I BALORDI, i precursori della “canzone demenziale”

Famosi per il "travestitismo" e per essere stati i precursori della "canzone demenziale"

0
Balordi

La band milanese fu una tra le espressioni più significative del beat italiano. 

I BALORDI, i precursori della “canzone demenziale”

# Scrissero la prima versione di “Non è Francesca”

Alessandro Germani FB – Copertina Non è Francesca

La prima versione di “Non è Francesca” non fu di Lucio Battisti (che comunque la compose con Mogol), bensì di un gruppo musicale milanese che, nel 1967, uscì con un disco contenente la canzone poi portata al successo dal cantante reatino. Questa band meneghina si chiamava “I Balordi” e, inizialmente, ospitò anche Marco Ferradini (quello di “Teorema”), cambiò alcuni assetti, per formarsi definitivamente con quattro componenti: Gianni Muratori (voce e chitarra), il fratello Andrea (chitarra e flauto), Beppe Panzironi (batteria) e Bruno Pellegrini (chitarra). Sono tutti ragazzi nati tra il 1948 e il 1946, milanesi, tranne il romano Panzironi. Arrivavano tutti da esperienze musicali assai eterogenee tra loro, per incontrarsi in un connubio che fu tra le espressioni più significative del beat italiano. La band precorritrice de “I Balordi” era “I Pazzi”, poi, dopo alcuni cambiamenti, prese il nome definitivo.

Tutto iniziò in una cantina di Porta Venezia, poi il sodalizio musicale si spostò a provare in un circolo a San Siro. I loro esordi davanti ad un pubblico avvengono in piccoli locali milanesi, per arrivare all’estate del 1965, quando “I Balordi” mutano leggermente l’organico e vanno a suonare in Romagna, esibendosi nelle discoteche di Cervia, Bellaria e Riccione.

# La specializzazione nel genere beat

I Balordi Fb

Tornati a Milano si ricomposero nella formazione prima citata, con la dotazione di una mandola elettrica e una Fender Stratocaster di Pellegrini. I quattro si specializzarono, come già accennato, nella cosiddetta British Invasion, fenomeno musicale certamente influenzato dalla tournèe italiana dei Beatles nel giugno 1965.

Il genere beat dei Balordi toccava argomenti sentimentali, come la già citata “Non è Francesca”, a generi legati alla voglia di ribellione di quegli anni, come in “Domani devo fare una cosa”, in cui la band canta, “devo cambiar l’umanità; allora ho pensato ad una bomba e tutto il mondo salterà”. Per passare infine al demenziale, come in “Vengono a portarci via ah ! aah !!”, anche se in quest’ultima canzone c’è la velata “denuncia” di come, appena hai un comportamento innocuo ma non aderente alle convenzioni sociali del momento, vieni preso per matto e…ti portano via. Magari al manicomio.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

“Noi siamo i nuovi artisti del rumore, i veri artisti e nessuno sa fare baccano così”, è un passaggio di quest’ultimo brano.

# La vittoria al Festival di Napoli

Nel 1967 “I Balordi” cantano al Festival di Napoli, con il brano ” ‘O matusa”, di Palomba e Alfieri: vincono, proponendo una canzone un po’ in italiano e un po’ in un napoletano con una marcata cadenza nordica. Comunque è un pezzo che viene premiato anche perché sa raccontare le dicotomie generazionali.

# Famosi per il “travestitismo” e per essere stati i precursori della “canzone demenziale”

Balordi

Forse furono i primi artisti musicali italiani a travestirsi in modo assai eccentrico: diverse esibizioni venivano effettuate con i quattro che indossavano abiti femminili, oppure con un componente travestito da antico romano, un altro da Superman, un altro ancora da marinaretto, oppure da anziana nobildonna.

Con alcuni loro brani, sono stati i precursori della così detta “canzone demenziale”, che allora veniva definita, “nonsense”, con uno spiccato umorismo paradossale. 

FABIO BUFFA 

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

D’ANZI, il papà della “bela Madunina”

GASPARE, ZUZZURRO e la brioche più celebre della TV

LUISELLA VISCONTI, la voce più bella del CINEMA

ANNA CARENA, la signora Marta in “Miracolo a Milano”

GAETANO SBODIO: il guerrigliero del dialetto

DINO RISI, uno dei grandi della commedia italiana

CINI BOERI, l’architettura come impegno sociale

TONY DE VITA, il re delle sigle televisive

LUCIA BOSÈ, la “tosa de Milàn”

JOHNNY DORELLI, una vita al massimo

EZIO BARBIERI, il Robin Hood di Isola

RENZO PALMER, la voce milanese dei grandi divi di Hollywood

MONTICELLI e MARCHESI, i due grandi “cantori evirati” della storia milanese

MARIA GAETANA AGNESI, la “donna più intelligente del Settecento”

GIUSEPPINA PIZZIGONI, la fondatrice della SCUOLA RINNOVATA

PIERO MAZZARELLA, personaggio simbolo di una Milano che non c’è più

LUCIANO BERETTA: “il POETA del CLAN CELENTANO”

ANTONIA POZZI: la POETESSA negli ABISSI dell’ANIMO UMANO

Elio FIORUCCI: the place to be nel cuore di MILANO

AGOSTINA BELLI, la “bella tosa” del cinema italiano

Enrico BERUSCHI…e allooora???

GIANRICO TEDESCHI, l’attore milanese “che parla, comunica e ti INCANTA”

Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese

Dina GALLI, l’eccentrica monella: la prima attrice COMICA italiana

Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA

Adolfo WILDT, l’artista “eccessivo e inquieto”, alieno di avanguardie e conformismo

Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese

Quando a Milano c’erano i BEATLES

UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

ENRICO RUGGERI: contro corrente da sempre

FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo

Nuto NAVARRINI: il grande attore milanese ormai dimenticato

Liliana FELDMANN: la VOCE di Milano

VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood

 ERMINIO SPALLA, il PUGILE ARTISTA adottato da Milano

EDOARDO FERRAVILLA: uno degli ATTORI del teatro DIALETTALE più importanti di sempre

MARIA MONTI, la prima “CANTAUTRICE” della storia

ENZO JANNACCI, il cardiologo chansonnier

LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome

Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

MARCELLO MARCHESI, un ciclone di ironia

NANNI SVAMPA, l’ironico artista della canzone milanese

ADRIANO CELENTANO, il “molleggiato” nato a due passi dalla CENTRALE

GINO BRAMIERI, il RE delle BARZELLETTE

CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto

Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano

GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE

ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano

LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano

BRUNO ARENA, il fico di Milano

Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”

ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema

MARTA ABBA: la musa di Pirandello

Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteSFIDA COMUNE vs TASSISTI. “96 MILA EURO? TROPPI POCHI per una LICENZA”. “Siete CONTRO i MILANESI”
Articolo successivoNon vi dimenticheremo: i LOCALI STORICI che l’anno passato hanno CHIUSO o STANNO per CHIUDERE
Fabio Buffa
Nato ad Alessandria, classe 1969, nel 1988 sono entrato per la prima volta in una redazione giornalistica, per collaborare e fare gavetta al Piccolo di Alessandria. Sono pubblicista dal 1996 e ho collaborato per varie testate, sia come giornalista che come vignettista satirico e scrittore di freddure. Dal 1992 lavoro nel sociale.