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La “MANO GIGANTE”: il borgo italiano delle cinque dita

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Ph. @silvia_boragina IG

Un paese arroccato con la strana forma di una mano gigante, la profezia di una maledizione del diavolo e la storia di un amore negato. Scopriamo insieme la storia del borgo delle cinque dita. Foto Cover: @silvia_boragina IG

La “MANO GIGANTE”: il borgo italiano delle cinque dita

# Il borgo delle cinque dita

Credit: @fra_pezzi

Arroccato sulla rupe del Monte Calvario, situato nel Comune di Melito di Porto Salvo in Calabria, c’è un borgo avvolto nei misteri. Il suo nome è Pentidattilo.

Il suo nome, “cinque dita”, deriva dalla forma della rocca su cui giace, simile a una mano gigante di pietra (penta e daktylos cioè cinque dita). Questa forma particolare e curiosa sembra legata ad una storia maledetta.

# La storia del borgo maledetto

Credit: @aerial.landscape

Pentidattilo fu fondato dai greci e nei secoli è passò in mano ai romani, bizantini, normanni per essere poi acquistato dalla nobile famiglia degli Alberti nel 1686.

Quel che potrebbe sembrare un lieto fine è in realtà l’inizio della rovina, dall’intrecciarsi delle storie del borgo e della famiglia Alberti nasceranno infatti solo storie di sangue e di un amore negato.

Tutto iniziò con l’annuncio delle nozze combinate da Lorenzo Alberti, marchese di Pentidattilo, tra la sorella Antonia e il cognato Petrillo. Questo sconvolse il barone Bernardino Abenavoli, innamorato segretamente della marchesina e così iniziò la guerra tra le due famiglie.

La notte del 16 aprile il barone decise di attaccare il castello uccidendo il marchese e altri familiari e rapendo Antonia e Don Petrillo. Mentre si cercava il colpevole il barone scomparve, forse morì in battaglia mentre Antonia finì in un convento di clausura.

# Il paese del tesoro

Credit: @francesco_sgura

É in questo punto che storia e leggenda si intrecciano. Si dice che quando Alberti fu ucciso poggiò la mano alla parete con le sue dita insanguinate e che il suo sangue si possa ancora vedere nella rupe di Pentidattilo, nel chiarore dell’aurora, da qui il nome la Mano del Diavolo.

Si racconta ancora che nelle sere d’inverno si sentono le urla disperate del marchese ma non è tutto, il paese sembra essere legato ad una profezia: l’antica roccia a forma di mano sarebbe simbolo di una maledizione, imbattutasi sul paese destinato alla distruzione.

Altre leggende narrano di un tesoro nascosto al centro della montagna dai vecchi proprietari del feudo che si troverebbe al centro della montagna. Si narra che molti furono i condottieri che raggiunsero il borgo maledetto per cercare la ricchezza, destinata solo a chi fosse riuscito a fare cinque giri intorno alle dita della montagna, ma nessuno mai riuscì in questa impresa.

 # Pentidattilo oggi

Credit: @liveincalabriaofficial

Pentidattilo ha iniziato ad essere abbandonato a partire dal terremoto del 1783, per poi svuotarsi progressivamente negli anni ’60 del novecento a causa di un movimento franoso.

Non è possibile arrivarci in auto a causa delle strade troppo strette e per raggiungerlo bisogna andarci a piedi. Oggi vi abita stabilmente una sola persona ma molte delle casette sono state trasformate dando lavoro ad artigiani e artisti della provincia di Melito Porto Salvo.

Sembra che questo borgo abbia trovato il modo di rinascere nei mesi estivi creando tanti eventi legati alla musica, al teatro, alla fotografia ma nessuno dimenticherà mai la sua storia.

 

Continua la lettura con: Il paese più SFORTUNATO d’Italia

ARIANNA BOTTINI

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Il LOCALE con il CORTILE più SPIRITUALE di Milano

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ofelemilano IG

Il locale è stato realizzato all’interno degli spazi di un convento di metà ‘800. Dove si trova e cosa propone la sua cucina.

Il LOCALE con il CORTILE più SPIRITUALE di Milano

# Il nuovo bistrot di Ofelè

ofelemilano IG

Dopo la prima apertura in via Savona con “Caffè &Coccole”, Ofelè ha raddoppiato a un paio di km di distanza in zona Darsena con un altro locale dal sapore particolare. Si chiama “Una cosa bistrot” di Ofelè. Aperto da martedì a domenica dalle 8:30 alle 24:00, il locale è stato realizzato all’interno degli spazi di un convento di metà ‘800. L’ambiente è caldo e rilassante, l’arredamento è di recupero con tavoli in legno e una grande specchiera a muro. Spicca un importante bancone del bar, mentre le pareti sono stati lasciate con i mattoni a vista e in alcuni punti appositamente scrostate per dare la sensazione di luogo vissuto.

Leggi anche: La TERRAZZA più INTIMA di Milano con vista Duomo e Citylife

# Il cortile nascosto più suggestivo di Milano

Credits soup_opera IG – Una Cosa

La vera chicca è il cortile interno, forse il più suggestivo di Milano, sempre con mobili di recupero, in questo caso tavolini in ferro battuto provenienti dalla Francia. Insieme alle piante, alle aiuole e alle edere sui muri lo spazio che si viene a creare è una sorta di nicchia nascosta, fresca e avvolgente capace di far percepire ancora di più la storia del luogo e un’atmosfera di intimità e tranquillità.

Leggi anche: La”TERRAZZA NASCOSTA” con GIARDINO PENSILE a MILANO (dove fare anche aperitivo)

# Cucina in prevalenza vegetariana-vegana, farina e pane sono fatti in casa

ofelemilano IG – Pancake di riso integrale

Il bistrot si caratterizza per una cucina in prevalenza vegetariana-vegana, dalla colazione al dopo cena, anche se non mancano proposte tradizionali con piatti a base di pesce e pollo. Tutto fatto al momento e sulla base della disponibilità e della stagionalità dei prodotti. Vengono anche usati oli essenziali terapeutici per uso alimentare. Farina e pane sono fatti in casa, da provare il pancake con farina di riso integrale. La carta del menu non prevede portate classiche ma mini porzioni, sul modello delle tapas, perché il cliente possa fare dei piccoli assaggi. La cantina dei vini mette a disposizione in prevalenza etichette di piccole produzioni biologiche e naturali. 

 

Indirizzo: Via Scaldasole 7

Spunto: megliounpostobello

Continua la lettura: I LOCALI dei SINGLE di Milano

FABIO MARCOMIN

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Il PAESINO nella VALLE da FIABA dove si parla il gài, la “LINGUA dei PASTORI”. A un’ora e mezza da Milano

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Ph. @nonni_bikers IG

Attraversato da un sentiero che permette di scoprire una ricchissima biodiversità floro-faunistica, cascate zampillanti e piccole torbiere. Foto cover: @nonni_bikers IG

Milano-Valgoglio

Il PAESINO nella VALLE da FIABA dove si parla il gài, la “LINGUA dei PASTORI”. A un’ora e mezza da Milano

# Il borgo alpino nella valle da fiaba nel Parco delle Orobie

Credits partodamilano IG – Natura a Valgoglio

Ci troviamo nella ValSanguigno, una delle valli da fiaba della Val Seriana all’interno del Parco delle Orobie. Qui, a 45 km da Bergamo e a 930 metri di altitudine, c’è un paese che presenta tutte le caratteristiche di borgo alpino circondato da una natura incontaminata: Valgoglio.

Credits smallfamily_inviaggio IG – Valle del Goglio

Localizzato nella piccola valla formata dal torrente Goglio, ha circa 660 residenti ed è attraversato da un sentiero che permette di scoprire una ricchissima biodiversità floro-faunistica, cascate zampillanti e piccole torbiere. Per gli amanti dello sport all’aperto, dalla contrada Borolotti parte il suggesitvo percorso naturalistico dei Cinque Laghi.

# Gli edifici più caratteristici del luogo

Credits partodamilano IG – Valgoglio

Tra gli edifici che più rispecchiano lo stile presente nel territorio alpino c’è la Chiesa Parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta del XV secolo, con il suo porticato esterno arricchito da affreschi quattro-cinquecenteschi con vista spettacolare sulla valle sottostante, delle case rurali perfettamente conservate nella frazione di Colarete e la chiesa dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo con dei meravigliosi affreschi di Ponziano Loverini nella frazione di Nocazza.

# Si parla il gài, la lingua dei pastori

Credits nonni_bikers IG – Chiesa Valgoglio

La particolarità di questo luogo è data però dall’antico linguaggio dei pastori, molto diffuso un tempo e oggi quasi scomparso: il gaì. Rispetto alla comune parlata bergamasca questa lingua di distingue per la lentezza nell’esposizione, un tono della voce molto basso e l’utilizzo di sottintesi, perifrasi e doppisensi per sopperire alla povertà del lessico di chi lo parla. La mimica è un elemento importante perché serve a spiegare le pause e i silenzi, come se fosse una sorta di recita più che di discorso parlato.

# Come arrivarci

 

Da Milano questo borgo incantevole immerso nella natura dista circa un’ora e mezza di auto. Dopo aver preso l’autostrada A4 si esce a Bergamo per percorrere la SS470 e poi la SP35 in direzione di Nembro, la SS671 e la SP49 fino a via Grumello a Valgoglio.

Continua la lettura con: Il RISTORANTE con la VISTA più SPETTACOLARE sul LAGO a un’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

Adda,  ArcoBaroloBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Questi erano gli ANNI OTTANTA: la FotoGallery dei SIMBOLI di un decennio inconfondibile

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Ogni immagine è un simbolo degli anni Ottanta. Un decennio ineguagliabile e inconfondibile. Qui la fotogallery:

Tratto dal profilo twitter di @matteobrandi

Continua la lettura con: Come eravamo: cresciuti a Milano negli Anni Settanta e Ottanta

MILANO CITTA’ STATO

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La STRADA: l’aperitivo sul VOLKSWAGEN VINTAGE nel locale più on the road di Milano

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Credits: restaurantguru.it La Strada

Un locale colorato, simpatico, dalla personalità unica.

La STRADA: l’aperitivo sul VOLKSWAGEN VINTAGE nel locale più on the road di Milano

# La strada: un aperitivo on the road

Credits: vivimilano.corriere.it
La Strada

In via Carlo Patellani, 4, zona Porta Romana, c’è un bar davvero particolare. Piccolo, accogliente, dal gusto un po’ retrò, che richiama le mode degli anni ’60, ’70 e ’80. Si chiama La Strada e qui si può trovare un’ampia selezione di birre, vini e cocktail da accompagnare al classico aperitivo. Aperto tutti i giorni dalle 18:15 all’una, ad eccezione della domenica che chiude a mezzanotte, il locale La Strada sembra l’ideale per tutte l’età. Il suo mix tra ambiente giovanile e ritorno al passato riesce a catturare l’attenzione di giovani universitari, il bar infatti non è lontano dalla Bocconi, e di persone un po’ meno giovani che vogliono andare in un luogo che ricordi la loro gioventù.

# Un furgoncino retrò

Credits: tripadvisor.com
La Strada

Con una selezione di oltre 15 birre alla spina, 20 etichette di vino, gin artigianali e tanti cocktail, quello più apprezzato dai clienti in questo locale, oltre alle mitiche piadine, è il fatto che ci sia sempre buona musica e un personale simpatico e cordiale. Ma cos’ha di così particolare questo locale? La Strada – Vino letterario, è questo il nome completo del bar, è un ambiente piccolo, ma questo non gli ha impedito di ospitare un furgoncino Volkswagen vintage al suo interno. Come dice il nome stesso del locale, il tema del bar è appunto la strada e per questo cocktail, birre e vini sono serviti direttamente da un coloratissimo mini-van. Di un colore arancione accesso, con tanto di adesivi divertenti attaccati sopra, il furgoncino retrò un po’ hippy de La Strada occupa la gran parte del locale, per questo ci siamo sentiti di chiamarlo il bar mini-van.

Il bar ha anche uno spazio all’esterno, particolarmente sfruttato nelle sere d’estate. In inverno invece è super gettonato come locale dove poter vedere le partite di fronte ad una  birra e in compagnia di amici. In più i prezzi a La Strada sono molto competitivi, anche se anche loro hanno dovuto alzarli negli ultimi tempi.

Continua la lettura con: Lo SHAMPOO BAR di Milano: cappuccino e messa in piega

BEATRICE BARAZZETTI

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Sapessi come è strano ritrovarsi nel GIAPPONE ANTICO a Milano

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Credits: @tenoha_exhibition Storie di donne samurai

A Milano ci si può sentire in Giappone e ritornare al tempo delle donne samurai. 

Sapessi come è strano ritrovarsi nel GIAPPONE ANTICO a Milano

# La mostra dedicata alle condottiere implacabili del Sol Levante

Credits: @tenoha_exhibition
Storie di donne samurai

Dopo il successo di Botteghe di Tokyo e Fantasmi & Spiriti del Giappone, lo spazio espositivo e multifunzionale dedicato al Sol Levante di TENOHA Milano ha inaugurato una nuova mostra immersiva per far conoscere un altro pezzo del Giappone. Si tratta dell’exhibition “Storie di donne samurai”,  un omaggio a queste donne guerriere pronte a ogni sacrificio. Condottiere implacabili decise a esercitare il proprio potere con l’orgoglio e con le armi per cambiare il loro destino. La mostra riporta il visitatore alla Tokyo di un tempo, quando battaglie, frecce e demoni dominavano la città.

Credits: @tenoha_exhibition
Storie di donne samurai

La mostra è stata inaugurata il 27 maggio di quest’anno e rimarrà aperta fino al 26 novembre, allo spazio TENOHA in via Vigevano 18, con una pausa estiva dall’1 al 31 agosto. Gli orari di apertura sono: da lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 20:30, mentre durante il weekend apre mezz’ora prima, il sabato chiude alle 22:00 e la domenica alle 20:00.

# Stanze sensoriali e scenografie impattanti

Credits: @tenoha_exhibition
Storie di donne samurai

“Non mi guardo indietro. Sento le frecce dietro di me sibilarmi nelle orecchie ma nessuna mi sfiora. Devo tornare sul campo di battaglia, anche a costo di scatenare la tua ira perché ho un ruolo da svolgere…” è questo un pezzo di storia di Tomoe Gozen, una delle donne raccontante nella nuova mostra immersiva. “Storie di donne samurai” è ispirata al libro illustrato del francese Benjamin Lacombe e con i testi di Sébastien Perez. A Tenoha Milano si può quindi scoprire la storia delle onna-bugeisha, donne guerriere divenute poi icone di speranza, come la famosa Tomoe Gozen o le sorelle Miyagino e Shinobu, che nel XVII secolo impararono le arti marziali per vendicare l’uccisione del padre.

Credits: @tenoha_exhibition
Storie di donne samurai

La mostra è allestita in uno spazio di 1100 mq, arredato in modo da ricordare un tempio giapponese con tanto di giardino zen. Qui ci sono poi stanze sensoriali, animazioni, audio ed essenze, scenografie impattanti e video che fanno immergere il visitatore nel Giappone di un tempo. Abbinata alla mostra si può poi vivere la Kimono Experience, ovvero prendersi un momento, come un aperitivo o una merenda, indossando un magnifico kimono. Il biglietto intero della mostra costa 15€ nei giorni feriali e 17€ in quelli festivi.

Continua la lettura con: Il SOL LEVANTE a MILANO: un nuovo quartiere per la città?

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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Il TUNNEL SUBPORTALE per snellire il traffico. Perché a Milano costruire tunnel sotterranei è diventato un tabù?

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Credits genova24 - Nodo inbocco tunnel San Benigno

L’obiettivo del progetto, insieme ad altre opere in cantiere o in attesa di partire, è quello di migliorare la viabilità della zona, separando meglio il traffico diretto al porto da quello urbano. I dettagli dell’infrastruttura e quando dovrebbe essere ultimata.

Il TUNNEL SUBPORTALE per snellire il traffico. Perché a Milano costruire tunnel sotterranei è diventato un tabù?

# Partono i lavori preliminari per il lotto A0 del tunnel di Genova

Credits cjber-pixabay – Sopraelevata Porto di Genova

Genova. Il 28 giugno 2023 Autostrade per l’Italia parte con i lavori preliminari del lotto A0 del tunnel subportuale, nello specifico con le attività di preparazione, interventi di bonifica bellica a terra delle aree interessate dagli scavi e di bonifica bellica subacquea delle calate portuali Concenter e Giaccone, interessate dai riempimenti. Il tutto sarà necessario per l’avvio della vera e propria costruzione.

# Si valuta anche la parziale demolizione della Sopraelevata

La galleria collegherà la zona di San Benigno alla Foce, passando sotto il bacino portuale, e accoglierà parte del traffico del collegamento Etiopia-San Benigno. Nell’ambito di questa nuova infrastuttura si sta valutando anche la parziale demolizione della Sopraelavata. L’obiettivo di questa e altre opere previste dal Programma Straordinario del Porto di Genova è quello di garantire una migliore accessibilità ai terminal e una più funzionale separazione del traffico pesante diretto in porto da quello urbano.

Leggi anche: Il progetto di TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del MONDO

# Entro la fine dell’estate la conclusione dell’iter progettuale

Credits genova24 – Nodo inbocco tunnel San Benigno

Nonostante l’avvio dei cantieri, che comunque non comportano scavi irreversibili, si attende il parere finale sul progetto da parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, che è stato rivisto e integrato a seguito dei rilievi dello stesso organo, atteso per il mese di luglio. In caso di approvazione e dopo vaglio delle osservazioni delle osservazioni di vari soggetti da parte degli uffici regionali, sull’impatto che l’opera avrà avere su viabilità, parcheggi o attività economiche, l’iter dovrebbe concludersi con il rilascio del Provvedimento autorizzativo unico regionale (Paur). L’obbiettivo del Sindaco di Genova, Marco Bucci, è la fine del mese di agosto.

# Un tragitto di 3,4 km per un investimento pari a 760 milioni di euro

Credits genova24 – Tunnel subportale

La realizzazione del tunnel subportuale prevede un investimento di 760 milioni di euro. La galleria sarà lunga 3,4 km e nel punto più profonda scenderà di 45 metri. Nel 2030 lo studio dei flussi di traffico prevede il transito di 7.335 veicoli l’ora nelle ore di punta. La durata dei lavori è stata stimata in almeno sei anni e mezzo e si prevedono 2 milioni e 425 mila metri cubi di materiale di scavo.

Credits genova24 – Parco Genova

Oltre al tunnel, in corrispondenza degli innesti del tunnel con la viabilità cittadina sono previsti tre parchi urbani la cui progettazione è seguita dallo studio di Renzo Piano: uno vicino alla Lanterna, un altro nei pressi dell’ex via Madre di Dio e un altro ancora nella zona di viale Brigate Partigiane. Tra gli interventi correlati alla nuova infrastruttura, sempre a carico di Aspi, delle barriere fonoassorbenti in lungomare Canepa.

Fonte: Il Secolo XIX

# Perché a Milano costruire tunnel sotterranei è diventato un tabù?

tunnel
Il progetto per potenziare l’offerta di mobilità tra Linate e la Fiera

Mentre le altre città italiane, e nel resto del mondo, sviluppano progetti per convogliare il traffico cittadino nel sottosuolo limitando al contempo le emissioni inquinanti in superficie, a Milano l’argomento è diventato tabù, anche se le idee nel recente passato non sono mancate. Tra il 2008 e il 2009 si ipotizzò infatti di costruire un tunnel della lunghezza di 4 km per collegare piazza Repubblica con Forlanini. Negli anni successivi si valutò invece di realizzarne uno di 14,5 km, per un investimento pari a 2 miliardi di euro di cui il 40% con risorse pubbliche, per far viaggiare le auto dall’Aeroporto di Linate al sito di Expo 2015, oggi MIND, per terminare a Molino Dorino passando per il nuovo quartiere di Cascina Merlata.

Tra gli obiettivi di Palazzo Marino c’è quello di limitare la circolazione di veicoli in città, per ridurre la congestione e l’inquinamento. Perché quindi, non costruire tunnel che attraversino la città da un lato all’altro senza impattare sulla viabilità del centro e consentendo un accesso diretto a parcheggi sotterranei?

Leggi anche: I DUE TUNNEL per portare Milano fuori dal traffico

Continua la lettura: La METROPOLITANA più CORTA d’Italia ALLUNGA il suo percorso

FABIO MARCOMIN

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La “CHIESA delle LUCERTOLE”, l’indistruttibile LUOGO dei MIRACOLI sullo spartitraffico di via Lorenteggio

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Ph. @sanprotasoallorenteggio IG

Una chiesa miracolosa dove meno te l’aspetti. Piccolina, trascurata, immersa nel traffico in una zona periferica. Eppure perfino l’imperatore Barbarossa ci veniva a pregare. Questa la sua storia. 

La “CHIESA delle LUCERTOLE”, l’indistruttibile LUOGO dei MIRACOLI sullo spartitraffico di via Lorenteggio

# La chiesa più amata dal Barbarossa e dai carbonari

L’oratorio di San Protaso è una chiesa miracolosa. Innanzitutto perché nella sua storia millenaria è sopravvissuta, talvolta in modo rocambolesco, a diversi tentativi di distruzione.
Ma c’è di più. Si narra che Barbarossa si fosse fermato in questa chiesetta per pregare, che Napoleone lo usasse come deposito di armi e che qui dentro si riunissero i carbonari guidati da Federico Confalonieri per cospirare contro gli austriaci. Utilizzando anche un tunnel segreto che li portava all’interno delle mura. 

# La Madonna che non vuole scomparire

L'oratorio di San protaso negli anni '40
L’oratorio di San Protaso negli anni ’40

La chiesetta è davvero singolare: si trova nello spartitraffico di via Lorenteggio ed è reduce da un’azione di restauro che l’ha recuperata da una condizione di degrado. Edificato dai Monaci Benedettini intorno all’anno 1000, il piccolo Oratorio di San Protaso al Lorenteggio fu dedicato a San Protaso, ottavo Vescovo di Milano.

Sembra che dove sorge la chiesa sorgesse prima un tempio pagano.
Gli anziani della zona si tramandano la storia che l’affresco della Madonna, coperto per tre volte da una imbiancatura a calce, quando si voleva utilizzare la cappella come abitazione, riaffiorò più nitido che mai. Dopo questo evento, giudicato prodigioso dai contadini del borgo, si abbandonò l’idea di utilizzare l’oratorio come abitazione e si continuò a venerare questa Madonna rivolgendosi a lei per chiedere ogni tipo di grazia. La devozione verso questa Madonna è ancora molto sentita: ne sono testimonianza i mazzi di fiori e i lumini lasciati davanti alla chiesetta.

Utilizzata per il culto fino al 1950 venne dismessa e lasciata in abbandono, abitata solo dalle lucertole. Da qui il soprannome di “Gesétta di lusert”.

 

Continua la lettura con: La fontana miracolosa di Milano

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Arriva l’ESTATE a MILANO: gli appuntamenti della settimana dal 19 al 23 giugno #ToDoMilano

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Estate Sforzesca - Credits: Yes Milano

La grande novità della settimana è lei: l’estate. E con l’arrivo dell’estate astronomica gli eventi di Milano si spostano tutti all’aria aperta. Non solo. Finale scudetto del basket e la musica si impadronisce della città: inaugurano i concerti al Castello.

Arriva l’ESTATE a MILANO: gli appuntamenti della settimana dal 19 al 23 giugno #ToDoMilano

# Trova il tuo evento:

Lunedì 19/6: Gara 5 della finale di basket, David Garrett e i suoni degli ultimi 100 anni di storia a Milano

Olimpia Virtus – Credits: backdoorpodcast.com
  • Forum Indicam: appuntamento di aggiornamento e network da e per chi lavora nel mondo della proprietà intellettuale. Inizio lavori alle 14.00 presso Fondazione Stelline, in corso Magenta 61.
  • Miele Urbano: alla scoperta del miele, frutto del dialogo tra flora, api e uomo. Inizio alle ore 18.00 da Artis Caffè Letterario, in via Maestri del Lavoro. A seguire, assaggio di miele per tutti.
  • M83: al secolo Antony Gonzalez, che con il suo pseudonimo fa quasi sempre sold out, arriva al Circolo Magnolia di Segrate. L’occasione per ascoltare il padre della new shoegaze inizia alle ore 19.00.
  • Il colore X: spettacolo di Animanera, nato nel progetto della valorizzazione delle periferie a Milano. In scena nella Sala Baush del Teatro Elfo Puccini. Debutta alle 19.30 e resta in scena fino al 23.
  • Conversazione con la morte: primo di una trilogia dedicata a Giovanni Testori, debutta al Teatro Litta lo spettacolo con Gaetano Callegaro. La regia è di Mino Manni, sipario alle 19.30, in scena fino al 24/6.
  • Gojira: l’heavy metal dei Pirenei arriva sul palco dell’Alcatraz, per la data italiana del Fortitude tour. Si inizia alle ore 20.00, con guest star a sorpresa.
  • Lemnos: dai classici greci all’antifascismo nello spettacolo di Giorgia Pi. In scena fino al 23 giugno nella sala Shakespeare dell’Elfo Puccini. Sipario alle ore 20.30.
  • Gara 5 Finale di basket: la spettacolare finale tra Milano e Bologna arriva a gara 5 in perfetta parità. Alle 20.30 al Forum di Assago.
  • Scoperte e Riscoperte: serata musicale al Conservatorio Giuseppe Verdi. Protagonista l’Orchestra Colli Morenici, e la soprano Denia Mazzola Gavazzeni. Dirige il M° Nicola Ferraresi, alle ore 20.45.
  • Il giusto: storia di un individuo gentile ed educato, sempre in contrasto con la grettezza dei suoi pari contemporanei. Lo spettacolo va in scena nella Sala Fassbinder dell’Elfo Puccini, il sipario apre alle 21.00.
  • David Garrett: la leggenda del violino incontra il pubblico de La Milanesiana al Piccolo Teatro – Giorgio Strehler. Precedono il concerto un talk con Michael Cunningham e un dialogo con lo stesso Garrett. Sipario alle ore 21.00.
  • Che Musica Milano!: che suono ha Milano e da quali musiche è stata attraversata negli ultimi 100 anni? Lo raccontano Luca Crovi e Luca Fassina, accompagnati dalle letture di Luca Simonetta Sandri e dalle musiche dei Teka P. Alle 21.00 alla Società Umanitaria, in via San Barnaba.

#Martedì 20/6: inaugura il cinema all’aperto e gli aperitivi nel parco, la Scala con la Filarmonica di Vienna, Def Leppard con Mötley Crüe

Mötley Crüe e Def Leppard – Credits: Metal Italia
  • Ape nel Parco: ricomincia anche la stagione della nightlife degli aperitivi all’aperto. Appuntamento al Parco Sempione, di fronte all’Arena, alle 18.00. Si prosegue fino a notte con i dj set di Ceri Wax e Nobel.
  • Naufraghi senza volto: una tragedia del mare e il lavoro, oscuro, di chi si occupa di ridare un nome ai resti. In scena fino al 25 giugno al Piccolo Teatro di via Rovello. Debutto alle ore 19.30.
  • Wagner e Bob Dylan: abbinamento tra due grandi compositori, ognuno testimone del proprio tempo. Talk di approfondimento sulle analogie tra due autori e tempi storici differenti. Inizia alle 20.00 presso Gli Amici del Loggione, in via Silvio Pellico 6.
  • Wiener Philharmoniker: torna la Filamonica di Vienna, ospite del Teatro alla Scala. Una serie di concerti. Dirige il M° Philippe Jordan, che sostituisce un indisposto Riccardo Chailly, sipario alle ore 20.00.
  • The Interrupters: arriva in città il sound ska e punk della band di Los Angeles. In the Wild è la nuova proposta musicale, che si presenta alle 20.00 all’Alcatraz.
  • E-state al cinema: quarta edizione della rassegna del Municipio 5, che propone proiezioni all’aperto. Dal 20 al 22 giugno, tutte le sere una proposta diversa al campo sportivo della Parrocchia S. Maria Annunciata, in via Neera 24.
  • Nell’impero delle misure: la vita e le opere della potessa russa Marina Cvetaeva, esplorate nello spettacolo teatrale scritto e interpretato da Fiorenza Menni. In scena all’ex Ospetade Psichiatrico Pini, alle 20.45.
  • Mötley Crüe e Def Leppard: il metal made in U.S.A. sposa quello britannico, per un’avventura mondiale che si chiama The World Tour. A Milano suonano all’Ippodrommo Snai alle 21.00.

#Mercoledì 21/6: il giorno più lungo dell’anno con gelato gratis, cultura napoletana e primo concerto dell’estate sforzesca con Michele Bravi

Solstizio d’estate – Credits: farmersalmanac.com
  • Solstizio d’estate: il giorno più lungo dell’anno, quello in cui il sole illumina l’emisfero nord per oltre 15 ore. Avverrà alle 16.57 in punto. Non siamo a Stone Henge, ma pure a Milano aspettiamo con ansia l’estate astronomica.
  • Heroes: apre la mostra che espone 15 tele realizzate da Vincenzo Mascoli. I soggetti sono i Supereroi, ritratti da Mascoli con varie tecniche. Resta in mostra fino al 20 settembre al Me Milan il Duca, di piazza della repubblica.
  • Mario Dondero. La libertà e l’impegno: un percorso espositivo che si sviluppa su diverse sale di Palazzo Reale, apre alle 10.00. Gli scatti di Dondero, realizzati in tempi e posti diversi, restano in allestimento fino al prossimo 6 settembre.
  • 20 anni di Grom: mostra fotografica e degustazione gratuita di gelato, per celebrare i 20 anni della gelateria. Apertura di un nuovo punto vendita in corso Garibaldi 115: alle 14.00 apertura della mostra fotografica e, dalle 16.00 gelato gratis per tutti.
  • Artemisia e Milano 1993-2023: 30 anni di sodalizio tra il gruppo Artemisia e 5 pittrici, che esporranno i propri lavori, alcuni realizzati sul momento. Dalle 17.00 all’ex Fornace in Alzaia Naviglio Grande, in mostra fino al 29 giugno.
  • Miez’a via: sapori della cucina napoletana, ma nel cuore di Milano. Il primo giorno d’estate è dedicato alla cultura partenopea. Dalle 19.00 musica e cibo al piano terra di Alzaia Naviglio Grande, al civico 2.
  • Giornata Internazionale dello Yoga: il più grande evento yoga d’Italia si svolge a Milano, davanti all’Arena Gianni Brera. Il grande raduno inizia alle 19.00, ai primi 1.000 arrivati, in omaggio la t-shirt ricordo.
  • Vince Tempera: cena e concerto, per la rassegna Blue Note Off che è ospitata dal Don Lisander di via Manzoni. Il concerto è un omaggio al cinema italiano, la cena prevede un menu speciale e si parte alle 19.30.
  • Diversity Media Awards: una parola che a Milano risuona sempre è inclusività. Per celebrarla, ecco il primo evento d’Europa che omaggia chi ha contribuito a valorizzare la diversità. Alle 20.00 al Teatro Lirico – Giorgio Gaber.
  • Michele Bravi: primissimo spettacolo tra quelli previsti al Castello Sforzesco nell’estate milanese 2023. L’autore umbro propone alle 21.00 il nuovo Mondo Sottile Live Tour.
  • Anton Cechov Remix: un bel mix di ricordi tra quelli dell’autore russo e le moderne reminiscenze del protagonista. Scritto e interpretato da Roberto Rustioni, è di scena all’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini alle 20.45.
  • Three Days Grace: unica data italiana per le Explosions della band canadese. In programma al Circolo Magnolia di Segrate, alle ore 21.00.
  • La Clinica: l’unica clinica che non cura, ma promette di far tornare a casa con i crampi delle risate, grazie ad uno spettacolo di improvvisazione teatrale. A cura de I Bugiardino, in scena all’Arena Milano Est alle 21.30.
  • Perdòn Don Don: parte del Manzoni Mix-Tape, che immagina il grande autore milanese raccontare le periferie moderne di Milano. Lo spettacolo è don Claudio Burgio feat. Michele Maccagno e Emanuele Nidi al pianoforte alle 21.30 alla Casa del Manzoni.

#Giovedì 22/6: hard rock dalla Grande Mela, leggende della musica italiana, stand-up comedy in trasferta all’aperto e omaggio al cinema in bianco e nero

Estate Sforzesca – Credits: Yes Milano
  • Corti in giardino: serata ci cinema all’aperto presso IBVA in via Santa Croce 15. Alle 19.30 proiezione del corto e del documentario vincitori del concorso IFF 2023.
  • Festa della Musica: evento straordinario, con l’Orchestra in Opera, che si esibisce gratuitamente alla casa circondariale di Opera. Concerto benefico per la Fondazione Giuseppe Verdi. Il concerto inizia alle ore 20.00.
  • The Winery Dogs: tour europeo ed unica data italiana della band hard rock di NYC. Il grande ritorno, dopo qualche anno di pausa, è sul palco dell’Alcatraz alle ore 20.00.
  • Il Caso del Cameriere Fantasma: cena con delitto al Pulentin di via De Sanctis. Un ritorno dal regno dei morti, tanti misteri da decifrare e la cena, a partire dalle 20.30.
  • Mogol + Mario Lavezzi: l’estate sforzesca prosegue con due mostri sacri della musica italiana. Autori dei più grandi successi degli ultimi 50 anni, i due si esibiscono al Castello, a partire dalle 20.30.
  • Silent Carmen: l’Orchestra I Pomeriggi Musicali non teme il caldo e propone l’esecuzione delle colonne sonore di due diverse Carmen del cinema B/N. Alle 20.30 al Teatro Dal Verme, Demille e Chaplin con la direzione d’orchestra di José Antonio Montaño.
  • Omaggio a Milstein: serata di musica classica nel suggestivo chiostro di Villa Mirabello. Omaggio al virtuoso violinista del secolo scorso, eseguito da Alessio Bidoli accompagnato da Luigi Moscatello al pianoforte. Sipario alle 21.00.
  • Mute: per la prima volta in Italia, arriva lo spettacolo di Sulayman Al Bassam. Si indaga sull’esplosione del porto di Beirut alla Fondazione Feltrinelli alle ore 21.00.
  • La Bionda & Friends: omaggio ai pionieri della musica dance targata Italia, con una band tributo. In programma anche la partecipazione di Pupo, Johnson Righeira, Gisella Cozzo, Luca Jurman e Nathalie Aarts. Al Parco Mattei di San Donato Milanese, in via Caviaga 4, alle ore 21.00.
  • Florence & The Machine: altro grande ritorno, dal Regno Unito, che permette di ascoltare una voce unica accompagnata dalla sua band. Dance Fever è protagonista all’Ippodromo Snai a partire dalle 21.00.
  • Pota Boyz: i 6 comici bresciani in trasferta all’Arena Milano Est, in open air show. Consueta formula dei 6 monologhi stand-up e poi tutti insieme. Si inizia alle 21.30.

Venerdì 23/6 (diurno e pre-serale): festival della biodiversità

Archivio Missoni – Credits: Eventbride
  • Insieme per la Terra – riflessioni sullo spazio del possibile: ciclo di incontri su natura, architettura e design, in occasione del festival della biodiversità. Inizia alle 10.00 presso Hangar in via Balossa 55, a Cormano.
  • Abstract Vs #New Figurative Art: apre a Milano la prima esposizione pop-art versione live. Si tratta di un’esperienza espositiva che inizia da opere astratte, per approdare alle espressioni più contemporanee della pittura. Dalle 18.00 presso Fumo Gallery di via Voghera 9, in mostra fino al 7 luglio.
  • AI4Gov: intelligenza artificiale al servizio delle pubbliche imprese. Se ne parla al Politecnico, sede di via Durando, nella Sala De Carli a partire dalle ore 18.00.
  • Apertura Archivio Missoni: visita guidata alla nuova sede dell’Archivio Missoni. Si potrà inoltre interagire con i capi, dai pattern più iconici attraverso un’esperienza immersiva di realtà aumentata. Dalle 18.00 presso via Campagna, 2 ad Albusciago di Sumirago.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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I 5 SITI ARCHEOLOGICI più INCREDIBILI in EMILIA ROMAGNA

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Credit: itinerariinromagna.it

Una regione con un grandioso passato. Facilmente raggiungibile da Milano. Tra rovine etrusche e domus romane, quali sono i siti archeologici più belli dell’Emilia-Romagna? Ecco la nostra top 5

I 5 SITI ARCHEOLOGICI più INCREDIBILI in EMILIA ROMAGNA

L’Emilia-Romagna è piena di gemme, dal punto di vista storico e paesaggistico. Alcune sono note, altre meno.
Vi offriamo qui una panoramica di 5 siti archeologici molto interessanti.

#1 La terramare di Poviglio (Reggio Emilia)

Credit: turismo.comune.re.it

Si tratta della Terramare (ossia della testimonianza abitativa dell’Età del Bronzo) più antica dell’intera regione. E’ contraddistinta da un museo che custodisce i reperti più importanti del luogo e propone laboratori storico-ludici, specie per i più giovani, costantemente aggiornati in base ai ritrovamenti.
Nel sito sono presenti, a tutt’oggi, i resti di due insediamenti collegati, che probabilmente erano destinati alla difesa o a un uso militare.

#2 Il parco archeologico Novi Ark (Reggio Emilia)

Credit: wikipedia

Si tratta di un’estensione in senso archeologico del Parco Novi Sad, da cui prende in parte il nome. Creato tra il 2009 ed il 2011, anno in cui è stato aperto, il Novi Ark si sviluppa tanto in ampiezza che in profondità; alcuni reperti sono stati ritrovati sino ad una profondità di cinque metri. Visitabile tutto l’anno, la creazione e lo sviluppo del parco archeologico hanno portato alla luce diversi reperti dell’insediamento romano di Mutina, soprattutto nei 600 anni tra il primo secolo avanti ed quinto secolo dopo Cristo, fra i quali un decumano, delle stele ed una necropoli, oltre alle vasche per l’allevamento dei pesci, tipiche degli insediamenti romani.
Anche questo museo contempla dei percorsi ludico-culturali, rivolti in primis ai giovanissimi.

#3 Gli scavi della sala della Borsa (Bologna)

Credit: viaggiareunostiledivita

Sotto la piazza coperta della Sala della Borsa, a seguito di alcuni scavi di restauro nel periodo 1989-1990, sono state scoperte diverse rovine, sia della Felsina etrusca (i bolognesi sono detti anche “felsinei” ancora oggi) che della Bononia di epoca romana.
Il primo ritrovamento è stato quello di un edificio pubblico di epoca romana. Successivamente, sono stati scoperti i resti etruschi e, ancora più in profondità, una sorta di rete fognaria risalente al 200 avanti Cristo.

#4 La Domus del Chirurgo (Rimini)

Credit: itinerariinromagna.it

Anche in questo caso nel 1989, ed anche in questo caso a seguito di lavori di consolidamento, in corrispondenza della piazza riminese intitolata a Luigi Ferrari, è stata rinvenuta una casa di epoca romana, detta “del chirurgo” in virtù del vasto corredo di strumenti e materiali medicali (ferri, bisturi, fiale, bilance e vasi) che sono stati ritrovati in loco e che ora sono presso il Museo della Città di Rimini.
Di sicuro la Domus risale al II secolo dopo Cristo e doveva essere di un certo livello, poiché si sviluppava su due piani e aveva anche dei mosaici a pavimento. A quanto pare, il medico suo proprietario si chiamava Eutiche ed era un medico militare.
Gli scavi sono stati piuttosto laboriosi, tanto che la Domus è stata aperta al pubblico nel 2007.

#5 La Villa Romana (Russi-Ravenna)

Credit:
pavaglionelungo.net

Anche questa villa è di epoca romana, afferisce ai primi secoli dopo Cristo ed è probabilmente decaduta durante il terzo secolo, dopo il trasferimenti dei militari a Costantinopoli e la perdita dello stato di capitale imperiale da parte di Ravenna, poi divenuta centro dell’esarcato bizantino omonimo.
Sviluppata su di una superficie di 8 chilometri quadrati tra giardino, area abitativa e area produttiva, si trova all’interno di quella che oggi è un’oasi del WWF e rappresenta uno dei reperti romani meglio conservati in tutto il Nord Italia.

Leggi anche: Le 5 CASCATE più BELLE dell’Emilia Romagna

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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Cascina LINTERNO, l’affascinante VILLA MILLENARIA di Milano dove ha vissuto Petrarca

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Credits danbruco IG - Cascina Linterno

Un luogo magico. Con una storia millenaria. Piuttosto trascurato anche dai milanesi. 

Cascina LINTERNO, l’affascinante VILLA MILLENARIA di Milano dove ha vissuto Petrarca

Credits danbruco IG – Cascina Linterno

# Per otto anni è stata la casa del Petrarca

Cascina Linterno, anche detta Villa Linterno, è un’incantevole testimonianza del contado milanese ottocentesco, una grangia (struttura adibita alla conservazione del grano e delle sementi) rimasta immune ai cambiamenti e alle trasformazioni edilizie che hanno investito la città negli ultimi due secoli, così come intatta è rimasta l’atmosfera da buen retiro che vi si respira.

Sita tra Baggio e Quarto Cagnino, a pochi passi dal Parco delle Cave all’interno del Municipio 7, la Cascina è nota, tra le altre cose, come unico luogo del quale si può stabilire con certezza esser stato dimora di Francesco Petrarca durante i suoi otto anni milanesi (1353-1361), trascorsi sotto la protezione e la benevolenza dell’arcivescovo e signore cittadino Giovanni Visconti.

Leggi anche: I BORGHI antichi e le sette sorelle verdi del Municipio 7, il polmone di Milano

# Ego quidem Infernum dicere soleo

 

La dimora agreste milanese di Francesco Petrarca, dichiarata Monumento Nazionale col Decreto Ministeriale del 9 marzo 1999 e unica cascina milanese che abbia, oltre ad un Vincolo Monumentale, anche un Vincolo Paesistico grazie al quale si è salvata dalla demolizione, ha una storia quasi millenaria: la prima attestazione scritta del luogo risale infatti al 1° settembre 1154, nella Carta Investiturae che assegna il terreno dell’odierna cascina alla potente famiglia capitaneale dei De Marliano.

Nel documento il luogo viene denominato Infernum, che è sì un sostantivo tardo latino che indica il locale sotterraneo nel quale sono convogliate e raccolte in pozzetti tutte le acque di vegetazione e di lavaggio usate nelle attività rurali, ma che ha più probabilmente origine dal termine in-fern della lingua longobarda, che significa “fondo lontano”.

francesco petrarca
Credits: piuturismo.it

Proprio da questo curioso rimando ci arriva la testimonianza del fatto che Petrarca soggiornò qui: in una lettera all’amico parmense Moggio de’ Moggi, infatti, il poeta fece un esplicito riferimento al luogo, scrivendo «…aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum dicere solèo…», cioè «se sarà possibile, trascorrerò alcuni giorni tranquilli in un luogo di campagna, di cui ti allego l’etimologia. Veramente, sono solito chiamarla Inferno». L’epistola è la celebre Papiae 20 juni ad vesperam raptim, scritta al crepuscolo del 20 giugno 1360.

CSA Petrarca Onlus che, nel 2019 ha inaugurato lo Spazio Petrarca, è l’associazione che si occupa di di contribuire alla divulgazione della figura di Francesco Petrarca, con particolare riguardo al suo soggiorno milanese, e nel dare un futuro alla dimora agreste del Poeta da affidare alle generazioni future, partendo dall’indispensabile restauro conservativo. 

Fonte: CSA Petrarca Onlus

# La solitudine di Linterno: un eremo per i milanesi

francesco petrarca
Tavola incisa da Giovanni Migliara nell’edizione del 1819 de “Le rime” petrarchesche, a cura di Antonio Marsand

La Cascina assunse il nome attuale sul finire del Cinquecento (probabilmente con un’evoluzione da l’inferno a l’interno), e continuò nei secoli ad essere un luogo per poeti e artisti d’ogni genere, finendo persino in un’acquaforte della leggendaria rivista illustrata milanese Cosmorama Pittorico, attiva dal 1835 al 1910.

Risultata settima in una classifica del 2010 dei Luoghi del Cuore del FAI sugli edifici civili in Italia, in quanto “dimora di Francesco Petrarca e antico forno”, la Cascina è stata anche protagonista dell’importante saggio storico Milano Expo 2015 per Petrarca del CSA Petrarca.

Oggi Villa Linterno è sotto l’egida dell’Associazione “Amici Cascina Linterno”, che ogni giorno lavora per continuarne la valorizzazione negli ambiti didattici, sociali, ricreativo-divulgativi e culturali. Tra le altre cose, ne hanno anche fatto realizzare un reportage dal fotografo ufficiale di Milano Città Stato, Andrea Cherchi, che attraverso i suoi scatti l’ha magnificata così.

Continua la lettura con: Quando a Milano c’erano i Beatles

HARI DE MIRANDA

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In arrivo le TERRAZZE VERDI: le “MINI COLLINE” per godersi la bellezza di Milano

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Credits welcomemilano - Rendering esterno e terrazze

Prosegue la costruzione del nuovo progetto di architettura biofilica realizzato dallo studio giapponese Kengo Kuma and Associates, pensato per rivoluzionare la vita dei milanesi. Scopriamo tutti i dettagli e quando è programmata la sua inaugurazione.

In arrivo le TERRAZZE VERDI: le “MINI COLLINE” per godersi la bellezza di Milano

# Welcome-Terrazze Verdi: architettura e natura si fondono assieme in un unico progetto 

Credits: kengo kuma associates

Nel marzo del 2021 il famoso studio di architettura Kengo Kuma ha presentato in Triennale il suo nuovo progetto che avrà sede proprio a Milano, per la precisione nel quartiere di Crescenzago: Welcome-Terrazze Verdi. Realizzato per conto di Europa Risorse SGR sarà il primo edificio al mondo che utilizza in larga scala la Fabbrica dell’Aria di Stefano Mancuso, un nuovo sistema di biofiltrazione dell’aria basato sull’interazione di piante e microrganismi riuscendo in questo modo ad amplificare il naturale processo clorofilliano.

# Tutti i numeri del nuovo complesso 

Credits welcomemilano – Rendering progetto dall’alto

Il progetto prevede nel dettaglio la costruzione di sei edifici, ognuno di diversa altezza, che ospiteranno:

  • 43.500 mq di uffici
  • 1.000 mq di aule meeting
  • 2.700 mq di spazi co-working
  • un auditorium
  • un’area commerciale di 1.800 mq
  • 2.000 mq di ristoranti.

A questo si affiancherà un supermercato, un’area wellness e alcuni spazi destinati a mostre ed eventi temporanei.

# Il fulcro sarà la piazza

Credits welcomemilano – Rendering esterno e terrazze

Il fulcro sarà la piazza, che ospiterà una fitta vegetazione estesa per 7.300 mq e sarà circondata da:

  • colline, delle corti open air pensate per il lavoro informale per una superficie di 4.800 mq, in parte coperti da vetrate e in parte aperti;
  • diverse terrazze ideate per essere estensioni degli spazi interni con orti, giardini e camminamenti accessibili a tutti;
  • infine le serre progettate come luoghi speciali di lavoro o di intrattenimento e svago.

Ammonta a 300 milioni di euro l’investimento complessivo.

# Con l’architettura biofilica migliorano la salute e la produttività

Credits: Urbanfile

L’identità del progetto ruota tutta attorno a due parole: legno e vegetazione. Il nuovo complesso di edifici sarà uno più riusciti interventi di architettura biofilica che mette al centro una forte correlazione tra strutture artificiali ed elementi naturali e paesaggistici. Il progettista di Welcome, feeling at work ha spiegato come questa impostazione permette di trascorrere del tempo a contatto con la natura anche nell’ambiente di lavoro.

Gli elementi naturali, come la luce, l’aria e il legno, stimolano i sensi e la mente, facendo davvero la differenza sul posto di lavoro in termini di produttività, ma soprattutto di benefici per la salute fisica e mentale. Il tutto sarà possibile grazie all’utilizzo di materiali organici e naturali che consentiranno di creare uno spazio integrato con la natura e la vegetazione, vere protagoniste del concept.

Come dichiarato Antonio Napoleone, amministratore delegato di Europa Risorse nel corso della presentazione del progetto presso la sede di Assolombarda a Milano all’inizio del 2023: “L’edificio produrrà l’86 per cento in meno di CO2 rispetto ai termini stabiliti dalle leggi che entreranno in vigore dal 2030».

Un’altra scelta controcorrente di questo progetto è quella di svilupparsi in orizzontale in modo da suggerire un’idea di espansione e continuità con il vicino Parco Lambro.

# Finalmente una rigenerazione definitiva per la zona

credits: pinterest.it – Scalda del Portaluppi

Toccherà al vecchio stabilimento Rizzoli, costruito negli anni Sessanta per ospitare l’omonima casa editrice in piena espansione e già demolito, fare spazio ai nuovi edifici. Dimesso nel 2008 e lasciato in abbandono per anni a causa di una serie di limitazioni burocratiche, è considerato un edificio storico industriale e al suo interno custodiva una meravigliosa scalinata costruita all’epoca dal famoso architetto Piero Portaluppi, rimossa prima di procedere alla demolizione dell’edificio.

Dopo essere diventato un rifugio abusivo, con conseguente degrado e insicurezza nella zona, e dopo che il progetto Novalis City Place non si è mai concrettizzato, si assiste finalmente alla sua rigenerazione di questa area nella periferia est della città.

# In corso lavori di scavi e movimento terra. L’inaugurazione non prima della fine del 2024

Street view – Immagini cantiere Aprile 2023

La demolizione del Palazzo A della Rizzoli Corriere della Sera è stata completata a fine settembre 2022. Negli ultimi mesi i lavori si sono concentrati sulla distruzione con le ruspe delle fondamenta e dei piani interrati per poi avviare le bonifiche definitive.

Street view – Immagini cantiere Aprile 2023 ex Rizzoli

Attualmente sono in corso le opere di scavo e movimento terra, come si può vedere dalle immagini di aprile 2023, che procederanno la costruzione dell’edificio. La consegna di tutta l’area riqualificata dovrebbe avvenire non prima della fine del 2024.

 

Continua la lettura con: Piazzale LORETO si TRASFORMA: i RENDERING di come diventerà

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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VIA TORINO: una GIUNGLA URBANA per PEDONI e CICLISTI

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Credits Urbanfile - Via Torino

Una delle arterie commerciali più importanti di Milano, ma anche una delle più trafficate e più pericolose per pedoni e ciclisti. Come si potrebbe migliorare la situazione? La denuncia sollevata dal blog Urbanfile (Foto copertina e interne). 

VIA TORINO: una GIUNGLA URBANA per PEDONI e CICLISTI

# Lo slalom dei pedoni tra pali, moto, auto e tavolini

Via Torino è una delle arterie commerciali più importanti del centro storico e di Milano in generale: collega piazza del Duomo con Porta Ticinese. Per questo motivo è anche tra le più trafficate da tutti i mezzi di trasporto privato o in sharing oltre ai tram: auto, motorini, biciclette, monopattini.

Credits Urbanfile – Auto parcheggiate via Torino

Mezzi parcheggiati spesso in maniera problematica sui marciapiedi: anche gli stalli adibiti allo scarico/temporaneo sono spesso occupati da auto private, che insieme alla presenza di tavolini, pali e paletti trasformano in un inferno la passeggiata dei numerosi pedoni che ogni giorno percorrono la via. Uno slalom che spesso obbliga a scendere in strada con il rischio di essere investiti.

# Un incubo per i ciclisti

Credits Urbanfile – Bicicletta in via Torino

Anche i ciclisti non se la passano bene. Ai pericoli di essere schiacciati dai tram e dai mezzi pesanti o urtati da auto e motorini si aggiunge il rischio caduta a causa del pavè dissestato, che il Sindaco Sala ha ipotizzato di rimuovere per sostituirlo con l’asfalto, e dei binari del tram se si finisce con la ruota della bicicletta nel solco.

Credits Urbanfile – Dentellatura marciapiede via Torino

Come ricorda Urbanfile c’è anche un altro problema da considerare. In fase di sistemazione della via, oltre all’allargamento e alla riqualificazione dei marciapiedi con la pietra sono state realizzate delle dentellature lungo i bordi aumentando la difficoltà del percorso in bicicletta e obbligando i ciclisti a spostarsi al centro dei binari. 

# Come si potrebbe migliorare la situazione

Via Torino

La strada stretta e trafficata rende complicato trovare delle soluzioni utili a migliorare le condizioni di pedoni e ciclisti. Tuttavia si potrebbe iniziare con queste iniziative:

  • mantenendo il pavè sempre in ordine e allineato o in estrema ratio rimuoverlo e rimpiazzarlo con l’asfalto
  • prevedere degli stalli di sosta per motorini, biciclette e monopattini in modo da lasciare il maggior spazio possibile dei marciapiedi ai pedoni
  • controllare il rispetto dei parcheggi adibiti solo allo scarico e al carico temporaneo delle merci e magari valutare una riduzione degli spazi dei dehors più impattanti dei locali lungo la via.

 

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: Milano non fa schifo ma

FABIO MARCOMIN

Continua la lettura con: ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA…

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“Non riesco più a capire la mia città”

MILANO-MALPENSA: una linea Express mica tanto express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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Quando a Milano c’erano i BEATLES

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Credits: @Fabu023 Beatles

1965. I Beatles sbarcano a Milano per il loro primo e unico tour italiano: oltre che nel capoluogo meneghino i quattro ragazzi di Liverpool si esibiscono a Genova e a Roma, rimanendo nel nostro paese per cinque giorni. Il ricordo e le immagini del loro storico soggiorno a Milano. 

Quando a Milano c’erano i BEATLES

# Giovedì 24 giugno 1965: il doppio concerto dei Fab 4 al Vigorelli  

Credits: @thebeatlesthingies
The Beatles

I Fab 4 giunsero in stazione Centrale, provenienti da Lione, nella serata di mercoledì 23 giugno: arrivarono col Trans Europe Express, in una stazione gremita di fans sfegatati, che per ore e ore attesero il convoglio proveniente dalla Francia sulla pensilina ferroviaria indicata dai tabelloni. Peccato che il treno dei Beatles venne “dirottato” su un altro binario, così l’immenso e scatenato pubblico dei quattro ragazzi rimase a bocca asciutta.

Usciti dalla stazione si rifugiarono subito su una Alfa 2600 spider, per raggiungere a grande velocità l’Hotel Duomo, dalla cui terrazza vennero realizzate alcune delle foto della band più famosa del mondo. I Beatles a Milano si esibirono giovedì 24, con due spettacoli, al Velodromo Vigorelli: il primo verso le 16.30, il secondo poco dopo le 21.00. In quello pomeridiano presenziarono circa 7 mila persone, un numero certamente poco consono a grandi miti della musica come i Beatles, ma il costo salato dei biglietti tenne lontani tanti fedelissimi dei quattro: si andava da un minimo di 750 lire ad un massimo di 3 mila. A quei tempi erano prezzi per molti insostenibili. 

# Le spalle: i cantanti che aprirono il concerto  

Credits: @thebeatlesthingies
The Beatles

Al pomeriggio il caldo era torrido e i quattro ragazzi inglesi salirono sul palco con giacca e cravatta e pantaloni scuri con camicia bianca. John Lennon è l’unico a capo coperto, con un berretto blu. A presentare l’evento furono Lucio Flauto e Rossella Como: il primo era un attore comico, che alcuni anni dopo diede prova di qualità anche nel presentare trasmissioni televisive. La Como era un’attrice che aveva esordito nel film “Poveri ma belli”. I due, forse complice l’emozione, quando presentarono i Beatles si impappinarono un po’, dicendo: “signore, signori, vi presentiamo i Bitles…Bi…Bitels, elencando poi i loro nomi. Sul palco, prima dei quattro ragazzi inglesi, l’organizzatore, Leo Wachter, fece esibire Peppino di Capri, Fausto Leali con la band Novelty, i New Dada e la cantante milanese Angela Denia Tarenzi.

# La serata si chiuse al Night

Credits: @insta_artslife
The Beatles

Al concerto serale la folla si attestò sulle ventimila persone. Dopo l’esibizione serale, i Beatles decisero di passeggiare per le vie del centro di Milano raggiungendo il night Charlie Max, a dire il vero con una clientela poco attenta e interessata a questa novità musicale. Tra il concerto del pomeriggio e quello della sera, l’incasso milanese fu di 58 milioni delle vecchie lire. Le due esibizioni del Vigorelli durarono 40′ circa l’una, proponendo dodici canzoni. In quello serale aggiunsero un brano (“Roll over Beethoven” di Chuck Berry). Le esibizioni non prevedevano il bis. L’evento a Milano divise i fans, tra quelli esaltati nell’assistere ad un concerto destinato a passare alla storia e quelli, invece, rimasti delusi dal come i quattro ragazzi di Liverpool si concessero poco o nulla agli appassionati e per la durata breve delle esibizioni.

# Le altre due tappe

Dopo la prima tappa a Milano, i Beatles si spostarono a Genova, passando in auto dalla Milano-Serravalle, inaugurata cinque anni prima. Sabato 26 giugno c’è poi l’esibizione genovese, al Palasport: allo spettacolo pomeridiano assistono 3500 giovani fans, in quello serale gli spettatori saranno circa 15 mila. All’una di notte ad attendere i Beatles c’è l’aereo che li porterà a Roma, dove si esibiscono il 27 ed il 28 giugno, al Teatro Adriano.

FABIO BUFFA

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Le MIGLIORI SPIAGGE dove tuffarsi nel LAGO di COMO

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Credits nabilhalabi1988 IG - Lido di Faggeto

Uno dei più bei laghi del mondo a pochi chilometri da Milano. Non tutti sanno che ha anche alcune spiagge da dove è possibile nuotare. E che offrono anche altro. 

Le MIGLIORI SPIAGGE dove tuffarsi nel LAGO di COMO

# Lido Villa Olmo

Credits susanna666 IG – Lido Villa Olmo

Lido Villa Olmo. Perfetto per rilassarsi, nuotare e prendersi cura del proprio corpo, è uno degli stabilimenti meglio organizzati e apprezzati dai turisti, ma anche per un aperitivo in riva al lago. Dispone anche di due piscine. Una location ricercata anche per eventi di prestigio, spot pubblicitari e eventi nautici. Alle spalle del lido i meravigliosi giardini della maestosa e storica Villa Olmo.

# Lido di Villa Geno

Credits donatella_cavallini IG – Lido di Villa Geno

Lido di Villa Geno. La storica struttura balneare ha riaperto dopo anni di abbandono ritornando ad essere uno dei luoghi simbolo dell’estate in città. Ribattezzato “Giulietta al lago”, ha una spiaggia in erba attrezzata con ombrelloni e lettini dove prendere il sole o farsi un bagno rinfrescante. 

# Lido di Ossuccio

Credits mirkosoldan IG – Lido di Ossuccio

Lido di Ossuccio. Si trova davanti alla splendida isola Comacina, a Tremezzina nella frazione di Ospedaletto sotto il centenario campanile gotico. La struttura balneare è di nuova costruzione e affacciata direttamente sul lago con un ampio prato avvolto da ulivi e oleandri. Di giorno ci si può tuffare in acqua, scendendo dalla scaletta al bordo del prato, e di sera divertirsi tra happy hour, DJ set, spettacoli pirotecnici.

# Lido di Faggeto

Credits nabilhalabi1988 IG – Lido di Faggeto

Lido di Faggeto – MiAmiLaryo. Spostiamoci sulla sponda orientale de lago, a Faggeto Lario nella frazione di Riva tra Como e Bellagio. Affacciato su una parte di lago sempre balneabile, per via del ricircolo d’acqua delle vicine fonte che scendono dalle montagna, mette a disposizione una piccola spiaggia con sabbia, servizio bar e tavola fredda con terrazza coperta, cabine, doccia e un pontile terrazza in legno. C’è la possibilità di noleggiare i lettini, l’ingresso invece è libero.

# Lido di Mandello al Lario

Credits andreafearne IG – Lido di Mandello al Lario

Lido di Mandello al Lario. Siamo sulla sponda lecchese, un luogo magico con spiaggia e parco aperti tutti i giorni, tutto il giorno. Oltre a ombrelloni, sdraio e lettini sono disponibili bar, ristorante e gazebi riservati per godersi nel massimo relax l’estate 2023 tra la ricerca dell’abbronzatura perfetta e una nuotata nelle acque del Lago di Como.

Fonte: Qui Como

Continua la lettura: Al MARE da Milano in TRENO anche di NOTTE: le novità per l’ESTATE con la Trenitalia Summer experience 2023

FABIO MARCOMIN

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La “PILLOLA ROSSA”, l’ascensore più cool del mondo. Arriverà a Milano?

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Credits aytanabbasli IG - Ascensore

Panoramico, chic, alla moda. E’ diventata un’attrazione. Dove si trova  e perchè potrebbe approdare a Milano. 

La “PILLOLA ROSSA”, l’ascensore più cool del mondo. Arriverà a Milano?

# Un ascensore panoramico di design nel cuore di Londra

Credits decimolondon IG

Un ascensore panoramico nel cuore di Londra. Si trova sulla parete esterna del Decimo London, ristorante al decimo piano dell’hotel The Standard al civico 10 di Argyle Street tra la nuova British Library e la stazione di King’s Cross, con vista sulla storica stazione ferroviaria di St Pancras attiva dal 1868 e che comprende due dei maggiori edifici costruiti a Londra durante l’età vittoriana. Dal 2007 qui fanno capolinea i TGV Eurostar per Bruxelles e Parigi. 

# Per salire sulla “pillola rossa” bisogna pagare

 

 
 
 
 
 
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La “corsa” a bordo dell’ascensore però non è gratis. Bisogna pagare. E anche molto. Non c’è un biglietto da acquistare, l’unica possibilità è prenotare un posto al ristorante guidato dallo chef stellato Peter Sanchez-Iglesias che fonde la cucina spagnola della sua famiglia con il suo amore per il Messico.

Credits templeton.peck1 IG – Ascensore

Per accedere al locale si sale con l’ascensore esterno a forma di pillola rossa con cupola interna in pelle rosa mentre si gode di una vista spettacolare sullo skyline della capitale britannica. La stessa cosa è possibile anche seduti al tavolo grazie alle ampie vetrate lungo tutto il piano.

 

# Lo vedremo anche a Milano?

credits @elenagalysan su IG

La catena di hotel The Standard è famosa per essere una delle prime ad avere introdotto la concezione di luogo artistico creativo alla moda nel mondo della ristorazione e del settore alberghiero. Tutto nasce dalla prima struttura a Manhattan originariamente creata da Andre Balazs e si sta diffondendo nelle metropoli più cool del mondo come Miami, Los Angeles e appunto Londra dal 2019. Milano, che è una delle capitale globali del fashion, avrà presto qualcosa del genere anche per attirare nuovi turisti?

Qualche anno fa, prima della pandemia, era previsto un ristorante panoramico all’ultimo piano della rinnovata Torre Galfa accessibile attraverso un ascensore esterno in vetro, ma non è stato mai realizzato. Forse potrebbe essere venuta l’occasione di riprovarci.

Spunto: aytanabbasli IG 

Continua la lettura con:  La linea della METRO che passa DENTRO un CONDOMINIO

FABIO MARCOMIN

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Il RISTORANTE con la VISTA più SPETTACOLARE sul LAGO a un’ora da Milano

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Credits ritafagioli IG - Sottovento

Qual è il ristorante più spettacolare nei dintorni di Milano? Tra i più menzionati svetta lui. 

Milano-Ristorante Sottovento

Il RISTORANTE con la VISTA più SPETTACOLARE sul LAGO a un’ora da Milano

# Mangiare pensando al Manzoni

Credits ritafagioli IG – Sottovento

Lo scenario è quello del Lago di Como, il più amato e ricercato in Italia per i suoi scorci romantici e incantevoli anche dalle star del cinema hollywodiano con Clooney che ha fatto da aprista oltre 20 anni fa con l’acquisto di Villa Oleandra a Laglio. In questo caso ci troviamo sul ramo lecchese, citato con le parole “Quel ramo del lago di Como” dal Manzoni nel celeberrimo incipit dei Promessi Sposi, nel comune di Lierna. Quale modo migliore di godersi la vista del paesaggio circostante se non quello di farlo seduti a tavola gustando piatti prelibati? Al Ristorante Sottovento è possibile grazie al suo affaccio diretto sul lago. 

Leggi anche: 10 cose della MILANO di OGGI che sconvolgerebbero MANZONI

# Il ristorante con la vista più spettacolare sul Lago di Como

Credits lafesceria IG – Sottovento

Il ristorante aperto da oltre 10 anni propone una cucina capace di mixare l’esperienza internazionale dei due chef chef Ivan Bartesaghi e Giacomo Baruta con stagionalità e tradizione e utilizzo di prodotti locali. Tra i piatti troviamo la carpionata di lago e il missultin, storico piatto di pesce del nostro lago. La carta dei vini rappreseta quasi tutte le regioni italiane, in particolare con etichette provenienti dapiccole aziende vinicole. 

Sottoventolagodicomo IG

Si può scegliere di mangiare nella sala interna, nell’ampia terrazza con eleganti colonne dalla quale si può ammirare la “perla” di Bellagio sul versante opposto e le Alpi Svizzere o fare aperitivo o un rinfresco nel giardino all’ombra degli alberi con identica vista. La location è scelta da molti anche per matrimoni, banchetti e cerimonie proprio per la sua posizione spettacolare e per essere con probabilmente il ristorante con la vista più spettacolaresul Lago di Como.

# Come arrivare

Credits megaspotter Google – Approdo al ristorante

Da Milano sono circa 70 km di strada prendendo la Strada Statale di Como e dello Spluga o in alternativa l’autostrada la tangenziale est e le successive strade provinciali e statali che si connettono sempre a quello dello Spluga. L’uscita è Varenna/Lierna e il ristorante si trova in via Imbarcadero 3, a Lierna. Per un approdo più scenografico si può scegliere di arrivare in barca o a bordo di uno dei traghettti giornalieri che partono dalle principali località lacustri e arrivano direttamente al pontile dove si trova il locale.

 

Continua la lettura con: Un RISTORANTE vista LAGO a MILANO

FABIO MARCOMIN

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

Adda,  ArcoBaroloBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Partono i CANTIERI per l’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” tra M3 e M4

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Comune di Milano - Nuova uscita M3 Missori

Si apprestano a partire i lavori per consentire ai passeggeri di M3 di prendere la linea M4 nella futura stazione Policlinico-Sforza e viceversa. Purtroppo, come già confermato da tempo, il collegamento sarà in superficie.

Partono i CANTIERI per l’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” tra M3 e M4

# Una linea senza veri interscambi 

Credits Urbanfile – M4-M1 Stazione San Babila

La linea M4, oltre a connettere l’aeroporto di Linate al centro in meno di 15 minuti fra qualche settimana, attraversa Milano da est a ovest passando per la Cerchia dei Navigli. Una disavventura di questa metropolitana è però l’assenza di interscambi diretti tra le linee. A San Babila per scambiare con la M1 bisognerà uscire e rientrare dai tornelli, a Sant’Ambrogio per passare dalla M2 alla M4, e viceversa, si dovrà fare lo stesso ma uscendo in superficie all’interno della Pusterla.

La situazione più incredibile si avrà con la M3 dove non ci sarà alcun tipo di interscambio. Nonostante le sollecitazioni da parte delle opposizioni in consiglio comunale e le petizioni dei cittadini, non si avrà alcun collegamento diretto né dalla stazione di Crocetta, sfruttando ad esempio i corridoi del Policlinico in rifacimento, né da quella di Missori. Per cercare di rimediare sono partiti i lavori per quello che è già stato definito “l’interscambio fantasma”. 

Leggi anche: Scoppia lo SCANDALO M4: 100 milioni di euro extra ma zero interscambi tra M3 e M4

# Piazza Velasca chiusa al traffico

Credits metro4spa – Lavori M3 Missori

La società Metro4 spa che sta costruendo la quinta metropolitana milanese, la M4 appunto, il 15 giugno 2023 ha comunicato la data di partenza dei cantieri per consentire ai passeggeri in uscita dalla stazione M3 Missori di scambiare con la linea M4 nella futura stazione M4 stazione Policlinico-Sforza e viceversa. Da lunedì 19 giugno 2023, per una durata di 15 mesi, verrà pertanto chiusa al traffico piazza Velasca e cambiati alcuni sensi di marcia: 

via Pantano diventerà a senso unico verso largo Francesco Richini
largo Francesco Richini sarà percorribile solo da via Pantano a via Chiaravalle
via Chiaravalle diventerà a senso unico verso via Larga e via Baracchini.

# Il “corridoio di indirizzamento”

Comune di Milano – Masterplan progetto corridoio M3-M4

I lavori riguarderanno la realizzazione delle sistemazioni delle aree in superficie e, la cosa che forse fa più sorridere e al tempo stesso irritare, del cosiddetto “corridoio di indirizzamento”. Purtroppo infatti come già confermato da tempo tra la M3 e la M4 non ci sarà alcun collegamento sotterraneo.

Comune di Milano – Nuova uscita M3 Missori

Nello specifico verrà realizzato un breve tunnel dalla stazione M3 Missori fino all’incrocio di via Pantano, via Albricci e via Larga dove è prevista una nuova uscita per la linea.

# Da aeroporto e stazioni dei treni obbligati a uscire allo scoperto

Comune di Milano – Corridoio di indirizzamento

Da qui infatti partirà la pedonalizzazione di via Pantano, arricchita da panchine anche a protezione dalle auto dei residenti che transiteranno a fianco, che gli utenti della metropolitana percorreranno a piedi e quindi in superficie magari sotto la pioggia e con i bagagli per arrivare alla stazione di M4. Va ricordato infatti che c’è chi arriverà da una delle stazioni ferroviarie dell’alta velocità sulla M3, Centrale e Rogoredo, per poi dirigersi in aeroporto o fare il percorso contrario.

Comune di Milano – Uscita per collegamento M3-M4

Salta quindi anche l’ipotesi di avere un tunnel con un’uscita nella parte finale di via Pantano, e quella di collegamento meccanizzato tramite tapis-roulant per agevolare gli utenti. A Londra riescono a fare interscambiare numerose linee in uno stesso punto scendendo di diversi livelli, mentre a Milano non si riesce a realizzare una semplice connessione tra due linee.

Continua la lettura: La METROPOLITANA più CORTA d’Italia ALLUNGA il suo percorso

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il LUNGOFIUME nel parco del Ticino: la più BELLA PASSEGGIATA nei dintorni di Milano?

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Credits e.lo87 IG - Sesto Calende

Una passeggiata tra la natura in una cittadina nel cuore del Parco del Ticino.

Milano-Sesto Calende

Il LUNGOFIUME nel parco del Ticino: la più BELLA PASSEGGIATA nei dintorni di Milano?

# Perfetta in ogni stagione

Credits nad70 IG – Sesto Calende

A circa un’ora da Milano si trova una delle più belle passeggiate per una gita fuori porta, senza dubbio la più frequentata sul Ticino Inferiore. Siamo a Sesto Calende, la passeggiata in questione è via Alzaia ed è dedicata a Leandro Mattea, partigiano fondatore del C.L.N. di Sesto morto a Mauthausen. Perfetta in ogni stagione e adatta qualsiasi età, sia a piedi che in bicicletta.

# Una passeggiata tra la natura in centro città

Credits e.lo87 IG – Sesto Calende

Si snoda per 3,5 km lungo il Ticino con le sue limpide acque, dal Ponte di Ferro a Golasecca attraverso il centro della città, circondato da verde e dalla gradevole architettura urbana. La vera e propria passeggiata inizia dopo un parco gioco per bambini e una breve spiaggia e si caratterizza per una pavimentazione in pietra alternata ai lati da un doppio filare di alberi affiancati da lampioni che rendono ancora più suggestivo il giro dopo il tramonto.

Credits paolo.girlando IG – Edificio Sesto Calende

Da un lato l’acqua del fiume, dall’altro lato negozi, botteghe, bar, ristoranti e gelaterie. 

# L’obelisco rinascimentale che separava due regni

Nei pressi dell’infopoint turistico si può ammirare l’obelisco risorgimentale dedicato allo sbarco di Garibaldi, a memoria di quando il Ticino separava il Regno Lombardo Veneto e quello di Sardegna, il futuro Regno d’Italia.

Credits blueeyesontheroad IG – Sesto Calende

All’incirca in questo punto si trova Piazza De Cristoforis, che ogni estate ospita eventi e manifestazioni come i mercatini dell’antiquariato, le bancarelle di vinili e quelle degli artigiani locali.

# La parte più lunga e più suggestiva

Credits silvia19.11 IG – Sesto Calende

Usciti dal centro abitato inizia la parte della passeggiata più lunga e suggestiva.

Credits paolo.girlando IG – Passeggiata

Immersa nel verde della natura che costeggia il Ticino fino ad arrivare a Golasecca, è perfetta per gli amanti della bici e della corsa, visto che la pietra è sostituita dall’asfalto, oltre che scenario ideale per i fotografi naturalisti o per uno scatto incantevole dell’ecosistema del Parco del Ticino e sullo sfondo le luci della cittadina.

# Come arrivarci

 

Da Milano si prende l’A8 e dopo poco meno di 60 km si esce a Sesto Calende-Vergiate. Arrivati al paese è consigliato lasciare l’auto negli spazi gratuiti ai piedi del Ponte di Ferro per poter attraversare l’area pic-nic e godere da subito della bella vista sulla città. In alternativa il treno da Porta Garibaldi con un tempi di percorrenza di poco più di un’ora.

Continua la lettura con: La “PASSEGGIATA dell’AMORE” a un’ora e mezza da Milano: con passerelle sull’acqua, il giardino segreto e l’albero giraffa

FABIO MARCOMIN

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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La TERRAZZA più INTIMA di Milano con vista Duomo e Citylife

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Credits: @mediterranea_official Mediterranea Bistrot

Immerso nella città, affacciato sulla Madonnina ma anche sui grattacieli di CityLife, c’è un locale che vanta una terrazza da fare invidia. Piccola, intima e quasi nascosta, questa terrazza sovrasta i tetti milanesi per offrire angoli di Milano visti da un’altra prospettiva.

La TERRAZZA più INTIMA di Milano con vista Duomo e Citylife

# Il nuovo ristorante healthy in centro città

Credits: @mediterranea_official
Mediterranea Bistrot

In via Santa Marta, 6, non lontano da via Torino, ha recentemente aperto il nuovo locale di Mediterranea Bistrot, un ristorante healthy e funzionale che promuove un’alimentazione sana e bilanciata. Il concept del Mediterranea Bistrot è quello di far ritrovare il benessere ai propri clienti partendo dal cibo. La proposta del menù, approvato da una nutrizionista, ha alla base tre concetti fondamentali: funzionalità, salubrità e naturalmente gusto. Inoltre l’attenzione nella selezione delle materie prime e l’utilizzo di tecniche di cottura, che ne preservano le proprietà nutrizionali, rendono il Mediterranea un luogo ideale dove poter andare a mangiare fuori senza rinunciare a cibi salutari.

Ma oltre al cibo salutare, il Mediterranea Bistrot ha altro da offrire: una magnifica vista sulla città dalla sua terrazza.

# Un’atmosfera intima nel cuore della città

Credits: @mediterranea_official
Mediterranea Bistrot

Dalla terrazza del Mediterranea Bistrot si può ammirare una favolosa vista non solo sul Duomo e sull’iconica Madonnina, ma anche sui grattacieli di Citylife. Una terrazza non molto grade e che proprio per questo regala un’atmosfera intima mentre si è nel cuore pulsante della città. Il locale in via Santa Marta è molto recente, è stato infatti aperto poco meno di due mesi fa, e la sua terrazza non è così facile da trovare, sì perché si trova letteralmente in mezzo ai tetti della città. Il Madonnina Bistrot è aperto tutti i giorni, eccetto la domenica, dalle 8:30 alle 22:30 ed è l’ideale anche per fare un buon aperitivo.

Il Mediterranea Bistrot ha anche un locale in CityLife, dove, oltre al menù healthy, viene offerto ai clienti la possibilità di fare un pic-nic nel parco. Il locale di Piazza Tre Torri infatti permette di scegliere tra le 5 proposte funzionali comodamente servite in un cestino da pic-nic, pic-nic che si può fare proprio nel giardino di CityLife.

Continua la lettura con: La nuova TERRAZZA con PISCINA di Milano dove brindare al TRAMONTO

BEATRICE BARAZZETTI

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