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Le STATUE che VOLANO: da realizzare anche a Milano?

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Credits: pinterest.com

Fate volanti e denti di leone scompigliati dal vento. La scultura di Robin Wight non è soggetta alla forza di gravità, le sue figure si librano dell’aria sostenute dalla magia.

Le sculture magiche che prendono il volo

# Sculture magiche

Una passeggiata nel bosco, immerso nella natura, ha convinto Robin Wight che creare fate capaci di volare non fosse poi così difficile. L’autore ha iniziato il suo lavoro come un hobby ed ha poi finito per esporre le proprie magiche creature nei Giardini di Trentham, in Inghilterra. Le figure dello scultore spiegano le ali e si librano in volo accompagnate dal vento che scompiglia i fiori di leone pronti per la semina. Ognuna di queste sculture nasconde al suo interno un piccolo segreto, che solo l’artista può rivelare e che contribuisce a conservare la magia dell’oggetto.

Credits: pinterest.com

Leggi anche La CASA delle FATE: un presente fiabesco, un passato piccante 

# Acciaio e fantasia

A permettere il dinamismo delle fate di Robin Wight è l’acciaio inossidabile, che forma il solido scheletro delle figure e la loro anatomia, tramite intrecci sinuosi e sottili che conferiscono aria di leggerezza. Le sculture magiche resistono alla gravità grazie ad un sostegno rigido ricoperto di materiale più sottile, il dinamismo, la sinuosità dei corpi e i giochi di equilibrio permessi dall’acciaio, fanno in modo che le fate, anche di grandi dimensioni, siano mosse dal vento o sollevino un fiore. Il risultato è un giardino magico, abitato da eleganti esseri che giocano con la fantasia del visitatore.

Credits: pinterest.com

Leggi anche Il MONDO di CRISTALLO di SWAROVSKI: l’incanto poco oltre il confine 

# Il segreto delle fate

All’interno di ciascuna scultura, l’autore ha nascosto un segreto, ogni fata è dotata di un cuore magico. Wight ha posto in ciascuna delle sue creazioni un cuore in acciaio, sul quale ha inciso un messaggio. Ogni cuore custodisce un segreto diverso, che non è visibile dallo spettatore, perché nascosto tra gli intricati fili d’acciaio che compongono l’anatomia della fata. Il segreto rimane tale e così anche la magia che circonda gli abitanti dei Giardini di Trentham.

Credits: re-tourism.cn

Leggi anche L’incanto della FORESTA delle FARFALLE, la guida per le anime perdute 

Fonte: Sculture, l’incredibile opera in acciaio di Robin Wight 

Continua la lettura con Atmosfere nord americane nel nuovo parco di SEIMILANO 

SARAH IORI

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Il video del giorno: QUARTO OGGIARO, la periferia che spaventa Milano

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La serie Quartieri Criminali tocca anche Milano, in uno di quei quartieri che “quando chiedi di andare in Taxi spesso hai difficoltà a farti portare”. Video di Cicalone Simone

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Da Milano a Lecco tutta su CICLABILE

 

Come funziona la linea senza conducente

 

La Metropolitana Milanese nei secoli

 

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

 

 

Le borseggiatrici della metro

clicca per il video

Le intrusioni dei maranza

 

I nuovi poveri di Milano

 

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

 

Street Style a Milano

 

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

 

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

 

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

 

Avvisi storici sul tram

 

La sfida: di corsa contro la metro

 

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

 

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

 

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

ALTRI VIDEO DEL GIORNO:

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Proteggersi dall’inflazione: come si investe in ORO?

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Stevebidmead - Pixabay

Anno nero per gli investimenti. La Borsa di Milano ha perso un quarto del suo valore dall’inizio dell’anno. Un disastro anche le altre borse internazionali. Ma va poco meglio per chi tiene i soldi sul conto: l’inflazione si è divorata il 10% dei nostri risparmi. A questo punto come mettere in salvo quello che resta? Una delle storiche soluzioni per proteggersi da inflazione e mercati traballanti è l’oro. Ma tanti si chiedono: come si fa a investire in oro? 

Proteggersi dall’inflazione: come si investe in ORO?

# Investire in oro finanziario

fill – pixabay

 Per l’investimento finanziario la scelta più vicino all’acquisto del bene fisico è quello dell’ETF (Exchange Traded Fund). Si tratta di fondi quotati in tempo reali sui mercati finanziari che si possono acquistare e vendere con le stesse modalità delle azioni. Per effettuare l’acquisto è sufficiente indicare il nome del prodotto, il valore e il numero di pezzi. Gli ETF riproducono il prezzo dell’oro con un rapporto di quasi uno a uno, al prezzo infatti detraggono le spese di gestione. Quando il prezzo dell’oro sale, aumenta anche il valore dell’ETF e viceversa, quando il prezzo dell’oro scende. Gli ETF permettono di partecipare all’andamento del prezzo dell’oro offrendo agli investitori la possibilità di investire in oro fisico, senza dover sostenere costi per il trasporto, l’assicurazione o il deposito: il patrimonio viene custodito presso la banca che gestisce l’ETF. 

Un investimento più aggressivo, e rischioso, collegato all’oro è quello di acquisire azioni di aziende che estraggono oro. Le più grandi del mondo sono: Barrick Gold. Newmont Mining e AngloGold Ashanti. 

Acquisti di ETF e di aziende estrattive si possono effettuare tramite la banca, specie se si è attivato il conto online con deposito titoli, oppure piattaforme di trading. Tra le più quotate ci sono: InteractiveBrokers, LiquidityX, EToro e DeGiro. 

# L’oro fisico si può tenere in forma di lingotti, monete, barre o gioielli

credits: @goldcareoro

L’alternativa più scomoda ma più sicura, specie se si ha un posto dove custodirlo, è l’acquisto dell’oro fisico. In questo caso lo si possiede anche fisicamente. Le forme più conosciute e facilmente liquidabili, sono il lingotto e le monete. Il lingotto può avere diversi pesi, ma può diventare scomodo nel momento in cui si desideri vendere solo una parte del metallo posseduto. In questo senso più comode sono le monete che forniscono più liquidità e agilità nel rivendere. Le più famose e con un mercato più ampio sono le sterline d’oro, che hanno un valore attuale compreso tra i 400 euro (per la vendita) e i 440 euro (per l’acquisto). Discorso diverso è per le monete d’oro antiche, il cui valore si discosta dal prezzo effettivo dell’oro.

Per quanto riguarda i gioielli è ancora più complesso che per i lingotti: per il prezzo dipende da gioiello a gioiello. 

# L’oro fisico non si può comprare ovunque ma da specifiche autorità dotate di certificazione

L’oro si compra presso operatori abilitati alla vendita da investimento. Si parla di banche, gioiellieri purché forniti di idonea autorizzazione, oppure si può acquistare online, sempre da chi ha l’autorizzazione.

# Sull’oro non si paga l’IVA ma al momento della rivendita si deve pagare una tassa

L’oro non è soggetto all’IVA: ma nel momento in cui si venderà, se si guadagnerà una certa cifra, ci sarà una tassazione del 26% sul guadagno per il capital gain, come accade per qualunque titolo finanziario. 

# Perché investire in oro in questo momento?

Negli ultimi 5 anni il prezzo dell’oro ha registrato mediamente una continua crescita ed è vicino al record di sempre. In generale, è considerato lo strumento di riferimento per neutralizzare l’effetto dell’inflazione. 

Continua la lettura con: Bank of England e Governo Tedesco: SCACCO MATTO agli STATI?

ANDREA ZOPPOLATO

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🔴 “Aumentate gli stipendi!”: tra blocchi di carburante e scioperi, FRANCIA ad alto rischio CONTAGIO

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Mi trovo in Francia. La situazione vista da qui pare più seria di quello che riportano i nostri media.

“Aumentate gli stipendi!”: tra blocchi di carburante e scioperi, FRANCIA ad alto rischio CONTAGIO

Parigi 16 ottobre 2022
Parigi 16 ottobre 2022
 
Francia. Proseguono le carenze di carburante. In certe regioni si sfiorano le tre ore di coda per fare benzina, con oltre il 40% delle pompe con problemi di approvvigionamento. I primi effetti: turismo con prenotazioni in picchiata e grossi problemi per i lavoratori. 
 
Questo è dovuto allo sciopero nelle raffinerie, in particolare di TotalEnergies: i lavoratori chiedono un aumento di stipendio che compensi il rialzo dei prezzi. 
In sintesi dicono: perché le aziende dove lavoriamo si arricchiscono per il caro energia mentre i nostri salari si deprezzano per l’inflazione?

# In arrivo il blocco dei reattori nelle centrali nucleari

Lo stesso discorso lo stanno iniziando a fare anche i lavoratori delle centrali nucleari che minacciano il blocco di alcuni reattori a partire dall’ultima settimana di ottobre. 
Si teme in Francia che ci possano essere problemi di fornitura di elettricità per i prossimi mesi.

# Manifestazioni e sciopero generale

Non solo. Divampano manifestazioni in molte città per richiedere l’aumento dei salari che pareggi l’inflazione. Domenica 16 ottobre 140.000 persone, secondo gli organizzatori, hanno protestato contro il caro vita e per togliere le sanzioni contro la Russia che starebbero portando al “collasso dell’economia francese”. Per martedì 18 ottobre le principali organizzazioni sindacali hanno proclamato lo sciopero generale. A rischio in particolare i trasporti pubblici.
 
Parigi 16 ottobre 2022
Parigi 16 ottobre 2022

# Il Governo stretto tra scioperi e rischio inflazione

Il governo è in impasse. Mercoledì ci sarà l’incontro per la rinegoziazione salariale, anche se la primo ministro Elisabeth Borne ha chiarito in diretta tv che già sono stati concessi lo scorso luglio aumenti nei salari (dal 2,2% al 3,7%), che lo sciopero è portato avanti da una minoranza e ha invitato le imprese private a intervenire a favore dei lavoratori. 
 
Rialzi nei salari ritenuti insufficienti dai lavoratori perché non coprono la crescita dei prezzi con un’inflazione che sfiora il 10%. 

# Rischio contagio

Il pericolo che allarma è l’effetto contagio: se il governo cede con i lavoratori delle raffinerie, tutte le altre categorie potrebbero fare lo stesso bloccando il paese. E, se accontentati, si innescherebbe una spirale inflazionistica incontrollata, perché il rialzo dei salari si proietterebbe in un ulteriore rialzo dei prezzi da parte delle aziende. 
Un effetto contagio che potrebbe estendersi non solo alle altre categorie ma anche in altri Paesi. 
 
La sensazione da qui è che sia solo l’inizio di un’ondata di violente richieste di rinegoziazione salariale che, a breve, potrebbe investire anche il nostro Paese. Probabilmente non appena sarà insediato il nuovo governo.
 

Continua la lettura con: Tornerà la luce a Milano?

 
ANDREA ZOPPOLATO
 

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Non solo San Colombano: EXCLAVE ATTORNO a MILANO

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Credits samuli2mariaa IG - Campione d'Italia

A San Colombano al Lambro si produce ancora il vino di Milano ed è l’unica exclave della città: quando venne creata la provincia di Lodi che si staccò da quella milanese. Per colmare alcune lacune la nostra città potrebbe però aver altri territori da inglobare nella Città Metropolitana. Vediamo quali potrebbero essere.

Non solo San Colombano: EXCLAVE ATTORNO a MILANO

#1 Malpensa, l’ “aeroporto internazionale di Milano”

@deliluna IG – Malpensa

L’Aeroporto intercontinentale di Milano-Malpensa è il principale aeroporto gestito dal Comune di Milano ed è situato nei comuni di Somma Lombardo e Ferno in provincia di Varese, area storicamente dell’Alto Milanese. Per questi due motivi il secondo aeroporto più trafficato d’Italia dovrebbe diventare exclave della Città Metropolitana rimettendo le cose al loro posto.

 

Leggi anche: MALPENSA-SVIZZERA in soli 30 minuti: Milano punta su VELIVOLI ELETTRICI a decollo verticale

#2 Erba e i “laghi di Milano”

Credits nespolo82 IG – Lago di PusianoPerché Como sì e Milano no? Anche Milano dovrebbe avere un suo lago, anche perché l’Idroscalo non ci basta. Basterebbe considerare come exclave di Milano il territorio di Erba, piccolo comune comasco a 320 metri sopra il livello del mare, ai piedi delle Prealpi lombarde. Nei suoi dintorni si trovano uno dei siti paleolitici più importanti della Lombardia, la grotta Buco del piombo, e parte delle sponde del Lago di Pusiano e del Lago di Alserio

 

#3 Montevecchia, “il monte di Milano”

Federica Abbinante-unsplash – MontevecchiaQual è il monte di Milano? Chi risponde il Monte Stella non è di Milano. Il vero monte di Milano è Montevecchia, così viene definito familiarmente. Manca solo l’ufficializzazione amministrativa, rendendolo un’exclave della Città Metropolitana. Dista appena una trentina di km dal capoluogo e sfiora i 500 metri dove sulla cima si erge il santuario della Beata Vergine del Carmelo, di origini medievali. Noto per la produzione di erbe aromatiche, di vini e formaggi di latte vaccino, Montevecchia sarebbe la montagna che manca a Milano con una vista magnifica sulla città.

Leggi anche: 7 buone ragioni per andare a MONTEVECCHIA, il “monte di Milano” con le sue piramidi misteriose

 

#4 Saronno, l’ “amaro di Milano”

Saronno

L’Amaretto di Saronno a base di mandorle e zucchero è tra i liquori più amati al mondo. Se il comune della provincia di Varese entrasse come exclave nella Città Metropolitana di Milano, la nostra città saprebbe valorizzare ancora meglio questo prodotto. Inoltre Saronno ritornerebbe a far parte del territorio milanese a cui è da sempre legata per motivi geografici, culturali ed economici e da cui è stata “sottratta” nel 1927 per cambiare provincia.

 

#5 Campione d’Italia, per ritornare dentro al Canton Ticino

Credits samuli2mariaa IG – Campione d’Italia

Campione d’Italia dovrebbe essere l’exclave milanese in territorio svizzero. Questo risponderebbe alle motivazioni storiche quando il Ducato di Milano comprendeva anche la parte a noi più vicina del territorio elvetico. Oltre ad affacciarsi sullo splendido lago di Lugano, darebbe un Casinò a Milano che saprebbe gestirlo al meglio e garantirebbe maggiori entrate nelle casse comunali da ridistribuire in servizi per i cittadini.

 

#5+1 Vigevano, la città del pavese da sempre nell’orbita di Milano

Credits valeriananni IG – Vigevano

Vigevano è una città da record, più nell’orbita di Milano che di Pavia, a lungo tra i primi centri di produzione di scarpe al mondo. Tra i motivi per cui dovrebbe diventare un’exclave c’è la meravigliosa piazza Ducale in stile rinascimentale, realizzata su volontà del “milanese” Ludovico il Moro, e il fatto che da anni stia chiedendo di essere annessa alla Città Metropolitana di Milano per affinità culturali e di lavoro.

Come dite, ci sarebbe anche Monza? Questa è un’altra storia: Monza, la città più milanese d’Italia (secondo i milanesi). 

 

Leggi anche: 7 Paesi da INCORPORARE nella città metropolitana di Milano

Continua la lettura con: 7 CITTÀ che potrebbero fare da EXCLAVE alla città metropolitana di Milano 

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il BORGO più COLORATO d’Italia: qual è e dove si trova

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Credits: @terremarsicane Aielli

In Italia c’è un borgo che può sfidare Burano. Non sarà di certo l’unico, ma qui le case sono diventate un arcobaleno di colori e i muri pagine dove raccontare storie.

Il BORGO più COLORATO d’Italia: qual è e dove si trova

Si chiama Aielli e si trova in Abruzzo, in provincia dell’Aquila. È un paesino immerso in una valle a circa 1000 metri di altezza ed è diventato famoso grazie al Festival Borgo Universo organizzato.

# Una storia antichissima colpita da due brutti eventi

Credits: @visitaielli
Aielli

La storia di Aielli, come quella di altri borghi italiani, ha origini molto antiche. Nato probabilmente nell’Età del Bronzo, fa notare la sua importanza nel Medioevo, quando la sua rocca era considerata una delle più inespugnabili. Una roccaforte che ha resistito a numerosi attacchi, anche a quelli degli eserciti più potenti, ma che nel Trecento purtroppo è stata demolita. Il castello fu ricostruito, ma Aielli dovette affrontare un altro attacco, questa volta non causato dalla mano dell’uomo.

Credits: @kerfuffle______
aielli

Nel 1915, infatti, ad Avezzano ci fu un forte terremoto che causò migliaia di morti. Avezzano e Aielli distano solo circa 20 minuti tra loro, quindi, dopo il brutto terremoto, i cittadini del borgo colorato decisero di abbandonare le loro case e ricostruire il paese nel fondovalle.

# Un’esplosione di colori

Credits: @beatricestriglioni
Aielli

Ma Aielli alto dopo più di 100 anni è ancora perfettamente intatto, quasi nuovo. Se ci si reca in questo paesino non si può fare a meno di avere una macchina fotografica o il telefono in mano e scattare selfie e foto ricordo in ogni angolo. Nel 2018 il borgo infatti ha iniziato ad avere una nuova vita. Un gruppo di artisti di strada ha colorato le case del paesello con le parole dello scrittore Ignazio Silone, quelle del libro che l’ha reso famoso, Fontamara. L’anno dopo, poi, nel 2019, l’artista spagnolo dei “colori geometrici”, Okuda San Miguel, ha ricoperto di arcobaleni geometrici un muro di case. Da qua Aielli è diventato forse il borgo più colorato d’Italia, non sarà certo Burano, ma i suoi colori lo rendono una meta imperdibile.

# Aielli: un museo a cielo aperto

Credits: @streetartaroma
Torre Aielli

Aielli è ormai un vero e proprio museo a cielo aperto. In un insieme di storia e colori, nel borgo ci si può alternare tra l’andare a visitare le chiese del luogo e i loro quadri seicenteschi e ammirare i colori dei murales realizzati poco tempo fa. Aielli è un borgo da vivere. Camminando tra le sue vie bisogna per forza attraversare le tre porte principali del paese, Porta Montanara, Porta Jannetella e Porta Terra, ma anche recarsi alla Torre delle Stelle, l’antica torre medievale affiancata da un murales dai disegni psichedelici.

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

LORENZO ZUCCHI

Vedi anche: Oasi Zegna, Bormio, le Marmitte dei Giganti, Isolino VirginiaLuganoPomponescoMeranoMorcote, Mantova, le “Filippine Italiane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, Cumiana, MonzaValsassinaBardinetoValle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal VigezzoPunta SassoPortofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoMadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Il video del giorno: tutta su CICLABILE da Milano a Lecco lungo la MARTESANA

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Sapevate che è possibile arrivare da Milano a Lecco pedalando per 75km tutto su pista ciclabile? Il viaggio di Pietro Franzese

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Cosa succede in città? Gli appuntamenti della settimana (dal 17 al 21) #ToDoMilano

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The music of Harry Potter - Credits: Highlight Concerts

Settimana di debutti teatrali, con un super martedì e grandi incontri sportivi.  E poi tanta musica e qualche sorpresa.

Cosa succede in città? Gli appuntamenti della settimana (dal 17 al 21) #ToDoMilano

#Sommario:

#Lunedì 17/10: presentazione del Giro d’Italia 2023 e la musica dei Deep Purple, Macy Gray, Renga e All Them Witches

Giro d’italia 2023 – Credits: Cicloweb
  • Sagra della Zucca: a Palazzo Archinti di Mezzago (MB), l’autunno entra in una delle sue fasi più importanti. Una settimana di risotti, workshop e divertimenti, tutti incentrati su uno dei frutti più attesi della stagione in corso.
  • Mostra ane leid is nivver eneuch – Anna Giuntini: ultima settimana per godere della mostra/installazione. Presso la Galleria Manifesto Blanco di Via Benedetto Marcello 46, dalle 16.00 alle 22.00.
  • Presentazione Giro d’Italia 2023: presentazione ufficiale della Corsa Rosa che prenderà il via l’8 maggio 2023. Alla presenza di protagonisti e organizzatori, scopriamo le tappe al Lirico di via Larga, a partire dalle 17.30.
  • Daria Bignardi, La coscienza dell’ansia: al Teatro Carcano di corso di Porta Romana, Daria Bignardi intesse un dialogo per raccontare dei libri che le hanno rovinato la vita.
  • Deep Purple: recupera dopo due anni di rinvii, il concerto della storica band, accompagnata dai Jefferson Starship (formazione nata dal fork con Jefferson Airplane). Al Forum di Assago alle 20.00.
  • Macy Gray: accompagnata da The California Jet Club, torna l’interprete di The Reset. All’Auditorium Cariplo di Largo Mahler alle 20.30
  • All Them Withces: il lato grezzo del garage, del punk e dell’hard rock sbarca sul Palco della Santeria Toscana, in viale Toscana 41. La band del Tennessee, accompagnata dagli Slift, propone i brani dell’album Nothing As The Ideal, uscito ad inizio settembre.
  • Francesco Renga: all’Arcimboldi di via dell’Innovazione, arriva Insieme tour 2022. Un’occasione per ascoltare Renga in versione teatrale, più intima.

#Martedì 18/10: teatro e musica alla grande

The music of Harry Potter – Credits: Highlight Concerts
  • Attilio Melo: ultima settimana anche per la retrospettiva dedicata al pittore milanese di adozione. Alla Galleria Ponte Rosso di via Brera 2, ingresso su appuntamento.
  • Motherland – Storie di donne, cibo e imprese: Eataly presenta, a partire dalle 18.30, la startup fondata dalle imprenditrici che operano nel mondo del cibo.
  • Syd, fin qui tutto bene: monologo con sottofondo Hip Hop al Franco Parenti di via Pierlombardo, una prosa che parla dei drammi dell’immigrazione.
  • Il marito invisibile: commedia con Maria Amelia Monti e Marina Missironi al Manzoni in scena fino al 30 ottobre. Una videochat con annuncio shock, per la regia di Edoardo Erba.
  • Mara Sattei: in concerto sul palco della Santeria Toscana di viale Toscana, l’Universo Tour. Dopo lo strepitoso successo ottenuto con Fedez e Tananai, l’ex di Amici porta i brani di successo, dalle ore 21.00.
  • Uriah Heep: torna il pop/progressive della band di Mick Box. In scena al Teatro Dal Verme di via S. Giovanni sul Muro, dalle ore 20.00.
  • Vektor: unica data italiana per il tour Activate della band progressive. Al Legend Club di viale Enrico Fermi 98, dalle 20.30.
  • Cirano di Bergerac: debutta lo spettacolo di Corrado D’Elia al Teatro Leonardo Da Vinci di via Ampere 1. In scena fino al 30 ottobre.
  • Ditegli sempre di sì: la commedia di Eduardo portata al Teatro Strehler dalla compagnia Elle-Di-Effe. Debutta il 18 e replica fino al 30 ottobre.
  • Swedish House Mafia: unica tappa italiana del Paradise Again World Tour. Al Forum di Assago il trio svedese più famoso del mondo propone i successi di Don’t You Worry Child e Save The World.
  • The Magical Music of Harry Potter: al Teatro Lirico – Giorgio Gaber di via Larga, la London Symphonic con la Philharmonic Film Orchestra e un ospite a sorpresa. Per gli amanti della saga del maghetto è un evento eccezionale.

#Mercoledì 19/10: abbracci al MEET, degustando Milano in 10 ristoranti contemporaneamente, il Signore degli Anelli al Lirico

Degustando Milano – Credits: Milano Weekend
  • It’s ELETTRICA: alla Fiera Milano City del MiCo, parte l’esibizione che si rivolge a tutto il comparto dell’elettricità. Declinata in tutti gli aspetti della vita quotidiana, Elettrica è aperta fino al 22 ottobre.
  • Workshop V Call BiUniCrowd: alla Sala Sironi di piazza della Scienza 4, un workshop per imparare a finanziare le proprie idee con il crowdfunding. Dalle 10.00 alle 12.00.
  • Dibattito pubblico, Stadio Milano: dalle 10.00 alle 13.00 nella Sala Olivetani del Municipio 7, incontro di approfondimento su inclusione e sostenibilità sociale dell’intervento.
  • Plumcake: il nuovo futurismo del collettivo formatosi a Milano nel 1983, allo Spazio HUS di via San Fermo 19. Apre il 19/10 e chiude il 12/11.
  • Being Human, fotografie di Bruna Rotunno: alla Galleria Epipla di Via Sant’Antonio 2, per la prima volta, in mostra entrambi i progetti dell’artista. Fotografia e video di chi da sempre esplora la natura dell’essere umano attraverso un obiettivo.
  • Design della comunicazione: messaggio, impresa e attualità: al Le Village di corso di Porta Romana 61, si parla di tutti gli step necessari per strutturare un piano di comunicazione efficace. Dalle 17.00 alle 18.00.
  • Peaceful Places: aperitivo e performance, che vede coinvolto il pubblico in una fragile ed emozionante danza di abbracci. Alle 18.30 al MEET di viale Vittorio Veneto 2.
  • Rider che cambiano la città: un ragazzo che pedala per un delivery, può cambiare la città? Scopriamolo all’Upcycle Milano Bike Cafè di via Ampère 59, alle 19.00.
  • Puzzle: spettacolo della Lucian Blaga University of Sibiu, che conclude la rassegna Morsi. Con la partecipazione di Isabela Haiduc, Andrada Oltean e Constantin Gajim, per la regia di Ianoș Petrașcu, presso la Sala Teatro della scuola Paolo Grassi, in via Salasco 4, alle 19.30.
  • Degustando Milano: mangiare in 10 ristoranti “contemporaneamente”, grazie all’evento del NHOW Milano di via Tortona 35. Chef stellati, provenienti da 10 ristoranti, per show cooking e degustazione.
  • Einstein $ Me: commedia di e con Gabriella Greison, in un monologo in cui interpreta la prima moglie di Einstein. Al Teatro Menotti di via Modotti 11.
  • Il Muro del Canto: pop/folk romano alla Santeria di viale Toscana 31. Dopo il grande successo estivo, il Maestrale tour arriva anche a Milano alle 21.00.
  • The Lord of the Rings The Hobbit: concerto per orchestra e cori al Lirico – Giorgio Gaber di via Larga. J.R.R. Tolkien’s arriva a in teatro a Milano dalle 20.45.

#Giovedì 20/10: inizia la Milano Jewelry Week, visite al Palazzo Litta, musica di Godsmack, Donavon Frankenreiter e gli Editors

Milano Jewelry Week – Credits: Milano Jewelry Week
  • Milano Jewelry Week: 750 espositori, oltre 100 location e più di 150 eventi in programma nelle vie di Milano. Un calendario interessante fino al 23 ottobre
  • Covid e osteoporosi, cosa abbiamo imparato: open day nell’aula magna al Gaetano Pini, nella via omonima, dalle ore 12.00. In occasione della giornata mondiale dell’osteoporosi, alla clinica ortopedica milanese si parla di prevenzione.
  • Cinema, sguardi di Celluloide sulla Terra Santa: presso l’Auditorium dei Cappuccini in via Kramer 5, selezione di filmati tratti da una quarantina di documentari storici girati in Terra Santa.
  • Tour guidati del Corvetto: dalle 17.00 alle 19.00 alcuni residenti del Corvetto, opportunamente formati, sapranno intrecciare i racconti di storia con la “S” maiuscola con le storie del quartiere.
  • Apertura straordinaria di Palazzo Litta: si può accedere dalle 18.00 alle 20.30 a Palazzo Litta in corso Magenta 24. Il Barocco per gli appassionati di dimore storiche e arte.
  • AAA Cercasi nuovo Adriano Olivetti: evento dedicato ai giovano allo Spirit de Milan di via Bovisasca 57 alle 18.30. Dibatti, esposizione, networking a base di lavoro, futuro, design e arte.
  • The Shell – Proiezione del film + Drink: proiezione del pluripremiato The Shell, che esplora il potere del dolore. Allo Spazio Cinema Anteo di piazza XXV Aprile alle 19.15. Dopo il cineforum con l’autore, drink gratis al bar dell’Anteo.
  • Pio e Amedeo: Felicissimo tour di nome e di fatto per il duo comico. Al Teatro Lirico – Giorgio Gaber fino al 22 ottobre.
  • Godsmack: alternative/metal made in USA sul palco dell’Alcatraz di via Valtellin Dalle ore 20.00 l’unico concerto italiano del tour Europeo 2022.
  • Donavon Frankenreiter: il surfista americano, che è anche un fine autore di ballad e serenate, incontra il pubblico milanese alla Santeria di viale Toscana 31.
  • Editors: torna l’EBM britannico della band capitanata da Tom Smith. In scena al Fabrique di via Fantoli 9, dalle ore 21.00.

#Venerdì 21/10 (orario diurno): approfondimenti a tema sport al CONI, apertura straordinaria per MuseoCity in tour e presentazione del prossimo 800nario di Francesco d’Assisi

S. Francesco d’Assisi – Credits: Umbria Notizie Web
  • Expo Detergo: alla Fiera di Rho parte una manifestazione quadriennale che è leader nel mondo. Macchine, tecnologie, prodotti e servizi per lavanderia, stireria e pulizia; continua fino al 24/10.
  • Incontro approfondimento – Le attività sportive: alla sede CONI di via Piranesi 46, incontro dibattito per parlare del futuro delle attività sportive. Dalle 10.00 alle 13.00 con prenotazione o accredito giornalisti obbligatoria.
  • MuseoCity InTour: ultima occasione per visitare l’esposizione Rachele Bianchi: geo-metrie al femminile. All’Archivio Rachele Bianchi di via Legnano 14, per l’apertura straordinaria che replica anche domenica 23/10.
  • Verso gli 800 anni di Francesco d’Assisi: dalle 14.30 la presentazione degli anniversari francescani, nell’ambito delle giornate dell’archeologia. Presso l’ Auditorium Museo dei Cappuccini di via Kramer 5.

Ci vediamo Giovedì 20 ottobre per il weekend #To-DO a Milano dal 21 al 23 ottobre

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

LAURA LIONTI

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A Milano si può MANGIARE in un SOTTOMARINO

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Alla lista dei ristoranti più particolari dove è possibile mangiare a Milano, bisogna inserire anche quello che riproduce un sottomarino. Ecco dov’è e qual è la sua specialità.

A Milano si può MANGIARE in un SOTTOMARINO

# Mare, oblò e banco di pesce, tutto all’interno di un ristorante

osteriailsottomarino

Sapevi che a Milano si può mangiare in un sottomarino? All’esterno può sembrare un semplicissimo ristorante, ma una volta entrati ci si trova davanti ad un ristorante un po’ particolare, non tanto per la sua cucina ma per l’ambiente che si cerca di ricostruire.

Si tratta dell’ “Osteria il Sottomarino” e si trova in Via Arbe, 47, una via parallela di viale Zara, è facilmente raggiungibile scendendo alle fermate della metro lilla Marche o Istria, oppure alla stazione della M3 Zara. Il nome del ristorante suggerisce già ai clienti come sarà l’arredamento, com’è allora l’Osteria Il Sottomarino?

Credits: @mymilanofood
@mymilanofood

Il nome descrive alla perfezione l’arredamento. L’interno del ristorante riproduce un primo tratto di mare con tanto di pesci e alghe dipinte sulle pareti, mentre in tutto il resto dell’osteria ci sono gli oblò tipici di un sottomarino, da cui si intravedono animali che sguizzano nel mare (anche questi disegnati). In fondo alla sala si trova invece la ricostruzione di un banco di pesce, con esposto il pesce fresco che verrà poi cucinato.

# Pesce in tutte le forme

@mymilanofood
Osteria il Sottomarino

All’interno di un ristorante che ricostruisce un sottomarino, indovinare la cucina è facile. L’osteria infatti è specializzata nella preparazione di pesce, ha aperto nel 2015 e fin da subito ha offerto principalmente pietanze di pesce in tutte le forme, crudo, cotto, grigliato. Su Tripadvisor l’Osteria il Sottomarino è valutato come nella media, 3,5 stelle su 5, il pesce è fresco e seppure le porzioni non siano particolarmente abbondanti il rapporto qualità/prezzo è definito ottimo.

Continua la lettura con: Mangiare in un IGLOO a Milano? Si può fare nel PICCOLO VILLAGGIO ESCHIMESE

BEATRICE BARAZZETTI

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M6, M7 fino all’M11: i PERCORSI delle sei linee della METRO che ancora NON CI SONO

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Credits http://furettofurbetto.blogspot.com/ - Le estensioni delle metropolitana mancanti a Milano

Milano ha in cantiere e in progetto numerosi prolungamenti della rete metropolitana nei prossimi anni. Entro dicembre aprirà la prima tratta della nuova M4, si sta procedendo a numerosi estensioni delle linee esistenti ma ci sono delle direttrici che sarebbero molto utili a Milano. Ecco quali potrebbero essere le nuove linee da prevedere oltre il 2040.

M6, M7 fino all’M11: i PERCORSI delle sei linee della METRO che ancora NON CI SONO

# M6, la linea rosa: da Baranzate a Noverasco-San Donato Milanese

La linea M6 con le varianti previste nel PUMS
La linea M6 con le varianti previste nel PUMS

La M6 è la “linea rosa”, prospettata fin dai tempi della giunta Moratti. Concepita inizialmente per essere realizzata prima di Expo, al momento sono stati inseriti in finanziaria 2022 le risorse per la progettazione del tratto sud, che intersecherebbe le linee M2 e M3. Per essere davvero utile, e coprire un quadrante della città scoperto dalla linea metropolitana, dovrebbe arrivare a nord fino Baranzate e a sud avere una diramazione fino a San Donato oltre alla direttrice verso Noverasco

Leggi anche: M6: la favola della metropolitana ROSA

# M7, la linea celeste: la tratta orizzontale a nord, da Domodossola M5 a Cascina Gobba M2

Credits http://furettofurbetto.blogspot.com/ – Le estensioni delle metropolitana mancanti a Milano

La linea celeste o M7 collegherebbe in orizzontale la periferia Nord di Milano, in un percorso compreso che toccherebbe Domodossola, Bovisa, Affori, Bicocca, Greco, Precotto, Cascina Gobba.

# M8, la Circle Line con l’anello chiuso ad ovest

Circle line Milano
Credits: wikipedia.org – Circle line Milano

La M8 potrebbe spettare alla Circle Line, non solo il tratto in realizzazione e previsto dal Pums che da Rho Fiera-MIND arriva fino a San Cristoforo Fs, ma prevedendo la chiusura dell’anello a ovest.

Leggi anche: Recovery Milano #1. CIRCLE LINE, M6 ed estensione delle linee della METRO

# M9, la linea fucsia: la tratta orizzontale a sud, da San Cristoforo M4 a Rogoredo M3

La M9 o linea fucsia potrebbe servire in orizzontale la periferia sud della città da San Cristoforo M4 a Rogoredo M3.

# M10, la linea smeraldo: la metro di Milano Est, da Segrate a Noverasco M6

M10

La M10, o linea smeraldo, potrebbe mettere in connessione il Comune di Segrate con Lambrate M2, Porta Venezia, proseguire lungo il tratto est della filoviaria per giungere fino a Noverasco magari sfruttando i binari della M6.

# M11, la linea bordeaux: da Molino Dorino all’Ospedale Sacco

La M11, o linea bordeaux, collegherebbe la stazione di Molino Dorino M1 con l’ospedale Sacco interscambiando con la linea M6 e allungandosi per intercettare la linea M5 prolungata fino a Settimo Milanese e la M1 fino a Baggio.

Ringraziamento speciale a: Furetto Furbetto (Blog)

Continua la lettura con: Le ESTENSIONI FUTURE delle linee della METROPOLITANA

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

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Milano non fa schifo ma… il Malpensa Express potrebbe funzionare meglio. Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza integrale di Livio Brambilla. Anche voi avete vissuto sensazioni simili?

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

“Buonasera,
fortunatamente non mi devo spostare spesso specie con i mezzi PP.BB..

Ieri per mia disgrazia l’ho dovuto fare spostandomi da Malpensa a Milano e viceversa.
I treni del Malpensa Express sono pari a quelli che si trovano in India (ma nelle campagne indiane) o altri Paesi simili. Però non costano come il Malpensa Express.

Non c’è un monitor che funziona, niente annunci per cui se non sei un pendolare non sai mai dove ti trovi.
Biciclette caricate insieme ai passeggeri. Non c’è un vagone dedicato.
Sporcizia.
Rotture varie e graffiti.

Treno delle 21,35 da Garibaldi a Malpensa: alle 21,33 non c’era ancora indicato il binario (documentato con foto). Lo stesso è stato indicato alle 21,34. Al binario 14. Chiaro cosa intendo? Al binario 14 un minuto prima.
Per fortuna posso correre. Per chi non conosce la stazione di Garibaldi vuol dire che bisogna scendere di un piano, attraversare tutta la stazione e poi risalire.
Due stranieri anziani letteralmente dispersi e stralunati perché non sapevano dove andare (li ho accompagnati) erano l’immagine della accoglienza di Milano e della Lombardia.
Stessa scena sul treno: non sapevano dove scendere. Niente annunci, niente schermi impossibilità di leggere i nomi delle stazioni attraverso il finestrino.

Penso che Sala abbia dei problemi seri perché uno che si preoccupa di area B e non è in grado di capire se i servizi pubblici funzionano a dovere prima di fare una cosa del genere, ha dei problemi. Perlomeno di manifesta incapacità di gestire qualsiasi cosa. Suppongo che in Pirelli abbiano brindato quando se ne è andato.
Fontana: forse non sa nemmeno cosa lo hanno messo a fare in Regione Lombardia. Perché se lo sapesse si preoccuperebbe di far si che almeno il Malpensa Express funzioni visto che è l’immagine dell’accesso a Milano, alla Lombardia nonché all’Italia.

E magari si preoccuperebbe anche che Malpensa avesse delle indicazioni chiare, dei marciapiedi dove servono e delle fermate della navetta in posizioni utili. Una ragazza straniera non riusciva a capire dove si fermava la navetta e dove doveva andare (all’uscita della stazione c’è soltanto una palina dove invece ci sarebbe la possibilità di creare un’area confortevole e con indicazioni precise). L’unica nota positiva: la gentilezza del conducente della navetta T1/T2 e i monitor con relativi annunci delle fermate funzionanti.

Livio Brambilla”

Vedi qualcosa che non va a Milano? Segnalacelo scrivendo (mettendo foto se possibile) qui: info@milanocittastato.it (oggetto: milano non fa schifo ma…)

Continua la lettura con gli altri: Milano non fa schifo ma… 

ANDREA URBANO

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Milano o Milano-Milano? Il paese dell’HINTERLAND preferito dai milanesi

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Legnano - Credits: E-distribuzione

La ricerca definitiva sui milanesi per capire qual è il paese dell’hinterland preferito. Ecco la top 10 (Spoiler alert: c’è anche un bonus)

Milano o Milano-Milano? Il paese dell’HINTERLAND preferito dai milanesi

# Da dove venite? Da Milano! Milano-Milano?

Per rompere il ghiaccio con chi non si conosce parte la classica domanda: “Da dove venite”?.
A chi è di Milano viene ovunque rivolta la seconda domanda: “Milano-Milano”? come a ribadire che vivere a Milano o nell’hinterland fa la sua bella differenza.
Abbiamo chiesto ai milanesi di dire quale Milano non Milano è per loro quasi come Milano. Questa la classifica definitiva. 

#10 Magenta

Magenta – Credits: progettomagenta.org

L’ex capoluogo del territorio cosiddetto Magentino, raccoglie le preferenze di chi la apprezza oggi, ma anche di chi la preferiva com’era una volta.
Ad esempio Rita B che risponde «Magenta….una volta», aggiungendo l’emoticon con una lacrima di nostalgia. Marilisa O la preferisce perché «è comodissima in tutti i servizi».
Altre nomination, ma senza giustificazione, piazzano Magenta in “zona punti”.

#9 Cologno Monzese e Gaggiano (a pari merito)

Gaggiano – @ortodelponte IG

Saliamo la “classifica” delle preferenze per arrivare a Cologno, che con Milano condivide un tratto di confine. C’è chi ha risposto Cologno, senza specificare una motivazione, come Raffaella D, Marietto M, Marisa M e Massimiliano T, oppure chi si sbilancia, come Magy M che con entusiasmo suggerisce «Cologno forever».

Sebbene Gaggiano sia molto piccola di dimensioni, raccoglie lo stesso numero di preferenze di un gigante come Cologno. Nel ranking influisce l’aspetto paesaggistico, con l’attraversamento del Naviglio Grande che, come sottolinea Daniela F la rendono «davvero carina». Senza condire con ulteriori orpelli, Gaggiano è nominata da Fabio S, Rossella G, Alex M.

#8 Rozzano

Rozzano – Credits: Comune di Rozzano

All’estrema periferia del comune di Milano, Rozzangeles fa valere la sua forza, perchè viene scelta con orgoglio ad esempio da Laura D, Raffaella D.D.F., Letizia I., Marco M. e Omar M.S. che dichiarano il loro amore «forever», e Giorgio G che aggiunge: «Ma ovviamente Rozzano , paesino ridente, circondato da verde, da zanzare, bellissimo».

#7 Settimo Milanese

Settimo – Credits: Mondomilano.it

La settima piazza per Settimo Milanese, scelto tra gli altri da Anto N, Andrea B. R, Luciana A, Laura M, una cortese e campanilistica Elena C. che sceglie Settimo perchè è «Il mio, naturalmente». Una scelta molto più specifica arriva da Maria A.M, che spiega i pregi di Settìm: «Tanto verde tranquillo vicinissimo a Milano».

#6 Casarile

Casarile – Credits: gianni.graziani IG

Nonostante ci siano lettori convinti che sia già nel pavese, Casarile è ancora Milano. E’ infatti l’ultimo comune della città metropolitana verso Pavia. Anche se non è Milano-Milano è di diritto nell’hinterland e raccoglie alcune preferenze, tra cui Marco B, Ivana D, Patrizia B e Dario R.
Wafaa E si lancia in una vera dichiarazione d’amore: «Casarile Piccola ma ti ruba il cuore… Sono una nata e cresciuta a 2 passi dal mare in una grande città che vive 24/24 ore.. Ma dopo 17 anni a Casarile la sento mia terra».

#5 Cusano Milanino

Cusano – Credits: libertynetwork.milano IG

La classifica delle preferenze inizia a scaldarsi con Cusano Milanino, “la Città Giardino”. Per Stefania G. oltre ad essere la città giardino, è anche quella del papà ed in cui ha vissuto per 31 anni; Esterina M rimarca che è «ricca di piante», così come Daniele F che esalta il «molto verde». Si uniscono al coro, tra gli altri, Daniela B, Lorenza Z, Pamela E, Sergio C.

#4 Legnano

Legnano – Credits: E-distribuzione

L’ultima dell’alto milanese, l’unica città, insieme alla capitale, nominata nell’inno di Mameli: Legnano. Piena di storia e identità, non ha bisogno di presentazioni per alcuni lettori, come Christian T, Gian C, Sabry S, Massimiliano V. ed Elena C.F. Aggiunge un convinto «Forever» Alessandro M, mentre Mirko N spiega che «Legnano, al confine con la provincia di Varese ( sicuramente più signorile) ha un bel centro, un grande parco con gli scoiattoli».

#3 Buccinasco

Buccinasco – Credits: Milanofree

Sul podio, magari inaspettatamente ma con merito, arriva Buccinasco. Con un po’ di ironia e molte preferenze, l’ex pieve di Cesano Boscone raccoglie gli incoraggiamenti di Alfredo S, Ilaria D.N, Angela M, Patrizia M, Alfredo D. L, Donatella F, Emanuele T, Vilma O.B, Lara Z, Antonella R, Anto T, Lina G, Odette M e Laura F.

#2 Corbetta

Corbetta – Credits: Città Metropolitana mi

La seconda classificata, così come la prima che scopriremo tra poco, raccoglie numerosissimi voti. In pratica le vincitrici tagliano il traguardo per distacco, quasi doppiando tutte le altre. Curbèta raccoglie apprezzamenti «ovviamente perché indubbiamente è il più bello. Storico, vivace, servito, ricco di natura, etc» come dice Antonella V, oppure perché è il più bel paese dell’hinterland, «senza dubbio»  come sottolineano Christian M, Anna S e Giuditta R.
Tutte le altre preferenze non sono spiegate.

#1 Cernusco Sul Naviglio

Cernusco – Credits: in-lombardia

La vincitrice è lei, «Cernusco S/N tutta la vita», come dice Angela M. Per Mariarosa E. «Cernusco è il top» e Mattia R si diverte a inglesizzarne il nome in «Cernusco on the river».
Davvero un gran numero di preferenze, tanto che un’incredula Domi D.M esclama «Ho visto solo Cernusco».

# Bonus track: Monza

Monza – Credits: Autodromo Nazionale Monza

La faccenda che Monza sia diventata provincia e non sia più parte del territorio gemello milanese, non è ancora stata digerita? Sembrerebbe proprio così. Tra le risposte non domina ma è presente con tante preferenze proprio Monza. Sia che si giochi sul lato calcistico, con la terza squadra milanese in serie A, o che si diano lezioni di geografia politica sottolineando che ormai la città è capoluogo di provincia, Monza viene nominata così tante volte che Antonio D.G. si chiede «Che problemi hanno quelli che scrivono Monza?».
Nessun problema Antonio, solo un po’ di nostalgia per una Milano più grande. 

Continua la lettura con: Vado a vivere nell’HINTERLAND: i 10 POSTI PREFERITI dai milanesi (mappa)

LAURA LIONTI

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Il video del giorno: come funziona la M5, la linea SENZA CONDUCENTE

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Un edificio anonimo, chiuso tra Viale Fulvio Testi e il suo controviale. Si scende qualche rampa di scale e ci si avventura lungo un corridoio sotterraneo per arrivare a immergersi nel cuore più tecnologico dei trasporti milanesi: la centrale operativa di M5.

Ci vuole circa mezzora per coprire i 12 chilometri di tratta, con una frequenza di un treno ogni tre minuti negli orari di punta. Sono 19 stazioni, tutte interrate e interamente accessibili a persone con disabilità, che vedono passare fino a 180mila passeggeri al giorno. Al capolinea nord, Bignami, si trova il cervello operativo dell’unica linea ad oggi senza conducente.

Video di MilanoPaviaTv

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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La Metropolitana Milanese nei secoli

 

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

 

 

Le borseggiatrici della metro

clicca per il video

Le intrusioni dei maranza

 

I nuovi poveri di Milano

 

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

 

Street Style a Milano

 

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

 

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

 

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

 

Avvisi storici sul tram

 

La sfida: di corsa contro la metro

 

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

 

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

 

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

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La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

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Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

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I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

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Lezioni di danza in Piazza Duomo

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LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Fermata del giorno: 7 cose da fare e vedere intorno a MILANO BOVISA

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https://www.elisabettamastro.it/mutevole/

Fermata del passante che fa rima con università ma che rimanda i ricordi della Milano laboriosa e operaia di un tempo. Al centro di un’area in grande fermento, per molti la Berlino Est di Milano. Andiamo alla scoperta di cosa si trova nei pressi della stazione. 

Fermata del giorno: 7 cose da fare e vedere intorno a MILANO BOVISA

# Mutevole di Elisabetta Mastro, “Più che street art, muralismo urbano contemporaneo”

https://www.elisabettamastro.it/mutevole/

In via Schiaffino, 400 metri di muro sono stati resi vivi dall’opera a artistica di Elisabetta Mastro. Nell’opera, composta da 25 pannelli, vengono rappresentati diversi stati d’animo attraverso dipinti di corpi in movimento, arricchiti da vivaci colori acrilici.

 

# L’Orto conviviale del Politecnico di Milano

https://www.coltivando.polimi.it/

Il progetto COLTIVANDO del Politecnico di Milano Bovisa ha dato vita nel 2012- fra tutti i progetti – anche a questo orto, collocato nel campus Candiani del Politecnico di Milano. L’orto è visitabile sia dagli studenti sia dai cittadini di Milano, poiché l’obiettivo del progetto è quello di favorire un’interazione tra gli abitanti del quartiere e la comunità dell’università.

# I Cupcake di Michele

https://sherrypuddle0u.wixsite.com/cupcake-michele

In via Candiani si trova il pop-up shop dei Cupcake di Michele. Ideale per una merenda al volo, a base di uno dei tipici prodotti da forno della cultura statunitente.

# Birrificio la Ribalta. Birra. Cultura. Musica.

https://www.birreriemilano.it/zona-9/birrificio-la-ribalta/

Se si desidera passare il proprio tempo libero in modo rustico ma con sapore internazionale, il Birrificio la Ribalta in via Cedevale 3 risulta essere una garanzia per questa zona. Tra la birra artigianale, la musica dal vivo, le degustazioni e gli eventi culturali c’è l’imbarazzo della scelta.

# Bovisa Urban Garden

https://www.tripadvisor.it/

Anche questo bistrot in via Broglio 3 è un luogo di incontro in cui si possono condividere idee, culture ed esperienze, proponendosi come punto di riferimento per la comunità. La filosofia del locale è green, plastic-free, anti spreco ed ecosostenibile e ciò si rispecchia non solo nell’arredamento ma anche nelle proposte culinarie.

# Spirit de Milan

https://www.facebook.com/spiritdemilan

In via Bovisasca si trova l’iconico locale da ballo che si propone come luogo per divertirsi, ridere, mangiare, chiacchierare, incontrare vecchi e nuovi amici, come si legge sul sito ufficiale. L’atmosfera che si respira rimanda molto alla Milano di una volta, del dialetto e dello swing.

# MiSunChì, la cucina naturale

Locale di cucina vegetariana in via Andreoli, caratterizzato da ingredienti sani, genuini e freschi, arrangiati in composizioni e abbinamenti originali . L’ambiente è molto semplice, dalle tipiche caratteristiche di una gastronomia milanese.

Continua a leggere con: Fermata del giorno: 7 cose da fare e vedere intorno alla stazione di CERTOSA

ALICE COLAPIETRA

Rivedi le altre fermate del giorno:

7 cose da fare e da vedere attorno a DATEO

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a GERUSALEMME

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LANZA

10 cose da fare e vedere intorno a PORTA ROMANA

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a CORDUSIO

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LORETO

10 cose da fare e vedere intorno a CADORNA FS

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a TURATI

10 cose da vedere e fare intorno a TRE TORRI

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a CONCILIAZIONE

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LAMBRATE

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a GIOIA

10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di PORTA GENOVA

10 cose da fare e vedere intorno a PIOLA

10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di BICOCCA

10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di MONUMENTALE

10 cose da fare e vedere intorno a MOSCOVA

7 cose da vedere e fare intorno a MONTENAPOLEONE

 Le 10 attrazioni di ISOLA

10 cose da fare e vedere intorno alla stazione WAGNER

7 cose da vedere e fare intorno alla STAZIONE CENTRALE

Le 7 cose più INTERESSANTI vicino a PORTA VENEZIA

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LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

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Liliana Segre

Una milanese, orgogliosa di esserlo, e un simbolo di chi è sopravvissuto all’Olocausto e ha scelto di raccontare quella tragica pagina di storia alle generazioni che non l’hanno vissuta.

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

# Il ricordo di Liliana bambina: “Mi avevano espulso dalla scuola, perché eravamo ebrei

Liliana Segre

Io ho un ricordo, di quelli che non passano mai: avevo otto anni, era la fine dell’estate. Ero a Premeno, sul lago Maggiore, con mio papà e i miei nonni. Lui, tra l’imbarazzo e la preoccupazione, mi disse che mi avevano espulso dalla scuola, perché eravamo ebrei. Da quel giorno, ogni giorno, gli chiedevo il perché di quella espulsione, anche perché la mia non era una famiglia religiosa, era una famiglia molto più che laica. E da lì è iniziata una storia, che è finita ad Auschwitz. Mi resi conto che la mia vita non sarebbe stata più la stessa: le mie compagne di scuola non si fecero più vive (a parte tre, con le quali siamo ancora adesso amiche) e la risposta della maestra fu che non era colpa sua se c’erano le leggi razziali“.

Questo è il racconto del vissuto di una bambina di 84 anni fa, la cui unica colpa fu quella di essere nata. Una bambina che in pochi istanti si ritrova nella piena consapevolezza di essere esclusa dal mondo. Quella bambina è Liliana Segre, una milanese, orgogliosa di esserlo. Comunque la pensiate, Liliana Segre va considerata un simbolo, un’entità umana da ascoltare e maneggiare con cura.

# L’arresto e la deportazione ad Auschwitz dal binario 21 della Stazione Centrale

Credits: memoranea.it

Fu arrestata a 13 anni, perché ebrea. Per lei ci sono voluti 45 anni, dalla fine della seconda guerra mondiale, per raccontare e divulgare le atrocità del nazifascismo.

A questa nostra concittadina il racconto sullo sterminio costa sempre molto, ha sentito il bisogno di parlare del genocidio dopo essere diventata nonna. Un cambiamento nella propria vita che le ha dato una scossa positiva e che al tempo stesso l’ha portata a decidere di abbandonare il silenzio sulle atrocità dei campi di concentramento, iniziando, con modestia e onestà, a raccontare.

Venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano: era il gennaio del 1944, fu mandata ad Auschwitz. In quel treno di deportati c’erano 605 persone, se ne sono salvate 22. Fu separata dal padre, che non vide mai più, il genocidio le uccise tutti i parenti paterni (la madre di Liliana morì quando lei aveva soltanto un anno).

# Salva perché mandata a lavorare in una fabbrica di munizioni

La Segre porta ancora al braccio sinistro il numero di matricola, tatuato: in quell’universo del male le diedero il codice 75190, che non ha mai pensato di togliere, anzi, lo porta con grande onore perchè “rappresenta la vergogna di chi lo ha fatto“. Quel numero serviva, secondo la macabra numerazione nazista, per sapere quanti “stucke”, ovvero quanti “pezzi”, c’erano nel campo: esseri umani trattati come oggetti numerati.

Si salvò, perché mandata a lavorare in una fabbrica di munizioni, tra fatica feroce e sofferenze, ma almeno sotto un tetto che, in un modo o nell’altro, la proteggeva. La notte torna nel lager, tra le grida, che riecheggiano nel buio, delle persone mandate a morire nei forni, le grida delle madri separate dai figli piccoli.

Resiste, malgrado i due inverni passati nel campo, un fisico debilitato dalla fame, dalla fatica, dalle percosse, dal freddo, dalla sofferenza e dal quel sopravvivere giorno per giorno, chiedendosi se fosse arrivata l’alba successiva.

# La liberazione e l’inizio di una nuova vita

Viene liberata nel maggio del 1945: in estate torna a Milano dai suoi parenti sopravvissuti. Dopo tanta sofferenza, vive da leonessa in gabbia fino ai diciotto anni, quando incontra Alfredo Belli Paci, colui che diventerà suo marito. La vita di Liliana prosegue all’insegna della dedizione alla famiglia, lei e Alfredo hanno tre figli, Luciano, Alberto e Federica.

Poi collabora nell’azienda di famiglia, la Segre & Schieppati, che si occupava di tessuti di qualità, che rifornivano importanti case di moda.

# Il racconto della tragedia dell’Olocausto

Liliana Segre

Negli anni novanta diventa nonna, sente che le nuove generazioni rischiano di perdere il contatto con la memoria delle pagine più atroci del ‘900. Così esce da quel silenzio sull’Olocausto che si è tenuta bloccata dentro per 45 anni e inizia a raccontare. Raccontare la sua tragedia, che poi è stata, ed è, la tragedia di un pezzo della nostra storia. Il suo racconto diventa un verbo che vuole arrivare a tutti, soprattutto ai più giovani. Per non ripetere gli sbagli del passato.

Liliana Segre nel 2018 diventa senatrice a vita. Ultimo riconoscimento dopo tante onoreficenze.

# “Mi sento talmente milanese, che non potrò mai vedermi in un altro posto che non sia Milano

Questa nostra concittadina è nata il 10 settembre 1930, e con il proprio vissuto ha saputo elaborare i concetti più forti del nostro tempo: l’Odio, “è una forma disumana che va combattuta, io ho odiato tanto durante e appena dopo il lager, ora continuo a non voler perdonare e a non dimenticare quello che ho subito, ma ho imparato a non odiare“, l’Indifferenza, “è più potente e violenta della violenza stessa“, la Discriminazione, “si cura attraverso gli incontri tra le persone e il guardarsi negli occhi“. Sulla nostra città continua a mantenere la stessa idea: Mi sento talmente milanese, che non potrò mai vedermi in un altro posto che non sia Milano.

Continua la lettura con: MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

FABIO BUFFA

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Quale è il MUSEO più PICCOLO d’Italia?

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Quale è il museo più piccolo d'Italia?
Credits smeraldaproperties - Il Museo più piccolo d'Italia

Scopriamo quale è il museo più piccolo d’Italia, quando è stato inaugurato e cosa si può vedere al suo interno.

Quale è il MUSEO più PICCOLO d’Italia?

Credits ileniagiagnoni IG – Il museo più piccolo d’Italia

Il museo più piccolo d’Italia si trova in Sardegna ad Arzachena, in provincia di Sassari. Si chiama “La Scatola del Tempo” e i suoi spazi occupano appena 24 mq. Inaugurato nel 2017 all’interno di una vecchia bottega della frutta, questo museo racchiude al suo interno più di 5.000 anni di storia dell’isola e in particolare della Gallura. Si trova in Corso Garibaldi 6 e l’ingresso è gratuito.

# Un piccolo tesoro culturale composto da mappe, foto e piccoli reperti

@ileniagiagnoni IG – Interno del Museo più piccolo d’Italia

La storia è raccontata tramite mappe appese alle pareti, foto e piccoli reperti. Tra gli oggetti esposti si trova: 

  • una cartina del 1833, disegnata dal Capitano Daniel Roberts della Royal Navy, che per anni viaggiò nel nord della Gallura dopo aver preso residenza alla Maddalena;
  • un’altra mappa, sempre risalente ai primi dell’800, che mostra i pochi edifici presenti all’epoca nella zona, tra cui i ruderi di un vecchio villaggio romano: “Turribulum minor”.

Questo piccolo tesoro culturale è stato realizzato da Mario Sotgiu, appassionato tipografo e amante della storia del territorio della Costa Smeralda. Nel museo infatti è presente anche una una piccola sezione dedicata ai vecchi sponsor del territorio, tra cui Aga Khan.

 

Continua la lettura con: Quale è il COMUNE più PICCOLO d’Italia?

FABIO MARCOMIN

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Tornerà la LUCE a Milano?

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Ph. ninocare - Pixabay

Luci spente a Milano. Il sindaco proclama una progressiva riduzione nell’impiego delle fonti di energia in città. Un processo che già sta avvenendo. Le insegne dei negozi danno sempre meno luce a una città che sembra spegnersi lentamente. Si tratta solo di un letargo o di un processo irreversibile?

Tornerà la LUCE a MILANO?

Non si riesce a supportare la crescita con le attuali fonti e non si può compensarla con altre fonti

Il problema più grosso che riguarda l’energia e, in generale, tutte le materie prime è che il mondo sta trovando sempre più difficoltà a produrre materie prime a basso costo che è stata la condizione strutturale per la crescita economica mondiale negli ultimi 70 anni, dal dopoguerra in poi. 

Il punto è: che quantità di sviluppo è possibile su un pianeta finito? Abbiamo utilizzato a un ritmo impressionante materie prime che non sono rinnovabili. E questo non riguarda solo l’energia. Riguarda il ferro, il nichel, il cobalto. E riguarda soprattutto l’impossibilità di arrivare alla cosiddetta transizione green, perché in quel caso si propone un sostituto a bassissima intensità energetica che non sarà in grado di sostituire i combustibili fossili o, comunque, non sarà in grado di mantenere lo stesso sistema, la stessa crescita, lo stesso benessere economico che abbiamo vissuto negli ultimi 50/60 anni. 

Il patto con il diavolo

Lo sviluppo che ha caratterizzato il nostro mondo dal Settecento si è basato sui combustibili fossili. 

Abbiamo usato delle fonti di energia non rinnovabili che ci hanno portato a un picco dello sviluppo ma che ora stanno portando al collasso del sistema che hanno creato. È come un patto con il diavolo: utilizzi una fonte di energia che già sai che a un certo punto ti lascerà a piedi. Perché ti costerà sempre di più estrarla e quindi avrai sempre meno energia netta a parità di costo. Prima bastava una picconata per avere petrolio, ora bisogna trovarlo a profondità sempre maggiori. Significa sempre più costi per avere la stessa quantità di energia. Il contrario del principio delle economie di scala che è alla base dell’attuale modello di sviluppo economico della globalizzazione. 

La politica propone come soluzione il passaggio alle fonti rinnovabili. Ma queste non hanno la densità energetica per sostituire i combustibili fossili. Se non sono state mai implementate è perché non riescono ad assolvere le funzioni per cui sarebbero necessarie. 

Le più colpite saranno le grandi città

La globalizzazione si regge su fonti di energia a basso costo. Aumentando il loro prezzo, diventa sempre meno conveniente spostare le merci a livello globale. La progressiva carenza di risorse energetiche a basso prezzo può pertanto aprire a un processo di deglobalizzazione. Un processo che rischia di trasformare radicalmente soprattutto le grandi città.

Questo perché le grandi città, durante i periodi di sviluppo, forniscono le competenze e le classi dirigenti della globalizzazione. Le città non producono niente quindi, finché sono inserite in un contesto di crescita, sono gli snodi di una grande struttura che definiamo globalizzazione: in cambio della fornitura di management della globalizzazione, professioni, università, grandi aziende, in cambio di ciò che forniscono si prendono una parte della produzione energetica, di cibo, infrastrutture e così via. 

Ma con la deglobalizzazione può capitare a Milano, come nelle altre grandi città contemporanee, quello che è accaduto in diversi contesti storici che hanno analogie con il momento che stiamo vivendo: da luoghi privilegiati rischiano di  trasformarsi in luoghi che sono più in difficoltà rispetto, ad esempio, alle campagne che hanno una capacità di autonomia che una città di milioni di abitanti non ha, perché ha la necessità di essere rifornita di tutto. Nel momento in cui questa funzione viene messa in discussione gli abitanti delle città, come in tempo di guerra, si trovano molto più in difficoltà rispetto a chi vive in campagna. 

# Come riaccendere la luce a Milano 

In una situazione di luci spente, di carenza di materie prime a basso prezzo, di deglobalizzazione che colpirà soprattutto le grandi città, come si può affrontare questo periodo? Bisogna innanzitutto farci un quadro più chiaro possibile della situazione. Non è facile, perché l’informazione tende a rappresentare sempre un futuro più o meno roseo o, eventualmente a dare la colpa, come nel caso della guerra, a fattori contingenti invece che lasciare intravedere un fine civiltà. Quindi serve prendere coscienza della situazione in cui realmente ci si trova e quel punto la scelta è individuale. 

In senso metaforico, ognuno deve cercare di fare luce, che significa stabilire nuove relazioni basate su criteri diversi da quelli che hanno caratterizzato un mondo che non tornerà più. 

Quello che potrebbe essere al capolinea è un mondo di dipendenza. Da fonti esterne, dagli altri, dal sistema. Anche perché presto rischiamo di avere una crisi dei debiti sovrani, con l’impossibilità degli Stati di finanziare se stessi e chi vive di dipendenza dallo Stato. Come sta già succedendo, gli Stati stanno elargendo un’infinità di sussidi per compensare effetti che in realtà non sono compensabili. L’unica risposta efficace è di reagire a livello individuale, puntare al massimo sull’autonomia individuale, fisica e psicologica. Due cose che quasi sempre vanno assieme. 

Continua la lettura con: L’ultimo Rave a Milano

LA FENICE

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La CITTÀ più LOW COST d’ITALIA: sarà la nuova frontiera dei milanesi?

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Ph. Samueles - Pixabay

Clima mediterraneo, cibo squisito, arte e cultura millenaria alla portata di tutti. Ecco la città più economica dello stivale e perché potrebbe essere un nuovo approdo per i milanesi.

La CITTÀ più LOW COST d’ITALIA: sarà la nuova frontiera dei milanesi?

# Palermo, una città d’arte millenaria nel cuore del Mediterraneo

@epiruranio IG – Teatro Massimo Palermo

Una città che spicca per la sua arte e cultura millenaria, il centro storico di Palermo con i suoi 240 ettari è uno dei più vasti d’Europa e tra i più ricchi con oltre 500 tra palazzi, chiese, conventi, monasteri e teatri. Tra questi il Teatro Massimo, il Teatro Lirico più grande d’Italia e terzo in Europa. Per non parlare del clima splendido quasi tutto l’anno grazie alla sua posizione nel cuore del Mediterraneo, oppure del cibo da provare nei caratteristici mercati rionali e infine le bellissime spiagge nelle immediate vicinanze.

Leggi anche: Quale è il TEATRO LIRICO più GRANDE d’Italia?

# Una meta low cost

@vado_a_zonzo IG – Mercato Ballarò Palermo

Nonostante tutto quello che ha da offrire Palermo è una meta low cost. Se si viaggia tra Settembre e Ottobre, il periodo migliore dell’anno grazie alle temperature gradevoli, si spende poco anche per hotel, non più di 30€ a notte per una singola o 40€ per una doppia per due persone, e voli, a poche decine di euro andata e ritorno.

Per il cibo invece non c’è stagione, si può pranzare o cenare anche a soli 5 euro. Tra i locali dove gustare ottimi piatti a base di pesce o altri prodotti locali con una minima spesa la pagina instagram  _travelcuriosity_ consiglia: I Manciatari, Stravizi, Lo Scalino del Cardinale, Da Don Ciccio, l’Osteria lo Bianco , il Baro e Sciuscia. 

Anche l’arte e la cultura sono per tutte le tasche, in alcuni casi si può ammirare gratis, come la Palazzina Cinese, la Cappella Palatina o Il Palazzo dei Normanni.

# Piano City da Palermo a Milano

Piano City Palermo

Palermo sarà la nuova frontiera dei milanesi? Oltre a tutto questo da qualche anno viene replicato con successo uno degli eventi più importanti di Milano, trovando qui una cornice ideale: Piano City Palermo. Dal 7 al 9 ottobre è tornato con la sua quinta edizione confermando l’amore dei palermitani per questa iniziativa. Il festival ideato dall’imprenditrice milanese Daniela Cattaneo nel 2011, è stato coprodotto dal Comune di Palermo, dal Teatro Massimo e dall’associazione Piano City Milano, ed è consacrato al pianoforte spaziando tra i generi musicali, dalla classica al jazz, dal pop all’elettronica. La musica viene portata gratis nei luoghi più sensibili, simbolici e significativi per la vita sociale della città

Fonte: _travelcuriosity_

Continua la lettura con: OASI ZEGNA: il paradiso del FOLIAGE a un’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

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La STRADA sull’ACQUA in mezzo ai FENICOTTERI ROSA

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Credits: ferraraterreeacqua.it

Nella cornice di uno dei luoghi naturali più incredibili e suggestivi d’Italia, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, si può pedalare sull’acqua passando tra aironi e fenicotteri rosa.

La STRADA sull’ACQUA in mezzo ai FENICOTTERI ROSA

# Il Delta del Po, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, dove terra e acqua riescono a creare un equilibrio incredibile

Credits: ferraraterreeacqua.it

La cornice è quella del Delta Po tra Veneto ed Emilia Romagna, Patrimonio dell’Umanità UNESCO nell’elenco “Riserva della Biosfera” dal 2015, un territorio esteso per 700 km differenziato dove terra e acqua riescono a creare un equilibrio incredibile e un paesaggio unico ed irripetibile

In questo territorio sono oltre 320 le specie di uccelli censite, tra cui quelle di maggior pregio che sono: lo Svasso Maggiore, la Volpoca, il Cavaliere d’Italia, la Garzetta, le varie specie di Aironi e, soprattutto i meravigliosi fenicotteri rosa presenti in oltre 400 esemplari nella Salina di Comacchio che si possono ammirare anche pedalando in bicicletta. Vediamo i percorso da fare e come arrivarci.

# Il giro delle Valli di Comacchio pedalando “sull’acqua” in mezzo ai fenicotteri rosa

Federico dalla Palma – Percorso in bicicletta alle Valli di Comacchio

Federico della Palma ci porta in bicicletta alla scoperta di un percorso incredibile che circonda le Valli di Comacchio, in provincia di Ferrara, nella parte meridionale del Delta del Po. La partenza è da Comacchio, la “piccola Venezia dell’Emilia Romagna” con i suoi caratteristici canali, per arrivare alla Valli vere e proprie in un un tragitto lungo 55 km. Dopo essere giunti a Porto Garibaldi e costeggiato il Mare Adriatico ci si addentra di nuovo verso le Valli di Comacchio.

Credits Federico dalla Palma – Fenicotteri Rosa

Tra i punti più emozionanti e suggestivi che si possono trovare da questo punto in poi c’è la salina popolata da una distesa di magnifici fenicotteri rosa, e una strada che passa in mezzo all’acqua all’altezza del Canale Gobbino per arrivare sulla sponda opposta delle Valli di Comacchio.

Credits Federico dalla Palma – Strada sull’acqua

Mentre si pedala, con l’acqua da entrambi i lati, si possono osservare le diverse specie di avifauna di questa meravigliosa riserva naturale.

 

Leggi anche: Le 7 ATTRAZIONI di COMACCHIO, la “piccola Venezia” dell’Emilia-Romagna

 

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

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Quale è il COMUNE più PICCOLO d’Italia?

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Quale è il COMUNE più PICCOLO d'Italia?
Credits marat IG - Atrani

Vediamo quale è il comune più piccolo d’Italia, quanto si estende il suo territorio e l’origine del suo nome.

Quale è il COMUNE più PICCOLO d’Italia?

Credits marat IG – Atrani

Il Comune di Atrani è il più piccolo d’Italia con i suoi 0,1206 kmq di superficie. Non solo: al tempo stesso è quello con la densità di popolazione maggiore della provincia di Salerno, 6.691,67 abitanti per kmq.

L’ultimo censimento riporta 803 abitanti. Il territorio comunale si estende lungo la valle del fiume Dragone, stretto tra il monte Civita ad est ed il monte Aureo ad ovest. Il nome del paese deriva proprio “antro” formato dai due monti con la loro imponenza sulla valle.

# Una delle perle della Costiera Amalfitana

@lizzitravels IG – Atrani

Atrani insieme ad altri 12 comuni, Amalfi, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare, forma la Costiera Amalfitana. Il monumento più rappresentativo è la Collegiata di Santa Maria Maddalena con il campanile e la cupola rivestiti di maioliche. 

# Gli altri comuni più piccoli d’Italia

Scorrendo la classifica dei comuni meno estesi d’Italia, dopo il paese campano troviamo: Miagliano in Piemonte con una superficie di 0,6678 kmq, Fiorano al Serio in Lombardia con 1,0601 kmq, Conca dei Marini in Campania, sempre in provincia di Salerno, con 1,1281 kmq, Roccafiorita in Sicilia con 1,1682 kmq, Solza e Maslianico in Lombardia rispettivamente con 1,2278 e 1,2885 kmq, San Lorenzo al Mare in Liguria con 1,2886 kmq e infine un’altra coppia di comuni lombardi, Crosio della Valle con 1,4407 kmq e Ferrera di Varese con 1,5265 kmq.

 

Continua la lettura con: Qual è l’EDIFICIO più ANTICO d’Italia?

FABIO MARCOMIN

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