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Il video del giorno: ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

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Esultanza al cinema

Siamo nel 1982 e Carlo Vanzina dirige “Eccezzziunale… veramente” con Diego Abatantuono
come attore protagonista. L’interprete milanese veste i panni di tre diversi personaggi: Donato Cavallo, capo ultras della tifoseria milanista, Franco Alfano, tifoso nerazzurro e Felice La Pezza, detto “Tirzan” e juventino fino al midollo.
Pochi mesi dopo l’uscita della pellicola, l’Italia avrebbe vinto i Mondiali. Che questo film a tema calcistico fosse stato di buon auspicio? Scopriamone le scene più memorabili.

Il video del giorno: ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

#1 La sigla degna di Sanremo

 

Come pubblicizzare il proprio lavoro se non cantandone la colonna sonora direttamente al Festival della canzone italiana? Chissà in che posizione si sarebbe classificato il pezzo se fosse stato in gara…

#2 Il risveglio della domenica

 

Quando ancora la “domenica era davvero domenica”, Donato si sveglia presto e dopo un saluto al santino di Capitan Rivera appoggiato sul comodino si alza dal letto con indosso un pigiama rigorosamente dalle tinte rosse e nere.
Rivolgendosi ai propri fratelli, ancora pienamente assonnati, invoca l’Undicesimo Comandamento della Bibbia: “Dedica la domenica al Milan”. Peccato che i suoi familiari non siano dello stesso parere e finiscano per lanciargli addosso tazze, pantofole e cuscini.

#3 Il discorso agli Ultras

 

Una vera e propria omelia di fede calcistica, all’interno della quale non manca anche la lettura di alcuni passi del “Vangelo secondo me”. Il Signore, legge Donato, appare d’un tratto sullo stadio di San Siro, indirizzandosi al capitano rossonero: “Gianni Rivera, ciapa sto pallone […] e vai in giro per il mondo ad insegnare il gioco del calcio”.
Per il Ras della Fossa, inoltre, la parola d’ordine è sempre la stessa: VIUULEENZAA.

#4 Lo scherzo al Dogui

Scherzo al Dogui

L’interista Franco, assieme ai compagni di tifo Teo (Teocoli) e Ugo (Conti), è solito passare la maggior parte del proprio tempo al bar di Massimo (Boldi). Proprio nello stesso locale,
accompagnato da una bella ragazza, entra Guido “Dogui” Nicheli, che, nelle classiche vesti da milanese snob, ordina due “Ana” che sta per analcolici e chiede indicazioni per la “toilet”.

I 4 buontemponi non resistono allo scherzo e Massimo inserisce una cassetta intitolata “WC” in un registratore, collegato ad una cassa audio situata sopra l’ingresso dei
servizi. Inutile esplicitare i “rumori da bagno” provenienti dallo stereo. La ragazza, schifata, non può che mollare un ceffone al proprio accompagnatore ed andarsene via velocemente.

#5 La vincita della schedina

Torta in faccia

Chi non ha mai sperato di fare 13 al Totocalcio? E chi non ha mai sognato di lanciare una torta addosso alla propria suocera? Franco ce l’ha fatta, riuscendo ad esaudire entrambi i desideri.
Dopo aver scoperto di aver vinto la schedina, prende a male parole moglie e suocera, considerandosi finalmente libero dalle catene e dalle angherie delle due donne, che non lo avevano mai amorevolmente sopportato. Sfortuna vuole che la schedina vincente non fosse altro che uno scherzo orchestrato dall’amico Massimo…

#6 L’amante nell’armadio

Nell’armadio

Donato si innamora di Loredana, interpretata da Stefania Sandrelli, ufficialmente fidanzata con il suo acerrimo rivale, il capo ultras interista Sandrino il “Mazzuolatore”.
E cosa può quindi rispondere alla madre di Loredana quando viene beccato nascosto nell’armadio della ragazza? Mentendo spudoratamente e dicendo di essere in “missione” per conto di suo fratello Sandrino per accertarsi costantemente della fedeltà della giovane. A detta di Donato, Loredana si è, infatti, comportata come una “stinca di Sandro”.

#7 La radiolina al cinema

Esultanza al cinema

“Ami più me o il Milan?”. Domanda dalla ardua risposta, soprattutto se ci si trova al cinema, davanti ad un film romantico e con la telecronaca della radiolina all’orecchio che annuncia un calcio di rigore in favore della propria squadra. La risposta è una sola: GOAAAAAL.

#7+1 La (nuova) formazione del Milan

 

Nel 2006 esce il sequel, “Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me”.
La scena iniziale è entrata di diritto nella storia della commedia nostrana, grazie anche ad un cast di vere e proprie stelle del pallone: Nelson Dida, Alessandro Costacurta, Massimo Ambrosini, Andriy Shevchenko, Gennaro Gattuso e Paolo Maldini.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

Continua la lettura con: 7+1 insospettabili CURIOSITÀ sul DIALETTO MILANESE

CARLO VITTORIO MATRONE

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L’APPARTAMENTO più COSTOSO di Milano è stato venduto: chi è il nuovo proprietario?

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Credits enrico_morganti IG - Attico in piazza San Babila

Dopo quindici anni, l’appartamento più costoso di Milano non è più sul mercato. Il super attico, che è stato per anni dimora di Maurizio Gucci e di sua moglie Patrizia Reggiani prima di trasferirsi nella casa di via Palestro, dove poi è avvenuto il suo omicidio, è stato comprato. Chi è il ricco acquirente? E come mai ci sono voluti quindici anni per vendere il lussuosissimo appartamento?

L’APPARTAMENTO più COSTOSO di Milano è stato venduto: chi è il nuovo proprietario?

# Un appartamento così lussuoso da fare invidia alle ville californiane

credits: corriere.it

1.770 mq, tre piani, attico con vita sull’intera città, terrazzo e piscina. Non è il set di un film hollywoodiano, ma l’appartamento più caro di Milano, il cui costo supera, secondo alcune valutazioni, i 20 milioni di euro.

La mega residenza si trova all’angolo tra corso Vittorio Emanuele, piazza San Babila e corso Europa. Si estende su tre piani: uno reso unico da ben 37 finestre che offrono una spettacolare vista su tutta la città, l’altro provvisto di un immenso terrazzo e infine l’ultimo, con un tetto di 800mq che ospita un giardino, una piscina, una cucina e un bar. Anche i costi di gestione, manutenzione e spese condominiali sono da capogiro: tra i 50.000 e i 100.000 euro all’anno.

# Il nuovo proprietario del super appartamento

credits: gabbsullespine Ig

Dopo quindici anni e a poche settimane dalla decisione del giudice di mettere l’appartamento all’asta, si è fatto avanti un compratore. Il magnante in questione è Rishal Shah, fondatore e proprietario della società Jekson Vision, una multinazionale specializzata nel controllo e nella tracciabilità dei farmaci.

L’avvocato Giuseppe La Scala che, insieme alle colleghe Nadia Rolandi e Valeria Bano, ha seguito la vicenda giudiziaria dell’immobile, ha dichiarato che l’acquirente si è presentato senza l’intermediazione di un agente immobiliare. Sembra che l’imprenditore sia venuto a conoscenza della casa grazie alla sua rete di amicizie ed ha così fatto un’offerta per comprare lo sfarzoso appartamento, la cifra rimane segreta.

L’acquisto è stato perfezionato nel 2022 con la conclusione definitiva dell’affare e la firma anche per il decimo e l’undicesimo piano a termine dei lavori di ristrutturazione del proprietario precedente.

# Le grane giuridiche e il prezzo esorbitante avevano lasciato la casa sul mercato per anni

credits: corriere.it

Ma perché ci sono voluti così tanti anni perché un compratore si facesse avanti?

Sicuramente il costo esorbitante dell’appartamento non ha aiutato nella sua vendita, ma oltre al prezzo bisogna considerare una serie di grane legali che hanno accompagnato la casa per diversi anni. Circa quindici anni fa un imprenditore edile piemontese ristrutturò l’intera unità immobiliare, ma presto gli appartamenti furono pignorati per il mancato pagamento del mutuo e delle spese condominiali.

# Le prime liti con i vicini

Credits fanpage – Pergolato attico San Babila

A soli pochi mesi dall’acquisto sono però arrivare le prime “discussioni” con i vicini. Il magnate indiano ha fatto costruire al decimo piano un pergolato in legno il cui soffitto è divenuto pavimento per un balcone “improvvisato” del piano superiore. Il condominio, composto da aziende che hanno lì la loro sede e una decina di famiglie appartenenti all’altissima borghesia milanese, sembra però non aver apprezzato molto l’iniziativa.

Gli appartamenti più costosi ancora sul mercato

# Attico in via Sant’Andrea dal valore di 10 milioni di euro

Immobiliare.it – Attico via Sant’Andrea

Se l’appartamento più costoso di Milano ha trovato finalmente un proprietario dopo anni in cui era rimasto invenduto, ce ne sono altri dal valore milionari pronti ad essere acquistati.

Al numero 21 di via Sant’Andrea c’è un attico, al quinto e sesto piano di un signorile palazzo storico dei primi ‘900, in vendita per 10 milioni di euro. Al momento risulta l’appartamento con il valore immobiliare più alto sul mercato. La superficie interna si articola su due livelli collegati da una scala interna per un totale di 558 mq oltre a una terrazza vista Duomo di 225 mq.

# Appartamento in via San Damiano da 8 milioni di euro

Idealista – Appartamento via San Damiano

A qualche centinaio di metri, in via San Damiano, c’è un appartamento sito al terzo piano di con una superficie di 300 mq, 7 locali, 2 bagni e un prezzo di 8 milioni di euro.

#3 Attico in via Beccaria da 7,9 milioni di euro

Idealista – Attico

In via Beccaria c’è un attico con terrazza vista Duomo di oltre 180 mq di superficie, una superficie di 420 mq coperti con doppia entrata indipendente con doppio ascensore, su un unico livello in splendido palazzo d’epoca ristrutturato con servizio di portineria h 24. Il prezzo è di 7,9 milioni di euro.

Continua a leggere: Le LOCALITÀ più CARE dove AFFITTARE casa in Italia: MILANO non è la più FORTE

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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I PENDOLARI del CRIMINE

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Non esistono città immuni alla criminalità. Ogni grande città sta alla criminalità come una buia tana sta alla vipera. Esattamente nello stesso modo infatti, la città offre un riparo ideale in cui nascondersi dagli sguardi dei predatori e in cui agire con assoluto anonimato.
Così succede anche a Milano, città italiana che più di tutte costituisce una rampa di lancio, un nascondiglio per le latitanze e la sede di alcuni dei sodalizi tra le più note associazioni criminali.
Milano dovrebbe prendere più consapevolezza della presenza del fenomeno criminale al Nord, del suo saldo e scaltro radicamento, e soprattutto dovrebbe trovare misure per contrastarne la diffusione. Anche perché tra le molte migliaia di persone che vengono in città per svolgere il loro lavoro ci sono anche quelli che hanno altro per la testa. 

I PENDOLARI del CRIMINE

Clan Papalia

Milano, un porto senza mare

Milano è da sempre un porto senza mare. Punto di arrivo per tante persone e famiglie che lasciano la propria terra per costruire a Milano i propri sogni ed usufruire della vasta rete di persone e informazioni che questa città offre.

Tra i tanti provenienti da tutto il mondo, una grande percentuale è occupata dagli italiani delle regioni del Sud, concittadini che qui a Milano si sono perfettamente integrati e che hanno dato, e danno, un contributo fondamentale a far crescere e prosperare la città con fatica, impegno, creatività e grandi sacrifici. Sacrifici di chi spesso lascia dietro di sé affetti, legami e certezze.
È un fenomeno in voga da diversi decenni e che ha portato alla quasi completa estinzione del milanese autoctono. Ma questo non è il problema. 

L’importazione della criminalità

Credits: unionesarsa.it – Francis Turatello

È evidente però che quando una popolazione si sposta, questa porta con se i propri pregi ed inevitabilmente anche i propri difetti.
Non è un segreto: esiste da tempo immemore un problema a Milano di criminalità originata in alcune aree del nostro mezzogiorno, una criminalità estremamente radicata e violenta della quale si è già scritto, parlato e dibattuto ampiamente.

Mafia, Camorra ed ‘Ndrangheta sono ormai radicate nel territorio, basti gettare uno sguardo ai quartieri della periferia milanese diventati succursali dei peggiori quartieri di Napoli, Palermo e Reggio Calabria.

Taglieggiamenti, spaccio, usura… sono prerogativa di certe famiglie dai cognomi noti, così come la loro provenienza. A questo gravissimo fenomeno, da tempo consolidato, si è affiancato però anche un altro evento malavitoso più recente, quello della criminalità pendolare.

Il nuovo fenomeno: la criminalità pendolare

Se lo spaccio, il riciclaggio, l’estorsione, sono prerogativa delle mafie, soprattutto quella calabra, si annoverano negli ultimi anni diversi episodi di delinquenti napoletani dediti al furto di Rolex e di truffe perpetrate ai danni di anziani, di rapine da parte di bande di foggiani (sono note le “scuole” di San Severo e Cerignola) e di borseggiatori dalla Sicilia. Trasfertisti che raggiungono Milano determinati a compiere atti criminali nella ricca metropoli.

È possibile continuare così? Certo la situazione di sottosviluppo economico di alcune zone del Sud con la sua disoccupazione cronica, in special modo giovanile, non aiuta, ma possibile non ci siano strumenti per fronteggiare questa situazione? Dobbiamo rassegnarci a fungere da ammortizzatore economico e al Sud devono rassegnarsi alla mancanza di prospettive?

La soluzione: ripensare una strategia della sicurezza ad hoc per il nostro territorio

Forse una maggiore autonomia potrebbe agevolare interventi più incisivi nel controllo del territorio o potrebbe magari facilitare la costruzione di nuove carceri. Maggiore autonomia potrebbe aiutare la cooperazione tra Milano e le realtà economiche del Sud, ancora profondamente inespresse. Pensiamo solo alle meraviglie che offre la Sicilia: uno spettacolo della natura e della storia che risulta però molto meno visitata del Sud della Spagna. Pensiamo alle meraviglie della Puglia, che non è solo Salento e Gargano.

Elenchiamo qui sotto alcuni dei tanti episodi riguardanti la criminalità del Sud Italia operante a Milano, sui quali si dovrebbe riflettere.

Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it

ANDREA URBANO

Continua la lettura con: gli altri MILANO NON FA SCHIFO MA…

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10 PSICOPATOLOGIE TIPICHE a Milano

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Una città frenetica e quando il fattore velocità, il lavoro e lo stress diventano ingestibili, molti di noi, se non tutti, sviluppano compulsioni ed ossessioni che possono avere le forme più svariate. Anche se queste 10 sono il marchio di fabbrica del nevrotico made in Milano.

10 PSICOPATOLOGIE TIPICHE a Milano

# Il presenzialismo 

Credits: @paolo_streetshooting IG

Da non confondere con il presidenzialismo. Amici del Sud che vivono qui da tempo mi dicono che all’inizio Milano sembrava una città troppo veloce. Ad esempio, nella vita notturna. Chi viene qui e, per diletto o per lavoro, si trova a voler o dover frequentare un numero imprecisato di locali, eventi, musei e quant’altro. Il primo sintomo è sentirsi agitati a ogni invito ricevuto, anche quelli automatici di Facebook. Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? La classica domanda che quasi ogni milanese si fa per decidere se partecipare o no a un evento: spesso anche l’assenza è una forma di questa patologia. 

# L’orologiofobia

Credits: www.luxemozione.com

Orologi da polso e da muro, timer per cucinare, cronometri per correre. Il controllo del tempo è l’ossessione di molti che vivono a Milano, anche se poi succede sempre il contrario: è il tempo che controlla noi, trasformandoci tutti in bianconigli. E più ci ossessioniamo a voler incanalare a compartimenti stagni le nostre giornate, più saremo stressati e (probabilmente) meno saremo precisi e puntuali. Il tempo a Milano è un dio assoluto, spietato. O si cede al suo volere, o scatta la nevrosi. 

# La sindrome dell’esclusione

Credits: @gabrielepinese
cane abbandonato

Milano è socialità. E’ un continuo ciao come stai, ci vediamo eh?, strette di braccia, abbracci. Ci si sente parte di un corpo unico in cui ognuno si deve sentire come una cellula apprezzata dal resto dell’organismo. Ma una cellula non può sentirsi sola. Almeno, non a Milano. A Milano sentirsi esclusi è terribile. E prima o poi capita a tutti. 

# La connessione compulsiva

Credits lamentemeravigliosa – Ragazzi con cellulare

Un sottoprodotto del punto precedente. Per sfuggire alla paura di sentirsi esclusi, anche solo per due minuti, a Milano si tende a usare il cellulare in modo compulsivo, per riaffermare in ogni istante il proprio protagonismo. In auto, sul tram, perfino in bici ormai quasi nessuno riesce a stare per più di due minuti lontano dal cellulare. 

# Le ossessioni alimentari

Credits: @martinabaiardi.fitnessfood
insalata fit

A Milano è difficile trovare qualcuno che non abbia un rapporto malato con il cibo. La colazione light, la merenda fit, il pranzo con l’insalatona, il sushino. A Milano l’idea del cibo come semplice fonte di energia, tipo pane e salame, non esiste. Anzi. E’ il momento in cui si cerca di compensare ogni squilibrio esistenziale. 

# L’ansia da prestazione 

Credits: @bosellipsicologapsicoterapeuta
ansia

A Milano non basta essere presenti. Una volta che si partecipa bisogna essere i protagonisti assoluti. Quelli che dimostrano di vincere sempre. Alla cena fra amici, alla convention aziendale o quant’altro. E il terrore di non essere alla massima altezza aleggia sempre come uno spettro. Si teme sempre di essere vestiti male, di lasciarsi scappare una battuta a sproposito, di fare cattiva impressione. Con chiunque. 

# Il complesso del provinciale

Credits: @mistermainagioia
inglesismi

Anche se l’Inghilterra ha lasciato l’Europa, l’inglese non ha abbandonato Milano. Anzi. I fan del Dogui ormai hanno una certa età e i film dei Vanzina iniziano a essere un po’ fuori tempo e soprattutto fuori moda. Certo, qualche milanese doc si cimenta ancora in inglesismi improbabili come see you later, prendo la car e passo a prenderti o il famigerato uè Paul (che vale per qualsiasi amico che sia chiami Paolo, come Dave per Davide, Philip per Filippo e così via). Chi vive a Milano non ha ancora vinto il complesso del provinciale che guarda all’estero con terrore per paura del confronto o, all’opposto, come modello di superiorità in ogni ambito. Anche linguistico. 

# L’abuso di ego contro il senso di inferiorità

Credits: angolopsicologia.com
egocentrico

Quello che a livello sociale diventa provincialismo mascherato, a livello individuale si dimostra come uno dei complessi più diffusi al mondo: quello di inferiorità. Per nasconderlo chi vive a Milano ha imparato ogni strategia: l’uso di frasi a effetto, vestiti, auto, biglietti da visita, partner, millantato credito. Punto in comune: un egocentrismo smisurato. Anche in chi cerca di distinguersi con la discrezione e la timidezza. 

# Il controllo del futuro fino all’eternità

L’unico limite per l’agenda di chi è a Milano: l’eternità. Ci si sfida a chi programma più lontano, dal ristorante alla pensione, ci si pone obiettivi da highlander, vivere l’istante come momento per programmare il futuro. L’unico svago è flaggare l’impegno rispettato. 

# Il poco ricco 

Credits: giuntialpunto.it

Complesso diventato celebre grazie alla canzone parodia di Checco Zalone: poco ricco. Ovviamente ispirata a Milano. Cero vivere a Milano costa. Non solo in termini di energia mentale, anche nel vero senso della parola. Affitti e acquisto di immobili, a Milano vivere sembra sempre una lotta per la sopravvivenza dove non esiste ricchezza che possa mettere nessuno al sicuro. E dire che su molte cose non è come sembra. Ci sono le trattorie dove mangi ancora con 5, e dico 5 euro, dove la sciura ovviamente ti insulta in milanese (e non in romano come nelle trattorie della capitale) e dove è tutto molto lento, adorabilmente genuino ed artigianalmente casereccio. Ma la realtà è che ci si sente tutti sempre poco ricchi, sempre sotto il livello di sopravvivenza. Pure se si vive nel Bosco Verticale. 

 

Continua la lettura con: Come riconoscere chi fa parte dell’Upper Class di Milano

CARLO CHIODO

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La TOPOESTESIA: al Museo del ‘900 l’incredibile OPERA che fa PERDERE il CONTROLLO allo spettatore

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Credits erika.abate IG - Topoestesia

Un percorso fatto di luci e colori che fa perdere il controllo e disorienta chiunque lo attraversi. Scopriamo perché provoca questi effetti stranianti.

La TOPOESTESIA: al Museo del ‘900 l’incredibile OPERA che fa PERDERE il CONTROLLO allo spettatore

# Il progetto Miriorama di Gianni Colombo

Credits robilantvoenagallery IG – Topoestesia al Museo del Novecento

Il progetto parte da lontano. Nel 1959 Gianni Colombo fonda con Anceschi, Boriani e De Vecchi il Gruppo T, le cui manifestazioni collettive e personali prenderanno il titolo di Miriorama (mille immagini), numerate progressivamente per sottolineare la continuità di un programma comune che orienterà per diversi anni il lavoro del gruppo. 

“Topoestesia Itinerario Programmato” è un’opera che nasce nel 1970 e che ha bisogno dello spettatore per essere portata a compimento.

# Lo spettatore perde ogni tipo di percezione

 

L’opera è uno spazio allestito all’interno della sezione Nuovi Percorsi nel Museo del Novecento che simula la struttura di un labirinto. Si compone di tre tunnel diversi e percorribili, le cui facce interne hanno trame di vari colori che interagiscono con le luci, a loro volta colorate, provocando un effetto straniante.

# Le pareti diventano fili

Credits benedetta.artefacile IG – Topoestesia

La sensazione è quella di camminare lungo pareti inclinate, è impossibile non cadere. Se infatti non bastassero i suoni e le luci a disorientare, ci pensano le pareti che da appoggio solido diventano qualcosa di instabile a cui aggrapparsi tramite dei fili

L’indagine sulle relazioni spazio-temporali nei diversi aspetti della realtà e l’intervento dello spettatore che permette all’opera di “compiersi” è uno degli aspetti fondamentali dell’arte cinetica. 

Continua la lettura con: Un MUSEO d’ARTE CONTEMPORANEA a Milano. Queste le PROPOSTE di UrbanFile

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: a bordo di un TAXI VOLANTE

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Sembra ufficiale: Milano avrà i taxi volanti. Il servizio dovrebbe essere attivo entro il 2026: i primi voli dovrebbero avere luogo durante le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. I taxi volanti sono in grado di superare i 100 chilometri orari e di coprire 40-60 chilometri. I vertiporti dovrebbero essere realizzati a Bresso, Linate, Malpensa e probabilmente a che in un’area vicina al nuovo distretto di MIND. Il costo? Al momento le simulazioni tariffarie stimano una cifra iniziale di 100-120 euro a persona, per un tragitto da Linate a Human Technopole. Ma cosa significa volare su un taxi volante? Lo si può capire da questi due video di RSINews e di Jetson.

Leggi anche: I Taxi volanti in arrivo a Milano: le tratte ipotizzate

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MILANO CITTA’ STATO

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Credits: https://www.ilcittadino.it/

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UN ROMANTICO A MILANO

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🔴 Il NUOVO DIRETTISSIMO Milano-Roma: il TEMPO RECORD

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Credits frecciarossaofficial- #RAILWAYHeART IG - Frecciarossa

23 gennaio 2023: Milano e Roma sono più vicine. Si accorciano i tempi per raggiungere la capitale partendo dal capoluogo lombardo e viceversa. Ecco quanto dura il viaggio e qual è il sogno più grande. 

Il NUOVO DIRETTISSIMO Milano-Roma: il TEMPO RECORD

# Inizia il servizio diretto tra Milano Rogoredo e Roma Tiburtina

Credits laeriiika IG – Stazione di Rogoredo

Dal 23 gennaio 2023 parte il nuovo servizio di Trenitalia per collegare Milano e Roma con l’alta velocità. Il Frecciarossa collega in modo diretto Milano Rogoredo e Roma Tiburtina, senza le fermate a Milano Centrale e Roma Termini e senza altre fermate lungo il tragitto, riducendo il tempo di percorrenza e stabilendo un nuovo record.  

Al momento ci sono due viaggi giornalieri, uno con partenza da Milano Rogoredo alle 20.44 con arrivo a Roma Tiburtina alle 23.29, l’altro con partenza da Roma Tiburtina 5.30 con arrivo a Milano Rogoredo alle 8.15.

Leggi anche: Un BIGLIETTO UNICO per VIAGGI ILLIMITATI sui TRENI REGIONALI: la nuova offerta di Trenitalia

# Il capoluogo lombardo e la capitale collegate in 2 ore e 45 minuti

Credits ladra_di_biciclette IG – Frrecciarossa alla Stazione Tiburtina

Ma quanto ci si impiega con il nuovo collegamento per arrivare a destinazione? Da 2 ore e 59 minuti, il tempo necessario per viaggiare a bordo del treno no-stop tra Milano Centrale-Roma Termini, si scende a 2 ore 45 minuti. In questo modo le stazioni di testa del capoluogo lombardo e della capitale saranno meno congestionate, così come il traffico verso le stesse, e il servizio dovrebbe essere più regolare.

In totale diventano 47 i collegamenti con il Frecciarossa con fermata nella stazione di Rogoredo portando a 90 i collegamenti tra le due città.

Leggi anche: Da MILANO a PARIGI in FRECCIAROSSA: colazione in Centrale, pranzo sotto la Torre Eiffel

# Il grande sogno: il treno più veloce del mondo. Farebbe Milano-Roma in 1 ora

In Giappone l’ultima frontiera dei treni ad alta velocità. Il progetto è stato finanziato per 9 mila miliardi di yen, circa 65,7 miliardi di euro. I primi convogli sono in costruzione e entreranno in funzione nel 2027, impiegando 40 minuti per percorrere circa 300 km.

Si tratat del Maglev (Magnetic Levitation): si basa sulla tecnologia contactless che permette al treno di levitare per circa 10 centimetri sopra ai binari, generando un campo magnetico tra i magneti superconduttori a bordo e le spirali a terra. Siccome il sistema non causa attrito tra ruote e binari, la velocità del treno può raggiungere e facilmente superare i 500 chilometri orari. La differenza di polarità nel campo magnetico genera una forza che allo stesso tempo spinge e tira il treno.

Il sistema al momento è in uso in Giappone solo in una tratta urbana circoscritta nella regione di Aichi, a livello metropolitano, costruita in occasione dell’Expo 2005, su una lunghezza di soli 9 km. 

Per la prima volta un’intera linea ferroviaria utilizzerà il treno veloce Maglev, tra Tokyo e Nagoya. La Chūō Shinkansen, questo il nome definitivo della ferrovia a conclusione dei lavori, verrà costruita per permettere al treno di raggiungere queste incredibili velocità attraversando le prefetture di Kanagawa, Yamanashi, Nagano e Gifu e sarà lunga 286 chilometri. I lavori sono in corso d’opera e dovrebbero rispettare i tempi di consegna: 2027. 

Correndo a una velocità media di circa 430 km/h, con punte di 505 km/h, ci impiegherà 40 minuti per percorrere la tratta. Se fosse esercitato sulla tratta Milano-Roma, lunga 477 km, il viaggio durerebbe poco più di un’ora. Mentre se fosse utilizzata per collegare Milano a Genova potremmo arrivare al mare in circa un quarto d’ora.

Leggi anche: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

Continua la lettura con: PROBLEMI e NOVITÀ in arrivo per il MALPENSA (mica tanto) EXPRESS

FABIO MARCOMIN

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L’ULTIMA di GENNAIO: gli eventi da non perdere dal 23 al 27 gennaio (#ToDoMilano)

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Pietre d'inciampo - Credits: Malpensa24

È l’ultima settimana di gennaio, quella che dovrebbe essere la più fredda dell’anno e che si conclude nel Giorno della Memoria. Milano ci arriva con una proposta di eventi unici

L’ULTIMA di GENNAIO: gli eventi da non perdere dal 23 al 27 gennaio (#ToDoMilano)

#Indice:

#Lunedì 23/1: Inaugura la settimana della Memoria, la Filarmonica con guest stars alla Scala, Venditti & De Gregori all’Arcimboldi

Venditti De Gregori – Credits: teatro.it
  • Presentazione palinsesto della Giornata della Memoria: alle 14.30 dalla Sala dell’Orologio di Palazzo Marino, Beppe Sala illustra il palinsesto della settimana che porta a venerdì 27 gennaio. Il palinsesto è disponibile QUI.
  • Perché Sanremo è Sanremo?: approfondimento seminariale che scruta nel fenomeno di tre grandi successi pop che hanno trionfato al festival della canzone. Prima serata con Elisa e Luce, tramonti a Nord-Est. A cura di Studium, dipartimento dell’università Cattolica che si tiene dalle ore 17.00 in largo Agostino Gemelli 1, Aula G.142.
  • Canzoni per non dimenticare: MuMeMi Live (Music and Memories of Milan) del duo Duperdu, presenta l’inizio della settimana della momoria con uno spettaccolo teatral-musicale è alle 19.00 presso l’Associazione Ibva di via Santa Croce 15.
  • Filarmonica della Scala in concerto: prosegue la stagione sinfonica, con la pianista Beatrice Rana, diretta da Lahav Shani. Spettacolo alle ore 20.00.
  • 50 anni, pochi e tanti: serata in ricordo di Roberto Franceschi a 50 anni dalla sua uccisione, con l’intitolazione a suo nome dell’aula Maggiore dell’università Bocconi. Il talk, che inizia alle 20.00, si svolge nell’Aula Magna di via Gobbi 5.
  • Scomedy Four: poker con 4 comici e 4 stili diversi di stand-up comedy, al Garage Moulinski di via Pacinotti 4 a partire dalle 20.30.
  • Inter – Empoli: i vincitori della Supercoppa d’Italia rientrano a San Siro dove ospitano l’Empoli per riprendere la rincorsa al Napoli.
  • Venditti & De Gregori: una grande amicizia tra due cantautori iconici, che sul palcoscenico si mischia tra le note dei loro grandi successi. I due cantautori tornano per la 5^ volta al Teatro degli Arcimboldi, con inizio spettacolo alle ore 21.00.
  •  

#Martedì 24/1: Santi Francesi, Achille Lauro o le musiche di Harry Potter?

Achille Lauro – Credits: Esquire
  • Concerto per il Giardino dei Giusti: compie 20 anni il Giardino dei Giusti del Monte Stella e Milano lo festeggia con un concerto. Alle 17.00 a Palazzo Marino, con esibizioni di Gaetano Liguori, Ani Martirosyan, Gianpietro Marazza e Luca Garlaschelli della Klezband.
  • Hybrid Cloud Day: conferenza che raduna tutte le aziende e gli attori coinvolti nell’uso o fornitura di servizi in cloud. Dalle 9.00 alle 18.00 alla Microsoft House di viale Pasubio 21.
  • YoungChef: laboratorio di cucina per ragazzi dalla seconda media in poi, che inizia alle 16.30 allo Young Do It di viale Resegone 69, ad Arese.
  • Corso introduttivo all’apicoltura urbana: inizia un ciclo di 5 lezioni da Alveari Urbani, Fondazione Caritas Ambrosiana e Municipio 2. Prima lezione dalle 18.00 alle 20.00, per proseguire con 2 lezioni a febbraio e le ultime 2 a marzo. Presso Centro Diurno Caritas in via Sammartini 116.
  • Di Milano, di poesia e di libri: conosciamo i libri di Mario Santagostini e Michelangelo Coviello che raccontano Milano, il tempo che passa, il nonsenso e la poesia. Dalle 18.30 alla Sala Blu del Mosso, in via Mosso 3.
  • A Beautiful Mind: personale dell’artista Cheone con formula Mostra+Aperitivo dalle 18.30 presso Nhow di via Tortona 35.
  • Snowflake: debutto all’Elfo – Puccini per la prosa di Mike Bartlett, che va in scena fino al 29 gennaio con la regia di Stefano Patti. Sipario alle 19.30.
  • Evento di pittura social: serata di Pennellino per dar sfogo alla creatività, partendo dai 4 elementi della natura. Inizio puntuale alle 19.30 presso Ostello Bello Grande di via Lepetit 33.
  • Wine talk: storie di vino e del loro abbinamento al cibo, partendo dalle peculiarità di 4 vini particolari. A due passi dal Duomo, presso Desco Milano di via Porrone 8. Inizio alle 19.30.
  • The Magical Music of Harry Potter: le Sinfonica e Filarmonica di Londra in scena al Teatro Lirico – Giorgio Gaber per un evento unico. Oltre alle musiche della saga, è annunciata anche la presenza di un protagonista del cast cinematografico. Inizio spettacolo alle 20.45.
  • Santi Francesi: la Santeria di viale Toscana 31 ospita i vincitori di X Factor, che si faranno trovare live alle ore 21.00.
  • Faccia un’altra faccia: le situazioni di vita quotidiana degne di essere raccontate, messe in parodia e selezionate da Tiziana Foschi e Antonio Pisu, autrice, regista e protagonisti dello spettacolo al Teatro Martinitt fino a domenica 29 gennaio. Debutto alle ore 21.00.
  • Achille Lauro: serata unplugged per il rapper romano, che vuole presentarsi in una veste nuova e più intima. Sul palco dell’Arcimboldi Lauro inizia alle ore 21.00 ed è in replica anche il mercoledì 25.
  • Cachemire Podcast: è di nuovo l’ora di e Luca Ravenna e Edoardo Ferrario, che conducono in diretta uno dei podcast più ascoltati su Spotify. Si può partecipare in diretta live al Teatro Franco Parenti, alle ore 22.00.

#Mercoledì 25/1: il futuro di 2 quartieri di Milano, il viaggio della vita, le colonne sonore del Signore degli Anelli

Concerto Il Signore degli Anelli
  • Mixed Urban Reality: visita in realtà aumentata e realtà virtuale al MEET Digital Culture Center. In programma la visione di due scuole di Porta Venezia e Corvetto che immaginano i loro quartieri del futuro. Alle 18.30 in viale Vittorio Veneto 2.
  • Raccontare e promuovere la moda: Accademia Costume & Moda di via Fogazzaro 23, racconta l’editoria di moda tra carta stampata, pubblicazioni digitali e progetti speciali. Alle ore 18.30 con Silvia Schirinzi, Paolo Ferrarini e Walter d’Aprile.
  • Cybersecurity, se non ora quando?: aperitech al 21 House of Stories Città Studi di via Nöe 24, che rileva gli aspetti centrali della difesa digitale. Alle 19.30 iniziano i 90 minuti di aperitivo e speach.
  • Il viaggio della vita: il racconto del viaggio di Roberto Peia, 5677 km in bicicletta da Milano alla Sierra Leone. 104 giorni in sella, nel racconto che inizia alle 19.30 all’Upcicle Bike Cafè di via Ampere 59.
  • Zorro: la complessità della vita in una rappresentazione tragicomica, che Sergio Castellitto propone al Teatro Franco Parenti fino al 29/1. Sipario alle ore 19.45.
  • Banff Film Festival: tappa milanese della rassegna dedicata al cinema di avventura e alla montagna. Si tiene presso lo Spazio Cinema Odeon di Santa Radegonda, inizio proiezioni alle 20.00.
  • Pigiama per sei: cliché dei triangoli amorosi, che finisce per regalare al pubblico un’escalation di equivoci e divertimento. In scena alle 21.00 al Cinema Teatro in piazza Dalla Chiesa 4 ad Arese.
  • Il delitto di via dell’Orsina: diversi come i loro personaggi, Antonello Fassari e Massimo Dapporto interpretano i due protagonisti disegnati da Labiche, diretti da Andrée Ruth Shammah, che porta le sue produzioni in trasferta al Teatro Lirico di Magenta, in via Cavallari 4. Sipario alle 21.00.
  • The Lord of the Rings & The Hobbit: per tutti gli amanti degli Hobbit e del Signore degli Anelli, arriva al Teatro Lirico un concerto irrinunciabile. L’inizio dello spettacolo è fissato alle ore 20.45.

#Giovedì 26/1: serata di grande musica, dalla Scala al K-pop coreano, da Bell e Sebastian al ragtime dell’orchestra di Duke Ellinghton

Duke Ellington Orchestra – Credtis: Detroit Simphony
  • Open Day al Memoriale della Shoah: dopo le chiusure dovute al Covid, riapre il Memoriale di piazza Safra 1, che propone due giorni di visite. Giovedì dalle 10.00 alle 18, con prenotazione obbligatoria.
  • Dentro: una storia vera, se volete: la rappresentazione della peggiore delle scoperte al Teatro Carcano di Porta Romana. Alle 19.30 il sipario si apre svelando l’occultamento della violenza, tratto da una storia vera che viene raccontata da Giuliana Musso.
  • Renée Fleming: recital di canto della soprano, che resta al Teatro alla Scala fino a domenica 29. Accompagnata al pianoforte da Evgeny Kissin e le musiche di Rachmaninov, debutta alle 20.00.
  • I Pomeriggi Musicali: consueto appuntamento con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali al Teatro Dal Verme, in scena alle 20.00 in via S. Giovanni sul Muro, preceduto dalle prove aperte nella matinée delle 10.00.
  • Il venditore di sigari: il racconto di Amos Kamil è in scena al Teatro Litta di Corso Magenta, dove Alberto Oliva dirige l’incontro post guerra del professore ebreo a il tabaccaio tedesco. Sipario alle ore 20.30, in scena fino a domenica 5 febbraio.
  • Requiem di Mozart: la Sinfonica di Milano, diretta da Claus Peter Flor, interpreta la messa da requiem di Mozart all’Auditorium dilargo Mahler, da giovedì (ore 20.30) a domenica 29.
  • Carmen Souza: l’interprete di Lisbona, ma di origine capoverdiana, porta la sua world music sul palco del Blue Note di via Borsieri. Inizio spettacolo alle 20.30.
  • The Duke Ellington Orchestra: il ruggito ragtime di cento anni fa, rivive tra gli strumenti di un’intramontabile orchestra. Al Teatro Lirico si possono ascoltare i più grandi successi di Ellington, che iniziano alle 21.00.
  • Van Gogh Cafè: tra i tavolini di un caffè parigino, va in scena la vita del pittore olandese raccontata attraverso la corrispondenza con il fratello. Alle 21.00 al Teatro degli Arcimboldi, incorniciato dalle musiche di un’orchestra dal vivo.
  • The Rose: il K-Pop coreano approda all’Alcatraz, con la band che propone il suo Heal Together Tour. I fan sono invitati, dalle 21.00 in poi.
  • Belle e Sebastian: anche il pop della band di Glasgow tra le atmosfere di questo giovedì sera. Alle ore 21.00 al Fabrique di via Fantoli, si recupera la data annullata in precedenza.

#Venerdì 27/1 (orario diurno e pre serale): Giornata della memoria e – prima del weekend – apre la Art Book Fair e si immagina un altro Sud

Pietre d’inciampo – Credits: Malpensa24
  • Giornata della Memoria al Memoriale della Shoah: secondo giorno consecutivo delle visite guidate al Memoriale di piazza Safra 1, che il 27/1 è aperto dalle 10.00 alle 15.00. Prenotazione obbligatoria.
  • The Art Chapter 2023: fino al 29 gennaio la quinta edizione edizione della Milano Art Book Fair e la mostra Homeland, presso BASE Milano di via Bergognone alle ore 18.00.
  • Quale idea di Sud?: NOI spazio libreria pone la domanda su come ripensare l’idea di sud senza cadere nella tentazione di restaurare un passato idealizzato. Dalle 19.00 in via delle Leghe 18.

Continua la lettura con Le località del giorno

Arrivederci a giovedì 26 per l’ultimo weekend di gennaio

LAURA LIONTI

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Il “BUCO NERO” di Pagano: verrà mai RIQUALIFICATO?

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Credits pilar.manalo.5494 IG - Mercato Pagano dall'alto

Una colata di asfalto adibita a parcheggio all’aperto che stona all’interno di un quartiere signorile, con vie commerciali e giardini. A quasi 60 anni dal prolungamento della M1 oltre l’omonima stazione nessuna amministrazione ha mai provato a ripensare questo spazio per donargli la dignità che si merita.

Il “BUCO NERO” di Pagano: verrà mai RIQUALIFICATO?

# Un parcheggio orrendo in una delle zone più signorili della città

Pagano

Dal 1964, anno di inaugurazione della M1, l’area compresa tra via Giotto, via Pagano e via del Burchiello è adibita a parcheggio, un’orrenda colata di asfalto a cielo aperto per auto e per bus turistici poco distante dal centro di Milano. A peggiorare il quadro c’è la presenza di numerosi venditori e parcheggiatori abusivi.

Credits pilar.manalo.5494 IG – Mercato Pagano dall’alto

Un giorno alla settimana ospita il mercato del quartiere, mentre a Natale il tendone del Banco di Garabombo oltre ad altre sporadiche iniziative durante l’anno. Nel complesso è un piccolo pezzo di città dimenticata, un po’ terra di nessuno, che contrasta con la signorilità della zona, con vie commerciali e giardini e non lontano da due delle vie più belle di Milano, corso Vercelli e corso Magenta.

# Il parcheggio interrato e la fermata della linea M1

Credits sergiovigan IG – Stazione Pagano

Il paradosso di questa colata di asfalto a servizio delle auto è che si trova sopra la linea metropolitana M1,con le uscite delle fermata Pagano a pochi metri, e a un parcheggio interrato. Quindi non sta neppure in piedi il discorso della salvaguardia di uno dei pochi parcheggi milanesi.

parcheggio pagano

Pensato per gli automobilisti che arrivavano in città, quando questa stazione della linea M1 era il capolinea a ovest, nessuna amministrazione ha mai pensato di sistemarlo o riconvertirlo in un luogo più gradevole nemmeno quando la linea è arrivata fino a Bisceglie e fino a Rho. 

# Il “buco nero” lasciato dopo lo smantellamento dello scalo ferroviario Sempione.

parcheggio pagano

Bisogna però fare qualche in passo indietro per capire meglio la situazione attuale. Nella zona in cui sono presenti il parcheggio di Pagano e i limitrofi giardini di Vargani e Bompiani si estendeva un tempo lo scalo ferroviario Sempione, uno dei più importanti snodi per le merci in entrata e in uscita da Milano, che era collegato verso sud alla stazione di porta Genova e alla cintura Sud mediante la scomparsa cintura Ovest, e alla vecchia Stazione Centrale. Inaugurata la nuova Stazione Centrale nel 1931, lo scalo e i binari di collegamento vennero dimesso negli anni successivi così come i ponti e i rilevati ferroviari.

parcheggio pagano

Nel Piano Regolatore del 1954 era stato previsto di destinare tutta l’area a edificazione residenziale, anche se poi gran parte fu in realtà riservata a verde pubblico, eccetto la porzione oggi adibita parcheggio che rimase fuori da ogni tipo di progetto in quanto avrebbe ospitato il cantiere della linea M1 e della fermata di Pagano. 

parcheggio pagano

Terminati i lavori durati quasi un decennio, compreso quelli per la biforcazione della linea che avrebbe portato i treni fino a Gambara appena due anni dopo l’inaugurazione, lo spazio fu subito asfaltato e adibito a “parcheggio per la metropolitana”.

# Come potrebbe essere riqualificato

Credits Pexels-pixabay – Parcheggio con verde

A distanza di quasi 60 anni nessuna amministrazione ha avuto ancora il coraggio di ripensare questo spazio per donargli una dignità, magari la medesima che ebbe e tutt’oggi ha il restante spazio un tempo occupato dallo scalo Sempione. 

La soluzione più semplice sarebbe quella di inserire aiuole, alberi o arbusti per abbellire il parcheggio e assorbire lo smog. In alternativa si potrebbero installare delle pensiline di design ricoperte da pannelli solari per produrre energia. La migliore soluzione a livello estetico sarebbe quella di realizzare un parco verde unito ai giardini accanto, eliminando tutti i posti auto e spostando il mercato, oppure un parco sopraelevato collegato ai giardini con due rampe, garantendo contestualmente ombra alle auto parcheggiate a livello strada e un’area verde e di relax per i residenti.

 

Continua la lettura con: PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

FABIO MARCOMIN

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La STRADA del PROSECCO: in viaggio sulla più antica via del vino d’Italia

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Nel 1966 veniva inaugurata la strada del vino più antica d’Italia. Un percorso ad anello che unisce le due capitali di uno dei più famosi vini italiani, e forse del mondo: il Prosecco Superiore DOCG.

La STRADA del PROSECCO: in viaggio sulla più antica via del vino d’Italia

# Il Prosecco Superiore DOCG

E’ assai difficile immaginare che un italiano non conosca e non abbia mai assaggiato del vino Prosecco, almeno una volta in vita. Oltre i confini del Bel Paese, si parla del vino più esportato nel mondo.

Senza entrare troppo nello specifico, ci serve solo qualche dato relativo al Prosecco. Questo vino D.O.C. viene prodotto in un’area geografica specifica, condivisa tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il Prosecco proviene dai vitigni di glera e si presenta bianco o rosato, a vari livelli di frizzantezza (tranquillo, frizzante, spumante).

Credits: @valdobbiadeneDOCG(IG)

Una tra le denominazioni storiche di questo vino si è potuta avvalere, dal 2009, della D.O.C.G. (Denominazione di origine controllata e garantita): il Prosecco Superiore di Conegliano-Valdobbiadene.

# La Strada del Prosecco

E proprio a congiungere queste due località dell’alta Marca Trevigiana, si trova un fantastico itinerario eno-gastronomico: la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene. Si tratta di uno dei percorsi enologici più apprezzati d’Italia. Gli obiettivi delle diverse realtà che operano sul territorio, nei confronti del percorso, sono quelli di valorizzare e promuovere i valori enogastronomici, storici, culturali e paesaggistici del comprensorio in cui si snoda.

Credits: @valdobbiadeneDOCG(IG)

# Il percorso della Strada del Prosecco: da Conegliano a Valdobbiadene

Nel mese di settembre del 1966 veniva inaugurata la più antica strada italiana dedicata al vino bianco. A distanza di mezzo secolo, il nome del percorso è cambiato, ma la tradizione e lo spettacolo naturale che offre rimane lo stesso: viste mozzafiato su paesaggi collinari ricoperti di vigneti, country-house, relais, vecchie osterie e ristoranti gourmet.

Questi gli ingredienti di questo itinerario, che tocca ben 15 comuni del trevigiano. Si parte idealmente da Conegliano, capitale della cultura enologica. Si raggiungono in seguito molte località e borghi (tra i più belli d’Italia) tra cui: Susegana, Soligo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo, Cison di Valmarino, Follina. Ognuno di essi presenta delle caratteristiche singolari sia per quanto riguarda le attrattive, che per le peculiarità del terreno, dei vigneti che vi si coltivano. Come diretta conseguenza, l’itinerario permette di poter conoscere direttamente le varie tipologie di vino Prosecco che da qui provengono. Il percorso di andata, termina a Valdobbiadene, una delle patrie indiscusse del Prosecco.

Credits: @valdobbiadeneDOCG(IG)

# Cartizze: il gran cru del Prosecco

E proprio nel comune di Valdobbiadene troviamo la zona di Cartizze, nello specifico tra le frazioni di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. Questa micro-area interamente coperta di vigneti si estende per soli 108 ettari (1km quadrato circa). Questa sottozona è riconosciuta come apice qualitativo della denominazione Prosecco. Qui, infatti, microclima e terreno generano un’oasi naturale per la coltivazione, regalando al vino Cartizze delle caratteristiche uniche e di particolare pregio. Per questa sua esclusività, Cartizze è riconosciuto come CRU, cioè una precisa selezione di elevata qualità all’interno di una più vasta area di produzione viticola come quella del Prosecco.
Una microzona dalle proprietà così preziose da conferirgli il titolo di Pentagono d’Oro.

# Le colline del Prosecco, Patrimonio dell’Unesco

Dal 2019 le colline del Prosecco sono Patrimonio dell’​Umanità UNESCO: in nessun paese al mondo è concentrata, in così pochi chilometri quadrati, una tale bellezza di paesaggio e varietà di offerta eno-gastronomica.

Credits: coneglianovaldobbiadene.it, visitproseccohills.it, cartizzepdc.com

Continua la lettura con Il NUOVO SENTIERO tra i VIGNETI a due ore da Milano: l’alternativa “alcolica” al cammino di Santiago

LUCIO BARDELLE

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei Tasso, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinqucento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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PROBLEMI e NOVITÀ in arrivo per il MALPENSA (mica tanto) EXPRESS

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Credits goro_hashi IG - Malpensa Express in partenza dalla Stazione Centrale

Il Malpensa Express è il servizio ferroviario di Trenord che collega le stazioni milanesi all’aeroporto intercontinentale a nord ovest di Milano. Vediamo cosa non funziona e le novità per il futuro.

PROBLEMI e NOVITÀ in arrivo per il MALPENSA (mica tanto) EXPRESS

COSA NON FUNZIONA

# Troppe fermate per essere un servizio “express”

Credits: milanomalpensa-airport.com

Uno dei problemi principali del servizio effettuato dal Malpensa Express è l’eccessivo numero di fermate per potersi fregiare di un servizio “express” e quindi diretto. Partendo da Cadorna sono 3 quelle intermedie, dalla Stazione Centrale si alternano tragitti da 4 e 7 fermate, compresa quella alla stazione di Porta Garibaldi.

# Trascorre poco tempo dall’annuncio del binario alla partenza del treno

Credits: @volamalpensa
Malpensa

Come segnalato da una nostra lettrice Patrizia Mattiello l’annuncio del binario del Malpensa Express viene dato appena prima della partenza e il treno rimane fermo soli pochi minuti: “Rimango allibita nel vedere che la situazione non è ancora cambiata!!. L’ultima volta che ho perso il treno, perché annunciato come al solito un minuto prima che sarebbe arrivato al binario 14, era il 2019 e la situazione è ancora la stessa. Il treno dovrebbe fermarsi almeno 5 minuti per permettere ai viaggiatori di scendere nel sottopassaggio e risalire le scale. Invece no! Apre le porte e poi riparte velocemente. Domanda: la società TRENORD non ha un servizio qualità che controlla?

Leggi anche: MILANO-MALPENSA: una linea Express mica tanto express

# I convogli non sono all’altezza di un servizio in prima classe

Credits la_gio_83 IG – Interno treno Malpensa Express

Un altro problema riguarda i convogli. La maggior parte non hanno un tavolino dove lavorare, delle prese elettriche funzionanti per ricaricare lo smartphone e il pc, dei display che indichino in tempo reale il percorso con le fermate del viaggio e, su tutti, una rete wifi per navigare in internet. Tutti allestimenti presenti nei treni che collegano gli aeroporti in giro per l’Europa e che non dovrebbero mancare per un servizio esclusivamente di prima classe.

I PROGETTI PER IL FUTURO

# Un tracciato ferroviario di 5,7 km per collegare il Terminal 2 di Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione

Tracciato T2-Gallarate

Hanno preso il via ufficialmente il primo dicembre i lavori per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione, per complessivi 5,7 km di tracciato. Sarà realizzato in parte in sotterraneo, galleria artificiale e naturale, in parte a cielo aperto in trincea. L’obiettivo è renderlo operativo entro il 2024.

Leggi anche: Via ai LAVORI per il nuovo collegamento con MALPENSA

# Servizio sdoppiato da Cadorna e Stazione Centrale

Credits goro_hashi IG – Malpensa Express in partenza dalla Stazione Centrale

Una volta concluso il progetto del nuovo collegamento con il Terminal 2, dovrebbe venire attuata la scomposizione del servizio Malpensa Express su due direttrici, dalla Stazione Centrale e da Cadorna. Per entrambi la frequenza dovrebbe rimanere di un treno ogni 30 minuti, nel primo caso passerebbe da Gallarate e nel secondo continuerebbe a transitare da Saronno con una corsa fino a Gallarate.

Continua la lettura con: Quando da Rogoredo ogni settimana partiva un TRENO diretto a MOSCA

FABIO MARCOMIN

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10 IDEE per valorizzare il CENTRO di Milano

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Ph. Ufficio stampa Comune di Milano

L’Area C rappresenta senza dubbio la parte di Milano più conosciuta e apprezzata dai turisti di tutto il mondo, grazie ai suoi luoghi storici e i suoi monumenti, con i suoi musei e i suoi locali notturni. Vediamo dieci cose che si potrebbero fare per valorizzarla ancora di più.

10 IDEE per valorizzare il CENTRO di Milano

#1 Metropolitana 24h/24

Quali BIGLIETTI si possono prendere per la METROPOLITANA di Milano?
Credits romag73 IG – Missori M3

Il 26 novembre ha inaugurato la prima tratta della quinta linea metropolitana milanese, la M4 da Linate a Dateo. Se la rete continua a crescere gli orari di esercizio non seguono le esigenze dei milanesi. Avere una metropolitana in funzione 24h/24, soprattutto nelle aree più centrali, non solo sarebbe un motivo in più per non prendere la macchina e un’occasione per vivere la città fino a tardi, ma risparmierebbe anche inutili ansie e corse nel tornare a casa la sera.  

#2 Combattere il degrado

 
Degrado Vetra 11 UrbanFile

Come denunciato anche dal sito UrbanFile, degrado e sciatteria si stanno espandendo anche nel cuore di Milano. Una priorità assoluta dovrebbe essere quella di intervenire per tenere in ordine e pulita la parte più prestigiosa della città. Certo, non solo questa. 

#3 Nuove aree pedonali 

Credits Comune di Milano – Piazza San Babila

Il centro di Milano, servito in modo capillare da metropolitane, tram e bus, si presta alla realizzazione di area pedonali che possano migliorare l’estetica della zona circostante e il benessere dei cittadini. Tra le aree in attesa di una trasformazione c’è Piazza Cordusio, manca il progetto definitivo, largo Beltrami in fase avanzata con i lavori concentrati verso il Castello Sforzesco e soprattutto piazza San Babila che contribuirà a creare una maxi-area pedonale dopo l’apertura della stazione di M4.

Leggi anche: Il centro di Milano diventerà una MAXI AREA PEDONALE: le 5 grandi TRASFORMAZIONI previste

#4 Un circuito di piste ciclabili

Credit: @pisteciclabilimilano

Milano ha visto crescere negli ultimi anni la rete di piste ciclabili, alcune poco amate dagli automobilisti come quella di Porta Venezia e altre che si interrompono e scompaiano nel nulla, magari proprio dove ce ne sarebbe più bisogno. Si dovrebbe quindi progettare un circuito senza interruzioni che colleghi alcuni punti strategici del centro di Milano.

#5 Allargare i marciapiedi

Area C

In molte vie del centro storico i marciapiedi sono talmente stretti da obbligare le persone a camminare in fila indiana e a volte a scendere in strada. Tra queste c’è ad esempio via Ponte Vetero dove in entrambi i sensi di marcia i marciapiedi sono larghi poco più di 40 centimetri. La soluzione sarebbe quelle di allargarli dove la strada lo consente e metterli in protezione con paletti e ringhiere.

#6 I parchi aperti 24h/24

Area C

I parchi principali di Milano nel centro storico, Parco Sempione, i Giardini pubblici Indro Montanelli e i Giardini della Guastalla chiudono troppo presto per essere una metropoli internazionale. La proposta è di estendere l’apertura 24h/24 per renderlo una vera e propria via di comunicazione tra i vari quartieri del centro come succede già per il nuovo parco della Biblioteca degli Alberi.

#7 Dissuasori sui marciapiedi

Area C

Non solo le macchine ad essere un pericolo per i pedoni. Sui marciapiedi si vedono sfrecciare biciclette, monopattini e anche motorini, incuranti dei passanti e facendo il filo ai portoni delle abitazioni. Una sanzione più efficace delle sanzioni previste dal Codice della Strada potrebbe essere quella di installare dei dissuasori che obblighino a rallentare la marcia.

#8 Realizzare impianti sportivi sulle aree abbandonate 

Rendering piscina Fatebenesorelle

Anche nel Municipio 1 non mancano le aree abbandonate o gli edifici dismessi. Al posto di nuovi complessi residenziali o direzionali si potrebbe prevedere di destinare alcune rigenerazioni per la costruzione di impianti sportivi, come piscine, campi da calcetto, campi da basket a servizio dei quartieri. Una delle poche opere in costruzione, grazie agli oneri di urbanizzazione per la riqualificazione del Garage Traversi, è una piscina in via Fatebenesorelle che avrà vasca principale, una vasca per bambini, un’area ristoro e una palestra separata. 

#9 Valorizzazione del parco delle Basiliche

Credits ilprima – Vetra Building

La riqualificazione del Vetra Building, l’edificio di circa 25.000 mq in Piazza Vetra alle spalle della chiesa di San Lorenzo, ha dato nuova vita a uno dei luoghi più degradati del centro. L’abbattimento della parte dell’edificio dell’Esattoria che fungeva da reception e la contestuale realizzazione di una piazza ha permesso di creare una connessione tra via Wittgens e piazza della Vetra. Il passo successivo è quello di valorizzare il parco delle Basiliche, che affaccia in parte su piazza della Vetra, magari contestualmente all’apertura della stazione della M4. 

#10 Preservare meglio le Colonne di San Lorenzo

Credits Lgraniczny-pixabay – Colonne di San Lorenzo

Le Colonne di San Lorenzo, uno dei patrimoni artistici più belli che la città ha da offrire e uno dei rari reperti della Milano Imperiale, sono lasciate allo sbando. Tag, graffiti, bottiglie di alcolici lasciati alla base delle colonne e i bivacchi notturni sono le cose principali che contribuiscono al degrado. Qualche anno fa la curia avrebbe voluto recintare il sagrato e le colonne con un’inferriata, senza successo, ma basterebbero maggiore controlli e maggiore pulizia per mantenerne il decoro.

Continua la lettura con: La RIQUALIFICAZIONE del PALASHARP si è INCAGLIATA: pure le SUORE ci hanno messo lo zampino

FABIO MARCOMIN

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Le 10 cose più belle da fare a ROMA secondo i MILANESI

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Credits Dmitry Zvolskiy-pexels - Guardare Roma

Con i treni dell’Alta Velocità bastano appena tre ore per raggiungere la capitale partendo dal capoluogo lombardo. Usciti dalla Stazione Termini sono tante le cose da fare e vedere nella Città Eterna. Ecco le 10 cose da fare a Roma preferite dai milanesi (sondaggio).

Milano-Roma

Le 10 cose più belle da fare a ROMA secondo i MILANESI

#1 Godersi la città dal Gianicolo

Credits: annascrigni.com colle gianicolo

La terrazza del Gianicolo è probabilmente il punto migliore da cui ammirare le bellezze della capitale: la cupola del Pantheon, Palazzo Farnese, la Sinagoga, Villa Borghese e l’imponente Altare della Patria sullo sfondo. Da non perdere poi la “cerimonia” dello sparo del cannone che si tiene ogni giorno alle 12. E da qui, quanto sei bella Roma quand’è sera.

Leggi anche: Lo sapevate che… a Roma c’è un CANNONE che SPARA tutti i giorni?

#2 Visitare la Città del Vaticano

Credits Maximilian K-pexels – San Pietro

L’unica città al mondo a contenere un intero Stato. In una superficie di poco meno di mezzo chilometro quadrato si trovano alcune delle gemme più splendenti da vedere quando si è gita nella capitale: piazza San Pietro con la Basilica, la Cappella Sistina con la volta e il Giudizio Universale dipinti da Michelangelo, i Musei e i Giardini Vaticani. C’è anche il Papa. 

#3 Come un gladiatore al Colosseo 

credits: @througheternitytours su IG

Il Colosseo è il più grande anfiteatro romano al mondo, oltre ad essere il simbolo per eccellenza di Roma e il più imponente monumento dell’antica Roma. Una delle sette meraviglie del mondo è costruito su un’area ellittica con archi e gradinate, un tempo ospitava giochi e lotte tra gladiatori, e oggi è il luogo più visitato dai turisti in Italia. Nelle vicinanze ci sono poi altre attrazioni originarie dell’epoca da lasciare a bocca aperta come il Circo Massimo e le Terme di Caracalla, ma anche il più recente Vittoriano in piazza Venezia. Passeggiare di sera dal Colosseo a Piazza Venezia sembra di essere proiettati in un’altra dimensione spaziale e temporale. 

#4 Passeggiare per Piazza Navona

Credits: ig @hotelflavia_

Piazza Navona è una delle piazze più belle e famose del mondo. Delimitata dagli edifici che sorsero sui resti dello Stadio di Domiziano, della cui pista sono conservate la forma e le dimensioni, è uno dei più grandi capolavori del barocco, con la chiesa di Sant’Agnese in Agone e opere del Bernini e Borromini tra cui la Fontana dei Quattro Fiumi e la Fontana del Moro.

Leggi anche: Piazza Navona ospitava uno stadio da OLIMPIADE

#5 Vedere tramontare il sole ai Fori Imperiali 

Credits Nikita Belokhonov-pexels – Fori Imperiali al tramonto

La magia dei Fori Imperiali al tramonto lascia senza fiato. Si estendono su un’area di 120.000 mq e comprendono il Foro di Cesare, il Foro di Augusto, il Foro della Pace, il Foro di Nerva e il Foro di Traiano. Si tratta di una serie di edifici e piazze monumentali, centro dell’attività politica di Roma antica, edificate in un periodo di circa 150 anni, tra il 46 a.C. e il 113 d.C., e che costituiscono un complesso architettonico unico al mondo. Da mozzare il fiato la vista sui Fori dal Palatino. 

#6 In bicicletta (o su una biga) sull’Appia Antica

Credits: martabonafoni IG – Parco Appia Antica

Per gli amanti della bicicletta e della natura, una gita lungo la via Appia Antica è d’obbligo quando si è in visita a Roma. Lungo l’antica strada consolare, tra pascoli e campi arati dell’omonimo Parco Regionale, si possono incontrano mausolei, stadi e sepolcri d’epoca classica, chiese e catacombe cristiane e lunghi tratti della pavimentazione segnata dalle bighe e dai carri.

#7 Esprimere un desiderio alla Fontana di Trevi

Credits: @reikon08 Fontana di Trevi

La Fontana di Trevi è la fontana più grande e scenografica di Roma. Forse del mondo. Si caratterizza per un arco di trionfo con una grande nicchia, che all’interno vede la statua di Oceano posizionata sopra una grande conchiglia trainata da due cavalli marini alati, e ai lati colonne corinzie. Secondo tradizione questo è il luogo ideale per esprimere un desiderio: per avere qualche probabilità in più che si realizzi bisogna farlo lanciando una monetina nell’acqua della fontana. Gli arditi possono cercare di emulare la celebre scena della Dolce Vita. 

#8 Fare acquisti a Campo de’ Fiori

Credits gherardifilippo IG – Campo De’ Fiori

Campo de’ Fiori è luoghi più pittoreschi di Roma, con il colorato mercato che anima la piazza e che deve il suo nome a un meraviglioso campo fiorito in cui fino al ‘400 pascolavano gli animali. Al centro si eleva il monumento con la statua ottocentesca del filosofo Giordano Bruno, nel luogo dove fu messo al rogo in quanto eretico nel 1600. Spettacolari sono i vicoli e le stradine tutte intorno dove si alternano botteghe con prodotti e piatti della vera Roma. Atmosfere veraci si trovano anche al di là del Tevere, nel celebre quartiere di Trastevere. 

#9 Salire la scalinata a Piazza di Spagna

Credits ptra-pixabay – Piazza di Spagna

Forse la scalinata più celebre al mondo. Piazza di Spagna, con la famosa scalinata della Trinità dei Monti, prende il nome dalla storica presenza dell’ambasciata spagnola presso la Santa Sede. Si trova nel quartiere dello shopping romano, con la Via Condotti, via Frattina, o la via del Babuino, al suo centro c’è la meravigliosa Fontana della Barcaccia del Bernini.

#10 Un romantico giro in barca a Villa Borghese

Credits xlizziexx-pixabay – Villa Borghese

Se c’è una cosa che gonfia il fegato d’invidia ai milanesi sono i parchi di Roma. Su tutti Villa Borghese, il quinto per estensione in città, ricco di attrazioni. Al suo interno troviamo il Globe Theatre, la Galleria Borghese, con opere di Bernini, Raffaello, Caravaggio, Canova e Rubens, l’Orologio ad acqua, il Bioparco, la Terrazza del Pincio con un punto di osservazione particolare sulla capitale e infine il laghetto con il Tempio di Esculapio, luogo prediletto dagli innamorati che si vogliono regalare un momento romantico con un giro in barca, ammirando da vicino il tempietto neoclassico dedicato al dio della medicina.

Continua la lettura con: Il “BORGO dei CELTI” a tre ore da MILANO

FABIO MARCOMIN

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei Tasso, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinqucento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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ELIZABETH LINE: le IMMAGINI della linea metropolitana più LUNGA dell’intera METRO di MILANO

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Stazione Elizabeth Line (Cross Rail Place, Canary Wharf) Credits: mslenzbaby IG

Lunga come andare in metropolitana da Milano a Brescia. La nuova linea dei record ha aperto nei mesi scorsi. Vediamo i suoi numeri e alcune immagini ritratte da uno speciale viaggiatore di Milano. 

ELIZABETH LINE: le IMMAGINI della linea metropolitana più LUNGA dell’intera METRO di MILANO

# La rivoluzione della Crossrail: una linea di oltre 100 chilometri

Già nota come Crossrail, a Londra è stata finalmente inaugurata la nuova linea metropolitana intitolata alla regina: Elizabeth Line.

Un’opera infinita che tra ritardi e molte polemiche, vede finalmente la luce. La linea viola ha alle spalle decenni di pianificazione: 13 anni di costruzione e quasi 20 miliardi di sterline spesi. Ma tutta questa attesa ne è valsa la pena per Londra che ad oggi può dire di aver creato la metropolitana più grande d’Europa.

# Ci è voluto mezzo secolo, ma Tfl si è fatta perdonare

Canary Wharf London City Credits: mrandmrsm_lifechronicles IG

Ebbene, dopo quasi mezzo secolo, il «passante» ferroviario di Londra è un’opera mastodontica, che segna una tappa fondamentale nell’ingegneria e nell’architettura sotterranea. Si stima che circa 200 milioni di passeggeri viaggeranno su treni lunghi 205 metri, con imbarco a livello della piattaforma per sedie a rotelle o passeggini, senza il famigerato “mind the gap”. 

Lunga ben 100 chilometri (pensate di andare da Milano fino a Brescia comodamente in metropolitana) attraversa l’intera città da est a ovest coprendo 60 miglia da Reading a Shenfield. Così la nuova linea Crossrail sembra essere il più grande e rivoluzionario aggiornamento alla metropolitana da anni e Tfl (la società londinese dei trasporti pubblici) si fa perdonare tutti gli anni di attesa, anche se per ora la linea non è ancora del tutto in funzione.

L’opera è pensata anche per abbellire la città: ogni livello di superficie delle stazioni è infatti pensato per diventare un piccolo intervento di riqualificazione urbana, che diventa così capillare lungo quest’opera mastodontica.
I centri di affari sparsi lungo la linea e le enormi possibilità di interpretazione urbana degli spazi, fanno prevedere un indotto pari a 42 miliardi di stelline portato dalla Crossline.

Leggi anche: Arriva FULMINEA, l’auto elettrica da 2 MILIONI di EURO

# Londra arriva al mare: un precedente per Milano?

Credits: @alanlovett41 IG

È esattamente questo lo spirito con cui si devono affrontare le infrastrutture: per ogni Euro o Sterlina investita, ne possiamo far rientrare di più?
Sfida vinta dagli amici inglesi, che ancora una volta viaggiano così spediti da portare Londra direttamente sulle spiagge di Rochford.
Circa 3 milioni di tonnellate di scavi, quindi una parte di Londra, è stata infatti impiegata per ricostruire una parte della riserva naturale di Wallasea Island Wild Coast, un’oasi di ripopolamento. Londra è nei pressi dell’Halfmoon Viewpoint, a Jubilee Marsh.

Londra realizza così il grande sogno dei milanesi: arrivare al mare con la metropolitana. 

# Le immagini di un viaggiatore di Milano

Godiamoci ora la gallery con le foto scattate da Roberto Majello pubblicate su Cantiere UrbanFile

 

Continua la lettura con: Le ESTENSIONI FUTURE delle linee della METROPOLITANA

LAURA LIONTI

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Video del giorno: AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

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Credits: https://www.ilcittadino.it/

Come nella celebre scena di Fantozzi, giovedì 19 gennaio un ragazzo è stato immortalato aggrappato alla carrozzeria della coda del bus, sfruttandone una rientranza come poggiapiedi, sulla tratta Lodi- Sant’Angelo.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

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L’AUTOSTRADA SOSPESA dal suolo

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Credits HemaChandra88-wikipedia - NH44

C’è anche il più lungo sottopassaggio al mondo costruito esclusivamente per il transito di animali. Ecco dove si trova e come è stata progettata.

L’AUTOSTRADA SOSPESA dal suolo

# Sotto la più lunga autostrada indiana passano tigri, bisonti e cinghiali

Nh 44

Alcune porzioni della tratta Seoni (Madhya Pradesh)- Nagpur (Maharashtra) sulla National Highway 44, la più lunga autostrada indiana, sono stati costruiti sopraelevati per consentire il passaggio degli animali. Nei 37 km si strada che attraversano la Foresta Pench sono stati realizzati cinque sottopassi e quattro ponti minori, tra cui un sottopasso di 750 metri, ad oggi il più lungo costruito esclusivamente per il transito di animali.

# In 10 mesi sono transitati oltre 5.400 animali

Credits HemaChandra88-wikipedia – NH44

Nei primi 10 mesi successivi all’inaugurazione le trappole fotografiche hanno catturato ben 5.450 immagini di tigri, leopardi, cani selvatici, chitali, bisonti indiani, cinghiali, gatti della giungla e istrici. Le ricerche del Wildlife Institute of India (WII), che si sono battute per migliorare il progetto, hanno registrato che 11 tigri siano utenti frequenti della nuova infrastruttura.

# Tra le altre opere future: i sottopassi per elefanti

La NHAI ha previsto due passaggi per elefanti nel progetto dell’autostrada NH 54 e tre per le sezioni Haridwar-Dehradun, ciascuno con un’altezza di sei metri. Sempre sull’autostrada NH44 verrà costruito un sottopasso di 1,4 km che batterà il record di quello attuale.

Fonte: Economictimes

Continua la lettura con: L’AUTOSTRADA più GRANDE del mondo: 26 CORSIE

FABIO MARCOMIN

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Il PASSANTE FERROVIARIO RADDOPPIA? Le finalità e il possibile tracciato allo studio

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MM - Progetto secondo passante ferroviario Milano

Un progetto che era stato chiuso in un cassetto viene rilanciato in campagna elettorale: un secondo passante ferroviario a Milano. Ecco perché sarebbe necessario per la città e dove potrebbe essere realizzato.

Il PASSANTE FERROVIARIO RADDOPPIA? Le finalità e il possibile tracciato allo studio

# «Per impedire che i treni convergano tutti in Stazione Centrale o in Garibaldi»

Credits: milanopost.info
Fontana

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è intervenuto a margine della presentazione del suo programma elettorale al Palazzo delle Stelline. Al centro del programma c’è il potenziamento delle infrastrutture e delle reti di mobilità, incluse quelle del trasporto pubblico su rotaia. Tra le opere allo studio anche un secondo passante ferroviario a Milano: «Stiamo studiando una proposta per impedire che i treni convergano tutti in Stazione Centrale o in Garibaldi a Milano, intasando il traffico anche e soprattutto a scapito dei treni regionali. Bisogna realizzare una stazione esterna, creare un nuovo svincolo. Un secondo passante fuori Milano». Da individuare ancora l’area dello svincolo. Rfi si dovrebbe occupare poi della realizzazione dell’infrastruttura.

# I limiti del passante inaugurato nel 2008: all’interno dei confini comunali e in un solo macro-quadrante della città

Tracciato passante di Milano
Credits: wikipedia.org – Tracciato passante di Milano

Il passante milanese inaugurato nel 2008, taglia la città da sud-est (Rogoredo FS-M3) a nord-ovest (Milano-Certosa), è lungo 13 km. Nella tratta centrale Porta Vittoria-Lancetti ha una frequenza di 5 minuti grazie al passaggio di 6 linee differenti.
Rimane quindi, di fatto, all’interno dei confini comunali ed insiste in un solo macro-quadrante della città.

Leggi anche: 5 CURIOSITÀ che forse non sai sul PASSANTE FERROVIARIO

# Lo studio di fattibilità del 2007 di MM

MM – Progetto secondo passante ferroviario Milano

Nel 2007 Metropolitana Milanese SpA aveva redatto uno studio di fattibilità che prevedeva la costruzione di un secondo passante ferroviario da est a ovest tra la Stazione Centrale e quella di Porta Garibaldi e che si connettesse con le linee veloci verso Treviglio a est e verso Bologna a sud, e al nodo di Certosa-Bovisa. L’obiettivo dello progetto era quello di sgravare il traffico ferroviario nel corridoio sud-est/nord-est di Milano che ogni giorno vede transitare da Rogoredo alla Stazione Centrale, e viceversa, treni regionali, suburbani e dell’alta velocità che sono costretti a rallentare per l’intasamento dei binari.

Perché non riprendere in mano questo studio, e aggiornarlo, per realizzare l’opera in tempi ragionevoli?

# Cosa servirebbe per avere un servizio a livello di una metropoli europea

Credits: wikipedia.org – Piano binari stazione del Passante di Porta Venezia

Per trasformare il passante milanese in un’opera capace di rivoluzionare la mobilità di Milano e dell’area metropolitana il tracciato dovrebbe spingersi almeno nelle prime due fasce di comuni dell’hinterland e la frequenza dovrebbe essere simile a quella delle linee metropolitane nelle ore di punta. Funziona l’idea di un secondo passante esterno o ai confini della città, ma forse ne servirebbero altri due interni e trasversali e, dove possibile, raddoppiare i binari esistenti in prossimità della città per dedicarne una coppia, uno in entrata e uno in uscita, ai treni suburbani che viaggiano nel passante.

Leggi anche: Il PASSANTE MILANESE, sognando Londra

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FABIO MARCOMIN

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La MICRONAZIONE ARTISTICA di 8 METRI

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Credits danszetela IG - Kugelmugel

Una storia d’altri tempi. Una battaglia per proteggere la propria creazione fino a dichiararla una repubblica indipendente. 

La MICRONAZIONE ARTISTICA di 8 METRI

# Kugelmugel, repubblica indipendente dentro Vienna

Credits susancarhoun IG – Kugelmugel

La storia della micronazione dentro Vienna nasce nel 1971 quando l’artista Edwin Lipburger e suo figlio Nicolaus costruirono una casa-sfera di 8mq a Katzelsdorf, nei pressi di Wiener Neustadt, senza avere alcun permesso. Le autorità locali informarono padre e figlio che gli edifici sferici non erano consentiti, ma nonostante vari solleciti Edwin e Nicolaus proseguirono nel cercare di dimostrare di essere in regola sostenendo che Kugelmugel, questo il nome dell’edificio che inizialmente veniva utilizzato come atelier per gli artisti, non fosse una vera e propria casa con basi stabili.

Credits susancarhoun IG – Interno Kugelmugel

Edwin Lipburger definiva la sua creazione come uno “spazio bidimensionale positivo e costante” al quale non era possibile applicare le classiche regolamentazioni edilizie.

# L’autoproclamazione a Repubblica

Per proteggere la loro costruzione padre e figlio decisero nel 1976 di creare una propria cittadina con cartelli stradali che la circondavano e persino a dichiarare l’indipendenza della “Repubblica di Kugelmugel”, anche se nessun organismo internazionale l’ha mai riconosciuta, stampando francobolli e valuta propri e non pagando più le tasse. 

Leggi anche: Le 5 MICRONAZIONI più ROMANTICHE del mondo

# La condanna per usurpazione di potere

L’intervento delle forze dell’ordine non tardò ad arrivare e nel 1979 la Corte distrettuale di Wiener Neustadt emise una condanna di dieci settimane di prigione nei confronti Edwin Lipburger per usurpazione di potere con l’obbligo di ricostruire l’edificio secondo le norme urbanistiche. Non venne arrestato solo grazie all’interesse del presidente austriaco.

# La collocazione definitiva al Prater di Vienna

Credits matteobessi1994 IG – Kugelmugel

La vicenda si concluse nel giugno 1982 quando la sfera venne collocata nel Prater di Vienna alla Prater Hauptallee/Vivariumstraße, dietro al Planetario, che l’artista ha rinominato Antifaschismusplatz 1, grazie all’appoggio dell’assessore alla Cultura Helmut Zilk. L’interesse non è però mai scemato visto che nel 2008 ben 600 si consideravano suoi cittadini Oggi è diventata un’attrazione del parco e dal 2018, tre anni dopo la morte di Edwin Lipburger, viene utilizzata principalmente per eventi e mostre.

# Per entrare bisogna passare “la frontiera”

Credits danszetela IG – Kugelmugel

La Kugelmugel è circondata da un’alta cortina metallica di filo spinato e all’ingresso c’è un cartello che indica l’attraversamento della frontiera

Credits matteobessi1994 IG – Cartello dedica Kugelmugel

In un angolo è invece posto un altro cartello con una dedica al suo costruttore: “Questa piazza è dedicata al grande leader rivoluzionario democratico Edwin Lipburger, che ha iniziato qui ad abolire tutta la vecchia morale e a combattere e sradicare ogni forma di corruzione sotto qualsiasi maschera.”

 

# Quando in Italia c’era la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose

@peppattanasio

Anche in Italia era stata creata una micronazione indipendente. L’idea dell’ingegner Rosa era quella di costruire una piattaforma a 11 chilometri e mezzo dalle coste riminesi, fuori dalle acque territoriali. L’Isola delle Rose diventa Stato il primo maggio del 1968, in un anno che già di per sé viene ricordato per la sua vivacità. Così nasce la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose, perché il suo fondatore decide di usare come lingua ufficiale l’Esperanto. Da subito quella piattaforma di 400 metri diventa un’attrazione turistica e anche le navi sull’Adriatico cambiano rotta per avvicinarsi a questo curioso microstato.

Dopo solo 55 giorni però, a fine giugno, il governo invia una task force di carabinieri che circonda l’isola e la occupa. Serviranno più di 1000 kg di esplosivo e una burrasca a distruggere il sogno di Giorgio Rosa che capii definitivamente che in Italia un progetto del genere era irrealizzabile.

Leggi anche: L’ISOLA delle ROSE: la favola della libertà che incantò l’ITALIA

Continua la lettura con: L’altra “San Marino”: In Italia c’era la più PICCOLA e LIBERTARIA REPUBBLICA al mondo, senza leggi né tasse

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

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Un mistero si aggira tra Milano e Napoli: la bidella pendolare. Vero o fake? “Era molto simpatica”. “L’ho vista un solo giorno”. “Si è messa in malattia”. Il video di Fan Page con le interviste a studenti e a docenti del liceo Boccioni.

Leggi anche: La STORIA della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI non sta in PIEDI: ecco cosa abbiamo scoperto

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

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Le CASCATE di SANGUE dell’Antartide che ospitano l’origine del MONDO

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Credits: viagginews.com

Nell’estremo sud del pianeta, una punta di colore rosso accesso spicca in un paesaggio fatto solo di ghiaccio e roccia. Lì, infatti, una cascata, soprannominata “del Sangue” per via del suo aspetto, fuoriesce da un ghiacciaio e lascia tutti a bocca aperta. 

Le CASCATE di SANGUE dell’Antartide che ospitano l’origine del MONDO

# Per anni, gli studiosi si sono chiesti quali fossero i segreti dietro quel liquido: la spiegazione è sorprendente

Credits: mpora.com

La Cascata di Sangue nasce dal Ghiacciaio di Taylor, nella zona antartica delle valli secche di McMurdo. Per anni, gli studiosi si sono chiesti quali fossero i segreti dietro quel liquido e la spiegazione è sorprendente. Tutto ha inizio due milioni di anni fa, quando il ghiacciaio, durante la sua formazione, sigilla al suo interno un serbatoio d’acqua. All’interno di questo serbatoio sono presenti dei microbi, i quali si sono evoluti in completo isolamento dal resto del nostro mondo, in un’ambiente privo di luce, ossigeno e dalle temperature bassissime. Si tratta di quello che scientificamente viene chiamato “brodo primordiale”, una vera e propria capsula del tempo preservata perfettamente.

Il luogo in cui i microbi sono stati conservati, inoltre, è ricco di ferro ed è proprio questo elemento a fornire il colore rosso intenso. La piccola fessura nel ghiaccio permette di preservare l’ecosistema interno, così che i ricercatori possano studiarlo senza contaminazioni, e il lento fluire dell’acqua ferrosa crea un sorprendente deposito rossastro in mare.

Le condizioni estreme in cui i microbi sono sopravvissuti nella fonte della cascata sono la dimostrazione che la vita può formarsi negli habitat più impensabili, quindi potenzialmente anche nello spazio. La ricerca di forme di vita, intelligenti o meno, fuori dal nostro pianeta può ripartire da qui.

Fonte: wonews.it

Continua a leggere con: La strada per l’INFERNO: avreste il CORAGGIO di percorrerla?

MATTEO GUARDABASSI

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