Il ponte della SPADA VICHINGA

La penisola ai confini del mondo che si può raggiungere solo tramite un ponte trasformato in un'attrazione turistica

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Credits: Tim Foster, Unsplash

La penisola ai confini del mondo che si può raggiungere solo tramite un ponte trasformato in un’attrazione turistica, che ricorda il glorioso popolo Vichingo

Il ponte della spada vichinga

# La mini Islanda

Credits: Pavol Svantner, Unsplash

Secondo le popolazioni locali, la penisola di Snæfellsnes ha il pregio di contenere in sé l’anima e la natura di tutta l’Islanda. Su questa penisola c’è tutto: a Nord della capitale Reykjavik, offre i campi di lava e i ghiacciai, il bianco e nero delle spiagge. Un piccolo concentrato della storia, che omaggia il glorioso popolo dei Vichinghi che qui hanno regnato a lungo e lo fa attraverso un ponte, che ha la forma proprio della spada vichinga.
Il ponte è il naturale congiungimento  della penisola al resto della Nazione, compreso nella strada costiera delle Snæfellsnesvegur, meta turistica molto ambita da queste parti, perché accompagna all’itinerario intrigante che si può affrontare visitando la mini Islanda.

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# La spada nel ghiacciaio

Credits: Tim Foster, Unsplash

La penisola di Snaefellsnes è una meta obbligata per i visitatori dell’Islanda e di solito ci si arriva partendo da Reykjavik. Si guida per un paio d’ore avendo come meta il Parco Nazionale Snæfellsjökull, un un vulcano subglaciale che domina il paesaggio, meravigliose cascate, formazioni rocciose, belle spiagge, villaggi storici e questo ponte a forma di spada vichinga.
Il ponte è costituito essenzialmente da un terrapieno che congiunge due tratti della strada costiera, sia la “lama” che l’elsa della spada sono realizzate con questa tecnica.

Oltre al gusto estetico per l’omaggio ai Vichinghi, l’elsa ha uno scopo ingegneristico ben preciso, ovvero quello di far defluire le acque provenienti dall’Oceano Atlantico, attenuandone la forza prima di incontrare il terrapieno su cui poggia la strada.
È una pratica molto usata nell’Islanda Occidentale e in tutte le zone dove è difficile reperire i materiali per applicare questa tecnica costruttiva.
Facendo di necessità virtù, il riparo di sicurezza del ponte è diventato l’elsa della spada, una doppia arma che protegge la strada dall’erosione degli agenti atmosferici.
La spada, vita dall’alto, è come se si conficcasse nel ghiacciaio e nella meravigliosa natura che questa penisola è in grado di offrire.

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# Al di là del ponte

Credits: neil.p.arnold IG

Percorsa tutta la lama della spada, si giunge al di là del ponte ed è bene prepararsi alla meraviglia che ci aspetta.
Una visita alla cima del Kirkjuffell è senza ombra di dubbio una delle mete più gettonate di tutta l’Islanda. Il Kirkjuffell è la montagna più fotografata del paese, perché offre uno scorcio incredibile al tramonto, d’estate verso le 23:30. Bisogna programmare bene la visita al tramonto, controllando il meteo e facendo coincidere il bel tempo con uno spettacolo mozzafiato.
La penisola Snæfellsnes offre poi moltissimi altri spunti, per una visita di almeno 2 giorni. Una pausa ristoratrice nelle pozze termali di Landbrotalaug, visitare “il centro della terra” scendendo nella cava di Vatnschellir, passare per Hellissandur, la capitale islandese della street art, fino a giungere ai picchi di basalto a Londrangar, altro landscape tra i più fotografati al mondo.
Percorrendo la Snæfellsnesvegur è facile imbattersi lungo la strada nella celeberrima chiesetta nera di Budir, i fari tipici delle zone nordiche e fotografare il Canyon Raudfeldar.

I Vichinghi, in fuga dalla Norvegia, poi dalla Groenlandia, sono giunti in Islanda e – da qui – sono partiti per scoprire l’America?
È una ricostruzione piuttosto probabile, anche se non vi è certezza. La rotta è quella giusta, le capacità di navigazione proprie dei Vichinghi sono ben note, così come le loro doti guerriere.
Che vengono ancora oggi omaggiate dai contemporanei, grazie al ponte della Snæfellsnesvegur.

Fonte: Next Tech FB

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LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs