A Milano la CICLABILE più CORTA del MONDO: come una pedana per il salto in lungo

Ecco dove si trova, perché è stata realizzata così e quali sono le altre ciclabili che stanno sollevando polemiche tra quelle realizzate in città

0
Credits: Google Maps - Pista ciclabile Francesco Sforza

Un nuovo primato per la nostra città? Anche se non è stato certificato Milano potrebbe detenere un insolito e poco edificante record, quello della pista ciclabile più corta in assoluto. Vediamo dove si trova e quali sono altre ciclabili in città che sfidano le leggi del buonsenso. 

A Milano la CICLABILE più CORTA del MONDO: come una pedana per il salto in lungo

# Si trova all’inizio di Via Francesco Sforza, dopo l’incrocio con corso di Porta Vittoria: dopo 5 metri è interrotta dalla fermata della 94

Credits: Google Maps – Pista ciclabile Francesco Sforza

Come segnalato da Olga Molinari su MilanoPost a Milano è stata realizzata quella che potrebbe entrare nel Guinness dei Primati come la corsia ciclabile più corta al mondo. Il tratto in questione è quello dipinto sul lato destro di via Francesco Sforza, appena dopo l’incrocio con corso di Porta Vittoria, che viene interrotto dopo 5 metri dalla fermata della linea 94. Inspiegabile come nella progettazione non sia stato preso in considerazione la presenza di questo “ostacolo” sul percorso.

Credits: Urbanfile – Ciclabile Cerchia dei Navigli, il tratto in rosso di 2,6 km da via Francesco Sforza a Corso Garibaldi

La corsia ciclabile è inserita nel percorso complessivo di 2,6 km della Cerchia dei Navigli, che prosegue, con qualche interruzione, su via Visconti di Modrone, via San Damiano, via Senato e quindi via Pontaccio fino all’incrocio con via Mercato e corso Garibaldi.

 

Fonte: MilanoPost

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# Il caos creato dalla ciclabile su Corso Buenos Aires e Corso Venezia

Credits: www.mitomorrow.it

Una ciclabile che ha scatenato molte polemiche tra utenti della strada e forze politiche contrapposte è stata quella tra corso Venezia e Corso Buenos Aires, ricompresa nel tracciato complessivo che da San Babila arriva a Piazzale Loreto. Il percorso fa parte del disegno di 50 km di piste previste dall’amministrazione comunale di Milano per far fronte alla riconfigurazione della mobilità cittadina, in seguito alla riduzione della capienza del numero di passeggeri su bus e metropolitane, dovuta dalle necessità di distanziamento per il Covid.

I problemi più rilevanti che sono stati sollevati sono: la mancata protezione di ciclisti e pedoni, in quanto sono assenti i cordoli, lo spostamento dei parcheggi verso il centro della carreggiata, la pericolosità per i disabili nella discesa dall’auto in mezzo alla strada e le continue code di auto che creano ingorghi nell’incrocio all’altezza di Porta Venezia. Senza contare i casi di investimento di pedoni e ciclisti già avvenuti per mancanza di visibilità dei guidatori che si immettono appunto su Corso Venezia e Corso Buenos Aires. Ma non è il solo oggetto di critica quando si parla di ciclabili. Vediamo un altro.

Leggi anche: La CICLABILE di PORTA VENEZIA: green dream o incubo metropolitano?

# Il transito contro-mano in Porta Nuova e gli incroci costellati da segnaletica orizzontale di ogni tipologia

Credits: Urbanfile – Ciclabile Cerchia dei Navigli, Corso di Porta Nuova incrocio con Giuseppe Parini

Altra ciclabile discutibile è nel tratto di Corso di Porta Nuova, con il disegno del percorso sempre senza protezione per i ciclisti, per consentire il transito contromano alle biciclette e monopattini da Piazzale Principessa Clotilde sino all’incrocio con via Montebello. Come si vede dalla foto, scattata tra Corso di Porta Nuova e Via Giuseppe Parini il risultato non è dei migliori, in pochi metri si concentrano: due attraversamenti pedonali, uno stop con precedenza, un parcheggio per residenti parallelo al marciapiedi e altri a lisca di pesce quasi al centro della carreggiata oltre alla corsia ciclabile.

Leggi anche: A Milano il sogno di MAO: tutti in BICICLETTA. Tutte le ciclabili in costruzione: progetti e conseguenze

# La ciclabile di corso Sempione cancellerà il 34% dei posti auto

Credits: blog.urbanfile.org

Partiranno a breve i lavori del rifacimento del parterre alberato e della ciclabile di corso Sempione, dopo numerosi rinvii, ma le polemiche sono già arrivate da tempo. Infatti il progetto di riqualificazione prevede oltre alla realizzazione di un pista ciclabile per senso di marcia e la protezione del parterre alberato, anche la cancellazione del 34% dei posti auto, mentre solo quelli dei residenti verranno leggermente aumentati con aggiunta di stalli nelle vie limitrofe.

Forse la vera critica che si dovrebbe fare è quella di abbozzare tentativi disgiunti e spesso contraddittori invece che aver pianificato e approvato un piano strategico unitario che metta insieme non solo le ciclabili ma anche ogni forma di movimento in città. 

Leggi anche: Dopo M1, M4 e M5 un altro ritardo: rinviato il RESTYLING di CORSO SEMPIONE

Continua la lettura con: Lo sfogo dei TASSISTI MILANESI: “Nessuna PROGETTUALITÀ nelle PISTE CICLABILI”

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo#Madrid#Berlino#Ginevra#Basilea#SanPietroburgo#Bruxelles #Budapest#Amsterdam#Praga#Londra#Mosca#Vienna#Tokyo#Seoul#Manila #KualaLumpur#Washington#NuovaDelhi#HongKong #CittàDelMessico#BuenosAires#Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 


Articolo precedenteLe 5 DONNE con cui NON FIDANZARSI a Milano (scritto da una donna)
Articolo successivoDESOLATION ISLAND: l’isola più isolata del mondo
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.