La STORIA del MERCATO del macello, quando era un’avanguardia in Europa

La storia di quello che fu uno dei più importanti macelli d'Europa con i suoi personaggi pittoreschi e che sarà oggetto di una importante riqualificazione

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Credits: milanosparita.com - Mercato del Macello

Istituito nel 1863 è stato uno dei macelli più all’avanguardia d’Europa. Dopo il trasferimento nella ultima sede di Viale Molise, dal 2005 il Mercato del Macello è stato completamente dismesso. Si attende la sua riqualificazione, grazie al bando internazionale “C40 Reinventing Cities” i cui vincitori saranno nominati nel primo trimestre 2021. Ripercorriamo la storia di questo vanto della città.

La STORIA del MERCATO del macello, quando era un’avanguardia in Europa

# Il boom del commercio di carni nel medioevo

La rilevanza del commercio nella città di Milano è sempre stata notevole. Sin dal Medioevo lo sviluppo della città è passato attraverso i commerci, che sono stati resi prolifici dalla felice posizione dell’abitato, posto nel mezzo di una pianura, all’incrocio di varie strade, e quindi punto nevralgico ed attraversamento obbligato per chi volesse comprare o vendere merci e la carne era uno dei prodotti più venduti.

# La soppressione dei macelli privati per motivi igienici e l’istituzione di un solo pubblico macello

All’inizio la carne veniva macellata nei molti macelli privati che si trovavano in tutta la città, ma a causa di frodi e scarsa igiene sanitaria degli stessi, a seguito di una legge che imponeva controlli sanitari su tutte le carni commerciate a Milano, nel 1863 fu istituito il Macello. Per la precisione cinque cinque ettari che si trovano tra le vie Calco e Olona, si trovava il macello comunale milanese tra i più all’avanguardia d’Europa, con centosessanta parcheggi per centodiciassette macellai. Fuori dalle mura spagnole, giusto a fianco del Macello, nell’attuale Parco Solari c’era il cosiddetto “Scalo del Bestiame”: qui le carni arrivate attraverso la strada ferrata, venivano introdotte nel macello per via di un corridoio ricavato nelle mura stesse.

# Il trasferimento in Viale Molise nel 1929: all’inizio si vendevano animali vivi 

Nel 1929 il Macello venne trasferito in viale Molise 62, dove oggi rimangono tutti gli stabili dismessi. All’inizio si vendevano gli animali vivi e infatti si chiamava Mercato del Bestiame, poi si è passati alla vendita del solo bestiame macellato con il cambio del nome in Mercato delle Carni: si macellavano bovini, equini ed ovini, con attenzione anche a tecniche di macellazione legate alle varie religioni.

Il Mercato Avicunicolo, aperto nel 1925, è invece operativo ancora oggi, al civico 53 di via Lombroso, di fronte all’area che fu del Macello.  

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# El Bersaglier, El Gin Boia, El Ghess, El Settebello, El Bisont: tutti i personaggi del primo novecento che lavoravano al Macello

Come riportano alcune fonti dell’epoca, tra i lavoratori che attendevano di lavorare, più o meno in maniera stabile al Macello, c’erano i facchini che dalle tre del mattino alle dieci di sera aspettavano l’arrivo della merce. Tra i personaggi dell’epoca vengono ricordati El Bersaglier, El Gin Boia, El Ghess, El Settebello, El Bisont, che coi proventi del loro lavoro, giravano nei giorni di festa in Galleria Vittorio Emanuele con aria elegante da ricchi possidenti.

Fonte: Milano Policroma

# Smantellato nel 2005, verrà riqualificato grazie al bando “Reinventing Cities”

Credits: urbanfile.org- Ex Macello abbandonato

Il progressivo smantellamento del macello è iniziato progressivamente negli anni ’90 per concludersi nel 2005. Se le palazzine in stile Liberty su strada sono state riadattate in parte a punti sanitari con servizi di ATS e a spazi di riuso collettivo, tutte l’area operativa in cui avveniva la macellazione e la vendita è in totale abbandono. L’area di 150.000 dell’ex-macello è stata inserita tra le aree da portare a nuova vita nell’ultimo bando internazionale “C40 Reinventing Cities” con l’obbiettivo di trovare progetti di riqualificazione di qualità e investitori interessati a realizzarli. Fortunatamente sono arrivate numerose candidature e nel primo trimestre del 2021 si sapranno i nomi dei finalisti di tutti i progetti messi a gara, pertanto verrà svelato anche il destino di quello che è stato uno dei macelli più all’avanguardia d’Europa del ‘900.

 

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.