Home Blog Pagina 218

10 abitanti 1 funivia: ma nessuno vuole gestirla

0
https://www.varesenoi.it/2019/12/18/leggi-notizia/argomenti/territorio/articolo/curiglia-con-monteviasco-ci-cono-i-fondi-per-far-ripartire-la-funivia.html

Con la morte del gestore della funivia Silvano Dellea nel novembre 2018, questo piccolo borgo nell’Alto Varesotto è rimasto completamente isolato, poiché l’unico mezzo di collegamento con il resto del mondo è una funivia che da quel giorno è rimasta senza conduttore.

10 abitanti 1 funivia: ma nessuno vuole gestirla

# Il borgo immerso in un paesaggio mozzafiato

https://www.trekking.it/itinerari/monteviasco/

Si trova a ridosso del confine tra Italia e Svizzera, ed è uno dei borghi più caratteristici della regione lombarda: a 930 metri di altezza, immerso in un suggestivo silenzio, con case di pietra e legno incastrate tra castagni e faggi secolari.

# L’infelice avvenimento

https://www.varesenoi.it/2019/12/18/leggi-notizia/argomenti/territorio/articolo/curiglia-con-monteviasco-ci-cono-i-fondi-per-far-ripartire-la-funivia.html

Il comune di questo paese, Monteviasco, ha chiesto aiuto anche alla Regione, ma ogni tentativo di trovare un nuovo gestore della funivia è stato vano. Possiamo immaginare diversi motivi per i quali nessuno si è ancora fatto avanti. Probabilmente, un fattore deterrente è il fatto che il precedente gestore è deceduto in seguito ad un incidente sull’impianto, però ad oggi messo completamente a nuovo e in completa sicurezza.

# L’isolamento dal resto del mondo

https://www.folledicorsa.it/2017/01/le-5-scalinate-piu-difficili-per-folle.html

A prescindere dalle motivazioni che rendono così difficile trovare questa figura professionale, rimane il fatto che i residenti e ristoratori del borgo sono rimasti isolati ormai per il quarto inverno di fila, con come unica via di accesso – non proprio comoda – la mulattiera di 1400 gradini.

L’interesse principale del comune, oltre che colmare la posizione vacante, è quello di capire come un impianto rimesso a norma e con numerose potenzialità turistiche non sia in grado di attirare l’interesse economico di eventuali gestori.

Continua a leggere con: Il BORGO italiano dove comprare CASA costa come una CARAMELLA

ALICE COLAPIETRA

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

A Milano il LOCALE ispirato alle SERIE TV

0
Credits: @willysburgeritalia willy's burger

In un mondo dove Netflix ha preso il sopravvento, a Milano c’è un locale ispirato alle serie tv.

A Milano il LOCALE ispirato alle SERIE TV

# Il locale ispirato a Stranger Things e La Casa di Carta

Credits:@willysburgeritalia
willy’s burger italia

Il locale milanese ispirato alle serie tv si chiama Willy’s Burger e oggi conta due location: una in viale Abruzzi 25 e l’altra in via Lazzaretto 3. La sua musa ispiratrice è stata la serie di fama mondiale Stranger Things, ma poi, notando il successo di Netflix e di altre serie tv, si è ampliato anche verso la spagnola Casa di Carta. Avendo due locali, quindi, uno è ispirato al mondo del sottosopra e l’altro ad una banda di ladri ambiziosi. Entrambi gli spazi sono molto piccoli, pochi posti a sedere ma ricchi di particolari che ad un appassionato non sfuggono.

Credits:@willysburgeritalia
willy’s burger italia

Nella location di via Lazzaretto c’è il muro con le lettere e le lucine colorate, i cappelli dei ragazzi che combattono il demogorgone e il suo mondo del sottosopra, ma anche un jukebox dove vengono messe tutte le sigle delle serie tv più famose di Netflix e non. Nella location di viale Abruzzi ci sono invece la tuta rossa dei ladri dai nomi ispirati alle città e l’entrata ad una cassaforte di sicurezza della Banca di Spagna.

# Un gioco di nomi

Credits:@willysburgeritalia
willy’s burger italia

Willy’s Burger è una piccola hamburgheria nata nel 2016 che è riuscita ad affermarsi velocemente grazie alle sue materie prime e la loro lavorazione. Il nome viene da uno dei due proprietari, Sara e Willy, eppure sembra che sia ispirato proprio a Stranger Things, Willy è infatti uno dei protagonisti della storia. Sempre dal nome è facilmente intuibile quale sia la specialità del posto: nel menù ci sono diverse varietà di panini e hamburger, di carne, di pesce e vegetariani, e ogni panino ha un nome storpiato e ispirato ad una serie Tv, ad esempio “La Casa di Cheddar” o “Willy il principe di belOnion”

Continua la lettura con: Prendere il tè a Milano con ALICE nel paese delle MERAVIGLIE

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Voglia di FREE: come si dice a Milano?

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

🔴 AUTONOMIA per Veneto, Lombardia o MILANO? No, SOLO per ROMA

0
Roma @pixabay

A Milano sono anni che se ne parla in tutte le salse. Convegni, raccolte firme, ordini del giorno in consiglio comunale, perfino un sito internet: ma niente. Tante chiacchiere e la ferma ostilità della amministrazione comunale in perfetto autosabotaggio. Anni di discussione senza approdare a niente, ma quello stesso progetto di autonomia è stato approvato in 20 minuti… per la capitale. Ecco quando Roma potrà diventare Città Stato e quali poteri le saranno assegnati.

AUTONOMIA per Veneto, Lombardia o MILANO? No, SOLO per ROMA

# Milano temporeggia, Roma agisce: diventa Città Stato

Roma @pixabay

Il 20 aprile 2022 la Commissione Affari costituzionali della Camera ha votato all’unanimità l’adozione del testo base della riforma costituzionale, predisposto dai relatori Annagrazia Calabria (Fi) e Stefano Ceccanti (Pd) sulla base di quattro proposte di legge, per trasformare Roma in Città Stato o meglio in Città Regione come ammesso dalla Costituzione Italiana.

Nel testo della riforma all’articolo 114 della Costituzione, dove si stabilisce che “Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento”, è stato aggiunto un comma che recita “Roma Capitale dispone di poteri legislativi definiti nelle materie di cui all’articolo 117, terzo e quarto comma”. Si tratta quindi delle stesse materie di competenza esclusiva delle Regioni e di competenza concorrente tra Stato e Regioni, escluse “la tutela della salute e le altre materie stabilite d’intesa con la Regione Lazio e lo Stato, secondo legge dello Stato approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti”. Gli stessi Municipi di Roma Capitale verranno dotati di maggiori poteri e autonomia.

Nel secondo comma è previsto che nel periodo transitorio, in fase di prima attuazione della legge, a Roma Capitale verranno applicate le legge della Regione Lazio e all’articolo 2 che il trasferimento dei poteri legislativi decorrerà dopo due anni dall’entrata in vigore della legge costituzionale. 

Lo stesso progetto di autonomia sognato da anni da Milano e i milanesi diventa realtà per Roma, mentre il capoluogo lombardo resta con un pugno di mosche.

Fonte: Canaledieci

# Milano Città Stato: dalla nascita del progetto alla raccolta firme per il referendum per dare a Milano i poteri da regione

@globalsystem – Città Metropolitana Milano

Milano Città Stato nasce come progetto nel 2015, nel 2016 debutta il magazine online. Nel corso di questi quasi 7 anni esponenti di diversi parte politiche e dell’imprenditoria si sono espressi in modo favorevole a fare ottenere alla città di Milano un maggior grado di autonomia. Dello stesso parere anche i candidati sindaci alle elezioni comunali del 2016, anche se in seguito alla sua investitura a primo cittadino Beppe Sala non ha mantenuto la parola data.

Un primo sondaggio sul sito di Milano Città Stato a maggio del 2019 aveva visto la maggioranza dei milanesi votanti scegliere per dare più poteri a Milano:

  • il 93% è a favore di un referendum sull’autonomia della città 
  • il 94% è per dare più autonomia a Milano (in maggioranza, 61%, sono per una “città regione” sul modello di Berlino, Madrid o Amburgo, segue l’ipotesi di “legge speciale”, votata dal 33%).

Il passo successivo avrebbe dovuto prevedere una prima raccolta di 1.000 firme per indire il referendum consultivo per far scegliere ai milanesi se dare autonomia a Milano, secondo quanto previsto dalla Costituzione Italiana e trasformarla in una Città-Regione, ma l’avvento della pandemia da Sars-Cov-2 ha bloccato l’iniziativa. 

Un altro sondaggio effettuato da Ipsos a maggio del 2021, su richiesta di Librandi promotore di una lista a sostegno della rielezione di Beppe Sala, ha confermato la volontà dei milanesi nel voler dare più autonomia alla città. Alla domanda: “Sarebbe opportuno che alla città di Milano venissero attribuiti poteri o competenze speciali come se Milano fosse una regione o una provincia autonoma?” 2 milanesi su 3 hanno votato per dare a Milano il tipo di autonomia più spinto previsto dalla nostra Costituzione.

Anche in questo caso il Comune di Milano si nasconde, o peggio fa capire che non ha bisogno di avere più poteri e risorse per gestire meglio il bene collettivo, dare servizi migliori ai propri cittadini e competere con le altre metropoli europee. Milano si dimostra ancora una volta colonia, succube, pronta a servire Roma e lo Stato Italiano senza pretendere nulla in cambio. Roma ottiene sempre di più dimostrando sempre meno, vedasi inefficienza, sprechi e debito monstre, Milano non ottiene niente nonostante continui ad essere il motore e il faro dell’Italia. Ma mentre Milano al suo solito china la testa in silenzio davanti alla politica romana, altrove hanno reagito in modo meno sobrio.

Leggi anche: IL SOLE SPLENDE SU MILANO: mille firme per il referendum sull’autonomia

# L’ira dei veneti: “Il Veneto aspetta da 50 mesi e poi per Roma si vota in 20 minuti

Credits: wikipedia.org – Bandiera veneta

Se Atene piange, Sparta non ride. Anche i veneti sono su tutte le furie dopo l’approvazione di questo testo in Commissione Affari costituzionali, votato anche dal coordinatore regionale e parlamentare, il leghista Alberto Stefani. Alberto Villanova, presidente del gruppo Lega-Liga Veneta nel Consiglio regionale del Veneto afferma quanto segue: “Grazie al contributo del Pd, correlatore del provvedimento, a Roma è stata approvata la riforma costituzionale per dare più poteri a Roma capitale. Tanta solerzia e velocità è encomiabile: Roma ha ottenuto in venti minuti quello che noi aspettiamo da oltre 50 mesi. Sarebbe bello però che i dem e i 5 stelle, che detengono la presidenza della commissione, mettessero lo stesso impegno per approvare, finalmente, anche l’Autonomia del Veneto“.

A rincarare la dose il sindaco di Noventa Padovana Marcello Albano: “E’ un fatto gravissimo. C’è un mandato popolare che i veneti hanno dato ai parlamentari che è stato completamente disatteso. Su questa vicenda chiedo un confronto immediato, perché non è possibile che in venti minuti si licenzi un testo su un comune che ha un dissesto finanziario come Roma e in 50 mesi non riusciamo ad ottenere risultati per il Veneto? Inaccettabile

Fonte: Padova Oggi

Continua la lettura con: Fabio Massimo NICOSIA: “la mia Milano avrà massima AUTONOMIA e LIBERTÀ GARANTITA per i cittadini”

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Che ci fa una CHIESETTA nella Stazione CENTRALE?

0
Credits: blogo.it

In stazione centrale esiste ormai solo un luogo dove non si possa comprare nulla: si tratta della piccola cappella della stazione. Ma che cosa ci fa e qual è la sua storia?

Che ci fa una CHIESETTA nella Stazione CENTRALE?

# L’opposizione al nuovo restyling della stazione

Presso il binario 21 in Stazione Centrale esiste una sala con cinquanta posti, molto tranquilla e fresca d’estate: la cappella della stazione. La chiesina, posta in questo luogo piuttosto insolito, è poco frequentata, se non da qualche viaggiatore in cerca di conforto, oppure tranquillità. I frequentatori sono per lo più persone anziane che abitano i dintorni e forestieri. La cappella è una delle poche testimonianze dell’antica architettura fascista della stazione, che ha visto un restyling moderno, riempiendosi di nuovi negozi, che offrono servizi primari e la possibilità di comprare regali all’ultimo, per chi ne avesse bisogno.

Credits: petrix.tod, IG

Leggi anche La DISCOTECA di culto diventa la “cappella sistina” della STREET ART 

# Un’oasi di tranquillità

La piccola cappella è indicata da un’insegna blu, da cui si può scorgere la vetrata colorata sul fondo, l’interno è spoglio: pochi quadri di santi e quasi sempre vuota. Il suo essere vuota fa si che sia un’oasi di tranquillità all’interno del caos dell’andirivieni della stazione. Nonostante questa sua desolazione la cappella è un luogo curato, con fiori sull’altare e un grande crocefisso sulla parete di sinistra. Si respira aria di pace e le storie che attraversano le sue mura sono le più diverse, che verranno custodite nel silenzio di questo piccolo luogo.

Credits: blogo.it

Leggi anche: Il binario della VERGOGNA di Stazione Centrale 

Continua la lettura con I TAXI VOLANTI in arrivo a Milano: da Malpensa alla Stazione Centrale in 15 minuti 

SARAH IORI

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La nuova frontiera del turismo: l’ARABIA SAUDITA

0
Credits: @enj0y_every_day Arabia Saudita

Tra le tante mete che la riapertura ufficiale del turismo da parte del governo ci può offrire per la prossima stagione (verifichiamo però sempre sul sito viaggiaresicuri.it che siano “aperti” anche i paesi dove vogliamo andare), dopo due anni in cui il 90% degli italiani non è uscito dall’Italia, c’è anche una relativa novità, un regno che aveva aperto le sue porte per la prima volta ai turisti nel settembre del 2020. Parliamo dell’Arabia Saudita, paese che con lo slogan “Vision 2030” ambisce ad acquisire la stessa quota di turismo che oggi sceglie Dubai, Abu Dhabi e il resto degli Emirati Arabi Uniti.

La nuova frontiera del turismo: l’ARABIA SAUDITA

# Il visto online

Passaporto
(da pixabay)

Prima di organizzare il viaggio in termini di voli e itinerari, è essenziale munirsi di visto turistico. Una procedura, grazie al sito in lingua inglese (visa.visitsaudi.com), decisamente semplice, nonostante qualche documento/foto da caricare e altrettanti inevitabili moduli da riempire (tempo stimato: venti minuti). A un certo punto, verso la fine della procedura, comparirà una schermata di loghi di assicurazioni con cui fare la copertura obbligatoria; se non avete voglia di informarvi su quale sia la migliore, scegliete quella che vi ispira di più (spoiler: il prezzo è lo stesso per tutte). Tempo cinque minuti e, anche se siete donne single, il visto turistico sarà già arrivato sulla vostra casella di posta.

# Il periodo

Credits: @gemini_boi
red sand desert

Tenuto conto delle temperature, forse l’estate non è esattamente il periodo migliore per visitare l’Arabia. Peccato, avevate fretta di partire, vero? Trattenete l’istinto basico del wanderlust e tenetevi dieci giorni di ferie da prendere fuori stagione, se vi è concesso questo privilegio incredibile del poter esplorare la Terra in condizioni di scarso affollamento (che forse un giorno torneranno gli assembramenti agostani), quando tutti i colleghi sono immancabilmente davanti al terminale. Il periodo che va da ottobre a marzo potrebbe essere quello ideale, magari evitando il Ramadan del 2023, per non avere disagi, anche se l’atmosfera che vi si respira, sin dai giorni che lo precedono, è sicuramente un’esperienza unica.

# La società saudita

Credits: internazionale.it
arabia saudita società

Forse sbagliamo noi occidentali a giudicare, a parametrare tutto ciò che vediamo solo attraverso i nostri occhi addormentati in decenni di progresso e stagnazione economica. Indubbiamente però, per una destinazione come questa, il sentito dire (pessimo e abbondante) indirizzerà sicuramente le nostre prime impressioni. Come scrivo nei miei libri di viaggi attraverso il mondo (Quante bandiere hai? e Bandiere per Tutti), la cosa peggiore dei vari stati, sono sempre gli stati stessi, i governi totalitari, l’uso ingiustificato del potere. I posti (e la gente) sono bellissimi, dappertutto. Anche la società saudita, dunque, bollata come retrograda unicamente in base a certi paletti imposti dallo stato-religione, è in realtà un ambiente in cui ci si può trovare bene sin da subito. Le donne guidano i SUV, vanno in giro da sole di giorno e persino di sera, qualcuna di loro non porta il velo…

# Riyadh, la capitale in costruzione

Credits: @ys.oma
Riyadh

La prima cosa che vi farà vedere il tassista agghindato tradizionalmente con la kefiah, saranno gli immensi isolati delimitati da cartellonistica a render, che annunciano i vari progetti in corso per i prossimi anni. La capitale dell’Arabia Saudita (e ancor prima del Najd), una città enorme di 8 milioni di abitanti in cui la gente si muove essenzialmente in auto attraverso le superstrade che tagliano i vari quartieri, è già puntellata di un certo numero di grattacieli interessanti: per esempio la famosa Kingdom Tower, oppure l’Al Faisaliah Center con la sua palla sulla sommità, e altri più recenti o ancora in costruzione lungo l’asse nord-sud di Olaya street, dove le future fermate della metropolitana giacciono in stato di semi-abbandono (vi lavora qualcuno solo sporadicamente). Vagate alla ricerca della patina araba nei dintorni a suk dell’antico palazzo di Masmak, oppure cercate refrigerio in un ristorante invitante e in un bar con shisha nei quartieri bene di As-Sulemaniyah o Al-Mohammadiyah, a seconda delle vostre preferenze.

# Jeddah, la vecchia anima cosmopolita sul mar rosso

Credits: @destinationjed
Jeddah

Sicuramente avrete sentito parlare, nelle scorse settimane, del gran premio di Formula 1 organizzato proprio a Jeddah, tra i missili che colpivano i depositi di petrolio e le altre varie polemiche legate allo status degli organizzatori (che assieme ad altri stati bombardano lo Yemen, ma del resto se si dovessero scegliere le mete turistiche in base al comportamento dei governi, resterebbero solo Svizzera e Scandinavia). La città affacciata sul Mar Rosso, ex capitale dell’Hejaz, con un importante porto e un’affascinante Corniche di palme e lungomari pedonali, denota da subito i suoi secoli passati sotto il giogo comunque cosmopolita dell’Impero Ottomano: l’immagine generale è “più europea”, la gente persino più rilassata. Anche qui non mancano i progetti urbanistici, addirittura interi isolati sono cintati in attesa di essere completamente demoliti, in un effetto decisamente spettrale; ma il progetto più importante riguarda la rivitalizzazione del centro vecchio, con le sue case a 4-5 piani di corallo, dai tipici balconcini sporgenti di vari colori (azzurri, rossi, verdi, marroni), un complesso monumentale di prim’ordine, e non solo per l’egida dell’UNESCO.

# Il deserto

Credits: @enj0y_every_day
deserto Arabia Saudita

Non c’è bisogno di dirlo, l’attrazione numero uno dell’Arabia resta, al di là delle sue città più rappresentative, il grandissimo deserto che copre la maggior parte del suo territorio. Anche senza voler esplorare con una guida la parte più estrema (il famoso “empty quarter”, il quadrante sud-orientale del paese, dove non c’è nulla a parte le dune del Rub-al-Khali), un semplice bus che vi porti da Riyadh a Jeddah o viceversa, oltre a regalarvi lo squarcio altrimenti precluso sulla vita quotidiana dei sauditi, vi farà apprezzare quanto sia vario e sempre splendido il paesaggio: dai canyon di pietra dell’altopiano alle propaggini montuose che circondano la città santa della Mecca (vietata ai non musulmani), dalle pianure di pochi arbusti solcate dai dromedari neri e da quelli bianchi sino alle distese rosse di sabbia mosse dal vento. Se potete, noleggiatevi un’auto (la benzina costa 50 centesimi) e dedicatevi a esplorare tante altre mete accattivanti: le rovine imponenti della Petra d’Arabia a Hegra, i fondali incontaminati di Yanbu, le curve spettacolari della strada che sale a Taif, la funivia che passa una valle sorprendentemente verde ai 2000 metri di Abha, l’ex capitale dell’Asir nel sud. Dieci giorni senza alcol, in fin dei conti, non possono che farvi bene…

Continua la lettura con: 7 VIAGGI ALTERNATIVI fuori dai RADAR del turismo di massa

LORENZO ZUCCHI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

GAME OVER: come si dice a Milano?

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il progetto dell’EURO NIGHT SPRINTER: come una METRO ad ALTA VELOCITÀ tra le città d’Europa

0
Credit Mathias Gastel, Grüne Bahnstrategie - Particolare della rete ferroviaria notte transeuropea proposta dai Verdi tedeschi

La proposta di una rete transeuropea di treni notturni. Scopriamo le caratteristiche di questo progetto e quali sarebbero i vantaggi per i viaggiatori europei.

Il progetto dell’EURO NIGHT SPRINTER: come una METRO ad ALTA VELOCITÀ tra le città d’Europa

# Una rete di 40 linee internazionali per collegare 200 città in Europa

Credit Mathias Gastel, Grüne Bahnstrategie – Particolare della rete ferroviaria notte transeuropea proposta dai Verdi tedeschi

La proposta di realizzare una rete transeuropea di treni notturni è arrivata del partito dei Verdi Tedeschi in occasione delle ultime elezioni nazionali. L’obiettivo è quello di creare rete di trasporto su rotaia efficiente per i cittadini europei per ridurre l’utilizzo di auto e aerei e di conseguenza l’emissione di C02 nel continente. La mappa è stata rappresentata come un diagramma in linea retta nello stile dell’iconico design di Harry Beck per la metropolitana di Londra, mostrando l’Europa come un insieme ordinato di collegamenti notturni e destinazioni per il giorno successivo.

Euro Night Sprinter, questo il nome del progetto, avrebbe 40 linee internazionali a lunga percorrenza e garantirebbe il collegamento tra più di 200 città e luoghi in tutta Europa, da Lisbona a ovest a Mosca a est e da Helsinki a nord a Malaga a sud. 

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS: i nuovi treni notturni per andare all’estero

# Le condizioni necessarie per realizzare il progetto

Credits touringclubitliano – nightjet_new_2021

Il progetto richiederebbe un lavoro congiunto e un accordo di tutti gli Stati e delle istituzioni europee. Al momento è infatti un’idea ancora abbozzata. Per realizzarla servirebbero:

  • un sistema unificato di controllo e coordinamento per le varie reti ferroviarie nazionali europee, come richiesto dall’Agenzia ferroviaria europea, sulla falsariga di Eurocontrol, l’agenzia del traffico aereo del continente;
  • treni notturni che possano viaggiare comodamente e silenziosamente in tutta Europa a una velocità compresa tra 200 e 250 km/h, con i necessari aggiornamenti del materiale rotabile da finanziare con la Banca europea per gli investimenti;
  • una piattaforma di prenotazione unica e di facile utilizzo per l’acquisto di viaggi internazionali con un unico biglietto;
  • investimenti sulle reti ferroviarie per aggiornare quelle vecchie e svilupparne di nuove;
  • infine per rendere più competitivi in viaggi in treno sarebbe necessario porre fine alle agevolazioni fiscali per le compagnie aeree.

Fonte: Bigthink

Continua la lettura con: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La TOP 10 degli AVVOCATI più “STELLATI” di MILANO

0

In una città come Milano o si conosce un professionista di fiducia o risulta quasi più facile tirare a sorte da quante sono le possibilità di scelta. Ma se invece ci affidassimo ad un amico che di ricerche è un esperto? Pronta per l’evenienza, ecco una top list degli avvocati stellati di Milano secondo le recensioni Google calcolata attraverso un algoritmo computando stelle e numero di recensioni.

La TOP 10 degli AVVOCATI più “STELLATI” di MILANO

credits: pexels

#10 Avvocato Giuseppe Boccia (Moscova)

Stelle 4,9 (69 recensioni) MM Moscova, Via Palermo, 1, Milano MI; 02 8717 7638

“Disponibilità immediata cortesia gentilezza e professionalità fanno dell’avvocato Boccia non solo un buon penalista ma anche una brava persona, sempre pronto a dare i consigli nell’interesse del cliente anche quando questo esula dalle sue competenze.” Zaira R.

#9 Tomaino & De Zan Avvocati Associati (Centrale)

Stelle 4,9 (117 recensioni) Via Giovanni Battista Pirelli, 24, Milano MI; 02 8909 8861

“Studio avvocati con disponibilità e serietà sono stato contattato in breve tempo e ho avuto piena soddisfazione a riguardo di un problema personale. Vivamente consigliabile” Agostino A.

#8 Studio legale Avv. Massimo Ornato (Porta Nuova)

Stelle 5,0 (22 recensioni) Piazzale Biancamano, n. 8, Milano MI; 02 8089 7157

“Professionalità cordialità competenza… Affidatevi tranquillamente all’avvocato Ornato” Antonio P.

#7 Avvocato Greco – Studio Legale Milano (Besana)

Stelle 5,0 (31 recensioni) Piazzetta Guastalla, 3, Milano MI; 02 5656 8427

“Avvocato molto professionale e preparato. Sempre disponibile, cortese e rassicurante. Una garanzia.” Anna G

#6 Successioni Milano – Avv. Edoardo Amato (San Marco)

Stelle 5,0 (87 recensioni) Via Fatebenefratelli, 20, Milano MI; 328 752 7899

“Avvocato super preparato e gentile. Trovato per caso su internet ed è stata una piacevolissima scoperta! Nessuno ha saputo aiutarmi a parte lui. Lascio questa recensione perché se lo merita” Francesco G

 

credits: pexels

#5 LR & Partners (Monforte)

Stelle 5,0 (97 recensioni) Corso Monforte, 39, Milano MI; 02 5832 8338

“Conosco lo studio LR & partners da più di quindici anni seguendomi nelle mie esperienze lavorative sia per quanto riguarda il diritto commerciale che quello giuslavoristico. Grande professionalità ed efficienza sempre apprezzate anche dai miei colleghi stranieri trattandosi di realtà internazionali” Raffaele A.

#4 Studio Legale Miranda (Palazzo Giustizia)

Stelle 5,0 (100 recensioni) Via Cesare Battisti, 8, Milano MI; 02 551 6691

“Professionalità, competenza, tempestività e cordialità. Mi sono rivolto allo studio Miranda per un delicato fallimento della mia ex azienda. Lo studio è riuscito a farmi avere tutto ciò che mi poteva spettare. Grazie mille. Consigliatissimo.” Pasqui F.

#3 Studio Legale Bolzani Cerrato (Solari)

Stelle 5,0 (107 recensioni) Via Andrea Solari, 19, Milano MI; 02 498 0020

“Professionisti estremamente preparati, affidabili e molto disponibili.” Laura V.

#2 Avvocato Accanto (Vetra)

Stelle 4,8 (788 recensioni) Via Crocefisso, 6, Milano MI; 02 3664 4280

“Risposte esaustive che non lasciano interpretazione, e non usa molte parole di contorno quindi arriva direttamente al punto e questa e’ un ottima cosa. Consigliato” Mathias P.

#1 Studio Legale Tusa Salvetti (Buenos Aires)

Stelle 5,0 (239 recensioni) Corso Buenos Aires, 10, Milano MI; 02 2952 5311

“Mi sono affidato più di una volta all’avvocato Laura Salvetti, una garanzia. Persona molto disponibile e competente, in grado di comprendere la delicatezza delle situazioni e gestirle al meglio. Grazie” Daniele M.

Continua la Lettura con:  La TOP 10 degli OTTICI di MILANO

SARA FERRI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

AvLo: ecco il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

0
Credits entro_banda IG - AvLo

Dalla primavera del 2021 si può viaggiare su un treno dell’alta velocità a prezzi da regionale. A lanciare questo servizio è stata la compagnia spagnola Renfe con il primo treno super rapido low cost. Scopriamo le caratteristiche dei convogli e i prezzi dei biglietti.

AvLo: ecco il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

# La compagnia spagnola Renfe ha lanciato il primo treno lowcost

Credit: ferrovie.info

Alle 11.00 del 24 marzo 2021 è partito dalla stazione di Puerta de Atocha, la stazione principale di Madrid, il primo treno low-cost Avlo della compagnia spagnola Renfe. Lasciato il binario 4, il convoglio diretto a Barcellona aveva a bordo 50 giornalisti invitati a provare personalmente il nuovo treno low cost che ha cominciato a circolare ufficialmente il 23 giugno. In totale sono cinque i treni della serie 112 ristrutturati per avviare questo servizio commerciale che copre Madrid-Saragozza-Barcellona-Figueras.

L’alta velocità ferroviaria spagnola “a basso costo” è partita con quattro corse giornaliere tra Madrid e Barcellona, ​​espandibili in base alla domanda. Come scrive la compagnia sul sito, si parte da un nuovo concetto di viaggio: viaggiare con tutti i confort al prezzo migliore“. Ad accompagnare questa idea ci sono anche i nuovi colori: viola, azzurro e arancione all’esterno, bianco e arancio all’interno.

# Da Madrid a Barcellona a 300 km/h con 7 euro

Credit: ferrovie.info

I biglietti hanno dei prezzi davvero stracciati. Per un posto sulla tratta Madrid-Barcellona a 300 km/h con un bagaglio a mano incluso, i biglietti partono da 7 euro e infatti nei primi giorni di apertura delle vendite ne sono stati acquistati oltre 200.000. Nei primi tre mesi oltre 1,5 milioni di clienti sommando tutte le destinazioni. Il sistema di vendita è dinamico e offre in ogni momento il miglior prezzo disponibile per il viaggio che si sta cercando. 

Sul prezzo base, il cliente può aggiungere servizi aggiuntivi come selezione del posto, modifiche o cancellazioni e bagaglio aggiuntivo. I bambini viaggeranno per 5 euro e sono previsti sconti anche per famiglie numerose.

Leggi anche: FLIXTRAIN: il treno LOWCOST avanza in EUROPA

# I servizi all’interno di Avlo: wi-fi e servizi multimediali 

Credit: mobilita.org

I convogli dei treni dell’alta velocità AvLo mettono a disposizione dei passeggeri:

  • distributori automatici in diversi punti del treno;
  • connessione Wi-Fi a bordo;
  • la piattaforma di contenuti multimediali Play Renfe;
  • sedili con tappi e i nuovi rivestimenti in colori chiari.

L’intero treno è stato unificato in classe economica per il nuovo servizio Avlo, guadagnando così il 20% di capacità, fino a 438 posti.

Arriverà anche in Italia una compagnia ferroviaria dell’alta velocità con prezzi da treni regionali?

Continua la lettura con: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

🔴 Due nuove FERMATE PALCOSCENICO: la musica a Milano diventa UNDERGROUND

0
Credits: ATM

In due stazioni M2 a partire dal 17 maggio un palcoscenico gratuito per musicisti e cantanti. Vediamo quali sono e come si può partecipare.

Due nuove FERMATE PALCOSCENICO: la musica a Milano diventa UNDERGROUND

# Le due fermate palcoscenico: Garibaldi e Loreto

Credits: ATM

Per il prossimo concerto la fermata è Garibaldi. Oppure Loreto. Si può scegliere liberamente. Le fermate della verde diventano dal prossimo 17 maggio due set musicali. Qui band, artisti e cantanti potranno esibirsi gratuitamente in concerti live e intrattenere i viaggiatori di passaggio nei mezzanini delle due stazioni.

Il progetto della musica in metropolitana non poteva che chiamarsi Sound Underground: l’iniziativa è di Atm, la realizzazione è stata fatta in collaborazione con Open Stage. Obiettivo? Offrire spazi definiti e un piccolo palco per dare la possibilità a chiunque di esprimere liberamente la propria arte.

La cornice delle esibizioni sarà un palcoscenico multicolor: ospiterà quattro esibizioni pomeridiane e serali dal 17 maggio prossimo, con slot da un’ora dalle 15 alle 17 e dalle 19 alle 21.

Il progetto, spiega Atm in una nota, vuole far vivere la metropolitana come luogo di opportunità, intrattenimento, incontro e di contenuti artistici. «Atm è infatti fortemente impegnata nel creare un ambiente sempre più inclusivo per le persone e l’intera comunità con progetti basati sulla sostenibilità sociale».

# Come diventare protagonisti di Sound Underground 

Credits: ATM

Per potersi esibire in metropolitana basta effettuare la prenotazione sull’app Open Stage, disponibile su tutti i dispositivi Android e iOS e si attende l’approvazione dal sistema. 

Poi si va direttamente sul palco. Qui sarà presente un totem con all’interno un mixer e una cassa audio che gli artisti potranno utilizzare per collegare i loro strumenti musicali. Per attivarli basta inserire il codice bluetooth ricevuto sul proprio smartphone.

Tutti i passeggeri avranno la possibilità di assistere alle esibizioni in programma, sostenendo i performer o i gruppi preferiti, anche con una libera donazione direttamente dall’app. Il canale Instagram Atm_Milano seguirà e condividerà le storie delle performance musicali per intrattenere anche i follower e gli appassionati. 

Continua la lettura con: Metro Rosa: come immaginare il lato Nord

LEONARDO MENEGHINO

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Questo è il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: MENU completo a soli 8 EURO

0
Credits streetview - La Pergola

In base a una ricerca su tripadvisor questo è risultato il ristorante più economico di Milano. Il livello della cucina è nella media, ma i prezzi sono davvero imbattibili. Ecco dove si trova e i piatti proposti.

Questo è il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: MENU completo a soli 8 EURO

# “La Pergola”, una trattoria con cucina italo-cinese, è il ristorante più economico in città

Credits sluurpy – La Pergola Milano

Un ristorante con prezzi da record. La trattoria “La Pergola”, che propone una cucina italo-cinese, in base alle recensioni su tripadvisor ha una valutazione nella media. La filosofia del locale è quella di tenere i prezzi più bassi possibili per avere il locale sempre pieno e sfruttare quindi il ricambio rapido dei clienti. 

# Per il menu completo bastano solo 8 euro, sia a pranzo che a cena

Credits streetview – Trattoria La Pergola

Bastano solo 8 euro, sia a pranzo che a cena, per avere il menu completo con coperto, primo, secondo, contorno e 1/2 litro d’acqua o 1/4 di vino. Fino a qualche anno fa di euro ne bastavano 6,80. Con pochi centesimi si possono ordinare inoltre i piatti speciali e con soli altri 2 euro in più si può avere il dolce. Secondo molte recensioni il cestino del pane è sempre pieno e i primi sono abbondanti.

Credits: tripadvisor – Menu La Pergola

Nel listino della cucina cinese, il piatto più costoso supera di poco i 5 euro, per un piatto di pasta non si arriva a 4. Il ristorante si trova nella periferia nord-ovest della città, nel Gallaratese, nelle vicinanze della metro M1 di San Leonardo e del nuovo quartiere di Cascina Merlata.

   

Continua la lettura con: Il RISTORANTE stellato più ECONOMICO di Milano (tra i top 10 più a buon prezzo d’Italia)

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I CARAIBI di ROMA: un piccolo angolo di pace a un’ora dalla CAPITALE

0
Credits 17131402-pixabay - Laghetto di San Benedetto

A un’ora di automobile dal centro di Roma si trova questa meraviglia della natura, una piccola oasi immersa tra i boschi e circondata dai monti. Scopriamo la sua storia e come arrivarci.

I CARAIBI di ROMA: un piccolo angolo di pace a un’ora dalla CAPITALE

# Il borgo di Subiaco

Credits stefanom1974-pixabay – Monastero di Santa Scolastica

A Subiaco ad appena un’ora di automobile dal centro di Roma, ai piedi dei Monti Simbruini e non lontano dal Monte Livata, tra le vette preferite dai capitolini per gli sport invernali, si trova la meraviglia del Laghetto di San Benedetto. Il borgo, conosciuto sin dai tempi di Nerone quando vi costruì un’imponente residenza estiva, è famoso soprattutto per il monaco umbro Benedetto da Norcia che fondò uno dei primi ordini monastici della storia e la definizione dell’Ora et labora, la regola della preghiera e del lavoro. Qui infatti c’è il Sacro Speco, il bel complesso religioso che fu prima forma di ospitalità per i discepoli.

# La magia del Laghetto di San Benedetto

Credits 17131402-pixabay – Laghetto di San Benedetto

Questa piccola di oasi di pace dai colori caraibici si trova proprio nelle vicinanze del Monastero di Santa Scolastica, passeggiando lungo i boschi che costeggiano l’Aniene. La piscina naturale del Laghetto di San Benedetto non è altro che un allargamento del bacino del fiume, frutto dell’erosione, alimentato da una cascata alta pochi metri. In questo scorcio circondato da fitti boschi il lago è ciò che resta di una serie di piccole piscine volute da Nerone per la sua residenza vacanziera, i cosiddetti Simbruina Stagna, gli stagni dei Monti Simbruini.   

# Come arrivare in questa oasi di pace

Credits pamela.guida_ IG – Laghetto di San Benedetto

Giunti a Subiaco è abbastanza semplice arrivare al Laghetto di San Benedetto. Partendo dal centro storico si impiega circa mezz’ora a piedi, la distanza è di 2,5 km, e senza bisogno di una preparazione fisica specifica. Partendo dalla Villa di Nerone la distanza in linea d’aria dal Santuario del Sacro Speco è di soli 340 metri, per circa 1 km in totale, in alternativa c’è un percorso boschivo che costeggia il fiume Aniene. L’accesso al lago è regolamentato e per entrare nell’area verde che da accesso a questa meravigliosa piscina naturale è richiesto il pagamento di un biglietto di un euro e cinquanta centesimi.  

 

Continua la lettura con: Le DOLOMITI a due passi da ROMA

FABIO MARCOMIN

C

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

CITTÀ TICINO e i BIRRIFICI ARTIGIANALI: una strategia vincente per lo sviluppo dell’economia locale

0

Nella Città Ticino c’è una presenza di birrifici artigianali decisamente elevata, se confrontata con altri territori.
In un periodo dove, purtroppo, le produzioni di tutte le merceologie si concentrano sempre di più in poche mani, è stupefacente vedere come intorno a questo prodotto sia vivace lo spirito imprenditoriale.

CITTÀ TICINO e i BIRRIFICI artigianali: una strategia vincente per lo sviluppo dell’economia locale

# Il fenomeno birra artigianale

Si parla di birrificio artigianale in antitesi ai grandi e pochi gruppi mondiali, che hanno concentrato nelle proprie mani la percentuale di vendita più alta del mercato con il loro prodotto pastorizzato.
Birre artigianali significa una grande variabilità di gusti, molto spesso a chilometro zero, anche stagionali, produzioni speciali con tante altre diversità.

Una qualità che è riuscita ad appassionare molti giovani.

# La birra è un prodotto vivo

Da studente di chimica ho avuto la fortuna di lavorare nel laboratorio di analisi della Kronenbourg a Strasburgo in Francia.
Un’esperienza che non si dimentica. Passare le giornate avvolti nei profumi dei fermentatori, l’attesa alla mattina dell’arrivo in laboratorio dei carrelli con tutti i lotti di birra ai vari stadi di produzione, per non parlare della birra “fresca”, quella destinata alla sola città di Strasburgo.
É stata un’esperienza unica, quello sì che era lavorare!

# Qualcosa è cambiato nel mondo della birra

A quei tempi il mondo della birra era diverso. Bere una birra era veramente un rito da perpetrare con tutte le sue regole.
Occorreva avere un bicchiere studiato per ogni birra, e le birrerie andavano a gara per avere i propri bicchieri a marchio con diverse forme, più o meno larghi e più o meno alti.

E poi i bicchieri dovevano essere rigorosamente lavati e sciacquati perché la “schiumetta” si doveva formare perfettamente.
Era infatti da questa “schiumetta” che si giudicava la freschezza di una birra ed anche le tue capacità nel saperla versare.

Oggi ci siamo semplificati la vita e la si beve anche dalla bottiglia (che orrore!).

# I birrifici artigianali come esempio di una nuova economia

D’altra parte i nuovi birrifici artigianali, che fortunatamente crescono in tutte le parti del mondo, sono il migliore baluardo per mantenere diffusa la cultura di questo prodotto che rischierebbe un tremendo appiattimento con una generale standardizzazione.

Ogni città e perchè no ogni paese, potrebbe avere la sua birra e questo sarebbe fantastico.
Difendiamo questo trend acquistando e gustando le birre artigianali.

Continua la lettura con: La BIRRA DELL’UNIVERSITÀ e altri progetti avveniristici del Friuli, la BIONDALAND d’Italia

GIUSEPPE MARZAGALLI

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

 

 

La città degli IMPRENDITORI: come si chiamano a Milano?

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le 20 PRIME PAROLE che ti vengono in mente quando pensi a Milano

0
Credits: B_Me, via Pixabay

Qual è la prima parola che ti viene in mente quando pensi a Milano?
Abbiamo fatto questa domanda in un sondaggio e ne sono venute fuori oltre 1.000.
Complimenti e censure, i luoghi preferiti o quelli più antipatici. Ma tra amore & odio, trionfa l’amore

Le 20 PRIME PAROLE che ti vengono in mente quando pensi a Milano

#20 Belloveso

Credits: milanopocket.it

La prima parola che ogni bambino pronuncia è “mamma”.
La prima parola degli innamorati della storia di Milano non può che essere Belloveso.
Il fondatore di Milano è il re celtico, arrivato sei secoli prima di Cristo alla ricerca di un luogo magico, seguendo le tracce della scrofa semi-lanuta.

Leggi anche: Il fondatore di Milano è BELLOVESO

#19 “Meno male” (che non ci vivo più)

Credits: Clker-Free-Vector-Images, via Pixabay

Ci sono anche molti detrattori di Milano. La città di S. Ambrogio non può piacere a tutti.
I cori di disapprovazione si fondano su molti stereotipi, tra cui “il grigio assoluto“, il meteo avverso “piove sempre“, e “meno male che non ci vivo più“, cui fanno eco applausi e desideri espliciti di chi è costretto a viverci ma non vede l’ora di tornarsene al paesello. A chi ha mollato Milano più che una parola viene in mente una frase. 

#18 Tram 

Credits ufficio stampa Atm – tram Milano1928 o Carrelli

Milano = Tram. L’abbinamento è allo sferragliare immancabile che si sente in ogni parte di Milano. I tram di Milano sono uno dei simboli attorno a cui si raccoglie l’anima identitaria di questa città. Se potessero raccontare le storie che hanno viaggiato in vettura, i tram di Milano sarebbero i custodi perfetti delle vite milanesi. Si accontentano di essere su quelle rotaie da sempre e di compiere, insieme all’inseparabile “manetta”, il loro viaggio da capolinea a a capolinea.

Leggi anche: Il TRAM più ANTICO del mondo è di Milano

#17 Velocità

Credits: B_Me, via Pixabay

Milano è efficiente, organizzata, sempre di corsa. In una parole: veloce. Anche se ci saremmo aspettati di trovarla nelle top 10, la velocità è sinonimo di Milano. Questa stupefacente capacità organizzativa è uno dei pilastri della milanesità, che riesce quasi sempre a far impallidire le popolazioni più stakanoviste.
La velocità si traduce in business, pianificazione dei guadagni, ricchezza ed economia.
Per i pollici versi, invece “Milano va sempre di corsa”.

#16 Inquinamento

Credits: formulapassion.it

Ahia. Si torna a un risvolto negativo che non è un mistero molti, se non tutti, abbinano a Milano. Uno dei problemi più urgenti da risolvere a Milano è legato alla qualità dell’aria, tra le peggiori al mondo. Smog, inquinamento, confusione e traffico sono solo alcune delle reazioni alla domanda posta. Insieme all’incubo di trovare parcheggio, magari più blando ma certamente collegato al problema generale del traffico.

Leggi anche: Qualità dell’ARIA: Milano TERZULTIMA in Europa

#15 Nebbia

Foto Claudio Furlan/LaPresse
30-01-2018 Milano, Italia

Detta anche “scighera“, “nebia” o “nebiun“. La nebbia è la caratteristica di Milano che esprime affetto o repulsione, a seconda di chi la nomina e di come la pronuncia.
Detrattori e innamorati usano la stessa identica espressione, ma con intenzioni opposte. Fateci caso la prossima volta che sentite un amico o un’amica dire “nebbia”. Noi siamo non solo tra chi la considera un elemento positivo, ma la pensiamo ormai più con nostalgia che come qualcosa di attualità.

Leggi anche: Perché non c’è più la nebbia a Milano?

#14 Sicurezza

Credits: https://questure.poliziadistato.it/ – Polizia di Stato in azione per la pulizia delle strade

Salendo in classifica si trova una delle parole più abusate in campagna elettorale. La sicurezza a Milano è da sempre l’emergenza del giorno. I milanesi non si sentono più al sicuro a casa loro. E più che un abbinamento la parola esprime un augurio. 

Leggi anche: RUBA RAPINA fai quello che vuoi questo è il PAESE dei BALOCCHI

#13 Moda

week milanesi
Credits: cameramoda.it

Anche nella declinazione inglese, fashion, moda è una parola chiave di Milano. Un vero e proprio sinonimo, specie se vista da oltre frontiera. La moda Made-in-Italy nasce incontrovertibilmente nel capoluogo lombardo e questo legame rimarrà per sempre, tra le fashion victims, tra gli amanti dello shopping e – soprattutto – tra gli operatori del settore. 

#12 Capitale

Credits: Andrea Cherchi – Milano

Non è il vezzo capitalistico liberale legato alla ricchezza, ma il gioco che tutti fanno, anche all’estero. Milano è identificata come la “capitale morale” della penisola italiana.
Tra coloro che hanno risposto “Milano Capitale” ricorrono anche i motivi: “è la più europea delle città“, “all’avanguardia“, “cosmopolita“. E sotto sotto molti coltivano il sogno che un giorno lo diventi anche politicamente: sarebbe forse il modo di rilanciare il Paese?

Leggi anche: Cosa offre MILANO di MENO rispetto a BERLINO? Le 7 DEBOLEZZE indicate da chi si trova nella capitale tedesca

#11 Brutta

Credits Urbanfile – Degrado Cordusio

No, dai, non scherziamo. E invece sì. Ai piedi della top10 si posiziona una delle leggende metropolitane più detestate dai milanesi: “milano è brutta” (appositamente con la minuscola).
Milano per i detrattori è anche “sporca“, “caotica“, abitata da strani soggetti (per lo più esauriti), a volte anche “orrenda“. Degustibus (N.d.A.)

#10 I modi di dire milanesi

credits: milanofree.it

Dedichiamo una posizione a sé per alcuni modi di dire tipici milanesi. Di nascita o di adozioni, tutti sanno che la città è “Milan col cœr in man“, “la città del S. Ambrœs“, degli “oh-bej oh-bei”. Tra le risposte, però, trionfano “schighera“, “ciaparatt“taaac!” e per distacco “ciümbia“.

Leggi anche: 10 parole del DIALETTO MILANESE che ognuno dovrebbe conoscere

#9 La Cotoletta (e il risotto e la cassoeula e il Panettone)

Credits: PH Fine Dining Lovers

Milano è la capitale indiscussa del cibo di qualità. Expo2015 a parte, in città si può assaggiare la cucina etnica proveniente da ogni angolo del mondo. Benché nell’immaginario collettivo (e non solo) la cucina tipica milanese è diventata il sushi, “el risott” la “cassœla” e la “cotoletta“, sono sempre in punta di forchetta. Soprattutto la “cotoletta”.
Una curiosità: stranamente il panettone ha fatto la sua prima comparsa solo dopo le prime 400 risposte.

#8 Lavoro

Credits: mitomorrow.it

Andando su in classifica si trovano le risposte forse più banali. Per i milanesi di nascita, le opportunità che Milano può offrire sono “naturali”. Tra le risposte si intuiscono quelle di chi ha scelto Milano per costruirsi un futuro. “Fortuna“, “pane“. In sintesi: “lavoro

Leggi anche: Il momento preferito nel lavoro: come si dice a Milano?

#7 Vita

Forse a sorpresa appare una dimensione più metafisica. Milano è Vita. La grande inclusione di questa città permette a tutti di essere ben accolti e di vivere Milano in ogni sfumatura. Milano è quindi “energia“, “vita nuova“, anche se freneticamente si vive una “vita vera“. Lo scambio di vita è osmosi: chi sceglie Milano si crea la propria vita, vivendola coi milanesi che imparano dalle vite di tutti.

#6 Grazie

Credits: Alexas_Fotos, via Pixabay

I milanesi hanno il cuore in mano. Sono persone generose. E lo si vede in una delle risposte più gettonate. Milano per tutti noi è “Grazie”. “Milano è la città che mi ha dato tanto“, “gratitudine” e anche “riconoscenza” sono l’abbinamento naturale per molti che hanno trovato la loro fortuna venendo o vivendo qui. 

#5 Mare

Credit: voloscontato.it

Una sorpresa in quinta posizione. Milano porta a pensare al mare, a quello che manca, a quello che si vorrebbe ma che si trova lontano da qui. Non solo: Milano fa venire in mente anche “Gli amici che vivono a Milano“, “mia figlia che vive lì, lontana da me“, “gli amici conosciuti al mare” e un più tenero “la mia amica Paola“. 

#4 I 4 luoghi del cuore

otto stelle
Madonnina

In quarta posizione abbiamo raggruppato i luoghi di Milano. Tra le centinaia di risposte, le più ricorrenti sono “San Siro“, dei locali, “le Colonne“. Ma le più gettonate sono queste quattro: “i Navigli” “la Madonnina“, “il Duomo” e “la Scala“. Decisamente pari merito: un piccolo podio con 4 medaglie d’oro.

Leggi anche: La STREET PARADE: le 20 vie più MILANESI

#3 Bella

Credits: @nonseifigo
Naviglio Martesana

Milano si riscatta. Dopo essere stata definita brutta, al terzo posto invece si colloca la parola Bella (o Bellissima). Se si pensa a Milano i milanesi trovano sempre qualcosa che splende di estetica. 

#2 Amore

Chi l’avrebbe detto? Dipinti come freddi, cinici, orientati al lavoro, i milanesi si rivelano invece dei gran romanticoni. Milano per noi? E’ amore. Un amore di appartenenza “F205” o di scelta “fiera/o di essere di Milano“.

Leggi anche: 30 MODI per dire che SEI DI MILANO senza dire che sei di Milano

#1 Casa (mia)

Credits: @Semplicemente Milano di Andrea Cherchi (FB)

Dove c’è Milano c’è casa. Vince alla grande questa parola. Declinata in infiniti modi: “Casa dolce casa“, “Milano è la mia città“, è “casa mia“, è “la città in cui sono nato“, “il luogo dei miei ricordi più belli“, “la mia infanzia“, “il liceo“, “l’università“, “le pizzate con gli amici“, “a Milano ho passato tutta la mia vita“.

Grazie agli amici della pagina Facebook che hanno dedicato una risposta al sondaggio. Personalmente aggiungo che non solo Milano è la mia città, ma che spero di “essere milanese anche nella prossima vita”

Continua la lettura con: I LUOGHI dell’AMORE: dove fare “LA” dichiarazione a MILANO

LAURA LIONTI

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Quando sono stata SALVATA da una BALENA

0

Nelle acque dell’Oceano Pacifico meridionale una donna è stata salvata da una balena. Sembra una storia uscita da un libro per bambini, perché a volte risulta difficile immaginare che al mondo esista concretamente una bontà così genuina, dei gesti così puri e buoni. Soprattutto tra esseri viventi così diversi come una balena e un essere umano.

Quando sono stata SALVATA da una BALENA

# Una vita nell’oceano

https://www.weareprojectzero.org/nan-hauser

La ricercatrice Nan Hauser ha studiato i cetacei per gran parte della sua vita, innamorata di questi grandi esseri viventi e del loro habitat, l’oceano. Presidentessa e direttrice del Center for Cetacean Research and Conservation, ogni giorno si occupa di ricerca e salvaguardia dei cetacei e della loro casa.

Era un giorno di settembre come tanti altri, un giorno di immersioni nelle acque profonde del Pacifico, osservazioni e appunti, quando la ricercatrice Nan Hauser inizia a notare uno strano comportamento nella balena che stava filmando: il cetaceo ha iniziato a spingere delicatamente con il corpo la donna verso la propria imbarcazione, insistentemente per una decina di minuti. La ricercatrice e il suo gruppo di colleghi, che inizialmente temevano il peggio, hanno poi capito il motivo di tale atteggiamento: uno squalo tigre aveva puntato la donna, e la balena le aveva salvato la vita.

# Un limite della Scienza?

https://www.pressherald.com/2018/01/08/humpback-whale-saves-brunswick-marine-biologist-from-shark/

La natura buona e altruista delle balene era un fatto già presente agli studiosi, spesso protettrici di foche, che nascondono dai predatori sotto la loro pinna pettorale. Ma mai si era assistito al salvataggio di un essere umano. Paradossale soprattutto se si pensa a tutti i delitti di cui il genere umano si è macchiato le mani nei confronti degli animali, persino nel mondo immaginario della letteratura con Moby Dick.

La stessa protagonista del racconto ha raccontato come – se non fosse accaduto a lei – non avrebbe mai potuto credere ad una storia simile, sostenendo che nella scienza non c’è posto per l’antropomorfizzazione del comportamento animale, ma di questo non si è trattato in questo caso. Ha inoltre dichiarato che l’altruismo non è compatibile con la legge della sopravvivenza, e il perché esista in Natura rimane un quesito a cui proverà a rispondere continuando i suoi studi.

# Un sogno ad occhi aperti

 

Il racconto ha ancora di più dell’incredibile: poco più di un anno dopo dal salvataggio della ricercatrice da parte della balena, queste due si sono incontrate di nuovo. Nan Hauser era a lavorare con la sua squadra nelle acque di Rarotonga, dove era accaduto il fatto l’anno prima, quando un pescatore trasmette via radio l’avvistamento di una balena solitaria non molto lontano da dove la ricercatrice si trovava.  Raggiunto il cetaceo e immersa nelle acque, la scienziata ha riconosciuto l’animale, confrontandolo con le fotografie scattate il giorno del salvataggio, che ha salutato la donna sollevandola sulla propria testa, appena sotto la superficie dell’acqua. Ed è con questo tenero incontro che la balena e Nan Hauser si danno l’addio, poiché già dalla mattina dopo nessuno ha più trasmesso alcun avvistamento della balena.

Continua a leggere con: YOGA con i GATTI? A Milano si può

ALICE COLAPIETRA

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il PRIMO ASCENSORE al mondo è ITALIANO

0
Credits: elledecor.com Ascensore romano

Tutto il mondo dovrebbe ringraziare gli italiani che gli hanno risparmiato milioni e milioni di scale e fatica. Sì perché quel che forse non si sa è che l’antenato del moderno ascensore è nato in Italia e molti anni prima di quanto si possa pensare.

Il PRIMO ASCENSORE al mondo è ITALIANO

# L’antenato dell’ascensore moderno

Credits: elledecor.com
Ascensore romano

Considerando il montacarichi come l’antenato dell’ascensore, sembrerebbe che già tre secoli prima di Cristo, Archimede di Siracusa ne abbia realizzato uno un po’ rudimentale; tuttavia, quello che potremmo definire il primo ascensore è comparso a Roma intorno al primo secolo d.C. Dove? Ovviamente nella grande arena romana, simbolo della potenza e dell’ingegno dell’antico popolo, il Colosseo. Questa macchina serviva per lo svolgimento degli spettacoli che avvenivano nell’Anfiteatro Flavio, ma in pochi hanno potuto assistere al funzionamento del primo ascensore, proprio perché molto nascosto, quasi invisibile.

# L’ingegno degli antichi romani colpisce ancora

Credits: omegaelevatori.it
Sistema ascensore

Il primo ascensore al mondo non è altro che uno dei 28 montacarichi del Colosseo. Veniva usato per far comparire all’improvviso gli animali nell’arena, principalmente per animare gli spettacoli e generare stupore e interesse negli spettatori. Considerando però che ci si trovava nel I secolo a.C. bisogna riconoscere ancora una volta il grande ingegno dei romani: con un sistema di carrucole e botole meccaniche l’antenato dell’ascensore, che veniva azionato dagli schiavi, funzionava perfettamente.

Realizzato in legno, corda e metallo, ogni montacarico del Colosseo aveva la forma di una gabbia e poteva sollevare fino a 300 chili. Gli animali raggiungevano la sabbia dell’arena dopo 7 metri, si pensi quindi alla fatica che facevano i poveri 8 schiavi per ogni montacarico che azionavano le carrucole per sollevare leopardi, leoni, orsi e lupi.

# Un progetto archeologico per recuperare il primo ascensore del mondo

Credits: neuliftmolise.it
Ascensore

Oltre ad essere un altro orgoglio italiano, dato che bisogna ammettere che gli italiani del passato avevano grande inventiva e ingegno (Marconi e la radio, Meucci e il telefono giusto per citarne alcuni), il primo ascensore all’interno del Colosseo potrebbe diventare un’altra attrazione dell’anfiteatro. Proprio per questo motivo, dal 2013 è partito un progetto di archeologia sperimentale che mira a non intaccare la struttura antica, ma allo stesso tempo ricostruire il funzionamento dell’ascensore, in modo da renderlo visibile e visitabile da tutti.

Continua la lettura con: L’ASCENSORE più ALTO del mondo. Prossima fermata: Marte

BEATRICE BARAZZETTI

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

 

Le 5 CAPITALI MALATESTIANE

0

I Malatesta furono un’antica famiglia che regnò a Rimini e in alcune zone della Romagna dall’XIII al XV secolo, lasciandosi alle spalle numero tracce ed estendendo i loro domini a diverse città.

Ripercorriamo i loro passi attraverso 5 città che, con i loro monumenti più importanti, ancora portano la testimonianza della grandezza di questa famiglia.

Le 5 CAPITALI MALATESTIANE

# Rimini: la patria dei Malatesta e la tragedia di Paolo e Francesca

credits: @castello_di_gradara

Rimini è la città per eccellenza ricondotta ai Malatesta poiché è il luogo a cui apparteneva la nobile famiglia. Il suo migliore rappresentante fu Sigismondo Pandolfo Malatesta, chiamato anche il Lupo di Rimini, il quale non fu solamente uno dei personaggi più controversi e odiati per le sue imprese politico-militari, ma viene ricordato anche perché fu un grande mecenate artistico. Con i Malatesta, in particolare con uno dei tanti figli illegittimi di Pandolfo, Rimini conobbe il suo periodo di massimo splendore.

Tuttavia, la città fu anche la testimone di una delle più grandi tragedie che segnò la storia di questa famiglia. L’orribile vicenda si svolse nel castello di Gradara. Questa è una storia di due innamorati, Paolo e Francesca, che sicuramente la maggior parte dei lettori conosce, in quanto citati da Dante nelle pagine della Divina Commedia. L’elemento che attira l’interesse all’interno del castello, è proprio la stanza di Francesca e la botola dalla quale l’amante si è calato per sfuggire a Giangiotto accecato di gelosia. Rimasto, però, impigliato in un chiodo, Giangiotto poté infilzarlo ma non solo lui: anche Francesca che si era messa davanti per difendere l’innamorato. 

Infine, tra i monumenti principali legati alla famiglia Malatesta troviamo il Tempio Malatestiano. Innalzato per la città e per celebrare il “Dio Immortale” nel 1450, è ornato da una maestosa facciata realizzata dallo stesso Leon Battista Alberti, ispiratosi all’arco trionfale romano. Il tempio oggi conserva il crocifisso di Giotto e un affresco di Piero della Francesca.

# Fano e la rocca malatestiana a difesa della città

credits: i luoghi del silenzio

La città di Fano deve ai Malatesta l’ampliamento della cinta muraria e la costruzione della “Rocca Malatesta”.  Venne realizzata su antichi resti romani e medievali di un’area portuale tra il 1448 e 1452 da Matteo Nuti, insieme a Brunelleschi, per il volere di Sigismondo Malatesta di fortificare la città. In due tempi diversi, vennero costruiti il recinto interno attorno a un mastio e successivamente le mura esterne vennero estese. Malgrado i cambiamenti subiti, la Rocca fortificata mantenne la sua caratteristica forma rettangolare con grossi torrioni di vedetta ai fianchi.

Fano fa da cornice anche alla splendida corte malatestiana nella quale d’estate vengono allestiti spettacoli musicali e canori, concerti e balletti. Qui, troviamo anche l’ex Chiesa di San Francesco, fatta costruire proprio da Sigismondo con l’idea di farne una cripta familiare. All’epoca considerata come l’edificio più bello, è oggi diventata un rudere che ospita le spoglie di Paola Bianca Malatesta.

# Cervia e il Malatesta Tour

credits: turismo.comunecervia.it

Tra le numerose città che i Malatesta hanno conquistato, troviamo anche la bella cittadina di Cervia. Da qui passa il “Malatesta Tour“, un’escursione in bicicletta che va a toccare le principali città testimoni della grande influenza di questa famiglia. La storia di Cervia è particolarmente legata alla produzione di sale, per questa ragione possiamo trovare il Magazzino torre, dove il sale veniva lavato e asciugato, e il Magazzino Darsena, destinato al suo immagazzinamento.

# Cesena e la biblioteca malatestiana

Malatestiana Library, Cesena

Un periodo di grande fioritura cultura, economica e politica coinvolse la città di Cesena sotto al dominio del Malatesta. L’unico esempio di biblioteca umanistica ancora perfettamente conservata si trova a Cesena, città che è stata sotto al dominio della famiglia dal 1378 al 1465. Realizzata da Malatesta Novello, si tratta si una meravigliosa biblioteca monastico-rinascimentale che nulla ha da invidiare al Tempio malatestiano.

# San Giovanni di Marignano, chiamato anche “Il Granaio dei Malatesta”

credits: altarimini.it

Un piccolo comune di 9.475 abitanti che però porta il “peso” della lunga influenza della famiglia Malatesta. In pochi sanno che questo borgo era una capitale malatestiana. Particolarmente sviluppato nel campo dell’agricoltura, grazie ai suoi terreni e le sue colline fertili, ci si riferiva a San Giovanni di Marignano come il “Granaio dei Malatesta” proprio per la sua abbondanza di grano (e di ottimo vino) e per le sue 100 fosse ipogee.

Continua a leggere con: I 7 CASTELLI più BELLI dell’Emilia Romagna

SELENE MANGIAROTTI

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Guardiamo l’INFOGRAFICA: ma come si dice a Milano?

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

NOTIZIE PIU' LETTE