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In vendita l’ISOLA SELVAGGIA che costa meno di un MONOLOCALE a Milano

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Credits coldwellbankerhomes - Duck legend islands vista da vicino

Un’isola paradisiaca con prati verdi, alberi, scogliere basse e una grande casa. Ecco dove si trova e il suo incredibile prezzo.

In vendita l’ISOLA SELVAGGIA che costa meno di un MONOLOCALE a Milano

# Prati verdi, alberi, scogliere basse e una grande casa

Credits coldwellbankerhomes – Duck legend islands vista dettaglio

Una vera isola da sogno. Nella costa dello stato del Maine a nord degli Usa quasi al confine con il Canada, una delle zone più belle e ambite di tutta la Nazione, si trova “Duck Ledges Island“.

Credits coldwellbankerhomes – Duck legend islands vista frontale

Un luogo meraviglioso con natura selvaggia, prati verdi, alberi, scogliere basse dove prendere il sole, un porticciolo e un piccolo tratto di mare e anche una grande casa in legno dove vivere con annesso piccolo capanno. Nei giorni scorsi questa intera isola privata è stata messa in vendita a un prezzo davvero incredibile.

# Il prezzo è quello di un monolocale a Milano

Credits zillow – Casa Ducks Ledges Island

Le isole private hanno prezzi solitamente accessibili solo a star del cinema e dello sport e in genere ai miliardari. In questo caso l’isola è in vendita a un costo alla portata di tutti, o quasi, per la precisione 339.000 dollari che corrispondono a circa 325.000 euro al cambio attuale. Con la stessa cifra si può acquistare un monolocale o poco più a Milano, quindi si tratta di un vero affare, e per chi ha intenzione di cambiare vita questa potrebbe essere l’occasione giusta.

Credits coldwellbankerhomes – Duck legend islands interno abitazione

Invece di un appartamento in mezzo al frastuono e al traffico della città c’è un’alternativa in mezzo alla natura contaminata dove poter lavorare da remoto o rilassarsi pescando, facendo escursioni in canoa o semplicemente leggendo un libro nella veranda esterna o dal salotto con la meravigliosa vista del mare a fare da cornice.

 

Fonte: Esquire

Continua la lettura con: Come si diventa RE di un’ISOLA del REGNO UNITO

FABIO MARCOMIN

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La “Piccola Toscana vicino a Milano”: inglesi innamorati dell’OLTREPÒ PAVESE. Queste cose lo rendono unico al mondo 

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credits: @renzocavagliotti - Oltrepò Pavese

A pochi chilometri da Milano si trova una perla spesso sottovalutata come meta turistica, ma che non è passata inosservata agli occhi inglesi. Sul The Guardian si parla dell’Oltrepò Pavese, la regione a solo un’ora dalla City è una delle località suggerite per una vacanza immersa nella natura.

La “Piccola Toscana vicino a Milano”: inglesi innamorati dell’OLTREPÒ PAVESE. Queste cose lo rendono unico al mondo 

# Gli inglesi alla scoperta dell’Italia nascosta

credits: @boscolonghino

Si sa, “l’erba del vicino è sempre più verde” e molto spesso si guarda sempre all’estero senza rendersi conto delle bellezze che si trovano nei dintorni della propria città. A dimostrare che il proverbio non vale solo per gli italiani è un articolo sul The Guardian. Il celebre quotidiano britannico sembra essersi accorto del potenziale turistico di una zona sottovalutata dagli italiani e nella sua rubrica “Hidden Italy” suggerisce di far visita all’Oltrepò Pavese.

# Una piccola toscana vicino a Milano

credits: @roertamastretta

Questa zona, a meno di un’ora da Milano, è una delle località che ha incuriosito gli autori della guida che nel loro articolo descrivono come “una piccola toscana” sconosciuta e suggeriscono dove soggiornare e cosa fare fuori dai sentieri più battuti.

Gli inglesi sembrano aver particolarmente apprezzato le colline verdi e dorate dell’Oltrepò Pavese. Il suo paesaggio suggestivo, con distese di vigneti e villaggi medievali ricchi di castelli maestosi sembra essere la destinazione perfetta per una vacanza fuori dal turismo di massa.

# Le bellezze della provincia di Pavia

credits: @marco_brbs

Tra i luoghi consigliati dal The Guardian c’è Voghera, di cui viene anche citata la celeberrima casalinga. Da non perdersi sono il Duomo di San Lorenzo, il castello Visconteo e la chiesa rossa dedicata ai Santi Flavio e Giorgio. Non mancano poi i riferimenti a quella che viene chiamata “la vera gioia” della regione, ovvero le sue dolci colline punteggiate da borghi come Fortunago e Costa Cavalieri. Il territorio è ricco anche di fortezze, e d’obbligo è una visita al Castello Dal Verme, non lontano da Zavattarello in provincia di Pavia.

# Una vacanza gastronomica

Credits: @maralattuada
Vino San Colombano

Ma quando ci si trova in Italia l’aspetto culinario non si può di certo trascurare e nell’Oltrepò Pavese il protagonista indiscusso è il vino. Questa regione è infatti una delle prime zone a livello mondiale per la produzione del Pinot Nero. Tra le sue colline si possono trovare numerose cantine che offrono degustazioni guidate dove poter deliziare il palato assaggiando anche Riesling, Barbera, Sangue di Giuda, Bonarda, Croatina e Moscato. Ma anche la cucina locale non è meno ricca e per accompagnare un calice di buon vino si può scegliere tra svariate specialità come il salame di Varzi, il pane di Stradella, il Miccone (un panino fritto), la torta di Mandorla e la Formaggella di Menconico.

# A soli 40 minuti da Milano

credits: @renzocavagliotti

Insomma, gli inglesi si sono innamorati dell’Oltrepò Pavese e prima che flotte di turisti lo invadano forse conviene prendere la macchina e scoprire noi stessi questa “Hidden Italy” a 40 minuti da Milano.

Continua la Lettura con: Le ANTICHE BELLEZZE dell’OLTREPÒ: i 5 CASTELLI da non perdere

SARA FERRI

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Come si dice CAPOLISTA a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Le nuove BANDIERE BLU: le 14 novità e le SPIAGGE premiate della LOMBARDIA (e quelle più vicine a Milano)

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gardone riviera
gardone riviera

In questi giorni è stata pubblicata la 36esima edizione delle Bandiere Blu, elenco in cui vengono premiate le località turistiche marittime e lacustri per la qualità delle acque e dei servizi a 360 gradi. Vediamo le novità e quelle più vicine a Milano.

Le nuove BANDIERE BLU: le 14 novità e le SPIAGGE premiate della LOMBARDIA (e quelle più vicine a Milano)

# I requisiti per diventare bandiera blu

Credits agenziaanna IG – Bandiera blu

Istituita nel 1987 la Bandiera blu è un riconoscimento che premia i comuni rivieraschi e gli approdi turistici che si distinguono per la qualità delle loro acque e dei servizi a 360 gradi. La selezione viene effettuata dalla Foundation for Environmental Education, una ONG danese che ha il compito di valutare tutte le candidature. Per entrare in questo elenco ci sono 32 requisiti molto rigidi da rispettare e che certificano sia la qualità delle acque ma anche alcune virtù della cittadinanza in termini di comportamento civico ed ecosostenibilità.

Leggi anche: Anche senza mare la LOMBARDIA ha una SPIAGGIA da BANDIERA BLU che sfida quelle della SARDEGNA

# Le 14 nuove località italiane in elenco

Credits gigugin90 IG – Isola di Capo Rizzuto

Nella 36esima edizione delle Bandiere Blu in Italia sono 210 le località premiate, 427 sono le spiagge in totale, con 14 new entry: Cannobio in Piemonte, Riccione e San Mauro Pascoli in Emilia Romagna, Porto Recanati nelle Marche, Pietrasanta in Toscana, Alba Adriatica in Abruzzo, Ispani in Campania, Caulonia e Isola di Capo Rizzuto in Calabria, Castro, Rodi Garganico e Ugento in Puglia, Budoni in Sardegna, Furci Siculo in Sicilia. 

Tra novità e conferme vediamo quali sono le spiagge premiate più vicine a Milano.

#1 Gardone Riviera sul Lago di Garda, l’unica località lombarda, con due spiagge

Credits decop2010 IG – Gardone Riviera

Per il dodicesimo anno consecutivo Gardone Riviera sul Lago di Garda in provincia di Brescia, l’unica località lombarda, si trova in questo prestigioso elenco. Famosa per essere sede del Vittoriale degli italiani, monumentale residenza del Vate Gabriele d’Annunzio che qui riposa per sempre, Gardone Riviera ha ottenuto il riconoscimento di Bandiera Blu per due spiagge: Spiaggia Lido e Spiaggia Casinò. 

#2 Cannobio e Cannero Riviera sul Lago Maggiore

Credits appartamento_tiglio IG – Lido di Cannobio

Sul Lago Maggiore nel Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, sono due le località con la Bandiera Blu. La prima è Cannobio, al confine con la Svizzera, rientrata dopo un anno di esclusione. La spiaggia premiata è il lido di Cannobio. Da visitare anche il pittoresco borgo e il porticciolo. Il comune dal 2011 è anche Bandiera arancione, riconoscimento attribuito dal Touring club italiano.

Credits swiss_travelblogger IG – Cannero Riviera

L’altro comune è Cannero Riviera, località di fronte alla quale affiorano dall’acqua i castelli di Cannero. Confermata anche quest’anno la Bandiera Blu per il lido di Cannero.

#3 Gozzano sul Lago d’Orta

Credits lidodigozzano IG – Ligo di Gozzano

Sul Lago d’Orta ottiene il riconoscimento della Bandiera Blu per il terzo anno consecutivo  il lido di Gozzano, nel paese omonimo che nel nome porta il ricordo del poeta delle “buone cose di pessimo gusto”.

Continua la lettura con: Le 7 SPIAGGE nel mondo con il MARE più BLU

FABIO MARCOMIN

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VIA PADOVA: da “tunnel dell’orrore” a GALLERIA d’arte d’accesso a Milano

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credits: noloart.altervista.org

Da tunnel dell’orrore a galleria d’arte a cielo aperto. Dal primo settembre il ponte ferroviario di via Padova 89 diventerà “Via Padova Mondo”, il progetto di rigenerazione urbana sostenuto da Pulsee Luce e Gas. Ecco il perfetto connubio tra arte e spazio urbano, ma in cosa consiste?

VIA PADOVA: da “tunnel dell’orrore” a GALLERIA d’arte d’accesso a Milano

# Addio al tunnel da brivido di via Padova

credits: noloart.altervista.org

Milano è in vena di riqualificazioni, ma le novità non si fermano al centro storico: anche via Padova sta per trasformarsi. Il protagonista? è il tanto discusso ponte ferroviario 89. Soprannominato da molti il “tunnel dell’orrore”, questo ponte, che sembra dividere la città, è considerato poco sicuro e per questo evitato perfino da chi ci vive a fianco. Come molte costruzioni urbane trascurate che diventano presto luoghi di degrado e abbandono, il suo destino sembrava essere segnato, ma non sarà così.

Dal primo settembre via Padova dirà addio al suo sottopasso da brividi che si trasformerà in una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto: Via Padova Mondo, ecco come si entrerà in città.

# La nuova porta d’accesso alla città, al mondo

credits: noloart.altervista.org

Sarà proprio l’insegna “Via Padova Mondo” ad illuminare la facciata del ponte. Ma è molto più di una semplice scritta, è un vero proprio invito ad entrare, un messaggio per quello che è di fatto uno degli accessi periferici della città.

Sono in molti a portare avanti questo progetto. L’idea nasce cooperativa Comin, sostenuta da Pulsee Luce e Gas, brand di Axpo Italia ideato dalla comunità di via Padova con capofila T12 Lab, ma è anche parte di un più ampio Patto di Collaborazione con il Comune di Milano. L’obiettivo è chiaro per tutti: creare un passaggio accessibile a tutti, una porta d’entrata alla città di Milano che riporti la bellezza nel quartiere rispecchiando la sua essenza: il multiculturalismo.

# L’incontro fra arte, inclusività e rigenerazione urbana

credits: IG @nolomilano

Già con il nome viene posta enfasi sulla dimensione multiculturale simbolo del quartiere, con l’obiettivo di renderla un segno di riconoscibilità ed orgoglio. L’iniziativa nasce proprio per sottolineare l’importanza della condivisione come strumento di arricchimento, necessario a costruire community di valore.

Il suo obiettivo è infatti quello di creare un dialogo con il territorio, sviluppando al meglio il messaggio di inclusività sociale e di rigenerazione urbana dando identità al quartiere. E come farlo se non attraverso l’arte?

# Dal degrado a un “non luogo” di bellezza

credits: mitomorrow.it

Un vero e proprio cambiamento radicale per trasformare un luogo di degrado in uno spazio sicuro e inclusivo, un “non luogo” della bellezza. Difatti “Il progetto è frutto di un lavoro che mette insieme chi lavora da anni sulla coesione sociale del territorio e artisti di fama internazionale come Pao, Tomoko Nagao e Pablo Pinxit”.

Ad oggi l’opera di rigenerazione urbana del sottopasso è già iniziata con la ripulitura, preparazione e coloritura dei muri, per realizzare poi una gallery di poster art. E da qui ha inizio la vera e propria mostra d’arte che vedrà l’alternarsi di quattro opere sul gigantesco poster di via Padova da settembre 2022 a dicembre 2023.

# Sharing is Caring, il nuovo motto della città

credits: noloart.altervista.org

Una nuova energia sembra circondare questo quartiere e con l’intenzione di attivare processi virtuosi nella comunità, Via Padova Mondo interpreta perfettamente il concetto di «Sharing is Caring» che ha portato Pulsee, simbolo del quartiere, a essere protagonista nell’ambito della sostenibilità e responsabilità ambientale.

Non resta che aspettare la fine dell’estate per godersi una passeggiata artistica nella nuova galleria a cielo aperto e, per chi fosse interessato, a giugno partirà la call to action per cercare gli artisti che si alterneranno sul muro con le proprie opere.

Continua la Lettura con:  A Milano sbarca l’APP per comprare le OPERE d’ARTE al RISTORANTE

SARA FERRI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

La fermata del giorno: 10 cose da vedere e fare intorno alla fermata di TRE TORRI

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L’appuntamento della settimana con la fermata del giorno. Oggi giriamo attorno a una delle stazioni più iconiche della linea lilla.

La fermata del giorno: 10 cose da vedere e fare intorno alla fermata di TRE TORRI

# City Life Shopping District: il centro commerciale 

https://www.gazzettadimilano.it/moda/milano-food-week-gli-appuntamenti-presso-citylife-shopping-district/

Il più grande distretto urbano dedicato allo shopping d’Italia: si tratta di uno dei centri commerciali più particolari e unici in assoluto del nostro paese, sia per quanto riguarda lo stile architettonico sia per la novità che rappresenta. 

# Il parco: piazza Giulio Cesare e l’Artline

https://www.gazzettadimilano.it/moda/milano-food-week-gli-appuntamenti-presso-citylife-shopping-district/

Molto curato esteticamente, il parco è perfetto per una passeggiata all’ombra delle tre torri, incontrando qua e là qualche lepre che vive nel parco. La piazza Giulio Cesare, con la sua fontana e gli edifici in stile liberty, e l’esposizione artistica Artline sono due delle attrazioni più indicate durante la passeggiata. 

# Residenze Hadid e residenze Libeskind

Le residenze Hadid e le residenze Libeskind sono appartamenti di lusso e attici che si affacciano su City Life. Gli architetti sono, rispettivamente, Zaha Hadid e Daniel Libeskind. Uno stile moderno e decostruttivista caratterizza questi edifici, simboli della zona.

# Gud: un aperitivo all’ombra dei grattacieli

Credits milanoamodomio.it IG – Gud Milano

All’interno del parco si trova un locale all’aperto stile campestre, con sdraio e ombrelloni su cui è possibile godere di un’ottima colazione, pranzo o aperitivo. Affollatissimo nei mesi caldi. 

# Peck 

https://www.dissapore.com/spesa/peck-a-milano-city-life-la-gioielleria-alimentare-aggiornata/

Peck è il celebre bistrot gastronomico che offre “un’occasione di consumo moderna in un contesto elegante” e si trova in Piazza Tre Torri, in posizione rialzata. L’alta qualità e l’eleganza sono gli elementi che contraddistinguono questo iconico ristorante. 

# Castello Pozzi e il castello di carte

https://www.uber.com/it/blog/milan/i5luoghisegreti_milano/ – castello di carte

Il famoso castello di carte è in viale Berengario. Si trova nel giardino del Castello Pozzi, uno spazio espositivo di pezzi unici d’arredamento. L’opera è in piedi – letteralmente – dal 1929, su progetto dell’architetto Livio Cossutti. É oggi uno dei simboli del quartiere. 

# Entity

https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187849-d19208081-Reviews-Entity-Milan_Lombardy.html

In via Tiziano 19, sul lato di piazza VI febbraio di City Life, si trova questo lounge bar molto elegante, in cui poter si possono ottimi panini, classici o gourmet, per una pausa pranzo veloce ma di qualità.

# Sayonara American Piano Bar

https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187849-d2688551-Reviews-Sayonara-Milan_Lombardy.html

In via Ippolito Nievo 1 c’è un pianobar in cui i protagonisti sono la musica dal vivo e i cocktail, dallo stile internazionale e un po’ old school.

# Tano passami l’olio

https://www.isabellaradaelli.it/nuova-location-per-tano-passami-lolio.html

“Ci sono due modi di mangiare: uno per nutrirsi e l’altro per divertirsi, la cosa bella è che il secondo non elimina il primo”. Questo è il motto dello chef Tano – una stella Michelin – e di questo ristorante, che si presenta come un ambiente classico e moderno, in cui si coniugano classe e arte con impianti tecnologici d’avanguardia. La cucina è una cucina sana, leggera e d’alta qualità.

# A.MORE Gallery

https://www.a-more.gallery/

Galleria d’arte in Massena 19, nei pressi della sede di Radio Dee Jay, uno spazio dedicato ad artisti internazionali e a bellissime fiere che si possono visitare previo appuntamento.

Continua a leggere con: La fermata del giorno: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LAMBRATE

ALICE COLAPIETRA

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Si torna a FARE FESTA INSIEME: ogni settimana APE in piazza Affari con cocktail e dj set

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Credits: @ape_milano APE Milano

Si respira già aria d’estate e voglia di stare svegli a fare festa fino a tardi, ma, mentre si immagina un party in spiaggia, ci si ricorda di essere ancora a Milano a lavorare. Stare in città però non toglie il fatto che ci si possa divertire. Anzi, a Milano si fa festa anche in settimana, è tornato infatti il dopo-lavoro per eccellenza: APE in Piazza Affari!

Si torna a FARE FESTA INSIEME: ogni settimana APE in piazza Affari con cocktail e dj set

# Appuntamento ogni martedì dalle 18 a Mezzanotte in Piazza Affari

Credits: @ape_milano
APE Milano

Dopo una giornata di lavoro, ancora in giacca e cravatta e stanchi di vedere lo schermo del computer, il ritorno di APE Milano è quello che ci voleva. Sotto il famoso dito medio milanese il martedì sera fino a mezzanotte sono tornati gli spritz, cocktail vari e il dj set. Per gli organizzatori dell’evento, Milano è il luogo perfetto dove creare una festa del genere, perché, citandoli, “è una città con tanta gente ma poche masse, con tanti eventi ma pochi ritrovi, tanti parties ma nessuna grande festa” e quindi stupire i milanesi con un evento del genere è facile. 

Gli aperitivi sono organizzati da APE, un’associazione che oggi conta circa 50 soci, ma che in realtà nasce da un gruppo di amici e dalla loro voglia di creare qualcosa di grande.

# Una stagione di eventi fino all’autunno

Credits: @ape_milano
APE Milano

Il ritrovo per un po’ di divertimento è fissato tutti i martedì dalle 18 a mezzanotte in Piazza Affari. Nel periodo pre-pandemia APE organizzava già eventi dove arte, cultura e dj set si incontravano in un aperitivo in piazza. Tra le soddisfazioni più grandi degli organizzatori ci sono stati l’evento durante la design week 2019 nella Piscina Argelati, location mai scelta da nessuno, ma anche Dargen D’Amico che sale sul palco.

# Il nuovo concept: “A NEW CLASSIC”

Per questa stagione APE si è concentrato sul concept “A NEW CLASSIC”, saranno eventi che celebreranno quello che si è sempre fatto in passato con uno sguardo ai progetti futuri. Gli eventi sono iniziati il 26 aprile e per ora sono in programma il 17 e 24 maggio. Ma l’associazione culturale APE prevede un’intera stagione di eventi fino all’autunno che saranno organizzati tra Parco Sempione e il dito di Cattelan.

Fonti: milanodavedere.it

Continua la lettura con: 5+1 LUOGHI a Milano dove provare l’APERISUSHI (la nuova moda del momento)

BEATRICE BARAZZETTI

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La LINEA più TRAFFICATA del MONDO diventerà 100% AUTOMATIZZATA: un’idea per il PASSANTE?

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Credits wikipedia-Brancacube - LInea Yamanote

Entro l’autunno partiranno i primi test per rendere questa storica linea ferroviaria completamente automatizzata. Una rivoluzione che potrebbe arrivare anche sui treni ad alta velocità. Ecco di che linea si tratta e quando verrà trasformata.

La LINEA più TRAFFICATA del MONDO diventerà 100% AUTOMATIZZATA: un’idea per il PASSANTE?

# A ottobre partono i test sulla linea Yamanote, la linea ferroviaria più trafficata del mondo

wikipedia-Brancacube – Linea Yamanote

Partiranno ad ottobre i test per trasformare la linea Yamanote, la linea ferroviaria più trafficata del mondo, completamente automatizzata. Tra il 2015 e il 2019 sono stati registrati in media 4,013 milioni di passeggeri per giorno feriale con un carico specifico in ora di punta mattutina di 1,135 milioni di passeggeri km ogni km di tracciato.

Si tratta di una linea urbana che serve la città di Tokyo, lunga poco meno di 35 km, e gestita dalla East Japan Railway Company. Il servizio parte alle 04:30 e termina alle 01:20 con una frequenza di 2 minuti nelle ore di punta e 4 minuti durante il resto della giornata.

Leggi anche: Inaugurano TRE NUOVE LINEE: la più GRANDE METROPOLITANA del MONDO incrementa il suo primato

# Entro il 2028 la linea diventerà automatizzata al 100%

Mentor_Henry IG – Linea Yamamote

L’automatizzazione della linea avverrà per gradi. Lo sviluppo del sistema dovrebbe raggiungere le sue fasi finali al termine dei test, che come detto partiranno ad ottobre, con miglioramenti del carrello previsti intorno alla primavera del 2023 per raggiungere l’attuazione prevista nel 2028. A questo si aggiungerà un sistema di elevata precisione in grado di rilevare gli ostacoli sui binari e gestire anche le fermate di emergenza entro il 2030. 

# La prossima tappa potrebbe essere il servizio di alta velocità con i treni “proiettile” 

Greece-China News from Pexels – Maglev

La linea Yamanote potrebbe non rimanere un caso isolato. In Giappone pensano infatti di rendere automatiche anche le tratte ferroviarie ad alta velocità. Nel novembre 2021 la East Japan Railway Company ha invitato i giornalisti nella prefettura centro-settentrionale di Niigata per assistere a una corsa di prova del treno più veloce del mondo, il “treno proiettile” maglev shinkansen, configurato con guida autonoma.

Potrebbe fare da apripista per altre città al mondo. Un giorno sarà così anche il passante?

Leggi anche: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

Continua la lettura con: 10 LOCALITÀ da raggiungere in TRENO da Milano per una gita o per una breve vacanza

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Apre al pubblico l’ORANGERIE: Milano ritrova il suo storico “Giardino”

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Credits: finestrasullarte.info

«Un dono per Milano» lo ha definito la direttrice del Museo Poldi Pezzoli, Annalisa Zanni. Vediamo come si sviluppa il progetto, che recupera molti dei legami con il passato della casa-museo

Apre al pubblico l’ORANGERIE: Milano ritrova il suo storico “Giardino”

# Il “Corso del Giardino” ritrova il suo tesoro 

Credits: finestrasullarte.info

La casa-Museo Poldi Pezzoli di Via Manzoni, sta per rendere fruibile al pubblico uno degli angoli segreti della città: il suo giardino.

Le ville patrizie di un tempo sono tutte dei piccoli scrigni che nascondono dei tesori.
Il Museo Poldi Pezzoli ne nasconde uno molto antico, conosciuto soltanto dai veri milanesi. Il bel giardino che si sviluppava lungo Via Manzoni fin dall’800, è il motivo per cui questa via, ancora oggi, è soprannominata “il Corso del Giardino”.
Anche se pochissimi, veri, milanesi conoscono questo soprannome di Via Manzoni, villa Poldi Pezzoli recupera questo legame con il suo illustre passato, aprendo il proprio giardino alla cittadinanza. E lo fa in grande stile.

Leggi anche: Un GIARDINO su ogni FERMATA dell’autobus. Un’idea anche per Milano?

# L’Orangerie per il bicentenario del Conte

Credits: casemueso

Cade proprio nel 2022 il bicentenario della nascita del Conte Giangiacomo Poldi Pezzoli d’Albertone, nato a Milano il 22 luglio 1822, erede della facoltosa famiglia che ha costruito la propria fortuna con l’appalto per la riscossione delle tasse austriache. Il Conte Poldi Pezzoli è stato un appassionato collezionista d’arte, quindi fondatore del museo.

Cuore di questa importante ricorrenza è la realizzazione di una nuova Orangerie, che verrà messa a disposizione della città per ospitare convegni, dibattiti ed eventi, sia pubblici che privati.
La struttura è un progetto di Square Garden e dell’ingegnere Mario Franzini, da anni collaboratore del Museo Poldi Pezzoli. È una serra in vetro e metallo, ospitata all’interno del giardino della villa, che durante gli eventi sarà aperto al pubblico e ammirabile in tutta la sua bellezza.

Leggi anche: I GIARDINI VERTICALI di Milano

# Un gioello di 100 mq incastonato nel palazzo Poldi Pezzoli

Credits: artribune

L’architettura dell’Orangerie rispecchia fedelmente lo stile del palazzo in cui è ospitata.
La nuova costruzione sostituisce una precedente, ma con le sue dimensioni più piccole, oltre a regalare un affaccio sul giardino, regala una vista migliore proprio sul palazzo Poldi Pezzoli. Le decorazioni dell’Orangerie sono di grande semplicità, che evocano quelle in uso a cavallo tra il 1800 e il 1900.
La struttura è in vetro e acciaio, con una copertura in lamiera lavorata e piegata a mano, le pensiline ispirate ai primi del ‘900, sostenute da ferro battuto lavorato finemente.
Definiscono il progetto anche mantovane realizzate in stile Milano e creste Versailles.
I serramenti perimetrali, in acciaio, richiamano il vetro finestra del palazzo.
I 100 mq della superficie interna sono, poi, realizzati totalmente in legno massello.

Leggi anche: Il giardino dei MORTI VIVENTI

# Le aspettative del Poldi Pezzoli e di Milano

Credits: Wikipedia

Annalisa Zanni ha dichiarato che le intenzioni del Muso Poldi Pezzoli si possono racchiudere in «un dono per Milano […] uno spazio che restituisse ai visitatori quel desiderio di verde che tutti noi stiamo riscoprendo» sottolineando che «Milano è famosa per i suoi giardini nascosti, come lo splendido esempio di giardino all’inglese del Museo»

Presente anche Beppe Sala, il quale auspica che la disponibilità dell’Orangerie possa rendere villa Poldi Pezzoli «una tappa sempre più irrinunciabile per milanesi e turisti»

Continua la lettura con: Il GIARDINO SEGRETO del centro di Milano (Mappa e FotoGallery)

LAURA LIONTI

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Sempre sul filo del CRACK: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

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A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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L’HOTEL più PICCOLO del mondo: una camera con bar. Ecco dove si trova

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Credits: @viktorsylvester Central Hotel and Cafè

Quante stanze potrebbe avere l’hotel più piccolo del mondo? Risposta semplice, una. Esiste un albergo formato semplicemente da una caffetteria e una camera, una soluzione molto minimal ma che rende comunque felici i suoi ospiti. Ma, dove si trova?

L’HOTEL più PICCOLO del mondo: una camera con bar. Ecco dove si trova

# 12 metri quadrati tra bar e camera d’hotel

Credits: @centralhotelogcafe
Central Hotel and Cafè

Si chiama Central Hotel & Café e si trova a Copenaghen. Nonostante le dimensioni molto contenute, all’hotel più piccolo del mondo non manca nulla. Al primo piano di una piccola caffetteria della capitale della Danimarca, c’è una stanza d’hotel studiata nei minimi dettagli. Con un bagno privato all’interno, la camera ha uno stile retrò: con rifiniture in legno e un letto Royal Eden e Geismar, ma accompagnati da apparecchiature moderne come la televisione a scomparsa, il classico frigobar e un impianto musicale.

La metratura della camera è poca, sono circa 12 metri quadrati in totale tra bar e camera, ma i proprietari del Central Hotel & Café hanno trovato metodi alternativi per salvare spazio: il televisore è nascosto nella libreria, l’armadio è ricavato in un angolo della stanza e anche gli sgabelli compaiono e scompaiono “magicamente”.

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Credits: @centralhotelogcafe
central hotel and cafè

Dormire una notte o più al Central Hotel & Café è un’esperienza unica: non solo perché con tutti i comfort di un hotel si dorme nell’albergo più piccolo del mondo, ma perché si può fare colazione anche nella caffetteria più piccola di Copenaghen. L’hotel si affaccia poi in un’affascinante strada tipica danese, si trova al numero 1 di Tullinsgade, e gli ospiti possono sedersi sui tavolini fuori dal Central Hotel & Café. Ecco alcune foto dell’hotel più piccolo del mondo, formato solo da una camera e un bar.

Credits: @gabrieleharste
Central Hotel & Café
Credits: @lenacaillat
Central Hotel & Café
Credits: @centralhotelogcafe
Central Hotel and Cafè
Credits: @centralhotelogcafe
Central Hotel and Cafè

Continua la lettura con: La “FORTEZZA del DESERTO”: in arrivo l’HOTEL più GRANDE del mondo

BEATRICE BARAZZETTI

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La STRADA più PERICOLOSA di Milano: un incidente al giorno

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Credits: milanotoday.it incidenti via primaticcio

A volte prestare attenzione non è sufficiente per guidare sicuri, soprattutto quando le strade e le regole applicate ad esse non sono state pensate nel migliore dei modi. È questo il caso di una strada di Milano, che potrebbe essere definita la più pericolosa della città. Ecco perché.

La STRADA più PERICOLOSA di Milano: un incidente al giorno

# Una media di un incidente al giorno

VIA F. PRIMATICCIO

Nella periferia ovest di Milano c’è uno stradone dove, di media, avviene un incidente al giorno. Si tratta di via Francesco Primaticcio, un tratto di asfalto dove la causa principale degli incidenti sembra l’eccessiva velocità di chi guida, velocità dovuta alla mancanza di regole che rallentano il traffico. La media di un incidente al giorno non è un’esagerazione: questa settimana nel giro di due giorni si è assistito ad un motorino scaraventato sull’asfalto al centro della carreggiata e a tre auto distrutte all’incrocio. In entrambi gli incidenti non ci sono state gravi conseguenze per chi guidava, ma ciò non nega la pericolosità della strada.

Quanto riporta un residente della zona di via Francesco Primaticcio rende la situazione ben chiara: “Qui le auto corrono eccessivamente. Abbiamo anche paura ad attraversare con i bimbi. La situazione è davvero pericolosa”.

# Serve un intervento dell’amministrazione

Credits: milanotoday.it
incidenti via primaticcio

Bisogna trovare una soluzione a questa media di incidenti troppo alta. Ne sono ben consapevoli i residenti, che talaltro si trovano loro stessi vittime di sinistri stradali, ad esempio uno si è trovato la proprio auto distrutta dopo che un automobilista ha perso il controllo della vettura. Si chiedono più controlli, ma soprattutto un intervento dell’amministrazione. Tra le proposte dei residenti ci sono dossi e strisce pedonali, ma ogni soluzione atta a migliorare la situazione è bene accetta. 

Fonti: milanotoday.it

Continua la lettura con: I nuovi SEMAFORI INTELLIGENTI: Milano città pilota?

BEATRICE BARAZZETTI

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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5+1 LUOGHI a Milano dove provare l’APERISUSHI (la nuova moda del momento)

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Credits wasabi.milano IG - Wasabi Milano

Dopo l’aperitivo e l’apericena Milano non poteva farsi mancare l’aperisushi, la formula dell’aperitivo tutto a base di cucina giapponese, considerato che è la prima città del sud Europa per consumo dei bocconcini a base di riso, alghe, pesce e altre specialità. Scopriamo alcuni locali dove fare questa esperienza culinaria.

5+1 LUOGHI a Milano dove provare l’APERISUSHI (la nuova moda del momento)

#1 Igiban Milano, l’all you can eat nel cuore di Porta Venezia

Credits carminafalconieri IG – Igiban

Igiban Japanese Restaurant è il ristorante giapponese all you can eat nel cuore di Porta Venezia, in via Tadino numero 4. Un locale intimo ed elegante dove la particolarità del sushi è quella quella di avere uramaki per ogni gusto e colore e dove il pesce crudo o cotto viene accompagnato spesso da frutti esotici. Per un aperisushi estremo.

Indirizzo: via Tadino, 4

Leggi anche: MILANO è la PRIMA città del Sud Europa per CONSUMO di SUSHI

#2 Perla D’oro, il ristorante giapponese con preparazioni inaspettate

Credits perladoro_grandimilano IG – Perla d’oro

Il ristorante Perla d’oro propone una cucina giapponese molto accurata con sushi, sashimi, noodles, tempura e ravioli. Tra le preparazioni inaspettate ci sono i tegamini di pollo, in salmone scottato in crosta di sesamo e qualche specialità cinese, come gli involtini primavera in varie versioni.

Indirizzo: piazza Grandi, 22

#3 Batukada, il ristorante sushi brasiliano specializzato in Robata e Caipirinha in Porta Nuova

Credits batukadarestaurant IG – Batukada restaurant

Batukada Milano è un ristorante di sushi brasiliano specializzato in Robata e Caipirinha in via Amerigo Vespucci 12, a due passi da piazza Gae Aulenti. La Robata è una particolare tecnica di cottura originaria del Giappone che prevede l’utilizzo sapiente di carboni vegetali, aromi naturali e fiori edibili. L’aperisushi in questo locale si può accompagnare con quella che per molti è la migliore Capirinha di Milano, da gustare in diverse versioni: al mango, classica, abaxi e goiaba. 

Indirizzo: in Via Amerigo Vespucci, 12

#4 Cacau Temakeria, il ristorante giappo-brasiliano in zona Tortona

Credits cacau.temakeria IG – Cacau Temakeria

Cacau Temakeria ha inaugurato a Milano nel 2017 in zona Tortona. Questo locale giappo-brasiliano si presente come informale e colorato, con un mix di richiami al Brasile e alla street, proponendo un menu composto da temaki, roll, poke, ceviche o churrasquinhos, cioè spiedini di carne, pollo o gamberi. 

Indirizzo: via Stendhal, 30

#5 Basara Milano, il sushi pasticceria

Credits basarasushipasticceria IG – Basara Sushi pasticceria

Basara Milano, con quattro locali a Milano, è il ristorante giapponese di qualità e pasticceria. La formula prevede infatti l’abbinamento del sushi ai dolci: dai morbidi daifuku ai piccoli e coloratissimi nerikiri di pasta di fagioli bianchi aromatizzata oppure le monoporzioni di panna cotta all’umeshu e tiramisù al tè verde o al sesamo nero. Nel locale all’ultimo piano della Rinascente c’è il kaiten, il tapis roulant che trasporta i piatti, dove provare l’esperienza dell’aperisushi in un modo insolito.

Indirizzi: via Tortona 12, corso Italia 6, via Washington 70, Rinascente Pizza Duomo.

#5+1 Wasabi Milano, il classico ristorante giapponese tra le vie di Brera

Credits wasabi.milano IG – Wasabi Milano

Wasabi Milano è il classico ristorante giapponese con menu fisso a prezzo, cena alla carte e la formula aperitivo o meglio aperisushi. Una lunga lista di cocktail e vini di alta qualità affiancano le specialità della cucina realizzati con prodotti selezionati direttamente dai migliori venditori locali, tra cui l’Orto di Brera per la frutta e gli ortaggi di stagione. Ha due locali, entrambi nel quartiere bohémien della città, il primo aperto oltre 15 anni fa.

Indirizzi: via Solferino 27, via Pontevetero 14

Spunto: Milanesarius IG

Continua la lettura con: Il GIAPPONE a CHINATOWN: quattro piani di TOKYO nel cuore di MILANO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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La TOP 10 degli IDRAULICI più “STELLATI” di MILANO

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In una città come Milano o si conosce un professionista di fiducia o risulta quasi più facile tirare a sorte da quante sono le possibilità di scelta. Ma se invece ci affidassimo ad un amico che di ricerche è un esperto? Pronta per l’evenienza, ecco una top list degli idraulici stellati di Milano secondo le recensioni Google.

La TOP 10 degli IDRAULICI più “STELLATI” di MILANO

credits: pixabay.com

#10 Tecnotherma S.r.l.

4,4 Stelle (114 recensioni), Via Nicolò Tartaglia, 19, Milano MI; 02 347919

“5 stelle. già conoscevo questo posto, ci sono stato molto tempo fa, e di recente; in entrambi i casi mi sono venuti incontro trovandomi una soluzione ad un problema (la prima volta) e poi trovandomi un ricambio (la seconda). Il personale tutto, compresa la parte amministrativa/segretariato, è composto da persone competenti, preparate, disponibili. Non aggiungo altre parole per complimentarmi per la passione che ci mettono nello svolgere il proprio lavoro.” Vincenzo E.

#9 Picone Alfonso Termoidraulica

4,6 Stelle (26 recensioni), Via Pellegrino Rossi, 85, Milano MI; 02 645 6039

“Ottimo lavoro di ristrutturazione del bagno del mio nuovo appartamento. Sono stata consigliata sulla scelta dei materiali e sono state sempre tenute presenti le mie esigenze estetiche ed economiche. Professionalità e disponibilità alla base di tutto il lavoro. Grazie” Linda V.

#8 Idraulico pronto intervento Milano e provincia

4,7 Stelle (84 recensioni), Via Cesare Pascarella, 34, Milano MI; 346 321 0471

“Dopo aver riscontrato un problema al lavandino, facendo una ricerca, ho trovato pronto intervento idraulico; una volta arrivati, poco dopo la mia telefonata, hanno identificato e risolto il problema in giornata, utilizzando degli ottimi strumenti da lavoro. Sono intervenuti con precisione e professionalità, lasciando tutto in ordine una volta concluso il lavoro. Mi avevano garantito un buon servizio e così è stato. Ringrazio questa azienda per il lavoro svolto e per il servizio che mi ha offerto. Lo consiglio!” Alba I.

#7 Acquaclima SRL  

4,7 Stelle (88 recensioni), Via Rodolfo Carabelli, 3, Milano MI 02 5407 4714

“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto da ACQUACLIMA. Hanno sostituito uno scaldabagno in tempi brevi e a prezzo onesto. Da rilevare in particolare la gentilezza e la professionalità del Sig. Lino e della Signora Dora. Faremo fare da loro altri lavori se ce ne sarà occasione.  Lo consigliamo sicuramente!” Francesca M.

#6 Rubimax

4,8 Stelle (30 recensioni), Via delle Forze Armate, 9, Milano MI; 02 0995 7747

“Ragazzi preparati professionisti e professionali! Diego è unico anche Julio! L’ambiente è cogliente e pulito soprattutto, sono sempre pazienti ed educati! Le mie richieste son sempre state soddisfatte e hanno sempre trovato la soluzione migliore per noi! Bravi e grazieeeeeeee ragazzi siete il top” Baby S

credits: pexels.com

#5 Idraulico h24 Milano

4,8 Stelle (87 recensioni), Viale Sarca, 98, Milano MI; 327 196 8078

“Eccellente professionalità, disponibilità immediata e capacità di fornire informazioni sul prezzo dell’intervento e sulla soluzione del problema già in fase di primo contatto. Socievole e sempre concentrato sul lavoro. Sicuramente il costo è basso e conveniente. Si consiglia in caso di necessità.” Fedele M.

#4 Fratelli Nicoletti SRL

5,0 Stelle (33 recensioni), Via Modica, 16, Milano MI; 349 384 6777

“Precisione, puntualità, efficienza, buon rapporto qualità prezzo ecc…mi ero già rivolto in passato a loro e sono sempre un’ottima conferma. Consiglio vivamente di usufruire dei loro innumerevoli servizi, anche perché riescono sempre a trovare ottime soluzioni, nonché fare utili suggerimenti” Gianluca R.

#3 Idroservice di Quiroz Silvio

5,0 Stelle (42 recensioni), Via Privata Pietro Bembo, 27, Milano MI; 346 721 0578

“Professionali sia nella proposta dei preventivi, sia nei lavori svolti, attenti nel coprire tutto per non sporcare ed estremamente gentili nei modi – oltre a un rapporto qualità prezzo ottimo.” Fabio R.

#2 ABC IDRAULICA di Riccardo Saponaro

5,0 Stelle (51 recensioni), opera su tutta Milano; 333 640 8822

“Super consigliato! Ho scelto ABC idraulica date le ottime recensioni e ho trovato finalmente un idraulico di fiducia per il nostro ufficio! Riccardo è stato gentile, puntuale e professionale oltre che molto onesto. Non avendo rilevato alcun problema non ci ha addebitato nessun costo. Oltretutto veloci nel rispondere e tempestivi nell’organizzare un appuntamento. Davvero soddisfatta del servizio!” Giulia M.

#1 Pronto intervento idraulico Milano

5,0 Stelle (105 recensioni), Via Donatello, 11, Milano MI; 349 683 9426

“Il personale di pronto intervento idraulico, oltre ad essere puntuale, è attento nel venir incontro ad ogni bisogno del proprio cliente. Così hanno fatto con me, che avevo una perdita ad un tubo del mio scaldabagno. Efficienti e disponibili; servizio più che consigliato!” Nancy A.

Continua la Lettura con: La TOP 10 degli AVVOCATI più STELLATI di MILANO

SARA FERRI

copyright milanocittastato.it

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METRO LILLA a Monza: le SETTE NUOVE FERMATE e il punto sui cantieri

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Credits ascuoladiopencoesione.it - Tracciato M5

La linea M5 si prepara a diventare la prima metropolitana a collegare due province diverse. Il tracciato previsto e quando verrà inaugurata.

METRO LILLA a Monza: le SETTE NUOVE FERMATE e il punto sui cantieri

# Le 7 fermate del tracciato nel comune di Monza

Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5

La M5 si prepara a servire il territorio di Monza diventando la prima linea metropolitana a collegare due province diverse. Il tracciato sarà di 7,5 km e, oltre alla futura stazione di Cinisello Monza con interscambio tra M1 e M5, prevede 7 fermate: viale Campania, via Marsala (angolo via Goldoni), Monza FS, piazza Trento e Trieste, Parco e Villa Reale, Ospedale San Gerardo (piazza della Resistenza) e capolinea al polo istituzionale in via Grigna. Queste fermate saranno precedute da altre 3 nel comune di Cinisello Balsamo (Testi Gorky, Rondinella Crocetta) oltre appunto a quella di Cinisello Monza al confine con la provincia di Monza.

Leggi anche: Estensione Metro più Stazione Alta Velocità a SEGRATE: le ULTIME NOVITÀ sull’HUB del futuro di Milano

# 210.000 passeggeri giornalieri previsti nella tratta Polo Istituzionale-Bignami

Credits Atm – Passeggeri alla stazione M5

Il prolungamento prevede che ci sia un treno ogni 3 minuti nell’ora di punta e uno ogni sei minuti nell’ora di morbida fino alla stazione di Monza-Cinisello. A regime dovrebbero esserci 30.000 automobili in meno in circolazione e 210.000 passeggeri giornalieri nell’intera tratta fino all’attuale capolinea nord di Bignami.

# I cantieri sono prossimi all’avvio

Credits heibergerwork-pixabay – Tunnel metropolitana

Metropolitana Milanese si è occupata sia di sviluppare il progetto del prolungamento della linea metropolitana lilla sia di quello di cantierizzazione. Tutti i passaggi propedeutici all’avvio ufficiale del cantiere sono in fase di completamento. Sono già state portate a termine le indagini preliminari, tra cui i carotaggi e le prospezioni geognostiche/geologiche mentre stanno proseguendo i rilievi acustici insieme agli approfondimenti urbanistici sull’area del deposito e su quella del capolinea presso il polo istituzionale. Le fasi di cantiere sono state sviluppate e verificate da AMAT con i tecnici comunali, attraverso simulazioni modellistiche utili a ridurre al minimo l’impatto dei lavori sul traffico individuando le soluzioni viabilistiche più idonee. Nelle scorse settimane si è anche conclusa la procedura di consultazione finalizzata alla redazione dello Studio di Impatto Ambientale ed emissione di Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale. La linea dovrebbe inaugurare tra il 2029 e il 2030.

Leggi anche: Le ESTENSIONI FUTURE delle linee della METROPOLITANA

Fonte: Comune di Monza

Continua la lettura con: M3: corse più FREQUENTI. La nuova sfida della “GIALLA”

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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La NUOVA TORRE “MULTIFORME” in Stazione Centrale che cambia lo skyline milanese

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Da anni ormai uno degli obiettivi principali di Milano è la riqualificazione dei suoi quartieri, e di certo non poteva mancare un progetto una delle zone più dinamiche della città: Stazione Centrale. Entro il 2026 la completa riqualificazione della piazza Luigi di Savoia e una nuova torre multiforme per uno skyline milanese più green. Ecco quale sarà il nuovo biglietto da visita della City nelle immagini tratte da blog.urbanfile.org.

La NUOVA TORRE “MULTIFORME” in Stazione Centrale che cambia lo skyline milanese

# Un nuovo progetto per rendere omaggio al Michelangelo, ma non solo…

credits: Facebook UrbanFile

Posta di fronte a Stazione Centrale, Piazza Luigi di Savoia, è la prima immagine che molti viaggiatori hanno della città e non si può certo deluderli. Per rispecchiare il progresso che avvolge da sempre Milano è stato pensato un nuovo progetto che prevede l’intera riqualificazione della zona. Si tratta di MI.C. e darà un nuovo volto al vecchio Hotel Michelangelo, che per cinquant’anni ha dominato con la sua mole rosso mattone il lato orientale della Stazione Centrale.

Già il nome MI.C è esplicativo: abbreviazione di Stazione Centrale e che in qualche modo vuole rendere omaggio al Michelangelo, ma nel dettaglio cosa racchiude il progetto?

# Una nuova identità per il distretto della Stazione Centrale, più sostenibile e funzionale

Come si vede nelle immagini tratte da blog.urbanfile.org non solo una nuova torre, MI.C sarà un progetto di disegno urbano, paesaggio e architettura che punta a rigenerare la polarità multi-sfaccettata del distretto della Stazione Centrale. L’obiettivo è creare una piazza e una zona moderne, più sostenibili e funzionali, con spazi meglio delimitati, pronte ad accogliere chiunque transiti dalla Centrale. La vera sfida è quella di dare una propria identità ad una delle zone più dinamiche della città creando una piazza e una zona moderne, più sostenibili e funzionali, con spazi meglio delimitati, pronte ad accogliere chiunque transiti dalla Centrale.

Gli obiettivi principali: razionalizzare i flussi di spostamento e implementare la pedonalità mantenendo come filo conduttore il verde. Piazza Luigi di Savoia vedrà una vera e propria transizione green attraverso la creazione di un giardino ai piedi del nuovo complesso e l’attivazione d’un paesaggio naturale diffuso. Percorsi alberati e giardini urbani ne diventano i nuovi luoghi d’aggregazione sociale e relazionale. Gli stessi servizi esistenti, quali taxi e bike sharing verranno migliorati dall’inserimento di una velostazione ed aree coworking direttamente collegate al nuovo edificio.

In primis, l’intervento evolverà a nuova vita l’ex Hotel Michelangelo, ma come cambierà il simbolo dello skyline milanese da più di mezzo secolo?

# Si parla di Urban Mining: una nuova torre, ma senza dire addio all’icona del passato

Inaugurato alla fine degli anni Settanta con i suoi 17 piani e 306 camere, l’Hotel Michelangelo è un’icona della storia di Milano. Nel 2020 è stato poi dismesso e trasformato nel primo centro convalescenza Covid-19 che è stato attivo durante la fase più delicata della pandemia. Ora diventerà un grattacielo per uffici, abitanti e negozianti, ma senza dire addio al suo passato.

Proprio per la sua importanza storica, uno degli obiettivi progettuali principali è quello di conservare concettualmente tale eredità articolata attraverso il riutilizzo virtuoso di parte della materia strutturale dell’edificio preesistente: si parla di Urban-mining. Un concetto all’avanguardia che vede la possibilità di ottenere materie prime seconde a partire dall’ambiente costruito. Un processo di decostruzione mirato, inserito in un sistema circolare che punta all’impiego di risorse già prodotte mitigando gli effetti delle emissioni di gas serra. In questo caso la maggior quantità possibile di calcestruzzo dell’Hotel Michelangelo verrà riutilizzato, in parte nel nuovo edificio ed in parte nel disegno dello spazio pubblico. Quale sarà il nuovo volto del Michelangelo?

# Una spina verde sostiene l’edificio e tutta Milano

credits: Facebook UrbanFile

In generale il nuovo edificio sarà composto da due torri adiacenti, alte fino a 94,5 metri, che si sviluppano da un volume in cortina che lega il complesso al suo isolato. Al piano terra l’edificio arretra rispetto al suo massimo sviluppo in altezza, andando a generare un naturale prolungamento della piazza.

Il verde è al centro, come per l’intero progetto, e per l’Hotel l’immagine è quella di una sorta di “spina verde” che, partendo dall’esterno, sale nella hall del piano terra e corre all’interno dell’edificio. Un articolato sistema di spazi verdi diversi tra loro che si sviluppa dall’ingresso fino agli spazi comuni in sommità, definendo spazi naturali indoor e outdoor e aumentano la qualità architettonica generale di tutto il sistema.

Il dinamismo è alla base del progetto e a sorprendere è proprio la facciata del nuovo edificio: sarà multiforme.

# Agli edifici piace cambiare… o forse erano le scale?

La nuova faccia del MI.C si adatta e cambia coerentemente con lo sviluppo della vita interna dell’edificio. Questo è possibile grazie ai giochi che vedono il vetro come protagonista sia come elemento di trasparenza, sia come motivo di composizione. Gli elementi a cuspide, parzialmente opachi e parzialmente trasparenti, mutano la propria inclinazione a mano a mano che acquistano verticalità.

Inoltre, in corrispondenza dei piani speciali, quelli in cui la spina verde emerge e si propende verso la città, la facciata si apre, aumentando la propria componente trasparente e svelandone l’elemento naturale contenuto al suo interno. Il risultato è un edificio adattabile che muta e si presenta sempre diverso a seconda delle particolari esperienze di cui si rende protagonista. 

# Milano ancora una volta è la “città che sale”

credits: Facebook UrbanFile

A sorprendere sono anche i numeri legati agli interventi previsti: 22mila i metri quadrati di spazio pubblico riqualificato, 2.200 le persone che lavoreranno nella Torre, 200 quelle impegnate nella sua costruzione (oltre a mille nell’indotto), 22 i piani fuori terra (più 4 interrati), 65 i nuovi alberi piantumati, 1.350 i metri quadrati di area verde riqualificata cui se ne aggiungono 900 nuovi, 200 i lavoratori occupati nella riqualificazione della zona, 108 i nuovi posti auto interrati.

I lavori per questo ambizioso progetto partiranno entro giugno con la demolizione dell’Hotel Michelangelo. Mentre, al momento il progetto per la piazza rigenerata è ancora in fase di lavorazione, anche se la consegna sarà tassativamente entro il 2026, in tempo per le olimpiadi invernali.

Non resta che aspettare di vedere di persona questa nuova icona, simbolo di una realtà cangiante come Milano che non ha mai smesso di essere “la città che sale” dei dipinti futuristi.

Fonte: blog.urbanfile.org

Continua la Lettura con:  Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

SARA FERRI

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La storia dei GATTI (e della GATTARA) più FAMOSI di Milano

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Credits: @milanesando I gatti del castello

Amici e soprattutto amiche amanti del più famoso fra i felini, finalmente un articolo che fa per voi. Sì, perché diciamoci la verità, la comparazione fra diario del gatto e del cane che si trova ormai da tempo sul web è solo una delle tante azzeccatissime distinzioni che si possono elencare fra questi due animali domestici, con una certezza che ben pochi hanno il coraggio di ammettere: i gatti, signore e signori miei, hanno davvero una marcia in più.

E tra i gatti di Milano un posto speciale lo hanno loro: i piccoli abitanti del Castello Sforzesco, una colonia di gatti che nulla ha da invidiare all’allegra combriccola del capolavoro Disney “Gli Aristogatti”. Vediamo la loro storia.

La storia dei GATTI (e della GATTARA) più FAMOSI di Milano

# Le nobili origini

Credits: @luca_resarto
Gatti del Castello

Che i gatti abbiano abitato il Castello Sforzesco di Milano fin dagli albori è risaputo. In tempi antichi venivano tenuti dalla casata degli Sforza per scacciare i topi dalle preziose biblioteche, evitando così di correre il rischio che i roditori potessero danneggiare i preziosi volumi in esse contenuti. I gatti potevano girare liberamente, dai giardini al piano terra fino agli angoli dei sottotetti. Con il passare degli anni ebbero meno libertà a causa delle reti di controllo che ne vietavano l’ingresso in alcune parti. La leggenda dice che alcuni dei gatti che si aggirano oggi da queste parti siano i discendenti di quelli che un tempo vennero “assunti” dai nobili per scacciare animali infestanti, e che gli altri siano vittime degli abbandoni.

# Una “famiglia” di 60 gatti (regolarmente censiti)

Credits: @milanesando
I gatti del castello

Quel che è certo è che ancora oggi, alle pendici del Castello, fra i fossati e le mura d’ingresso un mondo felino si incrocia con la storia moderna e medioevale. I gatti scorrazzano principalmente nell’erba del fossato interno quando fa caldo, mentre d’inverno si rifugiano nei milioni di cunicoli, nelle stanze del piano terra o negli angoli della Piazza D’Armi. La più famosa colonia felina di Milano conta una sessantina di gatti tutti sterilizzati e regolarmente censiti, e da tempo affascina milioni di turisti e curiosi di ogni dove. Ma per quanto possano essere autonomi e poco propensi a farsi dire come vivere, anche i gatti hanno bisogno di supporto dagli esseri umani.

# La gattara più famosa di Milano 

La colonia di gatti sopravvive grazie al lavoro meticoloso (e del tutto volontario) di Rosi Soroni Salvadori, che da oltre trentacinque anni porta cibo, crocchette e tanto amore, facendosi di tanto in tanto anche aiutare con piccoli ma significativi contributi dal Comune di Milano che su queste iniziative sensibili, dobbiamo dirlo, non è mai stato cieco. Per quanto riguarda la gerarchia, Trampy (la gatta più anziana), Rosina, Nini e Picci abitano ancora un lato della piazza d’armi mentre Cleopatra resta nascosta tutto il giorno, fino all’imbrunire. Impossibile spiegarvi chi siano. Visitate il Castello e, se avrete la fortuna di incappare nella Salvadori, vi indicherà lei chi sono i furfantelli a quattro zampe citati poco sopra. Della sterilizzazione dei gatti si occupano da sempre due veterinari amici di Rosi, Silvia Scarabelli e Filippo Maraffi, che hanno preso a cuore il benessere della colonia felina.

Ancora oggi in Piazza d’Armi, ovvero l’interno del Castello, si organizza una raccolta fondi e generi alimentari per felini che possano supportare l’opera della signora Salvadori.

Continua la lettura con: 7 STORIE curiose del CASTELLO SFORZESCO

CARLO CHIODO

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Svelato il progetto del GRATTACIELO in LEGNO più ALTO del MONDO

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Credits: dezeen.com Grattacielo in legno

Prosegue la nuova tendenza di realizzare edifici in legno e continua anche la gara di chi realizzerà quello più alto. Tra qualche hanno l’attuale grattacielo in legno più alto del mondo sarà battuto, ecco da chi.

Svelato il progetto del GRATTACIELO in LEGNO più ALTO del MONDO

# A 100m di altezza la vetta del futuro grattacielo in legno più alto del mondo

Credits: dezeen.com
Grattacielo in legno

Quattro edifici in legno rivestiti in terracotta si preparano ad ospitare un complesso residenziale. Progettati dallo studio danese Schmidt Hammer Lassen, i quattro volumi di diverse altezze saranno realizzati vicino a Zurigo, più precisamente a Winterthur. Nella città c’era un ex area industriale che necessitava di essere riqualificata e lo studio architettonico danese vi ha progettato un complesso residenziale, seguendo la nuova tendenza di realizzare edifici in legno. Tra i quattro volumi, ce ne sarà uno che spiccherà per la sua altezza. Il complesso si chiamerà Rocket&Tigerli e non appena realizzato, l’edificio più alto dei quattro diventerà con i suoi 100 metri di altezza l’edifico in legno più alto del mondo.

# Un complesso multifunzionale

Credits: dezeen.com
complesso edifici

Gli edifici ospiteranno alloggi e residenze per studenti, ma anche un ristorante, spazi commerciali, uno sky bar e un hotel. Sarà quindi un complesso multifunzionale, quasi una piccola città racchiusa in quattro blocchi. Ad unire i quattro ci sarà una piazza verde accessibile a tutti e vicoli che porteranno agli ingressi dei palazzi.

Per risultare in armonia con le case circostanti, tutti e quattro gli edifici riprendono i colori dello spazio in cui sono racchiusi. Hanno infatti una struttura in legno, ma sono ricoperti di mattoni di terracotta rossi e gialli. Oltre a questi due colori, anche il verde è dominante: ripreso nelle persiane e nelle piante dei balconi e dei giardini pensili.

# Un grattacielo a griglia che supererà il primato norvegese

Credits: dezeen.com
Grattacielo in legno

Lo studio Schmidt Hammer Lassen ha progettato quello che sarà l’edificio in legno più alto del mondo in collaborazione con lo studio di architettura svizzero Cometti Truffer Hodel. Il completamento della torre del complesso Rocket&Tigerli è previsto entro il 2026 e il grattacielo supererà l’attuale edificio in legno più alto del mondo, il norvegese Mjøstårnet e i suoi 85,4 metri.

L’obiettivo degli studi di architettura è quello di creare un punto di riferimento nella città svizzera, che allo stesso tempo risulti in armonia con lo skyline di Winterthur e con i suoi edifici più alti. La torre sarà costruita con un nucleo strutturale in legno massiccio, ma all’esterno apparirà come una serie di blocchi creati da una griglia in fasce di mattoni e tegole. In questo modo si formeranno balconi e terrazze, ma anche spazi vuoti che saranno riempiti da lastre in vetro.

Fonti: dezeen.com

Continua la lettura con: I GRATTACIELI del futuro sono in LEGNO: seguirà questa strada anche Milano?

BEATRICE BARAZZETTI

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LIMONE SUL GARDA è il produttore di limoni più a NORD del MONDO

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credits: IG @omelhordaitalia.dicas

Nonostante il nome da Libro Cuore, scelto nel 1905 per sostituire l’iconico Limone San Giovanni (già immaginavamo i gemellaggi con Sesto, alle porte di Milano), la piccola località di poco più di 1000 abitanti sulla gardesana bresciana vale sicuramente una visita approfondita. Oseremmo dire che sia perfetta per un weekend dedicato alla scoperta del luogo di coltivazione di agrumi più a nord del mondo (46° latitudine nord).

LIMONE SUL GARDA è il produttore di limoni più a NORD del MONDO

# Dal Mar Ligure al Lago di Garda

credits: IG @instagarda

I limoni furono portati sulle rive del Lago di Garda nel XIII secolo, provenienti dalla Riviera Ligure, per opera dei frati del convento di San Francesco di Gargnano. Cominciò così l’attività di commercio dei limoni verso la Germania e la Russia, dove erano fortemente richiesti per la loro grande ricchezza di vitamina C, molto utile per combattere lo scorbuto, malattia assai diffusa in Europa all’epoca. Anche l’acido citrico, che veniva usato come conservante per il cibo e disinfettante, era fortemente richiesto.

In poco tempo, il limone diventò una star, portando pescatori, allevatori e agricoltori della zona a dedicarsi all’attività commerciale più remunerativa. Nell’Ottocento la produzione dei limoni conobbe una crisi, ma fu poi rilanciata nel 1929 dalla costruzione della strada Gardesana Occidentale, che collegò Limone sia con Gargnano a sud che con Riva del Garda, in Trentino, a nord. Il destino di questa località era segnato, e ancor oggi, a ribadire il concetto, tutti i nomi delle vie sono accompagnati da una piastrella in ceramica colorata che raffigura la celebrità locale.

# Le Limonaie

credits: IG @nationaldestinations

Fermarsi lungo la strada per Limone nella località dei frati pionieri (Gargnano) può valere la scoperta di un piccolo porticciolo fiorito, oltre che di una prima importante limonaia, quella de la Malora. Posta sul declivio di un poggio affacciato al lago, in perfetto stato di conservazione grazie alla cura delle piante autoctone, alcune delle quali centenarie, la limonaia da cinque secoli continua a produrre limoni. Possiamo vederla come l’archetipo delle tante che fiorirono sul Garda, con la sua struttura a più ripiani collegati da scale di pietra, chiuse da una massiccia muraglia.

La sosta successiva possiamo farla nel comune di Tignale, per visitare l’Ecomuseo delle Limonaie del Garda Pra dela Fam, istituito nel 2011 con la missione di documentare, conservare e valorizzare la memoria storica del territorio nelle sue manifestazioni di cultura materiale e immateriale. Una volta arrivati a Limone la limonaia da non perdere sarà quella del Castel, storico luogo di coltivazione costruito in pietra, semi chiuso su tre lati per assicurare che le piante di agrumi fossero esposte a sud est, in direzione del sole. Qui oltre ai limoni si coltivano cedri, pompelmi, mandarini, mandaranci, chinotti, clementine e kumquat.

# La proteina della lunga vita

credits: IG @super.italy

Limone è famosa anche per la medicina. Nel 1975 il farmacologo milanese Cesare Sirtori scoprì infatti che gli abitanti di Limone possedevano nel sangue una forma mutata di apolipoproteina chiamata Apo A-1 Milano. Tale proteina genera una variante benefica di colesterolo ad alta densità (HDL, o colesterolo buono), che diminuisce il rischio di arteriosclerosi e altri disturbi cardiovascolari. I residenti di Limone, secondo i valori di ‘colesterolo cattivo’ nel sangue, avrebbero dovuto essere morti da tempo. Questo portò Sirtori a indagare ulteriormente, fino alla scoperta miracolosa.

La presenza della proteina a Limone sul Garda era dovuta all’isolamento che il paese aveva vissuto per lungo tempo, prima che venisse costruita la costiera del Garda, quando il paese era accessibile solo tramite una stretta strada di montagna. Questa proteina ha conferito agli abitanti del villaggio un’estrema longevità: una dozzina di residenti delle coorti di osservazione di Sirtori superò i 100 anni di vita (su circa un migliaio di abitanti). L’origine della mutazione fu ricondotta a un uomo che visse a Limone addirittura nel 1780, Giovanni Pomaroli: il primo a resistere agli effetti negativi dei trigliceridi elevati e del “colesterolo cattivo”. Quando si dice, non tutti gli isolamenti vengono per nuocere…

# La Ciclopista del Garda

credits: IG @diegopanteghini

Al giorno d’oggi ignorare i ciclisti non è più possibile, tanto che in tanti hanno già battezzato il 2022 come l’anno della bici. E a Limone c’è la ciclopista del Garda, che ha come progetto finale il collegamento della capitale dei limoni col confine della provincia di Trento, verso Riva del Garda, dove si trova un monumento dedicato ai lavoratori deceduti nella realizzazione della famosa statale SS45: una balconata monumentale a strapiombo sul lago. Percorribile da tutti i tipi di biciclette, la pista può essere scoperta anche con il fascino mellifluo della notte, grazie all’impianto di illuminazione a led. Parte a circa 3 km dal paese e avanza per circa 2,5 km con le sue passerelle sospese dalle viste spettacolari, lungo le rocce e sopra le acque del lago.

La ciclovia è attualmente raggiungibile a piedi o in bicicletta soltanto da Limone, mentre da Riva del Garda è necessario percorrere la strada, attraversando varie gallerie che non sono per nulla sicure per pedoni e ciclisti. Entro il 2026 (per sicurezza aggiungiamo sempre un paio d’anni a queste stime) saranno finiti i lavori di costruzione di un’intera pista ciclabile attorno al Lago di Garda, con una lunghezza di ben 140 km. Il progetto ambizioso Garda by Bike riutilizzerà piste ciclabili già esistenti congiungendole con nuove tratte. In questo modo un sogno per ogni ciclista diventerà (presto) realtà: il giro completo del lago su una pista ininterrotta.

# Il Borgo gioiello

credits: IG @travelling24hours_

Se siamo venuti qua per il weekend, come vi avevo consigliato all’inizio, cerchiamo bene tra le varie opportunità di soggiorno: alcune sistemazioni potrebbero essere dei semplici garages riadattati all’uso. Privilegiamo le vecchie case in pietra della tradizione, sulle stradine che risalgono verso le montagne circostanti, oppure su quelle che scendono verso le iconiche rocce giganti della passeggiata lungolago, tra i cipressi e le palme di un imbarcadero che ci potrà far raggiungere Malcesine, sulla sponda veronese del Garda.

Andiamo a visitare la parrocchiale, ci sembrerà di ricordare il passato del paese, quando Limone non faceva ancora parte dell’Italia, ma era annessa all’impero austriaco. Il punto più caratteristico del borgo, però, che già aveva stregato nientemeno che Goethe, è il piccolo porticciolo, dove potremo ammirare il via vai delle imbarcazioni tra le case color pastello e le rigogliose bouganville. Ora però andiamo a perderci nelle (poche) stradine del paese, tra piazzette, fontane, saliscendi con scorci sul lago, caffè, boutique e i tanti negozi che vendono i vari prodotti a componente limone, magari risalendo sino alla piccola chiesetta di San Rocco, se riusciremo a resistere al richiamo degli accoglienti tavoli invasi dai cocktail arancioni più famosi al mondo.

# Un paradiso dell’enogastronomia

credits: IG @travelling24hours_

I ristoranti con vista panoramica sulle luci romantiche a bordo acqua non mancano: scegliamone uno che ci ispiri, senza badare troppo alle recensioni negative di chi magari arriva da altre zone: l’area del Garda presenta una cucina molto variegata, ma racchiude comunque solo parte delle tradizioni culinarie della Lombardia, del Veneto e del Trentino. Gli ingredienti principali non possono che essere quelli offerti dal chilometro zero: cominciamo con il pesce di fiume, per esempio il coregone lavarello, un pesce facilmente reperibile nel Garda, che viene prima intinto nell’olio d’oliva prodotto localmente, aromatizzato e poi cotto ai ferri. Oppure potremo sbizzarrire il nostro gusto alla ricerca di altre peculiarità d’acqua come la tinca, le sardine, il luccio, la trota salmonata.

La montagna è vicina e si sente, dato che non mancano esempi di comfort food da sagra paesana, come la polenta ‘cunsa’ e lo spiedo bresciano. Per accompagnare il tutto avremo solo l’imbarazzo della scelta: la tradizione vinicola del Garda risale addirittura agli antichi romani. Il vino simbolo del Garda è il Bardolino, un rosso che si presenta leggero e ideale per qualsiasi pasto, mentre il rosato più famoso è il Chiaretto, di cui compreremo almeno una bottiglia da portare a casa. Vogliamo provare un bianco? Il Bianco di Custoza e il Lugana sazieranno la nostra voglia di formaggi del Garda. Preferiamo una bollicina locale? Niente paura, c’è anche quella, naturalmente di qualità. Ora resta solo da scegliere sul calendario il weekend e prenotare!

Continua la Lettura con: I 10 HOTEL più STRANI del MONDO: la classifica

LORENZO ZUCCHI

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Il momento dei veicoli IBRIDI: come si dice dice a Milano?

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A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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