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L’ex REGINA ELENA, il QUARTIERE più “STRANO” di MILANO

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Un quartiere poco noto alla maggioranza dei milanesi ha numerosi aspetti curiosi che lo rendono probabilmente il quartiere più strano di Milano. Vediamo perchè.

L’ex REGINA ELENA, il QUARTIERE più “STRANO” di MILANO

#1 Si chiamava Regina Elena ed era il più esteso quartiere popolare realizzato tra le due guerre 

Credits wikipedia.org – Quartiere ICP Mazzini

Realizzato fra il 1925 e il 1928, sotto la direzione tecnica dell’architetto Giovanni Broglio, è il più esteso dei quartieri popolari realizzati fra le due guerre dall’Istituto Case Popolari (ICP) di Milano.  In origine il quartiere si chiamava Regina Elena: intitolato alla regina d’Italia Elena del Montenegro, moglie di Vittorio Emanuele III. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fu cambiato il nome in quartiere Mazzini.

#2 Quattro isolati di forma trapezoidale, progettati per ospitare “poveri e poverissimi”

Credits Maps – Quartiere Mazzini

Il complesso di edifici è disposto su quattro isolati di forma trapezoidale e sorge alla periferia sud-est della città nei pressi del piazzale G.Rosa fino a Piazza Angilberto II, comprendendo al suo interno Piazzala Ferrara con il Mercato Comunale. Il quartiere fu progettato per ospitare i “poveri e i poverissimi”, ossia le persone in condizioni di maggior disagio sociale.

#3 Le vie del quartiere sono intitolate alla costa dell’Alto Adriatico

Aggirandosi tra le vie del quartiere si nota un’altra curiosità: la maggior parte delle strade richiamano località o zone della costa del Veneto e della Romagna, come piazzale Ferrara, via Polesine, via Comacchio, via Pomposa e via Ravenna.

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#4 I palazzi richiamano il disegno ottocentesco e storicista

Credits Maps – Via Polesine

Una particolarità degli edifici di questo quartiere è il richiamo ai caratteri propri del disegno ottocentesco e storicista, che prevede: basamento, sviluppo a fasce vuote e piene verticali alternate, corrispondenti ai servizi e ai balconi, coronamento e, in molti casi, linee di gronda discontinue, dovute alla scelta di variegare l’altezza dei corpi di fabbrica per scongiurare un’eccessiva monotonia. 

#5 Il quartiere Mazzini oggi è molto più esteso che in origine: il 50% è occupato da un parco

Credits Maps – Quartiere Mazzini 1

I confini odierni del quartiere Mazzini non si limitano al progetto originario di complesso di case popolari di inizio ‘900, con confine est piazzale G. Rosa e ovest piazza Angilberto II, ma comprendono a nord anche la porzione di abitato fino a viale Brenta, tutto il quadrante a sud del quartiere originale e il Parco di Porto di Mare: da solo occupa il 50% della superficie.

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FABIO MARCOMIN

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La MECCA del TIRAMISÙ è QUI

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Forse il dolce italiano più celebre del mondo.

La MECCA del TIRAMISÙ è QUI

cucina italiana

# Il Tiramisù

Non ci addentreremo nella recente diatriba riguardo le VERE origini del tiramisù, ma ci si baserà sulla più divertente (e credibile) storia del dolce, accreditata dall’Accademia del Tiramisù. Questo dolce prelibato nasce nella seconda metà del Settecento / Ottocento. La storia tradizionale tramandata a voce nel trevigiano narra di un dolce che sarebbe stato ideato da una “maitresse” di una casa di piacere ai tempi ubicata in centro storico a Treviso.

La geniale matrona del locale avrebbe preparato questo squisito spuntino afrodisiaco e per offrirlo ai suoi clienti alla fine delle serate allo scopo di ridare loro un po’ di vigore perso durante le “prestazioni”. La leggenda racconta che nella casa, quando i clienti scendevano le scale un po’ provati, la padrona di casa porgeva loro un po’ di questa leccornia, dicendo loro “desso ve tiro su mi” (“adesso vi tiro su io”). Da qui origine del nome.
Questa storia è supportata in pieno dagli ingredienti del Tiramisù, una vera e propria bomba calorica: uova, zucchero, savoiardi, mascarpone, caffè e cacao.

# 20 tipi di tiramisù

Nel centro di Treviso, in una splendida palazzina ristrutturata di vicolo Barberia, è nato da qualche settimana “Treviso Tiramisù“.  Una breve passeggiata dalla vicina Piazza dei Signori, infatti, permette di trovarsi in un’atmosfera totalmente diversa, più rilassata. Sembra quasi di essere in una calle di Venezia. Il locale è diventato in pochi giorni la nuova dimora del Tiramisù. Il Sindaco della città, Mario Conte, ha presentato in persona il locale: qui si possono degustare tantissime tipologie di tiramisù, (oltre 20), comprarle da asporto o pranzare una cornice unica. Il dolce può essere preceduto da alcuni piatti tipici della tradizione trevigiana con cucina a vista. Vini da tutto il mondo in un palazzo che presenta affreschi e soffitti a cassettoni risalenti al 1400. Conte conclude facendo i complimenti “a Elisa Menuzzo e a tutto lo staff per questo progetto ambizioso.”

# I 4 piani del locale

Credits: trevisotiramisu.it

Il locale si sviluppa su 4 piani. Al piano terra (dove una placca dorata dà il benvenuto ai clienti) si trova il bar con il banco dei dolci e della caffetteria. Al pianomezzanino alcuni tavoli dedicati al servizio bar. Il secondo piano ospita invece il ristorante. Lo chef Alessandro Gilmozzi ha firmato il menù: una rivisitazione di 70 ricette venete per racchiuderle in un menu stagionale che cambia ogni 3 mesi. Tra i piatti proposti non possono mancare le seppie in umido, il tagliere di formaggi, il baccalà, il millefoglie con il radicchio di Treviso e la casatella (un formaggio spalmabile tipico di Treviso). Portate per tutti i gusti da gustare nei circa 30 coperti. Inoltre, sempre al secondo piano, si possono vivere esperienze uniche grazie ai numerosi show cooking, alle master class e alle degustazioni organizzati dal locale. Il terzo piano è invece riservato alle cene personalizzate, agli eventi privati, ai meeting e alle cene a tema in una realtà immersiva.

Credits: trevisotiramisu.it

Credits: trevisotiramisu.it

Continua la lettura con: A Milano il primo HOTEL “DOLCE” del MONDO

LUCIO BARDELLE

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La CITTÀ degli AFFITTI IMPOSSIBILI: solo brevi o transitori. MILANO per RICCHI e per TURISTI?

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Confermata la costante crescita del prezzo degli affitti, ormai accessibili solo a determinate fasce sociali. Sempre più spesso inoltre gli appartamenti vengono proposti in affitto transitorio o in affitto breve per i turisti. 

La CITTÀ degli AFFITTI IMPOSSIBILI: solo brevi o transitori. MILANO per RICCHI e per TURISTI?

# Negli ultimi 12 mesi a Milano prezzi degli affitti in salita del 10%, quelli per l’acquisto del 4%

affitti brevi
Affitti

Un altro segnale che sembra portare dritto allo scoppio di una bolla immobiliare a Milano. Dopo il calo del 20% delle compravendite registrato negli ultimi 12 mesi, passando da 15.660 a 12.488 a case vendute, arriva l’ennesima conferma della costante salita dei prezzi sia per l’acquisto che per l’affitto non fa presagire nulla di buono. Un trend in corso dall’anno di Expo2015. A dicembre 2023 per comprare un immobile ci volevano in media 5.300 euro al mq, in crescita di quasi il 4% rispetto al 2022, per prenderlo in affitto oltre 22 euro al mq, il 10% in più rispetto all’anno precedente. Questo è quanto emerge dai dati elaborati da Immobiliare.it Insights.

Leggi anche: CROLLO delle VENDITE di CASE a Milano: i due motivi che potrebbero portare al CRACK IMMOBILIARE

# Le testimonianze dei milanesi e di chi studia e lavora in città

Credits gev_milano IG – Protesta contro caro affitti

Ai numeri si affiancano le testimonianze dei milanesi o di chi viene a Milano per studiare o lavorare. Ad esempio quella del consigliere comunale di Europa Verde Francesca Cucchiara che  sulla propria pagina facebook ha scritto: “Sono esattamente cinque anni che vivo a Milano e questa è la quarta volta che cambio casa. La storia è più o meno sempre la stessa: il contratto scade, l’affitto aumenta, oppure l’appartamento viene messo in vendita e quindi bisogna andar via”.

Ci sono studenti che preferiscono rimanere nelle proprie città o paesi e vivere da pendolari addirittura da fuori regione, dal Piemonte o dal Veneto, perché il costo dell’abbonamento ferroviario è minore di un affitto a Milano. Oppure milanesi che hanno scelto di spostarsi fuori città e spingersi verso Torino e Vercelli per riuscire a vivere dignitosamente. Proprio dalla nostra città è partita la protesta degli studenti in tenda contro il caro affitti.

# Il 4+4 è sempre più un miraggio: solo affitti brevi o transitori

Appartamento affitto Milano Airbnb

A questo si aggiunge il fatto che non sono pochi i casi in cui gli affitti sono di tipo transitorio, della durata di un anno o anche meno, costringendo il locatario a cercare di frequente una nuova abitazione. La crescita degli immobili proposti in affitto breve, sul modello di Airbnb, favorisce il soggiorno di turisti alto spendenti, un monolocale in periferia arriva a costare anche 200 euro a notte, e riduce ancora di più la disponibilità di appartamenti in affitto a prezzi accessibili per chi vive a Milano.

# Per un monolocale da 10 mq si arriva anche a 700 euro al mese

Famosa sui social con il nome di Mangiapregasbatty e il format Case da Incubo, la digital creator Noemi Mariani, spiega in un’inchiesta su Repubblica il suo punto di vista: “Questa città, dal dopo-Expo, ha voluto dare l’idea di essere una metropoli per ricchi che guarda al futuro. Ma che futuro ha un posto dove i trentenni non possono comprare casa e chiedono soldi ai genitori per vivere?”. Nella sua pagina commenta gli annunci più assurdi trovati in rete, con case con il bagno affiancato alla cucina, tavolo che si trasforma in un letto.

Nel servizio alcune interviste oscurate mostrano situazioni davvero incredibili: un monolocale di 10 mq affittato a quasi 700 euro al mese, uno di 28 mq a poco meno di 900 euro escluso il costo dell’energia elettrica. Alcuni sono sprovvisti persino di cucina. A Milano rimarranno solo i ricchi e i turisti?

Continua la lettura con: Il BOOM delle CASE SCAMBIATE GRATIS: superato il milione

FABIO MARCOMIN

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Non vi dimenticheremo: i LOCALI STORICI che l’anno passato hanno CHIUSO o STANNO per CHIUDERE

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Credits: @alessandra__77 le trottoir

Hanno segnato un’epoca, ognuno con le proprie peculiarità, lasciando un segno indelebile nel cuore dei milanesi. Scopriamo quali sono.

Non vi dimenticheremo: i LOCALI STORICI che l’anno passato hanno CHIUSO o STANNO per CHIUDERE

# Pasticceria Vecchia Milano in zona Susa: ha abbassato le serrande dopo 51 anni di attività

Credits postibelliamilano IG – Pasticceria Vecchia Milano

Ha abbassato le serrande il 1 gennaio 2023 la storica pasticceria Vecchia Milano in zona Acquabella-Argonne. Dopo 51 anni di attività ha chiuso definitivamente un vero paradiso dei dolci con pasticcini mignon, praline, biscottini da tè, lievitati, bellissime torte classiche e decorate. Non mancavano i panettoni, il locale è stato uno dei primi a proporli tutto l’anno. Il titolare Orazio Parisi è andato in pensione ma non ha trovato nessuno disposto a subentrare e quindi ceduto attività e immobile. 

Leggi anche: LOCALI STORICI lasciati CHIUDERE negli ultimi tempi a Milano

# Le Trottoir in Darsena chiude dopo 20 anni: al suo posto il bistrot Casello dei Binari

Credits: @alessandra__77 – le trottoir

Si prepara a chiudere dopo 20 anni anche “Le Trottoir”, il locale a due passi dalla Darsena diventato famoso per essere diventato uno spazio per scrittori e artisti illustri. Su tutti Andrea Pinketts, per il quale il locale era diventata come una seconda casa. Philippe Daverio teneva lezioni di arte tra i tavoli, la cantante Malika Ayane è stata invece scoperta mentre ser ci aveva servito. Lo spazio dei caselli daziari di Piazza XXIV Maggio è stato assegnato tramite bando alla società Taboga Sas, che gestisce tra gli altri l’Osteria dei Binari di via Tortona, e che qui dovrebbe aprire il bistrot Casello dei Binari.

# La Latteria San Marco in Brera: ha concluso la sua storia la vigilia di Natale

audreydeverdun IG – Latteria di San Marco

Una cucina casalinga in un‘atmosfera famigliare. Questa è la proposta della Latteria di San Marco dal 1967, quando Arturo Maggi ha iniziato la sua attività rilevando i locali dopo avere gestito in precedenza un ristorante. Insieme alla moglie Maria, che si occupa dei clienti, hanno dato vita a un luogo leggendario dove vengono serviti piatti di ottima qualità, uno è finito persino nel menu della Casa Bianca, con tre caratteristiche uniche rispetto agli altri ristoranti: sempre chiuso nel weekend, non accetta le prenotazioni e non ha un sito internet. La sua avventura pluridecennale si conclude il 24 dicembre 2023, poi i coniugi Maggi vanno in pensione. 

Leggi anche: CHIUDE un altro RISTORANTE STORICO di Milano: gli ultimi giorni per GUSTARE una CUCINA UNICA

# Il cinema Odeon diventa un polo del lifestyle retail contemporaneo, ma non tutto è perduto

Credits milanotoday – Odeon foyer

Il cinema Odeon cede il passo, anche se non completamente. Nato come teatro oltre due secoli fa per poi diventare il primo multisala di Milano, al suo posto nasce un nuovo polo del lifestyle retail contemporaneo con un progetto progetto di restyling gestito dalla proprietà Dea Capital Real Estate sgr. Previsti 5.000 mq di spazi dedicati a negozi e uffici, con alcune sale ricollocate al piano interrato. Della storica e prestigiosa struttura vengono comunque preservati molti elementi: il foyer d’ingresso, il pavimento in marmi policromi, lo scalone principale e la gigantesca e storica sala al piano terra con la cupola e la scritta che campeggia in alto “Ex tenebris vita”, dalle tenebre la (nuova) vita.

Leggi anche: L’ODEON, il primo multisala di Milano, chiude in anticipo: si trasformerà in un CENTRO COMMERCIALE

# L’Old Fashion lascia gli spazi della Triennale 

Credits oldfashionmilano IG – Old Fashion

Una storia lunga 70 anni che è destinata ad interrompersi il 20 gennaio 2024. Tutto parte nel periodo dell’occupazione nazista, con lo spazio utilizzato come circolo nazista dagli ufficiali tedeschi, per poi diventare nei decenni successivi un punto di riferimento per gli amanti della musica in città. Cambia più volte nome e gestione, negli anni ’60 ospita alcuni dei più grandi artisti italiani, come Patty Pravo e i Camaleonti, e internazionali, famoso il concerto di Jimmy Hendrix.

Negli anni ’70 prende il nome di Old Fashion. Il periodo di maggior successo arriva dopo la ristrutturazione del 1995, con spazi grandi e la possibilità di utilizzo del giardino della Triennale. Dal 1997 al 2005 le “Serate internazionali”, organizzate dalle associazioni Erasmus, appuntamento fisso per gli universitari. Dal 2006 l’inizio del declino, a causa del ridimensionamento degli spazi e in ultimo dalle vicende di cronaca che con molta probabilità hanno inciso sulla scelta del Comune di Milano di non rinnovare il contratto d’affitto ai proprietari del locale.

Continua la lettura con: L’ULTIMO BALLO dell’OLD

FABIO MARCOMIN

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I BALORDI, i precursori della “canzone demenziale”

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Balordi

La band milanese fu una tra le espressioni più significative del beat italiano. 

I BALORDI, i precursori della “canzone demenziale”

# Scrissero la prima versione di “Non è Francesca”

Alessandro Germani FB – Copertina Non è Francesca

La prima versione di “Non è Francesca” non fu di Lucio Battisti (che comunque la compose con Mogol), bensì di un gruppo musicale milanese che, nel 1967, uscì con un disco contenente la canzone poi portata al successo dal cantante reatino. Questa band meneghina si chiamava “I Balordi” e, inizialmente, ospitò anche Marco Ferradini (quello di “Teorema”), cambiò alcuni assetti, per formarsi definitivamente con quattro componenti: Gianni Muratori (voce e chitarra), il fratello Andrea (chitarra e flauto), Beppe Panzironi (batteria) e Bruno Pellegrini (chitarra). Sono tutti ragazzi nati tra il 1948 e il 1946, milanesi, tranne il romano Panzironi. Arrivavano tutti da esperienze musicali assai eterogenee tra loro, per incontrarsi in un connubio che fu tra le espressioni più significative del beat italiano. La band precorritrice de “I Balordi” era “I Pazzi”, poi, dopo alcuni cambiamenti, prese il nome definitivo.

Tutto iniziò in una cantina di Porta Venezia, poi il sodalizio musicale si spostò a provare in un circolo a San Siro. I loro esordi davanti ad un pubblico avvengono in piccoli locali milanesi, per arrivare all’estate del 1965, quando “I Balordi” mutano leggermente l’organico e vanno a suonare in Romagna, esibendosi nelle discoteche di Cervia, Bellaria e Riccione.

# La specializzazione nel genere beat

I Balordi Fb

Tornati a Milano si ricomposero nella formazione prima citata, con la dotazione di una mandola elettrica e una Fender Stratocaster di Pellegrini. I quattro si specializzarono, come già accennato, nella cosiddetta British Invasion, fenomeno musicale certamente influenzato dalla tournèe italiana dei Beatles nel giugno 1965.

Il genere beat dei Balordi toccava argomenti sentimentali, come la già citata “Non è Francesca”, a generi legati alla voglia di ribellione di quegli anni, come in “Domani devo fare una cosa”, in cui la band canta, “devo cambiar l’umanità; allora ho pensato ad una bomba e tutto il mondo salterà”. Per passare infine al demenziale, come in “Vengono a portarci via ah ! aah !!”, anche se in quest’ultima canzone c’è la velata “denuncia” di come, appena hai un comportamento innocuo ma non aderente alle convenzioni sociali del momento, vieni preso per matto e…ti portano via. Magari al manicomio.

“Noi siamo i nuovi artisti del rumore, i veri artisti e nessuno sa fare baccano così”, è un passaggio di quest’ultimo brano.

# La vittoria al Festival di Napoli

Nel 1967 “I Balordi” cantano al Festival di Napoli, con il brano ” ‘O matusa”, di Palomba e Alfieri: vincono, proponendo una canzone un po’ in italiano e un po’ in un napoletano con una marcata cadenza nordica. Comunque è un pezzo che viene premiato anche perché sa raccontare le dicotomie generazionali.

# Famosi per il “travestitismo” e per essere stati i precursori della “canzone demenziale”

Balordi

Forse furono i primi artisti musicali italiani a travestirsi in modo assai eccentrico: diverse esibizioni venivano effettuate con i quattro che indossavano abiti femminili, oppure con un componente travestito da antico romano, un altro da Superman, un altro ancora da marinaretto, oppure da anziana nobildonna.

Con alcuni loro brani, sono stati i precursori della così detta “canzone demenziale”, che allora veniva definita, “nonsense”, con uno spiccato umorismo paradossale. 

FABIO BUFFA 

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SFIDA COMUNE vs TASSISTI. “96 MILA EURO? TROPPI POCHI per una LICENZA”. “Siete CONTRO i MILANESI”

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mozesberni IG - Taxi Milano

Si riaccende la “guerra” tra i tassisti milanesi e il Comune di Milano. I tassisti rispondono alla proposta del Comune facendo ricorso al Tar contro il bando per le nuove licenze. Dopo che sembrava essere stata trovata la quadra per risolvere il problema della carenza di auto bianche in alcune fasce orarie della giornata, in base a uno studio presentato nel 2023 da Palazzo Marino, si rischia di ritornare al punto di partenza. La posizione dei tassisti e la risposta del Comune di Milano.

SFIDA COMUNE vs TASSISTI. “96 MILA EURO? TROPPI POCHI per una LICENZA”. “Siete CONTRO i MILANESI”

# Lo studio del Comune di Milano: nelle ore notturne del weekend il numero di chiamate inevase mai sotto il 40% del totale

radiotaxi_024040 IG

Tutto nasce da un assunto: a Milano ci sono pochi taxi e il servizio risulta insufficiente. Questo il parere di una parte dei milanesi. Un fatto confermato anche da uno studio del Comune di Milano, presentato all’inizio dell’estate 2023, nel quale è emerso che il numero di chiamate inevase in città durante le ore notturne del weekend non scende mai sotto il 40% del totale, nei giorni feriali è invece la fascia 18-20 quella più sguarnita. Preso atto di questi dati l’Assessore alla Mobilità Arianna Censi, al termine della riunione della commissione di monitoraggio con i sindacati di categoria, aveva annunciato di portare in giunta la richiesta di ulteriori 1.000 licenze. 

Leggi anche: Il GOVERNO: 20% di LICENZE TAXI in più per le città più GRANDI. Ora la palla passa al Comune

# Il bando del Comune per 450 nuove licenze al prezzo di 96.500 euro

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

Dopo mesi di discussioni con il governo, con l’approvazione del Decreto Asset il 10 agosto 2023 e la successiva conversione in legge il 9 ottobre è stato consentito ai capoluoghi di regione, alle sedi di città metropolitane e di aeroporti di poter aumentare il numero delle licenze taxi in misura al massimo del 20% di quelle già rilasciate. Previste procedure accelerate per i bandi: l’Autorità di regolazione dei trasporti ha infatti a disposizione solo 15 giorni per valutarli.

Il Comune di Milano ha quindi pubblicato un bando per 450 nuove licenze taxi, con un prezzo fissato inizialmente a 86.829 e poi a 96.500 euro per la necessità di aumentare il numero di veicoli per il trasporto disabili e di taxi in turno di notte, per i quali sono previsti degli sconti fino al 40%. Da sottolineare come rispetto alla procedura ordinaria, che permette ai Comuni di trattenere il 20% dei proventi della vendita delle licenze e riutilizzarli per migliorare i servizi o la viabilità, il decreto Asset prevede che il ricavato delle nuove licenze sia destinato per intero come indennizzo ai tassisti.

# Il ricorso al Tar delle associazioni di categoria e dei radiotaxi 4040 e 8585

Credits Andrea Cherchi – Taxi Milano

Il prezzo fissato per le licenze, deciso in base a uno studio dell’AMAT, partiva da una base di 160.000 euro per poi scendere appunto a 95.500 per consentire un meccanismo di sconti per notti e trasporto disabili. Le associazioni di categoria, Tam, Satam e Unione Artigiani, hanno però subito contestato la delibera comunale e insieme a radiotaxi 4040 e 8585 hanno depositato il ricorso al TAR per chiederne l’annullamento. Ritengono il prezzo “inferiore di circa il 50%, se non anche di più, rispetto all’attuale valore di mercato delle licenze stesse” e lamentano la “strumentalizzazione politica che l’Amministrazione sta perpetrando sulla questione taxi, eludendo le proprie responsabilità sulla gestione del traffico e della sicurezza in città e scaricandola esclusivamente sulla categoria”. 

Inoltre, aggiungono i rappresentanti dei tassisti, “Il decreto Asset quantificando un contributo per il rilascio delle nuove licenze fa riferimento al valore attuale di mercato e non prevede alcuna scontistica. La nostra non è una valutazione di tipo politico, chiediamo solo che l’Amministrazione comunale di Milano applichi la legge correttamente”.

# La risposta dell’Assessore alla Mobilità, Arianna Censi: “il ricorso parla solo ed esclusivamente di soldi

Credits Arianna Censi FB – Foto repertorio firma protocollo Comune – Esercito

Non si è fatta attendere la risposta dell’Assessore alla Mobilità, Arianna Censi, che sulla propria pagina facebook ha commento l’azione legale dei tassisti: “In questi giorni abbiamo ricevuto la notifica del ricorso al TAR presentato da alcune associazioni sindacali dei tassisti di Milano. Il ricorso dei tassisti è davvero singolare e ha una caratteristica molto marcata, che non giudico ma che noto con grande stupore: parla solo ed esclusivamente di soldi. L’intero impianto del documento è costruito e gira continuamente intorno al tema del costo delle licenze. Nessuna critica di merito o proposta per il miglioramento del servizio, nessun intervento che possa a loro avviso aumentare la qualità del proprio lavoro. Solo la quantità di denaro che reputano di dover ricevere per il rilascio delle nuove licenze. Come ricorderete, per risolvere il problema della mancanza di taxi a Milano (come in tutte le città d’Italia), la scorsa estate abbiamo fatto una grandissima battaglia riuscendo a forzare il Governo e a far trattare il tema a livello nazionale […]. La soluzione offerta è stata un Decreto Legge non del tutto soddisfacente, perché […] stabilisce alcune regole vincolanti: le licenze devono essere onerose, l’incasso totale va versato al 100% ai tassisti “come indennizzo”, -non ci sono investimenti a favore dei comuni per infrastrutture, come ad esempio le corsie preferenziali.

Nonostante queste condizioni infelici, pur di avere ulteriori taxi a Milano, abbiamo deciso di pubblicare un bando per il rilascio di 450 licenze al costo di 96.500 euro, un importo congruo e approvato anche dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Siccome i taxi mancano soprattutto la notte e nei fine settimana, e più di tutte mancano le auto che permettono il trasporto di persone disabili, abbiamo previsto degli sconti per queste categorie. Una scelta di buonsenso, che penso chiunque di noi avrebbe fatto per il bene della città e nell’interesse pubblico. Viceversa il ricorso al TAR non solo non ha alcun senso, ma si disinteressa totalmente del servizio taxi, della sua qualità, dell’amore per Milano, del bene della città e dei suoi cittadini e cittadine”.

# Chi la spunterà?

Da un lato c’è l‘esigenza del Comune di Milano di risolvere il problema della carenza di taxi in determinate fasce orarie della giornata, con un bando per 450 nuove licenze taxi a un prezzo ritenuto congruo, ma al contempo tacciato di non prendersi in questo modo le responsabilità sulla gestione del traffico e della sicurezza in città. Dall’altro lato i tassisti che ritengono sufficiente il numero delle auto bianche in circolazione e troppo basso il prezzo proposto per le nuove licenze, a loro volta accusati di assumere questa posizione sia per contenere la concorrenza che per ottenere di più come indennizzo. Chi la spunterà?

Continua la lettura con: Il GOVERNO: 20% di LICENZE TAXI in più per le città più GRANDI. Ora la palla passa al Comune

FABIO MARCOMIN

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Milano avrà una PIAZZA della LIBERTÀ, CASE da RECORD a DICEMBRE, habemus prossimo SINDACO? Le 5 BREVISSIME di OGGI a MILANO

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Liberty Plaza

Brevissime oggi a Milano:

Milano avrà una PIAZZA della LIBERTÀ, CASE da RECORD a DICEMBRE, habemus prossimo SINDACO? Le 5 BREVISSIME di OGGI a MILANO

# Il Consolato Generale USA a Milano: prende forma il progetto con Liberty Plaza e Parade Ground

La realizzazione del nuovo Consolato Generale degli Stati Uniti in Piazzale Accursio è coordinata dal Bureau of Overseas Buildings Operations, agenzia governativa USA responsabile della supervisione della costruzione e della gestione delle strutture diplomatiche statunitensi in tutto il mondo. Tutto il progetto è a stelle e strisce, curato dallo studio newyorkese di SHoP Architects ed eseguito da Caddell Construction Company LCC con sede in Alabama.

Liberty Plaza

Il Consolato sorge all’interno di un’area di circa 4 ettari. Il progetto prevede l’accesso sulla Liberty Plaza di forma triangolare con giardino pubblico, da qui si arriva alle arcate del Liberty Building fino alla vasta Parade Ground. Il Ground sarà un luogo di ritrovo e per eventi, con un padiglione posto di fronte all’edificio principale. Quest’ultimo ospiterà la cancelleria e gli uffici e sarà formato da due volumi: una torre di cinque piani sopra ad un basamento di forma orizzontale. Il completamento dei lavori nell’area che era del Tiro a Segno è previsto per il 2025.

# Parte la Milano fashion week maschile

Credits marcofashiongriffe IG – Piazza San Babila

Da venerdì 12 gennaio a martedì 16 tornano in scena gli appuntamenti della moda maschile con le anticipazioni per l’autunno-inverno 2024/25. 

# Dicembre: crescono ancora i prezzi delle case. Milano in testa. Bologna supera Roma. In calo Torino

Credits: @webantv IG
Murales AMA in via del Turchino a Milano

Non si ferma la corsa dei prezzi delle case. Secondo i dati di Immobiliare.it, a dicembre 2023 il prezzo medio al metro quadro in Italia si è attestato sui 2.151 euro, in crescita del +2,6%, rispetto a un anno fa. Per quanto riguarda il mercato degli affitti, i canoni sono cresciuti in un anno del 6,3%

Trieste è stato il capoluogo di regione che ha messo a segno la crescita più significativa di prezzo (+8%), a 2.079 euro al metro quadro. La città più cara resta Milano, con 5.289 euro al metro quadro. Al secondo posto c’è Firenze che sfonda la soglia dei 4mila euro al metro quadro. Bologna sale al terzo posto, superando Roma: 3.380 euro al metro quadro contro i 3.331 euro al metro quadro della Capitale. Prosegue il calo di Torino che perde lo 0,3%, attestandosi sui 1.887 euro al metro quadro.

# Ultima chiamata per il Perugino gratis a Palazzo Marino

Ultimo week end per visitare la mostra ad ingresso libero, offerta ogni anno da Palazzo Marino. Nell’anno delle celebrazioni per il Cinquecentenario dalla morte di Perugino, l’opera in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria è “Il Battesimo di Cristo”.

# Urbano Cairo: potrei candidarmi a sindaco di Milano

Un altro imprenditore scende in politica? Quello che è considerato l’ “erede di Berlusconi”, presidente del gruppo Rcs e del Torino Calcio, non esclude la possibilità di candidarsi a sindaco di Milano. Ospite alla trasmissione radiofonica Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, l’imprenditore meneghino d’adozione (è nato in provincia di Alessandria) ha raccontato di quando nel 2015 Matteo Salvini gli chiese se poteva interessargli candidarsi a primo cittadino di Milano con il centrodestra.

A quel tempo ricorda l’imprenditore “Ho scelto di scalare Rcs, anche se devo dire che sarebbe stata una bellissima cosa fare il sindaco di Milano”, aggiungendo che “Milano è la mia città, adoro Milano ma non è stato possibile perché ero molto impegnato con il mio lavoro”. Di fronte alla possibilità di candidarsi in futuro, Cairo non scarta del tutto l’idea: “Perché no?”, ha risposto puntualizzando di essere politicamente “di centro, proprio centro”.

Continua la lettura con: “Tutta MILANO a 30 all’ora”, il MUSEO del POP, la nuova “MILANO”: le 5 BREVISSIME di IERI a MILANO 

MILANO CITTA’ STATO

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La PRIORITÀ NUMERO UNO a MILANO: le idee per tenere PULITA la città

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Foto redazione - Sporcizia a Milano

Ammettiamolo. Questa cosa non va giù a nessuno di noi. Basta andare in qualunque città del Nord Europa, ma anche della provincia italiana, per rabbrividire al rientro a Milano. Viviamo in una città sporca, purtroppo. Cerchiamo di capire le cause di questo degrado e come si potrebbe risolvere. 

La PRIORITÀ NUMERO UNO a MILANO: le idee per tenere PULITA la città

# Milano è sporca perché siamo incivili? Eppure le statistiche dicono il contrario

Foto redazione – Sporcizia a Milano

Il decoro e la pulizia di una città dipendono principalmente da chi la abita e da chi la frequenta. Si potrebbe pensare che a Milano l’inciviltà regni sovrana: certo i controlli e le sanzioni sono piuttosto deboli e pertanto c’è chi non si fa alcun problema a gettare rifiuti in strada o imbrattare muri. Però le statistiche dicono altro: Milano è la regina d’Europa nella raccolta differenziata, quindi il motivo principale dello sporco da Milano è davvero l’inciviltà dei suoi abitanti?

# Mancano personale e mezzi per la pulizia strade

Foto redazione – Foglie e cartacce a bordo strada

Più civiltà non guasta, certo. Però forse la ragione principale dell’aumento di sporcizia a Milano è un altro. Proprio la pulizia lascia spesso a desiderare, soprattutto durante periodi di festa come quello appena trascorso quando i bagordi e i festeggiamenti lasciano tracce ancor più evidenti di sporcizia, che vanno ad aggiungersi ai cumuli di immondizia già esistenti. La causa di questo servizio sempre più inadeguato è la carenza di personale che non può essere certo una scusa: si assumano più netturbini e si acquistino più mezzi per la pulizia di strade e marciapiedi. Amsa è una società in attivo il suo amministratore delegato guadagna uno stipendio più che dignitoso, ma se dobbiamo vedere Milano ridotta ad immondezzaio stile Calcutta qualcosa non torna, visto che i cittadini pagano anche la tari. Anche perché è un problema diffuso in tutta la città ma che presenta una forbice di diseguaglianza. 

# Quartieri di Serie A e di Serie B

Foto redazione – Rifiuti fermata

Altra cosa che non si dovrebbe tollerare è l’evidente diversa attenzione riservata alla pulizia delle vie centrali a quelle periferiche. Una differenza imbarazzante ed imputabile solo in parte ad un differente comportamento dei cittadini a seconda della ricchezza del quartiere. In periferia la sporcizia spesso rimane giorni e giorni senza essere rimossa.

Improponibile il paragone con molte città straniere dove in giro non si trova nemmeno una cartaccia. Ci aspettiamo e pretendiamo da subito una maggior efficienza di AMSA nel pulire la città e con uguale impegno dal centro alla periferia. Le soluzioni ci sono: assumere più personale, controllare che chi lavora lo faccia nel miglior modo possibile, dotarsi di nuovi mezzi. Non solo: invitiamo anche le autorità preposte a sanzionare chi sporca. Che sia una bottiglia di birra o un mozzicone di sigaretta.

Continua la lettura con: gli altri MILANO NON FA SCHIFO MA…

ANDREA URBANO

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

A Milano le prime STRISCE PEDONALI sul marciapiede

La STAZIONE BOVISA è un COLABRODO

Gli ORARI “IMPOSSIBILI”; dei MUSEI CIVICI di Milano

La LETTERA: “SCRITTE e SIMBOLI SATANICI a VETRA e SAN LORENZO”

È più facile che un CAMMELLO passi per la cruna di un AGO, che trovare un TAXI la sera, in CENTRALE

I PENDOLARI del CRIMINE

Quell’ANGOLO della STAZIONE CENTRALE trasformato in un ORINATOIO

Le STRADE PERDUTE di Milano: asfalto o groviera?

CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

A Milano lo stipendio non basta

Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?

“Non riesco più a capire la mia città”

MILANO-MALPENSA: una linea Express mica tanto express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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CAPI di MARCA che si trovano nei MERCATI di MILANO: i brand e i prezzi

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carlottamelis_ IG - Scarpe Mercato Porta Romana

Alcuni dei brand che si trovano nei negozi delle vie dello shopping si possono trovare in offerta a prezzi super scontati. Scopriamo in quali mercati rionali è possibile fare grandi affari: i tre luoghi top sono Fauché, Porta Romana e Papiniano. 

CAPI di MARCA che si trovano nei MERCATI di MILANO: i brand e i prezzi

# Nike, Hilfiger, Vogue, Cashmere e Levi’s a Porta Romana

carlottamelis_ IG – Mercato di Porta Romana

Quando siamo alla ricerca di un capo di qualità o comunque di marca scegliamo quasi sempre di fare shopping nei negozi. Ci sono però alcuni mercati milanesi che possono riservare delle grandi sorprese, in termini di prodotti e prezzi. In particolare quello di Via Fauché è famoso per le sue bancarelle con abiti e scarpe ricercate. Non solo: anche quello di Porta Romana presenta picchi di qualità inaspettata. Carlotta Melis in un giro tra le vie di quest’ultimo ci mostra quali affari si possono fare: Felpe Hilfiger a 25 euro, Jeans Levi’s da 20 a 25 euro, Foulard Vogue a 5 euro, maglioni Cashmere a partire da 20 euro, abbigliamento sportivo della Nike a 15 euro.

# C’è anche l’Alta Moda: Da Missoni a Philipp Plein, da Moschino a Max Mara a prezzi super scontati

carlottamelis_ IG – Sciarpa Missoni

Sempre a Porta Romana tra i pezzi in vendita si possono trovare anche quelli dei brand di alta moda. Una sciarpa di Missoni a 39 euro, una di Philipp Plein a 35.

carlottamelis_ IG – Scarpe Mercato Porta Romana

Ancora Moschino con scarpe e borse, un vestito di Max Mara a 129 euro, un cappotto scontato a 300 euro rispetto al prezzo iniziale di 815.

carlottamelis_ IG – Max Mara

Le scarpe della marca Lopriore tra i 49 e i 59 euro. Il mercato di Porta Romana si tiene ogni venerdì mattina dalle 7:30 alle 14:00. 

# I Deadstock” del mercato di Viale Papiniano

Credits mara_e_rosario_stock IG – Brand di moda low cost

Anche nel più famoso mercato rionale di Milano, quello di Viale Papiniano, si possono scovare capi firmati low cost. Si tiene due giorni della settimana: martedì dalle 7.30 alle 14.00 e sabato fino alle 18.00.

Camminando tra le bancarelle, distribuite in quasi un chilometro di strada, ci si imbatte in alcuni cartelli con la dicitura “Deadstock”: stanno ad indicare capi firmati nuovi invenduti da boutique e outlet. Non sono quindi dell’ultima stagione ma sempre alla moda e di qualità, a prezzi pari a quelli senza etichetta. Maglie, magliette o pantaloni a 20 euro, biancheria intima a 3 euro. All’altezza del civico 60, solo il martedì, la bancherella di Stefano Piria “Stock on the road” che propone in vendita stock di scarpe classiche, casual e sportive di brand famosi, borse e accessori oltre ad articoli per la casa. 

Leggi anche: I “DEADSTOCK”: dove comprare con 20 euro CAPI FIRMATI a Milano

Fonte: carlottamelis_ IG

Continua la lettura con: SHOPPING SECOND HAND a Milano

FABIO MARCOMIN

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5 APERITIVI a BUFFET a Milano

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mathou_cooktrotter IG - La Hora Feliz

Sta dilagando la moda degli aperitivi a buffet. Con una spesa modica, si può fare un aperitivo abbondantissimo, in pratica una vera e propria cena, o meglio un apericena. Vediamo dunque 5 proposte per 5 aperitivi sfiziosi e very extra large in una città che non a caso può vantare di essere la patria indiscussa dell’aperitivo. 

5 APERITIVI a BUFFET a Milano

#1 Bhangrabar: aperitivo pantagruelico tra arredi indiani all’Arco della Pace

Bhangra Bar

Un buffet ricco, abbondante e variegato, dove servirsi illimitatamente. Il cocktail è compreso nel servizio e sono previste varie fasce di prezzo che consentono offerte diversificate in base alla proposta prescelta ma, a prescindere, il buffet illimitato è comunque garantito. Arredi in stile indiano e ambiente confortevole in corso Sempione 1.

Leggi anche: I 5 APERITIVI più CHIC di Milano

#2 La Hora Feliz: un’ora felice per un happy hour made in Cuba alle Colonne

mathou_cooktrotter IG – La Hora Feliz

Come il termine stesso dice, l’ora felice corrisponde senza dubbio al momento dell’aperitivo. Qui in via San Vito, ci si può sentire a Cuba, tutto negli arredi in effetti la richiama, ma soprattutto si può trascorrere un’ora felice in un luogo divenuto famoso proprio per il suo happy hour lunghissimo a partire dalle 17.30 e fino alle 22.30. Un buffet pantagruelico a prezzi modici.

#3 Foresta Woodbar: happy hour in una foresta urbana a Vetra

forestawoodbar IG – Sweet buffet

Un aperitivo luculliano in una vera e propria foresta urbana nel centro di Milano. Qui in via Celestino si resta meravigliati per la location di grande impatto visivo ed in cui si possono trovare cocktails inusuali, fantasiosi e creativi, come i Foresta Experience Cocktails, da accompagnare ad un buffet ricchissimo e variegato a prezzi dignitosi a partire dalle 18.

Leggi anche: Gli APERITIVI alla MODA a Milano

#4 Spritz Navigli: l’apericena sui Navigli

Credits: @spritznaviglimilano
Bar Navigli

Qui dalle 17 in poi si può godere di un happy hour con buffet assai nutrito ed abbondante. In pratica si può assaporare una vera e propria cena poiché il buffet è completo di primi e secondi piatti, caldi e freddi, frutta e dolci oltre alle classiche proposte a base di salumi e ovviamente lo Spritz declinato in numerose varianti. In Ripa di Porta Ticinese. 

Leggi anche: Milano città d’acqua: cosa serve per RIAPRIRE i NAVIGLI

#5 Wasabi: un abbondante aperi-sushi a Brera

Credits wasabi.milano IG – Wasabi Milano

Un buffet illimitato made in Japan in via Solferino o in via Ponte Vetero. Gli amanti del sushi non resteranno delusi perché qui Wasabi si può fare un aperitivo alternativo ma abbondantissimo tra roll, uramaki e sashimi, tartare o tempura, magari accompagnando il tutto con un buon calice di vino visto scegliendo tra la vasta offerta della cantina.

Continua la lettura con: Da MILANO in SICILIA: le mie vacanze di NATALE al MARE

ALESSANDRA GURRIERI

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Il BOOM delle CASE SCAMBIATE GRATIS: superato il milione

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pixabay - Chiavi di casa

Il fenomeno sta macinando record in tutto il mondo. Anche in Italia sta prendendo piede e i numeri sono in continua crescita. Come funziona il sistema e dove è più diffuso nel nostro Paese.

Il BOOM delle CASE SCAMBIATE GRATIS: superato il milione

# Come funziona la formula dell’house swapping

pixabay – Chiavi di casa

Sono sempre più viaggiatori nel mondo a scegliere la formula dell’house swappingche consente di fare una vacanza a costo zero o quasi. L’alloggio infatti, che è la spesa più importante, non si paga ma viene concessa tramite un mutuo scambio tra due proprietari. Ciascuno può godersi il soggiorno nell’abitazione dell’altro senza versare un euro da affitto e con l’impegno a a riconsegnare le chiavi alla fine della vacanza.  la durata della vacanza i due viaggiatori soggiornano ciascuno nella casa dell’altro senza pagare l’affitto.

# La piattaforma HomeExchange stima oltre 1,1 milioni di scambi entro la fine del 2024

Home exchange

A certificare questo fenomeno è la piattaforma HomeExchange che ha reso noto i numeri degli scambi nei primi giorni del 2024: 46mila gli scambi. Un dato positivo per il prosieguo dell’anno quando sono attesi 1.194.500 di soggiorni.

# In Italia prenotati oltre 51.000 soggiorni, il maggiore afflusso nelle principali città turistiche

pexels-skitterphoto – Roma

Anche in Italia sta prendendo piede lo scambio di abitazioni con scopo vacanza. Fino alla fine del 2024 ne sono stati prenotati già 51.500, di questi ce ne sono 2.400 tra turisti italiani. Le città dove è atteso il maggiore afflusso sono alcune delle principali mete turistiche e culturali come Roma, Firenze, Venezia, Milano, e Torino. Idem per le regioni, con Lazio, Toscana, Lombardia, Veneto e Sicilia tra le più gettonate.

Fonte: Skytg24

Continua la lettura con: 200 CASE LOW COST saranno costruite in zona Sarpi

FABIO MARCOMIN

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La PALESTRA RAVE: arriverà anche a Milano?

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daybreakerberlin IG

Un’idea lanciata a New York che si sta diffondendo nel mondo. Come funziona e chi la propone.

La PALESTRA RAVE: arriverà anche a Milano?

# Un’iniziativa partita dalla Grande Mela che sta facendo il giro del mondo: 33 città e mezzo milione di persone 

dybrkr IG – Evento a NY

L’idea, partita da New York e che sta spopolando in tutto il mondo passando anche dall’Europa, è venuta a Daybreaker. Nasce come soluzione al fatto di riuscire a tenere accesa la voglia di andare a ballare in discoteca ma senza correre il rischio di fare tardi la mattina e non riuscire ad arrivare in orario al lavoro. Da quando tutto è iniziato, si è creata una community di oltre 500 mila persone e 33 città coinvolte.

# Un rave party di giorno con l’obiettivo di fare un allenamento e utilizzare l’energia prodotta sul lavoro

dybrkr IG – Palestra rave

Invece di andare a ballare la sera, ci si va la mattina. Daybreaker organizza rave party di giorno con l’obiettivo di fare un allenamento e utilizzare l’energia generata, quando ci si scatena sulla pista da ballo, per iniziare al meglio la giornata ed avere la carica giusta per lavorare

# Ci si scatena all’alba vestiti con abbigliamento da palestra

daybreakermiami IG – Daybreaker

I locali e club che di solito chiudono alle prime luci della mattina, si rianimano all’alba per ospitare gruppi di persone pronti a lasciarsi andare vestiti come se andassero in palestra. In alcuni casi anche 400 in una volta sola. Non solo discoteche, per questa attività vengono scelti anche luoghi iconici delle città coinvolte.

daybreakermiami IG

La giornata comincia con un riscaldamento iniziale, come yoga, pilates e altri tipi di attività aerobica, poi viene dato il via alle danze con luci al neon e musica del dj in console fino all’ultima goccia di sudore.

In Europa è già arrivata ad Amsterdam, Londra e Berlino: si vedrà anche a Milano?

Continua la lettura con: Il NUOVO LOCALE di MILANO dove si torna negli ANNI SETTANTA

FABIO MARCOMIN

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11 GENNAIO: Milano Città Stato compie 8 ANNI. La NOVITÀ per il 2024

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11 gennaio 2016. Compare su internet il sito www.milanocittastato.it. Ripercorriamo qui sotto alcune delle tappe del percorso fino ad oggi. Con la principale novità per il 2024.

11 GENNAIO: Milano Città Stato compie 8 ANNI. La NOVITÀ per il 2024

Milanocittastato.it è testata giornalistica pubblicata da Vivaio. Se vuoi farne parte, scrivi su info@milanocittastato.it (oggetto: richiesta info per adesione associazione). Ma ripercorriamo le tappe di Milano Città Stato. 

# Nascita, tavoli e crowdfunding

11 gennaio 2016. Viene pubblicato il sito www.milanocittastato.it.
Obiettivo è di rendere Milano “libera di gestirsi come le principali città d’Europa”. La finalità dell’iniziativa è illustrata in questo Manifesto.

16-25 gennaio 2016. I primi tavoli di ideazione di Milano Città Stato. Ingresso libero. Viene coniato lo slogan identificativo del progetto:
“Milano città stato è un progetto trasversale alla politica che ha l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nella costruzione della città ideale”

1 febbraio 2016. Dopo i primi tavoli di ideazione vengono pubblicate le prime 10 proposte per Milano Città Stato

3 marzo 2016. La Restaurant Map di Milano Città Stato è il primo articolo a superare i 10.000 lettori. La successiva Restaurant Map New Edition supera i 30.000 lettori.

Restaurant Map Milano New version

9-12-16-23 marzo 2016. Vengono organizzati i tavoli per la definizione dei progetti prioritari di Milano Città Stato.

7 aprile 2016. Il Crowdparty al Botinero inaugura il crowdfunding per Milano Città Stato su Indiegogo.

# Passera, Moratti, Sala, Parisi e Boeri: “Sì a Milano Città Stato” 

11 aprile 2016. Il primo candidato sindaco ad appoggiare Milano Città Stato è Corrado Passera che dichiara: “Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni

24 maggio 2016. Letizia Moratti: “Per Milano uno status da Città Stato“.

25 maggio 2016. Beppe Sala in un’intervista dichiara: “Se ricominciamo dalla Città Stato, come sostiene il centrodestra, campa cavallo”. A questa dichiarazione i firmatari dell’associazione Milano che promuove Milano Città Stato rispondono con una lettera aperta: “Caro Beppe, Milano è Campa Cavallo“.

30 maggio 2016. “Milano Città Stato invita i candidati sindaco alla Triennale. Accettano l’invito tutti i candidati sindaco ad eccezione di Sala e Rizzo. I candidati rispondono SI o NO ai progetti prioritari di Milano Città Stato nel salone d’onore della Triennale e in diretta streaming su corriere.it. Qui le loro risposte: SI o NO a Milano Città Stato

2 giugno 2016. Sul sito viene pubblicata la lista dei candidati al consiglio comunale che si sono espressi a favore di Milano Città Stato.

9 giugno 2016. Lettera aperta di www.milanocittastato.it a Beppe Sala: “Caro Beppe, anche i tuoi vogliono l’autonomia. Ripensaci e impegnati anche tu per Milano Città Stato”

14 giugno 2016. “Io mi impegnerò che succeda“. Stefano Parisi, candidato al ballottaggio come sindaco, manda una lettera aperta al sito www.milanocittastato.it in cui dichiara il suo impegno per Milano Città Stato.

15 giugno 2016. Il primo articolo a superare quota 50.000 lettori: “Lodi T.I.B.B.: la storia della sigla incomprensibile che dà il nome alla fermata” di Paola Perfetti.

16 giugno 2016. “Proviamoci. Mi impegnerò personalmente“. Anche Beppe Sala manda una lettera aperta a www.milanocittastato.it in cui dichiara il suo impegno per Milano Città Stato se fosse diventato sindaco:

lettera beppe sala Milano Citta Stato

19 giugno 2016. Sala vince il ballottaggio con Parisi e diventa il nuovo sindaco di Milano.

Foto Sala brunch di Vivaio @Atelier Forte

7 settembre 2016. Viene firmato da Renzi e Sala il patto per Milano.

6 dicembre 2016. Stefano Boeri: “Milano Città Stato come Londra

2 gennaio 2017: Filippo Barberis (PD):Milano città stato? Milano deve avere più autonomia

# Consiglio comunale: vota sì a procedere per Milano Città Stato 

11 gennaio 2017. Primo compleanno di Milano Città Stato. Lo festeggiamo con questo articolo.

13 marzo 2017. Primo passo del Consiglio Comunale per Milano Città Stato. Il consiglio comunale ha messo ai voti un ordine del giorno in cui “invita il sindaco e la giunta ad individuare ed attuare in ogni sede iniziative politiche e amministrative tendenti ad ottenere maggiore autonomia finanziaria e normativa a tutela degli interessi dei milanesi“. La proposta fatta dal consigliere Alessandro Morelli viene approvata quasi all’unanimità, con 36 voti a favore e un solo astenuto.

30 aprile 2017. “Le città stato“. Puntata di Reteconomy (Sky) dedicata ai desideri di Londra e di Milano di diventare delle città stato. Qui la puntata.

# Gli Stati Generali di Milano Città Stato

16 maggio 2017. “Gli Stati Generali di Milano Città Stato” al Teatro Franco Parenti in diretta streaming su corriere.it. Politici (Barberis del PD, Cappato dei Radicali, Morelli della Lega, Nicolò Mardegan), imprenditori (Regina De Albertis, Marco Gualtieri, Gianmarco Senna, Cristina Pepe), esponenti della cultura e della società civile (Andree Ruth Shammah, Francesco Cancellato, Corrado Passera, Gaingiacomo Schiavi, Fabio Massa) e altri personaggi di spicco di Milano rispondono alla domanda: “Perchè Milano Città Stato?“.

14 giugno 2017. “Per Milano un regime d’attrazione su misura“. Presentata alla Camera una proposta di legge per dotare Milano di poteri speciali. Primo firmatario: Maurizio Bernardo, Presidente della commissione finanze di Montecitorio)

15 luglio 2017. “Milano: legge speciale o città stato?“. Se ne parla alla Festa dell’Unità.

24 ottobre 2017. Philippe Daverio: «Milano si sente come una Città Stato. Parla col mondo intero. Non ha bisogno delle mediazioni regionali»

1 settembre 2018. Inizia la call to action “ci sono anch’io” per invitare chi vuole supportare il progetto ad affiancarsi alla rete di volontari di Milano Città Stato. 

3 dicembre 2018. Vengono lanciati i Milano Città Stato Awards per premiare le eccellenze di Milano. Partecipano al voto oltre 20.000 persone. Clicca per la sezione AWARDS

31 dicembre 2018. Si chiude un anno record per il sito con una media di oltre 150.000 lettori al mese e un incremento medio del 20% su scala mensile. 56.000 fans su Facebook e su Google “Milano città stato” (con virgolette) ha oltre 27.000 risultati (erano meno di 3.000 quando abbiamo aperto il sito). 

# Dal progetto referendum all’Ambrogino 

18 maggio 2019. Primo sondaggio su Milano Città Stato. Vengono pubblicati i risultati del sondaggio sui milanesi:

  • il 93% è a favore di un referendum sull’autonomia della città 
  • il 94% è per dare più autonomia a Milano (in maggioranza, 61%, sono per una “città regione” sul modello di Berlino, Madrid o Amburgo, segue l’ipotesi di “legge speciale”, votata dal 33%).

3 luglio 2019. Via al progetto Referendum. Evento di presentazione per organizzare la raccolta firme per il Referendum per Milano città stato nella primavera 2020 (iniziativa sospesa successivamente causa pandemia del Covid)

22 ottobre 2019. Viene predisposta la lettera d’intenti di coinvolgimenti dei sogetti promotori per il referendum per l’autonomia di Milano. Qui la lettera d’intenti

15 novembre 2019. L’intervista su Milano All News ad Andrea Zoppolato, fondatore di Milano Città Stato: Video intervista

7 dicembre 2019. Milano città stato riceve l’ Ambrogino (Attestato di Benemerenza Civica) 

ambrogino pop
Credits: tg24.sky.it

Dicembre 2019. Esce il libro: “Milano città stato”

# Sondaggio tra i milanesi: 2 su 3 a favore che Milano diventi una Città Stato

13 febbraio 2020. Vengono votati dai milanesi i 10 effetti preferiti a diventare una città stato: qui i risultati

Al primo posto: 

#1 Ora: A differenza di Milano, tutte le maggiori città del mondo hanno poteri e autonomia simili a una regione. Milano no.
Con Milano città stato: Milano avrà poteri simili a tutte le principali città del mondo (20,5%)

Aprile- Giugno 2020. Milano città stato promuove il servizio milanopermilano con la raccolta fondi #aggiungiunpastoatavola raccogliendo 75.000 euro donati direttamente alla Fondazione Comunità di Milano per servire pasti a chi è nel bisogno. VIDEO: https://www.facebook.com/1475585305997255/videos/801233893743440

18 luglio 2020. Comizio di Milano città stato nel corso di manifestazione per l’autonomia della Lombardia davanti a Palazzo Lombardia. 

Estate 2020: Serie di Video di Filosofia Politica

Settembre 2020. Recovery Milano: i sette progetti per Milano da inserire nel recovery plan

Ottobre 2020. Scuola di Formazione Politica di Milano Città Stato.

Scuola di Formazione Politica

1 marzo 2020. Iniziano le pubblicazioni anche le sezioni del sito del Triveneto, del Canton Ticino (città Ticino), di Emilia Romagna e Roma (Roma cultura del mondo). 

5 maggio 2021. Sondaggio Ipsos: 2 MILANESI su 3 vogliono per MILANO poteri da REGIONE o PROVINCIA AUTONOMA

Sondaggio richiesto da Gianfranco Librandi, parlamentare di Italia Viva e promotore di una lista a sostegno di Beppe Sala, a Ipsos di Nando Pagnoncelli (2.250 interviste).

Alla domanda: “Sarebbe opportuno che alla città di Milano venissero attribuiti poteri o competenze speciali come se Milano fosse una regione o una provincia autonoma?”

 
Così hanno risposto i milanesi: 
 

SI 63%

NO 28%

Non so/non rispondo 9%

 
2 milanesi su 3 desiderano per Milano il tipo di autonomia più spinto previsto dalla nostra Costituzione. 
 

# Milano Città Stato oltre i confini

3 ottobre 2021. Lanciato il progetto La Fenice per trasformare il momento di crisi nazionale in un’occasione di rigenerazione.
 
11 novembre 2021. Pubblicato online www.reshumana.com, la versione internazionale di milanocittastato.it
 
13 gennaio 2022. #milanomia. La rubrica con le interviste a personaggi di Milano: qui per rivederle
 
13 ottobre 2022. Milano Città Stato alla radio. Inaugura su Kristall Radio il programma settimanale di Milano Città Stato condotto da Andrea Zoppolato, tutti i giovedì alle 18.
 
26 novembre 2022. L’Isola tra i laghi. Primo evento di Milano Città Stato al di fuori del territorio di Milano. Milano incontra la comunità della Val d’Intelvi per progettare assieme un futuro visionario. Per rivedere la diretta: https://www.facebook.com/milanocittastato/videos/1101434343789639
 
31 dicembre 2022. Si chiude un anno record per il sito con una media di oltre 3.750.000 visualizzazioni pagine al mese, con un picco di 154.000 lettori unici giorno, e un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. 180.000 fans su Facebook, 8.500 su Instagram e su Google “Milano città stato” (con virgolette) ha oltre 40.000 risultati.
 

# Il 2023 di Vivaio è in FERMENTO

Nel 2023 la fan page di Milano Città Stato su Facebook supera i 200mila follower
 
A marzo si supera la media di 85.000 lettori giornalieri sul sito. 
 
 
L’11 novembre 2023 inaugura alla Triennale: Fermento. La nuova iniziativa di Vivaio con la finalità di mettere assieme i ragazzi più promettenti d’Italia e orientarli a elaborare soluzioni  “fuori dagli schemi” ai problemi, per innalzare i loro obiettivi e per ispirare i loro coetanei a essere protagonisti di un fermento imprenditoriale, artistico e culturale rigenerante per il Paese. Qui il sito: fermento.online
 
Sabato 18 novembre: al Cinema Plinius tornano gli eventi di Milano Città Stato, con il convegno su Clima ed Energia. 
 

# 2024: l’anno degli eventi?

In programma il ritorno agli eventi aperti al pubblico: le novità in arrivo dalla primavera. 

Fondatori del progetto editoriale: Andrea Zoppolato, Duilio Forte, Cristiano Longhi, Francesco Boz, Francesco Moretto e Paola Perfetti

Redazione: Fabio Marcomin, Stefano Corrada, Andrea Urbano, Carlo Chiodo, Laura Lionti, Antonio Buonocore, Samuele Galbiati,  Michele Larotonda, Lucio Bardelle, Alessandra Gurrieri, Sabrina Falanga, Alessandro Vidali

Video: Silvia Arosio, Francesca Monterisi

Responsabili tecnici: Hari de Miranda & Seba

Responsabile stage: Luisa Galbiati

Un grazie speciale a Corrado Passera, Alessandro Fracassi, Andree Ruth Shammah e all’indimenticato Claudio De Albertis. 

Continua la lettura con: Sito dell’associazione VIVAIO

ANDREA ZOPPOLATO

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“Tutta MILANO a 30 all’ora”, il MUSEO del POP, la nuova “MILANO”: le 5 BREVISSIME di OGGI a MILANO (e dintorni)

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Rendering Stadio Milan San Donato

Brevissime oggi a Milano:

“Tutta MILANO a 30 all’ora”, il MUSEO del POP, la nuova “MILANO”: le 5 BREVISSIME di OGGI a MILANO (e dintorni)

# “Basta morti in strada”: il sit-in nella notte dopo la morte in strada di un ciclista. La richiesta a Sala: “Città 30 subito”

Ph. tgCom24

Milano sotto choc dopo l’incidente che è costato la vita a un ciclista in viale Umbria. Anche se sembra ormai certo che la causa sia il mancato rispetto del semaforo rosso, molti milanesi sono scesi in strada per chiedere una città più sicura per ciclisti e pedoni. La richiesta è di avere il limite di 30 all’ora su tutte le strade di Milano.  

# «Si rischia il caos studenti». Preoccupano i lavori sulla Mantova-Milano

Il tanto auspicato raddoppio ferroviario sulla Milano-Mantova desta preoccupazioni nel breve termine. I sindaci di Bozzolo e di Castellucchio chiedono al prefetto una riunione d’urgenza sui bus sostitutivi per agevolare la mobilità di studenti e pendolari. 

# Il Museo del Pop a Milano? Il Teatro dal Verme si offre di ospitarlo

Teatro Dal Verme

La proposta di Lucio Salvini di aprire a Milano un museo del pop accoglie la disponibilità del Museo dal Verme che si offre di ospitarlo. «I sassi firmati da Gino Paoli e il cane gonfiabile di Jannacci, a Milano il museo del pop» aveva dichiarato il discografico al Corriere della Sera. 

# Bye bye San Siro e Milano? Un passo decisivo del Milan per trasferirsi a San Donato

Rendering Stadio Milan San Donato

Passo decisivo per il trasferimento del Milan fuori Milano. Nel giro di una decina di giorni la giunta del Comune dell’hinterland milanese darà il via libera alla proposta di variante urbanistica presentata lo scorso 27 settembre dalla SportLifeCity s.r.l., società controllata dal club rossonero. Sarebbe il via libera all’iter dei lavori per la costruzione del nuovo stadio entro due anni. 

# L’Alfa Romeo “Milano” sarà ibrida

Le anticipazioni del CEO Imparato sulla nuova “Milano”: si tratta di un’Alfa Romeo Milano Q4 col 1.2 mild hybrid e un secondo motore elettrico da 163 CV totali

 

Continua la lettura con: 11 GENNAIO: Milano Città Stato compie 8 ANNI. La NOVITÀ per il 2024

MILANOCITTA’ STATO

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Il restyling di CORSO SEMPIONE vede la FINE dei LAVORI: come diventerà

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Credits comune di Milano - Sezione tipo Corso Sempione

Manca poco al traguardo dei cantieri che stanno trasformando degli “Champs-Élysées” di Milano. Un progetto interrotto più volte a causa delle aziende assegnatarie dell’appalto risultate inadempienti. Quando dovrebbe inaugurare il nuovo corso e lo stato attuale. Fotoreportage e copertina dal blog Urbanfile

Il restyling di CORSO SEMPIONE vede la FINE dei LAVORI: come diventerà

# Una vera e propria odissea per un progetto approvato nel 2015

Credits ingenioweb – Riqualificazione Corso Sempione

L’iter per l’approvazione del piano risale addirittura al 2015, quando fu approvato il progetto per un importo stimato di 4 milioni di euro finanziati dai fondi europei PON metro. A seguire nel 2017 la formalizzazione dell’incarico a MM le nel 2019 l’approvazione del progetto definitivo. Poi nel 2020 il primo stop, con l’azienda vincitrice del bando risultata inadempiente. Nel 2021 l’azienda seconda in graduatoria è invece risultata non idonea. Una successiva gara ha permesso di far ripartire i lavori, ma il termine dell’estate 2023 non è stato rispettato.

# Fissata la data di fine cantiere: marzo 2024

Credits comune di Milano – Sezione tipo Corso Sempione

Forse finalmente ci siamo. L’annuncio della conclusione del restyling di Corso Sempione è stato fatto durante durante il Consiglio Comunale del 10 gennaio 2024 da parte dell’Assessore alla Mobilità, Arianna Censi: marzo 2024 dovrebbe essere il mese buono per l’inaugurazione.

# Cosa prevede il progetto

Credits Urbanfile – Rendering pista ciclabile su Corso Sempione riqualificato

Il progetto di riqualificazione di Corso Sempione, dall’incrocio Via Melzi d’Eril/Canova fino all’incrocio tra Via Emanuele Filiberto/Via Biondi, ha previsto lo sviluppo del verde e corsie dedicate alla ciclabilità e ai pedoni, più sicurezza agli incroci, eliminazione del degrado e della sosta selvaggia ma anche più spazi regolari per i residenti. 

Il progetto di trasformazione del corso vede nel dettaglio:

  • due parterre verdi alberati attraversati ognuno da una corsia da due metri di larghezza riservata alle biciclette e ai pedoni;
  • due corsie per senso di marcia per i veicoli
  • aumento della sosta regolamentata destinata soprattutto ai residenti, con riequilibrio degli spazi, con i posti auto della zona che passeranno da circa 700 a 966 posti.
  • eliminati tutti i posti irregolari nei parterre e la corsia veicolare trasformata in parcheggio su strada;
  • allargati e ridisegnati tutti i marciapiedi;
  • chiusi i passaggi che interrompevano le aiuole all’altezza delle vie Riva Villasanta, Filelfo e Agudio, Savonarola, Castelvetro e Alberti.

Leggi anche: Il BICIPLAN METROPOLITANO: il progetto di 750km di ciclabili tra Milano e hinterland

# L’ultimo aggiornamento sui lavori di gennaio 2024 (reportage di Urbanfile)

I lavori sono attualmente concentrati tra Via Procaccini e l’incrocio con Via Emanuele Filiberto e Via Biondi, con la riqualificazione delle aiuole laterali e la realizzazione degli ultimi tratti di ciclabile. Qui alcuni estratti dal fotoreportage di gennaio 2024 del blog Urbanfile:

Come si può vedere l’intervento è ormai giunto alle fasi finali e, salvo brutte sorprese, marzo 2024 potrebbe davvero essere il mese dell’inaugurazione.

Continua la lettura con: Il nuovo VIALONE SCENOGRAFICO della STAZIONE: il progetto di restyling si inceppa

FABIO MARCOMIN

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La PREFERENZIALE FANTASMA della 90/91: la DATA di inizio LAVORI

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Preferenziale 90-91

Finalmente si parte, dopo un’attesa lunga oltre 10 anni. Il progetto nel dettaglio e l’investimento previsto.

La PREFERENZIALE FANTASMA della 90/91: la DATA di inizio LAVORI

# Il cantiere al via a inizio primavera 2024

Maps – Viale Migliara, una delle strade interessate dai lavori

Nel Consiglio Comunale del 10 gennaio 2024 l’Assessore alla Mobilità, Arianna Censi, ha annunciato la data di partenza dei lavori per concludere la preferenziale in zona Lotto: si parte a inizio primavera 2024. Un cantiere atteso da oltre 10 anni, in realtà era partito ma poi si era fermato a causa di tangenti e possibili infiltrazioni mafiose, per chiudere finalmente il percorso circolare protetto della 90/91

# Un tracciato di 650 metri tra Piazzale Zavattari e Piazza Stuparich

Credits milanotoday – Percorso preferenziale stuparich lotto zavattari

Una preferenziale di appena 650 metri, interrotta da Piazzale Zavattari a Piazza Stuparich e che comprende Viale Migliara e Viale Enrico Elia, da numerosi anni in uno stato di degrado e incuria indicibile: ghiaia, sassi, erbacce e una distesa di auto. 

Comune di Milano – Nuova rotonda Stuparich

Nel percorso sono coinvolte tre rotonde, di cui una nuova da realizzare in Piazza Stuparich, e prevede:

  • 2.300 metri quadrati di verde permeabile;
  • 200 alberi;
  • un anello ciclabile bidirezionale perimetrale con un tratto di collegamento lungo Via Caprilli fino all’incrocio con la Via Gignese;
  • una coppia di piste ciclabili monodirezionali sul tratto centrale di collegamento Elia-Migliara.

# Costi schizzati da 6 a 23,4 milioni di euro

Un’opera tanto attesa quanto costosa. Dalla prima approvazione del progetto nel 2009, quando erano stati previsti 6 milioni di euro per la sua realizzazione, la spesa è salita a 21 milioni e 780 mila euro alla fine del 2022 per poi essere fissata a 23,4 milioni di euro con la delibera di giunta del 30 giugno 2023.

# Finanziato anche il tratto di preferenziale mancante della 92

Pierfrancesco Maran FB – Circolare 92

Una notizia passata in sordina è lo stanziamento delle risorse per completare anche la preferenziale della circolare filoviaria 92. Nell’ambito del Piano nazionale Metro plus (PN) 2021/27, un programma della durata di sette anni e finanziato dai Fondi strutturali europei FESR e FSE, sono stati destinati 150 milioni di euro al Comune di Milano. Di questi, 11,5 milioni servono alla realizzazione del percorso protetto per la 92 tra Via Tertulliano a Via Piccinini: nello specifico 8 milioni per la tratta Piazza Cappelli-Via Tertulliano e 3,5 per quella Via Pergolesi-Via Piccinini. L’obiettivo è far partire i lavori nel 2025.

Continua la lettura con: La “PREFERENZIALE SCOMPARSA” tornerà alla luce. A un PREZZO RECORD

FABIO MARCOMIN

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RIPARTE il TRENO MILANO-PARIGI dopo 4 mesi di stop

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Credits gabri_railfr1000 IG - Frecciarossa alla Gare de Lyon

Una frana sulle Alpi nella regione della Maurienne aveva interrotto il collegamento. Riprende ora, seppur in modo parziale, il servizio dell’alta velocità tra le due capitali della moda. Per il ripristino integrale occorre aspettare ancora qualche mese. Quanto costano i biglietti e i nuovi tempi di percorrenza.

RIPARTE il TRENO MILANO-PARIGI dopo 4 mesi di stop

# La linea era interrotta dal 27 agosto 2023 a causa di una frana

trainline – Parigi-Milano

Lo stop della linea dell’alta velocità tra Milano e Parigi è avvenuto il 27 agosto 2023 quando una frana si è abbattuta sui binari e sull’autostrada tra Modane e Saint-Jean-de-Maurienne, poco oltre il confine con l’Italia. Un totale di circa 15 mila metri cubi di roccia che si sono staccati dalla montagna, contando i successivi crolli, e che hanno portato con sé terra e altri detriti a valle. A complicare il ripristino del servizio anche la neve con l’arrivo della stagione invernale. Il 10 gennaio 2024, dopo oltre 4 mesi di fermo, l’annuncio di SNCF Voyageurs della ripartenza della linea, anche se solo in modo parziale.

# Con il TGV da Milano fino a Oulx, poi bus fino a Saint-Jean de Maurienne, infine di nuovo il TGV 

TGV
(da pixabay)

Il servizio è al momento misto treno-bus. Si sale sul TGV INUOI numero 9248 a Milano Porta Garibaldi e si scende a Oulx, in Val di Susa, per salire su un bus e dopo due ore si arriva a Saint-Jean-de-Maurienne. Giunti a destinazione si prende un altro TGV, sempre con il numero 9248, per arrivare fino a Parigi. Identico il servizio in direzione opposta, cambia solo il numero del treno, è il 9249. Da Milano a Parigi, con partenza alle 14.10, si impiegano 9 ore e 4 minuti, da Parigi a Milano, con partenza alle 14.48, il viaggio dura 8 ore 22 minuti. Fino a 4 ore di più rispetto al percorso intero con il treno. Solitamente i tempi di percorrenza sono infatti compresi tra le 5 ore e 30 e le 7 ore.

# Prezzi a partire da 39 euro

Il prezzo dei biglietti parte da 39 euro. Sono disponibili per l’acquisto sul sito di SNCF Voyageurs, sull’app SNCF CONNECT, nel punto vendita prezzo la Stazione di Porta Garibaldi e presso le agenzie di viaggio autorizzate.

# Il ripristino integrale del servizio tra tarda primavera e inizio estate 2024

Credits brian_en_tramway IG – Frecciarossa Gare de Lyon

Per il ripristino integrale del servizio dell’alta velocità ferroviaria non c’è ancora una data precisa, ma probabile avvenga tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate 2024. Frecciarossa non ha comunicato al momento l’intenzione di mettere in campo un servizio simile al TGV.

Continua la lettura con: LONDRA si AVVICINA a MILANO (in treno): la NUOVA TRATTA in Svizzera in 5 ORE

FABIO MARCOMIN

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La PIRELLI, prima fabbrica moderna italiana

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fondazione_pirelli IG - Sede Pirelli

La storia dell’azienda di gomme più famosa al mondo è iniziata a Milano nel 1872-

La PIRELLI, prima fabbrica moderna italiana

# La fondazione

impresaoggi – Giovanni Battista Pirelli

Giovan Battista Pirelli nasce a Varenna, sul lago di Como, il 27 dicembre 1848. Dopo il diploma in ingegneria all’Istituto Tecnico Superiore di Milano (futuro Politecnico) a 22 anni viaggia in Svizzera, Germania, Belgio e Francia grazie a una borsa di studio. È il 28 gennaio 1872 quando Pirelli decide di dare vita alla prima società del Paese per la produzione di articoli di gomma: con il supporto di 24 soci nasce la “G.B. Pirelli & C.

La prima fabbrica è stata costruita in via Fabio Filzi, allora via Ponte Seveso (dove sorgerà il grattacielo Pirelli) con macchinari assolutamente innovativi per l’epoca. Ultimata la costruzione nel giugno del 1873 si da il via alla produzione di caucciù ma ben presto, constatata la grande versatilità del materiale, la produzione si allarga ad altri settori quali giocattoli, tappeti, impermeabili e persino culotte e reggiseni. In breve la fabbrica inizia a costruire anche apparecchi e macchine industriali per la navigazione a vapore e le ferrovie, quindi cinghie di trasmissione, valvole ed isolanti, mentre nel 1879 Pirelli si espande nel settore dei cavi diventando la prima azienda nell’Europa continentale in un comparto dominato dai britannici. È nel 1888 che il gruppo deposita il suo primo marchio di fabbrica, il quale presenta una stella a cinque punte iscritta in un cerchio, caratteristica che porta i consumatori del XIX secolo a identificare gli stessi come “gomme marca stella.” Ma il marchio, come sappiamo, cambierà molto negli anni a seguire.

# Lo sviluppo

Di Touring Club Italiano, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=123209928

In poco tempo Pirelli si espande in tutto il mondo, si assicura la fornitura di cavi-energia sulle cascate del Niagara, sul Nilo, in Spagna, in Argentina, negli Stati Uniti e in Francia. Già il primo gennaio 1883 all’apertura della stagione lirica, per la prima volta il Teatro alla Scala è illuminato elettricamente da 2.880 lampade a incandescenza alimentate da cavi Pirelli.

Fin dalla nascita concentrata sull’innovazione, la società puntò su prodotti che divennero presto simboli dello sviluppo del Paese, così dopo gli isolanti per telegrafi e i cavi iniziò la realizzazione di oggetti d’uso quotidiano – dalle cuffie ai giocattoli, fino agli impermeabili.

«La nostra industria è per sua natura progressiva». La definizione è proprio di Giovanni Battista Pirelli, datata 1880. Un’espressione che racchiude il senso e l’orizzonte del progetto nato da pochi anni dove per “progressiva” si intendeva avveniristica e cioè impegnata a interpretare, realizzare e rilanciare il progresso – industriale, tecnologico, produttivo e conseguentemente anche economico/sociale. Ma è con l’inizio degli anni novanta del XIX secolo che l’azienda crea il fiore all’occhiello dei suoi prodotti che la renderà famosa in tutto il mondo: gli pneumatici. Grazie all’invenzione dello pneumatico per bicicletta la Pirelli seppe cogliere l’occasione e in collaborazione con la Bianchi sfruttò immediatamente quest’opportunità brevettando lo pneumatico tipo “Flexus” poi, due anni dopo, porrà in vendita i suoi primi pneumatici per veicoli a motore, prima per motociclette e poi nel 1901 anche per automobili.

fondazione_pirelli IG – Sede Pirelli

Per l’epoca fu un successo clamoroso, la richiesta del mercato aumentava a vista d’occhio così da costringere il gruppo a costruire un nuovo e gigantesco stabilimento in zona nord-est di Milano, i cui antichi padiglioni sono stati oggi reinterpretati con la celebre Fondazione Pirelli Hangar Bicocca. Presto anche il settore dello sport vedrà la Pirelli protagonista, ad esempio nel raid Pechino – Parigi del 1907, mentre negli anni venti inizia la sua presenza nelle gare automobilistiche, che continua ancora oggi.

Leggi anche: #4 – I 7 LUOGHI TURISTICI più SOTTOVALUTATI di Milano

# Il presente

milo.trentuno IG – Pirelli P7

L’espansione internazionale non poteva tardare, così con il passare dei decenni ecco che fabbriche della Pirelli sorgono in Spagna, Argentina, Inghilterra. La sperimentazione e le nuove tecnologie portano il gruppo a ottenere vari risultati soprattutto nei primi anni cinquanta con la produzione del radiale cinturato e negli anni ottanta con lo pneumatico ribassato, il famoso “P7”. Più di recente, con gli inizi degli anni novanta la Pirelli attraversa una serie di accordi e acquisizioni sino a giungere all’anno 2017, quando il gruppo si è trasforma in una “pure Consumer tyre Company” nelle due aree di attività “Consumer e Industrial”, mentre la tecnologia permette la produzione di pneumatici ad alta prestazione e l’entrata in funzione della sala “mescole” automatizzata.

auttodestaque IG – Scatti calendario Pirelli 2023

Non dimentichiamo poi la più che riuscita l’intrusione del gruppo nelle arti visive, con il calendario fotografico Pirelli che nel 2024 compirà mezzo secolo di età. Oggi il gruppo possiede ventiquattro fabbriche in dodici paesi ed è presente in più di centosessanta paesi, dando lavoro a più di trentamila persone. E pensare che tutto è iniziato da un sognatore di nome Giovanni Battista Pirelli, ingegnere di 24 anni, figlio di un panettiere e ottavo di dieci figli.

Continua la lettura con: La MINI FABBRICA nel centro di MILANO che fa JEANS su misura

CARLO CHIODO

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Quando a MILANO c’erano i TEMPLARI: queste le TRACCE della loro PRESENZA

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Il video di Gianluca J.P e Milano Misteriosa cerca di fare luce sul mistero dei Templari a Milano. L’ordine dei templari nasce nel XII secolo in occasione delle crociate. Nel Trecento l’ordine viene distrutto perché considerato eretico. Quello che non tutti sanno è che l’ordine di templari fu il veicolo attraverso cui venne diffuso lo stile gotico nell’arte in Europa: infatti i templari finanziarono la costruzione di numerose cattedrali realizzate con questo stile. 

# Ma quale è il legame di templari con Milano?

Ma quali sono i legami tra i templari e Milano? Non è facile individuarli anche perchè come stabilito dalla Bolla Papale di Clemente V insieme all’Ordine furono eliminati anche i simboli che potessero identificare la loro presenza. Ma non tutti i simboli sono stati cancellati a Milano, in particolare quelli che si riferivano all’era pre-cristiana a cui i templari spesso si richiamavano scatenando sospetti di eresia nella Chiesa. 

Il primo luogo “templare” è l’Abbazia di Chiaravalle. Fondata da Bernardo di Chiaravalle, cugino di Ugo de Payns, primo maestro dell’Ordine, è proprio uno dei luoghi dove nel 1135 l’Ordine dei Templari ha preso vita. E qui si trovano diversi simboli. La piccola cappella intitolata a Bernardo è soprannominata “cappella delle donne” perchè a quei tempi alle donne era vietato l’ingresso in abbazia ed erano costrette a pregare qui. Sotto un dipinto della cappella, raffigurante i Re Magi, c’è la tipica croce templare, anche se parzialmente coperta dall’intonaco. 

Alla stessa altezza si trovano altre croci simili a questa. Anche all’interno dell’abbazia si trovano altri simboli templari. Un’altra croce templare si trova dal coro di legno:

Ma è nel dipinto alle spalle dell’abside che si trovano numerosi simboli, tra cui “il bosco dei templari”, fuori da Porta Romana, dove i templari svolgevano i loro riti ed era un luogo sacro anche per le religioni pre-romane:

Altri riferimenti che richiamano ai templari nel dipinto sono San Bernardo e i maestri comacini. Altri riferimenti ai templari si trovano poi nel chiostro dell’Abbazia, in particolare un’altra croce dell’ordine. 

Un’altra testimonianza la troviamo spostandoci a Milano, a due passi dal Duomo: tra i resti della chiesa demolita di San Giovanni in Conca, a Missori, demolita nel 1948 nonostante fosse una delle chiese più antiche di Milano, probabilmente edificata su resti di un precedente tempio a Mitra. 

Sotto i resti della chiesa si trova la cripta che è sopravvissuta alla demolizione. I capitelli delle colonne della cripta hanno diversi elementi della tradizione templare, come il fiore della vita o rosa celtica. A questi si aggiunge anche la croce templare:

Ma forse l’elemento più interessante nella cripta è quello che resta del classico motto dei templari:

Il resto del motto sarebbe stato cancellato insieme ai classici simboli templari mettendo in atto la Bolla di Clemente V. ma quel SED potrebbe significare invece che proprio la cripta fosse un tempio utilizzato dai templari per i loro riti. 

Anche nella grande basilica di Milano, Sant’Ambrogio, si trovano evidenti simboli della presenza templare. Ad esempio ci sono quattro scacchiere, simbolo spesso presente nei luoghi frequentati dai templari, associato al mito di Galvano e dei cavalieri della Tavola Rotonda:

Ma la prova più evidente della presenza dei templari in Sant’Ambrogio la si trova alla sinistra del portone principale, dove sotto un affresco raffigurante San Bernardo si trova una croce templare:

Sia all’interno che all’esterno di Sant’Ambrogio ci sono poi altri simboli tipici dei templari, dalle Croci delle Alpi a simboli dei Maestri Comacini, i principali detentori dell’arte gotica finanziati dai templari. Ma segni della presenza dei templari si riscontrano anche sui resti di Santa Tecla sopra cui è stato edificato il Duomo. 

Per approfondimenti, vi invitiamo a guardare il bellissimo video di Milano Misteriosa:

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LONDRA si AVVICINA a MILANO (in treno): la NUOVA TRATTA in Svizzera in 5 ORE

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gezstar IG - St. Pancras

Un progetto complicato ma possibile. Ecco la tratta alla studio e di quanto si potrebbe ridurre il viaggio.

LONDRA si AVVICINA a MILANO (in treno): la NUOVA TRATTA in Svizzera in 5 ORE

# Attualmente servono fino a 7 ore, con tre cambi di treno e persino la metropolitana

Credits jolienvgaalen IG – Eurostar

In un prossimo futuro si potrebbe arrivare in treno a Londra in appena cinque ore, partendo dalla Svizzera, con un risparmio di circa due ore rispetto alle possibilità di viaggio attuali. Per chi infatti oggi voglia andare oltremanica deve prendere il treno a Basilea, scendere alla stazione parigina di Gare de Lyon, salire sulla metro fino a quella di Gare du Nord e infine sedersi a bordo dell’Eurostar fino alla capitale britannica. Un viaggio che può durare fino a 7 ore.

Leggi anche: Il nuovo FRECCIAROSSA ITALIA – GERMANIA

# La proposta di un treno diretto da Basilea a Londra

gezstar IG – St. Pancras

Alla fine del 2023, in occasione della conferenza dell’Associazione svizzera dei viaggiatori, Philipp Mader, responsabile del trasporto internazionale di passeggeri delle Ferrovie federali svizzere, ha confermato che è in corso una valutazione per l’istituzione di un treno diretto dalla Svizzera al Regno Unito. Potrebbe collegare la stazione di Basilea con quella di St. Pancras a Londra in 5 ore utilizzando i treni Eurostar. Un’ipotesi complicata per via dei costi elevati, soprattutto a causa del viaggio attraverso l’Eurotunnel, ma possibile. Sulle tempistiche e sulla fattibilità del progetto al momento, tuttavia, non ci sono certezze.

# Prima Basilea, poi Milano?

turraletizia IG – Stazione Centrale

L’introduzione di un collegamento ferroviario diretto tra Basilea e Londra potrebbe essere il preludio per un’ulteriore prosecuzione fino a Milano? Oggi per andare dalla stazione di Milano Centrale a quella della città svizzera ci vogliono poco più di di 4 ore con l’Eurocity, questo significherebbe mettercene 9 per arrivare fino alla stazione di St. Pancras. Con il completamento dell’AlpTransit verso sud i tempi si potrebbero ridurre ulteriormente, la tratta tra Milano e Lugano verrebbe percorsa in soli 30 minuti. A quel punto perché non pensare a un treno diretto Milano-Londra?

Leggi anche: MILANO-LUGANO in 30 minuti

Fonte: londonlovesbusiness.com

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FABIO MARCOMIN

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