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I 5 migliori EXPO della storia

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L’EXPO di Milano del 2015 è stata solo un nuovo spartiacque di crescita, che ha confermato e rinnovato l’immagine internazionale che Milano ha nel mondo. Ma quali sono state le esposizioni universali che più hanno riscosso successo, sia nell’evento in sé, sia per l’impatto sulla città che hanno rappresentato? 

I 5 migliori EXPO della storia

# 1 Expo nel Regno Unito (1851)

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Il nome ufficiale della prima esposizione è Grande Esposizione delle opere dell’industria di tutte le Nazioni, comodamente contratta poi nella forma Grande Esposizione Universale di Londra e ricordata dai britannici semplicemente come Great Exhibition. Ebbe luogo ad Hyde Park dal 1 maggio al 15 ottobre del 1851 e fu promossa dal principe Alberto insieme a illustri membri della Royal Society of Arts, con l’obiettivo dichiarato di presentare al mondo le nuove e modernissime tecniche ingegneristiche che sarebbero poi state lanciate del tutto con la seconda rivoluzione industriale (dal 1870 in avanti). Per ospitare i padiglioni fu costruito il celebre Crystal Palace in ferro e vetro che ispirò le nuove costruzioni di New York. Inoltre, la Great Exhibition fu la sede del primo torneo scacchistico internazionale.

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# 2 Expo francese (1889)

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L’Esposizione universale del 1889 si tenne a Parigi dal 6 maggio al 31 ottobre, nella sede di Campo di Marte. L’evento è ricordato in particolare per la costruzione della Torre Eiffel posizionata all’entrata della zona espositiva e per il fatto che cadeva nel centenario della Rivoluzione Francese e della Presa della Bastiglia. La commissione organizzatrice decise di finanziare l’evento con fondi statali e cittadini oltre che con una lotteria. Adolphe Alphand fu il direttore generale dei lavori, mentre Charles Garnier – già progettista dell’Opera di Parigi – era consigliere dell’architettura.  L’EXPO di Parigi fu uno dei primi eventi in cui si sperimentò l’uso dell’energia elettrica su vasta scala come fonte di energia alternativa al vapore. Oltre alla Torre Eiffel, furono inaugurate la Galeries des Machines, una ricostruzione su scala minore della Bastiglia, un giardino zoologico e un villaggio africano con centinaia di uomini di colore. Per la durata dell’esposizione e per agevolare la visita delle strutture venne poi costruita anche una linea ferroviaria provvisoria di 3 chilometri di lunghezza.

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# 3 Expo negli Stati Uniti (1915)

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L’Esposizione internazionale Panama-Pacifico di San Francisco del 1915 (in inglese Panama–Pacific International Exposition, abbreviato PPIE) si tenne a San Francisco, negli Stati Uniti, tra il 20 febbraio e il 4 dicembre 1915, e il suo scopo era quello di celebrare il completamento del Canale di Panama ma, di fatto, venne considerata globalmente dalla città come un’opportunità di riscatto dopo il terremoto del 1906. L’esposizione è citata nel film del 1987 dei fratelli Taviani Good Morning Babilonia, che ha come protagonisti due artigiani italiani emigrati i quali, nella finzione, avrebbero preso parte alla costruzione del padiglione italiano della fiera.

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#4 Expo in Germania (2000)

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Interessante è stato anche il primo evento di esposizione internazionale del nuovo millennio, l’Expo 2000 di Hannover, organizzato in Germania dal 1 giugno al 31 ottobre, e il cui tema è stato Umanità, Natura e Tecnologia. L’area espositiva è stata allestita su vecchie strutture preesistenti all’insegna della sostenibilità come la vecchia fiera cittadina, i padiglioni sono stati 155 per i rispettivi paesi partecipanti e l’evento ha attirato 18 milioni di persone. A differenza delle precedenti Expo, che rivolgono l’attenzione sul progresso tecnologico e scientifico del momento, l’Expo 2000 si focalizza maggiormente sullo sviluppo e la presentazione di soluzioni per il futuro.

#5 Expo cinese (2010)

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Chiudiamo infine con l’esposizione che ha anticipato Milano di cinque anni, ovvero l’Expo 2010 di Shanghai, il cui tema scelto è stato Better city, better life (Una città migliore, una vita migliore): migliorare la qualità della vita in ambito urbano.  L’esposizione si svolse per un totale di sei mesi tra il 1º maggio e il 31 ottobre 2010, esattamente come sarebbe avvenuto per l’EXPO Milano 2015. I padiglioni espositivi vennero situati sulle due rive del fiume Huangpu che attraversa Shanghai, per un totale di 192 Paesi espositori e 50 organizzazioni internazionali. Come fatto saliente, l’Esposizione universale del 2010 è ricordata come la più costosa e con il maggior numero di partecipanti mai organizzata fino ad oggi. A Shangai si è discusso molto del problema della pianificazione urbana e dello sviluppo sostenibile nelle nuove aree cittadine, ma anche del come effettuare le riqualificazioni nel tessuto urbano esistente. Inoltre, sia in fase progettuale che durante l’esposizione, vennero evidenziate importanti sottotematiche come l’interazione fra aree urbane e rurali e la rimodellazione delle comunità cittadine.

Continua la lettura con: La città dove si paga il BUS con i rifiuti di PLASTICA 

CARLO CHIODO

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Piazzale LORETO si TRASFORMA: i RENDERING di come diventerà

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Loc - Piazzale Loreto

Una delle rivoluzioni urbanistiche più attese a Milano. Vediamo come diventerà e a che punto siamo.

Piazzale LORETO si TRASFORMA: i RENDERING di come diventerà

# A gennaio 2023 l’inaugurazione dell’hub LOC2026

Loc 2026

Dopo alcuni dubbi espressi dall’opposizione in Consiglio Comunale nell’estate 2022 sull’effettivo rispetto dei termini di consegna del rinnovato piazzale Loreto, soprattutto a causa dell’assenza di un cronoprogramma e dell’assegnazione del bando, le cose sembrano andare nella giusta direzione. Il 17 gennaio 2023 in via Porpora 10 è stato infatti inaugurato l’hub LOC 2026 che, oltre a richiamare il nome del progetto “Loreto Open Community” chiamato a trasformare la piazza, mette come orizzonte il 2026, l’anno delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina. Si tratta di uno spazio pubblico di ascolto e informazione sul progetto voluto Nhood Italy, società internazionale di servizi e sviluppo immobiliare specializzata nelle riqualificazioni urbane e nel retail che nel 2021 ha vinto il bando internazionale C40 Reinventing Cities del Comune di Milano, dove i milanesi possono partecipare a incontri gratuiti sulle principali tematiche emerse dalla continua attività di ascolto del territorio. All’interno è presente anche un modello tridimensionale della futura piazza realizzato da Metrogramma.

Leggi anche: Piazzale LORETO in alto mare. Obiettivo 2026 a RISCHIO?

# Come il progetto LOC trasformerà piazzale Loreto grazie a un investimento di 80 milioni di euro

Il progetto di rigenerazione “LOC” il piazzale diventerà in parte pedonale e soprattutto ecosostenibile, sarà un’agorà verde che metterà in connessione NoLo e l’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova. L’attuale vuoto urbano che caratterizza Piazzale Loreto, un congestionato snodo di traffico, verrà trasformato da Nhood Italy in un polo di aggregazione restituito alla comunità. 

Loc Piazzale Loreto vista aerea

L’investimento previsto è di 80 milioni di euro e nel dettaglio si prevede:

  • lo spostamento del traffico all’esterno, ai margini della piazza, rimanendo così connesso con le 8 grandi vie a cui si collega attualmente e quindi Corso Buenos Aires, Via Padova, Viale Monza e Via Antonio Porpora;
  • costruzione di 3 nuovi edifici, con terrazze verdi sui tetti, destinati ad uso commerciale, uffici e svago
  • l’elemento più importante si trova al centro e sarà una sorta di agorà, pensata per riscoprire i valori antichi della piazza, con gradoni e un anfiteatro in centro, dove si potrà assistere a concerti, mercati e manifestazioni di vario tipo.

# Tutti i numeri della maxi riqualificazione

Numeri progetto LOC

Veniamo ai numeri. La nuova piazza che risulterà da questa maxi riqualificazione avrà:

  • una superficie di 9.200 mq, di cui 3.900 mq a verde;
  • oltre 500 alberi piantumati;
  • 1.200 mq di pannelli solari;
  • 1,2 km di piste ciclabili che la circonderanno;
  • 60 stalli per le biciclette, oltre a quelli per il bike sharing;
  • 11 postazioni di ricarica elettrica.

# A che punto siamo

Credits: archiportale.com
Plastico Piazzale Loreto

Dopo i primi incontri a LOC 2026, compresa una prima masterclass a cui ne seguiranno altre nel corso dell’estate e dedicate a studenti universitari, post-universitari e giovani professionisti dei settori inerenti la Rigenerazione Urbana, i milanesi attendono di vedere le prime ruspe in azione. A breve è attesa la firma del progetto esecutivo da parte di Palazzo Marino per consentire l’avvio dei lavori programmati per l’autunno di quest’anno. La consegna delle nuova piazza è confermata entro la fine del 2026.

Continua la lettura con: PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

FABIO MARCOMIN

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Giulio Cesare scoprì il BURRO a Milano

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Pochi sanno che Milano fece scoprire al grande Giulio Cesare qualcosa di nuovo. Destinato a entrare nella storia. Il burro. 

Giulio Cesare scoprì il BURRO a Milano

credits: @roma.racconta su IG

# La “cena di fratellanza” con la nobiltà milanese

Quando era governatore della Gallia Cisalpina, Giulio Cesare venne invitato insieme al suo stato maggiore da Valerio Leonte, una delle massime autorità della città, per una grande cena di “fratellanza” insieme alla grande nobiltà milanese. Assaporando il menù il futuro imperatore ebbe una piacevole sorpresa. 

# Un menù a sorpresa: “maleodorante e disgustoso all’olfatto”

Agli ospiti vennero offerti degli asparagi, piatto tradizionale milanese, che erano conditi da uno strano inguento, sconosciuto agli ospiti romani che lo giudicarono “maleodorante e disgustoso all’olfatto” e si rifiutarono di continuare la cena. Ai tempi infatti a Roma al posto del burro si usava l’olio di oliva. 

I milanesi rimasero esterrefatti, anche perché loro intenzione era di offrire quanto di meglio forniva la cucina tipica della città. Giulio Cesare, per evitare un increscioso incidente diplomatico, si fece forza ed iniziò a mangiare trovando il piatto per niente disgustoso come sembrava.

# “Un prodotto dalle nostre belle e grasse vacche cisalpine”

Alla fine del pranzo Giulio Cesare chiese a Valerio Leonzio che cosa fosse quell’unguento e come venisse ottenuto, e Leonzio gli rispose: “Governatore, quest’unguento si chiama burro ed è prodotto dalle nostre belle e grasse vacche cisalpine“.

Continua la lettura: Piatti tipici di Milano più amati dai milanesi

MILANO CITTA’ STATO

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OGNI GIORNO un TRENO per Capo Nord: ripristiniamo il LAPPONIA EXPRESS?

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Credits fondazione fs-sicilianfan - Documento ufficiale orari Lapponia Express

Il viaggio era stato introdotto agli inizi del ‘900. La storia e come si potrebbe riportare alla luce ai nostri giorni.

OGNI GIORNO un TRENO per Capo Nord: ripristiniamo il LAPPONIA EXPRESS?

# Inizio Novecento: in viaggio da Palermo (e da Milano) fino a Nord del Circolo Polare Artico

Credits fondazione fs-sicilianfan – Documento ufficiale orari Lapponia Express

Agli inizi del ‘900 si poteva passare dalle spiagge soleggiate della Sicilia alla neve del Circolo Polare Artico. Si saliva in carrozza a Palermo e dopo sei giorni e 5.300 km si arrivava nella cittadina di Narvik, all’estremità del fiordo Ofot a nord del Circolo Polare Artico. Si trattava del primo grande collegamento tra Europa del Sud ed Europa del Nord. Il servizio prevedeva alcuni scambi: a Roma, a Berlino, a Sassnitz e infine a Stoccolma, da dove iniziava il vero e proprio Lapponia Express.

Il viaggio era possibile anche da Milano, con partenza alle ore 23.25 e cambio la mattina a Verona Porta Nuova. In questo caso servivano 4 giorni, 14 ore e 35 minuti per 3802 km percorsi. Tra le altre città estere toccate Innsbruck, Monaco e Malmö.

# Un viaggio incredibile attraverso l’Italia e l’Europa: qualcosa di simile esiste anche oggi. Ma il Lapponia Express sarebbe una superstar

Da Milano al Circolo Polare Artico

Un viaggio a dir poco suggestivo tra le meraviglie dell’Italia, con fermate tra le città più belle come Napoli, Roma e Firenze per chi partiva dalla Sicilia, per finire attraversando i paesaggi mozzafiato svedesi dal Mar Baltico al Mar di Norvegia.

Anche se il Lapponia Express non esiste più, oggi c’è un’alternativa, forse meno romantica ma altrettanto suggestiva: è possibile usare il pass Interrail cambiando alcuni in treni in Svizzera o Austria, poi in Germania e per finire in Svezia da dove parte il viaggio verso Narvik, per replicare il tragitto del vecchio Lapponia Express. La direttrice è all’incirca la medesima. A essere diversa è la durata del viaggio: da Milano ci vogliono circa 2 giorni tra convogli diurni e notturni. La grande domanda è: con il boom dei viaggi in treno in Europa, perchè non ripristinare il Lapponia Express che, senza mai scendere dal treno, colleghi l’Italia al Circolo Polare Artico? Sarebbe certamente una superstar. 

Continua la lettura: Da MILANO in TRENO fino al CIRCOLO POLARE ARTICO con un UNICO BIGLIETTO

FABIO MARCOMIN

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BERLUSCONI e MILANO: una grande STORIA d’AMORE

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credit: @silvioberlusconi_official/

Silvio Berlusconi è morto al San Raffaele all’età di 86 anni. Era nato a Milano il 29 settembre 1936. 

BERLUSCONI e MILANO: una grande STORIA d’AMORE

# Nato a Milano, la casa in via Volturno

Berlusconi è nato a Milano il 29 settembre  del 1936. Figlio di un direttore di banca e di una casalinga la sua prima casa è in via Volturno 34, in zona Isola, che la famiglia lascia per breve tempo negli anni più bui della guerra per trasferirsi in Brianza. A Milano Berlusconi completa l’intero percorso scolastico: studia da Salesiani e si laurea in Giurisprudenza alla Statale. 

# La realizzazione di Milano Due, la “città dei numeri uno”

Nel 1970 Berlusconi dà il via a Segrate alla costruzione di Milano 2, la prima città satellite in Italia. Viene conclusa nel 1979. E’ una cittadina verde, autosufficiente, definita negli slogan pubblicitarila città dei numeri uno”.

# Le prime trasmissioni tv: TeleMilano

via mike bongiorno

Da Milano 2 si diffondono le prime trasmissioni di Telemilano che Berlusconi volle come “tv ottimista”, di ispirazione americana. Telemilano fu il primo seme del suo futuro impero televisivo. Tra i primi a scommetterci quando era ancora una televisione locale fu Mike Bongiorno. 

# Sua Emittenza: l’impero televisivo

Telemilano prende il nome di Canale 5 nel 1980. La Fininvest, società di Berlusconi, compra Italia 1 nel 1982 da Rusconi e Rete 4 nel 1984 dalla Mondadori. A inizio anni Novanta in piena bufera Tangentopoli la società rischia il tracollo come seconda azienda più indebitata d’Italia, ma lo evita attraverso una controversa quotazione in Borsa che si rivelerà un grande successo. La holding quotata, denominata Mediaset, nel 1999 rifiuta l’offerta di acquisto da parte del magnate australiano Rupert Murdoch per una cifra di 7.000 miliardi di lire. La holding di Berlusconi diventa così un vero e proprio impero economico con emittenti televisive e radiofoniche, la Mondadori e altre case editrici, la Cinco in Spagna, sale cinematografiche, una concessionaria tra le più grandi d’Italia, Publitalia, giornali, riviste e altre attività di vario tipo, dalle assicurazioni alla grande distribuzione. 

# Il “partito-azienda” che conquista gli italiani

Credits: fanpage.it – Berlusconi

Forza Italia! Associazione per il buon governo viene costituita presso lo studio del notaio Roveda di Milano il 29 giugno 1993. Tra i firmatari insieme a Berlusconi alcuni dirigenti del gruppo Fininvest e personaggi a lui vicini, come Marcello Dell’Utri, Antonio Tajani, Antonio Martino. Il partito nasce ufficialmente per evitare che l’Italia finisca nelle mani della sinistra dopo la tempesta di Mani Pulite, l’inchiesta giudiziaria che, partita a Milano, aveva di fatto azzerato i partiti che avevano governato il Paese, in particolare Democrazia Cristiana e Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi, da sempre molto vicino a Berlusconi. Forza Italia si presenta alle elezioni politiche del 1994. Il risultato è clamoroso. Il Polo della Libertà, costituito proprio da Berlusconi e con al centro Forza Italia, conquista la maggioranza assoluta. Forza Italia è il primo partito in Italia. 

Silvio Berlusconi è stato primo ministro di quattro governi. Il primo governo è stato in carica dal 10 maggio 1994 fino al 17 gennaio 1995 quando è caduto per l’uscita dal governo della Lega di Bossi. Il secondo governo a guida Berlusconi è rimasto in carica dal 10 giugno 2001 al 23 aprile 2005 che, dopo un rimpasto, è durato fino al 17 maggio 2006, un periodo record per la storia italiana. Il quarto governo a guida Berlusconi è durato dall’8 maggio 2008 fino al 16 novembre 2011 quando fu costretto alle dimissioni da una violenta bufera finanziaria che stava investendo i conti dello Stato. Dal 2011 Berlusconi continuò a fare politica ma senza mai più rivestire un ruolo di guida del governo, frenato in gran parte da inchieste e processi, oltre dai primi problemi di salute. 

# Il Milan da B e fallimento alla cima del mondo

Credits Delmati/LaPresse – Marco Van BaSten

Forse il successo più straordinario. Rileva la proprietà del Milan a metà degli anni Ottanta, decennio che si era aperto in modo drammatico per i rossoneri con due retrocessioni in serie B, una “a pagamento” e una gratis, come dirà Abatantuono, e la prospettiva del fallimento. Imprimerà al club una svolta clamorosa: dalla sua salvezza diventerà una squadra capace di entrare nella storia per la rivoluzione tattica, imponendo il pressing totale a livello mondiale. Una svolta ricca di trionfi: otto scudetti tra il 1987 e il 2011, cinque Champions League, una coppa Italia, sei supercoppe italiane, due coppe intercontinentali, una coppa del mondo per club.

Continua la lettura con: Anni Novanta a Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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CROLLO delle COMPRAVENDITE di CASE: Milano la seconda peggiore in ITALIA. Scoppia la bolla?

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Credits Tumisu-pixabay - Crollo mercato immobilare

A sorpresa arriva il dato di un vistoso calo dell’acquisto di abitazioni in città.

CROLLO delle COMPRAVENDITE di CASE: Milano la seconda peggiore in ITALIA. Scoppia la bolla?

# Le compravendite hanno registrato un calo del 23% nel primo trimestre del 2023

Credits PhotoMIX-Company-pixabay – Casa

Gli indicatori del settore immobiliare avevano prefigurato un calo nell’acquisto di abitazioni, sia a livello italiano che localmente a Milano, ma nessuno aveva ipotizzato che a Milano potesse essere così pesante. Il dato sulle compravendite del primo trimestre ha registrato un segno meno del 22,9%. Peggio tra le grandi città, anche se di poco, ha fatto solo Bologna con meno 23,9%. Il crollo risulta ancora più eclatante se paragonato al dato italiano, -8,3%, e a quello della capitale, -10,3%.

# Prezzi alla stelle: i quartieri con crescita di oltre il 25% 

Credits corriere.it – Crescita prezzi Milano

Analizzando il rapporto regionale della Lombardia dell’Agenzia delle Entrate, il prezzo medio ricavato dai rogiti nelle 43 zone in cui è suddiviso il territorio milanese è di 4.364 euro e l’incremento su base annua è dell’8,6%. Una vera e propria esplosione si è registrata in due aree, quella di Tito Livio, Tertulliano, Longanesi e di Lorenteggio Inganni con valori superiori al 25%. Per il primo caso influisce il cantiere di Scalo Romana e il progetto Symbiosis, per il secondo caso l’arrivo della nuova metropolitana M4 attesa per la fine del 2024.

Il quartiere con i valori di acquisto più elevati è Porta Nuova, con una media di 9.742 euro, seguito da Duomo, San Babila, Monte Napoleone e Cordusio con 9.735, mentre all’estremo opposto troviamo le due aree limitrofe di Quarto Oggiaro e Vialba a 1.894 euro

Leggi anche: LIMITI agli AFFITTI BREVI per abbassare gli AFFITTI LUNGHI? Il Governo BOCCIA il Comune

# Scoppiata la bolla immobiliare? Sull’orizzonte di un anno il tasso resta in crescita

Credits Tumisu-pixabay – Crollo mercato immobilare

I segnali ci sono tutti: boom dei prezzi e crollo delle compravendite. Il passo successivo sarebbe quello di una repentina discesa dei valori delle abitazioni e conseguente svalutazione di tutto il mercato immobiliare con ricadute negative generalizzate su tutta l’economia. Un aggiustamento verso il basso temuto da chi ha investito ma auspicato da chi sta cercando casa. Sempre dal rapporto dell’Agenzia delle Entrate arriva però un dato confortante, quello sulle compravendite su base annua: con 28.595 transazioni si registra un incremento del 6,1%. A trainare l’area tra Piola, viale Argonne e viale Corsica, grande merito va all’apertura della metropolitana 4, e quella compresa tra Marocchetti, Chiesa Rossa e Vigentino che segna un +53,8%. Non resta che aspettare i prossimi mesi e capire se i numeri del primo trimestre rimarranno isolati o se invece confermeranno un trend negativo in corso.

Fonte: Corriere

Continua la lettura con: La CASA IGLOO è in VENDITA: questo il PREZZO

FABIO MARCOMIN

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LUCI a SAN SIRO d’estate: i 19 CONCERTI da RECORD #ToDoMilano

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Credits elisa_ragni IG - Concerto Coldplay

Mentre Inter e Milan lo considerano un impianto vecchio e da abbandonare, c’è la calca di artisti che invece sognano di esibirsi davanti al suo pubblico. Addirittura il Comune ha dovuto mettere un freno alle esibizioni che per la stagione estiva di quest’anno segnano un record storico con ben 19 concerti. In questa edizione speciale di #toDoMilano vediamo quali saranno tutte le date di un’estate da cantare. 

LUCI a SAN SIRO d’estate: i 19 CONCERTI da RECORD #ToDoMilano

Creditsdonavalzer IG – Concerto San Siro

Il re dei concerti. Questi gli appuntamenti: 

# Giugno: Ferro e Coldplay

  • l’apertura della stagione musicale allo Stadio di San Siro toccherà a Tiziano Ferro con tre date il 15, 17 e 18;
  • a seguire il gruppo musicale britannico dei Coldplay con quattro concetri il 25, 26, 28 e 29.

# Luglio: da Ligabue ai Maneskin

  • questo mese sarà il più fitto di eventi, il 5 ci sarà Ligabue per la 13esima volta nella sua carriera;
  • il giorno dopo è il turno dei Pooh;
  • sabato 8 toccherà invece a Marco Mengoni, vincitore dell’ultima edizione di Sanremo;
  • nelle date 11 e 12 canteranno per la prima volta nello stadio milanese i bergamaschi Pinguini Tattici Nucleari;
  • un’altra band britannica il 14 luglio, i Depeche Mode che festeggiano 43 anni di carriera;
  • il romano Ultimo si esibirà il 17 e 18;
  • il giorno 20 spazio a un altro esordiente, il bresciano Blanco;
  • i Muse, il gruppo di rock alternativo britannico è invece un habitué di San Siro, suoneranno il 22;
  • a chiudere la stagione il 24 e il 25 luglio sarà un altro gruppo che si esibirà qui per la prima volta: la band rock romana dei Maneskin, reduci dallo doppio successo di Sanremo e Eurovision nel 2021 e da quello planetario degli ultimi 2 anni.

Continua la lettura: Il DRAMATRAM: a Milano si può assistere ad uno SPETTACOLO teatrale sul TRAM 

FABIO MARCOMIN

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Sul lago di Como apre il primo NINJA PARK d’Italia

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Credits: monzatoday.it Ninja Park

Sabato 10 giugno, alla presenza di numerose autorità cittadine, è stato inaugurato il nuovo parco acquatico in mezzo al Lario. Tanti percorsi di varie difficoltà per l’arrivo dell’estate sul lago di Como.

Sul lago di Como apre il primo NINJA PARK d’Italia

# Il primo d’Italia

Credits: ilgiorno.it
Ninja Park

A Dervio, in località Foppa, ha aperto in questi giorni il Ninja Park, unica struttura di questo tipo in Italia. Dopo il grande successo degli ultimi due anni dell’Acquapark sul lago di Como, si è deciso di ampliare il progetto e di realizzare Ninja Park. Il parco, interamente in mezzo al lago, è stato realizzato dall’azienda austriaca ideatrice di strutture di questo genere, Acquaropa, ma voluto dalle autorità del Lago. Per realizzare questo parco acquatico in mezzo al Lario sono stati richiesti 300 mila euro di investimenti, finanziati però interamente dall’azienda che lo costruisce.

Le autorità turistiche del Lago sperano che questa nuova attrazione crei un turismo diverso in un luogo già altamente turistico. Intanto il Ninja Park garantirà sicuramente delle entrate alle autorità cittadine: i gestori della struttura pagheranno infatti un contributo fisso di 10mila euro all’anno al Comune per i prossimi 20 anni, più fino al 40% degli incassi.

# Ostacoli, funi, passerelle e trampolini

Credits: lecconotizie.com
Ninja Park

Il Ninja Park di Dervio è la sola struttura di questo tipo in Italia ma diremmo che è quasi unico al mondo, è infatti il 13esimo parco del genere nel globo. Ma cos’ha di così bello questa grande novità? Il Ninja Park è un modo per fare un’attività all’aria aperta, qui ci si può allenare e giocare godendosi un panorama unico vista lago, sponde e monti. La struttura si compone di 30 ostacoli, tra funi, ostacoli e anelli, 2 trampolini gonfiabili, 2 scivoli gonfiabili e 2 passerelle alte cinque metri per tuffarsi.

Con il Ninja Park Dervio riesce così a collocarsi in due settori strategici dal punto di vista turistico, quello del puro divertimento con gli sport d’acqua e l’acquapark. Le speranze del successo del nuovo Ninja Park sono molto alte, soprattutto visti i 16 mila ingressi che l’AcquaPark sul lago aveva registrato la scorsa estate.

Continua la lettura con: Da Milano parte un TRENO che porta a vedere l’EUROPA INTERA

BEATRICE BARAZZETTI

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Andrea Mirò: “Milano deve tornare ad essere un LABORATORIO ANOMALO di modernità”

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Credits: @youtube Andrea Mirò

Uno degli appuntamenti in scena in questo periodo è “Libertà obbligatoria un omaggio a Giorgio Gaber” nel ventennale della scomparsa. Canzoni e monologhi si alternano leggeri, toccando tematiche importanti. Protagonisti Andrea Mirò ed Enrico Ballardini,cui si aggiungono una coppia di attori di grande forza teatrale come Sara Bertelà e Gianluigi Fogacci. Musica da Ripostiglio (Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Emanuele Pellegrini e Raffaele Toninelli), adattamento e regia Emilio Russo. Dopo il debutto al Piccolo Teatro il 13 giugno, lo spettacolo viene replicato al Teatro Menotti dal 14 al 25 giugno.

In un momento di pausa delle prove raggiungiamo Roberta Mogliotti, in arte Andrea Mirò, classe 1967. Artista eclettica e donna dalle mille sfaccettature. Compositrice, cantautrice, musicista, cantante, direttrice d’orchestra, polistrumentista, compagna di Enrico Ruggeri, da cui ha avuto due figli Ugo Federico (nato nel  2005) ed Eva Clara (nata nel 2010) . Camere con vista è il doppio album appena uscito che raccoglie 20 anni di carriera della artista.

Andrea Mirò: “Milano deve tornare ad essere un LABORATORIO ANOMALO di modernità”

# Quanto è attuale Gaber?

Gaber

“Libertà obbligatoria è del 1976 . Ancora sbalordisce l’attualità del suo pensiero. Un pensiero profondo e affilato con quella leggerezza punteggiata di umorismo e sarcasmo davvero irresistibile, forse necessario per indagare il nostro presente.”

# Racconti Gaber ai giovani che forse non lo conoscono?

Credits: piccoloteatro.org
“Libertà obbligatoria un omaggio a Giorgio Gaber”

“Gaber è sempre rimasto un libero pensatore. Profetico, visionario. Era capace di raccontare la realtà come pochi al mondo, ma – allo stesso tempo – di andare oltre. Era un artista che ti regalava dubbi, non certezze. Era uno che induceva lo spettatore a pensare, a non avere preconcetti, a non cercare l’applauso facile e ad avere il coraggio di dire cose anche scomode. È anche la mia cifra stilistica e ne vado fiera, anche se spesso non è stato e non è facile. Rimango un’artista di una nicchia di resistenza, infischiandomene completamente delle logiche di mercato e cercando sempre una dimensione originale. È quello che cerco di raccontare anche ai miei figli. La libertà di pensiero è il valore più alto che abbiamo. Ti insegnano che per vivere bene dobbiamo credere, quando invece dobbiamo imparare a dubitare.”

# Uno dei brani preferiti?

“Si può. Gaber elenca una serie di libertà “concesse”: siamo liberi come l’aria, io mi vesto come mi pare, posso mettermi un orecchino, far dibattiti sull’orgasmo, fare i giovani a sessant’anni e puoi anche farti uno spinello. Ma come? Con tutte le libertà che avete, volete anche la libertà di pensare? Chiede con ironia. Profetico, visionario, attualissimo. Se Gaber era disilluso e incazzato allora, oggi forse lo sarebbe ancora di più. La dittatura del pensiero unico ha silenziato ogni forma di pensiero critico. Chi non si allinea ai canoni del pensiero unico viene emarginato e ghettizzato dai “salotti” del potere culturale e mediatico. Pensa cosa è successo sui vaccini, costa sta succedendo sulla guerra in Ucraina. Si semplificano le argomentazioni, si ricerca una polarizzazione della realtà, dividendo in buoni e cattivi, anti-razzisti e razzisti, rispettosi e discriminatori, ecologici e inquinatori perché ragionare è faticoso. Molti, di fronte a quella fatica, rinunciano e preferiscono il discount dei pensieri preconfezionati, è la cosa più facile e sbrigativa. Ma questo impoverire la realtà che è  complessa…”

# Tre priorità. Milano deve liberarsi da…

Credits viveremilano – Cestini pieni

“Dalla sciatteria, dal degrado e dall’incuria. Dalla fontana spenta alle aiuole spelacchiate, agli orologi urbani fermi o sbagliati ai motorini, monopattini e biciclette parcheggiati ovunque capiti. In piazza della Vetra, o ai Bastioni di Porta Venezia il degrado impera da anni su tutto. senza che nessuno muova un dito. È veramente paradossale, che, in molte strade, i cassonetti che dovrebbero aiutare la raccolta e lo smaltimento siano diventati, invece, degli immondi e strapieni ricettacoli di rifiuti, che traboccano anche in strada. Scarso senso civico, sicuramente. Ma spiace dirlo, stiamo notando da diverso tempo (troppo) un peggioramento dei servizi Amsa che riscontriamo ovunque in città. Alcuni cestoni stradali sono stati sostituiti ultimamente con un nuovo modello a imboccatura più stretta per evitare che vengano riempiti con i sacchetti dei rifiuti domestici. Risultato? È tutto come o peggio di prima e, oltre a inserire comunque i rifiuti impropri, gli stessi vengono continuamente e tranquillamente abbandonati intorno ai cestini come sempre. Degrado genera così altro degrado. E potrei continuare.”

# Continua Roberta…

“Milano è la città del divertimento e della vita notturna. Dei locali e delle discoteche. Dei ristoranti, dei cinema e dei teatri. Spostarsi la sera in città continua ad essere, purtroppo, un privilegio di chi è automunito, con tutte le difficoltà del parcheggio. Oppure di chi può pagarsi un taxi o un noleggio. Aspettare in piena notte l’autobus per 25 minuti, salirvi, non è un modo celere e sicuro per tornare a casa.”

# Cosa ti aspetti da Milano?

La musica vive qui – Credits: Milano Music Week

“Da Milano ci si attende di più, sempre, in termini di autonomia e originalità di pensiero e azione che la distingua dalle altre città. Milano deve tornare ad essere quel laboratorio anomalo di modernità che è stata per lunghi tratti del secolo passato, senza nostalgie, liberandosi da una narrazione autocelebrativa un po’ falsata, falsata a senso unico che non aiuta la città a interrogarsi e a evolversi. Per farlo abbiamo bisogno di trovare il coraggio di farci delle domande scomode. Una su tutte: che senso hanno miliardi di investimenti, se producono più disuguaglianze?”

# Cosa ha perso la città?

L’ironia e l’ottimismo. Una scala sociale fluida e possibile. Un’imprenditoria evoluta e colta. Risorse che, insieme, hanno costruito quell’immaginario che l’ha trasformata nella vera capitale del ‘900 italiano.”

# La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Credits: teatro.it
Andrea Mirò

“Milano mi ha aiutata a diventare quella che sono. Grazie anche ad alcuni incontri significativi. Persone che sono rimaste al mio fianco, ma anche quelle che all’improvviso sono andate via.”

# La canzone su Milano a cui sei più legata

“Come è bella la città di Gaber. Mi ha raccontato quello che volevo sapere di Milano in pochi minuti. Tutto scritto e cantato in quella lingua masticata e unica di Gaber: l’amarezza e l’ironia.”

# Sei nata e cresciuta a Rocchetta Tanaro, un paesino in provincia di Asti. Il tuo primo impatto con Milano?

“Mi pareva di essere arrivata nel posto giusto. Dove potevi andare dal panettiere in abito da sera o in ciabatte e nessuno ti guardava strano. Appena arrivata, fui colpita dagli enormi cartelloni pubblicitari, sembravano delle quinte teatrali.”

# Prima casa?

credit: milano panoramica

“In zona Monteceneri. Non dimenticherò mai che appena arrivata qui alcuni amici mi invitarono a fare un giro sulla montagnetta di San Siro. Appena la vidi, esclamai: “Una collina qui? Ma è fantastica, sembra di essere dalle mie parti nel Monferrato”. Loro scoppiarono a ridere e poi dissero: “Guarda che sotto i nostri piedi ci sono tutte le macerie dei bombardamenti dell’ultima guerra”. Ecco, nella primavera del 1944 Milano era così: un cumulo di macerie di ogni tipo. Una storia da non dimenticare. Milano è una città capace di reinventarsi.”

# La zona preferita?

“Dove abito, a due passi dalla Bocconi, vicino alle mura spagnole. Un quartiere che io ed Enrico conosciamo  da tempo e a cui siamo affezionati. Ricordo che all’epoca andavamo sempre in via Salasco, zona viale Bligny, dove c’era la casa di alcuni amici in cui si poteva capitare a tutte le ore. E avevamo scoperto che in zona aveva aperto una pizzeria un ex chitarrista dei Decibel, la band capitanata da Enrico negli anni 80..”

# Tu ed Enrico formate una delle coppie più solide della musica. Come vi siete conosciuti?

Credits: antiwarsongs.org
Mirò e RUggeri

“Il destino è veramente bizzarro! Nel 1987 io debuttavo al Festival, lui lo vinceva con Si può dare di più. Per tutta la settimana ci eravamo sicuramente sfiorati senza mai conoscerci. Ci siamo ritrovati nel 1994 proprio a Milano. Conobbi Enrico a un provino. Stava cercando una polistrumentista della sezione ritmica della sua band per un suo tour. Mi presentai senza trucco con jeans, maglietta e scarpe da tennis, portando con me solo una chitarra un violino. Mi selezionarono. E partimmo per una lunga tournée. Lui un po’ mi corteggiava. Non volevo vedere e anche solo a pensarci, mi dicevo, per carità lasciamo stare. Non mi fidavo. Enrico era all’apice della popolarità, si era appena separato (con Laura Ferrato, sposata dal cantautore nel 1986, ndr) e stava attraversando una fase di inaffidabilità sentimentale, troppo affollata di donne.”

# Il tuo passatempo preferito a Milano?

Impegni permettendo, andare al cinema la mattina, all’Anteo. Proiezione di grandi film in lingua originale, sottotitolati in italiano. Ultimo film visto: Tar con una strepitosa Cate Blanchet.

Continua la lettura con: “Milano è una BELLEZZA SEGRETA che emerge quando la marea del lavoro si abbassa”. Una chiacchierata con ELISABETTA SGARBI, l’ideatrice de La Milanesiana

CRISTINA TIRINZONI

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La nuova TERRAZZA con PISCINA di Milano dove brindare al TRAMONTO

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Credits: @nhow.hotel Vertigo

Immaginatevi i rooftop newyorkesi, le sensazione delle infinity pool di Bangkok e un’atmosfera rilassata tipica di Bali e poi trasportate tutto questo a Milano. È così che si presenta il nuovo rooftop cocktail bar meneghino.

La nuova TERRAZZA con PISCINA di Milano dove brindare al TRAMONTO

# Vertigo: il nuovo rooftop cocktail bar in via Tortona

Credits: @nhow.hotel
Vertigo

Quest’anno il NHow Hotel Milano del quartiere Tortona ha deciso di far parlare di sé proponendo un nuovo locale con terrazza panoramica e piscina. Si trova in via Tortona, precisamente al civico 35, e per quest’estate sarà la meta ideale nelle calde giornate milanesi. Nato da un’idea di Finint Investments SGR e realizzato in collaborazione con lo studio di architettura Park Associati, il nuovo rooftop cocktail bar del NHow Hotel si chiama Vertigo ed accoglie i suoi clienti in un mix di lusso, charme e divertimento.

La piscina a sfioro, lo skyline milanese e l’arredamento glamour rendono Vertigo uno dei bar più instagrammabili della città. Vertigo inoltre si propone come una location per eventi di tutti i tipi, sia privati sia organizzati dal locale stesso.

# Piscina e area solarium mentre si sorseggiano cocktail particolari

Credits: @nhow.hotel
Vertigo

La terrazza ha aperto ad aprile di quest’anno ed è veramente immensa: 750 metri quadri sul tetto dell’hotel che potranno ospitare fino a 200 persone. La terrazza del NHow Hotel di via Tortona è stata divisa in più aree, una di queste è destinata alla vera chicca del locale: un Infinity Pool che regala la vista sullo skyline milanese. Ci sono poi anche due piscine circolari e colorate, un’area solarium un ristorante e l’esclusivo cocktail bar. Gli arredi giocano un ruolo fondamentale nel creare quell’atmosfera glamour che si respira da Vertigo. Il colore dominante è l’arancio, ricordando quindi il colore simbolo del gruppo alberghiero NHow, che si alterna però al grigio della pavimentazione e al magenta di qualche dettaglio.

Il ristorante, che in tutto può contenere 60 persone, propone piatti dove i sapori internazionali incontrano i grandi valori della tradizione italiana, mentre i barman di Vertigo ti preparano drink studiati fino all’ultimo ingrediente. Tra i cocktail da provare c’è lo Spring Night, realizzato con rum La Hechicera, cordiale di maracuja e pesca, gin Monkey 47, Roots Masthia alla melissa e succo di limone.

Continua la lettura con: La TERRAZZA SEGRETA “a colori” con vista DUOMO (con prezzi alla portata di tutti)

BEATRICE BARAZZETTI

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Il video del giorno: la GALLERIA diventa NERAZZURRA (Video e Fotogallery)

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Ph. Andrea Cherchi

Per la finale di Champions la Galleria si tinge di nerazzurro. Il video di Local Team e le foto di Andrea Cherchi

# Gallery (Andrea Cherchi):

# Video (Local Team):

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

La PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

“RE NUDO”: la WOODSTOCK ITALIANA al PARCO LAMBRO. Dove è successo di tutto

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Questa è “la SPIAGGIA più BELLA del mondo” (e quelle che insidiano il suo primato)

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Credits: @ospreycreative Lucky Beach

Acqua turchese, scenario mozzafiato, sabbia da sogno e l’impressione di essere finiti in paradiso. È lei la spiaggia più bella del mondo.

Questa è “la SPIAGGIA più BELLA del mondo” (e quelle che insidiano il suo primato)

# La spiaggia dei canguri, la più bella del mondo

Credits: @jessjaparman
Lucky Bay

Anche quest’anno il World’s 50 Best Beaches ha presentato la sua classifica delle spiagge più belle del mondo. Per l’edizione del 2023 sono stati consultati oltre 750 giornalisti di viaggio, esperti e influencer e la classifica è stata fatta. E ad aggiudicarsi il primo posto c’è una spiaggia in realtà poco conosciuta: siamo in Australia precisamente a Esperance, nella regione di Goldfields-Esperance in Australia Occidentale, e qui c’è la Lucky Bay.

Lucky Bay è la spiaggia con la sabbia più bianca e le acque più turchesi dell’intera regione. È lunga 5 km ed è il luogo ideale per fare immersioni, andare in canoa, ma anche osservare i canguri che saltellano tranquillamente sulla spiaggia, sdraiandosi qualche volta al sole.

# Sabbia bianca come la neve e natura incontaminata

Credits: @halfmoonphotography_
Lucky Bay

La spiaggia, che si affaccia sulle acque dell’Oceano Indiano, è davvero unica al mondo. Lucky Bay, che letteralmente potremmo chiamarla la Spiaggia Fortunata, si trova nel Cape Le Grand National Park, l’area di circa 32 mila ettari tra le città di Perth e Experience. Il suo punto forte sono certamente i canguri che girano lungo la spiaggia tranquilli come se fosse di loro proprietà, ma non sono di certi solo questi animaletti selvatici (ma comunque mansueti e tranquilli) ad aver fatto guadagnare il primo posto alla Lucky Bay. La spiaggia ha una delle sabbie bianche come la neve più incontaminate e incredibili di sempre che entra in contrasto con il turchese dell’acqua.

Credits: @cocosmo_pic
Lucky Bay

Ma Lucky Bay è anche il luogo ideale per allontanarsi un po’ dalle spiagge affollate e rilassarsi nella natura incontaminata. E in più qui ci sono circa 303 giorni di sole l’anno con una temperatura media di 18 gradi. Il periodo ideale per visitare questa spiaggia, ma in generale l’intera area di Esperance, è tra metà dicembre e fine marzo, quando i giorni sono caldi e secchi. E se si vuole un piccolo consiglio per viversi al meglio la Lucky Bay, il World’s 50 Best Beaches consiglia di provare ad accaparrarsi uno spazio dove poter campeggiare e ammirare le stelle durante la notte.

# Le altre spiagge nella top 5

Credits: @_markfitz
One Foot Island

Ma quali sono le altre spiagge più belle del mondo? Citando la top 5, al secondo posto si trova Anse Source d’Argent alle Seychelles, una gemma di sabbia bianca e mare turchese, incastonata tra blocchi di granito e vegetazione tropicale. Mentre per andare nella terza spiaggia più bella del Pianeta bisogna volare alle Filippine per trovare una spiaggia completamente circondata da alte sporgenze rocciose ricoperte di vegetazione tropicale, è la Hidden Beach con la sua acqua trasparente.

Il quarto posto se la aggiudica un’altra spiaggia Australiana, è la Spiaggia di Whitehaven, dove, oltre ad una spiaggia bianchissima, si possono ammirare i mille colori dell’acqua, dall’azzurro allo smeraldo. E infine, ad occupare il quinto gradino della classifica c’è la One Foot Island, situata nell’affascinante laguna di Aitutaki nelle Isole Cook. Qui l’acqua cristallina ha affascinato persone provenienti da tutto il globo.

Continua la lettura: La SPIAGGIA a cui si arriva in SEGGIOVIA

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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Il BORGO MEDIEVALE sull’acqua, “capitale” europea delle ARRAMPICATE. A due ore e mezza da Milano

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Credits marziapiccinelli IG - Arco

Il clima mite anche in inverno, il numero record di negozi a tema, il principale centro sportivo italiano e le molte pareti da scalare rendono questo luogo uno dei preferiti al mondo per gli amanti dell’arrampicata. Si trova a circa due ore e mezza di auto da Milano. 

Il BORGO MEDIEVALE sull’acqua, “capitale” europea delle ARRAMPICATE. A due ore da Milano

# Il luogo con la più alta concentrazione di falesie da scalare in Europa

Credits eisendle_hanspeter IG – Monte Colodri

Arco, in provincia di Trento, è stata soprannominata la “Patria degli scalatori sportivi“. Questo titolo le spetta sia perché è il luogo con la più alta concentrazione di falesie, pareti di fondovalle, d’Europa, per arrampicare praticamente tutto l’anno grazie anche al clima mite in inverno e anche perchè la parete di roccia calcarea è ricca di appigli e sembra fatta apposta per le le scalate.

Qui si trova anche una delle pareti più suggestive ed impegnative del panorama italiano, quella del Monte Colodri. Tra le altre ci sono le falesie di Massone, una delle più famose in assoluto, Nago, Policromuro e Belvedere. In totale si arrivano a contare un migliaio di vie da scalare, solo sul Massone ce ne sono oltre 150, adatte a tutti i livelli di esperienza. 

# Il festival mondiale degli scalatori

Credits rockmasterfestival – Festival Arco

Ogni anno verso la fine del mese di Agosto si tiene anche un festival dedicato agli scalatori, il “Rock Master Festival“, durante il quale atleti provenienti da tutto il mondo provano a scalare le pareti rocciose. Da oltre tre decenni vede confrontarsi i migliori climbers del momento per accappararsi il prestigioso trofeo.

# Il centro federale e il più grande numero di negozi di arrampicata 

Arco può contare anche il più grande numero di negozi di arrampicata e abbigliamento tecnico per lo sport outdoor, circa una ventina, oltre a ristoranti, enoteche, gelaterie sparsi tra le vie e le piazze del centro. Non solo: il piccolo borgo ospita anche il più importante centro tecnico federale per l’attività dell’arrampicata. 

# Un incantevole borgo medievale

Credits marziapiccinelli IG – Arco

Non c’è solo lo sport, il paese è anche un antico borgo di origine medievale da visitare. Affacciato sulle sponde del Lago di Garda, il nucleo storico di costruzioni è situato ai piedi della parete rocciosa andando a formare un arco, da cui deriverebbe il suo nome. Altri invece lo collegano ai resti dell’antico castello che domina il borgo, dal latino Arx, arcis la rocca. Il centro è caratterizzato da eleganti ville Libery e portali in pietra lavorata, giardini e parchi tra i quali spicca l‘Alboreto o Parco Arciducale, in origine parte dell’area verde annessa alla grande villa costruita dall’Arciduca Alberto d’Asburgo, un vero e proprio paradiso botanico.

 

Continua la lettura con: SFRECCIARE giù dalla MONTAGNA con un TRICICLO a poche ore da Milano

FABIO MARCOMIN

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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La NUOVA FERROVIA MILANO-MALPENSA: il work in progress dei lavori

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Malpensa-Gallarate

Il cantiere per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione è in corso dal mese di dicembre 2022. A che punto siamo e quando verrà inaugurata.

La NUOVA FERROVIA MILANO-MALPENSA: il work in progress dei lavori

# Procede spedito il cantiere per il nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 di Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione

Foto inaugurazione

Presto l’aeroporto di Malpensa sarà collegato velocemente anche con la Svizzera oltre a migliorare la connessione con Milano. Sono in corso dal primo di dicembre 2022 i cantieri per la costruzione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione

Stazione T2 Malpensa

La nuova infrastruttura permetterà di chiudere l’anello ferroviario intorno a Malpensa e di ampliare il bacino d’utenza dell’aeroporto, tramite un cambio di organizzazione dei servizi nel quadrante Nord Ovest della regione. Sarà più efficace e rapida così la connessione tra lo scalo e Milano contribuendo a ridurre i tempi di percorrenza migliorando contestualmente la sostenibilità del viaggio. 

# 7 minuti di viaggio e un tracciato complessivo di 5,7 km

Tracciato T2-Gallarate

Il progetto prevede nel dettaglio:

  • un tracciato ferroviario della lunghezza di 4,6 km a doppio binario tra il Terminal 2 dell’aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa e la linea RFI del Sempione verso Gallarate;
  • un raccordo verso Casorate Sempione di 1,1 km.

I tempi di percorrenza saranno di 7 minuti

# In parte in sotterraneo e in parte a cielo aperto in trincea

Tracciato in galleria e trincea

Il percorso sarà in parte in sotterraneo, galleria artificiale e naturale, in parte a cielo aperto in trincea. La progettazione è stata pensata per ridurre al minimo l’impatto sul territorio e tra le opere di mitigazione e di compensazione ambientali ci sono: interventi di recupero delle aree forestali, interventi per il ripristino della brughiera e anche la realizzazione di due ecodotti e di due passaggi faunistici per animali di piccola e media taglia.

# L’aeroporto di Malpensa diventerà nodo di interscambio con servizi ferroviari di breve e medio raggio, ad alta velocità e transfrontalieri 

Credits deliluna IG – Malpensa

Il progetto fa parte, in ambito UE, del cosiddetto “Global Project” Malpensa T1 – Malpensa T2 – linea Sempione, del quale è attivo il collegamento ferroviario tra i terminal T1 e T2, ed è stato promosso da FERROVIENORD in partnership con SEA. Sarà il tassello mancante che andrà a completare l’accessibilità ferroviaria da Nord a Malpensa.

L’aeroporto diventerà così un nodo di interscambio con servizi ferroviari di breve e medio raggio, ad alta velocità e transfrontalieri dalla Svizzera, dato che i treni potranno fare scalo direttamente all’aeroporto anche per chi arriva da oltre confine.

# Il punto sui cantieri

Credits malpensa24 – Area di cantiere

All’inizio della primavera 2023, dopo il taglio degli alberi al confine tra la brughiera di Casorate Sempione e il quartiere dei Ronchi di Gallarate, sono i iniziati i lavori per la trivellazione del suolo nella grande area di cantiere creata per la nuova infrastruttura. Il tunnel in fase di scavo consentirà a un ramo del doppio binario di andare sotto la strada per riconnettersi alla linea del Sempione in direzione Gallarate.

Nel senso opposto sarà invece realizzato un sottopasso stradale, con la ferrovia che rimarrà in superfice, con un secondo scavo all’altezza dell’area industriale di Casorate. Anche in questo le lavorazioni sono partite nel tratto tra Casorate e l’ingresso di Gallarate, punto in cui partiranno i 4,6 km del nuovo tracciato che serviranno da ponte per il collegamento dell’aeroporto con la linea ferroviaria Milano-Domodossola.

# Inaugurazione a giugno 2025

Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express
Credits: malpensa24.it – Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express

In base al cronoprogramma i lavori dovrebbero concludersi entro la fine di dicembre 2024 e inaugurazione a giugno 2025. Il costo complessivo dell’opera è di 211.340.000 euro, esclusi quelli per il progetto preliminare e quello definitivo, e finanziato in questo modo:

  • 80.000.000 euro dal “Patto per la Lombardia”;
  • 63.402.000 euro, pari al 30% del totale, dall’Unione Europea nell’ambito del programma “CEF ‐ Connecting Europe Facility ‐ 2019 CEF Transport MAP call”;
  • 55.937.000 euro da Ministero delle Infrastrutture (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022);
  • 11.000.000 da Regione Lombardia (all’interno del Programma degli interventi per la ripresa economica – “Piano Lombardia”).

Continua la lettura con: La “FERROVIA DEI DUE MARI” verrà realizzata? La grande SVOLTA nei collegamenti in Italia

FABIO MARCOMIN

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L’APERITIVO più CINEMA sotto le STELLE in un FRUTTETO vicino a Milano

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Credits: @ilcascinetto Il Cascinetto

A circa un’ora da Milano c’è un posto dove puoi fare un aperitivo molto particolare, sì perché mentre bevi uno spritz ti godi il cinema sotto le stelle.

L’APERITIVO più CINEMA sotto le STELLE in un FRUTTETO vicino a Milano

# L’agriturismo Il Cascinetto

Credits: @claraaferrari
Il Cascinetto

Il Cascinetto in via A. Volta, Salvirola, in provincia di Cremona, è un piccolo agriturismo a condizione familiare. Qui si possono assaggiare piatti preparati con grande cura e con ingredienti stagionali a km 0, la materia prima arriva infatti direttamente dall’orto e dall’allevamento dell’agriturismo. Un agriturismo, azienda agricola ma soprattutto una piccola oasi di relax dove si possono trovare ospitalità, simpatia, spensieratezza, natura e buona cucina casereccia. Ed è proprio l’agriturismo Il Cascinetto che, ogni martedì, mercoledì, venerdì e domenica d’estate, ovvero da giugno a settembre, organizza un aperitivo più cinema all’aperto in uno dei suoi spazi. In realtà questo non è l’unico evento a cui si può partecipare all’agriturismo, sì perché in base alla stagione vengono organizzati pic-nic in mezzo alla lavanda, feste della zucca e appunto cinema all’aperto. Ma quindi come funziona?

# Teli, cuscini, lucine e film iconici

Credits: @ilcascinetto
Il Cascinetto

Il cinema sotto le stelle de Il Cascinetto è organizzato nel suo frutteto, una delle zone più suggestive dell’agriturismo. Sistemati teli, cuscini, lucine e cesti che fanno da tavolini, la proiezione del film inizia alle 21 circa. Il frutteto viene aperto però alle 19:30, questo perché prima del film si può anche mangiare. Una volta arrivati gli ospiti, viene servito l’aperitivo, che per due persone consiste in popcorn, taralli, salamino, focaccia, dolce, bottiglia di sidro di mela, o prosecco, e acqua. I film che vengono proiettati sono tra i più iconici di sempre e il biglietto per cinema più aperitivo costa 27 euro a persona (sul sito dell’agriturismo si consiglia fortemente la prenotazione dato il numero limitato di posti).

Credits: @ilcascinetto
Il Cascinetto

Il frutteto de Il Cascinetto in più non è semplicemente un prato con una distesa di piante che creano atmosfera. Il frutteto è infatti parte di un progetto più grande che aiuta la comunità. Qui ci sono principalmente meli e quello interessante è che gran parte del ricavato dalle vendite di mele, succhi e concentrati serve per impiegare persone svantaggiate o in situazione di fragilità all’interno della piccola Azienda Agricola Sociale di proprietà de Il Cascinetto.

 

Continua la lettura con: Sboccia la primavera: dove fare PICNIC nei DINTORNI di MILANO

BEATRICE BARAZZETTI

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UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

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E’ diventato noto come bauscia del cinema, impersonando imprenditori o ricchi borghesi snob. Eppure è stato anche tanto altro. 

UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

# Sul palco dopo aver combattuto in guerra

E’ stato l’Ufficiale nelle Cinque Giornate di Dario Argento, il direttore di banca nel Belpaese di Luciano Salce, il direttore Corrado Maria Lobbian nel II tragico Fantozzi e in Fantozzi subisce ancora. E’ stato un grande attore di cinema e di teatro, doppiatore e conoscitore raffinato del mondo del varietà. Parliamo di Ugo Bologna, nato a Milano l’ 11 settembre 1917, in una tipica famiglia borghese meneghina. Dopo una breve parentesi come maestro elementare, viene reclutato nei Bersaglieri per combattere nella II Guerra Mondiale poi, a 33 anni, inizia a dedicarsi alla recitazione.

# Nelle Cinque Giornate di Dario Argento

La sua lunga carriera (dal 1950 al 1994) conta, oltre che ruoli importanti in teatro e come doppiatore, 60 film per il grande schermo, alcuni lavori per la TV e svariate apparizioni al Carosello.

Il suo ingresso nel mondo del Cinema avvenne con l'”aggancio”  di Toni Barpi, attore veneto, che sussurrò il nome di Ugo Bologna al regista e produttore Angio Zane, che a quei tempi (era l’inizio degli anni sessanta) realizzava pellicole per ragazzi. Il primo film col nostro attore milanese vedeva quest’ultimo impegnato come professore di botanica, che si batteva per la salvaguardia della natura. Era il 1961 e il film era “Esploratori a Cavallo”, genere che replicò l’anno dopo con “Sul cammino dei giganti”.

Nel 1968 è protagonista di “Banditi a Milano”, un lavoro cinematografico sulla banda criminale torinese di Piero Cavallero, prosegue nel genere noir-poliziesco con “Milano rovente”. Interpretò l’Ufficiale ne “Le Cinque Giornate”, una delle rare pellicole non-horror di Dario Argento.

# Di che segno sei? e Fantozzi

Il Bauscia milanese

Presenze in tutte opere di “spessore”, ma la popolarità gli arrivò con un genere più leggero: “un giorno mia moglie -(l’attrice Ada Maria Ruvidotti, mancata pochi giorni fa all’età di 95 anni n.d.r.)- mi disse che Alberto Sordi era a Milano per cercare volti giusti per un film di Corbucci. Io mi proposi -confidò Bologna in un’intervista degli anni novanta-  mandai una foto, tenni un provino e mi presero”.

Il film era “Di che segno sei?”, dove gli fanno recitare il ruolo dell’imprenditore milanese. Era un film a episodi e in uno di questi recitava anche Luciano Salce: “lo conobbi proprio nel cast di Corbucci e mi propose un ruolo nel Secondo tragico Fantozzi”.

Nel 1975 (l’anno de “Di che segno sei?”) è chiamato ad impersonare Salvador Allende in “Faccia da spia”, adesso diremmo un docufilm, comunque il racconto di eventi politici con un forte impatto mondiale, tra gli anni sessanta e settanta, “tra cui proprio il colpo di Stato in Cile. Il regista, Giuseppe Ferrara, mi trovò molto somigliante ad Allende, addirittura la figlia di quest’ultimo si sorprese come riuscissi a somigliare così tanto al padre anche nei movimenti e nelle posture più semplici”.

Ugo Bologna è stato l’unico attore ad usare la propria auto per una scena di un film: avvenne in “Rag. Arturo De Fanti bancario precario”, con Paolo Villaggio, Carlo Giuffrè e Catherine Spaak. La sua Lancia Beta azzurra venne utilizzata per la scena di un tamponamento tra lui e l’auto di Vilaggio.

Ugo Bologna morì il 29 gennaio 1998, colpito da un infarto, mentre si trovava in scena: recitava ne “Il Mercadet l’Affarista” di Balzac, al teatro Valle di Roma.

FABIO BUFFA

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Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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Come si dice MILANO nelle diverse LINGUE del mondo

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Ci sono diverse curiosità legate a come si traduce Milano nelle diverse lingue del mondo. La versione più nota è quella inglese: Milan. Che però crea confusione con la squadra di calcio. Anche per questo all’estero il Milan viene chiamato Milan A.C. per non fare confusione con la città. Mentre l’Inter viene chiamato Inter Milan, tutto assieme, che per un milanese sembra un controsenso.

Come si dice Milano nelle diverse LINGUE del mondo

# Milano = Milan

 

Milano si dice Milan in molte altre lingue, tra cui l’albanese, l’armeno, il ceco, l’estone, il filippino, il francese, l’hawaiano, il norvegese, il portoghese, il russo, lo spagnolo.

# Milano = Milano

Milano si dice Milano in bosniaco, in croato, in danese, in rumeno, in ungherese.

# Le altre Milano = Milà, Milana, Milaan, Mediolan

Più originali i catalani con Milà, i lettoni con Milana, i lituani con Milanas, gli olandesi con Milaan e i polacchi con Mediolan.

# La Milano più bella è quella tedesca

Forse la più curiosa e più bella è la versione tedesca: Mailand. Letteralmente vuole dire “Terra di Maggio” e in Germania corre una interpretazione per cui Milano si chiami “terra di maggio” in onore alla Madonna. Foneticamente poi Mailand assomiglia a MeineLand, che vuole dire la “mia terra”, altro motivo per inorgoglirci quando diciamo a un tedesco da dove veniamo.

Continua la lettura con: L’eredità archeologica di Milano da valorizzare

MILANO CITTA’ STATO

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NAPOLEONE è stato a Milano ma MAI a Roma

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Napoleone è stato a Milano, ma non a Roma.

NAPOLEONE è stato a Milano ma MAI a Roma

La prima volta che Napoleone Bonaparte venne a Milano fu nel 1796 con la prima campagna d’Italia. E fu amore a prima vista, come già capitò a un altro grande di Francia: Francesco I.

A Milano venne anche incoronato “re d’Italia”: il 26 maggio 1805. “Quella mattina di maggio, sotto un sole splendido, la folla affollava piazza Duomo di Milano durante l’attesa del corteo; tutte le campane della città suonarono a festa e le artiglierie spararono a salve”.
Quattro giorni prima, tre carrozze di corte furono mandate al Duomo di Monza a prendere la Corona Ferrea che, portata a Milano, fu deposta sull’altare maggiore del Duomo di Milano. Mettendosela in testa pronunciò la celebre frase «Dio me l’ ha data, guai a chi la tocca».

# Per Napoleone Milano doveva essere una delle tre capitali d’Europa

Si narra che abbia anche fatto giuramento sulla cosiddetta “Colonna del Diavolo” in Piazza Sant’Ambrogio, dove per tradizione tutti i regnanti dovevano giurare fedeltà a Milano e al suo patrono, là dove aveva sconfitto Satana.
Secondo lo storico Philippe Daverio «Di Milano Napoleone aveva fin dall’inizio un’idea molto precisa: doveva essere una delle tre capitali d’Europa, con Parigi e Francoforte. A Roma non andò mai, perché non gli piaceva e c’era il Papa. E con lui la città spostò l’interesse dall’ aspetto architettonico a quello urbanistico, si può dire che acquistò una grandeur mai conosciuta prima».

Tra le sue opere principali, avviate o portate a termine, ci sono l’area di Foro Bonaparte, l’Arco della Pace, l’Arena, il Naviglio Pavese, Brera (che doveva essere una copia del Louvre) e soprattutto la proclamazione di Milano a capitale del Regno d’Italia.
Nel 1814 Napoleone dovette abbandonare Milano. Nella storia di Milano non ci fu nessuno che in così breve tempo riuscì a realizzare così tante e importanti opere destinate a plasmare per sempre l’identità di Milano.

Continua la lettura con: La Milano di Napoleone

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Le 10 cose NON DI MILANO che il milanese è convinto che SIANO DI MILANO

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Ogni skyline è di Milano. Credits: @nightphotoearth IG (Dubai)

Milano è molto più di quello che sembra. Ci sono un sacco di cose e di personaggi che anche se fanno finta di non esserlo, in realtà sono di Milano.

Le 10 cose NON DI MILANO che il milanese è convinto che SIANO DI MILANO

#1 Santa Margherita Ligure

Ph. credits: turismo.it

Santa Margherita è ligure, ma Santa è la spiaggia di Milano, abitata solo da milanesi. Ogni milanese la considera all’interno dei confini di Milano e sogna il giorno in cui si potrà arrivare a Santa con la metro verde.

La metro dei sogni per i milanesi

#2 Courmayeur

Credits francy.gipsy IG – Aperitivo a Courmayeur

Courma è Milano. Soprattutto d’inverno. 

#3 Il pesce fresco

Credits: repubblica.it

Il pesce più fresco d’Italia lo si trova a Milano. Andrebbe scritto sulle etichette: pescato a Milano.

Leggi anche: il pesce più fresco d’Italia si trova a Milano

#4 Lo Spritz

Amici veneziani, fatevene una ragione. Se lo Spritz esiste è grazie a Milano.

#5 Dan Peterson

L’inventore del tè lipton, parla un accento simil americano, che fa molto anni ottanta. Lui è il milanese numero uno.

#6 Leonardo Da Vinci

I toscani lo hanno cacciato, senza Milano Leonardo sarebbe rimasto uno spiantato.

#7 Mourinho

Se ne faccia una ragione. Anche se con la Roma prova a vincere delle coppette, la verità è che da quando è andato via da Milano non ha più vinto nulla di importante. Fosse rimasto a Milano sarebbe minimo sindaco. 

#8 Il Serravalle Outlet

A Milano hanno inventato il teletrasporto di Star Trek. Centinaia di turisti e malati di shopping salgono in Piazza Cairoli e scendono al Serravalle Outlet dove comprano gli scarti dei negozi di Milano. E senza uscire dal recinto risalgono per ritrovarsi di nuovo nel centro di Milano. Tutto ciò che c’è tra Milano e il Serravalle Outlet è malattia mentale.

#9 L’autodromo di Monza

L’autodromo di Monza ospita il Gran Premio di Milano. 

#10. Il Canton Ticino

È una propaggine di Milano che i milanesi hanno reso autonoma solo per motivi fiscali.

Continua la lettura con: I 7 luoghi più curiosi di Milano

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Il ponte della SPADA VICHINGA

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Credits: Tim Foster, Unsplash

La penisola ai confini del mondo che si può raggiungere solo tramite un ponte trasformato in un’attrazione turistica, che ricorda il glorioso popolo Vichingo

Il ponte della spada vichinga

# La mini Islanda

Credits: Pavol Svantner, Unsplash

Secondo le popolazioni locali, la penisola di Snæfellsnes ha il pregio di contenere in sé l’anima e la natura di tutta l’Islanda. Su questa penisola c’è tutto: a Nord della capitale Reykjavik, offre i campi di lava e i ghiacciai, il bianco e nero delle spiagge. Un piccolo concentrato della storia, che omaggia il glorioso popolo dei Vichinghi che qui hanno regnato a lungo e lo fa attraverso un ponte, che ha la forma proprio della spada vichinga.
Il ponte è il naturale congiungimento  della penisola al resto della Nazione, compreso nella strada costiera delle Snæfellsnesvegur, meta turistica molto ambita da queste parti, perché accompagna all’itinerario intrigante che si può affrontare visitando la mini Islanda.

Leggi ancheL’ISLANDA d’Italia è a meno di due ore da Milano

# La spada nel ghiacciaio

Credits: Tim Foster, Unsplash

La penisola di Snaefellsnes è una meta obbligata per i visitatori dell’Islanda e di solito ci si arriva partendo da Reykjavik. Si guida per un paio d’ore avendo come meta il Parco Nazionale Snæfellsjökull, un un vulcano subglaciale che domina il paesaggio, meravigliose cascate, formazioni rocciose, belle spiagge, villaggi storici e questo ponte a forma di spada vichinga.
Il ponte è costituito essenzialmente da un terrapieno che congiunge due tratti della strada costiera, sia la “lama” che l’elsa della spada sono realizzate con questa tecnica.

Oltre al gusto estetico per l’omaggio ai Vichinghi, l’elsa ha uno scopo ingegneristico ben preciso, ovvero quello di far defluire le acque provenienti dall’Oceano Atlantico, attenuandone la forza prima di incontrare il terrapieno su cui poggia la strada.
È una pratica molto usata nell’Islanda Occidentale e in tutte le zone dove è difficile reperire i materiali per applicare questa tecnica costruttiva.
Facendo di necessità virtù, il riparo di sicurezza del ponte è diventato l’elsa della spada, una doppia arma che protegge la strada dall’erosione degli agenti atmosferici.
La spada, vita dall’alto, è come se si conficcasse nel ghiacciaio e nella meravigliosa natura che questa penisola è in grado di offrire.

Leggi anche: 10 LUOGHI INCREDIBILI NEL MONDO da VEDERE almeno UNA VOLTA nella VITA

# Al di là del ponte

Credits: neil.p.arnold IG

Percorsa tutta la lama della spada, si giunge al di là del ponte ed è bene prepararsi alla meraviglia che ci aspetta.
Una visita alla cima del Kirkjuffell è senza ombra di dubbio una delle mete più gettonate di tutta l’Islanda. Il Kirkjuffell è la montagna più fotografata del paese, perché offre uno scorcio incredibile al tramonto, d’estate verso le 23:30. Bisogna programmare bene la visita al tramonto, controllando il meteo e facendo coincidere il bel tempo con uno spettacolo mozzafiato.
La penisola Snæfellsnes offre poi moltissimi altri spunti, per una visita di almeno 2 giorni. Una pausa ristoratrice nelle pozze termali di Landbrotalaug, visitare “il centro della terra” scendendo nella cava di Vatnschellir, passare per Hellissandur, la capitale islandese della street art, fino a giungere ai picchi di basalto a Londrangar, altro landscape tra i più fotografati al mondo.
Percorrendo la Snæfellsnesvegur è facile imbattersi lungo la strada nella celeberrima chiesetta nera di Budir, i fari tipici delle zone nordiche e fotografare il Canyon Raudfeldar.

I Vichinghi, in fuga dalla Norvegia, poi dalla Groenlandia, sono giunti in Islanda e – da qui – sono partiti per scoprire l’America?
È una ricostruzione piuttosto probabile, anche se non vi è certezza. La rotta è quella giusta, le capacità di navigazione proprie dei Vichinghi sono ben note, così come le loro doti guerriere.
Che vengono ancora oggi omaggiate dai contemporanei, grazie al ponte della Snæfellsnesvegur.

Fonte: Next Tech FB

Continua la lettura con: L’avremmo chiamata Marckalada? Un FRATE MILANESE cita l’AMERICA 150 anni PRIMA di COLOMBO

LAURA LIONTI

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