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L’ULTIMO BALLO dell’OLD

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Con il nuovo anno in diverse parti d’Italia si usa buttare via le cose vecchie. Per una volta anche Milano segue questa tradizione. A finire nel cestino è l’Old Fashion. Gli ultimi balli saranno proprio a gennaio 2024. Chiude così una discoteca che ha segnato la storia della città attraverso i suoi concerti e le sue serate più di successo. 

L’ULTIMO BALLO dell’OLD

20 gennaio 2024. L’ultima serata dell’Old Fashion. Almeno nella sua storica sede in Triennale, proprietaria dell’immobile, che nel 2019 aveva comunicato ai gestori del locale che non avrebbe rinnovato il contratto d’affitto. Non si sa ancora né che cosa prenderà il posto del locale né se e dove aprirà cambiando sede. Arriva così al capolinea una storia iniziata oltre 70 anni fa. 

# Gli Happy Days dell’Old: Mike Bongiorno, i Camaleonti e Jimi Hendrix

La storia dell’Old (come viene chiamato dai milanesi) ha inizio durante l’occupazione nazista quando era un circolo ricreativo per gli ufficiali tedeschi. Nel primo dopoguerra il locale prende il nome di Trianon e richiama i patiti di rock’n’roll, mentre nella sala adiacente si può assistere ai programmi trasmessi dalla tv tra cui i quiz di Mike Bongiorno. La presenza di schermi verrà ripresa alla fine del secolo per la trasmissione delle partite di Champions, negli anni in cui spadroneggiavano le due milanesi. Ma torniamo indietro. Negli anni Sessanta iniziano ad apparire personaggi di grido, come Patty Pravo, Fred Bongusto o i Camaleonti. Non mancano le star internazionali: epico il concerto di Jimi Hendrix del 23 Giugno 1968 davanti a oltre 4mila persone.

# Le mitiche Serate Internazionali del mercoledì

A fine anni Sessanta il locale prende il nome di “Wanted Saloon“ con una scenografia da Saloon del Far West. Ma questa gestione si rivela fallimentare. Con il nuovo decennio arriva il nome che lo ha reso celebre: Old Fashion. Il nome deriva dal drink a base di Whiskey e soda molto in voga in quegli anni. Assume la formula di ristorante & dancing con una programmazione che varia a seconda della serata. 

Ma il periodo di maggior successo è quello che arriva con la ristrutturazione del 1995 che, dopo tre anni di lavori, porta il locale a diventare gigante, con due ampie sale al coperto e la possibilità di usare il vasto giardino della Triennale, compresi gli spazi dove oggi si trova il bar estivo. Soprattutto d’estate il locale spopola, con picchi di 30mila presenze. Prosegue la formula del ristorante & dancing: solo il mercoledì il locale diventa solo dancing per dare spazio alla serata di maggior successo, forse dell’intera storia del locale, le “Serate Internazionali” che dal 1997 al 2005 diventano il punto di riferimento degli universitari milanesi (e non solo). Nella serata organizzata dalle associazioni Erasmus il locale ospita ogni settimana una nazione diversa che “trasforma” l’Old con musica e buffet tipici, oltre a spettacoli e film in lingua originale.

# Il ridimensionamento del 2006 e gli ultimi anni difficili

Ph. @oldfashionmilano
IG

Il tramonto del locale ha inizio con il ridimensionamento degli spazi del 2006, quando il locale perde buona parte del giardino esterno. Nello stesso anno il locale ottiene il riconoscimento di “negozio di rilevanza storica” dal comune di Milano e dalla Regione Lombardia. Gli ultimi anni si fanno sempre più complicati con le chiusure pandemiche e con alcuni fatti di cronaca che ne hanno annebbiato l’immagine. Sembra che proprio questi fatti di cronaca, tra cui un accoltellamento e una violenza sessuale, siano alla base della decisione della Triennale di non rinnovare l’affitto. 

Continua la lettura con: Le discoteche del pomeriggio: la fotogallery degli anni ’80 e ’90

ANDREA ZOPPOLATO

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La M4 DIVENTA del COMUNE: quali sono i motivi?

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Ezio Cairoli - Aereo M4 vista retro

Portata in Giunta una delibera per l’acquisizione delle quote di M4 in mano ai privati. I motivi alla base della scelta di Palazzo Marino.

La M4 DIVENTA del COMUNE: quali sono i motivi?

# Portata in Giunta una delibera per l’acquisizione delle quote di M4 in mano ai privati

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

E pensare che sembrava che si arrivasse a una fine opposta: ossia che fosse il Comune a vendere la sua quota ai privati. Nel 2022, infatti, si era paventata l’ipotesi di cessione delle quote di M4 in mano ai soci privati a fondi finanziari e istituzionali, a cui sarebbe potuta seguire quella delle quote appartenenti al Comune di Milano. Con la delibera portata nei giorni scorsi in Giunta da parte dell’Assessore al Bilancio, Emmanuel Conte, Palazzo Marino ha deciso di percorrere la strada opposta: tramite la sua controllata ATM si vuole acquisire il 31% delle quote dei soci privati per diventare 100% proprietaria dell’infrastruttura. Con questa operazione il Comune di Milano vuole anticipare i tempi previsti dai patti parasociali che prevedono l’acquisto del pacchetto dei privati dopo il collaudo dell’intera linea.

# Servono 225 milioni di euro

ph. bebeez.it – I soci attuali di M4 SpA

La cifra necessaria a far diventare pubblica la M4 è di circa 225 milioni di euro. Questa la suddivisione delle quote dei soci privati: Hitachi detiene l’11,3%, WeBuild e la consociata Astaldi il 9,6% a testa, Sirti  lo 0,3% e AnsaldoBreda lo 0,1%.

Leggi anche: M4 finirà in mani straniere? I FONDI INTERNAZIONALI all’attacco della linea blu

# Due motivi alla base della scelta: di governance ed economico

Credits Andrea Cherchi – Treno M4 in arrivo

I motivi che hanno spinto Palazzo Marino a compiere questa scelta sono due. Il primo è quello di ampliare la governance pubblica del trasporto pubblico locale, un servizio fondamentale per la città.

Il secondo è economico in quanto si potrebbe rinegoziare il debito residuo con le banche grazie al rating migliore dell’amministrazione comunale rispetto alle banche, riducendo quindi il costo complessivo dell’opera. In questo modo solo la linea M5 rimarrebbe fuori dal controllo pubblico.

Continua la lettura con: La M4 punta a EST: il CAPOLINEA sarà oltre LINATE

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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A Milano parte il MAGIC BUS: le strade coinvolte

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Musicamorfosi - Magic Bus a Milano

L’obiettivo del progetto è portare la cultura, la musica e l’arte sulle strade. Il programma dell’iniziativa.

A Milano parte il MAGIC BUS: le strade coinvolte

# Le Urban Vibes: per le strade del Municipio 8 con i Magic bus

gazzettadimilano IG – Magic Bus

L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il Milano Certosa District, il nuovo “quartiere” della ristorazione dinamica e sostenibile, e l’associazione culturale Musicamorfosi con il patrocinio del Municipio 8 del Comune di Milano. Per tre giorni, dal 13 al 15 dicembre, i Magic Bus ospitano sul loro palco panoramico tre gruppi musicali che suonano e cantano all’insegna della partecipazione e dell’inclusione sociale: il Rejoice Gospel Choir, la Rusty Brass e la Bandakadabra

musicamorfosi.it – Magic Bus

Le parole dell’Assessore alla Cultura del Municipio 8: «L’esperienza del Magic Bus è per noi un’occasione per proseguire il concetto di cultura diffusa, ovvero portare la cultura, la musica e l’arte in tutti i quartieri. Il nostro scopo è augurare Buone Feste e Buon Natale a più cittadini e cittadine possibili, raggiungendo gli anziani, i bambini nelle strutture sanitarie, suonando sotto le loro finestre, e chiunque, per motivi differenti, non potrà recarsi ai concerti o agli eventi organizzati su tutto il territorio del Municipio nel mese di dicembre. Ringraziamo il Milano Certosa District per aver sostenuto l’iniziativa con entusiasmo»

Leggi anche: Il Food District di Milano: 20 NUOVI RISTORANTI in un UNICO QUARTIERE

# Il programma della tre giorni di musica viaggiante

Foto redazione – Rejoice Gospel Choir n occasione dell’accensione dell’albero di Natale in San Babila

Il 13 dicembre si esibisce il Rejoice Gospel Choir, l’ensemble diretto da oltre vent’anni dall’istrionico Gianluca Sambataro e che si è esibito in occasione dell’accensione dell’albero di Natale in San Babila. Le tappe previste sono: ore 15.45 partenza dal parcheggio della scuola “Trilussa” di via Graf, poi Villa Scheibler, la Biblioteca di via Otranto, Villa Pizzone, Quarto Oggiaro, piazza De Roberto e la zona di via Varesina. Conclusione alle 19.30, a cui segue un aperitivo offerto al pubblico.

unpostoamilano IG – Rusty Brass

Il 14 dicembre sale sul palco la Rusty Brass, contagiosa ed esuberante street band bresciana di ottoni “arrugginiti”, che propone ritmi funk e rock. La partenza del Magic Bus è prevista per le 15.45, dalle scuole di via Castellino da Castello. Le tappe successive, fino alla fine del giro alle 19.30, sono: Piazza Prealpi, il Portello, Citylife, via Mac Mahon, l’ospedale Buzzi, via Gallarate e via Sapri.

 

il_solo_mikke IG – Bandakadabra

Il 15 dicembre è il turno Bandakadabra, surreale “pocket orchestra” capace di affrontare qualsiasi linguaggio musicale con una travolgente verve comico-teatrale. Durante l’esibizione musicale, con inizio del viaggio alle 15.45 dalla scuola primaria Viscontini, viene proposta “una divertente e originale interpretazione delle più famose canzoni di Natale d’Oltreoceano.” Il percorso prevede tappe nei quartieri di Trenno, QT8, Gallaratese e Lampugnano.

Fonte: MiTomorrow

Continua la lettura con: 10 LUOGHI dove FESTEGGIARE IL NATALE restando in LOMBARDIA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Più FORTI, in modo NATURALE: cosa MANGIARE per rinforzare le difese immunitarie

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Debora Cantarutti

Il primo inverno con influenza che si rileva con dei tamponi come il Covid e con il Covid ormai trattato come un’influenza. Molta confusione sotto il sole. Unica certezza: rinforzare le difese immunitarie per non farsi trovare impreparati a questo appuntamento.

Ripubblichiamo l’intervento della Dottoressa Debora Cantarutti, nutrizionista, esperta di Ciboterapia (effetti del cibo sull’organismo) e di Nutrigenomica, advisor scientifico di MadebyMilan, founder di Bon. Leggi anche: Corriere della Sera, Cibobuonochefabene, GSA

Più FORTI, in modo NATURALE: cosa MANGIARE per rinforzare le difese immunitarie

Credits: nonsprecare.it

Come funziona il nostro sistema immunitario?

Il termine “immunitario” deriva dal latino immunis, che significa inviolato, intatto, e si riferisce alla capacità del sistema immunitario di proteggere il nostro organismo dagli invasori esterni. Per invasori esterni intendiamo non solo i patogeni di natura virale o batterica ma anche le sostanze esogene presenti nel nostro ambiente o in ciò che assumiamo bevendo, mangiando o respirando.

Per semplificare al massimo, possiamo dire che il sistema immunitario è costituito da diverse tipologie di cellule specializzate nel riconoscimento degli agenti esterni come virus, batteri, funghi, ecc (definiti non-self) al nostro organismo (cellule T), che a loro volta comunicano con cellule che producono anticorpi (cellule B) contro il nemico (agente patogeno) permettendone la distruzione.

Il primo livello di protezione contro gli intrusi è la nostra pelle. Si tratta di una barriera fisica sotto cui si trovano i leucociti, di cui fanno parte i neutrofili i quali sono in grado di attaccare e inglobare direttamente i patogeni che hanno individuato, e i linfociti NK (Natural Killer) che intervengono ogni volta che le cellule subiscono una mutazione di natura tumorale o vengono infettate dai virus.
I linfociti Natural Killer rappresentano la prima linea di difesa rapida contro le cellule infettate dai virus. Sono state definite in questo modo perché non hanno bisogno di essere esposte a un patogeno, a differenza di altri componenti del sistema immunitario. Nel nostro organismo circolano circa 2 miliardi di questi linfociti e agiscono intercettando le cellule che sono state infettate. Le cellule infettate esprimono sulla loro superficie gli anticorpi, ovvero delle speciali proteine costituite dai linfociti B (anch’essi globuli bianchi) che fungono da veri e propri segnalatori in grado di richiamare l’attenzione delle Natural Killer.
Il sistema è così straordinariamente efficace da far sì che ogni linfocita B possa produrre un anticorpo specifico in risposta a una specifica sequenza molecolare degli agenti esterni entrati in contatto con il nostro sistema di difesa.

Perché il nostro sistema immunitario diventa meno efficiente?

Il nostro sistema immunitario si indebolisce anche per un’eccessiva produzione di cortisolo, un ormone indispensabile al nostro organismo ma i cui livelli elevati protratti nel tempo portano a indebolimento immunitario.
Anche l’invecchiamento fa sì che il sistema immunitario diventi più debole. In tutti tuttavia concorrono anche un’alimentazione povera dei nutrienti essenziali (ad esempio vitamina D, zinco, selenio), la carenza di attività fisica, elevati livelli di inquinanti ambientali solo per citarne alcuni.

Esistono numerose evidenze scientifiche su quanto sia importante seguire un’alimentazione ricca di nutrienti per il rafforzamento del sistema immunitario. Il rafforzamento del sistema immunitario può avvenire attraverso il potenziamento dello stesso, oppure aiutandolo grazie all’intrinseco potere antibatterico e antivirale di cui sono dotati alcuni cibi.

Ecco alcune linee guida.

#1 Kefir

Più che lo yogurt può essere utile consumare quotidianamente il kefir. Kefir significa “benessere”, si tratta di una bevanda ottenuta dalla fermentazione del latte ma che può essere preparata anche con l’acqua. Al suo interno sono presenti almeno 40 tipi diversi di probiotici utili al benessere intestinale, vitamine del gruppo B (in particolare nel kefir da latte), numerosi sali minerali (calcio, potassio, magnesio e fosforo) e proteine. Il kefir a seguito della fermentazione perde il suo contenuto di lattosio e può essere quindi assunto anche dalle persone intolleranti. Alcune ricerche sulle popolazioni caucasiche hanno rilevato che il kefir è indicato per curare i catarri bronchiali e le infiammazioni a carico del fegato e dell’intestino. Il consumo regolare di kefir aiuta ad aumentare la produzione di mucina, una molecola che ricorda per consistenza un gel e che svolge un ruolo protettivo sulla mucosa intestinale. Sceglietelo al naturale e non addizionato di zuccheri. Il momento migliore per consumare il Kefir? A colazione, insieme ai fiocchi d’avena, dopo averli fatti ammorbidire nel Kefir stesso tutta la notte in frigorifero. Questa associazione unisce i benefici del kefir ai betaglucani  presenti nei fiocchi d’avena. L’attività più importante dei betaglucani è l’azione immunostimolante in particolare sull’attivazione dei linfociti Natural Killer. Non solo, diversi studi clinici hanno evidenziato l’attività prebiotica dei betaglucani in quanto favoriscono la selezione e la crescita nell’intestino della flora batterica benefica (bifidobatteri, lattobacilli) la cui fermentazione produce acidi grassi a catena corta (SCFA) che a loro volta rafforzano la membrana intestinale.

#2 Broccoli e recettori Ah

E’ di fondamentale importanza preservare l’integrità del nostro intestino perché in questo modo le cellule del sistema immunitario potranno dedicarsi a scovare ed eliminare più velocemente gli agenti patogeni entrati nell’organismo.

La mucosa intestinale è quindi una delle prime barriere nei confronti degli agenti patogeni. In quest’area del nostro organismo, vi sono dei particolari leucociti definiti intraepiteliali che non solo difendono dai patogeni ma sono deputati alla riparazione della mucosa qualora risultasse danneggiata.
Questi leucociti si attivano grazie alla presenza di particolari recettori definiti Ah presenti sulla loro superficie. La ricerca clinica si è sempre chiesta come fosse possibile attivare queste cellule. Ebbene è stato scoperto che i broccoli (e le verdure appartenenti alla famiglia delle crucifere, cavolo riccio, cavolfiore, verza, cavolini di Bruxelles), sono in grado di attivare i recettori Ah.
Straordinario poi scoprire che queste stesse verdure siano in grado di proteggerci anche dagli agenti inquinanti presenti nell’ambiente.
Il modo migliore di consumare le crucifere? Ripassate in padella oppure associate a un bel piatto di pasta. In entrambi i casi, si prepara un soffritto con aglio o cipolla utilizzando dell’olio extravergine d’oliva. Si versano le cimette di broccoli e si fanno cuocere per 5-8 minuti con coperchio. Alla fine si può aggiungere del peperoncino fresco che arricchirà il piatto di sostanze antibatteriche e di vitamina C.

Fruttivendolo

#3 Frutta, quale?

Gli agrumi in particolare i limoni, utilizzando il succo di limone anche per condire le verdure. E in questo periodo dell’anno anche le fragole perché ricchissime di vitamina C. Se lo trovate ancora, anche il melograno. I sui semi infatti sono ricchi di vitamina C ed A, fondamentale per l’integrità delle mucose. Non solo, i semi una volta masticati sono in grado di favorire la crescita dei batteri buoni nell’intestino.
Un altro frutto da consumare con regolarità è l’avocado che grazie al suo contenuto di glutatione (il nostro antiossidante endogeno più potente) ci aiuta a sostenere i nostri sistemi di detossificazione interna fornendo anche una discreta quota di potassio, sale minerale fondamentale non solo per mantenere a livelli fisiologici la pressione sanguigna ma soprattutto per sostenere l’attività epatica impegnata tra le altre cose anche a smaltire le eventuali tossine derivanti dalla demolizione dei patogeni ad opera delle cellule immunitarie.
Un modo interessante per consumare l’avocado per potenziare le difese è il seguente. Una volta sbucciato e tolto il seme interno di un avocado maturo, si riduce in crema con l’ausilio di un mixer dopo aver aggiunto il succo di un limone spremuto a fresco, poco sale, e mezzo spicchio d’aglio.
Per i più coraggiosi può essere utilizzata spalmata sul pane tostato a colazione oppure in accompagnamento ad altre pietanze durante i pasti principali.

#4 Evitare le associazioni ad alto indice glicemico

E’ noto che gli zuccheri semplici forniscano il substrato ideale alla crescita dei patogeni nel nostro organismo. Del resto affinché il nostro fegato possa svolgere al meglio le sue reazioni metaboliche, soprattutto in presenza di patogeni, è necessario fornire anche una certa quota di carboidrati complessi.
Di questi i migliori sono quelli forniti dalla pasta a basso indice glicemico (scegliere gli spaghetti integrali oppure di farro) oppure il riso basmati, integrale, venere oppure rosso, dalla frutta e dalla verdura. Nel caso della pasta o del riso, facendoli cuocere al dente, potranno essere proposti con aglio, olio e peperoncino, con cavolfiore ripassato, con broccoli ripassati, con fiori di zucca saltati.

#5 I poteri dell’aglio

Nelle nostre cucine abbiamo tutti numerosi rimedi naturali la cui efficacia è stata dimostrata dagli studi scientifici.
Primo tra tutti l’aglio, che andrebbe consumato crudo, togliendo il piccolo germoglio che si trova all’interno per renderlo più digeribile. Perché l’aglio è così importante? Perché i suoi composti solforati, possiedono documentati effetti antibatterici e antivirali.
Non solo, viene aumentata la fagocitosi, ovvero la capacità di alcune cellule immunitarie di “mangiare” e digerire cellule nemiche ed accresce l’attività dei linfociti NK “natural killer” che hanno attività antivirale, antimicrobica e antitumorale. Lo possiamo utilizzare senza esagerare con le dosi perché possiede anche un potente effetto ipotensivo, per cui se soffriamo di pressione bassa, ne dobbiamo moderare l’uso, per evitare spiacevoli episodi ipotensivi.

#6 Le spezie ed erbe aromatiche

Le spezie sono intrinsecamente dotate di potere antibatterico e antivirale. In passato, venivano utilizzate proprio come agenti antibatterici, in particolare i chiodi di garofano, la curcuma, la noce moscata, il peperoncino, la cannella.
Il peperoncino possiede proprietà antiossidanti che proteggono la funzionalità del sistema immunitario, in più generando calore e vasodilatazione blocca la replicazione dei virus. Del resto lo scopo della febbre è proprio quello di bloccare la replicazione virale. Questo aspetto è di fondamentale importanza. Il peperoncino, come ognuno avrà sperimentato, soprattutto se consumato fresco, fa aumentare la temperatura nella bocca e nel naso, fa lacrimare e una parte delle lacrime vengono convogliate tramite il condotto naso-lacrimale nel naso stesso, dove lavano via le cellule infettate dal virus. Inoltre il peperoncino rende fluido il muco nel naso e d’istinto sentiamo la necessità di soffiarlo ripetutamente. In questo modo, allontaniamo una buona parte di cellule infette nel naso e facendo aumentare la temperatura localmente, induciamo un blocco nella replicazione del virus con il risultato che il raffreddore passa prima.
Consumiamo allora gli spaghetti aglio, olio e peperoncino.
Si preparano in questo modo. Prima si trita per bene l’aglio, poi si fa rosolare a fuoco dolce con olio extravergine d’oliva. A parte si prepara il peperoncino che andrà aggiunto alla fine per preservare il suo potere antiossidante e la vitamina C. Si potrà completare il piatto con del prezzemolo tritato che arricchirà il piatto di sali minerali e di altri preziosi nutrienti utili al sistema immunitario.

#7 Una tisana per concludere in bellezza

Infine una tisana che può essere utile per difenderci.
Tisana di chiodi di garofano e cannella (antibatterica e antivirale)
Bollire in circa 250 ml di acqua due chiodi di garofano e un pezzettino di stecca di cannella per 5 minuti. Filtrare e consumare mattino, pomeriggio e sera.

Continua la lettura con: Risotto, aperitivo, cotoletta, panettone: i punti forza funzionali della cucina tipica milanese

DEBORA CANTARUTTI
(debora.cantarutti@gmail.com)

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Cosa si fa a MILANO quando PIOVE (VIDEO)

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PIOGGIA

Anche in condizioni meteo avverse, Milano è sempre magica. Se per alcuni la pioggia e il cielo grigio non rappresentano alcun problema, per molti sono una vera e propria seccatura. A tal proposito, abbiamo chiesto consiglio ai milanesi su cosa fare in caso di maltempo in città. Vediamo cosa ci hanno risposto. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”

Il nuovo video di Milano Città Stato di Silvia Arosio e Sabrina Falanga. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

SILVIA AROSIO

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INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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In giro per il Canal Grande a VENEZIA in AUTOMOBILE

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Il progetto per girare in automobile per Venezia.

In giro per il Canal Grande a VENEZIA in AUTOMOBILE

# Venezia e il progresso

Dalla caduta della Serenissima Repubblica ad oggi non sono mancati progetti bizzarri che volevano trasformare Venezia in metropoli percorribile con moderni mezzi di locomozione.

# Il Senatore Torelli e le carrozze fino a Sant’Elena

Due progetti particolarmente interessanti sono degni di nota. Il primo risale a fine ‘800 ed è firmato dal Senatore conte Luigi Torelli, noto ai milanesi per aver scalato, nel 1848, le guglie del Duomo di Milano per porre il Tricolore nelle mani della Madonnina.

May be an image of the Place de la Bastille
Credits: @Semplicemente Milano (FB)

Nel 1872 il Torelli presenta un progetto dettagliatissimo che prevede la costruzione di una strada pensile sulla Riva degli Schiavoni fino ai Giardini, a loro volta uniti all’Isola di Sant’Elena, dove sarebbe nato un bacino per spettacoli nautici. La strada, larga otto metri, sarebbe salita “in dolce declivio” fino a 4 metri di altezza, sostenuta da seicento colonne di ghisa fino all’odierna Via Garibaldi.

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Credits: @Il Canaletto (FB) – Cavalli di bronzo in Piazza San Marco

Da lì avrebbe poi raggiunto Sant’Elena (l’isola in cui sorge lo stadio”Penzo”, dove gioca il Calcio Venezia), formando un corso per le carrozze lungo ben tre chilometri. Il progetto prevedeva tutto: finanziamenti, alloggi per i cavalli, sicurezza, il reddito dell’allevamento di pesci e mitili nel bacino. Il Senatore vi aveva inserito addirittura le obiezioni dei veneziani, chiudendo il capitolo con entusiasmo: “…mai gli antichi Veneziani, nella loro lunga storia, si erano opposti ad alcuna novità per ardita che fosse stata”. Il progetto rimase sulla carta e le carrozze rimasero in terraferma.

# La sopraelevata sul Canal Grande: il progetto del 1926

Per il secondo progetto ci si sposta invece sul Canal Grande. Nel 1926 tre torinesi proposero la Via Massima Imperiale dell’Adriatico. Il team dei progettisti piemontesi era composto dal CAVALIERE CARLO VISETTI, dall’ARCHITETTO CORRADO MEANO (specializzato in chiese) e dal “concretizzatore” GIOVANNI DE VECCHI (impresario di trasporti). Il fanta-progetto, accompagnato da un bellissimo rendering all’acquerello, illustrava la continuazione del Ponte della ferrovia (che ai tempi collegava Venezia alla terraferma) in una sopraelevata su tutto il Canal Grande.
 
No photo description available.
Credits: @Pieralvise Zorzi (FB)

L’obiettivo era quello di raddoppiare il traffico in acqueo e automobilistico, con ampi raccordi pedonali per i luoghi di maggiore interesse. Punto di arrivo: il Lido di Venezia. Una delle tavole del progetto mostra auto, autobus e pedoni che vagano liberamente, mentre sotto di loro continua il consueto traffico di gondole e altre imbarcazioni. In un’altra tavola si specifica che, “in alternativa, si passerà sopra i tetti delle case di Cannaregio e di Castello“. Anche questo progetto, come tanti altri, rimase sulla carta.

 
Credits: Pieralvise Zorzi (FB)

Continua la lettura con: La proposta: PASSERELLA PEDONALE CIRCOLARE SOPRAELEVATA a Loreto e nelle altre grandi piazze di Milano

LUCIO BARDELLE

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Le 9 ESTENSIONI METRO a Milano: cosa MANCA per COMPLETARLE

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Urbanfile - Estensioni Metro

Alcuni in corso, altri in attesa di bando e altri ancora in fase di studio preliminare. Ecco cosa manca per vedere realizzati i progetti di estensione della metro. Cover: Urbanfile.

Le 9 ESTENSIONI METRO a Milano: cosa MANCA per COMPLETARLE

# M1 verso Monza: mancano 30 milioni di euro e l’azienda incaricata a realizzare il prolungamento

Credits: urbanfile.org – Prolungamento M1 Monza-Bettola

L’opera più attesa, nel senso che i lavori sono in corso già da tempo e per la precisione da oltre 12 anni, è l’estensione della M1 in direzione di Monza. Un tracciato di 1,9 km e due fermate: Sesto Restellone e Cinisello/Monza Bettola. Dopo diversi stop per motivi burocratici ed economici, circa un mese fa sono riprese alcune lavorazioni nell’area della futura stazione capolinea. Per vedere l’infrastruttura realizzata occorre trovare 30 milioni per coprire gli extra costi e che la società incaricata dei lavori, che ha chiesto di rescindere il contratto, ritorni sui suoi passi o venga sostituita. L’inaugurazione al momento è fissata al 2027. Anche se è difficile che la scadenza venga rispettata. 

# M1 fino al quartiere Olmi: in attesa della gara di appalto nel 2024

Credits Comune di Milano – Estensione M1 Quartiere degli Olmi

Ad ovest la M1 dovrebbe estendersi da Bisceglie di 3,3 km e tre fermate: Parri, Baggio e Quartiere Olmi. Mancano 145 milioni di euro di extra costi all’appello, da aggiungere ai 400 milioni di euro già finanziati: il governo ha confermato lo stanziamento delle risorse necessarie. Nel 2024 è in programma la gara di appalto, nel 2025 potrebbero essere avviati i cantieri per una durata di 5-6 anni.

Leggi anche: M1 a BAGGIO e METROTRANVIA Milano-limbiate: incontro Sala-Salvini. Ecco cosa accadrà

# Estensione M5 a nord: servono ulteriori 300 milioni di euro e la risoluzione del problema “Monza-Bettola”

Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5

Anche per l’estensione a nord della linea M5 c’è già pronto il progetto esecutivo. Previsto un raddoppio del tracciato, 11 fermate e 13 chilometri fino al Polo Istituzionale di Monza. Ai 950 milioni di euro iniziali per la costruzione dell’infrastruttura vanno aggiunti e altri 300 milioni di euro di extra costi, ad oggi ancora da reperire. Oltre a questo occorre che riparta tutto il cantiere della futura stazione capolinea M1 di Monza Bettola, proprio in quel punto è previsto l’interscambio con la M5. Se tutto dovesse sbloccarsi in tempi brevi il prolungamento non avverrebbe prima del 2029 e il 2030.

# M4 fino a Segrate: approvato lo studio di fattibilità, servono 44 milioni di euro extra per realizzare l’opera

Credits segratecitylab – Hub segrate

All’inizio del mese di dicembre 2023 la giunta di Milano ha approvato il Piano di fattibilità tecnica ed economica per il progetto di estensione della linea fino a Segrate, un tracciato di 3,1 km con 2 nuove fermate: Idroscalo-San Felice e Segrate punta Est, il nuovo capolinea dove è previsto l’interscambio con la futura stazione AV di Segrate. Al momento sono stati finanziati 420 milioni di euro, mentre sono da trovare i 44 milioni di extra costi dovuti all’incremento delle materie prime. Mancano 44 milioni di euro dei 470 necessari. I prossimi passi: progetto definitivo, esecutivo, indizione bando e avvio lavori. Inaugurazione non prima del 2030.

Leggi anche: La M4 punta a EST: il CAPOLINEA sarà oltre LINATE

# M3 a Paullo: in corso la stesura dello studio di fattibilità, l’investimento previsto è di circa 700 milioni di euro

Tracciato M3 fino a Paullo

Per la M3 a sud oltre San Donato siamo più indietro nel processo. In questo caso è infatti in corso la stesura di un piano di fattibilità tecnica ed economica. Si prevede un prolungamento di 4,4 chilometri da San Donato fino a Peschiera Borromeo, con due fermate: San Donato-De Gasperi e Peschiera. Un investimento di 435 milioni. A questi vanno aggiunti altri 265 milioni per la prosecuzione del tracciato in metrotranvia con 8 fermate da Peschiera a Paullo TEEM. Le risorse economiche sono ancora tutte da reperire.

Leggi anche: LINEA GIALLA fino a PAULLO: è la volta buona?

# M5 fino a Quinto Romano: in lavorazione lo studio di fattibilità, 350 milioni di euro necessari per il prolungamento

Prolungamento M5 Settimo Milanese

Uno studio di fattibilità è in corso da parte di MM per estendere la linea M5 di due fermate ad ovest: Quarto Cagnino e Quinto Romano, quindi per ora ci si ferma prima di Settimo Milanese rispetto alle ipotesi iniziali. Un tracciato di 2,5 km per un investimento di 350 milioni di euro. Anche in questo caso non sono state stanziate ancora la risorse necessarie per proseguire con il progetto esecutivo e realizzare l’opera.

# M2 fino a Vimercate: si studia l’estensione, costerebbe circa 600 milioni di euro. Più probabile una metrotranvia

Prolungamento M2

Tra i progetti ancora in via di definizione c’è il prolungamento della M2 verso nord fino a Vimercate, la spesa prevista sarebbe di circa 600 milioni di euro. Per questo si sono pensate della alternative: allungarla di una sola fermata fino a Brughiero o, come preferito dai comuni interessati, realizzare il tracciato come metrotranvia di 12 chilometri per 10 fermate. 

# M4 ad ovest: diversi scenari sul tavolo, con Regione e Comune che prediligono l’estensione di una sola fermata

Credits milanotoday – Percorso breve M4 a Buccinasco

La linea M4 potrebbe allungarsi anche ad ovest, oltre la futura stazione di San Cristoforo FS. Tra gli scenari possibili c’è il prolungamento di una/due fermate a Buccinasco e Corsico, Comune di Milano e Regione Lombardia propenderebbe per una sola fermata aggiuntiva dal costo di 150 milioni di euro, altri che ipotizzano l’estensione fino a Trezzano sul Naviglio o in alternativa il potenziamento del servizio da parte di Trenord dalla linea ferroviaria Milano-Mortara.

# M6 da MIND a sud-est: lo “scontro” sul tracciato tra Comune e Governo. Stanziate le risorse per lo studio di fattibilità

Credits: Urbanfile

Il Comune di Milano ha ottenuto le risorse per realizzare lo studio di fattibilità per un tracciato che copra in modo orizzontale l’area sud della città per poi proseguire ad ovest chiudendo idealmente il percorso della futura Circle Line. La linea M6 andrebbe da MIND a Santa Giulia intercettando tutte le linee metropolitane esistenti, incrociando la Circle Line alla stazione MIND-Merlata, la M1 e M5 ad ovest, la M4 a sud ovest, la M2 e la M3 a sud con probabile interscambio a Lodi T.I.B.B. a servizio dello Scalo Romana.

Il Governo italiano sembrerebbe invece prediligere prevede un tracciato a sud lungo l’asse di Via Ripamonti per servire il quartiere Vigentino, lo IEO, Noverasco e fare capolinea nel Comune di Opera, dove verrebbe realizzato il deposito-officina e un hub dell’Alta Velocità per i Frecciarossa e gli Italo Treno diretti a Genova. 

L’investimento necessario, per entrambe le ipotesi, non è stato ancora ipotizzato e il cantiere non partirebbe comunque prima del 2030.

Leggi anche: La METRO del futuro a Milano: il SOGNO M6 da MIND a… Le DUE IPOTESI per il CAPOLINEA

Continua la lettura con: La “BIG CIRCLE LINE”, il più GRANDE ANELLO METRO del MONDO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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VOTA il QUARTIERE dell’anno a Milano (Milano Città Stato AWARDS)

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Quartieri dell'anno

Tornano i Milano Città Stato Awards: vota tra le 10 nominations con la motivazione. La più votata sarà regina di Milano Città Stato e riceverà il Milano Città Stato Award 2023.

VOTA: il QUARTIERE dell’anno a Milano (Milano Città Stato AWARDS)

SONDAGGIO CHIUSO

#1 AREA C: per la trasformazione di fatto in semipedonale (aumento ticket e divieto di parcheggio per più di due ore ai non residenti)

Credits cheautocompro.it IG – Area C

#2 BUENOS AIRES: per la ciclabile più celebre di Milano

Credits Roberto Lorenzetti FB – Cordoli ciclabile Corso Buenos Aires

#3 CASCINA MERLATA: inaugurato il più grande centro commerciale di Milano

Credits Andrea Cherchi – Merlata Bloom alla fasi finali di costruzione

#4 CHINATOWN: perché è diventato uno dei luoghi top per le serate milanesi

Credits Andrea Cherchi – Chinatown

#5 CITYLIFE: il più desiderato dai milanesi nella scelta di una casa e il più amato dai giovani per la sera

Credits Andrea Cherchi – Citylife e fiori

#6 ISOLA: eletto tra i più cool del mondo

Credits Andrea Cherchi – Isola

#7 NAVIGLI: per la via pedonale nominata tra le più belle d’Europa

Credits boubaker87 IG – Navigli di notte

#8 NAPA NOCE NOLO: il boom dei quartieri acronimo

Basta NoLo – Credits: touringmagazine.it

#9 PORTA ROMANA: il rilancio del quartiere con la riqualificazione e i lavori per le Olimpiadi

Foto redazione – Cantiere Villaggio Olimpico

#10 SAN SIRO: al centro delle cronache per l’eterno dilemma sullo stadio

Credits Andrea Cherchi – Area San Siro dall’alto

MILANO CITTA’ STATO

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Avanzano i CANTIERI per i nuovi PARCHEGGI INTERRATI a Milano

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credits: Comune di Milano - Largo Brasilia

L’assenza di parcheggi è uno dei problemi cronici della città, tenendo conto anche della costante riduzione degli stalli su strada per i progetti di nuove piste ciclabili e aree pedonali e per ultimo della limitazione a sole due ore della sosta in centro. Ecco il piano del Comune di Milano con i progetti in corso e quelli programmati.

Avanzano i CANTIERI per i nuovi PARCHEGGI INTERRATI a Milano

# L’obiettivo primario del Comune: liberare lo spazio pubblico dalle auto in sosta

Credits: www.mentelocale.it

Nel 2021 sono state individuate alcune aree strategiche per raggiungere questo obiettivo, tenendo i considerazione ii bisogni dei cittadini e in particolare per quanto riguarda l’interscambio con la rete di trasporto pubblico. Il Comune di Milano vuole incentivare i guidatori a non occupare lo spazio pubblico con la propria auto e recuperare spazi dedicabili ai trasporti pubblici, alle piste ciclabili e pedonali e aree verdi. 

Per garantire posti auto ai milanesi sono stati però approvati alcuni nuovi progetti di silos interrati, uno in  largo Scalabrini e un altro in largo Brasilia.

# Il parcheggio interrato di Largo Scalabrini: 216 posti auto, di cui 161 box singoli

credits: Comune di Milano – Largo Scalabrini

I lavori per il parcheggio interrato di Largo Scalabrini al Lorenteggio sono partiti a novembre 2022 con l’istallazione dei recinti, mentre a settembre sempre dello stesso si era proceduto alla sistemazione dei parcheggi in superficie per recuperare più posti auto. I cantieri prevedono una durata di due anni, con 200 parcheggi in meno in strada e 216 nuovi nel sottosuolo, di cui 160 box singoli e 26 doppi. L’intervento riguarda una superficie di 3.580 metri quadrati e un volume di 23.000 metri cubi suddivisi su due piani.

# Il silos di Largo Brasilia con 316 posti, di cui 284 singoli

credits: Comune di Milano – Largo Brasilia

L’altro silos è quello in Largo Brasilia/Viale San Gimignano i cui lavori sono partiti a gennaio 2023, per una durata prevista di 2 anni. L’area in questo caso è di 5.100 mq per un volume di 33.670 metri cubi. Previsti 316 posti auto, di cui 284 singoli e 16 doppi, suddivisi su due piani.

# Il parcheggio in Via Borgogna con 236 posti auto privati pronto nel 2024

Credits Urbanfile – Cantiere parcheggio Via Borgogna

Il parcheggio di Via Borgogna prevede quattro piani interrati e 236 posti auto privati, 89 pubblici e 23 moto. Un progetto bloccato e ripartito nel 2021 dopo alcune vicende burocratiche e giudiziarie. Al momento è arrivato a buon punto tranne che la parte verso Via Mascagni a causa del ritrovamento di un antico tratto di muro. Dovrebbe essere terminato nel 2024.

# In corso i lavori per i parcheggi di Repubblica Est e lato Ovest

In corso anche i lavori per i parcheggi interrati di Repubblica Est, a sud del piazzale, e lato Ovest. Si attende invece la conclusione della fase di progettazione del parcheggio pubblico e per residenti di Via Manin.

# Approvati tre nuovi parcheggi di interscambio con M2 e M1 per un totale di 2.600 posteggi, di cui 300 interrati e 2.000 in multipiano

A fine novembre 2023 sono stati inseriti nel piano triennale delle opere del Comune di Milano altri tre parcheggi, di interscambio con le stazioni della metropolitana. In totale di circa 2.600 nuovi posti auto suddivisi in questo modo:

  • 300 posti per auto private in un silos in Piazza Titano a Lambrate;
  • almeno 1000 posti auto in un parcheggio multipiano fuori terra di due o tre piani in Via Parri, al servizio della futura capolinea della M1;
  • 300 posti a raso e oltre 1.000 in un parcheggio multipiano fuori terra vicino alla fermata ferroviaria di Rho Fiera e del capolinea della linea metropolitana M1 Rho Fiera. 

Continua la lettura con: AUTO in AREA C: le nuove regole da lunedì 30 per circolare e parcheggiare in CENTRO (e non solo)

Articolo di SELENE MANGIAROTTI aggiornato dalla redazione

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#14 – Le 10 MERAVIGLIE del fiume ADDA

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Il suo nome deriva dal celtico “Abdua” e significa “acqua corrente”. L’Adda è il quarto fiume più lungo d’Italia e scorre interamente in Lombardia, dalle Alpi Retiche fino a sfociare nel Po nel cremonese.
Segna il confine orientale della città metropolitana di Milano, a 30 chilometri dal centro, più o meno alla stessa distanza rispetto a Milano che ha il Ticino che lambisce il confine occidentale. Un fiume molto caro a tutti i lombardi che presenta tratti selvaggi ed elementi simili ai grandi fiumi a nord delle Alpi.

Le 10 meraviglie del fiume ADDA

#1 Il traghetto di Leonardo

Particolare tipo di traghetto a mano, che prende il nome dal suo presunto inventore, Leonardo da Vinci. Unisce i moli di Imbersago (Lecco) e Villa d’Adda (Bergamo), all’interno dell’Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci.

Leggi anche: il traghetto di Leonardo 

 

#2 L’eco museo di Leonardo


L’Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci è un ecomuseo che segue il corso del fiume Adda, da Imbersago e Villa d’Adda a nord, fino a Cassano d’Adda a sud, lungo un percorso interamente ciclo-pedonale di 21 Km con particolare attenzione alle testimonianze del passaggio di Leonardo da Vinci, che in queste zone compì diversi studi in campo idraulico, durante il suo periodo milanese al servizio di Ludovico il Moro.

#3 La centrale idroelettrica

A Trezzo, realizzata ai primi del Novecento in uno stile liberty riprendente però forme medievali. Al centro è posta la sala comandi mentre nelle ali laterali si trovano la sala macchine e le turbine.

#4 Crespi d’Adda


Villaggio operaio, paradiso socialista, patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Leggi anche: Crespi d’Adda, tra il paradiso e l’inferno

#5 Ponte di ferro

Il ponte San Michele, noto anche come ponte di Calusco, ponte di Paderno o ponte Röthlisberger è un ponte ad arco in ferro, a traffico misto ferroviario-stradale, che collega i paesi di Paderno d’Adda e Calusco d’Adda attraversando una gola del fiume Adda. Capolavoro riconosciuto come uno dei simboli dell’archeologia industriale italiana.

#6 La Madonna della Rocchetta

Nel 1386 il milanese dottor Beltrando da Cornate volle far erigere vicino alla Rocchetta una chiesa dedicata alla Vergine con insieme una casetta dove dovevano abitarci i frati eremiti dell’ordine di Sant’Agostino. I canyon dei dintorni sono quelli alle spalle della Vergine delle rocce di Leonardo Da Vinci.

#7 La fortezza viscontea

Punto di connessione tra la Serenissima e il ducato di Milano, a Cassano D’Adda, con oltre 900 anni di storia alle spalle, il Castello Visconteo di Cassano D’Adda è una delle più affascinanti strutture, ancora integre, risalenti al pieno dell’epoca medievale.

#8 Isola Borromeo

L’area dell’Isola Borromeo è una porzione di territorio che appartiene al comune di Cassano d’Adda e che si trova compresa tra il fiume Adda e il canale della Centrale idroelettrica Rusca. L’area dell’Isola Borromeo è una gradevole zona ciclopedonale di circa 13 ettari complessivi.

#9 Villa Borromeo


A Cassano D’Adda. Collocata all’interno di uno splendido parco secolare di 70.000 mq, Villa Borromeo D’Adda è una delle più prestigiose e significative dimore gentilizie della Lombardia.

#10 Il castello di Trezzo


Dove è morto Barnabò. C’è pure il suo fantasma. Dicono.

Continua la lettura con: La gita più bella #15 – 2 ABITANTI, 1000 GRADINI (senza ringhiera) per arrivare al mare: il comune più da BRIVIDI d’Italia

ANDREA ZOPPOLATO

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#14 – Il BAR SEGRETO di Milano dove si torna indietro nel tempo tra BOTTIGLIE d’ORO e monete speciali

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credits: @oro_scrt_room IG

Si definisce “il bar nascosto di Milano”. Un secret bar dove, una volta entrati tramite un metodo di prenotazione alquanto particolare e intrigante, ci si abbandona nelle mani sapienti di Terry Monroe, la barlady conosciutissima nella realtà meneghina e realizzatrice del progetto.

Il BAR SEGRETO di Milano dove si torna indietro nel tempo tra BOTTIGLIE d’ORO e monete speciali

# Non c’è nessun menù o cocktail tradizionale: si sceglie il drink dal colore

credits: @oro_scrt_room
IG

Si chiama “Oro Scrt Room”. Qui non c’è nessun menù e non ha niente a che vedere con i classici cocktail che si possono ordinare in qualunque bar. Moscow Mule, Negroni, Japanese Iced Tea, ecc. Scordateli. Tutto si basa sulla creazione di un’esperienza unica grazie a un gioco d’intesa e complicità tra cliente e bartender.

Dietro al bancone, una distesa di bottiglie color oro si presentano senza nessuna etichetta a dare qualche piccolo indizio. La scelta ricade solamente sul colore che assumerà il drink, che può andare dal giallo al rosso, dal viola al blu per arrivare anche al nero. Poi si sceglie uno spirit, la base del drink: gin, vodka, tequila, rum ed infusioni estremamente ricercate come zafferano, tartufo, lavanda e tanto altro.

# Un citofono e un cancelletto in ferro battuto fanno da guardia alla scaletta d’ingresso

credits: @oro_scrt_room
IG

All’interno della storica Sacrestia Farmacia Alcolica di Milano, si cela il progetto curato da Terry Monroe, una “filosofa del drink”, molto conosciuta in quel di Milano. Con questo locale ha pensato di ricreare una sorta di cocktail society basata su inviti e passaparola dove l’ambientazione richiama alla mente i tempi del proibizionismo.

Un citofono e un cancelletto in ferro battuto fanno da guardia alla scaletta d’ingresso, che conduce fino al bancone del locale.

# Un viaggio nel passato

Qui, dietro un grande tendone di velluto, si nasconde un salotto che racchiude al suo interno una sorta di viaggio nel passato: ai vari angoli della stanza troviamo così una Versailles barocca, la Londra dei Gin, la Pigalle di fine Ottocento, una New Orleans coloniale e sì, anche la cara Vecchia Milano. Il tutto a luci soffuse, calde, contornati da tavolini, poltroncine e cuscini a volontà.” Così viene descritto il salottino segreto da gqitalia.

# Per entrare ci vuole una moneta speciale

credits: @oro_scrt_room
IG

L’elemento che rende ancora più intrigante l’esperienza è la modalità di accesso. Al primo incontro viene consegnata una Moneta di Rame sulla quale è inciso un codice segreto da utilizzare la volta successiva per prenotare. Questa moneta verrà sostituita al secondo incontro con un’altra moneta, ma questa volta d’argento. Infine, dopo 10 incontri verrà consegnata una Moneta d’Oro che vi aprirà le porte alle proposte più prestigiose ed audaci create da Terry Monroe.

E così, volta dopo volta, il cocktail viene calibrato sul singolo cliente man mano che cresce il rapporto confidenziale tra le due parti, una sorta di ricetta tailor-made per garantire un’esperienza unica nel suo genere, quasi surreale.

Continua a leggere con: Luogo nascosto #15 – Il LABIRINTO DI POMODORO, sulle orme di Gilgamesh nei sotterranei di Milano

SELENE MANGIAROTTI

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Aspettando NATALE a Milano: cosa FARE e cosa VISITARE

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Credits Andrea Cherchi . Rinascente illuminata

Milano, quando arriva Natale, si trasforma in un’unica grande attrazione a cielo aperto. Sia gli stessi milanesi sia i turisti, non appena dicembre varca la soglia, vanno in cerca del mercatino da visitare, dell’albero di Natale da scoprire, delle esperienze che ci facciano vivere quelle vibes di felicità che, in questo periodo dell’anno, cerchiamo.

Aspettando NATALE a Milano: cosa FARE e cosa VISITARE

# Gli alberi di Natale da scoprire

Foto redazione – Albero Galleria del Corso

Quest’anno è Gucci il protagonista della Galleria Vittorio Emanuele, dove da sempre si attende l’albero di Natale di Milano per eccellenza: si tratta di un’installazione, il cui tema è “The Gift of Love”, alta più di 8 metri e composta da settantotto “gift box” nei toni del bianco, dell’argento e del dorato.

Altro grande interprete di questo Natale 2023 meneghino è l’Albero dei Giochi in Duomo: in onore di quelle che saranno le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano Cortina 2026, si tratta di 28 metri di albero addobbati da 300 palline e da medaglie decorative d’oro, d’argento e di bronzo. 

Sono, in tutto, ventidue gli alberi da scoprire in giro per la città: tra i più attesi e quelli (già) più fotografati, quello targato Sephora in piazza della Scala e Cantoni, l’albero by Victoria’s Secret in Galleria del Corso (in foto), l’installazione firmata Ralph Lauren di via della Spiga. Baci Perugina addobba piazza dei Mercanti, mentre Boscolo illumina piazza Cordusio.

# Le piste di pattinaggio

credits: @grenny_elena IG

Per i più temerari, per grandi e piccini e per chi è già capace: l’appuntamento alle piste di pattinaggio sul ghiaccio sono un must delle feste natalizie degli ultimi anni.

Quest’anno le troviamo:

Piazza Città di Lombardia, oltre alla posta di pattinaggio, offre una nuova alternativa, dedicata in particolar modo ai più piccoli: la piazzetta con ingresso da via Galvani ospiterà infatti una pista di snowboard per bambini, una giostra in stile vintage e quattro igloo di Solaris, illuminati dalle nuvole di Adriana Lohmann e arredati in gusto fiabesco.

# Mercatini e Villaggi di Natale

Credits Andrea Cherchi . Rinascente illuminata

Oltre a quelli che vi abbiamo consigliato in questo precedente articolo , segnaliamo anche questi appuntamenti (gratuiti):

  • Pop Christmas, in Porta Nuova
  • Gingerbread Christmas Village (piazza XXV aprile)
  • Christmas Magic Village (in Citylife, GUD in via Demetrio Stratos)

# Natale milanese… dall’alto

Belvedere Palazzo Lombardia

Trentanove piani di altezza per il Belvedere, che sarà aperto al pubblico nelle giornate del 7, 8, 9, 10 e 17 dicembre e il 6-7 gennaio, con orario dalle 10 alle 18 (su prenotazione). L’ingresso è dal Nucleo 1 di Piazza Città di Lombardia. Un’altra visuale da non perdersi? La terrazza panoramica trasformata in Bosco di Natale, che vi raccontiamo in questo articolo.

Continua la lettura con: Il REGALO di NATALE LAST MINUTE: 4 idee per salvarsi all’ultimo minuto

SABRINA FALANGA

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AZUR BLEU: la PISCINA più BELLA di SEMPRE

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piscinebluegreen IG - Azur Bleu

Una gemma di opulenza e raffinatezza incastonata in un’eclettica e lussuosa dimora. Dove si trova e come è stata realizzata.

AZUR BLEU: la PISCINA più BELLA di SEMPRE

# La lussuosa ed eclettica residenza del Castello di Hearst: costruita in 30 anni

sushmita.s.roy IG – Hearts Castle

Il Castello di Hearst è una lussuosa ed eclettica residenza a San Simeon, nella “Cuesta Encantada” tra San Francisco e Los Angeles in California, voluta dal magnate dei media William Randolph Hearst. Progettata dall’architetto Julia Morgan, fu costruita a partire dal 1919 e i lavori proseguirono per 30 anni. Al suo interno si sono tenute feste leggendarie che hanno visto tra gli ospiti alcuni dei personaggi più in vista dell’epoca nel mondo del cinema e della politica internazionale, tra questi Charlie Chaplin, Buster Keaton e Winston Churchill.  

Sono molte le cose incredibili e assurde che si possono trovare all’interno di tutta le tenuta, dal 1958 aperta al pubblico come museo viste anche le tante opere d’arte conservate al suo interno. Appena varcata la soglia si viene infatti “accolti” da zebre e altri animali esotici.

# L’edificio che ricorda una Cattedrale spagnola del XVI secolo

adnanagboat IG – Casa Grande

Un edificio incredibile, il vero fulcro del Castello di Hearst è la Casa Grande, costruito in uno stile che rimanda a una Cattedrale spagnola del XVI secolo, composta da oltre 100 ambienti di cui 38 camere da letto, cucine, alloggi per il personale, un cinema e una biblioteca da oltre 5mila volumi. Il grande camino al suo interno arriva da un castello francese, è italiano invece il soffitto ligneo a cassettoni, mentre sono fiamminghi gli arazzi alle pareti.

# Azur Bleu: la piscina in stile romano con oltre 1 milione di piastrelle in vetro di Murano

piscinebluegreen IG – Azur Bleu

L’ambiente più scenografico in assoluto, una gemma di lusso e raffinatezza, è la piscina coperta in stile romano Azur Bleu. Definita da molti la “più sontuosa e stupefacente piscina al mondo”, è stata voluta nel 1934 dal proprietario nell’ambito dell’ampliamento della tenuta. I toni dell’azzurro dominano tutto l’ambiente, da questo deriva il suo nome, regalando la sensazione di nuotare in un cielo dipinto. 

misterngo IG – Mosaici piscina

Lunga 25 metri, è un capolavoro architettonico caratterizzato da opulenza ed eleganza allo stesso tempo. Sono state utilizzate oltre 1 milione di piastrelle in vetro di Murano per realizzarla e che compongono mosaici intricati.

misterngo IG – Altra vista piscina

Le scalette per scendere in acqua sono in marmo. Ai bordi della piscina si possono poi ammirare alcune copie delle più celebri sculture antiche. Tra queste l’Apoxyòmenos di Lisippo, Diana cacciatrice e l’Amazzone.

 

Continua la lettura con: A Londra la “PISCINA del CIELO” dove si NUOTA tra le NUVOLE (immagini)

FABIO MARCOMIN

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#15 – 2 ABITANTI, 1000 GRADINI (senza ringhiera) per arrivare al mare: il comune più da BRIVIDI d’Italia

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Scalinata Grande (Monesteroli) Ph. @corrasimoni (IG)

A picco sul mare, tra boschi e vigneti, c’è un borgo molto suggestivo che quasi fa paura. Isolato, quasi disabitato ma quasi e raggiungerlo non è facile. Un borgo da brividi.

2 ABITANTI, 1000 GRADINI (senza ringhiera) per arrivare al mare: il comune più da BRIVIDI d’Italia

# Il paese “sul mare” con soli 2 abitanti 

Credits: @sharon_photo_
Monesteroli

Nascosto in una delle aree costiere più belle d’Italia, c’è un paesino ligure anche se non particolarmente turistico: non sono molti infatti quelli che si spingono a visitarlo. Si chiama Monesteroli e si trova ad ovest di Campiglia Tramonti, in provincia di La Spezia.

È all’interno del Parco nazionale delle Cinque Terre, ma a differenza dei paesi vicini non è molto frequentato. Anzi, qui, oltre a non esserci turisti, quasi non ci sono neanche gli abitanti. Monesteroli conta infatti solo 2 abitanti, rimasti soli soletti in un borgo quasi fantasma, che ha solo qualche casa abbandonata. Un tempo, nel borgo c’erano delle cantine dove si vinificava l’uva, oggi però anche questa attività è stata abbandonata, e alcune di queste cantine sono state trasformate in case di villeggiatura, per i coraggiosi turisti che decidono di raggiungere Monesteroli. E il coraggio è la costante per chi si avventura in questo posto. Già perché il paese si trova sul mare, letteralmente. E arrivarci non è affatto facile. 

# La “Scalinata Grande”: stretta e senza ringhiera per raggiungere il mare

Credits: foto di Selene Folli @gitefuoriportainliguria
Scalinata Monesteroli

Non è solo il fatto di essere un borgo fantasma a rendere Monesteroli non particolarmente attrattivo. Il paese è il punto di arrivo, o di partenza, di un sentiero molto suggestivo ma che mette paura a chiunque lo percorra.

Si tratta della cosiddetta Scalinata Grande, 1200 gradini ripidissimi, da percorrere facendo molta attenzione perché non c’è la ringhiera. Il sentiero si snoda tra vigneti e tratti a picco sul mare, ma ci sono pezzi dove bisogna stare molto attenti, anche perché i gradini si restringono. Questo sentiero a gradini ha una storia molto lunga, un tempo veniva percorso dai contadini con le gerle sulle spalle. Strano che non è mai stato reso più sicuro, ma forse è proprio la particolarità del cammino.

# Il FAI: “Monesteroli è un luogo tra realtà e fantasia”

Credits: @mario_cis
Monesteroli

Monesteroli fa parte anche dei “Luoghi del Cuore” del FAI. Quest’ultimo lo descrive come “Un borgo unico al mondo che domina il mare azzurro, ai confini tra realtà e fantasia. Soltanto il rumore della natura del vento e delle onde rompe il silenzio in questo borgo incantato, aggrappato alla roccia, sul filo del mare”.

Un paese molto suggestivo, ma per quanto bello, un po’ di paura la evoca. Se si guarda il rovescio della medaglia: dopo essere sopravvissuti a fatica alla scalinata si arriva in un borgo fantasma, dove il silenzio fa da padrone. E si gode la vista del mare che da Monesteroli è spettacolare.

Continua la lettura con: La gita più bella #16 Il LAGO quasi sconosciuto, tra i più PULITI d’Europa, a un’ORA da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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#15 – Il LABIRINTO DI POMODORO, sulle orme di Gilgamesh nei sotterranei di Milano

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Credits fondazione_arnaldo_pomodoro IG - Labirinto Arnaldo Pomodoro

Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro è uno tra i più affascinanti e segreti luoghi di Milano. Scopriamo come è stato realizzato e da cosa prende ispirazione.

Il LABIRINTO DI MILANO, il capolavoro nascosto di Arnaldo Pomodoro

# 170 mq di opere d’arte dedicate all’opera di Gilgamesh

Credits silvia_sr_ IG – Ingresso nel labirinto

Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro è uno tra i più affascinanti e segreti luoghi di Milano oltre ad essere una delle opere più importanti dell’artista romagnolo.

Credits cinzia_travelgirl IG – Parete Labirinto Pomodoro

Dedicato all’opera di Gilgamesh, il primo poema epico della storia dell’umanità, si snoda attraverso opere del maestro in stanze in successione disposte su una superficie complessiva di 170 mq. Realizzato in bronzo, rame, e fiberglass colorato e patinato.

Credits milanesando IG – Labirinto di Arnaldo Pomodoro

Al centro dell’opera c’è una sorta di riproduzione della cella di Cagliostro, l’alchimista palermitano, morto presso la rocca di san Leo. Per realizzarlo ci sono voluti 16 anni, dal 1995 al 2011, quando l’opera fu inaugurata in via Solari 35 dopo esser stata trasferita da via Tadino. Nell’edificio, al posto della Fondazione di Arnaldo Pomodoro, si trova oggi lo showroom Fendi che continua a far conoscere al pubblico questa meraviglia artistica.

# L’installazione rimanda al tema del viaggio e del labirinto come metafora della vita

Credits cinzia_travelgirl IG – Labirinto Arnaldo Pomodoro

Arnaldo Pomodoro, nato a Morciano di Romagna nel 1926, è uno tra i più noti scultori contemporanei italiani e tra i più famosi anche all’estero. Tra le sue opere si ricorda il “Sole” di piazza Meda a Milano, la “Sfera Grande” nel piazzale della Farnesina a Roma o quella sul lungomare di Pesaro.

Credits barbara_vellucci IG – Labiritno di Arnaldo Pomodoro

Il suo materiale preferito sono le sfere di bronzo, che si scompongono quasi a rompersi davanti allo spettatore per portarlo alla scoperta del meccanismo interno.

Credits cinzia_travelgirl IG – Dettaglio opere Labirinto di Arnaldo Pomodoro

Il Labirinto consente al visitatore di poter entrare in sintonia con la misteriosa e magica mente del maestro, attraverso un percorso caratterizzato da rielaborazioni di sculture già note e forme che sono ancora in divenire. Lo scultore decise infatti di realizzarlo proprio come sintesi e riflessione del suo percorso artistico. Tutta l’installazione rimanda al tema del viaggio e del labirinto come metafora della vita e vuole essere un omaggio alla scrittura e alla comunicazione.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #16 – La “Bottega del Vino”, alla scoperta di uno dei locali più ANTICHI di MILANO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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🛑 Col FRECCIAROSSA a LUBIANA? In PARTENZA il primo TRENO di PROVA

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Dopo Parigi si potrà andare da Milano con il Frecciarossa in una nuova capitale europea. Parte il primo treno in prova sulla tratta Venezia – Lubiana. 

Col FRECCIAROSSA a LUBIANA: in PARTENZA il primo TRENO di PROVA

L'ETR.700-08 a Venezia, da poco rientrato in servizio dopo l'attrezzaggio con ERTMS BL3. (Foto Andrea Fava, 08 novembre 2023, Fonte: Ferrovie.it)
L’ETR.700-08 a Venezia, da poco rientrato in servizio dopo l’attrezzaggio con ERTMS BL3. (Foto Andrea Fava, 08 novembre 2023, Fonte: Ferrovie.it)

Si fa sempre più probabile l’istituzione del nuovo collegamento diretto Frecciarossa Italia-Slovenia. Come annunciato dal sito di Ferrovie.it, nella mattinata di lunedì 11 dicembre è in partenza da Mestre verso Sesana in Slovenia l’ETR.700-08, il primo ed al momento unico convoglio di questo gruppo attrezzato con ERTMS BL3 a cui seguirà il treno 10 attualmente in lavorazione.

# Le finalità del viaggio test

Lubiana car free
Lubiana car free

Il Frecciarossa di prova per raggiungere la Slovenia passerà da Portogruaro, Monfalcone, Bivio Aurisina e infine Villa Opicina, la stazione di confine dove salirà sul treno il personale delle ferrovie slovene per proseguire fino a Sesana.
Durante il tragitto vengono effettuate alcune prove di funzionamento del sistema ETCS dell’ETR.700 sulla rete ferroviaria slovena, che è attrezzata con sistema di segnalamento ERTMS ed alimentata a 3000 Volt in corrente continua come in Italia.

Il collegamento diretto Trieste-Lubiana era stato annunciato nel febbraio 2021, in occasione della corsa prova di un ETR.1000 da Venezia Mestre a Villa Opicina. 
I tempi sembrano ora maturi per il ripristino e l’estensione a Venezia e Milano di un servizio transfontraliero tra i due Paesi, già esistente fino al 2008 ed allora operato dal Pendolino sloveno di costruzione FIAT ETR.310. Ma non solo: all’orizzonte si vedono già nuove destinazioni. 

# Il primo passo per altre destinazioni a Est?

Budapest @pixabay

La speranza di molti è che questo sia il primo passo per un’ulteriore spinta a Est. In particolare sarebbe una vera e propria rivoluzione collegare via Frecciarossa anche Austria, Croazia e Ungheria che registrano una crescita esponenziale nei rapporti con il Nord Est italiano, ma che risultano ancora penalizzate nei tempi di percorrenza. 

Continua la lettura con: A Roma in tempo record con il nuovo Frecciarossa

MILANO CITTA’ STATO

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

10 città stato del MONDO che possono ispirare Milano

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Credit: @singaporeworld

Una città stato è una zona che gode di autonomia. Le città stato si possono classificare in due categorie: città stato che appartengono a stati sovrani (es. Berlino) e città stato che sono stati indipendenti (es. Singapore). Il modello a cui Milano si riferisce è il primo. Prendendo spunto dall’elenco di Wikipedia, ecco la nostra selezione di 10 città stato a cui Milano potrebbe ispirarsi.

10 città stato del MONDO che possono ispirare Milano

#1 Londra, la città stato voluta dai cittadini

Credits londraitalia – Freedom Day

Se Londra è città stato lo deve ai suoi cittadini: è stato infatti il referendum del 1998 a stabilire che la città dovesse essere gestita in modo autonomo rispetto al governo centrale. Una vittoria schiacciante (oltre il 70% dei voti) che ha portato Londra nel giro di un decennio a diventare la prima città europea per attrazione di persone e capitali. È forse proprio questa, la mobilitazione del popolo londinese, il migliore stimolo per l’azione di Milano: non si può sempre attendere che la soluzione arrivi dai politici, esistono dei momenti in cui sono i cittadini che devono prendere in mano il destino della loro comunità.

 

#2 Madrid, una città spagnola a godere di un’autonomia regionale

Madrid – Calle Toledo – 05/04/2020 (Fonte: INSTG madrid_monumental)

La Spagna è un paese che concede una grande autonomia alle sue regioni. Tra le diverse regioni, chiamate “comunità autonome”, c’è anche una città: Madrid. La capitale spagnola ha infatti le stesse competenze delle altre comunità autonome. Può decidere quali funzioni gestire e quali lasciare allo stato centrale, mentre da noi succede l’opposto: è lo Stato a stabilire le funzione da esercitare direttamente e quali lasciare agli enti locali. E Madrid può trattenere sul suo territorio circa il 50% di tutte le imposte, dirette e indirette, che si originano dal territorio. Anche in questo caso in Italia è l’opposto: praticamente tutte le tasse vanno allo stato che le ridistribuisce agli enti locali.

La comunità autonoma di Madrid è forse l’esempio di città stato più semplice da realizzare per Milano, per motivi culturali e per coerenza con quanto stabilito dalla nostra Costituzione, che nell’articolo 132 consente la possibilità per ogni comunità di almeno 1 milione di persone di costituirsi come una regione.

 

#3 Berlino, l’autonomia di godere di una sua Costituzione

Credits @im_an10 IG – Berlino

Berlino è anche di nome una Stadtstaat (città stato). La capitale tedesca è un Land autonomo: ha una sua propria Costituzione, ha potere di rappresentanza nel Parlamento tedesco e nel Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, e soprattutto ha la facoltà di dotarsi del sistema di amministrazione che reputa più opportuno. Particolare è il tipo di rapporti tra la città stato e il governo centrale che per legge devono essere regolamentati attraverso “accordi contrattuali” (art. 5, comma 3). Questo consente di gestirli in modo più agile che se invece dovessero essere definiti da specifiche leggi.

La scelta del governo tedesco di concederle la massima autonomia ha premiato una città che non solo è stata in grado di risollevarsi dal suo passato ma è diventata una vera capitale europea, motore di iniziativa e di imprenditorialità. Una trasformazione fulminea che ha prodotto grandi benefici per tutta la Germania, segno ancora una volta che l’autonomia a una singola parte è la via per dare più forza a una intera nazione.

 

#4 Amburgo: la città libera della Germania

Credits andreazambelli__ IG – Amburgo

Finora si è trattato solo di capitali. Ma le città stato possono essere anche altre città. In Germania oltre a Berlino sono Stadtstaat anche Amburgo e Brema.

Amburgo è una delle città della Germania che per molti aspetti risulta più simile a Milano. E’ la seconda città più popolosa della Germania, è città borghese, tradizionale capitale dei media e del commercio del paese. A questo si aggiunge un atteggiamento un po’ snob verso il resto del paese che ricorda molto quello milanese.

E’ città stato in gran parte per la sua tradizione di capitale anseatica come sottolinea il titolo di cui si fregia: Freie und Hansestadt Hamburg (“Città libera ed anseatica di Amburgo”).

Dal punto di vista amministrativo vale lo stesso Berlino: Amburgo ha le stesse competenze di un Land federale. Effetto più evidente dell’autonomia è quello economico: Amburgo ha il più alto reddito pro capite della Germania, quasi il doppio della media europea.

 

#5 Vienna: dove l’autonomia consente la migliore qualità della vita al mondo

Parlando di città stato a cui Milano si può ispirare sarebbe un affronto storico non parlare di Vienna. Anch’essa è una Stadtstaat, forma che riprende la tradizione della cultura germanica, con il Sacro Romano Impero e con l’Impero Asburgico, che lasciavano grande libertà alle città più influenti.

Anche a Vienna l’autonomia non pare fare male: dal 2009 per un totale di cinque anni è risultata al primo posto come città con la migliore qualità della vita al mondo, secondo la più importante classifica di questo tipo (Mercer).

 

#6 Bruxelles: un decentramento spinto a livello di singolo municipio

Credits: thisbelgium IG – Bruxelles

Quella che molti definiscono la capitale fasulla dell’Europa rappresenta comunque un modello di autonomia, in uno stato in cui nonostante le ridotte dimensioni esistono forti differenze tra valloni e fiamminghi. Una situazione che può ricordare quella italiana ancora molto divisa tra settentrione e meridione. In più, il fatto di risultare formalmente come capitale d’Europa incrementa la delicatezza amministrativa. La via maestra per gestire questa complessità è sempre la stessa: l’autonomia.

Bruxelles è di fatto una regione, un’enclave nella regione fiamminga. Della regione oltre Bruxelles fanno parte altri 19 comuni dell’area confinante. Rispetto ad altre città stato si caratterizza per una elevata complessità amministrativa: ci sono infatti 19 autorità municipali, 6 diverse zone di polizia, 1 livello di amministrazione territoriale, 2 autorità pubbliche specifiche per ognuna delle due comunità linguistiche e un’autorità pubblica bi-comunitaria. Forse alcuni cortocircuiti burocratici dell’Unione Europea sono conseguenza di questa complessità. Altro motivo per rilanciare Milano come capitale morale d’Europa.

 

#7 San Pietroburgo: la città federale dal cuore europeo

Credits islandworks -pixabay – San Pietroburgo

Discorso molto simile ad Amburgo, ma ambientato nel contesto russo è San Pietroburgo. Affine a Milano sotto diversi aspetti: è la seconda città del paese, la capitale morale che vive in modo forte la competizione con la capitale che è considerata dai suoi cittadini una città barbara e un po’ ignorante. San Pietroburgo è la città intellettuale, sede delle migliori università, un centro di cultura che si sente molto più europeo di qualunque altra grande città del paese.

Formalmente è una città federale, divisa in 18 distretti, di cui fanno parte altri 9 comuni confinanti. Con Milano è stata gemellata fino al 2012, anno in cui il gemellaggio è stato sospeso. Un errore storico a cui si dovrebbe porre rimedio.

 

#8 Basilea: la città cantone capitale culturale internazionale

basilea
basilea

La Svizzera è il paese delle città stato. Anzi, per molti aspetti si può dire che è il paese a cui si ispirano le città stato del mondo. Paese piccolo che basa tutta la sua forza sulla libertà delle sue singole aree che spesso coincidono con una città o con un piccolo paese.

Basilea è un semi cantone, che significa che invia un solo rappresentante nel Consiglio degli Stati della Confederazione Elvetica. Ha un suo parlamento che legifera con un’autonomia impensabile per i nostri enti locali.

Tra le diverse città stato della Svizzera ci piace prendere Basilea per una ragione fondamentale: per la sua capacità di diventare una capitale internazionale dell’arte contemporanea. Basilea nella cultura svolge un ruolo che dovrebbe essere Milano ad avere. Anzi, si potrebbe dire che Basilea occupa il ruolo che Milano ha avuto negli anni sessanta e settanta, quando era considerata un centro fondamentale per artisti e mercanti d’arte di tutto il mondo. La fiera d’arte contemporanea di Basilea è oggi una delle più importanti del mondo, un’autentica umiliazione per Milano che oggi in questo settore deve rincorrere non più le altre città europee ma perfino quelle italiane, come Torino e Bologna.

 

#9 Singapore: la città stato dei milionari

Credit: @singaporeworld

In questo elenco di città stato Singapore si distingue per essere l’unica a costituire anche uno stato indipendente, in questo simile al Principato di Monaco, Andorra o la Città del Vaticano.

Pur essendo uno stato costituito da una sola città, la piccola dimensione non le impedisce di svolgere un ruolo di primo piano sullo scenario internazionale. Singapore infatti è oggi la quarta piazza finanziaria più importante del mondo, è una delle città al mondo che attira più talenti (il 42% della sua popolazione è straniera e di altissima qualità) e dal 2009 risulta la città al mondo con più alta densità di milionari, davanti a un’altra città stato: Hong Kong.

 

#10 Hong Kong: il coraggio di difendere l’autonomia

Credits MarciMarc105-pixabay – Hong Kong

Concludiamo con quello che secondo molti risulta il modello più riuscito di città stato al mondo.

Rispetto allo stato centrale, può decidere liberamente leggi, moneta (dollaro di Hong Kong), politiche d’immigrazione, corti d’appello, dogana, estradizione e non fa uso della struttura amministrativa della Repubblica Popolare Cinese. La magistratura funziona sul modello del Common Law britannico, le elezioni sono a suffragio universale, il sistema è multipartitico e garantisce un alto livello di libertà civili e di salvaguardia dei diritti umani.
Ci sono solo due competenze che lo stato cinese non ha concesso ad Hong Kong: relazioni estere e difesa nazionale.

La scelta di consentire a Hong Kong di percorrere la sua strada in piena autonomia dallo stato centrale ha condotto a risultati di grande spessore. È uno dei centri finanziari più importanti con una valuta che è tra le prime dieci più scambiate del mondo. È ai primi posti per reddito pro capite e in numerose classifiche come quelle della libertà economica, nello sviluppo umano e nella qualità della vita. Oltre il 90% dei trasporti urbani avviene tramite mezzi pubblici, la più alta percentuale al mondo, ed è ai vertici mondiali per aspettativa di vita.

Oggi la Cina sta volando ed è diventata la seconda economia del mondo, ma vent’anni fa non era così. Al momento in cui Hong Kong ha smesso di essere una colonia inglese, la Cina era ancora una economia sottosviluppata. Erano gli anni di Tienanmen, in cui sembrava che anche lei fosse destinata a crollare così come era successo ai paesi di economia socialista. Uno stato con una burocrazia inefficiente e centralista si poneva dunque a che fare con una delle più alte espressioni del libero mercato.
A quel punto si potevano scegliere infinite strade. Si poteva procedere a uniformare l’ex colonia al resto del paese, oppure contrattare tutte le diverse ipotesi di autonomia. Ciò che è stato alla fine deciso è di lasciare alla città ogni libertà, con la sola esclusione dell’appartenere allo stato nazionale, che mantiene come ultime deleghe la rappresentanza all’estero e la difesa.
Questa è la decisione coraggiosa che il governo cinese ha preso, rischiando di minare le fondamenta ideologiche dello stato, ma che a distanza di vent’anni ha prodotto straordinari vantaggi per Hong Kong e per la Cina intera.

È proprio questo che serve al nostro paese per risollevarsi. Il coraggio. Di lasciare a Milano la massima autonomia, per consentirle di concepire un modello di amministrazione che rilanci la città e che contagi positivamente tutto il paese. Senza paura di andare contro pregiudizi, rigidità e logiche su cui si fonda l’amministrazione pubblica ma che grande danno stanno arrecando al paese.
Può sembrare un assurdo ma è da Hong Kong che può ripartire Milano. Dal suo pragmatismo illuminato e dalla sua utopia che si è fatta realtà.

Continua la lettura con: Se Milano fosse come l’Alto Adige?

ANDREA ZOPPOLATO

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#16 Il LAGO quasi sconosciuto, tra i più PULITI d’Europa, a un’ORA da Milano

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Credits: @terragnidavide Lago di Segrino

A un’ora da Milano, percorrendo la strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga e imboccando l’uscita di Annone, si giunge in uno dei laghi più puliti d’Italia e d’Europa, ma che pochi conoscono.

#16 Il LAGO quasi sconosciuto, tra i più PULITI d’Europa, a un’ORA da Milano

# Il lago tra i più limpidi d’Europa si trova nella Brianza comasca

Credits: @dani.castelnuovo
Lago del Segrino

Non lontano da Milano, situato nella Brianza comasca tra i paesi di Eupilio, Canzo e Longone al Segrino, c’è uno dei laghi più puliti della Lombardia. Si tratta del lago del Segrino, il bacino d’acqua incastonato tra il Monte Scioscia, a ovest, e il Monte Cornizzolo, a est. Il lago, molto suggestivo, è circondato da una pista ciclopedonale che permette di circumnavigarlo interamente. Non ci sono vere e proprie spiagge, ma comunque non mancano distese dove sedersi e, perché no, fare un pic-nic o rilassarsi dopo un bel bagno. Il lago è infatti pulitissimo, tanto da essere considerato uno dei più puliti d’Europa, e questo sorprende se si pensa che fino agli anni ’80 era uno dei bacini d’acqua più inquinati d’Italia a causa degli scarichi fognari industriali e civili e della navigazione a motore.

Oggi il lago del Segrino, dalla forma stretta e allungata, è invece uno dei luoghi ideali dove trascorrere una giornata di relax. In più, sulla sponda sud del lago, c’è il Lido del Segrino, una struttura super attrezzata e dagli innumerevoli servizi che fa sentire i propri ospiti in vacanza.

# Il Lido del lago

Credits: @terragnidavide
Lago di Segrino

Il Lido del Segrino è una struttura moderna che si trova in via Panigatti 3 a Eupilio. Qui si possono noleggiare canoe e pedalò, ma anche biciclette normali e a pedalata assistita, per potersi godere il lago facendo sport. Il lido poi è attrezzato come una qualsiasi spiaggia di mare o lacustre e per questo si può anche noleggiare un ombrellone e usufruire di docce, spogliatoi e armadietti. Punto forte della struttura è poi la sua vasca idromassaggio!

Inoltre, grazie alla propria vocazione glamour, il Lido del Segrino è location ideale per organizzare eventi, cerimonie, feste private e meeting business, nonché diventa spazio per mostre d’arte e di cultura.

 

Continua la lettura con: La gita più bella #17 – La MINI TOSCANA della BRIANZA

BEATRICE BARAZZETTI

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#16 – La “Bottega del Vino”, alla scoperta di uno dei locali più ANTICHI di MILANO

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Fra tanti i locali alla moda di Milano si nascondono piccole meraviglie. Luoghi che raccontano la vecchia Milano, che hanno voglia di restare ancorati alla tradizione, che non seguono i trend, che se ne fregano di luci di design e cibi finger food. Scopriamone insieme uno.

La “Bottega del Vino”, alla scoperta di uno dei locali più ANTICHI di MILANO

# L’enoteca in Corso Genova gestita dal scior Pogliani

credits: petia raicheva

Uno di questi è La Coloniale di Milano, enoteca storica in Corso Genova, dove si può bere un bicchiere di champagne mangiando i nervetti preparati secondo la tradizione. È un posto dove il tempo sembra essersi fermato, il proprietario, il scior Pogliani, Milanese DOC, amante della sua città, apre il “negozio” come fosse casa sua e tutti sono i benvenuti.

# Un ritrovo per chiunque

credits: Valeria Squillante

Il locale è un crocevia di età e culture: si trova il ragazzo giovane modaiolo, l’avvocato appena uscito da lavoro, il pensionato che lì ritrova un ambiente famigliare. Potrebbe essere un luogo da studiare come spaccato della società.

# Bottiglie appese al muro e vino preso al bancone: ecco come iniziare la perfetta serata meneghina

credits: Daria Gato

La cosa che colpisce, entrando è la quantità di bottiglie, anche molto ricercate che si trova sugli scaffali e l’arredamento che riporta indietro nel tempo. Quella che resta nel cuore uscendo è la sensazione di aver fatto un’esperienza unica in un posto che sa di passato e che ospita il futuro, un posto sospeso, dove il vino si va a prendere al bancone, dove la lista è appesa al muro, dove la parola “apericena” è vietata! Qui si beve, fino alle 21:30, restrizioni permettendo, poi si va a cena: il vino serve per aprire lo stomaco.

 

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MARTINA PICCIONI

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GAETANO SBODIO: il guerrigliero del dialetto

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La sua gioventù fu particolarmente impetuosa, visto che a sedici anni aveva già lasciato la propria città natale, Milano, si era trasferito a Roma con la famiglia e si era arruolato nella Legione Cacciatori del Tevere: quest’ultimo era uno dei gruppi armati che combattevano il cosiddetto brigantaggio postunitario nello Stato Pontificio, una forma di banditismo che spadroneggiava sul territorio papale a partire dagli ultimi mesi del 1860, fino al 1870, spalleggiato (anzi foraggiato) dalle forze antiunitarie, che avevano in Papa Pio IX un fervente sostenitore.

GAETANO SBODIO: il guerrigliero del dialetto

# Gli inizi: la parte dell’amoroso

Parliamo di Gaetano Sbodio che, con la presentazione che gli abbiamo riservato, parrebbe un guerrigliero, senza macchia e senza paura, al servizio della legalità. In realtà fu uno degli attori del teatro dialettale milanese più apprezzato.

Nacque a Milano il 10 dicembre 1844. Dopo le peripezie sopra descritte, da Roma si sposta a Torino, dove si guadagna da vivere svolgendo lavori saltuari. Decide di tornare nella sua città natale, dove fa l’orefice. Ma il richiamo dell’arte è troppo forte così, la sera, viene chiamato in vari teatri milanesi per recitare la parte dell’amoroso, ovvero il ruolo classico nel teatro comico, che nella commedia diventa il ruolo di primo attore giovane.

# Fonda una compagnia teatrale

Nel 1867 decide di dedicarsi solo alla recitazione, entra nella compagnia Codognola, dove esordisce nella commedia di Paolo Giacometti “La donna”. I primi anni di lavoro in teatro per Sbodio sono difficili, caratterizzati da scarso successo e da miseri guadagni. A 25 anni viene scritturato nella compagnia di Cletto Arrighi, uno scrittore nonchè giornalista milanese, che nel 1848 aveva partecipato alla Cinque giornate e alla Prima Guerra d’Indipendenza.

Arrighi (all’anagrafe Carlo Righetti), prende Sbodio nel proprio gruppo teatrale, che aveva già ingaggiato gli attori meneghini Edorado Ferravilla, Emma Ivon, Edoardo Giraud e Giuseppina Giovannelli. Sbodio, con Arrighi, recita  le opere principali di quest’ultimo, come la “El Barchett de Buffalora”, “Milaneis in mar” e “Sabat gras”. Nel 1890 Sborio fonderà una propria compagnia, con Davide Carnaghi, altro significativo rappresentante del teatro dialettale milanese, tornerà poi con Edoardo Ferravilla, per chiudere la propria carriera nel 1907.

# L’ultimo periodo in via Cerva

Alcune tra le opere recitate da Gaetano Sbodio sono state “Ona s’cenna del la vita”, On cereghett del ’48”, “El sur Galbusera”, “In Viarenna”, “La balia” e “La collana della Mamin”. In zona Lambrate è presente via privata Gaetano Sbodio, mentre la casa dove il nostro artista ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, si trova in via Cerva n. 20, ed è indicata da una lapide in cui troviamo scritto: “in questa casa Gaetano Sbodio, sommo sulle scene dialettali, visse in cecità gli ultimi giorni e vi spense a 76 anni, il 31 maggio 1920″.  

FABIO BUFFA 

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