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🔴 TIBALDI-BOCCONI: inaugura la PRIMA STAZIONE della CIRCLE LINE

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Milano Tibaldi

Svelato il nome Tibaldi-Bocconi: sarà la fermata di riferimento per la più prestigiosa università di Economia d’Italia. L’inaugurazione lunedì 5 dicembre: rispettata la tabella di marcia. Un fatto storico: l’ultima stazione ferroviaria inaugurata a Milano era stata quella di Forlanini. Era il 2015. Come si presenta la stazione e come funzionerà la linea ferroviaria urbana della città.

TIBALDI-BOCCONI: inaugura la PRIMA STAZIONE della CIRCLE LINE

# La nuova stazione Tibaldi Bocconi, parte della futura Circle Line

Lunedì 5 Dicembre viene inaugurata la nuova stazione di Milano Tibaldi Università Bocconi. Realizzata da Rete ferroviaria italiana (gruppo Fs) sarà una delle nuove fermate della circle line che sarà operativa nei prossimi anni, con un tracciato semi circolare che da San Cristoforo arriverà a Rho Fiera. Attesa anche per il collegamento con la futura M4.
Queste le immagini del work in progress pubblicate nei mesi scorsi da: Urbanfile
 
 
 

# Le caratteristiche della stazione Tibaldi Bocconi

Credits: Comune di Milano – Stazione Tibaldi
 

La stazione Tibaldi è il primo tassello della futura circle line. Non è l’unica particolarità. E’ dotata di pareti verdi e di barriere antirumore. Finanziata in parte dai fondi europei per il progetto “Clever Cities”, da qui passeranno i treni della linea del passante S9, tra le fermate di Milano Romolo e Milano Porta Romana.

# Il tracciato della Circle Line prevede 12 stazioni, interscambi con 5 linee metropolitane e passaggio dei treni ogni 10 minuti

Circle line Milano
Credits: wikipedia.org – Circle line Milano

La Circle Line milanese, anche se non sarà una vero anello in quanto sul lato ovest non esistono binari e non è previsto un progetto per realizzarli, vedrà altre 4 nuove stazioni oltre a Tibaldi: Istria che interscambierà con la M5, Dergano con M3, Stephenson e MIND-Cascina Merlata a nord-ovest. Insieme alle 7 stazioni esistenti di San Cristoforo, Romolo, Porta Romana, Forlanini, Lambrate, Certosa, Rho Fiera ci saranno un totale di 12 stazioni a servizio della città e dei pendolari in ingresso. L’intero tracciato ferroviario su cui transita la linea suburbana S9 verrà rifunzionalizzato, saranno acquistati 20 treni dedicati che a regime passeranno ogni 10 minuti.  Secondo le stime, a regime, la Circle Line, servirà quasi 5 milioni di passeggeri da tutta l’area metropolitana di Milano.

Leggi anche: Recovery Milano #1. CIRCLE LINE, M6 ed estensione delle linee della METRO

# Il progetto di Circle Line con 36 stazioni per realizzare un vero anello di metropolitana circolare 

Un’ottima notizia l’apertura della nuova stazione, ma potrebbe non bastare per avere un servizio efficiente. La bassa frequenza, il ridotto numero di stazioni e la mancanza di tracciato nel quadrante ovest di Milano sono tre fattori che potrebbero però determinare l’insuccesso di questa infrastruttura. Osando di più come una vera metropoli mondiale, si sarebbe potuta realizzare un vera linea metropolitana circolare, sempre su parte del percorso della linea S9, ma con 36 fermate chiudendo l’anello ad ovest come in questo progetto del 2004.

Continua la lettura con: I rendering della futura STAZIONE MIND-MERLATA della CIRCLE LINE

FABIO MARCOMIN

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Le REGOLE UNIVERSALI di Milano: se non le rispetti, non sei di Milano

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Ph. A_Different_Perspective

Chi arriva a Milano anche solo per qualche giorno si sente attratto da un abisso a cui sente di appartenere quasi subito. L’abisso della milanesità. Queste sono le regole universali per sembrare parte dell’esclusiva comunità dei milanesi.

Le REGOLE UNIVERSALI di Milano: se non le rispetti, non sei di Milano

#1 Accelerare

Se cammini raddoppia il passo. Se vai in bici, metti una marcia in più. Se vai in autostrada, vai sulla corsi del soprasso. Anche quando parli. A Milano la velocità è un modo di essere. 

#2 Lamentarsi del parcheggio anche se lo trovi subito

A Milano il parcheggio non è la soluzione. E’ un problema. 

#3 Rimpicciolire quasi ogni termine maschile aperitivino/giochino/progettino/sushino

Milano è femmina. Il maschile va ridimensionato. 

#4 Inserire qualche parola straniera

Può essere in inglese, specie quando si parla di lavoro. Nel tempo libero meglio sfoggiare un termine francese, spagnolo o più esotico. 

#5 L’importanza dell’articolo

Quando parlate di qualcuno oppure quando incontrate un amico o un’amica, aggiungere l’articolo prima del nome. La Giulia! Il Marco! Rinforza la sensazione di amicizia.

#6 Rispetto verso i miti di Milano: la metropolitana, lo sharing, le inaugurazioni 

Della metro si è tutti orgogliosi, anche chi non la prende mai. Lo sharing è la vera carta d’identità di Milano: più servizi usi, più sei milanese. Di ogni inaugurazione si parla sempre bene, prima di esserci stati. 

#7 E Roma, non la vogliamo mettere?

A Milano si deve mettere Milano sempre al centro. E’ un metro di misurazione e di valore. Un’autostima trasmessa dalla città che porta a considerare con spregio o con beffarda ironia qualunque altra città. In primis la capitale. Non è un caso che Milano è l’unica città italiana dove non c’è una via Roma. Molto quotata anche Torino, l’eterna seconda.

Continua la lettura con: Le 7 parole che devi conoscere per mimetizzarti a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Lo SNOW CHALET: aperte le prenotazioni per dormire nella NEVE

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Anche questo inverno si può dormire in uno chalet di neve sulle nostre montagne. Dalle pareti all’arredamento, tutta la suite è realizzata con la neve. Ecco dove, quando e quanto costa vivere questa insolita esperienza.

Lo SNOW CHALET: aperte le prenotazioni per dormire nella NEVE

# Lo “snow chalet” sulle Alpi lombarde a oltre 1.800 metri d’altezza

Credits jessys_travels IG – Snow Dream Experience

Si chiama Snow Chalet. Interamente fatto di neve dove si può dormire durante il periodo invernale. L’idea è nata dai proprietari del dell’Hotel Lac Salin SPA & Mountain Resort di Livigno che, da cinque anni, fanno costruire questa dimora di lusso all’interno della loro struttura ricettiva per perpetuare la tradizione della scultura del ghiaccio tanto cara al territorio. Gli ospiti possono dormire immersi nella neve a 1.816 metri d’altezza con una vista privilegiata sui paesaggi alpini ricoperti di bianco e vivere un’esperienza incredibile.

# Dalle pareti al letto, tutta la suite è fatta con la neve

Credits natasabalkuniene IG – Interno Snow Dream Experience

La suite ha ogni singolo dettaglio fatto di neve: le pareti, il tetto, il pavimento, l’arredamento e persino il letto, anche se i clienti dormiranno al caldo nonostante le temperature sotto zero. Al posto delle lenzuola è infatti previsto un sacco a pelo termico adagiato sopra. In aggiunta si possono degustare le tradizionali calde tisane alle erbe alpine. La struttura è in fase di costruzione ad opera l’artista artista livignasca Vania Cusini.  

Tra i servizi disponibili nella struttura alberghiera ci sono cene a lume di candela, momenti di relax nella Spa dell’hotel, un tuffo nella piscina panoramica della struttura e un’esperienza alpina, accompagnata da un assistente personale, a scelta tra alpaca, ciaspole, vino o shopping.

# Un soggiorno da “mille e una notte”, da provare fino a che la neve non si scioglierà in primavera

Credits hotel_lacsalin IG – Snow Dream Experience

L’esperienza di soggiornare in questa suite non è però per tutte le tasche, i prezzi per una notte partono infatti da 650 euro a coppia. Si può prenotare da subito per il periodo dal 17 dicembre al 19 marzo da qui: https://www.snowsuitelungolivigno.com/

 

 

Continua la lettura con:  Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

Vedi anche: AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, Bormio, Lucchio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLugano, il borgo superocolorato di PomponescoMeranoMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLecco, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinqucento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamo, Il castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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🔴 La GRANDE FUGA: 1 ITALIANO su 10 risiede all’ESTERO

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Credits BruceEmmerling-pixabay - Little Italy NY

L’ultimo rapporto di Fondazione Migrantes mostra una fotografia inesorabile. Il 10% degli italiani ormai vive fuori dai nostri confini. Vediamo gli ultimi dati e il trend in atto.

La GRANDE FUGA: 1 ITALIANO su 10 risiede all’ESTERO

# Il 10% degli italiani vive all’estero, oltre 1,2 milioni nella fascia tra i 18 e 34 anni

Credits BruceEmmerling-pixabay – Little Italy NY

In base al rapporto “Italiani nel mondo 2022” di Fondazione Migrantes alla data del primo gennaio 2022 risultano 5.806.068 cittadini italiani iscritti all’Aire, quasi il 10% dell’attuale popolazione di oltre 58,9 milioni. Il 48,2% è donna, il 57,9% è celibe o nubile, il 35,6% coniugato/a. 

A livello di età anagrafica oltre 1,2 milioni di persone sono giovani tra i 18 e i 34 anni, più di 841.000 persone sono minori in prevalenza nati all’estero.

# I motivi principali della fuga

Credits PublicCo-pixabay – Fuga

Solo nell’ultimo anno l’Italia ha perso lo 0,5% di popolazione residente, -1,1% dal 2020, mentre all’estero è cresciuta del 2,7% nello stesso periodo, del 5,8% dal 2020. In valore assoluto si tratta di quasi 154 mila nuove iscrizioni all’estero contro gli oltre 274 mila residenti “persi” in Italia. In pratica come se fosse emigrata l’intera città di Verona. 

Le motivazioni principali di questa fuga, soprattutto per i giovani, è vista come l’unica scelta per porre rimedio a tutti i problemi esistenziali quali ad esempio autonomia, serenità, lavoro, genitorialità.

# Dal 2008-2009 la ripresa delle partenze

Credits Nel_Botha-NZ-Pixabay – Aereo Australi

Questa dinamica di emigrazione consistente non è molto recente, ma risale al periodo dell’ultima pesante crisi economica a cavallo tra 2008-2009. Il 50,3% dei cittadini oggi iscritti all’Aire lo è infatti da oltre 15 anni, il 19,7% da meno di 5 anni e il rimanente si divide tra lo è da più di 5 anni ma meno di 10, il 16,1%, e chi lo è da più di 10 anni ma meno di 15, il 14,3%.

Continua la lettura con: “Belle ma non ci vivremmo”: MILANO e ROMA BOCCIATE dagli STRANIERI

FABIO MARCOMIN

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COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

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Credits: @Fabu022 Cochi e Renato

Cochi e Renato, pur lavorando per molti anni separatamente, rappresentano ancora adesso un brand intramontabile, conosciuto da tutti, come gli ovetti Kinder e gli Smarties. Ufficialmente la loro carriera in coppia iniziò nel 1964, ma possiamo dire che proprio in questi giorni cade il sessantesimo anniversario del loro primo, timido, debutto davanti ad un pubblico.

COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

# Amici fin da ragazzini

Credits: @muge.jr
Cochi e Renato

Era il 1962 e Aurelio Ponzoni (classe 1941) e Renato Pozzetto (classe 1940) frequentavano l’“Osteria dell’Oca d’Oro”, di via Lentasio: “andavamo lì perché avevamo pochi soldi e il titolare di quella locanda ti permetteva di trascorrere tutta la giornata anche solo consumando un bicchiere di vino, così disse Renato alcuni anni fa in un’intervista.

Lui e Cochi (nato, appunto, Aurelio) si conoscevano dalla nascita: tutti e due milanesi, con le rispettive famiglie che erano legate da una forte amicizia, ancor prima dei natali dei futuri cabarettisti. Famiglie che, con i due attori ancora in fasce, sfollarono a Gemonio durante la guerra.

Poi tornarono a Milano.

# I primi sketch all’ “Oca d’oro”

Dicevamo dell’ Oca d’oro: allora (appunto il 1962) quello era il luogo giusto per farsi notare. Cochi e Renato si divertivano con piccoli sketch, improvvisati. Quell’osteria era frequentata dai pittori Lucio Fontana e Piero Manzoni, oltre che da Enzo Jannacci, Dario Fo e Giorgio Gaber. Transitavano pure gli scrittori-giornalisti, Umberto Eco, Luciano Bianciardi e Dino Buzzati, un parterre che, se eri bravo, poteva farti una bella pubblicità. Il repertorio di Ponzoni e Pozzetto era caratterizzato da scene comiche, con un umorismo nuovo per l’epoca, stravagante e surreale, che rompeva gli schemi con la comicità nuda e cruda che andava in voga allora. Comunque quella non era solo la “comicità”, bensì il cabaret. Diventammo molto amici di Fontana -disse Cochi.- e dopo un po’, tutte le sere, o io o Renato lo accompagnavamo in macchina a casa. Avevamo un bel rapporto anche con Manzoni, che purtroppo morì ancora giovane, poco dopo le prime esibizioni dei  nostri esordi”.

# La grande popolarità di una coppia “aperta”

Credits: @sandropate
Cochi e Renato

Le canzoni di C&R venivano scritte da loro stessi, ma anche da Enzo Jannacci, con il quale crearono un sodalizio a cui si aggiunsero Lino Toffolo, Felice Andreasi e Bruno Lauzi, tutta gente che poi andrà al Derby Club. Arriva il 1968 e i nostri due debuttano in Tv a Quelli della domenica: “era una trasmissione seguita da 30 milioni di spettatori, vabbè che i canali erano solo due, ma era pur sempre un bel numero”.

La grande popolarità Cochi e Renato la raggiunsero nel 1972 e ancora di più nel 1973, rispettivamente con “Il Buono e il Cattivo” e con “Il poeta e il contadino”. Questo è anche il periodo in cui la coppia decide di separarsi, per girare pellicole e altri lavori: “la popolarità ci aveva permesso di essere cercati da registi per svariati film -disse Ponzoni qualche tempo fa- Renato fu chiamato in”Per amare Ofelia” nel 1974, io invece recitai in “Cuore di cane” nel 1976″. Renato è più per il genere leggero, disimpegnato, grazie a quella sua faccia che diventa una vera e propria maschera. Cochi, invece, sembra prediligere scene più impegnate e stralunate; “mi sentivo adatto alla prosa”, furono le parole di quest’ultimo. Prosa che li vide protagonisti insieme, andando indietro nel tempo, nel 1972 in “La conversazione continuamente interrotta” di Flaiano.

# La vita l’è bela

Credits: @legalservice2021
Cochi e Renato

Nel 1974 sono a Canzonissima insieme, mentre il 1975 è l’anno di quel grande inno liberatorio La vita l’è bela, anche se il titolo vero è “La vita, la vita”, canzone inserita nell’omonimo album con altri otto brani, realizzati da C&R con l’aiuto di Fo e Jannacci. Nel 1978 i due recitano insieme in “Sturmtruppen”; nel frattempo tornano a separarsi, Cochi farà ancora sedici film, più teatro e Tv, Renato quarantatre lavori per il grande schermo. Si riuniranno nel 2007 con il programma di Rai “Stiamo lavorando per noi”.

Continua la lettura con: Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

FABIO BUFFA

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FERMATA del GIORNO: 7 cose interessanti intorno a CENISIO

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http://quartierispagnolimilano.it/

Comune in provincia di Torino, situato a 1.461 metri sopra il livello del mare, nella valle del torrente Cenischia, in prossimità del confine francese. Ma è soprattutto il nome di una fermata della M5. Che ha cose interessanti nei dintorni. 

FERMATA del GIORNO: 7 cose interessanti intorno a CENISIO

# Quartieri Spagnoli Milano, Napoli a Milano

http://quartierispagnolimilano.it/

Come un volo diretto Napoli – Milano, in via Cenisio 19 arrivano nel capoluogo lombardo i famosi Quartieri Spagnoli di Napoli. Non solo la cucina è caratteristica ma anche l’atmosfera e la decorazione dell’ambiente, partendo dal viso di Maradona dipinto su una delle pareti. Il Menù è ricco di pietanze di mare e di terra, pensate per far dimenticare al commensale dove si trova.

# Museo del Profumo

https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_del_profumo_di_Milano

In via Messina 55 si trova il luogo perfetto per gli amanti del profumo e della sua Storia, o anche solo per i curiosi di sapere vicende e segreti dei grandi essenzieri della storia e dei loro famosi profumi, illustrando una storia che va indietro anche di 200 anni. Accessibile solo previa prenotazione, la visita sarà guidata da un esperto che guiderà l’ospite per tutta la durata dell’esperienza. Sono disponibili anche corsi e laboratori, in quanto il Museo è anche il Centro Culturale di Studi sulla Profumeria d’Epoca.

# Blitz, il ristorante nottambulo

https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187849-d783487-Reviews-Ristorante_Blitz-Milan_Lombardy.html

Il ristorante adatto a chi ama stare a tavola ad oltranza. Oltre che per il menù e l’atmosfera, il Blitz è conosciuto anche per l’orario della chiusura della cucina, aperta fino a notte fonda. Nella penombra a lume di candela, questo ristorante in via Cenisio 9 propone una cucina milanese in un’atmosfera anni ’80.

# Mulligans Irish Pub

https://zero.eu/it/luoghi/4574-mulligans-irish-pub,milano/

In perfetto stile irlandese, il Mulligans è un pub in via Govone 28. Accogliente e intimo, questo locale offre un’ampia scelta fra whiskey scozzesi e birre irlandesi, in grado di soddisfare tutti i gusti e palati, da accompagnare come le pietanze e specialità del giorno, consultabili sulla lavagnetta esposta in sala.

# The Grace Club

https://www.capodannomilano.club/discoteche/223008/ristorante-discoteca-grace-milano/

In questo locale si respira un’aria particolare, a metà tra la nostalgia del retrò e la novità del contemporaneo, grazie ad un arredamento e un’atmosfera che ricorda i locali di una volta però rivisitato in chiave futuristica, come si legge sul sito. Oltre al club, alla musica e agli eventi, questo locale funge anche da ristorante di pesce, che mette in scena delle vere e proprie dinner show, con musica dal vivo e intrattenimento.

# Vapore 1928 | coffee lunch & cocktail bar

https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187849-d13563958-Reviews-Vapore_1928-Milan_Lombardy.html

Vapore 1928 si propone come luogo di aggregazione dove si può fare colazione come aperitivo, pranzare come bersi un cocktail dopo cena, godendo della musica di dj set o esibizioni live. Lo stile industriale rende il luogo perfetto anche per organizzare eventi e feste private. Si trova in via Messina 26.

# Dolce Arte di Sara Moia

http://www.dolce-arte.it/

Dolce Arte è un laboratorio di cake design – ma non solo – in via Govone 35. In questo luogo regna l’arte della lavorazione delle zucchero, la sugar art, che si esprime in creazioni magnifiche sia su larga scala come torte sia per piccole delizie, come biscotti, cake pops e cupcakes. Inoltre è possibile comporre interamente la propria torta, consultando la pagina apposita sul loro sito.

Continua a leggere con: FERMATA DEL GIORNO: 7 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di PALESTRO

ALICE COLAPIETRA

Rivedi le altre fermate del giorno:

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Le 7 cose più INTERESSANTI vicino a PORTA VENEZIA

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BICI o AUTO?

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Bici o auto?

Lo scontro tra ciclisti e automobilisti è sempre all’ordine del giorno a Milano. I primi che pretendono più sicurezza, maggiore rispetto delle regole e una rete di piste ciclabili sempre più estesa. I secondi vorrebbero circolare in strade più scorrevoli e avere a disposizione un numero di parcheggi. Tu quale mezzo di trasporto preferisci per muoverti a Milano? Vota il sondaggio.

Bici o auto?

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La risposta è volontaria e sarà mantenuta anonima. I risultati non hanno alcun valore statistico. 

Altri sondaggi:

SHARING o MEZZI PUBBLICI?

Vivi in AFFITTO o sei PROPRIETARIO?

I PARCHI e i GIARDINI di Milano: sono curati bene?

BUENOS AIRES PEDONALE sì o no?

Più CICLABILI o più PARCHEGGI a Milano?

Le CICLABILI di Milano sono fatte BENE oppure NO?

Sondaggio: RIAPRIRE subito il NAVIGLIO di MELCHIORRE GIOIA oppure no?

Sondaggio: Vorresti una PRESENZA FISSA delle FORZE dell’ORDINE sui MEZZI PUBBLICI?

Sondaggio: Sei a FAVORE o CONTRO ad ALZARE il TETTO all’utilizzo del CONTANTE?

Sondaggio: Sei d’ACCORDO a una PACE FISCALE?

Sondaggio: MILANO sta diventando una CITTÀ solo per RICCHI?

Hai mai SUBITO una forma di AGGRESSIONE o un ATTO VANDALICO a Milano?

Sei D’ACCORDO con le NUOVE REGOLE per entrare in area B e in area C?

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Il video del giorno: il PANINO più “FAMOSO” di Milano

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Dove un panino ha innescato un business mondiale. Video di JunkFully

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Il BORGO MEDIEVALE ”inghiottito” dalla natura

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@visittuscany

Un piccolo borgo arroccato su un monte, un luogo dall’atmosfera magica, un vero e proprio pezzo di medioevo sopravvissuto fino ai giorni d’oggi.

Il BORGO MEDIEVALE ”inghiottito” dalla natura

# Il “luogo ricoperto di boschi”

Ph. © Francesca Turchi
Ph. © Francesca Turchi

Nel tragitto tra Lucca e Pistoia, alle pendici del monte Penna di Lucchio dell’Appennino Pistoiese, ritroviamo uno dei borghi più affascinanti di sempre. 

Lucchio è un piccolo borgo medioevale situato vicino al comune dei Bagni di Lucca, nella provincia di Lucca in Toscana. L’origine del nome probabilmente deriva dal latino lucus, cioè “luogo ricoperto di boschi”, come a indicare una profonda sinergia tra questa antica roccaforte e la natura. 

# Nato come avamposto militare

@albe_bata

Si tratta di un paese molto antico: le prime testimonianze sull’insediamento sono riconducibili alla presenza della Chiesa di San Pietro, costruita tra la fine del 1100 e gli inizi del 1200.  Il castello del paese, invece, viene menzionato per la prima volta in un documento del 1327, anche se la prima fortificazione pare risalire a molti secoli prima. Risulta infatti verosimile sostenere che una prima fortificazione risalga al periodo degli scontri longobardo-bizantini, proprio per la posizione strategica del borgo, fondamentale per il controllo dell’Appennino. Proprio per questa sua particolarità la sua posizione fu sfruttata anche dallo stato lucchese, che lo usò come avamposto militare difensivo. 

# Un posto magico

Photo © Nicolò Begliomini

Oggi esiste un sentiero sterrato, che porta alla località di Croce a Veglia da dov’è possibile godere di una visuale panoramica sul paesaggio: qui passava un’antica via percorsa dai pellegrini diretti verso Roma e, sempre di lì ma molti secoli dopo, passerà un breve tratto fortificato della Linea Gotica, linea fondamentale per la sopravvivenza Reich tedesco. 

La particolarità di Lucchio è proprio questa, si tratta di un luogo profondamente intrecciato con la storia del nostro paese ma che in qualche modo sembra vivere in una dimensione propria. È come se oggi, stando sulle montagne, abbia deciso di vivere in disparte, fuori dalle dinamiche umane, per diventare un tutt’uno con il paesaggio naturale. 

Continua la lettura con:  Le località del giorno (per una gita da Milano)

JACOPO CESARETTI

Vedi anche: AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, Bormio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLugano, il borgo superocolorato di PomponescoMeranoMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLecco, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinqucento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamo, Il castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Il grande spettacolo dal finestrino: l’ELEPHANT EXPRESS, il “treno safari”

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Ph. Imvelo Safari Lodges

Le pianure erbose di questo paese sono attraversate da un treno unico al mondo: si tratta di un treno-safari in grado di conciliare un normale spostamento con un’esperienza fuori dal comune. Ecco a voi l’Elephant Express.

Il grande spettacolo dal finestrino: l’ELEPHANT EXPRESS, il “treno safari”

Ph. HowardWilks – pixabay

Nello Zimbawe è possibile unire un viaggio in treno con un’esperienza di Safari unica: stiamo parlando dell’Elephant Express, progetto promosso da Imvelo Safaris (un’organizzazione che si occupa di ecoturismo di lusso), e si tratta di un’esperienza fuori dal comune in grado di trasformare un banale viaggio in treno in un momento spettacolare.

# Il percorso: l’area incontaminata delle pianure di Ngamo

ph. PatternPictures – pixabay

L’azienda ha ideato un modo innovativo di effettuare gli spostamenti da un lodge all’altro: le stazione ferroviarie di Dete e Ngamo Siding sono luoghi di passaggio che uniscono due villaggi turistici molto frequentati e sono collegati da una ferrovia di circa 80km che attraversa il Parco Nazionale di Hwange e, proprio per questo, si è deciso di unire gli spostamenti con un’esperienza ”selvaggia”.

Il treno infatti attraversa le famose pianure di Ngamo, area incontaminata dove è facile incontrare  elefanti, zebre, facoceri, babbuini, giraffe e molte altre specie che vivono in queste vaste pianure erbose. Per questo motivo il viaggio nella maggior parte dei casi è caratterizzato da frequenti avvistamenti di animali selvatici che, incuriositi dai turisti e abituati al treno, attraversano i binari e si avvicinano alle carrozze.

# Il treno safari

The Elephant Express in Hwange
Ph. Imvelo Safari Lodges

Il vagone può ospitare fino a ventidue persone e offre comodi posti a sedere ed è aperto sui lati per offrire una visione chiara del territorio, i passeggeri hanno poi l’opportunità di spostarsi lungo la carrozza per ottenere sempre la visuale migliore da cui scattare fotografie e per ammirare il paesaggio.

Una corsa dura circa due ore e dispone di tutti i comfort (tra cui bevande e snack) e, per rendere il viaggio ancor più piacevole, è a bordo una guida professionista per aiutare gli ospiti a scorgere la flora e fauna proprio come nei normali safari.

L’Elephant Express esiste ormai dal 2015 e sta avendo sempre più successo, l’amministratore delegato Mark “Butch” Butcher afferma che ne era certo e dice di essere fiero di offrire ai visitatori un’esperienza di safari unica al mondo.

Scotspower – pixabay

Continua la lettura con: Dove costruiscono i grattacieli al contrario

JACOPO CESARETTI

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Le 7 TRATTORIE MODERNE da non perdere a Milano

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Credits dema_95 IG - Frangente

Le trattorie contemporanee sono locali che presentano un menu costruito intorno ai piatti della tradizione rivisitati in un’accezione più moderna, con spazio ai vini naturali nella carta e grande abilità nelle tecniche della cucina da parte degli chef. Ecco una selezione del Gambero Rosso con alcune delle trattorie rivisitate in chiave moderna da provare in città.

Le 7 TRATTORIE MODERNE da non perdere a Milano

#1 Frangente, cucina a vista e focus sugli ingredienti e tecniche di cottura

Credits dema_95 IG – Frangente

Frangente ha inaugurato nel 2021 in Porta Venezia, sotto la guida dello Federico Sisti, e si caratterizza per la cucina a vista, il bancone e i dettagli dedicati al surf. Il focus del locale è sugli ingredienti e sulla grande abilità nelle tecniche di cottura, capaci di esaltare piatti tradizionali e contemporanei. Tra questi troviamo mondeghili alla milanese, tagliatelle con il ragù di vitello, cotoletta alta di vitello con purè di patate, animelle di vitello alla milanese con maionese allo yuzu kosho e diaframma di giovenca. Non manca poi una ricca e curata selezione di vini.

Indirizzo: via Panfilo Castaldi, 4

#2 Immorale, con un menu diviso in quattro categorie

Credits ariannavaleriani_ IG – Immorale Milano

Lo chef Luca Leone Zampa all’Immorale di Via Lecco propone un menu diviso in quattro categorie – grani e paste, verdure e legumi, pesci selvaggi e carni e peccati antipasti o in alternativa alla selezione alla carta, un menu degustazione da 45 euro. Le materie prime sono le vere protagoniste con abbinamenti ambiziosi e provocanti quali l’insalata di cachi arrosto, aceto di abete, blu di capra e mandorle, il piccione in tre cotture, oppure le lumache arrosto, cavolo fiolaro e mandarini. La cantina si contraddistingue per una selezione di vini naturali.

Indirizzo: via Lecco, 15

#3 Manna, una cucina popolare e innovativa nel cuore di Nolo

Credits sig_ossetti IG – Manna ristorante

A Nolo, in piazzale Governo Provvisiorio 6, c’è Manna dello chef Matteo Fronduti. Nel cuore di uno dei quartieri più vivaci e hipster di Milano, questo locale offre una cucina sincera, sorprendente, popolare e allo stesso tempo innovativa, senza essere ossessionata dalle mode del tempo. Nel menu, abbinato a una selezionata carta di vini, troviamo quattro scelte per categoria e piatti con nomi simpatici e ironici che variano a seconda della stagione: da Donald Duck (coscia di anatra, funghi, fegato grasso e fichi) a Fortunato (uovo affogato con purea di patate e vino rosso), da Sora Lella Thay (puntarelle arrosto, curry verde, uova e miso rosso) a Uè, testina! (testina di vitello arrosto, cannolicchi e mela verde).

Indirizzo: Piazzale Governo Provvisorio, 6

#4 Nebbia, una lunga lista di prodotti stagionali

Credits drfood77 IG – Nebbia Milano

Nebbia, inaugurato nel 2018 a pochi passi dal Naviglio Pavese dall’idea di tre giovani soci Federico Fiore e Mattia Grilli, con esperienze pregresse in ristoranti stellati, e Marco Marone, esperto conoscitore di vini. Il locale si caratterizza per sale interne, delicate e minimal dove il grande protagonista è una lunga lista di prodotti stagionali. Il menu parte dalle radici italiane, spaziando nella tradizione piemontese e campana e con alcuni influssi europei e asiatici. 

Indirizzo: Via Evangelista Torricelli, 15

#5 Pastamadre, il regno della pasta fresca e del pane fatto con lievito madre

Credits pastamadre_milano IG – Pastamadre

Nel ristorante Pastamadre, in Porta Romana, la pasta è l’elemento centrale del menu e come recita l’insegna “laboratorio e ristoro” viene prodotta in loco e servita ai clienti, mentre il pane è fatto con lievito madre. Non mancano piatti di pesce, carne e verdure ma è il primo a essere il re della cucina. La carta parte dalla tradizione siciliana per spaziare in tutta la cucina italiana, troviamo ad esempio frittura di totanetti e puntarelle, le chitarre con pomodoro giallo o la stigghiola di agnello e cime di rapa. Degno di nota nella progettazione degli ambienti ci sono i controsoffitti intrecciati, formati da tubi di cartone della carta e rotoli di stoffa.

#6 Røst, una trattoria innovativa con un menu corto e destrutturato

Credits rostmilano_ IG – Rost Milano

Røst in via Melzo, aperto nel 2019, è una trattoria innovativa con sedie e divanetti in velluto, tavoli in marmo e piatti alle pareti, che mantiene gli schemi di quelle tradizionali e presenta un menu corto e destrutturato pensato per la condivisione. Le materie prime sono di alta qualità e i prodotti sono peculiari di tutto il territorio italiano. Tra i piatti della cucina capitanata dallo chef chef Piermaria Trischitta spiccano due classici, Mondeghili e Baccalà con Finocchietto, a cui si aggiungono una serie di categorie come ad esempio quella “dell’affetto e della cremeria”, con la Pancetta di Anselmo Bocchi e il Tumin del Mel, e quella “dal forno ai fornelli” con Carote di Polignano, Yogurt e Sesamo. 

Indirizzo: Via Melzo, 3

#7 Trippa, la prima osteria contemporanea di Milano

Trippa – credit facebook trippamilano

Trippa è stata la prima osteria di questo genere ad aprire in città. Si trova in Porta Romana ed è stata inaugurata nel 2014 dallo chef Diego Rossi insieme al suo socio Pietro Cairoli. Quest’anno ha ricevuto l’importante riconoscimento della “chiocciola”, nell’edizione 2022 di Osterie d’Italia, che premia i locali slow food dove si mangia meglio. Gli elementi la caratterizzano sono l’atmosfera informale, un menu imperniato sui piatti della tradizione in chiave moderna, una lunga carta di vini e una grande abilità degli chef  nel padroneggiare le tecniche in cucina.

Indirizzo: via Giorgio Vasari, 1

Fonte: Gambero Rosso

Continua la lettura con: I 7 LOCALI TOP di Milano secondo il NEW YORK TIMES

FABIO MARCOMIN

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La REGGIA di MONTAGNA della Regina Margherita a due ore da Milano

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Castel Savoia – Foto di Simone Fortuna

Si sa, essere re comporta molti vantaggi, tra cui quello di poter scegliere come, dove e quando far costruire il proprio castello: ecco la storia del Castel Savoia, uno dei simboli del lusso dei sovrani del regno d’Italia.

La REGGIA di MONTAGNA della Regina Margherita a due ore da Milano

Credits Michelle_Raponi-pixabay – Villa di lusso

Tra i boschi della Valle D’Aosta si trova un castello medioevale, simile a quelli delle favole, che costituisce un unicum in Italia: stiamo parlando del Castel Savoia di Gressoney, uno dei simboli del lusso della casa reale del regno d’Italia.

# La reggia di montagna della Regina Margherita

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La regina Margherita

Il castello fu fatto costruire dalla Regina Margherita nel 1899, che era solita trascorrere il periodo estivo proprio a Gressoney, e domina tutta la vallata e le cime del Monte Rosa.

Dopo alcuni soggiorni di villeggiatura trascorsi dalla regina Margherita e dal re Umberto I presso la Villa Margherita, residenza dell’amico e barone Beck Peccoz, la regina decise di far costruire una residenza per sé in cui passare le estati. Dopo le iniziali resistenze di Umberto I, che preferiva soggiornare nel Castello di Sarre per le lunghe battute di caccia, la regina Margherita ottenne il permesso per realizzare la sua dimora di villeggiatura.

I lavori iniziarono nell’estate del 1899, ma il re Umberto I non riuscì mai a vedere il risultato poiché venne assassinato a Monza nel 1900 dall’anarchico Gaetano Bresci.

Nel 1904 il castello fu completato e la regina Margherita, ormai vedova, vi trascorse lunghi periodi di villeggiatura fino al 1925, ospitando illustri membri della letteratura di cui amava circondarsi, tra cui il poeta Giosuè Carducci e l’affezionato nipote, il giovane principe di Piemonte Umberto II.

Dopo la morte della regina Margherita nel 1926 il castello rimase chiuso per alcuni anni e venne venduto nel 1936 all’industriale milanese Ettore Moretti, che lo mantenne quasi intatto. Il castello appartiene alla regione della Valle d’Aosta dal 1981.

# Su ogni torre c’è una guglia differente dalle altre

Castel Savoia - Foto di Simone Fortuna
Castel Savoia – Foto di Simone Fortuna

L’edificio, anche se viene chiamato «castello», è in realtà una grande villa a tre piani in stile eclettico, caratterizzata dalla presenza di cinque torri neogotiche. Lo stile della villa fu un’esplicita richiesta della sovrana, che seguì dall’inizio alla fine il procedere dei lavori.

La struttura del castello si sviluppa su tre piani e presenta una pianta rettangolare affiancata dalle cinque torri neogotiche di differenti altezze, di cui una ottagonale. Su ogni torre c’è una guglia differente dalle altre, mentre la torre centrale, la più alta, ospita un terrazzo coperto che garantiva la vista ai Carabinieri Reali su tutta la proprietà.

# Pitture e arredi che richiamano lo stile medievale

Castel Savoia - Foto di Simone Fortuna
Castel Savoia – Foto di Simone Fortuna

Gli ospiti, una volta entrati nel castello, si trovavano davanti a una maestosa scala in legno di rovere riccamente decorata con intagli, questo capolavoro dell’artigianato conduceva direttamente al cosiddetto ”piano nobile”, il piano in cui si trovavano le stanze della famiglia reale.

Il pianterreno invece era destinato alla sala da pranzo, a diversi salottini e alla veranda dalla quale si può ammirare il paesaggio. Il tratto distintivo che accomuna ogni stanza è quello di essere decorato con pitture e arredi che richiamano lo stile medievale, inoltre molte decorazioni si ispirano alla margherita, proprio in onore del nome della regina.

Nonostante lo stile medioevale, la casa era dotata di comfort che a quei tempi solo i nobili potevano permettersi. Infatti, la sovrana aveva a disposizione acqua calda, termosifoni, l’illuminazione elettrica e vi era addirittura un binario sotterraneo che serviva come mezzo di comunicazione tra la sala da pranzo e la cucina collocata in un altro edificio.

Continua la lettura con:  Le località del giorno (per una gita da Milano)

JACOPO CESARETTI

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Milano o Courma? Apre il PRIMO APRÈS-SKI in CITTÀ

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Credits italiatavola - Cabinovie Four Season Hotel Courmanyer Milano

Questo Natale si può vivere il mood del leggendario Après-ski di Courmayeur rimanendo a Milano. Vediamo dove e quali drink e delizie culinarie si possono degustare.

Milano o Courma? Apre il PRIMO APRÈS-SKI in CITTÀ

# Il Quadrilatero della Moda diventa Courmayeur

Credits italiatavola – Cabinovie Four Season Hotel Courmanyer Milano

Questo Natale si può vivere il mood del leggendario Après-ski di Courmayeur rimanendo a Milano. Dalla collaborazione con il comune valdostano e Skyway Monte Bianco, l’impianto di risalita funiviario in Valle d’Aosta che, partendo dai 1.300 metri di Courmayeur arriva ai 3.466 metri di Punta Helbronner, al Four Seasons Hotel ci si potrà ritrovare come tra le suggestioni del Monte Bianco. 

# Un vero scenario di montagna tra storiche cabinovie e alberi innovati

Credits italiatavola – Lobby Four Season Hotel Courmanyer Milano

Un’atmosfera unica e magica quella che si respira nel giardino del famoso hotel di lusso milanese. Un vero scenario di montagna a partire dalle due storiche cabinovie del 1947 arrivate direttamente da Courmayeur, poi un susseguirsi di installazioni, dettagli eye-catching, oggetti iconici. Sul soffitto della lobby volteggia un carosello di “seggiovie”, allo Stilla Bar ci sono alberi innevati, in Camino c’è una futuristica foresta bidimensionale, piena di luce e con avvolgenti dettagli di tessuti che riscaldano l’atmosfera. Lanterne e ghirlande addobbano i tavoli di tutti gli ambienti.

# Drink selezionati e un menu dedicato ai prodotti valdostani

Credits italiatavola – Four Season Hotel Courmanyer Milano

All’Après-ski è d’obbligo bere una bevanda calda o sorseggiare un drink e gustare qualche delizia culinaria. In collaborazione con il team F&B di Skyway, il bartender Luca Angeli e l’executive chef Fabrizio Borraccino, è stata pensata una lista di cocktail e una carta basato sui prodotti locali della Valle d’Aosta.

Tra i drink da provare ci sono lo Skyway Martini, il Negroni Aretù e il Courmayeur Spritz,   nel menu si ritrovano invece tutti i sapori della montagna, come: la selezione di formaggi valdostani, mocetta e polenta fritta, focaccia con prosciutto crudo al Genepy, fontina Dop e cicoriella, oppure tartiflette con patate, fontina Dop e pancetta, o ancora carne Salada, rucola, toma di Gressoney e crostini di pane e infine Risotto al formaggio “Bleu d’Aoste” e barbabietola.

 

Continua la lettura con: SPIGA EXPRESS: il NATALE in una STAZIONE di LUSSO degli anni ’20 del Novecento a Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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🔴 Via ai LAVORI per il nuovo collegamento con MALPENSA

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Malpensa-Sempione

Il primo dicembre è stato dato ufficialmente il via ai lavori per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione. Vediamo i vantaggi dell’opera e quando verrà terminata.

Via ai LAVORI per il nuovo collegamento con MALPENSA

# Al via i lavori per il nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 di Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione

Foto inaugurazione

Hanno preso il via ufficialmente il primo dicembre i lavori per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione

Stazione T2 Malpensa

L’opera consentirà la chiusura dell’anello ferroviario intorno a Malpensa e di ampliare il bacino d’utenza dell’aeroporto, attraverso la riorganizzazione dei servizi nel quadrante Nord Ovest della regione. In questo modo la connessione tra lo scalo e Milano sarà più efficace e rapido contribuendo a ridurre i tempi di percorrenza e a migliorare la sostenibilità del viaggio. 

# Un tracciato complessivo di 5,7 km

Tracciato T2-Gallarate

Il tracciato ferroviario avrà un lunghezza di 4,6 km e sarà a doppio binario tra il Terminal 2 dell’aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa e la linea RFI del Sempione verso Gallarate e i tempi di percorrenza saranno di 7 minuti. A questo si aggiunge quello di raccordo verso Casorate Sempione di 1,1 km

Tracciato in galleria e trincea

Sarà realizzato in parte in sotterraneo, galleria artificiale e naturale, in parte a cielo aperto in trincea e progettato per ridurre al minimo l’impatto sul territorio. Tra le opere di mitigazione e di compensazione ambientali previste ci sono: interventi di recupero delle aree forestali, interventi per il ripristino della brughiera e anche la realizzazione di due ecodotti e di due passaggi faunistici per animali di piccola e media taglia.

# Malpensa diventerà nodo di interscambio con servizi ferroviari di breve e medio raggio, ad alta velocità e transfrontalieri 

Credits deliluna IG – Malpensa

Il progetto è promosso da FERROVIENORD in partnership con SEA rappresenta il completamento dell’accessibilità ferroviaria da Nord a Malpensa, e fa parte, in ambito UE, del cosiddetto “Global Project” Malpensa T1 – Malpensa T2 – linea Sempione, del quale è attivo il collegamento ferroviario tra i terminal T1 e T2.

L’aeroporto diventerà così un nodo di interscambio con servizi ferroviari di breve e medio raggio, ad alta velocità e transfrontalieri dalla Svizzera.

# Conclusione dell’opera a dicembre 2024

Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express
Credits: malpensa24.it – Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express

In base al cronoprogramma i lavori dovrebbero concludersi entro la fine di dicembre 2024. Il costo complessivo dell’opera è di 211.340.000 euro, esclusi quelli per i progetti preliminare e definitivo, e finanziato in questo modo:

  • 80.000.000 euro dal “Patto per la Lombardia”;
  • 63.402.000 euro, pari al 30% del totale, dall’Unione Europea nell’ambito del programma “CEF ‐ Connecting Europe Facility ‐ 2019 CEF Transport MAP call”;
  • 55.937.000 euro da Ministero delle Infrastrutture (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022);
  • 11.000.000 da Regione Lombardia (all’interno del Programma degli interventi per la ripresa economica – “Piano Lombardia”).

Continua la lettura con: La “FERROVIA DEI DUE MARI” si farà? Così il centro Italia potrebbe cambiare volto

FABIO MARCOMIN

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🔴 Parte la WINTER EXPERIENCE di Trenitalia: più treni per Roma e per i mercatini di NATALE (e più posti BICI)

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Credits federico_86_ IG - Frecciarossa montagna

Con il nuovo orario invernale in vigore da domenica 11 dicembre Trenitalia amplia l’offerta e migliora il servizio. Vediamo cosa cambierà.

Parte la WINTER EXPERIENCE di Trenitalia: più treni per Roma e per i mercatini di NATALE (e più posti BICI)

# Aumenta l’offerta nella tratta Roma-Milano: più corse e treni più capienti

Credits Mood101-pixabay – Frecciarossa in Stazione Centrale Milano

Con il nuovo orario invernale in vigore da domenica 11 dicembre si aggiungono 2 nuovi collegamenti in Frecciarossa tra Roma e Milano, portando a 88 il numero di connessioni giornaliere. Nelle ore di punta aumenta la frequenza dei treni, arrivando a uno ogni 15 minuti e 43.000 posti offerti al giorno. A questo si aggiunge l’utilizzo del Frecciarossa 1000 duplex che consentono di aumentare il numero di posti nei giorni a più alta mobilità. Ma le novità on riguardano solo la tratta regina dei trasporti su rotaia. 

# I nuovi collegamenti con i mercatini di Natale

Credits jack_gulin_zanon IG – Freccialink

Trenitalia ha previsto per l’orario invernale dei nuovi collegamenti anche per la montagna e i mercatini di NataleDue Frecciarossa collegano Milano, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli con Oulx e Bardonecchia (Torino) da cui raggiungere le cime piemontesi. Con i FrecciaLink per la neve e 10 Frecciarossa e Frecciargento tra il Sud, Roma e Bolzano e due Frecciarossa da e per Milano, si arriva anche nel cuore delle Dolomiti tra Cortina, la Val Gardena, la Val di Fassa, la Val di Fiemme e Madonna di Campiglio.

I due collegamenti Milano-Parigi prevedono la fermata a Bardonecchia, così come l’Intercity Torino-Genova, mentre per una vacanza in Trentino vengono introdotti 10 Frecciarossa e Frecciargento tra Roma e Bolzano durante la settimana e due Frecciarossa da e per Milano.

Leggi anche: Il MERCATINO di Natale più “MAGICO” d’Europa è a tre ore da Milano

# Più posti bici

Credits ale.alberti.1974 IG – Bici in treno

Accanto all’aumento dell’offerta migliorerà anche il supporto alla mobilità green. Sui treni regionali e sugli Intercity la capienza dei posti bici a bordo sale a 20.000 oltre alle 800 postazioni di Ferrovie del Sud Est. Inoltre sui treni Intercity, nell’ottica di una maggiore sostenibilità, gli utenti possono utilizzare nuove sedute realizzate con tessuti ottenuti da plastica riciclata e viene implementato su tutti i treni il servizio di raccolta differenziata a bordo.

Fonte: IlSole24ore

Continua la lettura con: Il “NIGHT JET”: ogni sera da Milano parte un TRENO per VIENNA e MONACO DI BAVIERA

FABIO MARCOMIN

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La meravigliosa POMPEI AFRICANA

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Credits HADJAZE_Freelance_Service-pixabay - Timgad

Fondata dal nulla dall’imperatore Traiano, questa colonia militare romana dissepolta dalle sabbia del Sahara alla fine dell’800 è stata definita la “Pompei africana”. Ecco la sua storia e cosa è rimasto di questa incredibile città.

La MERAVIGLIOSA POMPEI AFRICANA

# Timgad, nata come colonia militare romana, è stata definita la “Pompei africana”

Credits Ma-Ti-pixabay -Timgad

Fondata dal nulla dall’imperatore Traiano nell’anno 100 come colonia militare, principalmente come bastione contro i Berberi del Massiccio dell’Aurés, Timgad è un’antica città romana del Nord Africa. Si trova nel territorio della moderna Algeria a 35 km a est della città di Batna, provincia romana dell’Africa Proconsolare, lungo quella che era la strada fra Thevaste e Lambesi.

Cinta di mura ma non fortificata, fu progettata per una popolazione di 15.000 abitanti, anche se una crescita fuori controllo la portò a svilupparsi senza rispettare la planimetria ortogonale della fondazione originale romana. In origine fu abitata da veterani della campagna partica dell’esercito romano. Costruita su un’area fertile a circa 1000 metri sul livello del mare, fu ricoperta e conservata dalla sabbia del Sahara. Dalla sua dissepoltura alla fine dell’800 emersero la classica griglia, con cui venivano costruite le città romane, e le notevolissime rovine che le sono valse il soprannome di “Pompei africana”. 

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# Le stupende rovine dell’antica città romana

La superficie dell’antica città, che dal 1982 è Patrimonio Mondiale dell’Unesco, si estende per poco più di 900.000 mq e sono molte le rovine rimaste conservate fino ai nostri giorni:

  • il decumano e il cardo, che termina in un foro all’incrocio col decumano, affiancati da un colonnato corinzio parzialmente restaurato;
  • l’arco di Traiano alto 12 metri costruito in arenaria, corinzio con 3 fornici di cui quello centrale è largo più di 3 metri, della seconda metà del II secolo o degli inizi del III, parzialmente restaurato nel 1900 e posizionato nella parte terminale ovest del decumano;
  • tra gli edifici ci sono: un tempio dedicato a Giove Capitolino, grande quasi come il Pantheon di Roma, un teatro da 3.500 posti a sedere, usato ancora oggi per rappresentazioni teatrali, una chiesa quadrata con abside circolare risalente al VII secolo, una basilica, una biblioteca, quattro terme e una cittadella bizantina realizzata pochi anni prima del definitivo abbandono della città. 

 

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FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: da Gioia alla Darsena, IN VOLO sopra Milano sul percorso dei vecchi NAVIGLI

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Il naviglio coperto
Il naviglio coperto

Milano nel presente, con una vista in un possibile futuro, grazie ad un “volo virtuale” da Melchiorre Gioia, dove il Naviglio inizia a scorrere sotto l’asfalto, fino al suo approdo storico nella Darsena.

L’Angelo dei navigli ci racconta anche questa tappa del suo viaggio

Simone Lunghi il personaggio dell’anno 2019 nei Milano città stato Awards, è diventato una celebrità e potete facilmente vederlo, se passeggiate sulla riva della Darsena o lungo i navigli, a pagaiare con la sua canoa o a recuperare biciclette e rifiuti di vario genere immerso con tutto il corpo nei corsi d’acqua progettati da Leonardo da Vinci.

La quinta tappa della sua “Circumnavigazione di Milano”, ha avuto per oggetto il percorso del naviglio sotterrato qualche decennio fa, per lasciare spazio alle auto, ma che potrebbe rivedere la luce in futuro.

Nell’attesa che i navigli vengano riaperti, riadattandoli al contesto attuale, Simone ne ha percorso in bici l’intero percorso e nel video ne viene replicato il tragitto, con l’ausilio di un drone virtuale. 

In 2 minuti da Melchiorre Gioia alla Darsena. Video realizzato dal fotografo Paolo Dalprato tramite la tecnica del drone virtuale.

 

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🔴 Il nuovo TRAMLINK: le prime immagini del tram di nuova generazione di Milano

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ufficio stampa ATM

Milano, 1 dicembre 2022 – Dopo un viaggio lungo due settimane e migliaia di chilometri è arrivato a Milano Tramlinkil primo nuovo tram realizzato da Stadler Valencia che, insieme agli altri 79 della commessa, contribuirà a rinnovare la flotta di Atm.

Il nuovo TRAMLINK: le prime immagini del tram di nuova generazione di Milano

 
ufficio stampa ATM

Partito da Valencia e sbarcato lunedì 28 novembre al porto di Ravenna, con un trasporto eccezionale il primo mezzo ha fatto il suo ingresso questa notte nella storica Officina Generale di via Teodosio.

ufficio stampa ATM

Tramlink viaggerà sulle strade milanesi a partire dalla prossima primaveradopo i necessari collaudi tecnici. Nei prossimi mesi sono infatti previsti i controlli delle apparecchiature elettriche e meccaniche di bordo e le prove di tutte le prestazioni di efficacia e sicurezza, oltre alle verifiche ministeriali di norma per l’entrata in servizio.

ufficio stampa ATM

I nuovi tram si inseriscono nel piano di investimenti di Atm per il rinnovo dell’intera flotta. Caratterizzati dalla tradizionale livrea giallo Milano, sono però mezzi tecnologicamente all’avanguardia in termini di sicurezza e comfort. Sono dotati infatti di sistemi di videosorveglianza, completamente accessibili, con una maggiore efficienza energetica e bidirezionali per l’inversione di marcia.

 

Fonte: Ufficio Stampa ATM

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LEONARDO MENEGHINO

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Milano Know How: NON puoi VIVERE A MILANO se non capisci l’importanza di…

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Ph. Mysticsartdesign

Per vivere a Milano bisogna rendersi conto di alcune cose fondamentali. Tipo queste. 

Milano Know How: NON puoi VIVERE A MILANO se non capisci l’importanza di…

#1 …di far parte di una comunità

Appena arrivi hai una scelta: entrare a far parte della comunità o restare fuori. Il metro a Milano è uno solo: darsi da fare. E’ questa la vera carta di identità che divide chi è milanese e chi non lo è. Non puoi vivere come un ospite che lascia al padrone di casa ogni incombenza.

#2 … della posizione

Milano è una città strategica che ti permette di vivere alla grandissima: prendi la macchina e puoi andare in posti della Madonna in un’ora. Non c’è metropoli al mondo a 2 ore di macchina da montagne, laghi, città d’arte, mare.

#3… di quanto è importante il centro

Centro geografico di Milano

E’ uno degli status symbol più ambiti. Il centro a Milano non è una coordinata geografica ma un criterio di valore. Molti dicono che abitano in centro anche se in realtà vivono vicino la tangenziale.

#4… del futuro

Credits: wsimag.com

Nel Paese dal grande passato Milano è da sempre la porta d’accesso per il futuro. Laddove si chiedono “perché sì?”, bloccando ogni nuova idea con la scusa del “se non è già stata fatta un motivo ci sarà”, Milano è la città del “perchè no?”: perché non immaginare uno scenario diverso? A Milano il futuro è sempre presente. Non si può trascurarlo mai. 

#5… del tempo

Scale mobili a Milano

Qui nell’unità di tempo si fanno più cose che in qualunque altra parte d’Italia.

#6… dell’energia che ti trasmette

Credits: @fuorisalone
Bar Basso

Diventi milanese anche se non lo sei. E’ come se a Milano ci fosse un flusso di energia costante, lo senti come fosse una corrente di un fiume. Irresistibile. 

#7… di appartenere alla città più internazionale d’Italia

A Milano si respira l’Internazionalità, l’Europa, senza perdere le tradizioni italiane, come la buona cucina, le estati calde, la pausa pranzo.

#8… di lavorare

Ludovico il moro visita Leonardo – olio su tela del Cherubino

Tu sei il lavoro che fai. Se non ce l’hai te lo devi inventare. Ma non stare mai con le mani in mano. 

#9… di fare azione

ph. hugorouffiac – pixabay

Non bisogna guardare o parlare, ma fare. Impegnandosi a produrre i migliori effetti anche per il resto della comunità. 

#10… dell’ottimizzazione

Napoleone in Duomo

Ancora più che veloce, qui devi essere efficiente. Fare più cose nello stesso tempo dallo stesso posto. Riducendo sprechi e perdite di tempo al minimo. 

Continua la lettura con: Mimetizzarsi a Milano: le prime 7 parole che devi imparare

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 “Belle ma non ci vivremmo”: MILANO e ROMA BOCCIATE dagli STRANIERI

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Ph. IgorSaveliev - Pixabay

Amate dai turisti ma poco apprezzate dagli Expats, i professionisti al servizio di aziende che lavorano all’estero. Ecco quali sono i principali motivi di una triste bocciatura.

🔴 “Belle ma non ci vivremmo”: MILANO e ROMA BOCCIATE dagli STRANIERI

# Milano e Roma amate dai turisti ma bocciate dai chi ci lavora

credit: lofficielitalia.com

L’Expat City Ranking è una classifica basata sul sondaggio annuale Expat Insider di InterNations, la più grande comunità di lavoratori all’estero con 4,5 milioni di membri in 420 città in tutto il mondo, ed è uno dei sondaggi più ampi sulla qualità della vita e del lavoro. Nella graduatoria 2022, frutto dell’opinione di 11.970 intervistati, arriva una sonora bocciatura, da parte dei professionisti al servizio di aziende trasferiti in Italia, per Milano e Roma che si piazzano rispettivamente al 44esimo e 41esimo posto su 50.

La top ten è guidata da Valencia, seguita da Dubai, Città del Messico, Lisbona, Madrid, Bangkok, Basilea, Melbourne, Abu Dhabi e Singapore. La peggiore è Johannesburg.

# Milano battuta perfino da Roma: dietro c’è solo l’Africa

Credits mirkobozzato-pixabay – Foschia e smog a Milano

I motivi principali che hanno portato le due metropoli italiane sul fondo della classifica sono la “burocrazia complicata”, la “mancanza di prospettive di carriera”, l’alto costo della vita in proporzione agli stipendi, per questo indicatore Milano è dietro di 20 posizioni rispetto a Roma, la difficoltà nell’ottenere un visto per trasferirsi e nell’aprire un conto bancario, e a livello generale l’economia italiana. Entrambe le città sono agli ultimi posti “lavoro e tempo libero”, “strade e parcheggi”, mentre la capitale è in coda per per la valutazione dell’assistenza sanitaria e a Milano incide negativamente la qualità dell’aria.

# L’unica nota positiva per Milano

Qual è la linea metropolitana più lunga di Milano?
Credits rollina18 IG – Metropolitana Milano vagone

Non ci sono però solo valutazioni negative per Milano. Tra gli indicatori in cui il capoluogo lombardo si è posizionato nella parte alta della classifica c’è quello relativo alla mobilità pubblica, alla numero dieci, al clima e batte Roma come “città in cui si vive meglio”.

Fonte: Agi

Continua la lettura con: SVIZZERA: stop alle AUTO ELETTRICHE?

FABIO MARCOMIN

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