#94 – Il PAN di ZUCCHERO sopra LUGANO da cui si vede MILANO

"Questo momento tra i più belli e indimenticabili della propria vita". La FotoGallery

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Là in fondo c'è Milano (4)

A un’ora da Milano si può vedere Milano. Addirittura da una terra straniera. Il punto di osservazione è straordinario, forse unico. Così come la forma del monte che consente questo panorama. 

Il PAN di ZUCCHERO sopra LUGANO da cui si vede MILANO

# Un piccolo Paradiso

Si può arrivare in auto o in treno: da Milano alla stazione di Paradiso, il quartiere-comune di Lugano più amato da chi ama poco il fisco italiano. Paradiso è infatti celebre per essere un piccolo paradiso fiscale in una nazione scelta da molti italiani facoltosi proprio per le basse tasse. La Confederazione Elvetica ha un sistema capovolto rispetto a quello italiano: mentre in Italia tutto è concentrato nelle mani di Roma che riceve le imposte versate dai cittadini per poi redistribuirle in parte attraverso le regioni, in terra Svizzera capita l’opposto. La massima autonomia viene goduta dai comuni e, poi, dai cantoni. Solo le competenze che i comuni decidono di non gestire vengono poi passate al livello superiore. E questo determina una sorta di competizione al rialzo tra ogni singolo comune, per i servizi offerti e per i benefici fiscali applicati. Una competizione vinta da Paradiso che, infatti, ospita tantissimi italiani, più o meno noti. Tra cui Mina. Ma questa è un’altra storia. Torniamo al panorama. Perché da Paradiso si raggiunge il Paradiso.

# La terza grande passione degli svizzeri

Insieme all’autonomia dei territori e alle basse tasse, gli svizzeri hanno un’altra passione: le funicolari. Mentre in Italia le trascuriamo, spesso le lasciamo chiuse, come è il caso della funicolare Santa Margherita- Lanzo d’Intelvi proprio di fronte a Lugano, dall’altra sponda del lago, in Svizzera le funicolari sono delle grandi attrazioni turistiche. Addirittura i bar le usano come dehors, come questo a Lugano: 

Tra le funicolari a Lugano e dintorni ce ne sono tre che sono tra le più amate dall’intera Svizzera. La prima in realtà un treno a cremagliera che porta al Monte Generoso, vetta che segna il confine tra Italia e Svizzera. Vetta che sul versante italiano si può raggiungere solo mettendosi le gambe in spalla e camminando un paio d’ore dal parcheggio auto, sul versante in Svizzera invece la si raggiunge con questo splendido trenino al cui arrivo si viene accolti da un albergo considerato un’opera d’arte dell’Archistar Botta. Ma ancora stiamo finendo fuori tema. Le altre due funicolari partono da Lugano: una conduce al Monte Brè, l’altra, al lato opposto della città, si arrampica sulla cima del Monte San Salvatore, un magnifico promontorio considerato patrimonio dell’Unesco. 

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# L’ultima fermata prima del Paradiso

Funicolare Paradiso (Lugano) – Monte San Salvatore

Si sale con la funicolare. La linea non è elettrificata e le due carrozze sono collegate tramite un’unica fune traente di acciaio di 1650 metri di lunghezza. Il tettuccio trasparente e i finestrini offrono una visione panoramica dovunque ci si trovi al suo interno. Costa un botto: 22 franchi, circa 22 euro, la sola andata che dura pochi minuti. Una cifra che però vale non tanto il viaggio ma l’arrivo. 

La cima è da secoli è considerata da secoli un autentico paradiso. Quasi letterale. Già nell’anno 1200 i pellegrini scalavano a piedi la cima del monte, per rendere onore al figlio di Dio, che secondo un’antica leggenda avrebbe fatto qui una breve sosta nell’ascensione al cielo. L’ultima fermata prima del Paradiso vero. Ma non è solo un piacere metafisico quello che si ritrova in vetta. 

# “Questo momento tra i più belli e indimenticabili della propria vita”

Vista dal Monte San Salvatore: Lugano – In fondo Porlezza

Si scopre infatti uno dei punti panoramici più belli dell’intero arco alpino. “Si deve essere stati quassù personalmente, se ci si vuole fare un’idea di tutta la sua grandiosità e magnificenza, e allora si annovererà questo momento fra i più belli e indimenticabili della propria vita”, scrisse Lorenz Hirschfeld, filosofo paesaggista tedesco del 18° sec. La caratteristica principe è la possibilità di godere il panorama a 360 gradi. Non capita come sulle vette consuete dove ci si ritrova con la visuale almeno coperta da altri monti. In questo caso la vista si apre su tutti i lati, perchè il monte è un promontorio che nasce in mezzo al nulla, viene chiamato pan di zucchero della Svizzera e ricorda in piccolo quello più celebre che domina Rio de Janeiro. In questo caso in cima non c’è il Cristo ma una chiesa sul cui tetto si può accedere come punto più alto. Non solo.

# In fondo lo Skyline di Milano

Là in fondo Milano (3)

Sulla cima del monte è stato tracciato un percorso che alterna punti panoramici con immagini celebrative di un altro grande amore che riempie d’orgoglio il petto degli svizzeri: le ferrovie. Che bello se sapessimo valorizzare come loro  le nostre bellezze nei punti più frequentati dai turisti internazionali. E di turisti c’è pieno sul Monte San Salvatore, affascinati dalla vista che mette anche un po’ di nostalgia. Sì, perchè dalla cima, se la giornata è azzurra, insieme ai diversi rami del lago di Lugano, che è un piccolo lago di Como rovesciato, insieme al Monte Rosa e alle cime della Val d’Aosta, insieme alle vette della Valtellina e dei Grigioni, in fondo, verso Sud, si intravedono i grattacieli dello Skyline di Milano. 

# Il sentiero fino al “villaggio più bello della Svizzera”

Credits: @julesvernetravel
Morcote

Ma non c’è solo la vista spettacolare sul Monte San Salvatore. Un grande classico è scendere a piedi, ma non rientrando a Paradiso, ma dal lato opposto, percorrendo il promontorio sul sentiero in mezzo agli alberi che conduce al paese di Carona da cui si può scendere a Melide, ai bordi del lago, oppure proseguire fino a Morcote, “il villaggio più bello della Svizzera”, sul punto più settentrionale del promontorio. Atmosfere che ricordano il promontorio di Portofino. Vero che lo spettacolo del mare e della costa ligure sono impareggiabili. Ma vuoi mettere la vista di Milano dalla cima?

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.