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I 7 EDIFICI più BELLI di Milano

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Colonne di San Lorenzo

Tra storia, arte e architettura moderna scopriamo gli edifici più belli e iconici di Milano.

I 7 EDIFICI più BELLI di Milano

#1 Torre Velasca, un’interpretazione moderna dell’architettura antica

Credits: @milanocityitalia IG

La Torre Velasca, con la sua riconoscibile forma a fungo, si distingue nello skyline cittadino dagli anni ’50. Più larga in cima come una torre di guardia medievale, il che la rende un’interpretazione moderna dell’architettura antica, incarna l’identità stessa di Milano che guarda al suo passato per andare avanti.

Leggi anche: La TRASFORMAZIONE della VELASCA: come sarà il RESTYLING della torre MILANESE

#2 Il Duomo, capolavoro di architettura gotica

Credits Andrea Cherchi – Duomo

Il Duomo di Milano è una delle più importanti cattedrale gotiche al mondo, arricchita da 135 guglie e 3.400 statue, e si erge nel centro esatto della città. Per costruirlo ci sono voluti sei secoli, nella penisola italiana è più piccolo solo della Basilica di San Pietro, e il risultato architettonico è un capolavoro: un’intricata facciata di marmo e archi rampanti, pinnacoli e guglie e la Madonnina dorata con i suoi oltre 4 metri svetta in cima al guglia maggiore.

Leggi anche: SFIDA al DUOMO: qual è il SIMBOLO “ALTERNATIVO” di Milano

#3 Galleria Vittorio Emanuele II, il massimo dell’eleganza nel cuore della città

Credits: Andrea Cherchi – Galleria Vittorio Emanuele

La Galleria Vittorio Emanuale II con i suoi quattro piani e il tetto a volta in vetro è il massimo dell’eleganza nel cuore della città. L’imponente struttura commerciale, la prima in Italia del suo genere, comprende in realtà due arcate che si intersecano per formare un ottagono. Imperdibili gli affreschi in alto e i mosaici in basso, che mostrano gli stemmi delle quattro città che in epoche diverse sono state capitali del Regno d’Italia: nell’ordine Milano, Torino, Firenze e infine Roma. 

Leggi anche: Il RESTYLING “GREEN” della GALLERIA del CORSO in centro a Milano

#4 Il Castello Sforzesco, uno dei più grandi e belli castelli d’Europa

Credits: Andrea Cherchi – Castello Sforzesco

Il Castello Sforzesco è tra i più grandi e belli castelli d’Europa. Edificato nel XV secolo su una fortezza del XIV secolo ha subito nella sua storia diverse demolizioni e ricostruzioni. Nonostante una minuziosa ricostruzione da parte della famiglia Sforza, compresa la Sala delle Asse, una magnifica sala decorata da Leonardo da Vinci e ripristinata in parte solo di recente, fu fatta demolire nell’ ‘800 da Napoleone ne ordinò la demolizione, stessa sorte che toccò i bastioni e le torri spagnole. La sua imponenza è intatta ancora oggi e rimane uno dei simboli indiscussi di Milano.

Leggi anche: La STELLA che ha reso il Castello Sforzesco INESPUGNABILE

#5 Le Colonne di San Lorenzo, un’imponente quinta scenografica di epoca romana 

Credits Lgraniczny-pixabay – Colonne di San Lorenzo

Le Colonne di San Lorenzo, un colonnato molto probabilmente trasportato nella sua posizione attuale da un tempio pagano composto da 16 colonne, è una delle antiche rovine romane sopravvissute alle distruzioni della storia di Milano. Fino al 1935 unito a una fila di case che separavano le colonne dalla Basilica di San Lorenzo, oggi fungono da imponente quinta scenografica nei confronti di una delle chiese più antiche della città.

Leggi anche: Gate Central: RITORNO AL FUTURO per le COLONNE di SAN LORENZO

#6 Basilica di Sant’Ambrogio, lo stile romanico della chiesa del Santo Patrono

Credits Andrea Cherchi – Basilica di Sant’Ambrogio

La Basilica di Sant’Ambrogio, risalente al quarto secolo, è uno dei luoghi più sacri della città oltre a essere la chiesa del Santo Patrono. Il suo aspetto attuale è in stile romanico, con archi semicircolari e gallerie sopra le navate laterali, anche se si compone di un mix di stili architettonici che testimoniano le sue numerose ristrutturazioni. Le due torri simboleggiano la divisione che c’era tra monaci e canonici che condivisero l’edificio, ognuno aveva infatti un chiostro e una torre. 

#7 La stazione ferroviaria di Milano Centrale, tra le più belle al mondo

Credits Damiano Baschiera-unsplash – Stazione Centrale

La Stazione Centrale è stata riconosciuta come una tra le più belle al mondo. Un vero e proprio monumento realizzato con un mix di stili, dal Liberty e l’Art Deco, con il tetto a botte, i pilastri e i rilievi che decorano le pareti, e all’interno volte in vetro e mosaici. Realizzata durante gli anni ’20, con l’obiettivo di rappresentare il potere del regime fascista, di cui gran parte del simbolismo è stato rimosso o coperto, conserva ancora oggi tutta la sua imponenza.

Fonte: Viaggiamo.it

Continua la lettura con: Le cose che si NOTANO a Milano GUARDANDOLA dall’ALTO

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I CONCEPT di TRENI della METRO più FUTURISTICI del mondo

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Credits arketipomagazine - Metro Berlino

Direttamente dal futuro i treni metropolitani pensati o realizzati con le migliori tecnologie per rendere i viaggi sempre più piacevoli per i passeggeri. Vediamo alcuni dei modelli più innovativi.

I CONCEPT di TRENI della METRO più FUTURISTICI del mondo

#1 Il concept Metro train con display di Mosca

Credits futurix – Metro train Mosca

Il Metro Train ideato da Art Lebedev, uno dei più importanti studi di design in Russia, è il concept per un possibile nuovo modello di treno per la metropolitana di Mosca. Rispetto ai convogli attuali presenta un formale rinnovato, arricchito da una grafica digitale luminosa frontale informativa dei convogli. Anche i finestrini panoramici si trasformano in display video informativi. 

#2 I futuri treni della metropolitana di San Pietroburgo con video e mappe interattive

Credits petersburg.center – Treni metropolitana San Pietroburgo

Nella metropolitana di San Pietroburgo stanno entrando gradualmente in servizio i nuovi treni. Soni dotati di un particolare finestrino dove vengono trasmessi dei video informativi, di una mappa interattiva della metropolitana e tutte le vetture sono dotate di porte USB e Wi-Fi. L’esterno si caratterizzaper una combinazione di colori insolita, una carrozzeria nera con un bordo in fibra di vetro dorato, e una cornice a led sulla parte anteriore.

#3 I nuovi treni a LED della Tube di Londra

Credits tecnocino – London Tube

I nuovi treni della Tube di Londra, progettati dello studio PriestmanGoode, si caratterizzano per l’aumento del numero di porte, formate da due ante a scorrimento, e soprattutto per la presenza di luci a LED sulle porte che avvisano gli utenti della loro apertura e chiusura e un altro fascio di luci a incorniciare il frontale.

# Cieli azzurri e tramonti all’interno della ferrovia metropolitana di DB in Germania

Credits arketipomagazine – Treni metropolitani DB

Il progetto “IdeasTrainCity” è un modello walk-in di una ferrovia urbana ideato da Deutsche Bahn per un trasporto regionale e metropolitano più affidabile, comodo e piacevole. Tramite gli innovativi sistemi di illuminazione di CoeLux, negli spazi interni viene riprodotto un cielo azzurro e soleggiato che crea una nuova dimensione architettonica. L’obiettivo è quello di rendere il vagone del treno un ambiente piacevole durante il tramonto o l’alba, quando i mezzi di trasporto sono spesso molto affollati, e quando viaggiano in sotterranea.

# I treni firmati da “Pininfarina” per la metro di Catania

Credits: catania.mobilita.org

I nuovi treni entrati in servizio da poco sulla Metropolitana di Catania, firmati da Pininfarina, presentano un design avveniristico con luci di design mentre per la carrozze una livrea sembra avvolgere il treno. All’interno è installato un sistema informativo audio-video digitale con monitor a LCD in ogni vagone.

Leggi anche: I NUOVI TRENI a firma “Pininfarina” della METRO di Catania

Continua la lettura con: Quanto è LUNGA la METROPOLITANA di Milano?

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Qual è la METRO più PROFONDA di Milano?

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Credits Jannis Lucas-pixabay - La metro più profonda di Milano
Credits Jannis Lucas-pixabay - Scale mobili metro Milano

I treni della metropolitana milanese viaggiano quasi esclusivamente nel sottosuolo, ma fino a quanti metri scendono? Vediamo qual è la metro più profonda di Milano, le stazioni più distanti dalla superficie e i cambiamenti dei prossimi anni.

Qual è la METRO più PROFONDA di Milano?

Credjts: metroxmilano.com - Scale mobili Lotto M5
Credjts: metroxmilano.com – Scale mobili Lotto M5

La linea metropolitana più profonda di Milano è la lilla o M5. Aperta nel 2015 è anche la prima linea driverless della città. 

Il tracciato si snoda lungo 13 km per 19 fermate. Le sue gallerie si trovano a una media di 15-17 metri sotto la superficie, leggermente più in basso di quelle della linea M3, la seconda linea più profonda di Milano. Le stazioni più profonde sono Garibaldi a -20 metri e Lotto che scende di 25 metri, che ne fa la stazione più profonda tra le linee in esercizio.

# Un record destinato a essere superato 

Credits metro4milano - Prima rampa scale mobili Dateo M4
Credits metro4milano – Prima rampa scale mobili Dateo M4

La lilla non sarà però la metro più profonda di Milano ancora a lungo. Quando tutta la linea blu o M4 sarà inaugurata, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2024, e il 2023, le gallerie saranno a una profondità media di 20 metri.

Già ad ottobre di quest’anno la quinta linea metropolitana ad aprire in città, che al suo completamento si svilupperà per 15 km con 21 fermate, sarà quella con la stazione più distante dalla superficie: Dateo si troverà infatti a meno 32 metri, perché in quel punto la linea è costretta a transitare sotto il passante ferroviario dove avverrà appunto l’interscambio con la metropolitana. 

Leggi anche: Le fermate della METRO più PROFONDE a Milano e nel mondo

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Video del giorno: da Milano a Capo Nord in BICI per una raccolta fondi

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Da Milano a Capo Nord con una bicicletta a scatto fisso. Pietro Franzese ha pedalato per oltre 4000 chilometri unendo la passione all’aiuto di chi ha bisogno. Grazie al suo viaggio è riuscito a raccogliere fondi per donare 70mila pasti per i poveri presso il Banco alimentare. 

Una tipica storia della Milano dal cuore in mano. Che attraverso la propria passione aiuta anche chi ha di meno. Guarda il video:

ALTRI VIDEO DEL GIORNO SU MILANO:

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

 

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Mangiare tra EFFETTI SPECIALI: i nuovi CONCEPT RESTAURANT di Milano

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Credits andreaapreaofficial IG - Ristorante Andrea Aprea

Mangiare non basta. I ristoranti si sfidano ora a creare ambienti perché il cibo diventi un’esperienza da vivere immersi tra arte e design o tra architettura e shopping. Hanno inaugurato a Milano tre ristoranti dove vivere un’esperienza culinaria a 360 gradi. Vediamoli. 

Mangiare tra EFFETTI SPECIALI: i nuovi CONCEPT RESTAURANT di Milano

#1 Horto Milano, tra la natura sul rooftop di The Medelan in Cordusio

Credits hortorestaurantmilano IG – Horto Milano

Il primo di settembre ha inaugurato Horto, nel cuore di Milano sul rooftop del complesso The Medelan, un nuovo polo del lusso e retail in attesa di apertura, con affaccio diretto sul su piazza Cordusio. Alla guida del ristorante c’è lo chef tristellato Norbert Niederkofler, affiancato da Alberto Toè in qualità di executive chef e responsabile dello sviluppo del menu, che pone da sempre una scrupolosa attenzione alla catena della sostenibilità in uno spirito di riscoperta dell’autentica cucina. Il locale mira a far vivere al cliente un’esperienza multisensoriale, di ricontatto con la natura, in sinergia con il territorio. 

 

#2 Il bistrot Visionnaire di Filippo Gozzoli, una Wunderkammer in zona Turati

Credits visionnaire-bistrot – Bistrot Visionnaire

All’interno dell’ex cinema Cavour, zona Turati, si prepara ad aprire il bistrot Visionnaire di Filippo Gozzoli. Il brand di arredamento e design ha la sua sede nell’edificio già dal 2008, con una una vera Wunderkammer, una galleria d’arte all’interno della galleria di design. Il bistrot si trova nella Visionnaire Design Gallery, trasformando il negozio da spazio di vendita a luogo dell’essere.

La proposta culinaria dello chef prevede un’esaltazione delle materie prime locali sperimentando nuovi sapori, tra arte e design con una cucina che mima un’opera d’arte. Tra i piatti proposti a pranzo la tartare di manzo, il tubetto al brodo di pesce, il club sandwich alla barbabietola e la pappa al pomodoro, mentre a cena crudi di pesce in abbinamento a champagne.

 

#3 Il ristorante di Andrea Aprea sul nuovo museo con vista sui Giardini di Porta Venezia

Credits andreaapreaofficial IG – Ristorante Andrea Aprea

Nella splendida cornice del palazzo della Fondazione Luigi Rovati in Porta Venezia, che ha appena visto concludersi i lavori di ampliamento della collezione con l’inaugurazione del Museo Etrusco, ha aperto il nuovo ristorante di Andrea Aprea. Posto all’ultimo piano, si presenta come uno spazio dal grande impatto, dominato da una vetrata panoramica che affaccia sui Giardini Indro Montanelli e sullo skyline della città, con interni contemporanei in relazione con la nuova vocazione del palazzo: le pareti richiamano la ceramica nera dei vasi etruschi e dialogano con le opere d’arte realizzate appositamente dagli artisti Andrea Sala e Mauro Ceolin.

I percorsi gastronomici proposti dallo chef stellato sono tre: “Contemporaneità”, con 5 portate dedicate al rapporto tra memoria e innovazione, “Partenope”, con 6 portate nelle suggestioni della Campania e “Signature”, per vivere un’esperienza assoluta nella filosofia dello chef in 8 portate. La carta dei vini mette a disposizione 650 etichette provenienti da tutto il mondo.

 

Fonte: Il Sole24ore

Continua la lettura con: Addio a Milano: gli ultimi LOCALI CHIUSI per SEMPRE

FABIO MARCOMIN

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7 cose che un PROVINCIALE trova ASSURDE nei MILANESI

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Credits: donnaglamour.it

Basta essere a una decina di chilometri da Milano e tutto cambia. Si dice che la vita sia più tranquilla, più lenta, a volte anche più monotona, ma per chi vive in provincia è la vita in città ad essere troppo frenetica e a volte molto strana. Seppure abitano poco distanti tra loro, milanesi e provinciali sono ben diversi e a volte tra i due c’è anche un po’ di disprezzo. I forestieri non sono particolarmente apprezzati da chi vive in città, ma ci sono anche cose dei milanesi che sono veramente assurde (almeno per i provinciali). Ecco quali.

7 cose che un PROVINCIALE trova ASSURDE nei MILANESI

#1 Che apprezzano le nutrie

ilgiornaledelpo.it – Nutria

Com’è possibile che alla visione di una nutria, a Milano a volte il commento possa essere “oh che carina”? C’è gente addirittura che sulla Darsena va alla loro ricerca. La provincia milanese è piena di questi animaletti per niente amorevoli e per niente piccoli che girano per le strade di campagna o si appostano alle strade. Le nutrie assomigliano molto a dei topi, particolarmente grandi e più scuri, come possono piacere?

#2 La capacità di addormentarsi con il rumore

@milanodisera
IG

Qualsiasi città è caotica per chi vive in paese, ma se si pensa a Milano questa è ancora più caotica. Chi abita in provincia si chiede come sia possibile addormentarsi con tutto quel rumore. Le strade non sono mai vuote: si sentono sirene, schiamazzi notturni di uno dei tanti bar sotto casa, o più in generale auto che passano. E se anche non ci fossero tutti questi rumori, non ci sarebbe il silenzio tipico della campagna o delle cittadine in provincia.

#3 Vivere respirando quell’aria

formulapassion.it

Va bene la città, le sue opportunità e la vita che solo questa sa darti. Ma come si fa a vivere con quell’aria? Citando qualche dato, l’aria meneghina è una delle peggiori in Europa con un livello di concentrazione di PM2,5 annuo compreso tra 15 e 25 μg/m3. Chi arriva da fuori è la prima cosa che percepisce: si accorge che l’aria ha una consistenza e un sapore. Per niente gradito. 

#4 Non sentirsi sporchi (la patina di inquinamento)

Inquinamento a Milano

Come si è già detto non è una novità che l’aria milanese sia molto più inquinata rispetto a quella in provincia. Ciò di cui forse però i milanesi non si accorgono è quella patina di inquinamento che rimane addosso se si è in città. Di ritorno da Milano spesso per i provinciali risulta necessaria una doccia per togliere lo sporco meneghino che è rimasto sulla pelle. Non è assurdo che ai milanesi questo non dia fastidio?

#5 Che si inventano sempre cose da fare

@milanovino_eventi

I milanesi detestano la noia. Una caratteristica più che positiva in realtà, ma a volte sarebbe meglio incastrare meno impegni e godersi il momento. Questo non significa che se i provinciali lo fanno e preferiscono godersi il tutto più lentamente, siano noiosi o monotoni, semplicemente non sono come i milanesi che su 24 ore in una giornata ne vogliono vivere 27.

#6 Lo slang, il modo di parlare

donnaglamour.it

Presupponendo che a Milano non si parla più milanese, lo slang e il dialetto in provincia è ben diverso da quello della città. Per questo i provinciali trovano un po’ assurda la parlata milanese, spesso sembra che anche mentre semplicemente ti stanno dicendo “ciao come va?” celino quell’aria di superiorità che gli è tipica.

#7 La capacità di muoversi con agilità senza prendere la macchina

Andrea Cherchi – Tram e bus

Non esiste provinciale che non abbia la patente. A 18 anni tutti i provinciali, o quasi, aspettano con ansia di potersi iscrivere a scuola guida per poi muovere liberamente. Ed è proprio forse questa necessità di dover avere un’auto che porta i provinciali a non capire come facciano i milanesi a non averne bisogno. Un milanese spesso si distingue dal provinciale per la sua capacità di muoversi solo con i mezzi e non si intende con la metro, che è usato anche da chi viene da fuori: un vero milanese sa girare per la città anche con tram e bus. Con un’agilità che meraviglia il provinciale. 

Continua la lettura con: 7 COSE per convincere un PROVINCIALE a venire a MILANO

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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“Amo Milano così tanto da volerci trasferire OGNI MINISTERO”: ma potrebbe trasformarsi in un INCUBO

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Ph. Andrea Cherchi

Unico punto della campagna elettorale che sembra mettere d’accordo tutti gli esponenti del territorio, da destra a sinistra, è quello di spostare a Milano uno o più ministeri di temi economici. D’accordo anche le organizzazioni commerciali e industriali. Esce però anche la provocazione, pubblicata su Il Foglio: spostare ministeri a Milano sarebbe ottimo per l’Italia, ma non per la città. Vediamo perché nell’ampio estratto da Il rischio di iniziare a trasferire ministeri a Milano di Antonio Gurrado. 

Leggi anche: Ministero dell’Innovazione a Milano?

“Amo Milano così tanto da volerci trasferire OGNI MINISTERO”: ma potrebbe trasformarsi in un INCUBO 

“Il capoluogo lombardo sarebbe perfetto per ospitare non solo i dicasteri riproposti da Matteo Salvini ma anche le istituzioni già presenti nella Capitale. Siamo sicuri che alla lunga sarebbe un vantaggio per la città?“, questa in sintesi la riflessione di Gurrado sul Foglio che va in parziale controtendenza rispetto all’entusiasmo dei politici del territorio all’idea di portare il Ministero dell’Innovazione, se non il MISE, a Milano. Così l’autore spiega le sue perplessità.”

# Perché fermarsi solo al Ministero dell’Innovazione? Anche Economia e Lavoro!

Amo Milano di amore commovente, quindi non posso che guardare con favore alla proposta di trasferirci, come ha suggerito Salvini, il ministero dell’Innovazione. Non sorprende che accademici e professionisti stiano supportando l’idea: vi viene in mente una città italiana più innovativa di Milano, dai quartieri generali dei Big Tech allo skyline che cambia a vista d’occhio? Certo, sarebbe forse il caso di trasferirci anche il ministero del Lavoro, poiché non c’è città più laboriosa di quella in cui, come diceva Bianciardi, pagano uno che scava una buca per poter pagare un altro che la riempia. E il ministero dello Sviluppo economico, non lo mettiamo nella città più sviluppata d’Italia? Probabilmente converrebbe trasferirci anche il ministero dell’Economia: in fondo Piazza Affari è lì e i soldi pure.”

Ph. Francesco Ungaro – Pexels

# E perché non la Cultura? “Milano è in grado di trasformare in cultura tutto ciò che tocca” 

“Ci terrei ad aggiungere il ministero della Cultura, non solo per l’alta concentrazione editoriale ma anche perché, mentre altrove sono ancora fermi alla visita guidata al museo, Milano è in grado di trasformare in cultura tutto quel che tocca: l’avrete letto “Terrazzo” stamattina, sono riusciti a fare una mostra superfashion sui freni. No, dico, i freni.”

# E che dire di Salute, Interni o Esteri?

“Un sistema sanitario formidabile fa meritare a Milano il ministero della Salute. Organizzazione capillare e gestione della sicurezza la fanno essere ideale per il ministero dell’Interno. E se mi dite una città altrettanto porto di mare, in cui si parli inglese anche al tavolino del bar, ci mettiamo il ministero degli Esteri.”

# Ma con tutti i ministeri Milano rischia di trasformarsi in Roma

“Ecco, vedete a quali eccessi mi spingono i sentimenti. Amo Milano così tanto da volerci trasferire ogni ministero. Ma la amo al punto da temere che, con tutti questi ministeri, un giorno possa svegliarsi trasformata in Roma.”

Articolo originale: Il rischio di iniziare a trasferire ministeri a Milano di Antonio Gurrado, Il Foglio

Continua la lettura: L’Europa è governata da idioti

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Il video del giorno: il modo più ECONOMICO di MANGIARE a Milano

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Il food tour di Giovanni Fois dei ristoranti a Menu fisso, alla scoperta del modo più economico di mangiare a Milano.

ALTRI VIDEO DEL GIORNO SU MILANO:

Lezioni di danza in Piazza Duomo

 

Lo spot della Milano da Bere

 

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🔴 I TRENI in Lombardia sono più LENTI di 50 ANNI FA

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Credits simone.carcano IG - Treno Trenord in ritardo

I trasporti lombardi viaggiano indietro nel tempo, oggi vanno più piano di mezzo secolo fa. Vediamo il desolante confronto con il passato.

I TRENI in Lombardia sono più LENTI di 50 ANNI FA

# Senza contare i ritardi, i treni lombardi viaggiano più lenti di mezzo secolo fa

Credits anermix IG – Ritardi Trenord

Il quotidiano La Repubblica ha messo a confronto le tabelle orarie del 2022 dei treni lombardi con gli avvisi storici di 50 anni fa conservati da Fondazione Fs Italiane. L’esito è davvero desolante: la durata dei viaggi è rimasta immutata e anzi su alcune tratte è cresciuta di qualche minuto. Tutto questo senza contare l’eventualità di ritardi che negli ultimi anni sono diventati quasi un appuntamento quotidiano.

# Il record sulla tratta Milano-Brescia: ci vogliono 22 minuti in più rispetto al 1972

Milano-Brescia Trenord

Vediamo alcuni esempi: da Varese al Lago di Como si è passati da 1 ora e 5 minuti a 1 ora e 8 minuti, da Milano a Como si impiegano oggi 57 minuti invece di 55, da Milano a Novara il viaggio dura 39 minuti contro i 32 del 1972.

Il record si registra sul tragitto Milano-Brescia, in 50 anni si è saliti da 44 minuti a 1 ora e 6 minuti, ben 22 minuti in più. Sono peggiorate anche le tratte tra Milano e Cremona e tra Cremona a Brescia.

# Il Presidente lombardo Attilio Fontana: “La rete ferroviaria è vecchia e non è mai stata aggiornata

Credits: milanopost.info – Fontana

Il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, intervistato da La Repubblica, ha evidenziato l’inefficienza della rete ferroviaria regionale a causa dei mancati lavori di Rfi: “è vecchia e non è mai stata aggiornata” aggiungendo che “in certi tratti non è né elettrificata né raddoppiata. Avevamo raggiunto all’inizio del 2019 un accordo con Rfi affinché si facessero una serie di investimenti” ma “in tre anni non è stato fatto quasi niente“.

Fonte: Repubblica Milano

Continua la lettura con: In PUGLIA la sperimentazione per i TRENI ULTRAVELOCI

FABIO MARCOMIN

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🔴 CARO ENERGIA? Lampioni spenti e uffici vuoti il venerdì le PRIME MOSSE di Milano

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Credits Andrea Cherchi - Piazza Missori

In attesa delle linee guida del Governo, a Milano si studiano diverse soluzioni per ridurre i consumi di energia e il costo delle bollette in previsione dell’inverno. Vediamo tutti gli interventi allo studio.

CARO ENERGIA? Lampioni spenti e uffici vuoti il venerdì le PRIME MOSSE di Milano

# Comune di Milano, Politecnico e A2A stanno studiando diverse soluzioni per contrastare il caro energia

Credits hoigole IG – Palazzo Marino

Il Comune di Milano con il supporto del Politecnico di Milano e A2A, in attesa delle decisioni del Governo, sta studiando diverse soluzioni per affrontare il caro energia e ridurre i consumi. Il Sindaco Beppe Sala, intervistato da Milano Today, ha dichiarato: “ci adegueremo alle linee guida che il Governo stabilirà e che saranno soprattutto temperature più basse d’inverno nei nostri uffici e magari anche una riduzione degli orari di accensione dei riscaldamenti, però noi vogliamo capire cosa fare di più”.

# Le ipotesi sul tavolo sono lo spegnimento dei lampioni e la chiusura degli uffici il venerdì

Credits Andrea Cherchi – Piazza Missori

Tra le ipotesi al vaglio c’è quella di spegnere alcuni lampioni della città durante la notte per ridurre i consumi energetici per le strade del capoluogo lombardo. Tra le possibili alternative si sta valutando l’ipotesi di abbassare l’intensità dei led del 10 o del 20%, e utilizzare un sistema a sensori che consenta l’accensione dei lampioni solamente al passaggio di una persona. 

Un’altra soluzione potrebbe essere la chiusura degli uffici comunali il venerdì. La spiegazione del Sindaco: “se si vuole risparmiare energia meglio chiudere il venerdì che il mercoledì, perché se chiudi al mercoledì ora che spegni e riaccendi è un problema. Ci stiamo lavorando”. Dall’assessore allo sport Martina Rava arriva invece la proposta di chiudere le piscine al mattino e forse anche altri impianti di Milanosport.

# Luci delle vetrine spente un’ora prima e porte dei negozi sempre chiuse

Credits natipervivereamilano – Negozio Corti di Baires

Tra le richieste che invece verranno rivolte alle attività commerciali, tramite un’ordinanza del Sindaco, ci potrebbe essere quella di spegnere le luci delle vetrine un’ora prima rispetto al solito, alle 23.00 invece che a mezzanotte, e di tenere le porte chiuse sia in inverno che in estate per non disperdere riscaldamento o aria condizionata, come stabilito ad esempio in Francia. Oltre a questo è in valutazione l’abbassamento della temperatura dei termosifoni a 19 gradi.

Continua la lettura con: Il FALÒ delle BOLLETTE: la protesta contro il CARO GAS arriva anche in Italia. E PREVISIONE SHOCK: resisteremo solo 45 giorni

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Quanto è LUNGA la METROPOLITANA di Milano?

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Credits Arbalete-wikipedia - Mappa metropolitana di Milano

Una delle domande che chi arriva da fuori si fa entrando nella metropolitana di Milano: ma quanto è lunga? Scopriamo la risposta, con il numero di linee e fermate, e il confronto con le altre reti italiane

Quanto è LUNGA la METROPOLITANA di Milano?

Credits Arbalete-wikipedia - Mappa metropolitana di Milano
Credits Arbalete-wikipedia – Mappa metropolitana di Milano

La rete metropolitana di Milano è la più lunga d’Italia. Misura 96,8 km e conta 113 fermate distribuite su 4 linee: M1, M2, M3, M5.

A seguire troviamo quella di Roma con 59,4 km, 3 linee e 73 stazioni, poi Napoli con 20,3 km, 2 linee e 23 stazioni, Torino con 15,1 km, 1 linea e 23 fermate, Brescia con 13,7 km, 1 linea e 17 fermate, Catania con 8,8 km, 1 linea e 10 fermate e infine Genova con 7 km, 1 linea e 8 fermate.

# Linee in cantiere e in progetto

Credits documento piano Città Metropolitana Milano - Estensioni metropolitana
Credits documento piano Città Metropolitana Milano – Estensioni metropolitane in cantiere, approvati e allo studio

Nel capoluogo lombardo è in costruzione una quinta linea metropolitana, la M4 o la blu, che verrà aperta parzialmente nel mese di Ottobre del 2022. Il resto della linea aprirà tra il 2023 e il 2024, per un totale di 15 km e 21 fermate.

In progetto e in cantiere ci sono numerosi prolungamenti: la linea M1 a nord con due nuove fermate e a ovest con 3 fermate per complessivi 5,4 km, la M5 sempre a nord con 12 nuove fermate lungo 13 km e la futura M4 a est con 2 fermate supplementari su un tracciato di 3,1 km.

Continua la lettura con: Curiosità e record delle 7 METROPOLITANE delle città ITALIANE

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Germania: PARCHI GIOCHI RISCHIOSI per rendere CORAGGIOSI i BAMBINI. Sarebbero utili anche da noi?

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Credits berlinerseilfabrik IG - Parco giochi bambini Germania

In Germania si stanno introducendo nei parchi giochi delle attrazioni per bambini caratterizzate da un certo grado di pericolosità. Scopriamo perché sono stati progettati in questo modo e quali benefici intendono apportare.

Germania: PARCHI GIOCHI RISCHIOSI per rendere CORAGGIOSI i BAMBINI. Sarebbero utili anche da noi?

# Uno studio tedesco ha evidenziato l’effetto positivo dei parchi giochi rischiosi 

Credits jessi_30.11._ IG – Abenteuerpielplatz

Secondo uno studio del Deutsche Zeitschrift für Sportmedizin, i bambini che hanno sviluppato capacità fisiche e motorie all’interno dei parchi giochi hanno un rischio minore di infortunarsi da grandi. Questo avviene soprattutto se le attrazioni hanno un certo grado di pericolosità. Si tratta di un rischio controllato dato che vige una rigida politica di controlli, che consente di rendere questi giochi stimolanti ma mai eccessivamente pericolosi.

# La torre di Triitopia nel Ludwig Lesser Park di Berlino

@berlinerseilfabrik IG – Parco giochi bambini Germania

La torre di Triitopia nel Ludwig Lesser Park di Berlino è uno dei giochi più rappresentativi di questa concezione educativa. I bambini si devono arrampicare su una rete di fili d’acciaio fino a un’altezza di 10 metri. A protezione c’è una rete di salvataggio che impedisce loro di cadere da un’altezza superiore ai 3 metri. I pericoli sono quindi derivanti da un ragionato gioco di equilibrio e non da un’usura delle strutture o da una scarsa manutenzione.

# I parchi giochi pensati per creare uno spirito di sopravvivenza o sporcarsi con il fango

@stadtratschmidt_le IG – Bauspielplatz

Oltre a questa attrazione ci sono altri parchi a tema progettati per portare i bambini a sviluppare una determinata abilità. Ci sono ad esempio i Bauspielplatz, pensati per  stimolare le capacità di costruzione dei bambini e uno spirito di sopravvivenza, i Naturspielplatz i cui i bambini si trovano in mezzo alla natura e possono sporcarsi con il fango e arrampicarsi sugli alberi oppure gli Abenteuerpielplatz, con i giochi più avventurosi e pericolosi

Potrebbero essere utili anche in Italia per rendere i bambini più coraggiosi e consapevoli della proprie capacità?

Fonte: Berlino Magazine

Continua la lettura con: Se MILANO avesse il MARE sarebbe così: i RENDERING del WEB

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“L’Europa è gestita da IDIOTI ASSOLUTI”

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Ph. DanielleTunstall - Pixabay

Il collasso dell’Europa. Sembra ormai più di un’ipotesi. Mentre gli USA preparano un piano su come proteggere il paese dall’implosione del vecchio Continente, gli analisti sottolineano l’assurdità delle politiche europee per gestire la crisi delle materie prime. Politiche che stanno aggravando la crisi anziché risolverla. E tutto lascia prevedere che in futuro stanno per fare ancora di peggio. Traduzione di estratti dell’articolo di Tyler Durden pubblicato su zerohedge.com il 5 settembre 2022.

“L’Europa è gestita da IDIOTI ASSOLUTI”

# I governanti europei continuano a fare disastri: la proposta di tetto al prezzo dell’energia russa ha provocato un crollo sui mercati azionari e nuovi record nei prezzi dell’energia

pixabay.com

Proprio quando pensavamo che la narrativa non potesse diventare più idiota, l’Europa arriva a sorprendere quasi tutti.
L’UE ha minacciato i commercianti di materie prime, dicendo che avrebbe organizzato un “intervento di emergenza” per bloccare i prezzi dell’energia che stavano aumentando a un ritmo di circa il 20% al giorno (forse l’Europa ha trovato modo di stampare gas naturale ed elettricità oltre a monetizzare tutti i deficit iniettando migliaia di miliardi nel processo)…

… una mossa che in realtà ha funzionato solo fino a quando Putin ha ricordato all’Europa chi è il capo nella serata di venerdì, quando Gazprom ha improvvisamente deciso che avrebbe “fermato completamente” tutto il transito del Nord Stream 1. (…)

A questa notizia i mercati azionari sono precipitati e si prevede che i prezzi europei del gas e dell’elettricità possano tornare ai massimi storici quando i mercati riapriranno lunedì, oltre a costringere la Svezia a seguire Austria e Germania nel salvare le società energetiche mentre le autorità nordiche hanno avvertito di un rischio “Lehman”. (…)

Sebbene qualsiasi cosa faccia sia destinata a fallire, l’Europa si è affrettata a scongiurare una catastrofe energetica che minaccia di trasformarsi in una crisi economica, sociale e persino finanziaria.
I leader europei hanno lavorato per mesi per cercare di compensare l’impatto della stretta russa sul gas. Ma la decisione di Gazprom PJSC di tenere chiuso venerdì scorso il cruciale gasdotto Nord Stream ha portato un nuovo senso di panico.

# La Germania va in direzione opposta alla BCE: si va spediti verso una crisi sociale

In risposta all’impennata dei prezzi dell’energia e al razionamento della legna da ardere, durante il fine settimana, la Germania – il paese più colpito dal taglio del Nord Stream – ha presentato un pacchetto da 65 miliardi di dollari destinato ad aumentare la domanda e a proteggere i consumatori, con un prelievo sugli extra profitti. Questa iniziativa del governo tedesco annulla completamente gli sforzi della BCE per reprimere la domanda con l’aumento dei tassi di interesse e ponendo così fine al QE, in modo simile a ciò che l’amministratore di Biden sta facendo alla Fed negli Stati Uniti.

Allo stesso tempo, migliaia di cechi che hanno protestato nelle strade questo fine settimana sono serviti a ricordare i rischi sociali e politici.
“È chiaro che la prossima stagione di riscaldamento metterà alla prova la resilienza del mercato energetico dell’UE”, è quanto la presidenza ceca prevede di dire agli Stati membri, secondo la bozza di documento per la riunione di emergenza. “È fondamentale fare il punto sugli sviluppi del mercato e identificare possibili misure per affrontare i prezzi elevati dell’elettricità causati dai prezzi elevati del gas”.

# Cosa può fare l’Europa? Nulla. Ma fingerà fino alla fine di avere tutto sotto controllo

Allora cosa può fare l’Europa? Niente, ma fingerà di avere il controllo fino alla fine. Le opzioni suggerite dalla presidenza ceca – secondo Bloomberg – integrerebbero le misure proposte dalla Commissione europea in una nota politica vista da Bloomberg la scorsa settimana. Queste misure includerebbero una riduzione della domanda di energia e limiti di prezzo su energie rinnovabili, nucleare e carbone, che ovviamente sono tutti vicoli ciechi. La presidenza è pronta a proporre “soluzioni” simili nel settore dell’energia e a proporre i seguenti strumenti aggiuntivi per limitare l’impatto dei prezzi del gas sui prezzi dell’energia:

  • limitando temporaneamente il prezzo del gas utilizzato per la produzione di elettricità
  • fissare un tetto massimo di prezzo al gas importato dalla Russia
  • ci potrebbe anche essere un’opzione di separare temporaneamente la produzione di energia elettrica dal gas, con la fissazione del prezzo sul mercato dell’energia elettrica

# L’effetto boomerang delle politiche di un’Europa gestita da “idioti assoluti”

pixabay.com

Uhm, qualcuno dovrebbe dire all’Europa che dal momento che la Russia sta già esportando col contagocce il gas in Europa per distruggere l’economia continentale, fissare un tetto massimo di prezzo su qualsiasi molecola di gas rimasta non farà davvero nulla. Ma questo è ciò che accade quando l’Europa è gestita da idioti assoluti.

C’è di più: per aumentare la liquidità nel mercato dell’energia, dove praticamente nessuno fa più trading poiché semplicemente non c’è un bene fisico con cui coprire le posizioni finanziarie, l’Europa non potrà che stabilire:

  • un sostegno urgente di linea di credito a livello europeo per i partecipanti al mercato che devono far fronte a richieste di margini molto elevate
  • di limitare la marginalizzazione o l’adeguamento automatico del tetto del prezzo
  • di sospendere temporaneamente dai mercati europei i derivati ​​sull’energia.

Il risultato? Come aveva denunciato Pierre Andurand quando ha affermato che “il mercato del petrolio è completamente rotto”, così ogni altro mercato delle materie prime sta per essere “regolamentato” a morte. Ciò significa che i prezzi su carta potrebbero presto raggiungere lo 0 quando i prezzi fisici si muoveranno in modo asintotico (cioè tendendo a +∞).

# L’Europa punta su carbone e rinnovabili… esilarante!

La presidenza ceca proporrà anche una valutazione ancora più umiliante e ridicola di come l’UE potrebbe utilizzare il suo “mercato del carbone” per affrontare i prezzi elevati dell’elettricità e garantire un rapido accordo su una proposta di commissione all’inizio di quest’anno per vendere alcuni permessi ritirati dal mercato e tenuti in apposita riserva. Tali vendite – riporta Bloomberg – “aumenterebbero l’offerta di permessi di emissione, aiutando ad abbassare i loro prezzi”

Ma l’idiozia più esilarante è stata come al solito dispensata per ultima: eccolo da Bloomberg:

L’intervento previsto dovrebbe essere concepito in modo da evitare un aumento del consumo di gas o mettere a repentaglio gli sforzi per ridurre la domanda di gas. Dovrebbe essere semplice da implementare e DA coordinare NEL BLOCCO DEI PAESI UE ed essere coerente con gli obiettivi climatici del blocco, ha affermato la presidenza nella bozza di documento.

Sì, “semplice da implementare”, ed è qui che scoppiano le risate. Come mai? Perché, come ha affermato venerdì anche Goldman, nulla di ciò che l’Europa farà porterà a prezzi più bassi e semmai porterà a prezzi molto più alti, spiegando – ancora una volta – perché i piani “geniali” dell’Europa funzionano sempre in teoria ma nella pratica producono solo fallimenti.

# Goldman Sachs sul tetto del prezzo: “ribassista in teoria, rialzista nei fatti”. 

 
 
“Il rischio fondamentale di questa misura (il tetto sul prezzo), tuttavia, è la potenziale ritorsione russa, che trasformerebbe questo in un ulteriore shock rialzista per il mercato petrolifero. Coerentemente con le azioni intraprese nel mercato del gas naturale, la Russia potrebbe scegliere di vendicarsi, tagliando gli acquirenti del G-7 e interrompendo la produzione, aumentando così i prezzi globali e le proprie entrate anche assumendo maggiori costi logistici per i paesi non partecipanti.
 
Di conseguenza, l’annuncio di oggi non cambia la nostra previsione rialzista per i prezzi del petrolio. Supponendo ottimisticamente un’implementazione di successo di un limite di prezzo senza ritorsioni, ci aspetteremmo 0,0,6 mb/g di rialzo sul nostro percorso di produzione russa del 2023, per un valore di circa $ 15/bbl di ribasso rispetto alle nostre previsioni del Brent del 2023 di $ 125/bbl, che continuano a lasciare è ben al di sopra degli attuali forward al di sotto di $86/bbl.
Ancora più importante, la potenziale perdita delle esportazioni russe per rappresaglia crea un notevole rischio al rialzo per la nostra previsione rialzista.” (Goldman Sachs)

# I leader europei impoveriscono i loro popoli arricchendo chi dicono di voler combattere

E mentre i leader europei sempre più da cartone animato vivono in una terra che non c’è dove sacrificano le loro popolazioni al gelo in modo che possano continuare la loro politica ideologica pro-Ucraina, Goldman ci spiega perché la risposta di Putin porterà a un “rialzo significativo” dei prezzi del gas naturale.
 

Articolo originale: As Europe Implodes, It Plans “Radical Intervention” Including Price-Setting, Suspending Derivatives Markets And Europe-Wide Margin Call Bailouts di Tyler Durden per zerohedge.com

Continua la lettura con: Decisione della FED e incubo recessione

LA FENICE

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🔴 Il FALÒ delle BOLLETTE: la protesta contro il CARO GAS arriva anche in Italia. E PREVISIONE SHOCK: resisteremo solo 45 giorni

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Credits umbria24 - Falò bollette

Dopo UK, Olanda e Germania, la rivolta contro le bollette record arriva anche in Italia. Ma non solo. Arrivano anche previsioni a tinte fosche per l’inverno: bollette a 500 euro al mese ma che potrebbero perfino non bastare. Vediamo le ultime notizie e le allarmanti previsioni per i prossimi mesi.

🔴 Il FALÒ delle BOLLETTE: la protesta contro il CARO GAS arriva anche in Italia. E PREVISIONE SHOCK: resisteremo in inverno solo 45 GIORNI

# In Umbria la protesta nelle piazze con il falò delle bollette

Credits corrieredellumbria – Falò delle bollette

Arriva anche in Italia la protesta contro il caro gas. I commercianti dell’Umbria sono scesi in piazza a Perugia, Terni, Assisi, Bastia Umbra, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Gualdo Tadino, Marsciano, Norcia, Spoleto, Umbertide. Il momento clou dell’iniziativa, che ha voluto rappresentare un livello di esasperazione e preoccupazione altissimo, è stato il simbolico falò delle bollette i cui costi sono mediamente triplicati rispetto agli stessi mesi del 2021.

Il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni ha commentato la situazione: “Con aumenti dei costi dell’energia del 300%/400% e una incidenza sui costi di gestione altissima lavorare è impossibile. Molte imprese hanno fiato per 1-2 mesi, poi, se non saranno posti freni agli aumenti, saranno costrette a soluzioni drastiche. A tanti converrà chiudere piuttosto che tenere aperto”. Le conseguenze dirette sarebberoperdita di posti di lavoro e contemporanea ulteriore inflazione a causa di aumenti inevitabili dei prezzi per chi vuole continuare a stare aperto”.

# “Il gas basterà al massimo per 45 giorni”

Credits PhotoMIX-Company-pixabay – Fornello spento

Da Assoutenti arriva una bocciato piena per il piano energetico del Ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani. Secondo l’associazione i depositi di gas coprono il 20% circa del fabbisogno annuale del nostro paese e sono stoccati appena 15 miliardi di metri cubi per famiglie e imprese, quando i consumi di gas nel periodo invernale si aggirano attorno i 400 milioni di metri cubi al giorno.

Il commento del presidente Furio Truzzi: “con gli stoccaggi e gli approvvigionamenti di gas attuali le aziende fornitrici non sono in grado di fornire il gas a tutti i propri clienti e riusciranno a coprire il fabbisogno energetico invernale per un periodo non superiore ai 45 giorni, dopo di che sarà il caos, con pesanti razionamenti, case gelate e stop alle attività per industrie e imprese

# Le previsioni di Goldman Sachs: bollette mensili fino a 500 euro a famiglia in Europa

Credits Kunnasberg-pixabay – Costi energia

In questo quadro per nulla rassicurante Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo, stima che all’inizio del prossimo anno, la bolletta di una tipica famiglia europea toccherà i 500 Euro al mese, con una crescita di circa il 200% rispetto al 2021. L’aumento per l’Europa sarà di circa 2.000 miliardi nelle bollette, corrispondente al 15% del PIL.

Fonti: Corriere dell’Umbria, Agi, Mountain Trader

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Video del giorno: tutti uniti per UN MINISTERO A MILANO

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Divisi su tutto, per una volta avversari politici si ritrovano uniti. Sulla proposta di portare un ministero economico a Milano. Innovazione? Sviluppo Economico? L’importante è che la capitale economica conti di più anche nella politica italiana. Ecco i video con le riflessioni di Sala, Salvini, Fontana e Cottarelli. 

ALTRI VIDEO DEL GIORNO SU MILANO:

Lezioni di danza in Piazza Duomo

 

Lo spot della Milano da Bere

 

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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🔴 Agli STRANIERI piacciono le CASE di LUSSO di Milano: queste le NAZIONALITÀ di chi sta comprando

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Ph. Francesco Ungaro - Pexels

Report immobiliare della società di servizi Vincenzo Monti Prestige: il mercato delle case di lusso prospera, trainato da una corrente d’acquisto proveniente dall’estero. Da quali nazioni provengono i maggiori acquirenti e quali sono le zone più gettonate?

Agli STRANIERI piacciono le CASE di LUSSO di Milano: queste le NAZIONALITÀ di chi sta comprando

# Gli stranieri scelgono Milano per comprare case di lusso

Credits Michelle_Raponi-pixabay – Villa di lusso

La maggioranza degli acquirenti di immobili di lusso in Italia sono top manager con abitazioni nelle principali piazze finanziarie o paradisi fiscali europei, come Londra, Parigi, Montecarlo, e che sfruttano la possibilità di aderire a un regime agevolato che consente di pagare una cedolare secca di 100mila euro all’anno se scelgono come residenza il nostro Paese.

Questo è quanto si evince da un report immobiliare della società di servizi Vincenzo Monti Prestige, anticipato dal Corriere della Sera, e che mostra come gran parte dei 700 stranieri con un patrimonio di almeno 30 milioni di euro, che hanno aderito a questo regime di favore, abbiano scelto Milano per i loro acquisti. Nei primi 6 mesi del 2022 le vendite sono salite del 10%.

# I maggiori acquirenti da Stati Uniti, Regno Unito e Germania

Credits waggtime-pixabay – Bandiera americana

Sono soprattutto gli imprenditori ad acquistare case di lusso a Milano, con oltre il 50% che opta per un immobile già riqualificato. I maggiori acquirenti arrivano da Stati Uniti, Regno Unito e Germania che si spartiscono rispettivamente il 26, il 16 e il 13 per cento sul totale della domanda. A seguire i russi con l’8%, poi svizzeri, francesi, canadesi, belgi, israeliani e olandesi, tutti con percentuali comprese fra il 2 e il 6 per cento.

# Le zone più ricercate e i prezzi al mq

Credits: @cronoaficionado
via montenapoleone

I quartieri più ricercati sono il Quadrilatero della Moda, la zona di Brera, l’area di via Venti Settembre e corso Magenta, oltre a Porta Nuova e Citylife con quotazioni che si attestano a una media di 11.200 euro al mq.

I valori più alti si registrano nelle vie comprese nel quartiere dello shopping di lusso con punte di 17.600 euro. La scelta ricade principalmente su grandi attici, di almeno di 200-250 mq, con ampi terrazzi e spazi aperti. 

Fonte: Corriere Milano

Continua la lettura con: CASE a Milano sempre più CARE: atteso un +12% nei prossimi TRE ANNI

FABIO MARCOMIN

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Anche tu COLORI le FERMATE della METRO dove sei sceso?

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Credits londonist-matt brown - Stazioni della metropolitana di Londra colorate

La metropolitana è uno dei simboli di Milano, oltre a essere il mezzo di trasporto pubblico più utilizzato come nella maggioranza delle più grandi città del mondo. Allo stesso tempo per molti è una passione, fino a raggiungere i livelli del fanatismo, in senso buono. Sembra che si stia diffondendo una nuova moda partita da Londra: colorare le fermate visitate.

Anche tu COLORI le FERMATE della METRO dove sei sceso?

# Evidenziare ogni fermata visitata sulla mappa dei trasporti

@londonist-matt brown – Stazioni della metropolitana di Londra evidenziate

Come spesso accade per questo tipo di cose e di tema, il via lo ha dato Londra. Matt Brown, giornalista della capitale inglese, l’ha portato ad avere sempre con sé una mappa tascabile della Tube e un evidenziatore per colorare tutte le fermate che ha visitato durante gli spostamenti in sotterranea. Il suo simpatico hobby ha immediatamente riscosso grande successo diventando molto popolare tra i viaggiatori della Tube, soprattutto quelli che amano esplorare nuovi angoli della città e della metro. 

# Anche i milanesi hanno questa passione?

Mappa ATM 2021

E a Milano? Gli amanti delle infrastrutture e in particolare della metropolitana non mancano di certo, compreso chi scrive, e probabilmente la maggioranza dei milanesi avrà viaggiato almeno una volta su tutte le linee della città. Ma questo non basta per capire se se si è dei fan accaniti di questo mezzo di trasporto. Una conferma potrebbe arrivare rispondendo in modo affermativo a questa domanda: colori anche tu sulla mappa di ATM tutte le stazioni dove sei sceso o che hai visitato?

Continua la lettura con: I 7 SISTEMI di METROPOLITANA più INTERESSANTI del MONDO

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Il video del giorno: LEZIONI di DANZA con Roberto Bolle in PIAZZA DUOMO

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Domenica, 4 settembre 2022. 1.600 aspiranti ballerini prendono lezioni di danza in piazza Duomo. Il maestro d’eccezione è uno dei più grandi ballerini del mondo, Roberto Bolle.

Ecco come è andata nelle immagini del video del corriere.it:

Continua la lettura con: Il video del giorno: Lo spot della Milano da Bere

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BARDINETO: il villaggio dei funghi a tre ore da Milano

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Tra i boschi di Bardineto, in Liguria, si trova il villaggio dei funghi. Grandi e piccoli, immersi nel bosco di castagni, faggi e betulle, si trovano monolocali e bilocali a forma di fungo. L’idea vuole rendere onore ai funghi, tipici dell’area, ma il risultato ricorda il villaggio dei piccoli esserini blu.⁠

BARDINETO: il villaggio dei funghi a tre ore da Milano

# Le casette dei puffi in Liguria

Le case dei puffi, che hanno accompagnato l’infanzia di molti, nascono dall’idea del fumettista belga Pierre Culliford, la cui fantasia ha portato in vita The Smurfs (i puffi). Le famose casette ricavate nei funghi, con il tetto rosso a pois e il corpo bianco, hanno accompagnato per decenni la vita degli esserini blu poco più alti di una mela. Casette simili, a forma di fungo, con il corpo bianco e il tetto marrone, si trovano in Liguria.

Credits: pinterest.com

Leggi anche Il trionfo del TOTAL BLACK: la casa delle tenebre superstar del web 

# Il villaggio dei funghi

Credits: pinterest.com

Tra i boschi di Bardineto si trova il villaggio dei funghi. Grandi e piccoli, immersi nel bosco di castagni, faggi e betulle, si trovano monolocali e bilocali a forma di fungo. L’idea vuole rendere onore ai funghi, tipici dell’area, ma il risultato ricorda il villaggio dei piccoli esserini belga. Le casette si possono visitare dall’esterno, poiché all’interno sono abitate, ma attraversare il villaggio riporta in un mondo magico fatto di omini blu e maghi che cercano di catturarli.

 

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

Bormio, Valle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo, Punta Sasso, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Bobbio, Brolo, Preda Rossa, Lomello, Bergamo, Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

 

SARAH IORI

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In PUGLIA la sperimentazione per i TRENI ULTRAVELOCI

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Credits qq469717806-pixabay - Treni a lievitazione magnetica

Finanziato il progetto per sperimentare e studiare l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia per velocizzare il trasporto ferroviario. Ecco cosa prevede nel dettaglio il protocollo d’intesa appena sottoscritto.

In PUGLIA la sperimentazione per i TRENI ULTRAVELOCI

# Firmato un protocollo d’intesa per sperimentare i treni a levitazione magnetica

Credits qq469717806-pixabay – Treni a levitazione magnetica

Firmato il protocollo d’intesa tra il ministero delle Infrastrutture, la Regione Puglia, Rete ferroviaria italiana (Rfi), Ferrovie dello Stato e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto per la sperimentazione nel campo della mobilità ferroviaria di tecnologie d’avanguardia che consentiranno di velocizzare i sistemi di trasporto, anche con mezzi a levitazione magnetica, abbassare i tempi di percorrenza e ridurre l’impatto ambientale dei viaggi. L’area prescelta è quella attorno al porto di Taranto.

# Un finanziamento di 4 milioni di euro

Credits: motorbox.com

Il progetto, finanziato con 4 milioni di euro dai soggetti che hanno sottoscritto l’accordo, prevede la realizzazione di studi di fattibilità avanzati per l’uso nel trasporto ferroviario delle tecnologie a levitazione magnetica, lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica di prima fase, la realizzazione di prototipi e la sperimentazione sul campo. I sistemi potranno essere utilizzati sia in sovrapposizione alle infrastrutture esistenti, sia realizzando nuove infrastrutture che permetterebbero trasporti di merci e persone ad altissima velocità. Si prevede anche l’uso di fonti energetiche rinnovabili per il funzionamento dei sistemi. 

L’accordo segue quello già sottoscritto con la Regione Veneto e le Concessioni autostradali venete (Cav) per l’avvio della sperimentazione dell’Hyper Transfer su strada. 

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FABIO MARCOMIN

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