La MONTAGNETTA di corso SAN GOTTARDO

Prima di quella di San Siro a Milano c'era un'altra "montagnetta". La sua storia, gli aneddoti e una strana leggenda

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Corso San Gottardo

Prima di quella di San Siro a Milano c’era un’altra “montagnetta”. La sua storia, gli aneddoti e una strana leggenda.

La MONTAGNETTA di Corso SAN GOTTARDO

# Molto prima del Monte Stella

Pagina Milano Scomparsa – Corso San Gottardo

Prima di quella a San Siro era un’altra la “montagnetta” di Milano: quella di Corso San Gottardo. Si trovava nel punto in cui il corso incrocia le vie Conchetta e Torricelli, l’attuale largo Mahler. In realtà consisteva in un dosso rialzato di pochi metri sopra le ortaglie da cui era circondato, quindi niente a che vedere con la “mole” del rilievo artificiale del Monte Stella, ma era visibile anche a grande distanza. 

# L’Osteria della Montagnetta e il fritto di pescetti dell’Olona

Nell’Ottocento la montagnetta era celebre a Milano anche per  l’Osteria della Montagnetta, che si affacciava sulla strada che portava sino al Ronchetto delle Rane e a Quinto de Stampi. Proprio dietro il locale, sopra il dosso, c’era un vasto giardino percorso da vialetti a loro volta contornati dai tavoli dove si mangiava all’aperto. La specialità della cucina era il fritto di pescetti dell’Olona o del Lambro accompagnati da ottimi vini frizzanti, bianchi e rossi. 

# La triste fine del ginnasta decaduto

C’è anche un fatto drammatico nella storia di questa osteria. Agli inizi del ‘900 un celebre ginnasta milanese ormai in fase di decadenza, che era andato vicino alla convocazione alle prime Olimpiadi moderne, cominciò a fare delle esibizioni nel giardino della Montagnetta per riuscire a pagarsi un piatto caldo.
Saliva su una scala messa in bilico e si metteva in mostra con una serie di esercizi bilanciando col suo peso quello della scala. Un giorno il suo sguardo incrociò quello di una giovane cliente del locale e per lui fu amore a prima vista. Per fare colpo sulla ragazza decise di digiunare e di utilizzare i soldi guadagnati per acquistare una tuta e una canottiera nuove. Purtroppo proprio a causa della carenza di cibo, mentre era intento a esibirsi con la sua nuova tuta, perse l’equilibrio e cadde rovinosamente dalla scala battendo le vertebre cervicali per poi morire nei giorni seguenti in ospedale.

# La leggenda della scarpa dei Re Magi

Credits danieladifebbraio IG – Basilica di Sant’Eustorgio

C’è anche una strana leggenda che ruota attorno alla Montagnetta. Quando i Re Magi passarono per Milano lungo la strada per Gerusalemme, a causa di una fitta nevicata che nascose loro la stella cometa, si ritrovarono proprio sopra la Montagnetta dove uno dei tre perse una scarpa. Questa sarebbe stata successivamente ritrovata secoli dopo da alcuni bambini che la portarono a Sant’Eustorgio, dove venne conservata come una reliquia nel sarcofago dei Magi.

# Che fine ha fatto la Montagnetta?

Credits archipatia IG – Auditorium Milano

L’osteria fu chiusa e demolita dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nell’occasione lo slargo antistante conosciuto oggi come largo Mahler fu ribattezzato ufficialmente largo Montagnetta. Stessa sorte toccò al “piccolo rilievo”, fatto sparire a colpi di badile. Nel corso dei decenni lo spazio è stato occupato prima da un grande cineteatro da più di 2.000 posti chiamato La Montagnetta, poi diventato Cinema San Gottardo nel 1932 e Cinema Massimo nel 1938. Anche quest’ultimo ha cessato l’attività, nel 1979, e solo 20 anni dopo ha riaperto come Auditorium di Milano, per ospitare concerti, cinema e teatro, ancora oggi in attività.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.