La MICRONAZIONE ARTISTICA di 8 METRI

"Per abolire tutta la vecchia morale e a combattere e sradicare ogni forma di corruzione sotto qualsiasi maschera"

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Credits danszetela IG - Kugelmugel

Una storia d’altri tempi. Una battaglia per proteggere la propria creazione fino a dichiararla una repubblica indipendente. 

La MICRONAZIONE ARTISTICA di 8 METRI

# Kugelmugel, repubblica indipendente dentro Vienna

Credits susancarhoun IG – Kugelmugel

La storia della micronazione dentro Vienna nasce nel 1971 quando l’artista Edwin Lipburger e suo figlio Nicolaus costruirono una casa-sfera di 8mq a Katzelsdorf, nei pressi di Wiener Neustadt, senza avere alcun permesso. Le autorità locali informarono padre e figlio che gli edifici sferici non erano consentiti, ma nonostante vari solleciti Edwin e Nicolaus proseguirono nel cercare di dimostrare di essere in regola sostenendo che Kugelmugel, questo il nome dell’edificio che inizialmente veniva utilizzato come atelier per gli artisti, non fosse una vera e propria casa con basi stabili.

Credits susancarhoun IG – Interno Kugelmugel

Edwin Lipburger definiva la sua creazione come uno “spazio bidimensionale positivo e costante” al quale non era possibile applicare le classiche regolamentazioni edilizie.

# L’autoproclamazione a Repubblica

Per proteggere la loro costruzione padre e figlio decisero nel 1976 di creare una propria cittadina con cartelli stradali che la circondavano e persino a dichiarare l’indipendenza della “Repubblica di Kugelmugel”, anche se nessun organismo internazionale l’ha mai riconosciuta, stampando francobolli e valuta propri e non pagando più le tasse. 

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# La condanna per usurpazione di potere

L’intervento delle forze dell’ordine non tardò ad arrivare e nel 1979 la Corte distrettuale di Wiener Neustadt emise una condanna di dieci settimane di prigione nei confronti Edwin Lipburger per usurpazione di potere con l’obbligo di ricostruire l’edificio secondo le norme urbanistiche. Non venne arrestato solo grazie all’interesse del presidente austriaco.

# La collocazione definitiva al Prater di Vienna

Credits matteobessi1994 IG – Kugelmugel

La vicenda si concluse nel giugno 1982 quando la sfera venne collocata nel Prater di Vienna alla Prater Hauptallee/Vivariumstraße, dietro al Planetario, che l’artista ha rinominato Antifaschismusplatz 1, grazie all’appoggio dell’assessore alla Cultura Helmut Zilk. L’interesse non è però mai scemato visto che nel 2008 ben 600 si consideravano suoi cittadini Oggi è diventata un’attrazione del parco e dal 2018, tre anni dopo la morte di Edwin Lipburger, viene utilizzata principalmente per eventi e mostre.

# Per entrare bisogna passare “la frontiera”

Credits danszetela IG – Kugelmugel

La Kugelmugel è circondata da un’alta cortina metallica di filo spinato e all’ingresso c’è un cartello che indica l’attraversamento della frontiera

Credits matteobessi1994 IG – Cartello dedica Kugelmugel

In un angolo è invece posto un altro cartello con una dedica al suo costruttore: “Questa piazza è dedicata al grande leader rivoluzionario democratico Edwin Lipburger, che ha iniziato qui ad abolire tutta la vecchia morale e a combattere e sradicare ogni forma di corruzione sotto qualsiasi maschera.”

 

# Quando in Italia c’era la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose

@peppattanasio

Anche in Italia era stata creata una micronazione indipendente. L’idea dell’ingegner Rosa era quella di costruire una piattaforma a 11 chilometri e mezzo dalle coste riminesi, fuori dalle acque territoriali. L’Isola delle Rose diventa Stato il primo maggio del 1968, in un anno che già di per sé viene ricordato per la sua vivacità. Così nasce la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose, perché il suo fondatore decide di usare come lingua ufficiale l’Esperanto. Da subito quella piattaforma di 400 metri diventa un’attrazione turistica e anche le navi sull’Adriatico cambiano rotta per avvicinarsi a questo curioso microstato.

Dopo solo 55 giorni però, a fine giugno, il governo invia una task force di carabinieri che circonda l’isola e la occupa. Serviranno più di 1000 kg di esplosivo e una burrasca a distruggere il sogno di Giorgio Rosa che capii definitivamente che in Italia un progetto del genere era irrealizzabile.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.