L’ex REGINA ELENA, il QUARTIERE più “STRANO” di MILANO

Un quartiere poco noto alla maggioranza dei milanesi ha numerosi aspetti curiosi che lo rendono probabilmente il quartiere più strano di Milano. Vediamo perchè

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Un quartiere poco noto alla maggioranza dei milanesi ha numerosi aspetti curiosi che lo rendono probabilmente il quartiere più strano di Milano. Vediamo perchè.

L’ex REGINA ELENA, il QUARTIERE più “STRANO” di MILANO

#1 Si chiamava Regina Elena ed era il più esteso quartiere popolare realizzato tra le due guerre 

Credits wikipedia.org – Quartiere ICP Mazzini

Realizzato fra il 1925 e il 1928, sotto la direzione tecnica dell’architetto Giovanni Broglio, è il più esteso dei quartieri popolari realizzati fra le due guerre dall’Istituto Case Popolari (ICP) di Milano.  In origine il quartiere si chiamava Regina Elena: intitolato alla regina d’Italia Elena del Montenegro, moglie di Vittorio Emanuele III. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fu cambiato il nome in quartiere Mazzini.

#2 Quattro isolati di forma trapezoidale, progettati per ospitare “poveri e poverissimi”

Credits Maps – Quartiere Mazzini

Il complesso di edifici è disposto su quattro isolati di forma trapezoidale e sorge alla periferia sud-est della città nei pressi del piazzale G.Rosa fino a Piazza Angilberto II, comprendendo al suo interno Piazzala Ferrara con il Mercato Comunale. Il quartiere fu progettato per ospitare i “poveri e i poverissimi”, ossia le persone in condizioni di maggior disagio sociale.

#3 Le vie del quartiere sono intitolate alla costa dell’Alto Adriatico

Aggirandosi tra le vie del quartiere si nota un’altra curiosità: la maggior parte delle strade richiamano località o zone della costa del Veneto e della Romagna, come piazzale Ferrara, via Polesine, via Comacchio, via Pomposa e via Ravenna.

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#4 I palazzi richiamano il disegno ottocentesco e storicista

Credits Maps – Via Polesine

Una particolarità degli edifici di questo quartiere è il richiamo ai caratteri propri del disegno ottocentesco e storicista, che prevede: basamento, sviluppo a fasce vuote e piene verticali alternate, corrispondenti ai servizi e ai balconi, coronamento e, in molti casi, linee di gronda discontinue, dovute alla scelta di variegare l’altezza dei corpi di fabbrica per scongiurare un’eccessiva monotonia. 

#5 Il quartiere Mazzini oggi è molto più esteso che in origine: il 50% è occupato da un parco

Credits Maps – Quartiere Mazzini 1

I confini odierni del quartiere Mazzini non si limitano al progetto originario di complesso di case popolari di inizio ‘900, con confine est piazzale G. Rosa e ovest piazza Angilberto II, ma comprendono a nord anche la porzione di abitato fino a viale Brenta, tutto il quadrante a sud del quartiere originale e il Parco di Porto di Mare: da solo occupa il 50% della superficie.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.