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Il BORGO sul LAGO di Garda che si è fermato all’ANNO MILLE

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Credits: @fabrizio_roncaglia Campo

Sulla sponda orientale del Lago di Garda, c’è un piccolo borgo medievale abbandonato. Troppo difficile da raggiungere, ma anche troppo bello e caratteristico per lasciarlo decadere.

Il BORGO sul LAGO di Garda che si è fermato all’ANNO MILLE

# Il borgo che si è fermato all’anno mille

Credits: @gardaoutdoor
Campo di Brenzone

Si chiama Campo di Brenzone ed è un piccolo paese veneto nella provincia di Verona. Si trova sulla sponda orientale del Lago di Garda, tra Malcesine a nord e Brenzone sul Garda a sud, e, nonostante la sua bellezza, gli abitanti di questo piccolo paesino si possono contare sulle dita di una mano. Raggiungere Campo di Branzone non è affatto facile: solamente due sentieri, o meglio due mulattiere, portano i residenti e qualche turista in questa località. Una volta raggiunto il comune, il centro storico è davvero affascinante. Sembra di essersi fermati indietro nel tempo, con stradine strette e case tradizionali in pietra.

Campo è in realtà una frazione del comune più grande di Brenzone sul Garda e sembra accertato che quest’anno il paese abbia compiuto ben mille anni, la prima pietra di Campo fu posta infatti nel 1023.

# Un paese quasi fantasma

Spesso erroneamente si dice che Campo sia un borgo fantasma, invece non è proprio così. Nel 2011 Campo contava 9 abitanti e oggi pare che ci abiti lì ancora una famiglia. Una volta la popolazione di Campo era molto più numerosa, ma la vita in paese è ancora ferma al medioevo e pian piano gli abitanti hanno voluto cercare un posto più comodo. Le mulattiere sono le sole vie d’accesso al villaggio, per riscaldarsi si usa la stufa a legno e anche i sistemi di fogne e acqua non sembrano il massimo. Come il borgo sembra essersi fermata all’anno mille, così è stato anche per la vita in paese. Ma Campo è anche un borgo molto visitato, sono infatti escursionisti e turisti a popolarlo.

Credits: @gardaoutdoor
Campo di Brenzone

Altro pezzo forte del paese è la sua chiesa di San Pietro in Vincoli costruita tra il XII ed il XIII sul punto più alto della frazione. Questa piccola chiesetta conserva ancora in perfetto stato alcuni affreschi realizzati nel 1300 dal maestro Giorgio da Riva.

# Come raggiungerlo

Credits: @anetteterpstra
Campo

Ma quindi come si arriva in questo borgo nascosto? Per andare a Campo di Branzone il percorso consigliato è quello che parte da Marniga, dove bisogna parcheggiare l’auto e proseguire a piedi. Tra ulivi secolari e una splendida vista lago, in circa mezz’ora si è arrivati al paesino.

Continua la lettura con: Il “PIÙ BEL BORGO di Lombardia”: a un’ora da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, Torino, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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La “FERROVIA DEI DUE MARI” verrà realizzata? La grande SVOLTA nei collegamenti in Italia

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Credits mr.frecciabianca.hd IG - Ferrovia dei due mari

L’infrastruttura metterebbe in connessione i due versanti opposti del centro Italia, la regione Marche a Roma, con fermate in molti punti di collegamento con il resto dell’Italia e dell’esterno. Purtroppo il progetto viaggia a rilento a causa di numerosi intoppi. 

La “FERROVIA DEI DUE MARI” verrà realizzata? La grande SVOLTA nei collegamenti in Italia

# Il progetto prevede 135 nuovi chilometri per tagliare l’Italia 

Alessandro Antonelli – Opera propria OpenStreet Map – Ferrovia dei due mari

Risale alla prima metà del 1800, agli albori della storia ferroviaria Italiana, l’idea di collegare la Regione Marche al Lazio. Il primo progetto è datato 1878. A tenere viva l’idea negli ultimi anni è il Comitato “Un Treno per Roma” e la sezione “Italia Nostra” di Ascoli Piceno.

Nello specifico la “Ferrovia dei due Mari” prevede la realizzazione di una tratta ferroviaria” di 135 km che collegherebbe in primis Ascoli Piceno ad Antrodoco, passando anche per alcuni comuni colpiti dal terremoto del 2016, come Arquata, Amatrice, Norcia e le principali città d’arte del centro Italia. L’altro obiettivo del progetto è quello di collegare Rieti a Roma, unica città così vicina alla Capitale ma che non ha un collegamento diretto. A completare l’opera di questa infrastruttura ci sarebbe infatti un altro tratto importante, quello di Passo Corese-Rieti.

# 2 miliardi di investimento per collegare Roma a San Benedetto del Tronto

restodelcarlino – Ferrovia dei due mari

La costruzione dei 135 km di tracciato ferroviario, per la quale è stato stimato un investimento pari a 2 miliardi di euro, andrebbe ad aggiungersi ai tre già esistenti per una lunghezza complessiva di 221 km. In totale sono infatti 98 i km di rete già in esercizio: 37,13 km sulla Firenze-Roma, 28,36 km sulla Terni-Sulmona e 32,58 km Ascoli-San Benedetto. 

Lungo il percorso sono state ipotizzate 4 nuove stazioni: Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Accumoli e Posta. Oltre a queste dovrebbero esserne riqualificate altre tre: Ascoli, Antrodoco e Rieti.

# Il fine ultimo del progetto e i classici problemi italici

wikivoyage.org
Stazione di Rieti

La “Ferrovia dei Due Mari “ non avrebbe un ruolo importante solo per l’economia e le infrastrutture della zona, ma genererebbe un impatto positivo in particolare per lo sviluppo del turismo nel centro Italia. Il fine ultimo è infatti quello di collegare, oltre al Tirreno con l’Adriatico, tutti i borghi e le città sul tracciato prima di giungere nella capitale. 

Un progetto che al momento rimane un sogno visti i numerosi intoppi incontrati lungo il cammino. Per lo studio di fattibilità sono stati stanziati 40 milioni di euro ma si attende ancora la sua presentazione che era attesa a dicembre 2022. Per quanto riguarda il nodo di Rieti, nonostante l’intervento risultasse inserito nel contratto di programma 2017-2021 nel Piano Commerciale di RFI, i fondi per la realizzazione dell’opera non sono mai stati assegnati

# Gli ultimi aggiornamenti

Non ci sono al momento novità positive sul progetto. Al netto di uno studio presentato a novembre 2022 relativo al tratto marchigiano da Ascoli Piceno fino al confine regionale tra Marche e Lazio, per un totale di 35 km di linea e utile a valutare gli effetti e gli impatti che la nuova linea ferroviaria produrrebbe sul piano economico e sociale, nessun’altra notizia è trapelata. Per ora quindi si registra tanta confusione, pochi fondi e molte incertezze. Basti pensare che il piano commerciale di RFI prevedeva il finanziamento e la realizzazione della linea nel periodo 2022-2026, mentre secondo il contratto di programma, dovrebbe essere finanziata dopo il 2026 e realizzata ancora dopo.

La “Ferrovia dei due Mari” rimarrà una chimera ancora per un altro secolo o fra qualche anno si viaggerà in treno da un lato all’altro dell’Italia?

Continua la lettura con: La FERROVIA trasformata in CICLABILE: la più LUNGA d’Italia

FABIO MARCOMIN

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Le 5 PIAZZE più GRANDI di Milano: c’è chi mette in dubbio la NUMERO UNO

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piazza gino valle
piazza gino valle

Qual è la piazza più grande di Milano? Il primo posto è cambiato da poco, ma è ancora messo in discussione in una città in continuo cambiamento. Ecco la classifica delle cinque piazze più grandi di cui due fino a pochi anni fa non esistevano nemmeno.

Le 5 PIAZZE più GRANDI di Milano: c’è chi mette in dubbio la NUMERO UNO

#5 Piazza Gae Aulenti (Porta Nuova): 11.000 metri quadrati


Intitolata alla celebre archistar è stata inaugurata nell’anno della sua scomparsa: il 2012. E’ rialzata di sei metri rispetto al livello della strada ed è attorniata da grattacieli, diventando il nuovo centro del quartiere più dinamico della città.

#4 Piazza del Duomo (Centro): 20.000 metri quadrati


La piazza simbolo della città si posiziona solo al quarto posto per grandezza. L’attuale configurazione risale solamente agli anni sessanta del diciottesimo secolo. Dagli anni ottanta del secolo scorso la piazza è stata pedonalizzata.

#3 Piazza Duca D’Aosta (Centrale): 21.000 metri quadrati


Iniziata nel 1906 e completata nel 1931, rappresenta la porta della città per chi arriva in treno. Foto: Davide Bonando

#2 Arco della Pace (Sempione): 26.000 metri quadrati


Fino al 2014 era la più grande piazza di Milano. Al centro ha il celebre monumento progettato sotto Napoleone e inaugurato dagli austriaci nel 1838 con la piccola modifica dei cavalli che mostrano le terga in direzione della Francia.

#1 Piazza Gino Valle (Portello): 27.000 metri quadrati


Inaugurata il 14 giugno 2014 piazza Gino Valle è stata intitolata all’architetto che ne ha curato il progetto. Nella piazza è stato collocato il bassorilievo di Emilio Isgrò «Grande Cancellatura per Giovanni Testori», realizzato e donato al Comune appositamente per la nuova piazza. Ai lati ci sono casa Milan e oltre la circonvallazione la montagnetta a spirale.

E’ lei la più grande piazza di Milano anche se per alcuni il suo primato sarebbe messo in discussione dalla 08, tra Gae Aulenti e l’Isola.

Continua la lettura: Che cosa concilia piazza Conciliazione?

MILANO CITTA’ STATO

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Gli EDIFICI più belli e più curiosi di CITTÀ STUDI (Gallery Fotografica)

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Cremlino retro

Facciamo un giro allo scoperta degli edifici più interessanti nel quartiere universitario di Milano.

Gli EDIFICI più belli e più curiosi di CITTÀ STUDI (Gallery Fotografica)

# Il quartiere universitario

Maps – Città Studi

Città Studi è il quartiere universitario per eccellenza a Milano nonostante con il passare degli anni altre parti della città siano state interamente occupate da atenei, campus e studentati. Qui sono presenti tra gli altri i dipartimenti di ingegneria, architettura, fisica, chimica e matematica. Città Studi è di conseguenza anche una delle zone maggiormente frequentate da studenti e non solo, con numerosi locali tra cui il mitico Bar Basso, ma è anche ricca di edifici degni di nota. Facciamo un giro nella zona allo scoperta di quelli più interessanti.

Leggi anche: I 7 QUARTIERI a cui i MILANESI sono più AFFEZIONATI

# La sede del Politecnico

Partiamo dalla sede del Politecnico in piazza Leonardo da Vinci, la terza e ultima in ordine di tempo dopo il Collegio Elvetico e il Palazzo della Canonica. Si tratta del più antico ateneo di Milano, fondato nel 1863. L’edificio principale, che è anche un po’ il simbolo del quartiere, ha visto la posa della prima pietra nella seconda metà degli anni ’20 del ‘900. Si sviluppa su due livelli e si caratterizza per una successione di colonne piatte che incorniciano in prevalenza finestre e porte ad arco. Sono presenti anche due stemmi del Comune di Milano, sotto la balaustra coronata da un parapetto, e due statue alla destra e alla sinistra del basamento all’interno di nicchie: la prima rappresenta Francesco Brioschi, matematico e primo rettore, la seconda Giuseppe Colombo, padre dell’ingegneria italiana e rettore nel periodo 1897-1921.

Leggi anche: 5+1 cose che forse non sapevi sul Politecnico

# Il “Cremlino”

Del polo universitario fa parte anche il palazzo soprannominato dai milanesi il “Cremlino”, un imponente edificio stile Soviet, di sei piani ad altezze variabili, che ricorda appunto quelli della Piazza Rossa di Mosca anche per le sue due cupole sovrastate da puntali. Realizzato in un stile ibrido tra Art deco e Liberty tra il 1924 e il 1925, come istituto di chimica grazie a un lascito di Luigi Ronzoni, presenta una facciata con cemento decorato in modo geometrico. Sul retro, da dove si riesce ad avere una visuale più completa, spiccano tre absidi. Si trova tra via Colombo 81.

Leggi anche: Il CREMLINO di Milano torna a risplendere

# Via Balzaretti, la prima strada installazione di Milano

Spostiamoci in via Balzaretti, una traversa di via Giovanni Pascoli. Tutto parte dalla sede al civico 4 di Toilet Paper, la rivista del fotografo Pierpaolo Ferrari e dell’artista Maurizio Cattelan, che nel 2019 è stata dipinta con tre colori e quattro mani con altrettanti rossetti scarlatti fra le dita. In occasione della Design Week 2022, lo stesso duo in collaborazione con ORGANICS by Red Bull, ha deciso di replicare il progetto in tutta la via facendo dipingere le facciate dei palazzi in stile liberty con altrettante opere d’arte, si vedono strumenti a fiato, rose e orchidee, e trasformandola nella prima strada installazione di Milano.

Leggi anche: Le case di via Balzaretti, la strada installazione di Milano

# Le residenze Carlo Erba: la “grande esse”

Residenze Carlo Erba

Sul lato opposto della strada troviamo le Residenze Carlo Erba, che si sviluppano in un triangolo formato completato da via Pascoli, via Pinturicchio e piazza Carlo Erba. Si tratta di un progetto di recupero e riqualificazione di uno storico edificio a “forma di S”, curato di EisenmannZuliani e Degli Esposti Architetti e concluso nel 2019, che un tempo è stato la casa dell’editrice Rizzoli e L’Espresso e degli uffici della Rinascente e del gruppo Zurich. Occupa un’area di 19.000 mq per 9 piani di altezza e presenta finiture esterne differenti: i primi tre piani sono in travertino, mentre dal quarto piano inizia una stratificazione di elementi con marmo di Carrara, vetrate e telai metallici che creano capaci di creare vuoti e pieni caratterizzando ancora di più la forma curvilena del palazzo. 

Leggi anche: La GRANDE ESSE di città studi

# Il mini-quartiere medievale

Il mini-quartiere medievale. Tra le vie Righi, Plino e Pascoli troviamo una serie di abitazioni ed edifici tutti accomunati da un stile che rimanda alle costruzioni medievali, con torrette, archi a punta, trifore, decorazioni, greche. Se ne contano circa una decina.

# Edifici Liberty

In queste foro vediamo altri edifici degni di nota con uno stile abbastanza frequente nel quartiere e in altre zone di Milano, con alcuni elementi legati al Liberty, realizzati verosimilmente nei primi decenni del ‘900. 

# La chiesa incastrata tra gli edifici

Chiesa di San Pio X

Un altra costruzione curiosa è quella della Chiesa di San Pio X, non tutto per la sua architettura abbastanza anonima con una facciata rivestita di piastrelline verdi in ceramica a mosaico, quanto per la sua posizione incastrata tra due edifici.

Continua la lettura: Le più belle VILLETTE TUDOR e LIBERTY del quartiere Art-Decò di Milano (FotoGallery)

FABIO MARCOMIN

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La CASA IGLOO è in VENDITA: questo il PREZZO

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Credits tempocasa - Render restauro Casa Igloo

Una delle case più caratteristiche e iconiche di Milano è stata messa sul mercato. Vediamo come è fatta, la sua storia e quanto costa acquistarla.

La CASA IGLOO è in VENDITA: questo il PREZZO

# Le iconiche case Igloo della Maggiolina

Case igloo dall’alto

Le case Igloo furono costruite nel 1946, in via Lepanto nel quartiere Maggiolina, ai margini del cosiddetto Villaggio dei Giornalisti, su progetto dell’ingegnere Mario Cavallè. Il piano era quello di realizzare unità abitative provvisorie che avrebbero dovuto rappresentare una risposta veloce ai bisogni delle famiglie sfollate, con le case distrutte dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. L’ispirazione arrivò dagli Stati Uniti, dove in quegli anni era piuttosto diffusa un’architettura delle dimore circolari. In origine erano 12, oggi ne sono rimaste 8 ma solo 2 hanno mantenuto questo impianto, mentre le altre hanno subito importanti interventi di ampliamento e rifacimento.

Leggi anche: La STRADA delle CASE FUNGO e delle CASE IGLOO

# Come sono fatte

credit: @silvana_kk IG

Queste bizzarre abitazioni hanno una pianta rotonda di 45 metri quadrati e si sviluppano su due livelli, seminterrato e primo piano, con un sistema costruttivo a volta, formato da mattoni forati disposti a losanghe convergenti. Gli spazi interni erano stati suddivisi per avere ingresso, cucina, bagno e due camere.  

# L’annuncio di vendita: 399.000 euro per 90 mq

Uno di questi pezzi di storia milanese è oggi in vendita. Sui principali portali di annunci immobiliari viene raccontata come “Una soluzione unica nel suo genere, nascosta tra i grattacieli e i centri commerciali della grande metropoli”. Il testo riporta quanto segue: “La casa è costituita da una base circolare di circa 45mq + 45mq di laboratorio al piano inferiore che risulta essere speculare al piano superiore, è un’autentica cupola realizzata con un sistema a volta formato da mattoni forati disposti a losanghe convergenti. Questa tecnica consente di disporre gli arredamenti interni con una maggiore libertà”. Fa parte della proprietà anche “un giardino privato di 75 mq con box bici/motorino di 8 mq e ingresso indipendente di 20 mq”. Il prezzo? La trattativa parte da circa 399.000 euro.

 

Continua la lettura con: LIMITI agli AFFITTI BREVI per abbassare gli AFFITTI LUNGHI? Il Governo BOCCIA il Comune

FABIO MARCOMIN

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Un RISTORANTE vista LAGO a MILANO

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Credits: @Stefania Corbo Oasi Lago dei Cigni

Milano è circondata da laghi: a massimo un’ora e mezza dalla città si possono raggiungere luoghi dai panorami magnifici dove potersi rilassare, fare un bagno o una camminata tra la natura. Eppure anche dentro Milano ci sono alcuni piccoli laghetti. Sulle sponde di uno di questi c’è un ristorante dove poter pranzare ammirando i riflessi del cielo sull’acqua. E no, non è quello che pensate.

Un RISTORANTE vista LAGO a MILANO

# Il lago dei cigni

Credits: @rachelepittarello
Oasi Lago dei Cigni

Non stiamo parlando di un pranzo all’idroscalo, quello conosciuto da tutti come il mare di Milano, ma ci spostiamo esattamente dalla parte opposta della città. Nella periferia ovest di Milano, c’è una piccola oasi che ti catapulta in un’atmosfera completamente diversa da quella della metropoli pur rimanendo in città. Si chiama Lago dei Cigni ed è completamente immersa nella natura: tra aria pulita (o almeno un po’ meno inquinata di quella del centro cittadino) e papere e oche che camminano tranquillamente per i prati di quest’oasi, sembra veramente di essere in un altro mondo. Se ci si vuole rilassare il Lago dei Cigni mette a disposizione comodi lettini e piazzole dove poter prendere il sole, se si vuole invece divertire, nell’oasi si possono praticare sport divertenti e la pesca sportiva.

Il Lago dei Cigni si trova in via Guascona 60 ed è facilmente raggiungibile anche con i mezzi. Basta prendere infatti la metro rossa fino ad Inganni o Bisceglie e da lì prendere la linea 63 dell’autobus e scendere a Muggiano. Ovviamente la macchina rimane il mezzo più facile per raggiungerlo, anche perché poi la si può lasciare tranquillamente nel parcheggio esterno.

# Il ristorante, proposte semplici e genuine

Credits: @valeriacislaghii
Oasi Lago dei Cigni

Ed è in questo ambiente immerso nella natura che sembra quasi un miraggio, tra cigni, anatre selvatiche, benessere e gente genuina che si trova il ristorante Oasi Lago dei Cigni. Una location accogliente con personale cordiale e buon cibo. Il loro obiettivo è quello di dare valore alla qualità dei prodotti, perché ogni piccola scelta può fare la differenza. È per questo che il ristorante offre un menù semplice, ma con preparazioni che vogliono emozionare il cliente.

Credits: @oasilagodeicigni
Oasi Lago dei cigni

Dal lunedì al venerdì il menù fisso dell’Oasi Lago dei Cigni si compone di panini, hamburger, sfiziosità e fritti vari e insalate con migliaia di combinazioni dalle più semplici con insalata e petto di pollo a quella con pomodorini e gamberetti. Ogni giorno poi, il ristorante propone un menù diverso con tanto di antipasti, primi, secondi e dolci un po’ più elaborati e dove il pesce spesso è protagonista. Con questa doppia offerta il ristorante soddisfa sia la fame di chi è all’oasi ad esempio a pescare e vuole quindi mangiare velocemente, sia la voglia di un buon pesce spada alla griglia di chi invece è andato all’oasi proprio per fare un bel pranzo vista lago.

 

Continua la lettura con: OSTERIA ROMANTICA con VISTA LAGO (non di Como) a un’ora da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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Corso BUENOS AIRES si tinge di ROSSO: diventerà il BOULEVARD MILANESE?

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Comune di Milano - Rendering seconda fase lavori

La rivoluzione della principale arteria dello shopping milanese è entrata nel vivo. Il progetto di rinnovamento comprende alcune opere già realizzate, altre in fase di costruzione e altre ancora da realizzare in futuro. Le ultime novità sul progetto e come si sta trasformando Corso Buenos Aires.

Corso BUENOS AIRES si tinge di ROSSO: diventerà il BOULEVARD MILANESE?

# Avviata la fase di rivoluzione del corso: marciapiedi più grandi, alberi e meno posti auto

Credits Urbanfile – Test di maggio 2021 su Corso Buenos Aires

La rivoluzione di Corso Buenos Aires è entrata nel vivo della sua trasformazione. A seguito del test di maggio del 2021 sul tratto compreso tra via Scarlatti e Pergolesi, con vasi in cemento a bordo marciapiede a simulare la larghezza della strada per valutarne l’impatto sulla viabilità futura, si è passati ora alla fase più operativa. L’obiettivo è rendere l’arteria commerciale più vivibile e green tramite l’allargamento dei marciapiedi, l’eliminazione dei posti auto e la piantumazione di arbusti

# Cosa prevede la prima fase

Comune di Milano – Rendering prima fase lavori

Il progetto di riqualificazione prevede un vero e proprio restyling, che andrà a unirsi al piano di trasformazione di Piazzale Loreto in un’agorà verde, con lavori previsti in due fasi. 

La prima fase partita il 15 maggio 2023 all’altezza di via Spontini, della durata di quattro mesi, prevede la realizzazione di una pista ciclabile in sede protetta su entrambi i lati della via, con una larghezza di circa due metri e con cordoli larghi 50 cm e alti 17. Verrà anche ristretta la carreggiata ad una corsia per senso di marcia ed eliminata la sosta lungo corso Buenos Aires. Ci sarà invece spazio per alcune aree adibite al carico e scarico per gli esercizi commerciali presenti nelle vicinanze.

# La seconda fase dei cantieri: la pista rossa

Comune di Milano – Rendering seconda fase lavori

Dall’autunno di quest’anno fino a dicembre 2024 avrà luogo la seconda fase dei lavori con l’allargamento dei marciapiedi per creare un grande boulevard pedonale e la riasfaltatura della ciclabile in pasta rossa. I marciapiedi avranno una pavimentazione in pietra, mentre sono previste 30 piante in vaso sul tratto occupato dalle rinnovate Corti di Baires.

Leggi anche: PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

# La rimozione di tutti i parcheggi è prevista per la fine di agosto

In seguito agli accordi raggiunti tra i commercianti e i tecnici comunali entro agosto verranno eliminati tutti i parcheggi eccetto quelli necessari al carico/scarico delle merci. Le aree di sosta dei taxi dovrebbero invece cambiare di posto: quella di piazza Lima andrà in via Vitruvio e un’altra rimarrà in piazza Oberdan. Anche le piazzole degli alberghi e per la sosta per i disabili dovrebbero traslocare nelle strade limitrofe.

# Il progetto “le Corti Segrete”, che riqualifica le ex Corti di Baires, dovrebbe essere completato entro l’autunno 2023

Il primo tassello del corso rinnovato, la rigenerazione delle vecchie Corti di Baires nelle nuove “Corti Segrete”, è in fase di ultimazione. Proprio in questo punto si vedranno i primi effetti della rivoluzione del “boulevard milanese”, nel tratto dove era stato eseguito il test nel 2021.

Credits l22.it – Corti segrete

Il complesso è composto da 166 appartamenti di lusso e 4 suggestive corti interne con giardino e percorsi pedonali per un totale di 13.500 mq. Sono previste una nuova conciergerie/reception, una sala multifunzionale per eventi, uno spazio di co-working e una sala fitness. Come si può vedere dalle foto, gli spazi commerciali, che si sviluppano una superficie di circa 9.000 mq con ogni negozio distribuito su tre livelli, sono stati ormai interamente occupati.

Foto redazione – Corti Baires lato lungo

Leggi anche: Le SCAGLIE d’ORO di Buenos Aires: il nuovo volto di un PALAZZO “FUSION” di Milano

Continua la lettura: ZERO PARCHEGGI in corso BUENOS AIRES entro agosto: verso una MILANO SENZ’AUTO?

Continua la lettura con: 

FABIO MARCOMIN

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LIMITI agli AFFITTI BREVI per abbassare gli AFFITTI LUNGHI? Il Governo BOCCIA il Comune

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Ph. fietzfotos

Secondo le intenzioni del Comune sarebbe dovuto essere uno dei tasselli utili a centrare gli obiettivi del Piano Casa con orizzonte 2025 e a contribuire nella riduzione del caro affitti in città anche nel breve termine. Per ora lo stop alla richiesta più importante.

LIMITI agli AFFITTI BREVI per abbassare gli AFFITTI LUNGHI? Il Governo BOCCIA il Comune

# Primo stop alla richiesta del Comune di Milano

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

Uno degli interventi legislativi richiesti al Governo da parte del Comune di Milano per ottenere i risultati sperati dal Piano Casa 2025 era quello di una legge che consentisse di gestire e limitare a livello locale il numero degli affitti turistici, come succede già a Venezia e per gli appartamenti di proprietà di società. Nel vertice tenutosi il 6 giugno a Roma non è stato raggiungo l’accordo tra Stato e Città Metropolitane sulle richieste dei comuni, con Milano capofila, riguardo le integrazioni alla proposta di regolamentazione degli affitti brevi del Ministro al Turismo Santanché. Nella bozza si prevede una possibile limitazione a due notti di permanenza negli appartamenti gestiti attraverso piattaforme come Airbnb. Secondo l’Assessore alla Casa Maran “il limite delle due notti indicato nella proposta del Governo è insufficiente ad arginare il fenomeno degli affitti brevi“. La strada dell’esecutivo è quella di introdurre una normativa nazionale e non di una ad hoc per Milano, come appunto quella in essere nel capoluogo veneto.

Leggi anche: Il NUOVO PIANO CASA del Comune: riuscirà a sconfiggere il CARO AFFITTI?

# L’obiettivo principale è ridurre il numero delle licenze

Credits: cappellacciamerenda.it

L’obiettivo principale da parte del Comune di Milano è però quello di limitare il numero di licenze disponibili ai possessori di immobili, soprattutto nelle zone centrali lasciando maggiore libertà in quelle periferiche, per rendere disponibili sul mercato più appartamenti a chi è in cerca di affitti a lungo termine, come studenti e lavoratori, e per ridurre contestualmente i canoni di locazione. Sempre Maran spiega nel dettaglio le richieste di Palazzo Marino: “La Giunta comunale chiede un limite alle licenze per gli affitti brevi per ogni singolo proprietario di case. Ad esempio, se una persona possiede 10 appartamenti, potrebbe metterne solo uno nella piattaforma di Airbnb mentre gli altri dovrebbe proporli per affitti lunghi a lavoratori o studenti. Una proposta che ha provocato solo una tiepida reazione del fronte governativo, preoccupato di non limitare o ledere troppo il diritto di proprietà.”

# I prossimi passi

Credits JoelHuegli-pixabay – Case sui Navigli

Si attende quindi una nota da parte delle Città Metropolitane contenente di nuovo le richieste portate in discussione e una successiva nuova bozza da parte del Ministero del Turisimo. Le distanze al momento sono marcate. Alcuni segnali di apertura sulla possibilità di limitare il numero di licenze ci sono stati, mentre nessuno sulla richiesta dei Comuni di applicare delle zonizzazioni per ridurre la pressione in alcune zone a rischio di sostituzione abitativa. 

Continua la lettura con: Le FERMATE più ECONOMICHE per AFFITTARE CASA sulla M1

FABIO MARCOMIN

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Un suggerimento per una GITA ad un’ora da Milano? L’elegante e principesca TORINO

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Credits: @reb._ Torino

Se già avete visitato, Firenze, Venezia, Bergamo, Brescia, Bologna, Mantova, Genova e Pavia, ma siete instancabili viaggiatori e cercate mete un po’ diverse dalle solite senza dover percorrere troppi chilometri, una località che potrebbe meritare una gita è sicuramente TORINO. Ben collegata con Milano, solo un’ora di treno con la linea alta velocità o poco più percorrendo l’autostrada, la cittadina sabauda risulterà certamente una piacevole sorpresa.

Un suggerimento per una GITA ad un’ora da Milano? L’elegante e principesca TORINO

# Una regale e decadente eleganza

Credits: @apushake
Piazza Castello Torino

Secondo alcuni detrattori Torino non possederebbe nulla di grande impatto turistico o monumentale: non ha un Duomo in marmo di Candoglia, un Colosseo o una Torre di Pisa per intenderci, non può nemmeno vantare una storia di particolare interesse e il suo sviluppo architettonico si è fermato da molto tempo. Non facciamo ingannare, poi, dalle sue orrende periferie, quelle purtroppo sono brutte un po’ dappertutto. Piuttosto i suoi lunghi viali con antichi palazzi lungo i lati, le sue piazze quadrate, dei musei di sicuro interesse, dei monumenti di un certo rilievo, le montagne e il Po le conferiscono una regale e decadente eleganza che la rende inconfondibile. 

# Nonostante i suoi difetti ne vale la pena

Credits: @reb._
Torino

La città così profondamente legata alla casata dei Savoia, risparmiati dalla ghigliottina e fortunosamente esiliati all’estero, a lungo vincolata nel bene e nel male all’economia dell’auto della famiglia Agnelli, da tempo immemore in crisi, stenta a ritagliarsi un ruolo di primo piano nazionale e a livello internazionale. Tormentata da un ancestrale senso di inferiorità nei confronti di Milano, insiste in una rivalità dove non c’è mai stata partita. Anche perché invece di cercare una propria strada, provare a rincorrere o a sgambettare Milano è una strategia perdente. Fatta la debita premessa invitiamo però a non fare come molti concittadini che sottovalutano questa città e a spendere invece una domenica o un sabato per recarvici godendosela senza pregiudizi. Ne vale la pena.

# Cose vedere assolutamente

Credits: @brian_lmtg
Museo Egizio

Il museo egizio: per quanto le mummie, i sarcofaghi e i geroglifici sia forse meglio ammirarli lungo il Nilo, il museo egizio di Torino viene considerato il secondo al mondo per importanza.

Palazzo Carignano: (Palass Carignan in piemontese), un edificio storico situato nel centro della città. Un pregevole esempio di architettura barocca piemontese.

Piazza Castello: di forma squadrata, ospita al suo centro il complesso architettonico di Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja, incorniciata da eleganti portici costruiti in epoche differenti e importanti edifici cittadini, quali il Palazzo della Prefettura-Armenia Reale, il Teatro Regio la Real Chiesa di San Lorenzo (a nord-ovest).

Duomo di Torino: il Duomo di Torino, dedicato a San Giovanni Battista sorge nella piazza, anch’essa intitolata al santo, nei pressi dei Musei Reali e a pochi passi da piazza Castello e dal Teatro Romano dell’antica Augusta Taurinorum, quindi in pieno centro storico. Tra le chiese di Torino, il Duomo guida sicuramente la classifica di quelle da visitare assolutamente. Si tratta dell’unica chiesa in stile rinascimentale del capoluogo piemontese.

Credits: @italia_in_art
Mole Antonelliana

La Mole Antonelliana: nata come sinagoga è divenuta ben presto il simbolo di Torino, si può salire in cima alla Mole e vedere la città da un più alto punto di vista. Inoltre, all’interno ospita il più interessante e completo museo dedicato al cinema.

Piazza San Carlo: rappresenta il salotto buono, il cuore del capoluogo piemontese. Piazza San Carlo è stata ridisegnata e riqualificata in occasione delle Olimpiadi del 2006, diventando oggi un’isola pedonale. Anche qui però, come per Piazza Castello, compaiono i classici portici che ospitano diversi negozi, alcuni degli storici caffè cittadini e le chiese “gemelle” di San Carlo Borromeo (da cui deriva il nome della piazza) e Santa Cristina.

# Attrazioni da evitare e il piacere unico da assaporare

Credits: @russo_alice
Torino

Ci sarebbe forse anche altro, ma non lo riteniamo degno di particolare menzione come il finto villaggio medioevale o i Murazzi, uno dei luoghi preferiti della vita notturna torinese. Personalmente, poi, eviterei di andarci quando espongono la Sindone di dubbia origine, poiché si potrebbe trovare una eccessiva calca di entusiasti. Piuttosto Torino è facilmente visitabile a piedi non essendo certo una città di grandi dimensioni e, se dopo aver passeggiato qualche ora volete prendere una pausa, suggerisco di assaggiare il cioccolato, dove Torino in questo sì forse è imbattibile.

Continua la lettura con: Io, TORINESE innamorato di MILANO, sto pensando di SCAPPARE

ANDREA URBANO

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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MILANO PREMIATA per le BICICLETTE: questo il nuovo percorso

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Credits figa.bike IG - Ciclabile

Su circa 275 domande presentate Milano è risultata l’unica italiana tra le 10 vincitrici del premio. A cosa serviranno le risorse assegnate.

MILANO PREMIATA per le BICICLETTE: questo il nuovo percorso

# L’obiettivo di Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure

Credits IgorSaveliev-pixabay – In bici a Milano

Il 3 giugno 2023 a New York, in occasione della Giornata mondiale della bicicletta, la Bloomberg Philanthropies dell’ex sindaco di New York ha annunciato i vincitori della Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure (BICI). L’obiettivo di questa iniziativa sviluppata in collaborazione con la Global Designing Cities Initiative è di sostenere le città nella progettazione di strade per aumentare i tassi di utilizzo delle biciclette, a rivitalizzare i quartieri e a promuovere la salute e il benessere delle loro comunità. Ogni città avrà a disposizione risorse economiche, assistenza tecnica per sviluppare i progetti, per la progettazione di strutture ciclabili, la raccolta di dati e il coinvolgimento dei residenti.

Leggi anche: L’URBANISMO TATTICO dilaga: le NUOVE ZONE in trasformazione a Milano

# Tra le 10 vincitrici anche Milano: 400.000 dollari di premio

Credits figa.bike IG – Ciclabile

C’è anche Milano tra le 10 città vincitrici del premio, provenienti da 10 Nazioni di cinque continenti e che rappresentano collettivamente più di 15 milioni di residenti. In totale sono state presentate 275 domande, tra il 10 novembre 2022 e il 3 febbraio 2023, da città con oltre 100.000 residenti. A ottenere il premio più alto, da 1 milione di dollari, è Fortaleza in Brasile. Le altre, insieme a Milano, riceveranno invece un finanziamento di 400 mila dollari: Addis Abeba (Etiopia), Bogotà (Colombia) Lisbona (Portogallo), Mombasa (Kenia), Pimpri-Chinchwad (India), Quelimane (Mozambico), Tirana (Albania) e Wellington (Nuova Zelanda).

Leggi anche: La “PISTA CICLABILE più DURA del MONDO” è a un’ora da Milano

# Il premio verrà destinato a un nuovo percorso ciclabile di 6 km che intercetta 40 scuole

Ciclabile via Pavia-Piazza Argentina

Le risorse verranno utilizzate per realizzare un nuovo percorso ciclabile della lunghezza di 6 km da via Pavia a piazza Argentina che intercetta circa 40 scuole, di cui una decina di scuole di secondo grado, alcune sedi universitarie e numerose scuole di primo grado, infanzia e primarie. Su 1,5 km del percorso sono previste ciclabili in segnaletica con interventi strutturali per l’adeguamento delle intersezioni stradali, su altri 3,6 km interventi di moderazione del traffico dove la sezione stradale non permette di ricavare percorsi ciclabili dedicati e sui rimanenti 600 metri una riqualificazione complessiva della sezione stradale e dello spazio urbano e interventi di piste ciclabili in struttura.

L’obiettivo è favorire gli spostamenti casa-scuola degli studenti in totale autonomia e  sicurezza creando contestualmente spazi più sicuri e aree verdi in prossimità degli istituti scolastici. Il costo del progetto è pari a 1 milione e 160 mila dollari, circa 1 milione e 84 mila euro, pertanto non avendo ricevuto il premio più importante, che avrebbe sostanzialmente coperto tutte le spese, il residuo di poco più di 700 mila euro sarà a carico del Comune di Milano.

Leggi anche: Il BICIPLAN METROPOLITANO: il progetto di 750km di ciclabili tra Milano e hinterland

Fonte: Bloomberg.org

Continua la lettura con: La PISTA CICLABILE scavata nell’ACQUA: un’idea per l’Idroscalo?

FABIO MARCOMIN

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SOLDI in CAMBIO di BOTTIGLIE VUOTE? In Scandinavia e in Germania. Quando in Italia?

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Credits eureka_ssong IG - Contenitori automatici rifiuti

Un sistema che potrebbe essere utile anche nel nostro Paese. Ecco come funziona il sistema e quanto si viene pagati.

SOLDI in CAMBIO di RESI? In Scandinavia e in Germania. Da fare anche in Italia?

# Fare la spesa riciclando i rifiuti

Credits amillionreturns IG – Bottiglie riciclabili

Un modo per incentivare la raccolta differenziata anche in Italia? Da molti anni esiste in Scandinavia un sistema di riciclaggio dei rifiuti che consente di fare la spesa utilizzando le bottiglie di plastica e lattine vuote. La stessa cosa accade in Germania anche per il vetro. Questo tipo di rifiuti può essere conferito nei contenitori di raccolta automatici presenti presso i supermercati, anche in punti di vendita diversi da dove è stata effettuata la spesa precedente. Per ogni oggetto inserito si ottiene del denaro oppure  un compenso che il consumatore può utilizzare nel relativo supermercato. 

# Come funziona il sistema

 

 
 
 
 
 
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Gli importi riconosciuti variano in base al tipo rifiuti riciclato. In Finlandia si ricevono 15 centesimi per un lattina, 20 centesimi per una bottiglia di plastica piccola e 40 per una grande. In Germania 8 centesimi di euro per le bottiglie di vetro, 15 centesimi per le bottiglie di plastica piccole e 25 centesimi per quelle grandi. Al termine della procedura viene erogato uno scontrino con la cifra totale recuperata e che si può presentare in cassa per utilizzarlo sotto forma di sconto.  

# Iniziativa per ridurre la sporcizia e la povertà

Credits pfandflaschenaktionaer IG – Scontrino bottiglie riciclate

In realtà non si tratta di un vero e proprio guadagno perché l’importo erogato è una sorta di “cauzione sul vuoto” addebitata al cliente al momento dell’acquisto di bottiglie e lattine e poi restituita nel caso di conferimento delle stesse bottiglie diventate rifiuti nei contenitori presso i supermercati. Non esiste un limite di inserimento e per questo il sistema svolge indirettamente due funzioni, accanto a quella principale di incentivare il riciclo. La prima è quella di consentire a chi vive in povertà di riuscire a mettere qualcosa sotto i denti grazie alle bottiglie recuperate per strada e agli importi accumulati e la seconda, conseguente alla prima, di contribuire a tenere pulite le città.

Spunto: emmem_ph

Continua la lettura: Il PAESE ITALIANO che paga 30mila euro per andarci a VIVERE

FABIO MARCOMIN

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Milano “città bersaglio”, da radere al suolo come DRESDA: che cosa l’ha salvata

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Milano se l’è vista davvero brutta. Verso il tramonto della Seconda Guerra Mondiale era stata infatti scelta come “città bersaglio” dagli alleati. La volevano radere al suolo, come hanno fatto con Dresda. Ma qualcosa, per loro, è andato storto. Per nostra fortuna. 

Milano “città bersaglio”, da radere al suolo come DRESDA: che cosa l’ha salvata

# Fatta a cerchi concentrici, come un bersaglio dal cielo

Estate 1943. Milano subisce in pochi giorni sessanta attacchi aerei che provocano tra i 1.200 e i 2.000 morti. Un terzo delle costruzioni vengono distrutte o gravemente danneggiate. Tutto ebbe inizio nel 1940 quando gli inglesi considerarono Milano un obiettivo prioritario per le fabbriche, per lo snodo ferroviario e per le caratteristiche della città: il fatto di essere a cerchi concentrici la faceva assomigliare a un grande bersaglio, di cui il centro risultava particolarmente affollato e, per le strade strette, facilmente incendiabile.

# La difesa per i cittadini

Credits: archivio
Publifoto intesa Sanpaolo 

Per salvare le persone, una mezzora prima dell’attacco si levava una prima sirena, mentre una seconda segnalava il bombardamento imminente. In caso di attacco, i portinai avevano il dovere di aprire i portoni per aiutare i viandanti a trovare riparo negli androni.
Inizialmente gli attacchi avvennero di notte ma successivamente furono anche di giorno.

# Come Milano riuscì a evitare il destino di Dresda

Nelle ultime fasi della guerra gli strateghi angloamercani avevano studiato per Milano un trattamento simile a Dresda che andò interamente distrutta anche per il grande incendio che le bombe provocarono sui palazzi. Ma Milano riuscì a salvarsi soprattutto per le caratteristiche dei palazzi: in gran parte fatti di pietra e cemento e dunque non infiammabili come le case in legno tipiche della Germania.

Nella parte ovest del Parco di Trenno, lungo la via Cascina Bellaria, sorge il cimitero di guerra inglese, dove si trovano 417 lapidi di soldati caduti, in massima parte piloti abbattuti dalla contraerea.

Continua la lettura con: La guerra a Milano: le patate al Sempione e altre curiosità

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

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Riaprire la CONCA DI VIARENNA per riportare Milano alla sua MAGNIFICENZA

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Ph. @moniaunaguidapermilano IG

Milano Città Stato è a favore di chi cerca di recuperare la storia e la bellezza che la città è in grado di offrire al mondo, perché promuovere la bellezza ha sempre generato effetti positivi.

Per questo non rimane indifferente alla sollecitazione e alla petizione rivolta al sindaco Sala dall’associazione Riaprire i Navigli, per la riconnessione della Conca di Viarenna alla Darsena. Foto Cover: @moniaunaguidapermilano IG

Riaprire la CONCA DI VIARENNA per riportare Milano alla sua MAGNIFICENZA

La conca di Viarenna è stata una conca di navigazione, ora inutilizzata, che permetteva di superare il dislivello di quasi due metri tra il Naviglio Grande e la Cerchia Interna di De Amicis. Fu studiata persino da Leonardo da Vinci per perfezionare la connessione del naviglio della Martesana, alla cerchia navigabile.

Oggi rimane soltanto una lunga vasca con un’edicola che riporta il decreto ducale che esenta dal pedaggio e dal dazio i barconi destinati al trasporto di materiale per la costruzione del Duomo con la formula “Ad Usum Fabricae”, da qui il modo convenzionale di definire “a ufo” per indicare chi non paga. 

Con la copertura del Naviglio Vallone e della Cerchia interna negli anni Venti del Novecento si è interrotta la via d’acqua e la conca fu trasformata in semplice monumento, ormai priva di qualunque funzione. Monumento lasciato al degrado e all’incuria decennio dopo decennio. 

Foto Credit: https://www.riaprireinavigli.it/
Foto Credit: https://www.riaprireinavigli.it/

Rilanciamo la richiesta di Roberto Biscardini, Presidente dell’Associazione Riaprire i Navigli, che, insieme a Empio Malara ed ad altre associazioni promuovono ormai da anni una petizione rivolta al Sindaco, affinché il Comune di Milano dia corso alla riapertura della Conca di Viarenna. 

# Riaprire la Conca per “restituire a Milano un pezzo importante della sua antica magnificenza distrutta e abbandonata”

Così Biscardini motiva la necessità di questa iniziativa:  “La riapertura della Conca di Viarenna, già votata dal Consiglio comunale e inserita nel piano triennale delle opere pubbliche, può essere realizzata, come estensione della Darsena, indipendentemente dallo stato di avanzamento e dalle decisioni che verranno assunte per quanto riguarda il progetto di riapertura dei Navigli a Milano. Anzi, non possono essere utilizzate le incertezze che ancora incombono sul progetto per la riapertura dei Navigli per eludere un’opportunità che questa Giunta non deve lasciarsi scappare.

E’ una proposta chiara che consente al Comune di Milano di fare un passo avanti significativo e di fare subito ciò che si può fare, senza compromettere eventuali decisioni su tutto il resto.

Riconnettere la Conca alla Darsena è una straordinaria opera di riqualificazione urbana che qualificherebbe l’azione di questa Giunta, per restituire a Milano un pezzo importante della sua antica magnificenza distrutta e abbandonata. Così i milanesi faranno giustizia almeno in parte del disastro compiuto con la chiusura dei Navigli milanesi circa 100 anni fa.”.

# Un intervento di semplice ripristino

guida navigli

In Comune sembra tutto pronto ormai da anni: la riapertura è stata votata in Consiglio e inserita nel piano triennale delle opere pubbliche, eppure sembra essere a un punto morto.
Un vero peccato per un intervento, dall’investimento modesto in proporzione al ritorno d’immagine, al decoro e alla valorizzazione in chiave turistica che sarebbe in grado di apportare a Milano. A maggior ragione per il fatto che si tratta di un ripristino di una situazione preesistente, quindi non di immaginare e  progettare qualcosa di nuovo, ovvero la riconnessione idraulica e la riqualificazione della conca.

Dalle realizzazione di piccole cose si capisce quello che può essere una visione di più ampio respiro: la giunta saprà battere un colpo o rimarrà immobile, in barba alla visione che prevedeva la riapertura integrale dei navigli, ma che in realtà non riesce a ripristinare nemmeno una conca?

Hai qualche problema o qualche intervento per migliorare Milano da segnalare? Scrivici qui: info@milanocittastato.it

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FABIO MARCOMIN

Continua la lettura con: ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA…

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I PENDOLARI del CRIMINE

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CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

A Milano lo stipendio non basta

Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?

“Non riesco più a capire la mia città”

MILANO-MALPENSA: una linea Express mica tanto express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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ITALIA prima in Europa per ZTL: sono più della metà dell’intero continente

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Ztl

In base a un report della Clean Cities Campaign il nostro Paese detiene il record assoluto in Europa per città con zone a traffico limitato. L’inquinamento però non sembra risentirne. 

ITALIA prima in Europa per ZTL: sono più della metà dell’intero continente

# Sono 172 su 320 

Ztl

In base a un report della Clean Cities Campaign, coalizione europea di oltre 70 ONG, associazioni ambientaliste, movimenti di base e organizzazioni della società civile che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030, in Italia c’è oltre il 50% delle città europee con una zona a traffico limitato: sono 172 sulle 320 attive nell’Unione Europea. Un primato che divide il giudizio tra chi desidera la guerra totale alle auto e chi invece rivendica più libertà di utilizzo del proprio veicolo. A prescindere dall’aspetto ideologico, l’unico dato certo è che non sembrano avere alcun impatto sul grande nemico: l’inquinamento. Dalla loro introduzione, infatti, non risultano effetti significativi sugli elementi inquinanti. 

# A Milano la ZTL da record

Credits espansionetv – Area B e Area C

Milano prima con Ecopass, poi diventata Area C e Area B, ha la più grande ZTL d’Italia e tra le più grandi d’Europa: è una delle città che ha più investito nella creazione di aree ad accesso limitato. Se ne contano infatti altre più piccole con divieti diversi come quella in zona Garibaldi, Ticinese o Arco della Pace.

Per quanto riguarda Area C, che coincide con il territorio del Municipio 1, nell’arco di 10 anni dalla sua introduzione ha registrato una riduzione delle emissioni di PM10 allo scarico, da 1 tonnellata all’anno a 0,3, di PM10 totale da 4,5 tonnellate a 1,7 e degli ossidi di azoto da 64 tonnellate a 14. Anche se i critici sottolineano però che questa diminuzione sarebbe controbilanciato da un aumento di inquinanti nelle zone all’esterno. L’Area B, che invece copre quasi tutto il territorio comunale, è attiva da qualche anno ma solo da maggio 2022 sono in funzione tutte le 188 telecamere e dalla fine del 2022 le limitazioni più stringenti per l’accesso e la circolazione in città.

Nonostante tutto però Milano continua ad essere tra le città più inquinate del Paese, contendendosi il primato con Torino, con alcune rilevazioni che l’hanno portata ad essere in alcune giornate anche tra le più inquinate al mondo.

Fonte: Europa Today

Continua la lettura con: La CORSIA DINAMICA sulla TANGENZIALE: presto il raddoppio

FABIO MARCOMIN

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Con 1 MILIONE di euro quanti METRI QUADRI si COMPRANO a Milano

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Knight Frank - Mq ogni milione di euro

Un confronto con le grandi città e diverse tra le località più visitate del mondo: quello che emerge da alcuni report del settore immobiliare.

Con 1 MILIONE di euro quanti METRI QUADRI si COMPRANO a Milano

# Il rialzo dei prezzi delle case in linea con l’inflazione

Global Index Knight Frank

Nell’ultimo report Global House Price Index relativo al terzo trimestre del 2022, redatto dalla società inglese di consulenza nel settore immobiliare Knight Frank LLP, su 56 paesi e territori analizzati si registra una crescita media dei prezzi dell’8% annuo anche se tenendo conto dell’inflazione si passa a un dato reale di -0,3%. In 48 delle 56 aree esaminate è ancora presente una fase di salita dei prezzi su base annua. La Turchia è in testa nettamente alla classifica anche se in gran parte sembra essere dovuto all’inflazione dilagante. Nella top ten ci sono principalmente Paesi dell’est europeo, oltre a Islanda e Israele

# Italia al 36esimo posto, i prezzi delle case crescono meno dell’inflazione

Global Index Knight Frank con focus Italia

La graduatoria vede l’Italia nella seconda metà: al 36esimo posto con una crescita nominale del 5,2% e un dato al netto dell’inflazione di -2,6%. Tra i territori davanti al nostro Paese troviamo ad esempio Portogallo, Bulgaria, Singapore, Stati Uniti, Regno Unito, Messico, Giappone, Germania e Francia. Dopo l’Italia ci sono in successione Malta, Svizzera, Norvegia e Spagna.

# Il rialzo maggiore in Italia? In Sardegna e sul lago di Como 

Knight Frank – PIRI 100

Facendo un focus sulle città, utilizzando in questo caso il Prime International Residential Index (PIRI 100) che monitora l’andamento dei prezzi in 100 città chiave, località di mare e e sciistiche, sono 85 quelle che hanno registrato una crescita dei prezzi positiva o stabile nel 2022. Dubai è in cima per crescita dei prezzi, per il secondo anno consecutivo, con un +44,2% davanti ad Aspen e Ryadh. In Europa il rialzo maggiore si è avuto a Praga, Atene e in Provenza-Costa Azzurra. In Italia ai primi posti ci sono Sardegna e Lago di Como. Milano si è attestata al 2.5%

# Quanti metri quadri si comprano con 1 milione di euro a Milano?

Knight Frank – Mq ogni milione di dollari

Analizzando i prezzi al mq si può notare come a Dubai con un milione di dollari a disposizione si riesca a comprare un immobile di circa 105 mq, ipotizzando invece un milione di euro la metratura salirebbe a 120 mq.

A Milano cosa si potrebbe comprare? In base agli ultimi dati di Immobiliare.it con quella cifra si possono trovare in media abitazioni di circa 190 mq, quasi il 60% più grandi rispetto a Dubai. Il discorso cambia prendendo come riferimento il Municipio 1, l’area più costosa della città, dove con un milione di euro non si arriverebbe nemmeno a 100 mq. Ampiamente sotto questa soglia Melbourne, Berlino, Miami. Sotto i 50 metri quadrati si potrebbero comprare a Parigi, Londra e New York. Fuori gara il Principato di Monaco: un milione di euro basta per una casa da poco più di 18 mq.

Leggi: DOVE comprano CASA i MILIARDARI in ITALIA e nel MONDO

Continua la lettura: Le FERMATE più ECONOMICHE per AFFITTARE CASA sulla M1

FABIO MARCOMIN

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San Siro sì, San Siro no? Una grande opportunità per creare la GRANDE MILANO

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San siro sì o no

Le sorti dello Stadio di San Siro hanno suscitato polemiche a non finire. C’è chi vi è troppo affezionato e chi invece crede che sia ormai troppo vecchio e che ci sia bisogno di un nuovo stadio milanese. Mentre sembra che il futuro di San Siro sia stato deciso (verrà demolito), come ci scrive Livio Brambilla, si potrebbero in realtà trovare nuove idee per il simbolo dello sport milanese.

San Siro sì, San Siro no? Una grande opportunità per creare la GRANDE MILANO

# La lettera di Livio: lasciamo San Siro dov’è e cerchiamo nuove idee

Credits Andrea Cherchi – Zona San Siro

La lettera di Livio Brambilla:

“Leggo in continuazione polemiche a non finire relative alla costruzione del nuovo stadio di Milano.

San Siro si, San Siro no. Lo demolisco, no, non lo demolisco. Lasciamo San Siro dov’è e cerchiamo di avere idee che escano dagli schemi. Sarà contento anche Sgarbi. Anzi, oltre al museo del volo che già esiste e credo sia il più importante in Italia, propongo la realizzazione coordinata con la costruzione dello stadio di un altro museo che possa ricomprendere vari aspetti. Dal territorio, con la civiltà di Golasecca, all’arte moderna. Perché non rivoluzionare completamente il progetto portando lo stadio nelle zone delocalizzate di Malpensa sistemando così una situazione di degrado e allargando la Città di Milano di 40 Km ?

# Lo Stadio a Malpensa?

Ci sono aree delocalizzate che la Regione non riesce a sfruttare (mancanza di idee o di interessi), altre aree già compromesse tipo aree dismesse o una cava parzialmente chiusa dove non si cava ma si fanno solo lavorazioni. Ci sono i collegamenti: una strada a scorrimento veloce  che collega l’aeroporto a due autostrade per non dire tre, treni, bus e ovviamente aerei. Volendo si potrebbe anche pensare a un collegamento fluviale. Canali, navigli e fiume sono vicini. Poi a Malpensa non era / è prevista la realizzazione di una Hydrogen Valley?

# Nel Parco del Ticino?

credits: @lugano.region

Mettiamo insieme i vari pezzi di un puzzle e realizzeremo qualche cosa di importante. Partendo dal progetto di Boeri (lo stadio bosco-verticale) si potrebbe inserire lo stadio con tutte le sue infrastrutture perfettamente nel contesto del parco del Ticino migliorando ciò che adesso è fatiscente o malmesso.

Si potrebbe realizzare un centro commerciale (il progetto esiste già ed è già stato approvato); si potrebbe creare una viabilità interna al comparo con navette elettriche a guida autonoma che colleghino l’aeroporto, lo stadio, il centro commerciale, gli alberghi ed il museo di Volandia.

# Basta avere la voglia e il coraggio di realizzare progetti innovativi

Stadio San Siro demolito

Altro ancora si potrebbe fare, basta avere il coraggio e la volontà. Per esempio a breve, sembra, ci sanno collegamenti con velivoli a decollo verticale che dovrebbero collegare l’aeroporto con la città. Anche questo potrebbe essere uno stimolo a questo tipo di trasporto. Questa è una idea, sempre che non leda altri interessi consolidati. In questo caso non c’è idea che tenga.

Un’ultima osservazione: lasciamo perdere la distanza dal centro di Milano perché sarei curioso di sapere su 70.000 spettatori che vanno allo stadio quanti vengono da Milano e quanti da fuori.”

LETTERA DI LIVIO BRAMBILLA

Continua la lettura con: San Siro: 12 PROGETTI per rilanciare il QUARTIERE GREEN di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Il DRAMATRAM: a Milano si può assistere ad uno SPETTACOLO teatrale sul TRAM

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Credits: groupon.com Dramatram

Una volta al mese a Milano si può assistere ad uno spettacolo teatrale in una location unica. 

Il DRAMATRAM: a Milano si può assistere ad uno SPETTACOLO teatrale sul TRAM

# Il percorso: uno spettacolo all’interno e all’esterno

Credits: viaggiandoatestaalta.it
Dramatram

Dramatrà è un’associazione milanese che conta oltre 50 collaboratori e che ha un obiettivo: quello di portare il racconto, la struttura, l’energia e l’emozione teatrale fuori dal teatro. Attraverso la loro arte, lavoratori dello spettacolo, grafici e drammaturghi vogliono far riscoprire la bellezza del teatro tra storie di luoghi, di persone e di territori. E allo stesso tempo vogliono promuovere il patrimonio storico-artistico, archeologico e naturalistico del territorio lombardo attraverso iniziative ed eventi. Ed è proprio uno di questi eventi organizzati da Dramatrà che porta uno spettacolo teatrale su un tram storico di Milano.

Siamo sul tram 1503, una vettura d’epoca che ha quasi un secolo di storia da raccontare, e che, partendo da Piazza Fontana, una volta al mese attraversa tutti i luoghi storici della città. Dal Duomo a Piazza Mercanti, da Missori a Porta Ticinese e da Cadorna a Castello. Si passa davanti ad edifici importanti come la Chiesa di Santa Maria Presso San Satiro, Santa Maria delle Grazie, San Maurizio ma anche il Museo delle Vigne di Leonardo e, mentre si guarda la città, ci sono due giovani attori che ne raccontano la storia.

# Il Dramatram: tra bisticci, dichiarazioni d’amore e leggende di Milano

Credits: viaggiandoatestaalta.it
Dramatram

I protagonisti del Dramatram, è così che si chiama lo spettacolo organizzato sul tram storico anni ’20 dall’associazione Dramatrà, sono Bruno e Camilla. Bruno è un bigliettaio che lavora otto ore al giorno a bordo della linea 23. Camilla è una contessa annoiata che sale sul tram solo per aggiornarsi sui pettegolezzi della città. E tra un bisticcio e una dichiarazione d’amore, i due raccontano storie e leggende di Milano.

Il Dramatram è organizzato una volta al mese, ma la data del 28 giugno è già sold out. Il prossimo spettacolo ancora prenotabile si terrà il 4 luglio in due slot orari, partenza alle 19 o alle 20:30. Il costo del biglietto per gli adulti over 19 è 32 euro, ma c’è uno sconto coppie (se si viene in 2 si paga infatti 27 euro a testa). I bambini fino a 6 anni compiuti non pagano e i ragazzi tra i 7 e i 18 anni possono acquistare il biglietto ridotto a 23 euro.

Continua la lettura con: A MILANO si beve sul TRAM DEHOR senza biglietto: la sua fermata permanente

BEATRICE BARAZZETTI

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A Verona i CESTINI che fanno TUTTO

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Verona è tra le prime città italiane ad installare i cestini smart, dispositivi innovativi per la gestione dei rifiuti urbani. Come funzionano e a che punto è Milano. 

A Verona i CESTINI che fanno TUTTO

# I cestini smart a Verona

Credits: amiavr(FB) – i primi cestini smart installati a Verona

I cestini intelligenti stanno diventando una soluzione innovativa per la gestione dei rifiuti. Verona è una tra le prime città italiane ad adottare questo innovativo sistema di raccolta dei rifiuti. Questi cestini, dotati di tecnologie avanzate, offrono una serie di vantaggi che contribuiscono a migliorare l’efficienza della raccolta differenziata e a mantenere le strade più pulite.

# Cosa fanno i cestini smart

I cestini intelligenti,  noti anche come cestini smart, sono dotati di sensori che monitorano il livello di riempimento dei rifiuti all’interno. Questi sensori inviano segnali alle autorità competenti quando il cestino raggiunge una determinata capacità, consentendo di pianificare la raccolta in modo più efficiente. Questo sistema di monitoraggio in tempo reale evita che i cestini straripino e che i rifiuti si accumulino per strada, riducendo così l’insorgere di problemi igienici e migliorando l’aspetto delle aree urbane.

Un’altra caratteristica interessante dei cestini intelligenti è la compattazione automatica dei rifiuti: questi sono in grado di comprimere i rifiuti all’interno, consentendo di contenere una quantità maggiore di rifiuti rispetto ai cestini tradizionali. Vengono così ridotte la frequenza necessaria per svuotare i cestini e il volume complessivo dei rifiuti, ottimizzando lo spazio disponibile e l’utilizzo dei mezzi di trasporto necessari per la raccolta. Sono infine alimentati ad energia solare.

# Amia e i cestini smart

Amia (l’azienda che gestisce i rifiuti in città) ha già installato 7 contenitori in diverse aree della città, come piazze, parchi e zone pedonali. Altri cestini verranno consegnati e quindi installati nelle prossime settimane. Questa iniziativa ha ricevuto un feedback positivo da parte dei cittadini, che apprezzano l’efficienza della raccolta e la pulizia delle strade. Inoltre, i cestini intelligenti contribuiscono a sensibilizzare i residenti sull’importanza della corretta gestione dei rifiuti e del riciclaggio. L’adozione dei cestini intelligenti rappresenta un passo importante verso una gestione più sostenibile dell’ambiente urbano e un maggiore coinvolgimento dei cittadini nella salvaguardia dell’ambiente.

Fonte: amiavr.it

# A Milano sono in fase di sperimentazione

Credits cambioclima.it – Cestini intelligenti Milano

E a Milano? Il Comune di Milano è partito con la sperimentazione dei nuovi cestini intelligenti nelle zone del divertimento serale: corso Como, Porta Venezia tra via Lecco e largo Bellintani, corso Buenos Aires e piazza Argentina, con otto cestini compattatori

A questi si affiancano fino a 800 nuovi cestini tradizionali, distribuiti in tutti i quartieri, dotati di una croce sulla bocca del contenitore, un sistema che impedisce la formazione di mini discariche condominiali e dovrebbe evitare attività di smaltimento aggiuntive che sono costate 675.000 euro negli ultimi anni al Comune di Milano.

Continua a leggere con: A New York puoi connetterti al Wi-Fi di un BIDONE DEI RIFIUTI. Arriveranno anche a Milano?

LUCIO BARDELLE

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La MEGA VILLA costruita sul TETTO di un GRATTACIELO

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Credits: 9gag.com Villa su grattacielo

Sembra che la maggior parte dei personaggi pubblici più facoltosi faccia a gara per costruire la dimora più strana. In effetti, basta avere un po’ di fantasia e un buon portafoglio e poi si può fare tutto. Come costruire una Casa Bianca in miniatura in cima ad un grattacielo.

La MEGA VILLA costruita sul TETTO di un GRATTACIELO

# La villa a 2 piani di Vijay Mallya a Bangalore: con piscina ed eliporto

Credits: socialup.it
Villa sul grattacielo

Vijay Mallya è uno degli uomini d’affari più ricchi dell’india, un indiscusso business man di circa 65 anni e presidente del United Breweries Group, un conglomerato indiano specializzato nelle bevande, principalmente alcoliche, e in altri investimenti in settori come infrastrutture aeronautiche, proprietà immobiliari e fertilizzanti. Insomma Vijay Mallya ha un conto in banca di miliardi di euro e proprio per questo si può permettere di costruire una villa su un grattacielo. L’uomo d’affari ha infatti fatto realizzare una villa, una replica della Casa Bianca, in cima al Kingfisher Tower, grattacielo nel cuore della città di Bangalore, nel distretto indiano meridionale di Karnataka.

La villa a 2 piani è stata costruita su una gigantesca lastra a sbalzo rispetto alla torre sottostante andando a creare il 33esimo e 34esimo piano della Kingfisher Tower. Copre un’area di circa 40mila metri quadrati, poco meno, e non si fa mancare proprio nulla: sulla sommità del grattacielo ci sono infatti un giardino, un eliporto, una piscina e una piattaforma panoramica su tutto il perimetro per avere una vista a 360 gradi.

# All’interno la palestra e una cantina di vini

Credits: today.it
Villa in costruzione

Sviluppata da Prestige Estates, la società di sviluppo immobiliare nel sud dell’India, la villa non ha nessun collegamento con il grattacielo su cui è posta e i suoi 39 appartamenti sottostanti. Per accedere alla casa di Vijay Mallya si prendono infatti 2 ascensori privati esterni.

La costruzione della villa è iniziata nel 2010 ma i lavori risultano ancora non completati interamente. La Casa Bianca indiana costruita sul grattacielo, al suo interno, dovrebbe avere una piscina interna riscaldata, una palestra, una spa e una cantina di vini interrata, oltre ovviamente a diverse camere da letto, bagni, cucina e saloni. Se ultimata si stima che valga circa 20 milioni di dollari. Tuttavia il miliardario Vijay Mallya sembra aver avuto qualche problema con le banche, che pare abbiano richiesto rimborsi e bloccato i suoi conti, quindi, anche se la villa sul grattacielo sembra ultimata dall’esterno, in realtà mancherebbero dei lavori da fare, soprattutto all’interno.

Continua la lettura con: La CASA che non si vede ma che vale 18 MILIONI di dollari

BEATRICE BARAZZETTI

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10 MONUMENTI FAMOSI da portare a Milano (e dove metterli)

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Ci sono luoghi che fanno a gara per replicare monumenti famosi. Las Vegas su questo ha costruito la sua fortuna, gli Emirati Arabi e la Cina stanno seguendo le stesse orme. E noi? Visto che ci hanno rubato la Gioconda abbiamo un credito verso il mondo intero. Dovremmo andare in giro per le più belle città del globo e “zanzare” i monumenti famosi. Così, per ripicca. E, soprattutto, per rendere Milano una autentica capitale del mondo. 

Però, se rubi la Tour Eiffel devi avere anche un buon piano su dove metterla. No, non per nasconderla, ma perché altrimenti dà fastidio. Ad esempio, a Milano, quali monumenti potremmo riprodurre e, soprattutto, dove potremmo metterli?

10 MONUMENTI FAMOSI da portare a Milano (e dove metterli)

monumenti famosi

 

#1 Torre Eiffel al posto dell’Albero della Vita

torre eiffel, milano
torre eiffel, milano

Sarebbe da mettere nell’area Expo al posto dell’Albero della Vita che sta cadendo a pezzi. Dalla cima si vedrebbe tutta Milano e anche un po’ di lago di Como. Immaginate i cinesi in visibilio.

#2 La Statua della Libertà a Melegnano

statua della libertà: anche la copia torna a Milano
statua della libertà: anche la copia torna a Milano

Abbiamo l’originale sul Duomo. La copia si potrebbe riprodurre al Casello di Melegnano: “da qui si entra nel mondo civile”.

Leggi anche: La statua della libertà è un plagio. L’originale è a Milano

#3 Colosseo a San Siro

colosseo, milano
colosseo, milano

Al posto del vecchio palasport, a fianco dello Stadio. Oppure al posto proprio dello stadio, se lo si vuole demolire. Potremmo farci suonare dentro Fedez & JAX oppure farci giocare le vecchie glorie di quando Milan e Inter dominavano il mondo. 

Leggi anche: I 10 (+1) giocatori più forti che hanno giocato a Milano

#4 La piramide di Cheope al Parco Sud

piramide di cheope, milano
piramide di cheope, milano

Nel parco Agricolo, perché a nord occuperebbe la visuale. E ci starebbe da dio. 

#5 La lanterna sul Naviglio

lanterna sul naviglio, milano
lanterna sul naviglio, milano

All’entrata del Naviglio Grande. Un faro nella nebbia. 

#6 Il Ponte di Broooklin sull’Adda

ponte di brooklyn, milano
ponte di brooklyn, milano

Da mettere sull’Adda. Mentre il Golden Gate andrebbe sul Ticino. Qualcosa troveremo anche per il Lambro. 

#7 La Sirenetta all’Idroscalo

sirenetta, milano
sirenetta, milano

Deve stare vicina all’acqua altrimenti rischia la morte per asfissia. La mettiamo all’Idroscalo e organizziamo anche un bel mercato del pesce. Certo, dovremmo prima chiedere il permesso alla Madonnina.

#8 La torre di Pisa in Duomo

torre di pisa, milano (ops)
torre di pisa, milano (ops)

In Piazza del Duomo. Lato Museo del Novecento. Bisognerebbe discutere se raddrizzarla o meno, ma sono sicuro che si troverebbe una quadra.

#9 Il Partenone sulla Montagnetta

partenone, milano
partenone, milano

Ci vuole una collina. Deve stare in alto. Sulla Montagnetta di San Siro.

#10  La Muraglia Cinese ai confini della Grande Milano

muraglia cinese, milano
muraglia cinese, milano

Da disseminare sui colli piacentini come confine della grande Milano.

#smailand

Continua la lettura con: Monumenti da abbattere a Milano

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