Dove le AUTO BRUCIATE riposano in PACE

200 metri di strada dimenticata dal Comune di Milano. A pochi chilometri dal Centro

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Credits Il Giorno - Auto bruciate

Luca Tavecchio nel suo reportage per Il Giorno ci conduce in una strada della città lasciata nel più totale degrado e abbandono, con cumuli di rifiuti e decine di auto carbonizzate e depredate di ogni cosa al loro interno.

Dove le AUTO BRUCIATE riposano in PACE

# 200 metri di strada dimenticata dal Comune di Milano

Credits Il Giorno – via Bonfadini

Sembra di essere nella periferia estrema di una delle megalopoli asiatiche, dove rimane tutto quello che non deve esser visibile agli occhi dei cittadini, un luogo talmente degradato che viene difficile credere si trovi a circa 5 chilometri da Duomo. Stiamo parlano dei 200 metri iniziali di via Bonfadini, nell’est della città dietro l’Ortomercato. A piedi servono circa 40 minuti, 30 se si prende la vicina metro M3 Corvetto. Nel reportage di Luca Tavecchio per Il Giorno si può vedere i resti delle attività illecite condotte dal vicino ex-campo rom della zona, chiuso da un blitz polizia nel 2021 dopo 30 anni con annessa demolizione delle baracche e sfollamento delle 40 famiglie chi ci vivevano dentro. 

Purtroppo dopo quell’intervento, che avrebbe dovuto riportare anche ordine e dignità all’area, la strada è stata abbandonata dal Comune di Milano, lasciata marcire nella più totale indifferenza.

# Il cimitero delle auto bruciate

Credits Il Giorno – Auto bruciate

Quello che si vede appena entrati nella via, come racconta Luca Tavecchio, è un vero e proprio cimitero di auto bruciate, anticipato dal fortissimo odore acre che si alza nell’aria, di almeno 50 veicoli carbonizzati accostati al muro che affianca la strada, oltre a spazzatura e detriti. Scheletri di auto, quasi tutte sono state infatti depredate del materiale presente all’interno per poi entrare a far parte dei quel maxi giro illegale di rottami e rifiuti che ha portato alla chiusura del campo rom.

Credits Il giorno – Campo nomadi

A quanto sembra però non è completamente chiuso, ancora alcune persone si affacciano dalle baracche rimaste in piedi, così come non sembra essersi fermato totalmente il business della rivendita di ferro e componenti vari quali impianti audio visto che ci sono anche veicoli recenti tra quelli abbandonati sulla strada.

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Fonte: Il Giorno

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.