La fuga delle multinazionali dall’hinterland a Milano

Coca Cola è solo l'ultimo caso in ordine tempo. Si invertirà la rotta anche per i residenti che vivono fuori città?

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edificigaribaldiexecutive.com - Edge

I milanesi si spostano in periferia e nell’hinterland, o hanno espresso il desiderio di farlo. Ma c’è chi si muove nella direzione opposta: le multinazionali. La scelta di Coca-Cola, che ha trasferito la propria sede nel rinnovato complesso prima sede de Il Sole24ore, è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. 

La fuga delle multinazionali dall’hinterland a Milano

# Aumentano i residenti, ma molti milanesi lasciano la città 

Credits Andrea Cherchi – Duomo dall’alto

I residenti a Milano hanno sfondato il muro di 1,4 milioni, in crescita di circa 200mila unità rispetto a circa 15 anni fa. Analizzando però i dati statistici pubblicati sul portale “Open Data” del Comune si può vedere come negli ultimi cinque anni hanno lasciato la città 204mila persone a fronte di circa 240mila arrivi. Tra i motivi principali del trasferimento fuori Milano ci sono l’alto costo della vita, case poco spaziose e verde insufficiente. Una parte si traferisce in altre regioni o all’estero. I nuovi milanesi sono per il 25% stranieri, il resto proveniente da altre parti d’Italia e in minima parte dall’hinterland.

Se quindi sempre più milanesi si spostano in periferia e nell’hinterland, o hanno espresso il desiderio di farlo come raccontato in questo articolo, negli ultimi anni le multinazionali stanno scegliendo di fare il percorso inverso.

Leggi anche: La FUGA dal CENTRO: 3 milanesi su 4 preferiscono PERIFERIA o HINTERLAND

# Le multinazionali scelgono il percorso inverso: da Microsoft a Coca-Cola

Microsoft House
Microsoft House

Una delle prime multinazionali a trasferirsi dall’hinterland a Milano è stata Microsoft Italia nel 2017, quando ha lasciato la sua sede italiana di Segrate prendendo gli spazi di una delle piramidi progettate studio svizzero Herzog & De Meuron in Porta Volta. 

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edificigaribaldiexecutive.com – Edge

Nel 2022 è stato il turno di Novartis che ha trasferito il suo HQ da Origgio, in provincia di Varese, in Porta Nuova. Si è insediato nel nuovo complesso immobiliare dal nome “Edge” che ha riqualificato quello precedente sede dell’hotel Executive e anche del Calciomercato.

Nel 2023 la multinazionale Whirlpool ha inaugurato i nuovi uffici della regione Europa, Medio Oriente e Africa nel quartiere Certosa di Milano, spostandosi da Pero, al netto delle successive vicende societarie. Una struttura a due piani di oltre 7mila metri quadri progettata dallo studio Realstep e Jamestown.

mark-up.it – Sede Coca Cola

Nei giorni scorsi Coca Cola ha lasciato lo storico edificio arancio di Sesto San Giovanni per approdare nel rinnovato complesso progettato e riqualificato dal Renzo Piano Building Workshop, prima sede de Il Sole24ore, in Viale Monterosa 91 in zona Lotto.

# Nel 2027 Campari torna a Milano, dove è nata, con il suo Quartier Generale

Credits Bnp – Futura sede Campari

Nel mese di marzo 2024 è arrivato inoltre l’annuncio da parte di Campari che nel 2027 sposterà la sua sede dall’attuale sede di Sesto San Giovanni a un edificio di circa 10mila metri quadrati e 9 piani fuori terra in Corso Europa 2 a Milano. Il palazzo, acquistato per una cifra di circa 110 milioni di euro da Bnp Paribas Reim, verrà riqualificato profondamente. Per Campari si tratta di un ritorno in città, l’avventura iniziò infatti ufficialmente nel 1867 nello storico locale in Galleria Emanuele II affacciato su Piazza del Duomo.

# La Grande Milano è solo un bluff?

MIND

Gli interventi di MIND e della futura MilanoSesto, sui terreni un tempo occupati dalle ex acciaierie Falck, sembrerebbero far propendere per un allargamento di Milano verso l’area metropolitana e quindi verso un concetto di Grande Milano. A ben vedere però si tratta per entrambi i casi di aree di prima cintura e anzi confinanti con Milano, se non condivise con il territorio comunale, e quindi da considerare come parti integranti della città. Il trasferimento delle aziende dall’hinterland a Milano pare quindi solo un ulteriore conferma della scarsa considerazione alla città allargata oltre il suo perimetro amministrativo. Se queste dinamiche dovessero rinsaldarsi anche in futuro, si assisterà ad un’inversione di rotta anche da parte dei residenti che vivono fuori città?

Continua la lettura con: La FUGA a BEREGUARDO: il piccolo paese che sfida MILANO

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. beh, Milano delle cittá confinanti, come scritto, se ne frega. sono piú dieci anno che ci sono lavori alla M1 a Sesto e i ritardi sono tutti di ATM e milano.
    ovvio che pou le aziende si spostino in centro, dove raggiungere sia piú facile.

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