UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

E' diventato noto come bauscia del cinema, impersonando imprenditori o ricchi borghesi snob. Eppure è stato anche tanto altro. 

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E’ diventato noto come bauscia del cinema, impersonando imprenditori o ricchi borghesi snob. Eppure è stato anche tanto altro. 

UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

# Sul palco dopo aver combattuto in guerra

E’ stato l’Ufficiale nelle Cinque Giornate di Dario Argento, il direttore di banca nel Belpaese di Luciano Salce, il direttore Corrado Maria Lobbian nel II tragico Fantozzi e in Fantozzi subisce ancora. E’ stato un grande attore di cinema e di teatro, doppiatore e conoscitore raffinato del mondo del varietà. Parliamo di Ugo Bologna, nato a Milano l’ 11 settembre 1917, in una tipica famiglia borghese meneghina. Dopo una breve parentesi come maestro elementare, viene reclutato nei Bersaglieri per combattere nella II Guerra Mondiale poi, a 33 anni, inizia a dedicarsi alla recitazione.

# Nelle Cinque Giornate di Dario Argento

La sua lunga carriera (dal 1950 al 1994) conta, oltre che ruoli importanti in teatro e come doppiatore, 60 film per il grande schermo, alcuni lavori per la TV e svariate apparizioni al Carosello.

Il suo ingresso nel mondo del Cinema avvenne con l'”aggancio”  di Toni Barpi, attore veneto, che sussurrò il nome di Ugo Bologna al regista e produttore Angio Zane, che a quei tempi (era l’inizio degli anni sessanta) realizzava pellicole per ragazzi. Il primo film col nostro attore milanese vedeva quest’ultimo impegnato come professore di botanica, che si batteva per la salvaguardia della natura. Era il 1961 e il film era “Esploratori a Cavallo”, genere che replicò l’anno dopo con “Sul cammino dei giganti”.

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Nel 1968 è protagonista di “Banditi a Milano”, un lavoro cinematografico sulla banda criminale torinese di Piero Cavallero, prosegue nel genere noir-poliziesco con “Milano rovente”. Interpretò l’Ufficiale ne “Le Cinque Giornate”, una delle rare pellicole non-horror di Dario Argento.

# Di che segno sei? e Fantozzi

Il Bauscia milanese

Presenze in tutte opere di “spessore”, ma la popolarità gli arrivò con un genere più leggero: “un giorno mia moglie -(l’attrice Ada Maria Ruvidotti, mancata pochi giorni fa all’età di 95 anni n.d.r.)- mi disse che Alberto Sordi era a Milano per cercare volti giusti per un film di Corbucci. Io mi proposi -confidò Bologna in un’intervista degli anni novanta-  mandai una foto, tenni un provino e mi presero”.

Il film era “Di che segno sei?”, dove gli fanno recitare il ruolo dell’imprenditore milanese. Era un film a episodi e in uno di questi recitava anche Luciano Salce: “lo conobbi proprio nel cast di Corbucci e mi propose un ruolo nel Secondo tragico Fantozzi”.

Nel 1975 (l’anno de “Di che segno sei?”) è chiamato ad impersonare Salvador Allende in “Faccia da spia”, adesso diremmo un docufilm, comunque il racconto di eventi politici con un forte impatto mondiale, tra gli anni sessanta e settanta, “tra cui proprio il colpo di Stato in Cile. Il regista, Giuseppe Ferrara, mi trovò molto somigliante ad Allende, addirittura la figlia di quest’ultimo si sorprese come riuscissi a somigliare così tanto al padre anche nei movimenti e nelle posture più semplici”.

Ugo Bologna è stato l’unico attore ad usare la propria auto per una scena di un film: avvenne in “Rag. Arturo De Fanti bancario precario”, con Paolo Villaggio, Carlo Giuffrè e Catherine Spaak. La sua Lancia Beta azzurra venne utilizzata per la scena di un tamponamento tra lui e l’auto di Vilaggio.

Ugo Bologna morì il 29 gennaio 1998, colpito da un infarto, mentre si trovava in scena: recitava ne “Il Mercadet l’Affarista” di Balzac, al teatro Valle di Roma.

FABIO BUFFA

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Fabio Buffa
Nato ad Alessandria, classe 1969, nel 1988 sono entrato per la prima volta in una redazione giornalistica, per collaborare e fare gavetta al Piccolo di Alessandria. Sono pubblicista dal 1996 e ho collaborato per varie testate, sia come giornalista che come vignettista satirico e scrittore di freddure. Dal 1992 lavoro nel sociale.