distanza massima di 500 metri ed è dotato di una videocamera con portata di 300 metri. Funziona come i robot aspirapolvere domestici, con l’aggiunta di una spugna assorbente per residui di olio e carburante galleggiante, e può raccogliere fino a 60kg di rifiuti. Per due anni pulirà la Darsena di Milano.

# La Darsena diventerà la piscina di Milano? Molte mozioni per rendere balneabili tratti dei Navigli. Si riuscirà a far cambiare idea al sindaco?

 

 
 
 
 
 
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La Darsena diventerà la piscina di Milano? Nei giorni scorsi i milanesi, complice il gran caldo, hanno assistito alla scena di alcune persone tuffarsi nelle acque del Naviglio Grande direttamente da uno dei ponti che collegano le due sponde, come documentato dalla pagina instagram “Milano Bella da Dio”. Non è di certo la prima volta che succede. C’è anche la tradizionale sportiva del Cimento Invernale con i tuffi nel Naviglio nel periodo più freddo dell’anno.

Anche la Darsena non è nuova a queste cose, anzi proprio nel luglio 2017 tre consiglieri comunali (Alessandro Morelli, Enrico Marcora e Franco D’Alfonso) fecero un tuffo nell’ex porto di Milano per chiederne l’apertura ai bagnanti. Nel giugno di quest’anno è stata addirittura lanciata una proposta dal consigliere della lista Sala Marco Mazzei, nel corso della commissione Sport del Comune di Milano, di rendere di nuovo balneabili alcuni tratti dei Navigli e della Darsena vista anche la chiusura per tre anni di tre importanti piscine cittadine. Il Sindaco Sala si è detto contrario per motivi di sicurezza dell’area.

Per quanto riguarda invece la qualità dell’acqua non ci sarebbero scuse dato che già oggi pulita, arriva dal Lago Maggiore e viene utilizzata per irrigare i campi, e con il super drone lo sarebbe ancora di più. Perché invece di dire no a priori non sperimentare per un breve periodo e poi decidere cosa fare in futuro?

Fonte: Forbes

Continua la lettura con: Le MIGLIORI SPIAGGE dove tuffarsi nel LAGO di COMO

FABIO MARCOMIN

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AREA C: il ticket d’ingresso aumenta del 50%

Di
#Xmilanocittastato
-
7 Luglio 2023
1
Area C

Aumento area C e Area B a pagamento? La prima delle due anticipazioni pubblicate nei giorni scorsi trova conferma. Il rincaro colpisce anche i residenti. Ma le novità non finiscono qua. 

AREA C: il ticket d’ingresso aumenta del 50%

Credits espansionetv – Area B e Area C

# Comune in guerra contro le auto

Nuovo passo dell’attacco del Comune alle auto. Dopo l’annuncio del sindaco di voler ridurre il numero di automobili in città (arrivando a 40 ogni 100 abitanti) giunge la conferma di quanto anticipato in questo articolo: ZTL di Milano verso nuove modifiche: AREA B a PAGAMENTO e AREA C più CARA?

La nuova norma anti-traffico precede l’aumento del ticket l’ingresso. Non solo: l’area C sarà attiva anche di notte e nei week end. 

# L’aumento a 7,5 euro: +50%

Area C

L’Area C si estende su tutto il Municipio 1 ed è controllata da 43 telecamere. Sono esentate dal ticket le auto elettriche e ibride con emissioni di CO2 inferiori a 100 g/km.

Per tutte le altre auto entrare in centro costerà 7,5 euro, con un aumento del 50% dai 5 euro attuali. Il ticket vale per tutta la giornata. Ma le novità non finiscono qui. L’ingresso in centro diventa a pagamento anche di sera e nel fine settimana: non ci sarà più l’esenzione prima delle 7.30 e dopo le 19.30. Tariffa d’ingresso a 7,5 euro, sette giorni su sette, come un primo al ristorante o un abbonamento mensile a Netflix. L’ingresso in centro aumenta anche per i residenti: restano le 40 entrate gratuite all’anno, poi hanno tariffa scontata che rincara anch’essa del 50%, da due a tre euro. 

Continua la lettura con: Il centro di Milano diventerà una maxi area pedonale

MILANO CITTA’ STATO

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ESTATE 23, turisti a Milano: le 10 attività imperdibili

Di
Beatrice Barazzetti
-
7 Luglio 2023
0

Cosa si può fare se si visita d’estate la capitale morale? Ecco 10 consigli.

ESTATE 23, turisti a Milano: le 10 attività imperdibili

#1 Una passeggiata sul tetto del Duomo

Credits: @Semplicemente Milano di Andrea Cherchi
Guglie Duomo

Una passeggiata in cima al Duomo è d’obbligo. Mentre si cammina sulla terrazza della cattedrale si possono ammirare tutte le sue guglie ricche di ornamenti e di statue d’ogni misura (se ne contano più di 1800), di nicchie e di trafori. E poi la vista dalla cima del Duomo è impagabile.

Leggi anche: La facciata del Duomo dome la vedeva Leonardo

#2 Assistere agli spettacoli serali al Castello Sforzesco

Credits: radiolombardia.it
Milano è viva

Un grande evento di questo estate: le serate al Castello Sforzesco con gli spettacoli di “Milano è viva”. Dal 21 giugno al 10 settembre sul palco nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco si tengono 75 spettacoli live di musica pop, elettronica, jazz, classica, teatro e danza. L’iniziativa è coordinata e promossa dal Comune di Milano – Cultura: per partecipare agli spettacoli bisogna assolutamente prenotare.

Leggi anche: La nuova piazza del Castello in total white

#3 Prendere un aperitivo nel “salotto di Milano”

Credits giuppe_13 IG – Galleria Vik

Se si è in città come turisti bisogna viziarsi almeno un po’. Come? Prendendosi un aperitivo in Galleria. La Galleria Vittorio Emanuele è sempre stata luogo di incontro dei milanesi, per questo veniva chiamata il “salotto” della città. Poco dopo la sua costruzione, l’alta società meneghina, artisti, intellettuali e filosofi la scelsero come posto dove riunirsi per discutere di temi vari. Oggi con i suoi caffè storici e lussuosi, se si è a Milano come turisti, un giro in galleria bisogna farlo e, perché no, ci si può anche sedere e gustarsi un buon aperitivo alla milanese. Ma attenzione che l’aperitivo non è per tutte le tasche!

Leggi anche: I grandi brand della Galleria

#4 Passeggiare per i Navigli

Credits Andrea Cherchi – Navigli al tramonto

I Navigli sono da sempre centro della movida milanese: bar, ristoranti, pub, ragazzi in ogni angolo che chiacchierano e si divertono. Ma lungo il canale meneghino ci sono anche negozietti particolari e di artigianato. In più, sbirciando dentro ai portoni, si potranno scoprire anche i luoghi della vecchia Milano cortili anni ’60 con ancora le case a ringhiera.

Leggi anche: Cosa vedere lungo i Navigli

#5 Attraversare Chinatown a piedi

Credits: @anna.premoli
Paolo Sarpi

Rispetto a molte altre città, Milano è piccola, per questo è bello visitarla a piedi. Certo il caldo umido estivo non aiuta, ma dove aver fatto un giro sui Navigli bisogna per forza visitare la Chinatown milanese, che però i meneghini non amano chiamare così. Il quartiere cinese di Milano si chiama infatti Paolo Sarpi, nome che viene dalla via maestra del quartiere. Una buona idea sarebbe quella di attraversare il quartiere nell’ora di pranzo, così da poter assaggiare anche i ravioli al vapore, gli involtini primavera e magari anche un po’ di riso alla cantonese.

#6 Scoprire la Milano moderna

Credits Andrea Cherchi – Porta nuova dall’alto

La nuova Milano, quella fatta di grattacieli, nonché quella innovativa e proiettata al futuro. Tra le zone assolutamente da visitare ci sono CityLife con le sue tre torri realizzate dagli archistar Hadid, Libeskind e Isozaki, oppure tutto il quartiere Porta Nuova e Isola, con la sua Piazza Gae Aulenti e naturalmente il Bosco Verticale di Boeri.

Leggi anche: Cosa fare di sera a Citylife

#7 Scoprire la tracce di Leonardo da Vinci 

Credits: @lavignadileonardo
La Vigna di Leonardo

Leonardo è stato un personaggio molto importante per Milano, per questo tra le cose assolutamente da fare in giornata a Milano c’è ripercorrere la Milano di Leonardo da Vinci. Dalla sua vigna, al Cenacolo, alla Pinacoteca Ambrosiana dove è custodito il Codice Atlantico fino ai musei a lui dedicato, camminando per la città si può scoprire tutto ciò che il famoso genio rinascimentale ha dato ai meneghini.

Leggi anche: 10 cose che sorprenderebbero Leonardo da Vinci se ritornasse nella Milano di oggi

#8 Visitare la mostra immersiva dedicata a Vincent Van Gogh

Credits: @Semplicemente Milano di Andrea Cherchi
Van Gogh Experience

Lo scorso 18 maggio è arrivata a Milano una delle mostre immersive più belle al mondo e che sta facendo il giro del globo. In un percorso interattivo pensato per lasciare che il visitatore si immerga a 360° tra le celebri opere di Vincent Van Gogh, dai campi di girasole alle notti stellate, mentre si visita la mostra si incontrano sale meramente espositive e altre dove si può interagire con le opere, come quella dove si viene avvolti da petali di mandorlo fluttuanti. La mostra è allestita negli spazi di Lampo Scalo Farini, dove per di più fa abbastanza fresco. Non sarebbe quindi una cattiva idea una visita culturale al riparo dall’afa milanese. La Van Gogh Experience chiuderà l’11 agosto.

#9 Partecipare a un concerto a lume di candela

Credits: monzaperbambini.it
Candlelight Milano

Tributi ai Coldplay, Jovanotti, Cremonini, Morricone ed Einaudi. Ma anche Mozart, Beethoven o i Nirvana. I concerti a lume di candela stanno spopolando a Milano e chiunque dovrebbe vivere quest’esperienza almeno una volta nella vita. Perché non farlo quest’estate? Fever organizza le Candlelight per tutta l’estate al Giardino Ventura, un giardino di alberi secolari di 3000 mq che circonda Villa Bombelli, una residenza storica in stile liberty di inizi del ‘900 in zona Lambrate.

#10 Organizzare una gita al Lago di Como

Credits: @lagodicomoitaly
Lago di Como

Milano ha davvero una posizione strategica e dalla città, in circa due ore, si possono raggiungere lago, mare e montagna. A un’oretta di distanza c’è il Lago di Como, il più esclusivo dei bacini del Nord Italia. E mentre si spera di incontrare George Clooney, che ormai anni fa ha comprato una villa sul nostro lago, si può visitare la città con il suo Duomo, villa Olmo oppure il Tempio Voltiano. E poi c’è la Perla del Lago di Como, Bellagio, il borgo più bello del bacino con le sue Villa Serbelloni e Villa Melzi. Insomma organizzare una giornata al lago, anche semplicemente per rinfrescarsi, è d’obbligo.

Leggi anche: Le migliori spiagge sul lago di Como

Spunto da: milanosegreta.com

Continua la lettura: I 7 TIPI di TURISTI che visitano Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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La “Stanza dell’Agitazione”: a Milano si NUOTA dentro una TEMPESTA di lampi e tuoni

Di
Beatrice Barazzetti
-
7 Luglio 2023
0
Ph. ELG21

Sono giorni di temporali e di “bombe d’acqua”. Ma c’è un posto a Milano dove invece di scappare ci si tuffa dentro. Letteralmente. 

La “Stanza dell’Agitazione”: a Milano si NUOTA dentro una TEMPESTA di lampi e tuoni

# Lampi, tuoni e getti di pioggia: la stanza dell'”agitazione” nel tempio del relax

Credits: @tmlpanet
Stanza temporale QC Terme

In quello che dovrebbe essere un luogo di relax c’è una stanza particolare che a primo impatto offre tutto fuorché relax. A QC Terme Milano, infatti, in zona Porta Romana, c’è un’area dedicata all’esperienza immersiva di nuotare durante un temporale. All’interno dell’area temporale c’è una piscina, getti di pioggia forte e schermi che proiettano un cielo in tempesta con tanto di lampi. Non mancano poi i tuoni.

La stanza che “crea agitazione” ha riscosso tanto successo da essere stata replicata a San Pellegrino.

# I 30 percorsi benessere: il tram bio-sauna e il “monte Tabor”

Credits: @tomsalzano
QC Termemilano

Ma la stanza temporale non è l’unica particolare del complesso milanese in stile liberty all’interno delle cinquecentesche mura spagnole. Alle terme di Milano l’eleganza dell’edificio si combina con le moderne tecnologie e dà luogo a 30 differenti servizi benessere. Per scoprirli tutti l’unica opzione è andarci: alcune aree, infatti, come quella del temporale artificiale, sono nascoste e quasi esclusive, pochi le conoscono.

Senz’altro caratteristico è però il tram-spa: una biosauna costruita in una storica carrozza del Ventotto Carelli. Altra stanza particolare è quella “Monte Tabor” nella quale ci si immerge in un mondo incantato con suggestioni olfattive e visive. E pensare che le Terme nascondo nel loro passato una storia noir. 

# Il passato macabro: da qui partivano i tram funebri

credit: milanoneisecoli.blogspot.com

Nel 1908 proprio dove oggi sorgono le terme venne realizzata una stazione funebre da cui partivano le salme dirette ai cimiteri Musocco, Monumentale e Maggiore. 

Da qui partivano i tram funebri. Erano costituiti da due vagoni: uno per portare il feretro, uno per ospitare i suoi accompagnatori, corredato di ogni comodità. Sedili in velluto, tappezzeria, riscaldamento, vetri smerigliati per la privacy. Potevano contenere fino a due bare mantenendo comunque la riservatezza delle famiglie.

Con l’avvento dei primi mezzi a motore, questa iniziativa cominciò a cadere in disuso fino a venir soppressa nel 1928. L’edificio venne trasformato nel circolo ricreativo dei dipendenti dell’Atm per poi diventare un celebre locale notturno (Il Ragno d’Oro) fino a un paio di decenni fa quando ha preso corpo il più grande spazio termale di Milano. 

Continua la lettura con: In arrivo a Milano delle TERME FIABESCHE

BEATRICE BARAZZETTI

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5 LOCALI per 5 REGIONI

Di
Alessandra Gurrieri
-
7 Luglio 2023
0
Credits trattoriak2.milano IG - Trattoria K2

Un viaggio nella cucina tradizionale tra le regioni italiane rimanendo a Milano. 

5 LOCALI per 5 REGIONI

# Osteria dell’Acqua Bella in Porta Romana (Lombardia)

Credits osteria_acquabella IG – Osteria Acquabella

Osteria dell’Acqua Bella in zona Porta Romana offre un menù prettamente lombardo che spazia dal risotto con l’ossobuco, ai mondeghili, alla trippa alla milanese o alla classica cotoletta alla milanese. Locale storico, dal 1950 tramanda la tradizione della autentica cucina meneghina in un ambiente che si chiama osteria perché lo è veramente. Dagli arredi alle apparecchiature, dall’esposizione dei vini alle foto appese, tutto parla di Milano ed invita a gustare i sapori della sua squisita cucina.

Indirizzo: Via S. Rocco, 11

# Osteria della Stazione (Friuli VG)

Credits osteriadellastazioneoriginale IG – Osteria della Stazione

In zona Nolo, Osteria della Stazione, a pochi passi dalla Stazione Centrale si trova questo locale dagli arredi semplici e rustici, che offre ai suoi ospiti le pietanze della cucina friulana. Ottimi i salumi, superlativo il fico proposto in diverse varianti, caratteristica la lubianska e superba la carta dei vini selezionati dal proprietario, Gunnar Cautero, abile enotecario e protagonista istrionico del locale.

Indirizzo: Via Popoli Uniti, 26

# Osteria la Cala in viale Montenero (Sardegna)

Credits patonnis IG – Osteria La Cala

In questo locale informale e grazioso negli arredi, domina la cucina di pesce made in Sardegna. Fra gli antipasti è interessante la possibilità di scegliere tra i crudi e i caldi, mentre quanto ai primi piatti spiccano per bontà i culurgiones o le lorighittas o ancora la fregula ai frutti di mare. I vini sono ottimi e i dolci, di fattura artigianale, sono buonissimi. Un piacevole angolo di Sardegna a Milano.

Indirizzo: Viale Monte Nero, 63

# Nonna Maria in zona Dateo (Lazio)

Credits nonnamariaosteriamilano IG – Nonna Maria

Qui, tra pareti verdi con mattoni a vista e tavoli di legno, “se magna e se beve” secondo la tradizione romana più autentica e verace. Tra fave col guanciale, spaghetti cacio e pepe o saltimbocca alla romana, il palato resta sicuramente soddisfatto da Nonna Maria perché le porzioni sono davvero generose. Se poi il tutto viene accompagnato da un buon vino dei Castelli romani, la soddisfazione sarà completa. Ottimi anche i dolci fatti in casa.

Indirizzo: Via Fratelli Bronzetti, 9

# K2 (Toscana)

Credits trattoriak2.milano IG – Trattoria K2

In via Stoppani si trova questa storica trattoria dalla ambientazione semplice ed informale e che si distingue per la proposta culinaria di matrice Toscana che spazia dai crostini toscani alla pappa col pomodoro o alla ribollita. Senza dimenticare sua maestà la fiorentina né un buon calice di vino toscano. Da anni un sicuro punto di riferimento a Milano per gli appassionati di cucina tradizionale toscana.

Indirizzo: Via Antonio Stoppani, 15

Continua la lettura con: Il PERGOLATO più POPOLARE di MILANO: la TRATTORIA dove si mangia con meno di 15 euro

ALESSANDRA GURRIERI

copyright milanocittastato.it

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L’ultima rivoluzione di Musk: CASE in vendita a 10.000 DOLLARI

Di
Beatrice Barazzetti
-
7 Luglio 2023
0
Credits: design.fanpage.it Elon Musk e case prefabbricate

La nuova iniziativa choc del miliardario sudafricano.

L’ultima rivoluzione di Musk: CASE in vendita a 10.000 DOLLARI

# Case già pronte, il nuovo investimento di Elon Musk

Credits: oglobo.globo.com
casa prefabbricata Elon Musk

Dopo aver investito nelle auto ipertecnologiche, aver fatto sognare con i voli turistici nello spazio e aver acquistato Twitter, Elon Musk si butta nel mercato immobiliare. Con un patrimonio di circa 180 miliardi di dollari, Elon Musk è il secondo uomo più ricco del mondo, secondo solo a Bernard Arnaut, CEO di LVMH, ma qual è il suo nuovo affare? Musk ha deciso di vendere case a un prezzo stracciato, 10mila euro.

Si tratta di case prefabbricate, facili da costruire e con tempi di attesa di realizzazione molto bassi. Queste case dal costo competitivo arrivano già pronte, con elettrodomestici e mobili, e i costruttori devono semplicemente alzare i muri e posizionarci il tetto per essere pronte da abitare.

# Funzionali e assemblabili in poche ore

Credits: idealista.it
casa prefabbricata Elon Musk

Le mini case su cui Musk ha investito sono realizzate dalla società Boxabl e possono essere messe in piedi in poche ore: i muri infatti sono già comprensivi di serramenti e devono semplicemente essere tirati su con una gru e assemblati. In meno di una giornata la casa, che ti arriva come un pacco Amazon, è pronta per essere abitata. Naturalmente non sono grandi, poco meno di 40 metri quadri, ma sono molto funzionali: in una stanza open space ci sono ingresso, cucina, salotto e una camera da letto con tanto di letto matrimoniale e poi c’è un bagno con un box doccia relativamente grande. E se ci si chiede se queste case siano sicure, Elon Musk stesso ha deciso di prendere in affitto una mini-case prefabbricata di 38 metri quadrati applicandoci qualche miglioria. La casa è a Boca Chica in Texas (USA), dove c’è la sede della sua compagnia Space X, e costa 50mila dollari (proprio per le modifiche che ha fatto).

# Il punto forte è il prezzo

Credits: gqitalia.it
casa prefabbricata Elon Musk

Oltre a ridurre i tempi di costruzione e ad essere molto funzionali, il vero punto forte di queste mini case prefabbricate è il prezzo super competitivo. Il blocco in sé della casa costa 10 mila euro, poi ognuno può realizzare le modifiche che vuole. Ipotizziamo di investirci altri 5/10 mila euro, rimane che si può comprare una casa a 20 mila euro. Prezzi assurdi se si considerano quelli del mercato immobiliare attuale.

Continua la lettura: MINICASE fai-da-te IKEA: prezzi bassi e costruibili in qualsiasi luogo

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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La grande SCOMMESSA: le 4 FERMATE della M4 più CONVENIENTI dove COMPRARE CASA

Di
Fabio Marcomin
-
7 Luglio 2023
0
Ezio Cairoli - Aereo M4 vista retro

Secondo un’analisi di wikicasa la quotazione di un immobile nei pressi di una stazione della metro in una data zona registra un valore fino a quasi il 20% superiore rispetto alla media di mercato. Scopriamo dove è più conveniente comprare e la fotografia del mercato immobiliare nei quartieri serviti ora o in futuro dalla nuova linea.

La grande SCOMMESSA: le 4 FERMATE della M4 più CONVENIENTI dove COMPRARE CASA

# Il valore di un immobile vicino a una stazione della metro è più alto tra il 13% e il 17%

Mappa Atm 2023 nuova

La vicinanza a una fermata metropolitana è la variabile di natura esogena che più influisce sulla ricerca di un immobile e che più di altre, come verde urbano, scuole e piste ciclabili, determina il valore di mercato. È così per le linee M1, M2, M3 e M5, lo è anche per la M4. In base ai dati raccolti da migliaia di valutazioni immobiliari su wikicasa è emerso infatti come la quotazione di una casa nei pressi di una stazione della metro in una determinata zona sia più alto rispetto alla media di mercato di un valore compreso tra il 13% e il 17%. 

# Il boom di richieste tra le fermate di Stazione Forlanini e Repetti: +75%

Foto redazione – Stazione Forlanini

Questa dinamica ha impattato sia sulle zone che gravitano attorno alle fermate già aperte sulla linea M4, dal quartiere Forlanini a San Babila, sia su quelle dove fermeranno i treni nel 2024, Giambellino, Tortona, Solari. Considerando le sei stazioni inaugurate nel 2022, Dateo, Susa, Argonne, Forlanini, Repetti e Linate, a livello di ricerca immobiliare rispetto al 2021 si è registrato una crescita del 26% di case nelle loro vicinanze. Tra le fermate di Forlanini un vero boom: +75% rispetto all’anno precedente.

# Incremento dei prezzi con picchi del 13%

Credits: metrom4.webuildgroup.com
Parco Angonne

L’aumento della domanda ha portato a un incremento complessivo del prezzo medio di mercato sulle singole zone, nello specifico quelle attorno alle fermate M4 aperte nel 2022, con picchi del 13%. Ci sono da fare però alcuni distinguo. I quartieri fortemente residenziali come Dateo, Susa e Argonne, già serviti da passante, linee di bus e filoviarie oltre altri servizi presenti, l’apertura di una metropolitana ha contribuito a una forte rivalutazione degli immobili. In zone più periferiche la rivalutazione è invece più contenuta. Queste le zone dove ancora non si è avuto un rialzo consistente. 

# Le zone dove investire: Forlanini, Tortona, Giambellino, Lorenteggio

Ph. @sanprotasoallorenteggio IG

Dove conviene quindi investire per comprare casa e/o metterla a reddito? Come abbiamo visto la dinamica immobiliare determina una rapida rivalutazione delle abitazioni vicine al centro che vedono inaugurare una nuova stazione metropolitana, mentre al contrario questo effetto è più lento e costante nei quartieri più periferici. Per questo le zone più interessanti nel medio periodo dovrebbero essere quelle già servite dalla M4, come Forlanini dove il prezzo medio al mq è di circa 3.600 euro, e quelle che lo saranno il prossimo anno come Giambellino, Lorenteggio, attualmente a 4.300 euro e infine Tortona, a circa 6.100 euro al mq.

Continua la lettura: Le 5 FERMATE della METRO dove COSTA MENO prendere una casa in AFFITTO

FABIO MARCOMIN

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TORRE VELASCA: capolavoro o obbrobrio?

Di
#Xmilanocittastato
-
7 Luglio 2023
0
Torre Velasca, Studio BBPR
Torre Velasca, Studio BBPR

Piaccia o no, si tratta di una delle costruzioni iconiche di Milano: la Torre Velasca. Però proprio questo è il punto, piace o non piace? Forse la sua caratteristica nel panorama della città è di essere la costruzione più divisiva: la ami o la odi. Ci illustrano i due punti di vista  sulla Torre Velasca, Andrea Urbano e Federico Pozzoli.

TORRE VELASCA: capolavoro o obbrobrio?

# Perchè è un obbrobrio (di Andrea Urbano)

Credits: @amilanopuoi su IG

“La torre Velasca è un esempio di speculazione edilizia, appartenente a quel tipo di speculazioni che hanno riempito Milano di orrori negli anni cinquanta e sessanta. E’ stata costruita dove c’erano i resti del Bottonuto, un quartiere medievale meraviglioso di cui si è cancellata ogni traccia. A lei si aggiungono poi tutte le cagate che hanno costruito intorno, palazzi, uffici. Il grave è che è nel centro storico. A 50 metri dal Duomo una costruzione del genere non ha senso, si potrebbe immaginare solo in centri solamente industriali, tipo a Katowice: è il paradigma della civiltà dell’orrore che ha devastato Milano negli anni cinquanta e sessanta.”

# Perchè è un capolavoro (di Federico Pozzoli)

Credits: @milanocityitalia IG

“Perché Capolavoro? Può essere considerata esteticamente brutta, non per questo si può dire che non sia un capolavoro. La Torre Velasca segna il passaggio dall’architettura razionalista a quella postmoderna. Segnò questo passaggio un articolo di The Architectural Review che parlava della Torre Velasca come l’inizio di una nuova era. Lo faceva attaccando questo tipo di nuova architettura, definita come una “Ritirata dal moderno”.

Progettata dal glorioso studio BBPR, è stata costruita così perché sorge in una piazza di piccole dimensioni con i palazzi ravvicinati, la pianta così è stretta nella parte in cui ospita gli uffici mentre più in alto si allarga nella parte dove ci sono gli appartamenti residenziali che richiedono una metratura maggiore.

Da considerare che ci sono voluti più di dieci anni per costruirla: all’inizio doveva essere fatta di acciaio e vetro, ma l’industria in Italia non era all’altezza. Così si è invece costruita in cemento. In dieci anni è cambiata anche l’idea, si è passati dal vetro al cemento, e al tempo stesso si è segnata una rivoluzione. Da lì è partita tutta l’architettura post moderna con un rapporto molto stretto con la storia, come citazione e recupero. Ultimo punto da considerare è che nell’architettura postmoderna l’estetica è un elemento opinabile: non è un quadro rinascimentale, l’architettura postmoderna non è bella.”

P.S. (di Andrea Urbano)

“Anche l’architetto che ha progettato le Vele di Napoli ti darebbe le sue spiegazioni, direbbe che ha riprodotto lo spirito dei vicoli. La verità è che quale città europea vorrebbe questo straordinario esempio di opera post moderna? Concludo che quello che fa incazzare è l’imposizione del pensiero dominante. Il celeberrimo studio BBPR ha rappresentato la tirannia del pensiero dominante: hanno condizionato l’urbanistica e l’architettura di Milano per decenni. Guai a criticarli, guai a metterli in discussione.”

Continua la lettura: Monumenti di Milano da abbattere 

MILANO CITTA’ STATO

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Cassina de’ Pomm: la storia e i segreti della CASCINA più amata da Napoleone, Garibaldi e Casanova

Di
Sofia Maria Bernadette Mari
-
7 Luglio 2023
2
Cassina de Pomm

La Cassina de’ Pomm è una splendida Cascina a corte che si trova in fondo a via Melchiorre Gioia poco prima che il Naviglio della Martesana inizi a scorrere sotto il manto stradale. E’ un luogo suggestivo che regala l’illusione di non essere a Milano.

Cassina de’ Pomm: la storia e i segreti della CASCINA più amata da Napoleone, Garibaldi e Casanova

# La cascina delle mele voluta da Francesco Sforza

Il fascino della Cassina de’ Pomm dura da secoli: è la più antica Cascina di Milano rimasta intatta. Il suo nome risale al XV secolo quando Francesco Sforza volle lungo il “naviglio piccolo” dei frutteti di mele, i “pomm” appunto.

La Cascina era talmente bella che i nobili ci venivano in villeggiatura. Nel Cinquecento la famiglia Marino – De Leyva la ampliò per costruire una villa padronale. Il nome dei Marino è ricordato per la costruzione del fastoso palazzo che oggi è la sede del Comune di Milano. Virginia Marino sposò un nobile spagnolo e diventò madre di Marianna de Leyva che ispirò la celebre monaca di Monza del Manzoni.

# Nell’Ottocento era una stazione di cambio per barche e cavalli: ospitò Garibaldi, Napoleone e Casanova

La Cascina è lungo la direttrice Milano-Monza e nel XVIII secolo fu deciso di trasformarla in un albergo. Divenne così una stazione di cambio per barche e cavalli: all’interno del cortile si può vedere ancora il porticato che ospitava le stalle. In questo periodo ospitò personalità illustri in visita a Milano tra cui Garibaldi e Napoleone. Stendhal, Giacomo Casanova e Carlo Porta anche loro ospiti della Cassina de’ Pomm ne fecero perfino riferimento nelle loro opere.

# Il “ponte del lavoro sicuro”

Nella prima metà del XX sono legate alla Cascina memorie e curiosità del territorio. Il piccolo ponte in ferro che scavalca il Naviglio proprio in corrispondenza della Cassina de’ Pomm, viene chiamato “Pont dei Panfiss”, cioè il ponte del pane sicuro. Il motivo di questo nome sta nel fatto che al di là del ponte c’era una fabbrica di candele, la Branca, e gli operai che attraversavano il ponte avevano un lavoro sicuro.

Cassina de Pomm

 

 

 

 

 

 

 

Nell’area della Branca oggi c’è il parco pubblico chiamato “Giardino Cassina de Pomm”. Dell’antica fabbrica sono state conservate le mura che delimitano ancora oggi i confini del giardino. Nel parco si trova anche un rifugio a garitta della seconda guerra mondiale.

# Negli anni ’60 e ’70 divenne un noto ristorante

Negli anni ‘50 nella Cassina de’ Pomm c’era un’osteria che a partire dagli anni Settanta quando il naviglio fu coperto divenne un ristorante alla moda popolare fra i politici e VIP dello spettacolo. In quegli anni Milano era la città della Mala, ma anche la città di Jannacci, di Ornella Vanoni, del primo Gaber e del mitico Derby. Il ristorante che regalava i famosi piatti del buon ricordo, continuò ad essere frequentatissimo fino alla fine degli anni ‘80.

Lo storico Caffè Martesana che ha chiuso lo scorso anno ha continuato la tradizione della Cascina: al suo banco era facile incontrare personaggi dello spettacolo più o meno noti dal regista Maurizio Nichetti a semplici comparse pubblicitarie. Ci sono diversi testimoni pronti a confermare che il protagonista di un famoso spot del tonno insuperabile, si aggirasse in zona sempre vestito da pescatore e con la pipa in bocca, proprio come nella pubblicità che aveva reso famoso il suo volto. Nella zona ci sono diverse case di produzione e questo spiega la presenza del pescatore e anche il fatto che la Cascina è stata la location di diverse pellicole fra cui “Benvenuti al Nord”, “Volere volare” e la serie “Anna e i cinque”.

Oggi il Caffè martesana è diventato una birreria, La Buttiga. Naturalmente ci si aspetta che fra gli avventori del locale ci siamo sempre personaggi famosi all’altezza della storia di queste mura.

Cassina de Pomm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

# L’itinerario ciclabile

Itinerario alternativo: dalla Cassina parte una nota pista ciclabile consigliata anche dal Touring Club, ma noi vi suggeriamo un percorso insolito fra locali e ristoranti alla moda da fare una domenica pomeriggio di sole. La prima imperdibile e originale fermata è il “Tranvai” che si incontra attraversando il “Giardino Cassina de’ Pomm”: un tram storico del 1928 trasformato in un bar dove si possono gustare aperitivi ma anche ottimi hamburger o la classica michetta milanese. Proseguendo oltre viale Monza s’incontrano lo Zelig, tempio del cabaret milanese, il Ragoo, dove fra cocktail e spiedini si può ascoltare musica dal vivo e dj set. Sull’altra riva trovate la ”Casa dei Ciliegi”, una vecchia cascina restaurata che oggi è un ristorante del gruppo Seven noto per la carne. All’altezza del Ponte Vecchio trovate la “Tipografia Alimentare” che propone esclusivamente prodotti artigianali. In fine poco oltre c’è la Cascina Martesana dove trovate eventi per tutti: laboratori per bambini, mostre, concerti e le mitiche grigliate fai da te con la griglia in affitto.

Continua la lettura con: La Cascina Linterno, la “casa del Petrarca”

SOFIA MARI

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