Tra le contraddizioni dell’incontro periferia-centro, tra le fattorie didattiche e il design, le case popolari e i loft, è arrivato il nuovo polo “The Sign” sui terreni dell’ex fonderia Vedani. Ecco come sta rivoluzionando lo skyline milanese e gli ultimi tasselli in costruzione.
THE SIGN: una “SCOSSA ELETTRICA” sui NAVIGLI sta rivoluzionando lo SKYLINE di Milano
# The Sign, il complesso che di notte sembra una continua scossa elettrica
Il nuovo complesso per uffici The Sign firmato Progetto CMR per Covivio, nel distretto della Barona in zona M2 e FS di Romolo, è stato già terminato in buona parte e occupato da 2 multinazionali. Nei 40 mila mq di uffici e spazi flessibili hanno preso sede la società assicurativa Aon e quella di information technology Ntt Data.
Credits ulmaarchitectural IG – The Sign
Il cuore del progetto è un gruppo di tre grandi edifici, le cui facciate alternano vetrate a lembi dorati. Al centro c’è il simbolo, o meglio il “segno“, che ha dato il nome all’intero polo: un movimento trasparente che corre lungo le facciate, simbolo del flusso dei lavoratori in movimento. La notte il flusso si illumina, sembrando una continua scossa elettrica.
# Nel quarto edificio arriverà la nuova sede di L’Oréal entro il 2025
Il centro direzionale The Sign avrà presto un quarto edificio, il D, che si aggiunge ai tre già esistenti e ospiterà la nuova sede italiana di L’Oréal in trasloco dal quartiere Primaticcio.
Mappa The Sign
Il nuovo palazzoriprende i tratti che caratterizzano gli altri tre edifici, un’alternanza ritmica di vetro e materiali opachi cangianti che dinamizzano la facciata con nuances che virano al blu, ed è stato progettato per ottenere le certificazioni LEED Platinum, WELL e Wiredscore. L’ultimo tassello del complesso è stato progettato dall’architetto Massimo Roj per Progetto CMR assieme a B.Cube srl – Milano.
Credits Urbanfile/duepiedisbagliati - Cantiere The Sign
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Credits Urbanfile - Cantiere The Sign Edificio D
Credits Urbanfile - Cantiere Edificio D The Sign
I lavori, come si vede dalle foto di Urbanfile di fine novembre, proseguono con la realizzazione delle fondamenta per il futuro edificio di 9 piani. La consegna è prevista per la fine 2024 o al massimo all’inizio del 2025.
# La nuova grande Biblioteca per lo IULM pronta per il 2024
Dietro al nuovo edificio verrà realizzata la nuova grande Biblioteca per lo IULM su progetto dello studio di architettura Citterio Viel, che prevede la trasformazione di un complesso esistente in un edificio sospeso su un grande anfiteatro, con aule, laboratori e una grande terrazza. Il termine dei lavori è previsto per la fine del 2024.
Il nuovo piano d’azione con il ripristino del servizio che richiama i vecchi TEE va nella direzione, prevista dal piano dei trasporti ferroviari dell’Unione Europea, di triplicare il traffico passeggeri ad alta percorrenza entro il 2050. Vediamo le nuove tratte previste nel breve periodo e i primi viaggi notturni attivati.
I TRANS-EUROP EXPRESS 2.0: i nuovi treni notturni per viaggiare tra le città europee
# La rete TEE 2.0: le nuove tratte diurne-notturne previste
Credits touringclubitaliano – Rete TEE
Al vertice dei ministri dei trasporti europei di maggio 2021 è stata firmata una lettera d’intenti per la nascita di una rete europea di servizi diurni e notturni di treni veloci, il programma Trans-Europ-Express 2.0 che si richiama allo storico network con la sigla TEE che ha messo in connessione in Paesi Europei nel Dopoguerra.
In questa lettera sono stati indicati le linee guida per garantire uno standard minimo del servizio ferroviario: la rete dovrà prevedere percorsi tra almeno tre Stati, o tra due stati su una distanza di almeno 600 km, con i treni che dovranno viaggiare almeno a 160 km/h su gran parte del percorso e una velocità media complessiva di almeno 100 km/h con servizi accessori a bordo quali aria condizionata, wifi e ristorante.
Le tratte previste nel breve periodo sono:
TEE 1/2 Parigi-Varsavia passando per il Belgio e la Germania
TEE 3/4 Amsterdam-Romacon fermate a Colonia, Basilea e Milano
TEE 5/6 Berlino-Barcellona passando per la Francia
TEE 7/8 Amsterdam-Barcellona con fermate in Belgio e Francia
Ancora non è stata indicata una prima data per i viaggi diurni, mentre quelli notturni sono già ripartiti sulle direttrici già esistenti.
# I primi viaggi notturni attivati con l’orario invernale 2022-23
Viaggi notturni Nightjet-Euronight
In attesa dei primi viaggi diurni, con il nuovo orario invernale 2022-23 sono disponibili i collegamenti notturni sulle tratte servite dai NightJet e Euronight: Vienna-Monaco-Parigi, Vienna-Zurigo-Amsterdam, Zurigo-Basilea-Hannover-Amburgo, Varsavia-Vienna-Graz, Stoccarda-Monaco-Udine-Venezia e Monaco-Milano-Genova-La Spezia. Nei prossimi anni, partendo già dal 2023, dovrebbero aggiungersi altre linee.
Credits touringclubitliano - Nightjet
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Credits touringclubitliano - nightjet_new_2021
Credits touringclubitaliano - cabina_con_bagno
Credits touringclubitaliano - cabina_con_bagno
Per agevolare nuovi collegamenti notturni la Commissione Europea ha previsto di studiare delle misure ad hoc e entro fine anno presenterà un piano d’azione per promuovere i servizi ferroviari passeggeri a lunga percorrenza. Rimane infatti intatto l’obiettivo del Green Deal comunitario: il raddoppio del traffico passeggeri su rotaia a lunga percorrenza entro il 2030, per poi triplicarlo entro il 2050.
Il 5 novembre ha inaugurato la prima stazione della futura circle line: Tibaldi-Bocconi. Dall’11 dicembre con l’entrata in vigore dell’orario invernale fermano i treni della linea S9. La nuova fermata e le sistemazioni in superficie con aiuole, sedute e tavoli di gioco nel video di Milano In Metro
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Porte e scale che non conducono da nessuna parte, fiori di cemento e una surrealistica sostituzione della realtà con la fantasia. O è il contrario?
Vediamo come è fatto il giardino incompleto.
Il LABIRINTO SURREALISTICO nel cuore della giungla
# Il surrealismo a base di una vita
Credits: @jardinescultoricoedwardjames
Nel cuore della giungla messicana, nel distretto di San Luis Potosì, lo scozzese Edward James ha costruito Las Pozas, il suo giardino magico fatto di un labirinto surrealistico in cui gli elementi di cemento e pietra si fondono all’ambiente selvaggio della foresta.
Edward James ha costantemente intrecciato la sua vita con l’arte e il surrealismo. Ha partecipato alla fondazione della rivista “Il Minotauro”, per la quale ha commissionato copertine a Dalì e Picasso; ha frequentato sempre il mondo della moda, della letteratura e dell’arte. Durante i suoi viaggi si è messo in testa di trovare un luogo idilliaco, in cui potersi dedicare alla poesia e alla scrittura.
Las Pozas è il suo lascito al mondo delle arti.
Edward James ha dichiarato di aver sempre posseduto un’anima surrealista, forse nata da bambino quando lo obbligavano a fare i pisolini, mentre avrebbe dovuto correre felice in giardino. Da grande ha poi unito questa fantasia del giardino e il surrealismo, creando nel cuore della giungla messicana questo labirinto sospeso.
Il luogo perfetto dove realtà e fantasia si mischiano continuamente, prendendo una il posto dell’altra. Tra cascate naturali con acque di smeraldo, percorsi sospesi nello spazio e nel tempo, porte che si aprono sul mistero e scale che conducono in paradiso, ne esce una specie di delirio architettonico che entra ed esce dalla giungla, sostituendosi con la vegetazione in un ballo perfetto, un tango di figura.
Il giardino di Las Pozas è lasciato volutamente incompleto, proprio per concedere alla creatura di cemento e alla vegetazione di proseguire questa surreale danza.
Gli archi, le guglie e le volte architettoniche, sono accompagnate per mano nella giungla e poi abbandonate intenzionalmente, in modo da congiungersi con la natura secondo le modalità scelte da quest’ultima.
James, che non era un architetto ma è diventato una archistar, ha lavorato a questa città incantata dal 1962 al 1984, anno della sua scomparsa, con altri 40 tra mastri e operai.
Il giardino della poesia e della letteratura che aveva in mente, si è sviluppato in oltre 30 opere di architettura surrealistica, si estende per oltre 80 acri nella foresta a 610 m s.l.m.
A suo modo la visita è suddivisa in “percorsi tematici“, come il Sentiero dei Sette Peccati Capitali, le case dei pappagalli o dei fenicotteri, oppure la Casa di 3 Piani che Potrebbe averne 5.
Quest’ultima è forse la più emblematica delle 36 strutture a Las Pozas. Si arrampica in alto, proponendo terrazzini e scalinate incompiute, dalla cui cima si gode una vista panoramica.
Da queste scalinate e terrazzini il suo ispiratore ha scritto lettere agli amici, composte da decine di pagine.
Edward James ha trovato il proprio luogo di suggestione.
Dal Piemonte al Friuli, le 10 destinazioni alpine per ritrovare la gioia dello sci.
Le 10 LOCALITÀ più SPETTACOLARI dove SCIARE in Italia
# Cervinia, dove si scia 365 giorni l’anno
Credits the_whiterent_cervinia IG – Plateau Rosà
Cervinia in Valle d’Aosta si trova proprio sotto il massiccio dalla caratteristica sagoma aguzza del Cervino, che segna il confine tra Italia e Svizzera, ed è una delle mete più ambite dagli specialisti degli sport invernali. Il paese si trova a 2.000 metri e le piste arrivano fino a quota 3.500. E’ collegata anche con la “gemella” svizzera Zermatt e la presenza del ghiacciaio garantisce la possibilità di sciare tutto l’anno.
# Courmayeur, la più amata dai milanesi in Valle d’Aosta
Credits brice.clt IG – Courmayeur
Courmayeur in Valle d’Aosta, chiamata familiarmente Courma dai milanesi, è tanto conosciuta e frequentata dagli amanti dello shopping quanto da sciatori e snowboarder di tutto il mondo. Il comune dell’Alta Valdigne mette a disposizione, sui due versanti Chécrouit e Val Vény, 100 chilometri di piste che attraversano i panorami mozzafiato del massiccio del Monte Bianco. Oltre ai percorsi classici c’è la possibilità di praticare il fuoripista insieme a gruppi guidati.
# Sestriere, la regina della “via lattea” in Piemonte
Credits marco_amodio86 IG – Sestriere
Sestriere è la destinazione perfetta per gli amanti delle discipline invernali sulle neve e sul ghiaccio in Piemonte. E’ la principale stazione della “via lattea”, il più grande comprensorio sciistico d’Europa, a cavallo delle Alpi piemontesi e francesi. Ha ancora il vantaggio di godere degli impianti delle Olimpiadi di Torino.
# Livigno, l’isola fiscale preferita dagli sciatori
Livigno è una delle stazioni sciistiche più apprezzate della Lombardia, un vasto altopiano racchiuso tra altissime montagne, che sfiorano i 3.000 metri che le è valso il soprannome di “piccolo Tibet”, anche per le temperature tra le più fredde d’Italia. Ci sono 115 km di piste dedicate anche agli amanti del freeride, strutture per snowboarder e freestyler, e 6 cabinovie, 14 seggiovie e 12 skilift per gli spostamenti tra le diverse aree. Non mancano le zone dedicate ai bambini e la possibilità di sciare di notte. Rinomata dagli appassionati di sci e non solo: è zona Iva free
# Cortina d’Ampezzo, la meta preferita dai VIP in Veneto
Credits vickivele IG – Cortina d’Ampezzo
Cortina d’Ampezzo è al centro di un comprensorio sciistico circondato dalle Dolomiti che si snoda attraverso 120 chilometri di piste perfettamente attrezzate. La destinazione veneta, molto apprezzata da VIP nostrani e internazionali anche per lo shopping, è in grado di offrire tracciati per ogni livello di difficoltà permettendo a chiunque di ammirare le bellezze di Cortina e delle sue spettacolari montagne.
# San Candido, il comune altoadesino con il pluripremiato comprensorio sciistico Tre Cime Dolomiti
Credits: @sancandidolomites (INSTG)
San Candido, con i suoi 100 chilometri di piste, è la scelta ideale per una vacanza d’inverno con la famiglia o con gli amici. Per sciare si può scegliere il pluripremiato comprensorio sciistico Tre Cime Dolomiti, mentre per i bambini sono disponibili i percorsi per lo slittino del Comprensorio Baranci, dotato anche di parco giochi.
# Corvara, una destinazione privilegiata per gli amanti dello sci in Trentino Alto Adige
Credits gianluca.orru.79 IG – Corvara
Il piccolo comune diCorvara, in provincia di Bolzano, una destinazione privilegiata per chi ama sciare, grazie alle tante piste rosse, blu e nere facilmente raggiungibili dal paese. Oltre a questo ci sono due itinerari tra i più spettacolari delle Alpi: Giro della Sellaronda e il suggestivo percorso che si snoda tra trincee, fortini e camminamenti che hanno segnato le vicende della Prima guerra mondiale.
# Madonna di Campiglio, con 160 km di piste nella cornice delle Dolomiti (Trentino Alto Adige)
Credits deedolas2.0 IG – Madonna di Campiglio
A Madonna di Campiglio, in provincia di Trento, ci sono 60 impianti di risalita e di quasi 160 chilometri di piste, alcune delle quali tappe della Coppa del Mondo di Sci Alpino. Si può scegliere di scendere con gli sci o lo snowboard mentre si ammirano i panorami unici delle Dolomiti.
# Canazei, famoso per la scuola di sci con oltre cento maestri (Trentino Alto Adige)
Credits cowgirlcarlotta IG – Canazei
Il comune trentino di Canazei, noto per una scuola di sci con oltre cento maestri, è circondato dai gruppi dolomitici del Sassolungo, della Marmolada e del Sella. Tra questi panorami e viste mozzafiato si possono sperimentare tutte le discipline invernali, con piste per tutti i gusti e le capacità. Ci sono un snowpark con trampolini e half-pipe e il paese è anche collegato alla Skiarea Belvedere-Col Rodella.
# Forni di Sopra, il polo turistico principale delle Dolomiti Friulane
Credits simonemigali IG – Forni di Sopra
Forni di Sopra è il polo turistico principale delle Dolomiti Friulane grazie alle decine di chilometri di piste per la discesa, lo snowboard e un anello dedicato allo sci di fondo. Sono presenti scuole di sci, un baby snowpark. Il territorio del caratteristico borgo carnico si estende dai 900 ai 2.600 metri di altitudine e può essere un perfetto punto di partenza per una ciaspolata alla scoperta della fauna e dei suggestivi panorami delle Dolomiti.
La dismessa tranvia extraurbana Milano-Desio verrà sostituita da una moderna metrotranvia con un percorso allungato. Vediamo come sarà, quali tram saranno utilizzati e quando dovrebbe inaugurare.
La nuova METROTRANVIA MILANO-BRIANZA: gli otto comuni del percorso
# Firmato il contratto da 131 milioni di euro per far partire i lavori
Nuova metrotranvia Milano-Seregno
Ci sono buone notizie per la nuova metrotranvia a servizio del nord Milano e della provincia di Monza Brianza. Il 10 gennaio 2023 è stato infatti sottoscritto l’atto integrativo tra la Città Metropolitana e l’appaltatore, l’impresa di costruzioni Cmc di Ravenna, per l’avvio dei cantieri. Il valore del contratto è di 131 milioni di euro. Entro il 15 marzo 2023 dovrà essere effettuata la consegna complessiva dei lavori su tutta la linea, che sostituirà la dismessa tranvia extraurbana Milano-Desio prolungando il suo percorso. Si partirà con la consegna parziale dei lavori nel Comune di Nova Milanese con partenza dei cantieri con l’inizio del 2023. L’investimento complessivo, i cui extra-costi saranno coperti dal governo, è di circa 264 milioni di euro.
# Una nuova linea lunga 14,3 km per 25 fermate
Credits: MM – Metrotranvia Milano Seregno
La nuova linea avrà un tracciato di 14,3 chilometri e 25 fermate e attraverserà otto comuni: Milano, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno fino alla stazione per i collegamenti con Saronno, Como, Carnate e Monza. I lavori consisteranno nella demolizione del dismesso obsoleto impianto tranviario, nel rifacimento integrale dell’attuale struttura di armamento e trazione elettrica e nell’installazionedell’innovativa tecnologia impiantistica e di segnalamento.
# Un nuovo deposito e 18 tram bidirezionali
Tramlink
Nel progetto è prevista anche la costruzione di un nuovo deposito tranviario Desio-Seregno, al confine fra i due comuni, e l’acquisto di 18 nuovi tram bidirezionali per il servizio tra Milano Maciachini M3-Seregno Rfi/Fnm che potranno trasportare 190 passeggeri e che viaggeranno a una velocità di 22 chilometri orari. I nuovi mezzi saranno i Tramlink della Stadler, tram di ultima generazione, di cui un primo esemplare è già approdato a Milano per essere a breve messo in servizio sulla rete cittadina. Tra le opere che verranno realizzate ci sarà anche un nuovo parcheggio di interscambio a Paderno Dugnano.
La durata complessiva dei lavori dell’intera linea tranviaria Milano-Seregno sarà, salvo imprevisti, di 38 mesi, compresa la riqualificazione delle tratte dismesse tra cui quella di Desio con la ricostruzione integrale della viabilità con piste ciclabili, verde urbano, canali. L’inaugurazione è attesa entro la fine del 2026.
Per chi soffre di vertigini è sconsigliato, ma se non si ha paura dell’altezza percorrere questo ponte sospeso regala un panorama magnifico.
Il PONTE TIBETANO più ALTO d’Europa si trova a due ore da MILANO
# Se guardi in basso ci sono 140 metri di vuoto
Credits: @bimbinlombardia Ponte nel Cielo
Il ponte tibetano più alto d’Europa si trova in Lombardia, a poco più di 2 ore da Milano e precisamente in val Tartano, Sondrio. Il ponte è nuovo, quasi di zecca considerando che quest’anno e nel 2020 non sono stati molti a percorrerlo; infatti è stato inaugurato il 22 settembre 2018. È alto ben 140 metri, lungo 234 e largo, forse meglio dire stretto, 1 metro. È composto da 700 assi in legno di larice ed è leggermente in salita, collegando Campo a Frasnino il dislivello è di circa 4 metri.
# Un ponte nel cielo
Credits: @ponte_nel_cielo Ponte nel cielo
Nome più azzeccato non poteva esserci, il ponte sospeso lombardo si chiama infatti “Ponte nel Cielo”. La vista che regala è da mozzare il fiato: all’orizzonte si ammirano la sella di Campo Tartano, le vette delle Alpi Retiche, la valle del torrente Tartano, la diga di Colombera e uno scorcio di Valtellina che termina sul Lago di Como. Percorrerlo poi non è difficile, basta un paio di scarpe da trekking, un po’ di coraggio e 5 euro, dato che l’esperienza che offre non è gratuita. La particolarità è che è accessibile anche ai disabili ed è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 16:30 e nel weekend fino al tramonto.
# Idea nata dall’amore per la montagna
Credits: @valtellinaofficial Ponte nel cielo
Volendosi ispirare alla Svizzera e all’Austria, nel 2016 viene l’idea di costruire un ponte tibetano nella Valtellina. Il filo conduttore del progetto, nonché ciò che ha portato alla sua nascita, è l’amore per la montagna dei valligiani, dei soci del “Consorzio Püstarèsc”, della Fondazione Pro Valtellina e della Comunità montana di Morbegno. L’obiettivo era rilanciare l’area a livello turistico e offrire ai propri ospiti un’esperienza unica. Così, collegando Campo Tartano a Frasnino, si sono aggiudicati il record di ponte tibetano più alto d’Europa.
Secondo gli ultimi dati della UK Health Security Agency, per la prima volta dall’inizio della pandemia di coronavirus, sono state ricoverate in ospedale più persone con l’influenza rispetto al Covid. Il tasso di ricoveri per influenza ha raggiunto il 6,8 per 100.000 persone nella settimana precedente all’11 dicembre, mentre i ricoveri per i pazienti Covid hanno raggiunto il 6,6 per 100.000.
Inghilterra: per la prima volta dal 2020, i RICOVERI in OSPEDALE per INFLUENZA superano quelli per COVID
Fonte: Statista.com
I ricoveri per influenza sono in aumento del 40% nell’ultima settimana, rispetto a quella terminata il 4 dicembre. Se i ricoveri dovessero continuare ad aumentare secondo questo trend, riferisce il Telegraph, si dovrebbero superare le cifre registrate nell’inverno del 2017/18, che uccise nel Regno Unito circa 30.000 persone. Gli over 85 e gli under 5 registrano i tassi più alti di ricoveri per influenza, rispettivamente con 23,1 per 100.000 persone e 20,7 per 100.000 persone.
Anche i ricoveri per Covid stanno registrando un rialzo, però il tasso di crescita dei ricoveri per influenza sta crescendo più rapidamente, portandoli a superare per la prima volta da inizio della pandemia quelli per Covid.
Tutti ce lo siamo chiesti percorrendo la linea 1. Soprattutto nel tratto tra Pagano e Cadorna. Conciliazione, risuona. La fermata sotto la piazza omonima, che da una parte porta alla Triennale con via XX Settembre, dall’altra si apre verso piazzale Baracca, lungo la cerchia dei Navigli. Conciliazione. Ma cosa significa? Non tutti conoscono la risposta.
CONCILIAZIONE: che significa?
Una delle prime stazioni della metropolitana a essere state aperte. Fa parte della prima parte della linea 1, da Marelli a Lotto, entrata in servizio il primo novembre 1964.
La conciliazione, nel diritto italiano, è un modo di risoluzione delle controversie attraverso il quale le controparti raggiungono un accordo mediante l’ausilio di un terzo. Il nome della stazione venne scelto per celebrare l’accordo concluso tra lo Stato italiano e la Santa Sede. L’11 febbraio 1929 con i Patti lateranensi si risolveva la questione romana nata dopo la breccia di porta Pia del 20 settembre 1870. Dopo mezzo secolo di frattura, si ricompose ogni diverbio con la conciliazione più famosa della storia d’Italia.
# L’opera sulla piazza
In epoca recente, al centro della piazza, a dire il vero una sorta di grande rotatoria stradale, fu posizionato il monumento realizzato da Carlo Ramous «Gesto per la libertà», inizialmente esposto nel 1974 in piazzetta Reale.
Dal 2018 la denominazione per esteso della stazione è Conciliazione – Cenacolo Vinciano per il 500º anniversario della morte di Leonardo da Vinci e la vicinanza con il suo celebre affresco.
La settimana più buia dell’anno. I giorni prima di Natale. Si può pensare a un blackout anche per gli eventi, invece no, Milano scintilla di appuntamenti anche in questo periodo prenatalizio.
Gli appuntamenti da non perdere a Milano nelle NOTTI più LUNGHE dell’ANNO (#To-DO Milano dal 19 al 23 dicembre)
#Lunedì 19/12: una caccia al tesoro in centro per aiutare Babbo Natale, Concerto di Natale in Duomo
Biagio Antonacci – Credits: cosafareamilano.it
Christmas Treasure Hunt Milan: una caccia al tesoro e un aiuto per Babbo Natale, che deve portare a termine la sua missione. Per l’intera settimana, cruciale per Santa Claus, si può partecipare a questo accattivante giro nel centro di Milano. Diversi appuntamenti adatti per tutte le età, il primo alle 12.30. Info QUI.
Aurora Cavallo cooking show: full immersion e masterclass sugli strumenti essenziali in cucina, dalle 17.00 alle 20.00 presso Zwilling Ballarini Brand store, in via della Spiga 52.
Corso Base Campane Tibetane: primo di due giorni per imparare a meditare con il suono delle campane tibetane. Il corso si tiene presso Spazio Darshanatura di via Rubens 7, dalle 17.00 alle 20.00.
Oltre le parole: serata di danza contemporanea allo Spazio Tertulliano, al civico 68 dell’omonima via. I protagonisti sono i giovani talenti del Junior Ballet della Scuola di Alta Formazione Professionale per Danzatori, con inizio spettacolo alle ore 20.00.
Due donne e un delitto: Francesca Colombo e Martina Consoli sono le protagoniste di un thriller con omicidio, che risale alla loro infanzia. Lo portano al Teatro Martinitt, di via Pitteri 58. Lunedì doppio spettacolo alle 16.00 e alle 21.00. In scena anche martedì 20 alle ore 21.00.
Biagio Antonacci: milanese, interista e di ritorno nella sua città con Palco Centrale Tour. Antonacci è atteso per due giorni al Mediolanum Forum, in replica anche martedì 20.
Concerto di Natale in Duomo: sontuosa apertura degli eventi settimanali, con un appuntamento ormai nel DNA del Natale meneghino. Concerto dell’Ensemble strumentale e LaBarocca, diretti dal M° Ruben Jais, in Duomo. Apertura porte alle 19.30, inizio spettacolo alle 20.30.
T’innamorerai di noi – Oltre 30 anni insieme: è Marco Masini che torna con un tour invernale, cantando la sua carriera al Teatro degli Arcimboldi di via Innovazione. Masini & fans potranno riabbracciarsi a partire dalle ore 21.00.
Daniele Silvestri: per chi se lo fosse perso a Milano, l’eclettico autore romano è ospite al Galleria di Legnano. Sipario alzato alle 21.00 in piazza San Magno 5.
Il riso e la smorfia nel mondo antico: non è il chicco della risaia della bassa, ma l’umorismo, il protagonista di questo evento.“Fenomenologia dell’umorismo” con Davide Liccione, in piazza Collegio Borromeo 9 a Pavia, alle ore 21.00.
#Martedì 20/12: il giorno del panettone e di Ale & Franz
Ale & Franz – Credits: Teatro.it
Elite Eight Pokemon Scarlatto e Violetto: otto finalisti, tra cui campioni mondiali e internazionali, si sfidano al Video Games Party di viale Filippetti 42. Inizio alle ore 15.00, per scoprire chi sarà il super campione.
Merenda di Natale con Mrs.Veggy: il Natale può anche essere vegan? Si scoprirà alle 17.30 da Eutopia, laboratorio di via Volta 19, con questa merenda, che è anche l’occasione per scambiarsi gli auguri.
Coltelli e pasticceria: tradizione natalizia con assaggi di panettone del pasticcere stellato Andrea Tortora, tagliati con “le armi” degli chef prodotte dal fabbro Michele Massaro. Alle 18.00 presso Belloveso in piazza Velasca 6.
WomenX Impact goes local!: meetup formativo per le imprenditrici milanesi che vogliono imparare a conciliare maternità e ambizione imprenditoriale. Alle 19.00 presso Doppio Malto di viale Liguria 47, in compagnia di Elisabetta Pesenti.
Nessi(e) bookclub: è la graphic novel Ritorno all’Eden di Paco Roca, la protagonista dell’ultimo appuntamento dell’anno a Noi – Spazio Libreria di via delle Leghe 18. Inizio bookclub alle ore 20.30.
NatAle&FranzShow: altri due milanesi che tornano “a casa” per le festività natalizie. Ale e Franz saranno al Teatro Lirico – Giorgio Gaber per tutto il periodo delle Feste e fino al 3 gennaio, Capodanno compreso.
Amore + Iva: L’IVA promette un +22% di divertimento, nel nuovo tour di Checco Zalone, che debutta all’Arcimboldi di via Innovazione. Resta in scena fino al 20 gennaio prossimo.
Homo Precarius + Ma Insomma!: doppio appuntamento con i vincitori della recente Challenge di Zelig. In scena alle 21.00 sul palco di viale Monza 140.
Dadi & Draghi sotto l’albero: inizia a Lodi, presso l’ex Chiesa dell’Angelo di via Tito Fanfulla 22, una 10 giorni tutta dedicata ai giochi di ruolo, da tavolo, di carte e molto altro ancora. Inizia alle 20.30 e finisce il 30 dicembre.
#Mercoledì 21/12: Christmas Party al Meet, la musica di Noa, Alessandra Amoroso, Gospel Night nella notte del solstizio d’inverno
Solstizio d’inverno – Credits: Foundry, Pixabay
Solstizio d’inverno: è il giorno più corto dell’anno. Inizia l’inverno astronomico con il solstizio che avviene alle ore 22.47. Dal giorno di Natale le ore di luce tenderanno ad aumentare, per accompagnare tutti al risveglio della Primavera.
Christmas Party al Meet: Meet Digital Culture Center di viale Vittorio Veneto 2, chiama Milano per un brindisi di auguri, annunciando le sorprese per il nuovo anno. Cin Cin alle ore 19.00.
Lo Schiaccianoci: è il Balletto di Mosca, questa settimana, a proporre la favola in due atti con le coreografie di Marius Petipa. La Compagnia è al Teatro Civico di Rho, in piazza Jannacci 1, con inizio alle ore 20.30.
Una volta nella vita: Luca Gaudiano e Jessica Lorusso interpretano il musical tratto dal film Once. Debutto alle 20.45 al Teatro Repower presso i Frigoriferi Milanesi di via Di Vittorio ad Assago.
Finale di Riselda Partecipa: evento finale che premierà con una borsa di 4.000 Euro il progetto che migliorerà il Giambellino. La finale è presso la Parrocchia di San Vito, in via Tito Vignoli 35, alle ore 21.00, a decidere saranno gli abitanti del quartiere coi loro voti.
Alessandra Amoroso: torna il Tutto accade tour della cantante salentina, dopo il grande successo estivo di San Siro. La troviamo al Mediolanum Forum a partire dalle ore 21.00.
Noa: la dotata artista di origine israeliana torna a Milano, accompagnata da Gil Dor, il suo storico chitarrista. Sul palco anche i Solis String Quartet, per lo spettacolo che inizia alle 21.00 al Centro Culturale della Parrocchia di S. Protaso, in via Osoppo 2.
Gospel Night: nel Natale milanese non possono mancare i canti dell’anima ispirati alla grande tradizione Gospel. A portarli sono Eric Waddell & The Abundant Life Gospel Singers e lo faranno al TAM di viale Innovazione, con inizio alle ore 21.00.
Laboratorio artistico: un evento consueto allo Zelig di viale Monza, dove il palinsesto propone una carrellata di nuovi artisti e talenti. Conduce Davide Paniate, a partire dalle ore 21.00.
#Giovedì 22/12: passeggiata nel salotto di Milano, concerti di Natale del Dal Verme e della Scala, chiusura del tour dei Litfiba
Pucci – Credits: Controcopertina
Visita alla Galleria Vittorio Emanuele: Silvia Galasso propone una passeggiata guidata nell’esclusivo salotto di Milano, addobbato a festa per il Natale. Ritrovo alle 16.00 presso la statua di Leonardo in piazza della Scala, per ammirare alberi di Natale, addobbi e botteghe storiche del centro.
Concerto di Natale al Dal Verme: un tradizionale appuntamento in via S. Giovanni sul Muro, con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali, diretta dal M° Alessando Bonato. In programma i classici del Natale composti da Strauss padre e figlio, a partire dalle ore 20.00.
Concerto di Natale alla Scala: diverso teatro, ma medesima tradizione, per il consueto appuntamento alla Scala con le melodie natalizie. Appuntamento alle ore 20.00, dove il M° Heras-Casado dirige la Sinfonica della Scala e le voci di Lauren Michelle, Annalisa Stroppa, Giovanni Sala e Luca Micheletti.
Tortellini in brodo: serata musicale con repertorio evergreen alla Cascina Nascosta di viale Alemagna (nel Parco Sempione). La cover band intrattiene il pubblico con i brani del cuore, i più conosciuti di sempre.
Goodbye 2022: stand-up comedy britannica, che promette harsh humor all’Ostello Bello di via Medici 4. Inizio alle ore 21.00, per iniziare anche a pensare come congedarsi dal 2022.
Litfiba: oltre 40 anni di rock di Piero Pelù e Ghigo Renzulli, sul palco del Mediolanum Forum per l’ultima data di un tour sold out ovunque. Inizio spettacolo alle ore 21.00.
C’è sempre qualcosa che non va: anche Andrea Baccan, in arte il Pucci, torna nella sua città e si propone al Teatro Nazionale di piazza Piemonte. Il nuovo spettacolo resta in scena fino al 27 dicembre. Debutto alle 20.30.
#Venerdì 23/12: inaugura il museo dei palloncini, Natale sleale o favoloso
https://balloonmuseum.world/
Balloon Museum: apre a Milano l’atteso Museo fatto di aria, con l’arte dei palloncini declinata in ogni forma, modo e dimensione. Resterà al Superstudio Più di Via Tortona fino al 12 febbraio 2023, apertura dalle 9.00 alle 22.00.
Sali e Tabacchi Journal Riv.03, Biophilia: presentazione della rivista che è anche un report annuale, nel quale Sali e Tabacchi si occupa di ripercorrere le orme semi sconosciute della tradizione italiana. L’appuntamento è alle 12.00 allo showroom di Massimo Alba, in via Corsico 8.
Natale Sleale: gara di torte casalinghe, che chiunque può portare da casa. Il premio è una sorpresa, il brindisi è per scambiarsi gli auguri. Presso Svantaggio Sleale di viale Monza 258 alle ore 15.00.
Un Natale Favoloso: dal piccolo schermo ai palcoscenici di tutta Italia, per festeggiare il Natale insieme a Carolina, uno dei volti più amati dai bambini. A Milano è possibile incontrarla al Teatro Dal Verme, in via S. Giovanni sul Muro, per uno spettacolo pomeridiano alle ore 15.00.
Appuntamento a giovedì mattina per scoprire cosa c’è di aperto nei giorni di Natale a Milano
Labirinti, luoghi magici e trascendentali così reali e allo stesso tempo così illusori: vivere l’esperienza di attraversarli trasmette un senso di furbizia, di intelligenza, quasi di potere. In Italia esiste un labirinto in cui la cultura europea regna sovrana ma la sua struttura non è per nulla occidentale, è di bambù, pianta che riporta con l’immaginazione in Cina.
LABIRINTO di BAMBÙ: perdersi tra Minosse e la Cina a un’ora da Milano
# Il labirinto di Masone a Fontanellato, ispirato a quello di Minosse
Credits: pixabay.com
Lavoro dell’uomo e natura si intrecciano nel Labirinto della Masone, il cui ideatore ha deciso di creare un luogo a metà tra un giardino e un orto botanico, in cui diverse specie di bambù convivono creando un clima di pace e tranquillità, tipico dell’immaginario zen che gli occidentali conferiscono ai giardini cinesi. Ispirato a quello di Minosse, il labirinto di Masone, nei pressi di Fontanellato, vicino Parma, contrariamente a quello della leggenda greca, non nasconde nessun mostro e garantisce un senso di tranquillità ma anche di ricerca, di sé stessi e del futuro, simboleggiato dall’uscita. L’intreccio delle strade creato dai bambù è abitato da edifici in stile neoclassico, creano un dualismo tra cultura italiana e cinese che confonde e affascina.
L’idea del Labirinto della Masone è frutto del designer e editore Franco Maria Ricci, che grazie agli incontri con lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, ha concretizzato il progetto di un sogno fantastico, fatto di intrecci, desiderio di perdersi e allo stesso tempo di ritrovarsi. “Da bambino amavo i labirinti. Poi si sono sedimentati e, a un certo momento, sono tornati fuori”. Così nel 2015 è partita la costruzione di questo viaggio tra arte, bellezza e introspezione, che viene portato fisicamente sulla terra. Il giardino copre 7 ettari di terreno ed è il risultato della coltura di 200.000 bambù di venti specie diverse, il percorso è costellato di bivi e trappole che confondono piacevolmente il turista. All’uscita sono posizionati gli edifici neoclassici, lavoro dell’architetto Pier Carlo Bontempi, che corrispondono alla sede della casa editrice di Ricci, una biblioteca, un bar, un ristorante e il museo che ospita la collezione d’opere d’arte dell’editore scomparso alla fine del 2020.
All’interno del museo sono esposti dipinti, sculture, disegni e oggetti che raccontano la storia dell’arte dal XVI al XX secolo. Inoltre, all’interno del labirinto vengono organizzate mostre, esposizioni temporanee e conferenze, che trasportano in un mondo trascendentale fatto di cultura e di bellezza. Il labirinto di bambù fonde uomo e natura, architettura e coltivazione, cultura orientale zen e cultura europea del neoclassicismo, il tutto unito all’ordine geometrico del giardino all’italiana. Masone è un luogo in cui il trascendentale si unisce all’ordinario, in cui tutto è illusorio ma allo stesso tempo è reale, dove oriente e occidente si incontrano trasportando in un mondo altro.
Raggiungibile in elicottero o in gommone, c’è un hotel in mezzo al nulla circondato solo da chilometri di acqua. Si trova dove il mare si confonde con l’orizzonte, dove la natura sembra avere la meglio, dove l’uomo difficilmente arriva. Eppure qua c’è un hotel, molto particolare, che ogni anno accoglie i suoi visitatori nel migliore dei modi. Ecco come si chiama e dove si trova.
L’HOTEL di “LUSSO” in mezzo al NULLA
# In mezzo al mar c’è un faro trasformato in hotel
Credits: @culturedtraveller pater noster hotel
Un nome, un programma. Si chiama Pater Noster l’Hotel in mezzo al nulla. Si trova in Svezia nell’arcipelago di Bohuslän, precisamente sull’isola Hamneskär. Si tratta di un vecchio faro, ristrutturato e riportato al suo design originale, per poi essere trasformato in hotel. L’intera isola dove si trova il faro, se non tutto l’arcipelago, infatti, era da tempo disabitata: c’era solo il guardiano del faro. Per evitare che anche l’ultimo abitante se ne andasse, si è quindi deciso di trasformare il luogo in un hotel, così da renderlo abitato continuamente da persone diverse.
# Il lusso tra natura primordiale e mare selvaggio
Credits: @adrussia pater noster hotel
Chi soggiorna al Pater Noster Hotel trova pace e tranquillità, è il luogo perfetto dove tornare in contatto con la natura e il mare selvaggio, staccandosi dallo stress della città. L’hotel, che effettivamente è l’edificio sotto al faro, è stato realizzato dall’agenzia di design Stylt Trampoli, conta 9 camere e ospita massimo di 18 persone. È stato arredato con mobili vintage, oggetti d’arte e fotografie che lo rendono un luogo senza tempo e senza spazio. Qui si ritrova sé stessi, lontano da tutto e tutti. Ma al Pater Noster Hotel di certo non manca il lusso, agli ospiti si offrono infatti tutti i comfort di un hotel, con l’aggiunta di qualche esperienza particolare e lussuosa.
# Il fascino della notte infinita
Credits: @culturedtraveller pater noster hotel
I periodi dell’anno in cui affidarsi al Pater Noster sono quelli estremi. Nel periodo del solstizio d’estate si può fare un bagno nel mare svedese o contemplare il panorama nelle due vasche idromassaggio, mentre la sera si rimane a guardare le stelle fino a notte fonda. Oppure si può optare per l’avventura più estrema, a inizio inverno, dove isolarsi da tutto, anche dalla luce.
il prezzo per una notte? 620 euro in due, ovviamente pensione completa, anche perché per andare a mangiare da un’altra parte bisognerebbe prendere l’elicottero…
La moda italiana italiana ha radici profonde con la sue origini che si possono stimare tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, quando anche la figura del sarto ha assunto una certa importanza. Nel 1575 Papa Gregorio XIII fondò l’Università dei Sartori, prima di allora non si poteva parlare di “moda” nel senso in cui la conosciamo oggi, ma è solo negli anni Cinquanta, con i primi riconoscimenti a livello internazionale che si afferma il concetto di moda italiana per arrivare agli anni ’80 con la definizione di Made in Italy. Già negli anni ’60 comunque hanno iniziato a svilupparsi nelle principali città italiane le vie del fashion. Ecco quindi le 7 vie dello shopping più esclusive del nord Italia.
Le 7 VIE dello SHOPPING più ESCLUSIVE del nord Italia
#1 Via Montenapoleone, Milano – Lombardia
Credits: milanoweekend.it – Via Montenapoleone
La via dello shopping del lusso per eccellenza in Italia e tra le più riconosciute al mondo, nonché quinta via più cara a livello internazionale, terza in Europa e prima in Italia non poteva che trovarsi a Milano, uno delle quattro capitali mondiali del fashion. Insieme alle altre prestigiose Via Manzoni, Via della Spiga e Corso Venezia forma il “Quadrilatero d’oro della moda” in cui si concentrano gioiellerie, boutique e showroom di abbigliamento, design e arredamento dei brand più famosi.
#2 Via della Spiga, Milano – Lombardia
Una delle vie più eleganti della città e dello shopping esclusivo, rispetto alla vicina Montenapoleone i negozi che troverete passeggiando al suo interno si distinguono per il loro gusto eclettico e ricercato. Un tempio della moda che ha iniziato la sua trasformazione negli anni ‘60 e che ha lasciato immutato il suo fascino ancora oggi.
#3 Via Roma – Torino
Credits: blog.ilovecomm.com – Via Roma
Tra le strade dei portici reali immancabili per gli amanti dello shopping, a Torino c’è via Roma, austera ed elegante via coperta di 18 chilometri realizzata appositamente per le passeggiate del re. Potrete ammirare eleganti e prestigiose vetrine in un susseguirsi di negozi monomarca e multimarca, con alcune delle maison più famose al mondo.
#4 – Galleria Cavour – Bologna
Credits: mangiaebevi.it – Galleria Cavour
Vera e propria oasi del lusso, Galleria Cavour pur non essendo una via a cielo aperto, è la zona più esclusiva per lo shopping a Bologna, dove poter trovare gli atelier della moda, della gioielleria, dell’orologeria, del beauty più importanti del mondo. Una meta imperdibile per le fashion addicted, situata in parte all’interno di antichi palazzi, che attira ogni anno tre milioni di visitatori.
#5 Via Roma, Portofino – Liguria
Via Roma, Portofino
Per uno shopping di charme non si può certo lasciarsi scappare Portofino, meta di acquisti anche dei volti noti del jet set internazionale. Partendo dalla principale Via Roma, proseguendo per la piazzetta e Calata Marconi per arrivare al Molo Umberto Primo si possono trovare le boutique delle griffes più prestigiose oltre a brand artigianalilocali che potrete troverete solo qui, immersi in questa baia incantevole della Liguria.
#6 Calle Larga XXII Marzo – Venezia
Calle Larga – ph. http://www.veneziatiamo.eu/
La Calle Larga XXII marzo, nella zona delle Mercerie, vicino a Piazza San Marco è la strada preferita dagli amanti dello shopping di lusso, dal momento che qui si trovano le più importanti boutiques di marchi internazionali a Venezia. Circondata da prestigiosi monumenti storici, mentre camminerete sui ponticelli che attraversano i canali, questa via saprà stupirvi come solo la città più romantica al mondo è in grado di fare.
#7 Via Mazzini – Verona
Credits: arrivalguide.com – Via Mazzini
Via Mazzini è tra le più rinomate vie di Verona, situata nel cuore del centro storico, collega le due più importanti piazze cittadine, piazza Bra e piazza Erbe. È una delle più antiche e prestigiose strade pedonali d’Europa, realizzata nel trecento appositamente per collegare le due importanti piazze, è oggi diventata tappa fondamentale dello shopping di lusso per chi voglia concedersi l’esclusività nella sua visita nella città di Romeo e Giulietta.
Immagina di arrivare in un borgo medievale e trovarti di fronte ad un muro che ti guarda. Sguardi felici, titubanti, tranquilli o indagatori, sono gli occhi dei cittadini di questo piccolo paese che ti osservano, di un borgo che ha fatto dell’arte la sua leva maggiore.
Il BORGO MEDIEVALE che ha gli occhi dei suoi CITTADINI
# Un tipico borgo medievale toscano ma che ha una marcia in più
Credits: @peccioliturismo Peccioli
A Peccioli, in provincia di Pisa, Toscana, i suoi cittadini hanno voluto unire tradizione e modernità in un connubio perfetto. Peccioli infatti è un tipico borgo medievale di meno di 5 mila abitanti, dalle viuzze strette e vicoli nascosti e ripidi, chiamati chiassi. I suoi monumenti più importanti sono la Chiesa di San Verano in stile romanico-pisano, con la relativa piazza antistante, la Chiesa della Madonna del Carmine e il Museo delle Icone Russe. Nonostante il borgo abbia in realtà origini ben più antiche, la sua storia la si conosce solo a partire dal Medioevo, quando il suo castello, la Rocca di Castruccio Castracani, divenne protagonista del luogo.
Sembra quindi un tipico borgo storico toscano, ma Peccioli ha una marcia in più. Grazie al suo progetto Cantiere Peccioli, è diventato promotore di una serie di iniziative di arte contemporanea, diventando un museo a cielo aperto. Da ormai trent’anni a Peccioli collaborano artisti internazionali, nazionali e studenti dell’Accademia di Brera per rendere unico il borgo. Tra le sue opere più famose ci sono i giganti e “Sguardo di Peccioli”.
# Gli occhi di 300 cittadini del borgo
Credits: @verdevale___ Peccioli
Ma perché potremmo chiamare Peccioli, il borgo degli occhi? È proprio una delle sue opere, precisamente “Sguardo di Peccioli” dell’artista Vittorio Corsini ad aver portato a Peccioli questo soprannome. L’istallazione è fatta dalle immagini di 300 paia di occhi, sono gli sguardi degli abitanti del borgo puntati dritti verso il visitatore. Azzurri, verdi, grigi, marroni, giovani, saggi, brillanti, allegri, astuti, malinconici, ogni sguardo ha una storia.
Dove si trova precisamente l’installazione? Le immagini degli occhi sono su uno sfondo neutro di un muro storico del borgo su una terrazza che guarda la vallata. Ma “Sguardo di Peccioli” può essere anche vista come una moltitudine di sguardi che si rivolgono idealmente al futuro, “consapevoli di essere parte di una comunità che crescendo sa trasformarsi, accogliendo il nuovo e mantenendo la forza delle proprie radici”, come riporta la descrizione dell’opera.
# Tra storia e arte contemporanea
Credits: @peccioliturismo Peccioli
Peccioli però non è solo il borgo degli occhi. Il suo progetto Cantiere Peccioli ha reso lui e le sue frazioni un vero e proprio museo diffuso. Camminando per le strade di questi paesini è possibile incontrare case colorate, giganti che sembrano spiccare il volo, passaggi pedonali a forma di tunnel circondati da una molla colorata e tanto altro ancora. Peccioli è diventato un vero borgo di arte contemporanea. Ecco alcune foto di Peccioli.
L’ENAC ha stanziato 50 milioni di euro per la costruzione del primo spazioporto del nostro paese e la Puglia si conferma un’eccellenza nel settore aerospaziale. Un passo importante per il nostro paese.
L’Italia si lancia in ORBITA: costruirà uno SPAZIOPORTO
# La Puglia al centro dell’universo
credit: cultura.trentino.it
Lo scorso 13 Dicembre è stato assegnato provvisoriamente il progetto per la realizzazione della prima infrastruttura nazionale per per i voli orbitali e suborbitali. Il vincitore del bando é stato il Raggruppamento temporaneo di progettazione composto da Adr Ingegneria spa, Proger spa, Rina consulting spa e architetto Camerana.
La costruzione del primo spazioporto italiano avrà luogo a Grottaglie, in provincia di Taranto, in Puglia.
# Un progetto più ampio
L’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) investirà 50 milioni di euro in quello che secondo il presidente Di Palma dovrà essere “un’eccellenza nel cuore del Mezzogiorno”.
Proprio sotto la sua presidenza, la scorsa estate è stato istituito il Criptaliae Spaceport (Criptaliae è l’antico nome di Grottaglie). La nuova associazione, di cui fanno parte anche Aeroporti di Puglia, l’Ente nazionale di assistenza al volo (Enav) e l’Aeronautica Militare, ha lo scopo di intercettare e stimolare la domanda e l’offerta di servizi innovativi del comparto aerospaziale.
“Taranto Grottaglie – afferma a Wired il viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Galeazzo Bignami- è non solo spazioporto per lo sviluppo strategico nazionale dell’autonomo accesso allo spazio (voli suborbitali, aviolanci, rientri alla base di operazioni spaziali ecc.), ma anche test bed aeronautico per sviluppo, sperimentazione e certificazione di progetti di ricerca industriali e scientifici in ambito aeronautico e aerospaziale, nonché infrastruttura e area attrezzata dedicata allo sviluppo industriale del comparto”.
# Spazio, un’eccellenza del Sud
Grottaglie
Tutto ciò si inserisce in un contesto di grande vitalità del settore aerospaziale pugliese. In Puglia sono infatti presenti numerose aziende altamente specializzate nella progettazione dei software e nella progettazione e costruzione di velivoli.
Degli studi effettuati nel 2019 hanno rilevato che il settore aerospaziale in Puglia conta 738 milioni di fatturato nelle esportazioni, 550 imprese e oltre 7.900 addetti ai lavori e oltre mezzo miliardo di investimenti generati dagli strumenti di agevolazione regionali.
Credits turenescape - Foresta galleggiante vista allargata
Un luogo incantato, quasi onirico, un capolavoro della natura creato dall’uomo. Scopriamo uno dei progetti di riqualificazione urbana più belli al mondo.
La magia della FORESTA GALLEGGIANTE
# Uno dei progetti di riqualificazione urbana più belli del mondo
Credits turenescape – Foresta galleggiante
Nel sud est della Cina, nella città di Nanchang capoluogo della provincia dello Jiangxi, c’è uno dei progetti di riqualificazione urbana più belli al mondo: la foresta galleggiante di Fish Tail Park. Realizzata dove il fiume Wuyi e il fiume Yiwu convergono per formare il fiume Jinhua, questa foresta che fluttua sull’acqua popolata da centinaia di abeti occupa un’area di 26 ettari in una zona soggetta di frequente a inondazioni durante la stagione dei monsoni.
Credits turenescape – Foresta galleggiante e inondazioni
Il progetto è stato curato dallo studio di architettura Turenscape che ha trasformato un paesaggio dismesso e maltrattato in una luogo capace di assorbire l’acqua piovana e che è diventato anche l’habitat di numerosi esemplari di fauna selvatica. È stato ricreato un paesaggio che riesce a sopravvivere e adattarsi alle inondazioni grazie appunto alla presenza di Metasequoia glyptostroboides, meglio conosciuti come “abeti d’acqua”, adatti alla vita in terreni ricchi di acqua o paludosi.
# Uno spettacolo mozzafiato e un’esperienza sensoriale e visiva unica
Credits turenescape – Foresta galleggiante dal basso
Lo spettacolo che accoglie i viaggiatori che arrivano nei pressi della High-Tech Zone si apre davanti è mozzafiato, con gli alberi che cambiano colore ad a ogni stagione. La foresta circonda infatti il quartiere più tecnologico della città e permette alle persone di sperimentare un nuovo e inedito modo per connettersi in maniera univoca con la natura circostante, facendo vivere loro un’esperienza sensoriale e visiva unica.
# Si può anche attraversare o passare sopra la foresta galleggiante, a piedi o in bicicletta
Credits turenescape – Passerella Fish Tail Park
La foresta galleggiante si può osservare dalla città oppure attraversarla o passarci sopra a piedi o in bicicletta. Questo è possibile grazie a passerellesospese tra cielo e acqua e una serie di percorsi e piattaforme pedonali che circondano il lago e che consentono a chiunque di accedere alle zone boschive per esplorare un microcosmo naturale e bellissimo.
All’inizio del 2023 inaugura il nuovo Boston University Center for Computing & Data Science, un progetto all’avanguardia. Un’idea da cui prendere spunto o un’obbrobrio del design?
Conclusi i lavori del CAMPUS VERTICALE a BOSTON. Un’idea per Milano?
Ph. Mysticsartdesign
Gli architetti americani di KPMB Architects hanno progettato il nuovo Boston University Center for Computing & Data Science, un’imponente struttura di 92 metri affacciata sul fiume Charles. Il progetto ha fatto discutere molto e si pone come nuovo modello di riferimento per l’architettura sostenibile.
# Un’estetica controversa ma con una logica precisa
La forma bizzarra dell’edificio ha ricevuto numerose critiche e ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica locale. Vista da fuori, l’università sembra essere composta da più piani impilati senza un ordine preciso. In realtà, i 19 piani sono disposti in modo da sporgere su tutti i lati per favorire l’esposizione alla luce solare e, insieme a una serie di lamelle di vetro diagonali poste sulla facciata, il calore e la luce vengono letteralmente ”catturate” dall’edificio. L’ordine di disposizione dei piani hanno dato anche l’opportunità di realizzare ben otto terrazze green, che forniscono uno spazio esterno per gli studenti e per il riutilizzo dell’acqua piovana.
# Com’è dentro
Lo spazio all’interno della struttura è stato suddiviso in base alle discipline accademiche: i piani inferiori sono dedicati alle facoltà di matematica e statistica, i piani intermedi per l’informatica e i piani superiori per ”il lavoro interdisciplinare e lo spazio pubblico”. Gli spazi interni comprendono 12 aule, due laboratori informatici e un bar al piano terra mentre la parte superiore della struttura sarà dotata di un padiglione e di uno spazio per l’organizzazione di eventi.
# Un’università sostenibile
Secondo il team, la neutralità ambientale dell’edificio è stata raggiunta utilizzando un sistema di riscaldamento geotermico a circuito chiuso, pannelli solari e il sistema di ombreggiamento ottimizzato fornito dalle feritoie.
Le pompe di calore geotermiche forniscono circa 300 tonnellate di capacità di riscaldamento e raffreddamento per l’edificio e non sono state collegate alle linee del gas.
Per la struttura sono stati utilizzati prevalentemente cemento Portland e acciaio, il team ha affermato che la struttura ha ottenuto una riduzione del 6% del carbonio incorporato attraverso metodi di costruzione “ottimizzati” e “acquistando acciaio dai siti di produzione meno impattanti”. Poi, secondo l’università, le riduzioni di carbonio sono state ottenute anche grazie alla collaborazione con un parco eolico nel South Dakota: “Questo parco eolico riduce le emissioni di carbonio del 53% e avvicina l’Università di Boston all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2040”.
Insomma, questo progetto risulta essere all’avanguardia e a detta dei progettatori “l’edificio fornisce un potente esempio sia per noi stessi che per gli altri su come costruire per unfuturo senza emissioni di CO2“.
Sembravano la nuova frontiera della libertà. Come delle pareti su cui chiunque poteva esprimere il suo pensiero. Unico limite: la legge. Dopo un periodo di libertà piano piano il mondo dei social ha mostrato un altro volto, fatto di algoritmi, ban, censure, blocchi. La cui unica legge era la linea editoriale dei social, sempre più simili a media anche se senza i doveri a cui sono assoggettati i media. La pubblicazione dei file nascosti di Twitter da parte di Elon Musk sta portando alla scoperta quello che tutti sospettavano: le politiche di gestione opache del social network e soprattutto la censura ai danni di utenti ignari, con la complicità delle istituzioni governative. Ecco cosa è venuto alla luce e cosa potrebbe succedere.
TWITTERGATE: perché potrebbe essere il VASO di PANDORA sul mondo dei SOCIAL
# Elon Musk: “Vorrei che Twitter diventasse un’arena inclusiva in cui fosse garantita la libertà di parola“
Credits PhotoMIX-Company-pixabay – Twitter
Elon Musk aveva dichiarato, nel corso di un intervento al Ted2022 di aprile, di aver deciso di acquistare Twitter per un preciso motivo: “Vorrei che diventasse un’arena inclusiva in cui fosse garantita la libertà di parola“. Tutte le azioni da quando è poi diventato ufficialmente il nuovo proprietario, di uno dei social network più importanti del mondo, sembrano andare in quella direzione.
La più imponente è stata il licenziamento della dirigenza responsabile della cancellazione di accountnon in linea con una certa di linea di pensiero, l’ex presidente e imprenditore americano Donald Trump è stato il caso più eclatante, e di probabili censure ai danni di altri utenti sempre per lo stesso motivo. Una politica di censure che è poi diventata conclamata a seguito della pubblicazione di file e comunicazioni nascoste tra dipendenti, dirigenti e istituzioni per oscurare la visibilità di specifici utenti di Twitter. Pubblicazione a cui pochi organi di informazione, specie in Italia, stanno dando risalto. E questo malgrado l’esplosività delle notizie che stanno venendo alla luce. Ma cosa sta emergendo?
#La strategia dello shadow banning per censurare i contenuti degli avversari politici ai DEM
Twitter Ban
Nella prima tranche dei Twitter Files pubblicata è emerso il coinvolgimento diretto della Convention Nazionale Democratica nell’indicare chi dovesse essere censurato, con il sospetto che, dopo l’elezione del nuovo presidente Biden presidente, gli ordini di censura siano partiti direttamente dal governo. L’ex portavoce fino al 2021 della Casa Bianca, Jen Psaki, aveva ammesso che Biden fosse in “contatti regolari” con i social network, perché “fin dall’inizio, questa amministrazione se ne è occupata, perché sappiamo dal principio che la mala informazione e la disinformazione e come si diffondono nel mondo, stanno diventando una sfida“.
Nel secondo lotto di file proveniente dagli archivi che Elon Musk ha voluto rendere pubblici, per tramite di Bari Weiss, ex editorialista del New York Times ora direttrice di The Free Press, viene fuori come Twitter praticasse lo shadow banning contro i conservatori impedendo la diffusione dei loro contenuti, senza che loro ne fossero al corrente. Pertanto, come spiega la giornalista, il successo o l’insuccesso di un utente e dei suoi tweet poteva essere decretato a tavolino da un gruppo ristretto di amministratori e se non gradito l’utente poteva essere inserito in una lista nera e i suoi post non sarebbero mai stati visti, letti o trovati da nessuno.
Si tratta di una forma di censura sottile in cui l’utente può continuare a scrivere e pubblicare come sempre, senza essere sospeso o bannato, ma quel che scrive e pubblica non viene visto da nessun altro sul social network. Una rivelazione che smentisce quanto dichiarato nel 2018 dai dirigenti di Twitter sotto giuramento di fronte al Congresso, dato che sia Vijaya Gadde, che aveva negato questa forma di censura, che Yoel Roth e un nucleo ristretto di dirigenti e impiegati inquadrati nel dipartimento speciale chiamato “Strategic Response Team – Global Escalation Team” (Srt-Get) applicavano questa strategia analizzando in media 200 casi al giorno.
Un dipendente di Twitter aveva in seguito fatto questa ammissione: “Noi controlliamo abbastanza la visibilità (di un utente, ndr). E controlliamo l’amplificazione dei tuoi contenuti. La gente comune non sa quanto lo facciamo“.
# Oscurati contenuti sul Covid divergenti rispetto al pensiero mainstream
Tra i contenuti oscurati ci sono quelli riguardanti punti di vista sul Covid divergenti rispetto al pensiero mainstream. Troviamo ad esempio il caso del professore di Stanford Jay Bhattacharya che si era espresso contro il lockdown in quanto nocivo per la salute dei bambini, e inserito da Twitter nella “lista nera delle tendenze” per limitare la diffusione dei suoi post, o quello del commentatore televisivo conservatore Dan Bongino, che è stato inserito nella “lista nera delle ricerche” per le sue idee politiche rendendo molto più difficile per gli altri utenti ritrovare quel che scriveva.
# Il silenzio dei media americani
Credits zerohedge – Copertura notizia media Usa su file Twitter
In tutto questo fa rumore il “silenzio” dei principali media statunitensi di sinistra, sono stati dedicati soli 14 minuti in totale sul caso dei file di Twitter. Il termine “file Twitter” è stato usato solo sei volte dai conduttori di Fox News, la CNN ha coperto la storia per tre minuti, solo il 9 dicembre, mentre MSNBC ha dedicato due minuti lo stesso giorno, oltre a cinque minuti l’11 dicembre e quattro minuti il 12 dicembre.
Il fatto che gli ex dirigenti di Twitter si incontravano regolarmente con funzionari dell’intelligence statunitense e controllavano i contenuti in base ai loro ordini, è stato quasi completamente ignorato da CNN, NBC, ABC e CBS.
Non solo la copertura riguardo al “Twitter Gate” è ai minimi termini, ma quando se ne parla viene sminuito o tacciato come teoria del complotto. Sulla rete MSNBC i conduttori Mehdi Hasan e Joe Scarborough hanno liquidato le rivelazioni bomba come nulla di importante.
Nessuna traccia di queste rivelazioni anche su tutti gli organi di informazione italiani. Eppure le conseguenze potrebbero essere esplosive.
# Sarà il vaso di Pandora sul mondo dei social?
Credits BiljaST -pixabay – Social network
Le rivelazioni che stanno emergendo, grazie alla pubblicazione dei file nascosti negli archivi di Twitter, potrebbero far aprire un vero e proprio vaso di Pandora sul mondo dei social. Già prima delle elezioni presidenziali del 2020 negli Usa il Federal Bureau of Investigation (Fbi) sollecitò la censura da parte di Facebook delle notizie riguardanti il portatile personale del figlio dell’attuale presidente Joe Biden.
In Italia il quotidiano online Open, fondato da Enrico Mentana, è diventato nel 2021 partner nazionale di Facebook nella cosiddetta “lotta alla disinformazione”, aggiungendosi a Pagella Politica e Facta, entrando a far parte degli oltre 80 fact-checkers di tutto il mondo che analizzano i contenuti sulle piattaforme social in più di 60 lingue diverse.
Di fatto il fact-cecking funziona come una censura perché come spiegato da Meta, il gruppo che detiene Facebook, Instragram e Whatsapp, il partner locale si occupa di verificare la veridicità dei post segnalati e di assicurarsi che non violino gli Standard della Comunità, come successo per le ultime elezioni politiche italiane anche nel caso venissero pubblicate informazioni errate sulla data delle elezioni o sui candidati. A quel punto entra in campo la “sottile censura” di Meta: “Quando i fact-checker segnalano un post come falso, ne riduciamo la visibilità su Facebook e Instagram e aggiungiamo un’etichetta con un link del fact-checker che offre maggiori informazioni sul contenuto analizzato”.
Una “sottile censura” che i files di Twitter starebbero dimostrando essere tutt’altro che indipendente. E se questo dimostrasse che i social invece che delle semplici piattaforme tecnologiche agiscono come dei media, con una loro linea editoriale, gli effetti potrebbero essere dirompenti. Dall’assunzione di responsabilità civile e penali su tutti i contenuti pubblicati all’obbligo di compenso per i fornitori di contenuto, solo per citare due aspetti.
Ormai è quasi certo: da gennaio aumenta il costo dei titoli di viaggio ATM, con molta probabilità subito dopo le festività. Ma ad accompagnare questa notizia poco piacevole ce n’è un’altra: ATM taglia anche le corse.
Il biglietto più caro non basta: ATM da gennaio TAGLIA le CORSE
# Qualche minuto in più di attesa
Tram 1503 – Credits: MilanoGuida
Il motivo ufficiale di questa decisione è sempre lo stesso. Come il biglietto ordinario salirà da 2 a 2,20 euro a causa del caro prezzi dell’energia, anche le corse saranno tagliate per la stessa ragione. Oltre al biglietto ordinario anche ticket giornaliero, biglietto valido tre giorni e carnet di dieci viaggi dovrebbero salire, rispettivamente da 7 a 7,60 euro, da 12 a 13 euro e infine da 18 a 19,50 euro. Ma del taglio delle corse non se n’era ancora parlato. Invece, l’azienda di trasporti milanese fa sapere a Milanotoday che le corse del servizio pubblico di tram e bus saranno ridotte del 3%. Una diminuzione che, secondo ATM, avrà una ricaduta minima sui cittadini, perché si tratterà solamente di aspettare qualche minuto in più alla fermata. Fortunatamente le linee metropolitane non saranno toccate da questa decisione. Ma com’è possibile che ATM abbia dovuto non solo aumentare il costo del biglietto ma anche diminuire le corse pur di sostenere le spese?
# Le linee di bus e tram interessate alla riduzione delle corse
Lo scorso novembre l’assessore alla mobilità Arianna Censi aveva detto: “Ai milanesi possiamo dire o tagliamo o adeguiamo” e così è stato. Nel 2023 ATM si aspetta che i costi saliranno dai 50 milioni annui del 2021 ai 150-170 milioni per il 2023. Un aumento spropositato che gli impedisce di continuare a servire la città nello stesso modo. E quindi il taglio delle corse partirà dal 30 gennaio 2023, ecco quali sono le linee dei mezzi di superficie interessate.
Le linee dei tram che vedranno modiche a gennaio: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 12 – 14 – 15 – 19 – 27 – 33.