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L’ISOLA-GIARDINO sul LAGO di GARDA

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Credits: @gardaoutdoors Isola di Garda

Il lago di Garda è una meta conosciuta da tutti e visitata ogni anno da migliaia di turisti internazionali. Si sente spesso parlare di Desenzano o Limone, ma anche di Gardone Riviera o Peschiera. Eppure il lago di Garda ha anche luoghi meno noti dove i più “avventurosi” possono decidere di trascorrere una vacanza differente. 

L’ISOLA-GIARDINO sul LAGO di GARDA

Tra questi luoghi diversi dal solito, nella cornice del Lago di Garda, c’è l’Isola del Garda, un’isola-giardino dominata da una villa eclettica in stile gotico-veneziano. Un Eden verdeggiante e segreto, ma anche un luogo ricco di storia.

# L’isola dei pirati amata da Dante e San Francesco

Credits: @drinkeatwithlove
Isola di Garda

Isola del Garda è la più grande delle cinque isole del lago, si trova vicino alla costa di San Felice del Benaco e non molto distante da Salò e Gardone Riviera. Le sue origini sono molto antiche: inizia ad essere abitata infatti nell’epoca romana, ma dopo il declino dell’impero, viene abbandonata. Nei secoli diventa rifugio di pirati, prima, e proprietà di monaci, poi. Fino a quando nel 1200 Francesco d’Assisi, di ritorno dall’Oriente, rimane ammaliato dalla bellezza dell’isola e la ritiene luogo ideale per costruirci una comunità di frati. Negli anni successivi l’isola accolse anche Sant’Antonio di Padova e Dante Alighieri, che pare abbia celebrato l’isola anche in uno dei suoi canti dell’Inferno.

Nel ‘400 Isola del Garda venne occupata dal nuovo monastero, con tanto di chiesa, chiostro, celle e giardini. Ma, nell’Ottocento il conte Luigi Lechi di Brscia fece costruire una residenza sulle rovine del monastero e dopo essere passata al demanio, si susseguirono molti proprietari fino ad arrivare ad oggi.

# Il tour dell’isola-giardino fino alla spiaggia smeraldo

Credits: @gardenrouteitalia
Isola del Garda

Isola del Garda è lunga circa 1km e oggi appartiene alla famiglia Cavazza, che però apre al pubblico la propria isoletta attraverso visite guidate. L’isola è un vero e proprio microcosmo ricco di natura, arte e storia. Una volta approdati sull’isola si nota già un delizioso porticciolo, costruito nel 1830. Durante il tour guidati ci si dirige subito verso il giardino all’italiana, con antichi cespugli di Bosso e rigogliosi palmeti, e poi verso quello all’inglese con piante provenienti da tutto il mondo che grazie al clima mite del lago qui hanno trovato un habitat ideale. Punto forte della visita è sicuramente la villa dell’isola. Qui si possono infatti vedere alcune sale interne realizzate nel ‘900, ma soprattutto si può salire sulla terrazza in stile neogotico da cui si può godere di una vista sul lago e verso la Rocca di Manerba.

Piccola chicca?  Sull’isola c’è una spiaggia che si trova proprio al centro, la Baia dello Smeraldo, e qui le acque hanno colori caraibici.

Continua la lettura: Questa è “la SPIAGGIA più BELLA del mondo” (e quelle che insidiano il suo primato)

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

Adda,  ArcoBaroloBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, Valgoglio, Ravenna, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

La STRADA che ATTRAVERSA il MARE: la più spettacolare d’Italia?

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Credits: @Riccardo Roiter Rigoni Ponte Translagunare Chioggia

Ci sono strade che più delle altre regalano un certo fascino mentre le si percorre, sono le strade panoramiche, da cui è possibile scorgere vedute su mare, borghi particolari e più in generale panorami che lasciano incantati. Eppure questa strada ha un fascino speciale, apparentemente non offre viste dove si può sognare guardando l’orizzonte, ma mentre la si percorre si sarà a sfioro sull’acqua.

La STRADA che ATTRAVERSA il MARE: la più spettacolare d’Italia?

# Il viadotto della Romea

redits: nuovavenezia.gelocal.it
Ponte Translagunare Chioggia

Questa strada è una vera e propria strada sull’acqua. Si tratta di un pezzo della strada statale 309 Romea (SS 309), nota semplicemente come la Romea, e collega Ravenna a Mestre, Venezia. Segue gran parte del litorale dell’Adriatico e non si allontana mai troppo dal mare. Per la precisione, la Romea parte da Marghera, una località vicino a Mestre, e dopo 27km arriva a Passo della Fogolana, dove uno svincolo ti immette nella strada statale 516 Piovese diretta a Padova. Percorrendo la striscia di terra compresa tra il corso del fiume Brenta e la laguna, si arriva poi ad un tratto di strada davvero suggestivo. È il viadotto che procedendo verso sud-est collega a Chioggia, al limite meridionale della laguna veneta.

# Circa 4 km a sfioro sul mare

Credits: @Riccardo Roiter Rigoni
Ponte Translagunare Chioggia

Il ponte translagunare di Chioggia è quindi una vera e propria strada che attraversa il mare della laguna veneta. Circa 4 km sull’acqua per arrivare nel centro cittadino. Percorrendola si incontrano incantevoli scenari che cambiano con il variare della luce, ma si notano anche diversi uccelli e fenicotteri. Eppure non è oro tutto ciò che luccica. La strada è particolarmente trafficata, sempre piena di camion che in qualche modo rovinano il panorama.

Chioggia è uno dei tanti piccoli angoli di paradiso della laguna, ma dovrebbe essere più valorizzata. Così come si potrebbe sfruttare la sua strada panoramica come buon benvenuto per i turisti. Questo ovviamente significherebbe pensare anche ad altre vie alternative alla strada statale Romea, per evitare che si continui a finire in colonna, oppure ripensare alla ferrovia.

Continua la lettura: La STRADA PANORAMICA più bella (e sconosciuta) d’ITALIA

BEATRICE BARAZZETTI

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Una RETE CICLABILE di 750 chilometri: il MAXI piano per collegare Milano e Hinterland

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Biciplan

Una mega rete ciclabile che connetterà tutti i 133 comuni del territorio metropolitano con l’obiettivo di far crescere del 20% il traffico sulle due ruote a pedali. Il progetto e il punto sui cantieri.

Una RETE CICLABILE di 750 chilometri: il MAXI piano per collegare Milano e Hinterland

# Un investimento di 400 milioni di euro per aumentare del 20% il traffico su 2 ruote

Biciplan

Il progetto nasce nel 2021 con l’approvazione della delibera di giunta della Città Metropolitana di Milano, che prevedeva 250 milioni di Euro del PNRR per la creazione di una fitta rete di connessione tra territorio, cittadini e due ruote, a cui ha fatto seguito nel 2022 la presentazione del progetto Cambio Biciplan da parte della Commissione Consiliare del Comune di Milano. L’investimento complessivo previsto ha un valore di 400 milioni di euro. 

Il nome del progetto “Cambio” vuole evocare l’ambiziosa svolta che si vuole imprimere, quella di aumentare almeno al 20% il traffico delle biciclette nel comune milanese, percentuale nella quale rientra almeno il 10% dei cittadini della fascia intercomunale metropolitana.

# Una rete metropolitana composta da 24 linee ciclabili per 750 km di estensione

Linee Biciplan

Cambio Biciplan è un progetto di mobilità dolce da sviluppare nel medio periodo che prevede una rete metropolitana di 24 piste ciclabili per un totale di 750 km, alcune saranno costruite ex-novo altre saranno semplicemente inserite nella rete come le piste lungo il Villoresi e il Naviglio.

Nello specifico ci saranno:

  • 4 linee circolari
  • 16 linee radiali
  • 4 greenway (tra tratti realizzati e riutilizzati e collegati agli altri)

Il progetto prevede il coinvolgimento di tutte le amministrazioni comunali chiamate a dare un contributo allo studio, a segnalare e individuare strategie per sviluppare la mobilità dolce dei propri cittadini in modo da trovare tutti insieme le modalità di intervento e realizzazione.

# Tutti i servizi disponibili a 1 km di distanza

bikeitalia.it
Cambio Milano

In linea con l’obiettivo generale di scoraggiare l’uso dell’automobile la rete è stata pensata in modo che entro 1 km di distanza dalla pista siano offerti tutti i servizi essenziali: scuole, imprese, ospedali, interscambi con le linee ferroviarie e della metro. Per fornire informazioni in tempo reale e costituire un’infrastruttura di comunicazione al servizio del territorio tutte le piste ciclabili saranno dotate di fibra ottica e illuminate in modo sostenibile grazie ad impianti di ricarica solare con le luci che si accenderanno solo al passaggio dei ciclisti.

# Il primo tratto realizzato: la linea 6 da via Corelli all’Idroscalo 

Credits cambiobicipla.it – Linea 6

A luglio del 2022 è stato inaugurato il primo tratto della Linea 6, da via Corelli Milano fino all’Idroscalo, che si estenderà complessivamente su 23 km totali passando attraverso la Rivoltana e raggiungendo Caravaggio. Quando sarà conclusa questa linea servirà 112mila persone, otto scuole superiori e sei università per un totale di 5.000 studenti.

# Cinque nuove linee in cantiere nel 2023

Nel 2023 saranno realizzate cinque nuove linee, grazie a circa 50 milioni di euro di finanziamenti dell’Unione europea – NextGenerationEU all’interno dei Piani Urbani Integrati M5C2I2.2, identificate attraverso un processo partecipato insieme ai territori coinvolti:

  • Linea 2 che passa per Bresso, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni;
  • Linea 5 che passa per Segrate, Pioltello, Cernusco sul Naviglio, Vignate, Melzo, Pozzulo Martesana, Cassano d’Adda;
  • Linea 7 che passa per Peschiera Borromeo, Pantigliate, Mediglia, Paullo, Colturano;
  • Linea 12 che passa per Cesano Boscone [fase 2], Cusago, Cisliano, Albairate, Abbiategrasso;
  • Linea 15 che passa per Pero, Rho, Pogliano Milanese, Lainate, Nerviano, Parabiago, Canegrate, San Vittore Olona, Legnano.

# Il punto sul progetto

Punto progetto Biciplan

In questo momento, come si può vedere dal sito ufficiale, la fase di progettazione è arrivata al 13% mentre quella realizzativa è ferma all’1% in base alle ultime informazioni disponibili. Il completamento del progetto di questa mega rete di ciclabili che metterà in connessione tra loro i Comuni della Città Metropolitana, compreso Milano, dovrebbe avvenire entro il 2037. 

Continua la lettura: La PISTA CICLABILE scavata nell’ACQUA: un’idea per l’Idroscalo?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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METRO DIRETTA LINATE – CENTRALE: perché non provarci?

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Linate-Centrale

La M4 avanza. E con le nuove aperture delle stazioni appaiono anche apparenti contraddizioni. Come l’assenza di interscambi diretti tra la M4 e le altre linee. Ma non solo. C’è chi sottolinea anche un altro aspetto. La M4 collega il centro storico con l’Aeroporto di Linate. Perchè non pensare il collegamento che sembra più utile per i turisti che arrivano a Milano: un collegamento diretto tra aeroporto e la Stazione Centrale. Visto che la linea M1 porta a Cadorna, o semi-diretto visto che anche in futuro tra M3 e M4 l’interscambio sarà “fantasma”, perché non ipotizzare una metro express no stop?

METRO DIRETTA LINATE – CENTRALE: perché non provarci?

# L’attesa per la M4 fino a San Babila

Credits Andrea Cherchi – Stazione di San Babila

Di alcuni giorni fa l’annuncio dell’inaugurazione della linea M4 fino a San Babila il 4 luglio 2023, invece del 30 marzo come previsto fino a qualche mese fa, che interscambierà con la linea M1 connetterà finalmente il centro storico di Milano con l’Aeroporto di Linate. Lo farà in appena 14 minuti, nessun’altra metropoli al mondo ha un collegamento così rapido tra aeroporto e centro della città. L’attivazione di questa breve tratta di 1,6 km aggiornerà il totale della linea a 7,3 km e 8 stazioni e della rete milanese a poco più di 104 km e 121 stazioni.

Leggi anche: Il NUOVO RECORD di MILANO: AEROPORTO – CENTRO in MENO di un QUARTO D’ORA. Le ultime IMMAGINI e la data di INAUGURAZIONE

# L’ “interscambio fantasma” a Missori con la M3

Comune di Milano – Corridoio di indirizzamento

Nel frattempo, il 19 giugno 2023, sono partiti i lavori del cosiddetto “corridoio di indirizzamento” tra la stazione di Missori M3 e la futura stazione di Sforza Policlinico. Nello specifico verrà realizzato un breve tunnel dalla stazione M3 Missori fino all’incrocio di via Pantano, via Albricci e via Larga dove è prevista una nuova uscita per la linea. Questo significa, come purtroppo è noto già da tempo, che tra la M3 e la M4 non ci sarà alcun collegamento sotterraneo. Dalla nuova uscita partirà la pedonalizzazione di via Pantano che gli utenti della metropolitana percorreranno a piedi, quindi in superficie magari sotto la pioggia e con i bagagli per arrivare alla stazione di M4 dato che ci sarà chi arriverà da una delle stazioni ferroviarie dell’alta velocità sulla M3, Centrale e Rogoredo, per poi dirigersi in aeroporto o fare il percorso contrario.

Leggi anche: Partono i CANTIERI per l’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” tra M3 e M4

# Una linea diretta da Linate alla Stazione Centrale con M2 o M4?

Linate-Centrale

Nessun collegamento comodo per arrivare a una stazione ferroviaria dell’Alta Velocità e in particolare con quella più importante della città: la Stazione Centrale. Da qui e da altre stazioni come Porta Garibaldi e Cadorna parte il collegamento verso Malpensa con il Malpensa Express e fra qualche anno anche quello di Orio al Serio avrà un connessione diretta. Perché non ipotizzare una linea metropolitana express tra Linate e Stazione Centrale? L’idea è venuta a Edoardo Bellio sul gruppo facebook Cantiere Urbanfile. 

Fatta salva la scomodità di chi passa da M3 e M4, oggi si può solo scendere nel passante a Dateo, prendere il passante fino a Repubblica e poi la M3 fino a Centrale e tra breve cambiare con la M1 a San Babila e poi a Loreto con la M2. Si potrebbe quindi pensare a una biforcazione della linea M4 dall’aeroporto con nessuna fermata intermedia fino alla Stazione Centrale o in alternativa della linea M2 a Lambrate con un tunnel fino allo scalo Forlanini e un servizio express no stop sempre fino a Centrale alternato a quello regolare della linea. 

Continua la lettura con: Anche Milano ha il suo “PONTE SULLO STRETTO”: diventerà mai realtà?

FABIO MARCOMIN

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TRE APERITIVI ESTIVI da provare a meno di 1 ora da MILANO

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Credits fratellidivini IG - Pioppotremulo

Una selezione di locali da provare per un aperitivo in stile milanese fuori Milano.

TRE APERITIVI ESTIVI da provare a meno di 1 ora da MILANO

#1 Bjrot, aperitivo salame e champagne

Credits lostinfood.it – Bjrot

Verano Brianza. Nel contesto Parco Valle Lambro in un punto strategico a cavallo delle due province di Milano e Como, c’è Trattoria Bjrot. L’edificio ha 150 anni di storia, un tempo era l’ufficio dove si riscuotevano le tasse, e nel 1954 è diventato il ristorante arrivato fino ad oggi e passato da tre generazioni differenti. La cucina propone piatti della tradizione brianzola ed altri italiani con un tocco di creatività. Per chi vuole provare qualcosa di non troppo impegnativo fino alla fine del mese di luglio si può gustare, anche nello spazio verde esterno sotto un meraviglioso glicine, un aperitivo insolito al prezzo di 15 euro composto da salame e champagne. Nel tagliere anche altre salumi, olive, bocconcini di pane ripieni e formaggi. 

 

#2 Pioppo Tremulo Gastronomia Botanica, un aperitivo vegetariano a km zero

Credits fratellidivini IG – Pioppotremulo

Il nome di questo ristorante riassume in breve l’esperienza: Pioppo Tremulo è un’azienda agricola a conduzione familiare che al suo ristorante porta in cucina solo prodotti a km zero. Nei campi a Brivio, in provincia di Lecco, vengono coltivati frutta e verdura sia di varietà classiche, sia più antiche. Nel locale di Seregno si può provare nel cortile interno un aperitivo vegetariano con cocktail dai 5 ai 6 euro abbinando la proposta più richiesta, Overture, al costo di 25 euro. Il tagliere da dividere in due persone è composto da degustazione di formaggi, frittini, polpette vegetariane, insalate e pane. 

 

#3 Dal Lisca, aperipesce con bollincine e fritto misto

Credits scamviaggimonza IG – Dal Lisca

Sempre a Seregno, in questo caso in pieno centro, ci si può lasciare tentare dall’aperipesce proposto nel weekend dal locale Dal Lisca, non molto grande ma con spazio anche all’aperto e allestito e arredato a tema mare. Al prezzo del calice, dai 5 euro per il vino bianco, rosso o frizzante ai 10 per lo champagne, si può accompagnre un fritto misto di pesce con code di gamberi, anelli di totano e patatine fritte aggiungendo 8 euro.

 

Spunto: s_lostinfood IG 

Continua la lettura: La STRADA: l’aperitivo sul VOLKSWAGEN VINTAGE nel locale più on the road di Milano

FABIO MARCOMIN

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Primo WEEKEND di LUGLIO: eventi dal 30 giugno al 2 luglio #ToDoMilano

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Red Hot Chili Peppers - Credits: Secret Brisbane

Icone del rock, graditi ritorni, abbinamenti avvincenti e prime assolute per l’Italia. Ecco cosa riserva il primo weekend di luglio per chi resta a Milano

Primo WEEKEND di LUGLIO: eventi dal 30 giugno al 2 luglio #ToDoMilano

# Trova il tuoi evento

#Venerdì 30/6: torna il festival latino-americano, arriva Travis Scott, ritorna Alan Sorrenti

Alan Sorrenti – Credits: cheventi.it
  • Milano Latin Festival: inizia la settima edizione, nella storica location del parcheggio ATM ad Assago. Il Festival dura fino al 29 luglio, con serate a tema, balli e musica dal vivo, cultura e gastronomia dei paesi latino-americani.
  • Stars: concerto di musica classica e lirica nell’affascinante location dell’Osservatorio Cà del Monte di Pavia. Dalle 19.30 un buffet con aperitivo e, a seguire, l’esibizione sotto le stelle, con repertorio che richiama gli astri del cielo.
  • Formoso Therapy: evento musicale ispirato dalla psicologia e la psicoterapia, di e con Adriano Formoso. In scena alla ore 20.00 al Teatro San Babila.
  • The Dear Hunter: torna la band di Casey Crescenzo, dopo 8 anni di assenza. Un nuovo album e il repertorio indie, dalle 20.00 al Legend Club.
  • 30 anni di Milano Classica: la formazione orchestrale, da camera e il Quartetto Indaco fanno 30 anni dalla loro fondazione e li celebrano con pubblico e autorità. Un modo per riunire i milanesi e ringraziarli, alle ore 21.00 agli IBM Studios.
  • Galassia Sombrero: un altro trentennale, questa volta per la carriera di Mari Rinaldi e la sua storia teatrale. Zelig lo celebra con uno spettacolo ambientato in un luogo immaginario ed ospiti a sorpresa reali. Sipario alle 21.00.
  • Nel tempo che ci resta: lunga ricerca sulle vite di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sintetizzata in un’elegia teatrale di César Brie. Alle 21.00 al Castello Sforzesco.
  • 2000 mania: i migliori successi del terzo millennio girano tutti insieme, per una sera, per il pubblico degli appassionati. Appuntamento dalle ore 21.00 al Carroponte di Sesto S. Giovanni.
  • Travis Scott: al rapper di Houston il compito di traghettare la rassegna I-Days al giro di boa di fine giugno. Per la prima volta in Italia, si esibisce all’Ippodromo di San Siro alle ore 21.00.
  • Alan Sorrenti: dopo 20 anni di silenzio, il cantautore di Napoli di L’unica donna per me e dei figli delle stelle torna con un nuovo album dal titolo Oltre la zona sicura. Lascia la comfort zone per il giardino della Triennale, sfidando il live che inizia alle ore 21.30.
  • John Talabot: il dj e produttore catalano è ospite de Le Cannibale di Base Milano. Le sue coinvolgenti sonorità elettroniche iniziano dopo l’apertura del dj set a cura di Andrewwww. Inizio alle ore 23.00.
  • Schiuma Party: l’Alcatraz non molla nemmeno in estate la sua iconica serata della schiuma al venerdì. Si inizia alle 23.00 e si prosegue tutta notte.

#Sabato 1/7: giochi, Liam Gallagher, indie night e techno in piscina

Acquaworld discoteca – Credits: MBNews
  • Un Giorno di GDR: evento gratuito, dedicato a chi si intende o vuole avvicinarsi ai giochi di ruolo. Tre turni con tavoli di diversi a cui potersi sedere per giocare. Dalle 9.00 alle 21.30 alla Casa dei Giochi di via Sant’Uguzzone.
  • Notte bianca di Ceriano: torna la celebre notte bianca in Brianza, nel centro storico di Ceriano Laghetto. Si inizia alle 15,30 con le attività per bambini e l’Auto Tuning e motori, per terminare la notte con street food, musica, hobby e mercatini.
  • Meteorologia Reloaded: esperienza “meteorologicamente definitiva”, grazie alle coreografie di Biagio Caravano. In scena i performer del corso di Danza Contemporanea della scuola Paolo Grassi. Alle 16.00 nei locali della Civica in via Salasco 4.
  • Ape open air: uno dei riti più amati dai milanesi, si sposta nello spazio e nel tempo. Itinerante, in posti diversi ogni settimana, questa settimana l’aperitivo di Ape Milano è all’Ex Macello in viale Molise. Musica, ghiaccio e drink dalle ore 19.00.
  • Marcovaldo: omaggio per i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino, celebrati da una lettura di Peppe Servillo. Alla chitarra, accompagna Cristiano Califano e lo spettacolo inizia alle 19.30 al Teatro Menotti.
  • Portatori Sani di Stand Up!: inediti e senza alcun tipo di censura, i Maschi Bianchi Etero si alternano sul palco, in una carrellata di comicità. Previsti anche innesti di ospiti a sorpresa allo Zelig, a partire dalle ore 21.00.
  • Il segreto delle canzoni: 70 musicisti, che si alternano su una scaletta di oltre 20 canzoni, sul palco del Cortile delle Armi al Castello. Così CPM Musica dedica a Milano un concerto con rilettura delle canzoni. Sipario alle 21.00, con ingresso gratuito.
  • The Black Keys + Liam Gallagher: ancora un abbinamento prestigioso, nell’ambito degli I-Days. Alle 21.00 “in campo” il duo americano e l’ex Oasis, che si alternano dalle 21.00 sul palco dell’Ippodromo San Siro.
  • E-Wired Empathy feat. Gasandji: l’empatia nel rapporto uomo-natura, alla base del progetto musicale milanese, che si presenta con la voce dell’artista francese. Proposta dal soul, al pop e al jazz, dalle ore 21.30 presso la Corte d’Onore di Palazzo Sormani.
  • Toy Tonics Jam: performance dell’etichetta berlinese, composta dal dj-set di Kapote e un live e visual show. Dalle 21.30 alla Triennale di viale Alemagna.
  • This is indie: party it-pop e cultura underground, che mischia le sonorità dei quartieri più vivaci di mezza Europa. Dalle 23.00 a Base Milano.
  • Atlantis: prima delle 5 serate di musica elettronica in piscina, all’Acquaworld di Concorezzo. Tutti i sabati un dj set esclusivo, che presenta ospiti di calibro internazionale. Si parte alle 23.00 con Giorgio Melesi, Black Hill e l’animazione a cura di Night Project.

#Domenica 2/7: Beatles all’alba, musei gratis di giorno, Red Hot Chili Peppers la sera

Red Hot Chili Peppers – Credits: Secret Brisbane
  • Beatles Piano Solo: musica all’alba di Fabrizio Grecchi, che riarrangia al pianoforte tutti i successi dei Fab 4. Il concerto è arricchito anche da brani di improvvisazione del momento, sempre ispirati ai Beatles. Dalle 6.00 nel Giardino di Villa Arconati, a Bollate.
  • Domeniche al Museo: prima domenica di Luglio, con il ritorno delle giornate a ingresso gratuito in alcuni dei musei più prestigiosi di Milano e della Lombardia. Un modo per combattere l’afa, dalle 9.00 alle 18.00 circa. Info QUI.
  • Scoperte… storiche!: caccia al tesoro per bambi tra i 9 e i 13 anni, alla ricerca dei segreti del parco del Museo Tessile a Busto Arsizio. Il fiume, la piscina e il fossato che circondava il castello, ritrovati dalle 10.00. Partecipazione gratuita e ritrovo entro le 9.50.
  • Grigliata & Party Games in Cascina: giochi, goliardia in giardino, e grigliata con gazebi al coperto presso Cascina Martesana. Dalle 15.00 in via Bertelli 44.
  • Fata Cucina: laboratorio per bambini, a tema alimentazione, al Portello. Inizia alle 10.00, con slot fino alle ore 19.00, alla scoperta delle prelibatezze stagionali.
  • Emma Arizza: da Expo 2015 a Palazzo Marino in Musica, la violinista di Como e il suo Guadagnini del 1927, regalano ancora emozioni a Milano. La troviamo nella Sala Alessi di Palazzo Marino, alle ore 11.00, con un vasto programma per violino solo.
  • The Sound Of Simon & Garfunkel: retrospettiva del “duo più bravo del mondo”, dagli esordi nel Queens alle hit evergreen. Il tributo è a cura della Dual Band, alle 19.30 nel Cortile d’Onore di Palazzo Sormani.
  • Insaciable: prosegue il Flamenco al Piccolo Teatro Strehler, con lo show di e con Lucía Álvarez La Piñona. Accompagnata dal bailaor Jonatan Mirò, Insaciabile esplora i 5 sensi umani, dopo l’apertura del sipario alle 20.30.
  • Ana Gabriel: la Luna de America, come è stata soprannominata la cantante messicana, porta il repertorio ranchero e di ballate nell’estate meneghina. Aspetta il suo pubblico al Carroponte, per lo show che inizia alle 21.00.
  • Miracolato: spettacolo estivo per il comico Max Angioni, che attende il pubblico al Castello Sforzesco di Milano. Lo show inizia alle ore 21.00.
  • Red Hot Chili Peppers: icona del rock, la band di Los Angeles presenta il suo live show all’Ippodromo Snai. Nuova formazione, vecchi evergreen e tanta energia a partire dalle ore 21.00.
  • Il dio di Roserio: Lino Guanciale legge il primo romanzo di Giovanni Testori, ambientato nella provincia milanese del dopoguerra. Suggestiva serata ai Bagni Misteriosi, a partire dalle 21.30.

#Tutto il we: tre giorni di cocktail e segni zodiacali, arrosticini e bombette, musica e plettri, Sicilia e bicicletta

Cocktail and Music Festival – Credits: Mihail_hukuna, Pixabay
  • Cocktail and Music Festival: il tema del festival è l’astrologia e ad ogni segno zodiacale viene abbinato un cocktail. Venerdì 30 e sabato 1, ingresso dalle 12.00 alla 1.00, con mixologi di richiamo internazionale e dj set esclusivi in piazza Città di Lombardia.
  • Sicily Cycling Weekend: due giorni interamente a tema Sicilia, con chiacchiere, cibo, aperitivi e pedalate presso Cascina Nascosta. Sabato 1 talk e cibo dalle 18.30. Domenica 2 pedalata dalle 9.30. Welcome kit ai primi 15 iscritti.
  • Orchestra a Plettro Città di Milano: dal barocco del primo novecento al pop più vero, l’Orchestra a Plettro si esibisce presentando un repertorio eseguito da chitarre, mandolini e mandoloncelli. Al Teatro Gerolamo sabato alle 20.00 e domenica alle 16.00.
  • Arrosticini vs. bombette: sfida culinaria epica, innaffiata da birra artigianale, a Villa Arconati di Castellazzo. Da venerdì 30 a domenica 2, trionfo dello street food e tanto intrattenimento dal vivo.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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PARCO TROTTER: la storia e i progetti di rinascita della “Casa del Sole” di Milano

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Mappa Parco Trotter

Il suo nome deriva dalla destinazione per cui era nato il parco: dal 1800 fino al 1924 ospitò l’ippodromo della Società del Trotter, prima che le corse dei cavalli venissero spostate a San Siro. Dopo diverse vicissitudini, che hanno portato a diversi cambi di destinazione dei suoi spazi e situazioni di pesante degrado, negli ultimi decenni è iniziata un progressiva riqualificazione.

PARCO TROTTER: la storia e i progetti di rinascita della “Casa del Sole” di Milano

# Da ippodromo a “casa del sole”

Nato nel 1800 per ospitare l’ippodromo della Società del Trotter, il Parco Trotter con i suoi 126.000 mq di verde tra via Padova e viale Monza ha ospitato le corse dei cavalli prima che venissero trasferite a San Siro dal 1924. In seguito al fallimento della società il parco venne acquistato dal Comune di Milano al fine di trasformarlo in una scuola per bambini affetti da tubercolosi, chiamata “Casa del Sole”. Una sorta di parco tematico, progettato dall’ingegnere Giuseppe Folli, che si prefiggeva di far vivere i bambini in un ambiente salubre e il più possibile a contatto con la natura con percorsi educativi pratici invece che lo studio in aula.

# Come è strutturato il parco al suo interno

Mappa Parco Trotter

Ci sono varie strutture comuni all’interno del perimetro dell’ex tracciato dell’ippodromo ancora visibile quasi integralmente nel viale circolare, come la piscina progettata da Luigi Secchi nel 1928 trasformata nel 2022 in campi da basket, pallavolo e calcetto, un solarium tra cui due palestre coperte, aree didattiche come l’Albero delle Scimmie, il viale dei Platani e la Torre della Sirena.

Credits Andrea Cherchi – Mini Italia Parco Trotter

Nella parte esterna ci sono invece orti, stagni, giochi per bambini, aree cani, percorsi vita e altre zone a scopo educativo come la fattoria, la voliera, la rosa dei venti, l’Italia in miniatura, una chiesetta oggi sala multimediale e l’ex-convitto riqualificato. Il parco è aperto oggi al pubblico fuori dagli orari scolastici, dalle ore 16 fino a sera con un orario di chiusura che cambia a seconda della stagione dell’anno. 

Leggi anche: La MINI ITALIA più ANTICA è al parco Trotter (c’era anche l’Istria)

# La riconversione della Casa del Sole in una scuola di quartiere

Credits bigsur95 IG – Casa del Sole

Al termine dell’epidemia di tubercolosi tutto il complesso del parco proseguì nell’accoglimento dei bambini fragili fino alla riconversione in una scuola di quartiere negli anni ’70. Per un rilancio delle potenzialità della Scuola, nel Giugno del 1995 iniziò un nuovo percorso con l’istituzione del primo Istituto Comprensivo di Milano, con scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado. A occuparsi invece di conservare, tutelare, recuperare e valorizzare l’intero patrimonio del parco anche attraverso la promozione di iniziative c’è dal 1994 l’Associazione “La città del Sole – Amici del Parco Trotter – onlus ”.

# La riqualificazione dell’ex convitto

exconvitto
Exconvitto Parco Trotter

Alcuni edifici del Parco Trotter, inserito dal 1986 nell’elenco dei Beni Ambientali di Milano da conservare e valorizzare redatto dal FAI, sono stati purtroppo abbandonati negli anni ’90: l’ex convitto e l’ex acquedotto.   

L’edificio che ospitava l’ex convitto, prima ancora le scuderie, è il più grande di tutto il parco: si compone di 7 padiglioni collegati tra e si sviluppa su 5000 mq di superficie. Soggetto ad occupazioni abusive, bivacchi e spaccio, grazie al progetto Lacittàintorno sostenuto dal Comune di Milano e Fondazione Cariplo i locali del complesso sono stati ristrutturati nel 2022 e dati in gestione per 17 anni a l’associazione La Fabbrica di Olinda, insieme ad altri soggetti, per farne un centro di produzione artistica e culturale. Oltre a questo nei suoi spazi è nato anche Mosso, un punto di comunità pensato come luogo di cultura e di inclusione, dedicato al confronto e alla formazione e dotato di un bar-pizzeria con 220 coperti. Occupa 4 padiglioni con giardino, orti e terrazza, una portineria sociale, uno spazio riuso, l’area spettacoli, con al primo piano i laboratori sociali e la cucina condivisa.

# L’edificio dell’acqua potabile

La situazione di abbandono dell’edificio dell’Acqua Potabile di via Giacosa, che risale al 1920, purtroppo non è stata ancora risolta. Si distribuito su due livelli e su una superficie di 800 mq. Nel 1969 cadde in disuso a causa dell’abbassamento della falda acquifera, mentre nel 2012 fu ricostruito il tetto deteriorato. Nonostante questo intervento però da allora giace ancora abbandonato a se stesso in quanto gli ambienti sono inutilizzabili perché non a norma di legge e quindi non assegnabili per progetti di riqualificazione.

Leggi anche: Il progetto di COMMUNITY CENTER al PARCO TROTTER

Continua la lettura con: Il PARCO GIOCHI più bello della Lombardia è a Milano

FABIO MARCOMIN

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Dove va il TURISTA di PROVINCIA quando viene a MILANO

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Folla al concerto loveMI - Ph. Andrea Cherchi

«Andiamo a fare un giro a Milano». Questa è la risposta che tante persone che abitano tra i cinquanta e i settanta chilometri da Milano si danno quando nel fine settimana nasce il dubbio su come impiegare la propria giornata. Il “turista costante”, o frequent tourist, raggiunge la città in poco meno di un’ora e nonostante le molteplici volte in cui è stato a Milano ci sarà sempre, in lui o in lei, l’adrenalina del visitare determinati posti. Sì, è chiaro: sempre gli stessi. Capire quali siano questi posti è semplice. La domanda, quindi, non è “dove” ma “perché?”. Perché, nonostante quella tipologia di visitatore conosca quei punti più di quanto conosca la sua stessa città, sente la necessità di recarcisi regolarmente. Cercheremo dunque di capire entrambe le cose: dove e perché.

Dove va il TURISTA di PROVINCIA quando viene a MILANO

# Starbuck, per spogliarsi gli abiti della provincialità

Credits: @alpa.ca_travelphoto
Starbucks Milano

Un’alta percentuale dei “turisti costanti” raggiunge Milano in treno. E scende in Centrale. E non importa che ora sia, la costante è sempre la stessa: in qualunque momento della giornata si raggiunga la stazione, bisogna andare da Starbucks. Pochi metri a piedi, una lieve svolta a sinistra e finalmente l’ignifugo espresso internazionale è tra le nostre mani, capace di ricordarci anche come ci chiamiamo (anche se non sempre in maniera corretta). Perché? Perché Starbucks è il luogo in cui, con una specie di salto quantico, si riesce a spogliarsi degli abiti della provincialità per indossare quelli da cosmopolita. Tanta ricerca quotidiana per rafforzare il proprio sé, ma ammettiamolo: sentirsi semplicemente parte del mondo è un bisogno quasi ancestrale. Forse è per questo che ti scrivono il tuo nome sulla tazza: per ricordarti che, anche se sei in un posto in cui i confini geografici si annullano, non devi dimenticare chi sei. E da dove arrivi.

# Il Duomo e la sua magnificenza

Credits: @emanuelaraffaeli1
Duomo

Il turista costante va “in Duomo”, anche se effettivamente nel Duomo non ci è mai stato. Qualcuno ha azzardato solo la salita sulle terrazze. L’adrenalina inizia a fare capolino già quando la cattedrale si stanzia enorme mentre percorre la scalinata della metropolitana. È un turista che ha bisogno di spazi, di folla, di magnificenza. Quello che manca nella vita di provincia. E Piazza del Duomo rappresenta tutto ciò nei suoi 17mila metri quadrati.

Leggi anche: Come arrivare dal Duomo ai Navigli

# La Rinascente, il microcosmo della moda

Credits: @critisomarinoni
Rinascente

È un luogo a sé stante. Non importa che si trovi in Piazza del Duomo, a pochi passi dalla Galleria o da Monte Napoleone. La Rinascente è un microcosmo che non ha indirizzo. L’appuntamento con il tempio della moda è irrinunciabile, anche se non sei né appassionato del mondo del fashion né intenzionato a comprare. La cultura di un luogo passa anche dalla sua materia e sicuramente La Rinascente, per il turista costante, ne è la rappresentazione. D’altronde anche Parigi ha la Tour Eiffel ma i grandi magazzini Galeries Lafayette raccontano la città francese nello stesso giusto modo. Bellezza, culto, sfarzo, profumi e leggerezza: una specie di upgrade per chi nella vita di provincia vede sempre le stesse cose.

Leggi anche: Breve storia della Rinascente

# Via Monte Napoleone, dove è sempre Natale

Credits: milanoweekend.it
Via Monte Napoleone Natale

Qui la necessità di ripulirsi dell’acqua stagnante, in cui spesso si sentono a mollo i cittadini della provincia, viene appagata definitivamente. Forse durante l’estate è una di quelle tappe di cui, tra le altre, si può fare a meno; l’importante è non togliere mai, al turista costante, Via Monte Napoleone a Natale. Quando il periodo è quello che maggiormente dà spazio ai sogni, le vetrine della via più rappresentativa della Milano Capitale della Moda sono irrinunciabili. Perché anche (o forse soprattutto) per sognare c’è bisogno di ispirazione.

Leggi anche: Via Montenapoleone

# Piazza Gae Aulenti, l’irresistibile quella voglia di futuro

Credits Luca Bravo-Unsplsh – Milano Gae Aulenti

Epicentro della modernità, Piazza Gae Aulenti è una delle tappe obbligate del turista costante. A volte è addirittura indeciso: vado direttamente in Piazza Gae saltando il Duomo? Poi, tendenzialmente, le fa entrambe. In ogni caso Gae Aulenti è quel luogo così attrattivo, per questa tipologia di visitatore, che è l’unico capace di metterlo in dubbio sul resto della città. Piazza Gae Aulenti rappresenta il futuro, la vita che evolve. Esattamente come CityLife, luogo con cui Piazza Gae se la contende. È quel tipo di cambiamento che, però, non stravolge le origini ed è capace di rappresentare sempre e comunque l’identità. È quel tipo di crescita di cui il provinciale ha bisogno, perché generalmente nei luoghi in cui vive abitualmente ne ha poca.

# L’aperitivo: Corso Como, Navigli… e un plus

Credits Andrea Cherchi – Navigli al tramonto

Dal tramonto al dopocena, Milano si trasforma nella città perfetta in cui -finalmente- il turista costante riesce a trovare qualcosa di diverso dal solito bar provinciale in cui fare aperitivo o passare la serata. Il dilemma è uno solo: andare in Corso Como o spostarsi sui Navigli? Vere e proprie crisi esistenziali attanagliano il turista di provincia, perché non è abituato a così tanta possibilità di scelta. Difficile resistere al richiamo della fotografia sui Navigli, tra i posti più “instagrammati” di Milano; ma Corso Como è irrinunciabile per chi vuole sentirsi cool. La scelta, quindi? Dipende: Corso Como se ci si vuole allungare fino a tarda sera, i Navigli per chi vuole godersi semplicemente l’aperitivo. Da diversi anni, infine, l’aperitivo è un momento che ha acquisito un luogo in più: una terrazza. Che sia la Terrazza Aperol, il The Roof, Ceresio o quella de La Rinascente, poco cambia: Milano dall’alto, per il turista costante, è sempre il valore aggiunto della giornata.

Perché, in fondo, dalla fuga dalla sua provincia, non cerca altro che questo: visioni speciali da cui riuscire a guardare oltre.

Continua la lettura con: Le 10 ATTRAZIONI poco note di Milano da mostrare a un turista: vince VIA LINCOLN

SABRINA FALANGA

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L’APERITIVO più REGALE di Milano dal sapor di SICILIA

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Ph. @lubar IG

L’aperitivo più regale di Milano non poteva che trovarsi qui. 

L’APERITIVO più REGALE di Milano dal sapor di SICILIA

# Aperitivo a Villa Reale

Ph. @lubar

L’aperitivo più regale di Milano è il Lu Bar all’interno di Villa Reale, nota per le opere ottocentesche della Galleria d’arte moderna, in via Palestro 16. 

Sperimentato più volte in occasione di festeggiamenti in famiglia o di eventi tra amici, il locale stupisce per la sua eleganza ed originalità. L’atmosfera raffinata è resa ancora più lussureggiante grazie alla presenza delle molte piante all’interno del locale, tanto da trasformarlo in un garden restaurant dove rilassarsi e sentirsi in vacanza per qualche ora, staccando la spina e  immergendosi in questo esotico spazio verde lontano dal caos cittadino.

# Un menù da re

Ph. @lubar IG

Anche l’aperitivo è degno di un re: squisite, ad esempio, le polpette di melanzane oppure gli arancini con gamberetti e pistacchio che è possibile accompagnare con un superbo vino siciliano (la lista dei vini siciliani è in effetti piuttosto corposa). Ma non è solo un locale da aperitivi: tra affreschi ed ampie vetrate, è possibile godersi anche la prima colazione, o deliziare il palato con uno squisito brunch, o ancora lasciarsi affascinare da una romantica cena. Unico denominatore comune: la cucina mediterranea, con uno sguardo particolare rivolto allo Street food siciliano, qui reso particolare ed elegante grazie alla accurata presentazione dei piatti. E non è un caso che la matrice ispiratrice di numerose pietanze sia siciliana, visto che lu bar in dialetto siciliano significa appunto “il bar”.

# Lu bar e lu barino

lubarino – @lubar IG

All’interno del locale si trova anche un piccolo bazar dove è possibile l’acquisto di prodotti tipici made in Sicily come i capperi, l’olio di oliva oppure le mandorle. Un locale che non si ferma a Palazzo reale: è fresco di inaugurazione anche il lu barino, in piazza del Carmine a Brera. 

Continua la lettura con: Gli aperitivi più strani di Milano

ALESSANDRA GURRIERI

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Il PARCO GIOCHI più bello della Lombardia è a Milano

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Credits: metrom4.webuildgroup.com Parco Angonne

Con l’apertura delle prime sei fermate della M4 è stato inaugurato uno dei parchi giochi più belli della Lombardia.

Il PARCO GIOCHI più bello della Lombardia è a Milano

Viale Argonne, una delle direttrici storiche di Milano, è stato protagonista di un progetto di riqualificazione che ha coinvolto la superficie, ma anche il sottosuolo. Sotto: il passaggio sotterraneo della nuova metro blu. Sopra: uno dei parco giochi più belli della Lombardia.

# Un chilometro di parco giochi

Credits: booking.com
Parco Argonne

Oggi è impossibile pensare di realizzare un’opera, soprattutto in una grande città, senza considerare l’impatto che ha dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della qualità della vita delle persone, come racconta il responsabile di progetto Giovanni Pirro. Per questo, quando si è deciso di realizzare la fermata della metropolitana Argonne, si è dovuto pensare anche a come riqualificare l’area in superficie. Il viale è stato così diviso da un grande parco giochi per tutti i gusti e per tutte le età. Realizzato da Webuild, lo stesso gruppo che sta costruendo la M4, il parco giochi di viale Argonne è lungo circa 1 km e è affiancato da strade che corrono in entrambi i sensi, da una parte del parco un senso di marcia, dall’altra l’altro.

# Campetti da calcio, pallavolo, basket e persino bocce

Credits: metrom4.webuildgroup.com
Parco Angonne

Il parco prevede giochi per tutte l’età: ha uno spazio dedicato ai bambini da 0 a 3 anni e altri per bambini più grandi, ma c’è anche un campetto da calcio di 29 metri e uno dove è possibile giocare a basket e a pallavolo. Come riferisce l’ingegnere Giovanni Pirro che ha seguito la riqualificazione dell’area, niente è stato lasciato al caso. Nel parco giochi c’è anche un campo di bocce, spazi dedicati con tavoli da ping pong e un’area fitness (qui ogni attrezzo è affiancato da un QR Code che permette di scaricare una guida per gli esercizi).

Credits: metrom4.webuildgroup.com
Parco Argonne

Il parco parte da Piazzale Susa e tutte le aree sono recintate, così da permettere ai bambini di giocare tranquilli e in sicurezza. Tutta la striscia è poi costeggiata da una pista ciclabile, dove però i bambini possono anche giocare con monopattini e roller. Non mancano ovviamente tavoli e panchine dove potersi rilassare.

Continua la lettura: Questa è “la SPIAGGIA più BELLA del mondo” (e quelle che insidiano il suo primato)

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

 

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“Il GOVERNO investirà sulla M6”: il PERCORSO della LINEA ROSA

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M6

Il futuro di Milano è rosa. Il governo assicura: sarà fatta. Queste le ultime novità e quale dovrebbe essere il percorso. 

“Il GOVERNO investirà sulla M6”: il PERCORSO della LINEA ROSA

# Il Governo accelera, il Comune frena?

“Il governo intende investire sul piano economico finanziario di progettazione della nuova metropolitana M6 di Milano, l’auspicio dell’esecutivo è che possa terminare la Metropolitana a Opera, in concomitanza della nuova ferrovia che porta per Genova”. Queste le parole del sottosegretario di Stato con delega al Cipess Alessandro Morelli al convegno Direzione Nord, come riportato da Affari Italiani. “Vedremo se il Comune di Milano – ha aggiunto – che non sembra della stessa idea, sarà meno provinciale di quanto è stato fino ad oggi”. In attesa che governo e Comune si mettano d’accordo, quale dovrebbe essere il percorso della linea rosa (o arancione)?

# Da Baranzate a Noverasco/Opera: 40 fermate e circa 20 km di tracciato

La linea M6 con le varianti previste nel PUMS
La linea M6 con le varianti previste nel PUMS

Il percorso della nuova linea prevede 40 fermate e 20 km di lunghezza. Dovrebbe andare dal quadrante nord-ovest (Quarto Oggiaro) al quadrante sud fino a Noverasco oppure prolungare fino a Opera, con diverse ipotesi di diramazione.

I binari di snoderebbero lungo l’asse di viale Certosa e poi corso Sempione per intersecare la M5 a Domodossola, la M1 a Pagano e la M2 a Porta Genova oppure la M1-M2 a Cadorna e la M3 a Missori.

Tra le estensioni possibili ci sarebbero quelle di Baranzate e Molino Dorino a nord e di Ponte Lambro a est.

Continua la lettura con: M6: sarà questo il PERCORSO della nuova LINEA ROSA?

MILANO CITTA’ STATO

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7 FATTI CURIOSI sui TRAM di Milano

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Milano è una città ricca di curiosità non solo per quanto riguarda il suo passato, i suoi monumenti, i suoi abitanti, i suoi musei, ma anche per i mezzi pubblici.
La loro storia comincia nel 1861 (lo stesso anno in cui nacque il Regno d’Italia) con la fondazione della Società Anonima degli Omnibus (SAO), e continua tutt’oggi con Atm.

7 FATTI CURIOSI sui TRAM di Milano

Con più di 150 di storia alle spalle, la rete urbana e interurbana milanese ha offerto veramente tante particolarità, nel corso del tempo. Eccone sette:

#1 I primi tram erano trainati da cavalli

curiosità mezzi pubbliciAlla fine dell’Ottocento a Milano non c’erano ancora i tram come li intendiamo noi oggi: le strade erano invece percorse dagli omnibus, carrozze simili a quelle del Far West americano trainate da due o quattro cavalli, capaci di trasportare una decina di persone per viaggio. 

La prima linea tranviaria milanese viene inaugurata l’8 luglio 1876 e portava a Monza. Aveva il capolinea all’inizio dell’attuale corso Buenos Aires per un percorso complessivo di circa 13 chilometri. L’anno successivo, il 24 giugno 1877, si inaugurò la seconda linea: la Milano-Saronno, con capolinea all’Arco della Pace.

Leggi anche: Quando i TRAM erano trainati dai CAVALLI 

#2 Un tempo in città giravano le “foche”

curiosità mezzi pubbliciNo, non è un riferimento allo zoo di Porta Venezia: le cosiddette “foche barbise”, come poi le soprannominarono i milanesi, erano dei tram speciali che, a partire dal 1908, pulivano le strade della città. I loro getti d’acqua ricordavano agli abitanti i baffi di un tricheco: da qui l’insolito soprannome.

#3 I morti compivano l’ultimo viaggio sulla “Gioconda”

curiosità mezzi pubbliciUn po’ macabro, ma curioso: nel 1895, con l’inaugurazione del Cimitero Maggiore, nacque il bisogno di trasportare le salme dalla città a Musocco. La soluzione fu il tram funebre, con vetture nere e finestrini in vetro smerigliato, soprannominato dai milanesi “La Gioconda”.

#4 Per 20 anni hanno circolato anche i tram a due piani

curiosità mezzi pubbliciLondra ha il bus ha due piani… e a Milano c’era il tram a due piani. Circolarono per la città meneghina tra il 1900 e il 1919 e accompagnavano i pendolari della linea Milano-Monza. Non solo erano a due piani: in estate il secondo piano diventava “panoramico” e permetteva di godersi un po’ di più il viaggio tra una città e l’altra.

#5 “Vietato sputare”

curiosità mezzi pubbliciSu alcuni tram si legge ancora questo avviso: “Vietato sputare”. Agli inizi del XX secolo, questa cattiva abitudine era davvero un problema: per fortuna oggi questi sono solo dei curiosi cartelli, più che dei veri e propri divieti.

#6 Lui vuol fare l’americano

San Francisco – @Jaeyoung1962
IG

I tram di Milano si possono trovare anche all’estero. Il più iconico è certamente il 28 che circola sulle strade di San Francisco. L’Azienda di Trasporti di Milano decise di donarne dieci alla San Francisco Market Street Railway e ancora oggi svolgono la loro normale attività di linea. 

Ma non è l’unico caso: Melbourne, Madrid, Bruxelles, Iowa, Mount Pleasant, San Josè e Francoforte sono le fermate raggiunte dai tram meneghini. Senza contare città più vicine, come Cologno Monzese, Vigevano e Pavia.

#7 Sauna, ristorante, teatro, dehor: i tram più strani di Milano

Tram sauna

A Milano il tram non è solo un mezzo di trasporto. Esistono anche dei mezzi utilizzati per altri fini. Alle Terme di Porta Romana si può usarlo per fare una sauna. La notte circola ATMosfera, un tram ristorante sempre sold out. Non solo: c’è anche un tram dehor in via Stoppani 15 e il Dramatram, un tram che si trasforma in teatro. 

Continua la lettura con: ATMOSFERA: cenare sul tram di notte a Milano

VANESSA MARAN

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NUOVO AUMENTO dei BIGLIETTI di ATM? Il braccio di ferro tra Comune e Governo

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credits: atm_milano IG

L’Assessore alla Mobilità Arianna Censi: “Non è possibile fare un altro adeguamento“. Mancano però 400 milioni di euro per far funzionare il trasporto pubblico e le alternative sul tavolo sono solo due: più risorse dal governo o più incassi da chi usa metro e tram.

NUOVO AUMENTO dei BIGLIETTI di ATM? Il braccio di ferro tra Comune e Regione

# A gennaio 2023 l’ultimo rialzo delle tariffe

Biglietto di seconda mano. Quanto costa? – Credits Milano Città Stato

L’ultimo aumento della tariffa dei biglietti e dei carnet per utilizzare il trasporto pubblico di Milano risale ai primi giorni di gennaio del 2023: il biglietto ordinario è passato da 2 a 2,20 euro, il ticket giornaliero da 7 a 7,60 euro, quello valido tre giorni da 12 a 13 euro e infine il carnet per dieci viaggi da 18 a 19,50 euro. Un rialzo conseguente a quello dell’inflazione e che se si fosse utilizzata la secca applicazione di un algoritmo legato al rincaro dei prezzi come fatto per Trenord, l’impatto sarebbe stato più pesante. Solo gli abbonamenti non sono stati toccati. Ora però i milanesi rischiano una nuova stangata.

Leggi anche: Il biglietto ATM a metà prezzo: il “mercato nero” fuori dalle fermate della METRO

# L’Assessore alla Mobilità Arianna Censi “Non è possibile fare un altro adeguamento

Credits Ufficio Stampa Atm – Tornello metrò contactless tessera

Il rischio di un possibile nuovo aumento del costo dei biglietti lo si può leggere tra le righe di un post pubblicato il 26 giugno 2023 sulla sua pagina facebook dall’Assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi: “Ho informazioni da parte dell’agenzia del trasporto pubblico locale di Milano sul fatto che sul fatto che Regione Lombardia sia orientata, entro tre settimane, ad assumere una delibera che fissa il tasso di inflazione al +6,41%. Ho chiesto all’Assessore Lucente informazioni e quindi aspetto questa risposta al più presto.”

Le intenzioni del Comune di Milano, come spiega l’Assessore, non sono quelle di applicare un nuovo incremento ma si potrebbe vedere costretto a farlo: “L’anno scorso ci siamo adeguati, quest’anno non siamo disponibili. Non è più possibile scaricare sui cittadini e sulle cittadine e lo dirò anche in sede di agenzia del trasporto pubblico. Bisogna pensare ad altri sistemi, che non può essere l’adeguamento annuale del prezzo di un servizio così importante per la qualità della vita delle città e dei cittadini. È necessario un robusto intervento statale sul trasporto pubblico locale.

# Mancano 400 milioni di euro per il trasporto pubblico milanese

Credits mezzi_di_milano IG – Bus Atm

Il post dell’Assessore Arianna Censi prosegue sulla necessità di Milano di ottenere ulteriori fondi per far funzionare il servizio di trasporto pubblico: “Oggi a Milano spendiamo 850 milioni, che diventeranno 920 l’anno prossimo a regime con l’M4, e riceviamo un contributo insufficiente, di poco superiore ai 200 milioni.
Al netto degli incassi per la vendita di biglietti e abbonamenti mancano quasi 400 milioni, una cifra enorme per una città. Per quanto mi riguarda, non è possibile
fare un altro adeguamento. L’intervento deve trovare il suo finanziamento nel fondo nazionale dei trasporti, il ministero faccia il suo lavoro e investa in quella direzione.

Cosa potrebbe fare il Comune di Milano se la delibera di Regione Lombardia venisse confermata e le risorse richieste non arrivassero? Le soluzioni sarebbero solo due e non è detto che una escluda l’altra: la prima sarebbe una riduzione del servizio come già successo di recente in particolare sulle linee di superficie, la seconda, al netto delle buone intenzioni di chi siede a Palazzo Marino, un’ennesima tacca sul costo del biglietto.

Continua la lettura con: Scatta l’AUMENTO del BIGLIETTO ATM

FABIO MARCOMIN

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I 7 GELATI più ORIGINALI da ORDINARE a Milano (anche con delivery)

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Credits milanohafame IG - Terra Gelato

Ogni gelateria ha una sua specifica identità. Scopriamo questa “fresca” selezione suggerita da Milanohafame IG.

I 7 GELATI più ORIGINALI da ORDINARE a Milano (anche con delivery)

#1 I MINI CONI da condividere (Iconico)

Credits iconico_gelato IG – Iconico

Da Iconico, che da qualche mese ha inaugurato il suo secondo punto vendita, ci si può far consegnare dei mini coni da condividere. Per quanto riguarda il gelato in vaschetta si posso gustare sia i gusti classici che quelli Sugar, Gluten e Lattosio free, oppure la linea di ICONICO unconventional per il massimo della creatività con gusti come il caramello salato con arachidi, la colomba e il cannolo.

Indirizzi: Via Molino delle Armi 31 e Corso Buenos Aires 2

#2 La vaschetta a forma di CUORE (Gusto 17)

Credits milanohafame IG – Gusto 17

Da Gusto 17 si può ordinare un gelato “romantico”, con la vaschetta a forma di cuore. Un’ “agri-gelateria”, dove le materie prime arrivano direttamente dal luogo di origine delle migliori eccellenze locali, con due punti vendita a Milano. Il numero 17 sta ad indicare i gusti proposti, di cui 16 scelti dai proprietari e uno dai clienti che possono farlo ogni settimana direttamente in gelateria o sulla piattaforma , dove “Ogni ordine è un desiderio”.

Indirizzi: Via Savona 17 e Via Luigi Cagnola 10 

#3 Il gelato più premiato (Crema)

Credits crema_official IG – Crema alta gelateria

Nata a Luglio del 2020, Crema Alta Gelateria punta a essere uno degli ambasciatori del gelato made in Italy. Materie prime d’eccellenza e una location studiata nei minimi dettagli. A poco meno di anno dall’apertura è stata premiata dal Gambero Rosso come miglior gelateria Lombarda 2020 e con i prestigiosi 3 coni.

Indirizzi: Via Giovanni da Procida 29 e Piazza Napoli 15

#4 Il gelato della Seconda Guerra Mondiale (Umberto dal 1934)

Credits umberto1934milano IG – Gelateria Umberto 1934

Tra le gelateria di Milano da provare con il servizio delivery c’è Umberto dal 1934, una delle più storiche della città. Rigorosamente artigianale con pochi gusti ma tutti di altissima qualità come il pompelmo rosa, la crema al limone o quella caramellata nata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Sembra addirittura che l’avvocato Gianni Agnelli facesse arrivare un auto direttamente da Torino per comprare il gelato. 

Indirizzo: Piazza V Giornate, 4

#5 I mini gelato in stecco (Vanilla Gelati Italiani)

Credits cashounette IG – Stecchi Vanilla Gelati Italiani

Vanilla Gelati Italiani ha debuttato nel 2011 in zona Duomo puntando su gusti realizzati con materie prime esclusive e selezionate dall’Italia e dal mondo come: il Limone di Sorrento IGP, il Pistacchio di Sicilia Feudo San Biagio, il pesto di Mandorla d’Avola (mandorle di altissima qualità) e Fichi Caramellati o Cioccolato Sur del Lago, Rhum e Arancia. Con la consegna a domicilio da non perdere i mini gelati in stecco che ripropongono in formato tascabile la selezione delle gelateria.

Indirizzi: Via Pattari 2 e Piazza XXIV Maggio 4

#6 Il gelato gastronomico (Ciacco)

Credits la_gourde_en_balade IG – Ciacco

La gelateria Ciacco è servito in una piccola boutique del gusto ordinata e chic in pieno centro, nella via del “luxury food”: Via Spadari. Aperto dal 2014 da Stefano Guizzetti, laureato in Scienze Alimentari all’Università di Parma, i gusti cambiano in continuazione tranne qualche classico come il pistacchio, di Bronte. Premiato dal Gambero Rosso come Miglior Gelato Gastronomico d’Italia.

Indirizzo: Via Spadari, 13

#7 La degustazione di gelati (Terra Gelato)

Credits milanohafame IG – Terra Gelato

Se si vuole provare una degustazione di gelato bisogna ordinare una vaschetta da Terra Gelato. La gelateria è aperta e guidata dal 2018 dal mastro gelatiere Massimo Grosso in zona Stazione Centrale insieme a Francesco Sampò. Per la produzione viene seguito il principio della stagionalità. La scelta è tra 30 gusti, tra i più particolari piselli e menta, parmigiano, burro e alici e tartufo.

Indirizzo: Via Vitruvio, 38

Spunto: Milanohafame IG 

Continua la lettura con: I 10 GELATI più buoni di MILANO (secondo i milanesi)

FABIO MARCOMIN

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Anche Milano ha il suo “PONTE SULLO STRETTO”: diventerà mai realtà?

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Un progetto atteso da oltre 30 anni. Un’attesa che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “ponte sullo stretto” di Milano. Sarebbe un’infrastruttura fondamentale per tutta l’area metropolitana e in particolare per il sud est fino alla provincia di Crema. Di recente si è registrato qualche passo più concreto verso la sua realizzazione. A che punto siamo e quale potrebbe essere il tracciato.

Anche Milano ha il suo “PONTE SULLO STRETTO”: diventerà mai realtà?

# Oltre 30 anni di attesa per il prolungamento della linea M3 fino a Paullo: è stato lasciato dello spazio apposta

Credits: wikipedia.org – Linea M3

L’entrata in funzione della linea M3 è avvenuta quasi tutta tra il 1990 e il 1995 con l’apertura della stazione di Zara. Le ultime cinque fermate tra Maciachini a Comasina hanno aperto invece tra il 2003 e il 2011. Il prolungamento fino a Paullo era stato ipotizzato già negli anni ’90 e addirittura la recente tangenziale est esterna TEEM, operativa da qualche anno, ha lasciato lo spazio necessario nel suo tracciato nel nodo di Paullo per le future fermate della M3. Nonostante questo non si è mai andati oltre la fase progettuale.

# L’ultimo progetto preliminare del 2006: bocciato perché troppo oneroso

L’ultimo progetto preliminare del collegamento San Donato-Paullo è stato elaborato nel 2006 e prevedeva un tracciato di circa 15 km e 8 stazioni: San Donato Est, San Donato Centro, Peschiera Centro, Peschiera Est, Pantigliate-Mediglia, Caleppo Cerca, Paullo Centro e capolinea a Paullo Est. La spesa aggiornata ad oggi supererebbe i 900 milioni di euro e pertanto è stato considerato a più riprese insostenibile da un punto di vista economico.  

# Il nuovo tracciato proposto da MM: 2 fermate di metro e 8 di metrotranvia

Tracciato M3 fino a Paullo

Dopo anni di silenzio si è aperto un nuovo spiraglio all’inizio del 2022 con lo stanziamento di 5,5 milioni per la redazione del PFTE (progetto di fattibilità tecnico economico) di un nuovo tracciato. I fondi facevano parte del pacchetto di 732,3 milioni di euro assegnati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile per il potenziamento delle metropolitana milanesi. 

Nel nuovo progetto presentato dal Comune di Milano al Ministero dei Trasporti è prevista la prosecuzione del tracciato della M3 in una doppia modalità. Da San Donato a Peschiera come metropolitana per una lunghezza di 4,4 km e altre due fermate, San Donato Centro e Peschiera Centro, e corse ogni 4 minuti. Da Peschiera, con una rottura di carico, come metrotranvia per 10,9 km fino a Paullo e queste 8 fermate: Peschiera, Peschiera Bettola, Pantigliate-Vigliano, Mediglia Mombretto, Settala-Caleppio e le ultime 3 fermate nel comune di Paullo con Paullo Centro, Paullo Conterico e Paullo TEEM all’intersezione con la Tangenziale Est Esterna. La tratta in metrotranvia avrebbe la frequenza di un mezzo ogni 7,5 minuti.

# L’investimento stimato: 700 milioni di euro. Obiettivo cantieri nel 2028

Credits hopefulbeers IG – Linea M3

L’investimento complessivo stimato per realizzare il prolungamento della linea M3, al netto dei rincari causati dall’incremento dell’energia e dal costo delle materie prime, è di 700 milioni di euro. Per la tratta San Donato-Peschiera Borromeo 435 milioni, per la tratta di metrotranvia da Peschiera a Paullo TEEM i rimanenti 265 millioni di euro. Sul tracciato sono emerse alcune perplessità da parte di una delegazione dei sindaci dell’Area Omogenea di Crema, in un incontro del 27 febbraio 2023 con l’assessore alla Mobilità del Comune di Milano organizzato per fare il punto sull’opera. 

L’obiettivo di Palazzo Marino è quello di partire con in cantieri nel 2028 e quindi l’estensione della linea, vista la durata media di 7 anni di lavori, potrebbe inagurare nel 2035.

Continua la lettura con: IL PASSANTE STRATEGICO: le tratte a Milano è più rapido della METRO (anche se pochi lo sanno)

FABIO MARCOMIN

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Il MAXI CAMPUS DEL DESIGN. Un modello per MILANO?

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credit: archilovers.com
Il nuovo “orizzonte” dell’edilizia universitaria. Bello, funzionale, al centro di una grande rivoluzione architettonica: perché non prenderlo come esempio per Milano?

Il MAXI CAMPUS DEL DESIGN. Un modello per MILANO?

 
Un nuovo Campus sorgerà nella città di Shenzhen con l’obiettivo di ospitare fino a 4000 studenti nel settore del design. Una necessità che arriva in risposta ad una continua richiesta di giovani formati nell’ambito della progettazione di oggetti e soluzioni ad alto contenuto tecnologico in concerto con un aspetto sempre più raffinato e di grande impatto visivo.
 

# La fantastica progettazione di Dominique Perrault

credit: archilovers.com
Ad accaparrarsi la progettazione è stato il francese Dominique Perrault che con il suo staff ha presentato uno straordinario piano di sviluppo insieme ad altri rinomati studi mondiali. Il professionista transalpino è già molto noto per alcuni precedenti lavori tra i quali la Diagonal 123 a Barcellona, il futurista ponte ciclopedonabile di Arganzuela a Madrid e le torri NH Hoteles Fiera Milano.
 

# Perché “Horizon”?

credit: archilovers.com

Per la sede del nuovo Campus è stata scelta una zona ancora poco sviluppata della metropoli cinese che conta 13 milioni di abitanti, una città che nel proprio DNA non ha il limite alla crescita. Contrariamente allo sviluppo verticale di molte zone della città, Horizon avrà un andamento orizzontale che non andrà in alcun modo ad impattare negativamente con la morfologia del sito indicato per la nascita del nuovo centro. Posta su un rilievo collinare la struttura di 700 metri di lunghezza; sarà un concentrato di architettura e tecnologia con vetro e acciaio che la faranno da padrone. Stando alle prime indicazioni e ai rendering disponibili, Horizon si presenterà come una lunga linea intervallata da segmenti verticali in modo non regolare, così da far apparire il campus come una struttura naturale, perfettamente integrata nel paesaggio ancora selvaggio delle colline nella quale sarà inserita.

credit: archilovers.com

A secondo del punto di osservazione si potrà avere la sensazione che la costruzione cambi la propria morfologia mentre dall’interno, in qualunque punto ci si troverà, delle grandi vetrate permetteranno di godere di una vista incredibile. Nella zona che sarà naturalmente protetta dalla grande struttura, ovvero la parta “a monte”, sorgeranno una serie di giardini e spazi condivisi oltre ad alcuni piccoli edifici.

# E non è che l’inizio: campi polifunzionali, musei tematici, stadi e teatri

credit: archilovers.com

Da contorno alla costruzione principale sorgeranno edifici più piccolini che saranno adibiti ad uso foresteria. Stando alle prime indicazioni, anche i suddetti edifici avranno un basso impatto sulla morfologia della zona ricordando i terrazzamenti presenti in tutta la Cina, dovuti ad un lungo lavoro di trasformazione dei terreni collinari e montuosi nella ricerca di spazi da poter essere coltivati. Saranno inoltre costruiti numerosi campi sportivi polifunzionali oltre ad un piccolo stadio.

Quello che certo è che al progetto iniziale si affiancheranno presto altri progetti ed altre costruzioni, prime fra tutte un nuovo teatro oltre a numerosi musei tematici.
 

Leggi anche: La mini casa di design che costa come uno scooter

ROBERTO BINAGHI

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Le SETTE STRADE di MILANO con lo STESSO NOME

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Provate a prendere un taxi e chiedere di andare in via Martini. Per il tassista ci sarà l’imbarazzo della scelta. Già, perchè via Martini è praticamente ovunque: a Milano ce ne sono sette, senza considerare via San Martino, via Sammartini e la via Martini al Pioltello. Le abbiamo ordinate in una speciale classifica.

Le SETTE STRADE di MILANO con lo STESSO NOME

#7 Via Arturo Martini, lo scultore del fascismo

Arturo Martini era un incisore e scultore del primo novecento che trascorse l’infanzia dormendo a sbafo nelle torri medievali di Treviso. Durante il fascismo divenne lo scultore ufficiale del regime, cosa che gli diede molta fortuna per alcuni anni ma lo portò dopo la guerra a venire ricordato solo in una via privata di 150 metri in pieno Gratosoglio.

 

#6 Via Monsignor Luigi Martini, il prete dei condannati 

E’ una strada lunga 160 metri, abbastanza anonima, il cui principale motivo di interesse è la vicinanza con la parte del parco nord chiamata parco delle favole. Per il resto solo i classici palazzi di Affori. Luigi Martini può essere confuso col noto arcivescovo di Milano: in realtà visse un secolo prima e con Milano ebbe niente a che fare, visto che trascorse praticamente l’intera esistenza a Mantova. La gloria e forse anche la via la meritò grazie al Confortatorio di Mantova negli anni 1851,52,53 e 55, opera autobiografica sugli ultimi giorni di vita dei martiri che da Luigi Martini trovarono conforto spirituale nell’attesa di venire giustiziati dagli austriaci.

 

#5 Via Simone Martini, il rivale di Giotto

Lunga 500 metri è alla Barona, dalle parti dello IULM. Strada post industriale con alcuni resti di palazzi diroccati, nella parte verso sud ovest, migliora muovendosi verso lo IULM, con qualche sprazzo di verde sul lato destro. Malgrado qualche graffito abusivo è una strada assai poco artistica che certo fa poco onore al pittore a cui è intitolata, uno dei più grandi esponenti della scuola senese del trecento, considerato il principale rivale di Giotto.

 

#4 Piazzale Ferdinando Martini, il record man del Parlamento

Un altro fiorentino che fa il signore a casa nostra… Ferdinando Martini fu un record man: per 43 anni di fila fu seduto al Parlamento. Una sua frase storica fu: Chi dice che gli italiani non sanno quello che vogliono? Su certi punti, anzi, siamo irremovibili. Vogliamo la grandezza senza spese, le economie senza sacrifici e la guerra senza morti. Il disegno è stupendo: forse è difficile da effettuare.
A lui è intitolato un piazzale che è di fatto dei giardinetti pubblici, vicino a corso XXII marzo e nei pressi di Macao.

 

#3 Via Padre Giovanni Battista Martini, il maestro di Mozart

Una traversa di via Porpora lunga un centinaio di metri a Lambrate con una serie di villette assai gradevoli in successione fino a un supermercato Carrefour e a una sede di Comunione e Liberazione. Come quasi tutti i Martini di questa lista non è di Milano: era un frate francescano ma soprattutto era un musicista magistrale. E’ stato uno dei maestri di Mozart e a Bologna gli hanno intitolato il conservatorio.

 

#2 Via Carlo Maria Martini, il grande arcivescovo del Novecento

Il grande arcivescovo di Milano non avrebbe potuto trovare collocazione migliore: gli è stata intitolata la via dell’Arcivescovado che parte da piazza del Duomo e costeggia la veneranda fabbrica. Forse un po’ piccina, appena 100 metri che si spengono in piazza Fontana.

 

#1 Viale Enrico Martini, il partigiano piemontese 

Italia paese di monsignori e di partigiani. Come Enrico Martini, partigiano piemontese comandante del primo gruppo divisioni alpine, uno dei gruppi più efficienti della resistenza, che ha dato il nome a uno strano viale in zona Corvetto. La via è strana perchè in realtà è un groviglio di vie con lo stesso nome.

viamartini

Come si vede nell’immagine se si capita da quelle parti ci si trova in viale Martini ovunque. Dritto, a sinistra e a destra, con vie rette e vie circolari. Il mitico Mauri, nome di battaglia di Martini sarebbe stato fiero di questo casino.

 

Continua la lettura con: La via del vintage a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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MILANO – PARIGI è il primo passo verso il MERCATO UNICO dei TRENI ad ALTA VELOCITÀ

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Credits wal_172619-pixabay - Treni in Europa

Per i Paesi dell’Europa centrale andremo verso un mercato unico dell’alta velocità con infrastrutture avanzate che permetteranno di connettere Berlino con Parigi in 4-5 ore.” L’annuncio dell’Ad di Ferrovie dello Stato Italiane.

MILANO – PARIGI è il primo passo verso il MERCATO UNICO dei TRENI ad ALTA VELOCITÀ

# Infrastrutture avanzate: da Berlino a Parigi in 4-5 ore

Credits touringclubitaliano – Rete TEE

Nel corso del seminario sull’”Intelligence economica nell’era digitale” organizzato dalla Luiss il 23 giugno 2023, Luigi Ferraris AD di Ferrovie dello Stato Italiane ha discusso dell’importanza dell’acquisizione, elaborazione e protezione dei big data per difendersi e crescere in un contesto del mercato ferroviario interno e internazionale in espansione. Queste le sue parole: “Per i Paesi dell’Europa centrale andremo verso un mercato unico dell’alta velocità con infrastrutture avanzate che permetteranno di connettere Berlino con Parigi in 4-5 ore.”

Leggi anche: TRENI VELOCI in EUROPA anche di NOTTE: le tratte attuali e quelle in ARRIVO

# Frecciarossa Milano-Parigi: un successo oltre le previsioni 

Credits frecciarossaofficial IG – Frecciarossa a Parigi

Per questo motivo, ha proseguito Luigi Ferraris, “l’importanza di conoscere sempre meglio quei mercati e gli scenari in continua evoluzione”. Il caso studio è stato il successo dell’ingresso in Francia con il Frecciarossa: “Prima di entrare nel mercato francese abbiamo fatto un’attenta analisi dei dati, anche se non tutte le informazioni erano disponibili. Sul nostro Frecciarossa Milano – Parigi avevamo previsto una domanda che pensavamo di poter soddisfare riempiendo i nostri treni al 60-70%, invece siamo attualmente oltre l’80%“.

# Migliorare il servizio per competere nel mercato europeo

Credits: blog.trainline.it – Carrozza Frecciarossa

L’acquisizione dei dati, prosegue ancora Luigi Ferraris, va fatta nell’ottica di misurare la qualità del servizio con ogni strumento utile, monitorando le reazioni dei nostri viaggiatori sui social e analizzando i dati che i nostri clienti ci consentono di usare e che abbiamo il dovere di proteggere.” con l’obiettivo di migliorare la qualità del viaggio in treno e con il treno. 

Accanto a questo l’importanza dal punto di vista strategico per intercettare i flussi dei traffici commerciali al fine di competere con gli altri operatori europei: “Abbiamo bisogno di infrastrutture digitali per le merci, per il monitoraggio in tempo reale del loro trasporto, come per monitorare lo stato delle infrastrutture, e abbiamo bisogno di chi sappia leggere ed elaborare questi dati. Occorrono analisti e un centro ricerca che abbiamo (FS Research Centre ndr) ma poi serve velocità di reazione, capacità di catturare i trend, interpetrarli e anche di intercettare i traffici commerciali

Fonte: FsNews

Continua la lettura con: Questo sarà il TRENO del FUTURO? Qui è già realtà

FABIO MARCOMIN

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CESARIANO “bella di notte”, allo SBANDO di giorno

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Ph. @Roberta Casa

L’area che va da Paolo Sarpi all’Arco della Pace è sempre più amata quando si spengono le luci del giorno. Soprattutto nelle serate più calde. Proprio in mezzo c’è una strada che si apre in un ampio slargo anche se mantiene il nome di via. Si tratta di via Cesariano che collega l’Arco della Pace con Chinatown. Nella seconda parte della strada, oltre via Canonica, l’ampiezza dello slargo e i locali che la circondano richiamano ormai da anni i giovani soprattutto nelle calde serate del fine settimana. 

CESARIANO “bella di notte”, allo SBANDO di giorno

Ci piace vedere la città che sprizza di vitalità con ragazzi che si divertono. Piace meno però lo spettacolo che appare la mattina. Come denunciato da Roberta Casa con le sue foto pubblicate sal gruppo Facebook Paolo Sarpi Social Street l’immagine che presenta via Cesariano la mattina non è edificante. 

Ph. @Roberta Casa

Bicchieri di plastica, bottiglie di vetro sparse ovunque, testimonianze di una serata divertente ma anche di grande maleducazione. Un problema che ha due cause concomitanti: l’inciviltà di chi frequenta questa strada di notte che potrebbe sforzarsi di eliminare i propri rifiuti nei cestini e, dall’altro lato, la carente pulizia della strada, aggravata anche dalla latitanza proprio di cestini e punti dove gettare bicchieri e bottigliette. 

Sul gruppo, Massimo Fraschini propone di “obbligare a far pulire ai bar che ci sono, visto che sono loro la causa del problema”, anche perché “se non ci fossero i bar non ci sarebbe casino tutte le sere”.

Un’altra soluzione in tal senso potrebbe venire dal Nord Europa, dove quando si prende una bottiglietta di vetro o un bicchiere di plastica per un drink si deve lasciare una caparra che viene restituita alla consegna. Un’idea semplice, a costo zero, che potrebbe incentivare comportamenti più civili. 

Hai qualche problema o qualche intervento per migliorare Milano da segnalare? Scrivici qui: info@milanocittastato.it

ANDREA ZOPPOLATO

Continua la lettura con: ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA…

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Una spiaggia di SABBIA BIANCA: la POLINESIA è a MILANO

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Credits acquaworld_ufficiale IG - Spiaggia Tiki Bay

Un atollo del Pacifico. Ha inaugurato a mezz’ora dal centro di Milano. 

Una spiaggia di SABBIA BIANCA: la POLINESIA è a MILANO

# La spiaggia tropicale a mezz’ora dal centro di Milano

Credits babina994 IG – Acquaworld

Ha inaugurato il 24 giugno 2023 la spiaggia tropicale di Milano. la Polinesia a mezz’ora dal centro città: Tiki Bay. Si trova a Concorrenzo in provincia di Monza Brianza nell’unico parco acquatico al coperto d’Italia, Acquaworld, sviluppato su una superficie di circa 20.000 mq con 12 vasche e piscine interne ed esterne e una superficie d’acqua totale di circa 3.000 metri quadrati.

Mappa Acquaworld 2023

Un parco acquatico che ha anche un’area esterna con piscine e zone relax e che con la nuova spiaggia e attrazioni ha raddoppiato la sua superficie aggiungendo altri 10.000 mq dove ragazzi, adulti e bambini possono rilassarsi, abbronzarsi e divertirsi in una lussureggiante vegetazione composta da piante tropicali. 

# 1.500 mq di sabbia bianca, palme e ombrelloni di paglia

Credits acquaworld_ufficiale IG – Tiki Bay

La spiaggia di Tiki Bay si estende per 1.500 mq e si caratterizza per sabbia bianca, selezionata appositamente per non surriscaldarsi al sole, grandi palme e ombrelloni in paglia per ripararsi all’ombra e sentirsi come su un atollo del Pacifico, ombrelloni in paglia, comodi lettini e il Tiki Beach Bar, un grande chiringuito in legno dove poter sceglier tra piatti freddi, panini, insalate fresche, gelati e altre sfiziosità.

# Un nuovo playground acquatico con vasca di circa 1.000 mq e due aree divertimenti

Credits acquaworld_ufficiale IG – Attrazioni Tiki Bay

Non c’è spiaggia senza il “mare”. Ecco allora che la battigia fa da cornice a un nuovo playground acquatico composto da:

  • una vasca da circa 1.000 mq e un livello dell’acqua di 20 centimetri, pensato per consentire a tutte tutte le famiglie con bambini nella fascia d’età 0-12 anni;
  • la “Maki Maki Tower”, una nuova e più grande torre d’acqua da cui si può scendere da 6 scivoli immersi nella giungla tropicale;
  • “Kaora”, un’area con altre 4 tipologie di scivoli di cui un mini “magic cone”, un mini boomerang e 2 scivoli da cui ci si lancia su gommoni doppi, proprio di fronte alla spiaggia.

# Le “Cabanas Paradise” dove rilassarsi nelle vasce idromassaggio

Credits acquaworld.it – Cabanas Paradise

Accanto al divertimento non può mancare il relax. Per questo è stato studiato un angolo di paradiso, uno spazio esclusivo dove prendere il sole, rilassarsi e socializzare su comodi lettini: le “Cabanas Paradise”. Si tratta di 4 pittoreschi gazebi in un’area ad accesso ristretto comprensivi di due vasche idromassaggio dedicate.

Continua la lettura con: L’unico PARCO ACQUATICO al COPERTO d’Italia è a pochi minuti da Milano

MILANO CITTÀ STATO

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