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TROPPO RUMORE a Milano? La soluzione: più attenzione ai SILENZIATORI per auto

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Credits SplitShire-pixabay - Auto

Ogni veicolo è composto da molti componenti: parti, sottoinsiemi, meccanismi, unità e sistemi. E tutti devono essere perfettamente funzionanti. Dopotutto, la sicurezza del viaggio dipende da questo. Consideriamo in dettaglio un attributo indispensabile di ogni auto: la marmitta.

TROPPO RUMORE a Milano? La soluzione: più attenzione ai SILENZIATORI per auto

# Che cos’è un silenziatore per autoveicoli?

Credits IgorShubin-pixabay – Silenziatore

Il silenziatore per autoveicoli è un dispositivo utilizzato per ridurre il rumore prodotto dalla combustione della miscela carburante/aria nei cilindri del motore ed è una parte del sistema di scarico. I silenziatori riducono anche la temperatura dei gas di scarico e li fanno uscire all’esterno del veicolo, riducendo il livello di emissioni nocive nell’ambiente. La maggior parte delle auto ha due silenziatori: il risonatore più vicino al motore e il silenziatore principale nella parte posteriore. Il silenziatore è costituito da un alloggiamento cilindrico in acciaio laminato con deflettori interni, tubi perforati e imbottitura di assorbimento acustico resistente al calore. La durata del silenziatore (tranne che in condizioni di esercizio) dipende dal materiale con cui è realizzato: acciaio convenzionale – alcuni anni, alluminato o aluzinc – fino a 6 anni, acciaio inossidabile – praticamente eterno.

# Consigli per l’uso del silenziatore e per la sua corretta sostituzione

Il silenziatore di un veicolo si usura sia internamente che esternamente: l’interno del silenziatore si deteriora più rapidamente perché la condensa derivante dagli sbalzi di temperatura all’interno si combina con gli elementi chimici dello scarico, formando acidi che indeboliscono i componenti del sistema di scarico. All’esterno, i silenziatori sono costantemente colpiti da pioggia, neve e sporcizia.

Ecco i metodi per prolungare la durata del silenziatore:

● cercare di non percorrere brevi distanze: il numero di cicli di riscaldamento/raffreddamento determina la durata dei componenti dell’impianto di scarico;

● non utilizzare eccessivamente l’auto avviamento programmato in inverno;

● per decalcificare ed espellere l’umidità dalla marmitta “bruciare” di tanto in tanto l’impianto di scarico, portando il motore ad un regime elevato;

● evitare di danneggiare il silenziatore: qualsiasi danno esterno dovuto all’uso del veicolo causerà un aumento della corrosione;

● curare il montaggio del silenziatore;

● individuare e correggere i malfunzionamenti del motore: il funzionamento irregolare e il contraccolpo aumentano le vibrazioni e compromettono le saldature, mentre il carburante che non viene bruciato nel motore si incendia nel silenziatore di scarico, causando la rottura del condotto;

● utilizzare solo componenti di qualità.

I silenziatori non richiedono lo stesso livello di cura e manutenzione del motore, tuttavia l’impianto di scarico è uno dei sistemi più importanti che richiede molta attenzione. Un sistema di scarico silenzioso può causare gravi danni: se lo scarico è troppo lento, parti importanti del veicolo possono fondersi e diventare inutilizzabili. Inoltre, un sistema di scarico intasato crea una pressione extra, sottraendo aria al motore, riducendo la potenza e aumentando il consumo di carburante.

Il silenziatore deve essere controllato periodicamente dall’esterno e, anche se non lo è, durante la guida si sentiranno scricchiolii e un fruscio proveniente dalla parte inferiore del veicolo. Se all’interno del veicolo si sente un odore di gas di scarico, significa che potrebbe esserci una perdita nel tubo di scarico.

I problemi alla marmitta del veicolo non devono essere sottovalutati. Ci sono diversi motivi per cui potrebbe essere necessario sostituire la marmitta, ed è consigliabile che questo compito venga svolto da professionisti.

Quando si acquista una marmitta, è necessario considerare le informazioni di base sull’auto: marca, modello, cilindrata del motore, anno di produzione, modello di cambio. Una scelta sbagliata può portare a conseguenze spiacevoli: aumento del consumo di carburante, riduzione della potenza del motore, aumento dell’intensità e della forza delle vibrazioni e riduzione del comfort di guida.

# Come installare un nuovo silenziatore da soli

Credits bbeavis-pixabay – Marmitta

Un’officina può portare l’auto a sostituire il silenziatore, ma è relativamente facile e poco costoso installarne uno nuovo da soli. È consigliabile lavorare con un partner. Gli strumenti necessari sono un cric, una chiave inglese, cricchetti di varie dimensioni e un seghetto.

Assicuratevi che l’auto sia su una superficie piana, che il freno di stazionamento sia inserito e che le ruote siano bloccate. Sollevare l’auto con il cric. Individuare il silenziatore, che di solito si trova nella parte posteriore dell’auto. Rimuovere i fermi o i bulloni con una chiave o un cricchetto, facendo attenzione a non far cadere il silenziatore. Se i bulloni sono arrugginiti, trattateli con un lubrificante. Conservare le fascette o i bulloni e utilizzarli per il montaggio di un nuovo silenziatore. Osservare le marcature sul nuovo silenziatore per determinare il lato anteriore e quello posteriore. Quando si monta il silenziatore e lo si fissa con i bulloni o le fascette, assicurarsi che le connessioni dei tubi siano il più strette possibile, che il silenziatore aderisca saldamente alla parte inferiore dell’auto e che non penda dal suolo.

Se la marmitta è saldata e dovete segarne un pezzo, misurate la lunghezza della nuova marmitta e confrontarla con il punto in cui avete tagliato la vecchia.

Dopo aver installato il nuovo silenziatore, avviare l’auto e guidatela per un po’, ascoltando i suoni provenienti dall’auto. Se si avvertono rumori strani o sferraglianti, potrebbe essere necessario stringere nuovamente i morsetti o i bulloni e verificare che le giunzioni dei tubi si adattino correttamente. È importante anche controllare che non ci siano perdite e, se ne trovate, adottate le stesse misure per risolvere il problema.

Riferimenti: 

Consigli per l’uso e la sostituzione di un marmitta auto – https://www.autoparti.it/supporto-marmitta

Cos’è un silenziatore per auto – officinalacorte.it

Continua la lettura: Le MIGLIORI città del mondo per chi guida un’AUTO

REDAZIONE

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STRANE FORME a Milano

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Credits: archiportale - Nave Corso Italia

Milano si può scoprire anche attraverso le forme delle sue costruzioni, storiche o moderne. 

STRANE FORME a Milano

#1 Rotonda della Besana

Credits Andrea Cherchi – Rotonda della Besana

Il nome dice già tutto. Questo edificio in stile tardobarocco non lontano dal Tribunale, si caratterizza per la sua forma rotonda quasi simile a un fiore per via delle sue gobbe al centro dei quattro lati. Un tempo complesso cimiteriale oggi è un parco pubblico e luogo di eventi, dove si trova la Chiesa di San Michele Arcangelo ai nuovi sepolcri, oggi sconsacrata, è presente il MUBA, il Museo dei Bambini.

Leggi anche: Le trasformazioni della ROTONDA DELLA BESANA: da cimitero al MUBA, il museo per i bambini

#2 La Stella del Castello 

Credits: qrvillegentilizielombardeorg – Affresco Villa Arese Borromeo

Il Castello Sforzesco al tempo del dominio spagnolo non era come lo conosciamo oggi. Il suo perimetro era infatti circondato da bastioni che formavano una stella a sei punte. A questa venne aggiunta in seguito un’ulteriore “stella” di protezione, arrivando a un totale di 12 punte, oltre 3 chilometri di muro difensivo, coronando quindi il sogno di Ludovico il Moro di creare una cittadella nella città di Milano. 

Leggi anche: La STELLA che ha reso il Castello Sforzesco INESPUGNABILE

#3 La Piramide Feltrinelli

credit: Instagram @umb.o

La sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, inaugurata nel 2016 tra Viale Pasubio e Viale Crispi a Milano, è soprannominata la “Piramide” per via della sua forma. Progettata dallo studio di architettura Herzog & de Meuron si estende per 2.700 mq, su 5 piani, si caratterizzata per una struttura in cemento e vetro e ospita al suo interno una sala polifunzionale attrezzata per proiezioni e momenti di vario genere, uffici e aule per incontri e seminari, la sala lettura della biblioteca e postazioni di lettura multimediali.

Leggi anche: La TORRE WOMB: la nuova PIRAMIDE con il BOSCO SOSPESO sopra Milano

#4 La Torre Diamante

Credits Andrea Cherchi – Torre Diamante

La Torre Diamante, soprannominata anche “il Diamantone”, è il grattacielo in acciaio più alto d’Italia con 140 metri per 30 piani. Realizzato nell’ambito del progetto di riqualificazione di Porta Nuova, lungo viale della Liberazione, è conosciuto appunto per la sua caratteristica forma e la sua struttura ricoperta di vetri che lo fa assomigliare a un diamante.

Leggi anche: CITY LIFE vs PORTA NUOVA: la sfida presente e futura tra verde e architettura

#5 Il Parallelepipedo della Casa della Memoria

Credits Andrea Cherchi – Casa della Memoria

Ai confini della BAM, la Biblioteca degli Alberi, e nei pressi del Bosco Verticale c’è la Casa della Memoria, il museo dedicato ad alcune associazioni che conservano la memoria della conquista della libertà e della democrazia in Italia. La forma scelta per questo edificio è un parallelepipedo in mattoni rossi rivestiti di immagini, che compongono quadri rappresentativi della storia di Milano del dopoguerra.

Leggi anche: Il nuovo spettacolare MURALE alla BAM

#6 Il nido verticale

Credits: urbanup.it – Torre Unipol

Il Nido Verticale è l’ultimo grattacielo in costruzione nell’area di Porta Nuova tra Gae Aulenti e via Melchiorre Gioia e ha questo soprannome perché la sua struttura ricorda la forma di un alveare. Progettato da Cucinella, è un grattacielo ecologico nel quale i consumi energetici saranno ridotti al minimo e nel quale funzionerà un sistema di raccolta delle acque piovane. L’edificio supera i 120 metri per 23 piani fuori terra, futura sede di Unipol Sai, ed è ormai in fase di ultimazione il rivestimento esterno.

Leggi anche: I 7 NUOVI GRATTACIELI in partenza o in arrivo nel 2021

#7 La Nave

Credits: archiportale – Nave Corso Italia

La “Nave” progettata dall’architetto Luigi Moretti è l’edificio iconico di Corso Italia risalente agli anni ’50. Un’architettura definita “audace” ai tempi della sua costruzione, che ha coinvolto un intero isolato della città, dalla forma che richiama appunto una grande nave per il suo “raffinato gioco volumetrico tra i due edifici dove quello più alto, appoggiandosi su quello più basso, si percepisce come una prua nell’atto di sfondare lo spazio verso la strada. 

Leggi anche: Nuova luce per la “NAVE”, il PALAZZO ICONA di corso Italia (Fotogallery)

Continua la lettura con: Gli EDIFICI A FORMA DI ALBERO: saranno il futuro anche per Milano?

FABIO MARCOMIN

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MILANO: 8.000 CASE INVENDUTE da oltre un anno. I TRE MOTIVI principali della mancata vendita

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Credits Andrea Cherchi - Milano dal palazzo della Regione

Il capoluogo lombardo può vantare da decenni il mercato immobiliare più liquido a livello italiano, ma nonostante questo le abitazioni che a distanza di oltre un anno non hanno trovato un compratore sono diverse migliaia. Queste sono le motivazioni principali.

MILANO: 8.000 CASE INVENDUTE da oltre un anno. I TRE MOTIVI principali della mancata vendita

# Nel 2021 quasi il 50% delle case messe in vendita a Milano sono rimaste senza compratori, 8.000 da oltre 12 mesi

Credits Corriere-Immobiliare Sarpi – Grafico compravendita case a Milano

Nonostante il mercato immobiliare di Milano sia mediamente più fluido rispetto al resto del Paese, con tempi di vendita ridotti anche a poche settimane per le case più appetibili e le case nuove spesso prenotate sulla carta, migliaia di abitazioni rimangono invendute

Questo è quello emerge dalla ricerca sull’evoluzione del mercato immobiliare nel 2022 a Milano, elaborata da Sarpi e da Fides adv e rilanciata dal «Corriere», che mostra come su oltre 45mila immobili messi in vendita nel 2021 quasi 20.000 non hanno trovato alcun compratore nei primi 9 mesi dell’anno. Spostando l’orizzonte temporale oltre i 12 mesi ce ne sarebbero ancora 8.000 in attesa di una vendita. 

Sono tre le motivazioni principali di questa situazione.

# I giovani comprano fuori città a causa dei prezzi troppo alti

Credits milano.repubblica – Cartelli vendesi Milano

Il problema principale degli immobili invenduti è il prezzo eccessivo nel 43% dei casi, soprattutto per i più giovani:Un immobile che resta così a lungo sul mercato è offerto a un prezzo sbagliato per le sue reali qualità perché è parametrato su un prezzo del nuovo che arriva a 5mila euro al metro quadrato in zone periferiche, un valore che non ha riscontro in nessun’altra città italiana. La spiegazione è che Milano è l’unica metropoli europea e va confrontata con le altre capitali continentali e non con il resto del Paese. Tutto giusto se non fosse per un particolare: le famiglie normali a Milano hanno redditi in linea con quelli italiani e non con quelli europei», il commento di Emanuele Barbera di Gruppo immobiliare Sarpi.

In genere gli immobili usati che sono invenduti da molto tempo sono valutati al metro quadro a un prezzo inferiore solo del 10-15% rispetto a quello dei cantieri limitrofi, invece che essere più basso di due o tre volte. La scelta sui giovani ricade quindi sull’hinterland dove possono trovare al medesimo prezzo un’abitazione di maggiori dimensioni.

# Le altre due motivazioni principali sono: la pianta irregolare e il piano basso 

A seguire, tra le motivazioni principali che hanno portato a lasciare fermi sul mercato migliaia di immobili ci sono: la pianta irregolare dell’abitazione nel 23,9% dei casi e nel 18,4% per il fatto che l’immobile sia a un piano basso e quindi più soggetto a disturbi condominiali e esterni, oltre al maggior rischio di furti.

Continua la lettura con: Castano Primo? Un PAESE in SVENDITA! 

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Le 10 COSE BELLE più FUORI MODA di Milano

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Ph. terredilombardia IG

La città della moda vive di ciò che è di moda. Ma cosa ci facciamo con quello che è fuori moda? Queste le 10 cose più sottovalutate. 

Le 10 cose più FUORI MODA di Milano

#10 Il museo della Scienza e della Tecnica

Ph. terredilombardia IG

Ci sono le ricostruzioni delle macchine di Leonardo da Vince, la tenda di Nobile, vecchie locomotive, c’è perfino un sommergibile. Però lo si scopre solo quando ci fanno le feste.

#9 Il bosco in città

Ph. corv71_ultrarunner IG

La città del cemento ha un bosco vero. Non si sa esattamente dove sia. Che cosa sia. Nessuno c’è stato.

#8 Certosa di Garegnano

Ph. angelo.passerini IG

La Certosa di Milano. Un tempo era in aperta campagna, costruita nel trecento per consentire ai monaci di potersi ritirare dal mondo. Un po’ quello che sogna ogni milanese. 

#7 Il cavallo di Leonardo

Ph. davidlouisii
IG

La statua in bronzo più grande del mondo. L’hanno messo all’ippodromo. Come un cavallo qualsiasi.

#6 La conca dell’Incoronata

Ph. riaprireinaviglimilano IG

Grandiosa opera di Leonardo. Rappresentava il primo varco di ingresso fluviale in città: è chiamata anche conca delle gabelle perchè era dove si pagava dazio per entrare nell’area C dell’epoca. Se fosse a Parigi sarebbe tipo il Louvre o la Torre Eiffel. Noi non riusciamo neppure a metterci l’acqua dentro. 

#5 Il museo archeologico

Ph. riccardo_lo_bue IG

In pieno centro a Milano, in corso Magenta, si trova una wunderkammer dell’antichità. Detiene il primato di possedere una rarissima coppa in vetro la cui lavorazione è ancora oggi un segreto. E’ l’unico museo urbano al mondo che ha all’interno delle torri romane. Ci sono più custodi che visitatori.

#4 Le scuole civiche del Comune

Civica Scuola Di Musica Claudio Abbado – Ph. giuliettabiancabondio IG

Sono molto meno noiose di quello che dice il nome. Due esempi: la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” e la Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti”.

#3 Le torri

Nel medioevo erano il tratto caratteristico di Milano. Ogni contrada era identificata da una torre. Pochi sanno che ce ne molte, di epoca romana o rinascimentale, sono ancora in piedi.

Leggi anche: Le TORRI DI MILANO: da tratto caratteristico della città a quasi dimenticate. Le riportiamo all’antico splendore?

#2 La nebbia

Quella di Londra è considerata un cult. Quella di Milano viene presa in giro da mezza Italia. Invece è simpatica e, purtroppo, è in via di estinzione.

#1 La bellezza di Milano

Ma forse la cosa bella più fuori moda di Milano è proprio la sua bellezza. Molti sostengono sia brutta. Parlano per sentito dire. L’attraversano senza guardarla negli occhi. Perché hanno paura di innamorarsene. 

Continua la lettura con: 10 cose a Milano che erano più belle nel passato

ANDREA ZOPPOLATO

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Quanto VALE una CASA a MILANO: le ZONE più CARE e i quartieri SOTTO I 2MILA EURO al metro quadrato

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In base alle quotazioni immobiliari di borsinoimmobiliare.it questa è la classifica delle zone più costose di Milano. Vediamo quanto bisogna mettere in conto per un trilocale dal centro alla periferia.

Quanto VALE una CASA a MILANO: le ZONE più CARE e i quartieri SOTTO I 2MILA EURO al metro quadrato

# Per un trilocale in centro servono in media 845.000 euro, oltre 8.600 euro al metro quadrato 

credits: @flavio.marchesini..3 IG

In base alle quotazioni immobiliari di borsinoimmobiliare.it questa è la classifica delle zone di Milano, in ordine decrescente. La zona che comprende Duomo, San Babila, Montenapoleone, Missori, Cairoli è quella dove i valori di mercato sono più alti: 8.626,00 euro al mq, vale a dire 845.348,00 euro per un trilocale di circa 98 mq, 517.560,00 euro per un bilocale di 60 mq.

In seconda posizione l’area di Brera con una quotazione di 7.658,00 euro e 750.484,00 euro per un trilocale, chiude il podio la zona di Sant’Ambrogio, Cadorna, Via Dante con un costo al mq di 7.139,00 euro. 

Al quarto e quinto posto troviamo rispettivamente City Life con quotazioni medie pari a 7.093,00 euro e la zona dell’Università Statale e Colonne di San Lorenzo con 6.147,00 euro. In entrambi i casi si devono spendere oltre 600.000 euro per un trilocale.

# Le zone tra i 300 e i 600.000 mila euro

Credits Andrea Cherchi – Porta Venezia

Fuori dalla top 5 delle zone più costose troviamo quelle dove per un trilocale servono tra i 300 e i 600.000 euro:

  •  Porta Vittoria, Porta Romana con 592.998 euro (6.051,00 euro al mq)
  • Turati, Moscova, Corso Venezia con 570.556 euro (5.822 euro al mq)
  • Parco Sempione, Arco Della Pace, Corso Magenta con 522.732,00 euro (5.334 euro al mq)
  • Porta Vigentina, Porta Romana con 512.638 euro (5.231 euro al mq)
  • Porta Nuova con 479.710 euro (4.895 euro al mq)
  • Porta Ticinese, Porta Genova, Via San Vittore con 474.516 euro (4.842,00 euro al mq)
  • Pisani, Buenosan Aires, Regina Giovanna con 466.774 euro (4.763,00 euro al mq)
  • Libia, Xxii Marzo, Indipendenza con 394.156 euro (4.022 euro al mq)
  • Sempione, Pagano, Washington con 382.886 euro (3.907 euro al mq)
  • Tabacchi, Sarfatti, Crema con 341.040 (3.480 euro al mq)
  • Solari, P.ta Genova, Ascanio Sforza con 339.766 euro (3.467 euro al mq)
  • Cenisio, Farini, Sarpi con 328.398 euro (3.351 euro al mq)
  • Stazione Centrale, Viale Stelvio con 303.310 euro (3.095 euro al mq)

# I quartieri tra i 200 e i 300 mila euro

Credits Urbanfile – Webuild Digital Magazine – Viale Argonne dell’Alto

Sono oltre 20 i quartieri dove trovare un trilocale tra i 200 e i 300.000 euro. Nell’ordine ci sono:

  • Piola, Argonne, Corsica con 293.020 euro (2.990,00 euro al mq)
  • Ippodromo, Caprilli, Monte Stella con 285.768 euro (2.916 euro al mq)
  • Tito Livio, Tertulliano, Longanesi con 262.640 euro (2.680 euro al mq)
  • Parco Lambro, Feltre, Udine con 249.900 euro (2.550 euro al mq)
  • Ortles, Spadolini, Bazzi con 248.822 euro (2.539 euro al mq)
  • Sarca, Bicocca con 244.608 euro (2.496 euro al mq)
  • Segesta, Aretusa, Vespri Siciliani con 244.510 euro (2.495 euro al mq)
  • Maggiolina, Parco Trotter, Leoncavallo con 239.708 (2.446 euro al mq)
  • Marocchetti, Vigentino, Chiesa Rossa con 238.434 euro (2.433 euro al mq)
  • Barona, Famagosta, Faenza con 231.378 euro (2.361 euro al mq)
  • Niguarda, Bignami, Parco Nord con 230.104 euro (2.348 euro al mq) 
  • Bovisa, Bausan, Imbonati con 222.852 euro (2.274 euro al mq) 
  • Musocco, Certosa, Expo, Cascina Merlata con 222.558 (2.271 euro al mq)  
  • Forlanini, Mecenate, Ortomercato, Santa Giulia con 222.362 euro (2.269 euro al mq)  
  • Lambrate, Rubattino, Rombon con 220.108 euro (2.246 euro al mq)  
  • Bovisasca, Affori, P. Rossi, Comasina con 217.952 euro (2.224 euro al mq)  
  • Monza, Crescenzago, Gorla, Quartiere Adriano con 215.894 euro (2.203 euro al mq)  
  • Lorenteggio, Inganni, Bisceglie, San Carlo B. con 211.092 (2.154 euro al mq)  
  • Gallaratese, Lampugnano, Parco Trenno, Bonola con 202.272 euro (2.064 euro al mq)  
  • Baggio, Quinto Romano, Muggiano con 200.410 euro (2.045 euro al mq).

# I quartieri sotto i 200 mila euro (e i 2.000 euro al metro quadrato)

I quartieri più economici in assoluto, per un trilocale bastano in media meno di 200.000 euro, sono quelli di:

  • Missaglia, Gratosoglio con un prezzo al mq di 1.970 euro e di 193.060 euro per un appartamento
  • Quarto Oggiaro e Sacco con un prezzo di 1.874 euro al mq e di 183.652 euro per un appartamento
  • la zona di Ronchetto, Chiaravalle, Ripamonti con una quotazione al mq di 1.844 euro e il costo di un immobile di 180.712 euro.

Continua la lettura: L’HOTEL più ECONOMICO di MILANO: meno di 50 euro per una camera a 4 STELLE

FABIO MARCOMIN

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FINISCE l’INVERNO: gli appuntamenti del WEEK END da non perdere a Milano (#ToDoMilano dal 17 al 19 marzo)

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Finisce l’inverno e la città si risveglia correndo, ballando e mangiando.  

FINISCE l’INVERNO: gli appuntamenti del WEEK END da non perdere a Milano (#ToDoMilano dal 17 al 19 marzo)

# Trova il tuo evento:

# Venerdì 17/3: la gara di poetry slam, i concerti in gondola, Stefano Accorsi, Bandabardò e la Emo Night 

Stefano Accorsi – Credits: Teatro Franco Parenti
  • Fuori dagli schermi: invito ad abbandonare TV e social che Ilaria Longo rivolge al pubblico di Lab Arca. Alle 19.00, nell’ambito della rassegna del Festival Comico e Musicale dedicato ai giovani talenti.
  • Concerti in Gondola: penultimo appuntamento di marzo con i concerti nella Nuova Darsena. Protagonisti Deb&Rose, l’orario per tutti è alle 20.00.
  • Tonight you’re gonna die: serata della Santeria Toscana, tra live performance e dj set. Ospiti Sillyelly, Liltagliagole, Dj Komatsu San e altri nomi.
  • Torneo di poetry slam: poeti ed opere originali, senza fronzoli ed orpelli, allo Zelig Cabaret alle ore 21.00 Conducono Paolo Agrati, Davide Passoni e Ciccio Rigoli.
  • E vissero tutti felici e colpevoli: storie intrecciate in un carcere giovanile di Napoli, scritto e interpretato da Bernardino De Bernardis. Debutta alle 21.00 al T,eatro Martinitt per restare in scena fino al 2 aprile.
  • Azul (Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor): storie di passioni scritte e dirette da Daniele Finzi Pasca e interpretate da Stefano Accorsi. Debutta nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti alle ore 20.00 e resta fino al 26/3.
  • Eyes Set to Kill: Emo Night a tema a Milano, con la band scream americana. Sono ospiti sul palco del Legend Club alle 21.00. Ospiti anche Psycho Village, Eralise e Break Me Down.
  • Bandabardò ft. Cisco: in replica dopo i sold out della scorsa estate, ritornano la band di Finaz e la voce dei Modena City Ramblers. Unica data milanese al Live Club di Trezzo s/Adda alle ore 21.00.
  • Hurricane Trio feat. Chris Collins: sperimentazione e improvvisazione pura, con il trio e il sassofonista americano. La serata è alle 22.00. presso Garage Moulinski.

#Sabato 18/3: la giornata inizia e finisce con due milanesi DOC, in mezzo 13 ore di musica ininterrotta

Eugenio Finardi – Credits: RSI
  • Versi e Collage: visita gidata allo Spazio Alda Merini, con la direttrice Donatella Massimilla. Al termine, laboratorio creativo di collage. Dalle 15.00 alle 17.00 in via Magolfa 30.
  • I Tre Porcellini: fiaba che sconfigge il Male di diventare grandi, adatta ai bambini dai 6 ai 96 anni. Nel Foyer del Teatro Manzoni alle 15.30, attrezzato anche con kit per il pubblico.
  • Scambi: workshop partecipativo gratuito, che sollecita lo scambio di opinioni, il rispetto e l’empatia. Da un’idea di Associazione Genesi, di tiene alle 16.30 in Triennale.
  • Buka Estesa: ex storage dell’arte, con tanto di caveau aperto per l’occasione, il Buka propone 13 ore initerrotte di musica, con due sale che si avvicendano. Inizia alle 17.00 e termina all’alba.
  • Ichos Percussion: programma speciale per il dehor vetrato di Villa Necchi Campiglio. L’ensamble si esibisce dalle ore 17.30.
  • Pomeriggi Musicali inediti: seconda replica alle 19.00 per l’Orchestra i Pomeriggi Musicali diretta da James Feddeck, che propone anche una prima assoluta di Filippo Del Corno.
  • Plini: talentuoso e virtuoso della chitarra, Plini si esibisce al Legend Club, insieme alla special guest Jakub Zytecki. Apre alle 19.00 Owane & Jack Gardiner, a seguire il main duo.
  • Eros Ramazzotti: ultima delle 4 date milanesi, con il cantautore romano sul palco del Forum alle 21.00.
  • Eugenio Finardi: il cantautore milanese si esibisce nella sua città con il nuovo Euphonia Tour. È possibile ascoltare il nuovo lavoro al Teatro Lirico – Giorgio Gaber alle 21.00.

#Domenica 19/3: domenica di sport tra i 50 anni della Stramilano e il derby d’Italia, con la colonna sonora di Apocalyptica, Archspire, Destroy Lonely e Tommy Emanuel e la danza del Balletto di Roma

Stramilano – Credits: Stramilano
  • 50 Stramilano: è la più colorata, partecipata, longeva corsa di Milano ed anche la più famosa d’Italia. Compie 50 anni e prepara 3 percorsi: Stramilano 10 Km, Stramilanina 5 Km e Stramilano Half Marathon. Partenza da piazza Duomo alle ore 9.00.
  • Sagra di San Giuseppe: un classico di questo periodo, che si tiene a Desio in via Resegone. Dalle 9.00 alle 19.00 mostra agricola pre primaverile, bancarelle e food truck per l’enogastronomia.
  • Geronimo Stilton: secondo ed ultimo appuntamento con il musical Geronimo Stilton nel Regno della Fantasia. Al Teatro Arcimboldi in doppio spettacolo alle 11.00 e alle 14.30.
  • Candida, la Milano Classica: ultimo appuntamento di Palazzo Marino in Musica. Ospite un sestetto d’archi, che esegue un programma in onore di Candida Morosini, mecenate dei giorni nostri.
  • Andante e Variazioni: interessante matinée di musica da camera al Teatro Gerolamo. Ospiti i Solisti della Sinfonica di Milano, che dalle 11.00 suoneranno un programma di Mozart e Schumann tra gli altri.
  • Passione secondo Giovanni: il coro Bach di Milano, con la partecipazione di Ruben Jais, esegue J.S. Bach a Santa Maria dei Miracoli presso San Celso. L’evento è alle ore 15.30.
  • Giulietta e Romeo: torna un acclamato cavallo di battaglia del Balletto di Roma, riadattato nell’Italia dell’immediato dopoguerra. In scena al Teatro Lirico – Giorgio Gaber alle ore 16.30.
  • Apocalyptica: serata metal strumentale al Fabrique di via Fantoli. L’esibizione della band finlandese è preceduta dai guest Epica, che iniziano alle 19.00. A seguire, main event.
  • Archspire: mostri del death metal al Legend Club, per una domenica sera che prevede la partecipazione di Psycroptic, Benighted ed Entheos. Inizio con le guest alle 19.00.
  • Inter – Juve: derby d’Italia nell’ultima serata invernale di San Siro. Con pesanti assenze e una precaria situazione in classifica, Inter e Juve si fronteggiano alle 20.45.
  • Oneida: mix di generi e contaminazioni per questa band, che torna live in Italia al Circolo Magnolia di Segrate. Inizio spettacolo alle 21.00, special guest Mashroms.
  • Destroy Lonely: rap USA dal giovanissimo autore ed interprete, che si esibisce ai Magazzini Generali per l’unica data italiana del suo tour. Inizio alle ore 21.00.
  • Tommy Emmanuel: imperdibile appuntamento con uno dei migliori chitarristi del mondo. Un vero e proprio “invito a teatro” al Dal Verme, alle ore 21.00.
  • Tributo a Pino Daniele: è la ricorrenza della nascita del cantautore partenopeo e anche Milano fa la sua parte nel ricordo. Concerto tributo al Bonaventura Music Club con i Tarumbò, alle ore 21.00

#Tutto il weekend: il verde dell’Irlanda, i 20 anni di uno dei club più famosi, la danza del Köln Concert e sagre enogastronomiche di eccezione

I 20 anni del Blue Note – Credits: Blue Note
  • Spirit of Ireland: 3 giorni di festa irlandese in onore di San Patrizio, allo Spirit de Milan. La maratona per il patrono d’Irlanda prevede, tra gli altri, danze irlandesi, workshop mattutini e pomeridiani sabato e domenica, concerti a tema in serata. Info e programma QUI.
  • St. Patrick’s Irish Fest: anche al Carroponte l’intero weekend è dedicato alla cultura, la musica e al patrono dell’Irlanda. Apre venerdì alle 18.00 e chiude domenica alle 19.00.
  • Almenopausa: storia di una brillante 50enne alle prese con il cambiamento epocale (forse). Al Teatro Linguaggicreativi da venerdì a domenica, con Gianna Coletti diretta da Renzo Alessandri.
  • 20 anni di Blue Note: uno dei club più famosi di Milano compie 20 anni e si festeggia con Nick The Nightfly Orchestra e ospiti prestigiosi: Mario Biondi, Nina Zilli, Simona Bencini, Paolo Fresu e molti altri. Info QUI.
  • Ivisionatici Music Festival: semifinali milanesi per il contest che seleziona artisti emergenti. Si svolgono sabato 18 e domenica 19 al Barrio’s Live.
  • The Köln Concert: spettacolo di danza, con le coreografie di Trajal Harrell, alla Triennale. Sabato alle 19.30 e domenica alle 16.00.
  • Sagra degli arrosticini e della pasta cacio & pepe: a Legnano, per tre giorni, propone abbuffate di specialità dal Lazio e Abruzzo. Appuntamento anche con porchetta e carbonara, in Contrada S. Bernardino, in via Somalia.
  • Festa del Cioccolato: anche dolci e cioccolatini si riservano 3 giorni in quel di Lecco, in piazza Cermenati. Da venerdì a Domenica, orario prolungato tra degustazioni e bancarelle.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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Cenare in una grotta accanto a un fiume sotterraneo sotto il centro della città

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Credits johnnypizzimento IG - Ristorante nella grotta

Una location incredibile creata dalla natura, sembra di essere al centro della Terra, dove gustare piatti deliziosi. Dove si trova e perchè potrebbe ispirare anche Milano.

Cenare in una grotta accanto a un fiume sotterraneo sotto il centro della città

# A Putia dell’Ostello, il ristorante dentro la grotta creata dall’Etna

Credits seismotom IG – Ristorante nella grotta

Una location incredibile, sembra di cenare al centro della Terra. “A Putia Dell’Ostello” è un ristorante nel centro di Catania, di fronte alle terme romane e a pochi passi dal mercato storico del pesce “A’Piscaria”.

Credits chilipat IG – Cartello ristorante nella grotta

Si sviluppa prevalentemente al piano terra ma si può scegliere di mangiare nella grotta lavica nei sotterranei frutto dell’eruzione dell’Etna del 1669, considerata la più devastante in epoca storica. Le pareti sono caratterizzate da colori degradanti dal nero al grigio.

# Ai piedi dei tavoli scorre un fiume sommerso che “procede in senso contrario al mare”

Nella grotta, poco più in basso rispetto alla “sala” del ristorante, scorre da secoli anche un corso d’acqua, il fiume Armeno, arginato dalle mura di Carlo V che un tempo proteggevano la città. In realtà si tratta di uno dei 36 canali del fiume, tutti seppelliti dalla lava del vulcano siciliano dopo avere invaso la valle di Anicito. Come recita l’insegna luminosa, il fiume procede “in senso contrario al mare dirigendosi verso il Castello Ursino”.  

# Cosa si mangia e quanto si spende

Credits sarav_1981 IG – Cena al ristorante nella grotta

La cucina del locale propone piatti della tradizione isolana, con antipasti di terra e di mare, cous cous, il pane e la pizza fatte con la farina Timilia prodotta secondo antiche tecniche di macinazione a pietra, oltre a piatti vegetariani e vegani. Si può gustare anche dell’ottimo sushi. Da bere invece un’ampia selezione di vini, cocktails e drinks. La spesa in media per una cena è di 25-30 euro a persona.

A pranzo si mangia con meno di 10 euro, per la precisione 8,50 euro, con il menu pranzo PoP che comprende un piccolo primo, un piccolo secondo, un contorno e il coperto.

Si potrebbe pensare di realizzare un ristorante simile in qualche anfratto dei fiumi interrati di Milano?

Fonte: simi.larity

Continua la lettura: Il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: con POCHI EURO si prende un MENU completo

FABIO MARCOMIN

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7 cose da fare di sera a Citylife

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Credits deb_dv_ IG - Citylife

Uno dei nuovi punti di riferimento serali, soprattutto quando le giornate si fanno più calde. Ecco come si può trascorrere il tempo all’ombra delle Tre Torri.

7 cose da fare di sera a Citylife

#1 Fare acquisti nello shopping district

Credits d.3.b.0.r.a IG – Citylife shopping district

Fino alle 21 si possono fare acquisti nello shopping district di Citylife, il più grande distretto urbano dedicato allo shopping d’Italia. Uno dei centri commerciali più particolari e unici in assoluto del nostro paese con 80 negozi al primo piano, dalla tecnologia all’abbigliamento con prodotti low cost e di fascia alta.

#2 Mangiare in uno degli oltre 20 ristoranti e bar della food hall

Credits d.3.b.0.r.a IG – Food hall Citylife

Nella Food Hall al piano superiore e nella piazza sottostante le Tre Torri ci si può fermare per un gelato, un hamburger, un primo o un secondo in uno degli oltre 20 ristoranti e bar

#3 Andare al cinema

Credits antoniocunedda IG – Anteo Citylife

All’interno dello shopping district, all’ultimo piano, si può andare anche al cinema. L’Anteo di City Life dispone di 7 sale per complessivi 1200 posti dove vengono proiettate le pellicole del momento, anche in lingua originale, e dove sono organizzati eventi con degli ospiti in sala quali attori o registi.

#4 Cenare tra le stelle con vista grattacieli

Credits lylaintheskywithdiamonds IG – Gud Citylife

Da Gud Citylife si può cenare all’aperto sotto le stelle con vista grattacieli: il Dritto, lo Storto e il Curvo. Un locale all’aperto stile campestre, con balle di fieno a delimitare l’ingresso, sdraio e ombrelloni dove sedersi a mangiare focacce gourmet e menu healthy.

#5 Passeggiare tra le opere della mostra d’arte contemporanea ArtLine

Hand for Milan

Promosso dal Comune di Milano, il museo d’arte contemporanea ArtLine a cielo aperto ha inaugurato nel 2018 all’interno del parco di Citylife. Aperto sette giorni su sette, è visitabile gratuitamente e si compone di 20 opere, 8 scelte attraverso un concorso per artisti under 40 unite ad altre di artisti internazionali. Tra queste troviamo Hand and foot for Milan, due sculture poste vicine con una mano che spunta dal terreno e un piede appoggiato sul prato, e Filemone e Bauci, una struttura di alluminio che raffigura due colonne che si tengono a braccetto.

Leggi anche: Il PARCO d’ARTE a cielo aperto di CITY LIFE: le 12 opere più CURIOSE attuali e future con i loro significati (foto)

#6 Praticare sport all’aperto

Parco Citylife

Per gli amanti dello sport all’aperto o anche solo per scaricare le tossine quotidiane, nel parco di Citylife si può correre o fare esercizi nell’area allestita con gli attrezzi per migliorare la propria forma fisica.

#7 Osservare il tramonto

Credits at.traveler IG – Citylife

Per i più romantici ci si può sedere su una panchina o sull’erba del prato per osservare il tramonto e al calar della luce, se si è fortunati, anche le stelle.

Spunto: milano.notizie

Continua la lettura: Una CANZONE per te: ogni QUARTIERE di Milano ha la sua MUSICA INTERNAZIONALE

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

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La storia, le curiosità e il futuro della seconda linea metropolitana milanese nel video di MilanoInMetro.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Una CANZONE per te: ogni QUARTIERE di Milano ha la sua MUSICA INTERNAZIONALE

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Milano è una città che ispira, emoziona e fa vibrare. Ogni quartiere ha la sua anima, le sue caratteristiche, le sue storie. E la musica è un modo per raccontarne e per celebrare l’energia e la vitalità di questa città. In questo articolo, ti proponiamo una lista di canzoni internazionali che possono rappresentare alcuni dei quartieri più iconici di Milano.

Una CANZONE per te: ogni QUARTIERE di Milano ha la sua MUSICA INTERNAZIONALE

# Brera: “La Vie En Rose” – Edith Piaf

Brera è uno dei quartieri più affascinanti di Milano, grazie alla sua atmosfera bohémien e romantica che richiama la Francia degli anni ’40. In passato era definita la Pigalle milanese:La Vie En Rose” di Edith Piaf, una delle più famose canzoni francesi di tutti i tempi, è perfetta per rappresentare la poesia e il romanticismo di questo quartiere. La canzone parla dell’amore che rende tutto rosa, malgrado le difficoltà dei tempi. Un po’ come Brera che nei periodi di vacche grasse o di vacche magre rappresenta sempre un’isola felice. 
Inoltre, molti locali del quartiere offrono spettacoli di musica dal vivo, creando un’atmosfera simile a quella dei cabaret parigini in cui la Piaf si esibiva. Se sei amante della musica e della cultura francese, una passeggiata tra le vie di Brera, ascoltando “La Vie En Rose”, potrebbe essere l’esperienza perfetta per te.

Leggi anche: Quando Brera era la Pigalle italiana

# Navigli: “Under the Bridge” – Red Hot Chili Peppers

I Navigli sono famosi per i loro canali, i loro ponti e i loro locali alla moda. “Under the Bridge” dei Red Hot Chili Peppers, canzone iconica degli anni ’90, è perfetta per rappresentare il mood alternativo, artistico e rock della zona.
La canzone parla della solitudine e dell’alienazione, ma anche della speranza e della bellezza che si possono trovare anche nei luoghi più inaspettati. Proprio come la sensazione di libertà e di scoperta che si può provare passeggiando lungo i canali di Milano. Sognando al tramonto la California. 

Leggi anche: Cosa vedere lungo i Navigli

# Porta Venezia: “Freedom” di George Michael

Porta Venezia è un quartiere multiculturale e vivace, dove si mescolano stili diversi e dove c’è spazio per l’arte, la moda e la musica. “Freedom” di George Michael, un brano pubblicato nel 1990, parla della libertà di esprimere se stessi e di seguire i propri sogni, e riflette perfettamente lo spirito di Porta Venezia, un quartiere noto per la sua apertura mentale e la sua vivacità. Il quartiere arcobaleno di Milano. 

Leggi anche: 7 chicche di via Melzo, il quartiere arcobaleno di Milano

# Porta Romana: “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin

Quartiere storico e prestigioso, con le sue ville signorili e i suoi parchi, una delle zone più prestigiose di Milano.
“Stairway to Heaven” è una canzone che parla di speranza e di un viaggio verso la felicità, e il quartiere di Porta Romana rappresenta perfettamente questa ricerca di bellezza e perfezione. Il testo della canzone si sposa perfettamente con l’atmosfera sofisticata e ricca di arte e cultura di questo quartiere milanese molto amato dalla borghesia alternativa e dalle vecchie pop star di Milano. 

Leggi anche: Porta Romana bella: 10 motivi per amare il quartiere della dolce vita di Milano

# San Siro: “We Are the Champions” dei Queen

Il quartiere di San Siro è da sempre associato allo sport, in particolare al calcio. Qui si trova infatti lo stadio Giuseppe Meazza, noto come San Siro, uno dei più importanti impianti sportivi del mondo. Ed è proprio per questa ragione che la canzone “We Are the Champions” dei Queen: la canzone parla della vittoria e del trionfo, ed è perfetta per rappresentare l’atmosfera di festa e di celebrazione che si vive nello stadio di San Siro. Dove non c’è spazio per i losers. 

Leggi anche: la rivoluzione di San Siro: i progetti che trasformeranno il quartiere

# Isola: ” No Sleep Till Brooklyn” dei Beastie Boys

Il quartiere Isola di Milano è spesso associato alla cultura hip hop e alla musica urban. La zona, infatti, è stata in passato un’area industriale in cui si sono sviluppati i primi movimenti hip hop italiani. Oggi, l’Isola è una zona vivace e multiculturale, famosa per le sue attività artistiche e creative. La musica e la cultura hip hop, in particolare, sono ancora ben presenti nell’area, con locali notturni e festival che celebrano la musica rap, il breakdance e il writing. La canzone “No Sleep Till Brooklyn” dei Beastie Boys, ambientata a New York, parla di una città che non dorme mai, dove la musica e la cultura sono presenti ovunque e in ogni momento. Il ritmo rapido e incalzante della canzone si adatta perfettamente alla vivacità e all’energia dell’Isola.

Leggi anche: L’Isola che c’è a Milano: il quartiere diventato mito

Continua a leggere: 🔴 Il nuovo URBAN PARK, la cittadella di sport e musica: inaugurazione prima dell’estate

ALESSANDRO VIDALI

opyright milanocittastato.it

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TORRE TIRRENA, il palazzo di Milano che ha ispirato le TORRI GEMELLE di New York

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Credits Giacomo Biraghi - Torre Tirrena

Un edificio iconico della città che ha ispirato la costruzione delle Torri Gemelli. Nel restauro di qualche anno fa ha aggiunto un meraviglioso terrazzo con vista sulla città. 

TORRE TIRRENA, il palazzo di Milano che ha ispirato le TORRI GEMELLE di New York

# L’edificio che ha ispirato le Torri Gemelle di New York

Credits asti_architetti IG – Torre Tirrena

Conosciuta da qualche anno come Liberty Tower, si trova al civico 4 di piazza del Liberty. La Torre Tirrena è un palazzo a firma degli architetti Eugenio ed Ermenegildo Soncini realizzato tra il 1955 e il 1956. Ha un’altezza di 46,5 metri, con 11 piani, e si caratterizza per uno stile moderno e una struttura portante in calcestruzzo armato.

L’elemento più distintivo della sua architettura sono però i pilastrini binati lungo la partitura verticale delle facciate che si sdoppiano con raccordi obliqui, sia alla base che in cima all’edificio, creando un effetto di chiaroscuro contrastante con le superfici vetrate. Talmente particolari che sono stati ripresi in modo molto più esagerato nelle vertiginose costolature delle Torri Gemelle di New York dall’architetto Minoru Yamasaki.

# La meravigliosa vista dalla terrazza all’ultimo piano

Credits Giacomo Biraghi – Torre Tirrena

Un’altra meraviglia dell’edificio è visibile invece dall’ampio terrazzo posto sul tetto: un invidiabile panorama su Milano. Da qui si può ammirare la città dall’alto e in un unico sguardo vedere lo skyline di Porta Nuova sulla destra e quello di Citylife sulla sinistra, oppure il Duomo o ancora la cupola della Basilica di San Carlo.

Si può godere di questa vista grazie al restauro della torre avvenuto nel 2021, ad opera di Asti Architetti, che ha compreso anche il trasferimento dei locali tecnici negli interrati e la costruzione di un terrazzo dotato di grandi vasche piantumate, sono presenti cinque ulivi, come affaccio sulla città e open house degli uffici ospitati dall’edificio. C’è inoltre un nuovo volume vetrato arretrato rispetto al filo della facciata. 

 

Continua la lettura: I PALAZZI più BELLI di Milano (Foto)

FABIO MARCOMIN

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Il PARCO di DIVERTIMENTI nel GHIACCIO a poche ore da Milano

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Credits: @leysintourisme Tobogganing Park Leysin

Immagina le montagne russe dei classici parchi di divertimenti e ora proiettale ad alta quota. A circa 4 ore da Milano, attraversando il confine, c’è uno dei parchi di divertimento più freddi e grandi di sempre. Scivoli di neve, salti nel vuoto, giri della morte, che fanno divertire grandi e bambini. Armandoci di giacche pesanti e tute da sci, ecco tutte le info sul parco di divertimenti sotto zero.

Il PARCO di DIVERTIMENTI nel GHIACCIO a poche ore da Milano

# Uno dei parchi sulla neve più grandi del mondo

Credits: svizzeraunica.it
tobogganing park

A Leysin, località svizzera nel Canton Vaud, Regione del Lago di Ginevra, c’è uno dei parchi di divertimenti invernali più belli e più grandi di sempre. Aperto nel 2014, il Tobogganing Park si trova ad un’altitudine di circa 1500m ed è facilmente raggiungibile grazie alla funicolare che parte dalla cittadina svizzera. All’interno si trovano dai 4 ai 10 tracciati lunghi massimo 300 metri, dipende da quanto nevica, dove la gente può divertirsi e trascorrere una mattinata o un pomeriggio sulla neve. In generale il parco offre diverse opportunità di svago come le attività sulla neve, uno snowpark e una pista per lo slittino lunga ben 1,2km.

Il Tobogganing Park è stato ideato dal campione olimpico di bob Silvio Giobellina che ogni anno modifica i vari percorsi. All’interno sono state create anche delle piste adrenaliniche che solo i più temerari possono affrontare. Il punto di partenza delle discese è una torre alta 5 metri e nel parco ci sono anche una pista di neve per gommoni, una pista di pattinaggio sul ghiaccio e una pista di tubing (discesa su un grande pneumatico).

# Il giro della morte in un tunnel di ghiaccio

Credits: @jimmysomers_
Salto su airbag Tobogganing Park Leysin

Tra le attrazioni più adrenaliniche ci sono la curva a 360° da percorrere su una camera d’aria, un vero e proprio tunnel di ghiaccio da attraversare ad altissima velocità quasi a dimenticare le regole della gravità, oppure il salto con atterraggio su un grosso airbag. Naturalmente il parco è per tutti, quindi ci sono anche attrazioni più semplici, ma ugualmente divertenti, e spazi dedicati ai più piccoli. Inoltre ogni anno vengono organizzati eventi e competizioni a livello nazionale e internazionale, ad esempio gare di slittino, di snowboard e di freestyle.

# Info: orari e biglietti

Credits: @hsu_chinman
Tobogganing Park Leysin

Il parco è aperto tutti i giorni, ma solo per 3 mesi l’anno durante la stagione invernale. È possibile andarci infatti solo da metà dicembre fino a marzo. Il biglietto costa 29 franchi svizzeri, ma ci sono agevolazioni per ragazzi, bambini e famiglie e le discese durano poco meno di 2 ore. Il biglietto infatti non vale per tutta la giornata ma solo per 1 ora e 50 minuti. Una particolarità? Il parco è aperto anche dopo il tramonto.

A breve distanza dal parco c’è poi lo Snow Village con la sua tipica atmosfera nordica. Qui ci sono igloo arredati in stile Polo Nord, una cappella di ghiaccio, un bar sulla neve e vari ristoranti. Infine, il Tobogganing Park ha anche una grande terrazza dove è possibile gustare del cibo calde, godendosi la vista panoramica sulla valle circostante.

Continua la lettura con: A un’ora da Milano il PARCO ACQUATICO con SPA più DIVERTENTE di sempre

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei Tasso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italiano, il lago gassato, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Dove le AUTO BRUCIATE riposano in PACE

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Credits Il Giorno - Auto bruciate

Luca Tavecchio nel suo reportage per Il Giorno ci conduce in una strada della città lasciata nel più totale degrado e abbandono, con cumuli di rifiuti e decine di auto carbonizzate e depredate di ogni cosa al loro interno.

Dove le AUTO BRUCIATE riposano in PACE

# 200 metri di strada dimenticata dal Comune di Milano

Credits Il Giorno – via Bonfadini

Sembra di essere nella periferia estrema di una delle megalopoli asiatiche, dove rimane tutto quello che non deve esser visibile agli occhi dei cittadini, un luogo talmente degradato che viene difficile credere si trovi a circa 5 chilometri da Duomo. Stiamo parlano dei 200 metri iniziali di via Bonfadini, nell’est della città dietro l’Ortomercato. A piedi servono circa 40 minuti, 30 se si prende la vicina metro M3 Corvetto. Nel reportage di Luca Tavecchio per Il Giorno si può vedere i resti delle attività illecite condotte dal vicino ex-campo rom della zona, chiuso da un blitz polizia nel 2021 dopo 30 anni con annessa demolizione delle baracche e sfollamento delle 40 famiglie chi ci vivevano dentro. 

Purtroppo dopo quell’intervento, che avrebbe dovuto riportare anche ordine e dignità all’area, la strada è stata abbandonata dal Comune di Milano, lasciata marcire nella più totale indifferenza.

# Il cimitero delle auto bruciate

Credits Il Giorno – Auto bruciate

Quello che si vede appena entrati nella via, come racconta Luca Tavecchio, è un vero e proprio cimitero di auto bruciate, anticipato dal fortissimo odore acre che si alza nell’aria, di almeno 50 veicoli carbonizzati accostati al muro che affianca la strada, oltre a spazzatura e detriti. Scheletri di auto, quasi tutte sono state infatti depredate del materiale presente all’interno per poi entrare a far parte dei quel maxi giro illegale di rottami e rifiuti che ha portato alla chiusura del campo rom.

Credits Il giorno – Campo nomadi

A quanto sembra però non è completamente chiuso, ancora alcune persone si affacciano dalle baracche rimaste in piedi, così come non sembra essersi fermato totalmente il business della rivendita di ferro e componenti vari quali impianti audio visto che ci sono anche veicoli recenti tra quelli abbandonati sulla strada.

 

Fonte: Il Giorno

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ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

ABBATTUTE o CHIUSE: la situazione drammatica di queste SCUOLE MILANESI

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La CICLABILI di MILANO: sono utili o sono un MAQUILLAGE POLITICO?

MILANO è SPORCA: una soluzione coraggiosa per renderla PULITA

Il DEGRADO di GRAMSCI, la “piazza orinatoio” tra sporcizia, sbandati e una fontana senz’acqua

Le STRADE del centro più PERICOLOSE per i PEDONI: la situazione attuale e le possibili soluzioni

Marciapiedi o MARCIABICI?

La STAZIONE del PASSANTE di Porta Garibaldi è il regno dell’INCIVILTÀ

Il MATRIMONIO tra ITA Airways e Lüfthansa: un danno per il sistema aeroportuale milanese

Sul Naviglio Martesana in secca affiorano i rifiuti

Gli SCEMPI ARCHITETTONICI del dopoguerra ancora presenti a Milano

È più facile che un CAMMELLO passi per la cruna di un AGO, che trovare un TAXI la sera, in CENTRALE

I PENDOLARI del CRIMINE

Quell’ANGOLO della STAZIONE CENTRALE trasformato in un ORINATOIO

Le STRADE PERDUTE di Milano: asfalto o groviera?

CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

A Milano lo stipendio non basta

Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?

“Non riesco più a capire la mia città”

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Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

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L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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Il LUNGOMARE più lungo del mondo

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Credit: @habanero_siempre

Il tramonto sullo sfondo, i gabbiani che volano in cielo, il rumore delle onde che accompagna la serata e quel profumo di mare che rende tutto più bello. Se si vuole fare questa passeggiata romantica qui però, è meglio portarsi delle scarpe comode. Si chiama Malecón ed è il lungomare più lungo del mondo.

Il LUNGOMARE più lungo del mondo

# Una strada che attraversa l’Avana

Credit: @cuba_and_me_

Il Malecón è una strada fondamentale a Cuba. Basta una sola passeggiata lungo questo viale e si è immersi dentro la vita della capitale, tra il rumore delle onde del mare e il via vai del traffico. Il suo nome originale è L’Avenida de Maceo ed è una grande strada a sei corsie affacciata sul mare, lungo la costa settentrionale della città.

Questa è una delle stradi principali della città ed è diventata il fulcro della vita sociale: i giovani si incontrano lungo il muretto, le mamme passeggiano coi bambini ed è ormai diventato il palco di molti artisti di strada.

# Otto chilometri di lungomare

Credit: @vc_tours

Il Malecón è un viale costiero che si estende per ben 8 km e prende così il titolo di lungomare più lungo del mondo.

Questa lunga strada collega il Puerto de La Habana nella città vecchia, al quartiere Vedado, il cuore commerciale della città: 8 km che collegano la parte più storica della città a quella più nuova. La passeggiata percorre tutta la zona del Centro Habana: il cuore della vita cubana vera, quella meno più turistica ma più autentica.

Non c’è dubbio: lungo il Malecòn si respira la vera Cuba.

#Il lungomare che diventa una superstrada

Credit: @habanero_siempre

Il Malecón venne realizzato nei primi anni del 1900 per creare un lungomare dove gli abitanti potessero passeggiare e godersi l’oceano in piena tranquillità. La sua costruzione fu voluta soprattutto per creare una barriera che proteggesse l’Avana dalle forti onde del mare durante le raffiche di vento.

Rispetto al progetto iniziale il percorso si sviluppò maggiormente, pur mantenendo la realtà pedonale ma negli anni ’50 il boom di automobili cambiò le carte in tavola.

Ed è così che il lungomare diventa una superstrada.

Ora al profumo del sale e al rumore delle onde si mescolano lo smog e il caos della strada tranne nei giorni di mareggiata, quando le potenti onde dell’oceano superano il muro che separa la strada dall’acqua, e il transito delle automobili viene bloccato per sicurezza.

In questi casi le sei corsie sono a disposizione per i pedoni più coraggiosi che decidono di attraversare la strada nonostante le onde.

#Un passaggio obbligatorio quando si è a Cuba

Credit: @dukedecuba

La passeggiata del lungomare de La Avana è una tappa fondamentale quando si va a Cuba.

Il lungomare cubano è sicuramente una delle passeggiate vista mare più famose del mondo. Lo spettacolo è unico: i colori brillanti della macchine si mescolano alle onde del mare, il tutto all’interno di una città viva e caotica come Cuba.

Come raggiungerlo? La passeggiata del lungomare de La Avana si può raggiungere sia partendo dal porto della città vecchia, oppure dal più moderno quartiere del Vedado.

Continua la lettura: La FLORIDA d’ITALIA si trova nella Riviera Romagnola

ARIANNA BOTTINI

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Queste CITTÀ nel NORD ITALIA vogliono RINASCERE

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Credits e.d.e.r.a IG - Rovigo

Nell’ultima classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita si assiste a nuovo cambio di vertice: Milano perde posizioni ma resiste nella top ten. Il Sud sempre messo male anche se ci sono diverse città anche al Nord dove si aspira a una qualità della vita migliore. Vediamo quali sono.

Queste CITTÀ nel NORD ITALIA vogliono RINASCERE

# La classifica sulla qualità della vita de Il Sole 24 ore: svettano le città delle regioni a statuto speciale

Credits: @ellabologna – Porta Maggiore

Anche per il 2022 Il Sole 24 Ore ha stilato la classifica delle province italiane in base alla qualità della vita, da quella dove si vive meglio a quella dove si vive peggio. L’indagine prende in considerazione 90 indicatori, di cui 40 aggiornati al 2022, suddivisi in sei macro-categorie:

  • ricchezza e consumi;
  • affari e lavoro;
  • ambiente e servizi;
  • demografia, società e salute;
  • giustizia e sicurezza;
  • cultura e tempo libero.

Si riprende lo scettro Bologna, che era la migliore nel 2020, seguita sul podio da Bolzano e Firenze. Milano pur perdendo 6 posizioni rimane nella top ten, passa dalla seconda all’ottava, grazie al primo posto nell’indicatore “Affari e lavoro” e al quarto in quello di “Ricchezza e consumi”. La performance peggiore è registrata nella categoria “Giustizia e sicurezza” che la vede alla 103esima piazza. Nei primi 10 posti ci sono anche tutte le altre province capoluogo delle regioni a statuto speciale: Aosta, Trento e Trieste. Ma quali sono invece le città del Nord che aspirano a una qualità della vita migliore?

# Rovigo è il fanalino di coda del Nord

Credits e.d.e.r.a IG – Rovigo

Se la parte bassa della classifica è occupata in prevalenza da province del centrosud, ce ne sono diverse anche del nord dove la qualità della vita dovrebbe migliorare. Le ultime dieci del Nord sono infatti queste:

#10 Ferrara: 51esimo posto totale, in discesa di sei. Ultima della sua Regione sembra non le basti il primato di città più bike friendly. 
#9 Savona: 53esima, in calo di 9 posizioni. Il fattore positivo è la vicinanza al mare: per crescere deve aumentare l’offerta culturale, migliorare i servizi e accelerare nella ripresa economica. 
#8 Asti: 51esima, in calo di 11 posizioni. Al centro di una regione celebre nel mondo per i vigneti e il buon cibo, per risollevarsi deve abbracciare di più il futuro, premiando l’intraprendenza e l’innovazione. 
#7 Vercelli: 56esima, a meno 8 posizioni rispetto l’anno prima. Altra città piemontese, la regione più in sofferenza del Settentrione. Deve ritrovare uno spirito d’avventura per risollevarsi da città della noia, puntando al centro invece che ritrovarsi emarginata nella periferia del commercio e delle attività. 
#6 Mantova: 58esima, in calo di 11 posizioni. La città più “simpatica” della Lombardia è anche la seconda a soffrire di più. Eppure la rivoluzione dello smart working potrebbe premiarla, attirando molti milanesi in fuga dallo smog e dal caro prezzi. Ma per attirarli deve incrementare il suo profilo internazionale, come quello che aveva un tempo. 
#5 Pavia: 62esima, in calo di 2 posti. La cuginetta di Milano soffre la vicinanza con la metropoli invece di trarre vantaggio dalla sua posizione e da quello che può offrire di diverso. Come per Mantova la strada è di pensare più in grande, meno provinciale più internazionale. D’altronde non era stata scelta dai Longobardi come loro capitale?
#4 Biella: 65esima. Pare non essersi più ripresa dalla crisi del tessile e dalla chiusura di Aiazzone. Eppure è un autentico gioiello in mezzo a un territorio da incorniciare, tra Milano e Torino. Sembrerebbe l’ideale per chi vuole lavorare a distanza. Perchè non mettere questa come priorità per recuperare quota?
#3 Alessandria: 71esima. Penalizzata da immagine di città ai margini. Tra Lombardia, Liguria e Piemonte ha di tutte queste un po’ e niente. E dire che potrebbe proprio essere questa la sua carta vincente, quella di riuscire a offrire il meglio di ognuna delle tre regioni. Serve coraggio e orizzonti mentali più estesi. 
#2 Imperia: 72esima, in crescita di 5 posti. La piccola Napoli del Nord si conferma tra le città con la peggiore qualità della vita nel Nord. E pensare che è in una posizione fantastica. Sul mare, un clima straordinario, a due passi dalla regione più lussuosa d’Europa, la Costa Azzurra. Perchè non puntare a integrarsi maggiormente con l’effervescente territorio dei cugini d’oltre frontiera?
#1 Rovigo: 77esima, crolla di 16 posti in un anno. Purtroppo la fama sinistra di questa città del Veneto più povero dura da oltre un secolo. Città che ha rifornito mezzo Sud America di emigranti in fuga dalle esondazioni del Po e da una terra avara di tenerezza, tra nebbia, pioggia e zanzare. La soluzione per rilanciarsi? Anche in questo caso pensare più in grande, riuscire ad abbracciare nella sua sfera d’azione zone più ricche come quella di Venezia e delle vicine città di Veneto ed Emilia. 

# Il capoluogo di regione del nord che vuole rilanciarsi: Torino

Credits Wendy Dekker-unsplash – Torino

Il primo capoluogo di una regione del nord in graduatoria partendo dal basso è Torino: sceso di 9 posizioni fino alla 40esima soprattutto a causa della scarsa qualità dell’aria e l’elevata incidenza di crimini denunciati. La caduta determinata dall’incapacità di utilizzare al meglio le connessioni con Milano. Segue Genova alla 23esima, -1 sul 2021, poi Venezia alla 20esima, -4 in meno dalla precedente rilevazione. 

Fonte: lab24.ilsole24ore

Continua la lettura: MILANO rientra nella TOP 10 per i TURISTI d’EUROPA

FABIO MARCOMIN

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L’HOTEL più ECONOMICO di MILANO: meno di 50 euro per una camera a 4 STELLE

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Camera Idea Hotel

Soggiornare in hotel a Milano senza svuotare il portafoglio è possibile. Vediamo dove si trova quello più economico al momento.

L’HOTEL più ECONOMICO di MILANO: meno di 50 euro per una camera a 4 STELLE

# Hotel Idea 4 stelle: un soggiorno milanese a soli 47€ a notte

Camera Idea Hotel

Anche a Milano si può dormire in una stanza d’albergo senza uscirsene con le tasche vuote. Tralasciando la categoria degli ostelli, che anche in centro offrono soggiorni inferiori ai 20 euro a notte, in città si può trovare un hotel dove approfittando magari di prenotazioni last minute si spendono appena 47 euro. Questo è il caso dell’Hotel Idea 4 stelle, che mette a disposizione a quel prezzo una camera di 17 mq, wifi gratuito oltre a tutti gli altri servizi di una struttura di quella categoria.

# Design semplice e funzionale

Idea Hotel

Si caratterizza per un design moderno con elementi d’arredo che concorrono a creare un’atmosfera colorata e distesa, soprattutto nelle aree comuni come la hall e la sala breakfast, e in totale dispone di 234 camere dallo stile semplice e funzionale.

# La prima colazione è il punto di forza

 

L’hotel si trova tra Quinto Romano e Baggio, facilmente raggiungibile dalla Tangenziale Ovest e mette a disposizione una navetta per andare allo stadio di San Siro distante circa 4,5 km. La prima colazione è il punto di forza della struttura con proposte fatte in casa e ingredienti di prima scelta. All’interno gli ospiti possono anche provare i piatti del Ristorante “Il Meneghino” o gli aperitivi del Lounge Bar. Per chi lo scegli per affari sono disponibili anche sale meeting.

Continua la lettura: L’HOTEL più ECONOMICO d’Italia

FABIO MARCOMIN

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Lo SHAMPOO BAR di Milano: cappuccino e messa in piega

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Credits: @__il.aria__ Hair Bar

Bar o parrucchiere? Entrambi. A Milano c’è un locale che fa shampoo e piega e nel mentre offre alle clienti una bevanda a propria scelta. Ecco come si chiama e dove si trova.

Lo SHAMPOO BAR di Milano: cappuccino e messa in piega

# L’Hair Bar, l’ “urban Spa” nel centro di Milano

Credits: @hairbar_official
Hair Bar

Nel centro città, precisamente in via Turati 3, si trova l’Hair Bar: dove si può combinare la cura dei capelli a un buon caffè, succo di frutta o addirittura ad un po’ di bollicine. Gli ideatori di questo bar, o parrucchiere, innovativo sono Francesca Seralvo e Enrico Stigliano che, dopo un viaggio a New York, hanno deciso di portare in Italia un concept diverso per il servizio shampoo e piega. L’obiettivo è stato fin da subito quello di far sì che i clienti si sentissero in una urban SPA piuttosto che in un “semplice” negozio di parrucchiera, rendendo quindi l’esperienza del sistemarsi i capelli unica.

# Il concept rivoluzionario

Credits: @hairbar_official
Hair Bar

Un parrucchiere che non fa taglio e colore, un bar che ti fa la piega. Milano Hair Bar è un misto di idee che si sono riunite in un unico luogo: un salone dai colori pastello realizzato dallo studio di design Paloma Architects. In un’atmosfera chic, Hair Bar basa la sua offerta sui tempi rapidi, lava e fa la piega nel giro di 20 minuti, 40 minuti quando ci mette tanto, andando quindi incontro alle esigenze di una città sempre in movimento e dove velocità è la parola d’ordine. Il salone nasce infatti per quelle persone che non hanno molto tempo e che magari hanno i capelli scompigliati dopo la palestra, o necessitano di un ritocchino in pausa pranzo per essere perfettamente in ordine per la riunione dopo.

# Come funziona

Credits: @hairbar_official
Hair Bar

Per quanto riguarda i capelli, il salone propone esclusivamente shampoo e piega e a volte anche piega a secco. Gli appuntamenti si prendono tramite sito o app e la piega che si vuole fare la si sceglie direttamente dal catalogo online o al banco. Nonostante sia aperto da un anno e mezzo, Milano Hair Bar è frequentato dalle celebrity milanesi, Chiara Ferragni per esempio. Il locale è progettato con un grande bancone in centro dove le clienti si possono accomodare e accompagnare la loro acconciatura ad una centrifuga o un bicchiere di vino. Come dicono i proprietari del locale stesso “Il perfetto hairstyle merita il cocktail perfetto”. In più il salone può essere prenotato per organizzare feste in location particolari oppure per fare un classico aperitivo milanese mentre, magari, ci si sta preparando per la serata.

Fonti: elle.com

Continua la lettura con: I BAR più INTRIGANTI di Milano per una pausa caffè

BEATRICE BARAZZETTI

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ABBATTUTE o CHIUSE: la situazione drammatica di queste SCUOLE MILANESI

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Partecipami - Scuola Cardarelli

A Milano si punta molto su residenze ed uffici di altissimo livello con elevato costo al metro quadro e questo non ci dispiace affatto. Ci dispiace invece che per quanto riguarda l’edilizia scolastica si preferisca spesso andare al risparmio. Anzi, a volte si esagera. 

ABBATTUTE o CHIUSE: la situazione drammatica di queste SCUOLE MILANESI

# Nel Municipio 6 e 7 mancano due importanti scuole perché abbattute o chiuse

Partecipami – Scuola Cardarelli

Quello degli edifici scolastici, obsoleti, sporchi non al passo con le esigenze didattiche attuali quando non sono addirittura assenti, è una emergenza tutta italiana. 

Spesso gli studenti devono passare ore ed ore in luoghi provvisori o in prefabbricati di pessima qualità. Come ci segnala il signor Quaranta, la situazione nelle zone 6 e 7 è critica:

Le zone 6 e 7 di Milano sono prive da anni di due importanti scuole perché abbattute, o chiuse. Si tratta della scuola media Cardarelli in via Strozzi e la scuola elementare Massaua in via MogadiscioPer la scuola Cardarelli, i lavori sono fermi per inquinamento del suolo ove sorgeva l’edificio abbattuto nel 2012. L’edificio della scuola elementare Massaua è invece inagibile, poiché si tratta di una struttura a pannelli prefabbricati, provvisoria, ma durata per vari decenni. Le centinaia di alunni sono state sistemate provvisoriamente in edifici inadatti, in via Scrosati.

Speriamo che le istituzioni competenti diano risposte chiare e veloci su questa situazione decisamente poco dignitosa per Milano e pessima per i ragazzi che la devono subire. 

Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it

ANDREA URBANO

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La STRAMILANO compie 50 anni: la storia della corsa più amata dai milanesi

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Credits: @logosnews.it StraMilano

19 marzo 2023, in occasione della festa del papà, si terrà come ogni anno uno degli appuntamenti che più rappresenta gli sportivi milanesi e non solo. Con un anniversario più che speciale: l’amatissima StraMilano spegne 50 candeline. Ma come è nato il progetto di questa manifestazione sportiva? 

La STRAMILANO compie 50 anni: la storia della corsa più amata dai milanesi

#  Le origini della corsa più amata in città

Credits: valseriananews.it
StraMilano

Era infatti il 1972 quando da un’idea dell’esploratore meneghino Renato Cepparo partì per la prima volta un’ondata gioiosa di corridori a percorrere le vie del capoluogo lombardo, regalando alla città un’indimenticabile giornata di festa. Al via si presentarono 3.500 partecipanti ai quali se ne aggiunsero altri 3.000 fuori quota e, nonostante l’aspetto ludico di questa prima epica StraMilano, vollero partecipare anche alcuni affermati atleti italiani. La storica performance del maratoneta cortinese De Menego gli permise di essere ammesso alla maratona olimpica di Monaco di Baviera. Solo nel 1976 la corsa fu ufficialmente aperta anche ai professionisti, che risposero con grande entusiasmo all’invito degli organizzatori rendendo StraMilano una delle tappe più attese della stagione agonistica. La corsa ha mantenuto il suo status di manifestazione sportiva aperta a tutti, e i primi arrivati al traguardo, tradizionalmente quasi sempre di origine kenyota-etiope, hanno la fortuna di guadagnarsi un premio in denaro che per il 50esimo anniversario corrisponde a 1000 euro per la medaglia d’oro. Naturalmente i premi per il podio vengono assegnati 90 giorni dopo gli esami antidoping.

# I podi e le caratteristiche della StraMilano

Credits: stramilano.it
StraMilano1988

La Half Marathon, come viene conosciuta all’estero, dopo l’esordio a inizio anni ’70 ha visto crescere progressivamente il numero di partecipanti e nel decennio degli anni ’80 ha regalato alle cronache sportive la tripletta o triplete, se vogliamo usare un’analogia con un termine calcistico, del runner nostrano Alberto Cova, trionfatore nel 1983, nell’84 (anno in cui ha vinto anche l’oro olimpico alle olimpiadi di Los Angeles sui 10000 piani) e nell’86, che diventa il secondo vincitore italiano della competizione dopo il successo di Franco Fava nel 1978. Dopo un’altra affermazione del mezzofondista italiano Gelindo Bordin nel decennio successivo, la StraMilano parla quasi solo kenyota, grazie alle affermazioni di Moses Tanui prima e di Paul Tergat in seguito, quest’ultimo vincitore addirittura di 6 competizioni di fila. Vari atleti kenyoti conserveranno il podio anche per i due decenni a seguire sino ai giorni nostri, e gli iscritti alla più famosa corsa italiana lieviteranno a vista d’occhio. Qualche dato tecnico: il tracciato principale è di 20 km, per l’esattezza 21,097. Il percorso principale parte e termina a Piazza Castello, mentre sia la 5 che la 10 km partono dal Duomo e terminano all’arena civica.

# Il presente e il futuro

Credits: @logosnews.it
StraMilano

Oggi nel 2023, Milano è pronta ad accogliere di nuovo atleti, appassionati e famiglie che si riverseranno sulle strade per trascorrere una mattinata all’insegna del divertimento, dello sport e dell’aria aperta. “La StraMilano è una manifestazione sportiva che, soprattutto negli ultimi anni, coinvolge e fa partecipare i cittadini sempre con grande entusiasmo” ha affermato  il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “È bello festeggiare oggi i 50 anni e le 50 edizioni di questa straordinaria corsa che nel corso del tempo è diventata un vero e proprio punto di riferimento sia per i corridori professionisti sia per i runner amatoriali e le famiglie. E così sarà anche nel futuro, qualunque sia la forma che prenderà la nostra amata città. Sono certo che anche quest’anno le tre gare, 10 km, 5 km e Half Marathon, saranno vissute con sportività e allegria da tutti i partecipanti grandi e piccoli, atleti e semplici appassionati, facendo del 19 marzo una giornata di vera festa.”

# Il programma

Credits: @stramilanoofficial
StraMilano2023

Il programma di quest’anno è presto scritto: alle 9.00 i primi a partire da Piazza Duomo saranno i partecipanti alla StraMilano 10 Km, la corsa non competitiva che vede corridori di ogni età e livello percorrere le vie più caratteristiche della città. Alle 9.30, sempre da Piazza Duomo, partirà invece la StraMilanina, dove i protagonisti saranno i più piccoli. I mini atleti e i loro accompagnatori attraverseranno il centro storico di Milano per 5 Km, incoraggiati da simpatici personaggi dislocati lungo il percorso. L’arrivo è fissato per tutti all’ Arena Civica Gianni Brera, dove grandi e piccoli, potranno riprendersi dalle fatiche della corsa e godere di momenti di relax e divertimento. Infine alle ore 10.00 sarà la volta della Stramilano Half Marathon con partenza e arrivo in Piazza Castello. Se per caso ci stavate pensando, le iscrizioni finali terminano il 18 marzo, 24 ore prima dello start. Ah, per la cronaca io ho partecipato due volte. E tutte e due le volte ci sono andato solo per abbuffarmi al punto di ristoro di metà corsa. Non prendetemi come esempio, please!

Continua la lettura con: La Stramilano: a Milano corriamo anche di domenica. Le curiosità, i record e i percorsi

CARLO CHIODO

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