Il “BUCO NERO” di Pagano: verrà mai RIQUALIFICATO?

Qualche idea su come riqualificare un luogo non all'altezza del suo quartiere

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Credits pilar.manalo.5494 IG - Mercato Pagano dall'alto

Una colata di asfalto adibita a parcheggio all’aperto che stona all’interno di un quartiere signorile, con vie commerciali e giardini. A quasi 60 anni dal prolungamento della M1 oltre l’omonima stazione nessuna amministrazione ha mai provato a ripensare questo spazio per donargli la dignità che si merita.

Il “BUCO NERO” di Pagano: verrà mai RIQUALIFICATO?

# Un parcheggio orrendo in una delle zone più signorili della città

Pagano

Dal 1964, anno di inaugurazione della M1, l’area compresa tra via Giotto, via Pagano e via del Burchiello è adibita a parcheggio, un’orrenda colata di asfalto a cielo aperto per auto e per bus turistici poco distante dal centro di Milano. A peggiorare il quadro c’è la presenza di numerosi venditori e parcheggiatori abusivi.

Credits pilar.manalo.5494 IG – Mercato Pagano dall’alto

Un giorno alla settimana ospita il mercato del quartiere, mentre a Natale il tendone del Banco di Garabombo oltre ad altre sporadiche iniziative durante l’anno. Nel complesso è un piccolo pezzo di città dimenticata, un po’ terra di nessuno, che contrasta con la signorilità della zona, con vie commerciali e giardini e non lontano da due delle vie più belle di Milano, corso Vercelli e corso Magenta.

# Il parcheggio interrato e la fermata della linea M1

Credits sergiovigan IG – Stazione Pagano

Il paradosso di questa colata di asfalto a servizio delle auto è che si trova sopra la linea metropolitana M1,con le uscite delle fermata Pagano a pochi metri, e a un parcheggio interrato. Quindi non sta neppure in piedi il discorso della salvaguardia di uno dei pochi parcheggi milanesi.

parcheggio pagano

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Pensato per gli automobilisti che arrivavano in città, quando questa stazione della linea M1 era il capolinea a ovest, nessuna amministrazione ha mai pensato di sistemarlo o riconvertirlo in un luogo più gradevole nemmeno quando la linea è arrivata fino a Bisceglie e fino a Rho. 

# Il “buco nero” lasciato dopo lo smantellamento dello scalo ferroviario Sempione.

parcheggio pagano

Bisogna però fare qualche in passo indietro per capire meglio la situazione attuale. Nella zona in cui sono presenti il parcheggio di Pagano e i limitrofi giardini di Vargani e Bompiani si estendeva un tempo lo scalo ferroviario Sempione, uno dei più importanti snodi per le merci in entrata e in uscita da Milano, che era collegato verso sud alla stazione di porta Genova e alla cintura Sud mediante la scomparsa cintura Ovest, e alla vecchia Stazione Centrale. Inaugurata la nuova Stazione Centrale nel 1931, lo scalo e i binari di collegamento vennero dimesso negli anni successivi così come i ponti e i rilevati ferroviari.

parcheggio pagano

Nel Piano Regolatore del 1954 era stato previsto di destinare tutta l’area a edificazione residenziale, anche se poi gran parte fu in realtà riservata a verde pubblico, eccetto la porzione oggi adibita parcheggio che rimase fuori da ogni tipo di progetto in quanto avrebbe ospitato il cantiere della linea M1 e della fermata di Pagano. 

parcheggio pagano

Terminati i lavori durati quasi un decennio, compreso quelli per la biforcazione della linea che avrebbe portato i treni fino a Gambara appena due anni dopo l’inaugurazione, lo spazio fu subito asfaltato e adibito a “parcheggio per la metropolitana”.

# Come potrebbe essere riqualificato

Credits Pexels-pixabay – Parcheggio con verde

A distanza di quasi 60 anni nessuna amministrazione ha avuto ancora il coraggio di ripensare questo spazio per donargli una dignità, magari la medesima che ebbe e tutt’oggi ha il restante spazio un tempo occupato dallo scalo Sempione. 

La soluzione più semplice sarebbe quella di inserire aiuole, alberi o arbusti per abbellire il parcheggio e assorbire lo smog. In alternativa si potrebbero installare delle pensiline di design ricoperte da pannelli solari per produrre energia. La migliore soluzione a livello estetico sarebbe quella di realizzare un parco verde unito ai giardini accanto, eliminando tutti i posti auto e spostando il mercato, oppure un parco sopraelevato collegato ai giardini con due rampe, garantendo contestualmente ombra alle auto parcheggiate a livello strada e un’area verde e di relax per i residenti.

 

Continua la lettura con: PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.