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Le BOTTEGHE STORICHE più STRANE di Milano

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Credits: @milanopalmadise African Oriental Kraft

Le botteghe storiche, negozi che profumano di veridicità e che portano avanti nel tempo le loro tradizioni, spesso tramandate di generazione in generazione. Alcune di loro sono davvero curiose. 

Le BOTTEGHE STORICHE più STRANE di Milano

Quando si parla di botteghe storiche a Milano si intendono negozi di nicchia, ultracentenari, ma anche grandi magazzini come la Rinascente, perché sì, per essere bottega storica non c’è bisogno di essere un piccolo negozietto di quartiere. Nel 2020 le botteghe storiche nel capoluogo lombardo erano oltre i 500: ma quali sono le più strane in assoluto, quelle che vendono le cose più bizzarre? Ne abbiamo scelto 5+1.

#1 Le botteghe storiche che organizzano funerali: Pompe funebri Turati Niguarda e Fusetti

Credits: zaubee.com
Fusetti

L’agenzia di pompe funebri in via de Calboli 18 è iscritta all’Albo delle Botteghe storiche a Milano grazie alla sua attività iniziata, non nel secolo scorso, ma bensì alla fine dell’Ottocento. Dal 1892, Pompe funebri Turati Niguarda offre infatti servizi funebri ai milanesi, e ora si è specializzata anche nell’organizzazione di funerali per animali domestici. Ma quest’agenzia funebre non è l’unica ad essere iscritta all’albo: anche Fusetti, che oggi conta tre sedi distribuite in città, è diventata bottega storica. Quest’ultima nasce nel 1931 come agenzia di trasporti, si chiamava “La società generale di trasporti e Onoranze Funebri FUSETT”, ma dopo la seconda guerra mondiale cambiò denominazione concentrandosi sull’organizzazione di cerimonie funebri.

#2 Speranza, oltre un secolo di pulizie

Credits: @SK.clean impresa pulizie uffici
Impresa pulizie

E dopo le pompe funebri, a Milano tra le botteghe storiche più strane della città, uniche nei sui generis, c’è anche un’impresa di pulizie. Si tratta di Impresa Speranza S.r.l. in via Ronchi, in attività da più di cent’anni, ha aperto infatti nel 1900.

#3 Le chiusure lampo di Nardo Villa

Credits: @mbeventsbymarcia
Nardo Villa – Chiusure Lampo e Zip

In via Durini 24, c’è una bottega storica specializzata nella vendita delle chiusure lampo. Opera a Milano da più di 80 anni, ha aperto infatti nel 1938, e oggi la ditta Villa Nardo si può definire come la specialista delle lavorazioni con zip e chiusure lampo in tutta Italia. Grazie ad una lavorazione artigianale su misura, produce vende e consegna ogni tipo di cerniera.

#4 Paride fabbrica parrucche con capelli naturali

Credits: @paride_parrucche
Paride Parrucche

Tra le circa 600 botteghe storiche milanesi ce n’è poi una che si distingue da tutte le altre: è Paride Parrucche in Largo Ildefonso Schuster, 1. Paride Parrucche è un laboratorio artigianale nato nel 1937, che da quel momento produce parrucche a mano e rigorosamente con capelli naturali. Qui i proprietari sono molto attenti alla qualità dei prodotti e curano tutto nei minimi dettagli. È sicuramente una delle botteghe storiche milanesi più strane di tutte perché, seppure ci siano molti barbieri e parrucchiere iscritti nell’Albo delle botteghe, è l’unica che vende solo parrucche.

#5 L’unica bottega etnica

Credits: @milanopalmadise
African Oriental Kraft

Non tanto strana per quello che vende, ma piuttosto unica, è l’African Oriental Craft in via Confalonieri. Si tratta dell’unica bottega storica specializzata nella vendita di prodotti africani e orientali. Un arredamento etnico all’interno del quale si può trovare di tutto: monili, soprammobili, borse, tende, parei, cuscini, bijoux e altro. Yohannes Primo, giovane commerciante originario dell’Eritrea, ha aperto l’African Oriental Craft a Milano nel 1965 e ancora oggi il “Magazzino”, come ama definirlo il proprietario, è fulcro della comunità eritrea milanese.

#5+1 Il sex shop candidato a bottega storica

Credits: milano.corriere.it
Sex Shop (prima)

Non è ancora bottega storica ma la sua possibile candidatura sta già facendo parlare e sicuramente diventerebbe una delle più strane in assoluto. Si tratta del sex shop in piazza Sempione 6 che, come afferma il suo proprietario Giulio Sabbatini, dall’anno prossimo avrà tutti i requisiti per essere riconosciuto bottega storica di Milano. Il negozio ha aperto nel 1974 e l’anno prossimo spegnerà le sue prime 50 candeline, in più la gestione del sex shop è sempre rimasta all’interno della famiglia Sabbatini e questo rende il negozio un papabile candidato all’albo. Fu infatti il padre dell’attuale proprietario ad intuire il potenziale commerciale che ruotava intorno al sesso e a decidere di vendere materiale erotico. Non resta che aspettare per sapere se la possibilità che il negozio che vende sex toys e lingerie diventi veramente bottega storica, oppure che sia solo una provocazione.

Nel caso, certamente vincerebbe il premio di bottega storica milanese più particolare.

Continua la lettura con: Gli HIGHLANDER di Milano: le BOTTEGHE STORICHE e i negozi più LONGEVI

BEATRICE BARAZZETTI

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Queste le CITTÀ di origine dei MILANESI

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Ph. www.ilbianconero.com/

Da quali città provengono gli abitanti di Milano? Qualche sorpresa emerge dall’ultimo censimento. E qualche differenza tra uomini e donne. 

Queste le CITTÀ di origine dei MILANESI

In base ai dati dell’ultimo censimento, queste le dieci città d’origine dei milanesi. 

#10 Torino

#9 Foggia

#8 Reggio Calabria

La città che sale – Umberto Boccioni

#7 Cosenza

#6 Genova

Credits berlui65 IG – Crozza

#5 Roma

Eros Ramazzotto – Credits: TvZap

#4 Catania

Diletta Liotta

#3 Bari

#2 Palermo

#1 Napoli

# Qualche curiosità: 6 universitari su 10 arrivano da fuori

Se si considera il genere, Napoli è prima sia al maschile che al femminile. Tra gli abitanti di sesso maschile i primi sei posti sono occupati da città del Sud. Compare al nono posto Crotone, mentre esce dalla top 10 Torino. 

Considerando gli abitanti di genere femminile aumenta la quota di Roma e compare al nono posto Taranto

Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per il diritto allo studio universitario (ANDISU), nell’anno accademico 2020/2021 a Milano sono stati iscritti oltre 182.000 studenti, di cui il 59% provenienti da altre regioni italiane.

Continua la lettura con: Quanti abitanti ci sono a Milano?

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 PARCHEGGIO a PAGAMENTO per tutti, anche per i RESIDENTI?

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Credits tatsu_11_ IG - Parcheggi Milano

Dopo l’aumento delle strisce blu e la possibile introduzione del pass a pagamento per la seconda auto nel nucleo familiare, si fa strada anche l’ipotesi di far pagare il pass ai possessori di una sola auto. 

PARCHEGGIO a PAGAMENTO per tutti, anche per i RESIDENTI?

# L’obiettivo del Comune di Milano: da 50 a 40 auto ogni 100 abitanti in 10 anni

Credits cheautocompro.it IG – Area C

Tutto nasce dal target fissato dal Comune di Milano: ridurre le auto in città. L’obiettivo è scendere da 50 a 40 ogni 100 abitanti in 10 anni, rendendone antieconomico il possesso e l’utilizzo in favore del trasporto pubblico. Tra gli strumenti già operativi ci sono Area C e la più recente Area B che fungono da deterrente allo spostamento con il mezzo privato.

# La lotta alla sosta selvaggia e l’aumento di risorse per il bilancio comunale 

Altri obiettivi sono la lotta alla sosta selvaggio e l’aumento di entrate per il bilancio comunale. Il saldo parcheggi disponibili su strada nelle strutture pubbliche e private è di meno 180.000, tenendo conto anche delle auto che arrivano da fuori città e che sono costrette a parcheggiare su marciapiedi o aiuole. Inoltre il Comune vuole rispondere all’accusa di tartassare chi arriva da fuori: la sosta a pagamento per i residenti consentirebbe di far pagare anche chi è in area C, finora non toccato dalle misure dell’amministrazione. Per questo motivo, oltre al possibile aumento delle aree con strisce gialle blu e dell’estensione dell’orario e dei giorni di sosta a pagamento anche oltre la cerchia filoviaria, è in corso di valutazione l’introduzione del pass a pagamento per tutti. Ma come funziona oggi il pass?

# La sosta per i residenti

Foto redazione – Nuove strisce blu Via Verbano

Oggi a Milano per i residenti è possibile parcheggiare gratuitamente sia sulle strisce gialle che quelle blu, le prime vietate e le seconde a pagamento per gli altri utenti, se in possesso di pass per la sosta del relativo ambito di zona. Il regolamento comunale non pone poi limiti al numero di auto per cui si può chiedere un pass, è solo necessario che ognuno venga associato alla patente di un componente del nucleo familiare. 

# Il pass a pagamento per tutti

 
Credits notizie.it – Pass residenti Milano

Tra le ipotesi previste nell’aggiornamento nel Piano urbano della traffico urbano, e in linea con gli obiettivi del Piano aria e clima, l’amministrazione milanese ha valutato però un cambio netto nel sistema dei pass: metterli a pagamento per le seconde auto e nello scenario più restrittivo addirittura per tutti i residenti e quindi anche per il nucleo familiare in possesso di un solo mezzo. Nello specifico verrà valutata la “trasformazione progressiva di tutte le autorizzazioni alla sosta su strada in pass onerosi con modulazioni basate sulle caratteristiche dell’utenza e delle classi dei veicoli”.

Questo provvedimento andrebbe a colpire centinaia di migliaia di milanesi che si troverebbero a pagare un pass per ogni auto, con tariffe modulate in base al tipo di veicolo e all’utenza. I critici contro queste politiche restrittive sottolineano che tutto questo avviene in un contesto in cui il costo del biglietto del trasporto pubblico è aumentato e le corse di tram, bus sono state tagliate. A breve potrebbe poi essere il turno della metropolitana.

Si tratterebbe quindi di un concreto aiuto al miglioramento del traffico e della sosta in città o solo un altro strumento per fare cassa?

Continua la lettura: Le FERMATE dei MEZZI PUBBLICI trasformate in PARCHEGGI per le AUTO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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La SETTIMANA IRLANDESE a Milano: gli appuntamenti da non perdere dal 13 al 17 marzo #ToDoMilano

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Dublino - ph. Maguiss

Arriva la Ireland Week e Milano sfodera la sua anima celtica, dando il benvenuto ai big della musica e tanti debutti teatrali

La SETTIMANA IRLANDESE a Milano: gli appuntamenti da non perdere dal 13 al 17 marzo #ToDoMilano

#Trova il tuo evento

# Lunedì 13/3: Apre l’Ireland Week, il lunapark della pizza, Marco Travaglio, Symil, Massimo Ranieri e Durdust

Ireland Week – Credits: Good Housekeeping
  • Ireland Week: seconda edizione della rassegna che porta l’Irlanda a Milano, con oltre 50 eventi diffusi. Cibo, musica, letteratura e gusti dell’isola verde, in attesa del clou: San Patrizio. Info e programmi QUI.
  • Millennium Gardens: prima settimana di apertura piena per la mostra dedicata a Irene Balia e Loredana Galente. Presso Galleria AeraB, a cura di Alessandra Redaelli, dalle 10.00 di mattina.
  • Myung-Whun Chung dirige alla Scala: continua il matrimonio tra il grande Direttore d’Orchestra e il podio Scaligero. Alle 20.00 il Maestro torna a dirigere un programma di Schubert e Brahms.
  • Il Luna Park della Pizza: DaZero&Friends inaugura un format, che farà arrivare i maestri pizzaioli di tutto il mondo alla sede di via Dell’Orso. Si inizia alle ore 20.30.
  • Serate Musicali: il violoncello di Narek Hakhnazaryan e il piano di Gyorgy Thchaidze, protagonisti al Conservatorio Giuseppe Verdi. L’esibizione inizia alle ore 20.45.
  • Finale Premio Wondy: sesta edizione della finale che premia sei romanzi finalisti. Al Teatro Manzoni conduce Drusilla Foer, dalle 20.45.
  • Milan Salernitana: dopo la vittoria in Champions, i rossoneri inseguono la Champions in campionato.
  • Pota Boyz: appuntamento con il buon umore, per iniziare la settimana col ritmo giusto. Serata di improvvisazione, allo Zelig Cabaret alle ore 21.00.
  • Rosario Miraggio: serata neo melodica napoletana ai Magazzini Generali. Alle 21.00 è atteso il Vivo solo di te Tour.
  • La Repubblica Indipendente della Comicità: anche il Teatro Filodrammatici propone stand-up comedy e satira, con giovani comici che si avvicendano sul palco, a partire dalle 21.00.
  • La Favola Mia: terzo appuntamento, dopo i bis di fine gennaio, con Giorgio Panariello. Il ritorno è al Teatro degli Arcimboldi alle ore 21.00.
  • Marco Travaglio – I migliori danni della nostra vita: Travaglio racconta al Teatro Lirico gli ultimi 5 anni d’Italia. Il sipario si apre su ironia e racconti circostanziati alle ore 21.00.
  • Syml: unica data italiana per il Phases Tour dell’artista made in USA. È possibile ascoltarlo al Circolo Magnolia di Segrate alle ore 21.00.
  • Massimo Ranieri: torna anche la voce di Tutti i Sogni Ancora in Volo. La seconda parte del suo tour è a Milano al Teatro Nazionale, alle ore 21.00.
  • Dardust: doppia anima e doppio spettacolo a Milano per Dario Faini. Duality Tour in scena lunedì 13 e martedì 14 alle 21.00, all’Auditorium di largo Mahler.

# Martedì 14/3: debutti teatrali, una leggenda della musica di New Orleans, Devin Townsend ed Eros Ramazzotti

Eros Ramazzotto – Credits: TvZap
  • Io sono mia moglie: la storia vera di Charlotte Von Mahlsdorf debutta al teatro Elfo Puccini. Sipario alle 19.30, resta in scena fino a domenica 19/3.
  • Per caso, per sbaglio, per amore, eroine all’opera: tre eroine dell’opera lirica ispirano questo spettacolo che Lella Costa e Francesco Michieli mettono in scena al Carcano, alle ore 19.30.
  • Devin Townsend: recupera l’unica data italiana del Lightwork European Tour. L’artista canadese attende i fans al Live Clun di Trezzo s/Adda, a partire dalle ore 20.00.
  • Mozart 90 in blu: al Teatro della Cooperativa c’è la storia di due donne, che risollevano la loro vita appellandosi alle radici. Con Cinzia Marseglia e Lucia Vasini, debutto alle 20.00, in scena fino al 19 marzo.
  • Tchaïka: liberamente tratto dal Gabbiano di Checov, Tita Iacobelli porta in scena il suo spettacolo. Doppio appuntamento martedì 14 e mercoledì 15 nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti, alle 20.00.
  • La Bibbia che non ti aspetti: seconda serata dello spettacolo talk che Giacomo Poretti, per la regia di Paolo Bignamini, propone al Teatro Oscar. Serata dedicata ad Andrea Tarabbia, che inizia alle 20.30.
  • La morte e la fanciulla: in contemporanea, nella sala Grande dell’Elfo Puccini, va in scena anche il dramma di una donna che decide di farsi giustizia da sola. Debutto alle 20.30, in scena fino a domenica 26.
  • Donald Harrison: arriva al Blue Note una leggenda della musica di New Orleans. Doppio spettacolo alle 20.30 e alle 22.30, accompagnato da Dan Kaufman al pianoforte, Nori Naraoka al contrabbasso e Brian Richburg alla batteria.
  • Madame Bovary: la classica versione della Emma di Flaubert, nell’edizione con Annig Raimondi e Antonio Rosti. Al Pacta Salone alle 20,45, in scena fino al 19/3.
  • Gatta Morta: serata spot per Francesca Reggiani e il suo monologo. Al Teatro Manzoni, solo questa sera, il racconto tra vero e falso o buono e cattivo, è di scena alle 20.45.
  • Freaks & Comedy Show: fenomeni da baraccone ed acrobati, interpretati ed amplificati ad arte, catapultano il pubblico nel mondo del circo. Succede al Teatro Cinema Martinitt, alle ore 21.00.
  • Tranquilli, poi vi spiego: il dirompente talento di Laura Formenti e il suo stile stand-up comedy, parla al pubblico di bugie. Ci sarà da ridere e riflettere allo Spazio Arca, alle ore 21.00.
  • Eros Ramazzotti: Mediolanum Forum prenotato tutta la settimana dal cantante romano e il suo Battito Infinito Tour. 4 giorni di passione, sul palco anche il 15, il 17 e il 18 marzo, alle ore 21.00.

#Mercoledì 15/3: debutta alla Scala l’ultima opera di Offenbach, un giovane talento russo stupisce Milano, prog australiano e l’hip hop di Leicester

King Gizzard and The Lizard Wizard – Credits: Pitchfork
  • Les Contes D’Hoffmann: l’opera in 5 atti di Jacques Offenbach, è di scena al Teatro Alla Scala dal 15 al 31 marzo. Sipario di debutto alle 19.30 per questa edizione firmata in regia da Davide Livermore.
  • S/Calvino – o della libertà: riflessioni sul concetto di libertà, che Mario Perrotta esegue partendo da Gli Antenati di Calvino. In scena al Teatro Carcano fino a domenica 19, debutta alle 19.30.
  • Dmitry Batalov: alla Sala dei Donatori della Fabbrica del Vapore, è ospite il 23enne pluripremiato pianista russo. Presenta in esclusiva il programma di Autour, tra autori recenti e Vladimir Gorlinsky, alle 20.30.
  • Scott Henderson: il leggendario musicista della Florida si esibisce al Blue Note, nella consueta formula del doppio spettacolo. Primo spettacolo alle 20.30, a seguire alle 22.30.
  • Tutti parlano di Jamie: musical tratto dalla storia della Queen at 16 britannica, in scena al Teatro Nazionale fino al 26 marzo. Debutto alle ore 20.45, in scena a date alterne.
  • Paul Lewis: Dedicato a Schubert – parte I è la proposta di metà settimana alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano. Inizio alle ore 20.45.
  • Siamo positivi: i Carta Bianca, in scena con Sara Santostasi, provano a cambiare il paradigma della negatività degli ultimi 3 anni. In scena al Teatro Cinema Martinitt alle ore 21..00.
  • King Gizzard and The Lizard Wizard: unica data italiana per la band prog e psichedelica australiana. Si esibiscono all’Alcatraz alle 21.00.
  • Easy Life: hiphop, soul e indie pop dalla band di Leicester, che presenta in anteprima per l’Italia il nuovo disco. Lo fa ai Magazzini Generali, con inizio alle ore 21.00.

#Giovedì 16/3: prima assoluta al Dal Verme, un inedito duo al Blue Note e Tamino per la musica o lo chansonnier milanese per eccellenza

Giangilberto Monti – Credits: Qui Brescia
  • Winter Garten: apertura della mostra dedicata alla fotografa milanese Barbara Barberis. Apertura alle 18.00 alla Galleria Matria di via Melzo. Resta fino al 15 aprile.
  • Pomeriggi Musicali: matinée alle 10.00 aperta al pubblico e spettacolo alle ore 20.00 al Teatro Dal Verme per l’Orchestra i Pomeriggi Musicali diretta da James Feddeck. In programma anche una prima assoluta di Filippo Del Corno.
  • Il nuovo mondo: all’Auditorium della Fondazione Cariplo è in scena fino a domenica 19 il concerto di Antonin Dvořàk, eseguito da Lucas & Arthur Jussen al pianoforte, diretto da Vincenzo Milletarì. Debutto alle 20.00.
  • Bianco su Bianco: dall’infanzia difficile e violenta alle medaglie olimpiche di Sochi, è la storia che l’ex Cirque du Soleil Davide Finzi Pasca porta in scena con atleti acrobati. Al Teatro Menotti, dalle 20.00 fino a domenica 19 marzo.
  • Omar Sosa e Jaques Morelenbaum: per la prima volta insieme, il pianista e il violoncellista si presentano in formazione minima al Blue Note. Unico spettacolo alle 20.30, dove ritmo e silenzi saranno protagonisti per emozionare.
  • Tamino: tappa milanese del tour che porta il giovane artista di origine egiziana, a presentare il suo ultimo disco. Sarà sul palco dell’Alcatraz alle ore 20.30.
  • La prova: Bruno Fornasari tocca ruvido uno dei nervi più scoperti della “nuova società”. Pone domande scomode e pretende risposte chiare e risolutive al Teatro Filodrammatici, con sipario alle 21.00 e fino al 26/3.
  • Ferzaneide: i ricordi e le persone che hanno influenzato i film di Ferzan Ozpetek, raccontate da lui stesso al Franco Parenti. Nella Sala Grande alle ore 21.00.
  • Bon Entendeur: per la prima volta assolta in Italia, arriva la musica elettronica del duo francese. Il Transatlantic Tour sbarca al Circolo Magnolia di Segrate, alle ore 21.00.
  • Giangilberto Monti: torna lo chansonnier milanese, accompagnato dalla sua più recente formazione in trio. Repertorio, teatro-cabaret e cavalli di battaglia dalle 21.30 al Garage Moulinski.

#Venerdì 17/3 (orario diurno e pre serale): è il giorno di San Patrizio 

St. Patrick’s Day – Credits: Cedigros
  • S. Patrick’s day: dalle 11 eventi al Pogue’s Irish Pub e dalle 17.00 danze in strada con Irish Buskers & Dance Show.
  • Leggere la musica con le carte da gioco: laboratorio di lettura musicale con strumenti ludici, proposto da Mauro Montanari. Dalle 10.00 alle 12.00 in Corso Venezia 41.
  • Meta Brain: live in Bicocca l’evento divulgativo che approfondisce le relazioni tra cervello, videogiochi e VR. Dalle 10.00 alle 13.00 presso l’Edificio U6 in piazza dell’Ateneo Nuovo.
  • Dono e Altruismo Intelligente: presentazione del libro di Marco Annoni “La felicità è un dono”. Alle 17.00 presso la Sala 13 di UniMi, ingresso da via Conservatorio 13.
  • Aperitivo letterario al femminile: Simona Colaiuda, che presenterà in anteprima il suo romanzo “Ventitré” al Bistrot Letterario Incipit23, alle 18.15

Continua la lettura con: Come RICONOSCERE in tutto il MONDO chi è di MILANO

LAURA LIONTI

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Le MIGLIORI città del mondo per chi guida un’AUTO

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Le migliori città dove guidare un’auto. Sono stati utilizzati diversi parametri, come la congestione del traffico, il numero di auto per abitante e la qualità dei trasporti pubblici. Questo il risultato. Fonte: RankingRoyals. 

Le MIGLIORI città del mondo per chi guida un’AUTO

# Una sola europea tra le top 5

Nella classifica spadroneggiano le città del Nord America. Al primo e al terzo posto il Canada con Calgary e la capitale Ottawa. In mezzo la città degli sceicchi: Dubai. Al quarto compare la prima città europea, non troppo lontana dal confine italiano: Berna, la capitale della Svizzera. 

# In Europa dominano tre Paesi

Stoccolma – Ph. robertaengland

Molto sbilanciata la rappresentanza delle singole nazioni. Il paradiso in Europa per gli automobilisti sembra ritrovarsi nelle città di tre Paesi: Svizzera, Germania e Svezia. La metà delle top 30 sono infatti in queste tre nazioni. Dietro a Berna, la Svizzera piazza anche Zurigo, Basilea e Ginevra. Praticamente tutte le principali città elvetiche risultano su misura dell’automobilista, grazie a tunnel, disponibilità di parcheggi, strade ben tenute e mezzi pubblici di livello mondiale. Ottimo il ranking anche per la Germania con alcune delle più importanti città dell’Ovest: addirittura otto. Anche guidare in Svezia è un piacere nelle sue tre più grandi città in classifica: Goteborg, Malmoe e Stoccolma. 

# Le isole felici

Ci sono anche città che rappresentano un’eccezione, le uniche a rappresentare la loro nazione: Osaka per il Giappone, Oslo per la Norvegia, Perth per l’Australia e la città stato di Singapore. Le italiane? Non pervenute.

Continua la lettura con: Parcheggio a pagamento per tutti, anche per i residenti? 

MILANO CITTA’ STATO

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Il video del giorno: INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

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La polemica del giorno. Venerdì 10 marzo la consigliera del Comune di Milano Monica Romano pubblica un post in cui chiede di porre fine alla «gogna social» nei confronti delle borseggiatrici del metrò: «Quest’abitudine di filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm e di diffondere i video su pagine Instagram con centinaia di migliaia di follower è violenza, ed è molto preoccupante». Il post è stato subissato di critiche, perfino violente, tanto che la consigliera sta valutando se denunciare chi la sta minacciando. 

Video o non video il fenomeno della sicurezza sulle strade e sulla metro è evidente. Un esempio dei molti video che si trovano in rete, realizzato da KingAsh

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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La LINEA di TRAM più LUNGA al MONDO

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Credits delijn - Nuovi tram Kusttram

La linea attraversa tutte le località costiere e arriva vicino ai confini di due diverse nazioni. Dove si trova e quali sono le sue caratteristiche.

La LINEA di TRAM più LUNGA al MONDO

# Kusttram, una linea lunga 67 km che corre sulla costa belga

Credits Jkan997 wikipedia – Tracciato Kusttram

Una linea di tram da record: 67 km di tracciato e 68 fermate. La Kusttram, il “tram costiero”, è la linea più lunga al mondo. Corre parallelamente alla spiaggia attraversando tutte le località che affacciano sul Mare del Nord: la partenza è da De Panne, vicino al confine francese, in mezzo al percorso ferma ad Ostenda che è la città più importante della costa, mentre il capolinea è a Knokke-Heist, vicino al confine olandese.

# Il tram che guarda il mare

 
Credits ekaterina_dobbelaere IG – Dune De Haan

Seduti a bordo del tram si possono osservare la vista sul mare tra Ostenda e Middelkerke, le lunghissime spiagge caratterizzate dalle tipiche dune di sabbia di De Haan  e dall’altro centri abitati di piccole e medie dimensioni intervallati da boschetti. 

Leggi anche: Milano come Londra. Con i TRAM a DUE PIANI invece dei bus

# Attivo dal 1885, il Kusttram trasporta oggi 15 milioni di passeggeri annui e i convogli raggiungono la velocità di 78 km/h

Credits delijn – Nuovi tram Kusttram

La prima sezione della linea, anche se in origine più interna, è stata attivata nel 1885. Oggi il funzionamento e la gestione dell’intero tracciato è in carico alla società fiamminga De Lijn. Annualmente vengono trasportati 15 milioni di passeggeri, la frequenza dei passaggi è di un tram ogni 10 minuti d’estate e ogni 20 minuti in inverno e la velocità massima raggiunta dai tram è davvero considerevole: 78 km/h. 

I convogli unidirezionali stanno venendo progressivamente sostituiti con quelli bidirezionali e a pianale ribassato per favorire l’inversione di marcia senza anelli di binari ai capolinea e una migliore accessibilità. In due punti del tracciato esistono percorsi alternativi, all’altezza delle chiuse di due canali, per evitare ritardi quando i ponti stradali vengono alzati per consentire il passaggio delle imbarcazioni.

Google Kusttram

Leggi anche: Le località più PICCOLE in Europa con il TRAM

Continua la lettura con: Le 7 più GRANDI RETI di TRAM del MONDO: sì, c’è anche Milano

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

10 LOCALI a Milano dove MANGIARE BENE… SPENDENDO POCO

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Credits irisnobilis IG - Osteria del Gnocco Fritto

In città non mancano ristoranti e locali gustare dei buoni piatti, vista l’ampia e capillare offerta. Trovare però quelli che siano allo stesso tempo anche economici, o con un ottimo rapporto qualità-prezzo, non è un’impresa facile. Dalla comunità di Milano Città Stato arrivano questi 10 suggerimenti. Vediamo quali sono.

10 LOCALI a Milano dove MANGIARE BENE… SPENDENDO POCO

#1 Chiosco al Politico dal 1991

Credits chioscoalpolitico IG – Chiosco al Politico

Aperto a Milano dal 1991 in piazza Castello, il Chiosco al Politico è uno delle mete preferite di chi si trova in zona. Offre una ventina di coperti, con tavoli e ombrelloni che lo circondano e la Torre del Filarete sullo sfondo, e una gamma quasi infinita di panini, circa 90, dal classico alla porchetta al crudo, fontina, pomodoro e salsa rosa. Ogni panino è associato al nome di un politico e ce ne sono anche da meno di 4 euro. Aperto tutti i giorni dalle 11:30 alle 23:55.

 

Indirizzo: Piazza Castello

#2 Pepe Nero, carne e pesce di qualità con ottimo rapporto qualità-prezzo

Credits pepeneroripamonti – Pepe Nero ristorante

In via Ripamonti il ristorante Pepe Nero propone carne e pesce di qualità e una lista di vini selezionata per tutte le tasche. Il rapporto qualità-prezzo è ottimo. Una scelta perfetta per mangiare bene e spendere poco in un locale dall’ambiente elegante e curato.

 

Indirizzo: Via Giuseppe Ripamonti 118

#3 Spontini, la pizza più famosa di Milano

fast food milano
Spontini

Spontini non ha bisogno di presentazioni, è forse la pizza più famosa di Milano. Servita in tranci normali o abbondanti ha conquisto la città, e non solo, dopo la prima storica apertura in via Spontini, una traversa di Corso Buenos Aires. Da qualche anno ha conquistato è sbarcata con successo anche all’estero. Per gli amanti della pizza alta, filante e saporita per un trancio e una bibita bastano meno di 10 euro.

 

Indirizzo principale: via Spontini, 4

#4 La Corte della Risaia, cucina casereccia in un locale raffinato

Credits ristorantecortedellarisaia IG – Corte della Risaia

Nel verde del parco di zona Barona in via Bardolino 30 vale la pena provare La Corte della Risaia, un locale elegante e raffinato con tavoli distanziati. La cucina è casereccia, con piatti della tradizionale toscana e mediterranea. A mezzogiorno si può mangiare a soli 10 euro con la proposta del menù di lavoro. 

 

Indirizzo: via Bardolino, 30

#5 Tropi&Co Pizza Club, pizza a volontà a prezzo fisso

Credits tropicomilano IG – Tropi&co Milano

A chi piace sperimentare sempre nuovi gusti di pizza c’è Tropi&Co Pizza Club, il classico giro pizza dove si mangia pizza a volontà a prezzo fisso. Il menu giro pizza a prezzo fisso è valido solo la sera e include, oltre a tutta le fette di pizza che si riescono a mangiare, anche una birra o un’altra bevanda, un caffè e il limoncello. Il prezzo è di 16 euro.

Indirizzi: viale Ortles, 31

#6 Fish Dancer Restaurant, con solo pesce pescato in giornata

Credits g6vibes IG – Fish Dancer

Il Fish Dancer Restaurant di Milano serve solo pesce pescato in giornata per garantire freschezza e qualità. Nel cuore del centro direzionale della città questo ristorante offre un menu che cambia ogni mese, adatto a tutte le tasche, con piatti della tradizione di mare come spaghetti alle vongole veraci e rivisitazioni dello chef comecome i paccheri con pesce spada, olive taggiasche e bottarga di muggine.

 

Indirizzo: via Vincenzo Viviani, 2

#7 Sidreria, l’all you can eat a base di mela

Credits papen82 IG – Sidreria Milano

La Sidreria propone una sorta di all you can eat con un unico filo conduttore: la mela. Questo locale in zona Ortica, che un tempo ospitava la storica Osteria dell’Oppi, ha un menu composto da una decina di portate varie in base al periodo e da bere esclusivamente il sidro. Un’esperienza unica a Milano senza sorprese sul conto.

 

Indirizzo: Via Corelli, 31

#8 Il Brutto Anatroccolo, una delle ultime vere osterie milanesi

Credits jappie_88 IG – Il brutto anatraccolo

Sono poche le vere osterie della “Milano che fu” ancora aperte. Il Brutto Anatroccolo è una delle ultime e mantiene la sua caratteristica grazie a un servizio essenziale, piatti semplici e caserecci, in prevalenza tipici della tradizione lombarda-milanese. Il prezzo è alla portata di tutti.

 

Indirizzo: Via E. Torricelli, 3 

#9 Osteria dell’Acquabella, la versione moderna della trattoria milanese

Credits osteria_acquabella IG – Osteria Acquabella

In zona Porta Romana si può trovare una versione moderna della trattoria milanese: l’Osteria dell’Acquabella. Un ristorante arredato con mobili in legno chiaro e con una interessante carte dei vini. La cucina è quella tipica lombarda, dall’ossobuco con risotto alla milanese, alla cotoletta alla milanese fino alla punta di vitello al forno. 

 

Indirizzo: via San Rocco, 11

#10 Osteria del gnocco fritto, l’Emilia con affaccio sul Naviglio

Credits irisnobilis IG – Osteria del Gnocco Fritto

Per gli amanti della cucina emiliana l’Osteria del Gnocco Fritto è il ristorante perfetto. Fondato nel 1999, questo locale con vista sul Naviglio propone, oltre allo gnocco fritto con salumi e formaggi, anche l’altra specialità emiliana delle tigelle da accompagnare con il classico battuto di lardo alla modenese e gli intingoli. Non mancano le paste fresche fatte in casa e una cantina emiliano-romagnola di vini con una particolare attenzione per il Lambrusco.

 

Indirizzo: Via Pasquale Paoli, 2

Continua la lettura con: MILANO CAPITALE del BRUNCH: i locali da provare almeno una volta nella vita

FABIO MARCOMIN

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Una NUOVA FERMATA della METRO sulla M2?

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Fermata M2

Uno dei comuni dell’hinterland ha avanzato la richiesta di una nuova stazione della linea verde che, se venisse costruita, lo porterebbe ad eguaglierebbe il record di fermate di metropolitana di altri due comuni della Città Metropolitana di Milano. Le motivazioni della proposta e dove verrebbe realizzata la stazione.

Una NUOVA FERMATA della METRO sulla M2?

# Il Comune di Cernusco sul Naviglio con 3 fermate di metropolitana eguaglierebbe il record di altri due comuni

Credits: structurae.net – Fermata Cernusco sul Naviglio

Nell’ambito della fase di pubblicazione del Pums della Città Metropolitana di Milano, nell’estate del 2021, l’amministrazione comunale di Cernusco sul Naviglio si è vista approvare la proposta di aggiungere una nuova fermata alla linea M2 sul proprio territorio. Il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, è “lo strumento di pianificazione che si propone di soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle imprese” nei 1.575 kmq di territorio che comprende Milano e tutti i comuni dell’hinterland.

Se venisse realizzata porterebbe il comune ad eguagliare il record di fermate di metropolitana di Cologno Monzese e Gorgonzola, perché passerebbe dalle attuali due fermate a tre.

# Dove verrebbe costruita la nuova stazione della linea M2

Credits: wikipedia.org – M2 con nuova fermata

L’area per la realizzazione della nuova stazione della linea M2 è stata già individuata, sarà nei nei pressi di Cascina Melghera, all’altezza di via Melghera, esattamente a metà strada tra la tra la fermata di “Cascina Burrona” del Comune di Vimodrone e quella di “Cernusco sul Naviglio”. Diventerebbe la prima stazione del paese arrivando dal centro di Milano, in aggiunta alle altre due fermate “Cernusco sul Naviglio” e “Villa Fiorita”.

La stazione sarebbe totalmente in superficie, come tutte quelle presenti sul ramo esterno della linea verde da Cimiano fino al capolinea di Gessate, e pertanto non ci sarebbe bisogno di scavare tunnel o costruire manufatti nel sottosuolo per costruirla.

# Le motivazioni alla base della richiesta

primalamartesana.it – Ex Albergo Melghera

La richiesta dell’amministrazione di Cernusco sul Naviglio è stata motivata dalla posizione strategica della futura stazione, in quanto utile a rispondere a numerose esigenze di quella parte di territorio comunale, incluso anche il complesso immobiliare di prossima realizzazione in via Melghera. In quell’area era presente uno degli alberghi incompiuti lascito dei Mondiali di calcio degli anni ’90, tenuti in Italia, la cui demolizione è in fase avanzata. Al suo posto verranno realizzate delle residenze, una RSA e degli spazi verdi. 

Continua la lettura: Il grande sogno della METROPOLITANA ROSA di Milano

FABIO MARCOMIN

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Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

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Le solar roadways stanno diventando una realtà innovativa in alcune grandi città del mondo. Il concetto di base è usare i chilometri di strade asfaltate per produrre elettricità a servizio delle comunità, risparmiando sull’energia elettrica prodotta dal carbone, petrolio e gas. L’idea dei pannelli solari nelle strade potrebbe cambiare anche il concetto di mobilità sostenibile. Infatti, durante la marcia le auto elettriche potrebbero ricaricarsi senza bisogno di rifornimento. Potrebbe Milano adottare questo sistema per migliorare l’impatto ambientale? Vediamo alcuni esempi nel mondo insieme a un video. 

Le STRADE SOLARI: una nuova via per il futuro di Milano?

# A Jina in Cina, la prima superstrada con panelli solari a terra dell’Asia

Credits: biopianeta.it – Autostrada a pannelli solari in Cina

A Jinan, capitale della provincia cinese dello Shandong in Cina, è stata inaugurata la prima superstrada con i pannelli solari a terra, “The Jinan Expressway” sviluppata dal Qilu Transportation Development Group. La strada fa parte della circonvallazione che circonda la città e ha tre livelli: i pannelli fotovoltaici si trovano al centro, nella parte inferiore c’è uno strato isolante mentre al di sopra dei pannelli, a protezione, c’è uno strato trasparente e portante che consente alla luce solare di penetrare. Sono operativi circa 2km che producono 1 milione di kWh all’anno, sufficienti per alimentare 800 case circostanti. I pannelli sono protetti dal peso dei veicoli e dagli agenti atmosferici attraverso uno strato speciale di bitume.

# In Olanda e in Francia: piste ciclabili con pannelli solari sulla pavimentazione

Pista ciclabile con pannelli solari

Negli ultimi anni in Europa e in particolare in Olanda, sono state inaugurate piste ciclabili con pannelli solari a terra. Nel 2015 la prima “Solaroad” al mondo lunga 70 metri, produceva un rendimento annuo di circa 70kwh per metro quadro. Le strade raccolgono l’energia dei raggi solari durante il giorno per poterla usare per alimentare i lampioni durante la notte. Le piste sono fatte di lastre in calcestruzzo in cui sono stati integrati semplici pannelli fotovoltaici, a loro volta protetti da uno spesso strato di vetro trasparente in grado di sostenere sia le bici che i mezzi più pesanti.

In Francia un primo tentativo è stato condotto per produrre elettricità per un sobborgo di 5000 abitanti non lontano da Tourouvre-au-Perche. La struttura dei pannelli è formata da silicio policristallino che hanno uno spessore di pochi millimetri e la cui produttività è garantita per circa 20 anni. Oggi in base ai dati dell’ADEME questo sistema produce però solo la metà dell’energia sperata all’inizio però è senza un dubbio un primo punto di partenza, ci sono anche da risolvere problemi di deterioramento e comfort acustico.

# Una strada possibile anche per Milano?

Dieci anni fa nessuno avrebbe parlato della diffusione di massa delle elettriche eppure stanno diventando sempre più popolari tra di noi. E’ ipotizzabile quindi un futuro per questa tipologie di strade che producono energia. Si tratta di un progetto in fase embrionale perché in base ad alcune ricerche la produzione energetica prodotta da questo sistema equivale ad 1/3 di quella prodotta sui tetti delle abitazioni ed uffici. Ciò non toglie che in paesi come la Cina, Olanda, Svezia e USA questo tipo di progetto sia in continuo sviluppo e in fase di miglioramento tecnologico e forse un giorno le vedremo anche a Milano. Sarebbe un bel segno per contrastare la grave piaga dell’inquinamento dell’aria e un simbolo di rinascita per la ripartenza della città. 

Intanto godiamoci il video:

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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Le FERMATE dei MEZZI PUBBLICI trasformate in PARCHEGGI per le AUTO

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Auto parcheggiate in prossimità della fermata dei mezzi pubblici

La situazione del traffico a Milano è da sempre critica: telecamere, divieti e sezionamenti della città in ordine alfabetico servono a poco. Tendono piuttosto a concentrare auto e camion in zone periferiche già allo stremo della sopportazione. Altrettanto drammatica, se non peggiore, risulta essere l’emergenza parcheggi: strisce blue posizionate a casaccio, mercati rionali e mancanza di posti auto sotterranei rendono la ricerca di un parcheggio un’esperienza frustrante con conseguenti grandi perdite di tempo.

Le FERMATE dei MEZZI PUBBLICI trasformate in PARCHEGGI per le AUTO

# Mancanza di controlli e arroganza della gente

Auto parcheggiate in prossimità della fermata dei mezzi pubblici

Purtroppo questo stato di cose del quale si è ampiamente parlato non fa che aggravarsi. Come si vede dal parcheggio in foto, il proprietario o proprietaria del SUV non ha trovato un posto più adatto al suo ingombrante mezzo, se non la sosta in prossimità della fermata della filovia. Per quanto sbiadite, le strisce gialle che delimitano lo spazio da lasciare libero sono ancora visibili. Cosa si evince da questa immagine? Sicuramente la maleducazione e l’arroganza di chi ha piazzato li suo veicolo davanti al palo della fermata della linea 92, ma non solo. Emerge anche una carenza di controlli. Possiamo tutti testimoniare personalmente quanto i parcheggi in prossimità delle fermate siano ormai la “normalità”, allora perché fare le leggi se poi tanto si fa finta di niente e non si fa nulla per farle rispettare?

# Le conseguenze di una città senza parcheggi 

Allo stesso tempo, certo maggiori controlli e sanzioni a chi parcheggia dove non dovrebbe incentiverebbero le persone a sostare l’auto negli appositi posti, ma il problema dei parcheggi rimane. Perché? Perché non ci sono! La soluzione non è abolire le macchine o far finta che non esistano…il numero di parcheggi disponibili non è proporzionato al numero delle macchine che circolano. Le conseguenze poi si vedono. La gente parcheggia dove non si dovrebbe e si creano problemi alla circolazione anche dei mezzi pubblici, che non possono sostare nelle apposite fermate.

Continua la lettura con: gli altri MILANO NON FA SCHIFO MA…

ANDREA URBANO

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La BOCCA della VERITÀ di MILANO

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Redazione - Bocca della verità

Forse non tutti sanno che a Milano si trova la Bocca della Verità, meno rinominata della omologa romana, ma altrettanto affascinante. Scopriamola insieme.

La BOCCA della VERITÀ di MILANO

# Dove ci troviamo

Redazione – Bocca della verità

Siamo nel cuore di Dergano tra via Tartini e via Carnevali. Incastonata nel muretto di mattoni che separa il giardino della piazzetta da un parcheggio privato si può vedere una rappresentazione della famosa Bocca della Verità. Rispetto alla versione romana, la cugina milanese è più piccola e realizzata non in marmo, ma in terracotta.

# Le poesie

Redazione – Poesie

Affisse sullo stesso muro di mattoni si trovano anche una serie di poesie, da Pablo Neruda a Pablo Garcia Màrquez, da Madre Teresa di Calcutta a Leopardi. Molto interessanti anche i due poster con una serie di foto che immortalano il passato del quartiere, quasi diventandone una sorta di memoria storica.

# Il giardino

Davanti alla Bocca della Verità si trova un giardinetto “curato e pulito tutti i giorni da cittadini volontari residenti a Dergano”, come recita un cartello presente. Tra le varietà di piante presenti, anche una mimosa in piena fioritura.

# Il dettaglio nascosto

Redazione – Bicicletta su muretto

Basta alzare leggermente lo sguardo e si potrà notare una bicicletta “parcheggiata” in modo molto creativo proprio sul muretto.

 

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CARLO VITTORIO MATRONE

copyright milanocittastato.it

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Le SCALE MOBILI più LUNGHE di Milano

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Credits Jannis Lucas-pixabay - La metro più profonda di Milano
Credits Jannis Lucas-pixabay - Scale mobili metro Milano

In qualche modo si può considerare Milano la capitale delle scale mobili. Ma molti si chiedono quali sono le più lunghe della città? E d’Italia? E del mondo?

Le SCALE MOBILI più LUNGHE di Milano

# Quasi 100 metri di scale mobili nel cuore di Milano

Le scale mobili più lunghe di Milano si trovano nella stazione della metropolitana di San Siro Stadio, sulla linea M5. Sono lunghe circa 80 metri e hanno una pendenza del 28%. La stazione di San Siro Stadio è stata progettata dall’architetto Dominique Perrault e inaugurata nel 2015, in occasione dell’Expo di Milano. All’inaugurazione della M1 le più lunghe della città erano quelle della stazione di San Babila della M1, aperte nel 1964, lunghe circa 60 metri ma divise in due tratti separati, ciascuno lungo circa 30 metri.

Quasi 80 metri. Una lunghezza considerevole ma che non le basta a fregiarsi lo scettro di più lunga d’Italia. 

# Le più lunghe scale mobili d’Italia e d’Europa: a Potenza

Credits: eccellenzemeridionali.it/

Potenza è attraversata da una struttura meccanizzata di scale mobili, la più lunga d’Europa, che si divide in tre diverse strutture: Viale Marconi, Via Armellini, Santa Lucia. La prima parte è stata inaugurata nel 1994, risale dalla zona inferiore della città per giungere nel centro storico, per una lunghezza di 430 metri. La seconda scala mobile in Via Armellini, è stata inaugurata nel 2008 e arriva a Via Due torri, superando un dislivello complessivo di circa 50 metri con due moduli di scale mobili e 2 ascensori verticali. Nel 2010 è stata inaugurata la scala mobile di Santa Lucia che collega Via Tammone con Porza Salza mediante un percorso meccanizzato di 600 metri, dotato di 2 ascensori inclinati per diversamente abili, percorribile in 15 minuti. Complessivamente il sistema completo di scale mobili si estende per un percorso di 1,3 Km e una capacità di trasporto di 18.000 persone l’ora.

Il tratto più lungo dunque è di 600 metri che la portano in cima non solo all’Italia, ma addirittura all’Europa. Per primeggiare nel mondo serve ancora di più. 

# La più lunga scala mobile del mondo: lunga quasi un chilometro con un dislivello da grattacielo

Si arriva a quasi un chilometro. E’ la scala mobile più lunga del mondo che si trova presso la stazione della metropolitana di HKIA, l’aeroporto di Hong Kong. Ha una lunghezza di circa 800 metri e un dislivello di circa 135 metri. La scala mobile è stata inaugurata nel 2018 e fa parte del sistema di trasporto della stazione della metropolitana che serve l’aeroporto internazionale. La scala mobile è composta da quattro tratti separati e ha una pendenza del 27,6%. Una pendenza da brividi, come quelli provati dai milanesi all’inaugurazione della prima scala mobile della città.

# Inaugurazione della prima scala mobile: panico a Milano!

1952. Alla Stazione Centrale di Milano entrano in scena le scale mobili. L’innovazione fu decisa a causa della scarsa accessibilità alle rotaie, dovuta al fatto che a Milano i binari della stazione sono rialzati rispetto alle strade cittadine.
Per collegare i diversi livelli vennero installate delle scale mobili che sorpresero i viaggiatori. Si verificarono diversi incidenti. Quello più divertente venne riportato dal Corriere della Sera. Due contadine di Oleggio, che facevano parte di una comitiva, atterrite dallo strano congegno che si muoveva sotto ai loro piedi, “si sono messe a urlare spaventate“. Le povere mezzadre per il terrore “si sono lasciate cadere” portandosi dietro nel capitombolo anche altri viaggiatori. Per fortuna la storia è a lieto fine e “sollevate di peso da alcuni volenterosi, le due donne sono giunte in qualche modo alla sommità della scala e sono state restituite piangenti ai compagni di viaggio“.

Le scale mobili in realtà furono inventate molti anni prima: furono introdotte a New York nel 1892 (nella foto la prima scala mobile di Coney Island nel 1893), mentre in Gran Bretagna furono realizzate principalmente con i gradini in legno fino all’incendio alla stazione della metropolitana di King’s Cross che nel 1987 ne mise a nudo i problemi di sicurezza.

Continua la lettura con: I nuovi grattacieli in arrivo a Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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I PALAZZI più BELLI di Milano (Foto)

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Palazzo della Ragiona

Siamo o non siamo la città delle archistar? Questi i palazzi, forse i più belli di Milano.

I PALAZZI più BELLI di Milano (Foto)

# Sentirsi dei primi cittadini a Palazzo Marino

La costruzione è iniziata nel 1558 per volontà di Tommaso Marino, un nobile di origini genovesi. Dopo la sua morte, la costruzione fu interrotta e ripresa solo alla fine del XVII secolo da un altro nobile milanese, Gian Giacomo Medici. Nel corso dei secoli, Palazzo Marino è stato sede di diverse istituzioni, tra cui la Provincia di Milano e la Prefettura. Nel 1861, con l’Unità d’Italia, è diventato la sede del Comune di Milano. La facciata del palazzo presenta statue rappresentanti i quattro continenti allora conosciuti: Europa, Asia, Africa e America. Da notare che l’America non era stata ancora scoperta all’epoca della costruzione del palazzo: la statua che la rappresenta è stata aggiunta in seguito. Palazzo Marino ha subito numerosi interventi di restauro e ampliamento, per questo presenta un mix di stili architettonici che vanno dal Rinascimento al Barocco e al Neoclassicismo. E’ infine uno dei pochi palazzi del centro della città a non avere attaccati a uno o più dei lati altri palazzi. 

# Palazzo Serbelloni, ispirazione dell’Operà di Parigi

Costruito nel XVIII secolo dalla famiglia Serbelloni lungo Corso Venezia, si distingue per la sua facciata monumentale, che presenta un grande arco al centro. Nel corso della sua storia, Palazzo Serbelloni ha ospitato numerose personalità illustri, tra cui Napoleone Bonaparte e il compositore Gioachino Rossini. Si racconta che la facciata dell’edificio abbia ispirato l’architetto francese Charles Garnier nella realizzazione dell’Opera di Parigi. Palazzo Serbelloni è stato utilizzato come location per “Il Gattopardo” di Luchino Visconti.

# Palazzo Belgiojoso, il tempio del Risorgimento 

Costruito nel XVIII secolo dalla famiglia Belgiojoso su progetto di Giuseppe Piermarini, il celebre architetto che ha progettato anche la Scala. Il palazzo è caratterizzato da una facciata neoclassica, con un portico a quattro colonne ioniche e una grande scalinata d’ingresso. Nel corso della sua storia, il Palazzo Belgiojoso ha ospitato tra gli altri Franz Liszt e Gabriele D’Annunzio. Palazzo Belgiojoso è sede del Museo del Risorgimento, che espone cimeli e documenti legati all’unità d’Italia, insieme a una vasta collezione di opere d’arte, tra cui ritratti, dipinti e sculture, che raccontano la storia dell’Italia unita. Durante la dominazione napoleonica, il palazzo fu sede dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Nella stessa piazza c’è anche la splendida Casa Manzoni. 

# Ca’ de Sass, la versione milanese di Palazzo Strozzi

Credits: mapio.net/

La Ca’ de Sass (“casa di sassi”) ha questo nome per il bugnato che ne orna le facciate. E’ in stile eclettico, con influenze neorinascimentali, in via Monte di Pietà, in pieno centro. Ha curato il progetto l’architetto Giuseppe Balzaretto che prese ispirazione dalle grandi banche della Firenze del Rinascimento, riprendendo in particolare la struttura di Palazzo Strozzi. 

# Castello Cova, bellezza medievale in stile Disney

palazzi di milano

Castello Cova, o Palazzo Viviani Cova, deve il suo nome a chi ne ha voluto la costruzione e fu realizzato dall’architetto Adolfo Coppedè, insieme al famoso fratello GinoIl castello sembra una bellezza medievale con la torre a merli guelfi, i rimandi architettonici a epoche passate e con un netto contrasto cromatico tra i mattoni rossi e gli inserti in pietra bianca. 

Pare quindi avere tutte le caratteristiche delle fortezze del Medioevo, ma il Castello Cova è stato costruito solo tra il 1910 e il 1915 e fu di grande ispirazione anche per gli architetti della Torre Velasca. I due fratelli Coppedè avevano dato vita, infatti, ad un vero e proprio stile architettonico che prende il loro nome ed è lo stesso stile della famosa torre milanese. Con un occhio un po’ attento si potrebbero trovare anche delle somiglianze tra i due edifici, soprattutto se si guarda alla base del castello.

# Palazzo dei Giureconsulti, il punto di riferimento per il commercio dei milanesi

Il Palazzo Giureconsulti è uno degli edifici più antichi ancora esistenti a Milano. In piazza dei Mercanti, è stato costruito tra il 1562 e il 1567. Deve il suo nome ai giuristi che vi si riunivano per discutere di questioni legali. Nel corso dei secoli, il palazzo ha ospitato diverse istituzioni, tra cui la Camera di Commercio di Milano e la Borsa Valori di Milano. Tra le caratteristiche architettoniche del Palazzo Giureconsulti, spicca la sua facciata in stile rinascimentale, decorata con lesene e colonne di ordine corinzio. Al suo interno, il palazzo presenta un cortile interno porticato e una grande sala riunioni, chiamata Sala delle Colonne, decorata con affreschi e stucchi. La sua campana (in seguito sostituita dall’attuale orologio) era detta “Zavataria”, in onore del podestà Zavatario della Strada che ne aveva fatto dono alla città, e annunciava il coprifuoco, il divampare di incendi, e l’esecuzione dei condannati. Una curiosità? La sua torre, alta 70 metri, è stata utilizzata come stazione meteorologica dal 1884 al 1976. 

# Palazzo della Ragione, uno dei più antichi di Milano

Dall’altro lato di Piazza Mercanti si trova un altro edificio storico, ancora più antico. Il Palazzo della Ragione è stato costruito tra il 1228 e il 1233, rappresenta un grande esempio di architettura medievale milanese e ha avuto nel corso dei secoli diverse funzioni, tra cui quella di tribunale. 

Il Palazzo della Ragione ha ospitato anche il mercato del bestiame, dove i commercianti di animali vendevano bovini, ovini e suini. Inoltre, nel periodo della dominazione spagnola, fu utilizzato come prigione per i detenuti politici. Oggi il Palazzo della Ragione è aperto al pubblico come museo e ospita mostre temporanee ed eventi culturali. 

# Palazzo Reale, il piccolo Louvre di Milano

milano deserta

Costruito nel XVIII secolo in piazza Duomo, fu la residenza ufficiale dei governatori austriaci durante il periodo di dominazione asburgica. Ha una elegante facciata barocca, con una grande scalinata d’ingresso e un cortile interno circondato da colonne. Al suo interno, il palazzo presenta sale lussuose, con decorazioni in stile neoclassico e arredi preziosi, tra cui la Sala degli Scarlioni, la Sala delle Udienze, la Sala del Trono e la Sala delle Cariatidi. Quest’ultima presenta un soffitto a capriate in legno e una serie di colonne a forma di cariatidi, cioè di donne stilizzate che sostengono il peso del soffitto. La Sala delle Cariatidi è stata utilizzata per molti scopi diversi nel corso dei secoli, è ancora utilizzata per eventi e concerti ed è considerata una delle sale più suggestive della città. Palazzo Reale è aperto al pubblico come museo e ospita mostre temporanee di arte e cultura. Tra le mostre più famose ospitate in passato vi sono quelle dedicate a Salvador Dalì, Pablo Picasso, Vincent van Gogh e Claude Monet. 

# Palazzo Clerici, la vetrina dello stile settecentesco dei nobili di Milano 

Palazzo Clerici

Palazzo Clerici rappresenta un esempio straordinario di architettura barocca e rococò, che testimonia l’eleganza e il gusto artistico dell’aristocrazia milanese del Settecento. Situato in via Clerici, nel centro storico, è stato costruito tra il 1733 e il 1740 su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini ed è stato la dimora di alcune delle famiglie più importanti della nobiltà milanese. Presenta una facciata barocca con un grande portale d’ingresso, un cortile interno con una scalinata monumentale e una serie di sale affrescate e decorate in stile rococò e neoclassico. Fra le sale più famose del palazzo si possono citare la Sala degli Specchi, la Sala delle Quattro Stagioni e la Sala della Musica.

Wolfgang Amadeus Mozart vi tenne un concerto nel 1770, a soli 14 anni. Oggi Palazzo Clerici è aperto al pubblico come spazio espositivo, ospitando mostre d’arte contemporanea e manifestazioni culturali. 

# Viaggiare nel tempo dentro a Palazzo Bagatti Valsecchi

Museo Bagatti Valsecchi – Via Gesù – Quadrilatero della Moda

Costruito in via Gesù tra il 1873 e il 1883 su progetto degli architetti Carlo e Enrico Bagatti Valsecchi, rappresenta un esempio straordinario di stile neorinascimentale. I due fratelli, appassionati d’arte e collezionisti, vollero creare un vero e proprio museo domestico all’interno del palazzo, esponendo le loro collezioni di mobili antichi, dipinti, sculture, ceramiche e oggetti d’arte applicata. Non solo: i due architetti progettarono l’edificio come una sorta di macchina del tempo, ricreando l’atmosfera e lo stile delle dimore nobiliari del Rinascimento. Presenta una facciata in mattoni rossi con decorazioni in pietra e marmo, mentre gli interni sono caratterizzati da sale affrescate, pavimenti in legno intarsiato, camini in marmo e stucchi dorati.

Fra le sale più famose del palazzo: la Sala da Pranzo, la Sala da Bagno, la Sala dell’Armeria e la Sala del Museo. Da notare che gli arredi e gli oggetti d’arte presenti al suo interno sono autentici e appartenuti alla collezione dei due fratelli. Il palazzo rappresenta una delle case-museo più celebri di Milano, dove è possibile immergersi nella storia dell’arte e dell’arredamento rinascimentale. 

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ANDREA ZOPPOLATO

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Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

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Credits: @Fabu Rocco e i suoi fratelli

“Rocco e i suoi fratelli” è un film del 1960 di Luchino Visconti, inserito nei 100 film da salvare. Fu girato a Milano, città in cui la famiglia Parondi, composta da mamma Rosaria e da quattro figli, alla morte del capo famiglia, decide di trasferirsi lasciando il paese d’origine in Lucania. È una cruda e drammatica storia, tra iniziale povertà, amori difficili ed altri drammaticamente violenti, una donna contesa tra due dei quattro fratelli (Rocco e Simone), un mondo del pugilato che diventerà gloria per Rocco e feroce delusione per Simone, voglia di tornare nel paese del Sud, mista a quella di rimanere per integrarsi nella metropoli.

Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

# L’arrivo a Milano della famiglia Parondi

Credits: viaggionelmondo.net
scena film Rocco e i suoi fratelli

È interessante osservare quelli che sono i luoghi di una Milano in piena ricostruzione post-bellica ed in pieno sviluppo industriale. Il film si apre con l’arrivo in Stazione Centrale della famiglia, su un Bari-Milano con vagoni di terza classe: mamma e quattro figli (Rocco, Simone, Ciro e Luca), si recano in autobus a casa del quinto figlio, Vincenzo, già presente nella Metropoli e in procinto di fidanzarsi ufficialmente. Il viaggio sul bus coinvolge anche lo spettatore, che si immerge nelle vetrine luccicanti di Milano e, come i Parondi, ammira incredulo tutta questa bellezza sfolgorante.

Mamma e figli irrompono nella casa dei futuri suoceri di Vincenzo, mentre si svolgono i festeggiamenti per il fidanzamento ufficiale tra lo stesso (interpretato da Spiros Focas) e la fidanzata Ginetta, interpretata da Claudia Cardinale. Marca subito male: i genitori della ragazza mettono in chiaro che non sono disposti ad ospitare i Parondi appena giunti al Nord. Ciò provoca una forte reazione di Rosaria (Katina Paxinou), che ordina ai quattro figli al seguito di uscire subito da quella casa, nell’imbarazzo di Vincenzo e nella disperazione di Ginetta.

# Il continuo della trama

Credits: davinotti.com
Location prima casa famiglia Parondi

La scena successiva vede quest’ultimo recarsi in un cantiere per chiedere consiglio e conforto ad un suo amico custode: qui siamo in via Gavirate, dove adesso ci sono dei palazzi. Intanto la famiglia Parondi va ad abitare provvisoriamente in uno scantinato di un palazzo di via Dalmazio Birago n. 2, a Lambrate. Dopo la lite descritta, tra le due famiglie, Vincenzo e Ginetta si vedono di nascosto davanti alla Standa, in via Rossini angolo via Giordano Bruno. Intanto Vincenzo incontra gli altri fratelli e, con Rocco e Simone, va ad allenarsi in una palestra di pugilato: qui ci troviamo nell’attuale sede dell’Arci Bellezza di via Bellezza n. 16A. La società è quella della Unione Sportiva Lombarda.

Simone Parondi (interpretato da Renato Salvatori) si appassiona a questo sport e tiene il suo primo incontro: nel frattempo è passato ad una società pugilistica milanese e sfida un boxeur di un sodalizio di Potenza, un derby che porta il pubblico (quasi tutto meridionale) a tifare l’atleta potentino, insultando Simone, considerato un “venduto” al nord. La vittoria di Simone genera la rabbia di buona parte degli spettatori, con tanto di scazzottate fuori dalla palestra dove si è tenuta la sfida, e qui è riconoscibile il Velodromo Vigorelli di via Arona. Intanto Rocco (Alain Delon), timido e un po’ impacciato, lavora in una lavanderia, che si trova in viale Sabotino n. 20.

# Una delle scene più forti del cinema italiano: amore violento e rabbia in Piazzale Lugano

Credits: cinefilaritrovata.it
Censura Rocco e i suoi fratelli

Simone si è fidanzato con Nadia (Annie Girardot) una ragazza con un risvolto di vita misterioso, una prostituta, con la quale il ragazzo inizia a sognare una vita di felicità e di lusso. L’amore del giovane verso la compagna diventa un’ossessione morbosa, che lo porta a rubare una spilla alla datrice di lavoro di Rocco, per regalarla alla stessa Nadia. Quest’ultima in realtà considera Simone un “cliente” come tanti e, attraverso Rocco, vuole ridare il gioiello a Simone. Che prenderà l’addio della ragazza con un profondo sconforto, al punto da compromettere una promettente carriera da pugile.

Dopo qualche tempo, casualmente, Nadia e Rocco si ritrovano e si fidanzano, ma segretamente: Simone lo viene a sapere e, avendo capito dove il fratello e la fidanzata si appartavano, decide di ingaggiare i suoi amici per farla pagare a tutti e due. Qui avviene una scena cruda, che porterà censura e critiche al film: Rocco è tenuto fermo dagli amici di Simone e quest’ultimo violenta Nadia, togliendole gli slip e lanciandoli in faccia a Rocco, disperato. È una delle scene più forti e drammatiche del cinema italiano, soprattutto perché è una delle più nitide fotografie della violenza e della rabbia di quei tempi. Questa scena si svolge, di notte, in Piazzale Lugano, verso il cavalcavia Adriano Bacula. Poi Simone e Rocco si rincorrono picchiandosi, fino alla scena in cui quest’ultimo stramazza al suolo esausto: qui siamo all’angolo tra via Ercolano e via dei Pioppi, nella zona della Ghisolfa.

# Una luce in fondo al tunnel per la famiglia Parondi, la metafora con l’Italia del boom economico

Credits: viaggionelmondo.net
scena film Rocco e i suoi fratelli

Altra scena significativa è quella che ha come ambientazione la terrazza del Duomo: Rocco, vedendosi con Nadia, invece di dimostrare rabbia e risentimento verso Simone per lo stupro e le botte, chiede alla ragazza di rimettersi con il fratello, perché, dice Rocco, solo così Simone uscirebbe dalla disperazione. Ovviamente Nadia, che chiede l’amore di Rocco, fugge via avvilita. Il film propone, con scene crude e drammatiche messe insieme dalla maestria di Visconti, il momento in cui Simone, indebitato e disperato, si prostituisce con un manager del mondo pugilistico; inoltre c’è l’uccisione, con fendenti di coltello, di Nadia da parte dello Simone e la disperata fuga del ragazzo, poi arrestato.

Intanto Rocco, che aveva iniziato l’attività pugilistica, miete successi: una sfida avviene in un riconoscibile Teatro Principe di via Bligny 52. Il finale vede Luca (il fratello più piccolo dei Parondi) recarsi fuori dall’Alfa Romeo, dove lavora Ciro: dopo tanta disperazione e tanta sofferenza, le ultime scene sembrano regalare un tocco di speranza al futuro della famiglia lucana. E, Luchino Visconti, con questo raggio di sole di ottimismo, ha voluto dare un segnale ad un’Italia che affrontava il boom economico con timida fiducia e tanta paura.

FABIO BUFFA

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Il LAGO GASSATO: immergersi tra le bolle d’acqua

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Credits: huffingtonpost.it

L’acqua del mare e l’acqua del lago sono diverse: una salata, l’altra dolce, una permette di galleggiare, l’altra ti porta giù. Ma nelle vicinanze di Roma esiste un lago le cui acque sono particolarissime, infatti è pieno di bolle.

Il LAGO GASSATO: immergersi tra le bolle d’acqua

# San Giorgio a Liri

In provincia di Frosinone si trova il piccolo paese di San Giorgio a Liri, chiamato così per la sua vicinanza al fiume. Al centro del paese antico si trova un luogo idilliaco, con un laghetto circondato da salici. Oltre alla bellezza naturale San Giorgio vanta origini antiche: fu infatti costruito nel X secolo e per un lungo periodo di tempo la sua fortuna è stata legata all’abbazia di Montecassino, con la quale condivide anche la rovinosa discesa. La zona fa parte della Conca di Cassino, caratterizzata da numerose sorgenti d’acqua, che subiscono gli effetti dovuti alle attività pre-vulcaniche del terreno.

Credits: dbdenise_, IG

Leggi anche Il “GRANDE SPECCHIO” è “il lago più bello del mondo”

# Il lago gassato

Al centro del paese antico il laghetto circondato dal verde è soggetto al particolarissimo fenomeno delle acque gassose. Dal fondo del lago, che ha una profondità di 3 metri, salgono in superficie numerose bollicine, che a contatto con la luce del sole rivelano giochi di colore unici. Nonostante il fenomeno renda molto friabile il suolo che si sposta a contatto con un corpo solido, l’acqua diventa limpida molto velocemente grazie al lavoro delle bolle. La combinazione tra la bellezza del luogo naturale in superficie, delle piante acquatiche e dell’acqua limpida resa frizzante dai movimenti pre-vulcanici del sottosulo, rende il lago un posto magico e unico al mondo.

Credits: daniele_colasanti_, IG

Leggi anche I FANTASMI di VEZIO: sul lago di Como gli spettri sono visibili a tutti 

# La natura e l’uomo

Il luogo non è particolarmente turistico, ma consapevoli della bellezza naturale del paesaggio e dell’importanza storica del piccolo paese medievale, gli abitanti e l’amministrazione comunale si impegnano nella tutela di quest’ambiente e accolgono i curiosi che vi si recano, con gentilezza. San Giorgio a Liri è un perla a 130 km da Roma, in cui acqua e piante agiscono indisturbati sul terreno, rispettate dagli abitanti, che utilizzano il necessario per le proprie colture, curando la natura selvaggia, permettendole di crescere.

Credits: daniele_colasanti_, IG

 

Continua la lettura con 10 stupendi PROGETTI di ARCHITETTURA sull’ACQUA 

SARAH IORI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei Tasso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Le 30 CONTRADE di MILANO: da riportare alla luce per rendere il centro davvero STORICO

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Non solo Siena. Anche Milano aveva le sue contrade: la Milano del Rinascimento era divisa in 30 contrade e 6 Porte o sestieri. Si tratta di aree che delimitano il centro di Milano. E se le si riportasse alla luce per valorizzare ancora di più la zona centrale di Milano rendendola ancora di più un’attrazione storica? 

Le 30 CONTRADE di MILANO: da riportare alla luce per rendere il centro davvero STORICO

Le 30 contrade di Milano
Le 30 contrade di Milano

# La competizione tra le contrade

La Milano del Rinascimento era divisa in contrade. Inizialmente erano 11 a cui vennero aggiunte altre 19 per un totale di 30 contrade. Le contrade erano una forma di organizzazione sociale molto importante a Milano durante il Rinascimento, e ciascuna di esse aveva una propria chiesa, una propria festa patronale e un proprio stemma. Le rivalità tra le contrade erano spesso molto accese e si manifestavano in competizioni sportive, giochi di abilità e sfide culinarie.

# Le 30 contrade di allora nella Milano di oggi

Ph. http://milanoneisecoli.blogspot.com/

Le trenta contrade di Milano erano queste con l’indicazione delle zone a cui corrispondevano:

  1. Nobile Contrada del Carrobbio: area attorno a Piazza Sant’Eustorgio e della Basilica di Sant’Eustorgio
  2. Nobile Contrada del Leon d’Oro: area di Via Dante e di Piazza dei Mercanti.
  3. Nobile Contrada del Cordusio: Piazza Cordusio e vie circostanti.
  4. Nobile Contrada della Cicogna: area del Castello Sforzesco e dintorni.
  5. Nobile Contrada di Sant’Ambrogio: area della Basilica di Sant’Ambrogio e dei suoi dintorni.
  6. Nobile Contrada della Rosa: Corso Magenta e Piazza Virgilio.
  7. Nobile Contrada delle Farine: area di Piazzetta San Fedele e via dei Bossi.
  8. Nobile Contrada dei Bossi: area di Via Brera fino a piazza della Scala. 
  9. Contrada del Bue: Piazza Sant’Alessandro e Via Lanzone.
  10. Contrada della Torre de’ Moriggi: area di Via Manzoni e di Piazza della Scala.
  11. Contrada del Pozzo: Via Torino fino a Piazza Cordusio.
  12. Contrada della Cagnola
  13. Contrada del Pallone: Via Mazzini e Piazza della Repubblica.
  14. Contrada della Spiga: Via della Spiga e Via Montenapoleone.
  15. Contrada della Vetra: area di Via Torino e della zona tra le colonne di San Lorenzo e il Duomo.
  16. Contrada della Fontana: area di Via dei Mercanti e del Palazzo della Ragione.
  17. Contrada del Lauro: area di Corso di Porta Romana e della Chiesa di San Sebastiano.
  18. Contrada della Stella
  19. Contrada della Ghisolfa: area di Porta Garibaldi e dei suoi dintorni.
  20. Contrada del Campo: Piazza San Babila e Corso Vittorio Emanuele II.
  21. Contrada del Broletto: Piazza Mercanti lato Via Orefici.
  22. Contrada del Barone Rampante: Via San Tomaso e Via Santo Spirito.
  23. Contrada della Pusterla: Via della Pusterla e Piazza XXIV Maggio.
  24. Contrada del Portello: Piazzale Giovanni dalle Bande Nere e Via Marghera.
  25. Contrada del Coniglio: Piazza Duomo fino a via Torino.
  26. Contrada del Falcone: Via del Falcone e di Via della Commenda.
  27. Contrada della Torretta: Piazza San Nazaro in Brolo e Via della Torretta.
  28. Contrada del Granchio: Via San Giovanni sul Muro e Via Brera.
  29. Contrada del Gabbia: dintorni via della Spiga e via Montenapoleone
  30. Contrada della Guastalla: Piazza della Guastalla e Corso di Porta Romana.

# Le contrade più importanti a livello storico, economico e sociale

Le sei contrade caratterizzate dal titolo “nobile, ovvero le più importanti contrade di Milano, da un punto di vista storico, economico e sociale erano: la Nobile Contrada del Cordusio, la Nobile Contrada della Cicogna, la Nobile Contrada di Sant’Ambrogio, la Nobile Contrada della Rosa, la Nobile Contrada delle Farine, la Nobile Contrada dei Bossi. Confinavano con la Contrada dei Rostri, formando una fascia circolare intorno ai suoi confini, e questo consentiva loro di essere le uniche a fregiarsi del titolo “nobile” vista anche la loro posizione centrale rispetto all’abitato di Milano. Ci poteva essere solo una contrada nobile nei sestieri e per questo ce n’erano solo 6.

La Contrada dei Rostri invece che era al centro di Milano, circondata dalle Contrade Nobili, era chiamata la Capitana di Milano per il fatto che all’interno dei suoi confini c’era il municipio della città, il Palazzo della Ragione, al cui interno era custodito il gonfalone municipale di Milano, senza contare il Carroccio: un simbolo molto importante per la Milano medievale.

# La scomparsa e l’oblio nel ‘700

Esaurita la loro funzione militare e sociale, per le contrade di Milano iniziò un progressivo fenomeno di oblio che portò alla loro scomparsa ufficialmente dalle mappe di Milano nel 1889 in occasione dell’approvazione del primo piano regolatore della città di Milano, il Piano Beruto. Dal Settecento il termine “contrada” iniziò a indicare, anche nella toponomastica ufficiale, le strade invece dei rioni. Infini dal XIX secolo, le strade iniziarono a essere a prendere il titolo di vie: via Monte Napoleone è un esempio di questo cambiamento, infatti fino al Settecento era conosciuta come contrada di Sant’Andrea.

# Le vecchie contrade per una nuova Milano

Siena – Ph. Zotx

Le contrade rinascimentali servivano a dare identità alle singole aree di Milano. La Milano di allora corrisponde in larga parte con il centro della città che ha mantenuto una coerenza con la pianta di allora. Un centro che però oggi appare uniforme, almeno nell’identificazione urbanistica. Perché non riportare alla luce le contrade con i loro simboli, bandiere e le loro identità, in modo da rendere più spettacolare la visita del centro di Milano, un po’ come accade a Siena? Basterebbe riaprire il cassetto della storia di Milano e rifare un maquillage delle singole parti con i colori e i simboli di un tempo. Un costo irrisorio che produrrebbe un valore inestimabile per Milano. 

Continua la lettura: Municipi di Milano: una delle riforme più attese

ANDREA ZOPPOLATO

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🔴 Dagli USA: “Milano è la nuova NEW YORK?”

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Popolazione simile, mentalità affine, la stessa energia: Milano è la nuova Manhattan? Questa la tesi pubblicata da Newest, rivista di business e di relazioni internazionali. 

Dagli USA: “Milano è la nuova NEW YORK?”

Traduzione di Is Milan the new New York? Possibly, in scale and enhanced su NeWest, 9 marzo 2023

Ph. wiggijo

# Quando gli inglesi la strapparono dagli olandesi

Nel 1600 i coloni olandesi fondarono New Amsterdam, l’attuale New York. Le colline un tempo conosciute come New Netherland – la colonia olandese del 17° secolo di breve durata nel Nord America – entrano a far parte degli stati americani di New York, New Jersey, Delaware e Connecticut. Nel 1664 gli inglesi arrivarono in nave a New Amsterdam, chiesero a New Netherland di arrendersi e, senza sparare un colpo, l’Inghilterra ribattezzò la terra nel nome del Duca di York.

I newyorkesi hanno ereditato quello spirito aggressivo e orientato al commercio che ha guidato i primi coloni. Andiamo avanti veloce di alcuni secoli e, nonostante gli alti e bassi economici, l’isola di Manhattan, 59 chilometri quadrati, è considerata una delle capitali del mondo. È il più densamente popolato e geograficamente più piccolo dei cinque distretti di New York City. Con una popolazione di 1,6 milioni di abitanti, con una forza lavoro – pre-Covid— diurna di oltre 3 milioni, nel 2021 il PIL dell’area metropolitana di New York ammontava a 1,59 trilioni di dollari. Manhattan è il luogo in cui hanno sede i colossi della finanza, della sanità e delle scienze della vita, dell’alta tecnologia e della biotecnologia, dei media, del settore immobiliare e delle assicurazioni.

# Sempre stata più attenta alle tendenze del Nord Europa che del Sud Italia

Credits: milanopocket.it
statua libertà milano

Milano ha ospitato l’Expo 2015, l’esposizione mondiale, il cui tema era “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, che racchiude tecnologia, innovazione, cultura, tradizioni e creatività e il loro rapporto con il cibo e la dieta. In genere, questi eventi non generano una crescita economica sostenuta. Milano, al contrario, è riuscita a farne un moltiplicatore del PIL di lungo periodo. Secondo l’Università Bocconi, ha generato benefici economici per l’Italia di 32 miliardi di dollari e per Milano di 17 miliardi di dollari. Il costo dell’Expo è stato di 2,5 miliardi di dollari.

Milano fu fondata nel 590 a.C. dai Celti e poi dominata dai Romani che la chiamarono Mediolanum, località “in mezzo alla pianura”. Durante l’età imperiale romana, Milano crebbe d’importanza e continuò ad essere una stella della pianura padana forgiando un tratto speciale, “meneghino”, incentrato sul lavoro, l’onestà, la sincerità e un forte senso della giustizia. Milano è sempre stata più attenta alle tendenze del Nord Europa che al Sud della Penisola. Sebbene cattolici osservanti, i milanesi abbracciarono l’etica protestante del fare impresa diventando il modello della regione Lombardia.

# La quarta città più ricca d’Europa

il dito di cattelan
Un dettaglio del dito

Avanti veloce e, nonostante gli alti e bassi economici, Milano oggi è fiorente. Con 1,4 milioni di abitanti e 367 miliardi di dollari di PIL, Milano è la quarta città più ricca d’Europa, dopo Londra, Parigi e Madrid e davanti a Monaco, Berlino e Amsterdam. Ogni giorno circa mezzo milione di lavoratori si recano a Milano. Milano ospita la borsa valori italiana, la maggior parte delle filiali multinazionali ha sede a Milano. Le piccole e medie imprese fanno della Lombardia la regione italiana più ricca con un PIL di 390 miliardi di dollari, seconda solo all’Île-de-France, la regione parigina. Nel 2020, con 122 rappresentanze diplomatiche consolari, Milano ha superato New York tra le città non capitali di Stato. Milano attrae la maggior parte degli investimenti diretti esteri sbarcati in Italia, 18 miliardi di dollari nel 2019.

# Il boom immobiliare

World Trade Center – Ph. Shire777

Milano è riuscita a rilanciare tutti i settori dell’economia. Cosa rara per una grande città, ha costruito nuovi quartieri, grattacieli, riaperto alcuni canali storici e sperimentato architetture sostenibili come le torri residenziali del Bosco Verticale. Ciò che molti ritenevano impossibile, è diventata meta di turisti. I tassisti, indicatore attendibile della salute economica, sono occupati tanto nei fine settimana quanto nei giorni feriali, al contrario di un’epoca in cui i milanesi fuggivano dalla città rendendola spettrale.

Il settore immobiliare, di conseguenza, è in piena espansione. Nel 2022 gli investimenti immobiliari istituzionali a Milano hanno raggiunto il livello record di 5,2 miliardi di dollari. Un metro quadrato (10,7 piedi quadrati) nel quartiere residenziale più alto del Quadrilatero della Moda, il distretto della moda, viene venduto per $20.000.

Oggi Milano è una città “go-to” per i giovani. Ospita 200.000 studenti che frequentano 8 università di cui 6 private, offrendo corsi praticamente in ogni campo del sapere. Alcuni sono di classe mondiale. L’MBA della Bocconi Business School (SDA), ad esempio, è il numero 6 al mondo secondo la recente classifica mondiale degli MBA del Financial Times. Le università pubbliche sono gratuite e l’università privata più costosa addebita $11.000 per anno accademico. Nella sanità, Milano e tutta la Lombardia non sono seconde a nessuno.

# La metropoli che si gira a piedi

Ph. TheDigitalArtist

La frenetica e livida vita milanese si svolge in un chilometro quadrato, tutto è raggiungibile a piedi e i mezzi pubblici funzionano bene. Se il ritardo non è mai scusabile, a Milano è anche ingiustificabile. Nel 2022 il Consiglio Comunale di Milano ha approvato il Piano Aria e Clima, un piano d’azione per diventare completamente carbon neutral e città ciclopedonale entro il 2050. Ristoranti, moda, musei, concerti alla Scala e shopping sono, naturalmente, tra i migliori. Logisticamente, Milano è servita da due aeroporti internazionali, Linate si trova a 4 miglia dal centro di Piazza Duomo. È servito da due compagnie di treni ad alta velocità concorrenti che viaggiano a 300Km/h (187MPH) e sono sempre puntuali. A ovest, Torino è a un’ora di distanza, così come Bologna a sud. Inoltre, con il treno veloce, Firenze e Roma distano rispettivamente 1,5 e 3 ore. Insolitamente, Milano ospiterà le Olimpiadi invernali del 2026 insieme a Cortina D’Ampezzo, il gioiello della corona delle Alpi italiane. La cerimonia inaugurale e il torneo di hockey si svolgeranno a Milano.

# La prova de fuoco: attrarre i migliori giovani 

Una prova del fuoco per le città è se un giovane talento qualificato può intraprendere o meno la carriera professionale di scelta nella sua città natale. Succede a New York così come a Milano. Milano è la nuova New York? Pensiamoci.

Traduzione di Is Milan the new New York? Possibly, in scale and enhanced su NeWest, 9 marzo 2023

Continua la lettura con: Lucarelli contro Milano: i motivi che le hanno fatto perdere l’amore

MILANO CITTA’ STATO

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Alta velocità: COMO TAPPO tra MILANO e il cuore d’EUROPA

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Ph. whitedaemon

Gli ingenti investimenti e i lavori per costruire le gallerie di base sotto le Alpi rischiano di essere inutili se non si interviene nel nodo di Como. Arrivati in Italia i treni che arrivano dalla Svizzera procedono a passo di lumaca.

Alta velocità: COMO TAPPO tra MILANO e il cuore d’EUROPA

# Da Milano a Zurigo in tre ore: ma potrebbero essere meno

Credits alptransit.ch – AlpTransit

Tutti gli sforzi per collegare con l’alta velocità Milano con l’Europa, passando per la Svizzera, rischiano di essere vanificati. Nonostante infatti gli ingenti investimenti e i lavori per costruire l’AlpTransit, all’altezza di Como si crea “un tappo” che rallenta in modo sensibile il transito dei treni verso Milano.

In breve l’Alptransit è una ferrovia transalpina, in fase di rapido avanzamento sul territorio svizzero, e che ha visto la costruzione di tre nuove gallerie tra il 2007 e il 2020: la galleria del Lötschberg, quella del San Gottardo che con i suoi 57 chilometri è il tunnel ferroviario più lungo del mondo e la galleria di base del Ceneri. Già con l’apertura dalla galleria del San Gottardo si sono ridotti i tempi di viaggio tra Milano-Zurigo, da 5 ore si è passati sole 3 ore attuali, ma la situazione migliorerebbe ancora se la infrastrutture lato italiano fossero adeguate.

Leggi anche: MILANO-LUGANO in 30 minuti

# Nella tratta Lugano-Como-Milano i treni inchiodano: passano da 200 a nemmeno 50 chilometri orari 

Credits miss__trainspotter__2002 IG – Treno svizzero Stazione Centrale

A spiegare nei dettagli la situazione ci ha pensato Remigio Ratti, professore dell’Università di Friburgo, durante il convegno “Il progetto AlpTransit” tenutosi l’8 marzo 2023 a Villa Olmo come riportato da Comozero:Si è fatto il cuore di Alp Transit ma mancano le arterie. La Svizzera ha realizzato tre gallerie di base capaci di rendere le Alpi una ferrovia di pianura ma resta il loro completamento da frontiera a frontiera, pena un suo antistorico aggiramento via Brennero o Frejus. L’Italia sta facendo un vero balzo in avanti grazie al Pnrr con il riassetto dei porti liguri e gli investimenti sulla Genova-Milano ma il corridoio Reno-Mare sembra tuttavia interrompersi nella capitale lombarda. Sulla Milano-Como-Chiasso si rischia di rimanere agli investimenti tecnologici per l’esercizio ormai completati, ma non in grado di garantire dopo il 2030 capacità e servizi di qualità all’altezza delle nuove sfide. Come si può pensare di continuare a percorrere la tratta Lugano-Como-Milano alla velocità di nemmeno 50 chilometri orari dopo i 200 e oltre della gallerie di base?”.  

# La galleria di Monte Olimpino non è adatta per i treni ad alta velocità

Credits jaroslavrudis IG – Stazione Como

A questo si aggiunge il fatto, come segnalato da Riccardo De Gottardi già direttore della Divisione sviluppo territoriale e mobilità del Dipartimento del Territorio del Canton Ticino, dell’impossibilità della galleria Monte Olimpino a far transitare i treni previsti: “Oltre ciò, giusto per fare un ulteriore esempio, la galleria Monte Olimpino non è adatta e attrezzata a far passare i treni che arriveranno”.

Fonte: comozero.it

Continua la lettura: MILANO-BERLINO col FRECCIAROSSA? Ecco da quando

FABIO MARCOMIN

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Il PANIFICIO più PICCOLO d’EUROPA è a Milano

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Andrea Cherchi ci porta alla scoperta di un locale da record a Milano. Ecco dove si trova e quanto misura.

Il PANIFICIO più PICCOLO d’EUROPA è a Milano

# TraMa, il micro panificio artigianale più piccolo d’Europa che produce fino a 50 kg di pane ogni giorno

Credits Andrea Cherchi – Panificio più piccolo d’Europa

Dal novembre 2022 Matteo Trapasso gestisce TraMa, al civico 30 di via Stoppani, che può fregiarsi il titolo di “micro panificio artigianale più piccolo d’Europa”. Il locale è interamente a vista, sia per le ridotte dimensioni sia per far vedere ai clienti i passaggi e le lavorazioni che portano al prodotto finito. Ogni giorno Matteo riesce a sfornare da solo fino a 50 kg di pane, oltre a una decina di torte, sia dolci che salate, e per la pausa pranzo propone panini con prosciutto o speck.

# Materie prime selezionate e tutto sotto controllo con lo smartphone

Credits Andrea Cherchi – Il più piccolo panificio

Per riuscire nell’impresa di unire qualità a quantità Matteo ha scelto di usare di materie prime di alto livello come le farine del Mulino Marino, bianche, integrali, al farro, al grano saraceno, e i grani antichi del mulino Farine di Sicilia e tenere tutto sotto controllo grazie alla tecnologia. I macchinari sono infatti collegati ad internet e un software invia i parametri della panificazione direttamente al suo smartphone in modo che possa verificare che la panificazione procede come previsto.

# Più piccolo di un grande forno 

Credits Andrea Cherchi – Panificio più piccolo d’Europa

Ma quanto misura questo panificio da record? La dimensioni che lo hanno fatto entrare nel Guinnes dei primati come il più piccolo d’Europa sono di 8,87 mq. Lo spazio destinato alla vendita è tra i 2 e i 3 mq, il resto è riservato al laboratorio. Esistono dei forni, come riferito dal proprietario, che sono addirittura più grandi di tutto il suo panificio.

 

Indirizzo: via Stoppani, 30

Foto: Andrea Cherchi

Continua la lettura: La “CASA BARA”, l’APPARTAMENTO in AFFITTO più PICCOLO del MONDO

FABIO MARCOMIN

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