La società americana ESCAPE esperta in tiny house e Ikea, da sempre specializzata nell’ottimizzare gli spazi, hanno dato vita al progetto di una minicasa sostenibile, autosufficiente e accogliente. Un’abitazione subito pronta all’uso. Ecco come è stata pensata e quanto si spende per averne una.
Le MINICASE fai-da-te di IKEA: prezzi bassi e costruibili ovunque
# Abitare nelle minicase sta diventando un vero e proprio stile di vita
Credits: idealista.it
Le minicase sono piccoli rifugi che possono essere posizionati e trasportabili ovunque, come in mezzo al verde per godersi a pieno la natura. Hanno preso piede inizialmente negli Stati Uniti d’America, dove abitare in micro case è ormai diventato uno stile di vita, per poi diffondersi a macchia d’olio sul mercato internazionale. Tra i vantaggi di questa soluzione abitativa c’è quello di potersi trasferire cambiando città senza comprare una nuova casa e quindi con un notevole risparmio. Tra gli svantaggi c’è il fatto di vivere in spazi ridotti, avere molti meno oggetti e vestiti rispetto ad una classica abitazione, e rinunciare a qualche comodità.
La minicasa Ikea è frutto della collaborazione con Escape, che da anni costruisce mini case sostenibili e trasportabili. Ikea è riuscita a creare uno spazio dove vivere piccolo, ma comodo. Definite dall’Archtectural Digest come “chic, sostenibili, funzionali e convenienti”, praticamente perfette, queste minicase sono super luminose, forse anche perché la luce gioca molto sulla percezione dello spazio, costruite con materiali interamente riciclabili e garantiscono poche emissioni.
Progettata avendo come modello i camper, la tinyhouse dell’azienda svedese ha una una dimensione di 17 mq con una lunghezza di 8 metri e utilizza il legno di cedro come materiale per la sua struttura. Al suo interno ci sono tutte quello presente in una qualsiasi abitazione: un letto, un vano portaoggetti, un bagno, lavatrice, asciugatrice, cucina, scaldabagno e riscaldamento, divano pieghevole, un tavolino e prese USB.
# Con circa 60.000 euro si compra la versione super accessoriata
Credits Ikea-escape – Interno minicasa
I prezzi vanno dai 47.550 dollari per il modello base ai 63.350 dollari se si sceglie la versione super accessoriata con tutti gli arredi IKEA. Al cambio attuale sono rispettivamente 45.000 e 60.000 euro. L’alimentazione è resa possibile dalle batterie di accumulo e quindi funziona senza rete elettrica, consentendo un sensibile risparmio energetico.
Questo nuovo stile di vita, meno stanziale, poco inquinante e che ha bisogno di spazi ridotti si diffonderà anche in Italia?
Le botteghe storiche, negozi che profumano di veridicità e che portano avanti nel tempo le loro tradizioni, spesso tramandate di generazione in generazione. Alcune di loro sono davvero curiose.
Le BOTTEGHE STORICHE più STRANE di Milano
Quando si parla di botteghe storiche a Milano si intendono negozi di nicchia, ultracentenari, ma anche grandi magazzini come la Rinascente, perché sì, per essere bottega storica non c’è bisogno di essere un piccolo negozietto di quartiere. Nel 2020 le botteghe storiche nel capoluogo lombardo erano oltre i 500: ma quali sono le più strane in assoluto, quelle che vendono le cose più bizzarre? Ne abbiamo scelto 5+1.
#1 Le botteghe storiche che organizzano funerali: Pompe funebri Turati Niguarda e Fusetti
Credits: zaubee.com Fusetti
L’agenzia di pompe funebri in via de Calboli 18 è iscritta all’Albo delle Botteghe storiche a Milano grazie alla sua attività iniziata, non nel secolo scorso, ma bensì alla fine dell’Ottocento. Dal 1892, Pompe funebri Turati Niguarda offre infatti servizi funebri ai milanesi, e ora si è specializzata anche nell’organizzazione di funerali per animali domestici. Ma quest’agenzia funebre non è l’unica ad essere iscritta all’albo: anche Fusetti, che oggi conta tre sedi distribuite in città, è diventata bottega storica. Quest’ultima nasce nel 1931 come agenzia di trasporti, si chiamava “La società generale di trasporti e Onoranze Funebri FUSETT”, ma dopo la seconda guerra mondiale cambiò denominazione concentrandosi sull’organizzazione di cerimonie funebri.
E dopo le pompe funebri, a Milano tra le botteghe storiche più strane della città, uniche nei sui generis, c’è anche un’impresa di pulizie. Si tratta di Impresa Speranza S.r.l. in via Ronchi, in attività da più di cent’anni, ha aperto infatti nel 1900.
#3 Le chiusure lampo di Nardo Villa
Credits: @mbeventsbymarcia Nardo Villa – Chiusure Lampo e Zip
In via Durini 24, c’è una bottega storica specializzata nella vendita delle chiusure lampo. Opera a Milano da più di 80 anni, ha aperto infatti nel 1938, e oggi la ditta Villa Nardo si può definire come la specialista delle lavorazioni con zip e chiusure lampo in tutta Italia. Grazie ad una lavorazione artigianale su misura, produce vende e consegna ogni tipo di cerniera.
#4 Paride fabbrica parrucche con capelli naturali
Credits: @paride_parrucche Paride Parrucche
Tra le circa 600 botteghe storiche milanesi ce n’è poi una che si distingue da tutte le altre: è Paride Parrucche in Largo Ildefonso Schuster, 1. Paride Parrucche è un laboratorio artigianale nato nel 1937, che da quel momento produce parrucche a mano e rigorosamente con capelli naturali. Qui i proprietari sono molto attenti alla qualità dei prodotti e curano tutto nei minimi dettagli. È sicuramente una delle botteghe storiche milanesi più strane di tutte perché, seppure ci siano molti barbieri e parrucchiere iscritti nell’Albo delle botteghe, è l’unica che vende solo parrucche.
#5 L’unica bottega etnica
Credits: @milanopalmadise African Oriental Kraft
Non tanto strana per quello che vende, ma piuttosto unica, è l’African Oriental Craft in via Confalonieri. Si tratta dell’unica bottega storica specializzata nella vendita di prodotti africani e orientali. Un arredamento etnico all’interno del quale si può trovare di tutto: monili, soprammobili, borse, tende, parei, cuscini, bijoux e altro. Yohannes Primo, giovane commerciante originario dell’Eritrea, ha aperto l’African Oriental Craft a Milano nel 1965 e ancora oggi il “Magazzino”, come ama definirlo il proprietario, è fulcro della comunità eritrea milanese.
#5+1 Il sex shop candidato a bottega storica
Credits: milano.corriere.it Sex Shop (prima)
Non è ancora bottega storica ma la sua possibile candidatura sta già facendo parlare e sicuramente diventerebbe una delle più strane in assoluto. Si tratta del sex shop in piazza Sempione 6 che, come afferma il suo proprietario Giulio Sabbatini, dall’anno prossimo avrà tutti i requisiti per essere riconosciuto bottega storica di Milano. Il negozio ha aperto nel 1974 e l’anno prossimo spegnerà le sue prime 50 candeline, in più la gestione del sex shop è sempre rimasta all’interno della famiglia Sabbatini e questo rende il negozio un papabile candidato all’albo. Fu infatti il padre dell’attuale proprietario ad intuire il potenziale commerciale che ruotava intorno al sesso e a decidere di vendere materiale erotico. Non resta che aspettare per sapere se la possibilità che il negozio che vende sex toys e lingerie diventi veramente bottega storica, oppure che sia solo una provocazione.
Nel caso, certamente vincerebbe il premio di bottega storica milanese più particolare.
Da quali città provengono gli abitanti di Milano? Qualche sorpresa emerge dall’ultimo censimento. E qualche differenza tra uomini e donne.
Queste le CITTÀ di origine dei MILANESI
In base ai dati dell’ultimo censimento, queste le dieci città d’origine dei milanesi.
#10 Torino
#9 Foggia
#8 Reggio Calabria
La città che sale – Umberto Boccioni
#7 Cosenza
#6 Genova
Credits berlui65 IG – Crozza
#5 Roma
Eros Ramazzotto – Credits: TvZap
#4 Catania
Diletta Liotta
#3 Bari
#2 Palermo
#1 Napoli
# Qualche curiosità: 6 universitari su 10 arrivano da fuori
Se si considera il genere, Napoli è prima sia al maschile che al femminile. Tra gli abitanti di sesso maschile i primi sei posti sono occupati da città del Sud. Compare al nono posto Crotone, mentre esce dalla top 10 Torino.
Considerando gli abitanti di genere femminile aumenta la quota di Roma e compare al nono posto Taranto.
Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per il diritto allo studio universitario (ANDISU), nell’anno accademico 2020/2021 a Milano sono stati iscritti oltre 182.000 studenti, di cui il 59% provenienti da altre regioni italiane.
Dopo l’aumento delle strisce blu e la possibile introduzione del pass a pagamento per la seconda auto nel nucleo familiare, si fa strada anche l’ipotesi di far pagare il pass ai possessori di una sola auto.
PARCHEGGIO a PAGAMENTO per tutti, anche per i RESIDENTI?
# L’obiettivo del Comune di Milano: da 50 a 40 auto ogni 100 abitanti in 10 anni
Credits cheautocompro.it IG – Area C
Tutto nasce dal target fissato dal Comune di Milano: ridurre le auto in città. L’obiettivo è scendere da 50 a 40 ogni 100 abitanti in 10 anni, rendendone antieconomico il possesso e l’utilizzo in favore del trasporto pubblico. Tra gli strumenti già operativi ci sono Area C e la più recente Area B che fungono da deterrente allo spostamento con il mezzo privato.
# La lotta alla sosta selvaggia e l’aumento di risorse per il bilancio comunale
Altri obiettivi sono la lotta alla sosta selvaggio e l’aumento di entrate per il bilancio comunale. Il saldo parcheggi disponibili su strada nelle strutture pubbliche e private è di meno 180.000, tenendo conto anche delle auto che arrivano da fuori città e che sono costrette a parcheggiare su marciapiedi o aiuole. Inoltre il Comune vuole rispondere all’accusa di tartassare chi arriva da fuori: la sosta a pagamento per i residenti consentirebbe di far pagare anche chi è in area C, finora non toccato dalle misure dell’amministrazione. Per questo motivo, oltre al possibile aumento delle aree con strisce gialle blu e dell’estensione dell’orario e dei giorni di sosta a pagamento anche oltre la cerchia filoviaria, è in corso di valutazione l’introduzione del pass a pagamento per tutti. Ma come funziona oggi il pass?
# La sosta per i residenti
Foto redazione – Nuove strisce blu Via Verbano
Oggi a Milano per i residenti è possibile parcheggiare gratuitamente sia sulle strisce gialle che quelle blu, le prime vietate e le seconde a pagamento per gli altri utenti, se in possesso di pass per la sosta del relativo ambito di zona. Il regolamento comunale non pone poi limiti al numero di auto per cui si può chiedere un pass, è solo necessario che ognuno venga associato alla patente di un componente del nucleo familiare.
# Il pass a pagamento per tutti
Credits notizie.it – Pass residenti Milano
Tra le ipotesi previste nell’aggiornamento nel Piano urbano della traffico urbano, e in linea con gli obiettivi del Piano aria e clima, l’amministrazione milanese ha valutato però un cambio netto nel sistema dei pass: metterli a pagamento per le seconde auto e nello scenario più restrittivo addirittura per tutti i residenti e quindi anche per il nucleo familiare in possesso di un solo mezzo. Nello specifico verrà valutata la “trasformazione progressiva di tutte le autorizzazioni alla sosta su strada in pass onerosi con modulazioni basate sulle caratteristiche dell’utenza e delle classi dei veicoli”.
Questo provvedimento andrebbe a colpire centinaia di migliaia di milanesi che si troverebbero a pagare un pass per ogni auto, con tariffe modulate in base al tipo di veicolo e all’utenza. I critici contro queste politiche restrittive sottolineano che tutto questo avviene in un contesto in cui il costo del biglietto del trasporto pubblico è aumentato e le corse di tram, bus sono state tagliate. A breve potrebbe poi essere il turno della metropolitana.
Si tratterebbe quindi di un concreto aiuto al miglioramento del traffico e della sosta in città o solo un altro strumento per fare cassa?
# Lunedì 13/3: Apre l’Ireland Week, il lunapark della pizza, Marco Travaglio, Symil, Massimo Ranieri e Durdust
Ireland Week – Credits: Good Housekeeping
Ireland Week: seconda edizione della rassegna che porta l’Irlanda a Milano, con oltre 50 eventi diffusi. Cibo, musica, letteratura e gusti dell’isola verde, in attesa del clou: San Patrizio. Info e programmi QUI.
Millennium Gardens: prima settimana di apertura piena per la mostra dedicata a Irene Balia e Loredana Galente. Presso Galleria AeraB, a cura di Alessandra Redaelli, dalle 10.00 di mattina.
Myung-Whun Chung dirige alla Scala: continua il matrimonio tra il grande Direttore d’Orchestra e il podio Scaligero. Alle 20.00 il Maestro torna a dirigere un programma di Schubert e Brahms.
Il Luna Park della Pizza: DaZero&Friends inaugura un format, che farà arrivare i maestri pizzaioli di tutto il mondo alla sede di via Dell’Orso. Si inizia alle ore 20.30.
Serate Musicali: il violoncello di Narek Hakhnazaryan e il piano di Gyorgy Thchaidze, protagonisti al Conservatorio Giuseppe Verdi. L’esibizione inizia alle ore 20.45.
Finale Premio Wondy: sesta edizione della finale che premia sei romanzi finalisti. Al Teatro Manzoni conduce Drusilla Foer, dalle 20.45.
Milan Salernitana: dopo la vittoria in Champions, i rossoneri inseguono la Champions in campionato.
Pota Boyz: appuntamento con il buon umore, per iniziare la settimana col ritmo giusto. Serata di improvvisazione, allo Zelig Cabaret alle ore 21.00.
Rosario Miraggio: serata neo melodica napoletana ai Magazzini Generali. Alle 21.00 è atteso il Vivo solo di te Tour.
La Repubblica Indipendente della Comicità: anche il Teatro Filodrammatici propone stand-up comedy e satira, con giovani comici che si avvicendano sul palco, a partire dalle 21.00.
La Favola Mia: terzo appuntamento, dopo i bis di fine gennaio, con Giorgio Panariello. Il ritorno è al Teatro degli Arcimboldi alle ore 21.00.
Marco Travaglio – I migliori danni della nostra vita: Travaglio racconta al Teatro Lirico gli ultimi 5 anni d’Italia. Il sipario si apre su ironia e racconti circostanziati alle ore 21.00.
Syml: unica data italiana per il Phases Tour dell’artista made in USA. È possibile ascoltarlo al Circolo Magnolia di Segrate alle ore 21.00.
Massimo Ranieri: torna anche la voce di Tutti i Sogni Ancora in Volo. La seconda parte del suo tour è a Milano al Teatro Nazionale, alle ore 21.00.
Dardust: doppia anima e doppio spettacolo a Milano per Dario Faini. Duality Tour in scena lunedì 13 e martedì 14 alle 21.00, all’Auditorium di largo Mahler.
# Martedì 14/3: debutti teatrali, una leggenda della musica di New Orleans, Devin Townsend ed Eros Ramazzotti
Eros Ramazzotto – Credits: TvZap
Io sono mia moglie: la storia vera di Charlotte Von Mahlsdorf debutta al teatro Elfo Puccini. Sipario alle 19.30, resta in scena fino a domenica 19/3.
Per caso, per sbaglio, per amore, eroine all’opera: tre eroine dell’opera lirica ispirano questo spettacolo che Lella Costa e Francesco Michieli mettono in scena al Carcano, alle ore 19.30.
Devin Townsend: recupera l’unica data italiana del Lightwork European Tour. L’artista canadese attende i fans al Live Clun di Trezzo s/Adda, a partire dalle ore 20.00.
Mozart 90 in blu: al Teatro della Cooperativa c’è la storia di due donne, che risollevano la loro vita appellandosi alle radici. Con Cinzia Marseglia e Lucia Vasini, debutto alle 20.00, in scena fino al 19 marzo.
Tchaïka: liberamente tratto dal Gabbiano di Checov, Tita Iacobelli porta in scena il suo spettacolo. Doppio appuntamento martedì 14 e mercoledì 15 nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti, alle 20.00.
La Bibbia che non ti aspetti: seconda serata dello spettacolo talk che Giacomo Poretti, per la regia di Paolo Bignamini, propone al Teatro Oscar. Serata dedicata ad Andrea Tarabbia, che inizia alle 20.30.
La morte e la fanciulla: in contemporanea, nella sala Grande dell’Elfo Puccini, va in scena anche il dramma di una donna che decide di farsi giustizia da sola. Debutto alle 20.30, in scena fino a domenica 26.
Donald Harrison: arriva al Blue Note una leggenda della musica di New Orleans. Doppio spettacolo alle 20.30 e alle 22.30, accompagnato da Dan Kaufman al pianoforte, Nori Naraoka al contrabbasso e Brian Richburg alla batteria.
Madame Bovary: la classica versione della Emma di Flaubert, nell’edizione con Annig Raimondi e Antonio Rosti. Al Pacta Salone alle 20,45, in scena fino al 19/3.
Gatta Morta: serata spot per Francesca Reggiani e il suo monologo. Al Teatro Manzoni, solo questa sera, il racconto tra vero e falso o buono e cattivo, è di scena alle 20.45.
Freaks & Comedy Show: fenomeni da baraccone ed acrobati, interpretati ed amplificati ad arte, catapultano il pubblico nel mondo del circo. Succede al Teatro Cinema Martinitt, alle ore 21.00.
Tranquilli, poi vi spiego: il dirompente talento di Laura Formenti e il suo stile stand-up comedy, parla al pubblico di bugie. Ci sarà da ridere e riflettere allo Spazio Arca, alle ore 21.00.
Eros Ramazzotti: Mediolanum Forum prenotato tutta la settimana dal cantante romano e il suo Battito Infinito Tour. 4 giorni di passione, sul palco anche il 15, il 17 e il 18 marzo, alle ore 21.00.
#Mercoledì 15/3: debutta alla Scala l’ultima opera di Offenbach, un giovane talento russo stupisce Milano, prog australiano e l’hip hop di Leicester
King Gizzard and The Lizard Wizard – Credits: Pitchfork
Les Contes D’Hoffmann: l’opera in 5 atti di Jacques Offenbach, è di scena al Teatro Alla Scala dal 15 al 31 marzo. Sipario di debutto alle 19.30 per questa edizione firmata in regia da Davide Livermore.
S/Calvino – o della libertà: riflessioni sul concetto di libertà, che Mario Perrotta esegue partendo da Gli Antenati di Calvino. In scena al Teatro Carcano fino a domenica 19, debutta alle 19.30.
Dmitry Batalov: alla Sala dei Donatori della Fabbrica del Vapore, è ospite il 23enne pluripremiato pianista russo. Presenta in esclusiva il programma di Autour, tra autori recenti e Vladimir Gorlinsky, alle 20.30.
Scott Henderson: il leggendario musicista della Florida si esibisce al Blue Note, nella consueta formula del doppio spettacolo. Primo spettacolo alle 20.30, a seguire alle 22.30.
Tutti parlano di Jamie: musical tratto dalla storia della Queen at 16 britannica, in scena al Teatro Nazionale fino al 26 marzo. Debutto alle ore 20.45, in scena a date alterne.
Paul Lewis: Dedicato a Schubert – parte I è la proposta di metà settimana alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano. Inizio alle ore 20.45.
Siamo positivi: i Carta Bianca, in scena con Sara Santostasi, provano a cambiare il paradigma della negatività degli ultimi 3 anni. In scena al Teatro Cinema Martinitt alle ore 21..00.
King Gizzard and The Lizard Wizard: unica data italiana per la band prog e psichedelica australiana. Si esibiscono all’Alcatraz alle 21.00.
Easy Life: hiphop, soul e indie pop dalla band di Leicester, che presenta in anteprima per l’Italia il nuovo disco. Lo fa ai Magazzini Generali, con inizio alle ore 21.00.
#Giovedì 16/3: prima assoluta al Dal Verme, un inedito duo al Blue Note e Tamino per la musica o lo chansonnier milanese per eccellenza
Giangilberto Monti – Credits: Qui Brescia
Winter Garten: apertura della mostra dedicata alla fotografa milanese Barbara Barberis. Apertura alle 18.00 alla Galleria Matria di via Melzo. Resta fino al 15 aprile.
Pomeriggi Musicali: matinée alle 10.00 aperta al pubblico e spettacolo alle ore 20.00 al Teatro Dal Verme per l’Orchestra i Pomeriggi Musicali diretta da James Feddeck. In programma anche una prima assoluta di Filippo Del Corno.
Il nuovo mondo: all’Auditorium della Fondazione Cariplo è in scena fino a domenica 19 il concerto di Antonin Dvořàk, eseguito da Lucas & Arthur Jussen al pianoforte, diretto da Vincenzo Milletarì. Debutto alle 20.00.
Bianco su Bianco: dall’infanzia difficile e violenta alle medaglie olimpiche di Sochi, è la storia che l’ex Cirque du Soleil Davide Finzi Pasca porta in scena con atleti acrobati. Al Teatro Menotti, dalle 20.00 fino a domenica 19 marzo.
Omar Sosa e Jaques Morelenbaum: per la prima volta insieme, il pianista e il violoncellista si presentano in formazione minima al Blue Note. Unico spettacolo alle 20.30, dove ritmo e silenzi saranno protagonisti per emozionare.
Tamino: tappa milanese del tour che porta il giovane artista di origine egiziana, a presentare il suo ultimo disco. Sarà sul palco dell’Alcatraz alle ore 20.30.
La prova: Bruno Fornasari tocca ruvido uno dei nervi più scoperti della “nuova società”. Pone domande scomode e pretende risposte chiare e risolutive al Teatro Filodrammatici, con sipario alle 21.00 e fino al 26/3.
Ferzaneide: i ricordi e le persone che hanno influenzato i film di Ferzan Ozpetek, raccontate da lui stesso al Franco Parenti. Nella Sala Grande alle ore 21.00.
Bon Entendeur: per la prima volta assolta in Italia, arriva la musica elettronica del duo francese. Il Transatlantic Tour sbarca al Circolo Magnolia di Segrate, alle ore 21.00.
Giangilberto Monti: torna lo chansonnier milanese, accompagnato dalla sua più recente formazione in trio. Repertorio, teatro-cabaret e cavalli di battaglia dalle 21.30 al Garage Moulinski.
#Venerdì 17/3 (orario diurno e pre serale): è il giorno di San Patrizio
St. Patrick’s Day – Credits: Cedigros
S. Patrick’s day: dalle 11 eventi al Pogue’s Irish Pub e dalle 17.00 danze in strada con Irish Buskers & Dance Show.
Leggere la musica con le carte da gioco: laboratorio di lettura musicale con strumenti ludici, proposto da Mauro Montanari. Dalle 10.00 alle 12.00 in Corso Venezia 41.
Meta Brain: live in Bicocca l’evento divulgativo che approfondisce le relazioni tra cervello, videogiochi e VR. Dalle 10.00 alle 13.00 presso l’Edificio U6 in piazza dell’Ateneo Nuovo.
Dono e Altruismo Intelligente: presentazione del libro di Marco Annoni“La felicità è un dono”. Alle 17.00 presso la Sala 13 di UniMi, ingresso da via Conservatorio 13.
Aperitivo letterario al femminile: Simona Colaiuda, che presenterà in anteprima il suo romanzo “Ventitré” al Bistrot Letterario Incipit23, alle 18.15
Le migliori città dove guidare un’auto. Sono stati utilizzati diversi parametri, come la congestione del traffico, il numero di auto per abitante e la qualità dei trasporti pubblici. Questo il risultato. Fonte: RankingRoyals.
Le MIGLIORI città del mondo per chi guida un’AUTO
# Una sola europea tra le top 5
Nella classifica spadroneggiano le città del Nord America. Al primo e al terzo posto il Canada con Calgary e la capitale Ottawa. In mezzo la città degli sceicchi: Dubai. Al quarto compare la prima città europea, non troppo lontana dal confine italiano: Berna, la capitale della Svizzera.
# In Europa dominano tre Paesi
Stoccolma – Ph. robertaengland
Molto sbilanciata la rappresentanza delle singole nazioni. Il paradiso in Europa per gli automobilisti sembra ritrovarsi nelle città di tre Paesi: Svizzera, Germania e Svezia. La metà delle top 30 sono infatti in queste tre nazioni. Dietro a Berna, la Svizzera piazza anche Zurigo, Basilea e Ginevra. Praticamente tutte le principali città elvetiche risultano su misura dell’automobilista, grazie a tunnel, disponibilità di parcheggi, strade ben tenute e mezzi pubblici di livello mondiale. Ottimo il ranking anche per la Germania con alcune delle più importanti città dell’Ovest: addirittura otto. Anche guidare in Svezia è un piacere nelle sue tre più grandi città in classifica: Goteborg, Malmoe e Stoccolma.
# Le isole felici
Ci sono anche città che rappresentano un’eccezione, le uniche a rappresentare la loro nazione: Osaka per il Giappone, Oslo per la Norvegia, Perth per l’Australia e la città stato di Singapore. Le italiane? Non pervenute.
La polemica del giorno. Venerdì 10 marzo la consigliera del Comune di Milano Monica Romano pubblica un post in cui chiede di porre fine alla «gogna social» nei confronti delle borseggiatrici del metrò: «Quest’abitudine di filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm e di diffondere i video su pagine Instagram con centinaia di migliaia di follower è violenza, ed è molto preoccupante». Il post è stato subissato di critiche, perfino violente, tanto che la consigliera sta valutando se denunciare chi la sta minacciando.
Video o non video il fenomeno della sicurezza sulle strade e sulla metro è evidente. Un esempio dei molti video che si trovano in rete, realizzato da KingAsh
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Uno dei comuni dell’hinterland ha avanzato la richiesta di una nuova stazione della linea verde che, se venisse costruita, lo porterebbe ad eguaglierebbe il record di fermate di metropolitana di altri due comuni della Città Metropolitana di Milano. Le motivazioni della proposta e dove verrebbe realizzata la stazione.
Una NUOVA FERMATA della METRO sulla M2?
# Il Comune di Cernusco sul Naviglio con 3 fermate di metropolitana eguaglierebbe il record di altri due comuni
Credits: structurae.net – Fermata Cernusco sul Naviglio
Nell’ambito della fase di pubblicazione del Pums della Città Metropolitana di Milano, nell’estate del 2021, l’amministrazione comunale di Cernusco sul Naviglio si è vista approvare la proposta di aggiungere una nuova fermata alla linea M2 sul proprio territorio. Il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, è “lo strumento di pianificazione che si propone di soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle imprese” nei 1.575 kmq di territorio che comprende Milano e tutti i comuni dell’hinterland.
Se venisse realizzata porterebbe il comune ad eguagliare il record di fermate di metropolitana di Cologno Monzese e Gorgonzola, perché passerebbe dalle attuali due fermate a tre.
# Dove verrebbe costruita la nuova stazione della linea M2
Credits: wikipedia.org – M2 con nuova fermata
L’area per la realizzazione della nuova stazione della linea M2 è stata già individuata, sarà nei nei pressi di Cascina Melghera, all’altezza di via Melghera, esattamente a metà strada tra la tra la fermata di “Cascina Burrona” del Comune di Vimodrone e quella di “Cernusco sul Naviglio”. Diventerebbe la prima stazione del paese arrivando dal centro di Milano, in aggiunta alle altre due fermate “Cernusco sul Naviglio” e “Villa Fiorita”.
La stazione sarebbe totalmente in superficie, come tutte quelle presenti sul ramo esterno della linea verde da Cimiano fino al capolinea di Gessate, e pertanto non ci sarebbe bisogno di scavare tunnel o costruire manufatti nel sottosuolo per costruirla.
# Le motivazioni alla base della richiesta
primalamartesana.it – Ex Albergo Melghera
La richiesta dell’amministrazione di Cernusco sul Naviglio è stata motivata dalla posizione strategica della futura stazione, in quanto utile a rispondere a numerose esigenze di quella parte di territorio comunale, incluso anche il complesso immobiliare di prossima realizzazionein via Melghera. In quell’area era presente uno degli alberghi incompiuti lascito dei Mondiali di calcio degli anni ’90, tenuti in Italia, la cui demolizione è in fase avanzata. Al suo posto verranno realizzate delle residenze, una RSA e degli spazi verdi.
Auto parcheggiate in prossimità della fermata dei mezzi pubblici
La situazione del traffico a Milano è da sempre critica: telecamere, divieti e sezionamenti della città in ordine alfabetico servono a poco. Tendono piuttosto a concentrare auto e camion in zone periferiche già allo stremo della sopportazione. Altrettanto drammatica, se non peggiore, risulta essere l’emergenza parcheggi: strisce blue posizionate a casaccio, mercati rionali e mancanza di posti auto sotterranei rendono la ricerca di un parcheggio un’esperienza frustrante con conseguenti grandi perdite di tempo.
Le FERMATE dei MEZZI PUBBLICI trasformate in PARCHEGGI per le AUTO
# Mancanza di controlli e arroganza della gente
Auto parcheggiate in prossimità della fermata dei mezzi pubblici
Purtroppo questo stato di cose del quale si è ampiamente parlato non fa che aggravarsi. Come si vede dal parcheggio in foto, il proprietario o proprietaria del SUV non ha trovato un posto più adatto al suo ingombrante mezzo, se non la sosta in prossimità della fermata della filovia. Per quanto sbiadite, le strisce gialle che delimitano lo spazio da lasciare libero sono ancora visibili. Cosa si evince da questa immagine? Sicuramente la maleducazione e l’arroganza di chi ha piazzato li suo veicolo davanti al palo della fermata della linea 92, ma non solo. Emerge anche una carenza di controlli. Possiamo tutti testimoniare personalmente quanto i parcheggi in prossimità delle fermate siano ormai la “normalità”, allora perché fare le leggi se poi tanto si fa finta di niente e non si fa nulla per farle rispettare?
# Le conseguenze di una città senza parcheggi
Allo stesso tempo, certo maggiori controlli e sanzioni a chi parcheggia dove non dovrebbe incentiverebbero le persone a sostare l’auto negli appositi posti, ma il problema dei parcheggi rimane. Perché? Perché non ci sono! La soluzione non è abolire le macchine o far finta che non esistano…il numero di parcheggi disponibili non è proporzionato al numero delle macchine che circolano. Le conseguenze poi si vedono. La gente parcheggia dove non si dovrebbe e si creano problemi alla circolazione anche dei mezzi pubblici, che non possono sostare nelle apposite fermate.
Forse non tutti sanno che a Milano si trova la Bocca della Verità, meno rinominata della omologa romana, ma altrettanto affascinante. Scopriamola insieme.
La bocca della verità di Milano
# Dove ci troviamo
Redazione – Bocca della verità
Siamo nel cuore di Dergano tra via Tartini e via Carnevali. Incastonata nel muretto di mattoni che separa il giardino della piazzetta da un parcheggio privato si può vedere una rappresentazione della famosa Bocca della Verità. Rispetto alla versione romana, la cugina milanese è più piccola e realizzata non in marmo, ma in terracotta.
# Le poesie
Redazione – Poesie
Affisse sullo stesso muro di mattoni si trovano anche una serie di poesie, da Pablo Neruda a Pablo Garcia Màrquez, da Madre Teresa di Calcutta a Leopardi. Molto interessanti anche i due poster con una serie di foto che immortalano il passato del quartiere, quasi diventandone una sorta di memoria storica.
# Il giardino
Redazione - Parco Bocca della Verità
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Redazione - Parco Bocca della Verità
Redazione - Immagini quartiere
Davanti alla Bocca della Verità si trova un giardinetto “curato e pulito tutti i giorni da cittadini volontari residenti a Dergano”, come recita un cartello presente. Tra le varietà di piante presenti, anche una mimosa in piena fioritura.
# Il dettaglio nascosto
Redazione – Bicicletta su muretto
Basta alzare leggermente lo sguardo e si potrà notare una bicicletta “parcheggiata” in modo molto creativo proprio sul muretto.
Siamo o non siamo la città delle archistar? Questi i palazzi, forse i più belli di Milano.
I PALAZZI più BELLI di Milano (Foto)
# Sentirsi dei primi cittadini a Palazzo Marino
La costruzione è iniziata nel 1558 per volontà di Tommaso Marino, un nobile di origini genovesi. Dopo la sua morte, la costruzione fu interrotta e ripresa solo alla fine del XVII secolo da un altro nobile milanese, Gian Giacomo Medici. Nel corso dei secoli, Palazzo Marino è stato sede di diverse istituzioni, tra cui la Provincia di Milano e la Prefettura. Nel 1861, con l’Unità d’Italia, è diventato la sede del Comune di Milano. La facciata del palazzo presenta statue rappresentanti i quattro continenti allora conosciuti: Europa, Asia, Africa e America. Da notare che l’America non era stata ancora scoperta all’epoca della costruzione del palazzo: la statua che la rappresenta è stata aggiunta in seguito. Palazzo Marino ha subito numerosi interventi di restauro e ampliamento, per questo presenta un mix di stili architettonici che vanno dal Rinascimento al Barocco e al Neoclassicismo. E’ infine uno dei pochi palazzi del centro della città a non avere attaccati a uno o più dei lati altri palazzi.
# Palazzo Serbelloni, ispirazione dell’Operà di Parigi
Costruito nel XVIII secolo dalla famiglia Serbelloni lungo Corso Venezia, si distingue per la sua facciata monumentale, che presenta un grande arco al centro. Nel corso della sua storia, Palazzo Serbelloni ha ospitato numerose personalità illustri, tra cui Napoleone Bonaparte e il compositore Gioachino Rossini. Si racconta che la facciata dell’edificio abbia ispirato l’architetto francese Charles Garnier nella realizzazione dell’Opera di Parigi. Palazzo Serbelloni è stato utilizzato come location per “Il Gattopardo” di Luchino Visconti.
# Palazzo Belgiojoso, il tempio del Risorgimento
Costruito nel XVIII secolo dalla famiglia Belgiojoso su progetto di Giuseppe Piermarini, il celebre architetto che ha progettato anche la Scala. Il palazzo è caratterizzato da una facciata neoclassica, con un portico a quattro colonne ioniche e una grande scalinata d’ingresso. Nel corso della sua storia, il Palazzo Belgiojoso ha ospitato tra gli altri Franz Liszt e Gabriele D’Annunzio. Palazzo Belgiojoso è sede del Museo del Risorgimento, che espone cimeli e documenti legati all’unità d’Italia, insieme a una vasta collezione di opere d’arte, tra cui ritratti, dipinti e sculture, che raccontano la storia dell’Italia unita. Durante la dominazione napoleonica, il palazzo fu sede dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Nella stessa piazza c’è anche la splendida Casa Manzoni.
# Ca’ de Sass, la versione milanese di Palazzo Strozzi
Credits: mapio.net/
La Ca’ de Sass (“casa di sassi”) ha questo nome per il bugnato che ne orna le facciate. E’ in stile eclettico, con influenze neorinascimentali, in via Monte di Pietà, in pieno centro. Ha curato il progetto l’architetto Giuseppe Balzaretto che prese ispirazione dalle grandi banche della Firenze del Rinascimento, riprendendo in particolare la struttura di Palazzo Strozzi.
# Castello Cova, bellezza medievale in stile Disney
Castello Cova, o Palazzo Viviani Cova, deve il suo nome a chi ne ha voluto la costruzione e fu realizzato dall’architetto Adolfo Coppedè, insieme al famoso fratello Gino. Il castello sembra una bellezza medievale con la torre a merli guelfi, i rimandi architettonici a epoche passate e con un netto contrasto cromatico tra i mattoni rossi e gli inserti in pietra bianca.
Pare quindi avere tutte le caratteristiche delle fortezze del Medioevo, ma il Castello Cova è stato costruito solo tra il 1910 e il 1915 e fu di grande ispirazione anche per gli architetti della Torre Velasca. I due fratelli Coppedè avevano dato vita, infatti, ad un vero e proprio stile architettonico che prende il loro nome ed è lo stesso stile della famosa torre milanese. Con un occhio un po’ attento si potrebbero trovare anche delle somiglianze tra i due edifici, soprattutto se si guarda alla base del castello.
# Palazzo dei Giureconsulti, il punto di riferimento per il commercio dei milanesi
Il Palazzo Giureconsulti è uno degli edifici più antichi ancora esistenti a Milano. In piazza dei Mercanti, è stato costruito tra il 1562 e il 1567. Deve il suo nome ai giuristi che vi si riunivano per discutere di questioni legali. Nel corso dei secoli, il palazzo ha ospitato diverse istituzioni, tra cui la Camera di Commercio di Milano e la Borsa Valori di Milano. Tra le caratteristiche architettoniche del Palazzo Giureconsulti, spicca la sua facciata in stile rinascimentale, decorata con lesene e colonne di ordine corinzio. Al suo interno, il palazzo presenta un cortile interno porticato e una grande sala riunioni, chiamata Sala delle Colonne, decorata con affreschi e stucchi. La sua campana (in seguito sostituita dall’attuale orologio) era detta “Zavataria”, in onore del podestà Zavatario della Strada che ne aveva fatto dono alla città, e annunciava il coprifuoco, il divampare di incendi, e l’esecuzione dei condannati. Una curiosità? La sua torre, alta 70 metri, è stata utilizzata come stazione meteorologica dal 1884 al 1976.
# Palazzo della Ragione, uno dei più antichi di Milano
Dall’altro lato di Piazza Mercanti si trova un altro edificio storico, ancora più antico. Il Palazzo della Ragione è stato costruito tra il 1228 e il 1233, rappresenta un grande esempio di architettura medievale milanese e ha avuto nel corso dei secoli diverse funzioni, tra cui quella di tribunale.
Il Palazzo della Ragione ha ospitato anche il mercato del bestiame, dove i commercianti di animali vendevano bovini, ovini e suini. Inoltre, nel periodo della dominazione spagnola, fu utilizzato come prigione per i detenuti politici. Oggi il Palazzo della Ragione è aperto al pubblico come museo e ospita mostre temporanee ed eventi culturali.
# Palazzo Reale, il piccolo Louvre di Milano
Costruito nel XVIII secolo in piazza Duomo, fu la residenza ufficiale dei governatori austriaci durante il periodo di dominazione asburgica. Ha una elegante facciata barocca, con una grande scalinata d’ingresso e un cortile interno circondato da colonne. Al suo interno, il palazzo presenta sale lussuose, con decorazioni in stile neoclassico e arredi preziosi, tra cui la Sala degli Scarlioni, la Sala delle Udienze, la Sala del Trono e la Sala delle Cariatidi. Quest’ultima presenta un soffitto a capriate in legno e una serie di colonne a forma di cariatidi, cioè di donne stilizzate che sostengono il peso del soffitto. La Sala delle Cariatidi è stata utilizzata per molti scopi diversi nel corso dei secoli, è ancora utilizzata per eventi e concerti ed è considerata una delle sale più suggestive della città. Palazzo Reale è aperto al pubblico come museo e ospita mostre temporanee di arte e cultura. Tra le mostre più famose ospitate in passato vi sono quelle dedicate a Salvador Dalì, Pablo Picasso, Vincent van Gogh e Claude Monet.
# Palazzo Clerici, la vetrina dello stile settecentesco dei nobili di Milano
Palazzo Clerici
Palazzo Clerici rappresenta un esempio straordinario di architettura barocca e rococò, che testimonia l’eleganza e il gusto artistico dell’aristocrazia milanese del Settecento. Situato in via Clerici, nel centro storico, è stato costruito tra il 1733 e il 1740 su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini ed è stato la dimora di alcune delle famiglie più importanti della nobiltà milanese. Presenta una facciata barocca con un grande portale d’ingresso, un cortile interno con una scalinata monumentale e una serie di sale affrescate e decorate in stile rococò e neoclassico. Fra le sale più famose del palazzo si possono citare la Sala degli Specchi, la Sala delle Quattro Stagioni e la Sala della Musica.
Wolfgang Amadeus Mozart vi tenne un concerto nel 1770, a soli 14 anni. Oggi Palazzo Clerici è aperto al pubblico come spazio espositivo, ospitando mostre d’arte contemporanea e manifestazioni culturali.
# Viaggiare nel tempo dentro a Palazzo Bagatti Valsecchi
Museo Bagatti Valsecchi – Via Gesù – Quadrilatero della Moda
Costruito in via Gesù tra il 1873 e il 1883 su progetto degli architetti Carlo e Enrico Bagatti Valsecchi, rappresenta un esempio straordinario di stile neorinascimentale. I due fratelli, appassionati d’arte e collezionisti, vollero creare un vero e proprio museo domestico all’interno del palazzo, esponendo le loro collezioni di mobili antichi, dipinti, sculture, ceramiche e oggetti d’arte applicata. Non solo: i due architetti progettarono l’edificio come una sorta di macchina del tempo, ricreando l’atmosfera e lo stile delle dimore nobiliari del Rinascimento. Presenta una facciata in mattoni rossi con decorazioni in pietra e marmo, mentre gli interni sono caratterizzati da sale affrescate, pavimenti in legno intarsiato, camini in marmo e stucchi dorati.
Fra le sale più famose del palazzo: la Sala da Pranzo, la Sala da Bagno, la Sala dell’Armeria e la Sala del Museo. Da notare che gli arredi e gli oggetti d’arte presenti al suo interno sono autentici e appartenuti alla collezione dei due fratelli. Il palazzo rappresenta una delle case-museo più celebri di Milano, dove è possibile immergersi nella storia dell’arte e dell’arredamento rinascimentale.
“Rocco e i suoi fratelli” è un film del 1960 di Luchino Visconti, inserito nei 100 film da salvare. Fu girato a Milano, città in cui la famiglia Parondi, composta da mamma Rosaria e da quattro figli, alla morte del capo famiglia, decide di trasferirsi lasciando il paese d’origine in Lucania. È una cruda e drammatica storia, tra iniziale povertà, amori difficili ed altri drammaticamente violenti, una donna contesa tra due dei quattro fratelli (Rocco e Simone), un mondo del pugilato che diventerà gloria per Rocco e feroce delusione per Simone, voglia di tornare nel paese del Sud, mista a quella di rimanere per integrarsi nella metropoli.
Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”
# L’arrivo a Milano della famiglia Parondi
Credits: viaggionelmondo.net scena film Rocco e i suoi fratelli
È interessante osservare quelli che sono i luoghi di una Milano in piena ricostruzione post-bellica ed in pieno sviluppo industriale. Il film si apre con l’arrivo in Stazione Centrale della famiglia, su un Bari-Milano con vagoni di terza classe: mamma e quattro figli (Rocco, Simone, Ciro e Luca), si recano in autobus a casa del quinto figlio, Vincenzo, già presente nella Metropoli e in procinto di fidanzarsi ufficialmente. Il viaggio sul bus coinvolge anche lo spettatore, che si immerge nelle vetrine luccicanti di Milano e, come i Parondi, ammira incredulo tutta questa bellezza sfolgorante.
Mamma e figli irrompono nella casa dei futuri suoceri di Vincenzo, mentre si svolgono i festeggiamenti per il fidanzamento ufficiale tra lo stesso (interpretato da Spiros Focas) e la fidanzata Ginetta, interpretata da Claudia Cardinale. Marca subito male: i genitori della ragazza mettono in chiaro che non sono disposti ad ospitare i Parondi appena giunti al Nord. Ciò provoca una forte reazione di Rosaria (Katina Paxinou), che ordina ai quattro figli al seguito di uscire subito da quella casa, nell’imbarazzo di Vincenzo e nella disperazione di Ginetta.
# Il continuo della trama
Credits: davinotti.com Location prima casa famiglia Parondi
La scena successiva vede quest’ultimo recarsi in un cantiere per chiedere consiglio e conforto ad un suo amico custode: qui siamo in via Gavirate, dove adesso ci sono dei palazzi. Intanto la famiglia Parondi va ad abitare provvisoriamente in uno scantinato di un palazzo di via Dalmazio Birago n. 2, a Lambrate. Dopo la lite descritta, tra le due famiglie, Vincenzo e Ginetta si vedono di nascosto davanti alla Standa, in via Rossini angolo via Giordano Bruno. Intanto Vincenzo incontra gli altri fratelli e, con Rocco e Simone, va ad allenarsi in una palestra di pugilato: qui ci troviamo nell’attuale sede dell’Arci Bellezza di via Bellezza n. 16A. La società è quella della Unione Sportiva Lombarda.
Simone Parondi (interpretato da Renato Salvatori) si appassiona a questo sport e tiene il suo primo incontro: nel frattempo è passato ad una società pugilistica milanese e sfida un boxeur di un sodalizio di Potenza, un derby che porta il pubblico (quasi tutto meridionale) a tifare l’atleta potentino, insultando Simone, considerato un “venduto” al nord. La vittoria di Simone genera la rabbia di buona parte degli spettatori, con tanto di scazzottate fuori dalla palestra dove si è tenuta la sfida, e qui è riconoscibile il Velodromo Vigorelli di via Arona. Intanto Rocco (Alain Delon), timido e un po’ impacciato, lavora in una lavanderia, che si trova in viale Sabotino n. 20.
# Una delle scene più forti del cinema italiano: amore violento e rabbia in Piazzale Lugano
Credits: cinefilaritrovata.it Censura Rocco e i suoi fratelli
Simone si è fidanzato con Nadia (Annie Girardot) una ragazza con un risvolto di vita misterioso, una prostituta, con la quale il ragazzo inizia a sognare una vita di felicità e di lusso. L’amore del giovane verso la compagna diventa un’ossessione morbosa, che lo porta a rubare una spilla alla datrice di lavoro di Rocco, per regalarla alla stessa Nadia. Quest’ultima in realtà considera Simone un “cliente” come tanti e, attraverso Rocco, vuole ridare il gioiello a Simone. Che prenderà l’addio della ragazza con un profondo sconforto, al punto da compromettere una promettente carriera da pugile.
Dopo qualche tempo, casualmente, Nadia e Rocco si ritrovano e si fidanzano, ma segretamente: Simone lo viene a sapere e, avendo capito dove il fratello e la fidanzata si appartavano, decide di ingaggiare i suoi amici per farla pagare a tutti e due. Qui avviene una scena cruda, che porterà censura e critiche al film: Rocco è tenuto fermo dagli amici di Simone e quest’ultimo violenta Nadia, togliendole gli slip e lanciandoli in faccia a Rocco, disperato. È una delle scene più forti e drammatiche del cinema italiano, soprattutto perché è una delle più nitide fotografie della violenza e della rabbia di quei tempi. Questa scena si svolge, di notte, in Piazzale Lugano, verso il cavalcavia Adriano Bacula. Poi Simone e Rocco si rincorrono picchiandosi, fino alla scena in cui quest’ultimo stramazza al suolo esausto: qui siamo all’angolo tra via Ercolano e via dei Pioppi, nella zona della Ghisolfa.
# Una luce in fondo al tunnel per la famiglia Parondi, la metafora con l’Italia del boom economico
Credits: viaggionelmondo.net scena film Rocco e i suoi fratelli
Altra scena significativa è quella che ha come ambientazione la terrazza del Duomo: Rocco, vedendosi con Nadia, invece di dimostrare rabbia e risentimento verso Simone per lo stupro e le botte, chiede alla ragazza di rimettersi con il fratello, perché, dice Rocco, solo così Simone uscirebbe dalla disperazione. Ovviamente Nadia, che chiede l’amore di Rocco, fugge via avvilita. Il film propone, con scene crude e drammatiche messe insieme dalla maestria di Visconti, il momento in cui Simone, indebitato e disperato, si prostituisce con un manager del mondo pugilistico; inoltre c’è l’uccisione, con fendenti di coltello, di Nadia da parte dello Simone e la disperata fuga del ragazzo, poi arrestato.
Intanto Rocco, che aveva iniziato l’attività pugilistica, miete successi: una sfida avviene in un riconoscibile Teatro Principe di via Bligny 52. Il finale vede Luca (il fratello più piccolo dei Parondi) recarsi fuori dall’Alfa Romeo, dove lavora Ciro: dopo tanta disperazione e tanta sofferenza, le ultime scene sembrano regalare un tocco di speranza al futuro della famiglia lucana. E, Luchino Visconti, con questo raggio di sole di ottimismo, ha voluto dare un segnale ad un’Italia che affrontava il boom economico con timida fiducia e tanta paura.
L’acqua del mare e l’acqua del lago sono diverse: una salata, l’altra dolce, una permette di galleggiare, l’altra ti porta giù. Ma nelle vicinanze di Roma esiste un lago le cui acque sono particolarissime, infatti è pieno di bolle.
Il LAGO GASSATO: immergersi tra le bolle d’acqua
# San Giorgio a Liri
In provincia di Frosinone si trova il piccolo paese di San Giorgio a Liri, chiamato così per la sua vicinanza al fiume. Al centro del paese antico si trova un luogo idilliaco, con un laghetto circondato da salici. Oltre alla bellezza naturale San Giorgio vanta origini antiche: fu infatti costruito nel X secolo e per un lungo periodo di tempo la sua fortuna è stata legata all’abbazia di Montecassino, con la quale condivide anche la rovinosa discesa. La zona fa parte della Conca di Cassino, caratterizzata da numerose sorgenti d’acqua, che subiscono gli effetti dovuti alle attività pre-vulcaniche del terreno.
Al centro del paese antico il laghetto circondato dal verde è soggetto al particolarissimo fenomeno delle acque gassose. Dal fondo del lago, che ha una profondità di 3 metri, salgono in superficie numerose bollicine, che a contatto con la luce del sole rivelano giochi di colore unici. Nonostante il fenomeno renda molto friabile il suolo che si sposta a contatto con un corpo solido, l’acqua diventa limpida molto velocemente grazie al lavoro delle bolle. La combinazione tra la bellezza del luogo naturale in superficie, delle piante acquatiche e dell’acqua limpida resa frizzante dai movimenti pre-vulcanici del sottosulo, rende il lago un posto magico e unico al mondo.
Il luogo non è particolarmente turistico, ma consapevoli della bellezza naturale del paesaggio e dell’importanza storica del piccolo paese medievale, gli abitanti e l’amministrazione comunale si impegnano nella tutela di quest’ambiente e accolgono i curiosi che vi si recano, con gentilezza. San Giorgio a Liri è un perla a 130 km da Roma, in cui acqua e piante agiscono indisturbati sul terreno, rispettate dagli abitanti, che utilizzano il necessario per le proprie colture, curando la natura selvaggia, permettendole di crescere.
Popolazione simile, mentalità affine, la stessa energia: Milano è la nuova Manhattan? Questa la tesi pubblicata da Newest, rivista di business e di relazioni internazionali.
# Quando gli inglesi la strapparono dagli olandesi
Nel 1600 i coloni olandesi fondarono New Amsterdam, l’attuale New York. Le colline un tempo conosciute come New Netherland – la colonia olandese del 17° secolo di breve durata nel Nord America – entrano a far parte degli stati americani di New York, New Jersey, Delaware e Connecticut. Nel 1664 gli inglesi arrivarono in nave a New Amsterdam, chiesero a New Netherland di arrendersi e, senza sparare un colpo, l’Inghilterra ribattezzò la terra nel nome del Duca di York.
I newyorkesi hanno ereditato quello spirito aggressivo e orientato al commercio che ha guidato i primi coloni. Andiamo avanti veloce di alcuni secoli e, nonostante gli alti e bassi economici, l’isola di Manhattan, 59 chilometri quadrati, è considerata una delle capitali del mondo. È il più densamente popolato e geograficamente più piccolo dei cinque distretti di New York City. Con una popolazione di 1,6 milioni di abitanti, con una forza lavoro – pre-Covid— diurna di oltre 3 milioni, nel 2021 il PIL dell’area metropolitana di New York ammontava a 1,59 trilioni di dollari. Manhattan è il luogo in cui hanno sede i colossi della finanza, della sanità e delle scienze della vita, dell’alta tecnologia e della biotecnologia, dei media, del settore immobiliare e delle assicurazioni.
# Sempre stata più attenta alle tendenze del Nord Europa che del Sud Italia
Credits: milanopocket.it statua libertà milano
Milano ha ospitato l’Expo 2015, l’esposizione mondiale, il cui tema era “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, che racchiude tecnologia, innovazione, cultura, tradizioni e creatività e il loro rapporto con il cibo e la dieta. In genere, questi eventi non generano una crescita economica sostenuta. Milano, al contrario, è riuscita a farne un moltiplicatore del PIL di lungo periodo. Secondo l’Università Bocconi, ha generato benefici economici per l’Italia di 32 miliardi di dollari e per Milano di 17 miliardi di dollari. Il costo dell’Expo è stato di 2,5 miliardi di dollari.
Milano fu fondata nel 590 a.C. dai Celti e poi dominata dai Romani che la chiamarono Mediolanum, località “in mezzo alla pianura”. Durante l’età imperiale romana, Milano crebbe d’importanza e continuò ad essere una stella della pianura padana forgiando un tratto speciale, “meneghino”, incentrato sul lavoro, l’onestà, la sincerità e un forte senso della giustizia. Milano è sempre stata più attenta alle tendenze del Nord Europache al Sud della Penisola. Sebbene cattolici osservanti, i milanesi abbracciarono l’etica protestante del fare impresa diventando il modello della regione Lombardia.
# La quarta città più ricca d’Europa
Un dettaglio del dito
Avanti veloce e, nonostante gli alti e bassi economici, Milano oggi è fiorente. Con 1,4 milioni di abitanti e 367 miliardi di dollari di PIL, Milano è la quarta città più ricca d’Europa, dopo Londra, Parigi e Madrid e davanti a Monaco, Berlino e Amsterdam. Ogni giorno circa mezzo milione di lavoratori si recano a Milano. Milano ospita la borsa valori italiana, la maggior parte delle filiali multinazionali ha sede a Milano. Le piccole e medie imprese fanno della Lombardia la regione italiana più ricca con un PIL di 390 miliardi di dollari, seconda solo all’Île-de-France, la regione parigina. Nel 2020, con 122 rappresentanze diplomatiche consolari, Milano ha superato New York tra le città non capitali di Stato. Milano attrae la maggior parte degli investimenti diretti esteri sbarcati in Italia, 18 miliardi di dollari nel 2019.
# Il boom immobiliare
World Trade Center – Ph. Shire777
Milano è riuscita a rilanciare tutti i settori dell’economia. Cosa rara per una grande città, ha costruito nuovi quartieri, grattacieli, riaperto alcuni canali storici e sperimentato architetture sostenibili come le torri residenziali del Bosco Verticale. Ciò che molti ritenevano impossibile, è diventata meta di turisti. I tassisti, indicatore attendibile della salute economica, sono occupati tanto nei fine settimana quanto nei giorni feriali, al contrario di un’epoca in cui i milanesi fuggivano dalla città rendendola spettrale.
Il settore immobiliare, di conseguenza, è in piena espansione. Nel 2022 gli investimenti immobiliari istituzionali a Milano hanno raggiunto il livello record di 5,2 miliardi di dollari. Un metro quadrato (10,7 piedi quadrati) nel quartiere residenziale più alto del Quadrilatero della Moda, il distretto della moda, viene venduto per $20.000.
Oggi Milano è una città “go-to” per i giovani. Ospita 200.000 studenti che frequentano 8 università di cui 6 private, offrendo corsi praticamente in ogni campo del sapere. Alcuni sono di classe mondiale. L’MBA della Bocconi Business School (SDA), ad esempio, è il numero 6 al mondo secondo la recente classifica mondiale degli MBA del Financial Times. Le università pubbliche sono gratuite e l’università privata più costosa addebita $11.000 per anno accademico. Nella sanità, Milano e tutta la Lombardia non sono seconde a nessuno.
# La metropoli che si gira a piedi
Ph. TheDigitalArtist
La frenetica e livida vita milanese si svolge in un chilometro quadrato, tutto è raggiungibile a piedi e i mezzi pubblici funzionano bene. Se il ritardo non è mai scusabile, a Milano è anche ingiustificabile. Nel 2022 il Consiglio Comunale di Milano ha approvato il Piano Aria e Clima, un piano d’azione per diventare completamente carbon neutral e città ciclopedonale entro il 2050. Ristoranti, moda, musei, concerti alla Scala e shopping sono, naturalmente, tra i migliori. Logisticamente, Milano è servita da due aeroporti internazionali, Linate si trova a 4 miglia dal centro di Piazza Duomo. È servito da due compagnie di treni ad alta velocità concorrenti che viaggiano a 300Km/h (187MPH) e sono sempre puntuali. A ovest, Torino è a un’ora di distanza, così come Bologna a sud. Inoltre, con il treno veloce, Firenze e Roma distano rispettivamente 1,5 e 3 ore. Insolitamente, Milano ospiterà le Olimpiadi invernali del 2026 insieme a Cortina D’Ampezzo, il gioiello della corona delle Alpi italiane. La cerimonia inaugurale e il torneo di hockey si svolgeranno a Milano.
# La prova de fuoco: attrarre i migliori giovani
Una prova del fuoco per le città è se un giovane talento qualificato può intraprendere o meno la carriera professionale di scelta nella sua città natale. Succede a New York così come a Milano. Milano è la nuova New York? Pensiamoci.
Andrea Cherchi ci porta alla scoperta di un locale da record a Milano. Ecco dove si trova e quanto misura.
Il PANIFICIO più PICCOLO d’EUROPA è a Milano
# TraMa, il micro panificio artigianale più piccolo d’Europa che produce fino a 50 kg di pane ogni giorno
Credits Andrea Cherchi – Panificio più piccolo d’Europa
Dal novembre 2022 Matteo Trapasso gestisce TraMa, al civico 30 di via Stoppani, che può fregiarsi il titolo di “micro panificio artigianale più piccolo d’Europa”. Il locale è interamente a vista, sia per le ridotte dimensioni sia per far vedere ai clienti i passaggi e le lavorazioni che portano al prodotto finito. Ogni giorno Matteo riesce a sfornare da solo fino a 50 kg di pane, oltre a una decina di torte, sia dolci che salate, e per la pausa pranzo propone panini con prosciutto o speck.
# Materie prime selezionate e tutto sotto controllo con lo smartphone
Credits Andrea Cherchi – Il più piccolo panificio
Per riuscire nell’impresa di unire qualità a quantità Matteo ha scelto di usare di materie prime di alto livello come le farine del Mulino Marino, bianche, integrali, al farro, al grano saraceno, e i grani antichi del mulino Farine di Sicilia e tenere tutto sotto controllo grazie alla tecnologia. I macchinari sono infatti collegati ad internet e un software invia i parametri della panificazione direttamente al suo smartphone in modo che possa verificare che la panificazione procede come previsto.
# Più piccolo di un grande forno
Credits Andrea Cherchi – Panificio più piccolo d’Europa
Ma quanto misura questo panificio da record? La dimensioni che lo hanno fatto entrare nel Guinnes dei primati come il più piccolo d’Europa sono di 8,87 mq. Lo spazio destinato alla vendita è tra i 2 e i 3 mq, il resto è riservato al laboratorio. Esistono dei forni, come riferito dal proprietario, che sono addirittura più grandi di tutto il suo panificio.
In base all’ultimo report sugli affitti a Milano elaborato da Scenari immobiliari e AbitareCo due aree della città hanno registrato un vero e proprio boom dei prezzi calcolato dall’anno di Expo in poi. Altri quartieri invece si preparano a una crescita dei valori immobiliari nei prossimi anni. Ecco i dati più interessanti dello studio.
I QUARTIERI di Milano che si sono più RIVALUTATI
# Le aree limitrofe a Porta Nuova e Porta Ticinese: in 8 anni crescita dei prezzi fino al 60%
Credits: @lino.grillo – Porta Ticinese
In base al report sugli affitti a Milano elaborato da Scenari immobiliari e AbitareCo, presentato al Palazzo delle Stelline e anticipato daIl Corriere della Sera, ci sono due aree della città che hanno registrato la crescita dei prezzi maggiore dal 2015 ad oggi: quelle di Jenner-Nigra e Stelvio-Lario che hanno beneficiato della rigenerazione della limitrofa Porta Nuova e di Porta Ticinese per via dei lavori della futura M4 con l’apertura delle fermate nel 2024. L’incremento è stato del 40% per gli immobili di nuova costruzione del 60% per quelli usati.
# Porta Genova segnerà il record nel 2023: previsto +15% di rivalutazione
Credits paolavignelli IG – Piazzale Stazione Porta Genova
Il quartiere che segnerà invece il record nel 2023, sempre secondo lo studio, sarà quello di Porta Genova con una rivalutazione stimata del 15%. Con orizzonte 2030 il quartiere che registrerà una crescita maggiore dei prezzi sarà quello di Magenta-San Vittore, per merito sia dell’arrivo di M4 ma anche per la costruzione di nuovi appartamenti, sui 20.000 previsti in tutta la città una quota rilevante si concentreranno in questa area.
# Anche 5 zone periferiche verso un rilancio
Politecnico – Renderging Goccia Bovisa
Ci sono anche diversi quartieri periferici che entro il 2030 dovrebbero registrare un sensibile aumento dei valori immobiliari. L’analisi di Scenari immobiliari e AbitareCo ha individuato:
quelli di Bovisa e Dergano grazie ai lavori dell’ampliamento del Politecnico e della rigenerazione della Goccia, al Reinventing cities a Villapizzone e alla riqualificazione dello Scalo Farini;
sempre a nord quelli di Quarto Oggiaro, Roserio e via Stephenson per via dello sviluppo del nuovo polo scientifico-tecnologico del MIDN;
ad est l’area dell’Ortomercato favorita dalla riqualificazione dell’ex Macello;
più a sud Santa Giulia con lo sviluppo della parte del nord, il campus della Musica e il Palaitalia, con probabili benefici anche al quartiere di Ponte Lambro;
infine il Quartiere degli Olmi per l’arrivo del prolungamento della linea M1 e anche per una fisiologica risalita dei prezzi, che come nel caso di Ponte Lambro, hanno avuto una flessione tra il 20 e il 30% dal 2015.
# Milano al terzo posto in Europa per costo degli affitti: +24% per un monolocale
Credits jarmoluk-pixabay – Appartamento
Sempre in base allo studio la nostra città si posiziona in terza posizione, in linea con Monaco di Baviera, tra quelle dove il costo medio per un bilocale è più alto: 1850 euro con un crescita dell’8,8%. Per un monolocale ne servono 1.300, +24% di rincaro, mentre per una stanza 730 euro, +12%. Viene superata solo da Amsterdam e Lisbona.
Nel 2020 una strategia di marketing aggressiva aveva fatto conoscere l’hotel in tutta Italia. Vediamo quanto costa oggi una camera e dove si trova la struttura.
L’HOTEL più ECONOMICO d’Italia
# Hotel Sidney: 25 euro per pernottamento e prima colazione
Credits bellariaigeamarina.org – Hall Hotel Sidney
Per trovare l’Hotel più economico d’Italia bisogna andare a Igea Marina, in provincia di Rimini, all’Hotel Sidney tre stelle. Bastano 25 euroa notte scegliendo il soggiorno nei mesi di maggio e giugno, 30 euro a luglio, con prima colazione compresa. Per un servizio all inclusive ne servono 10 di più.
Nel 2020 i prezzi erano ancora più stracciati grazie a una strategia di marketing aggressiva che ha fatto conoscere la struttura in tutto lo Stivale.
# La formula dell’hotel a 6 euro a notte
L’idea messa a punto dal titolare dell’Hotel, Giovanni, è stata quella di proporre pernottamento e prima colazione al prezzo di soli 6 euro, anche se solo per un numero ridotto di camere. L’obiettivo era infatti quello di pubblicizzare la struttura e a quanto pare ha avuto il successo sperato. Nel 2021 il prezzo è salito a 10 euro per persona a notte, ma con contestuale upgrade del servizio a pensione completa, fino ai 25 euro attuali.
# Tutti i comfort e una curiosità sul bagno
Credits bellariaigeamarina.org – Camera Hotel Sidney
Nell’hotel ci sono tutti i comfort per trascorrere una vacanza di relax al mare: un ampio spazio esterno al piano terra con tavoli e sedie per fare aperitivo o riposarsi, camere dotate di TV satellitare, WI-FI, aria condizionata, balcone, asciugacapelli e doccia. Curiosa la divisione del bagno. La zona “doccia”, posta difronte alla porta d’entrata, è divisa dall’area dei “sanitari” che possiamo trovare invece alla sinistra.
Da oltre un anno è operativo il collegamento con l’alta velocità tra Milano e Parigi, mentre è di qualche settimana fa la notizia di quello possibile tra Milano e Monaco di Baviera. Presto la linea potrebbe arrivare anche fino a Berlino. Vediamo da quando entrerebbe in servizio il nuovo collegamento.
MILANO-BERLINO col FRECCIAROSSA? Ecco da quando
# Il debutto del Frecciarossa da Milano a Parigi
Credits frecciarossaofficial IG – Frecciarossa a Parigi
Alla fine del 2021 è entrato in servizio il collegamento con Parigi gestito da Trenitalia France, già Thello. Ad oggi sono due i Frecciarossa giornalieri, andata e ritorno tra Milano Centrale e Parigi Gare de Lyon, passando per Torino, Modane, Chambéry e Lyon Part Dieu, al mattino e alla sera. Nel prossimo futuro il numero dei viaggi potrebbe essere aumentato visto il successo riscontrato.
# L’annuncio delle ferrovie tedesche e italiane per la nuova tratta tra Milano a Monaco
Freepic – Monaco di Baviera
Sono passate invece poche settimane dall’annuncio di Deutsche Bahn, ÖBB e Ferrovie dello Stato italiane FS, come riportato dal quotidiano “Muenchner Merkur”, della possibile introduzione di un nuovo collegamento con treni veloci e diretti per collegare Monaco di Baviera con Milano e anche Roma entro il 2026. L’obiettivo è ridurre i tempi di percorrenza, oggi il viaggio da Milano a Monaco può durare fino a 9 ore mezza e con un cambio obbligatorio, portando la durata del viaggio a 6 ore e mezza grazie all’impiego dei convogli Frecciarossa.
Credits ralfskysegel-pixabay – Stazione Centrale Berlino
Le ultime novità riguardano la possibilità di estendere la linea oltre Monaco sempre entro il 2026. Come riportato da Berlino Magazinesono in corso infatti delle trattative per istituire una linea diretta diFrecciarossa che porti da Milano a Berlino sempre passando per Verona e un’altra che metta in collegamento anche Roma alla capitale tedesca.
A renderlo possibile sarà l’Unione Europea grazie alla risorse economiche messe in campo per sviluppare una rete europea di treni ad alta velocità e in particolare per 10 nuovi collegamenti ferroviari transfrontalieri tra cui quelli appunto tra l’Italia e la Germania.
Duro attacco di Selvaggia Lucarelli a Milano sul Fatto Quotidiano. “Ricca, indifferente: un trendy dal quale fuggire”, questo il titolo dell’articolo. Quali sono le motivazioni che la spingerebbero ad andarsene? Copertina: foto di @milanographies IG.
LUCARELLI contro MILANO: i MOTIVI che le hanno fatto perdere l’AMORE
“Vivo a Milano da quattordici anni, sono in affitto e non comprerò casa a Milano. É una conclusione amara, sulla scia di un disamoramento graduale e malinconico, di quelli da matrimonio sfibrato, in cui vuoi ancora bene a qualcuno, ma non lo ami più. Ecco, io voglio bene a Milano, ma l’incanto è finito.” Questo l’incipit dell’articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano l’8 marzo. Invece di festeggiare, Selvaggia Lucarelli svela la fine di un grande amore. Quello per Milano. Queste le cause di un possibile divorzio:
#1 La follia dei prezzi delle case: sotto i 3000 euro non si trova nulla di buono
Credits arceri_autonoleggio IG – Milano
“Non so bene quale sia stato il punto di rottura, forse il giorno in cui mi sono ritrovata con un genitore anziano costretto a trasferirsi qui e ho fatto i conti con quello che significa iniziare una vita in questa città partendo da zero. La ricerca di un monolocale per mio padre è stata straziante e quando infine abbiamo realizzato che doveva vivere con noi ma che la mia casa non era sufficientemente grande, ho provato a cercare un’altra casa in affitto. Ho scoperto che a meno di 3000/4000 euro al mese, per le nostre esigenze, non c’è nulla. E che per comprare una casa sui 150 mq a Milano, in una zona fuori dal centro, servono 750/800mila euro. Anche ad averli, è una cifra folle, che difficilmente potrà mai essere un investimento, a meno che il prezzo delle case a Milano, non superi quello di Manhattan.”
#2 Nomi glamour a quartieri senza speranza solo per gonfiare gli affitti
credits: noloart.altervista.org
Prosegue Selvaggia Lucarelli: “ho amici che avevano case in quartieri considerati malfamati che oggi sono diventati benestanti rivendendo l’appartamento a quattro volte la cifra a cui lo avevano comprato e amici che si sono visti raddoppiare l’affitto e sono dovuti andare a vivere altrove.” (…) “C’è una tale fame di case che quartieri che non esistevano o che venivano considerati brutti senza speranza, sono rimasti praticamente identici, ma ribattezzati con nomi glamour (Nolo, per esempio) per illudere la gente di comprare o affittare a prezzi legittimi nelle nuove zone trendy. Un universitario si trova a pagare 700 euro al mese una stanza– una vera e propria rapina- ma accidenti, una stanza nel quartiere Ortica! Bastano due graffiti e una balera per sentirsi nel cuore pulsante della città più europea d’Italia. Per non parlare del nuovo quartiere green Cascina Merlata, vista inceneritore.”
Ma il costo delle case e degli affitti non è l’unico guaio. Ci sono anche delle stelle cadenti. Come quella della sanità, provata sulla sua pelle.
“Mia madre, nel frattempo, è morta di Covid quattro mesi fa: dalla rsa a Milano in pieno centro in cui si trovava era stata portata in un ospedale a Sesto San Giovanni, dove se non fossi intervenuta con una denuncia pubblica, l’avrebbero lasciata morire in un pronto soccorso. La Milano della sanità eccellente e invidiata da tutta Italia, naufraga sugli scogli della realtà e delle chat di Gallera.”
#4 L’aria di una megalopoli del Bangladesh
credit: leggo.it
“Vorrei che riuscissero a consolarmi gli slogan rampanti sulla Milano dinamica e lanciata verso il futuro, respiro a pieni polmoni l’aria di novità, ma i polmoni soffrono: Milano è la quinta città più inquinata del mondo, quasi ai livelli di Dhaka, in Bangladesh. E manteneva questo triste primato pure durante i giorni del lockdown totale, nel marzo del 2020, a dimostrazione che il problema è di una complessità preoccupante.”
#5 Le strane azioni per migliorare l’aria: area B per privilegiati, rialzo biglietti della metro, taxi pochi ma “volanti”
Taxi volanti Milano
“Beppe Sala, però, sa come risolverlo: con l’area b, la più grande area ztl del paese, che di fatto rende il centro della città sempre più una roccaforte per residenti e privilegiati. E contemporaneamente, già che ci siamo, per incentivare i cittadini a prendere i mezzi pubblici, a gennaio sono aumentati i costi dei biglietti. Ma non basta: i taxi sono pochi e lasciano cittadini e turisti a piedi, solo che per non irritare la casta non si concedono nuove licenze, ma in compenso stanno per arrivare i taxi volanti, sicuramente pronti per le Olimpiadi invernali.”
#6 Città fighetta ma indifferente ai problemi degli altri
Credits: @paolo_streetshooting IG
“Il sindaco Sala è in prima linea quando c’è da tagliare nastri e inaugurare settimane dei mobili, della moda, eventi, nel raccontarci la Milano fighetta, modaiola, arcobaleno, con la beneficenza e il welfare sempre narrati con toni paternalistici (“guardate Milano e i milanesi come sono buoni e accoglienti!”) e mai con i toni duri e preoccupati che sarebbero necessari per descrivere le enormi sacche di povertà. E’ vero che Milano è una città popolata da persone generose, ma è altrettanto vero che c’è una generosità facile, figlia di un privilegio immutabile, che non teme nulla. I tanti ricchi sanno che esistono i tanti poveri, ma non li vedono, sono a una distanza di sicurezza che rende facile la benevolenza. (vedere alla voce: perché il Pd a Milano va così forte) Il centro dei privilegiati è sempre più largo, le diseguaglianze sociali crescono in maniera sempre più netta: ci sono interi quartieri popolati da stranieri (penso a Via Padova, Viale Monza, Jenner) e quartieri semi-periferici da cui si sta allontanando anche la classe media, perché pure un bilocale in Cenisio inizia a costare troppo.”
#7 Ristoranti e locali senza personale: costa troppo vivere a Milano per chi riceve uno stipendio normale
credits: repubblica.it
“Se c’è una cosa che racconta queste contraddizioni meglio di tutto il resto, è il costante piagnisteo dei ristoratori in questa città: non trovano personale. Ci sono 5000 ristoranti, 8000 esercizi in tutto, un numero enorme per una vasta clientela spendente, ricca. Il problema è che se tanta gente si può permettere di spendere, troppa gente non si può permettere di lavorare. Oggi nessun cameriere o cuoco che non abbia una casa a Milano si può permettere di guadagnare 1500 euro al mese. Penso a quanti giovani inseguono il sogno della Milano della moda, dei locali, delle università fighette, delle feste, delle mostre, contribuendo a gonfiare la bolla immobiliare, accontentandosi di loculi e posti letto dentro cabine armadio.”
#7+1 Dove c’era la Movida ora ci sono locali chiusi, criminalità e senzatetto
credits: ilfattoquotidiano
“Milano ha grossi problemi anche con la movida: non esistono grandi piazze con locali e ristoranti e larghe zone di aggregazione. Corso Como, Porta Ticinese e i Navigli sono diventati i luoghi preferiti della micro criminalità, le gay street di Buenos Aires sono un dedalo di vie prese d’assalto dalla comunità arcobaleno e non solo, con guerre tra Comune e residenti sfiniti da caos e rumore. La zona della stazione, teatro del recente accoltellamento ai danni dei poveri passanti, in dieci anni è passata dall’essere uno dei luoghi più raffinati degli aperitivi milanesi (lì aprirono il ristorante Belen e Bastianich, poi chiuso), lì c’erano bar eleganti, lì, da Giannino, cenavano Berlusconi, Galliani, il Milan. Oggi Via Vittor Pisani è una sfilata di locali chiusi e di accampamenti di senzatetto. Nel frattempo, in quartieri ghetto, ci sono classi di bambini popolate solo da stranieri, fattore che ostacola integrazione e ascensore sociale in una città sempre più a compartimenti stagni.”
“Insomma”, è la conclusione tranchant di Selvaggia Lucarelli, “ho amato molto Milano, ma la storia è finita. E riconquistarmi sarà un lavoro complicato.”
# Venerdì 10/3: performing art e musica da Mozart ai Nirvana, insieme ai concerti in gondola, al death metal e il soul
Credits sunshineee.95 IG – Gondola Darsena
I Pomeriggi Musicali: il Teatro Dal Verme riunisce due grandi talenti e li fa accompagnare dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali. Alle 17.00 insieme al giovane pianista Antonio Alessandri e la direzione di George Pehlivanian.
Manfred: progetto di performing visual art sul palco della Triennale. Il collettivo Madalena Reversa porta in scena uno show ispirato a Lord Byron. Sipario alle 19.30.
Concerti in Gondola: rassegna di eventi itineranti tra i Navigli milanesi. Ogni venerdì, fino al 24 marzo, alle ore 20.00 la musica va a pelo d’acqua. Il 10 ci sono I Patagarri.
Nu Genea: disco funk vesuviana al 100% al Fabrique. Bar Mediterraneo Club Tour 2023 è protagonista dalle ore 20.00.
Lorenzo Viotti alla Scala: ultimo appuntamento con il M° Viotti sul podio della Scala, al comando della Filarmonica di casa. Inizio spettacolo alle ore 20.00.
L’ultimo uomo sulla terra: Chris Clun propone allo Zelig cabaret l’appassionante contrapposizione del siciliano medio contro il resto del mondo. Lo spettacolo inizia alle 20.30.
Attila: death metal dalla Georgia direttamente sul palco del Legend Club. La band di Atlanta si esibisce accompagnata da un poker di guests: Dropout Kings, Ghost Iris, Stain the Canvas e Outmayr.
Lady Blackbird: ritorno in Italia per l’anima soul e jazz, che si esibisce alla Santeria Toscana, a partire dalle ore 21.00.
Bassi Maestro: serata di Hip Hop 101 tour, dove Bassi Maestro suona i classici del repertorio, armato coi sample originali. Per gli appassionati l’appuntamento è al Circolo Magnolia di Segrate alle ore 21.00.
Da Mozart ai Nirvana: proposta del Teatro Da Silva di Rho, che ospita in un sol colpo l’Orchestra Notturna Clandestina diretta da Enrico Melozzi. Alle ore 21.00 inizia un viaggio lungo 3 secoli, da Morzart ai Nirvana appunto.
Single Party: serata per i single di professione all’Alcatraz. Dalle 23.00 ci sono i tre generi preferiti nelle 3 sale diverse, pre party con i Blow.
Seth Troxler: notte di musica house e techno al Volt Club, ospite il dj e produttore americano. Si parte dalla mezzanotte, si va avanti fino a notte inoltrata.
#Sabato 11/3: british invasion con band storica e giovani rivali, power metal milanese o un omaggio a Sade. In teatro uno Zelig hard ed Enrico Bertolino
Enrico Bertolino – Credits: Avvenire
La favolosa favola della fatina Scemarella: per la serie Teatro da Favola del Manzoni, doppio spettacolo con Scemarella che tenta di diventare una fatina, nel bosco delle favole il primo giorno di primavera. Sipario alle 15.30 e alle 17.30.
Dante e Levi: spettacolo scritto e interpretato da Federico Nava, che intreccia gli inferni di Dante con quello vissuto da Primo Levi. Sipario alle 18.30 al Centro Culturale Rosetum.
Deposta: doppio spettacolo della compagnia Traslochi Emotivi, che presenta alle 16.00 e alle 19.30 la performing art de La Casa Degli Artisti. Lo spettacolo si inserisce nella rassegna Fog della Triennale e si svolge in viale Alemagna.
Canzoni, Songs, Chansons: affascinante viaggio attraverso le canzoni, scritte, rivisitate ed interpretate da Enrico Pieranunzi al pianoforte, Carlo Bavetta al contrabbasso e Simona Severini al canto. Ore 20.00 al Teatro Gerolamo.
The Damned: punk-rock britannico originale dagli anni ‘70, in scena all’Alcatraz alle ore 20.00. È l’ora di Captain Sensible & Co. che presentano l’intero Black Album.
Psycho + Orchestra Live: nell’ambito della rassegna Pops, la Sinfonica di Milano e l’Orchestra giovanile, suonano in sync la colonna sonora del celebre thriller di Hitchcock. Dirige Anthony Gabriele dalle ore 20.30.
The Vamps: la band inglese atterra al Fabrique per la data italiana del The Greatest Hits Tour. Si inizia alle ore 20.30.
Tosca: prima opera lirica per il Teatro del Vigentino, che propone la compagnia operistica Filrō. Sipario alle ore 20.45.
Frozen Crown: power metal milanese al Legend Club. L’esibizione della band meneghina è preceduta da Volturian e Grace Darkling con Rehn Stillnight, con inizio alle ore 20.30.
Samantha Iorio: omaggio al repertorio di Sade Adu al Bonaventura Music Club di Buccinasco. Il concerto inizia alle ore 21.00.
Beatrice Quinta: la medaglia d’argento di X Factor è in tour e propone le sue composizioni pop al Teatro Principe, con inizio alle ore 21.00.
Zelig Hard: una gara di comici, senza limiti e piena di inediti mai visti in TV. Si ride allo Zelig Cabaret a partire dalle ore 21.00.
Instant Theatre: aggiornato, riveduto e scorretto, torna live lo show di Enrico Bertolino. L’appuntamento è alle ore 21.00 al Teatro Lirico – Giorgio Gaber.
#Domenica 12/3: Geronimo Stilton in mattinata, i Pomeriggi Musicali e il Balletto di Milano nel pomeriggio, cabaret, Rondodasosa, Gianni Morandi e un esperimento jazz alla sera
Rondodasosa – Credits: Rolling Stone
Geronimo Stilton nel Regno della Fantasia: un musical tratto dall’omonima serie di best seller, è in scena al Teatro degli Arcimboldi, in doppio spettacolo. Sipario alle 11.00 e alle 14.30.
The General – I monelli: proiezione del film di e con Buster Keaton con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali dal vivo diretta da Timothy Brock, al Teatro Dal Verme alle ore 16.00.
Gala del Balletto di Milano: artisti di oggi e di domani danzano le coreografie più conosciute di sempre. Il Balletto di Milano nella prima parte, gli allievi del Centro di Formazione AIDA nella seconda, in scena al Teatro Pime alle ore 17.30.
Monday Orchestra ft. Emanuele Cisi: la storica big band è accompagnata dal sax di Emanuele Cisi per un tributo a Horace Silver. Gli ingredienti sono serviti al Blue Note a partire dalle 20.30.
Ho sognato di mangiarvi il cuore: lettura scenica che coinvolge attori, autori e pubblico che, copione a disposizione, segue la costruzione della drammaturgia. La storia di una famiglia borghese, scritta da Alberto Fumagalli, è in scena al Teatro Carcano alle ore 20.30.
Teatribù: torna la serata di improvvisazione, creata ed ispirata dal pubblico in sala, consuetudine delle domeniche allo Zelig. Alle 21.00 con Fabio Maccioni, Mico Pugliares, Mari Rinaldi,Federico Basso e Davide Paniate.
Terabac!: si ride anche alla Scighera, con la serata stand-up comedy del Cabaret al contrario. Inizio alle ore 21.00.
Rondodasosa: dal collettivo di San Siro direttamente al Fabrique per il rapper milanese classe 2002. Rabbia e voglia di successo sul palco dalle ore 21.00.
Gianni Morandi: è l’ora anche del cantante di Monghidoro, con la tappa milanese del Go Gianni Go! Tour. Si esibisce alle 21.00 al Mediolanum Forum di Assago.
Mud Pie: interessante esperimento nato dietro i banchi della Civica del Jazz di Milano. Il quartetto fonde blues, prog ed elettronica sul palco dello Spirit de Milan, a partire dalle ore 22.00.
#Tutto il we: vastissima proposta teatrale sui tre giorni in cui Milano ospita la fiera internazionale dedicata al vino
MilanoInVino – Credits: Città del Vino
Milano in Vino + Wine & Sound: da venerdì a domenica Milano ospita la fiera internazionale, con degustazioni, masterclass e musica dal vivo. Si tiene in piazza Città di Lombardia, info e orari QUI.
Festa in piazza: sabato 11 e domenica 12, dalle 8.00 alle 19.00, arriva la tradizionale festa di Vimercate, con enogastronomie da tutta Italia e musica dal vivo. La festa è in due location: S. Stefano e piazza Roma.
Mummenschanz: i musicisti del silenzio sono di scena a Milano, con il loro spettacolo che ne celebra i 50 anni di storia. Senza parole, musica né scenografia ma con le loro storie visive, sono al Teatro Nazionale, da venerdì 10 a domenica 12.
Pasolini Caravaggio: due artisti che hanno arroventato la scena, ognuno nel proprio tempo, accostati in uno spettacolo teatrale. Idea e interpretazione sono di Vittorio Sgarbi, che si propone al Teatro Carcano, venerdì e sabato alle 20.45, domenica alle 15.30.
Una notte quasi orizzontale: divertente commedia che spazia tra le relazioni di una coppia, in scena al Teatro Factory 32. Lei è Benedetta Marigliano, lui Fabrizio Bianchi. Spettacoli serali alle 20.00, domenica alle 16.00.
Chiara Civello: doppio spettacolo & doppia serata per l’artista che si esibisce al Blue Note, per presentare il suo ultimo lavoro. Venerdì e sabato alle ore 20.30 e alle 22.30.
War Requiem: Orchestra Sinfonica, Coro Sinfonico e Coro di Voci Bianche di Milano saranno in concerto all’Auditorium di largo Mahler. Venedì e sabato alle 20.00 e domenica alle 16.00.
Le Passeggiate: una favola per adulti, che celebra la storia vera delle sorelle Maruxa e Coralia Fandiño Ricart, note anche come As duas Marias di Santiago de Compostela. In scena al Teatro Linguaggicreativi il 10 e 11 alle 20.30, domenica alle 19.00.
Pojana e i suoi fratelli: Franco Ford, al secolo Andrea Pennacchi, porta le storie del nord est al Carcano. Venerdì e sabato sipario alle 20.30, domenica alle ore 16.30.
Salto di specie: il collettivo Controcanto porta al Teatro Elfo Puccini un’intrigante indagine incentrata sull’empatia degli esseri umani. Specie diverse, empatie e comportamenti diversi in scena sabato alle 19.30 e domenica alle 15.30.
AAA Cercasi sostegno per madre single e femminista con figlio maschio e adolescente: spettacolo di e con Monica Faggiani, in stile un po’ stand-up comedy. Distruzione dei cliché e il racconto di una donna, al Teatro Alta Luce, venerdì e sabato alle 20.30.