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🔴 Emis Killa: «Milano è diventata una 💩»

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Il rapper lo ha rifatto. Un post di denuncia contro il degrado. Questa estate aveva fatto scalpore paragonando Riccione a Marsiglia. Ora il bersaglio è la sua città, in un twitt tranchant. “Milano è diventata una merda”. Cerchiamo di capire le sue ragioni e la reazione dei suoi lettori.

Emis Killa: “Milano è diventata una 💩”

# Emis Killa, chi è costui?

Non tutti sanno chi sia. Lo presentiamo in poche righe. Il vero nome è Emiliano Rudolf Giambelli, rapper del 1989 a Vimercate. Il suo primo successo è stato l’album L’erba cattiva rimasto nella top 20 per oltre tre mesi nel 2012. Altri album di successo sono Mercurio, Supereroe, 17 e Ora o mai più. Tra le canzoni sue più note ci sono: Parole di Ghiaccio, Essere umano, Linda, Scordarmi chi ero, Maracanà, A cena coi tuoi e Rollercoaster. Oltre che con la musica il cantante milanese è diventato noto al grande pubblico per la partecipazione come coach al programma The Voice of Italy. Su twitter lo seguono quasi un milione di follower. 

# Il nuovo twitt

La scorsa estate aveva fatto scalpore il suo twitt in cui aveva scritto «Riccione come Marsiglia: dopo le 18 devi avere paura». Un twitt che non era stato preso bene da molti, tra cui il sindaco della città romagnola che rispose a questo twitt con una denuncia contro il rapper. Denuncia che non sembra avergli smorzato la polemica. Tutt’altro: il rapper alza il tiro scrivendo un twitt nella serata del 2 gennaio 2023. Il bersaglio è la sua città. «Se dico che Milano ormai è diventata una merda mi prendo una denuncia anche da beppe sala?».

# La reazione dei follower: Milano sempre più pericolosa

In poche ore il twitter viene letto da quasi 150mila persone. Tra le risposte si intuisce la motivazione dello sfogo del rapper. Il tema è ormai quello sempre più di tendenza a Milano: la poca sicurezza. Questi i commenti che sottolineano questo aspetto: 

«Ora lo so che mi beccherò del fascista, ma finché prendiamo la centesima zingara che fa i borseggi in metro ed il millesimo spacciatore che vende roba ai tossici, li indentifichiamo (col solito nome falso) e poi li rimettiamo per strada mi pare difficile che le cose migliorino.» (Sommopoeto)

«Ma i radical-merda ti daranno contro. Sono milanese doc, nato in Corso Magenta. Sono scappato sul lago di como nel 2003. I miei amici mi prendevano per il culo. Oggi hanno paura quando portano il cane a cagare al parchetto. Abbraccio.» (Fabio Bergomi)

«Milano è precipitata negli ultimi anni. Colpa sicuramente delle istituzioni, ma soprattutto delle degradanti nuove generazioni, che pensano solo a scimmiottare falsi miti tipo gangster (ma vorrei capire poi chi sono questi grandi idoli gangster)» (Lucio Caruso)

«No, bro’. Dici la verità. Sono stato a prendere mia figlia in Centrale appena prima di Natale. Era sera, le 23. Io sono grosso e cattivo, non ho paura, ma mi metto nei panni di chi non ha nessuno che lo va a prendere… da avere paura. Milano fa cagare (in termini di sicurezza)» (I M KastigaMatti)

«Perché? Perché i poveri sono aumentati a dismisura? Perché la microcriminalità è sempre più presente in città? Perché i servizi passano gli anni ma invece di migliorare peggiorano? I progressisti ti diranno che tutto questo non è vero.» (Etrusco)

«concordo, si è fermata anni fa e il livello si è abbassato»  (Daniele Bottalico)

# “Non solo Milano, in tutte le principali città italiane c’è un degrado assurdo”

Tra i commenti più numerosi ci sono le repliche di chi vive in altre città lamentando che da loro le cose sono perfino peggiori. 

«Non solo Milano, in tutte le principali città italiane c’è un degrado assurdo» (•ᴛᴏʀᴏ ᴢᴏɴᴇ•)

«Prova a passare nelle province emiliane tipo Bologna,Modena e Reggio Emilia…fogne a cielo aperto.» (Clavpio)

«Emilia’ vieni a Roma, è una merda da molto tempo e proprio per questo ha sviluppato gli anticorpi» (FreeGhost)

 

Anche se c’è chi sottolinea come Milano dovrebbe misurarsi con altre città:

«Io concordo pienamente (non voto neppure), vince facile perché la si confronta a realtà da terzo mondo tipo Roma o Napoli ma passate le Alpi la differenza nell’abc (pulizia, decoro urbano, ecc) si vede e sente tutta» (David Compton)

In generale i commenti danno ragione al rapper. Anche se forse dalle risposte si capisce qual è il problema più grande della Milano degli ultimi tempi: non impegnarsi più a risolvere i problemi. 

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Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

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Milano segna negli ultimi giorni dell’anno un nuovo record della miseria. Con il 2023 si invertirà una tendenza sempre più drammatica?

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

# “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti

Credits Paola Bucci Buccianti FB – Coda al Pane Quotidiano

Sono sempre di più le persone che si mettono in coda al Pane Quotidiano per chiedere un sacchetto di alimenti da portare a casa. Si tratta soprattutto di persone che hanno una casa e un lavoro, quasi mai senzatetto, ma sono in difficoltà economica tra affitti, bollette, libri di scuola dei figli e quindi costretti a ridurre i costi per pranzi e cene. Alla mattina della vigilia di Natale erano già oltre 2.000 i milanesi in coda al punto di viale Toscana e in attesa di ricevere un pacco con pasta, sugo, latte e panettone dai volontari. Erano di più al Pane Quotidiano di viale Monza. Gli stessi numeri si sono registrati anche il 25 dicembre per un totale di 10.000 persone in 2 giorni. Un trend proseguito in modo drammatico anche negli ultimi giorni dell’anno. 

Credits Andrea Cherchi – Pane Quotidiano

Il commento dell’amministratore delegato di Pane quotidiano, Luigi Rossi: “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti: le aziende stanno più attente ad avere pochi eccessi di produzione, ci regalano meno rispetto alla domanda che è esplosa».

# In tutto il 2022 sono state 1,3 milioni di persone a chiedere aiuto alla associazione

Pane Quotidiano

In tutto il 2022 si sono recate solo al Pane quotidiano ben 1,3 milioni di persone per chiedere un pasto. A questi numeri vanno aggiunti quelli di coloro che usufruiscono delle mense presenti in città, una su tutte quella dell’Opera San Francesco, o dei pacchi viveri e aiuti che le associazioni, istituzioni, Ong e reti di volontariato distribuiscono in tutta l’area metropolitana. Il commento del direttore della Caritas Luciano Gualzetti riportato sul Corriere Milano: “Il tema della povertà alimentare è appesantito da quello sopravvenuto della povertà energetica e in questo periodo di feste tradizionali affiorano più visibilmente anche le difficoltà di chi si ritrova anche con relazioni familiari spezzate o rarefatte“.

I video: 

 

Continua la lettura con: Non riesco più a CAPIRE questa città…

FABIO MARCOMIN

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DOVE si MANGIA MEGLIO nel mondo? ITALIANS do it BETTER

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Taste Atlas Award 2022

Nell’edizione 2022 del TasteAtlas Awards la cucina del nostro Paese è risultata la migliore in assoluto. Scopriamo la classifica con le prime 50 posizioni.

DOVE si MANGIA MEGLIO nel mondo? ITALIANS do it BETTER

# L’Italia è la migliore cucina del mondo, il podio è tutto europeo

Credits romjanaly-pixabay – Cucina italiana

Nell’edizione 2022 del TasteAtlas Awards l’Italia è risultata la Nazione con la migliore cucina al mondo con una valutazione di 4,72. Il podio è tutto europeo con la Grecia al secondo posto e un punteggio di 4,68 e la Spagna al terzo con 4,59. Nella top ten troviamo a scendere Giappone, India, Messico, Turchia, Stati Uniti d’America, Francia e Perù.

# Germania al 15esimo posto, Inghilterra al 29esimo

Taste Atlas Award 2022

Scorrendo la classifica troviamo la Cina alla posizione numero 11 davanti a Brasile e Portogallo con punteggi tra il 4,49 e il 4,47. Tra gli altri grandi Stati europei la Germania è al 15esimo posto con 4,37 e l’Inghilterra al 29esimo con 4,18. Oltre il 30esimo Belgio, Olanda, Austria e Danimarca rispettivamente 4,14, 4,10, 4,09 e 4,05. Chiude la graduatoria al 50esimo posto la Slovacchia con 3,94.

Continua la lettura con: 10 RISTORANTI di Milano dove MANGIARE almeno UNA VOLTA nella VITA

FABIO MARCOMIN

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Caro biglietti, taglio dei servizi, sarà un anno di AUSTERITY? Il paradosso per la città che VERSA più RICCHEZZA allo STATO

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Ormai è certo: entro la fine di gennaio aumenta il costo dei titoli di viaggio ATM, con molta probabilità subito dopo le festività. Ma ad accompagnare questa notizia poco piacevole ce n’è un’altra: ATM taglia anche le corse. Non solo. Con l’operazione Robin Hood si metterà mano alle tasche dei milanesi più abbienti. Tutto per colmare un buco di bilancio. Una situazione paradossale. 

Leggi anche: scatta l’aumento dei biglietti ATM

Caro biglietti, taglio dei servizi, sarà un anno di AUSTERITY? Il paradosso per la città che VERSA più RICCHEZZA allo STATO

# L’autobus può attendere

Tram 1503 – Credits: MilanoGuida

Il biglietto ordinario salirà da 2 a 2,20 euro. Non solo, anche le corse saranno tagliate. Il taglio delle corse partirà dal 30 gennaio 2023, ecco quali sono le linee dei mezzi di superficie interessate.

Le linee dei tram che vedranno modiche a gennaio: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 12 – 14 – 15 – 19 – 27 – 33.

Queste linee degli autobus che subiranno cambiamenti: 43 – 47 – 49 – 50 – 54 -58 – 60 – 61 – 63 – 67 – 70 – 73 – 74 – 80 – 81 – 94.

Ma i sacrifici per i milanesi non finiscono qui. 

# Nuovi rincari in arrivo: mense scolastiche, musei, Sport, occupazione di suolo pubblico, affissioni pubblicitarie e mobilità

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

L’amministrazione si prepara a mettere in campo l’operazione ribattezzata “Robin Hood”: una rivoluzione delle tariffe cittadine che dovrebbe far pagare i servizi in misura maggiore a prezzo di mercato a chi ha redditi più alti. L’approvazione delle modifiche dovrebbe avvenire dopo l’approvazione del bilancio anche se le opposizioni vorrebbero riparlarne dopo le elezioni regionali.

Nel calderone delle tariffe oggetto di rialzo ci sono: mense scolastiche, i musei, ma anche le tariffe legate allo Sport, la tassa di occupazione di suolo pubblico, le affissioni pubblicitarie e soprattutto la mobilità. Sarà infatti quest’ultimo ambito il più importante per cercare di recuperare lo scompenso generato dalla perdita dei passeggeri della metropolitana, rispetto al periodo pre-covid sono calati del 20%, e che rischia di diventare strutturale.

# L’ “Operazione Robin Hood” con le tre linee di intervento: raddoppio costo Area C, parcheggi residenti solo per la prima auto e ticket per Area B

Credits Giovanni Citarda FB – Area B

Le tre linee di intervento ipotizzate da Palazzo Marino sono: una revisione di Area C, un intervento sui pass per la sosta e, a lunga scadenza, una tariffa anche per Area B.

Per la Ztl del centro verranno riviste al rialzo le tariffe di ingresso, visto che, anche sull’esperienza di altre città europee, dopo alcuni anni non fungono più da deterrente e devono quindi essere aggiornate, e inoltre i 30 milioni di euro di incassi attuali coprono in gran parte i costi di mantenimento del servizio. Per entrare in Area C è allo studio un aumento dagli attuali 5 euro, a 7,5 o 10 euro, che entrerebbe in vigore non prima del secondo semestre 2023 per via dei tempi tecnici di aggiornamento dei software.

La seconda area di intervento riguarda i permessi di sosta per i residenti che dovrebbero rimare gratuiti solo per la prima auto del nucleo famigliare, mentre a partire dal secondo veicolo si pagherebbe una tariffa annuale. Secondo i tecnici dell’Ama ci sarebbero circa 80 mila nuclei familiari che hanno almeno due auto.

L’ultima azione tocca Area B, oggi inaccessibile dai veicoli benzina fino a Euro 2 e da quelli a diesel fino a Euro 5 salvo deroghe e permessi e passibili di multa. Con la revisione delle tariffe potrebbe essere richiesto il pagamento del ticket di ingresso anche solo per entrare in città. 

Ma qual è la ragione di questa stretta improvvisa?

Leggi anche: Area B: l’HINTERLAND diventa il PARCHEGGIO di Milano?

# Un buco di 80 milioni

 

L’annuncio dell’assessore Emmanuel Conte: «A oggi mancano 80 milioni». Se non ci saranno interventi del governo, questo significa una cosa solo: il taglio dei servizi. «Non potendo aumentare le entrate saremmo costretti a trovare queste risorse nella spesa e quindi dovrò chiedere a tutti i colleghi un sacrificio e di rivedere i propri bilanci». Quale soluzione, allora? Anche l’assessore ribadisce la storica battaglia di questo sito: «Il dato strutturale resta quello di un nuovo rapporto tra lo Stato e il ruolo dei comuni. Non sono le Regioni ma i comuni che meritano un’autonomia differenziata che tenga conto della loro condizione storica e della funzione che svolgono». In una parola sola: occorre rendere Milano una città stato sul modello delle grandi città d’Europa. E in effetti, Milano avrebbe tutte le motivazioni per passare dall’avere il cappello in mano a pretendere di trattenere di più di ciò che produce. Il dato del residuo fiscale è da record del mondo. 

# Il paradosso: Milano riceve dallo Stato l’1% di quanto versa

 
Credits: www.ultimenotizieflash.com

L’OCSE calcola in 312 miliardi il PIL prodotto nell’area metropolitana, di cui circa 80 miliardi nel Comune di Milano. Applicando il tasso di pressione fiscale reale in Italia, significa che Milano versa oltre 40 miliardi allo stato italiano, considerando solo il Comune. Cifra che arriva a 156 miliardi di tasse pagate allo stato, se si calcola l’area metropolitana di Milano, come viene definita dall’ OCSE.

Dei 40 miliardi versati allo stato quanti ritornano a Milano attraverso i trasferimenti statali?
Dallo Stato il Comune di Milano riceve 125 milioni come contributi o trasferimenti statali, mentre dalla Regione riceve altri 309 milioni di cui 267 versati per il trasporto locale.
Complessivamente il Comune di Milano riceve dallo stato in via diretta o indiretta (tramite le Regioni) 450 milioni a fronte dei 40 miliardi che versa in tasse. Significa che poco più del 5% del bilancio è coperto dallo Stato e Milano riceve indietro dallo stato l’1% di quanto versa.

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ANDREA ZOPPOLATO

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L’ “ISOLA ALIENA”, la destinazione più ESOTICA della TERRA

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Credits Andrew Svk-unsplash - Socotra

Riserva umana e della biosfera e Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, questo luogo è un vero paradiso in Terra, con dune, spiaggia di sabbia bianchissima e caverne. Centinaia di specie vegetali e animali esistono solo qua. Scopriamo dove si trova questo luogo da sogno.

L’ “ISOLA ALIENA”, la destinazione più ESOTICA della TERRA

# Nell’Oceano Indiano c’è il paradiso in Terra

Credits Fahd Ahmed-unsplash – Socotra

A circa 380 km dalla costa dello Yemen, nell’Oceano Indiano, c’è un arcipelago di quattro isole che sembra un vero paradiso in Terra: Socotra. In particolare l’isola più grande, lunga 132 km e larga 50 km, si compone di dune, spiagge di sabbia bianca, caverne e canyon e ha un clima desertico-tropicale. Secondo gli studiosi l’isola si separò dallo Yemen, di cui fa parte giuridicamente, circa 35 milioni di anni fa.

# Socotra in sanscrito significa “Isola della felicità”

Credits Andrew Svk-unsplash – Socotra

In questo paesaggio da sogno vivono oggi circa 40 mila abitanti, che parlano una lingua locale, il Socotri. In sanscrito Socotra significa ‘Isola della Felicità‘, e non c’è da stupirsi, dal 2003 ha ottenuto il riconoscimento di Riserva umana e della biosfera e dal 2008 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Nella mitologia greca, il trono di Urano era nascosto tra le montagne di Socotra e per gli antichi greci era un luogo di stregoni e fattucchieri.

# Definita l’ “Isola aliena”: un terzo delle più di 800 specie di piante dell’isola esiste solo qui

Credits Andrew Svk-unsplah – Albero del Drago

L’isola di Socotra è chiamata anche l’isola aliena, per il fatto che si ritrovano in questo luogo moltissime specie esotiche ed endemiche di flora e fauna. Si stima che un terzo delle più di 800 specie di piante dell’isola esista solo qui. Tra le specie più famose c’è l’Albero del Drago, con una forma simile a un fungo, il cui nome deriva dal fatto che quando la corteccia o le foglie vengono recise, secernono una resina rossastra, conosciuta come sangue di drago. Gli abitanti la utilizzano per tingere la ceramica e come medicinale. 

Un’altra specie è la rosa del deserto, dalla forma insolita che ricorda la zampa di un elefante. In quest’isola hanno trovato il loro habitat naturale anche molte specie di uccelli che non vivono in nessun altro luogo al mondo.

Per raggiungerla? Non è facile, qui sotto c’è la mappa per trovarla:

 

 

Continua la lettura con: La misteriosa CITTÀ dei TEMPLARI

FABIO MARCOMIN

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Gli EDIFICI più ATTESI nel MONDO per il 2023: Milano protagonista

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Credits domusweb - Snohetta

Sono molti gli edifici pronti a stupire nel 2023. Vediamo questa selezione di Domus.

Gli EDIFICI più ATTESI nel MONDO per il 2023: Milano protagonista

#1 Factory International a Manchester (Inghilterra)

Credits domusweb – Factory International Manchester

La genesi del progetto a firma OMA per la Factory International di Manchester è datato 2014. Dopo numerosi rinvii a causa di Brexit e pandemia il nuovo polo espositivo dovrebbe inaugurare nel 2023 e la programmazione interdisciplinare sfrutterà la flessibilità di layout degli interni, e coinvolgerà anche gli spazi esterni all’edificio, con mercati, eventi e pop-up. La prima mostra sarà quella di sculture gonfiabili di Yayoi Kusama.

#2 Gli uffici Apple presso la Battersea Power Station, Londra (Inghilterra)

Credits domusweb – uffici Apple, Battersea Power Station

Nell’ambito della trasformazione dell’area di Battersea a Londra, nasceranno i nuovi uffici Apple a firma Foster + Partners all’interno della Power Station. Si svilupperanno su diversi livelli per un totale di 46.000 mq, con un grande atrio circondato da alberi e con una copertura vetrata attorno alla quale ci saranno delle balconate rivestite da mattoni fatti a mano, provenienti dalla stessa cava in Gloucestershire da cui arrivarono ai tempi quelli originali della centrale.

#3 Europahafenkopf Bremen (Germania)

Credits domusweb – Europahafenkopf Bremen

Il nuovo quartiere portuale Überseestadt di Brema verrà completato con un blocco di quattro edifici disegnati dallo studio Cobe che avranno al loro interno funzioni pubbliche negli spazi a livello terra, e abitazioni ed uffici ai piani superiori, intorno a cortili verdi. Il progetto diventa l’interfaccia di collegamento tra i nuovi interventi e la città storica, posizionandosi al fondo del porto, con dettagli e materiali che mirano a creare una coerenza generale dell’intervento, e a mantenere al contempo un carattere specifico per ciascuno dei quattro edifici. 

#4 Torre Unipol, il nido verticale di Milano

Credits simo_fm IG – Nido Verticale

L’inaugurazione per la Unipol Tower di Mario Cucinella, già denominato il Nido Verticale per la sua forma, è programmata per la prima parte del 2023. Il grattacielo di 124 metri andrà a completare la riqualificazione di Porta Nuova. Attualmente è in fase di costruzione la copertura a sbuffo che si apre sul monumentale atrio di 75 metri. Sul tetto è presente una serra che, insieme a una “doppia pelle” esterna isolante, pannelli solari e l’integrazione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana, consentirà di far ottenere alla nuova icona meneghina una certificazione LEED Platinum.

Leggi anche: Il NIDO VERTICALE, la nuova ICONA dello Skyline di Milano

#5 Citywave, il grattacielo sdraiato in Citylife a Milano

Credits Big – CityWave

Sempre a Milano sono partiti a settembre 2021 i lavori per realizzare il quarto grattacielo di Citylife, già soprannominato lo sdraiato: Citywave. Progettato dallo studio BIG-Bjarke Ingels Group, si caratterizzerà per un portico lungo oltre 200 metri a forma di onda che metterà in collegamento due edifici di diverse altezze, con all’interno spazi pubblici e di lavoro, facendo da quinta alle tre torri. 

Leggi anche: CityWave: la GRANDE ONDA nel futuro di MILANO

#6 Waterfront nel porto di Genova, per reintegrare il mare nella città

Credits domusweb – Waterfront Genova

Il Waterfront di Renzo Piano è il progetto di rigenerazione della zona dell’ex Fiera di Genova. Si tratta di nuovo complesso immobiliare pensato per reintegrare il mare nella città e composto da due edifici a forma di scafo, che ospiteranno 200 appartamenti di lusso, costruiti su un’isola artificiale un Palasport e varie aree pubbliche. La conclusione del cantiere è programmata per la fine del 2023.

#7 Richard Gilder Center for Science, Education, and Innovation, Natural History Museum a New York (Usa)

Credits domusweb – Center for science NY

Il Richard Gilder Center for Science, Education, and Innovation di New York è un edificio di 230.000 mq in acciaio, vetro e “shotcrete” progettato dallo studio di Jeanne Gang. Si viene a creare un collegamento tra molti degli edifici del museo, creando un campus continuo su quattro isolati della città e incarnando uno dei messaggi essenziali del museo: tutte le forme di vita sono connesse. L’inaugurazione è prevista a febbraio 2023.

#8 Niamey Cultural Center a Niger, in rappresentanza di una molteplicità di architetture di diverse città africane (Nigeria)

Credits domusweb – Niamey Cultural Center

Il Niamey Cultural Center è stato progettato dall’Atelier Masōmī e il suo disegno è stato selezionato in rappresentanza di una molteplicità di architetture in fase di completamento in diverse grandi città di diverse aree nel continente africano. Sviluppato in collaborazione con David Adjaye nell’ambito del programma di mentoring di Rolex, questo centro culturale andrà a riempire il vuoto di spazi culturali nella capitale della Nigeria, ed stato studiato per combinare mitigazione del clima, scelta sostenibile di materiali locali, raccolta dell’acqua piovana ed energia solare e agricoltura urbana

#9 Istanbul Modern, il nuovo museo per la capitale turca firmato Renzo Piano (Turchia)

Credits domusweb – Instanbul Modern

L’Istanbul Modern andrà a sostituire museo esistente collocato tra il quartiere di Galata ed il porto. Progettato da Renzo Piano, questo edificio ricoprirà anche un ruolo di snodo trasformativo tra la città vecchia a ovest, il Bosforo a sud, il parco Tophane a nord e l’area di Galataport a est.

#10 Sub-Center Library a Pechino che richiama una foresta di ginkgo   (Cina)

Credits domusweb – Snohetta

Già annunciato per fine 2022, si attende per il 2023 l’apertura dello spazio di apprendimento e condivisione progettato da Snøhetta col partner locale ECADI: il Sub-Center Library a Pechino. Un’architettura fortemente caratterizzata dalla trasparenza, che rivela sé stessa all’esterno, enfatizzando i suoi spazi grazie all’ampio spazio di circolazione che mette in connessione il lato settentrionale e meridionale con una valle scolpita da gradonate e riparata da un portico di colonne che richiama una foresta di ginkgo.

Fonte: Domusweb

Continua la lettura con: I 10 EDIFICI più BELLI inaugurati nel 2022

FABIO MARCOMIN

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Il “Beauty Score”: le 10 CITTÀ più BELLE del MONDO. Milano? c’è!

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Praga - ph. Julius_Silver

La classifica stilata dal sito Online Mortgage Advisor sulle più belle città del mondo del 2022 calcolata in base a diversi indici che formano un “beauty Score”. Vediamo tutte le posizioni della top ten.

Il “Beauty Score”: le 10 CITTÀ più BELLE del MONDO. Milano? c’è!

#10 Milano

fietzfotos – pixabay

Milano è nella top 10 globale. Al decimo posto con un punteggio di “Beauty score” del 75,1%. Un’altra grande soddisfazione? E’ l’unica tra i principali centri finanziari europei ad essere in graduatoria.

#9 Bordeaux

Credits JonathanRiedeR-pixabay – Bordeaux

Forse la più grande sorpresa in classifica. Invece della ville lumiere è la capitale del vino rosso a entrare in classifica con il 75,3% di Beauty Score. Premiata per la posizione, per i dintorni da favola, con le meraviglie di Arcachon, e soprattutto per l’imponente concentrazione di monumenti storici e l‘architettura omogenea e scenografica.

#8 Vienna

Credits Mike_68 -pixabay – Vienna

Si sale all’ottavo posto con Vienna che tocca il 75,8% di indice di bellezza. La prima capitale che troviamo in classifica e che con Milano ha un forte legame fin dai tempi dell’Impero Austro-Ungarico. Dentro il Ring lo standard di bellezza raggiunge l’apice. Dopo il primo posto nelle classifiche della qualità della vita un’altra gratificazione per la grande capitale dell’Impero Asburgico.  

#7 Budapest

Budapest @pixabay

In settima posizione c’è Budapest, con il 75,9%. Tra gli edifici più rappresentativi della capitale ungherese c’è la sede del parlamento, uno dei più grandi al mondo. Scenografica nella divisione tra la parte collinare e regale, Buda, e quella di pianura e più popolare, Pest, separate dal maestoso Danubio solcato da magnifici ponti. D’altra parte ospita anche “il caffé più bello del mondo”.

Leggi anche: il caffé più bello del mondo

#6 Atene

Atene (da pixabay)

Atene, la prima città nella storia dell’umanità ad adottare un sistema politico democratico, si aggiudica la sesta piazza con il 77,5%. A incantare i turisti è il fascino di una capitale moderna dominata dall’Acropoli e le sue meraviglie storiche quali l’Agorà o il Partenone.

#5 New York

Credits: pixabay.com

L’unica non europea a essere in classifica la troviamo al quinto posto. La Grande Mela raggiunge il 77,7%. Grattacieli, urban art, il sontuoso Central Park, l’effervescenza sono le carte della sua bellezza. 

#4 Praga

Praga @pixabay

La medaglia di legno spetta a Praga con il 78,7%. La “città dalle cento torri”, anche definita come “la madre di tutte le città”, solcata dal fiume Moldava che la divide in due, è nota in tutto il mondo per la piazza Staroměstské Náměstí sede dell’orologio astronomico medievale. Dai colori di Mala Strana al Castello urbano più grande del mondo insieme al centro storico forse meglio tenuto e più armonioso del mondo, sono i segreti del suo successo. Ospita anche la “casa più strana” del mondo. L’avete mai vista?

Leggi anche: la casa più strana del mondo

#3 Barcellona

Credits 3856969-pixabay – Barcellona

Al terzo posto del podio c’è Barcellona con l’81,9%. La seconda città di spagna, capitale dell’Andalusia, è una delle mete turistiche più gettonate in Europa per la sua architettura, l’urbanistica e l’affaccio sul mare.

#2 Roma

Credits Kookay-pixabay – Case a Roma

Roma è a un soffio dalla vittoria con l’82% di indice di bellezza. Alla città eterna non basta il suo centro storico, Patrimonio dell’Unesco, con 25.000 punti di interesse ambientale ed archeologico per prendere la medaglia d’oro.

#1 Venezia

Credits LunarSeaArt-pixabay – Gondola a Venezia

Al primo posto in classifica troviamo comunque una città italiana: Venezia. Il “beaty score” dell’83,3% premia la citta dell’amore, ammirata per la sua architettura unica caratterizzata da canali e ponti.

Continua la lettura con: La CITTÀ più ACCOGLIENTE del mondo è in Italia

FABIO MARCOMIN

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2023: cosa resterà degli STATI UNITI d’AMERICA?

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Con l’inizio dell’anno uno dei temi più ricorrenti da sempre è la previsione su quello che capiterà. Senza scomodare Nostradamus, sembra che ci siano segnali che gettano un’ombra sul futuro del Paese che ha dominato il mondo nel Novecento 

2023: cosa resterà degli STATI UNITI d’AMERICA?

Performance dei diversi investimenti nel 2022

Si è concluso un anno storico per i mercati finanziari. Indici azionari e obbligazionari hanno registrato insieme il peggior risultato da un secolo a questa parte. Peggiore anche del crack del 1929. Quasi tutti gli investitori escono da quest’anno con le ossa rotte. I Bond USA a 30 anni hanno perso un quarto del loro valore, il NASDAQ addirittura un terzo. Che cosa ci aspetta adesso per il 2023? Uno degli analisti più seguiti d’America non ha dubbi: l’economia americana colerà a picco. Rivediamo le sue previsioni di qualche mese fa che hanno anticipato il crollo dei mercati finanziari degli ultimi mesi dell’anno. 

# 14 segnali del crollo dell’economia americana

L’aspettativa di vita negli USA è crollata al livello di 30 anni fa

Michael Snyder, uno degli analisti più seguiti d’America ha raccolto 14 segnali che dimostrerebbero che l’economia americana sta per crollare molto duramente. 

#1 Un recente sondaggio appena pubblicato ha scoperto che il 35% di tutti i proprietari di piccole imprese negli Stati Uniti “non poteva pagare l’affitto per intero o in tempo a giugno”.
 
#2 Un altro sondaggio ha rilevato che il 51% di tutti i proprietari di piccole imprese negli Stati Uniti ritiene che l’aumento dei prezzi potrebbe “costringerli a chiudere le proprie attività entro i prossimi sei mesi”.
 
#3 È stato riferito che il 45% di tutte le piccole imprese negli Stati Uniti ha già deciso di congelare l’assunzione di nuovi lavoratori.
 
#4 Le vendite di case precedentemente possedute sono diminuite del 5,4%. Questo è ora il quinto mese consecutivo in cui abbiamo assistito a un calo.
 
#5 In tre quarti delle aree metropolitane tracciate da Redfin, almeno il 25% dei venditori di case ha ridotto il prezzo richiesto.
 
#6 Blackstone ha preparato una cassa di guerra di 50 miliardi di dollari in modo da poter raccogliere immobili depressi in tutto il paese dopo che i prezzi delle case sono crollati nei mesi a venire.
 
#7 Il numero di americani che richiedono sussidi di disoccupazione è salito al livello più alto in otto mesi.
 
#8 Gli annunci di lavoro per lavori di sviluppo software sono diminuiti di oltre il 12% nelle ultime quattro settimane.
 
#9 L’indice dei principali indicatori economici del Conference Board è ora in calo per quattro mesi consecutivi.
 
#10 L’indice S&P Global Flash US PMI Composite Output Index è appena diventato negativo per la prima volta dall’ultima recessione.
 
#11 L’ultimo numero per l’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia è arrivato a -12,3, ed era molto peggio di quello che la maggior parte degli esperti si aspettava. Qualsiasi lettura inferiore a zero indica una contrazione e, inutile dire che questa lettura era molto inferiore a zero.
 
#12 L’inflazione continua a imperversare senza controllo anche se l’attività economica negli Stati Uniti rallenta notevolmente. Se vi riesce crederci, il prezzo medio di un veicolo usato negli Stati Uniti è ora salito a un enorme $ 33,341.
 
#13 La Fed di Atlanta prevede ora che la crescita economica degli Stati Uniti sarà del -1,6%. Se alla fine venisse confermato che l’economia statunitense è già in contrazione per due trimestri consecutivi, ciò significherebbe che in questo momento siamo ufficialmente in recessione.
 
#14 Grazie in parte al rapido crollo dell’economia, il tasso di approvazione di Joe Biden è precipitato fino al 31%.
 
Michael Snyder
 
 

Continua la lettura con: Stiamo tutti a fischiettare

 
LA FENICE
 

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MILANO al MASSIMO: 30 cose DA FARE nel 2023

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Ph. Pavlofox

Dopo due anni Milano apre l’anno pronta a tutto. Queste sono le trenta cose da fare a Milano quest’anno per viverla al massimo. 

MILANO al MASSIMO: 30 cose DA FARE nel 2023

#30 Visitare la Milano sotterranea

Sotto Milano è nascosto un mondo.  Antichi passaggi sotterranei, opere dimenticate, una vera e propria città perduta. Per un 2023 da Indiana Jones

#29 Vedere un film nella sala Nobel del Palazzo del Cinema

Il cinema stenta a riprendersi. Dopo due anni di chiusure, mascherine e di assalti di Netflix, molte sale sono ancora vuote. L’occasione giusta per godersi un film nella sala Nobel all’Anteo. Per un 2023 con effetti speciali.

#28 Andare nel quartiere Arcobaleno di via Lincoln

Milano Est- via Lincoln
Milano Est- via Lincoln

Uno dei luoghi di Milano dove si respira aria straniera. La nostra Notting Hill da quartiere operaio a zona unica, tra le più sorprendenti della città. Per un 2023 in multicolor.

Leggi anche: Il quartiere Arcobaleno, la Notting Hill di Milano

#27 Visitare l’Hangar Pirelli alla Bicocca

Museo gratuito con una delle opere indoor più impressionanti del mondo: i palazzi celesti di Kiefer. Per un 2023 metafisico.

Leggi anche: I palazzi celesti

#26 Fare una Stramilano partendo dal fondo (dribblando tutti quelli che la fanno camminando)

stramilano 2018
L’Half Marathon dell’anno scorso

L’anno passato si è tornati a correre. Chi governa promette che non ci saranno mai più lockdown. Se ancora non l’hai fatto, rimetti ai piedi le scarpe da corsa e inizia ad allenarti che a primavera arrivano le grandi classiche. Tonifica corpo e spirito partire in fondo e superare più concorrenti possibile. Un’emozione da provare. Per un 2023 in recupero.

Leggi anche: Stramilano: a Milano corriamo anche la domenica

#25 Incontrare Armani nell’Armani store

O almeno provarci entrando nel suo celebre club. Nel 2023 una serata a ballare in uno dei locali di Milano è d’obbligo. Per un 2023 stiloso. 

#24 Amoreggiare all’aperto in una sera d’estate 

Certe sere di tarda primavera o d’estate Milano è da baciare. Basta passeggiare con la giusta compagnia e si rischia di essere travolti da un’insostenibile passione. Per un 2023 appassionato. 

#23 Riuscire a trovare un posto nel bar più piccolo del mondo (Backdoor43)

Se vuoi farlo nel 2023 affrettati a prenotare. Per un 2023 intimo. 

Leggi anche: il bar più piccolo del mondo a Milano

#22 Visitare i giardini della vigna di Leonardo

Milano non ha grandi parchi, almeno se ci confrontiamo con le grandi città europee. Però ha angoli verdi unici al mondo. Come i giardini della vigna di Leonardo. Per un 2023 rilassante. 

Leggi anche: la vigna di Leonardo

#21 Assaporare a Milano una cucina straniera mai provata

Si dice che il tipico cibo di Milano sia il sushi. La verità è che poche città al mondo offrono così tante cucine internazionali di standard così elevato. Cingalese, Nepalese, Belga, l’importante è provarne una nuova. Per un 2023 internazionale. 

Leggi anche: 10 ristoranti stranieri di Milano da provare almeno una volta nella vita

#20 Farsi la sauna nel tram delle Terme

A Porta Romana le grandi terme di Milano. Tra vasche di acqua calda e percorsi benessere in stile scandinavo, emerge un unicum nelle Spa del mondo: la sauna sul tram. Se non l’hai provata il 2023 è l’anno buono. Per un 2023 caliente. 

#19 Rivivere la settimana del Fuorisalone

Sembra la volta buona. Lo abbiamo perso nel 2020. Nel 2021 è stato solo una finta. Nel 2021 con il freno a mano tirato. Forse ci siamo: quest’anno il Fuorisalone tornerà quello di una volta? Per un 2023 al centro del mondo. 

Leggi anche: Fuorisalone: le 10 installazioni più belle di sempre

#18 Bere un cocktail al Nottingham Forest

Incoronato tra i locali top del mondo, se non l’hai mai provato, devi bere un cocktail in questo piccolo locali di culto in zona Porta Venezia. Per un 2023 col friccico nel cuore.

Leggi anche: i locali di Milano dove andare a bere almeno una volta nella vita

#17 Guardare Milano dall’ultimo piano del Palazzo Lombardia

Palazzo Lombardia

Si apre e si chiude a intermittenza. Speriamo che chiunque vinca alle elezioni lo riapra al pubblico in modo permanente. Perché da lassù Milano è bella da togliere il fiato. Per un 2023 da vertigini.

#16 Sfidare la Serravalle Genova per fare colazione a Santa Margherita

Un tempo era una prova di iniziazione per i neo patentati. Un po’ come le prove del fuoco degli indigeni della Nuova Guinea. Poi è un po’ decaduto, anche per l’introduzione dei liiti e dei tutor. Però, anche senza mirare ai 180, resta l’autostrada più adrenalinica della nostra rete. E poi giunti al mare ci aspetta una colazione da capogiro a Santa Margherita. Per un 2023 iniziatico.

Leggi anche: 7 curiosità sulla Milano – Genova

#15 Assistere a un derby o una partita di Champions a San Siro 

Siamo o non siamo l’unica città al mondo ad aver vinto la Champions con due squadre diverse? Non solo: giocano anche nello stesso stadio. Non solo: dopo oltre un decennio entrambe le milanesi si sono qualificate alla fase di eliminazione diretta della Champions. In attesa che lo abbattano, muoviamoci ad ammirare lo spettacolo di San Siro con le luci accese e gli spalti esauriti. Per un 2023 da campioni.

Leggi anche: Milano è l’unica città ad aver vinto la Champions con due squadre divers

#14 Girare per la città in monopattino o in motorino

Comunque la si pensi, è indubbio che Milano non sia una città per automobili. Circolare a quattro ruote può trasformarsi in un inferno. Invece passare su due ruote può rivelarsi davvero intrigante. Agile ma al tempo stesso rischioso. Un’esperienza da brividi. Per un 2023 scattante.

#13 Un giro in elicottero sopra la città in una giornata di sole

E farlo assieme ad Andrea Cherchi che fa le foto è ancora più elettrizzante. Contattatelo. Per un 2023 panoramico.

#12 Nuotare nei navigli

Sarebbe vietato, a parte occasioni speciali. Ma dai, chi non ha mai sognato di farlo? Per un 2023 temerario.

#11 Godersi la vista di Milano (e di tutte le Alpi) in cima al Montevecchia in una giornata di sole

E’ il “Monte di Milano”: se non hai mai visto Milano dalla sua vetta non puoi dire di conoscere Milano davvero. Per un 2023 elevato.

Leggi anche: 7 motivi per andare a Montevecchia

#10 Mangiare un panzerotto di Luini

Almeno una volta all’anno doverosa per ogni milanese una sosta qui. Per un 2023 gustoso.

Leggi anche: Il segreto del successo di Luini

#9 Fare shopping in via Montenapoleone

La verità? Pochi milanesi lo hanno fatto. Che il 2023 sia l’occasione per acquistare qualcosa nella strada più cara d’Italia? Per un 2023 con le mani bucate.

#8 Visitare San Maurizio

San Maurizio

La “Cappella Sistina” di Milano, uno dei luoghi più belli ma più sottovalutati della città. C’è anche il liocorno. Per un 2023 rinascimentale. 

#7 Passeggiare da Corso Garibaldi al Bosco Verticale

Milano, Milano
Milano, Milano

La superpedonale di Milano. Il grande classico. Da Brera al Bosco Verticale, passando per corso Garibaldi, Porta Nuova, Corso Como, Gae Aulenti e il Bosco Verticale. Per un 2023 dal passato al futuro. 

#6 Visita al Cenacolo

caso cenacolo
Ammirando il Cenacolo: foto tratta dal profilo Instagram @museitaliani

Non lo hai mai visto dal vivo? Vacci filato. Già visto? Ritorna. Sempre uno spettacolo incredibile. Per un 2023 geniale. 

Leggi anche: 7 motivi che rendono l’Ultima Cena un’opera unica al mondo

#5 Fondare una start up

come aprire una start up milano

Fonda un’azienda, lanciati con un nuovo progetto, fai qualcosa, liberati dalla dipendenza. Lo dicono le stelle. Per un 2023 autonomo. 

#4 Prendere un vero aperitivo milanese, chiedendoti la sostenibilità economica di quello che ti offre il locale

Altro mantra del 2023: abbuffarsi agli aperitivi come non ci fosse un domani. Per un 2023 bulimico.

#3 Una sera alla Scala (meglio se alla prima)

 

La Scala

Il grande miraggio di noi poveri mortali di Milano: la prima alla Scala (non a tirare gli ortaggi). Che sia l’anno buono? Per un 2023 regale.

#2 Salire sul Duomo, a piedi, e guardare il monte Rosa con ancora le vertigini degli scalini

Concerto tra le guglie del Duomo

Vale lo stesso scritto sotto al Cenacolo. Per un 2023 da batticuore.

#1 Andarsene (e rimpiangerla)

A Milano si progetta di andare via. Per l’estate, per i ponti, per Natale, per il week end. Sapendo che una volta via, Milano ti manca da morire. Comunque sia, progettiamo grandi viaggi quest’anno, ok? Per un 2023 da non rimpiangere.

Continua la lettura con: 10 cose che rivogliamo a Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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Il COGNOME più diffuso a Milano è CINESE. Tra i NOMI dei neonati comandano LEONARDO e SOFIA

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La nuova classifica dei cognomi e dei nomi più diffusi a Milano. Al primo posto si conferma Hu, per il terzo anno consecutivo. Seguono “il più comune tra gli italiani” e un tipico cognome lombardo a chiudere il podio.

Il COGNOME più diffuso a Milano è CINESE. Tra i NOMI dei neonati comandano LEONARDO e SOFIA

# Hu si conferma al primo posto per il terzo anno consecutivo: 5 dei primi 10 sono di origine straniera

Credits Comune di Milano – Anagrafe

Per il terzo anno consecutivo, in base ai dati comunicati dall’anagrafe del Comune di Milano relativi al primo semestre 2022, il cognome cinese Hu si conferma il più diffuso in assoluto in città con un totale di 4.760 iscritti

Al secondo posto, con il 16% in meno di residenti registrati, troviamo il cognome Rossi fermo a 4.011 iscritti, chiude il podio un altro cognome italiano, Colombo con 3.358 iscritti. La top ten si divide equamente tra cognomi di origine italiana e straniera: al quarto c’è il cognome Mohamed con 3.353 residenti, al quinto Ferrari con 3.190, al sesto Chen con 2.781, al settimo Russo con 2.614. Chiudono la top 10: Bianchi, Ahmed e Zhou rispettivamente con 2.467, 2.165 e 2021 iscritti.

Facendo invece una distinzione tra maschi e femmine, al secondo posto troviamo rispettivamente Rossi tra i maschi e Mohamed tra le femmine.

# Dal 2015 i nomi più amati sono quelli di Leonardo e Sofia. In crescita Edoardo e Ginevra

Foto di Christian Bowen su Unsplash – Neonato

Dal 2015 i genitori milanesi rimangono fedeli ai nomi più tradizionali, infatti sia per l’anno 2021, con il 4,51%, che per il primo semestre 2022, il nome più scelto tra i bambini è stato ancora una volta Leonardo. Edoardo scalza invece Tommaso al secondo posto.

Anche tra le bambine il nome più amato è sempre lo stesso. Nel 2021 Sofia era primo con il 2,95% delle preferenze, posizione confermata anche nel 2022, così come Beatrice al secondo, mentre Ginevra soffia il terzo posto a Giulia.

Continua la lettura con: ABITANTI a Milano nel 2022: quanti sono?

FABIO MARCOMIN

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GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

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Bonelli

La vita del genio milanese dei fumetti.

GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

# L’eroe del West ispirato dalle Dolomiti

Credits texwiller_ufficiale IG – Tex Willer

Tex Willer per gli italiani fu il primo contatto di massa con il selvaggio West. Il volto di questo eroe fu ispirato inizialmente a Gary Cooper e i paesaggi furono “inventati” dal suo primo disegnatore, Aurelio Galleppini, sognando l’America e ispirandosi alle rocciose alture della Sardegna e alle Dolomiti.

Il padre di Tex fu Gianluigi Bonelli, nato a Milano il 22 dicembre 1908: figlio di un reduce della prima Guerra Mondiale e di una casalinga, Bonelli appena dopo l’adolescenza è un giovane impiegato nel settore dei tessuti, con una grande passione per tutto ciò che è “avventura”. Ma era appassionato anche della scrittura. A vent’anni manda le proprie poesie al “Corriere dei piccoli”, poi si dedica ai racconti, collaborando per “Il Giornale illustrato” e per “L’Audace”. Scrive romanzi di avventura, poi passa ai fumetti, diventando direttore di “Jumbo”, “Rin Tin tin” e della stessa “Audace”, tutti giornalini d’avventura. Acquista i diritti di quest’ultima testata e fonda “Redazione Audace”, una casa editrice.

# Un fenomeno di massa con picchi di 700 mila copie vendute al mese

Dopo la seconda guerra mondiale, Bonelli si separa dalla moglie, le cede le quote dell’Audace e continua a collaborare per la stessa casa come dipendente, creando personaggi dei fumetti avventurosi come “Il giustiziere del west”, “la pattuglia dei senza paura”, “Occhio Cupo” e “Tex Willer”. Per tutti questi eroi del selvaggio West si affida alle matite creative di Cossio, del milaese di nascita Piffarerio, del milanese d’adozione Bonato e di Uggeri. In particolare chiede la collaborazione di Aurelio Galleppini, che da giovanissimo aveva collaborato, come disegnatore, per una fabbrica tedesca di proiettori e aveva realizzato le scene nei libri dei “Tre Moschettieri”, de “Le Mille e una notte”, dei “Promessi Sposi” e di Pinocchio. Tex parte in sordina, ma presto, grazie anche alle idee innovative di Bonelli, diventa un fenomeno di massa, con picchi di 700 mila copie vendute al mese, senza parlare dell’importanza dei numeri per i collezionisti.

L’attività di sceneggiatore di fumetti, Bonelli non la riserva solo a Tex, ma anche ad altri personaggi da lui stesso inventati, come Plutos, col costume da diavoletto e dalla figura fantomatica, Rio Kid, con ambientazioni nel west, Yuma Kid, alle prese con duelli con gli indiani e Hondo, diventato poi film e telefilm.

# Una famiglia di editori e creativi

Credits bonelli_hq_mega_store IG – Zagor

Bonelli ebbe poi nel figlio Sergio, in arte Guido Nolitta, un degno erede artistico che, oltre a proseguire le avventure di Tex, si dedicò alla realizzazione, tra gli altri, di Zagor, de “Un ragazzo del far west” e de “Il giudice Bean”.

Raccontando di Gianluigi Bonelli, non si possono quindi trascurare le figure del figlio Sergio, come infatti abbiamo citato e dell’ex moglie, Tea Bertasi: si rivela un’eccellente editrice, tanto da far diventare le edizioni Audace un punto di riferimento fondamentale nel panorama dei fumetti d’avventura. Pensate che recentemente il Comune di Mulazzo, in Lunigiana, le ha dedicato una piazza.

Nel 1957 Tea passa il testimone al figlio Sergio, le edizioni cambiano nome diverse volte, per diventare la Sergio Bonelli Editore, ora guidata dal nipote di Gianluigi, Davide. Una famiglia di editori e creativi, capaci di trasformare una follia, come è il fumetto, in una realtà che ha sfornato innumerevoli personaggi di fantasia, che a distanza di decenni rimangono famosi. Famosi col passare delle generazioni.

# Capace di mettersi contro il potere

Colui che iniziò la dinastia era capace di mettersi contro il potere, anche quando il “potere” era quello pericoloso del regime fascista: era infatti il dicembre del 1941 e il Ministero della Cultura Popolare spedisce per “raccomandata espresso” alla direzione de “L’Audace”, che si trovava in via Rubens 10, una comunicazione che sapeva di ultimatum, in cui si scriveva che, “dopo i ripetuti richiami e gli avvertimenti, codesto giornale continua a mantenere un tono assolutamente contrario a quanto è richiesto dalle necessità generali della stampa giovanile“. In pratica il partito fascista chiedeva al direttore Gianluigi Bonelli di “abolire le fisionomie dei personaggi americaneggianti, di riservare il 30% dello spazio a prose narrative o a temi di attualità, sottoponendo le bozze – prima di essere pubblicate – al Ministero della Cultura Popolare“. Naturalmente la lettera finiva col sottolineare che, se entro la fine dell’anno 1941, il giornale non avesse cambiato linea, ci sarebbe stata la sospensione delle uscite.

# La morte del genio dei fumetti

Bonelli

Gianluigi muore ad Alessandria 22 anni fa: era infatti il 12 gennaio 2001 quando si spense in una clinica della città piemontese. Sergio è invece mancato nel 2011, mentre la madre Tea nel 1999. E’ rimasto il figlio minore Giorgio, che dopo un’esperienza da sceneggiatore, da diversi anni è albergatore.

Concludiamo con le parole di Claudio Villa, fumettista che disegnò per Bonelli le avventure di Tex, ma anche realizzatore delle storie di Martin Mystère e Dylan Dog, alla morte di Gianluigi Bonelli: “Lui ha inventato, per primo, il difensore delle minoranze, si è schierato dalla parte di un popolo, gli indiani, sino ad allora considerati come brutti e cattivi. Il suo essere anticonformista nella vita gli ha permesso di creare un personaggio come Tex di grande modernità. Bonelli aveva l’abitudine di immergersi fisicamente nelle mappe dei luoghi in cui ambientava le avventure di Tex. Esattamente come Salgari (…)”.

FABIO BUFFA

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10.000 in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

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Un nuovo record della miseria. 

10.000 in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

# “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti

Credits Paola Bucci Buccianti FB – Coda al Pane Quotidiano

Sono sempre di più le persone che si mettono in coda al Pane Quotidiano per chiedere un sacchetto di alimenti da portare a casa. Si tratta soprattutto di persone che hanno una casa e un lavoro, quasi mai senzatetto, ma sono in difficoltà economica tra affitti, bollette, libri di scuola dei figli e quindi costretti a ridurre i costi per pranzi e cene. Alla mattina della vigilia di Natale erano già oltre 2.000 i milanesi in coda al punto di viale Toscana e in attesa di ricevere un pacco con pasta, sugo, latte e panettone dai volontari. Erano di più al Pane Quotidiano di viale Monza. Gli stessi numeri si sono registrati anche il 25 dicembre per un totale di 10.000 persone in 2 giorni. Un trend proseguito in modo drammatico anche negli ultimi giorni dell’anno. 

Credits Andrea Cherchi – Pane Quotidiano

Il commento dell’amministratore delegato di Pane quotidiano, Luigi Rossi: “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti: le aziende stanno più attente ad avere pochi eccessi di produzione, ci regalano meno rispetto alla domanda che è esplosa».

# In tutto il 2022 sono state 1,3 milioni di persone a chiedere aiuto alla associazione

Pane Quotidiano

In tutto il 2022 si sono recate solo al Pane quotidiano ben 1,3 milioni di persone per chiedere un pasto. A questi numeri vanno aggiunti quelli di coloro che usufruiscono delle mense presenti in città, una su tutte quella dell’Opera San Francesco, o dei pacchi viveri e aiuti che le associazioni, istituzioni, Ong e reti di volontariato distribuiscono in tutta l’area metropolitana. Il commento del direttore della Caritas Luciano Gualzetti riportato sul Corriere Milano: “Il tema della povertà alimentare è appesantito da quello sopravvenuto della povertà energetica e in questo periodo di feste tradizionali affiorano più visibilmente anche le difficoltà di chi si ritrova anche con relazioni familiari spezzate o rarefatte“.

I video: 

 

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FABIO MARCOMIN

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🔴 Robin Hood può attendere: “NIENTE RINCARO Area C a INIZIO 2023”

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Credits cheautocompro.it IG - Area C

Era stato annunciato come il progetto “Robin Hood”: iniziare a far pagare ai più ricchi per coprire il buco di bilancio. Ma dopo l’annuncio dei giorni scorsi è il sindaco a tirare il freno a mano: almeno per la prima parte del 2023 il ticket di ingresso per Area C rimarrà invariato. Se non arriveranno però ulteriori fondi dal governo il rincaro sarà inevitabile.

Leggi anche: Operazione “ROBIN HOOD”: STOP PARCHEGGI GRATIS alle seconde auto, rincaro AREA C, AREA B a pagamento

Robin Hood può attendere: “NIENTE RINCARO Area C a INIZIO 2023”

# Il sindaco Sala: “Lo escludo sicuramente in tutta la prima parte dell’anno

Credits mianews – Beppe Sala

Il sindaco Beppe Sala, a margine degli auguri di fine anno del questore Giuseppe Petronzi alle forze dell’ordine in piazzetta Reale, ha allontanato per il momento l’ipotesi di aumento del ticket per entrare in Area C: “Lo escludo sicuramente in tutta la prima parte dell’anno” aggiungendo che il rincaro da 5 a 7,50 euro “è ancora tutta da verificare“.

Per scongiurarlo del tutto è necessario però che arrivino ulteriori fondi dal governo visti i limitati spazi di manovra del Comune di Milano: “Lo vedremo più avanti, in questo momento negli equilibri di bilancio che abbiamo approvato oggi e che certificano la spesa totale non abbiamo preso questo tipo di decisione. Vogliamo vedere se poi arriveranno più fondi dal governo, quello che spesso succede e che ci permetteranno di non fare aumenti“. 

# Dal 9 gennaio scatta l’aumento dei biglietti ATM, possibili rincari per le mense scolastiche

Credits: milano.corriere.it
Biglietti atm

Il 29 gennaio sono state approvate le linee di indirizzo del bilancio di previsione 2023 dove sono sono stati definiti gli aumenti del prezzo dei biglietti ATM, che partiranno dal 9 gennaio, e possibili rincari sulle mense scolastiche. Il commento del sindaco: “Scatta dal 9 gennaio l’aumento del biglietto di Atm. Potranno esserci degli aumenti sulle mense scolastiche legati ai parametri Istat. Sono aumenti però contenuti perché capiamo le difficoltà del momento. Noi ad oggi (…) non so se riusciremmo a garantire il funzionamento delle case vacanze come tutti gli anni. Il 12 gennaio vorremmo deliberare definitivamente sul bilancio per poi consegnarlo alle commissioni consiliari“.

# Tramonta il piano Robin Hood, l’idea di far pagare i più ricchi?

Quindi sembra arrestata l’ipotesi di far pagare ai più ricchi il buco di bilancio come era stato prospettato nei giorni scorsi con l’operazione Robin Hood. 

Al momento non vengono messe in atto le iniziative ipotizzate, in particolare oltre al rincaro di Area C, un intervento sui pass per la sosta delle secondo auto e una tariffa per Area B

Fonte: Il Giorno

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Capodanno con CAVIALE….CINESE

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Credits Irenna_____ -pixabay - Caviale nero

Complici anche le sanzioni alla Russia, la Cina si conquista il posto di capotavola anche per il prodotto tipico del cenone di fine anno.

Capodanno con CAVIALE….CINESE

# Il caviale russo sinonimo di qualità e lusso

Mar Caspio

Il caviale viene ricondotto storicamente alla Russia e a un’immagine di qualità e lusso. Un tempo infatti la produzione di questo alimento era concentrata nei paesi affacciati sul Mar Caspio, compreso l’Iran e, ovviamente, la Russia. Qui è infatti presente il Beluga, lo storione che fornisce il caviale più raro e costoso.

La Russia, dopo essere diventata nel 18esimo secolo il più grande produttore ed esportatore mondiale di caviale, trasformandolo in un simbolo aristocratico di eleganza e buon gusto, ha dovuto cedere il passo. Prima a causa del crollo dell’Unione Sovietica e conseguente disgregazione dei sistemi di gestione e controllo esistenti, poi con dichiarazione dello storione quale specie a rischio nel 1998 e nel 2005 il definitivo divieto di pesca prima in Russia e poi in tutti i paesi del Caspio. 

# L’ascesa dell’Italia quale primo produttore al mondo

Lavorazione del caviale

A succedere alla Russia era arrivata l’Italia. Nella nostra penisola si mangia e produce caviale almeno dal XVI secolo, era numerosa la presenza di storioni selvatici nel fiume Po. Con lo sviluppo delle coltivazioni in Lombardia e in parte anche in Veneto, grazie all’acqua di alta qualità, l’Italia era infine riuscita a diventare il maggior produttore ed esportatore di caviale al mondo.

Il caviale made in Brescia, con le etichette Calvisius e Ars Italica è venduto per il 90% all’estero, in particolare negli Stati Uniti e in Francia, oltre che Giappone e Russia. Altre aziende produttrici di caviale nel nostro Paese sono Caviar Giaveri e Cru Caviar. Nel 2021 sono state prodotte in totale 55 tonnellate di caviale, pari al 33% della produzione europea e al 16% di quella mondiale.

Leggi anche:  Il CAVIALE più VENDUTO al mondo è di Brescia

# Oggi l’80% del caviale in commercio proviene dalla Cina

Credits JLB1988-pixabay – Muraglia Cinese

Il primato italiano è durato circa 20 anni prima che la Cina arrivasse a dominare il mercato. Nonostante i numerosi tentativi degli Stati Uniti nel provare a competere in termini di quantità e costi con quella cinese, il caviale della Terra del Dragone è arrivato ad essere il piùvenduto al mondo in termini di quantità assoluta.

Tutto è iniziato nel 2003 quando Kaluga Queen, una delle aziende leader sostenuta dal governo cinese, si è lanciata nell’allevamento degli storioni nel lago protetto di Qiandao. Oggi la produzione nazionale è pari circa all’80% di quella mondiale, grazie anche un costo della manodopera nettamente inferiore e a leggi e regolamenti meno restrittivi, come quelli sull’uso di conservanti che permettono al caviale di durare più a lungo.

Non può quindi stupire il fatto che molti dei ristoranti stellati anche europei acquistino e servano caviale prodotto in Cina per via della disponibilità sul mercato, ai prezzi decisamente competitivi e ad un accettabile rapporto qualità-prezzo

# Il paradosso italiano

Anche in Italia la grande maggioranza del caviale che si trova nei ristoranti e nei supermercati è di origine cinese, in quanto venduto a prezzi più bassi. Un vero paradosso quindi che nonostante il nostro Paese sia uno dei più grandi produttori di caviale, lavorato in stabilimenti ad alta tecnologia e sottoposti a rigidi controlli, sia costretto ad importarlo in quanto il grosso della produzione è destinato all’esportazione. 

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FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: Milano-Roma, più veloce l’AEREO o il TRENO?

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La regina delle sfide. Aereo contro alta velocità sulla Milano Roma. Ce lo siamo chiesti tutti: qual è il modo più veloce per tornare e rientrare dalla Capitale partendo dal centro di Milano? La risposta nel video di The Flight Club

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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I 10 EDIFICI più BELLI inaugurati nel 2022

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Credits knaa___ IG - Tenjin Business Center

Le architetture più incredibili che hanno inaugurato nel 2022.

I 10 EDIFICI più BELLI inaugurati nel 2022

#1 Il padiglione Salmon Eye, un centro culturale galleggiante ricoperto di squame argentate

Credits annececilienat IG – Salmon Eye

Il padiglione Salmon Eye, nato dall’idea dell’imprenditore Sondre Eide, è un centro culturale galleggiante dalla forma audacemente curvilinea e ricoperto 9500 squame argentate che si riflettono tra acqua e cielo per essere notato a chilometri di distanza. Costruito in acciaio inossidabile e posizionato al largo del fiordo più lungo al mondo nelle acque norvegesi si pone l’obbiettivo di diffondere una maggiore sensibilità sul tema della acquacoltura e sulla pesca dei salmoni

#2 Radio Hotel and Tower, il grattacielo tetris di New York

Credits Paolo guidali IG – Radio Hotel NY

Il Radio Hotel and Tower, progettato per ricreare un villaggio verticale colorato, assomiglia Tetris o la Wooden House di Sou Fujimoto ed è la prima torre progettata dallo studio MVRDV a New York. L’edificio è una sovrapposizione di volumi di differenti cromie, che oltre a movimentare la monotonia dei prospetti, consente di individuare in modo semplice, dall’esterno, le diverse attività ospitate al suo interno: hotel, uffici e servizi di ospitalità assenti in questa parte di città.

#3 CapitaSpring, un oasi verticale di 280 metri

Credits znodmd IG – Capitaspring

CapitaSpring è un grattacielo firmato da BIG e Carlo Ratti Associati pensato come un giardino e città verticale senza soluzione di continuità: un’oasi naturale di 80.000 piante che si sviluppa lungo i 280 metri di altezza dell’edificio. Al suo interno ci sono uffici, residenze e spazi collettivi e punta a rinnovare lo skyline di Singapore.

#4 The Valley, tre torri radicate su un basamento pensato come una concrezione minerale (Amsterdam)

Credits se posso IG – The Valley

The Valley è un grattacielo, progettato dallo studio MVRDV, di 198 appartamenti, uffici e showroom incastrati l’uno sull’altro e suddivisi su tre torri radicate in un massiccio basamento pensato come una concrezione minerale. Premiato come miglior grattacielo del mondo nel 2022, è un gioco di tetris in vetro e pietra pensato per “riportare una dimensione verde e umana nell’inospitale zona d’uffici di Amsterdam Zuidas”.

#5 Sluishuis, il condominio sull’acqua (Amsterdam)

Credits martinlanting IG – Sluishuis

Sluishuis è un edificio di architettura moderna che si ispira alla tradizionale tipologia a corte centrale comune in tutta Europa, innovativo in molti suoi aspetti che spaziano dalla geometria ai volumi, e realizzato prendendo in prestito molte tecniche da quelli navali. Si trova sulle acque del lago artificiale Ijsselmeer, ad Amsterdam, ed è stato pensato per ospitare 442 appartamenti.

#6 Plateforme 10, la cittadella “sospesa” dell’arte e della fotografia (Losanna)

Credits gafsou_m IG – Plateforme 10

La nuova casa della fotografia di Losanna, Plateforme 10 ha al suo interno una cittadella d’arte che ospita anche il Photo Elysée e il Mudac progettato da Aires Mateus, nasce dalla riconversione di capannoni e depositi paralleli ai binari ancora in funzione.  L’edificio è una sovrapposizione di due volumi, con una finestra a nastro che separa e taglia profondamente il cemento in prospetto, di cui quello superiore è sostenuto da appena tre pilastri per far sembrare come se il Museo fosse sospeso.

#7 Novartis Pavillon, un luogo di apprendimento, conoscenza e scambio di saperi (Basilea)

Credits novartisch IG – Novartis Pavillon

Novartis Pavillon è la prima architettura moderna che arricchisce il grande campus della casa farmaceutica pensata per essere completamente aperta ai cittadini di Basilea. Progettato da Michele De Lucchi e AMDL CIRCLE, si affaccia sulle rive del Reno a Basilea ed è stato concepito come un luogo di apprendimento, conoscenza e scambio di saperi tra addetti e pubblico dalle modeste dimensioni, ma dalle ambizioni smisurate.

#8 Centro Veil, un centro socioculturale di mattoni “lucenti” (Le Havre)

Credits fabienneduhavre IG – Centro Veil

Il Centro Veil è un centro socioculturale di Le Havre ispirato direttamente a quei “magazzini in mattoni che popolavano le banchine vicine”. Gli architetti di K-Architectures hanno progettato un’icona riconoscibile come segno distintivo della città, un’involucro di mattoni “lucenti” al cui interno si trovano spazi per qualsiasi tipo di attività sportiva compresa la parete per l’arrampicata e vari spazi pensati per la comunità.

#9 House of Music, la casa della musica nella natura (Budapest)

Credits icu_bedi IG – House of Music

House of Music di Budapest, l’attesissimo polo culturale dedicato creazione della musica e del suono in uno dei parchi pubblici più antichi del mondo, è stato progettato dall’archistar Sou Fujimoto e riunisce una perfetta acustica ad una particolare attenzione per la natura. Al suo interno è presente anche un percorso museale e una scuola per apprendere le basi della musica.

#10 Tenjin Business Center, il grattacielo di “pixel” (Fukuoka)

Credits knaa___ IG – Tenjin Business Center

Il Tenjin Business Center, disegnato dallo studo OMA, è l’edificio per uffici per il centro economico di Fukuoka dell’isola di Kyushu in Giappone. Pensato come uno spazio prevalentemente destinato al lavoro all’interno di un edificio con una volumetria “né di edificio basso né di una torre”, all’esterno appare come un incastro di “pixel” vetrati che si sviluppa a livelli sfalsati rimanendo proporzionato al contesto architettonico circostante.

Fonte: Elledecor

Continua la lettura con:  L’IPERTORRE: il GRATTACIELO GIOIELLO da vertigini

FABIO MARCOMIN

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A Milano avanza VENTO: la “SUPER-CICLABILE” da Venezia a Torino

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Comune di Milano - Lotto 1 Vento

Proseguono i lavori per realizzare il tratto milanese della pista ciclabile che attraverserà la Pianura Padana collegando Venezia con Torino. Vediamo gli ultimi aggiornamenti sui cantieri.

AVANZANO i LAVORI per VenTo: la “SUPER-CICLABILE” da Venezia a Torino

# 705 km di pista ciclabile da Venezia a Torino passando per Milano

Vento-pista-ciclabile-d
VENTO: pista ciclabile – Politecnico di Milano

Procedono i lavori per realizzare il tratto milanese della “superstrada” a due ruote VenTo: una pista ciclabile di 705 km, di cui 264 dentro aree naturali protette, che collegherà Venezia a Torino passando da Milano. Il progetto ideato dal Politenico di Milano nel 2016, a cui sono seguite successive migliorie tecniche e diversi incontri pubblici, è inserito all’interno dell’itinerario ciclabile europeo Eurovelo 8, da Cadice in Spagna a Limassol, a Cipro. L’investimento complessivo è pari a 182 milioni di euro, di cui 137 già stanziati, e a regime una volta terminati i lavori si prevedono a regime oltre 400.000 visitatori e un indotto di 100 milioni di euro sul territorio.

In futuro passerà da Milano anche l’itinerario Europeo Eurovelo 5 Londra-Roma-Brindisi, che attraverserà il centro storico della città attraverso la direttrice Certosa-Sempione per uscire verso Pavia lungo il percorso del Naviglio. 

Leggi anche: La Dream Route d’Italia, la CICLABILE SOSPESA tra gli ALBERI: sarà la più bella del mondo?

# Il tratto milanese, lungo 5,14 km, parte dalla Darsena e arriva fino al confine con Assago

Credits Comune di Milano – Tratto VenTo da realizzare

In totale il tratto milanese della ciclovia sarà lungo 5,14 km dei 350 km di tutta la Lombardia, con inizio in Darsena e arrivo ad Assago, lungo l’asta dell’Alzaia Naviglio Pavese. La si potrà percorrere in doppio senso di marcia dall’ex porto milanese fino alla fine del territorio comunale. La ciclabile sarà sempre ad almeno un metro e mezzo dal Naviglio: ciclisti e pedoni avranno spazi separati.

Vento Milano

Il progetto, che prevede la realizzazione di 4,27 km di tracciato partendo da via Darwin, si suddivide in 3 lotti per un un costo complessivo di 6,5 milioni di euro: il primo tratto ha un valore di 2,5 milioni di euro, di cui 750.000 euro provenienti da un finanziamento statale erogato dalla Regione Lombardia e il residuo coperto delle casse del Comune di Milano così come gli altri due lotti, ognuno avente un costo di 1,5 milioni di euro.

Leggi anche: Il BICIPLAN METROPOLITANO: il progetto di 750km di ciclabili tra Milano e hinterland

# Il cantiere per il primo lotto è alle fasi finali

Credits Urbanfile – Ciclabile Vento Milano

La ciclabile è stata realizzata in sede protetta riservata affiancata da un nuovo marciapiede con il reimpiego di masselli del pavé e sampietrini lungo la sponda del canale, a cui si aggiunge il rallentamento del traffico in carreggiata, oltre alla nascita di aiuole alberate e spazi di sosta per auto, moto e biciclette. Inaugurata qualche anno fa l’area pedonale tra la Darsena e via Darwin, 

Comune di Milano – Lotto 1 Vento

Il tratto tra via Don Rodrigo e via Gattinara dove l’Alzaia è destinata esclusivamente al traffico pedonale e ciclabile, è stato chiuso all’inizio di maggio, eccetto tra la Conca Fallata e via Boffalora per consentire a auto e moto di accedere alle abitazioni del quartiere. I lavori in corso interessano l’alzaia Pavese sino all’altezza di via Fra Cristoforo. La chiusura dei cantieri per il primo lotto è ormai in dirittura d’arrivo, manca il disegno delle pista ciclabile di attraversamento all’incrocio con viale Liguria. 

Leggi anche: VenTo: iniziati a Milano i lavori per la PISTA CICLABILE più LUNGA d’Italia

Continua la lettura con: La NUOVA pista CICLABILE sul LAGO MAGGIORE

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Lo facciamo Indie, Gospel o Swing? La NOTTE di CAPODANNO nei LOCALI di MILANO (Speciale #ToDoMilano)

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I locali e le discoteche di Milano si preparano per animare il capodanno 2023 a suon di musica di ogni genere, dall’hip-hop all’indie. Ecco dove scatenarsi l’ultima notte dell’anno.

Lo facciamo Indie, Gospel o Swing? La NOTTE di CAPODANNO nei LOCALI di MILANO (Speciale #ToDoMilano)

# La festa di 105 al Fabrique

105 in the city

Il Capodanno 2023 al Fabrique vedrà l’evento 105 in the city. Dalle 22.00 all’alba si alterneranno in consolle Fabio Liuzzi di Tutto Esaurito e Antonio Pivati di 105 Music & Cars.

# All’Alcatraz c’è la cena lussuriosa di Wonderland

All’Alcatraz c’è Wonderland, con una lussuriosa cena a partire dalle ore 19.30 e poi una selezione di musica che va dagli anni ’80 ai ‘200 per scatenarsi tutta la notte.

# Il Gran Galà dello swing allo Spirit de Milan

Credits: @d.parisio
Spirit de Milan

Lo Spirit de Milan prepara un capodanno a tutto swing con Gran Galà New Year’s Eve 2023. Alle ore 20.30 si parte con il cenone, a seguire dalle 23.00 la musica dal vivo con la Monday Orchestra e a mezzanotte, brindisi con spumante, lenticchie e cotechino. I festeggiamenti proseguono con la musica anni ’70/’80 dei Jumping Jive.

# Party in stile rock n’roll all’Hard Rock Cafe

Hard Rock Cafè Milano

Per la serata di San Silvestro, a partire dalle ore 20.00, all’Hard Rock Cafe Milano c’è un party in stile rock n’roll. Musica dal vivo e buon cibo con cena e festa con ospiti alcune iconiche rock star italiane tra cui Andy dei Bluvertigo, Eva Poles dei Prozac+ e Noyse dei Punkreas.

Il Rock’n’Roll Club ospita invece alle ore 22.00 il PoGo! New Year’s Eve Party, con selezione musicale rigorosamente rock.

# Emo Night Milano al Legend Club e Linoleum e Fresh Prince Night al Magnolia

Al Legend Club, dalle ore 21.30, ritorna la Emo Night Milano mentre al Magnolia di Segrate dalle ore 23.00 c’è la festa di Capodanno targata Linoleum e Fresh Prince Night.

# L’Harlem Gospel Choir in concerto al Blue Note

Credits terrymacario IG – Harlem Hospel Choir

L’Harlem Gospel Choir, il coro fondato nel 1986 da Allen Bailey, torna in concerto Al Blue Note di Milano con una doppia esibizione alle 19.00 e alle 23.00, il primo con cenone e il secondo con brindisi di mezzanotte.

# Il Circolo Arci Bellezza propone i party Sono Così Indie e Megamix 90s/2000s

Dalle ore 23.00 al Salone degli Eventi e nella Palestra Visconti, presso il Circolo Arci Bellezza, per il capodanno 2023 ci saranno i party Sono Così Indie e Megamix 90s/2000s. Doppia sala, doppio dj-set, doppia festa per iniziare nel modo migliore il nuovo anno.

# Capodanno a Mare 2023 al Mare Culturale Urbano

Si festeggia con il Capodanno a Mare 2023 al Mare Culturale Urbano. La partenza è con il cenone di fine anno a partire dalle ore 20.00, con animazione per bambini, e dalle ore 23.30 alle 03.30 il dj-set di Luca De Gennaro, Missin Red e Sunday Lapolees.

# Il party 007 Skyfall ai Magazzini Generali

Skyfall Magazzini Generali

Dalle ore 20.30, l’orario di inizio della cena, inizia il Capodanno d’Italia 2023 con party a tema 007 Skyfall ai Magazzini Generali. Nel locale allestito a tema 007 sono previsti speciali live show e sorprese e dalle ore 23.30 per tutta la notte si potrà ballare sulle note di musica commerciale, hip hop, reggaeton e le migliori hit del momento.

# La musica elettronica dal Volt Club al Superclub

Superclub Milano

Da mezzanotte al Volt Club per gli amanti della musica elettronica c’è la serata di capodanno con live di David Mayer, Ivory e Lolla Fedolfi, all’Amnesia Milano una no-stop elettronica con Alex De Tuglie, Iglesias, Roberto Surace, Alex Rubia, Blacksun e VithzA in console con ingresso dalle ore 02.00 di domenica primo gennaio, dalle ore ore 01.00 invece Le Cannibale festeggia il capodanno al Superclub con la musica Nicola Mazzetti, la giapponese Hiroko Hacci e il giovane talento Giale.

Fonte: Mentelocale

Continua la lettura con: L’ultima moda a Milano: I RISTORANTI dove si fa FESTA, cantando e ballando. Quali sono

FABIO MARCOMIN

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“Non riesco più a CAPIRE questa città”

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Foto di Jannis Lucas su Unsplash - Via Montenapoleone Milano

Ci scrive Roberta, milanese preoccupata per il futuro della città, sempre più elitaria e selettiva. 

“Non riesco più a CAPIRE questa città”

# Ritenere logico far pagare l’Area B e l’aumento dei biglietti Atm è paradossale

Credits greenplanner.ita IG – Obliteratrice ATM

Ritenere anche solo minimamente logiche decisioni quali fare pagare l’Area B, aumentare i prezzi dei mezzi pubblici e quanto ho letto nell’articolo (Operazione Robin Hood) sarebbe paradossale. Milano diventerebbe invivibile per chi lavora. Io vivo non lontano dal capolinea della metro, ma per arrivarci prendo l’auto. Motivo? Mezzi pieni, organizzati male, rumorosi. Dovrei impiegarci il triplo del tempo. Inutile chiedere all’Atm di fare delle modifiche.

# Mancano molti collegamenti fondamentali

Le situazioni da risolvere a Milano sono molte. Non ci sono collegamenti tra Bisceglie e la gialla o la viola (occorrerebbe cambiare 2 volte per quest’ultima), ma solo con la verde a Cadorna. Il Comune ha previsto altre fermate della metro solo dove ci saranno i nuovi centri residenziali e l’università. 
C’è chi ha l’auto in centro ma la usa solo in vacanza o una volta nel weekend. 
Chi viene a Milano per lavorare o il weekend per acquistare dovrebbe pagare? L’economia non sosterrebbe la scelta, non parliamo dell’Area B a pagamento.
 

# Si stanno facendo discorsi solo per prendere soldi ai cittadini

Credits Claudio Agostoni Fb- Area B

Si stanno facendo discorsi solo per prendere soldi ai cittadini. È l’unica città in Italia. Nel resto si gira ancora con i diesel di 20 anni fa. Stiamo esagerando. Occorre sempre andare incontro ai cittadini. Nel frattempo io vedo costruire tanti palazzi alti uno vicino all’altro con prezzi assurdi (con un anticipo di 100000€ poi un mutuo “rateale  consistente” dai 30 anni minimo in su.)

La cultura deve essere per tutti, mai per pochi. Il prezzo fa la sua parte.
Non riesco più a capire questa città, sempre più di élite, come un hotel privato ha scelto un target di cittadini e di turisti. Tutto questo mi preoccupa.
 

ROBERTA

Continua la lettura con: Operazione “ROBIN HOOD”: STOP PARCHEGGI GRATIS alle seconde auto, rincaro AREA C, AREA B a pagamento

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Il video del giorno: M1 da Sesto a Sesto e la PASSERELLA in vetro di Renzo Piano

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Video di MilanoInMetro sulle tratte extraurbane di Milano. In viaggio da Sesto Marelli a Sesto Primo Maggio Fs con uno sguardo alla futura passerella pedonale, che scavalca i binari ferroviari, nell’ambito del progetto di rinnovo di tutta la stazione progettata da Renzo Piano (dal minuto 8.12).

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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LA CODA per la FAME

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