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Avanza il CANTIERE del PALAITALIA: un capolavoro di architettura per lo sport milanese

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davidchipperfield.com - Area Santa Giulia

Il lascito più importante delle Olimpiadi Invernali 2026, oltre che un edificio iconico, insieme alla rigenerazione dell’ex Scalo Romana. Scopriamo come sarà l’arena olimpica di Milano e il punto sui lavori.

Avanza il CANTIERE del PALAITALIA: un capolavoro di architettura per lo sport milanese

# Procedono i lavori per la costruzione dell’arena olimpica

davichipperfield.com – Area Santa Giulia

Dal 6 al 22 febbraio 2026 andranno in scena le Olimpiadi Invernali. Uno dei luoghi deputati per le competizione è il costruendo PalaItalia a Santa Giulia, nel quadrante nord del quartiere di futura realizzazione. L’arena sportiva ospiterà le gare di hockey maschile e Milano avrà di nuovo un Palazzetto dello Sport dopo la demolizione di quello a fianco dello Stadio Meazza.

Ph. @Onirism IG

Il progetto è stato affidato a Sir David Chipperfield e al suo Onirism Studio mentre il bando la gestione è stato vinto da Eventim CTS. Rispetto alle previsioni iniziale l’opera vede un aumento dei costi del 40%, da 180 a 250 milioni di euro, tutti interamente finanziati.

# Un capolavoro di architettura per lo sport milanese

Ph. @Onirism IG

La nuova arena, tra le più grandi in Italia una volta terminata, si preannuncia come un capolavoro dell’architettura grazie alla sua forma ellittica ispirata all’archetipo dell’anfiteatro. Sospesa da terra grazie a dei pilastri, si alza sotto forma di tre anelli di altezze diverse, quasi fluttuanti l’uno sull’altro e ricoperti di led. Previsti 16.000 posti, ampie hall all’interno che precedono l’accesso al parterre, una zona “premium”, con sky box e sale lounge, e servizi di ristorazione.    

pH. area-arch.it – PalaItalia

La posizione strategica crea una spaziosa piazza di oltre 10.000 mq, utilizzabile anche come sede per eventi all’aperto. Sul tetto pannelli fotovoltaici, sotto l’area un parcheggio multipiano per 2.750 veicoli.

Leggi anche: La “SIGNORA DEGLI ANELLI”: svelato il progetto della nuova ARENA di Milano

# Il cantiere partito a giugno 2023, consegna dell’opera prevista entro la fine del 2025

Giancarlo Mariani FB – Cantiere Arena di Santa Giulia

I lavori per l’arena di Santa Giulia sono partiti all’inizio del mese di giugno 2023. A sinistra nell’immagine si possono vedere i capannoni utilizzati per la bonifica dei terreni, che per decenni hanno ospitato le fabbriche della ex Montedison, mentre al centro l’area di cantiere vera e propria.  CTS Eventim ha assicurato la realizzazione dell’arena entro la fine del 2025, in tempo per l’ispezione del Comitato Olimpico.

 

Continua la lettura con: La RIQUALIFICAZIONE del PALASHARP si è INCAGLIATA: pure le SUORE ci hanno messo lo zampino

FABIO MARCOMIN

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TONY DE VITA, il re delle sigle televisive

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De Vita

La carriera del maestro Tony De Vita è un intreccio di collaborazioni con personalità che hanno fatto la storia della musica e della canzone italiana. 

TONY DE VITA, il re delle sigle televisive

# La spalla ideale per i più grandi conduttori della televisione italiana

riviera24.it – Tony de Vita con la Carrà

Pianista, compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore. Era stato tra i collaboratori più fedeli di Mina, per lei arrangiò “Il cielo in una stanza”. Tra gli anni sessanta e ottanta, quando appariva in Tv, nelle trasmissioni in prima serata, al fianco di Mike Bongiorno, oppure di Pippo Baudo o Corrado, dava una sensazione di pace e di tranquillità. Bonario, mite, timido, ma al tempo stesso autoironico, capace di stare al gioco, con grande dimestichezza, nelle trovate comiche di Beppe Grillo o di altri conduttori che si affidavano a lui per avere una spalla su cui appoggiarsi per gli sketch divertenti. Sono passati quasi ventisei anni dalla sua morte, ma la sensazione di quanto manchi al mondo dello spettacolo una personalità come Tony De Vita è ancora molto forte.

# Le personalità incontrate nel corso della sua carriera

Nacque a Milano il 10 febbraio 1932: si diplomò al Conservatorio “Giuseppe Verdi”, poi avviò una prolifica gavetta, accompagnando nei locali della città meneghina cantanti milanesi doc del calibro di Johnny Dorelli e Betty Curtis. Siamo alla fine degli anni Cinquanta e Mina sta imponendo la propria popolarità e troverà in De Vita un collaboratore prezioso, da affiancare al proprio staff. La carriera del maestro Tony De Vita è un intreccio di collaborazioni con personalità che hanno fatto la storia della musica e della canzone italiana. Parliamo per esempio di Alberto Testa, con cui il nostro maestro scrisse diverse sigle televisive. Gli anni Sessanta sono quelli che impongono sulla scena televisiva i quiz di Mike Bongiorno e De Vita è al fianco del popolare presentatore in “La fiera dei sogni”, poi passa alla trasmissione estiva in prima serata “Senza rete”, dove sostituisce un altro mito della musica italiana, Pino Calvi. L’avvento di Domenica In, condotta in prima battuta da Corrado, vede Tony tra i più preziosi collaboratori, dirigendo l’orchestra della trasmissione e scrivendo diverse musiche realizzate poi dai musicisti in studio.

# Le sigle di Fantastico e il passaggio a Fininvest

wikipedia.org – Fantastico

La fine degli anni settanta vede l’avvio di “Fantastico”, il programma di Rai 1 che cambierà le abitudini del sabato sera degli italiani, e Tony De Vita c’è anche lì, voluto dal regista Enzo Trapani. Scrive le musiche di “Disco Bambina” e de “L’aria del sabato sera”, sigle iniziali e finali di questa trasmissione, cantate da una giovanissima Heather Parisi e una già affermata Loretta Goggi. Quando Beppe Grillo faceva ridere (erano gli anni 1982-1983), a De Vita vennero date da condurre le trasmissioni “Te la do io l’America” e “Te lo do io il Brasile”, per quanto riguarda le musiche.

Il musicista milanese fu tra coloro che ad un certo punto della carriera decisero di lasciare la Rai per passare a Fininvest e lui, nell’impero del biscione, si occupò delle musiche di “Hello Goggi”. Torna alla Tv di Stato, per dedicarsi alle edizioni di Fantastico, che nel frattempo vedevano la conduzione di Raffella Carrà, Gigi Sabani e Renato Zero.

# Incise musiche di una ventina di trasmissioni Tv, cinque album e circa cinquecento brani

De Vita

La sua carriera fu caratterizzata dalla realizzazione di numerose sigle televisive, tra cui “Capito?!” cantata dai gatti di Vicolo Miracoli, la sigla della fiction “Quando si ama” e de “La storia di Anna”. Partecipò e si dedicò alle musiche di una ventina di trasmissioni Tv, l’ultima “Carramba che sorpresa”, del 1996. Incise cinque album, circa cinquecento brani e dimostrò di avere una bravura e una intuizione uniche, che gli diedero la possibilità di diventare un riferimento prezioso del panorama musicale del nostro Paese.

Ci lasciò il 14 gennaio 1998, quando si trovava nella località marittima di Ospedaletti.

FABIO BUFFA 

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

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COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

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Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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#34 – L’ANTICA LOCANDA immersa nella NATURA alle porte di Milano

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Ph. @laforestina

Una locanda d’altri tempi avvolta da un bosco millenario. Dove andavano a caccia i Visconti e gli Sforza.

L’ANTICA LOCANDA immersa nella NATURA alle porte di Milano

# Una locanda d’altri tempi lucidata a nuovo

Credis ilpiedeverde.it – Cascina Forestina

All’interno del Parco Agricolo Sud Milano, nell’hinterland ovest a circa 20 km da Piazza del Duomo, c’è una locanda d’altri tempi: Cascina Forestina. Ci troviamo per l’esattezza a Cisliano e il complesso è formato da un gruppo di edifici a due piani raccolti attorno a una corte centrale dominata dalla stalla e dall’abitazione del fattore.

La cascina, edificata tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, negli anni ’90 è stata sottoposta a un restauro conservativo degli edifici lasciando intatte le caratteristiche originali. Per l’intervento sono stati selezionati materiali naturali e tipici dell’architettura rurale come tetti in coppi a canale, pavimenti in cotto e in listoni di rovere, soglie e davanzali in pietra e le travi principali delle coperture e le capriate lasciate a vista.

# Immersa nel millenario Bosco di Riazzolo

Credits mar.tinacorbetta IG – Bosco di Riazzolo

La cascina è circondata e immersa nel milennario Bosco di Riazzolo, considerato una preziosa reliquia dell’originaria foresta planiziale lombarda, fu terreno di caccia dei Visconti e degli Sforza. Si estende in totale per 65 ettari di cui 16 nei terreni della stessa cascina. Si tratta di un bosco umido, ricco di risorgive e acque palustri, fossi e ricco di fauna sparsa fra alberi e arbusti, dove poter fare passeggiate e escursioni nella natura. 

# A tavola la cucina tradizionale milanese

Credits laforestina IG

Dalla natura alla tavola. Cascina agricola e agriturismo, dispone di otto camere doppie dotate di bagno, dove si mangiare a pranzo e cena i piatti della cucina tradizionale milanese. Tutti i prodotti sono biologici e provengono da aziende e cooperative agricole del Parco Sud e del Parco del Ticino. Si possono anche visitare gli allevamenti all’aperto di razze autoctone lombarde come la Bovina Varzese e il Pollo Milanino.

Credits ilpiedeverde.it – Orto Cascina Forestina

C’è anche la possibilità di raccogliere nell’orto da parte degli stessi acquirenti, previa formazione per evitare di danneggiare le coltivazioni, grazie ai 16 ettari coltivati con ortaggi di stagione, foraggiere, cereali, erba medica e frutta di varietà antiche. 

 

Continua la lettura con: La gita più bella #35 – A 2 ore da Milano il BORGO ABBANDONATO che RINASCE grazie ad una PISTA CICLABILE

FABIO MARCOMIN

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#34 – L’iconica CASA TRAPEZIO al bivio di PORTA VENEZIA

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Credits: wikipedia.org

Di proprietà della stessa famiglia da almeno due secoli, a fine ‘800 ospitava un’osteria. Ecco la sua storia e il perché della sua forma particolare.

L’iconica CASA TRAPEZIO al bivio di PORTA VENEZIA

# L’edificio al bivio tra Corso Buenos Aires e via Spallanzani ha quasi 2 secoli di storia

Credits: Laura Sartori

Difficile per i milanesi non essersi mai imbattuti nell’edificio al bivio tra corso Buenos Aires e via Spallanzani, poco dopo i caselli daziari di Porta Venezia. Ha quasi due secoli di storia e da inizio del ‘900 ospita la farmacia Formaggia, ma il suo favoloso arredo di inizio anni ’20 è stato non c’è più da qualche anno.

Credits: Yari Davoglio – Bivio anni ’60

Negli anni ’60-70 la facciata era tappezzata di insegne di medicinali, molto prima che gli edifici di piazza del Duomo venissero ricoperti dalle pubblicità luminose negli anni della “Milano da bere”

# Da sempre di proprietà della famiglia Formaggia, dal ‘900 ha acquisito la sua particolare forma a trapezio

Credits: vecchiaroggia.wordpress.com – Casa di Carlo Formaggia

L’attuale edificio in Corso Buenos Aires già nel 1800 apparteneva alla famiglia Formaggia, con Carlo, speziale e farmacista dal 1847, primo proprietario. Al tempo ospitava un’osteria e probabilmente la farmacia operava altrove. Inizialmente il palazzo era composto solo di tre piani ed era più tozzo, in seguito fu sopraelevato di un piano e prolungato trasformandolo nella attuale forma a trapezio, le pareti originali invece erano sottili e realizzate in tavolette di argilla.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #35 – Il “Tappabuchi”: la CASA più STRETTA di Milano

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

La “più RIPIDA d’ITALIA”: ATM prova a far RIPARTIRE la STORICA FUNIVIA sul lago di Como

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Dopo la riattivazione della funicolare liberty che porta fino al Sacro Monte di Varese, l’Azienda Trasporti Milanesi è ancora protagonista del rilancio di un impianto fondamentale per il territorio. Queste le ultima novità.

La “più RIPIDA d’ITALIA”: ATM prova a far RIPARTIRE la STORICA FUNIVIA sul lago di Como

# Dopo quella che porta al Sacro Monte di Varese, Atm ci prova con quella di Pigra

aapigra.it – Stazione Pigra

Ad agosto 2023 è tornata in funzione la linea funicolare che collega la valle del Vellone con il borgo di Santa Maria del Monte di Varese, inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Unesco, fino alle pendici del Parco dei Fiori. La gestione è stata affidata ad ATM e AVT Varese. Ora l’Azienda Trasporti Milanesi vuole provare a far ripartire anche la suggestiva funivia di Pigra, chiusa da Ottobre 2022 dopo l’annuncio del ritiro da parte di Scf Monterosa “per carenza di personale e problemi di salute” del caposervizio Carlo Samonini. Questo è quello che è emerso il 16 novembre 2023 durante il primo tavolo di confronto nella sede della Comunità Montana Lario Intelvese a San Fedele.

Leggi anche: La FUNICOLARE LIBERTY riparte con ATM

# Le parole del Sindaco Giovanni Balabio: “Il servizio funivia è fondamentale per tutti i cittadini”

unviaggioinfiniteemozioni.it – Cabina Funivia di Pigra

La riattivazione del servizio è fondamentale per i collegamenti dei residenti e per l’economia turistica del paese e di tutta l’area: “La funivia permette a studenti, lavoratori di evitare l’uso della strada provinciale che porta dal Comune di Centro Valle, frazione di San Fedele Intelvi, a Pigra, stretta e tortuosa. Il servizio funivia è fondamentale per tutti i cittadini, in particolare per gli anziani che, in quattro minuti, possono raggiungere Argegno e i collegamenti più rapidi per l’Alto Lago e Como, ma anche usufruire dei servizi che il centro offre: negozi, farmacia, sportelli bancari. In tutto questo percorso la funivia e la Navigazione del lago di Como sono elementi fondamentali di collegamento”.

# La più ripida d’Italia con pendenze tra il 71% e il 95%

unviaggioinfiniteemozioni.it – Funivia di Pigra

Inaugurata nel 1971, la funivia portava dal lago di Como da Argegno a Pigra. Considerata la più ripida d’Italia viste le sue pendenze tra il 71% e il 95%, si compone di due cabine da 12 posti, e permetteva di raggiungere in soli 4 minuti il più bel terrazzo nelle prealpi Comasche superando un dislivello di 648 metri. Era prevista la riapertura entro l’estate del 2023 ma per mesi nessuno ne ha più parlato. Ora si è forse arrivati a un punto di svolta.

# Entro fine dicembre 2023 la conclusione dei lavori di manutenzione. Obbiettivo riapertura con la stagione turistica 2024

Franco Lucente, Assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, intervenendo in videoconferenza alla tavola rotonda ha auspicato che la linea possa essere riattivata al più presto, visti anche gli oltre 800mila euro destinati dal 2020 ad oggi per la manutenzione straordinaria, assegnando quanto prima la gestione al nuovo operatore (ATM ndr). L’Assessore regionale comasco Alessandro Fermi (Università, ricerca ed Innovazione) ha comunicato che i lavori del terzo lotto dovrebbero concludersi entro il mese di dicembre 2023. L’obiettivo è di trovare l’intesa entro la primavera 2024 per poter ripartire con la nuova stagione turistica.

Fonti: ciaocomo.it, laprovincia, lombardianotizie.online

Continua la lettura con: Le SLIDING DOORS delle FUNICOLARI: SUPERSTAR in Svizzera, ABBANDONATE in Lombardia

FABIO MARCOMIN

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PERCHÈ sono andato VIA dall’ITALIA

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voglioviverecosi.com - Imprenditore italiano all'estero

Dopo 20 anni di impresa in Italia ha deciso di andare all’estero. Ecco l’esperienza raccontata da un imprenditore di origine siciliana a Maricla Pannocchia per la testata “Voglio Vivere Così Magazine”.

PERCHÈ sono andato VIA dall’ITALIA

Roberto Hopps, imprenditore di origine siciliana ma quasi tutta la vita passata a Modena, si racconta a Maricla Pannocchia della testata “Voglio Vivere Così Magazine” sulla sua decisione di chiudere la sua azienda dopo 20 anni per trasferirsi all’estero. Ecco alcuni estratti dell’intervista pubblicata il 27 dicembre 2022.

# “Ho fatto l’imprenditore per 20 anni”

voglioviverecosi.com – Imprenditore italiano all’estero

Ciao a tutti, io sono Roberto Hopps, nato in Sicilia ma fin da piccolo ho vissuto a Modena, che considero la mia città di adozione. Lì ho fatto tutte le scuole fino all’università, che però ho finito a Urbino. All’epoca la politica era una cosa che permeava tutta la vita, ma questa è un’altra storia… Sono laureato in economia e ho fatto l’imprenditore per circa 20 anni.

# “Un utile prima delle tasse di quasi 200.000 euro, dopo le tasse di 1.920 euro”

Nel 2013 la mia società aveva fatto un utile prima delle tasse di quasi 200.000 Euro e un utile dopo le tasse di 1.920 euro. É stato in quel momento che, insieme ai miei familiari, ho deciso di vendere e contestualmente abbiamo preso la decisione di lasciare l’Italia. Se neanche un’azienda sana e senza debiti era più capace di produrre reddito che speranze poteva dare l’Italia?

# “Ora porto gli turisti alla scoperta di Malta”

Sono ben 8 anni che vivo a Malta a Gozo, in un paesino che si chiama Ghansjielem. Dopo qualche anno passato in spiaggia a chiedermi che cosa avrei voluto fare da grande ho incontrato una persona che sarebbe diventata la mia più cara amica, cosa davvero insolita quando si diventa grandi. Con lei abbiamo deciso di tornare all’università e ci siamo inscritti a un corso specialistico triennale per diventare guide turistiche maltesi. È stata la mia fortuna perché, quando è arrivato il Covid, noi non ci siamo quasi accorti di niente perchè passavamo tutto il tempo a studiare. E da Marzo (2022 ndr) di quest’anno abbiamo ricevuto l’ambita abilitazione e adesso mi diverto a portare turisti in giro alla scoperta di questo bellissimo posto

# Il costo della vita è come a Milano centro

Credits: pixabay.com – Malta

Quando noi siamo arrivati il costo della vita era circa il 30/40% meno che in Italia. Ora la vita qua costa come a Milano centro. Gli affitti sono più alti che in Italia. Le case costano dai 2.000 ai 5.000 euro al metro quadro e anche fare la spesa è come farla in una grande città ma la tranquillità che questa vita può ancora dare è sempre elevata. Le tasse sono poche, la sanità è ottima, non esiste criminalità, la vita culturale è presente tutto l’anno e oggi, 14 Dicembre 2022, ci sono 22 gradi alle 14!!

Fonte: voglioviverecosì

Continua la lettura con: PERCHÈ VIVERE a MILANO: le principali ragioni per restare qui

FABIO MARCOMIN

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#35 – A 2 ore da Milano il BORGO ABBANDONATO che RINASCE grazie ad una PISTA CICLABILE

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Credits perticaalta IG - Livemmo

Un piccolo borgo a rischio spopolamento sta rinascendo grazie ad alcune iniziative volte alla sua promozione turistica e culturale.

Milano-Livemmo

A 2 ore da Milano il BORGO ABBANDONATO che RINASCE grazie ad una PISTA CICLABILE

# Il borgo di 200 anime a rischio spopolamento a 2 ore da Milano

Credits nomades_por_opcao IG – Livemmo

Ci troviamo nella Valle Sabbia, una delle cosiddette “valli resilienti” della Lombardia, a un paio di ore di auto Milano. Qui il turismo è poco sviluppato perché l’economia si basa fondamentalmente sulle acciaierie e le fabbriche e questo è uno dei fattori che da sempre ha fatto di Livemmo un borgo a rischio spopolamento. Ci sono infatti poco meno di 200 abitanti e per questo negli anni Trenta è stato fuso ai comuni di Bel Prato e Navono per formare il Comune sparso di Pertica Alta. Alcuni progetti stanno però portando alla rinascita questo piccolo paese. Come questo.

# La Greenway come strumento di promozione turistica

@perticaalta IG – Livemmo

Per evitare un’ulteriore perdita di abitanti e il successivo abbandono sono state diverse le iniziative volte a far conoscere il borgo di Livemmo e altre stanno per essere mettere in atto. La più significativa è stata l’inaugurazione della Greenway, una pista ciclabile che attira sempre più visitatori soprattutto nella bella stagione e che ha funzionato come strumento di promozione turistica. Negli anni è infatti cresciuto il numero di turisti che scelgono questa località come gita fuori porta.

# “Livemmo Borgo Cre-Attivo”, il progetto per la rigenerazione culturale del borgo

Credits raccontandocose IG – Forno di Livemmo

Inoltre, nell’ambito di un progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica previsto dal “bando sull’attrattività dei borghi” che prevede, all’interno del PNRR l’individuazione di piccole realtà a rischio abbandono per i territori italiani, Livemmo è stato selezionato da Regione Lombardia per ricevere un un maxifinanziamento da 20 milioni di euro attraverso il ministero della Cultura. 

Le risorse serviranno a mettere a terra il progetto “Livemmo Borgo Cre-Attivo” che comprende: la ristrutturazione degli spazi pubblici, di un immobile abbandonato che diventerà area per attività culturali e turistiche, la creazione di varie piste ciclopedonali e interventi sull’antico forno fusorio risalente al XVI secolo anticamente adibito alla prima lavorazione del ferro estratto nella vicina Val Trompia.

Continua la lettura con: La gita più bella #36 – Il PICCOLO BORGO ai confini della Lombardia considerato CAPOLAVORO URBANISTICO del ‘500

FABIO MARCOMIN

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Il CAMMINO delle 100 TORRI: il giro di tutte le SPIAGGE della SARDEGNA

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cammino100.torri.wordpress

L’idea alla base di questo cammino e cosa si incontra lungo il percorso.

Il CAMMINO delle 100 TORRI: il giro di tutte le SPIAGGE della SARDEGNA

# L’idea alla base di questo cammino

cammino100.torri.wordpress – Cammino

Sul sito dei promotori di questo affascinante e incredibile percorso si legge: “Il sogno di ogni sardo (…e non…) è poter fare il giro della Isola, la Sardegna. Noi lo stiamo realizzando. Dall’incontro tra alcuni amici e dal coinvolgimento di pellegrini di rientro da Santiago, si è passati dall’idea alla pratica. […] L’idea del cammino delle 100 torri (C100T) nasce per la valorizzazione di questo patrimonio nascosto, e per rendere più fruibile e conosciuti alcuni sentieri lungo la costa. La maggior parte del cammino si sviluppa lungo la costa incontrando le torri costiere della Sardegna. Le torri fan parte del paesaggio costiero della Sardegna da più di quattrocento anni. Son talmente importanti e di riferimento che alcune hanno dato i nomi ad alcune località, come ad esempio Torre delle Stelle in provincia di Cagliari oppure Torre Grande in provincia di Oristano. Le torri hanno avuto il compito di proteggere la Sardegna prima dagli attacchi dei Saraceni fino alla Seconda Guerra Mondiale, dove alcune son state addirittura modificate e trasformate in torri militari ed in bunker.

# Cosa si incontra lungo il percorso

cammino100.torri.wordpress

Il cammino segue sentieri o strade ma soprattutto si circumnaviga l’isola sulla costa ed in spiagge bellissime con panorami mozzafiato. Fare il periplo dell’isola, come spiegano sempre i promotori del percorso, “custodisce in sé una sfumatura d’esperienza, in questo viaggio intorno alla Sardegna si scopriranno i mari, i porti, i commerci e dei popoli“. Lungo il percorso oltre alle 100 torri si possono vedere fortini delle seconda guerra mondiale. Consigliato l’uso di scarponi e di scarpe per spiaggia, meglio ancora a piedi nudi.

# 45 giorni di viaggio a piedi

Cammino 100 Torri Sardegna

Il primo viaggio è durato 45 giorni, tenendo conto delle soste per mangiare e dormire in campeggi, in case di amici e in b&b. Lo stesso tragitto è percorribile anche in bicicletta. I punti di partenza consigliati, in quanto nodi cruciali di collegamento con la penisola, sono Portotorres (Sassari), Alghero, Olbia, Oristano, Arbatax.

Continua la lettura con: #38 – Il “piccolo CAMMINO di SANTIAGO italiano”: più breve ma molto più impegnativo dell’ORIGINALE

FABIO MARCOMIN

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#35 – Il “Tappabuchi”: la CASA più STRETTA di Milano

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Credits: blog.urbanfile.org

Viene soprannominata la “casa più stretta di Milano”. Riconoscibile ai passanti da una colorazione tendente al marrone, nasconde dietro il proprio portone gli appartamenti più stretti di Milano.

Il “Tappabuchi”: la CASA più STRETTA di Milano

# Cosa nasconde l’enorme portone? Il tappa buchi

Credits: blog.urbanfile.org

Da qualche decennio, tra il palazzo eclettico all’angolo tra Via Pontaccio e Corso Garibaldi e il più moderno edificio al numero 18 di Via Pontaccio, è stata costruita quella che viene comunemente chiamata “la casa più stretta di Milano”.

Ideata per riempire il vuoto tra i due palazzi a seguito di demolizioni post belliche e di ricostruzioni, l’edificio mette in mostra ai passanti solo il suo portone che nasconde tutto ciò che vi è al suo interno.

# 4 piani nascosti dietro una griglia metallica

L’edificio si trova in Via Pontaccio 20 a Brera, si sviluppa in altezza ed è davvero strettissimo. Si articola su 4 piani, mascherati da una griglia metallica,  incorniciato da un struttura in metallo ossidato moderno e discreto allo stesso tempo.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #36 – La città della libertà di culto: le CHIESE ORTODOSSE a Milano

MARCO ABATE

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

In Lombardia l’AUTOSTRADA del FUTURO: ricarica i veicoli mentre la PERCORRONO

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brebemi.it - Come funziona il sistema di ricarica wireless

Vantaggi e limiti attuali di questa tecnologia e a che punto siamo con la sperimentazione.

In Lombardia l’AUTOSTRADA del FUTURO: ricarica i veicoli mentre la PERCORRONO

# Nell’Arena del Futuro si sperimenta la ricarica a induzione

Circuito Arena del Futuro

Nel circuito sperimentale “Arena del Futuro”, lungo un anello di un chilometro circa alimentato con una potenza elettrica di 1MW, viene testata la tecnologia di ricarica ad induzione per auto elettriche o DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer). La pista è posizionata in un’area privata collegata all’autostrada A35 Milano-Brescia.

Il progetto pilota italiano è al momento quello allo stadio più avanzato di sperimentazione, rispetto ad altri simili nel mondo e vede coinvolte, oltre al coordinamento di A35 Brebemi e Aleatica, numerose società e enti di riferimento nel settore, anche istituzionali. Tra queste ci sono: ABB, Electreon, IVECO, IVECO BUS, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, FIAMM Energy Technology, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e Ministero dell’Interno – Polizia Stradale.

# Come funziona la tecnologia

brebemi.it – Come funziona il sistema di ricarica wireless

La tecnologia consente di ricaricare i veicoli elettrici sia in movimento, transitando su corsie dedicate con un sistema di spire sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria ai mezzi, sia durante il parcheggio (Static Wireless Power Transfer). In entrambi i casi i veicoli sono dotati di un ricevitore necessario ad incamerare l’energia prodotta per alimentare il motore o ricaricare la batteria.

# Un sistema di mobilità che sfrutta connettività 5G e intelligenza artificiale

Ricarica wireless

Un sistema di mobilità pensato per essere a “zero emissioni” grazie all’utilizzo di elementi studiati per interagire tra loro: asfalto, centraline, cavi, veicoli elettrici. Tutto questo con l’aggiunta della connettività 5G e di soluzioni applicative basate sull’intelligenza artificiale che consentono di rendere più agevole lo scambio di informazioni, anche sul traffico, tra il veicolo e le piattaforme di gestione garantendo la sicurezza in caso di qualsiasi emergenza.

Fiat 500 sul circuito “Arena del futuro”

I veicoli testati sul circuito sono di tre tipologie: una Fiat 500, una Jeep Renegade e un autobus Iveco. 

# I vantaggi della tecnologia e i limiti attuali

A dicembre 2021 hanno avuto luogo i primi test, mentre la tecnologia è stata presentata a giugno 2022. In base alle prime analisi sono emersi i seguenti vantaggi della ricarica a induzione: una maggior efficienza energetica del veicolo grazie alla ricarica in viaggio, una riduzione del volume delle batterie nei veicoli senza impattare sulla capacità di carico merci e persone e un aumento della vita media della batteria perché si eviterebbero i picchi di ricarica.

Ci sono però anche alcuni problemi o limiti che la rendono al momento non implementabile su larga scala e quindi commercializzabile, come ha spiegato Gianluca Bertazzoli, direttore di E-mob, nel podcast “Processo alle auto elettriche” su Corriere.it: 

  • Il costo elevato: “l’installazione costa un milione di euro al chilometro, e siccome un’auto assorbe poca elettricità, occorrerebbe infrastrutturare praticamente l’intera rete stradale.”
  • Un possibile danno per la salute dei cittadini: “L’altro problema è collegato all’assorbimento di onde elettromagnetiche da parte dei passanti, soprattutto nelle aree urbane densamente popolate”.

Continua la lettura con: La RICARICA WIRELESS di AUTO ELETTRICHE: si potrà fare? I DUE PROBLEMI da risolvere

FABIO MARCOMIN

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Cattiva informazione, norme cambiate, caos del sistema, ritardi di notifica: in arrivo una PIOGGIA di MULTE per AREA B

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Dal primo ottobre si è entrati nel secondo anno di Area B. E questa è cosa nota. Così come ormai tutti sanno quali sono state le principali modifiche, ad esempio la riduzione da 50 a 25 per il numero di bonus ingresso riservati ai residenti. Ma quello che molti non sanno è che è cambiata la modalità per avere diritto a questi bonus. Perché in questo caso la comunicazione è stata deficitaria, contraddittoria. Perfino assente. E molti milanesi se ne stanno accorgendo solo adesso: stanno iniziando ad arrivare solo ora le prime multe per gli accessi non adeguatamente registrati. 

Confusione, norme cambiate, caos del sistema, ritardi di notifica: arriva una PIOGGIA di MULTE per AREA B

Telecamere Area B

Eravamo stati facili profeti. All’entrata in vigore della nuova Area B avevamo messo in guardia i cittadini, e chi era in arrivo a Milano, dicendo che nel silenzio generale erano cambiate le regole per poter usufruire dei bonus d’ingresso: mentre il primo anno il bonus era automatico, a partire dal secondo diventava più farraginoso. Anzi, proprio confuso. 

# Cambiata la norma: ogni ingresso va registrato

Come scritto su questo articolo a inizio ottobre Dal primo ottobre OBBLIGO di REGISTRAZIONE per entrare o circolare a Milano con un veicolo “inquinante” avevamo messo in guardia milanesi e non residenti che zitti zitti le cose erano cambiate: per ottenere il bonus ingresso bisognava registrarsi obbligatoriamente sul portale areab.atm.it nella sezione “richiesta permessi”. Alla prima richiesta di chiarimento ci era stato detto che bastava farlo una tantum inserendo la propria targa. Ma poi è arrivata la sorpresa: la richiesta di permesso va fatta il giorno prima di ogni ingresso in area B. 

# Multe notificate in ritardo

A questa sorpresa si aggiunge il danno da ritardata contestazione. Mentre l’amministrazione pretende una velocità sprint da parte dei cittadini, lei invece se la prende comoda. E di molto. Le contravvenzioni infatti stanno iniziando ad arrivare solo adesso, un mese e mezzo dopo il primo ingresso: se fossero state notificate subito avrebbero potuto evitare ai cittadini non a conoscenza di questo cambiamento di regole di collezionare più ingressi e quindi più multe. Arrivando dopo un mese e mezzo si rischia che molti, soprattutto residenti, siano già entrati e usciti più volte rimediando più multe anche se erano convinti di essere a norma. 

# Opporsi o pagare?

A questo punto cosa fare? Le strade solite sono due. O pagare nel più breve tempo possibile, i primi cinque giorni dalla notifica, la multa scontata (a 58 euro). Oppure provare a fare ricorso al giudice di pace o al prefetto appellandosi alla cattiva comunicazione del cambiamento di norma e ai ritardati tempi di notifica che hanno impedito di evitare successive contravvenzioni. Ultima possibilità (molto debole) è quella di provare a fare valere le proprie ragioni scrivendo qui: pl.sanzioniservizio@comune.milano.it

# L’iter per chiedere il permesso 

Per evitare di incorrere in future contravvenzioni l’iter per quest’anno è questo. Per poter usufruire del bonus ingressi (25 per residenti, 5 per non residenti) occorre:

  1. Registrarsi su https://areab.atm.it/
  2. Cliccare su “Richiesta Permessi”
  3. Inserire “Nuovo Permesso” con i dati dell’auto, del tipo di permesso richiesto e del giorno (si può fare solo da un giorno a quello successivo). 

Pregando poi che non ci siano errori nel sistema o cambi di norme in corso d’opera. 

Continua la lettura con: Area C, così ho EVITATO di PAGARE di più (e per errore del sistema): una storia a LIETO FINE

ANDREA ZOPPOLATO

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Video del giorno: i MIGLIORI MERCATI di MILANO

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A Milano è nato un vero e proprio turismo dei mercati. I milanesi vanno alla ricerca dei mercati rionali migliori per fare ottimi affari. Scopriamo quelli più amati insieme a quelli più curiosi. 

Il nuovo video di Milano Città Stato. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”

 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

SILVIA AROSIO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

ALLARME SICUREZZA? Lo abbiamo chiesto ai commercianti di Milano 

Allarme sicurezza

i TRUCCHETTI per SPENDERE POCO a MILANO

MILANO è una città per RICCHI?

Come e dove si DIVERTONO i GIOVANI OGGI a MILANO

A MILANO conviene essere UOMO o DONNA?

MILANO senza AUTOMOBILI: è possibile?

SICUREZZA a MILANO: i TRE LUOGHI più TEMUTI

FUGA da MILANO, in quale CITTÀ dell’HINTERLAND vorrebbero andare a vivere i MILANESIDove le MILANESI comprano ABITI di BUONA qualità a POCO PREZZO?Copertina Negozi

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

VOLANDO sui NAVIGLI di MILANO

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

CHRIS MARTIN (Coldplay) canta OH MIA BELA MADUNINA a San Siro

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

La PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

“RE NUDO”: la WOODSTOCK ITALIANA al PARCO LAMBRO. Dove è successo di tutto

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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MERLATA BLOOM: la FOTOGALLERY e le ATTRAZIONI principali del più grande MALL di Milano

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Tutti i numeri del lifestyle center di Milano e le cose più interessanti da vedere e provare. 

MERLATA BLOOM: la FOTOGALLERY e le ATTRAZIONI principali del più grande MALL di Milano

# Il più grande mall di Milano: tutti i numeri

Ezio Cairoli – Merlata Bloom

Il lifestyle center Merlata Bloom, gestito e commercializzato da Nhood Services Italy e che ha inaugurato il 15 novembre 2023, è il più grande mall commerciale di Milano con circa 200.000 mq e tra i più grandi in Italia. Un’architettura iconica e “green” che funge da cerniera spaziale e funzionale tra il quartiere residenziale UpTown di Cascina Merlata e il distretto dell’innovazione MIND e connessa alle principali arterie autostradali, alla rete del trasporto pubblico regionale e comunale, alla rete ciclopedonale urbana e in futuro alla stazione della Circle Line Mind-Merlata.

I numeri in breve:

  • 210 attività commerciali di cui 43 unità di food & beverage;
  • oltre 8.000 mq di spazi dedicati a tempo libero, cultura e intrattenimento;
  • 4.000 posti auto con localizzazione del proprio mezzo tramite sito da parte del cliente;
  • immerso in 30 ettari di parco, con 5.000 mq di aree verdi interne ed esterne;
  • oltre 5.000 mq di pannelli fotovoltaici in copertura;
  • 9.400 tonnellate di CO2 saranno risparmiate da oggi al 2050 grazie all’utilizzo della rete di teleriscaldamento A2A e di pozzi geotermici per le pompe di calore, a cui si aggiunge l’energia solare prodotta dai pannelli fotovoltaici;
  • 200 microantenne, con 3 operatori già attivi, che consentono la ricezione del segnale wireless nell’intera area del Merlata Bloom, di cui ben 3.200 mq in 5G e i restanti in 5G ready.

Le attrazioni principali

# Il “winter garden”

Nel suggestivo “winter garden” in legno e vetro con aiuole verdi, alberi e ampi affacci sul parco circostante sono dislocate le attività di food & beverage. 

# Il Wonderwood Green Forest

Credits Andrea Cherchi – Wonderwood Green Forest

Il Wonderwood Green Forest è un format dedicato all’intrattenimento creato appositamente per Merlata Bloom Milano, dove la magia della natura e il rispetto per il pianeta diventano un luogo di educ-action al coperto.

# Il primo Esselunga in un centro commerciale

Il superstore Esselunga, il primo in un mall commerciale e tra i più grandi della catena con 6.000 mq di superficie, con accesso diretto dall’interno del mall. Al suo interno il Bar Atlantic e il beauty store. 

# Uno store Decathlon su due piani, con gli uffici del gruppo e campo da tennis sul tetto

Ezio Cairoli – Decathlon

Decathlon è presente con uno store su due piani ed un nuovo polo di uffici. Comprende uno polo di 150 mq dedicato ai servizi di riparazione, noleggio e acquisto di seconda mano e campi da tennis sul tetto.

# Il cinema Noturius

Il multisala Notorius, tra le realtà emergenti del settore, propone 10 sale e 1.000 posti a sedere con poltrone reclinabili in finta pelle di ultima generazione, dotate di caricatore wireless per lo smartphone e di un QR code che consente di ordinare bibite e popcorn direttamente in sala, audio e video di altissimo livello. 

# LOG – Lot Of Games, la sala giochi più innovativa d’Europa

C’è spazio anche per LOG – Lot Of Games, la sala giochi più innovativa d’Europa. Al suo interno arene virtuali multi-players, simulatori di ultima generazione e videogiochi arcade, per un’esperienza di divertimento unica.

# Una piccola galleria d’arte moderna

Ezio Cairoli – Galleria d’Arte moderna

Presente anche una piccola galleria d’arte moderna, Love Spot by Deodato Art Gallery.

# I negozi al debutto in Italia: ci sono anche Di Caprio e Lewis Hamilton

Per la prima volta in Italia i punti di Arabian Oud (beauty); Neat Burger, l’Hmaburger vegano di Leonardo di Caprio e Hamilton, e Ric (food), Only, Reserved e Mohito (fashion).

# I punti vendita per la prima volta in un mall

Al debutto in un mall ci sono: beauty store eb® (beauty – Esselunga), Bomboogie, Colmar, Jaggy, Paragon (fashion), Caffè Caruso, Cipiace, Fresco&Cimmino, Hamerica’s, Hiromi Cake, Macha café, Martinucci Laboratory, Pasticceria Sessa, Poldo, Rinaldini, Starbox (food).

A questi si affiancano insegne premium come Boss, Calvin Klein, David Naman, altre dedicate allo sport come Game7Athletics, North Sails e Under Armour, insieme a quelle di food & beverage tra cui il messicano Calavera, la pizza milanese Spontini e la pasticceria pugliese Martinucci.

Foto di Ezio Cairoli e Andrea Cherchi

Continua la lettura con: Inaugura MERLATA BLOOM, il centro commerciale dei record: all’orizzonte anche la STAZIONE della CIRCLE LINE (Rendering)

FABIO MARCOMIN

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L’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” M3-M4: il punto sui lavori

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Comune di Milano - Corridoio di indirizzamento

Entra nel vivo il cantiere per la realizzazione del collegamento pedonale tra la stazione di Missori M3 e Sforza Policlinico M4. La conferma definitiva: non ci sarà nessun collegamento sottoterra. Le ultime immagini da urbanfile.org.

L’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” M3-M4: il punto sui lavori

# Previsto un “corridoio di indirizzamento” invece che un vero interscambio

 

I lavori per l’interscambio, che interscambio non è, tra la linea M3 e la linea M4 sono partiti il 19 giugno 2023. Come anticipato da tempo, arriva la conferma: non ci sarà alcun collegamento sotterraneo tra le due metropolitane. La durata prevista del cantiere è di 15 mesi, a cui si affianca quello per la sistemazione di Piazza Velasca nell’ambito della riqualificazione del grattacielo progettato dallo studio BBPR. 

I lavori sono stati finanziati con circa 10 milioni di euro e riguardano la realizzazione delle sistemazioni delle aree in superficie e del cosiddetto “corridoio di indirizzamento”, i termini utilizzati per definire la connessione tra le fermate di Missori M3 e Sforza Policlinico M4. Nello specifico viene costruito un breve tunnel dalla stazione M3 Missori fino all’incrocio di via Pantano, via Albricci e via Larga dove è prevista una nuova uscita per la linea.

# Per passare dalla M3 alla M4 una passeggiata sotto il sole o lo pioggia con bagagli al seguito

Comune di Milano – Corridoio di indirizzamento

Dalla nuova uscita su Via Larga parte la pedonalizzazione di via Pantano, con panchine anche a protezione dalle auto dei residenti che hanno l’accesso carrabile lungo la via, che gli utenti della metropolitana percorreranno a piedi per circa 10 minuti magari sotto la pioggia e con i bagagli per arrivare alla stazione di M4. Questo perché una parte di loro arriverà da una delle stazioni ferroviarie dell’alta velocità sulla M3, Centrale e Rogoredo, per poi recarsi in aeroporto o fare il percorso inverso.

Credits Urbanfile – M4-M1 Stazione San Babila

Appena meglio gli interscambi tra M1 e M4 a San Babila e tra M2 e M4 a Sant’Ambrogio. Si è infatti obbligati ad uscire e rientrare dai tornelli, nel primo caso rimanendo nel mezzanino, mentre nel secondo uscendo all’esterno anche se protetti da una copertura.

# Il punto sui cantieri

Nel reportage fotografico del blog Urbanfile si può vedere la situazione del cantiere aggiornata al 15 novembre 2023, con transenne e new jersey a incanalare i flussi di pedoni e veicoli e le prime attività di scavo su Via Pantano e all’incrocio con Via Larga.

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: La M4 è una METRO “di GHIACCIO”

FABIO MARCOMIN

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La PIAZZA dello STADIO: da no man’s Land a OASI GREEN. Il progetto di rilancio

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Piano Mosaico San Siro

A prescindere dal destino dello Stadio Meazza procede il piano “Mosaico San Siro” che prevede la riconnessione dei grandi parchi a Ovest della città, il collegamento tra i quartieri, il recupero di edifici dismessi e nuove centralità del tessuto urbano. Tra gli interventi previsti la trasformazione della piazza dove affaccia la Scala del Calcio.

La PIAZZA dello STADIO: da no man’s Land a OASI GREEN. Il progetto di rilancio

# Il piano “Mosaico San Siro” per il rilancio del quartiere

Piano Mosaico San Siro

La volontà di procedere con il piano “Mosaico San Siro”, a prescindere dal destino dello Stadio Meazza e delle decisioni giudiziarie sui vincoli, rimane intatta da parte del Comune di Milano. Nello specifico si prevede la riconnessione dei grandi parchi a Ovest della città, il collegamento tra i quartieri, il recupero di edifici dismessi e nuove centralità del tessuto urbano.

 

Al centro di questa trasformazione urbanistica c’è Piazza Axum, dove affaccia la Scala del Calcio. Un colata di asfalto con un reticolo di binari, marciapiedi transennati tra gli scambi, un’invasione di motorini durante le partite e terra di nessuno quando non ci sono eventi.

# Gli operatori privati coinvolti nella riqualificazione della piazza

Progetto ex trotto

Nell’area dell’intervento di riqualificazione sono coinvolti alcuni operatori privati, Hines e Axa Im (con Red Brick). Il primo si sta occupando della rigenerazione dell’area Ex Trotto e delle ex scuderie, dove sorgeranno residenze metà in edilizia libera e metà in edilizia convenzionata, un parco sulle forme dell’antico ovale ippico, con asilo, mercato e negozi. Il secondo ha incarico il progetto Syre, un comparto residenziale di lusso con una torre di 70 metri, altri due edifici più bassi e un parco condominiale. 

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# Come potrebbe diventare

Corriere della Sera – Intervento Piazzale Axum

Venerdì 17 settembre la giunta comunale presenta una serie di progetti in fase di studio, finanziabili tramite gli oneri urbanistici a scomputo del progetto di Axa, che prevedono: 

  • lo spostamento del capolinea del tram 16 in piazzale Segesta;
  • la creazione di aree gioco e palestre nelle aree verdi;
  • una playstreet in via Val Poschiavina per collegare piazza Axum e il giardino Marangoni;
  • nuovi attraversamenti nord-sud, pedonalizzando l’area davanti alle scuole e mantenendo il passaggio del bus.

A questo si aggiunge la valorizzazione dei futuri servizi verso l’ex Trottom e superare il «muro invisibile» delle vie Harar, Dessiè e Rospigliosi.

Francesco Rovere, responsabile dei progetti di sviluppo di Axa Im, ha spiegato al Corriere della Sera che la scadenza temporale di trasformazione dell’area di Piazza Axum potrebbe essere il 2025, anno in cui è prevista la conclusione del progetto Syre. Ha aggiunto inoltre che gli oneri urbanistici calcolati per il loro intervento residenziale, circa 1,5 milioni di euro, non saranno comunque sufficienti e che saranno quindi da trovare altre risorse pubbliche e da altri privati attivi nella zona, tra cui appunto Hines.

Fonte: Corriere Milano

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#36 – Il PICCOLO BORGO ai confini della Lombardia considerato CAPOLAVORO URBANISTICO del ‘500

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Ph. @osvaldobevilacquaofficial.jpg IG

Uno dei “Borghi più belli d’Italia” è quello di Gualtieri, cittadina che conta circa 7000 abitanti, a meno di due ore da Milano. Foto Cover: @osvaldobevilacquaofficial.jpg IG

II PICCOLO BORGO ai confini della Lombardia considerato CAPOLAVORO URBANISTICO del ‘500

# Un borgo di origini longobarde

Credits: travelemiliaromagna.it
Palazzo Bentivoglio

Si tratta di un borgo capace di offrire molte attrattive, dalla possibilità di pescare e di andare in canoa sul Po, fino al trekking ed al ciclismo, dato che Gualtieri si trova sulla direttrice delle piste ciclabili del Po. Dal momento che anche il paesaggio locale è molto vario, in pochi chilometri si possono trovare tutta una serie di biomi differenti.

Abitato anch’esso, come già Montechiarugolo, sin dall’età del Bronzo, Gualtieri ha una storia molto complessa. Lo stesso nome del borgo sarebbe di ispirazione longobarda, proveniente da “Castrum Walterii (o “Vulturena”), dal nome del signore locale dell’epoca, Gualtiero, appunto.

# Il borgo è tra la Lombardia e l’Emilia-Romagna: dagli Sforza agli Este

Credits: travelemiliaromagna.it
Gualtieri

Come sovente capitava in epoca comunale, dal XII secolo in avanti, la vita sociale si coagulò intorno alla chiesa di sant’Andrea. Dopo un periodo sotto la signoria degli Sforza, Gualtieri si trova in corrispondenza dell’argine del Po che segna il confine tra Emilia-Romagna e Lombardia, la cittadina passò sotto la signoria estense. Ad essa apparterrà sino al 1860, all’indomani dell’Unità d’Italia, salvo una pausa sotto il marchesato dei Bentivoglio, dal 1560 al 1635, che la resero un paradigma architettonico del tempo. Ulteriore prova della lungimiranza architettonica dei Bentivoglio si vede nella Piazza e nel Palazzo, che portano il loro nome e che richiamano l’epoca classica.

# Le architetture di Gualtieri

Credits: @villa_malaspina_gualtieri
Villa Malaspina Gualtieri

Pensata sia come piazza per la cittadinanza che come “balcone” per i Bentivoglio, la Piazza ed il Palazzo, pieno di affreschi, sono due dei centri della vita sociale e culturale del borgo. Il Palazzo Bentivoglio ospita il Teatro Sociale, costruito anch’esso sotto i Bentivoglio e, come la Piazza e il Palazzo, progettato dall’Argenta, architetto della corte estense. Il Teatro Sociale verrà ripensato in funzione dei suoi fruitori e completamente ricostruito nel 1907.

Un’altra gemma architettonica di Gualtieri è la Villa Torello-Malaspina-Guarienti. Sorge su di un luogo abitato sin dall’epoca romana e che ospitava anche il castello del Vescovo di Parma. La ricca famiglia dei Torello iniziò ad abitarla dal XVI secolo e, nel 1841, passò al Marchese Francesco Malaspina ed alla Contessa Laura Torello. Si tratta di un’altra struttura di Gualtieri che richiama l’antichità classica; il parco che ospita è un mirabile esempio di giardino all’inglese.

# La Gualtieri moderna: l’impronta di Antonio Ligabue

Credits: laliberta.info
Mostra di Ligabue

Gualtieri ha anche ospitato ed ispirato Antonio Ligabue, celebre pittore, dal 1919, quando fu espulso da Chiasso, sino alla sua morte, avvenuta nel 1965. Oggi, il paese lo celebra con un museo, ossia il Museo Documentario che porta il suo nome. Elio Germano, che ha interpretato il pittore in un film, è stato premiato con l’Orso d’Argento alla Berlinale di gennaio 2020.

 

Continua la lettura con: La gita più bella #37 – Il CASTELLO sul LAGO a forma di CUORE a due ore da Milano

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A portare via i RIFIUTI NON sono i CAMION: il METODO SVEDESE in due QUARTIERI di MILANO

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soloecologia.it - Raccolta pneumatica rifiuti

Un sistema nato oltre 60 anni fa in Svezia e diffuso oggi in molte città del mondo. Alcuni esempi, pur se in un contesto limitato e di iniziativa privata, sono presenti anche a Milano. Come funziona e i vantaggi rispetto alla raccolta su strada.

A portare via i RIFIUTI NON sono i CAMION: il METODO SVEDESE in due QUARTIERI di MILANO

# I primi test negli anni ‘60 in un piccolo ospedale

La raccolta pneumatica dei rifiuti nasce in Svezia nel 1961, con un primo test nel piccolo ospedale di Sollefteå per poi essere applicata in un contesto residenziale nel 1965, nel quartiere di Ör-Hallonbergen a Sundbyberg.

# Come funziona

green.it – Raccolta pneumatica

Questo sistema consente di raccogliere le spazzatura tramite l’utilizzo di una rete di tubi sotterranei, collegati su strada a dei piccolo bidoni. Una volta gettati all’interno dei bidoni, i rifiuti vengono risucchiati nei tubi sottoterra verso un sito di stoccaggio che li differenzia in rifiuti organici, del vetro, della carta e della plastica. Quando anche quest’ultimo è saturo tutto il contenuto viene trasportato in un centro raccolta fuori città tramite un getto d’aria della potenza di 70 chilometri orari.

# Oltre 1.000 impianti in diverse città del mondo: a Milano nei quartieri di Porta Nuova e Citylife

Credits Andrea Cherchi – Porta nuova dall’alto

Sono ormai oltre 1.000 gli impianti installati in diverse città del mondo. Tra queste Stoccolma, Londra e Barcellona, Parigi e New York, oltre che in Medio Oriente, Asia orientale, America settentrionale. Anche in Italia abbiamo alcuni esempi, anche se in un contesto limitato e nell’ambito di iniziative private. La prima applicazione di questo sistema è avvenuta nel 2014 nel quartiere di Porta Nuova a Milano, seguito poi dall’edificio Eurosky di Roma e negli anni successivi dal quartiere di Citylife.

# I vantaggi di questo sistema

arketipomagazine.it – Sistema di raccolta pneumatica

Il principale vantaggio della raccolta pneumatica dei rifiuti è il quasi azzeramento dei mezzi incaricati alla raccolta e al trasporto, in Svezia il numero è diminuito del 90 per cento, con conseguente meno traffico e emissioni inquinanti. A questo si aggiunge l’eliminazione dei cassonetti, cosa che a Milano è così da tempo, e il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie che non sempre è garantito quando i rifiuti vengono lasciati per strada magari sotto il sole.

# Le difficoltà e i limiti alla sua implementazione

Uno dei limiti di questo sistema è la necessità di molta energia per farlo funzionare e che la sua introduzione è più fattibile in zone o quartieri della città in fase di progettazione rispetto ad aree delle città già densamente urbanizzate a causa degli onerosi investimenti richiesti. Un altro ostacolo alla sua implementazione è il danno che potrebbe provocare alle tubature sotterranee il trasporto di materiali come vetro e metallo, con inevitabili elevati costi di riparazione e manutenzione.

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FABIO MARCOMIN

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#36 – La città della libertà di culto: le CHIESE ORTODOSSE a Milano

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A Milano è nata la civiltà occidentale. L’atto fondativo è stato l’Editto di Milano, quando Costantino ha sancito la libertà di culto in tutto l’impero. Da allora Milano ha mantenuto la sua storica tolleranza per ogni forma di professione di fede. In particolare, ospita numerose chiese di culto ortodosso. Alcune di grande interesse storico-culturale. 

La città della libertà di culto: le CHIESE ORTODOSSE a Milano

# L’Editto di Milano 

Credits: altervista.org – Editto di Milano

Fin dall’Editto di Milano (detto, non a caso, anche Editto di Tolleranza) dell’anno 313, Milano è stata accogliente anche dal punto di vista religioso.
Proprio in questo Editto, firmato a Milano, che all’epoca era la Capitale dell’Impero romano d’Occidente e seggio del più anziano tra i due Imperatori, ossia Costantino, fu sancita la libertà di tutti i cittadini dell’Impero di professare il proprio credo.

# La nascita dell’ortodossia: le differenze con la Chiesa Cattolica

Lo scisma del 1054 ha di fatto sancito e consolidato le differenze fra le due confessioni: in primo luogo, gli ortodossi, pur rispettando il Papa di Roma, hanno come massima autorità un Sinodo, ossia un’assemblea, di Patriarchi, ciascuno dei quali può rivendicare l’onorifico di “Santità”, e le decisioni vengono prese appunto dal Sinodo. Inoltre, dato che le confessioni ortodosse, con la notevole eccezione di quella greca seguono il calendario giuliano, il Natale ortodosso (che non contempla il presepe, ma condivide l’albero addobbato) si celebra il 7 gennaio e anche la Pasqua è celebrata in altra data rispetto, ad esempio, al rito cattolico.

Un’altra rilevante differenza è che per gli ortodossi lo Spirito Santo procede dal solo Padre, anziché dal Padre e dal Figlio, come nel rito cattolico, sicché adesso, durante le preghiere comuni, si recita un testo del Credo gradito ad entrambe le confessioni, risalente al V secolo e dunque precedente allo scisma.

Inoltre, alcuni aspetti dello spirito che secondo il rito cattolico si ottengono con l’esercizio e lo studio (quali l’esorcismo) per gli ortodossi sono carismi, ossia doni naturali, potenzialmente appannaggio di tutti.

Lo scisma, che nel 1054 creò anche reciproche scomuniche, fu sanato più di 900 anni dopo, nel 1965, quando Papa Paolo VI ed Atenagora, Patriarca di Costantinopoli decisero di comune accordo di “cancellare dal seno della Chiesa” la situazione precedente.
Inoltre, dal 1980, è attiva una commissione, interconfessionale e di respiro internazionale per il riavvicinamento della fede cattolica e quella ortodossa.

Da ultimo, nel 2013, detto “Anno Costantiniano”, per commemorare il 1700° anniversario dell’Editto, nell’ambito di una serie di eventi collegati a questa data importante, fu proprio Milano ad ospitare l’incontro del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, con il Cardinale Angelo Scola.

# Le chiese ortodosse di Milano 

L’indipendenza delle Chiese ortodosse ha generato anche differenze nei riti e diverse sono le Chiese ortodosse che hanno edifici di culto anche a Milano: nello specifico si tratta di quella russa (che accoglie in sé anche la Chiesa ortodossa ucraina e moldava), di quella serba, di quella greca, di quella bulgara, quella romena, nonché quella armena, quella eritrea, quella etiope e la chiesa copta di Alessandria d’Egitto.
Tutte queste chiese si sono adoperate per la città e per integrarvi nel modo migliore possibile i loro fedeli. Eccone le tre forse più iconiche:

#1 Chiesa Ortodossa russa di San Nicola

In via S.Gregorio, nei pressi dell’incrocio con corso Buenos Aires, si trova la piccolissima chiesa russa di S.Nicola, metropolia di Longobardia e Aquileia. La chiesa è costruita all’interno dell’antico porticato bramantesco del lazzaretto di Milano, anche citato dal Manzoni. Si racconta che l’icona della madonnina ogni tanto pianga.

#2 Chiesa Ortodossa russa “Santi Sergio, Serafino e Vincenzo”

Forse la più celebre tra le chiese ortodosse di Milano. A due passi dal Duomo, la più grande chiesa gotica del mondo, si trova il suo opposto: la chiesa più corta di Milano. In via Giulini, all’angolo con via Porlezza, c’è la parrocchia ortodossa dei santi Sergio, Serafino e Vincenzo. Dietro la facciata alta 12 metri, si trova un locale di soli 72 mq, con l’altare, separato da una iconostasi, sulla destra rispetto al portone d’ingresso.

Si tratta di una chiesa tagliata in due: è infatti la parte superstite di una chiesa benedettina che in origine era molto più lunga ma è stata poi demolita. La chiesa è stata presa in affitto dalla comunità ortodossa russa che negli anni novanta l’ha ricostruita e, da allora, ospita i fedeli del culto orientale. Nell’interno si trovano degli affreschi di Aurelio Luini, risalenti al Cinquecento.

#3 Chiesa Greco-Ortodossa Santa Maria Podone 

 

Una delle più antiche chiese di Milano, fondata durante il nono secolo. La chiesa ha questo nome perché il terreno sulla quale venne edificata fu donato da un nobiluomo milanese, un certo Vuerolfo detto Pedone o Podone. Dal 13 ottobre 2012 ospita la Chiesa Ortodossa d’Italia. Al suo interno conserva ancora in ottimo stato gli affreschi quattrocenteschi raffiguranti l’Incoronazione della Vergine e la Crocifissione di Gesù.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #37 – ASSIANO: il quartiere “fantasma” che è ancora campagna

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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LINEA 73: va RIPRISTINATA?

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Linea 73

Le proteste di oltre 200 cittadini durante la Commissione consiliare Mobilità, Ambiente, Verde-Animali per il ripristino integrale della linea di bus da Linate al centro città. Le motivazioni alla base della richiesta e gli interventi fattibili per migliorare il servizio.

LINEA 73: va RIPRISTINATA?

# Dopo il prolungamento della M4 a San Babila è stata soppressa la linea bus 73, ma l’asse servito è un altro

Tracciato Centro-Est linea M4

La linea M4 è stata progettata per collegare da ovest a est la città ma soprattutto il centro con l’Aeroporto di Linate e quando ha inaugurato la stazione di San Babila il collegamento in superficie servito dalla 73 è stato soppresso.

Linea 73

Una decisione per molti inspiegabile dato che il tracciato della metropolitana segue solo in parte quello della ex linea 73, correndo nell’asse più nord di Corso Concordia-Viale Argonne invece che su Corso XXII Marzo-Viale Corsica, e ne condivide solo il capolinea in centro e il tratto da Via Mazzucottelli fino a Linate lungo Viale Forlanini.

linea 973

La 973, la linea che la sostituisce oggi, percorre Viale Forlanini partendo da Piazzale Ovidio, quindi appena dopo la ferrovia.

# Le proteste di oltre 200 milanesi e residenti dell’hinterland

milanopost.info – Comitati in commissione consiliare

Per questo motivo le proteste dei cittadini residenti nell’area attorno a Corso XXII Marzo e Viale Corsica, oltre di quelli che provengono da fuori Milano, non si sono fatte attendere. Più di 200 persone erano presenti alla Commissione consiliare Mobilità, Ambiente, Verde-Animali tenuta al centro Kolbe per la prosecuzione del tavolo di lavoro sulla linea ex 73. Le parole di Sebastiano Gravina, presidente del Comitato di quartiere XXII Marzo: “Noi vogliamo il servizio com’era prima, con il ripristino della linea 73 e 73 barrato. La 73 è il mezzo più valido per trasportare la gente dal centro all’aeroporto, chi ha preso la decisione di sopprimerla non conosce il territorio e il suo tessuto sociale. Sul percorso della linea ci sono strutture sanitarie, quattro scuole, tre asili, centri disabili e questa scelta ha danneggiato fortemente anche tutte le attività commerciali. È una cosa scandalosa e vergognosa che qui non ci siano i diretti responsabili”.

# Corse poco frequenti e obbligo di cambio di mezzi per arrivare in centro

Tra i problemi della soppressione della 73 ci sono corse che saltano e ritardi. Non basta nemmeno il prolungamento della linea 973, per giunta ottenuto sempre dopo le proteste dei residenti. Una cittadina spiega la situazione: “Ci sono corse che saltano e attese infinite”. Un’altra aggiunge: “Le corse della vecchia 73 erano molte più numerose come orari. Adesso con la 973 ce ne sono solo due all’ora. Per noi che abitiamo nell’ hinterland è stato un disastro. La 73 e la 73 barrata servivano anche i comuni limitrofi di Segrate e Peschiera. Oggi Milano è raggiungibile solo in taxi o con cambio di mezzi, cosa non possibile per le parti più deboli della popolazione.” Per arrivare in centro non esiste un collegamento diretto con il trasporto pubblico di superficie e quindi anche chi arriva da fuori Milano è costretto a cambiare mezzi e attendere molto più tempo.

# Assenti i referenti di Atm e l’Assessore alla Mobilità Arianna Censi

Credits: it.blastingnews.com

L’assenza di referenti Atm e dell’Assessore alla Mobilità Arianna Censi, a causa di altri impegni, non ha fatto altro che alimentare le proteste dato che dopo la commissione online del 6 settembre ci sarebbe dovuto essere un tavolo di lavoro a novembre, del quale i comitati non hanno più avuto notizie. Per questo motivo la richiesta di una seconda convocazione urgente. Cecilia De Santis del Comitato XXII Marzo a margine dell’incontro: “L’assessore Censi e i vertici di Atm che hanno preso questa decisione sciagurata non si sono presentati. Però l’ampia presenza che abbiamo avuto oggi è la dimostrazione del fatto che ci sono parecchi cittadini che sono molto arrabbiati e stanchi di vivere questa situazione.”

# La soppressione della linea per problemi di bilancio

Alla base della soppressione della linea 73 e 73 barrato ci sono problemi di bilancio. A confermarlo anche il consigliere del Municipio 4 Davide Borghi che ipotizza gli interventi possibili sulla nuova linea 973 escludendo il ripristino della vecchia linea: “Noi siamo con i cittadini, ci muoviamo come loro. Riteniamo sia opportuno il ripristino di una parte della linea ma, se vogliamo essere realistici, non penso che ci sia possibile il ripristino della 73. I tecnici e l’amministrazione ci dicono che è impossibile per questioni legate al bilancio. Lo scenario migliore è il ripristino fino almeno ai Tre ponti con un interscambio che funzioni veramente con il tram 27 e vedremo se si potrà arrivare altrove, magari fino al parco Formentano e magari più in là”.

Fonte: milanopost.info

Continua la lettura con: STRANEZZE e CONTRADDIZIONI irrisolte della METRO di Milano

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#37 – Il CASTELLO sul LAGO a forma di CUORE a due ore da Milano

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credits: @passioneviaggi1 Lago a forma di cuore*

Lasciate ogni preoccupazione, o voi che entrate…”, è così che si presenta il paese di Castellaro Lagusello, frazione di Monzambano in provincia di Mantova.  Se si vuole entrare in un’altra dimensione, ai tempi passati e al relax assoluto, infatti, il borgo che si specchia nel suo magnifico lago dalla forma di cuore è perfetto.  A far da padroni in questo borgo, come è possibile dedurre dall’origine del nome “castellaro”, ovvero recinto fortificato, e “lagusello”, cioè laghetto, sono il castello e il lago dalla forma particolare.

Il CASTELLO sul LAGO a forma di CUORE a due ore da Milano

# Un po’ di storia…

Credits: borghipiubelliditalia.it
Castellaro Lagusello, Mantova

Il castello è stato costruito su una collina intorno al 1200 dalla famiglia degli Scaligeri. Grazie alla sua posizione strategica, fu conteso per molto tempo dalle città di Verona e di Mantova, fino a quando la Serenissima Repubblica di Venezia riuscì ad appropriarsene. Dalla funzione principalmente difensiva, l’edificio, a cui si accedeva tramite un ponte levatoio, era circondato da imponenti mura merlate e da dieci torri. Ad oggi parte delle mura e delle torri sono ancora presenti, tra queste vi è sicuramente, nell’area settentrionale, l’alta torre quadrata detta dell’Orologio. Indubbiamente il castello è l’edificio più affascinante del paese, ma l’ottocentesca Villa Arrighi-Tacoli, che rappresenta la trasformazione del castello feudale insieme alla chiesetta di San Giuseppe, è un’ottima concorrente. La particolarità di questa villa è sicuramente quella che ha ospitato alcuni pilastri della storia europea, quali Napoleone I e Napoleone III.

# Castellaro Lagusello e il laghetto degli innamorati

Credits: @marin_n_ka77
Castellaro Lagusello, Mantova

Inserito in un’atmosfera bucolica, quasi virgiliana, il laghetto, che rappresenta letteralmente il “cuore” del borgo lombardo, fa parte di una riserva naturale gestita da Parco del Mincio. Circondata dalle colline moreniche, la zona in cui si inserisce Castellaro Lagusello, in passato, era probabilmente una dei più importanti siti palafitticoli dell’Italia. Tornando però al nostro lago dalla forma particolare, è abbastanza intuitivo il motivo per cui il borgo qui descritto è considerato meta romantica e soprannominato “il borgo degli innamorati”. La sua forma di cuore rende l’intero paese ancora più suggestivo e affascinante di quello che fanno le sue mura antiche e gli edifici in pietra.

*Rettifica: nell’immagine di copertina il Lagh de Valvaresc, nell’alta Val Calanca (Cantone dei Grigioni, Svizzera)

Continua la lettura con: La gita più bella #38 – Il “piccolo CAMMINO di SANTIAGO italiano”: più breve ma molto più impegnativo dell’ORIGINALE

BEATRICE BARAZZETTI

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