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I 7 GRATTACIELI più IMPRESSIONANTI che stanno venendo costruiti nel MONDO

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Il più panoramico, il più alto del mondo e la spirale elicoidale. Ecco dove e quando verranno realizzati.

I 7 GRATTACIELI più IMPRESSIONANTI che stanno venendo costruiti nel MONDO

#1 Il grattacielo a forma elicoidale con colonne a spirale a San Pietroburgo

collateral.al – Lakta II

Lo studio di architettura scozzese Kettle Collective ha progettato un nuovo grattacielo a San Pietroburgo, il Lahkta Center II, che affiancherà il Lahkta Centre, il quartier generale di Gazprom. Diventerà il più alto della Russia con i suoi 703 metri di altezza e 150 piani. Il disegno vede una forma elicoidale in vetro, questa la descrizione precisa: “uno strato esterno creato da colonne a spirale che formano una diagria elicoidale organica aperta, mentre la struttura è scavata da una serie di atri a spirale condivisi con spazi pubblici verticali”. I lavori sono iniziati nel 2023 e dovrebbero concludersi nel 2030.

#2 One Tower a Mosca, un prisma smussato con facciate in vetro sfumato da oltre 100 piani

Credits: Sergey Skuratov Architects – One Tower Mosca

A Mosca lungo il MIBC nel quartiere Presnensky è in fase di realizzazione, i lavori sono partiti nel 2019, il grattacielo residenziale One Tower. Caratterizzato da una forma di prisma smussato con facciate in vetro sfumato, si prepara a battere diversi record con i suoi 442,8 metri con 109 piani:

  • sarà l’edificio più alto di Mosca e il secondo edificio più alto in Russia e in Europa;
  • il primo edificio in Europa con più di 100 piani fuori terra;
  • avrà il ponte di osservazione più alto d’Europa al 100° piano;
  • sarà inoltre il più alto edificio residenziale d’Europa e il secondo più alto del mondo dopo la Central Park Tower di New York City.

L’inaugurazione è prevista entro la fine del 2025.

#3 Torch Tower a Tokyo: il grattacielo che “illuminerà” il Giappone

dezeen – Torch Tower

Nella capitale del Giappone è in costruzione il grattacielo Torch Tower, punto focale di un quartiere in riqualificazione denominato Tokyo Torch. La sua forma si ispira a una torcia e la scelta del nome è stato fatta nella speranza che la torre “illumini” la Nazione. Tra gli ambienti più caratteristici del progetto il grande parco all’interno, con alberi e colline, da dove osservare la metropoli dall’alto. Il termine dei lavori è programmato per il 2027, anno in cui diventerà l’edificio più alto del Giappone, con i suoi 390 metri di altezza, superando i 300 metri dell’Abeno Harukas di Osaka.

#4 Rizhao Center, il nuovo grattacielo simbolo della città da 495 metri con terrazze verdi nell’est della Cina

Beijing Tsinghua Tongheng Urban Planning & Design Institute Co., Ltd – Rizhao Center

Nella città cinese di Rizhao, sulla costa del Mar Giallo, è in arrivo un grattacielo di 485 metri e 94 piani. Superficie in vetro e blocchi sfalsati in verticale, ognuno concluso da terrazze verdi, e una guglia con antenna in cima. La costruzione è partita ufficialmente nel 2023 e dovrebbe concludersi nel 2028.

#5 Rise Tower, punta a diventare uno dei più alti delle due Americhe

risetower.mx – Rise Tower

Spostiamoci in Messico. A Monterrey è in costruzione Rise Tower, punta a diventare uno dei grattacieli più alti delle due Americhe: 475 metri di altezza. Prevede 99 piani e 94 di questi dedicati a un uso un uso misto, con un hotel da 180 camere, uffici, appartamenti, spazi commerciali e una punto di osservazione panoramico. Il via ai cantieri è stato dato nel 2022, il termine dovrebbe arrivare nel 2026.

#6 “The Tower” il grattacielo di Dubai da 930 metri: in cima una “Pinnacle Room” a forma di bocciolo con terrazze panoramiche

Credits: archpostdecostruttivista.altervista.org – The Tower a Dubai

Progettata dall’architetto Calatrava, “The Tower” è pensata per essere la torre più alta di Dubai con circa 930 metri di altezza, battendo il record del Burj Khalifa di 100 metri. Sulla sommità verrà posto un faro e la “Pinnacle Room” con una vista a 360° sulla città. Il design è ispirato al fiore del giglio, sulla cui punta è previsto un bocciolo ovale che ospiterà alcune delle terrazze panoramiche. I lavori, sospesi nel 2018 per una presunta corruzione dei principali finanziatori e ripresi nel 2020, non sono più ripartiti dopo l’arrivo della pandemia nel 2020. Al momento non ci sono date né di riavvio del cantiere né di futura conclusione.

#7 Ripartiti i cantieri per la “Kingdom Tower” o “Mile Tower” in Arabia Saudita: sarà il più alto grattacielo al mondo con oltre 1 km di altezza e 200 piani

Credits: wisebizrealty – Jeddah Tower

La Kingdom Tower è in costruzione a Jeddah, un’importante città portuale sulla costa del Mar Rosso dell’Arabia Saudita. Dopo lo stop ai cantieri di 6 anni dovuti principalmente a problemi di corruzione delle aziende appaltanti con l’arresto del miliardario Al-Waleed bin Talal proprietario della Kingdom Holding, la sua conclusione non è comunque mai stata messa in dubbio, a fine 2023 si sono proposte 14 aziende sia locali che internazionali per terminarlo. La Kingdom Tower, una volta inaugurata, sarà l’edificio più alto del mondo e con il punto di osservazione più alto del mondo raggiungendo 1.008 metri d’altitudine e i 200 piani e superando di 180 metri il Burj Khalifa di Dubai, l’attuale detentore del record.

Continua la lettura con: Il “FARO DI MILANO”: il nuovo GRATTACIELO con GIARDINO PANORAMICO e BELVEDERE sopra Milano

FABIO MARCOMIN

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La DOPPIA STRATEGIA ATM per fermare il SALTO dei TORNELLI in metropolitana

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Credits gorgo_n_zola_shitposting IG - Salto del tornello

I primi interventi sono già stati messi in campo da parte di ATM. Questa la strategia pianificata dall’Azienda Trasporti Milanesi per ridurre l’evasione sui biglietti da parte degli utenti della metropolitana che entrano saltando il tornello. Ma cosa succede in altre città?

La DOPPIA STRATEGIA ATM per fermare il SALTO dei TORNELLI in metropolitana

# In tre anni l’evasione sui biglietti è salita dall’1 al 4%

gorgo_n_zola_shitposting IG – Salto del tornello

Quasi una “disciplina olimpica” il “salto del tornello”. Un fenomeno sempre più diffuso nella metropolitana di Milano e che in soli tre anni ha fatto salire l’evasione tariffaria dall’1 al 4%. C’è chi entra in stazione spingendo con le braccia per scavalcare la sbarra, chi passa sotto e chi si accoda negli ingressi dotati di barriera verticale. Il risultato finale è sempre lo stesso, nessun biglietto pagato e un ammanco di entrate nelle casse comunali, dato il costo del singolo titolo di viaggio ora di 2,2 euro. L’ATM ha quindi pianificato una doppia strategia per correre ai ripari, in parte già in corso.

#1 Incremento del numero di controllori 

Credits: foto di redazione M5

La prima mossa decisa in via Foro Buonaparte 61, dove ha sede la municipalizzata, è stata quella di aumentare il numero dei controllori sia all’entrata che all’uscita dei tornelli. Sono passati da 130 a 150. In caso di controllo è prevista una multa di 39 euro se pagata subito, per chi viene trovato senza biglietto, che sale a 54 euro dopo 5 giorni e a 70 dopo 60 giorni. I primi risultati si stanno vedendo, dai picchi di evasione del 4% si è scesi al 2,6%.

#2 Partita l’installazione dei nuovi tornelli dotati di allarme sonoro alti 2,30 metri 

Credits Fabio Marcomin – Tornelli San Donato

La seconda mossa prevede l’installazione di nuovi tornelli a barriera alti 180 centimetri, la struttura è di 230 centimetri, dotati di un sensore per rilevare il passaggio di una seconda persona facendo scattare una sirena. Simili a quelli della M5 e della M4, ma con l’aggiunta di barre verticali e un’altra orizzontale a chiudere in alto il tornello per evitare lo scavalco.

I primi 4 tornelli sono stati installati nella stazione di San Donato M3, inaugurati all’inizio del 2024, dove ne sono previsti 27. Contando anche quelli da posizionare nel resto del rete, al momento nelle stazioni di Duomo M1 e M3, Cadorna M1 e M2, Rogoredo M3, e Centrale M3, si arriva a 172. La conclusione dei lavori è programmata per la fine del 2024.

La prova sul campo ha confermato l’efficacia contro il salto del tornello, mentre per l’accodamento si dovrà attendere l’allestimento di un’intera stazione e l’entrata in funzione del sistema sonoro. Difficile comunque possa essere ugualmente efficace dato il necessario intervento tempestivo di un addetto Atm in caso di segnalazione. Ma cosa succede in altre città?

# A Berlino, Praga e Brescia non ci sono tornelli, a New York una parte delle stazioni ha le “gabbie” girevoli

Credits jakob5200-pixabay – Metro Berlino

Vediamo come funziona all’estero. Nelle stazioni della metropolitana di Berlino, così come in altre città tedesche, non ci sono tornelli anche per agevolare l’accesso con le biciclette. L’entrata è libera e a verificare il pagamento dei biglietti o il possesso di abbonamenti ci sono controllori in borghese. Anche nella metropolitana di Praga non sono presenti, in alcuni casi anche ad Amsterdam, e in Italia, in quella di Brescia.

A Londra come a Madrid sono presenti i tornelli classici, sulla falsariga di quelli della linea M3 di Milano. A Parigi alcuni hanno una struttura simile a quelli nuovi installati a San Donato, pur non avendo una porta verticale ma una paletta a mezza altezza.

A New York in alcuni casi al posto dei tornelli ci sono delle porte girevoli, tipo quelle all’uscita della stazione di San Siro M5 o degli accessi allo stadio. Per ridurre l’evasione tariffaria nella città della Grande Mela è stato inoltre introdotto un sistema di intelligenza artificiale chiamato “Detector”, in uso anche a Barcellona, per monitorare i tornelli ed identificare metodi e tempistiche dell’evasione del biglietto al fine di implementare nuove strategie in futuro.

Continua la lettura con: Gli INTERSCAMBI da BRIVIDO nella METRO di Milano

FABIO MARCOMIN

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I PALAZZI dove VIVERE la Milano dal MEDIOEVO fino alle soglie del ‘700

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Credits: @MarcoTrovò Flickr Palazzo Borromeo

Nelle più importanti e belle città del mondo si possono scorgere, oltre a certi edifici prettamente di uso pubblico e a certe infrastrutture, degli edifici spesso emozionanti alla vista pur non essendo sempre appariscenti, che rispecchiano per le loro caratteristiche e il loro simbolismo l’identità e lo stile del proprio territorio urbano. Ad esempio come nel caso del grattacielo, dall’aspetto originale e nello stesso tempo ben delineato, realizzato tra il 1979 e il 1985 a Hong Kong su progetto di sir Norman Foster.   

I PALAZZI dove VIVERE la Milano dal MEDIOEVO fino alle soglie del ‘700

# Palazzo della Ragione, il luogo delle assemblee        

Palazzo della Ragione

Facendo una selezione di questo tipo di palazzi esistenti attualmente a Milano – escludendo quindi il Castello Sforzesco, il Teatro alla Scala e la Galleria Vittorio Emanuele II – il primo è il Palazzo della Ragione, ubicato in piazza dei Mercanti 1 e detto anche Nuovo Broletto, sede municipale dal 1251 al 1756: all’inizio era solo un portico aperto per le assemblee e poi ha avuto due successivi sopralzi chiusi ai lati.            

# Il gotico “fiorentino” di Palazzo Borromeo

Credits: @MarcoTrovò Flickr Palazzo Borromeo

Nel periodo visconteo è stato costruito uno degli esempi più significativi dell’architettura gotica Palazzo Borromeo, dal nome della famiglia fiorentina trasferitasi in città e diventata poi sempre più influente.            

Leggi anche: PIAZZA BORROMEO: storia della piazzetta nel CUORE dei giovani di Milano  

# Ca’ Granda, un modello nel mondo 

Credits nicola_gravante IG – Università Statale Milano

Con l’avvento della famiglia Sforza che succedette ai Visconti si ebbe la realizzazione della Ca’ Granda nel 1450, un importante e monumentale edificio ospedaliero progettato dal Filarete, che per lungo tempo fu considerato un modello nel mondo. Distrutto quasi completamente durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale venne ricostruito e dal 1958 è diventato la sede dell’Università Statale di Milano.

Leggi anche: La “PORTA della MERAVIGLIA” nel centro di Milano

# Casa Fontana Silvestri, la più antica

Casa Fontana Silvestri

Casa Fontana Silvestri, sita in corso Venezia 10 e risalente al XII secolo, ha un aspetto attuale derivante dagli interventi fatti alla fine del XIV secolo ideati, secondo i più, da Donato Bramante che ha creato una facciata apprezzabile per la sua curiosa ed evidente sovrapposizione tra lo stile gotico e rinascimentale.

Leggi anche: La CASA più ANTICA di MILANO

# Palazzo Reale, a lungo sede del governo

Credits: @unamilaneseaparigi – Palazzo reale

Palazzo Reale, realizzato tra il  XIV e XV secolo in stile rinascimentale, si trova  in piazza del Duomo 12, nell’area dove prima c’era il Broletto Vecchio, ed è stato a lungo sede del governo della città, del Regno del Lombardo-Veneto, in seguito residenza reale e nel 1919, viene acquisito dal demanio e diventa sede di importanti mostre ed esposizioni.

# Palazzo Marino: nobile, rinascimentale e neoclassico                                                                                   

Credits hoigole IG – Palazzo Marino

Palazzo Marino, progettato da Galeazzo Alessi nella metà secolo XVI, in origine era un palazzo nobiliare rinascimentale e dall’unità d’Italia è diventato la sede centrale dell’amministrazione comunale; l’edificio venne restaurato alla fine dell’Ottocento da Luca Beltrami e modificò, secondo lo stile neoclassico, la facciata sulla nuova piazza prospicente il Teatro alla Scala.

# La facciata barocca di Palazzo Litta

Palazzo Litta

Palazzo Litta (1642-48) opera di Franco Maria Richini, si trova in corso Magenta 24, è uno degli edifici milanesi più significativi dal punto di vista storico, artistico, e culturale, ed è caratterizzato dall’estrosa facciata barocca, come dai sontuosi interni e apparati decorativi oltre che dagli articolati cortili interni. Oggi è un polo museale, visitabile durante eventi pubblici, dove hanno luogo mostre e proiezioni, e al primo piano ha sede la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città di Milano.                           

# I cortili del Palazzo delle Stelline

barbara.troilo IG – Palazzo delle Stelline

Il Palazzo delle Stelline dell’inizio secolo XVII, autore Fabio Mangone e Jan Battiston del suo rifacimento, pure lui è situato in corso Magenta: è un rilevante complesso architettonico per dimensioni e storia che si sviluppa intorno a tre cortili, il maggiore, centrale ha ancora il porticato originale seicentesco, che è stato chiuso da vetrate. Si svolgono numerose attività culturali, ed è sede dell’omonima fondazione culturale, dell’Institut français e dell’Hotel Palazzo delle Stelline e è dotato di ristorante e bar aperti alla città.

# Lo stile barocco di Palazzo Annoni Cicogna-Mozzoni

adsilombardia IG – Palazzo Annoni

Palazzo Annoni Cicogna-Mozzoni ideato da Francesco Maria Richini, in corso di Porta Romana 6, è uno storico palazzo barocco costruito nella prima metà del Seicento per Paolo Annoni mercante di seta e nel Settecento diventò un centro artistico con un’importante collezione di libri e quadri.         

# La corte di Palazzo Durini

Guido Angelini – Palazzo Durini Santa Maria della Valle

Palazzo Durini in via Santa Maria Valle 2, costruito a metà secolo XVII pur di origini medioevali, è sempre opera di Francesco Maria Richini. È sede della Fondazione Alessandro Durini e tuttora la residenza dei Conti Durini di Monza, pur essendo a disposizione di artisti e appassionati d’arte. L’elegante facciata su strada, frutto di diversi stili architettonici, presenta un portone monumentale che si apre su un’ampia corte e su un giardino porticato, visitabili in occasione di eventi speciali.            

# Gli sfarzi di Palazzo Visconti di Grazzano

bohemlastazione IG – Palazzo Visconti

Palazzo Visconti di Grazzano, denominato anche palazzo Visconti di Modrone o palazzo Bolagnos, e situato in via Cino del Duca n. 8, sorge a metà del XVII secolo da modifiche e ampliamenti di alcune costruzioni preesistenti. Sebbene non si conosca l’autore che lo progettò, nel ‘700 il palazzo diventò celebre nella città, per il suo stile sfarzoso in confronto alle abituali abitazioni milanesi di allora.       

Continua la lettura con: I “PALAZZI STORICI” di MILANO

GUIDO ANGELINI

copyright milanocittastato.it

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Aria nuova per l’ex macello: il quartiere “low cost” e il distretto museale scientifico

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Credits Wolf visualizing architecture - Ex Palazzine Liberty

All’epoca della sua istituzione fu uno dei mercati del macello migliori d’Europa. Dopo il trasferimento nella zona est della città agli inizi del ‘900 e la dismissione nel 2005, è rimasto in abbandono per anni. Ora tutta l’area è pronta per essere rigenerata. Vediamo in che modo e quando è prevista la conclusione del progetto. 

Aria nuova per l’ex macello: il quartiere “low cost” e il distretto museale scientifico

# La storia di uno dei mercati del macello migliori d’Europa

Credits: milanosparita.com – Mercato del Macello

Prima dell’istituzione del mercato del Macello nel 1863, in un’area di cinque cinque ettari tra le vie Calco e Olona, la carne veniva macellata nei molti macelli privati. Era tra i più all’avanguardia d’Europa. Alla fine degli anni ’20, nel 1929, il trasferimento in viale Molise 62. Da decenni tutta l’area è in disuso, eccetto il Mercato Avicunicolo, con il progressivo smantellamento iniziato progressivamente negli anni ’90 per concludersi nel 2005. Solo le palazzine in stile Liberty affacciate sulla strada sono state riadattate in parte a punti sanitari con servizi di ATS e a spazi di riuso collettivo.

Masterplan Aria

Nell’ambito del bando internazionale “C40 Reinventing Cities” 2021 la superficie di 150.000 mq dell’ex macello si prepara a rinascere grazie al progetto di riqualificazione  “Aria”, proposto dall’operatore immobiliare Redo. 

Leggi anche: La STORIA del MERCATO del macello, quando era un’avanguardia in Europa

“Un quartiere “low cost” da 1.200 residenti con canoni a partire da 500 euro al mese

Masterplan rendering Aria

Al centro del progetto di rigenerazione la realizzazione di un quartiere “low cost” con 1.200 appartamenti di housing sociale, il 60% disponibile per l’affitto affittato e il 40% per la vendita, su un’area di 60.000 mq.

I prezzi sono previsti più in linea con quelli dell’hinterland che con quelli di Milano. Per un appartamento di 50 mq il canone di affitto mensile è di circa 500 euro, per uno da 70 mq circa 600, per l’acquisto si dovrebbe rimanere sotto i 3.000 euro/mq. Nell’area anche 7.000 abitazioni a mercato libero. 

# Il nuovo campus IED di Cino Zucchi e i servizi per il quartiere

artribune – Aria Milano – Nuovo campus Ied

Non solo residenze. Nei terreni dell’ex macello trovano spazio anche 2.000 mq per i servizi di quartiere, 40.000 mq di spazi per il retail, gli uffici e le attività ricettive, una scuola elementare su un’area di 2.000 mq, altri 8.000 mq dedicati alla scienza e all’arte e infine il nuovo campus dell’Istituto Europeo di design per 4.500 studenti. Sviluppato su una superficie di 30.000 mq all’interno dei suggestivi padiglioni dell’area nord riqualificati, su progetto dell’architetto Cino Zucchi, prevede aule, laboratori, spazi dedicati, biblioteche e 600 posti letto nei 13.000 mq dedicati alle residenze studentesche. 

# Il distretto museale scientifico

Wolf visualizing architecture – Ex Palazzine Liberty

Oltre a questo anche anche un distretto museale scientifico dedicato alla divulgazione delle tecnologie e un fab lab a servizio di cittadini e professionisti.

La prima parte di tutto il progetto dovrebbe inaugurare nel 2026, il resto non prima del 2030.

Continua la lettura con: La MILANO del FUTURO: i 7 QUARTIERI NASCENTI che stanno rivoluzionando la città (Mappa)

FABIO MARCOMIN

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AMBROGIO FOGAR, l'”Ulisse” di Milano

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Fogar

Non gli piaceva essere definito un “navigatore solitario”, chissà perché? Non lo ha mai spiegato chiaramente: “preferisco essere visto semplicemente come un uomo che cerca il proprio limite, navigatore solitario fa pensare a qualcosa di epico, che non mi appartiene”.

AMBROGIO FOGAR, l'”Ulisse” di Milano

# Le prime imprese: l’Atlantico del Nord in solitaria e il giro del mondo

 wikipedia-org – Ambrogio Fogar 1975

Ambrogio Fogar nacque a Milano il 13 agosto 1941, il padre era un assicuratore, la madre insegnante. Giovanissimo attraversa le Alpi con gli sci e partecipa alla Marcialonga sulle Dolomiti, e alla  Vasoloppet, nella Contea di Dalarna, in Svezia, due competizioni di fondo per veri esperti.

Pratica paracadutismo e, visto che il padre era originario di Trieste, grazie alla città giuliana scopre il fascino del mare. Prima di avventurarsi nei pericoli che nasconde Madre Natura in giro per il mondo, fece diversi lavori: assicuratore, comparsa alla Scala, venditore di auto e altre semplici attività. Nel frattempo si era iscritto a Scienze Politiche, ma l’amore per l’avventura fu troppo forte. Nel 1972 Ambrogio Fogar attraversa l’Atlantico del Nord in solitaria. Un anno dopo, con la propria barca chiamata Surprise, fa il giro del mondo, sempre da solo, partendo dal porticciolo di Castiglione della Pescaia il 3 novembre 1973 e tornando il 7 dicembre 1974.

# Un Ulisse moderno e meneghino

Possiamo dire che, grazie a Fogar, una buona parte dell’Italia si innamora della vela, lui diventa una sorta di Ulisse moderno e meneghino, con quel nuovo modo di fare avventura. La sponsorizzazione, l’impatto mediatico dei libri e della Tv e quelle sue sembianze da ragioniere che sfida i pericoli del mondo, fanno di Fogar una sorta di personaggio mitologico moderno, anche se lui di epico non voleva sentire parlare. Nel 1976 sfida la misteriosa leggenda del Triangolo delle Bermuda, per capire, umanamente e scientificamente, uno dei misteri più famosi della storia. Questa spedizione la fa con Uri Geller ed Enzo Majiorca.

# Il primo dramma della sua vita: la morte dell’amico giornalista e scrittore Mauro Mancini

Nel 1978 c’è il primo dramma della sua vita: il 14 gennaio Ambrogio e l’amico giornalista e scrittore Mauro Mancini, salpano dal porto di Mar del Plata per puntare a Sud, fino a Ushaia, capoluogo della Terra del Fuoco, dove Mancini avrebbe dovuto scendere e Fogar proseguire in solitaria nella circumnavigazione dell’Antartide. Ma nel tragitto, il 19 novembre, alle ore 10, un branco di Orche colpisce lo scafo e i due sono costretti a saltare sulla zattera gonfiabile di salvataggio, andando alla deriva per settantaquattro giorni. Perdono quaranta chili, sono in condizioni di salute precarie e, dopo circa due mesi e mezzo, sono recuperati da un mercantile greco: sembra che la salvezza sia arrivata, invece Mancini, dopo due giorni di navigazione sulla nave che li ha recuperati, vede peggiorare la polmonite che lo aveva colpito alcuni giorni prima e muore.

Per Fogar il ritorno in Italia è caratterizzato da critiche e polemiche, che lo stesso estremista dell’avventura cercherà di chiarire anche in qualità di ospite in trasmissioni Tv. Fogar, comunque, diventa una star. Marketing, pubblicità, libri e articoli, lo rendono una delle personalità più conosciute in Italia.

# Al Polo Nord con Armaduk prima dell’incidente in un rally

naturabenesserecultura.it – Ambrogio Fogar con il suo cane al Polo Nord

Nel 1983, con il cane Armaduk, arriva a piedi al Polo Nord, poi è la volta della conduzione di trasmissioni per il piccolo schermo. Nel 1984 inizia a presentare “Jonathan, dimensione avventura”, un magazine sugli sport estremi e avventurosi. 

Nel 1992, durante la tappa del rally Pechino-Mosca-Parigi, Fogar è vittima di un gravissimo incidente: la sua jeep si ribalta e lui subisce la frattura della vertebra cervicale, che lo costringerà a diventare quasi completamente paralizzato: “nel primo periodo di inabilità ho rinnegato il mio amore per la vita, avrei voluto l’eutanasia -dichiarerà in un’intervista in Tv- dopo un po’ di tempo, una notte, ricordando una barzelletta, mi misi a ridere e mi accorsi, così banalmente, di avere ancora la forza per sorridere”.

# Il giro d’Italia in barca a vela

Fogar

Nel 1997, malgrado la grave disabilità, prende parte al giro d’Italia in barca a vela, intanto continua a scrivere libri e diventa testimonial di iniziative di solidarietà e di tutela ambientale, in particolare si batte contro la caccia alla balena.

Morirà il 24 agosto 2005, per una complicazione al cuore. Fogar, personaggio chiacchierato e amato, rispettato e controverso, antesignano moderno dell’uomo “no-limits”, proprio con la grave disabilità ha dimostrato di poter superare qualsiasi limite. Prima dell’incidente confidava: “ammetto di essere un narcisista, quando viaggio da solo non scappo dagli altri, ma scappo da me stesso”.

FABIO BUFFA 

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

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LUIGI MARANGONI, l’ultima vittima delle Brigate Rosse a Milano

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Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano

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GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

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Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

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Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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Video: si sale sulla METRO, si scende al MARE

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Dal centro di Milano all’aeroporto di Linate, e quindi al resto d’Europa, ci vogliono solo 12 minuti. Per raggiungere il mare della Liguria ce ne vorranno solamente 56. Non solo: con il progetto di Hub metro e alta velocità si potrà salire sulla metro e arrivare in spiaggia senza uscire all’aperto durante il percorso. 

Il progetto, il costo e molte altre informazioni sono presenti nel video.

Il nuovo video di Milano Città Stato di Silvia Arosio. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi.

 

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DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

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Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

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La METROPOLI dei LAGHI: la prima città “transfrontaliera” sfiderà MILANO?

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Nel momento in cui Milano è sotto pressione tra affitti stellari, lotta contro le auto e smog da megalopoli asiatica in molti si stanno guardando attorno per trovare un luogo più vivibile. La soluzione potrebbe essere a due passi: un’area urbana transfrontaliera che mira a competere con Milano in Italia e Zurigo in Svizzera. Come nasce l’idea e qual è il progetto per realizzarla.

La METROPOLI dei LAGHI: la prima città “transfrontaliera” sfiderà MILANO?

# Un’area metropolitana tra Lago Maggiore, Ceresio e Lago di Como 

Maps – Città dei Laghi

La “Città dei Laghi” sarebbe composta da Como, Lecco, Varese per estendersi oltre frontiera alle città del Canton Ticino: Mendrisio, Lugano, Bellinzona e Locarno. Il progetto è nato da uno studio fatto da ricercatori dell’Accademia di architettura di Mendrisio. Creando questo territorio connesso e gestito in modo unitario, si potrebbe competere con le aree metropolitane di Milano a sud e Zurigo a nord. La vera sfida è riorganizzare la viabilità e le infrastrutture di trasporto pubblico. Queste le linee guida. 

# Il tram-treno per Varese

Credits malpensa24 – Tram treno Varese

Uno dei punti forza per il progetto dovrebbe essere il Tram-Treno di Varese che prevede la trasformazione dell’attuale sede ferroviaria tra Varese e Laveno-Mombello in linea adatta al passaggio del tram, con passaggi dei convogli ogni 4-6 minuti nell’area urbana e ogni 10 sulla tratta extraurbana diretta al Lago Maggiore con capolinea previsto a Laveno Mombello. Nel 2021 è stato creato un apposito Comitato che punta ad allargare l’attenzione su Como, Lecco e il Canton Ticino.

Leggi anche: Como sogna la METRO LEGGERA, Varese il TRAM-TRENO

# Un’asse portante di mobilità tra Laveno e Lecco passando per Varese e Como

Credits Skitterphoto-pixabay – Tram treno

Qui Como riporta le parole di Giovanni Arioli, portavoce di un comitato operativo formato da cittadini accomunati dall’appartenenza a otto club Rotary del Varesotto, riguardo a una visione dei trasporti su una scala più ampia emerso dallo studio dell’Accademia di architettura di Mendrisio e dell’Insubria: “L’analisi degli effetti e le possibili ottimizzazioni generate a cascata dalla trasformazione in metro-tramvia della linea che da Varese porta a Laveno Mombello ci induce a evidenziare come lo sguardo debba allargarsi a una scala territoriale più ampia” e che “la giusta scala geografica sia la cosiddetta Città dei Laghi“.

Maps – Laveno-Lecco

Quello che emerge dalla cartografia elaborata da Michele Arnaboldi dell’Accademia di Mendrisio è l’asse portante di mobilità urbana pubblica su ferro che potrebbe essere realizzata tra Laveno e Lecco passando per Varese e Como. “Le due tratte estreme dell’asse, rispettivamente la Laveno-Varese e la Como-Lecco, sono già in esercizio come ferrovie tradizionali, ma potrebbero facilmente essere trasformate in metro-tramvie (…) così come dimostrato dallo studio che il comitato TramTreno Varese (…). La tratta Varese-Como sarebbe invece da ripristinare utilizzando il vecchio tracciato FNM da Malnate a Grandate.”

Da Varese e Como a Lugano

“In via provvisoria, tuttavia, può già essere coperta dal servizio ferroviario Tilo che collega i due capoluoghi di provincia lombardi con il Canton Ticino fino a Bellinzona e Locarno, passando per Mendrisio e Lugano.”

# Un’identità propria di polarità urbana grazie alle due direttrici di traporto Est-Ovest e Sud-Nord

“Questi due assi di trasporto pubblico, rispettivamente Est-Ovest e Sud-Nord potrebbero conferire al nostro territorio transfrontaliero un’identità propria di polarità urbana (…) che, per massa critica, sarebbe in grado di competere con la forza centripeta che attualmente caratterizza le due aree metropolitane di Milano a Sud e Zurigo a Nord, rischiando di fagocitare sia il Varesotto e il Comasco, sia il Canton Ticino».

Il passo successivo, come spiega in conclusione Airoli, sarà “il coinvolgimento del Rotary club di Como e Lecco per estendere lo studio di fattibilità della metro-tranvia prealpina ai territori delle due località lariane“.

Leggi anche: Il primo TRAM-TRENO in partenza nella città Ticino: lo stesso modello in arrivo a Milano per le OLIMPIADI

Fonte: Qui Como

Continua la lettura con: Il SOGNO della METROPOLITANA tra COMO e LUGANO. Il passo successivo: UNIRLA a quella di MILANO?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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STOP ai VOLI? I MILANESI sono per abolire i VIAGGI AEREI a corto raggio se c’è un TRENO ad alta velocità

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Biglietto treno + aereo

Il treno piace di più rispetto all’aereo sul corto raggio. Non solo. La grande maggioranza dei milanesi vorrebbe eliminare i voli di breve distanza se sullo stesso tratto c’è un treno ad alta velocità. I risultati della ricerca fatta su 12 città del mondo. 

STOP ai VOLI? Gli italiani sono per abolire i VIAGGI AEREI a corto raggio se c’è un TRENO ad alta velocità

# 7 su 10 milanesi sono per abolire i voli aerei a corto raggio nelle tratte coperte dall’alta velocità

Credits miss__trainspotter__2002 IG – Treno svizzero Stazione Centrale

“Better connected 2024”: escono i risultati della ricerca di Hitachi Rail – player globale nel settore ferroviario e della smart mobility– sulle abitudini di trasporto in dodici città a livello globale, tra le quali per l’Italia c’è Milano per l’Italia. Il report illustra le modalità di spostamento dei cittadini nelle grandi città, sia per il trasporto urbano, sia per i viaggi di media-lunga distanza.

Il 64% delle persone che vive nelle grandi città del mondo si dice favorevole all’abolizione dei voli a corto raggio in presenza di una valida alternativa, come i treni ad alta velocità. Percentuale che cresce ancora di più a Milano: il 69%. Tra i mezzi preferiti per muoversi fuori da Milano, al primo posto (per il 42% degli intervistati) c’è il treno ad alta velocità, seguito dall’auto (38%) e dall’aereo (15%). 

Il treno vince anche nelle previsioni per il futuro: un terzo dei milanesi (34%) prevede nei prossimi cinque anni di viaggiare di più in treno. Solo il 13% prevede di usare di più l’auto e ancora meno (il 6%) di volare di più. 

# Trasporto urbano: il 63% dei milanesi usa l’auto per andare al lavoro

Per quanto riguarda il trasporto urbano, a Milano il 63% degli intervistati dichiara di usare la macchina nel tragitto casa lavoro. Un dato vicino alle media globale (60%). Solo il 15% dei milanesi utilizza esclusivamente i mezzi pubblici, anche se il 71% riconoscono i mezzi pubblici come l’opzione di trasporto potenzialmente più conveniente (71%). Non li usano per due ragioni principali: l’84% dei milanesi li utilizzerebbe di più se fossero meno affollati, l’85% se fossero più interconnessi.

L’86% dei milanesi è favorevole a maggiori investimenti nel trasporto urbano. Un milanese su due sarebbe disposto a pagare di più per il biglietto qualora i mezzi diventassero più efficienti, sicuri e interconnessi.

# Confronto internazionale: Dubai regina delle auto, Singapore al top per i mezzi pubblici, Copenaghen per le biciclette

Credits bikeitalia – Pista ciclabile Copenaghen

L’analisi è stata condotta su circa 12.000 persone distribuite in 12 città: Berlino, Copenaghen, Dubai, Londra, Milano, Parigi, San Francisco, Sidney, Singapore, Toronto, Varsavia e Washington.

Le città dove si usano più le auto sono Dubai, Washington, Varsavia e Sydney, dove almeno 7 persone su 10 scelgono l’auto in città. La città in cui è minore il tasso di persone che non usano l’auto (oltre un terzo non guida) è Singapore, seguita da Londra e Berlino. A Copenaghen, invece, c’è la più alta percentuale di ciclisti, seguita da Berlino

L’uso del trasporto pubblico è correlato con l’età e diminuisce con l’avanzare degli anni.

Fonte: Hitachi Rail

Continua la lettura con: Milano – Lugano in 30 minuti

MILANO CITTA’ STATO

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Le MANI dei SUPER RICCHI su MILANO: cosa cercano e perché lo fanno

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wonderfulhousesitaly IG - Attico Milano

Dove e perché i miliardari del mondo scelgono di investire a Milano?

Le MANI dei SUPER RICCHI su MILANO: cosa cercano e perché lo fanno

# I miliardari cercano attici con vista città da usare come prima casa

wonderfulhousesitaly IG – Attico Milano

In base all’analisi dell’ultimo report di Wealth Report di Knight Frank, sugli ultra high net worth individuals (i super ricchi ndr), a Milano le persone con grandi patrimoni puntano sulle penthouse da usare come prima casa.

Si tratta di appartamenti agli ultimi piani, in genere attici e super attici disposti su più livelli, che occupano l’intera superficie disponibile in cima all’edificio. Tra i motivi che spingono sulla scelta di questa tipologia di investimenti nella nostra città, e in Italia, anche le agevolazioni fiscali della flat tax di 100.000 euro sul reddito estero per i neo residenti italiani. In base ai dati diffusi dal quotidiano inglese The Guardian coloro che ne hanno beneficiato nel 2021 sono stati 1.339.

# I super ricchi scelgono Milano ma l’offerta è scarsa

credits @elenagalysan su IG

L’offerta non riesce però a soddisfare la domanda di attici di lusso a Milano. La città infatti rappresentando il centro finanziario del nostro Paese, oltre ad essere ben collegata con montagna, laghi e montagne, è tra le più richieste dai super ricchi. Rispetto alle altre località e metropoli nel resto del mondo, secondo la ricerca, sconta una carenza di abitazioni dovuta al fatto che gli immobili di grande pregio sul mercato sono il frutto di riqualificazione di edifici esistenti e non di nuove costruzioni. Tali immobili vengono poi solitamente acquistati da gruppi immobiliari per metterli in affitto.

Fonte: financialounge.com

Continua la lettura con: Una CASA in PERIFERIA di Milano COSTA come ai PARIOLI

FABIO MARCOMIN

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La PROVINCIA con PIÙ SITI UNESCO d’Italia? Confina con Milano

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Ospita quasi la metà di tutti quelli presenti in Lombardia, la regione che detiene il record in Italia.

La PROVINCIA con PIÙ SITI UNESCO d’Italia? Confina con Milano

# La provincia di Varese ha 4 siti Unesco: un record in Italia, tra le prime al mondo

Provincia Varese

La provincia da record per i siti Unesco in Italia è Varese. Vediamoli nel dettaglio.

#1 Il Sacro Monte di Varese con la via Sacra e le sue 14 cappelle

Credits: @malpensa24.it
Sacro Monte di Varese

Il Sacro Monte di Varese è parte del sito seriale “I sacri monti del Piemonte e della Lombardia” ed è composto da una Via Sacra di circa 2 chilometri con 14 cappelle e un dislivello di 250 metri che illustrano e invitano alla meditazione sui misteri del Santo Rosario. La conclusione del percorso è nel Santuario del borgo di Santa Maria del Monte, a 800 metri sul livello del mare, che funge da quindicesima cappella. Durante il cammino si possono ammirare archi tronfiali e fontane. Sono presenti 3 musei nel borgo in cima al monte: la Cripta del Santuario, il Museo Baroffio e del Santuario e la Casa Museo Pogliaghi. Le alternative per arrivare in cima sono la funicolare o l’auto. 

#2 I siti di palafitte preistoriche dell’arco alpino: l’Isolino Virginia e Lagozza e Lagozzetta

Credits gabrieleframa IG – Isolino Virginia

Inserito nel sito seriale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, distribuito sulle rive di laghi o di fiumi in Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia, c’è l’Isolino Virginia, che è anche il più antico tra i 111 in elenco. Gli insediamenti sono riconducibili a un periodo storico compreso tra il 5000 al 500 a.C. L’Isolino Virginia è stato abitato dal primo Neolitico, fino alla fine dell’età del Bronzo, e si trova nel Varese di fronte a Biandronno. 

Altri due insediamenti sono quelli della Lagozza e della Lagozzetta a Besnate. Il primo è un bacino prosciugato prima occupato da un’ampia palude caratterizzata da un fondale poco profondo, nell’area sono stati trovati strumenti per la tessitura e tracce che testimoniano la passata coltivazione dei cereali sulle colline. Il secondo invece come testimonianza del suo passato presenta alcuni reperti tra cui un lungo bastone con manico curvo in legno e un grosso recipienti.

#3 Il Monte San Giorgio, il più importante giacimento al mondo di fossili del Triassico Medio

beafornari_ IG – Monte San Giorgio

Il Monte San Giorgio è situato sul confine tra Italia e Svizzera, circondato da due rami del lago di Lugano, in corrispondenza dei comuni di Porto Ceresio, Viggiù, Clivio, Besano. Il sito è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2003 per il lato svizzero e nel 2010 per quello italiano. Si tratta del più importante giacimento al mondo di fossili del Triassico Medio. All’incirca 240 milioni di anni fa nell’area c’era il mare di Besano con ittiosauri, pesci, piante acquatiche, i cui reperti sono visibili nel Museo Civico dei fossili di Besano.

#4 Il Parco Archeologico di Castelseprio e il Monastero di Torba

annlisa86 IG – Parco Archeologico di Castelseprio

All’interno del sito seriale UNESCO “Longobardi in Italia. I luoghi del potere 568-774 d.C.” ci sono due luoghi dal 2011: Il Parco Archeologico di Castelseprio e il Monastero di Torba. Il primo include un insediamento fortificato e il suo borgo, oltre alla chiesa di Santa Maria foris portas a poca distanza con un ciclo di affreschi datati V secolo. Il secondo, gestito dal FAI, è un complesso monastico del tardo Impero Romano con funzione difensiva e preso in uso nei periodi successivi da Goti, Bizantini e Longobardi.

# La Lombardia è la regione d’Italia con più siti UNESCO: 10 su 59

Cenacolo Vinciano – Credits: Cenacolo Vinciano

Non solo è lombarda la provincia con più siti Unesco in Italia, ma la stessa regione è quella con più siti nel nostro Paese: sono 10 su 59 in totale. In aggiunta ai quattro di Varese in Lombardia ci sono:

Spunto: valewandering IG

Continua la lettura con: L’ISOLA dei MUSEI di Milano: una proposta da UNESCO

FABIO MARCOMIN

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I “NASONI” di MILANO: li avete notati? A che cosa servono? (IMMAGINI)

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Se si è sempre camminato un po’ distratti, senza prestare troppa attenzione ai dettagli, difficilmente si saranno notati i “nasoni” di Milano. Ma cosa sono? Sono veramente l’unica parte di una faccia che, nascosta, osserva la vita meneghina? Fonte: blog.urbanfile.org

I “NASONI” di MILANO: li avete notati? A che cosa servono? (IMMAGINI)

# Tanti nasi per far star su gli edifici

Credits: blog.urbanfile.org
nasone Buenos Aires

Su alcuni edifici della città è possibile trovare scatolette di cemento a forma di grossi nasi: circa 10 centimetri di mezzo ovale che spunta fuori dalle case meneghine. Ricordano proprio dei grossi nasi di qualcuno, come se dentro l’edificio ci fosse un milanese che vuole ficcanasare e vedere cosa succede sulla strada a cui i palazzi, i locali, bar e le case si affacciano. Eppure con il naso non centrano nulla. Osservando attentamente, si noterà che le scatolette semi ovali si trovano lungo il percorso delle linee metropolitane 1,2 e 3. I nasoni erano infatti degli strumenti topografici che servivano a rilevare eventuali problemi strutturali degli edifici dovuti agli scavi della metropolitana. Dentro queste scatolette ci sono infatti dei rettangoli di vetro che, qualora l’edificio su cui sono poste si dovesse muovere, si romperebbe all’istante.

Il meccanismo dei nasoni è ormai un po’ vecchio, tanto che per il percorso della metro lilla non sono comparse nuove scatolette ma piuttosto strumenti più moderni ed efficienti. Si tratta infatti di finti righelli affiancati ai “nasoni” che misurano i possibili cedimenti del terreno e spostamenti degli edifici.

# Nuove facce sugli edifici di Milano

Questi “nasoni” sono un po’ ovunque: dal Castello Sforzesco a corso Garibaldi, dalla Galleria a corso Buenos Aires. Alcuni sono stati ricoperti di intonaco, altri distrutti e altri ancora sono lì ad aspettare la loro sorte. Qualche milanese però si è poi divertito a rendere queste scatolette dei veri e propri nasi di facce felici, simpatiche, imbronciate o rilassate. Ecco alcune foto.

Credits: blog.urbanfile.org
nasone Isola
Credits: blog.urbanfile.org
nasone Garibaldi
Credits: blog.urbanfile.org
nasone Garibaldi

Fonti: blog.urbanfile.org

Continua la lettura con: Perché ci sono pali BUCATI dei tram a MILANO?

BEATRICE BARAZZETTI

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Il BOOM del TRENINO VERDE: il VIAGGIO tra le MONTAGNE a un’ORA da MILANO

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iltreninoverdedellealpi IG

L’alternativa al più celebre “trenino rosso”. Un viaggio lento attraverso le Alpi per scoprire paesaggi mozzafiato e fare tappa in alcune storiche località svizzere. Il percorso e i biglietti disponibili.

Il BOOM del TRENINO VERDE: il VIAGGIO tra le MONTAGNE a un’ORA da MILANO

# In poco più di due ore da Domodossola alla capitale svizzera attraverso le Alpi

treninoverdellealpi.com – Il percorso

Il Trenino Verde delle Alpi fa parte della flotta di convogli della società ferroviaria svizzera BLS: ogni due circa parte da Domodossola per giungere fino a Berna, la capitale della Confederazione Elvetica. Da Milano si può arrivare direttamente in treno alla stazione di partenza. Un viaggio di poco più di due ore attraverso le Alpi, con 13 fermate in totale contando i capolinea, che parte dal Val Divedro seguendo il corso del fiume Diveria e passa attraverso la storica Galleria del Sempione e quella del Lötschberg.

Suggestivo il transito dentro la galleria elicoidale di 1655 metri, con tunnel bui e viadotti spettacolari, e una pendenza di oltre il 27 per cento, tra Kandersteg e Frutigen. Dalle ampie finestre del treno si possono ammirare paesaggi da vertigini, dalle terrazze soleggiate del Vallese alle montagne dell’Oberland Bernese con Kandersteg, fino al Lago di Thun

# Le perle da vedere lungo il percorso

mariannaoleksyuk IG – Briga

Lungo il percorso sono diverse i luoghi che valgono una visita o una foto ricordo. Uno su tutti è l’imponente viadotto di Kander sulla linea del Lötschber. Vale la pena fare una sosta a Briga, una perla incorniciata dai ghiacciai di Driest e dell’Aletsch e dal passo del Sempione, e impreziosita dal Castello di Stockalper.

elisaorigine IG – Kandersteg

Altre tappe da considerare sono Goppenstein, la porta d’ingresso alla valle del Lötschen, Kandersteg, con una vista meravigliosa sul massiccio della Blümlisalp, la cittadina di Thun affacciata sull’omonimo lago, conosciuta per il suo enorme castello e anche come la porta di accesso all’Oberland Bernese.

pexels-louis- Thun

Per un’escursione suggestiva si può scendere a Spiez e poi arrivare a Thun in battello attraversando lo specchio lacustre.

pexels-louis- Berna

Infine la città vecchia di Berna, Patrimonio dell’UNESCO, con 6 chilometri di arcate e una delle passeggiate commerciali coperte più lunghe d’Europa.

# I biglietti disponibili e quanto costano

iltreninoverdedellealpi IG

La tipologia di biglietto disponibile è giornaliero o bi-giornaliero, quest’ultimo acquistabile solo in abbinamento ad un pernottamento in Svizzera. Entrambi comprendono tutte le tappe, senza vincolo di orario, inclusa la navigazione sul lago di Thun. Il prezzo per il ticket valido un giorno è di 69 euro per gli adulti, 20 euro per i ragazzi tra i 6 e i 15 anni, gratuito fino ai 5 anni di età. Per quello da due giorni 89 euro per gli adulti e 44,60 euro per i ragazzi tra i 6 e i 15 anni.

Continua la lettura con: MILANO ISTANBUL in TRENO: questo il percorso, la durata e il costo del viaggio

FABIO MARCOMIN

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Il COGNOME più diffuso a MILANO è molto “ESOTICO”. Tra i NOMI dei neonati al primo posto c’è una NOVITÀ

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bongbabyhousevn -pixabay - Neonato

Questa la nuova classifica dei cognomi e dei nomi più diffusi a Milano. Tra i cognomi si conferma il dominio incontrastato di Hu, al primo posto per il quarto anno di fila, ma tutto il podio è straniero. Il “più comune tra gli italiani” si deve accontentare della quinta piazza. Tra i nomi maschili invece c’è una novità al primo posto. 

Il COGNOME più diffuso a MILANO è molto “ESOTICO”. Tra i NOMI dei neonati al primo posto c’è una NOVITÀ

# Per il quarto anno di fila il cognome Hu è il più diffuso tra i nuovi nati, il primo cognome “italiano” è al quarto posto

Credits: @anna.premoli Paolo Sarpi

Una Milano sempre più internazionale. Questa è la fotografia della rilevazione della anagrafe comunale per il 2023. Stabile ormai per il quarto anno di fila in testa alla classifica dei cognomi più diffusi tra i nuovi nati il cinese Hu, a seguire Ahmed e poi Chen e Mohamed. Rossi esce dal podio, si piazza in quinta posizione, superato da un altro cognome italiano, Russo.

# Il 16% dei neonati ha il doppio cognome, l’11% solo quello della madre

Sportelli anagrafe milano

La sentenza del 2022 della Corte Costituzionale che ha annullato l’automatismo che assegnava il cognome del padre ai nuovi nati ha portato ad un aumento delle registrazioni con doppi cognomi o con solo quello della madre. Nel primo semestre del 2023 sono stati rispettivamente il 16% (1.616) e l’11% (1.066) sul totale.

# Edoardo continua a scalare la classifica arrivando al primo posto. Sofia rimane il nome preferito per le bambine

bongbabyhousevn -pixabay – Neonato

Per quanto riguarda i nomi si confermano gli stessi terzetti di preferenza, rispetto al 2022, sia per i maschi che per le femmine. Per i primi c’è un cambio al vertice, con il nome Edoardo che nel giro di due anni è passato dal terzo al primo posto. A seguire Leonardo, scalzato dal trono, e Tommaso. Per le seconde Sofia è ancora una volta il nome più amato per le nuove nate, con Ginevra che si issa al secondo posto facendo scendere di un gradino Beatrice.

Continua la lettura con: ABITANTI a MILANO nel 2024: quanti sono?

FABIO MARCOMIN

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Come si ARRIVA al MERLATA BLOOM: una sfida…scontata? (VIDEO)

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Merlata Bloom galleria

Il lifestyle center Merlata Bloom, che ha inaugurato lo scorso 15 novembre, è il più grande mall commerciale di Milano. Ma, in attesa della futura stazione della Circle Line Mind-Merlata., molti si domandano: come ci si arriva con i mezzi pubblici? Nel video la sfida di Metro Challenge (Mirko&Fede).

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

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Vivo solo tra le montagne

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VOLANDO sui NAVIGLI di MILANO

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VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

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FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

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La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

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La Milano di inizio Novecento

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M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

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Quanto spendono gli studenti di Milano?

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In volo sopra i Navigli nascosti

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L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

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M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

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Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

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Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

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La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

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Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

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In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

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Le intrusioni dei maranza

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Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

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Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

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Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

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La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

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Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

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Mi sono trasferita a Milano

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I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

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LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Il MEGA PARCO di DIVERTIMENTI nel GHIACCIO a poche ore da Milano

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Credits: @jimmysomers_ Salto su airbag Tobogganing Park Leysin

Appena attraversato il confine, a circa 4 ore da Milano, si può godere di esperienze adrenaliniche ad alta quota in uno dei parchi di divertimento più freddi e grandi di sempre. Tra le attrazioni ci sono scivoli di neve, salti nel vuoto e giri della morte.

Il MEGA PARCO di DIVERTIMENTI nel GHIACCIO a poche ore da Milano

# In Svizzera c’è uno dei parchi sulla neve più grandi del mondo

Credits: svizzeraunica.it – tobogganing park

Siamo ad un’altitudine di circa 1500 metri nel Canton Vaud nella Regione del Lago di Ginevra, nella località di Leysin. Qui nel 2014 è stato aperto uno dei parchi di divertimenti invernali più belli e più grandi di sempre: il Tobogganing Park. L’idea è venuta al campione olimpico di bob Silvio Giobellina, che ogni anno modifica i vari percorsi del parco. Al suo interno sono presenti anche delle piste adrenaliniche, pensate per i più temerari. Una torre alta 5 metri è il punto di partenza delle discese.

# 10 tracciati tra cui l’incredibile giro della morte a 360 gradi a bordo di un gommone in un tunnel ghiacciato

swissfamilyfun.com – Tobogganing Park

Le attrazioni sono di le più disparate. In totale sono presenti 10 tracciati lunghi dai 100 ai 300 metri.

Credits: @jimmysomers_
Salto su airbag Tobogganing Park Leysin

Tra questi i più spettacolari e adrenalinici sono il Big Air Bag, il salto con atterraggio su un grosso airbag, e il giro della morte a 360 gradi da percorrere ad altissima velocità su gommone dentro un vero e proprio tunnel di ghiaccio. 

swiss_family_and_discoveries IG – Tobogganing Park

Sono presenti anche una pista per lo slittino lunga ben 1,2km e una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Annualmente vengono organizzati eventi e competizioni a livello nazionale e internazionale come gare di slittino, di snowboard e di freestyle. Disponibile anche una grande terrazza dove sostare per bere e mangiare godendosi la vista panoramica sulla valle circostante.

# Lo Snow Village con la sua tipica atmosfera nordica

rebirthwithsandra IG – Tobogganing Park

A completare l’offerta lo Snow Village, appena fuori dall’area divertimenti. Igloo arredati in stile Polo Nord, una cappella di ghiaccio, un bar sulla neve e vari ristoranti per vivere la tipica atmosfera nordica.  

# Come arrivarci, gli orari e i biglietti disponibili 

Credits: @hsu_chinman
Tobogganing Park Leysin

Il parco è raggiungibile in auto, con il treno, con l’autobus che ferma a 3 minuti a piedi di distanza, e con la funicolare che parte dalla cittadina svizzera. Aperto tutti i giorni, da metà dicembre fino a marzo, in quelli feriali dalle 14:00 alle 18:00 e in quelli festivi e nei weekend dalle 10:00 alle 18:00, il sabato fino alle 20:00. 

Il prezzo dei biglietti è di 30 franchi per adulti, 27 per gli studenti e 20 franchi per i bambini sopra i 5 anni di età. Per il Big Air Bag o gli scivoli a 360 gradi si paga una tariffa aggiuntiva. I biglietti vanno acquistati in anticipo per un giorno specifico e per la fascia oraria desiderata dato che si possono utilizzare le attrazioni per solo 2 ore.

Continua la lettura con: Il PRIMO PARCO ACQUATICO al COPERTO d’ITALIA è alle porte di Milano

Articolo di BEATRICE BARAZZETTI aggiornato dalla redazione

copyright milanocittastato.it

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Le MINICASE fai-da-te di IKEA: low cost e costruibili ovunque

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Credits: idealista.it

Un’abitazione chiavi in mano a un prezzo stracciato. Questa la proposta di Ikea, famosa per la sua cura negli ottimizzazioni di spazi e negli arredamenti a basso costo, e la società americana ESCAPE specializzata in tiny house. Le caratteristiche della micro casa e quanti soldi servono per comprarne una.

Le MINICASE fai-da-te di IKEA: low cost e costruibili ovunque

# Abitare nelle minicase è diventato uno stile di vita sempre più diffuso

Credits: idealista.it

Possono essere posizionate e trasportabili ovunque, ad esempio in mezzo al verde per godersi a pieno la natura, e sono diventati uno stile di vita sempre più diffuso. Tutto è partito dagli Stati Uniti d’America dove un numero crescente di cittadini ha deciso di vivere nelle minicase, dei piccoli rifugi completi di tutto. Ci sono ovviamente sia i pro che i contro. Tra i primi la possibilità di scegliere dove vivere ogni volta che ci si annoia di un luogo e di farlo senza comprare un’abitazione, pertanto con risparmi considerevoli. Tra i secondi la rinuncia a qualche comodità per via degli spazi ridotti e in conseguenza del minor numero di vestiti e oggetti a disposizione in confronto alla situazione di una normale casa salda sul terreno.

Leggi anche: Le 10 MINICASE “Fai-da te” più belle del mondo (fotogallery)

# Il modello Ikea: struttura in legno di cedro e tutto i servizi in appena 17 mq

Credits Ikea-escape – Minicasa

La minicasa Ikea è il risultato della collaborazione con la società americana Escape, specializzata in mini case sostenibili e trasportabili. Lo spazio è piccolo, ma comodo, e il progetto ha preso come modello i camper. La struttura è realizzata con legno di cedro e le sue misure sono 17 mq di superficie e 8 metri di lunghezza. Tutto quello di cui si ha bisogno per vivere è disponibile al suo interno: letto, divano pieghevole, bagno, cucina, lavatrice, asciugatrice, scaldabagno, riscaldamento, vano portaoggetti, tavolino e prese USB. 

# La versione super accessoriata si porta via con meno di 59.000 euro 

Credits Ikea-escape – Interno minicasa

Ma veniamo ai prezzi. Per il modello base occorrono circa 47.550 dollari, al cambio attuale pari a 43.960 euro, per quello full optional si arriva a 63.350 dollari, equivalenti a poco più di 58.500 euro. Non c’è bisogno di collegarsi alla rete elettrica, con conseguente risparmio energetico, dato che l’alimentazione è fornita dalle batterie di accumulo. 

In sintesi uno stile di vita più parsimonioso, poco inquinante, meno stanziale e perfetto per chi non necessita di grandi spazi. Le vedremo presto anche in Italia?

Leggi anche: La MINI CASA di DESIGN che costa come uno SCOOTER

Continua la lettura con: Il NEGOZIO di IKEA senza auto in centro città pensato solo per i PEDONI

FABIO MARCOMIN

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MILANO ROMANTICA: le attrazioni da vivere in COPPIA

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Ph. @Andreatintin123 IG
Ph. @Andreatintin123 IG

Per quanto sia moderna e produttiva, la città meneghina nasconde anche un lato tenero e poetico tutto da scoprire, che la rende una destinazione turistica ideale per una fuga romantica.

MILANO ROMANTICA: le attrazioni da vivere in COPPIA

# Gli itinerari turistici più romantici di Milano

Credits Andrea Cherchi – Navigli al tramonto

Milano è una città ricca di scorci inaspettati, che si svelano agli occhi del visitatore uno dopo l’altro. L’itinerario classico della Milano turistica Duomo-Quadrilatero-Castello Sforzesco ne è un chiaro esempio: tra le eleganti palazzine rinascimentali, neoclassiche e in stile Liberty del centro storico sfilano tutti i volti della città meneghina, dalla Milano da bere delle enoteche e dello spritz alla Milano scomparsa delle antiche mura e delle chiese medievali. Ma la zona più romantica della città è certamente quella dei Navigli, dove ci si incontra per l’aperitivo serale e si fa il pieno di cultura underground. Sui Navigli, in realtà, è bello anche passeggiare senza una meta precisa, pronti a scattare fotografie memorabili.

In questa guida andremo alla scoperta di tre attrazioni di Milano da vivere in coppia. Il primo consiglio è, intanto, di scegliere un hotel 5 stelle a Milano, possibilmente in posizione centrale.

# Tre attrazioni romantiche da non perdere a Milano

Ponte delle sirenette

Tra le attrazioni più romantiche di Milano c’è senza dubbio il ponte delle Sirenette di Francesco Tettamanzi, che, secondo la leggenda, porterebbe fortuna alle coppie che lo attraversano. Il ponte delle Sirenette si trova nel cuore del parco Sempione, il polmone verde della città, dove è stato spostato negli anni ’30 in seguito all’interramento dei Navigli. Lo stesso parco Sempione è il luogo ideale per rilassarsi e passeggiare mano nella mano, fermandosi per un caffè, un picnic o una visita ai tanti punti di interesse, come gli spazi espositivi della Triennale e l’Acquario Civico.

Chi ama il teatro non può perdere l’occasione di visitare la famosa Scala di Milano, situata nell’omonima piazza dietro la Galleria Vittorio Emanuele. Il teatro alla Scala è il teatro più famoso d’Italia, con un carnet ricco di opere, balletti e concerti di musica classica durante tutte le stagioni dell’anno. Gli amanti del genere apprezzeranno le storie d’amore più struggenti, come i classici “Madama Butterfly” e “Romeo e Giulietta”.
Quanto alla cena, tra ristoranti stellati, enoteche affacciate sui Navigli e trattorie all’italiana, c’è semplicemente l’imbarazzo della scelta.

In un tour esaustivo di Milano, infine, un tuffo nell’arte è d’obbligo. La Pinacoteca di Brera custodisce una delle opere più romantiche e appassionate di sempre: “Il bacio” di Francesco Hayez, un dipinto conosciuto in tutto il mondo e apprezzato sia per la forte simbologia che per le emozioni che è in grado di suscitare. Con i suoi 24.000 metri quadri, poi, la Pinacoteca di Brera ha tanto altro da offrire, dalla pittura gotica ai grandi del Rinascimento, come Mantegna, Piero della Francesca e Raffaello.

# Altre imperdibili attrazioni della città meneghina da vivere in coppia

Credits Andrea Cherchi – Interno Galleria

Ma le esperienze da vivere in coppia a Milano non finiscono qui. Durante il soggiorno, infatti, ci si può rilassare in una lussuosa spa, fare l’aperitivo su un grattacielo e ammirare il tramonto dalle terrazze del duomo. Chi ama lo shopping di coppia può visitare gli store più esclusivi d’Italia nel Quadrilatero della moda, nella Galleria Vittorio Emanuele o in uno dei tanti outlet milanesi. Il periodo dell’anno più indicato per visitare la città è la primavera,
la stagione delle sfilate, dei concerti e delle rassegne musicali. La città si veste di rosa anche per San Valentino, con mostre dedicate all’amore e serate a tema nei locali più cool della città. E allora, scegli un hotel 5 stelle a Milano e preparati a sognare con la tua dolce metà!

REDAZIONE

copyright milanocittastato.it

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Gli SPAGNOLI lanciano la SFIDA a TRENITALIA

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albertmaestreserra IG - Renfe

La compagnia ferroviaria spagnola Renfe si prepara a debuttare nel mercato italiano, pronta a restituire l’ “attacco” di Trenitalia che serve l’Alta Velocità in terra iberica con il treno Iryo. Le prime tratte allo studio.

Gli SPAGNOLI lanciano la SFIDA a TRENITALIA

# Renfe pronta ad insidiare Trenitalia sulle tratte regionali italiane

albertmaestreserra IG – Renfe

La compagnia ferroviaria spagnola Renfe si prepara a debuttare nel mercato italiano per provare a scalfire il monopolio di Trenitalia nel servizio regionale. Una risposta ai treni dell’Alta Velocità Iryo, della compagnia italiana, che corrono sulla rete iberica?  

# La partnership con Arenaways

bznews24 IG – Arenaways

L’introduzione di un servizio ferroviario in Italia dovrebbe avvenire attraverso una partnership con la società Longitude, gestita dalla famiglia Arena, che con il suo marchio Arenaways conta di riattivare due linee dismesse. Si tratta del secondo tentativo, dopo quello del 2010, stoppato dall’Ufficio per la Regolazione dei Servizi Ferroviari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che aveva costretto il fondatore a portare i libri i tribunali. La causa vinta contro Trenitalia e Rfi per “abuso di posizione dominante”, conclusa con la sentenza della Corte di Cassazione nel 2023, ha convinto la famiglia Arena a riprovarci.

# Le prime due tratte da riattivare

Savigliano-Saluzzo-Cuneo_railway_map – Di Ale Sasso  https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=50316180

Le prime linee da riattivare con servizio passeggeri dovrebbero essere la Cuneo – Saluzzo – Savigliano e la Ceva – Ormea, entrambe sospese rispettivamente dal 2020 e dal 2012. La prima usata ora solo per il traffico merci, la seconda saltuariamente da treni turistici/storici. L’obiettivo è far partire il nuovo servizio dal primo gennaio 2025 con un massimo di 20 treni giorno per la Cuneo-Savigliano e 10 per la Ceva-Omea, con variazioni in base al periodo dell’anno. numero di treni giornalieri compresi tra i 10 e i 20, in base alla tratta e al periodo dell’anno. Entro la fine del primo anno Arenaways conta di trasportare 271.000 passeggeri, entro il 2034 di arrivare a 350.000 viaggiatori annui.

# L’antipasto per il ripristino di altre linee e una vera concorrenza?

Credits juangatito-pixabay – Trenitalia

Si tratta quindi di un primo approccio alla rete ferroviaria del nostro Paese, troppo poco per impensierire Trenitalia anche se quest’ultima pare seriamente impensierita, come mostra un suo nuovo ricorso al Tar. Se però le cose dovessero andare come previsto dal piano aziendale del partner Arenaways, questo potrebbe essere l’antipasto di una vera concorrenza. La società spagnola potrebbe fare richiesta inizialmente per la riattivazione di altre linee sospese ma potenzialmente redditizie, come quelle sostituite da bus, e infine per inserire qualche corsa nelle tratte già funzione oggi. In questo modo Trenitalia si vedrebbe costretta a rivedere le tariffe dei treni regionali e più passeggeri sceglierebbero il treno invece che l’auto o le compagnie lowcost di bus privati quali Flixbus.

Fonte: ferrovie.info

Continua la lettura con: L’ALTA VELOCITÀ gioca il TRIS: arriva un TERZO OPERATORE a sfidare ITALO e TRENITALIA? Le ultime novità

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Il “RADDOPPIO” della M5: sarà l’anno dei CANTIERI?

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Metropolitana lilla

Il 2024 potrebbe essere l’anno buono per vedere partire i lavori. Questo il tracciato previsto, le ultime novità e cosa potrebbe rallentare la realizzazione del prolungamento.

Il “RADDOPPIO” della M5: sarà l’anno dei CANTIERI?

# Una infrastruttura da 1,3 miliardi di euro

Hub m1-m5 a Monza Bettola

Il versamento alla fine del 2023 di ulteriori 15 milioni di euro da parte dal Mit, per un totale stanziato di 931 milioni di euro, ha fatto salire il costo dell’opera a 1,296 miliardi di euro. La differenza è data dai 283 milioni di Regione Lombardia, dai 37 milioni del Comune di Milano, dai 27,5 milioni del Comune di Monza, dai 13 milioni del Comune di Cinisello e dai 4,5 milioni del Comune di Sesto San Giovanni.  

# Una linea di 13 km e 11 fermate, quasi raddoppiata l’estensione della lilla

Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5

L’estensione della M5 verso nord prevede un tracciato tutto in galleria di 13 km che attraversa i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza: quasi raddoppia la lunghezza attuale della linea. Le stazioni dovrebbero essere 11: Testi Gorky, Rondinella Crocetta, Lincoln, Monza Bettola, Campania, Marsala, Monza Fs, Monza Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo, Polo Istituzionale. Sui binari viaggeranno gli stessi treni in servizio sul tracciato in funzione oggi. 

# Avviata la procedura per gli espropri. Cantieri in partenza nel 2024, conclusione nel 2031

Credit: mobilita.org – Linea Lilla

Il 30 novembre 2023 è stato pubblicato l‘avvio del procedimento degli espropri per i terreni interessati all’attraversamento della linea. Gli impegni vincolanti sono slittati di due anni, in quanto Comune di Milano ha ottenuto da Roma una proroga, e dovrebbero essere sottoscritti entro la fine del 2024. Anche i lavori dovrebbero partire nello stesso periodo, al massimo inizio 2025, dato che è atteso nei prossimi mesi il bando di gara Se tutto andrà per il verso giusto l’inaugurazione dovrebbe avvenire nel 2031. Pertanto altri due anni in più rispetto al precedente cronoprogramma, cinque rispetto alla scadenza iniziale del 2026.

# Le nubi all’orizzonte: il nodo d’interscambio con la M1 a Cinisello

Hub m1-m5 a Monza Bettola

A preoccupare e a mettere a rischio la nuova data è uno dei nodi di interscambi del prolungamento fino a Monza, il più importante dal punto di vista progettuale dato che deve essere ancora realizzata la prima delle due stazioni: Monza Bettola o Cinisello Bettola M1. La seconda denominazione è quella richiesta dall’Associazione HQ Monza dato che non c’è “un solo centimetro di stazione o linea in territorio di Monza, nemmeno l’asta di manovra”. La fermata, che si trova infatti appena prima del territorio provinciale di Monza e Brianza, si trova ancora in alto mare. I cantieri per il prolungamento di 1,9 km e 2 fermate sono partiti nel 2011 ma sono stati interrotti più volte e non sono ancora terminati.

Credits: urbanfile.org – Prolungamento M1 Monza-Bettola

Problemi burocratici, problemi economici, fallimenti, pandemia e crisi energetica ne stanno facendo la “Salerno-Reggio Calabria” del nord. Il progetto del grande supermercato previsto sopra le due stazioni, con i promotori dell’intervento incaricati di realizzare parte delle opere, è sparito nel nulla compresi 2.500 posti auto previsti.

# La ripresa di parte del cantiere, ma mancano 38 milioni di euro e  l’azienda che li deve eseguire

Roberto di Milano FB – Cantiere Bettola

La ripartenza di una parte del cantiere nell’autunno 2023 aveva fatto ben sperare. A sbloccarsi è stata la partita con la società privata, una delle proprietà dell’area ex Auchan, che avrebbe dovuto costruire il nuovo mega centro commerciale e le opere propedeutiche della stazione di testa. Per quanto il resto dell’infrastruttura, dopo la rinuncia da parte dell’azienda De Sanctis a causa dell’eccessiva onerosità dell’appalto e delle lungaggini non dipendenti dalla stessa, si attende un nuovo bando per trovarne un’altra società disposta a proseguire.

Rimangono comunque 38 milioni di euro da trovare per completare il finanziamento. A questo punto i treni non correranno nelle gallerie almeno prima del 2028. Il rischio è che questo ritardo possa influire sulla realizzazione del prolungamento della linea M5, facendo saltare anche la nuova data prevista per la sua apertura.

Leggi anche: Ripartono i LAVORI per il PROLUNGAMENTO della M1 verso MONZA

Continua la lettura con: La “GRANDE BERGAMO”: tre LINEE METROPOLITANE per renderla una CITTÀ da MEZZO MILIONE di ABITANTI

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La BELLE EPOQUE ritorna a Milano: apre il RISTORANTE che riporta nella PARIGI anni ‘20

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villelumiere_restaurant IG - Risotto barbietola con formaggio francese

Ogni singolo dettaglio ricorda le atmosfere magiche della capitale francese degli inizi del ‘900. Scopriamo come è fatto e cosa propone in tavola.

La BELLE EPOQUE ritorna a Milano: apre il RISTORANTE che riporta nella PARIGI anni ‘20

# Un viaggio indietro nel tempo nella “Ville Lumière” di inizio ‘900

Tutto ricorda le magiche atmosfere della Parigi anni ’20, nessun dettaglio è lasciato al caso. Nel ristorante Ville Lumière aperto da poco a Milano in zona Porta Vercellina si entra nella Belle Époque. Viene celebrato il romanticismo, l’arte e la gastronomia di quel periodo attraverso un ambiente perfettamente studiato con arredamento originale dell’epoca: tavoli, sedie e divani in velluto, il bancone all’interno e all’esterno.

Un mix tra Art Noveau, lo stile Liberty e il proibizionismo americano che prosegue anche nel suggestivo dehor esterno ricoperto di lucine colorate.

# Una cucina tradizionale italiana con omaggi alla Francia

villelumiere_restaurant IG – Risotto barbabietola con formaggio francese

Il menù si basa su una cucina tradizionale italiana, con alcuni dei piatti e prodotti simbolo del nord come i mondeghili milanesi, i pinoli biobbesi o la caramelle piacentine, del centro e del sud, la fiorentina e i troccoli (pugliesi) al cacio e pepe. Non mancano gli omaggi alla proposta culinaria come lo Chateaubriand o l’Escargot à la Bourguignonne. 

# Ampia proposta di cocktail e vini, persino dalla Nuova Zelanda

villelumiere_restaurant IG – Drink

Lunga e di qualità la lista di cocktail in listino, signature, a base di gin, vodka, whisky. Stessa cosa per quanto riguarda i vini, che spaziano tra le varie regioni italiane, dove non può mancare il Franciacorta. Presenti anche vini esteri, in primis lo champagne francese, tra cui quelli più esotici di Spagna e Libano e persino un’etichetta proveniente dagli antipodi dell’Italia, la Nuova Zelanda. 

Indirizzo: Piazzale Aquileia, 12

Continua la lettura con: A TORINO il RISTORANTE più ALTO d’ITALIA, in cima a un GRATTACIELO. DOVE lo si potrebbe COSTRUIRE a MILANO?

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