Quando da Rogoredo ogni settimana partiva un TRENO diretto a MOSCA

Tornerà il treno più desiderato?

0
Image source: © the blog by Mr. Paolo Maggioni

Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina. Da anni è fermo uno dei viaggi in treno più evocativi. Il viaggio in treno per Mosca: il più lungo, senza cambi, partendo da Milano. Si attraversavano quattro paesi prima di arrivare nella capitale russa. Nella speranza che presto possa essere ripristinare, ricordiamo il suo percorso e i suoi costi. 

Quando da Rogoredo ogni settimana partiva un TRENO diretto a MOSCA

# Alle 4.37 di ogni domenica partiva il treno che arrivava a Mosca dopo 40 ore di viaggio

da blog di Paolo Maggioni (c)
da blog di Paolo Maggioni (c)

Ogni domenica mattina alle ore 4.37 dalla stazione di Milano-Rogoredo partiva un treno che arrivava direttamente a Mosca dopo 40 ore di viaggio. Era il più lungo tragitto in treno che si poteva fare partendo da Milano senza effettuare cambi, anche se il locomotore veniva sostituito all’ingresso di ogni Paese.

# Il Riviera Express: dalla Costa Azzurra alla Piazza Rossa, passando per Milano

Credits russianrail.com – Tragitto Treno Nizza-Mosca

In realtà, la tratta completa era la Nizza-Mosca, un servizio attivato a partire dal 2010 ed era conosciuto anche come il Riviera Express. In 47 ore copriva 3.315 chilometri passando anche da Milano Rogoredo. Il treno attraversava altri 5 Paesi oltre all’Italia prima di arrivare a destinazione: Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Bielorussia. Faceva scalo complessivamente in 26 stazioni, fra cui appunto Milano, dopo Sanremo e Genova, Verona in Italia e Innsbruck e Vienna in Austria. 

# Il treno aveva 12 vagoni, di cui 2 con servizio ristorante e le carrozze erano suddivise in 3 classi 

Credits alfredo__bologna IG – Treno Nizza-Mosca

Il treno della Compagnia Federale dei Viaggiatori, filiale delle ferrovie russe RZD, era composto da 12 vagoni di cui 2 ristorante ed era dotato di cabine con letto e bagni con doccia, aria condizionata e riscaldamento, ma ancora assente il wi-fi per connettersi a internet. C’erano 3 carrozze di lusso, 6 di prima classe, con scompartimenti per due persone e doccia e 1 carrozza di seconda classe. In dotazione ad ogni passeggero c’era la biancheria in pacchi sigillati: due lenzuola, una federa e un asciugamano

# Il prezzo del biglietto poteva superare i 1.000 euro

Credits russianrail.com – Interni treno Nizza- Mosca

Il prezzo del biglietto variava in base al livello di comfort scelto e parte da circa 300 euro per arrivare fino a oltre 1.000 euro per un posto nella carrozza lusso. Su ogni vagone c’erano due responsabili, provodnik (uomo) o provodnitsa (donna), in totale il personale era composto da 28 controllori delle ferrovie russe che parlavano anche il francese.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Il servizio è stato sospeso all’inizio della pandemia Covid. Una sospensione prorogata per le vicende della guerra in Ucraina. Verrà mai più ripristinato?

Continua la lettura con: La nuova moda: andare a Parigi sul TRENO più ICONICO del MONDO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Articolo precedenteLe STRADE PERDUTE di Milano: asfalto o groviera?
Articolo successivoNUOVA DARSENA ancora in alto mare: cosa manca per completare il RESTYLING
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.