La STRADA del PROSECCO: in viaggio sulla più antica via del vino d’Italia

La strada del vino più antica d’Italia. A tre ore da Milano

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Nel 1966 veniva inaugurata la strada del vino più antica d’Italia. Un percorso ad anello che unisce le due capitali di uno dei più famosi vini italiani, e forse del mondo: il Prosecco Superiore DOCG.

La STRADA del PROSECCO: in viaggio sulla più antica via del vino d’Italia

# Il Prosecco Superiore DOCG

E’ assai difficile immaginare che un italiano non conosca e non abbia mai assaggiato del vino Prosecco, almeno una volta in vita. Oltre i confini del Bel Paese, si parla del vino più esportato nel mondo.

Senza entrare troppo nello specifico, ci serve solo qualche dato relativo al Prosecco. Questo vino D.O.C. viene prodotto in un’area geografica specifica, condivisa tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il Prosecco proviene dai vitigni di glera e si presenta bianco o rosato, a vari livelli di frizzantezza (tranquillo, frizzante, spumante).

Credits: @valdobbiadeneDOCG(IG)

Una tra le denominazioni storiche di questo vino si è potuta avvalere, dal 2009, della D.O.C.G. (Denominazione di origine controllata e garantita): il Prosecco Superiore di Conegliano-Valdobbiadene.

# La Strada del Prosecco

E proprio a congiungere queste due località dell’alta Marca Trevigiana, si trova un fantastico itinerario eno-gastronomico: la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene. Si tratta di uno dei percorsi enologici più apprezzati d’Italia. Gli obiettivi delle diverse realtà che operano sul territorio, nei confronti del percorso, sono quelli di valorizzare e promuovere i valori enogastronomici, storici, culturali e paesaggistici del comprensorio in cui si snoda.

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Credits: @valdobbiadeneDOCG(IG)

# Il percorso della Strada del Prosecco: da Conegliano a Valdobbiadene

Nel mese di settembre del 1966 veniva inaugurata la più antica strada italiana dedicata al vino bianco. A distanza di mezzo secolo, il nome del percorso è cambiato, ma la tradizione e lo spettacolo naturale che offre rimane lo stesso: viste mozzafiato su paesaggi collinari ricoperti di vigneti, country-house, relais, vecchie osterie e ristoranti gourmet.

Questi gli ingredienti di questo itinerario, che tocca ben 15 comuni del trevigiano. Si parte idealmente da Conegliano, capitale della cultura enologica. Si raggiungono in seguito molte località e borghi (tra i più belli d’Italia) tra cui: Susegana, Soligo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo, Cison di Valmarino, Follina. Ognuno di essi presenta delle caratteristiche singolari sia per quanto riguarda le attrattive, che per le peculiarità del terreno, dei vigneti che vi si coltivano. Come diretta conseguenza, l’itinerario permette di poter conoscere direttamente le varie tipologie di vino Prosecco che da qui provengono. Il percorso di andata, termina a Valdobbiadene, una delle patrie indiscusse del Prosecco.

Credits: @valdobbiadeneDOCG(IG)

# Cartizze: il gran cru del Prosecco

E proprio nel comune di Valdobbiadene troviamo la zona di Cartizze, nello specifico tra le frazioni di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. Questa micro-area interamente coperta di vigneti si estende per soli 108 ettari (1km quadrato circa). Questa sottozona è riconosciuta come apice qualitativo della denominazione Prosecco. Qui, infatti, microclima e terreno generano un’oasi naturale per la coltivazione, regalando al vino Cartizze delle caratteristiche uniche e di particolare pregio. Per questa sua esclusività, Cartizze è riconosciuto come CRU, cioè una precisa selezione di elevata qualità all’interno di una più vasta area di produzione viticola come quella del Prosecco.
Una microzona dalle proprietà così preziose da conferirgli il titolo di Pentagono d’Oro.

# Le colline del Prosecco, Patrimonio dell’Unesco

Dal 2019 le colline del Prosecco sono Patrimonio dell’​Umanità UNESCO: in nessun paese al mondo è concentrata, in così pochi chilometri quadrati, una tale bellezza di paesaggio e varietà di offerta eno-gastronomica.

Credits: coneglianovaldobbiadene.it, visitproseccohills.it, cartizzepdc.com

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LUCIO BARDELLE

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

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Lucio Bardelle
Nasco a Dolo (VE) nel 1979. Padre padovano, mamma vicentina, cresco nella terraferma veneziana. Studio Economia a Venezia, poi viaggio, per lavoro e per piacere. Vivo una decina d'anni tra Bologna, Lombardia e Roma, poi torno a Venezia. Sono appassionato di musica rock, suono la chitarra e il basso. Scrivo per una associazione locale a sostegno del cittadino (Oltre il muro), creata da Pietro, uno dei miei migliori amici, infortunatosi 15 anni fa durante una partita di calcio.