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La LOCALITÀ di MARE più CARA d’Italia (tra le più vicine a Milano)

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Credits mannyclemy IG - Spiaggia di Alassio

Una ricerca di Altroconsumo, realizzata con l’obiettivo di conoscere la spesa media per una settimana di ombrellone e lettino nelle spiagge del nostro Paese, ha svelato quali sono le località più care d’Italia per l’estate. Ecco quale troviamo in prima posizione.

La LOCALITÀ di MARE più CARA d’Italia (tra le più vicine a Milano)

# La più cara è in Liguria: 323 euro alla settimana

Credits grafalassio IG – Alassio

Una ricerca condotta da Altroconsumo su 227 stabilimenti balneari distribuiti in 10 località italiane, per il periodo che va dal 31 luglio al 6 agosto del 2022, ha confermato la crescita dei prezzi rispetto all’estate del 2021 per un valore del 10%. L’obiettivo dello studio era conoscere la spesa media per una settimana di ombrellone e lettino nelle spiagge del nostro Paese. Dall’analisi è emersa Alassio come località balneare più costosa, dove prenotare l’ombrellone in spiaggia tra le prime quattro file costa in media 323 euro

# Seguono Gallipoli e Alghero

Credits paolamartalo IG – Gallipoli

A seguire in questa top ten troviamo al secondo posto Gallipoli, dove il prezzo medio per una settimana in spiaggia è di 282 euro, e al terzo Alghero con 192 euro. Fuori dal podio scendendo fino alla decima posizione ci sono: Viareggio con 184 euro, Taormina e i Giardini Naxos con 180 euro, Palinuro con 169, Anzio con 159, Lignano Sabbiadoro e Rimini con 142 e al decimo posto Senigallia che si ferma a 129 euro.

# Le attrazioni di Alassio

Credits mannyclemy IG – Spiaggia di Alassio

Alassio è una delle perle della Riviera di Pontente, a pochi km dal confine con la Francia, la prima località della Riviera dei Fiori. Stretta tra una spiaggia di sabbia e rilievi verdeggianti, è conosciuta per la sua spiaggia di circa 4 km, tanti locali per giovani e un concorso di bellezza durato cinquant’anni: miss Muretto. 

Credits mannyclemy IG – Muretto di Alassio

L’attrazione più famosa è senza dubbio il coloratissimo Muretto, nato nel 1953 da un’idea del proprietario dello storico Caffè Roma, Mario Berrino, che decise di decorare una bassa parete che delimitava il giardino pubblico vicino alla sua caffetteria con piastrelle decorate con la firma di personaggi famosi. Tra le prime firme ci fu quella di Ernest Hemingway, a cui ne seguirono più di mille nel corso degli anni. Nel 1978, per certificare l’importanza del Muretto, fu collocata la “statua degli innamorati” ad opera dello sculture Eros Pellini. Questa scultura in bronzo è ormai l’attrazione più fotografata di Alassio e viene considerata un simbolo della cittadina

 

Fonte: InItalia.virgilio

Continua la lettura con: Il RISTORANTE più COSTOSO del MONDO: dove si trova e quanto costa

FABIO MARCOMIN

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🔴 ADDIO allo STORICO PLATANO di Giannasi (foto di Andrea Cherchi)

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Credits Andrea Cherchi - Giannasi osserva taglio platano

Sono stati vani i tentativi per provare a salvarlo o comunque a prolungargli l’esistenza: il 5 aprile 2023 lo storico di platano che faceva ombra al chiosco di Giannasi è stato abbattuto. Le immagini di Andrea Cherchi.

ADDIO allo STORICO PLATANO di Giannasi (foto di Andrea Cherchi)

# La lettera di addio di Dorando Giannasi

Credits Sara Gambini Fb – Lettera d’addio

Il 7 marzo Dorando Giannasi proprietario dell’omonima polleria/rosticceria di piazza Buozzi in zona Porta Romana salutava con un lettera d’addio il platano destinato all’abbattimento: «Ti ho visto per la prima volta nell’autunno del 1966, eri già una splendida pianta probabilmente di mezza età, con una circonferenza di 3,40 metri alla base. Io ero un ragazzetto di 21 anni, insicuro, bruttino e magro come un chiodo. Da subito mi sei piaciuto, tanto da metterti in primo piano nell’immagine del mio chiosco. Ti ho visto cambiare livrea ad ogni stagione, dunque, centinaia di volte. Ho goduto dell’ombra che mi hai regalato. Ho amato credere che la tua posizione inclinata sopra al chiosco fosse a mo’ di protezione. Sei stato per decenni e decenni il mio splendido, discreto e composto dirimpettaio. Adesso la tua circonferenza ha raggiunto la dimensione di 5,60 metri e la mia età di 78 anni. Entrambi apparteniamo a mondi dove si nasce, si vive e si muore. Non saremo certo noi a cambiare questa regola. Mi mancherai…».

# La decisione del taglio dopo l’ultima perizia

Credits Andrea Cherchi – Dorando Giannasi

Per l’albero, inserito nell’elenco di quelli monumentali della Città metropolitana di Milano, sono state fatte ulteriore valutazioni dopo il rinvio dell’abbattimento previsto tra il 13 e il 14 aprile. Alle ultime due perizie, una effettuata nel 2022 e a un’altra nelle settimane precedenti alla data del taglio programmata, ne è seguita una ulteriore, la quarta, da parte di Palazzo Marino che ha constatato come anche la riduzione della chioma non sarebbe stata utile perché non solo avrebbe risolto il problema ma lo avrebbe aggravato. Il platano aveva infezioni in corso e un’ampia necrosi nella parte orientale del fusto, il tronco era svuotato e le prove di trazioni si sono rivelate insufficienti, uno stato che non permetteva né il suo mantenimento né alcun tipo di intervento conservativo.

# Le foto dell’abbattimento dello storico platano

Il fotografo Andrea Cherchi ha immortalato la sequenza dell’ultimo giorno di vita del maestoso platano simbolo del quartiere, con Dorando Giannasi triste osservatore dell’addio allo storico albero che lo ha accompagnato da quando è arrivato in giovane età a Milano. Per decenni ha fatto ombra al chiosco ed è stato per molti milanesi un “compagno” di attese nelle lunghe code per comprare uno dei mitici polli o una tra le tante sfiziosità gastronomiche di Giannasi.

Continua la lettura: Il FASCINO antico dei giardini della GUASTALLA, tra vasche barocche e alberi dei sigari

FABIO MARCOMIN

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Da MILANO a GENOVA in TRENO in meno di un’ora: ci vuole qualcosa in più

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Terzovalico.mit.gov - Terzo Valico

Un’infrastruttura attesa da tempo ma la data di fine lavori è stata ancora una volta posticipata. Per andare da Milano al mare in un’ora bisognerà attendere qualche anno in più. Ecco la situazione attuale.

Da MILANO a GENOVA in TRENO in meno di un’ora: ci vuole qualcosa in più

# Il punto sui cantieri del Terzo Valico e del nodo di Genova

Terzo valico

In occasione di una tavola rotonda a Palazzo San Giorgio sul “potenziamento in corso del trasporto ferroviario merci dei porti di Genova-Pra’-Savona-Vado Ligure”, come riportato da genova24.it, Luigi Ferraris amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato ha fatto il punto sui cantieri del Terzo Valico e del nodo di Genova.

Credits alcotec.spaIG – Galleria Terzo Valico

Per il primo i lavori sono state completati all’83%: sono stati conclus gli scavi delle quattro gallerie di accesso alla futura galleria di Valico (le “finestre”) e la galleria Campasso all’estremità sud del Terzo Valico. La riattivazione della linea del Campasso sono uno dei cantieri più importanti per il passaggio delle merci. Il 4 Dicembre 2022 è stato invece abbattuto il diaframma del binario dispari tra i cantieri di Polcevera e Cravasco della galleria di Valico consentendo il collegamento di circa 30 km di tunnel già scavati in entrambi i sensi di marcia sul versante Sud del progetto. Rimangono da realizzare poco più di 10 km della canna principale della galleria di valico che unirà la Liguria al Piemonte e il tratto di linea in galleria artificiale nel comune di Pozzolo Formigaro.

Credits stradeeautostrade.it – Cantiere nodo di Genova a Brignole

Per il secondo tutte le tre gallerie previste sono state scavate: la Nuova San Tomaso a binario singolo lunga 1.5 km, la Nuova Cristoforo Colombo lunga 1.4 km e la galleria Polcevera lunga 2.17 km. Come spiegato da Luigi Ferraris “sono in corso i lavori di realizzazione degli innesti con le interconnessioni del Terzo Valico, e a Genova Voltri è già stata realizzata la prima fase di potenziamento del fascio merci con la realizzazione di altri due nuovi binari per un totale di 6 binari e il raddoppio del binario di ingresso al terminal di Psa International”.

# I numeri e i benefici dell’infrastruttura

Terzo valico

Terzo Valico, Nodo ferroviario e scalo merci Campasso rientrano in un progetto unificato nel 2019 e del valore di quasi 7,4 miliardi di euro, con cui si intende dare un colpo di acceleratore alla nuova ferrovia tra Genova e la valle del Po. Prendendo in considerazione anche le ulteriori opere in sotterraneo, il progetto unico Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova prevede la costruzione di 90,7 km di tunnel. La Galleria di Valico con i suoi 27 km sarà la galleria ferroviaria più lunga in Italia.

Lungo la rete ferroviaria del Terzo Valico dei Giovi transiteranno merci e persone a 250 chilometri orari, favorendo i collegamenti tra le regioni del Nord Italia e dell’Europa, si inserisce nel corridoio Reno-Alpi, uno degli assi della rete strategica transeuropea di trasporto (TEN-T core network). grazie al nodo di Genova verranno inoltre separati i flussi di traffico tra treni regionali e treni a lunga percorrenza, con una conseguente potenzialità di incremento dell’offerta dei treni regionali e metropolitani.

# Conclusione lavori nel 2025, apertura nel 2026

Credits terzovalico – Tracciato Terzo Valico

I lavori per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi sono iniziati nell’aprile 2012 e, dopo uno lungo stop a cui è seguito il commissariamento, a inizio settembre del 2020 è stato completato il cantiere principale. La conclusione dei cantieri è stata posticipata al periodo dicembre 2024-giugno 2025. Il nodo di Genova dovrebbe essere operativo da fine 2024, il collegamento verso Milano a marzo 2026.

# Il collegamento rapido con Milano solo dal 2028

Credits: RFI – Quadruplicamento Milano Pavia

Il 2026 non sarà però l’anno in cui verrò ridotto il tempo di percorrenza in treno da Genova Principe a Milano Rogoredo da 1h e 39 minuti attuali a 53 minuti. All’appello manca ancora, infatti, il quadruplicamento della linea tra Tortona e Milano, che permetteranno di separare anche i diversi flussi di traffico di convogli regionali, a lunga percorrenza e merci aumentando fino al 43% i treni viaggiatori e al 49% quelli merci.

I tratti interessanti dagli interventi sono quello tra Tortona e Voghera, tra Voghera e Pavia e tra Pavia e Milano Rogoredo. A questo va aggiunto l’aggiornamento delle infrastrutture e delle tecnologie funzionali al presidio della circolazione ferroviaria. L’amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato ha spiegato come al momento sia in corso la gara d’appaltoper la prima fase del quadruplicamento tra Milano Rogoredo e Pavia, sulla tratta Milano-Pieve Emanuele” con l’obiettivo di concludere i lavori nel 2026 insieme a quelli di upgrading. Tra il 2027-2028 si prevede di concludere quelli del restante tracciato.

Leggi anche: Il MAXI TUNNEL che porterà MILANO al MARE in meno di un’ora: iniziato il conto alla rovescia

Fonte: genova24.it

Continua la lettura: MILANO- LONDRA in 5 ore e mezza in TRENO: diventerà realtà?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Ci si mette anche LINUS: «A Milano i GIOVANI non riescono a VIVERE»

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Ph. linus_dj IG

Fuoco amico contro l’amministrazione. Dopo Selvaggia Lucarelli (“Lucarelli contro Milano”) ora tocca a Linus che in un’intervista al Corriere della Sera rifila parole pesanti contro la Milano di oggi. Una Milano che non è più una città per giovani. 

Ci si mette anche LINUS: «A Milano i GIOVANI non riescono a VIVERE»

# Milano ha smarrito la sua identità

«Negli ultimi dieci anni è cambiato tutto: la città è diventata più internazionale ma cedendo una parte dell’identità meneghina». L’atto di accusa del celebre Dee Jay: dopo Expo è cominciato il declino di Milano. Un declino anomalo: da un lato avvantaggia i più ricchi e le multinazionali, dall’altra parte colpisce duramente le fasce più deboli, il commercio locale. E la classe media che «è la fascia che è stata molto svantaggiata da questi cambiamenti e rischia di essere espulsa dalla città; cosa che già accade. La ricchezza che è stata prodotta dagli investimenti massicci dal 2010 in poi è andata a beneficio di poche persone. Fortunatamente Milano si allerta ancora per chi ha bisogno. Sono cambiate le modalità ma la sostanza è sempre la stessa: l’imperativo è aiutare i più deboli».

# I giovani, “innamorati respinti” 

Credits: istitutoeuroarabo.it

La preoccupazione per il futuro di Milano riguarda in particolare i giovani: «Penso ai nostri ascoltatori under 30. Hanno un rapporto ambivalente con Milano: da una parte la giudicano la metropoli più vivace in Italia, dall’altra sono come degli “innamorati respinti” perché non riescono a viverci: tutto è carissimo, dal cibo alle case».

L’intervista sta facendo molto scalpore e segue di pochi giorni un simile atto di accusa da parte di Selvaggia Lucarelli. 

# Selvaggia Lucarelli contro Milano: i motivi che le hanno fatto perdere l’amore

Vivo a Milano da quattordici anni, sono in affitto e non comprerò casa a Milano. É una conclusione amara, sulla scia di un disamoramento graduale e malinconico, di quelli da matrimonio sfibrato, in cui vuoi ancora bene a qualcuno, ma non lo ami più. Ecco, io voglio bene a Milano, ma l’incanto è finito.” questo l’incipit dell’articolo di Selvaggia Lucarelli. Le cause di questo disamore sono le solite: la “follia” dei prezzi delle case, l’ “aria di una megalopoli del Bangladesh”, la divisione tra privilegiati e resto del mondo. 

Leggi anche: LUCARELLI contro MILANO: i MOTIVI che le hanno fatto perdere l’AMORE

# Le colpe di Sala

Sala è sotto attacco. Anche da parte di personaggi e forze politiche un tempo a lui vicini. Dopo avergli perdonato tutto, forse troppo, ora sembra assistere alla legge del kharma, con critiche feroci che lo colpiscono anche oltre le sue responsabilità. A nostro avviso forse la sua colpa più grande è stata quella di rinunciare a chiedere per Milano più poteri pretendendo un’autonomia simile alle grandi città europee. Un’autonomia da “città stato” che avrebbe consentito al sindaco di avere tutti gli strumenti per equilibrare gli scompensi determinati da costi “da città stato” a cui non corrispondono adeguati servizi e risorse che, invece, vengono tarati su standard nazionali e gestiti dalla burocrazia dello stato centrale. Uno squilibrio che sta rischiando di far colare a picco la città che, invece, dovrebbe fare da traino per il resto del Paese. 

Continua la lettura con: Perché Milano deve diventare una città stato

ANDREA ZOPPOLATO

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AFFOGATA, colorata, in compagnia del poeta: le PANCHINE più CURIOSE di Milano

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Ph. @spina_benches IG

Quali sono le panchine più curiose di Milano? Ci risponde l’ideatore di una pagina (Facebook e Instagram) dedicata alle panchine più belle d’Italia. 

AFFOGATA, colorata, in compagnia del poeta: le PANCHINE più CURIOSE di Milano

L’ idea è del 41enne Domenico Spinazzola. Milanese (parabiaghese per la precisione) d’adozione, ha creato una pagina Instagram (e facebook) chiamata @spina_benches in cui posta esclusivamente foto di panchine. Per questo motivo viene definito simpaticamente il “divulgatore della bellezza delle panchine nel mondo”.
«Ho iniziato per puro caso durante il lockdown», racconta Spinazzola, «da subito l’idea è piaciuta, i follower sono aumentati e sono arrivate anche le prime collaborazioni con aziende ed artisti, siamo in continua crescita!».
Ogni panchina ha un proprio nome, una didascalia dettagliata ed è segnalata in mappa tramite il Google Plus Code.
La Lombardia e Milano sono particolarmente presenti nella scelta editoriale, di seguito segnaliamo 3+1 panchine davvero curiose di Milano:

#1 La “Panchina affogata” – Laghetto dei Cigni nella periferia ovest di Milano

Ph. @spina_benches IG

Una classica panchina in legno ma fotografata in posizione obliqua metà in acqua e metà fuori… a guardarla con occhi fantasiosi sembra quasi voglia “tuffarsi” in acqua!

 

#2 La “Panchina Street-Art” – Milano, Via Borsieri (ISOLA)

Ph. @spina_benches IG
Dai colori sgargianti e primaverili, sprizza arte e vivacità da tutti i pori, come d’altronde tutta la zona della nuova movida milanese.
 

3. La “Panchina del poeta Bulgaro” – Angolo tra via Verziere e via Brolo

Ph. @spina_benches IG
Ph. @spina_benches IG
 
Dedicata al poeta bulgaro Penco Slavejko, troviamo la sua statua a grandezza naturale seduta sulla panchina…un occasione per avvicinarci alla sua personale storia, molto affascinante.

# …e la panchina più lunga del mondo – Parco del Portello

Credits Andrea Cherchi – La panchina più lunga del mondo

E per finire non può mancare la “panchina più lunga del mondo”. Lunga 208 metri. Per farla ci sono volute all’incirca 25000 viti, 500 gambe di ferro, per non parlare poi di tutto il legno necessario. Realizzata da Pacchiarini, si trova all’interno del parco del Portello.

# @spina_benches: la pagina delle panchine più curiose d’Italia

La panchina dell’amore disperato (Selvino -BG) .ph. @spina_benches IG

Un ultimo accenno alla squadra @spina_benches che comprende, oltre all’ideatore, la compagna e abile fotografa Annalisa, il cugino Christian e l’amico intimo Umberto, tutti impegnati ad individuare Panchine interessanti in giro per l’Italia e per il mondo da immortalare e pubblicare rigorosamente in maniera inedita ed originale.

Continua la lettura con: Il parco dei dinosauri a mezz’ora da Milano

MILANO CITTA’ STATO
 

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Il video del giorno: il NAVIGLIO in SECCA

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Aprile 2023. Ancora asciutto il letto del Naviglio Pavese nel suo tratto milanese. Il canale continua a essere senz’acqua, ma la siccità non c’entra. Ecco quando tornerà l’acqua. Video di Local Team

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

 

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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La MERENDA più ESPLOSIVA di Milano

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Credits tiemipasticceria IG - Pasticcino esplosivo

Un bomba per il palato. Ecco dove si può provare.

La MERENDA più ESPLOSIVA di Milano

# Una pasticceria sorprendente

Credits tiemipasticceria IG – Interno pasticceria

Per i veri golosi questo locale è uno di quelli dove marcare visita almeno una volta a Milano. Stiamo parlando di Tiemì pasticceria, in zona Sempione, aperta da colazione fino alle 8 di sera anche per un pranzo in stile bistrot. Qui ci si può sedere per godersi una fetta della Torta esotica, con mousse al mango, cremoso al passion fruit e cake al cocco, o della Torta dell’Infanzia a base di pasta frolla, fragole, confettura di fragoli di bosco e ganache.

Credits recensioni_indipendenti IG – Tiemì

Per provare qualcosa di più piccolo ci sono i bignè doppia farcitura lamponi e pistacchio, il mignon gianduia e nocciole o quello al limone e mandorla. Non mancano brioches, biscotti, brownies, praline e i gelati.

# I dolci “Dinamite”

I dolci più sorprendenti, per una colazione o una merenda esplosiva, sono i “Dinamite“. C’è la versione pasticcino dalle sembianze di una mini cassa di legno con la scritta dinamite, con all’interno un cuore di mousse al cioccolato fondente al 70% fatto di pepite “frizzanti” che danno una sensazione di esplosione in bocca, come le famose gomme da masticare “frizzi pazzy“. Esiste poi anche la versione in torta, sempre con mousse di cioccolato fondente, in questo caso dalla forma di tre candelotti di dinamite rossi con miccia annessa “pronta ad esplodere”. Per il palato è una bomba.

 

Indirizzo: via Emanuele Filiberto, 11

Fonti: duelomnbardialristorante IG, milanofoodspirit

Continua la lettura: 5 buone cose da MANGIARE con MENO di 5 EURO a Milano

FABIO MARCOMIN

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Il MONTE di MILANO: una storia di guerra e di amore

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Milano è una città piatta e senza mare. Ma per fortuna ci sono i milanesi che riescono a inventarsi quello che non c’è. Tipo un monte in città. Se Milano è perfettamente piatta, come è nato il Monte Stella? E perchè si chiama così?

Leggi anche: Il campionato italiano di sci sul Monte Stella

Il MONTE di MILANO: una storia di guerra e di amore


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La montagnetta non è nata per farci le gare di sci, ma per risolvere un problema serio. Erano gli anni successivi al 1945. Dopo i bombardamenti e le demolizioni degli ultimi tratti dei bastioni Milano era un cumulo di macerie. Come sbarazzarsene?

Ci pensa lui, l’architetto Piero Bottoni, uno degli artefici della ricostruzione della città, che nella vicina QTB sta realizzando un quartiere ideale.

# “Non eliminate, non buttate via niente”

Paolo_Monti_-_Serie_fotografica_(Milano,_1962)_-_BEIC_6328474Non eliminate, non buttate via niente, dice Bottoni. In una Milano scassata dalla guerra bisogna saper ripartire da quello che c’è, anche se quello che c’è sono solo macerie. Progetta così una collinetta artificiale alta 45 metri (nel progetto originario doveva essere alta il doppio) formata da tutte quelle macerie.

Ecco l’idea: farne un parco panoramico realizzato su gradoni a salire. I gradoni tra di loro sono collegati da una strada che gira a vite intorno al monte regalando, sulla sommità, un’ampia vista della città e del suo hinterland.

Un luogo speciale, altro, un progetto per la città da ricostruire e da tornare ad amare. Un progetto così speciale per l’amata Milano che l’architetto lo volle dedicare all’altra Sua amata: la moglie Elsa. Che di cognome faceva Stella.

Da allora la montagnetta di San Siro fu per tutti il Monte Stella.

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Continua la lettura con: La prima autostrada del mondo è stata costruita da Milano

PAOLA PERFETTI

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I PARCHEGGI CREATIVI: le strategie dei milanesi per disfarsi dell’AUTO

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Ph. Pexels

L’altro giorno ho preso la macchina per andare a un evento qui a Milano dove ero stato invitato. Ho trovato parcheggio quasi subito. Poi ho preso un taxi per raggiungere la destinazione.

Riformulo. Alcune persone sono convinte che trovare parcheggio a Milano sia difficile ma non impossibile. Secondo me trovare parcheggio a Milano è impossibile ma non difficile.
 
Ci sono alcune strategie che possono aiutarci in questa impresa.

I PARCHEGGI CREATIVI: le strategie dei milanesi per disfarsi dell’AUTO

#1 Strategia “guerra di logoramento”

Fermarsi nel punto con più area di visione e aspettare che qualcuno se ne vada. Consigliata a chi preferisce giocare a Candy Crush in macchina che arrivare all’appuntamento.

#2 Modulo a uomo

Marcare stretto i pedoni per vedere se qualcuno ha le movenze di chi sta per mettersi in auto. Consigliato a chi ama dare giudizi estetici alla fauna milanese. O ai pervertiti.

#3 Strategia dell’ottimismo

Parcheggiare nelle strisce gialle anche senza pass, con la convinzione che sulle aree gialle gli ausiliari non danno la multa “perchè tanto la danno solo sulle aree blu“. Consigliata a chi ama il rischio, le avventure e la rimozione forzata.

#4 Strategia dell’indole sportiva

Ph. StockSnap

Fermare l’auto nel primo parcheggio libero (anche se mancano chilometri al traguardo). Ogni momento è buono per fare attività fisica: nei chilometri tra il parcheggio e il luogo da raggiungere si può improvvisare un percorso atletico sostitutivo della palestra.

#5 Strategia mistica

La legge dell’attrazione. Pensare intensamente che si troverà parcheggio finchè lo si trova davvero. Si dice che funzioni. Nota: la convinzione che pensare intensamente al verificarsi di qualcosa, contribuisca a realizzare quella cosa in gergo tecnico si chiama psicosi.

#6 La staffetta

Credits Andrea Cherchi – Simone Lunghi in bicicletta

Parcheggiare lontanissimo dove è facile trovare parcheggio e poi prendere un mezzo in sharing.

#7 Strategia cooperativa

Fare scendere gli occupanti (es. fidanzata, figli, nonne) per piantonare i potenziali parcheggi. L’unione fa la forza. Sulla carta. Ma se i film americani ci hanno insegnato qualcosa, quella cosa è che nel momento del bisogno ci si divide. “Dividiamoci” urli alla tua compagna e poi la scaraventi fuori dall’auto a cercare un parcheggio a piedi mentre tu vaghi ramingo nel ginepraio dei sensi unici. 

#8 Strategia 2.0

Trovare un’app dei parcheggi. Tipo parcopedia. Hai il telefono intasato di app per sapere in tempo reale cosa fanno delle persone a te estranee e vuoi non averne una per sapere chi sta liberando un parcheggio?

#9 Strategia psicoanalitica

Emergenza parcheggi

Parcheggiare in divieto di sosta. Pensando che la rimozione sia solo un meccanismo di difesa freudiano.

#10 Strategia intelligente

Rinunciare in partenza. Non prendere la macchina.

Continua la lettura con: Gli alieni non capiscono i milanesi

FRANCESCO BOZ

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La SCOGLIERA di TUBI DI PIETRA

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Credits: @alex_round IG

Il Selciato del Gigante: un paesaggio costituito da quaranta mila colonne di pietra che dalla scogliera portano al mare. La leggenda alla base delle sue origini, è tutta da scoprire

La SCOGLIERA di TUBI DI PIETRA

# Un percorso panoramico

Credits: fsHH @ Pixabay.com

I Giant’s Steps sono una formazione di pietra, circa 40.000 colonne di roccia basaltica che accompagnano la discesa in mare dei promontori a Nord Est dell’Irlanda del Nord.
Questo patrimonio è inserito in un percorso che passa da una riserva naturale, facile da raggiungere ed ammirare perché si trova a circa un’ora e mezza di strada da Belfast, oppure 3 da Dublino.

Diventa una meta turistica straordinaria per tutti i viaggiatori che scelgono l’Irlanda del Nord, i quali possono così ammirare questa curiosa formazione, frutto di eruzioni vulcaniche che risalgono a oltre 60 milioni di anni fa. La lava, a contatto col mare, ha originato queste colonne a forma di prisma con base esagonale e, ovviamente, tra le spiegazioni che gli esseri umani hanno dato per spiegare questo fenomeno naturale, alcune traggono origine nella leggenda.

Leggi anche: Il POZZO di SAN PATRIZIO in Italia: dove si incontra l’ALDILÀ

# La leggenda di Finn e Benandonner

Credits: @ireland_travel IG

Il percorso è oggi conosciuto come Giant’s Causeway (Selciato del gigante), soprannominato Giant’s Steps, quindi la leggenda ha a che fare coi colossi che hanno abitato le coste dell’Irlanda del Nord e della Scozia.
Due di questi giganti, Finn McCool e Benandonner, litigano in continuazione urlandosi da una parte all’altra del mare, ognuno dalla rispettiva sponda.
Vanno avanti finché qualcuno esagera, così tanto che Finn decide che ne ha abbastanza ed inizia a usare le pietre che ha a disposizione sull’isola, per costruire un percorso che lo porterà ad attraversare il canale di Scozia e raggiungere a piedi Benandonner.

Terminando la strada, Finn si accorge che Benandonner è molto più grande di lui, pertanto decide di abbandonare lo scontro e si ritira sulla costa irlandese. Purtroppo però, la sfida è stata lanciata, la strada costruita, quindi ha bisogno un escamotage per scoraggiare il rivale ad usarla a sua volta, per non soccombere.
La moglie di Finn ha l’idea: travestire McCool da infante, metterlo su una culla gigante e spedirlo sulla sponda scozzese.
Quando Benandonner lo vede, sussulta immaginando le dimensioni di un rivale gigantesco, comparandole in proporzione a quelle del figlio: «se questo è il bimbo, quanto mai è grande suo padre?» Si persuade che è meglio battere in ritirata, non prima di aver distrutto una parte di strada, in modo da renderla inutilizzabile al presunto gigante nemico.
Ecco perché Scozia e Irlanda del Nord non sono unite da questo sentiero pedonale per giganti, presente su entrambe le coste, ma che si perde nelle profondità del mare blu.

Leggi anche: LE ISOLE SHETLAND vogliono L’INDIPENDENZA dalla SCOZIA

# Bellezze naturali e interesse storico

Giant’s Organ Credits: Falco @ Pixabay.com

La costa Nord-Est dell’Irlanda, è gestita dal National Trust of Historic Interest or Natural Beauty da quando, nel 1986, Giant’s Causeway è diventato Patrimonio dell’UNESCO.
Il sito delle colonne di roccia è situato a circa 3 km da Bushmills, nella Contea di Antrim, ma fa parte di una suggestiva strada costiera panoramica, accessibile a tutti.
Il percorso dai Giant’s Steps è facilitato da un centro visitatori che è posizionato sulla costa, raggiungibile in auto oppure con un servizio di navetta direttamente da Bushmills.
Girare il sito richiede tempo: ci vogliono dalle 2 alle 3 ore per completare il percorso ad anello che segue il profilo delle scogliere, scende a livello del mare grazie a 162 di questi gradini, regalando un’esperienza di bellezza e colori senza eguali, per poi risalire verso le distese della verde Irlanda, affacciate a picco sul mare.
Questo percorso ad anello permette di ammirare da un punto panoramico privilaegiato il Giant’s Organ, una parte di colonne alte 12 metri e che, da lontano, appare come le canne di un organo pronte a suonare nel cielo d’Irlanda le sue note leggendarie.

Leggi anche: L’ORGANO suonato dal MARE (video)

# Lo spettacolo della natura

Credits: @alex_round IG

Servono scarpe comode e con suola adatta a camminare sulle rocce bagnate dal mare del Canale di Scozia, giacca antivento e impermeabile, per girare tra i Giant’s Boot, The Harp, The Organ e le Chimnay Stacks, ovvero alcune delle formazioni che si ammirano sul sentiero.
La riserva è anche un’area protetta per alcuni uccelli marini che abitano queste scogliere, come il cormorano, la gazza marina e il furmaro.
Le fessure createsi tra le colonne basaltiche, vedono spuntare della vegetazione composta da piante rare come l’asplenio o la festuca marina, oppure l’immancabile verde che da ha le sembianze di trifoglio zampa di lepre o il celoglosso verde.
Nella zona ci sono strutture ricettive per ospitare i viaggiatori che desiderano soggiornare nel Giant’s Causeway. Allungandosi con auto o navetta fino alla città di Bushmills, oltre al soggiorno, gli amanti del genere potranno rigenerarsi con un buon bicchiere di whiskey irlandese, uno dei migliori di tutta l’isola.

Il percorso è aperto tutti i giorni dall’alba al tramonto, l’ultimo accesso è programmato un’ora prima del crepuscolo, tutte le informazioni sul ticketing sono a disposizione sul sito ufficiale del National Trust.

Continua la lettura con: Un TUNNEL SOTTOMARINO tra Scozia e Irlanda del Nord: la Gran Bretagna cerca di non perdere pezzi

LAURA LIONTI

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M6: cambia il tracciato della METRO ROSA?

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Credits metromilano - Nuova M6

Nel finanziamento di oltre 700 milioni di euro per realizzare e progettare le future estensioni delle linee metropolitane milanese è compreso anche quello per lo studio della nuova M6, con un tracciato completamente diverso rispetto alle ipotesi iniziali. Ecco come potrebbe essere.

M6: il futuro tracciato della METRO ROSA?

# A Milano in arrivo 732 milioni di euro dal governo per prolungamenti e nuove linee metropolitane

Ph. danielemik (pixabay)

Il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha confermato oggi 31 marzo 2022 l’approvazione dei finanziamenti per lo sviluppo e la progettazione di nuove linee o prolungamenti delle metropolitane in Italia.

A Roma con 1,7 miliardi e a Torino con 1 miliardo toccheranno la maggioranza delle risorse, a seguire Napoli con 749 milioni, Milano con 732 milioni e Genova con 419 milioni di euro. Queste risorse serviranno al capoluogo lombardo per finanziare:

  • la prosecuzione della M1 fino a Baggio-Olmi-Valsesia;
  • lo studio del prolungamento della M3 fino a Paullo;
  • l’estensione della futura M4 da Linate a Segrate nell’ambito della realizzazione del Milano East-Hub con la nuova stazione dell’alta velocità;
  • infine la futura M6 con un tracciato stravolto rispetto all’ipotesi originale.

Leggi anche: EAST HUB: le novità sulla PROSSIMA PORTA di INGRESSO di Milano

# L’ipotesi iniziale della metro rosa da Certosa a Ripamonti

Credits: contropiede.eu – Linea Rosa

Un cambiamento radicale. Il tracciato della futura M6 o metro rosa, che da Certosa avrebbe dovuto percorrere l’asse del Sempione passare per il centro e poi proseguire lungo via Ripamonti fino al comune di Noverasco, sarà completamente diverso

# Il nuovo tracciato della futura M6 andrebbe da sud-est a sud-ovest e potrebbe avere 12 stazioni con interscambi con M2, M3 e passante/circle line

Credits metromilano – Nuova M6

Il Comune di Milano ha richiesto infatti le risorse per studiare un percorso che invece di andare lungo la direttrice nord-sud, collegherà la zona di sud-est della città con quella di sud-ovest.

Nel tragitto, che è ancora da individuare con precisione e che conterebbe 12 stazioni, dovrebbe esserci un capolinea ad est a Ponte Lambro, per poi avere fermate alla futura Arena di Santa Giulia, nel quartiere di Morsenchio, a Zama intersecando il passante e la futura Circle Line, a Piazzale Cuoco e a Lodi T.I.B.B. con interscambio con la linea M3. 

La linea dovrebbe proseguire con ulteriori stazioni lungo viale Ortles, nel quartiere Fatima e nell’area tra via Ferrari e via Monte Sabini, incrociare la M2 a Piazza Abbitategrasso per terminare con la fermata nei pressi delle Cartiere Binda e infine fare capolinea ad ovest all’Ospedale San Paolo in zona Barona. 

A beneficiare di questa nuova riformulazione del tracciato sarebbe il Municipio 5 che da tempo chiede l’arrivo di una linea metropolitana per questa zona della città e soprattutto nuove fermate visto che ad oggi è presente solo quella di piazza Abbiategrasso sulla M2.

Leggi anche: M6: sarà questo il PERCORSO della nuova LINEA ROSA?

Continua la lettura con: PORTA TOKYO: in questa FERMATA della METRO si arriva in Giappone

FABIO MARCOMIN

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La PRIMA AUTOSTRADA del mondo parte da Milano

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Amiamo Milano quando punta in alto, la Milano dei progetti ambiziosi che fanno luce nel mondo. Amiamo Milano, la città dei sogni. Che ora più che mai deve valorizzare la sua identità distintiva. Ogni giorno pubblichiamo uno dei grandi sogni del passato e del presente di Milano. E se hai un sogno che vuoi segnalarci o realizzare, scrivici qui: info@milanocittastato.it. Più è ambizioso, più ti aiuteremo.  

Il primo sogno è quello di una strada che diventa grande. E che segnerà la storia. 

La PRIMA AUTOSTRADA del mondo parte da Milano

# Milano-Varese: il primo tratto autostradale di sempre

Credits: varesepolis.it

Primi anni ’20. Viene costruito il primo tratto autostradale. A Milano. Non era un caso né il luogo né il momento: un forte sviluppo economico, dovuto principalmente all’industrializzazione e a una posizione geografica strategica sui mercati europei, determina una impennata nel numero di automobili in un’Italia ancora molto arretrata a livello di infrastrutture. L’idea era un po’ diversa da quella che potremmo aspettarci: creare una strada vietata alle bici, ai carri e ai cavalli, per favorire la velocità dei mezzi di trasporto a motore. L’inventore del nastro magico è un’ingegnere di Milano: Piero Puricelli.

# Il grande sogno del milanese Puricelli rivoluziona il mondo delle costruzioni stradali

Credits: divinamilano.it

Ma chi era Puricelli? Nato a Milano nel 1883, è un nobile, “conte di Lomnago”, e si laurea in Svizzera, al Politecnico di Zurigo. Laurea che sar affiancata da quella honoris causa al Politecnico di Milano. Noto a livello internazionale, in particolare in Germania dove i suoi progetti furono studiati attentamente, è un grande imprenditore con un’azienda specializzata in costruzioni stradali e si definisce ingegnere architetto in quanto crede che fare innovazione significasse creare un’armonia tra estetica e funzionalità.  Prima della seconda guerra mondiale l’Italia poteva vantare strade come: la Milano-laghi (84.5 km), la Milano-Bergamo (48.8 km), la Firenze-Viareggio (82 km), Torino-Milano (125.8 km),  Napoli-Pompei (20 km), Roma-Ostia (20 km), Genova-Serravalle (50 km), Bergamo-Brescia (45 km). La nazione era pronta per il progetto rivoluzionario di Puricelli: …una nuova strada riservata esclusivamente al traffico a motore…“. Senza incroci. 

# Inaugurata nel settembre del 1923 dal Re

Credits: varesenews.it

L’autostrada Milano-Varese viene inaugurata il settembre del 1923 da re Vittorio Emanuele III in persona, a bordo di una Lancia guidata dallo stesso Puricelli. Il Corriere della sera così racconta la vicenda: “mentre tutt’intorno scrosciano gli applausi, la vettura parte di scatto tagliando lo sbarramento simbolico costruito dal nastro….”. Nelle città, lungo il percorso, il Re viene accolto dalle bande musicali, dalle rappresentanze cittadine e dai casellanti vestiti in pompa magna. Da sottolineare che sull’autostrada sono già attivi i primi distributori di benzina.

# Fu usata una speciale composizione di calcestruzzo. A due anni dall’apertura l’autostrada era percorsa da una media di 1115 auto al giorno 

Per evitare la formazione di carreggiate polverose Puricelli escogita una speciale composizione di calcestruzzo amalgamato con l’acqua. Per ovviare al problema di interferire con le grandi arterie, vengono costruiti cavalcavia e archi, gallerie. Nel 1926 si poterono contare 421.406 passaggi di veicoli con una media giornaliera di 1115 unità.

Nonostante sia ipotizzabile che fra poco tempo potremo raggiungere la Luna per far vacanza, l’autostrada simboleggia tutt’ora la via per andare lontano. Gli aerei ci passano sulla testa ma quando sfrecciamo sulle nostre automobili con la musica a tutto volume, ci sembra di arrivare dall’altra parte del mondo respirando libertà.

# L’altro grande sogno di Puricelli: il “circuito più veloce del mondo”

Ma la creatività di Puricelli non si ferma alla prima autostrada. A lui dobbiamo anche il più celebre autodromo d’Italia. Puricelli infatti strutturò un tracciato ad alta velocità e uno stradale, collegati per poter essere utilizzati contemporaneamente. 

La costruzione dell’autodromo viene decisa nel gennaio del 1922: i lavori iniziano il 15 maggio e in soli 110 giorni viene completato. Il primo giro completo di pista è percorso il 28 luglio su una Fiat 570. L’autodromo viene costruito a Monza per la sua vicinanza a Milano, così da limitare le spese di “trasferta” per la manutenzione. In questo caso non si tratta di un primato mondiale, ma solo continentale: è il terzo al mondo dopo Indianapolis e Brooklands in Inghilterra.  

Ma se non cronologico anche questa creatura di Puricelli un primato lo otterrà: il circuito diventerà noto come “il più veloce del mondo”.

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Continua la lettura con: TANGENZIALI 2, IL SEQUEL: altre 7 CURIOSITÀ che forse non sapete

ANDREA ZOPPOLATO (Articolo originario di PAOLA MERZAGHI)

copyright milanocittastato.it

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Anteprima del FUORISALONE 2023: eventi e installazioni da scoprire

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Credits: gazzettadimilano.it Tortona Design Week

Manca poco ad una delle settimane più attese nella città meneghina. Dopo l’edizione saltata del 2020 e quelle del 2021 e 2022 tenutesi in periodi diversi dal solito (settembre e giugno), il Salone del Mobile e il Fuori Salone tornano nel loro periodo. Quest’anno la settimana dedicata al design sarà dal 17 al 23 aprile. Ecco allora qualche anticipazione, su quello da non perdersi durante la design week.

Anteprima del FUORISALONE 2023: eventi e installazioni da scoprire

Il Salone del Mobile è giunto alla sua 61esima edizione e, in concomitanza agli eventi riservati a pagamento, ci saranno anche una serie di occasioni di incontro e divertimento in giro per la città per il Fuori Salone, che quest’anno è a tema “Laboratorio Futuro”. Con un’attenzione particolare all’economia circolare, al riuso e in generale alla sostenibilità, il Fuori Salone 2023 vuole creare momenti dove poter ragionare insieme sul futuro del pianeta, date le criticità di questi tempi.

# TRAME all’Acquario Civico

Credits: fuorisalone.it
Trame STARK

Tra le attrazioni più attese in città c’è Trame, l’installazione interattiva all’Acquario Civico a cura degli architetti Alice Buroni, Gloria Lisi e Alex Buroni insieme a STARK, azienda leader nella produzione di installazioni multimediali. Seguendo il tema di quest’anno “Laboratorio Futuro”, l’installazione vuole riunire mondo umano a quello biologico, facendo sì che “l’essere umano si riscopra parte integrante della comunità biologica il cui moto, intrecciato e condiviso, consente l’abitare degli esseri viventi stessi”. L’opera è un’installazione sonora e visuale interattiva, le persone infatti con le proprie mani guidano gli effetti nello spazio, ma il bello è che più persone potranno farlo contemporaneamente. Questo aiuterà la gente a capire come le nostre azioni, per quanto consapevoli, si intrecciano necessariamente con quelle degli altri.

# Future is Now: Alcova all’ex-area Macello di Porta Vittoria

Credits: foto di Delfino Sisto Legnani
Alcova

Anche Alcova, la piattaforma itinerante per il design indipendente fondata nel 2018, ha già svelato la sua location per la Design Week 2023. Nella settimana dal 17 al 23 aprile, infatti, con l’obiettivo di far rivivere luoghi storici della città, nell’area dell’ex-Macello di Porta Vittoria ci saranno oltre 70 progetti ispirati al tema di questa edizione “future is now”. Alcova ha deciso di focalizzarsi sul tema dell’uso e riuso di materiali sostenibili e innovativi e tra le sue installazioni più importanti ci sarà quello della piattaforma di ricerca Atelier LUMA – LUMA, Arles, coordinata da Jan Boelen, che offrirà ai visitatori un viaggio scenografico nel mondo della materia. Sempre in tema materiali sostenibili, Alcova ha deciso di affiancare idee di nomi già affermati nel contesto internazionale a quelle di talenti emergenti, il tutto in esperienze di design sensoriale.

# Le installazioni con il rito del té e un calice di champagne

Credits: fuorisalone.it
Grand Seiko

Quando si gira per la città durante la design week si ha sempre bisogno anche di un po’ di relax. Questo lo si può cercare in via Palermo 16, dove Grand Seiko, principale produttore giapponese di orologi, ricreerà un giardino zen celebrando la cultura giapponese. Qui sarà possibile assistere alla cerimonia del tè e fare dei workshop, ad esempio di origami (ricordarsi di prenotare se si vuole partecipare). Nei pressi della galleria Michel Leo in via Castefidardo 2, ci sarà invece uno spazio disegnato da Paola Paronetto e dedicato allo champagne di Veuve Clicquot.

# Virtual Pavillon: il metaverso alla Marangoni

La novità di quest’anno sarà poi l’arrivo del metaverso. È l’Istituto Marangoni – the School of Design a catapultare gli amanti del Fuori Salone in un qualcosa che va oltre l’esperienza fisica e arriva al virtuale. Si chiama Virtual Pavillon e, durante il percorso virtuale, all’interno si potrà provare l’esperienza ‘tattile’ con dei polpastrelli tecnologici.

# I protagonisti immancabili del Fuori Salone: Triennale, Brera, Tortona e Statale

Credits: archiportale.com
FuoriSalone2023

E tra le protagoniste del Fuori Salone ci sarà naturalmente la Triennale. Con un programma già ricco di allestimenti permanenti di nomi importanti nel panorama internazionale, Triennale Milano ha deciso anche di accogliere mostre e installazioni di importanti aziende e enti internazionali. Qualche esempio? Ci saranno progetti di: Duson Gallery (Corea del Sud), Japan Creative (Giappone), Moravian Gallery (Repubblica Ceca), Timberland Worldwide e Uzbekistan Art and Culture Development Foundation (Uzbekistan).

Credits: gazzettadimilano.it
Tortona Design Week

E al Tortona Design District il tema sarà “Future to Share”. Qui un’attenzione particolare bisogna darla però a BASE Milano, che è diventata ormai punto di ritrovo di molti designer. BASE inaugurerà una nuova edizione di “We Will Design: We have an I.D.E.A” e la ground Hall sarà occupata da un’installazione luminosa di Claire Fontaine, dove scritte a luci led interpellano, sollecitano e provocano gli spettatori.

Credits: fanpage.it
Dry Days, Tropical nights

Ovviamente anche Brera sarà al centro degli eventi della settimana, anche perché è il quartiere con il più alto numero di showroom dedicati al Fuori Salone. Ma qui ci sarà una novità, una nuova location. Si tratta della torre di Largo Treves, ex sede della Direzione Politiche Sociali del Comune, dove ci sarà l’installazione “Dry Days, Tropical Nights” di Agostino Iacurci per glo™. Infine immancabile l’appuntamento in Statale. Come ogni edizione sarà in versione completamente trasformata. 

Continua la lettura con: La SETTIMANA SANTA degli eventi di Milano: gli appuntamenti da non perdere dal 3 al 7 aprile #ToDoMilano

BEATRICE BARAZZETTI

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Nè Euro, né lire: il PAESE in Italia dove NON si usa DENARO

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Credits: nomadelfia.it Nomadelfia

In Italia c’è un paese che vive senza denaro, si tratta di una piccola frazione dove vige una sola legge. Ma dov’è? E come mai questa vita così particolare?

Nè Euro, né lire: il PAESE in Italia dove NON si usa DENARO

# Nomadelfia e la sua comunità

Credits: pulminocontadino.it
Nomadelfia

Nomadelfia è una piccola frazione di Grosseto di circa 315 abitanti, organizzati in grandi gruppi familiari, ciascuno composto da circa 30 persone. Si tratta di una comunità cattolica, che, ormai circa 70 anni fa, ha adottato uno stile di vita molto umile ispirato agli Atti degli Apostoli. In realtà a Nomadelfia non si entra in automatico, se cittadino della frazione non è detto infatti che tu sia anche membro della comunità. O meglio, per aderire ufficialmente alla comunità di Nomadelfia bisogna aver compiuto 21 anni e accettare liberamente la “proposta” di tornare alla “Chiesa delle origini”. Ma come e quando è nata questa comunità?

# Fondata da don Zeno Saltini

Credits: nomadelfia.it
Nomadelfia

Nomadelfia è stata fondata da don Zeno Saltini, che nel 1931, durante la sua prima messa, prese come figlio un giovane appena uscito dal carcere. Dieci anni dopo, una giovane donna si offre di fare da madre ai bambini della canonica. È qua che inizia la storia di Nomadelfia. Cambia il concetto di famiglia, si amplia, e, dopo la seconda guerra mondiale, nasce la comunità. Nel 1947, infatti, dei ragazzi chiamati “Piccoli Apostoli” occupano un campo di concentramento di Fossoli, vicino a Carpi, e costruiscono la loro città. L’anno dopo firmano la costituzione sull’altare e danno vita a Nomadelfia, che in greco significa “Dove la fraternità è legge”.

# Come si vive a Nomadelfia

Credits: nomadelfia.it
Nomadelfia

Giuridicamente parlando, secondo il diritto della Chiesa cattolica, Nomadelfia è una parrocchia formata da famiglie e laici non sposati, mentre per la Repubblica Italiana è una associazione privata di cittadini. Una cosa però è certa: qua si vive in un modo completamente diverso da quello che conosciamo. Innanzitutto la frazione è organizzata in 11 gruppi familiari (il dodicesimo è a Roma), composti dalle 20 alle 35 persone ciascuno. Anche l’educazione è diversa: c’è infatti la scuola familiare, che ha l’obiettivo di valorizzare la persona in sé.

Ma quello che stupisce di più è che a Nomadelfia non si usa il denaro: è la comunità a fornire tutto il necessario ai cittadini e, se qualcuno di loro guadagna all’esterno della frazione, allora provvederà a versare quanto guadagnato alla comunità, che poi ridistribuirà il denaro sotto forma di beni utili. Anche il lavoro ha un concetto completamente diverso. Qui infatti ognuno si rende disponibile per quello che serve alla comunità, senza mai chiedere indietro un compenso. Chissà se quest’ultima, è la soluzione per essere davvero felici?

Fonti: instagram.com

Continua la lettura con: L’INCANTEVOLE BORGO tra RUSCELLI e CASCATELLE senza bar, negozi e ristoranti

BEATRICE BARAZZETTI

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Un’idea per l’Estate: le MALDIVE di MILANO

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Arriva il caldo. E si pensa all’estate. Ogni giorno un articolo speciale dedicato a possibili mete per la prossima estate. Si parte da un luogo che ogni anno registra sempre più successo. Anche per il soprannome, mai così azzeccato: le «Maldive di Milano» 

Leggi anche: Invasione post-lockdown, le «Maldive di Milano» corrono ai ripari

Un’idea per l’Estate: le MALDIVE di MILANO

Credit: https://www.cdt.ch/ticino

Con l’arrivo della bella stagione la Valle Verzasca si prepara a un nuovo pieno di turisti. Il successo proviene sia da turismo svizzero che da italiani che ormai considerano la valle come le “Maldive di Milano”. Ma da dove nasce questa fama ormai quasi leggendaria?

https://www.ticino.ch/

# Perchè “Maldive di Milano?”

Le «Maldive di Milano» erano state ribattezzate così qualche anno fa per il colore dell’acqua che richiama quello della celebre meta balneare dell’Oceano indiano.

Le pozze verzaschesi erano state definite dai social network le «Maldive di Milano» per la colorazione verde mare, attirando migliaia di visitatori soprattutto dall’Italia.

www.rsi.ch
www.rsi.ch

Per arrivarci da Milano questa è la strada: Milano Laghi verso Como, attraversare la frontiera a Chiasso, superare Lugano in direzione Locarno, prima di arrivarci prendere il bivio per la Valle Verzasca.

# Le attrazioni della Val Verzasca

Credits: www.ascona-locarno.com/

Il cuore della valle è il verdissimo fiume Verzasca, con le sue profonde gole levigate e le sue celebri pozze. Ma presenta anche altre attrazioni. Ad esempio, nessun altro luogo al mondo presenta un’imboccatura più spettacolare che in questa valle: l’imponente muro di 220 metri di altezza della Diga della Verzasca, diventata famosa in tutto il mondo grazie al salto in apertura del film di James Bond “GoldenEye”. 

Chi vuole vivere un’esperienza da 007 può provare la scarica di adrenalina dei 7 secondi e mezzo di caduta libera a Vogorno. A Brione Verzasca si trova un grande parco di Bouldering. Chi ama camminare può percorrere il Sentiero delle Leggende, mentre per i nostalgici delle piccole palline di vetro c’è  l’enorme pista di biglie in legno di castagno BoBosco. Un grande classico della Valle Verzasca è il Sentierone, che attraversa tutta la valle da Tenero fino a Sonogno. Percorso da fare a piedi in diverse tappe o (in parte) in mountain bike.

Continua la lettura con: le 10 attrazioni del Canton Ticino più amate dai milanesi

MILANO CITTA’ STATO

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5 buone cose da MANGIARE con MENO di 5 EURO a Milano

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Credits alwayseatingmyfood IG - Montaditos

Milano non è per tutte le tasche, ma ci sono molte eccezioni. Anche per il cibo. 

5 buone cose da MANGIARE con MENO di 5 EURO a Milano

#1 Un pasticcino da Hiromi cake

Credits elly_hu IG – Hiromi Cake

Nella pasticceria Hiromi cake, aperta dal 2019 in zona Navigli, si possono assaggiare dei dolci deliziosi sia della tradizione giapponese come i wagashi, sia dolci occidentali reinterpretati in stile giapponese a partire da 3 euro. Tra i più famosi ci sono i mochi, palline di pasta di riso glutinoso, con diverse farciture dal classico ripieno di anko al matcha.

Indirizzo: viale Coni Zugna 52

#2 Una pizza fritta da Zia Esterina

Credits eaten_guide IG – Zia Esterina

Per il salato troviamo la zia Esterina Sorbillo, uno dei locali a Milano del noto pizzaiolo napoletano. La specialità qui è la pizza fritta a forma di mezza luna, lunga e croccante e ripiena di pomodoro e mozzarella nella versione base. Con 4 euro se ne porta via una porzione.

Indirizzo: via Agnello

Leggi anche: La PIZZA più BUONA di Milano: 2023 edition

#3 L’immancabile panzerotto di Luini

Credits denizozdag IG – Luini

A pochi passi troviamo Luini, vincitore dell’Ambrogino d’oro nel 1988 e bottega storica dal 2006, con i suoi mitici panzerotti. Da quelli classici fritti al pomodoro e mozzarella a quelli al forno, fino a quelli dolci, per provarne uno bastano meno di 3 euro.

Indirizzo: via Santa Radegonda

Fonte: borghingordi IG

#4 I mini panini di Montatidos

Credits alwayseatingmyfood IG – Montaditos

Da qualche anno “100Montaditos” ha aperto a Milano, oggi si trova in zona Bicocca, e il “il piatto della casa” è un mini panino che può essere farcito con 100 ingredienti diversi tra salato e dolce. Da quello tipico spagnolo, con Jamòn Serrano o con Chistorra e peperoni, a quelli più internazionali. Con poco più di 1 euro se ne può assaggiare uno di tipo tradizionale.

Indirizzo: Bicocca Village Via Chiese, Viale Sarca

#5 Gli spiedini di Opa Opa

Opa Opa Milano

Opa Opa, la Grecia a Milano. Il locale si trova in zona Isola. Ambiente rustico ma piatti della cucina greca di ottima qualità dai gyros, coda di rospo e moussakà alle classiche pite, oppure gli spiedini e le polpette di carne di agnello, maiale, vitello e pollo. I prezzi partono da 3 euro.

Indirizzo: via Luigi Porro Lambertenghi, 19

Continua la lettura: Il video del giorno: una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il PARCO dei DINOSAURI a mezz’ora da Milano

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Mappa Parco della Preistoria

Per i bambini che vogliono vedere cose grandi e adulti che vogliono diventare bambini. Scopriamo come è fatto e cosa si può vedere e fare al suo interno.

Milano-Parco della Preistoria

Il PARCO dei DINOSAURI a mezz’ora da Milano

# Un viaggio dall’era paleozoica a quella cenozoica

Com’era la vita più di 65 milioni di anni fa? Per scoprirlo basta andare al Parco della Preistoria in via Ponte Vecchio 21 a Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, da Milano sono poco più 30 minuti di auto percorrendo la SP14. In una vasta area di naturale, costituita da un bosco di 100 ettari, si può fare un viaggio a ritroso nel tempo dall’era paleozoica a quella cenozoica. Si cammina attraverso le oltre 30 ricostruzioni di alcuni dei più grandi dinosauri e altre specie preistoriche a grandezza naturale vissute sul pianeta, tra cui artropodi, pesci, anfibi, rettili arcaici, dinosauri, pterosauri, rettili marini, mammiferi, ma non mancano scene di vita quotidiana di uomini primitivi. 

# Come si sviluppa il parco

Mappa Parco della Preistoria

Mentre si cammina lungo un percorso circolare, con altri sentieri che lo attraversano, si  incontra il T-Rex, il Dimetrodonte, il Brontosauro, lo Stegosuaro, il Velociraptor, il Mammut e persino l’Uomo di Neanderthal solo per citarne alcuni. Oltre alla preistoria, la funzione didattica si arricchisce di un itinerario botanico, di due laghetti e aree protette con animali in semi-libertà, di un museo paleontologico con un scavo, un laboratorio, reperti fossili oltre a uno spazio dedicati ai minerali. 

# Perdersi in un labirinto

Credits tata.latanza IG – Labirinto

Tra le attrazioni del parco c’è anche un labirinto realizzato con siepi alte circa 1,80 metri e che si estende su una superficie di quasi 1000 mq. Per vivere tutte le esperienze nel Parco della Preistoria il biglietto costa 16 per gli adulti e 12 euro per i bambini. La durata media della visita è di 2 ore.

Continua la lettura: La MINI TOSCANA della BRIANZA

FABIO MARCOMIN

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei Tasso, la spiaggia più piccola del mondo, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Il video del giorno: Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

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“È con ORGOGLIO che seguo questo filmato. Ero appena arrivato a MILANO…la GRANDE MILANO in cui tutto mi è apparso grande, moderno, pieno di possibilità di vivere, di lavorare…e così è stato!!!”.  Video di TvideoMilano

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

 

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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I LOCALI FUSION di Milano: dove si MIXANO le cucine del mondo

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Credits: @The.rollstation The rollstation

A Milano si apprezza molto la cucina internazionale. Ma cosa succede se si sperimentano più cucine diverse in contemporanea, unendo il meglio di ognuna? 

I LOCALI FUSION di Milano: dove si MIXANO le cucine del mondo

#1 The Roll Station, la “prima involtineria d’Italia” – Corso di Porta Romana 94

Credits: @The.rollstation
The rollstation

Si definisce “La prima involtineria” di Italia, nata dall’idea di unire la cucina dei classici Involtini Primavera a quella delle eccellenze italiane e del mondo. Un sottile velo di pastella ripieno degli ingredienti più fantasiosi, tra cui: cheeseburger, pizza margherita, verdure, lasagna, risotto alla milanese, gamberetti…e per finire in perfetto stile dulcis in fundo: banana e Nutella, Oreo, crema e frutti di bosco e tanti altri.

#2 Ghe Sem – cucina cinese alla milanese – Via Borsieri 26, Via Monti 26, Via Cadore 31

Credits: @ghesemmi
Ghe Sem

Il Dim Sum è un tipo di cucina della Cina meridionale, di solito servita in cestelli di bambù, che comprende una vasta gamma di piatti leggeri, tradizionalmente serviti insieme al tè cinese. In questo locale, la tradizione cinese si sposa molto bene con quella milanese simboleggiata dall’insegna: Ghe Sem significa infatti “Ci siamo” in lingua meneghina.
Il menù è composto da cinque tipologie di piatti, vegetariani, di carne, di pesce, speciali e dal mondo ed i ravioli sono ripieni di tutti i tipi, dalla cacio e pepe o carbonara all’ossobuco e zafferano, dalla ‘nduja calabrese al pesto ligure e tantissimi altri. Provare per credere!

#3 Giappugliese e gli involtini “Tokyo-Foggia solo andata” – Viale Papiniano, 16

Credits: @giappugliesemilano
Giappugliese

Giappugliese unisce le tradizioni culinarie del Sol Levante a quelle tipiche del tacco dello Stivale, creando un’esperienza gastronomica unica ed originale. Il menù è ricco di piatti e ricette giapponesi rivisitati ed arricchiti con preziose contaminazioni della tradizione culinaria pugliese. Leggendo i piatti, si possono trovare gli involtini “Tokyo-Foggia solo andata”, il Temaki “U bares’”, gli Uramaki “U tranes’” e “Bari-Tokyo” e non mancano mai le classiche bruschette nostrane ed i secondi piatti tipici del Sud Italia. Il Giappugliese è una scelta perfetta per chi cerca un’esperienza culinaria originale a Milano.

#4 Handmade PiadaBurger, romagna a stelle e strisce – Viale Bligny 45

Credit: @Handmadepiadaburger
Handmade Piada Burger & Cakes

Chi ha mai detto che la Piadina Romagnola non possa diventare un hamburger? Non di certo i ragazzi di Handmade PiadaBurger. BBQ, cheddar, bacon, smashed burger, burro d’arachidi, ketchup… le combinazioni sono infinite per una Piada in perfetto stile hamburger a stelle e strisce.

Continua la lettura con: Quali sono le GASTRONOMIE MIGLIORI di Milano? Ecco la GUIDA PERFETTA (con MAPPA) per chi non vuole cucinare

CARLO VITTORIO MATRONE

copyright milanocittastato.it

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Le BOSINADE di Milano

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Credits: arsValue.com Bosinada

Milano nell’800 ebbe un fervore poetico, per la verità più legato al genere che ai suoi interpreti: le bosinade.

Le BOSINADE di Milano

# Le origini

Credits: arsValue.com
Bosinada

Espressione letteraria principale della cultura di strada lombarda fin dal Cinquecento, la bosinada era una lunga poesia anonima monologata o dialogata in rima semplice e in dialetto che, dietro un tono generalmente comico, celava verità fondamentali della vita quotidiana riflettendo la saggezza e il buon umore delle classi popolari lombarde. Tradizionalmente veniva cantata in piazza da un bosin, ovvero un contadino inurbato. Pieno di proverbi e detti popolari il suo contenuto era vario e poteva trattare qualsiasi argomento domestico che riguardasse il pubblico al quale la bosinada veniva diretta. I critici che l’hanno studiata sono più o meno concordi nel vedere come tipici in questo componimento i seguenti caratteri: vernacolo, morale, realistico, linguistico e satirico.

# Una poesia che documentava la storia cittadina dell’epoca

Credits: milanodavedere.it
fiera oh-bej oh-bej

Per quanto riguarda la metrica, la rima era quasi sempre schematizzata con una formula tipo AABB. La forma invece variava non poco, si passava da quella gridata e recitata a quella stampata nel formato di volantino, e generalmente recitata in piazza e poi distribuita o addirittura attaccata ai muri. Quest’ultimo stratagemma era usatissimo nell’Otto e Novecento e la Biblioteca Braidense a Milano ne conserva ancora parecchi esemplari. C’è da dire inoltre che la fama della bosinada non è stata sempre positiva. Secondo molti critici del tempo infatti la sua importanza era solo quella di documentare la storia cittadina dell’epoca nonché lo spirito dei giorni passati (che non è poco aggiungo io, ma vai a discutere con i critici!) ma non ebbe rilievo dal punto di vista morale o dello sviluppo di alcuni diritti civili come successe in altre realtà europee. Ad esempio Parigi, dove le poesie popolari di piazza confluirono poi in strutturate critiche alla società sempre crescenti, messe poi tutte nero su bianco e sigillate sui cahiers de doléances, praticamente le linee guida scritte per la nascente Rivoluzione Francese.

# Gli anticipatori delle tradizioni musicali moderne

Credits: canzon.milan.it
Bosinada

Uno dei principali studi sulle bosinade è quello di Filippo Fichera, che riporta all’attenzione un campionario delle bosinade del tardo Sette e Ottocento custodite nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. In questo saggio c’è ampia prova del modo in cui esse s’ispiravano alla storia contemporanea di allora in maniera più concreta di quanto non detto da critici dell’epoca. La raccolta è divisa secondo le forme monologica e dialogica e nell’introduzione Fichera vuole respinge fermamente la teoria che la bosinada sia solo folclore, perciò tiene a distinguere fra folclore/arte, cioè il prodotto della natura e dell’istinto delle persone e dei luoghi in cui vivono e  folclore/scienza, cioè quello rivelato e interpretato dallo studioso per giungere a un rifiuto della posizione che il folclore non sarebbe arte. “Le ‘bosinade,” (scrive Fichera) “fanno parte del folclore milanese e lombardo e appartengono con pieno merito alla letteratura nobile, pertanto chi le diffonde è un letterato di primo rango e non un certo un folclorista di strada.”

Dal canto mio posso solo aggiungere che al pari delle poesie frizzanti di Trilussa e di altri canti popolari nostrani, anche le bosinade hanno anticipato tradizioni e tendenze che rivediamo in alcune milanesità del giorno d’oggi. A partire dal cantautoriato di Gaber e Jannacci, passando per Dario Fo e per qualunque forma di arte popolare più moderna che per fortuna, pur in modalità e contesti diversi, non si è persa nel conformismo e continua ad essere viva anche nella nostra città.

Continua la lettura con: GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE

CARLO CHIODO

copyright milanocittastato.it

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