FORO BUONAPARTE o… FURTO BONAPARTE?

Le molte opere sottratte a Milano dai francesi

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Foro Buonaparte

Il condottiero corso è uno dei grandi personaggi della storia la cui fama nei secoli non si è mai affievolita. Tuttora lo si ricorda non solo come grande stratega militare, ma anche come un governante moderno e innovatore. Possiamo però certo dire che tra le sue caratteristiche ci fu anche quella di essere un grandissimo ladro.

FORO BUONAPARTE o… FURTO BONAPARTE?

Napoleone, infatti, una volta giunto in Italia con la sua invincibile armata, al grido di libertà! libertà! iniziò una sistematica e gigantesca opera di sottrazione del nostro patrimonio artistico.

# “E’ venuto il momento di trasferire in Francia le bellezze d’Italia”

Credits: economymagazine.it
Napoleone

«Cittadino generale, il Direttorio esecutivo è convinto che per voi la gloria delle belle arti e quella dell’armata ai vostri ordini siano inscindibili. L’Italia deve all’arte la maggior parte delle sue ricchezze e della sua fama; ma è venuto il momento di trasferirne il regno in Francia, per consolidare e abbellire il regno della libertà. Il Museo nazionale deve racchiudere tutti i più celebri monumenti artistici, e voi non mancherete di arricchirlo di quelli che esso si attende dalle attuali conquiste dell’armata d’Italia e da quelle che il futuro le riserva. Questa gloriosa campagna, oltre a porre la Repubblica in grado di offrire la pace ai propri nemici, deve riparare le vandaliche devastazioni interne sommando allo splendore dei trionfi militari l’incanto consolante e benefico dell’arte. Il Direttorio esecutivo vi esorta pertanto a cercare, riunire e far portare a Parigi tutti i più preziosi oggetti di questo genere, e a dare ordini precisi per l’illuminata esecuzione di tali disposizioni.»

(Ordine del Direttorio a Napoleone Bonaparte, 1796)

«La Repubblica francese, con la sua forza e la superiorità del lume e dei suoi artisti, è l’unico paese al mondo che può dare una dimora sicura a questi capolavori. Tutte le altre nazioni devono venire a prendere in prestito dalla nostra arte.»

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(Petizione degli artisti francesi al Direttorio, 1797)

# La Francia si fa bella con le opere italiane

D’altronde con simili presupposti cosa aspettartisi? Con la scusa della Grandeur si impossessò di innumerevoli capolavori, quadri, manoscritti, gioielli, opere d’arte di ogni genere alcune delle quali tornate legittimamente in patria altre rivendute in fretta e furia o andate disperse ma molte altre rimaste in terra di Francia a fare bella mostra di sé oltralpe. Grottesca fu invece la sorte del cavallo alato in bronzo rubato alla Serenissima, il quale è stato issato su una fontana agli Invalides. Quando gli operai incaricati dall’esercito austriaco cercarono di rimuoverlo, cadde a terra e si ruppe in migliaia di pezzi, tra le grandi risate di compiaciuta soddisfazione della folla di francesi presenti. Ai giorni nostri lunghissime file di italiani pagano il biglietto per ammirare la refurtiva nei musei francesi che gli fu sottratta con le armi. Catalogare tutte le opere trafugate dal “franco-corsaro “risulta quasi impossibile.

# Le opere rubate a Milano

Credits: @andy_an_art_odyssey
Vergine delle rocce, da Vinci

Le spoliazioni dell’esercito francese spaziarono dalla Spagna al Regno di Napoli, dall’Olanda alla Prussia. Milano città particolarmente amata dal generale non fu certo risparmiata. Tra le opere rubate e mai restituite possiamo citare alcune delle più importanti: il disegno preparatorio di Raffaello per la Scuola di Atene al Vaticano, dodici disegni e il Codice Atlantico di Leonardo, il prezioso manoscritto delle Bucoliche di Virgilio con le miniature di Simone Martini, e cinque paesaggi dipinti da Jan Brueghel per Carlo Borromeo. L’incoronazione di spine di Tiziano. Oltre a queste la più importante, la vergine delle rocce di Leonardo Da Vinci.

Napoleone non si “limitò” a trafugare tesori di nostra appartenenza, per le sue manie di grandezza, diede il via ad una serie di devastazioni che cambiarono volto alla città. Fece demolire l’antichissima Chiesa di San Francesco, la seconda chiesa più grande di Milano! Una splendida costruzione della quale non resta più traccia, fece demolire palazzi gotici per creare l’attuale area davanti al Castello Sforzesco proprio a lui intitolata.

# Foro Buonaparte da rinominare in Furto Buonaparte

Credits Andrea Cherchi – Foro Buonaparte

Il suo amore per Milano era smisurato tanto che voleva persino staccare il muro che conserva l’affresco più famoso al mondo: L’ultima Cena! Fortunatamente l’operazione sarebbe stata troppo rischiosa per l’integrità dell’opera per cui dovette desistere. Delle opere trafugate in Italia ne tornarono meno della metà, i francesi fecero di tutto per trattenere quanto illegittimamente si erano presi. Mentre tedeschi, belgi e spagnoli si presentarono con le armi a farsi ridare il maltolto, gli italiani dovettero accontentarsi di quelle che le potenze vincitrici gli fecero restituire.

Insomma, Napoleone non fu proprio un personaggio al quale dedicare una piazza così importante. In nessuno paese conquistato gli sono stati tributati gli onori riservategli dai milanesi. E se fosse il caso di rinominare Foro Buonaparte in Furto Buonaparte?

Continua la lettura con: La MILANO di NAPOLEONE

ANDREA URBANO

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Andrea Urbano
Nato a milano, ma milanese per scelta (per metà salentino). Sono appassionato a tutto quello che riguarda Milano: storia, cultura, dialetto e patrimonio artistico, progetti urbanistici, futuri socio econonomici, oltre a cinema, sport e viaggi. Lavoro nell'ufficio export di una multinazionale. Sono un grande tifoso del Milan. Alla ricerca di una modella. Quartiere: BOVISA

1 COMMENTO

  1. Sarebbe interessante pubblicare le stampe d’epoca del castello sforzesco, che lo ritraggono ancora circondato da una formidabile cinta di fortificazioni, disposta a stella, completamente rasa al suolo per fare spazio all’emiciclo di palazzi del Foro Bonaparte.

    Ma anche il Duomo porta la sua “firma”: un concorso internazionale per la realizzazione della facciata, vide numerose proposte tra cui quella in stile Duomo di Colonia, ossia con due smisurate torri frontali, ben più alte della Madonnina (la cattedrale tedesca raggiunge 156 metri…il Palazzo Lombardia, o poco meno, per intenderci). Ma Napoleone non accettava l’idea di morire con la cattedrale ancora da ultimare, e diede ordine di semplificare il progetto ad una facciata priva di torri, per accelerarne l’ultimazione e spenderci qualche soldo in meno (ammesso che fosse suo…).
    Il risultato è il Duomo nel cuore di tutti i milanesi, che non lo immaginerebbero certo diverso, ma architettonicamente parlando, è una chiesa monca e che qualcuno del settore ha definito uno scandalo poichè è in effetti un miscuglio di stile rinascimentale, romanico e gotico. La cattedrale sarebbe potuta essere di dimensioni davvero gigantesche considerato che è la terza o quarta al mondo per volume.

    Si possono avere delle immagini di tutto questo?

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