La VIGNA dove il genio LEONARDO si rilassava

Donatagli da Ludovico il Moro per lavorare alle sue opere

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Credits: @sfurzart Casa degli Atellani

Leonardo da Vinci è molto legato a Milano. I segni del suo passaggio nella nostra città è cosa nota a tutti, a partire dalla piazza omonima, al liceo scientifico in pieno centro fino al celebre affresco dell’Ultima Cena in Santa Maria delle Grazie. Un’opera che ancora oggi richiama milioni di visitatori che rimangono a bocca aperta quando si trovano davanti a tanta bellezza, tant’è vero che ha ispirato (in un certo qual modo) Il Codice Da Vinci di Dan Brown. Il genio di Leonardo è noto a tutti, ma della sua vita privata, delle sue passioni, delle sue debolezze, su chi fosse davvero nel suo intimo privato ci sono tante leggende tanto quanto i dati storici verificati. Un po’ come la storia del suo vigneto a Milano.

La VIGNA dove il genio LEONARDO si rilassava

# Casa Atellani o Casa degli Atellani

@sfurzart
Casa degli Atellani

Nel 1400 a Milano governava il duca Ludovico il Moro che volle acquistare nel Sestiere di Porta Vercellina una dimora che purtroppo oggi non esiste più, se non qualche traccia nel Borgo delle Grazie. Ci troviamo dalle parti di Corso Magenta. Il Duca all’epoca espresse un forte desiderio di costruire in questa zona diversi palazzi e diverse dimore che facessero da contorno all’appena edificata e inaugurata chiesa Santa Maria delle Grazie. Tra queste c’era questo palazzo appartenente alla famiglia conti di Piacenza e donarla alla famiglia Atellani che facevano parte dei suoi numerosi cortigiani. Negli anni successivi la dimora, quindi chiamata casa degli Atellani, sarà “teatro” di numerose  feste a cui partecipavano le maggiori personalità del tempo.

# L’ultima Cena

leonardo
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Nel 1494 Leonardo da Vinci si trova a Milano e dopo aver lavorato duramente per dieci anni alla statua equestre di Francesco Sforza Vine, contattato da Ludovico il Moro che convince il genio toscano ad abbandonare questo opera per dedicarsi completamente ad un affresco da realizzare preso il refettorio di Santa Maria delle Grazie. L’idea è quella di realizzare un dipinto che raffiguri l’ultima cena di Gesù Cristo. Dopo un iniziale titubanza, Leonardo accetta l’incarico e ci impiegherà quattro anni per la realizzazione di quella che  (dopo la Gioconda) sarà la sua opera più famosa e più visitata al mondo.

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# La storia di Leonardo e la sua Vigna

@irene_2oi5
La Vigna di Leonardo

Quando Leonardo giunse a Milano e iniziò a lavorare all’ultima Cena, instaurò un rapporto d’amicizia proprio con Ludovico il Moro che, per ringraziarlo per le sue mirabili opere, decise di donargli un vigneto all’interno della casa Atellani. Una donazione certificata da un atto notarile datato 2 ottobre 1498. Un luogo dove Leonardo amava trascorrere interi pomeriggi per rilassarsi e riflettere sui lavori che stava svolgendo nella città meneghina. Un vigneto coltivato principalmente di Malvasia.

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Quando il ducato di Milano venne invaso e conquistato dai francesi, Ludovico il Moro dovette fuggire in Austria, mentre Leonardo optò per Mantova. Prima di partire affittò la vigna e ne affidò le cure al padre di Gian Giacomo Caprotti che, durante gli anni milanesi, era suo allievo e aiutante all’Ultima Cena. Successivamente i francesi ne ordinarono la confisca, cosa che fece molto soffrire l’artista che, a sua volta, venne poi invitato da Carlo II a tornare a Milano per concludere alcune opere da lui iniziate.

Nel 1507, Leonardo torna a Milano e rientra in possesso della sua amata vigna. Leonardo rimase a Milano altri sei anni per poi trasferirsi a Roma e infine in Francia dove morì. Nel testamento l’artista richiese che la vigna venisse suddivisa in due lotti e assegnati a Salai (allievo) e Villani (servitore).

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# Il ritorno ai fasti di un tempo

@elsapiazza_
Vigna di Leonardo

La vigna di Leonardo è tornata ai fasti di un tempo, dopo secoli di abbandono. Nel 2007, Casa Atalleni e Vigna di Leonardo hanno infatti subito un restauro in vista dell’Expo 2015. I lavori hanno riportato al reimpianto della vigna originaria e ancora oggi è una delle mete più visitate dai turisti che vengono a Milano per conoscere l’aspetto meneghino di Leonardo da Vinci.

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MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
Direttore de Il BARNABÓ, un blog d’informazione di attualità e cultura pop. Ha scritto e diretto cortometraggi che hanno avuto visibilità in manifestazioni specializzate a Milano,Roma e Varese. Autore del format I DUE DELLA STANGATA andato in onda su Radio 2.0. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro (Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (Pav Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (Pav Edizioni. 2023). Sito web: www.ilbarnabo.it