NUOVA DARSENA ancora in alto mare: cosa manca per completare il RESTYLING

Scarsa progettazione, materiali scadenti e manutenzione insufficiente le cause di un'opera incompiuta. A distanza di nemmeno 7 anni avrebbe già bisogno in un pesante restyling

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Credits: riaprireinavigli.it - Progetto restyling Darsena

La Darsena è stato il lascito più grande oltre che simbolo della rinascita di Milano in occasione dell’Expo2015 anche perché realizzata dopo la conclusione di lunghe vicende giudiziarie legate al progetto di costruzione di un parcheggio sotto il vecchio porto milanese. Un acquitrino misto a vegetazione selvaggia e fauna varia è così rinato, ma a distanza di nemmeno 7 anni avrebbe bisogno di una accurata manutenzione e di un pesante restyling. Foto da: Urbanfile

 

NUOVA DARSENA ancora in alto mare: cosa manca per completare il RESTYLING

# Da dove si è partiti: il vecchio porto di Milano in abbandono per anni

Darsena prima dei lavori

L’immagine della Darsena prima dei lavori di rifacimento era una delle più brutte “cartoline” da far vedere ai milioni di turisti che sarebbero arrivati da tutto il mondo per partecipare ad Expo2015 e visitare la città. 
L’amministrazione comunale decise quindi di fare il possibile per vincere la causa in corso tra il Comune e l’azienda che avrebbe dovuto realizzare un parcheggio a pagamento a servizio dell’area dei Navigli proprio sotto la superficie dell’acqua. In questo modo Milano ha potuto beneficiare di una Darsena rinnovata.

# Il progetto di restyling della Darsena e il mistero della Conca perduta

Credits: riaprireinavigli.it – Progetto restyling Darsena

Il progetto di restyling ha previsto la realizzazione di una banchina allargata rispetto all’originale Darsena, per permettere passeggiate ed eventi, l’installazione di bar e la costruzione del nuovo mercato rionale in sostituzione di quello precedente demolito, la riapertura del Ticinello a ridosso di Piazza 24 Maggio e la pedonalizzazione di quest’ultima.

Foto Credit: https://www.milanodavedere.it
Foto Credit: https://www.milanodavedere.it – Conca di Viarenna

Dalla parte opposta, sul lato opposto alla Canottieri Milano, è stato costruito un ponticello di attraversamento tra le due sponde e un’area verde per fare attraccare le piccole imbarcazioni. In mezzo, sul lato di Viale D’Annunzio un altro ponticello con la predisposizione sottostante al collegamento con la Conca di Viarenna. Dato per certo fino a poco prima della progettazione definitiva, dell’apertura del collegamento con la Darsena e della rifunzionalizzazione della conca non se ne è saputo più nulla.

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Leggi anche: La proposta di UrbanFile per RISOLLEVARE la DARSENA dal degrado

# Un progetto suggestivo, ma di qualità mediocre e con molti problemi

Credits Urbanfile – Degrado in Darsena

L’inaugurazione della nuova Darsena è stato un momento importante per tutti i milanesi, ma già dopo poco tempo si è capito che la qualità progettuale e dei materiali non è stata della migliori.

Vediamo tutto quello che non va:

#1 Scelta di un design datato

Credits Urbanfile – Degrado Darsena graffiti

La prima nota dolente riguarda la scelta dei mattoni in pietra, inguardabili e fuori contesto, non richiamano in nessun modo lo stile architettonico milanese e in aggiunta fanno da sponda al secondo e ben più grave problema.

#2 Materiali sbagliati e scarsa manutenzione che causano degrado

Credits: Urbanfile – Degrado in Darsena

La scelta di utilizzare mattoni per i muri perimetrali e di lasciare le altre pareti grigie è stato percepito da molti come un invito ai writer ad usarle come delle belle tavolozze da dipingere. Non è passato molto tempo infatti prima che venissero prese d’assalto. La mancanza di una rapida pulizia delle scritte, da parte degli operatori dell’Amsa, ha amplificato la situazione di degrado e oggi la Darsena è ricoperta di scarabocchi su ogni superficie.

Credits Urbanfile – Tag Darsena

Inoltre la manutenzione insufficiente peggiora l’estetica e crea pericolo: i faretti sulle banchine mal tenuti, i listelli di legni rotti sulla banchina, gli ascensori per i disabili a supporto dell’attraversamento tra le due sponde mai entrati in funzione, balaustre completamente rovinate, panchine e molto altro.

#3 Utilizzo di materiale di pessima qualità

Ponticello ammalorato e arrugginito

In aggiunta a tutto questo, le poche risorse a disposizione per il progetto e la sua implementazione e la concomitante scarsa lungimiranza hanno fatto il resto, ovvero la scelta di materiali di scarsa qualità con il risultato che:

  • le balaustre in legno sono da tempo ammalorate, con evidenti segni di usura nonostante la recente datazione dell’opera
  • la pavimentazione della banchina d’attracco sarebbe già da sostituire
  • numerosi faretti a bordo banchina sono rotti
  • i lampioni dall’orrendo design persino in un’area industriale
  • panchine realizzate con legno di bassa qualità
  • il ponticello con la struttura già gravemente arrugginita

Questo e altro nella galleria di foto in basso:

# Urge già un nuovo restyling

Credits Urbanfile – Tag sui muri della Darsena

La situazione in Darsena sembra ormai fuori controllo, non c’è un angolo che sia libero da scritte, scarabocchi e disegni di ogni tipo. Occorre quanto prima rimettere mano al progetto iniziale, aprendo un nuovo bando internazionale per rivisitarlo con materiali e arredo urbano degni di Milano e della sua storia. La “nuova Darsena” doveva essere un fiore all’occhiello della città, un luogo iconico e storico da trasformare in qualcosa di meraviglioso, ma la combinazione di un progetto al ribasso e investimenti forse non adeguati ha prodotto un risultato appena soddisfacente e più fungibile che bello.

Vista la mole di capitale estero che gravita e graviterà anche in futuro su Milano se ne potrebbe intercettare una parte per fare risplendere la Darsena e tenerle pulita salvandola dal costante degrado.

Continua la lettura con: Il video del giorno: da Gioia alla Darsena, IN VOLO sopra Milano sul percorso dei vecchi NAVIGLI

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.