Home Blog Pagina 149

NUOVA DARSENA ancora in alto mare: cosa manca per completare il RESTYLING

0
Credits: riaprireinavigli.it - Progetto restyling Darsena

La Darsena è stato il lascito più grande oltre che simbolo della rinascita di Milano in occasione dell’Expo2015 anche perché realizzata dopo la conclusione di lunghe vicende giudiziarie legate al progetto di costruzione di un parcheggio sotto il vecchio porto milanese. Un acquitrino misto a vegetazione selvaggia e fauna varia è così rinato, ma a distanza di nemmeno 7 anni avrebbe bisogno di una accurata manutenzione e di un pesante restyling. Foto da: Urbanfile

 

NUOVA DARSENA ancora in alto mare: cosa manca per completare il RESTYLING

# Da dove si è partiti: il vecchio porto di Milano in abbandono per anni

Darsena prima dei lavori

L’immagine della Darsena prima dei lavori di rifacimento era una delle più brutte “cartoline” da far vedere ai milioni di turisti che sarebbero arrivati da tutto il mondo per partecipare ad Expo2015 e visitare la città. 
L’amministrazione comunale decise quindi di fare il possibile per vincere la causa in corso tra il Comune e l’azienda che avrebbe dovuto realizzare un parcheggio a pagamento a servizio dell’area dei Navigli proprio sotto la superficie dell’acqua. In questo modo Milano ha potuto beneficiare di una Darsena rinnovata.

# Il progetto di restyling della Darsena e il mistero della Conca perduta

Credits: riaprireinavigli.it – Progetto restyling Darsena

Il progetto di restyling ha previsto la realizzazione di una banchina allargata rispetto all’originale Darsena, per permettere passeggiate ed eventi, l’installazione di bar e la costruzione del nuovo mercato rionale in sostituzione di quello precedente demolito, la riapertura del Ticinello a ridosso di Piazza 24 Maggio e la pedonalizzazione di quest’ultima.

Foto Credit: https://www.milanodavedere.it
Foto Credit: https://www.milanodavedere.it – Conca di Viarenna

Dalla parte opposta, sul lato opposto alla Canottieri Milano, è stato costruito un ponticello di attraversamento tra le due sponde e un’area verde per fare attraccare le piccole imbarcazioni. In mezzo, sul lato di Viale D’Annunzio un altro ponticello con la predisposizione sottostante al collegamento con la Conca di Viarenna. Dato per certo fino a poco prima della progettazione definitiva, dell’apertura del collegamento con la Darsena e della rifunzionalizzazione della conca non se ne è saputo più nulla.

Leggi anche: La proposta di UrbanFile per RISOLLEVARE la DARSENA dal degrado

# Un progetto suggestivo, ma di qualità mediocre e con molti problemi

Credits Urbanfile – Degrado in Darsena

L’inaugurazione della nuova Darsena è stato un momento importante per tutti i milanesi, ma già dopo poco tempo si è capito che la qualità progettuale e dei materiali non è stata della migliori.

Vediamo tutto quello che non va:

#1 Scelta di un design datato

Credits Urbanfile – Degrado Darsena graffiti

La prima nota dolente riguarda la scelta dei mattoni in pietra, inguardabili e fuori contesto, non richiamano in nessun modo lo stile architettonico milanese e in aggiunta fanno da sponda al secondo e ben più grave problema.

#2 Materiali sbagliati e scarsa manutenzione che causano degrado

Credits: Urbanfile – Degrado in Darsena

La scelta di utilizzare mattoni per i muri perimetrali e di lasciare le altre pareti grigie è stato percepito da molti come un invito ai writer ad usarle come delle belle tavolozze da dipingere. Non è passato molto tempo infatti prima che venissero prese d’assalto. La mancanza di una rapida pulizia delle scritte, da parte degli operatori dell’Amsa, ha amplificato la situazione di degrado e oggi la Darsena è ricoperta di scarabocchi su ogni superficie.

Credits Urbanfile – Tag Darsena

Inoltre la manutenzione insufficiente peggiora l’estetica e crea pericolo: i faretti sulle banchine mal tenuti, i listelli di legni rotti sulla banchina, gli ascensori per i disabili a supporto dell’attraversamento tra le due sponde mai entrati in funzione, balaustre completamente rovinate, panchine e molto altro.

#3 Utilizzo di materiale di pessima qualità

Ponticello ammalorato e arrugginito

In aggiunta a tutto questo, le poche risorse a disposizione per il progetto e la sua implementazione e la concomitante scarsa lungimiranza hanno fatto il resto, ovvero la scelta di materiali di scarsa qualità con il risultato che:

  • le balaustre in legno sono da tempo ammalorate, con evidenti segni di usura nonostante la recente datazione dell’opera
  • la pavimentazione della banchina d’attracco sarebbe già da sostituire
  • numerosi faretti a bordo banchina sono rotti
  • i lampioni dall’orrendo design persino in un’area industriale
  • panchine realizzate con legno di bassa qualità
  • il ponticello con la struttura già gravemente arrugginita

Questo e altro nella galleria di foto in basso:

# Urge già un nuovo restyling

Credits Urbanfile – Tag sui muri della Darsena

La situazione in Darsena sembra ormai fuori controllo, non c’è un angolo che sia libero da scritte, scarabocchi e disegni di ogni tipo. Occorre quanto prima rimettere mano al progetto iniziale, aprendo un nuovo bando internazionale per rivisitarlo con materiali e arredo urbano degni di Milano e della sua storia. La “nuova Darsena” doveva essere un fiore all’occhiello della città, un luogo iconico e storico da trasformare in qualcosa di meraviglioso, ma la combinazione di un progetto al ribasso e investimenti forse non adeguati ha prodotto un risultato appena soddisfacente e più fungibile che bello.

Vista la mole di capitale estero che gravita e graviterà anche in futuro su Milano se ne potrebbe intercettare una parte per fare risplendere la Darsena e tenerle pulita salvandola dal costante degrado.

Continua la lettura con: Il video del giorno: da Gioia alla Darsena, IN VOLO sopra Milano sul percorso dei vecchi NAVIGLI

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Quando da Rogoredo ogni settimana partiva un TRENO diretto a MOSCA

0
Image source: © the blog by Mr. Paolo Maggioni

Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina. Da anni è fermo uno dei viaggi in treno più evocativi. Il viaggio in treno per Mosca: il più lungo, senza cambi, partendo da Milano. Si attraversavano quattro paesi prima di arrivare nella capitale russa. Nella speranza che presto possa essere ripristinare, ricordiamo il suo percorso e i suoi costi. 

Quando da Rogoredo ogni settimana partiva un TRENO diretto a MOSCA

# Alle 4.37 di ogni domenica partiva il treno che arrivava a Mosca dopo 40 ore di viaggio

da blog di Paolo Maggioni (c)
da blog di Paolo Maggioni (c)

Ogni domenica mattina alle ore 4.37 dalla stazione di Milano-Rogoredo partiva un treno che arrivava direttamente a Mosca dopo 40 ore di viaggio. Era il più lungo tragitto in treno che si poteva fare partendo da Milano senza effettuare cambi, anche se il locomotore veniva sostituito all’ingresso di ogni Paese.

# Il Riviera Express: dalla Costa Azzurra alla Piazza Rossa, passando per Milano

Credits russianrail.com – Tragitto Treno Nizza-Mosca

In realtà, la tratta completa era la Nizza-Mosca, un servizio attivato a partire dal 2010 ed era conosciuto anche come il Riviera Express. In 47 ore copriva 3.315 chilometri passando anche da Milano Rogoredo. Il treno attraversava altri 5 Paesi oltre all’Italia prima di arrivare a destinazione: Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Bielorussia. Faceva scalo complessivamente in 26 stazioni, fra cui appunto Milano, dopo Sanremo e Genova, Verona in Italia e Innsbruck e Vienna in Austria. 

# Il treno aveva 12 vagoni, di cui 2 con servizio ristorante e le carrozze erano suddivise in 3 classi 

Credits alfredo__bologna IG – Treno Nizza-Mosca

Il treno della Compagnia Federale dei Viaggiatori, filiale delle ferrovie russe RZD, era composto da 12 vagoni di cui 2 ristorante ed era dotato di cabine con letto e bagni con doccia, aria condizionata e riscaldamento, ma ancora assente il wi-fi per connettersi a internet. C’erano 3 carrozze di lusso, 6 di prima classe, con scompartimenti per due persone e doccia e 1 carrozza di seconda classe. In dotazione ad ogni passeggero c’era la biancheria in pacchi sigillati: due lenzuola, una federa e un asciugamano

# Il prezzo del biglietto poteva superare i 1.000 euro

Credits russianrail.com – Interni treno Nizza- Mosca

Il prezzo del biglietto variava in base al livello di comfort scelto e parte da circa 300 euro per arrivare fino a oltre 1.000 euro per un posto nella carrozza lusso. Su ogni vagone c’erano due responsabili, provodnik (uomo) o provodnitsa (donna), in totale il personale era composto da 28 controllori delle ferrovie russe che parlavano anche il francese.

Il servizio è stato sospeso all’inizio della pandemia Covid. Una sospensione prorogata per le vicende della guerra in Ucraina. Verrà mai più ripristinato?

Continua la lettura con: La nuova moda: andare a Parigi sul TRENO più ICONICO del MONDO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Le STRADE PERDUTE di Milano: asfalto o groviera?

0

Una delle speranze: un asfalto simile alle migliori città d’Europa. Quello bello, scuro che lascia filtrare la pioggia senza spaccarsi. Al posto di quello attuale, un percorso ad ostacoli per automobilisti, motociclisti e ciclisti tra buche, allagamenti e asfalto sbriciolato.

Le STRADE PERDUTE di Milano: asfalto o groviera?

# Basta una pioggia abbondante per creare buche e allagamenti nelle strade

Andrea Urbano – Buche in strada a Milano in zona Bovisa

Dopo una pioggia un po’ abbondante si creano buche, pozze d’acqua e allagamenti, l’asfalto si sbriciola con conseguente situazione di pericolo e intralcio. Evidentemente una pessima qualità dei materiali utilizzati e una scarsa manutenzione. Un problema che è balzato al centro delle cronache anche per la videodenuncia di un celebre comico. 

# L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Ha fatto scalpore la video-denuncia di Giovanni Storti, comico milanese del trio Aldo Giovanni e Giacomo: via Bramante a Milano, un vero incubo per chi va su due ruote. 

Clicca sotto per il video:

@giovanni.storti.ufficiale

Continua la lettura con: Il mistero dei binari dimenticati sulle strade di Milano

Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

A Milano lo stipendio non basta

Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?

“Non riesco più a capire la mia città”

Malpensa Express mica tanto Express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

 Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 
 

ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

0

Un viaggio iniziato a Porta Romana e arrivato a toccare i grandi del cinema e del teatro italiano. Senza farsi mancare nulla, neppure lo scandalo della censura. Una grande artista milanese che ha attraversato stagioni molto diverse. 

ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

A dire il vero a Milano, in modo stanziale, non stette molto, perché sin da ragazzina aveva una verve all’insegna del “nuovo” e del cambiamento, ma la milanesità ad Adriana Asti continua a scorrere nelle vene, anche se da molti anni vive all’estero. Milano se la sente dentro, come quando interpreta, per esempio, “Stramilano Dienott”, raccontando il suo essere una donna che guarda l’evoluzione della propria città, che cambia col passare degli anni e le diventa un po’ amante e un po’ estranea. La signora Asti è un simbolo ed un esempio prezioso nella recitazione, capace di trasmettere, con quegli enormi occhi, passione ed ironia, tragedia e comicità.

# Da Porta Romana a Strehler e Visconti

Adriana Asti con Pasolini

E’ nata a Porta Romana il 30 aprile 1931, in una famiglia benestante e borghese: con l’adolescenza emerge un carattere ribelle, sempre alla ricerca dell’evasione dalla routine quotidiana. “A Milano conobbi alcuni attori della compagnia teatrale “Il Carozzone”, mi chiesero se volevo unirmi a loro e mi affascinò il fatto che viaggiavano molto ed io non vedevo l’ora di partire ed andarmene”, raccontò la Asti. Fu lì che mosse i primi passi all’interno del mondo dello spettacolo.
La nota Giorgio Strehler, che la vuole in “Elisabetta d’Inghilterra” di Brukner al Piccolo Teatro, lei ha 21 anni. A 23 anni recita in “Partita a quattro”, il suo primo lavoro per la televisione. Torna a teatro, è il 1955 e Luchino Visconti la ingaggia nel “Crogiuolo”, di Miller. In questo periodo però Adriana deve sospendere l’attività per un esaurimento nervoso.

# Musatti e la psicanalisi

Contatta lo psicoterapeuta Cesare Musatti, un professore giunto nel 1940 a Milano, dal Veneto, per insegnare Filosofia al Parini. Lui le cambierà la vita: innanzitutto la spinge a riprendre la recitazione, vedendo questa’arte come una terapia per chi soffre di fragilita psichica. Per convincerla a non interrompere l’attività, la va a vedere alle prove. Musatti scrive per lei la commedia “Tre uomini per Amalia” e Adriana Asti “risponde” con “Caro Professore”, che interpreta, tra l’altro, con Cochi Ponzoni.
Ora Adriana è pronta per ri-partire. E lo fa diventando un simbolo della recitazione. Lavora ancora con Luchino Visconti, in “Rocco e i suoi fratelli”, con Pasolini, in “Accattone” e, nel 1962, incontra Vittorio Gassman, che la inserisce nel cast di “Questa sera si recita a soggetto”.
Nel frattempo si era sposata con lo scrittore e drammaturgo Fabio Mauri, da cui si separò dopo due anni, in seguito ebbe una bella storia con Bernardo Berlolucci, con cui lavorò in “Prima della rivoluzione”, film del 1964. Da circa 50 anni è sposata con il regista e direttore artistico, Giorgio Ferarra.

# Lo scandalo e la censura

Ma torniamo alla carriera della Asti, passando al periodo più trasgressivo di una vita artistica mai banale e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo ed esclusivo: era il 1973 e Luchino Visconti metteva in scena “Tanto tempo fa”, meglio nota come “Old time”, un ‘opera di Harold Pinter. “Visconti, preparando quella rappresentazione, mi anticipò che dovevo recitare nuda, io pensavo ad uno scherzo, invece era tutto vero; fu uno scandalo, il primo ad arrabbiarsi fu proprio Pinter, poi arrivò la censura e la chiusura del set dopo due rappresentazioni”. Era allo Stabile di Roma.
Quello della scandalosa trasgressione diventa uno dei periodi più significativi della carriera di Adriana Asti, che compare senza veli in “Caligola” e in “Action”, entrambi film di Tinto Brass. Due opere a cavallo tra il 1979 e l”80, periodo in cui Adriana Asti conduce su Rai 1 la trasmisione televisiva “Sotto il divano”, con ospiti in studio che si raccontano, in modo intimo ed ironico. Nell’ultima puntata, e capirete il perchè fosse l’ultima, era ospite proprio Tinto Brass, che recita una poesia veneta, che fa così: “la rosa vien de maggio, la viola vien col giasso, la mona vien col casso”. Ai vertici della Rai viene una sincope e la trasmissione finisce lì.

# I numeri di una grande carriera

I numeri di Adriana Asti dicono che ha recitato in 60 film, 16 pellicole per la televisione, una ventina di opere teatrali, con 17 attrici doppiate, tra cui Romy Shneider, Edy Vessel e Claudia Cardinale. Per non parlare dei lavori in radio e degli 11 riconoscimenti nell’ambito del David di Donatello, del Nastro d’Argento, Globo d’Oro, Ciak d’Oro e Premio Flaiano.
Nelle epoche più recenti vediamo Adriana Asti interprete di Adriana Carati ne “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana. Milanese pure lui, come Visconti e Busati, che hanno incontrato sulle proprie strade questa loro concittadina.

FABIO BUFFA

Continua la lettura con: 

GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano

LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano

BRUNO ARENA, il fico di Milano

Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”

ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema

MARTA ABBA: la musa di Pirandello

Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Svelato THETRIS, il nuovo GRATTACIELO alla BARONA

0
TheTris

Cambio radicale per il progetto del nuovo grattacielo per il sud-est di Milano: nuovo nome e nuova forma. Ecco come sarà.

Svelato THETRIS, il nuovo GRATTACIELO alla BARONA

# Skydrop lascia il posto a TheTris

Credits Urbanfile– Cantiere Skydrop

La costruzione alla Barona del grattacielo Skydrop, la goccia del cielo, si era interrotta bruscamente quest’estate dopo l’avvio dei cantieri nel 2021 come riporta Urbanfile. C’erano tutti i presupposti affinché diventasse uno dei tanti progetti destinati a rimanere bloccati per anni. Invece è di pochi giorni fa la notizia di un cambio radicale del progetto, l’edificio a doppia vela progettato da PRP Architettura e promosso da Real Estate Center lascerà il posto ad un nuovo iconico edificio.  

Credits alesdebr-skyscrapercity – Skydrop nel dettaglio

La progettazione è stata affidata allo studio di Stefano Belingardi Clusoni – BE.ST e il nuovo nome sarà TheTris.

Leggi anche: Svelato “The Skydrop”, il NUOVO GRATTACIELO del Sud di Milano

# Come sarà il nuovo grattacielo

TheTris

In base alle prime informazioni dovrebbe essere una torre di poco più di 100 metri d’altezza suddivisa in tre moduli, da questo deriva il nome dell’edificio, il primo di 8 piani, il secondo di 6 e il terzo di 4. In totale dovrebbero esserci tra i 21 e i 25 piani. 

Ogni modulo arretra rispetto a quello successivo, partendo dal basso, creando delle aperture che consentono di guardare attraverso il grattacielo e tre terrazze verdi con piante e arbusti.

Fonte: Urbanfile 

Continua la lettura con:  L’IPERTORRE: il GRATTACIELO GIOIELLO da vertigini

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

L’AUTODETERMINAZIONE dei POPOLI: il grande nemico dell’Occidente al tramonto

0

Comunque la si veda, la guerra in Ucraina ha mostrato una volta ancora il grande tabù per chi governa in Occidente: l’autodeterminazione. L’autoproclamazione d’indipendenza dall’Ucraina delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk ha innescato ogni tipo di reazione tranne una di quelle forse più logiche: capire se esiste realmente la volontà maggioritaria dei popoli che vivono in quei territori di staccarsi dall’Ucraina.  

Questa non è una sorpresa. L’ostilità del mondo occidentale nei confronti di qualunque rivendicazione di autonomia territoriale è ormai cosa nota. Nel recente passato è stata esercitata anche in modo violento la repressione contro le istanze autonomiste della Catalogna o della Nuova Caledonia.

La cosa curiosa è che buona parte degli stati dell’Occidente si sono originati proprio da processi di autodeterminazione dei popoli, come ad esempio gli Stati Uniti, la Germania e la stessa Italia che durante le guerre risorgimentali ha utilizzato lo strumento del plebiscito per dare una legittimità al processo di unificazione che trovava giustificazione proprio dal diritto di autodeterminazione delle popolazione annesse.

La questione cruciale è questa: ha ancora senso che i popoli si possano autodeterminare quando di fatto l’Occidente lo considera il pericolo peggiore che possa capitare all’interno dei loro stati?

Forse, per evitare l’escalation bellica, sarebbe nell’interesse delle nazioni europee ricordarsi della loro origine e cercare di comprendere se sia autentica e accettabile la decisione della maggioranza dei cittadini delle due regioni indipendentiste di staccarsi dall’Ucraina.

La paura di risvegliare al loro interno spinte indipendentiste potrebbe alimentare un conflitto che per gli stessi stati europei presenta rischi ben maggiori.
Gli stati hanno molta più paura di perdere pezzi dei loro territori che affrontare una guerra.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

🔴 BELLA ma IMPOSSIBILE: quasi DUEMILA EURO al mese per un bilocale. Milano supera Parigi e Berlino

0
Case Amsterdam - Foto di Łukasz Siwy da Pixabay

Nuovo record per gli affitti a Milano. Sfondato a dicembre il muro dei 21 euro al metro quadrato. Per un bilocale si raggiunge la cifra di 1.850 euro al mese. Questi i risultati da brivido raggiunti dal mercato immobiliare milanese. Con questi dati Milano è ai primi posti in Europa, superando le grandi capitali continentali. 

BELLA ma IMPOSSIBILE: quasi DUEMILA EURO al mese per un bilocale. Milano supera Parigi e Berlino

Milano è la quarta città in Europa per il prezzo di un appartamento. Nel capoluogo lombardo, infatti, per un bilocale il canone mensile arriva a 1.853 euro al mese, i monolocali sfiorano i 1.280 e per le stanze private 725 euro. Questi i dati pubblicati da Milano Today ripresi dal report di “HousingAnywhere”, la piattaforma internazionale di alloggi per studenti e giovani professionisti che ha pubblicato i risultati del suo “International Rent Index”, che prende in considerazione 23 città europee. 

Nel quarto trimestre del 2022, in Europa le case costano di più soltanto ad Amsterdam, Reykjavík e Lisbona. Mentre Milano stacca Monaco, Parigi o Berlino. Gli aumenti sono del 14,3% su base annua.

Conferma il trend il sito Idealista che sottolinea come gli affitti abbiano raggiunto soglie record: lo scorso dicembre il prezzo degli immobili in locazione ha raggiunto la cifra di 21 euro al metro quadro. Cifra sempre più insostenibile, anche perchè l’alternativa, comprare casa, sembra fuori portata, come attesta un’altra ricerca. 

# Cosa si può acquistare a Milano con uno stipendio “medio”

L’osservatorio Casa Affordable, promosso dal Ccl con la partnership del dipartimento di Architettura e studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano, ha condotto una ricerca per conoscere che tipo di casa ci si può permettere a seconda dello stipendio medio.

Con uno stipendio medio di 1.500 euro al mese, tenendo conto di un mutuo ventennale con una rata al 30% dello stipendio, si può avere a Milano un appartamento nuovo di 18 metri quadrati.

Partendo sempre da uno stipendio di 1.500 euro mensili, l’appartamento può salire a 24 metri quadrati se è in buone condizioni, mentre si arriva a 31 metri quadrati nell’eventualità in cui l’immobile debba essere ristrutturato.

Come attestano gli ultimi dati della Fimaa, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, escludendo il centro storico di Milano che ha valori doppi rispetto al resto della città, la media dei valori di compravendita nel 2021 è stata di 5.258 euro per quanto riguarda il mercato del nuovo con classe energetica A oppure B, di 4.122 euro sul mercato dell’usato in buone condizioni e di 3,086 euro sul mercato degli immobili usati da ristrutturare. 

# I quartieri in Italia con il più alto affitto residenziale (in rapporto al prezzo di acquisto)

Quando si parla di costo delle case, Milano batte ogni record. Anche nei quartieri. Una recente ricerca condotta da Idealista/News ha rivelato che Milano è la città che vanta il quartiere con il più alto costo residenziale: si tratta di Ortles che nella speciale classifica occupa il primo posto davanti a un altro quartiere milanese, Boffalora-Torretta. Nella top 20 Milano è presente con altri quartieri: Bovisa-Comasina al settimo posto, Dergano al dodicesimo, Turro al tredicesimo, Inganni al quindicesimo e Rogoredo-Santa Giulia inserito alla diciannovesima posizione.

Continua la lettura con: Il quartiere del boom: rivalutato oltre il 10% in un anno

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le più CALDE NOTTI di Milano: i “LOCALI HOT”

0
Ph. Victoria_Watercolor

Gli Hot Club di Milano, dove la notte è sempre giovane. Scopriamo la selezione di Lorenzo Tiezzi per MilanoDaBere.it

Le più CALDE NOTTI di Milano: i “LOCALI HOT”

Credits: foto-divertente.blogspot.com

Hot club: la definizione per un locale dove non ci si limita a ballare e ad ascoltare musica. Ma l’atmosfera è più sfrenata e porta a osare oltre ogni limite. Quali sono gli Hot Club di Milano? 

# Super Club

Una delle ultime novità: il Super Club, in zona Tortona. Una delle case dello scatenato collettivo Le Cannibale. Spesso ospita artisti internazionali, di nicchia, o eventi “up” come Club Inferno, quando la location si colora di rosso e fiamme.

# Rocket

Altro locale che invita ad osare è il Rocket, in zona Navigli. Frequentato soprattutto da chi ama sonorità black ed elettroniche in stile underground berlinese. 

# Plastic

Non può certo mancare l’iconico Plastic. il trasferimento da Viale Umbria a via Gargano non ha cambiato l’anima del club restando uno degli spazi più creativi e folli della città . “L’unico forse a poter proporre un Capodanno che inizia alle 1, non prima.”, sottolinea Tiezzi. 

# Play

Si vira a uno stile più fashion. Nei pressi di Corso Como si trova il Play, l’ ex Luminal. Una volta la settimana ospita il sound scatenato di Mamacita, festa urban da Ibiza. Aperto dal mercoledì alla domenica. 

# Gate

Il Gate che i più grandicelli se lo ricordano prima come De Sade e poi diventato Club Haus 80’s è sempre l’anima dark e più elettronica del vicino Alcatraz di via Valtellina. O

Fonti: Hot Club Milano, dove la notte è sempre giovane

Continua la lettura con: I locali di Milano con i nomi più curiosi

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

🔴 CONSOB e ANTITRUST a Milano: depositato il disegno di legge

0
https://www.sostrader.it/2020/04/22/l-o-v-e-il-dito-medio-di-piazza-affari/

Da decenni lo ripetono un po’ tutti. Che senso ha avere a Roma l’autorità di vigilanza sulla Borsa di Milano? L’unico senso è il peccato originale del sistema amministrativo italiano osteggiato dai federalisti ai tempi dell’unificazione d’Italia e che ancora oggi fa rivoltare nella tomba Carlo Cattaneo. E molti altri da vivi. 

CONSOB e ANTITRUST a Milano: depositato il disegno di legge

Tutto a Roma, questo il principio del più forte centralismo in un grande paese europeo che, dopo la riforma sul decentramento d’Oltralpe, ha superato anche quello francese. A governi alterni si parla di spostare qualcosa anche a Milano, tipo un ministero o un’autority. Ora è il turno della Lega che ha depositato un progetto di legge alla Camera. 

L’intenzione è di spostare Consob e Antitrust a Milano: le sedi della commissione di vigilanza su borsa e del garante per la concorrenza e i consumatori. Il proposito è contenuto in una progetto di legge a prima firma Silvana Commaroli di Soncino (Cremona). La sede ci sarebbe già: Palazzo Mezzanotte. 

 
Intanto tra febbraio e marzo scadranno il commissario Berruti e il componente del Garante per la concorrenza Ainis: vedremo se con le nomine si respirerà aria nuova e necessaria per un territorio che sta venendo asfissiato dalla burocrazia e dal centralismo. 
 

Continua la lettura con: 5 enti da trasferire subito da Roma a Milano

 
MILANO CITTA’ STATO
 

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

🔴 Il nuovo URBAN PARK, la cittadella di sport e musica: inaugurazione prima dell’estate

0
Rendering Urban Park

Un tempo c’era il Karma, la celebre mega discoteca all’aperto che aveva spopolato negli anno Novanta. Finalmente l’area abbandonata da oltre un decennio trova nuova luce con l’Urban Park caratterizzato da sport e musica.

Il nuovo URBAN PARK, la cittadella di sport e musica: inaugurazione prima dell’estate

Rendering Urban Park

Oltre 3mila metri quadri di nuovo bosco, un mercato settimanale di Coldiretti insieme a sport e musica. Il “nuovo parco della Musica” avrà il nome di Urban Park e sarà aperto dall’estate del 2023. Lo ha annunciato “Social Music City” che, dopo l’aggiudicazione il luglio scorso della gestione trentennale dell’area, sta già realizzando i lavori del mega parco destinato a diventare una nuova stella polare per sport e musica di Milano. Rivitalizzando ancora di più una zona dove ci sono anche altre attività, come il Painting Milano Banzai e il Parco Avventura Corvetto. Così rinasce l’area che ospitava le folli notte del Karma a Porto di Mare. 

Fonte: Repubblica

# La più grande discoteca mai esistita a Milano

Credits: ilgiornaldenavigli.it

E’ stata la più grande discoteca che sia mai esistita a Milano: così grande da essere divisa in due creando una serie di ambienti adatti alle atmosfere più disparate. Quando in estate potevano dare il meglio accogliendo fino a 10.0000 persone tra posti al chiuso e all’aperto, sia al Karma che al Borgo del Tempo Perso era possibile cenare, bere un cocktail, ballare latino americano o revival piuttosto che disco dell’ultima ora.

Negli anni d’oro lavoravano ogni sera fino a 200 persone più una lunga lista di PR. Hanno suonato DJ di fama internazionale, musicisti più o meno noti e, prima dell’inarrestabile declino, sono stati protagonisti di serate da tutto esaurito i vari eliminati del Grande Fratello. Un evento catalizzante migliaia di ragazzi che si accalcavano nei locali con un entusiasmo pari alla finale dei mondiali di calcio.

La chiusura dei due locali ha aumentato il degrado di una zona che ha conosciuto grandi problemi, primo fra tutti il confinante parco collegato con il tristemente noto Boschetto di Rogoredo. Ora dopo tanti anni di oblio, si intravede all’orizzonte una nuova alba. Appuntamento a questa estate. 

Continua la lettura con: Momento nostalgia: LOCALI MITICI di Milano che NON ci sono più

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I FUTURI PROLUNGAMENTI della METROPOLITANA di Milano

2
Credits: @dom_bul (da Reddit)

La prima tratta di M4, da Linate a Dateo, ha inaugurato il 26 novembre 2022, ma la rete cittadina si prepara ad allungarsi ancora anche fuori dai confini comunali. Oltre all’apertura delle restanti fermati della linea blu nell’autunno 2024, sono diversi i progetti approvati o in fase di studio per il prolungamento di linee esistenti o di realizzazione di linee aggiuntive. Ecco quali sono i prolungamenti programmati e quelli possibili nel prossimo futuro.

I FUTURI PROLUNGAMENTI della METROPOLITANA di Milano

# M1: si allungherà di 5,4 km, confermandosi la più estesa della città, arrivando a 43 fermate 

La linea M1 crescerà di 5,4 km grazie a due prolungamenti, uno a nord e l’altro ad ovest, arrivando a 32 km di tracciato e 43 fermate.

Prolungamento M1 Monza-Bettola

A nord sono già state realizzate le gallerie per estendere il tracciato di 1,9km con le due nuove fermate di Sesto Restellone e Monza Bettola. Dopo oltre 10 anni di lavori causati dai fallimenti delle aziende incaricate e per ultimo dalla riprogettazione del nodo d’interscambio con la linea M5 con annesso polo commerciale, il nuovo capolinea della M1 e tutta la tratta dovrebbe inaugurare entro il 2024.

Credits: Urbanfile – Prolumgamento Bisceglie-Quartiere degli Olmi

A ovest è già stata approvata, e finanziata con 350 milioni di euro, l’estensione della linea rossa da Bisceglie a Baggio, con la realizzazione di tre nuove fermate: Parri, Baggio, Olmi. Il tracciato si snoda per 3,5 km, con capolinea in via degli Ulivi. L’appalto dovrebbe essere assegnato nel 2023 mentre i cantieri dovrebbero concludersi entro il 2028

# M2: avviata la fase di approfondimento per il prolungamento da Cologno a Vimercate con una metropolitana leggera

Prolungamento M2

La linea M2 verrà prolungata da Cologno Nord a Vimercate, anche se la tipologia di trasporto scelta è ricaduta su una metropolitana leggera. A partire dal progetto presentato nel settembre del 2019 da MM e rivisto più volte, la stessa partecipata milanese è stata incaricata di realizzare un approfondimento per definire gli standard infrastrutturali del sistema, effettuare un’analisi planoaltimetrica del tracciato, verificare le principali interferenze e vincoli. A questo seguirà lo studio di fattibilità tecnico-economica per individuare il percorso migliore per servire i comuni di Brugherio, Carugate, Agrate Brianza, Concorezzo e Vimercate. I fondi per il progetto sono stati inseriti nella finanziaria 2022.

M2 a Rozzano

A sud una possibile estensione, che ha ottenuto le migliori performance nell’analisi costi-benefici ma senza ancora uno studio di fattibilità, potrebbe arrivare nel comune di Rozzano.

# M3: allo studio due prolungamenti per la linea, a nord fino a Paderno Dugnano e a sud fino a Paullo

I progetti di prolungamento della linea metropolitana M3 si muovono più a rilento rispetto alle altre, ma sono comunque allo studio l’estensione a nord fino a Paderno Dugnano e a sud fino a Paullo.

Credit: nord24milano.it

Alla fine del 2020 è stata messa a disposizione una somma di 350mila euro per finanziare lo studio di fattibilità del prolungamento della M3 a nord di due fermate, nei comuni di Cormano e Paderno Dugnano. Al momento non ci sono novità.

Credits: laprovinciacr.it – m3 a Paullo

La vicenda sul prolungamento della linea gialla fino a Paullo dura invece ormai da 30 anni. Ad oggi è stato redatto un primo studio di fattibilità, che andrebbe aggiornato, ma sono ancora diverse le ipotesi in campo. La prima vede l’estensione della linea fino a San Donato Centro per poi proseguire fino a Paullo est con bus rapidi in superficie o metrotranvia, la seconda una metrotranvia fino a Peschiera, la terza tutta la tratta in metropolitana lungo i 5 km di percorso. Ad oggi l’ultima opzione sembra quella meno realizzabile. Nella finanziaria 2022 sono previste le risorse sia per il progetto di estensione fino a Paullo e sia per quello da Peschiera verso Crema.

Leggi anche: La M3 arriverà fino a PAULLO? La regione dice NO e propone altre due soluzioni

# M4: entro il 2024 entreranno in funzione le restanti 15 stazioni della nuova linea. In fase avanzata di progettazione due prolungamenti oltre i due capolinea

Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu

La nuova linea metropolitana milanese, la blu o M4, dopo numerosi ritardi e rinvii ja inaugurato la prima tratta di 5,6 km tra Linate Aeroporto e Dateo il 26 novembre 2022. A giugno 2023 arriverà a San Babila, mentre il tratto rimanente, dal centro alla periferia sud-ovest del Giambellino e Lorenteggio fino alla stazione di San Cristoforo FS nella prima nell’autunno del 2024

Leggi anche: Il video del giorno: Inaugurazione M4, le NUOVE STAZIONI della METRO BLU

Nel frattempo sono già in fase avanzata di studio la realizzazione di due prolungamenti verso ovest e verso est.

Prolungamento M4

Nel progetto ufficializzato a dicembre 2021 che prevede la realizzazione del “Milan east gate hub”, la nuova stazione ferroviaria dell’alta velocità ad est della città, è compreso il prolungamento del tracciato di 3,1 km della linea M4. Il percorso si allungherà in sotterranea dall’Aeroporto di Linate all’Idroscalo e ci saranno due fermate nel territorio di Segrate: Idroscalo-San Felice e Segrate punta Est.  I fondi sono stati stanziati dalla finanziaria 2022. Rispetto alle tempistiche originarie, l’inaugurazione di tutto il progetto comprensivo della stazione AV Porta Est slitterà oltre il 2026, con molta probabilità si dovrà attendere almeno il 2029.

Leggi anche: L’EAST GATE HUB: la RIVOLUZIONE per i TRASPORTI con la PORTA d’ACCESSO del futuro a Milano

Credits: giornaledeinavigli.it – Diverse ipotesi di prolungamento M4 a ovest

La linea blu potrebbe allungarsi verso ovest oltre il capolinea di San Cristoforo Fs. Tutti gli enti coinvolti, comuni, Città Metropolitana di Milano e Regione Lombardia, hanno approvato il prolungamento, resta da decidere il percorso, la lunghezza e il numero di fermate. Sono 6 le ipotesi al vaglio su cui dovrà ricadere la scelta definitiva, per una lunghezza massima di 4 km.

Credits milanotoday – Percorso breve M4 a Buccinasco

Mentre si va lavora per concludere lo studio di fattibilità, in base agli ultimi aggiornamenti il Comune di Milano e la Regione Lombardia sarebbero più propensi ad un prolungamento con percorso breve, con una sola fermata a Buccinasco, in quanto tale soluzione risulterebbe meno impattante in termini di costi di realizzazione e di successivi costi di esercizio. L’investimento previsto sarebbe di 150 milioni di euro, un costo di esercizio annuo di 3,5 milioni di euro ed un rapporto tra benefici e costi in area ampiamente positiva.

# M5: entro il 2031 la linea raddoppierà con nuovo capolinea nord a Monza Polo Istituzionale: 13km e 11 fermate. Ipotizzate altre due estensioni: verso Bresso e Settimo/Magenta

La linea lilla dovrebbe raddoppiare la sua estensione entro il 2031, con 13km e 11 nuove fermate a nord e nuovo capolinea Monza Polo Istituzionale e sarà così la prima metropolitana a collegare due province. In studio due ulteriori prolungamenti, un altro a nord e uno ovest.

Tracciato M5 wikipedia

Entro il 2031 la linea M5 attraverserà i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza, raddoppiando la lunghezza attuale con i 13 km di binari aggiuntivi. Dopo la stazione di Bignami, ora capolinea, verranno costruite altre 11 fermate: Testi Gorky, Rondinella Crocetta, Lincoln, Monza Bettola, Campania, Marsala, Monza Fs, Monza Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo, Polo Istituzionale. L’importo per la realizzazione dell’opera è di 1,265 miliardi di euro, di cui 900 milioni di euro stanziati dallo Stato Italiano, ma andrà rivisto verso l’alto a causa dell’aumento dei costi dei materiali e per alcune modifiche progettuali e quindi dovrà essere integrato con nuovi fondi. I lavori dovrebbero partire entro il 2024.

Sbinamento M5

La linea potrebbe prevedere un ulteriore prolungamento a nord, verso i territori di Bresso, Cusano Milanino e Cinisello, con la biforcazione dei binari da Bignami: da un lato proseguendo verso Monza, dall’altro in direzione Bresso con l’ipotesi di 5 nuove fermate: Parco Nord, Bresso, Cusano e due fermate a Cinisello. Al momento è già stato completato lo studio di fattibilità. Il tracciato dovrebbe estendersi per 5,5 km, ma per ora è stato messo in stand-by.

Prolungamento M5 Settimo Milanese

In fase di partenza c’è anche uno studio fattibilità per il prolungamento della lilla a ovest da San Siro Stadio verso Settimo Milanese. Le nuove fermate sarebbero 5: Caldera, Quinto Romano, San Romanello, Figino, Settimo Milanese. Una delibera regionale ha inoltre approvato uno studio di fattibilità su estensione supplementare da Settimo Milanese a Magenta per quasi 20 km di nuovo tracciato.

Leggi anche: La M5 va oltre SAN SIRO: pronto lo STUDIO di FATTIBILITÀ per l’estensione di 11 chilometri

# Circle Line: una metro semi-circolare sul percorso della S9 con 12 fermate, interscambi con 5 linee metropolitane e passaggio dei treni ogni 10 minuti

Circle line Milano
Credits: wikipedia.org – Circle line Milano

Tra le linee più interessanti del futuro sistema di trasporto milanese c’è la circle line, una metro semi-circolare di 12 fermate sul percorso della linea S9, nel tratto compreso tra Rho Fiera e San Cristoforo FS. La linea vedrà altre 3 nuove stazioni, oltre a quella Tibaldi-Bocconi inaugurata a dicembre 2022 in anticipo sui tempi: Istria che interscambierà con la M5, Dergano con M3, Stephenson e MIND-Cascina Merlata a nord-ovest. Insieme alle 7 stazioni esistenti di San Cristoforo, Romolo, Porta Romana, Forlanini, Lambrate, Certosa, Rho Fiera ci saranno un totale di 12 stazioni a servizio della città e dei pendolari in ingresso. L’intero tracciato ferroviario verrà rifunzionalizzato, saranno acquistati 20 treni dedicati che a regime passeranno ogni ogni 10 minuti

Leggi anche: Le IMMAGINI della NUOVA STAZIONE di TIBALDI-BOCCONI

# M6: una nuova linea da sud-est a sud-ovest con ipotesi di estensione a nord in direzione di Rho Fiera o Mind. I cantieri non partirebbero prima del 2030

La linea M6 con le varianti previste nel PUMS
La linea M6 con le varianti previste nel PUMS

Nel Pums è prevista un’altra linea metropolitana per Milano, la linea M6 o linea rosa, al momento l’ultima linea metropolitana radiale in fase di analisi. La linea nelle ipotesi iniziali avrebbe dovuto fungere da collegamento tra la periferia nord-ovest e quella sud-est di Milano, passando per il centro della città. Nel piano del 2010 la linea prevedeva 37 fermate (tra le quali Quarto Oggiaro, viale Certosa, Pagano, Porta Genova, piazza XXIV Maggio, Porta Romana, via Lombroso, Ponte Lambro).

Credits milano.corriere – M6 Milano

La nuova ipotesi allo studio prevede un tracciato che colleghi Ponte Lambro ad est e la Barona ad ovest. Nella finanziaria 2022 sono stati stanziati 4,5 milioni di euro per lo studio di fattibilità tecnica di M6 che interesserà la parte sud del milanese in connessione con le linee della metropolitana 2 e 3.

Credits Urbanfile – M6 lato ovest ipotesi da Urbanfile

L’amministrazione comunale di Milano ha inoltre presentato una proposta al governo per ottenere i finanziamenti utili a chiudere “idealmente” il semicerchio Ovest della Circle Line, dato che quest’ultima correrà sulla cintura ferroviaria e sarà un’infrastruttura a parte rispetto alla metropolitana, facendo arrivare la M6 fino a Cascina Merlata/MIND connettendo tutte le altre linee. I cantieri, in caso di approvazione del progetto definitivo e di ottenimento dei fondi necessari, non partiranno prima del 2030.

Leggi il progetto qui: Il video del giorno: il PERCORSO della M6 di Milano

Continua la lettura con: Le ESTENSIONI attese per la METROPOLITANA di ROMA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I TRENI che vanno ancora a DIESEL. In ITALIA e in LOMBARDIA

0
Ph. hpgruesen

Nonostante l’Italia sia nella top ten europea e mondiale come diffusione della rete ferroviaria ad alta velocità, sul resto delle linee c’è ancora molto lavoro da fare. Alcune regioni non hanno alcuna linea elettrificata con treni che vanno a Diesel. Consumando e inquinando a livelli record. 

I TRENI che vanno ancora a DIESEL. In ITALIA e in LOMBARDIA

# Su un terzo della rete nazionale corrono ancora treni a trazione diesel

Credits _drol3x_official_ IG – Treno Diesel

L’Italia è dotata di una delle migliori infrastrutture di treni ad alta velocità, nella top ten europea e mondiale per l’estensione di binari sul suo territorio, ma sconta ancora dei ritardi per quanto riguarda l’elettrificazione del resto della rete. Su un totale di 16.832 km sono 4.672 km le linee ancora oggi a trazione diesel, vale a dire il 28%, e quindi più inquinanti, più rumorose e meno efficienti. Il dato di RFI è aggiornato al 31 dicembre 2021.

# Record negativo per Sardegna e Valle d’Aosta: nessuna linea elettrificata

Credits rfi – Ferrovia Sardegna

Nessuna regione si salva e anzi ci sono due record negativi: in Sardegna e in Valle d’Aosta sul 100% della rete viaggiano ancora convogli dieselPer la prima, dopo il fallito esperimento della corrente monofase con le E.491/E.492, è stato firmato un protocollo d’intesa ad ottobre del 2022 per l’elettrificazione ad esempio del bacino del Sulcis, connesso al raddoppio Decimomannu – Villamassargia, e della tratta Oristano-Macomer. 

Per la seconda, oltre all’arrivo previsto di alcuni treni elettrici, a dicembre 2023 dovrebbero partire i lavori per l’elettrificazione della linea Ivrea-Aosta.

Vicino all’80% c’è il Molise, mentre Abruzzo, Basilicata, Veneto, Trentino Alto Adige e Marche si collocano tra il 39,3% e il 30,5%.

# Le più “virtuose” sono Liguria, Umbria e Emilia Romagna, la Lombardia è al quinto posto

Credits rfi – Rete ferroviaria Regione Lombardia

Le regioni con la minor percentuale di linee percorse da treni diesel sono Liguria, Umbria ed Emilia Romagna rispettivamente con il 3,4%, il 4,9% e il 6,4% per un totale di 123 km su 2.237 km. La Lombardia si piazza al quinto posto con il 16,3%, sono 283 i chilometri non elettrificati su 1.740 km, dopo il Lazio con il 6,4%.

Fonte: Rfi

Continua la lettura con: Il treno LOWCOST sta conquistando l’EUROPA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

0

Il grande dilemma: se si riducono i cestini che succede alla spazzatura? Da Casoretto arriva la risposta a questa domanda. 

CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

Ci scrive Gabriele Simonelli: “Sono mesi che quasi ogni mattina si trovano rifiuti abbandonati nelle aiuole della via, provvedo a segnalare ad AMSA e al comune, ma nessun provvedimento serio viene messo in atto, dopo qualche giorno i rifiuti vengono raccolti ed altri vengono nuovamente abbandonati… Fatemi sapere se è utile che ogni volta mandi la mail anche a voi, magari può servire a creare interesse da parte dell’amministrazione comunale…”

# Interi isolati senza un cestino

Aggiunge Simonelli “vi inoltro una panoramica che ho appena scattato nelle vie della zona in cui vivo, via carpi 1 (incrocio con via porpora), ingegnoli e wildt. Purtroppo è pieno di rifiuti abbandonati e mancano i cestini, AMSA ne ha tolti 4 negli ultimi mesi, ci sono interi isolati senza un cestino!”.
Seguono le immagini di Simonelli. Purtroppo l’eliminazione dei cestini sta determinando disagi anche nel resto della città come ci segnalano altri lettori. Amsa interverrà?
 

Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

A Milano lo stipendio non basta

Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?

“Non riesco più a capire la mia città”

Malpensa Express mica tanto Express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

 Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 
 

La NUOVA STAZIONE FUTURISTICA di Renzo Piano: le ULTIME NOVITÀ sulla PASSERELLA “SOSPESA” sopra la M1

0

Proseguono senza intoppi i lavori per realizzare a Sesto San Giovanni una stazione ferroviaria di design, quale primo tassello che connetterà l’area con il futuro progetto di “MilanoSesto – Città della Salute” in costruzione nei terreni dell’ex Falck. Vediamo gli ultimi aggiornamenti sui cantieri e quando dovrebbe inaugurare.

La NUOVA STAZIONE FUTURISTICA di Renzo Piano: le ULTIME NOVITÀ sulla PASSERELLA “SOSPESA” sopra la M1

# La stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, attuale capolinea M1, cambierà volto grazie a Renzo Piano nel 2023

Foto Credits: Urbanfile

Il comune di Sesto San Giovanni è al centro di una delle più grandi trasformazioni urbanistiche, definita “il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, e uno tra i principali a livello europeo“: la rigenerazione delle ex aree industriali Falck. Tra le opere previste c’è la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di viale Gramsci ed è proprio da qui che sono partiti i lavori.  

La stazione riqualificata si caratterizzerà per una passerella di vetro sospesa, che offrirà una vista panoramica sul nuovo grande parco urbano di cui diventerà il principale punto d’accesso, e sarà attrezzata con bar, negozi e servizi. La consegna della stazione è prevista per l’ultima settimana di giugno 2023, con inaugurazione nel mese successivo. In seguito l’intervento si allargherà a piazza Primo Maggio e alla nuova piazza lato Città Salute. Entro febbraio 2024 la nuova Città della Salute, la cui apertura è fissata a luglio 2024 dopo i collaudi necessari, ed il parco urbano Unione di 13 ettari. Nel 2026 arriverà anche il campus universitario dell’Università San Raffaele.

Leggi anche: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

# La passerella di vetro collegherà due zone separate della città e sarà l’antipasto della “Città della Salute – MilanoSesto”

Credits milanotoday – Rendering Stazione Sesto

Il valore complessivo dell’infrastruttura è di 15 milioni di euro. L’opera consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia ma avrà anche una forte valenza simbolica. Nella nota di MilanoSesto si legge: “La nuova stazione ferroviaria, che nasce dal progetto dello studio Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners e SCE Project sarà realizzata come una grande passerella di 89×18 metri sospesa al di sopra dei binari esistenti e consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia. La struttura moderna in ferro e vetro, con copertura fotovoltaica in grado di alimentare completamente la stazione, ospiterà servizi e attività commerciali e sarà un punto panoramico di osservazione su tutto il progetto MilanoSesto. Si tratta di uno sviluppo immobiliare di oltre 1,45 milioni di metri quadrati che diventerà una nuova destinazione urbana sulla base di modelli avanzati di inclusione sociale, nel rispetto dei più elevati standard internazionali di sostenibilità ed efficienza energetica anche grazie all’utilizzo sapiente della tecnologia“.

# Un ponte animato e vissuto funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie

L’impostazione progettuale di tipo urbanistico si basa sul concetto di spazio dinamico e attrezzato per ricucire la storica cesura tra le due parti della città divise dai binari, ovvero il nucleo centrale di Sesto San Giovanni e le aree ex Falck – spiegano i titolari del progetto – Un ponte animato e vissuto che, oltre ad integrare la funzione di servizio e ristoro, funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie. L’immagine storica delle grandi stazioni ferroviarie e del loro linguaggio di ferro e vetro è stato uno degli elementi di ispirazione più importanti nel concept progettuale della nuova stazione: un approccio che si fonde con la vocazione architettonica industriale del luogo, integrandosi in modo armonico con il paesaggio urbano“.

Credits Ottavio-Di-Blasi-and-Partners – Stazione Sesto San Giovanni

L’obiettivo della realizzazione prevede che il servizio di rete ferroviaria rimanga fruibile ai viaggiatori per tutta la durata del cantiere, grazie alla messa in sicurezza dei percorsi, per garantire una soluzione di continuità all’importante flusso di traffico pedonale e ciclabile che attraversa l’area.

# In corso la fase di copertura della passerella

Credits cimolai – Posa impalcato per passerella ad aprile 2022

I cantieri, affidati a Cimolai Spa dopo una gara pubblica indetta da Milanosesto Spa, sono partiti ad ottobre del 2021, con la posa simbolica della “prima pietra”. Tra il 6 aprile e il 7 aprile 2022 una maxi gru di 60 metri ha sollevato e posato le due porzioni di impalcato in carpenteria metallica: una di 27 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza e 158 tonnellate di peso e un’altra di 34 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza e 169 tonnellate di peso.

La struttura a scavalco dei binari è stata posizionata sui pilastri in calcestruzzo armato della nuova stazione a ponte. Negli ultimi mesi sopra la passerella, di 89 metri di lunghezza per 18 di larghezza, si sono concentrati i lavori di installazione delle barre a supporto del grande tetto vetrato lungo 110 metri e largo 28 metri. 

Il cantiere proseguirà con la realizzazione delle scale e degli ascensori per l’accesso alla passerella pedonale dal corpo della stazione e dai binari, oltre che la posa delle balaustre laterali. La consegna dell’opera è prevista entro la fine del 2023.

Leggi anche: Via ai LAVORI per la STAZIONE FERROVIARIA del futuro. Firmata RENZO PIANO

Continua la lettura con: Le IMMAGINI della NUOVA STAZIONE di TIBALDI-BOCCONI

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

A Milano lo STIPENDIO non BASTA

0

Uno dei più gravi problemi a Milano: la sostenibilità economica. Una delle città dell’Europa con il costo della vita più alto, soprattutto se si parla di casa, ma anche una di quelle in cui gli stipendi sono cresciuti di meno negli ultimi vent’anni. Questo ha creato una forbice per molti insostenibile. Uno dei fatti balzati alle cronache negli ultimi mesi è stata la mancata risposta a nuove offerte di lavoro di ATM. 

A Milano lo STIPENDIO non BASTA

# Nessuno vuole più lavorare per Atm?

Credits: @amilanopuoi
Piazza Cordusio

Da grande voglio fare il posto fisso, diceva il piccolo Checco Zalone nel film “Quo vado”. E una volta ottenuto – impiegato nell’ufficio provinciale licenze caccia e pesca –  lo ha difeso a tutti i costi, anche accettando trasferimenti assurdi, dalla Val di Susa a Lampedusa, per finire al Polo Nord. 

Oggi a Milano non sembra più esserci questo mito. Contratto sicuro, tempo indeterminato, ferie e malattia pagate sembrano non interessare più i milanesi. A inizio anno Atm ha lanciato una campagna assunzioni che prevedeva l’inserimento di 650 nuove risorse, ma ha faticato a reperirle. 

Ma perché i milanesi non vogliono più fare questi mestieri, condurre questi mezzi, candidarsi per aggiudicarsi il posto fisso? La risposta è arrivata da un autista di Milano. 

# ATM non trova autisti. La replica di un tranviere: stipendi bassi e costo della vita insostenibile

Credits Andrea Cherchi – Manetta Tram

Un conducente ci scrive e prova a spiegare il perché:

«Gentile redazione, sono un autista Atm/net da quasi vent’anni, e nel corso di questo periodo ho visto cambiare tante cose in Atm in primis, e nel contratto nazionale che, già quando sono stato assunto io nel 2000, era abbastanza basso.

Ma adesso chi viene assunto in Atm o comunque col contratto autoferrotranvieri guadagna circa €1200 al mese, considerando il fatto che per poter fare questo lavoro bisogna spendere circa €5000 per fare le patenti, tutte le abilitazioni e tutte le varie visite necessarie per poter svolgere questa tipologia di lavoro. 
 
Quindi chi investe €5000 nelle patenti e poi ha un prospetto di lavoro dove ne guadagna 1200€ al mese e le spese sono tantissime, non va più a fare l’autista o il tramviere o il macchinista ma punta fare qualcos’altro dove ovviamente riesce a lavorare guadagnando il giusto per vivere decorosamente. 
 
Cordiali saluti 
Giorgianni BAGLIERI»
 
Un problema sollevato che sembra valere non solo per i conducenti di ATM ma per molti altri lavoratori come risulta da una ricerca. 

# Il milanese si mette in tasca 123 euro al giorno

klimkin da Pixabay

Il dipartimento politiche del lavoro della CGIL, ha effettuato un’indagine su 1.687.183 buste paga milanesi, tratte dal data base di INPS su dati del 2020. E ha fatto i conti in tasca a tutti settori lavorativi di Milano, escluso il comparto agricolo.

La paga media giornaliera di Milano si aggira intorno ai 123 Euro/giorno (lordi). Il dato è un numero assoluto ricavato dalla media tra gli stipendi più alti e quelli più bassi.

# I dirigenti guadagnano 562 euro, gli intermittenti 47 euro

I valori su cui si è fatta la media sono quelli dei dirigenti, che guadagnano in media 562 Euro lordi al giorno, i quadri che raggiungono i 232 €/giorno, fino ad arrivare agli stipendi più bassi di impiegati, operai e interinali, che rispettivamente sono 109, 74 e 72 Euro.
Tra i lavoratori interinali, che sono all’incirca 83.000 delle buste paga analizzate, vi è da considerare gli intermittenti, che guadagnano 47 Euro lordi al giorno.

Leggi anche: “NORD-SUD, bisogna fare come in Germania”: STIPENDI più alti dove si produce di più

# La grande differenza tra uomini e donne

Gerd Altmann da Pixabay

L’indagine di CGIL ha anche scoperto che anche a Milano esiste l’anomalia che affligge il mondo del lavoro in Italia. Non è infatti solo la posizione ricoperta a garantire uno stipendio più elevato.
Trasversalmente in ogni fascia di età, c’è un divario tra i salari percepiti dagli uomini e quelli delle donne.

Tra gli operai l’uomo guadagna 80,00 € al giorno, la donna 54,00. Per tutti gli altri lavori o settori, questa forbice resta ampia: tra gli impiegati il gap uomo/donna va da 125€ a 96€; tra i quadri si passa da 232€ a 214€, mentre per i dirigenti si va dai 585 Euro guadagnati da un uomo, ai 478 della donna.

Leggi anche: A Milano 11 ANNI di STIPENDIO per comprare CASA. Il doppio della media nazionale

# Confronto con l’Europa: gli unici a essere diventati più poveri in 30 anni

Andrew Khoroshavin da Pixabay

Da fonti OCSE risulta che l’Italia è l’unico paese in Europa in cui i salari da lavoro dipendente sono diminuiti nel 2020 rispetto al 1990.
In Lituania gli stipendi sono aumentati di un +276,3%, in Estonia +237,20%, Lettonia +200,50%. Nel nucleo dei fondatori Euro, gli aumenti sono più contenuti, ma spicca il + 129,6 della Slovacchia.
L’Italia è l’unica a essersi impoverita: -2,9%. Sono lontani i tempi in cui ci si poteva confrontare con Francia (+31,1%), Austria (+24%) o Germania (+33,7%). Anzi: con l’unico segno negativo, l’Italia in Europa ha smesso di confrontarsi con tutti, prendendo una strada tutta sua.

Fonte: OCSE

Leggi anche: Prezzi nordeuropei ma stipendi anni 90: quanto COSTA comprare CASA a Milano zona per zona

# Cosa fare a Milano con 47 Euro lordi? Scegliere Milano Città Stato

Alexas Fotosda Pixabay

Resta da capire cosa può fare un lavoratore intermittente che a Milano guadagna 47 Euro al giorno.
La pressione fiscale si aggira, per quella fascia di retribuzione, su un 15% circa.
Un lavoratore potrebbe quindi percepire meno di 40 Euro al giorno. Una lavoratrice, come ammette anche l’indagine CGIL, ancora meno.
La vita a Milano è molto cara, l’unica cosa che si può fare a Milano con queste cifre è il lockdown personale perenne e il digiuno intermittente, sperando che la CGIL inizi a fare il sindacato seriamente, mettendo a dura prova le politiche del lavoro che hanno creato una nuova fascia di povertà.

Quand’è che Milano deciderà di diventare autonoma da queste logiche discriminatorie? Non basta tinteggiare Palazzo Marino un mese all’anno, o dire a parole che a Milano siamo diversi. Bisogna avere il coraggio di guardare alle grandi città d’Europa non solo per le ciclabili o l’urbanismo tattico, ma soprattutto per ciò che le contraddistingue davvero: l’autonomia dal governo centrale. 

Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it

LAURA LIONTI

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?

“Non riesco più a capire la mia città”

Malpensa Express mica tanto Express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

 Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Dalla METROPOLI a un PAESINO SPERDUTO in montagna: la SCELTA di un 20enne

0
Credits tvsvizzera.it - Vittorio Olivetto

Sta riscuotendo grande successo al cinema “Le otto montagne”, film tratto dal romanzo omonimo, che racconta la storia di due amici e del profondo legame con la montagna. Forse è un segno dei tempi, come la storia di un giovane e della sua scelta di un cambio radicale di vita.

Dalla METROPOLI a un PAESINO SPERDUTO in montagna: la SCELTA di un 20enne

# La nuova vita del ventenne Vittorio in un borgo con meno di 10 abitanti

Credits zanini_marina IG – Monteviasco

Il ventenne Vittorio Olivetto ha deciso di lasciare la casa che si trovava nella città metropolitana di Milano ai confini con la provincia di Varese per andare ad vivere a Monteviasco, in Val Dumentina nel Varesotto, ai confini con l’alto Malcantone in Svizzera: un borgo montano con meno di 10 residenti, e non sempre presenti per tutta la settimana. In vetta a questo paese dalle caratteristiche case di sasso ci sono ristoranti, un osservatorio astronomico rinomato favorito dal buio totale della notte.

# Isolato da tutto: si può raggiungerlo solo a piedi, camminando lungo 1.400 antichi gradoni

Credits lorena.29.12 IG – Mulattiera a gradoni

Un territorio isolato da tutto e da tutti dal 2018, prima a causa di un tragico incidente costato la vita al manutentore della funivia e poi per la difficoltà di trovare cooperative disposte a prendere in mano l’unico servizio di trasporto pubblico che lo collega agli altri comuni. Oggi per arrivarci bisogna percorrere una mulattiera di 1.400 antichi gradoni in sasso, e un’ora di cammino, partendo dal primo posteggio a valle dove partiva la cabina gialla dell’impianto a fune.

# Una scelta di vita: “Qui si capisce di cosa davvero hai bisogno: si torna all’essenziale della vita dell’uomo”

Credits tvsvizzera.it – Vittorio Olivetto

La decisione di Vittorio di andare a vivere in questo luogo sperduto non è stata affatto azzardata, ma al contrario una scelta ragionata, una ricerca della semplicità, di un ritorno alle origini, “della volontà di fuggire per poi ritrovarsi“. Il suo è infatti un modo di combattere soprattutto contro la tendenza alla grande fuga.

Nel borgo di meno di 10 anime ha riscoperto la volontà di aiutarsi tra vicini, sparsi nella valle, con piccoli lavoretti in cambio di uova fresche, formaggio, o della pizza, e ha deciso di portare avanti un’antica tradizione locale imparando l’arte di costruire ed intrecciare cesti il cui insegnamento è tramandato solo oralmente da alcuni anziani del posto.

Rimpianti, nostalgie? Tutt’altro. Il suo invito è rivolto a tutti, soprattutto ai suoi coetanei, a provare esperienze simili: “Qui si capisce di cosa davvero hai bisogno: un po’ di acqua, il fuoco e qualcosa da mangiare, si torna all’essenziale della vita dell’uomo”. 

 

Fonte: TvSvizzera

Continua la lettura con: Cornello dei Tasso, Il BORGO LOMBARDO dove è nato il SERVIZIO POSTALE

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

🔴 Per i SALDI a Genova PARCHEGGI GRATIS nei week end: una buona idea anche per Milano?

0
credits: @ilmondodeitrasporti IG

Genova si fa più europea. Come succede in altre città del Vecchio Continente, anche a Genova in occasioni speciali i parcheggi a pagamento diventano gratuiti. Un’idea che anche Milano potrebbe replicare?

Per i SALDI a Genova PARCHEGGI GRATIS nei week end: una buona idea anche per Milano?

Ph. dexmac – pixabay

Quattro giorni di parcheggi gratuiti nelle aree di sosta comunali: questa la decisione dell’amministrazione comunale di Genova per aiutare i commercianti ad attrarre clienti nella stagione dei saldi. In occasione del primo weekend di saldi invernali, a partire da giovedì 5 gennaio, su tutto il territorio genovese sarà possibile parcheggiare gratuitamente nelle zone Blu Area e nelle Isole Azzurre (le aree gestite da Genova Parcheggi). La temporanea sospensione della sosta a pagamento su suolo pubblico nelle aree regolamentate è prevista giovedì 5 gennaio, sabato 7 gennaio, e sabato 14 gennaio.

Ph. dexmac – pixabay

L’Amministrazione comunale visto il buon risultato degli scorsi anni, ha deciso di ripetere l’iniziativa proposta e concordata con le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti, per favorire i cittadini e gli operatori nei primi giorni di saldi. Promuoviamo così, anche quest’anno, la nostra città in un’ottica commerciale e turistica insieme, con l’obiettivo di incentivare e facilitare l’affluenza di cittadini e turisti nei primi giorni di saldi, assicurandoci che ci sia la piena possibilità di accesso agli esercizi commerciali, attraverso la gratuità degli stalli. Invitiamo e sosteniamo la campagna “compra sotto casa”  anche in occasione delle vendite di fine stagione con i commercianti genovesi, pronti ad offrire tante occasioni e una vasta scelta di articoli“. dichiarano gli assessori al Commercio e alla Mobilità Paola Bordilli e Matteo Campora, come riportato da La Voce di Genova

In tutta Europa l’azione sui parcheggi per incentivare il commercio e l’abbandono delle auto è piuttosto comune. A Cannes, ad esempio, nei week end e in occasioni speciali i parcheggi pubblici e privati adottano tariffe agevolate. In tutta la Francia è poi consuetudine che tutti i parcheggi pubblici e privati consentano il parcheggio gratuito entro un’ora dalla sosta. Milano per ora da questo orecchio non ci sente e cerca di disincentivare l’auto soprattutto con tasse, restrizioni e multe. Perché non provare anche con il rovescio della medaglia, con azioni di incentivo? A Genova sembrano aver riscosso successo. 

Continua la lettura con: Milano – Genova in 50 minuti

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

DORMIRE sotto LE STELLE a due passi dal CIELO: i posti dove farlo in ITALIA

0
Starlight Room. Credits: @anothernati IG

L’esperienza di addormentarsi sotto il cielo stellato, è quella perfetta per combattere le paure notturne. Le stelle accompagnano le creature nel loro percorso, fisico e metafisico, fin dal brodo primordiale. Per recuperare un legame ormai eterno, ci sono soggiorni che permettono di dormire sotto le stelle. Vediamo dove.

DORMIRE sotto LE STELLE a due passi dal CIELO: i posti dove farlo in ITALIA

# Dolomiti e magia al Rifugio Col Gallina

Starlight Room – Credits: @regarda_travel IG

In cima alle Dolomiti è possibile dormire sotto le stelle, toccando il cielo con un dito. Al Rifugio Col Gallina si può prenotare la Starlight Room, un’esclusiva struttura che – ruotando su se stessa – offre la possibilità di passare un soggiorno completo, in compagnia delle Dolomiti, a due passi dal cielo.
La Starlight Room è ricavata con materiali sostenibili, soprattutto è rivestita di vetrate. L’esperienza visiva è quindi la protagonista in ogni momento del soggiorno. Si può cenare sotto le stelle, o ammirarle dalla camera da letto. Dal tramonto all’alba regala momenti indimenticabili. Ma non è l’unico posto in Italia dove vivere un’esperienza simile

Leggi anche: I 10 POSTI più BELLI dove DORMIRE per ammirare il FOLIAGE

# Le Bolle delle Perseidi, Viterbo

Le Perseidi – Credits: @leperseidibubbleglamping IG

L’intuizione di due fratelli è basata su bubblegamping, per soggiornare in bolle trasparenti ognuna delle quali attrezzata con una vasca idromassaggio.
Si trova nell’Alto Lazio, poco distante dal Lago di Bolsena ed offre un soggiorno unico: la parte trasparente e panoramica è dotata di telescopio, per ammirare i dettagli di un cielo che, da questa porzione del Lazio, propone uno scorcio impagabile.
La trasparenza è supportata con siepi e teli verdi oscuranti, per garantire la privacy degli ospiti, l’ambiente riscaldato o raffrescato, per fare l’esperienza in ogni momento dell’anno.

# Sul tetto di una funivia a Selvino (BG)

Selvino – Credits: @cablewayroom IG

In provincia di Bergamo hanno pensato di alzare lo sguardo così, poggiando una camera da letto sul tetto di una vecchia funivia. Obbiettivo centrato in pieno: la casetta, la Cableway Room di Selvino tra le Alpi Orobiche, è un B&B esclusivo.
Il pezzo forte è sicuramente la camera da letto, le cui vetrate esterne permettono la trasparenza necessaria a godere del panorama, diurno e notturno.
Tutto lo spazio è attrezzato per un soggiorno rilassante e full comfort, con giardino, luoghi per le escursioni e relax nella piscina riscaldata.

Leggi anche: A un’ora da Milano si può DORMIRE nella CAMERA appesa a un ALBERO

# Glamping detox nelle Langhe

Gaia’s – Credits: @gaiasspheres.glamping IG

Idea disruptive di Gaia’s Sphere, che offre il glamping sì, ma senza wi-fi, senza TV, per un soggiorno disintossicante anche dalle abitudini compulsive del nostro rapporto con la tecnologia.
Le sfere ricordano l’architettura degli osservatori astronomici e, infatti, la vista del cielo stellato è quel particolare in più, di cui si può godere pernottando nel cuore delle Langhe.
La vista in orizzontale si estende fino alla fine di una vallata piemontese da sogno, che si gode anche dalla vasca riscaldata posta in esterna.

# La casa sull’albero in provincia di Firenze

Casa Barthel – Credits: @riccardobarthel IG

Casa Barthel non è una semplice casetta sull’albero. È una suite rialzata 4 metri da terra, circondata da vetrate panoramiche che permettono di ammirare le dolci colline fiorentine da cui è circondata.
L’intera struttura intorno è un continuo richiamo al contatto con la natura, a due passi da una delle città d’arte più importanti del mondo.

Leggi anche: Le 7 CASE sull’ALBERO più belle d’ITALIA

# La casa cabriolet in Franciacorta

Casa Cabriolet – Credits: @pocodesigns IG

Non ha il cruscotto e non serve la patente, ma basta schiacciare un pulsante ed il tetto si apre completamente, nella Cabriolet Suite di Erbusco. Più convertibile di così non si può.
Siamo nella Franciacorta, terra di uno dei vitigni più antichi del mondo, che si possono visitare per una degustazione.
La Cabriolet Suite offre il celo in una stanza, quella da letto, per sognare anche ad occhi aperti.

# Lo skyviews chalet di Dobbiaco (BZ)

Skyview Chalets – Credits: @skyviewchalets IG

Lo spettacolo delle Dolomiti ispira anche questo villaggio di lusso, chalets orientati alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica.
Per gli amanti del genere, Skyview Chalets è un’esperienza children free, che coniuga il relax al paesaggio. Qui è possibile vivere e respirare la natura, nelle strutture che permettono di aprire i tendaggi applicati sulle vetrate, che nell’ambiente di soggiorno sono ovunque.
Privacy assicurata, ma con la possibilità di scostare i drappi e godere del panorama dolomitico, o della compagnia del cielo stellato di notte.

Leggi anche: La casa del lupo è lo SKI CHALET più BELLO d’Italia

# Nabi Resort, Caserta

Nabi Resort – Credits: @marina.flo IG

Finalmente un glamping al Sud, nella prima oasi naturale sorta a Caserta, in Campania.
Una lunghissima pista ciclabile illuminata, è la naturale estensione delle esperienze notturne che si possono fare al Nabi Resorts & Glamping di Caserta.
Le casette assomigliano a tende che si trovano sulle rive dei Laghi Nabi, a due passi dalla Via Domiziana, nel cuore dell’Eco Parco del Mediterraneo.
Relax, lusso e un terrazzino di fronte alla tenda, che regala la vista sul lago, sotto il cielo stellato di Caserta.

# Il “nido” nel Salento

Parco dei Paduli – Credits: @daiana_lorenzato IG

Spettacolare soluzione stilistica del Parco dei Paduli, nel Salento, dove il soggiorno è ricavato con materiali si scarto della lavorazione agricola degli ulivi circostanti, “intrecciati” per imitare il nido degli uccelli.
Turismo votato completamente alla sostenibilità e alla sensibilizzazione, immersi in un parco degli ulivi molto antico, il nido permette di ricevere le vibrazioni di un affascinante connubio, che nasce a metà tra il dormire sotto le stelle e vivere in contatto stretto con la natura.

Dormire sotto un cielo stellato, quando è una scelta, regala emozioni infinite. Le stelle di notte sono come i puntini di congiunzione tra un giorno appena finito e quello nuovo, che deve ancora incominciare.
Sta a noi riempire quei puntini con i sogni, per rendere il viaggio indimenticabile.
Altro che 5 stelle!

Continua la lettura con: BUBBLE room: a un’ora da Milano si può DORMIRE sotto le STELLE

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

 

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, Bormio, Lucchio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, Val Cavargna, Labirinto della Masone, Cornello dei Tasso, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’Europa, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLugano, il borgo superocolorato di PomponescoMerano, Isole Caraibiche della Lombardia, Morcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLecco, Mandello del Lario, Peccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, Sankt Moritz, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, Ciaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinqucento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, Glacier Express, Courmayeur, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamo, Il castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

🔴 Emis Killa: «Milano è diventata una 💩»

0

Il rapper lo ha rifatto. Un post di denuncia contro il degrado. Questa estate aveva fatto scalpore paragonando Riccione a Marsiglia. Ora il bersaglio è la sua città, in un twitt tranchant. “Milano è diventata una merda”. Cerchiamo di capire le sue ragioni e la reazione dei suoi lettori.

Emis Killa: “Milano è diventata una 💩”

# Emis Killa, chi è costui?

Non tutti sanno chi sia. Lo presentiamo in poche righe. Il vero nome è Emiliano Rudolf Giambelli, rapper del 1989 a Vimercate. Il suo primo successo è stato l’album L’erba cattiva rimasto nella top 20 per oltre tre mesi nel 2012. Altri album di successo sono Mercurio, Supereroe, 17 e Ora o mai più. Tra le canzoni sue più note ci sono: Parole di Ghiaccio, Essere umano, Linda, Scordarmi chi ero, Maracanà, A cena coi tuoi e Rollercoaster. Oltre che con la musica il cantante milanese è diventato noto al grande pubblico per la partecipazione come coach al programma The Voice of Italy. Su twitter lo seguono quasi un milione di follower. 

# Il nuovo twitt

La scorsa estate aveva fatto scalpore il suo twitt in cui aveva scritto «Riccione come Marsiglia: dopo le 18 devi avere paura». Un twitt che non era stato preso bene da molti, tra cui il sindaco della città romagnola che rispose a questo twitt con una denuncia contro il rapper. Denuncia che non sembra avergli smorzato la polemica. Tutt’altro: il rapper alza il tiro scrivendo un twitt nella serata del 2 gennaio 2023. Il bersaglio è la sua città. «Se dico che Milano ormai è diventata una merda mi prendo una denuncia anche da beppe sala?».

# La reazione dei follower: Milano sempre più pericolosa

In poche ore il twitter viene letto da quasi 150mila persone. Tra le risposte si intuisce la motivazione dello sfogo del rapper. Il tema è ormai quello sempre più di tendenza a Milano: la poca sicurezza. Questi i commenti che sottolineano questo aspetto: 

«Ora lo so che mi beccherò del fascista, ma finché prendiamo la centesima zingara che fa i borseggi in metro ed il millesimo spacciatore che vende roba ai tossici, li indentifichiamo (col solito nome falso) e poi li rimettiamo per strada mi pare difficile che le cose migliorino.» (Sommopoeto)

«Ma i radical-merda ti daranno contro. Sono milanese doc, nato in Corso Magenta. Sono scappato sul lago di como nel 2003. I miei amici mi prendevano per il culo. Oggi hanno paura quando portano il cane a cagare al parchetto. Abbraccio.» (Fabio Bergomi)

«Milano è precipitata negli ultimi anni. Colpa sicuramente delle istituzioni, ma soprattutto delle degradanti nuove generazioni, che pensano solo a scimmiottare falsi miti tipo gangster (ma vorrei capire poi chi sono questi grandi idoli gangster)» (Lucio Caruso)

«No, bro’. Dici la verità. Sono stato a prendere mia figlia in Centrale appena prima di Natale. Era sera, le 23. Io sono grosso e cattivo, non ho paura, ma mi metto nei panni di chi non ha nessuno che lo va a prendere… da avere paura. Milano fa cagare (in termini di sicurezza)» (I M KastigaMatti)

«Perché? Perché i poveri sono aumentati a dismisura? Perché la microcriminalità è sempre più presente in città? Perché i servizi passano gli anni ma invece di migliorare peggiorano? I progressisti ti diranno che tutto questo non è vero.» (Etrusco)

«concordo, si è fermata anni fa e il livello si è abbassato»  (Daniele Bottalico)

# “Non solo Milano, in tutte le principali città italiane c’è un degrado assurdo”

Tra i commenti più numerosi ci sono le repliche di chi vive in altre città lamentando che da loro le cose sono perfino peggiori. 

«Non solo Milano, in tutte le principali città italiane c’è un degrado assurdo» (•ᴛᴏʀᴏ ᴢᴏɴᴇ•)

«Prova a passare nelle province emiliane tipo Bologna,Modena e Reggio Emilia…fogne a cielo aperto.» (Clavpio)

«Emilia’ vieni a Roma, è una merda da molto tempo e proprio per questo ha sviluppato gli anticorpi» (FreeGhost)

 

Anche se c’è chi sottolinea come Milano dovrebbe misurarsi con altre città:

«Io concordo pienamente (non voto neppure), vince facile perché la si confronta a realtà da terzo mondo tipo Roma o Napoli ma passate le Alpi la differenza nell’abc (pulizia, decoro urbano, ecc) si vede e sente tutta» (David Compton)

In generale i commenti danno ragione al rapper. Anche se forse dalle risposte si capisce qual è il problema più grande della Milano degli ultimi tempi: non impegnarsi più a risolvere i problemi. 

Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

Caro biglietti, taglio dei servizi, sarà un anno di AUSTERITY?

“Non riesco più a capire la mia città”

Malpensa Express mica tanto Express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

 Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 

 

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

0

Milano segna negli ultimi giorni dell’anno un nuovo record della miseria. Con il 2023 si invertirà una tendenza sempre più drammatica?

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

# “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti

Credits Paola Bucci Buccianti FB – Coda al Pane Quotidiano

Sono sempre di più le persone che si mettono in coda al Pane Quotidiano per chiedere un sacchetto di alimenti da portare a casa. Si tratta soprattutto di persone che hanno una casa e un lavoro, quasi mai senzatetto, ma sono in difficoltà economica tra affitti, bollette, libri di scuola dei figli e quindi costretti a ridurre i costi per pranzi e cene. Alla mattina della vigilia di Natale erano già oltre 2.000 i milanesi in coda al punto di viale Toscana e in attesa di ricevere un pacco con pasta, sugo, latte e panettone dai volontari. Erano di più al Pane Quotidiano di viale Monza. Gli stessi numeri si sono registrati anche il 25 dicembre per un totale di 10.000 persone in 2 giorni. Un trend proseguito in modo drammatico anche negli ultimi giorni dell’anno. 

Credits Andrea Cherchi – Pane Quotidiano

Il commento dell’amministratore delegato di Pane quotidiano, Luigi Rossi: “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti: le aziende stanno più attente ad avere pochi eccessi di produzione, ci regalano meno rispetto alla domanda che è esplosa».

# In tutto il 2022 sono state 1,3 milioni di persone a chiedere aiuto alla associazione

Pane Quotidiano

In tutto il 2022 si sono recate solo al Pane quotidiano ben 1,3 milioni di persone per chiedere un pasto. A questi numeri vanno aggiunti quelli di coloro che usufruiscono delle mense presenti in città, una su tutte quella dell’Opera San Francesco, o dei pacchi viveri e aiuti che le associazioni, istituzioni, Ong e reti di volontariato distribuiscono in tutta l’area metropolitana. Il commento del direttore della Caritas Luciano Gualzetti riportato sul Corriere Milano: “Il tema della povertà alimentare è appesantito da quello sopravvenuto della povertà energetica e in questo periodo di feste tradizionali affiorano più visibilmente anche le difficoltà di chi si ritrova anche con relazioni familiari spezzate o rarefatte“.

I video: 

 

Continua la lettura con: Non riesco più a CAPIRE questa città…

FABIO MARCOMIN

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

 

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

NOTIZIE PIU' LETTE