RIMOSSE le INDICAZIONI COVID dai mezzi pubblici di Milano: la FINE di un biennio horribilis

Divieti e cartelli, maschere e percorsi obbligati, distanze e certificati, via tutto

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Credits: ilriformista.it segnaletica covid

Se son rose fioriranno, per adesso ci sono i boccioli. Non in tutti i campi stanno rifiorendo le libertà e i diritti costituzionali perduti (vedi i divieti ancora in vigore negli ospedali e RSA), ma almeno nel trasporto pubblico locale tutte le disposizioni dell’epoca Covid sono state spazzate via. Definitivamente, si spera.

RIMOSSE le INDICAZIONI COVID dai mezzi pubblici di Milano: la FINE di un biennio horribilis

#  Addio ai cartelli della segnaletica Covid

Credits: ilriformista.it
segnaletica covid

Divieti e cartelli, maschere e percorsi obbligati, distanze e certificati: molti sono stati i lacci e lacciuoli che nel biennio horribilis 2020-2022 hanno trasformato in una concessione il diritto delle persone di muoversi in città per lavoro, studio o svago. Oggi spostandosi nel ventre di Milano e intrecciando percorsi metropolitani colorati di rosso, verde, giallo e lilla (e finalmente anche blu), i più noteranno la scomparsa progressiva di tutta la segnaletica Covid. Sono già spariti da diverse settimane i bolloni “stai qui” presenti su tram, bus e metrò e nelle banchine delle stazioni. Così come sono “evaporate” le medesime indicazioni verniciate sull’asfalto nei pressi delle fermate in superficie.

# Salutiamo anche i percorsi differenziati

Ora hanno le ore contate anche le indicazioni dei percorsi a senso unico presenti nelle stazioni, visto che sono in corso di rimozione. Ricordiamo con ironica nostalgia, come fossero secoli fa, che in una scala si scendeva e una si saliva, in una parte di corridoio si stava a destra e in un’altra si stava a sinistra. Tutto per precauzioni più o meno giustificate. 

# Via tutte le limitazioni: mascherine, metro di distanza e capienza ridotta

Tram covid

I primi spiragli c’erano stati alla fine del governo Draghi, ma il colpo di grazia definitivo è stato dato da quello in carica. Via quindi le maschere quando si viaggia sui mezzi pubblici, sia quelle chirurgiche o di comunità (altrimenti dette “solidali”) e sia quelle ffp2. Via anche le distanze di sicurezza che a inizio pandemia stabilivano che tra le persone su un tram o su un treno dovesse esserci almeno un metro di distanza. Ma il metro (che di fatto abbassava la capienza massima di un veicolo ad un quarto di quella massima) ha avuto vita breve. Si era poi passati alla soglia massima dell’ottanta percento.

Oggi alla soglia dell’inverno le rose stanno sbocciando. Con l’augurio che nonostante il freddo imminente ci sia una trionfante e ubiquitaria fioritura. Una floro-pandemia di polline, petali e libertà.

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LEONARDO MENEGHINO

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