La sicurezza stradale in città, per ciclisti e pedoni, passa attraverso una buona qualità della strada e al rispetto dei limiti di velocità dei veicoli a motore. Tra i sistemi adottati per raggiungere questo obiettivo ci sono i dossi rigidi, posizionati in modo trasversale lungo la carreggiate, che inducono il guidatore a rallentare. Ma non producono solo effettivi positivi. Vediamo la soluzione innovativa in arrivo dal Messico che evita le ricadute negative dei dossi rigidi.
Il DISSUASORE di velocità INTELLIGENTE: più vai veloce e più si solleva in alto. Presto sulle nostre strade?
# I pericolosi dossi rigidi in cemento, asfalto e gomma
La sicurezza stradale in città, per ciclisti e pedoni, passa soprattutto per una ridotta velocità dei veicoli a motore. Tra i sistemi adottati per raggiungere questo obiettivo ci sono anche i dossi rigidi orizzontali in cemento, asfalto e gomma, posizionati in modo trasversale lungo la carreggiate, che inducono il guidatore a rallentare. Solitamente sono posizionate nelle vie più centrali e dove il traffico pedonale è maggiore.
Spesso però questi dissuasori possono essere pericolosi per chi è alla guida. Già nel 2013 la direzione generale prevenzione del Ministero della Salute ne aveva condannato l’abuso perché anche chi li affronta a basse velocità è sottoposto a sollecitazioni eccessive e altre potenziali fonti di pericolo. A questo si aggiungono le frenate e accelerazioni continue che provocano maggiori consumi ed emissioni.
# Come funziona il dissuasore intelligente
Una possibile soluzione a questi problemi arriva dall’azienda messicana Inteligencia Vial grazie al suo dissuasoreintelligente. Questo sistema innovativo rileva i veicoli che circolano rispettando il limite di velocità consentito nella strada abbassando il dispositivo a livello del suolo, lasciandolo però sollevato per coloro che non rispettano tale limite. In questo modo viene garantita la sicurezza stradale per ciclisti e pedoni, il traffico rimane fluido, l’inquinamento si riduce e automobilisti e motociclisti possono viaggiare correndo meno pericoli.
Arriverà anche sulle strade italiane? Intanto guardiamo il video su come funziona:
Un luogo magico e misterioso tra le montagne lombarde. Scopriamo come raggiungerlo e le meraviglie da ammirare.
I DOLMEN d’Italia (con la LEGGENDA dei TRE FAGGI) a meno di 2 ore da Milano
# Un luogo magico e misterioso tra le montagne lombarde
Sul tetto della Valle Imagna, in provincia di Bergamo, c’è un luogo magico e misterioso: i Tre Faggi di Fuipiano. La località prende il nome da tre storici ed imponenti faggi secolari che dominano la valle. La leggenda vuole che questi alberi non siano altro che tre maghi trasformati in tre imponenti faggi per vegliare su tutto il territorio circostante.
# I dolmen d’Italia
A rendere il luogo ancora più affascinante è una serie di cippi semi-distrutti che ricordano i dolmen celtici e preistorici e circondano una Cappelletta dedicata alla Madonna. Una piccola Stonhenge lombarda da cui si può godere di una meravigliosa vista panoramica della valle e del Resegone.
# Il percorso da Milano al tetto della Valle Imagna
Arrivando in auto da Milano servono poco meno di 2 ore per raggiungere il paese di Fuipiano. Si dovrà prendere nell’ordine: l’autostrada A4 fino all’uscita Dalmine, poi la SS470 in direzione Lecco-Como fino ad Almè, la SP14 e infine la SP18. Giunti a destinazione si prosegue lungo Via Milano fino all’acquedotto, dove è possibile parcheggiare.
Da qui parte il Sentiero Tre Faggi Fuipiano, con un dislivello di circa 250 metri, semplice e adatto a tutti, della lunghezza di 2 km. La camminata andata e ritorno dura circa due ore e il periodo migliore per visitare questo luogo suggestivo e in autunno, quando il bosco di faggi si colora di tinte meravigliose.
Oltre alla moda, alla musica, al design, c’è un altro grande evento che sta diventando sempre più popolare, a tal punto da fare quasi concorrenza al più blasonato Salone Internazionale del Libro a Torino. Sto parlando di Bookcity. Come autore, ho partecipato a diversi eventi durante questa manifestazione e, al di là dell’interesse meramente professionale, quello che mi ha colpito di più sono le diverse location dove si sono svolte le diverse programmazioni. Quelle che mi hanno colpito di più, sono quelle che si sono svolte in giardini poco conosciuti anche a noi stessi milanesi. A questo punto la domanda è: quali giardini segreti ci sono a Milano?
I GIARDINI SEGRETI di MILANO
# Milano green tra fascino e storia
Potrebbe sembrare un controsenso, perché Milano è sempre stata vista (soprattutto dall’esterno) come una città grigia, dedita al lavoro, dove c’è poco spazio per ritagliarsi qualche ora da trascorrere in mezzo al verde. Eppure abbiamo Parco Lambro e Parco Forlanini che ricordano molto gli immensi parchi londinesi o parigini, ma oltre a loro abbiamo una cosa che molti ci invidiano e vale a dire luoghi incantanti e magici. Posti green dove sembra di non trovarsi a Milano, luoghi ricchi di fascino e storia. Quello che segue è una lista di quelli che vale la pena sicuramente vedere.
# L’Orto Botanico di Brera
Si tratta di uno dei luoghi più antichi della nostra città. La sua realizzazione risale addirittura al Settecento e sin dalla sua inaugurazione si è distinto per la sua varietà di circa trecento tra piante e fiori. Immerso completamente in un contesto misto di antichità e arte, sembra quasi di trovarsi in una zona dell’East End di Londra e per le sue caratteristiche è stato spesso scelto come location del Fuori Salone.
# I giardini della Guastalla
A mio parere, uno dei parchi più belli della nostra città. Situato in pieno centro alle spalle della Biblioteca Sormani, si estende dal Policlinico all’Università Statale. La sua vegetazione è ricca e rigogliosa di ogni genere di piante e i suoi viali ricordano molto Parigi e in particolare Place des Vosges. Da passeggiare anche per ammirare la presenza di un piccolo tempesto in stile neoclassico progettato dal Cagnola che fu anche l’autore dell’Arco delle Pace.
# Parco delle Cave
Se l’Orto botanico di Brera e la Gustalla sono luoghi incantevoli e molto noti ai milanesi, allora partiamo con quelli meno noti ma ricchissimi di fascino e splendore. Ci spostiamo in periferia e più precisamente dalle parti del quartiere Baggio, dove si trova il Parco delle Cave. Un’area di 135 ettari circondata da laghetti, cascine e centinaia di alberi di melo. Insieme al Boscoincittà e al parco Aldo Aniasi costituisce parte del Parco Agricolo Sud Milano. Se volete trascorrere una serata romantica, non è raro durante l’estate avvistare lo spettacolo delle lucciole.
# Il giardino delle Vergini
Spostiamoci dalle parti dell’università Cattolica dove nel 1928 venne inaugurato un giardino all’interno dell’ateneo intitolato a Santa Caterina d’Alessandria (protettrice degli studi). Un giardino che è una vera oasi di pace, ma con una particolarità: dalla sua fondazione viene frequentato solo dalle studentesse per leggere, studiare o semplicemente incontrarsi. La sua particolarità è che le cose non sono cambiate da allora, infatti pare che ancora oggi è vietato l’ingresso agli studenti maschi e che ci siamo anche dei guardiani al suo ingresso che fanno rispettare la regola.
# Il giardino della Villa Belgioioso Bonaparte
Napoleone era innamorato di Milano e questa è cosa appurata da sempre. Oltre ai progetti non realizzati (Foro Bonaparte) e quelli che ancora oggi possiamo ammirare in tutta la loro bellezza (Arco della Pace, Pinacoteca di Brera), l’imperatore francese aveva una vera e propria passione per i giardini. Nel 1790 diede l’incarico all’architetto viennese Pollackin di progettare la Villa Reale a Milano e di dotarla di un giardino unico nella sua bellezza. Ancora oggi nei suoi 24000 metri quadri è possibile ammirare il laghetto, il tempietto, grotte e cascate. Da sempre orgoglio milanese è stato chiuso dal 1935 al 1938, un periodo che servì all’amministrazione di ristrutturalo dopo anni di incuria e più recentemente fu protagonista dell’attentato terroristico del 1993. La sua bellezza è immortalata nei film Un Povero Ricco con Renato Pozzetto e Asso con Adriano Celentano.
# Parco Villa Litta
Ci dirigiamo nel quartiere Afforidove sorge il parco Villa Litta. Costruito nel 1687 su volere del marchese Corbella che passò la proprietà prima ai Trivulzio e infine ai Litta Modigliani. Furono questi ultimi ad ampliare e trasformare l’originale giardino all’italiana in uno “paesaggistico” cioè all’inglese. Un giardino ricchissimo di alberi e piante di ogni specie. Negli ultimi anni è stato attrezzati di un parco giochi per bambini, un campo da calcio, uno di basket, uno di pallavolo ed è stato più volte usato come sede di spettacoli e concerti durante la manifestazione Milano Estate. Ma se non siete tipi sportivi o mondani, vale la pena di una visita alla bellissima biblioteca all’interno della Villa Litta.
# Parco Villa Finzi
Agli inizi dell’Ottocento, la zona della Martesana era aperta campagna, ma nonostante questo il conte ungherese Batthàny volle nel 1829 costruire un giardino che è giunto fino ai giorni d’oggi completamente intatto e ancora in tutto il suo splendore. Oltre alle diverse specie di alberi, uno in particolare è il maestoso ippocastano che pare sia ancora quello originale dei inizio ottocento. È sede un centro sociale per anziani, un asilo, una scuola elementare e di uno sportello ASST. Sfortunatamente è stato oggetto di ripetute ispezioni ecologiche e speleologiche per un sospetto versamento di solventi nei corsi d’acqua presenti. Durante una di queste ispezioni è stato scoperto che il tempietto ipogeo fu costruito su una preesistente ghiacciaia.
# Menzioni d’onore…
Potrei proseguire parlando di Villa Necchi Campiglio, un luogo ricco di storia e molto suggestivo. Villa Invernizzi dove si trova le celebre colonia di fenicotteri e infine la Casa degli Atellanidove si trova la celebre vigna di Leonardo.
Era una delle sale cinematografiche più belle e comode di Milano con le sue storiche poltrone in velluto rosso. Eccolo nella sua nuova veste.
Il MAESTOSO è RINATO, con una NUOVA IDENTITÀ
# La rinascita dello storico cinema Maestoso sotto un’altra veste
Dopo anni di abbandono, degrado e presunte riqualificazioni mai partite, rinasce l’edificio che un tempo ospitava il Cinema Maestoso. Costruito nel 1912, prima sotto il nome di Cinema Roma, poi di Cinema Italia, aveva cessato ogni attività nel 2007. Era una delle sale cinematografiche più belle e comode di Milano con le storiche poltrone in velluto rosso definite unanimemente le più confortevoli della città.
Lunedì 28 novembre ha inaugurato come palestra del marchio Virgin Active, la 14esima in città, dopo una riqualificazione che ne ha preservato la memoria storicadegli esterni anni ’30 con una facciata d’orata, il marmo all’ingresso come quello che un tempo adornavano l’entrata, le pareti laterali color verde oliva con ampie finestrature per rendere visibili le attività interne e un tetto rivestito di tegole di vetro che riflette la luce.
# Una palestra di 3.300 mq su 3 piani con piscina, terrazze e ristorante
Credits aim.milano IG - Virgin piazzale Lodi
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Il complesso sportivo si estende su una superficie di 3.300 mq e si sviluppa su 3 piani. All’interno sono presenti spazi innovativi dedicati allo sport, incluse aule corsi, e al benessere con una zona relax con idromassaggio, sauna e bagno turco, una piscina da 25 metri, due terrazze, un bar e un ristorante.
Dopo una lunga attesa rinasce il polmone verde nell’est di Milano. Vediamo come è stato trasformato.
La new entry a Milano: il CENTRAL PARK dell’Acquabella
# La nuova vita del polmone verde tra Città Studi e Porta Vittoria
Dopo una lunga attesa nasce il Central Park dell’Acquabella, che comprende corso Plebisciti, piazzale Susa e viale Argonne. L’apertura del primo tratto della nuova linea metropolitana M4 tra Dateo e Linate ha restituito ai milanesi il lungo e ampio parterre verde frutto della visione progettuale e urbanistica dei piani regolatori di Milano tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
Si tratta dell’unico grande polmone verde dell’area tra Città Studi, Acquabella e Porta Vittoria, dove si trova il Parco Formentano in largo Marinai d’Italia, sviluppato dagli ingegneri comunali Angelo Pavia e Giovanni Masera nel 1912, come ampliamento del Piano Berruto del 1889 che prevedeva terminasse tra viale Piceno e dei Mille.
# Un restyling completo: più verde, più spazio ai pedoni e nuove aree giochi per bambini e adulti
La riapertura del lungo percorso verde ha visto una totale riqualificazione che ha migliorato sensibilmente tutta l’area. La possibilità di parcheggiare abusivamente è stata di fatto eliminata, è aumento lo spazio dedicato ai pedoni, è state realizzata una pista ciclabile in entrambi i sensi di marcia, è cresciuto il verde e sono stati creati spazi da gioco per bambini e adulti: campi di calcio, basket, bocce, ping pong, pallavolo, aree fitness e aree giochi per i più piccoli. A questo si aggiungono zone di sosta e relax con panchine e le aree per lo sgambamento dei cani. Per i cordoli delle aiuole e di tutta la pavimentazione è stata utilizzata la pietra.
Una delle metro più antiche e particolari al mondo: ecco la storia del Tünel.
Il Tünel, la “FUNICOLARE SOTTERRANEA”
Lo sapevi che a Istanbul c’è una delle metropolitane più antiche del mondo?
# L’inaugurazione della ”funicolare sotterranea”
Istanbul, 1874. Viene inaugurata una ”funicolare sotterranea”. Tra i locali viene definita il Tünel e si tratta della seconda metropolitana più antica al mondo dopo quella di Londra.
Situata sulla sponda nord del Corno d’Oro, percorre 60 metri sottoterra per congiungere i quartieri di Galata (Karakoy) e Pera (Beyoglu). Un progetto molto innovativo per un paese di fine Ottocento.
# “Un genere di ascensore per la salita e la discesa”
Il progetto nasce perché a quei tempi molta gente lavorava a Galata, sul livello del mare, ed abitava a Pera, a circa sessanta metri più in alto sulla collina. L’unica strada diretta che collegava le due zone era ripida, stretta e molto trafficata: basta infatti pensare che al tempo della costruzione del Tünel questa stradinaera frequentata da circa 40.000 pedoni al giorno.
Per facilitare gli spostamenti, l’ingegnere francese Eugène-Henri Gavand progettò la metropolitana-funicolare nel 1867 e la concepì come “un genere di ascensore per la salita e la discesa”. Due anni dopo, il 10 giugno 1869, Gavand ricevette il permesso dal sultanoAbdul Aziz di realizzare il progetto e iniziarono i lavori.
# Come fu realizzato il progetto
Originariamente il Tünel era costituito da due doppie carrozze in legno mosse da dei motori a vapore. Una era riservata ai passeggeri, con due classi e con compartimenti separati per uomini e donne, e l’altra era riservata al trasporto di merci e animali. La linea rimase uguale fino al 1971, anno in cui le carrozze di legno vennero sostituite da delle carrozze elettrificate con gli pneumatici.
Oggi, la linea non è più importante come in passato ed è diventata un’attrazione turistica, ma fa comunque ancora parte della rete di trasporto comunale e si utilizza lo stesso biglietto degli altri mezzi di trasporto pubblico.
Metterà in connessione alcuni dei comuni affacciati sulle sponde del Lago Maggiore più visitati dai turisti per i loro meravigliosi panorami. Vediamo cosa prevede il progetto.
La NUOVA pista CICLABILE sul LAGO MAGGIORE
# Una pista spettacolare, lunga di 10 km sulle sponde del lago
Anche il Lago Maggiore avrà presto una nuovapista ciclabile, seguendo la strada percorsa dal lago di Garda, con la parziale attivazione della sua pista panoramica, e dal Lago di Como. Secondo quanto riporta Vconews dovrebbe avere un tracciato lungo poco meno di 10 km e collegare i tre comuni della provincia piemontese di Verbano-Cusio-Ossola, Stresa, Baveno e Fondotoce, che sono anche i promotori del progetto.
# I panorami da ammirare in sella a una bicicletta
Stresa, Baveno e Fondotoce sono tra i comuni affacciati sulle sponde del lago Maggiore più visitati grazie ai loro meravigliosi panorami. L’attrazione principale è il gruppo delle pittoresche Isole Borromee, con l’Isola Bella e il suo splendido Palazzo Borromeo con giardini in primo piano, poi l’Isola Superiore o dei Pescatori dove si può anche mangiare e soggiornare e l’Isola Madre, raggiungibili in battello da Stresa in futuro anche con la propria bicicletta.
# Un collegamento ad altri itinerari e siti di interesse turistico-culturale e naturalistico
Il progetto della nuova pista ciclabile sul Lago Maggiore non sarà solo utile a mettere in connessione i tre comuni promotori, ma anche a collegare altri itinerari ciclopedonali, uno su tutti quello in fase di realizzazione tra Fondotoce con Suna sull’altra sponda del lago, e intercettare e far conoscere i siti di interesse turistico-culturale e naturalistico lungo il percorso.
Ogni giorno apre una mostra. Tornano Max Pezzali e Ludovico Einaudi ad accompagnare grandi eventi e spettacoli. Ecco cosa succede a Milano, nella settimana a cavallo tra fine novembre e inizio dicembre
Settimana di INAUGURAZIONI e di GRANDE MUSICA a Milano #ToDOMilano (dal 28/11 al 2/12)
# Lunedì 28/11: l’ecologia vista da un pensatore dell’800, il diario di Van Gogh e Angelo Pintus in scena. Musica acustica da Palermo
Giuseppe Luigi Fossati. Poesie: presso l’Istituto Svizzero in via del Vecchio Politecnico 3, presentazione del volume speciale che raccoglie le poesie di Luigi Fossati. Inizio alle ore 18.00.
Intervallo: inaugurazione della mostra con fotografie, anche inedite, di Patrizia Mussa. La mostra resta fino al 20 gennaio prossimo, all’Other Size Gallery di via Maffei 21. Apertura alle ore 19.00.
Il verde e il blu festival: apre il festival di Arca, dedicato alle grandi sfide del futuro viste con lo sguardo di alcuni protagonisti istituzionali. In via Rimini 38, apre il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. Alle ore 18.30.
Alexander von Humboldt. All’origine dell’ecologia, e non solo: Paolo Colombo racconta e Michele Tranquilini disegna dal vivo la storia di un esponente del pensiero dell’800. Al Teatro Carcano di porta Romana, un altro Follow The Monday alle 20.30.
Gli ultimi giorni di Van Gogh – Il diario ritrovato: liberamente tratto dal romanzo omonimo, arriva sul palcoscenico del Teatro Lirico – Giorgio Gaber, la versione teatrale a cura di Marco Goldin. Con le musiche di Franco Battiato e la scenografia coi dipinti di Van Gogh, inizia alle 20.45.
Angelo Pintus: serata speciale, a favore della Fondazione De Marchi, al Teatro Manzoni. Il comico porta in scena BAU alle 20.45.
Pippo Pollina: arriva allo spazio Teatro 89 di via F.lli Zoia 89, il cantautore palermitano che vive a Zurigo, accompagnato dal Palermo Acoustic Quintet. Inizio spettacolo alle ore 21.00.
# Martedì 29/11: giornata surreale e musica con NefEsh Trio, Capo Plaza, Kehlani e Max Pezzali
Keila Guilarte – Mi Tierra: apertura della mostra fotografica dedicata a Cuba, con talk e cocktail alle 18.30. Le 30 opere in mostra al Moscova District Market di via Volta 7/A.
Bartolomeo Gatto. INVISIBILI PERCEZIONI, dialogo tra Poeti: mostra che Marco Nereo Rotelli dedica all’amico scomparso pochi mesi fa, Bartolomeo Gatto. La mostra inaugura presso lo Studio Art Project di via Quintiliano 24, alle ore 19.00.
Hyper Heroes, from the Deepest Web World: vernissage con cui Stefano Bressani presenta le opere dedicate agli eroi dei fumetti. Inaugurazione alle ore 19.00 allo spazio Maiocchi 15. Segue DJ set.
Salutava sempre: one man show con musiche, testi e interazione col pubblico, per Alessandro Cattelan. Sul palco del Teatro Arcimboldi, in via Innovazione 20, a partire dalle ore 20.00.
Surrealismo Capitalista: due attori e un’attrice, che mettono in scena la condizione umana, in rapporto al Dio del Capitale. Al Franco Parenti di via Pierlombardo 14, fino a venerdì 2 dicembre compreso.
Il grande giorno: viaggio surreale e onirico che porta il protagonista a riconnettersi con il proprio sé. Debutto alle 21.00 al Teatro Filodrammatici, per lo spettacolo con Daniele Ronco, Elena Aimone e la voce narrante di Tullio Solenghi.
NefEsh Trio: Daniele Parziani al violino, Manuel Buda alla chitarra e Davide Tedesco al contrabbasso, propongono l’origine della cultura Yiddish, con arrangiamenti sorprendenti di melodie ebraiche russe, moldave e polacche. Al Mosso di via Mosso 3 alle ore 21.00.
Capo Plaza: recupera il tour uno degli esponenti più attesi della scena trap. All’Alcatraz di via Valtellina, Plaza, il Tour inizia alle ore 21.00.
Kehlani: R&B americano per una serata esclusiva al Fabrique di via Fantoli 9. La cantautrice americana attende i fan alle 21.00.
Max Pezzali: torna a Milano dopo il grande entusiasmo suscitato in estate a San Siro. L’ex 883 è di scena al Mediolanum Forum di Assago, a partire dalle ore 21.00.
# Mercoledì 30/11: apertura mostre con 2501 e Gabriele Maquignaz, il miracolato Max Angioni, Riva e De Andrè, Pasolini e il Cashmere Podcast a teatro. Il futuro della città alla Fondazione Pomodoro
Fastener Fair: salone internazionale B2B dedicato a tutti gli aspetti del settore della viteria, bulloneria e sistemi di fissaggio. Networking assicurato alla Fiera di Rho, che continua anche l’1 dicembre.
Animated Landscape: presentazione del libro di 2501, al secolo Jacopo Ceccarelli, accompagnata da un vero e proprio pop-up show. Alle 18.30 alla Wunderkammern Gallery di Via Nerino 2.
Gabriele Maquignaz, Big Bang: inaugurazione della prima personale dell’artista aostano. Presentazione del catalogo di opere inedite, presso la Lattuada Gallery di via Senato 15, alle ore 18.30
Il miracolato: da Zelig al palcoscenico del Teatro Manzoni, Max Angioni porta il suo spettacolo, in scena fino a domenica 4 dicembre. Sipario alle ore 20.45.
In flames: melodic death metal svedese all’Alcatraz di via Valtellina, per un evento che inizia presto. Alle 18.00, infatti, aprono gli Imminence e gli Orbit Culture.
Il diagramma di Gantt: workshop gratuito per imparare come pianificare un progetto nel tempo. Alle 18.30 (e per due ore circa) allo Spaces Milano Isola, di via Pola 11.
Inaugurazione Cappelletto al Contrario: pasta fresca e sughi, nell’inaugurazione con degustazione del nuovo punto vendita. Dalle 19.00 nella sede di via Carroccio 6.
RE-THINK THE CITY: dibattito e progetti di arte pubblica aperti al pubblico, organizzati dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro. L’incontro è dalle 19.00 alla sede di via Vigevano 3.
La preparazione invernale del ciclista: incontro e talk dalle 19.30 con Omar Gatti al Upcycle Milano Bike Cafè, in via Ampère 59. Dedicato agli appassionati che vogliono scoprire come strutturare la preparazione invernale,per arrivare pronti al la prossima stagione.
Alì dagli occhi azzurri: nel centenario di Pier Paolo Pasolini, una delle profezie è in scena al Teatro Menotti, in via Menotti 11. In replica fino al 2 dicembre, sempre alle ore 21.00.
Rivadeandrè: al Teatro Manzoni, torna lo spettacolo che – a date alterne – si ripresenta fino al 14 gennaio. Federico Buffa, con Marco Caronna alle chitarre e Alessandro Nidi alle tastiere, mettono in scena il randagio incontro tra Gigi Riva e Fabrizio De Andrè, avvenuto nel 1969.
Cashmere Podcast: Luca Ravenna e Edoardo Ferrario trasportano il loro famoso podcast dal virtuale alla Sala Grande del Franco Parenti, in via Pierlombardo 14. Inizio alle ore 22.00.
# Giovedì 1/12: giornata di grande musica con l’inizio della Prima Diffusa della Scala, Arie jazz di Spinetti, Rosalia, Sophie and the Giants e Ludovico Einaudi. Radio Deejay celebra 40 anni con un karaoke
Prima Diffusa edizione 2022: ad una settimana dall’apertura della stagione in Scala, proiezioni diffuse in città dei frammenti del Boris Godunov, l’opera in scena il 7 dicembre. Dall’1 all’11 i milanesi devono scoprire gli schermi, dai quali poi, sarà possibile seguire la prima in diretta. Programma completo QUI.
TrovaFestival Day: giornata di meeting gratuita all’Acquario Civico di viale Gadio 2, dedicata ad organizzatori, direttori e fruitori dei festival. Dalle 10.00 alle 17.00 si parla del rapporto tra cultura e “green”.
BeShort: evento B2B gratuito, dedicato ai professionisti del settore audio visivo, che fanno comunicazione attraverso il linguaggio cinematografico. All’Anteo di City Life dalle 10.00 alle 18.00.
Marzena Nowak, Blue: inaugurazione della personale di un’artista polacca, che declina il colore blu per esprimere tristezza, malinconia e l’anima Blues. Alle ore 18.00 presso Rita Artopiagallery, di via Lazzaro Papi 2.
Le carte delle donne: incontro, con inizio alle 18.00, nella prestigiosa Villa Belgiojoso Bonaparte di via Palestro. Modera Maria Canella, con i rappresentati degli archivi presenti in mostra: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Kuliscioff e Unione Femminile Nazionale.
Arie, di Ferruccio Spinetti: il contrabbassista è ospite del Blue Note di via Borsieri e propone un omaggio ai più grandi autori jazz italiani. Accompagnato da Elena Romano alla voce, per trasformare in arie i brani stumentali.
La favola mia: arriva il nuovo spettacolo di Giorgio Panariello, che debutta alle ore 21.00 al Teatro Lirico – Giorgio Gaber. In scena repertorio, grandi classici e tanta voglia di riabbracciare il pubblico.
Rosalia: unica tappa italiana, attesissima, per una super star che arriva al Forum di Assago, con inizio spettacolo alle ore 21.00.
Sophie And The Giants: altro concerto molto atteso, per incontrare la band di Hypnotized. Sarà possibile farlo ai Magazzini Generali di via Pietrasanta 14, a partire dalle ore 21.00.
Sing Like a Deejay: festa di compleanno per Radio Deejay, che compie 40 anni e li celebra al Fabrique di via Fantoli. La tradizione della canzone di Natale, esce dalla Radio e diventa karaoke live dalle 21.30.
Ludovico Einaudi: torna il consueto appuntamento di fine anno con il grande pianista al Teatro Dal Verme, di via S. Giovanni sul muro. Il Maestro Einaudi resta fino al 15 dicembre, unica pausa a S. Ambrogio.
# Venerdì 2/12 (orario diurno): laboratori e mercatini di Natale, Brescia Capitale della Cultura 2023 si presenta a Milano, la Startup Competition assegna il premio nella grande finale
I terzi nei processi nazionali e sovranazionali, poteri e tutele: secondo convegno annuale del Dipartimento di Diritto pubblico italiano e sovranazionale. Presso la Statale di via Festa del Perdono, nella Sala Crociera Alta di Giurisprudenza dalle 9.30 alle 17.30.
Del Pane e dell’orecchio: masterclass di deep listening nella valle del pane, che arriva per 3 giorni nell’ambito della rassegna Musica dai Cieli. Dalle 10.30 al Padiglione Chiaravalle di via San Bernardo 17.
Mercatino di Natale: capi d’abbigliamento e pelletteria di lusso a prezzi scontati, per la Fondazione Laureus. Aperto dalle 10.30 alle 16.30 nella Sala dell’Orologio di Via Benigno Crespi 26.
Presentazione palinsesto Mostre e Musei 2023: Fondazione Brescia Musei ha scelto la Galleria di Arte Moderna di via Palestro, per presentare il palinsesto che vede Brescia Capitale italiana della cultura nel 2023. Inizio alle ore 11.00.
Xmas Art & Craft: laboratorio di lavoretti di Natale, condotto in lingua in inglese, per bambini da 1 a 10 anni. Appuntamento alle 16.30 presso il McDonald’s di via Novara 83.
Inaugurazione del Natale Solidale: inaugura la seconda edizione della rassegna di Cinisello Balsamo. Oltre ai saluti e presentazione calendario, anche un aperitivo informale a Villa Casati Stampa, di via Soncino 5 a Cinisello. Inizio alle ore 17.30.
Finale MyStartup Competition: approda al Changes di via Quaranta 45, la finalissima della competizione itinerante, alla conquista del premio per le Startup in competizione. Inizio alle ore 18.00.
Appuntamento a giovedì per il primo weekend di dicembre
Presentazione delle stazioni della tratta della M4 della metropolitana di Milano. Impressioni poco dopo la sua inaugurazione, il 26 novembre 2022. Video di Marco Montella per UrbanFile
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Manzoni diceva che la milanesità è un’attitudine che non è innata ma può essere acquisita. In un momento in cui il mondo sembra andare a picco, può essere utile a tutti sapere come si fa a trasformarsi in milanese.
10 passi per TRASFORMARE CHIUNQUE in MILANESE
#1 Accelerare
E’ la prima condizione. Bisogna abituarsi a fare qualunque cosa più veloce: nei modi di fare, parlare senza divagare, soprattutto quando ci si muove. Il milanese quando sta fermo cammina, quando cammina corre. Perché camminare a Milano è spostarsi dal punto A al punto B nel modo più veloce del mondo. Apprendi poi l’arte infuriarti, con stile, con chi va lento.
#2 Imparare a rispondere senza tentennamenti alla domanda “di cosa ti occupi?”
Ogni milanese deve sempre sapere che cosa sta facendo. Deve saperlo dire preferibilmente usando termini inglesi, specie se non fa nulla. Obiettivo non è di soddisfare la curiosità di chi ha fatto la domanda, ma è di impressionare sempre. Deve trasformare ciò che fa in qualcosa di immaginifico.
#3 Abituarsi a parlare di lavoro sempre
Deve sempre fare finta di fare sempre qualcosa. Arrivare in un posto sapendo già di dover andare da un’altra parte, essere da una parte ma avere già tre altri appuntamenti in tre luoghi differenti, al limite andare in posti inutili. E in tutti i posti bisogna passare per 5 minuti per poter dire “non ci siamo visti ma io c’ero”.
#4 Saper dire ueeeeee, feeeeega, con l’accento giusto
E capire il corretto significato di sticazzi a Milano, che ha un significato diverso da Roma. Può servire frequentare degli anziani con il solo scopo di apprendere degli aneddoti sulla città da sfoderare all’occorrenza, ma senza entrarci in confidenza. E imparare a dire con disinvoltura Taaaccc!
#5 Avere sempre un posto da millantare quando chiedono cosa fai nel week end
Studiarsi durante la settimana gli eventi cool nel raggio di millecinquecento chilometri per poter dire “sono andato a Londra perché c’era una mostra imperdibile”, “ho mangiato il Tofu ad Anversa perché è il migliore del mondo” o “come il salmone del fiume Tweed non c’è nulla al mondo”.
#6 Correggere la toponomastica
Si dice Santa, non Santa Margherita Ligure. Courma, non Courmayer eccetera eccetera. Non sognarsi di chiamare Parco Aniasi il Parco Trenno, mai dire Stadio Meazza invece di San Siro. Non sbagliare a inserire le denominazioni usate dai milanesi sui programmi di navigazione, non corrispondono quasi mai: tipo se digiti Courma ti manda in un paesino dell’India.
#7 Mettere l’articolo davanti ai nomi propri
Si dice IL Mario, IL Gianni, IL Pirla. Dare nomignoli, tipo Francesco è Franz, meglio se tedeschi o nordici. Avere sempre amici stranieri da nominare nelle conversazioni e una certa propensione per tutto ciò che è austroungarico. Dire sempre “questa è una cosa di design, design, design” (ripetuto con tono più smorzato), tipo “Voglio fare un ristorante di design”, “ho dei piatti di design…”
#8 Imparare a parcheggiare in una mossa
A Milano vale più della carta d’identità.
#9 Cosa studiare
Per un corso accelerato di milanesità serve sorbirsi un po’ di film e di scene tipiche con Pozzetto, Celentano, Paolo Rossi dei tempi d’oro, Abatantuono quando non fa il terruncello, gli Aldo Giovanni e Giacomo ma solo d’annata, non di quelli di oggi che piacciono ai non milanesi. Occhio che spesso i milanesi di successo nel resto d’Italia a Milano sono terribilmente out. Di solito erano famosi quindici anni fa.
#10 Laurearsi in sharing
A Milano il senso della vita è come ti muovi. Occorre avere almeno 3 tessere di car sharing, sapersi districare con la migliore combinazione tra mezzo pubblico, passaggio dell’amico, car sharing, uber, senza dimenticare di fare almeno tre minuti a piedi per avere l’odore di CO2 e di PM10. Poi devi comprare lo scooter, il monopattino o la bici. La bici deve costare più dello scooter, la prima regola è quella. Se no non hai capito come funziona. E poi te la devi fare rubare perché a tutti i milanesi gliel’hanno rubata almeno una volta. E’ un rituale di iniziazione.
Per la prima volta una delle vie più esclusive della città balza al primo posto nella classifica di quelle più costose nel Vecchio Continente e sul podio a livello mondiale. Ecco quale è il suo valore immobiliare al metro quadro e la sua posizione in graduatoria a livello mondiale.
La VIA più CARA d’EUROPA è a Milano
# Via Montenapoleone è la più cara d’Europa, davanti alle luxury street di Londra e Parigi
Da decenni nella top ten nella classifica delle strade più costose d’Europa e del mondo, quest’anno via Montenapoleone si prende la prima piazza nel Vecchio Continente davanti a New Bond Street di Londra e all’Avenue des Champs-Élysées di Parigi. La graduatoria è frutto del report «Main Streets Across the Word» curato dalla società immobiliare americana Cushman & Wakefield, che analizza il valore degli affitti delle principali vie commerciali in 92 città.
# Nel mondo è battuta solo dalla Fifth Avenue di New York e dalla Tsim Sha Tsui di Hong Kong
A livello mondiale si prende la terza posizione sia per i canoni medi di locazione pagati dai brand, 14.547 euro al mq, che per i listini della merce in vendita. Solo la Fifth Avenue di New York con valori di 21.076 euro/mq e la Tsim Sha Tsui di Hong Kong con valori di 15.134 euro/mq superano la via principale del Quadrilatero della Moda nella classifica delle vie più care.
La crescita della quotazione di via Montenapoleone è avvenuta grazie al ritorno del turismo a livelli pre-pandemici, soprattutto quello americano, e all’interesse di tutti i più importanti marchi del fashion a investire sull’apertura e il rinnovo di negozi fisici nonostante un’economia in difficoltà e previsioni a breve e medio termine per nulla confortanti.
Per le strade di una città francese si può vedere circolare un tram dalla forma davvero bizzarra, quella di una bottiglia di vino rosso. Che sia motivo di ispirazione anche per i tram di Milano?
Il TRAM a forma di BOTTIGLIA di VINO: un’ispirazione per Milano?
# Il classico vino rosso francese Bordeaux viaggia sui binari
A Bordeaux hanno deciso di celebrare il rinomato vino rosso locale realizzando un tram ad hoc proprio a forma della bottiglia di vino con l’etichetta francese. Nel video che sta facendo il giro del mondo si vede la bottiglia-tram correre orizzontale sui binari con i passeggeri che guardano all’esterno attraverso alcuni finestrini. In testa alla cabina c’è il collo della bottiglia, mentre il fondo si trova in coda.
# Il video è frutto dell’immaginazione di Ian Padgham
Il tram ovviamente non esiste, si tratta infatti del lavoro del video artist californiano Ian Padgham che si è divertito ad immaginare un tram speciale per la città francese famosa in tutto il mondo per il suo vino.
A Milano si potrebbe ipotizzare di “realizzare” un tram con le sembianze della Madonnina o del Biscione, un modo originale e alternativo per far conoscere i simboli della città ai turisti che stanno pensando di visitarla. Che ne pensate dell’idea?
Giorgio Ambrosoli è la dimostrazione concreta e drammaticamente feroce di come, per fare la rivoluzione, non occorra essere giovani estremisti, a petto nudo, su una scalinata, strepitando contro il potere. Si può essere eroicamente rivoluzionari anche in giacca e cravatta, in qualità di persone oneste e moderate, con un forte e convinto senso del dovere. Insomma, “Un eroe borghese”, come cita il titolo del film di (e con) Michele Placido, sulla lotta dell’avvocato Ambrosoli contro il malaffare che intrecciava (e intreccia tutt’ora) banchieri, politica e crimine, a scapito dei cittadini perbene.
Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato
# Il milanese che sfidò la rete dei poteri che difendeva la Mafia
Ambrosoli nacque a Milano il 17 ottobre del ’33, il padre era un avvocato: i genitori diedero a Giorgio un’educazione cattolica. Intorno ai vent’anni entra nell’Umi, l’Unione Monarchica Italiana, nel frattempo si era iscritto a Giurisprudenza per seguire le orme del genitore. Ambrosoli venne assassinato davanti a casa l’ 11 luglio del ’79, per aver sfidato (da solo) la rete dei poteri che difendevano Michele Sindona, la Mafia, la Loggia Massonica P2, la finanza del Vaticano (Ior e Marcinkus), avvocati e politici corrotti.
Giulio Andreotti, in un’intervista del 2010, disse che “Ambrosoli era una persona che se l’andata cercando”. Studiando la storia professionale di questo avvocato milanese e ascoltando le parole di colui che fu per 7 volte Presidente del Consiglio e per 21 Ministro, si capisce quanto lo Stato fu, non solo distante, ma anche avversario di Ambrosoli.
# Le irregolarità scoperte alla Banca Privata Italiana
Nel 1974 venne scelto dal Governatore della Banca d’Italia come commissario liquidatore alla Banca Privata Italiana, uno degli istituti di Sindona. Quest’ultimo era uno di quei siciliani ad aver fatto fortuna a Milano, con la logica del non guardare in faccia a nessuno, neppure alla legalità. Strettissimi erano i rapporti tra Sindona e la politica. Nei giorni vicini a quello in cui venne assassinato, Giorgio Ambrosoli aveva sottoscritto il memoriale in cui confermava la necessità di liquidare la banca di Sindona, evidenziando la responsabilità di Sindona stesso. Banca che, il 27 settembre del ’74, dichiarò bancarotta. Sindona nel 1971 era riuscito a prendere il controllo della Franklin National Bank di Long Island, però, poco dopo, aveva portato la stessa al fallimento.
In qualità di liquidatore, Ambrosoli come mise le mani nella Banca Privata Italiana si accorse di gravi irregolarità, libri contabili falsati e operazioni occulte. Fu affiancato dal Maresciallo della GdF Silvio Novembre, unico vero collaboratore dell’avvocato milanese in quella brutta faccenda. Le pressioni su Ambrosoli, per dichiarare in via ufficiale la buona fede di Sindona, furono via via sempre più forti, trasformandosi, di fronte al senso del dovere del legale, in minacce di morte.
# Un forte senso del dovere che lo portò contro lo Stato
Secondo chi gli faceva pressioni, Ambrosoli avrebbe dovuto “scrivere” a favore di Sindona, così che la Banca d’Italia sanasse gli scoperti della Banca Privata Italiana, a scapito della collettività. La vicenda di Ambrosoli è emblematica per comprendere come certi uomini, con il senso del dovere e amore per il proprio lavoro, appena si mettono sul binario dei treni del potere, spesso criminale, vedono lo Stato voltare loro le spalle, addirittura le istituzioni diventano un nemico, che non evita che poteri occulti travolgano le persone per bene e dalla schiena dritta, proprio su quel binario.
Vogliamo concludere questo doveroso ricordo su Ambrosoli con lalettera che, accorgendosi di essere preso di mira da criminali nel suo ruolo di liquidatore, scrisse alla moglie Anna Lorenza Gorla. Uno scritto che è diventato un testamento.
# La lettera alla moglie
“Anna carissima, è il 25.2.1975 e sono pronto per il deposito dello stato passivo della B.P.I., atto che ovviamente non soddisferà molti e che è costato una bella fatica. Non ho timori per me perché non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente dì ogni colore e risma non tranquillizza affatto. È indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il Paese. Ricordi i giorni dell’Umi, le speranze mai realizzate di far politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a quarant’anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. Con l’incarico, ho avuto in mano un potere enorme e discrezionale al massimo ed ho sempre operato – ne ho la piena coscienza – solo nell’interesse del Paese, creandomi ovviamente solo nemici perché tutti quelli che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti perché credono di aver avuto solo quello che a loro spettava: ed hanno ragione, anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi dopo. I nemici comunque non aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie. Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto [… ] Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il Paese, si chiami Italia o si chiami Europa. Riuscirai benissimo, ne sono certo, perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell’altro. Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi […]
26 Novembre ore 11.00. Viaggio inaugurale del primo tratto della nuova linea M4, da Dateo a Linate Aeroporto, con apertura al pubblico alle ore 12.30. Non è stata ancora aperta e già la Stazione Forlanini versa in uno stato di degrado. Vediamo le foto e i video del nostro reportage.
Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO (Fotoreporatge e video)
# La nuova stazione Forlanini M4 è già preda di degrado e sporcizia
Foto redazione - Stazione Forlanini FS M4
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La nuova linea M4 apre ufficialmentedomani 26 novembre: alle 11:00 il viaggio inaugurale per stampa e autorità e alle 12.30 per i cittadini. Ma la Stazione Forlanini è già un disastro. Degrado e sporcizia ovunque all’esterno in tutti i lati, tag e graffiti su muretti e pareti. Piastrelle divelte e alcuni materiali già rovinati.
Servirebbe un maggiore controllo sullo stato e il decoro delle opere pubbliche, a maggior ragione quando ancora devono ancora entrare in funzione.
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Se son rose fioriranno, per adesso ci sono i boccioli. Non in tutti i campi stanno rifiorendo le libertà e i diritti costituzionali perduti (vedi i divieti ancora in vigore negli ospedali e RSA), ma almeno nel trasporto pubblico locale tutte le disposizioni dell’epoca Covid sono state spazzate via. Definitivamente, si spera.
RIMOSSE le INDICAZIONI COVID dai mezzi pubblici di Milano: la FINE di un biennio horribilis
# Addio ai cartelli della segnaletica Covid
Divieti e cartelli, maschere e percorsi obbligati, distanze e certificati: molti sono stati i lacci e lacciuoli che nel biennio horribilis 2020-2022 hanno trasformato in una concessione il diritto delle persone di muoversi in città per lavoro, studio o svago. Oggi spostandosi nel ventre di Milano e intrecciando percorsi metropolitani colorati di rosso, verde, giallo e lilla (e finalmente anche blu), i più noteranno la scomparsa progressiva di tutta la segnaletica Covid. Sono già spariti da diverse settimane i bolloni “stai qui” presenti su tram, bus e metrò e nelle banchine delle stazioni. Così come sono “evaporate” le medesime indicazioni verniciate sull’asfalto nei pressi delle fermate in superficie.
# Salutiamo anche i percorsi differenziati
Ora hanno le ore contate anche le indicazioni dei percorsi a senso unico presenti nelle stazioni, visto che sono in corso di rimozione. Ricordiamo con ironica nostalgia, come fossero secoli fa, che in una scala si scendeva e una si saliva, in una parte di corridoio si stava a destra e in un’altra si stava a sinistra. Tutto per precauzioni più o meno giustificate.
# Via tutte le limitazioni: mascherine, metro di distanza e capienza ridotta
I primi spiragli c’erano stati alla fine del governo Draghi, ma il colpo di grazia definitivo è stato dato da quello in carica. Via quindi le maschere quando si viaggia sui mezzi pubblici, sia quelle chirurgiche o di comunità (altrimenti dette “solidali”) e sia quelle ffp2. Via anche le distanze di sicurezza che a inizio pandemia stabilivano che tra le persone su un tram o su un treno dovesse esserci almeno un metro di distanza. Ma il metro (che di fatto abbassava la capienza massima di un veicolo ad un quarto di quella massima) ha avuto vita breve. Si era poi passati alla soglia massima dell’ottanta percento.
Oggi alla soglia dell’inverno le rose stanno sbocciando. Con l’augurio che nonostante il freddo imminente ci sia una trionfante e ubiquitaria fioritura. Una floro-pandemia di polline, petali e libertà.
Se ne era già parlato ad agosto e adesso ritorna la notizia: il biglietto ATM potrebbe aumentare ancora. Nel 2019 era passato dal classico 1,50 euro a 2 euro, con non poche polemiche. Presto potrebbe costare ancora di più.
Nel 2023 il BIGLIETTO di ATM potrebbe AUMENTARE ancora: ecco i motivi
# Il motivo che ha smosso le acque ad agosto: l’inflazione
Ad agosto si era annunciato che nell’autunno del 2022 il biglietto ATM sarebbe aumentato ancora. Ad aumentare sarebbe stato solamente il biglietto singolo ATM che consente di viaggiare all’interno della città (zona M1-M3 nel “nuovo” sistema tariffario STIBM Milano-Monza Brianza), un rincaro che avrebbe molto probabilmente toccato anche i biglietti singoli per tutte le altre zone, lasciando però fuori gli abbonamenti. Il costo del biglietto sarebbe salito di circa 10 centesimi fino ad un aumento di 30. Il motivo del possibile aumento? Ad agosto lo si trovava in una normativa regionale che stabilisce che tutte le società dei trasporti devono adeguare le proprie tariffe all’inflazione. Tuttavia, tra polemiche dell’assessore alla mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, e un tempismo in generale poco azzeccato (aumentare il prezzo del biglietto, in un momento di difficoltà economica, sarebbe andato a discapito di tutti i cittadini), il biglietto è rimasto a 2 euro. Ad ottobre Sala aveva infatti assicurato che il rialzo del prezzo del biglietto era “congelato per il momento”.
# I nuovi motivi: meno passeggeri e bollette troppo alte
Oggi però si torna a parlare di un possibile rincaro del biglietto. Lo hanno detto Beppe Sale e il direttore di ATM, Arrigo Giana, a Milano la gestione del trasporto pubblico è diventato un problema. Non si sta parlando della sua efficienza, ma dell’enorme esborso di denaro utile a far funzionare i mezzi di trasporto nella città meneghina, esborso, però, che non viene più coperto dagli introiti dei biglietti. Dal 2020 le persone che scelgono di utilizzare i mezzi pubblici rispetto a quelli privati sono sempre meno. Nel 2022 si è registrato un 22-23% in meno di passeggeri rispetto al 2019 e intanto anche le bollette di ATM stanno aumentando esponenzialmente. “Nel 2022 la bolletta è arrivata a 45 milioni di euro, nel 2023 potrebbe arrivare a 170 milioni“, dice Giana.
# Il Comune: “bisogna pareggiare entrate e uscite”
Cosa potrebbe fare il Comune? “Bisogna fare un discorso serio, rigoroso e sincero ai cittadini”, ha detto Sala, “dobbiamo riuscire a costruire un bilancio prudente, che per forza pareggia entrate e uscite“. Il Comune investe già 800 milioni di euro del miliardo stabilito per la voce “mobilità e trasporti” solo per la gestione dei mezzi ATM. E la voce “mobilità e trasporti” ha un peso enorme sulle spese comunali, costituisce da sola il 37% del totale. Sempre per la gestione del trasporto pubblico il Comune utilizza anche il Fondo dato dallo Stato, ma che da anni è fermo a 260 milioni. Pare quindi che il Comune investa già molti soldi nel trasporto pubblico, ma non abbastanza per pareggiare i numeri.
# Ecco qualche numero
Nel 2019 la vendita dei biglietti ha portato nelle casse del Comune 437,2 milioni di euro, nel 2021 ne ha portati solamente 234.8 milioni. Si era però ancora nel periodo post-pandemia e, tra incertezze varie, il governo di Roma è intervenuto con 212 milioni, dati sotto il nome di “ristori”. Ma anche nel 2022 gli introiti non hanno pareggiato i numeri del 2019. Ad essere ottimisti gli incassi dei biglietti saranno intorno ai 320 milioni, ancora troppo pochi per pareggiare entrate e uscite. Soprattutto se si considera l’aumento delle bollette e il costo dell’apertura della M4, che costerà al Comune 100 milioni di euro per 32 anni.
Un mercatino “immerso” nel lago e circondato dalle montagne innevate. Scopriamo dove si trova e quando si può visitare.
In Italia il MERCATINO di Natale più “MAGICO” d’Europa
# Il mercatino “immerso” nel lago e circondato dalle montagne
A 20 minuti di auto da Bolzano, a circa 3 ore e mezza da Milano, c’è quello che viene considerato il mercatino di Natale più magico e suggestivo d’Europa: il mercatino di Natale al Lago di Carezza. Intitolato “magie natalizie”, questo mercatino ogni anno accoglie i visitatori con il meraviglioso sfondo del lago e il gruppo montuoso del Latemar e del Catinaccio innevati a fare da cornice.
Intorno al sentiero che circonda il lago di Carezza saranno installate decine di casette in legno con le sembianze di gigantesche lanterne, dove comprare i prodotti tipicidell’Alto Adige, dagli infusi fino agli splendidi oggetti scolpiti in legno di pino cembro. Per non gelare dal freddo lungo la passeggiata verranno posizionate delle stufe a legno per riscaldarsi.
# Meravigliose sculture di neve e ghiaccio e un presepe a grandezza naturale
A rendere ancora più magico il mercatino ci saranno delle meravigliose sculture di neve e ghiaccio e un presepe con figure a grandezza naturale da ammirare magari bevendo un tazza di cioccolata calda e assaggiando dei biscotti appena sfornati.
L’inaugurazione per l’edizione 2022 sarà sabato 26 novembre, con il primo weekend di apertura. A questo ne seguiranno altri 3 nei quali si potrà visitare il mercatino del Lago di Carezza: 03/12 – 04/12, 08/12 – 11/12 e 17/12 – 18/12 con orari dalle 10 alle 20.
26 Novembre. Ore 11. Parte il primo convoglio della linea blu della metropolitana di Milano. Per l’intero week end si potrà viaggiare gratuitamente sul tratto di sei fermate.
Il video sugli ultimi giorni prima dell’inaugurazione. A cura di BiankoTrainspotting
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