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La POMPEI del novecento: il Comune con UN SOLO ABITANTE

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credit: borgando.it

Vorreste fare un viaggio nel tempo? Scopriamo insieme la Pompei del Novecento, il borgo fantasma con un solo abitante.

La POMPEI del novecento: il Comune con UN SOLO ABITANTE

Come Pompei diventò una città fantasma dopo l’eruzione del Vesuvio, così il Comune di Roscigno Vecchia è rimasto con un solo abitante dopo una serie di frane e alluvioni. Ma vediamo la sua storia.

# Roscigno Vecchia: non un semplice borgo ma una macchina del tempo

credit: meteoweb.eu

L’antico borgo si trova in provincia di Salerno e ogni anno circa 20.000 turisti visitano i suoi stretti vicoli e le sue case in pietra, che ormai sono diventate un tutt’uno con la vegetazione circostante. Cosa può spingere un turista a visitare un piccolo comune come Roscigno Vecchia? Visitare Roscigno Vecchia è come entrare in una macchina del tempo che ti prende e ti catapulta incredibilmente indietro nel tempo. Camminando per il borgo sembra che il tempo si sia fermato ai primi anni del Novecento, proprio quando iniziò lo spopolamento.

# Come a Pompei, la natura ha messo fine alla vita del borgo

credit: style.corriere.it

Roscigno Vecchia è soprannominata “la Pompei del Novecento” proprio per la sua atmosfera statica, in cui tutto è visibile ma nulla sembra animato. Immaginate di programmare il vostro viaggio nel tempo fino al 1907. Dopo una serie di continue frane e alluvioni, molti abitanti decisero di allontanarsi e di spostarsi più a monte, a Roscigno Nuova. Non tutti però abbandonarono subito il borgo, fino agli anni Sessanta tentarono di continuare a dare una chance a quel piccolo comune ma la natura era ormai avversa e furono costretti tutti a trasferirsi altrove. Tutti, tranne uno.

# Tutti hanno abbandonato Roscigno, tranne uno: il cicerone Giuseppe

credit: settv.it

Tra i vicoletti del borgo si vedono solo turisti, o quasi. A Roscigno Vecchia un abitante è rimasto ed è il custode, Giuseppe Spagnuolo. La sua storia è particolare perché Giuseppe non abitava più a Roscigno da tempo e quando nel 2000 morì l’ultimo vero abitante, sua zia Dorina, decise di tornare nel borgo natio per vivere in piena tranquillità. Oggi per tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarlo si trasforma in un perfetto cicerone e accompagna i turisti nel loro viaggio temporale attraverso la Chiesa di San Nicola di Bari, le botteghe, le stalle e la fontana che tutt’oggi continua a fornire acqua fresca al suo unico abitante.

# Un vero paradiso per turisti con un museo e resti archeologici

La storia del piccolo borgo rimasto fermo ai primi del Novecento ha incuriosito persino National Geographic, che vi ha spedito una troupe per documentare la vita solitaria del custode. Questo è stato sicuramente un grande onore per lui e la National Geographic non è stata l’unica a voler illustrare la vita di Roscigno Vecchia, infatti l’ex-municipio e l’ex-canonica ospitano il Museo della civiltà contadina. Il museo è costituito da sei sale che mostrano gli aspetti rurali del borgo: dalla produzione dell’olio e del formaggio fino al ciclo del grano, della vite e del vino. Per gli amanti dell’archeologia, nell’Antiquarium di Roscigno Nuova sono conservati reperti trovati nella necropoli del Monte Pruno databili tra il VII e il III secolo a.C.

Insomma, se sognate di fare un vero e proprio viaggio nel tempo non potete non visitare Roscigno Vecchia, sperando di essere fortunati e incontrare per le vie il cicerone Giuseppe.

Continua la lettura con: Questo è il BORGO più ANTICO d’ITALIA

Fonte: Fanpage 

ROSITA GIULIANO

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CROCETTA: ecco perché la fermata della metro gialla si chiama così

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Credits: foursquare - Crocetta

Visto il successo della storia di Lodi T.I.B.B.: la storia della sigla incomprensibile che dà il nome alla fermatatorniamo sui nomi delle fermate della metropolitana di Milano e veniamo a Crocetta, perché si chiama così? 

In rete e sulla letteratura di mia conoscenza, le fonti trovate non mi erano granché utili.
Dal web apprendo infatti che la posa dei binari cominciò l’8 settembre 1981, che la tratta da Duomo a Porta Romana entrò in servizio solo il 16 dicembre 1990, ma nessuna citazione sul perché del nome, ‘Crocetta’.

Uscendo dalla omonima fermata della metropolitana, nella piazzetta-spartitraffico che divide Corso di Porta Romana da Corso di Porta Vigentina, si trova un obelisco con in cima la scultura di un Santo, Calimero.

Secondo il progetto iniziale in superficie sarebbe dovuta sorgere addirittura una tettoia a forma triangolare con funzione di riparo, con una fontana e una statua, in base al lavoro dell’architetto Guido Canella. Nessuna crocetta. E allora?

Decido allora di rivolgermi a Giovanna Ferrante, scrittrice, giornalista, autrice e conduttrice di trasmissioni radiofoniche. Giovanna è una studiosa di tradizioni meneghine, nota filantropa milanese (nel 2007 le è stato conferito l’Ambrogino D’Oro), nonchè fondatrice della Fondazione Renata Quattropani Onlus dedicata ai pazienti affetti di Leucemia Linfatica Cronica (www.fondazionequattropani.org). Giovanna, per me come per molti, è la Signora Ferrante conosce tutto di Milano. Mi rivolgo a lei.

Giovanna, cos’è una ‘crocetta’?
Il termine Crocetta indica una croce stazionale. Venivano poste nei crocevia con accanto piccoli altari, in funzione di chiesa all’aperto, durante le epoche flagellate dalla peste.

Che ruolo avevano le crocette, nella devozione popolare?
Collocate in luoghi di gran passaggio, permettevano anche agli ammalati di seguire le funzioni religiose pur rimanendo nelle loro case (un altro esempio simile, sia pur molto rimaneggiato, è la Colonna del Verziere che ancora oggi si trova in Largo Augusto, N.d.r. – foto a destra).

Da dove deriva il nome della Crocetta di Milano?
Crocetta di Porta Romana fu voluta da San Carlo come molte altre in diverse zone della città. Del resto, proprio il Cinquecento fu secolo tragico per le pestilenze.

Ma la croce non c’è più…
Venne sostituita nel 1700 con la statua di San Calimero, quarto Vescovo di Milano dal 270 al 280 d.C. molto amato dai milanesi che a lui dedicarono una Basilica.

Ecco finalmente spiegato il mistero della Crocetta di Milano.

PAOLA PERFETTI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 15 dicembre. Raddoppiano i morti in Italia (846): prima al mondo nelle ultime 24 ore. In calo il tasso di positività: 9,1%

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Casi Covid Lombardia (Credit: Il Giorno)

Aumentano i decessi. Però cala il tasso di positività che scende in Italia sotto il 10%. Continuano a svuotarsi ormai da tre settimane gli ospedali in Lombardia.

🛑 15 dicembre. Raddoppiano i morti in Italia (846): prima nel mondo nelle ultime 24 ore. In calo il tasso di positività: 9,1%

#1 IN RIALZO I MORTI: quasi raddoppiati in un giorno i decessi in Italia 

I morti in Lombardia tornano sopra i 100: dai 67 di ieri, oggi sono stati 114 (sempre il 13% del totale nazionale). Il picco massimo nella prima ondata il 21 marzo era stato di 546 morti. 
Forte rialzo dei decessi in Italia: dai 491 di ieri, nelle ultime 24 ore sono stati 846. L’Italia si conferma sempre più prima in UE per decessi nelle ultime 24 ore, oltre che per morti totali dall’inizio della pandemia che hanno superato la soglia delle 65.000 vittime (vedi in fondo). 

#2 RISALGONO I CONTAGI (però aumentano anche i tamponi): Varese la più colpita in Lombardia

Risale il numero di nuovi contagi in Lombardia che tornano sopra quota 2.000: ieri erano stati +945, oggi sono +2.405. A Milano città metropolitana +594. La più colpita è Varese con +632. Anche Como si avvicina ai +500. Sotto i 100 restano Bergamo, Brescia e Cremona. 
Risalgono i contagi anche in Italia: dai 12.030 di ieri, oggi sono stati segnalati +14.844 nuovi casi.  
Aumentano però e di molto anche i tamponi: in Italia si è passati dai 103.584 di ieri ai 162.880 di oggi. Aumentano i tamponi anche in Lombardia: dai 25.523 di ieri agli 27.676 di oggi.

#3 CONTINUANO A CALARE I RICOVERI: 21esimo giorno di calo negli ultimi 23 in Lombardia

Per il ventunesimo giorno negli ultimi ventitre, scendono anche oggi i ricoveri: in terapia intensiva si scende di -29 dai -29 di ieri, per un totale di 656 ancora ricoverati. 

Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione scende sotto il 43%. Scendono di 57 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri -106). 

Stesso andamento in Italia sul fronte dei ricoveri: scendono i ricoveri in terapia intensiva di -92 (ieri -63) e i ricoverati meno gravi: -423 (ieri +30).  

I guariti sono: +4.721 in Lombardia (ieri +908) e +21.799 in Italia (ieri +22.456). Gli attuali positivi in Italia scendono di quasi ottomila: sono ora 667.603 (in ribasso dai 675.109 di ieri)

#4 TASSO DI POSITIVITA’ CALA AL 9,1% IN ITALIA: Lombardia resta sotto il 10%

Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia è stabile, rimanendo sotto il 10%: passa dall’8,3% all’8,6%, rimanendo sempre al di sotto della media nazionale. 
In Italia scende: dall’11,6% di ieri al 9,1%.

Perché l’epidemia sia sotto controllo bisogna scendere a un tasso di positività inferiore al 10% e avere un Rt nazionale sotto all’1%.

L’Rt nazionale risulta allo 0,82. Milano è attorno allo 0,70

Fonte dati: Protezione Civile

#5 ITALIA PRIMA AL MONDO PER MORTI NELLE ULTIME 24 ORE

L’Italia è il primo Paese in Europa per morti totali e mantiene ancora il primato di morti anche nelle ultime 24 ore. Non solo, al momento in cui scriviamo risulta anche prima al mondo. 
In Europa seguono l’Italia per morti nell’ultimo giorno la Russia (+577), Francia (+371*), Polonia (+349), Germania (+290), Spagna (+129*). In coda la Svezia che ieri ha segnato 20 decessi. 
Con l’asterisco i dati aggiornati a ieri. 
 
Nuovi contagi in Europa per 100.000 abitanti/settimana
Svezia: 369
Rep. Ceca: 284
Portogallo: 263
Paesi Bassi: 261
Austria: 241
Romania: 221
Polonia: 202
Italia: 192
Regno Unito: 169
Germania: 167
Francia: 117
Belgio: 117
Spagna: 109
 
Decessi per 100.000 abitanti/settimana
Austria: 8,65
Polonia: 7,8
Italia: 7,42
Rep. Ceca: 6,95
Romania: 5,7
Belgio: 5,55
Portogallo: 5,35
Regno Unito: 4,5
Francia: 4,2
Germania: 3,4
Spagna: 3,15
Svezia: 2,5
Paesi Bassi: 2
(fonte ECDC, dati ufficiali Unione Europea, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento 13/12/2020)

Continua la lettura con: Prima ondata a est, seconda ondata a ovest: Lombardia verso l’immunità di gregge?

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🛑 La SECONDA ONDATA in Lombardia è un segno di IMMUNITÀ DI GREGGE?

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Credit: oliverbeige Twitter

In primavera a essere colpita è stata soprattutto la Lombardia sud-orientale: Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona sono state le aree più colpite in Regione. Nella seconda ondata queste stesse zone risultano quelle con minori contagi e decessi. Invece è stato il turno della parte nord-occidentale, con Milano, Monza Brianza e Varese. I dati sembrano confermare che l’ipotesi di immunità di gregge come barriera alla diffusione dell’epidemia sia avvalorata da quello che sta accadendo in Lombardia. E ci sarebbe una buona notizia: forse anche l’area colpita dalla seconda ondata avrebbe raggiunto l’agognata immunità. Vediamo i dati che proverebbero questa ipotesi. 

La SECONDA ONDATA in Lombardia è un segno di IMMUNITÀ DI GREGGE?

# Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona le aree più colpite in primavera, oggi sono quelle con meno contagi e decessi. In autunno invece è stato il turno di Milano, Monza Brianza e Varese: si ripeterà lo stesso scenario?

Credit: oliverbeige Twitter

La prima ondata ha colpito la parte est, la seconda la parte ovest. Questa è la fotografia, come si vede dall’immagine, che potrebbe dimostrare quanto una grave esposizione al virus durante la prima ondata possa aver immunizzato la maggior parte della popolazione, contribuendo a una diffusione molto più lenta,, e meno letale del virus durante la seconda ondata dell’epidemia.

In primavera alcune province lombarde hanno riportato un livello molto elevato di contagi, si stima una quota del 40% in provincia di Bergamo, del 36% a Cremona, del 29% a Lodi e 19% a Brescia sulla popolazione. Nel mese di Ottobre al contrario Bergamo ha registrato un incremento dei casi del 6,9%, il più basso della regione, mentre le realtà meno toccata a primavera come Varese con il 64,7%, risulta ora al valore più alto della Lombardia e la stessa Milano poco più sotto al 60,7%. La speranza è che ora anche Milano e il resto della regione siano immuni e il trend dell’ultimo mese e mezzo potrebbe significare che il virus stia limitando la sua diffusione proprio perché una quota sufficiente di popolazione ha gli anticorpi da Sars-Cov-2. Questi dati sperimentali potrebbero confermare alcuni studi e tesi che abbiamo pubblicato nei mesi scorsi. 

Leggi anche: Covid: BERGAMO è stata la città PIÙ COLPITA AL MONDO

# Le tesi del Professor Remuzzi e Bassetti sulla diffusione del virus nella regione e a Milano. Uno studio dell’Economist rileva che l’area di Bergamo registra 1/3 dei decessi rispetto alle zone colpite in autunno

 

Credits: economist.com

Uno studio dell’Economist, che ha messo a confronto le morti in eccesso della prima e seconda ondata, ha constatato che se Bergamo ha avuto il tasso di mortalità più alto a inizio pandemia ora registra 1/3 dei decessi delle zone del Paese più colpite in autunno. Un segnale che indicherebbe come chi ha subito maggiormente la veemenza del virus oggi risulterebbe più indenne

Già a Settembre il Professor Remuzzi ipotizzava che in Lombardia si fosse creata “una certa immunità che non è l’immunità di gregge, ma è fatta di tanti componenti. C’è l’immunità da anticorpi che a Milano e in Lombardia è intorno al 15-20% e a Bergamo fra il 30-50%. E poi c’è l’immunità delle cellule T, che sono dei linfociti capaci di riconoscere il virus. Questa immunità è più difficili da misurare, ma rappresenta il doppio dell’immunità da anticorpi. Quindi se il 20% in Lombardia ha gli anticorpi e il doppio verosimilmente ha le cellule T, possiamo dire che in Lombardia arriviamo al 60% di immunità“.

Lo stesso professor Bassetti a novembre dichiarava che nella città di Milano il 30% dei cittadini potesse già essere positivo al Covid, visto che da tempo è risaputo che il numero di contagi sia molto più basso di quello reale, per via della difficoltà di eseguire tamponi e per la maggioranza di asintomatici che non si sottopongono ai controlli non avendo appunto sintomi. 

Leggi anche: 🛑 L’ECONOMIST: le ZONE IN ITALIA più colpite a marzo sono VICINE all’IMMUNITÀ

# In Lombardia tutti i dati sono in miglioramento: dal numero di positivi  ai ricoveri in ospedale

A conferma di una possibile immunità di gregge arriva dagli ultimi dati sul fronte dell’emergenza, dove oltre al calo dei morti nella Regione Lombardia rispetto all’andamento del resto d’Italia, si assiste ad una discesa dei nuovi contagi che prosegue ormai da settimane: ieri ha raggiunto a un nuovo minimo nella seconda ondata, a quota 945 nuovi casi, 133 a Milano città. Lo stesso vale per il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) che da punte oltre il 20% a fine ottobre ora risulta sotto il 10%, passando dal 10,7% all’8,3%, risultando ormai da tempo sempre al di sotto della media nazionale, così come l’Rt allo 0,70 contro lo 0,82 nazionale.

Lo stesso per i ricoveri in ospedali che in Lombardia segnano una riduzione in venti degli ultimi ventidue giorni. 

E questo trend uniforme risulta invece diverso da quello di altre regioni che, se sono sfuggite ai picchi della Lombardia, ora registrano una crescita nei contagi, nei decessi e, in alcuni casi, anche nei ricoveri. 

La grande domanda è: se davvero la regione più colpita d’Italia ora risulta aver raggiunto l’immunità, ha senso uniformare le politiche nazionali su tutto il territorio caratterizzato da rischi e da caratteristiche epidemiologiche completamente differenti?

Continua la lettura con: 🛑 14 dicembre. LOMBARDIA: morti sotto i 100, nuovi contagi sotto i 1000, tasso di positività in calo. STABILE invece la situazione in ITALIA

MILANO CITTA’ STATO

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🛑 Allarme Milano: +170% di CASE offerte in AFFITTO. Crollo dei canoni: quasi -20%

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Le ultime parole famose

Il Covid non ha risparmiato nemmeno il mercato delle case che, dopo una resistenza iniziale, sta mostrando di cedere sotto i colpi di pandemia e restrizioni. I canoni sono in netto calo ma è l’aumento dell’offerta di case in affitto a colpire di più. Vediamo la situazione con gli ultimi dati di mercato. 

Allarme Milano: +170% di CASE offerte in AFFITTO. Crollo dei canoni: quasi -20%

# L’offerta supera la domanda: canoni d’affitto a Milano al -16%

@citylifemilano

Come riportato dal Sole 24 ore, questo 2020 ha portato ad un aumento esponenziale dell’offerta di case in affitto generando un calo generale dei canoni del 7,5%. La situazione è più evidente nelle grandi città (-9,5%), Milano registra un -16%.
In Lombardia a ottobre si è rilevato un aumento dell’offerta del 79,4%, mentre in Veneto il +62,1% e in Emilia-Romagna +55,2%.

# Milano si conferma comunque la più cara: canone medio poco sopra i 1000 euro al mese

La città più cara per affittare casa resta ancora Milano, con un canone medio di 1035 euro al mese, mentre Roma costa in media 794 euro (-10%), Bologna 702 euro (-11%), Torino 497 (-8%), e Firenze 690 euro (-10%). Restano stabili o in leggera crescita i canoni in pochissime città: Cagliari (-1%), Potenza, Catanzaro e Campobasso (+1%).

# Un aumento di offerta senza precedenti nelle grandi città: +174% case in affitto a Milano

@francesca_paquita

Secondo Idealista.it la pandemia ha portato in 4 casi su 5 un aumento dell’offerta del prodotto. Il dato più impressionante è sicuramente quello di Venezia dove l’offerta è arrivata addirittura al +309% rispetto al prima covid, quando il mercato veneziano si basava su affitti brevi e continui. La Serenissima però non è stata l’unica a registrare effetti del genere: Trento è arrivata al + 202,2%, Firenze +181,1%, Milano +174,5% e Bologna +138,7%.

# Meno condivisioni degli appartamenti

Per quanto riguarda la tipologia di richieste, calano trilocali (-8%) e quadrilocali (-7,2%). I locali più spaziosi però rimangono i preferiti dagli italiani. Si è registrata anche la richiesta di affitti “classici” per famiglie o persone singole, sono in netto calo le richieste di condivisione degli appartamenti. Studenti e lavoratori preferiscono un proprio bilocale (in crescita del 3,2%).

Fonte: newsrepublic

Continua la lettura con: CASE a Milano: con la seconda ondata PREZZI IN DISCESA

ANDRA STEFANIA GATU

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La POLITICA NONSENSE: zona gialla da domenica, doccia in commissione e la ciclabile per Malpensa

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una doccia in Commissione

La politica in Italia spesso dà prova di comicità nonsense, più assurda dei Monty Python. I banchi a rotelle non sembrano avere arrestato iniziative senza senso, anzi. Nelle ultime ore sono arrivati altri 3 esempi illuminanti di una politica che sembra aver perso la brocca. Un nonsense fatto di incapacità cronica di prendersi le proprie responsabilità, mancanza di rispetto per i cittadini e forzature ideologiche. Ripercorriamo cosa è successo.

Leggi anche: i banchi rotanti

La POLITICA NONSENSE: zona gialla da domenica, doccia in commissione e la ciclabile per Malpensa

#1 Zona gialla la domenica: dopo un mese e mezzo, il governo dice che si può uscire. Ma poi si indigna perchè i cittadini sono usciti 

Credits: dagospia.om

Dopo un mese e mezzo di lockdown, con bar e ristoranti chiusi e divieto di muoversi fuori dal Comune, l’annuncio del governo: da domenica 13 dicembre la Lombardia diventa zona gialla. Questo significa che si può uscire e, grazie anche al nuovo sistema di cashback, si possono fare le compere di Natale. Il governo dice: potete uscire, andate e spendete.

Il risultato è ovvio, anche complice la prima giornata di sole da settimane. Le persone che hanno rispettato per quasi sei settimane le ordinanze, fanno quello che il governo dice che possono fare: uscire di casa. Cosa succede dopo è cosa nota: immagini di persone in giro per le città che, anche se tutte con le mascherine, innescano la reazione indignata dei rappresentanti del governo. 

Il supercommissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri attacca ospite da Fazio: “Insopportabili assembramenti di persone, dobbiamo stare attenti. Non fateci più vedere foto come quelle di oggi (domenica ndr): dobbiamo evitare tutti che la terza ondata abbia luogo. Sarebbe complicato iniziare la campagna delle vaccinazioni con un nuovo inasprimento della curva epidemica“. 

Rincara la dose il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia: “Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili. Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale.” Commentando la scelta della cancelliera tedesca Angela Merkel di dichiarare un nuovo lockdown generale ha poi aggiunto: “È una scelta che personalmente condivido. Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non sono conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche.

In poche parole il governo apre, ma la colpa se poi escono è dei cittadini. Senso di responsabilità per il governo è restare chiusi in casa anche quando il governo dice che si può uscire? Non sembra una scena dei Monthy Python, tipo questa?

#2 La doccia di Corrado (5 Stelle) nella Commissione Trasporti del Comune di Milano

 

Una politica che si sorprende se i cittadini escono di casa quando la politica gli dice di farlo, cosa può escogitare durante una riunione in videocall di una Commissione comunale? Di farsi una doccia, ovvio.  

Questa è stata l’idea del candidato sindaco dei “5 stelle” alle elezioni comunali del 2016 Gianluca Corrado, oggi consigliere dell’opposizione, durante la videoconferenza in diretta della commissione consiliare Mobilità del Comune di Milano.

Come si vede nel video, durante l’incontro il rappresentante dei 5 stelle ne approfitta per farsi una doccia. E quello che colpisce è anche l’atteggiamento degli altri presenti, tra cui l’assessore Granelli, che proseguono senza fare una piega. Ci aspettiamo che anche in questo caso venga data colpa ai cittadini, colpevoli di aver condiviso un video così privato. 

Fonte: Affaritaliani

#3 La ciclabile Milano centro – Malpensa: non vediamo l’ora di andare in bici a prendere un aereo. Ma le valigie dove le mettiamo?

Credits: malpensa24.it – L’autostrada delle biciclette della Ruhr, in Germania

Il nonsense a volte viene raggiunto dagli eccessi ideologici o di iniziative di propaganda politica. Un esempio è dato dalle ciclabili: tutti sono felici a Milano di avere più incentivi per muoversi in bici ma se si perde il buonsenso si rischia di esagerare. Dal centro di Milano all’aeroporto internazionale di Malpensa in bicicletta, pedalando su una ciclovia in sede protetta: è il progetto di una “super-ciclabile” che unirà la stazione di Milano-Cadorna all’aeroporto di Malpensa, Terminal 2, un percorso lungo 72 chilometri in gran parte pianeggiante che dovrebbe arrivare a compimento entro le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

È stato annunciato in pompa magna nei giorni scorsi da Andrea Gibelli, presidente di Fnm – Ferrovie Nord Milano in occasione dell’incontro digitale “Il futuro della mobilità organizzato dal Corriere della Sera”. 

Una ciclabile che correrà in parallelo alla linea ferroviaria Milano-Malpensa per portare un vantaggio alla mobilità quotidiana dei territori attraversati. Ma quale utilità c’è nel farla proseguire sino al Terminal 2 dell’aeroporto? Si prevede forse un afflusso di passeggeri che arriveranno carichi di valigie per volare fuori dall’Italia? O servirà per le folle di turisti che giungeranno in aereo con la loro bicicletta?

L’idea è grandiosa. Ma se si rivelerà inutile di chi sarà la colpa è ovvio. Dei cittadini pigroni. 

Fonte: Gazzetta dello Sport

Continua la lettura: Nonsense a Milano: 7 cose che sembrano senza senso

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E-CORONA: la cripto valuta svedese. E se Milano avesse una MONETA virtuale?

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Credits: smartmoney.startupitalia.eu/

La prima moneta interamente digitale del mondo realizzata da uno Stato sbarca in Svezia. In stile “Bitcoin” si estenderà anche a livello istituzionale. Questa iniziativa d’avanguardia dello stato svedese rivoluzionerà il sistema monetario? E vediamo perchè Milano potrebbe provare a seguire le orme tracciate dal paese scandinavo.

E-CORONA: la cripto valuta svedese. E se Milano avesse una MONETA virtuale?

# La società più cashless del mondo: dal 10% dei pagamenti in moneta fisica alla moneta virtuale

Credits: startingfinance.com

La Svezia è uno paesi più all’avanguardia di tutto il mondo. Dopo aver afferrato il toro (COVID) per le corna, è pronta a introdurre un’innovazione in campo monetario, in stile Bitcoin, che sarà in grado di portare numerosi vantaggi. Considerando che già adesso meno del 10% dei pagamenti per qualsiasi tipo di transazione commerciale avviene per mezzo di moneta fisica, quindi banconote o monete, il passaggio alla moneta virtuale è stato velocizzato a causa della pandemia. La banca centrale svedese, la Riksbank, ha attribuito alla Svezia il riconoscimento di società più “cashless del mondo”. 

# La prima moneta virtuale in stile Bitcoin si estenderà anche a livello politico

Credits: smartmoney.startupitalia.eu/

Entro fine novembre 2022 verrà conclusa una prima valutazione della possibilità di passare a una moneta virtuale che la renderà uno dei primi paesi ad introdurre una moneta digitale. Il progetto è basato sulla tecnologia blockchain sottostante ad altre criptovalute come i Bitcoin. Stefan Ingves, governatore della banca centrale svedese, ha dichiarato che qualsiasi decisione verrà presa non sarà solo da un punto di vista economico ma anche politico. 

# Sicurezza e accessibilità. L’idea Svedese vuole rivoluzionare il sistema finanziario

Credits: assosvezia.it

Secondo il ministro Bolund è fondamentale che i pagamenti digitali possano funzionare in assoluta sicurezza e che siano accessibili a tutti. In base alla sua strutturazione e alla sua progettazione, questa nuova tecnologia potrà essere di enorme portata al punto di apportare delle modifiche “rivoluzionare” sul sistema finanziario. Ma se questo tipo di tecnologia venisse utilizzata anche dal resto delle città e nazioni Europee?

In una città come Milano, palcoscenico delle più rilevanti transazioni nel Paese, il passaggio alla moneta virtuale potrebbe facilitare la vita dei propri cittadini e garantire maggiore tracciabilità. Non solo, potrebbe anche rendere Milano più agile nella competizione internazionale e più autonoma dallo Stato italiano senza però gravare sul deficit pubblico. In più realizzandolo solo a Milano potrebbe fungere da laboratorio per capire se si tratta di un’iniziativa estendibile anche al resto dell’Italia.

In momenti difficili come questo si è chiamati a provare soluzioni coraggiose. La Svezia lo ha fatto con il Covid, impostando una strategia molto diversa dai principali paesi europei. Il tempo dirà se hanno avuto ragione. Però forse una città come Milano, che ha il cuore e lo sguardo in Europa, potrebbe avere il coraggio di seguire la strada nordica. Se non nelle strategie sanitarie, almeno in quelle delle nuove tendenze monetarie.

Fonte notizia: Corriere

Continua la lettura con 🛑 Pioggia di SOLDI in arrivo su ROMA. Milano risponde chiedendo ZERO

MARCO ABATE

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Qual è il DESIDERIO più GRANDE per il 2021? Le 10 Nominations (VOTA)

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Per i Milano Città Stato Awards vota tra le 10 nominations che sono state segnalate sulla fan page di Milano Città Stato e che sono state più apprezzate (per numero di like) dai fans della pagina. Puoi votare la tua preferita. La più votata sarà regina di Milano Città Stato e riceverà il Milano Città Stato Award 2020. In collaborazione con Vivaio.

Qual è il DESIDERIO più GRANDE per il 2021? Le 10 Nominations (VOTA in fondo all’articolo)

#1 Tornare ad abbracciarsi

#2 L’autonomia per Milano 

Milano arancione: Foto di Paolo Liaci (c)

#3 Un nuovo governo

Credits: secoloditalia.it – Governo Italiano

 

#4 Fatturare

Credits: medicinaonline.co

#5 Fine del Covid

credits: huffingtonpost.it

#6 Liberarsi dalle mascherine

Credits: lamescolanza.com

#7 Rinascita di Milano

Credit: @AndreaCherchi

#8 Scudetto a Milano

Credits: eurosport.it

#9 Vaccino anti Covid

credits: ilmessaggero.it

#10 Un Mega Viaggio

Credits: recyourtrip.com

 

Qual è il DESIDERIO più GRANDE per il 2021?

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MILANO CITTA’ STATO

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🛑 14 dicembre. LOMBARDIA: morti sotto i 100, nuovi contagi sotto i 1000, tasso di positività in calo. STABILE invece la situazione in ITALIA

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La notizia del giorno sono le polemiche dopo la prima giornata in zona gialla della Lombardia. Già si parla di nuove chiusure. Eppure i dati non sembrano confermare le preoccupazioni, almeno per la Lombardia: i morti tornano sotto i 100, i nuovi contagi per la prima volta da oltre un mese sono meno di 1.000, il tasso di positività è poco oltre l’8%. Continuano a calare ormai da tre settimane i ricoveri. Trend meno definito invece in Italia: stabili i decessi che restano i più alti in Europa. Contagi in calo ma con tasso di positività costante.

🛑 14 dicembre. LOMBARDIA: morti sotto i 100, nuovi contagi sotto i 1000, tasso di positività in calo. STABILE invece la situazione in ITALIA

#1 IN CALO I MORTI: Lombardia torna sotto i 100, stabili i decessi in Italia 

I morti in Lombardia tornano a scendere dagli 85 di sabato e i 144 di ieri, oggi sono stati 67 (il 13% del totale nazionale, ieri erano il 29%). Il picco massimo nella prima ondata il 21 marzo era stato di 546 morti. 
Stabili i decessi in Italia: dagli 887 di giovedì e i 484 di ieri, nelle ultime 24 ore sono stati 491, ma nonostante il calo l’Italia resta prima in UE per decessi nelle ultime 24 ore, oltre che per morti totali dall’inizio della pandemia che hanno superato la soglie delle 65.000 vittime (vedi in fondo). 

#2 SCENDONO I CONTAGI: meno di 1.000 nuovi casi in Lombardia

Cala ancora il numero di nuovi contagi in Lombardia che finalmente tornano sotto quota 1.000: ieri erano stati +2.335, oggi sono +945. A Milano città solo 133 nuovi casi. 
Scendono i contagi anche in Italia: dai 19.903 di sabato e i +17.938 di ieri, oggi sono stati segnalati +12.030 nuovi casi.  
Scendono però di molto anche i tamponi: in Italia si è passati dai 152.697 di ieri ai 103.584 di oggi. Calano i tamponi anche in Lombardia: dai 25.523 di ieri agli 11.317 di oggi.

#3 CONTINUANO A CALARE I RICOVERI IN LOMBARDIA: -29 in terapia intensiva, -106 altri ricoverati negli ospedali lombardi, ma risalgono in Italia

Andamento ospedalizzati in Lombardia

Per il ventesimo giorno negli ultimi ventidue, scendono anche oggi i ricoveri: in terapia intensiva si scende di -29 dai -3 di ieri, per un totale di 685 ancora ricoverati. 

Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione scende sotto il 45%. Scendono di 106 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri -130). 

Più controverso l’andamento in Italia sul fronte dei ricoveri: scendono i ricoveri in terapia intensiva di 63 (ieri -41) ma risalgono i ricoverati meno gravi: +30 (ieri -331).  

I guariti sono: +908 in Lombardia (ieri +5.034) e +22.456 in Italia (ieri +16.278). Gli attuali positivi in Italia scendono di oltre diecimila: sono ora 675.109 (in ribasso dai 686.031 di ieri)

#4 TASSO DI POSITIVITA’ CALA: Lombardia torna sotto il 10%

Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia scende, ritornando sotto il 10%: passa dal 10,7% all’8,3%, rimanendo sempre al di sotto della media nazionale. 
In Italia è stabile: dall’11,7% di ieri all’11,6% di oggi.

Perché l’epidemia sia sotto controllo bisogna scendere a un tasso di positività inferiore al 10% e avere un Rt nazionale sotto all’1%.

L’Rt nazionale risulta allo 0,82. Milano è attorno allo 0,70

Fonte dati: Protezione Civile

#5 ITALIA PRIMA PER MORTI TOTALI IN EUROPA

L’Italia è il primo Paese in Europa ad aver superato la soglia dei 65.000 morti totali e mantiene ancora il primato di morti anche nelle ultime 24 ore. 
Al momento in cui scriviamo seguono l’Italia la Russia (+450), Germania (+215)*, l’Ungheria (+165), Francia (+150)*, UK (+144)*. In coda la Svezia che ieri (13 dicembre) ha segnato zero decessi*. 
Con l’asterisco i dati aggiornati a ieri. 
 
Nuovi contagi in Europa per 100.000 abitanti/settimana
Svezia: 369
Rep. Ceca: 284
Portogallo: 263
Paesi Bassi: 261
Austria: 241
Romania: 221
Polonia: 202
Italia: 192
Regno Unito: 169
Germania: 167
Francia: 117
Belgio: 117
Spagna: 109
 
Decessi per 100.000 abitanti/settimana
Austria: 8,65
Polonia: 7,8
Italia: 7,42
Rep. Ceca: 6,95
Romania: 5,7
Belgio: 5,55
Portogallo: 5,35
Regno Unito: 4,5
Francia: 4,2
Germania: 3,4
Spagna: 3,15
Svezia: 2,5
Paesi Bassi: 2
(fonte ECDC, dati ufficiali Unione Europea, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento 13/12/2020)

Continua la lettura con: Ennesima prova: virus a Milano fin dal novembre 2019

 MILANO CITTA’ STATO

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Entro il 2030 la METRO CRESCERÀ del 34%: le 38 NUOVE FERMATE in arrivo

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Nuove linee

Se si contano anche le nuove metrotranvie si arriva a un aumento del 55%: si passerà dai 127 km attuali di rete ai 195 km. Non solo, trasformando anche tutti gli studi di fattibilità già realizzati in progetti esecutivi, si potrebbe arrivare a 260 km entro il 2050. Ecco come ci si muoverà a Milano.

Entro il 2030 la METRO CRESCERÀ del 34%: le 38 NUOVE FERMATE in arrivo

# Oggi Milano ha una rete metropolitana di 113 stazioni e 96,8 chilometri di binari. Entro il 2030 avrà l’ottava rete metropolitana per estensione in Europa con 130,5 km

Mappa metropolitana di Milano

Ad oggi la metropolitana di Milano conta 113 stazioni e 96,8 chilometri di binari, è la più estesa d’Italia e al contempo una delle più recenti d’Europa con l’inaugurazione della linea M1 avvenuta nel 1964. Nel 2023 la lunghezza della rete sarà di 114 km, superando quella della Svezia ora al decimo posto in Europa, mentre con 136 stazioni consoliderà il settimo posto della graduatoria per le metropolitane con più fermate. Nel 2030 con 130,5 km di estensione salirà all’ottavo posto davanti a San Pietroburgo e le stazioni saranno 151. Vediamo nel dettaglio le nuove infrastrutture che saranno inaugurate nei prossimi dieci anni e quelle possibili entro il 2050.

Leggi anche: Curiosità e record delle 7 METROPOLITANE nelle città italiane

# La nuove metropolitane entro il 2030: la nuova M4, il raddoppio della M5, estensioni a nord e ovest della M1, per 33,5 km e 38 fermate

In un post sulla sua pagina Facebook l’assessore alla mobilità Marco Granelli ha fatto il punto della situazione sul futuro del trasporto milanese, illustrando tutte le nuove linee metropolitane o estensioni che verranno inaugurate tra il 2023 e il 2030. Tre le linee protagoniste.

#1 M1 Sesto FS-Monza Bettola: 2 fermate e 1,9km di lunghezza

Credits: Urbanfile – Prolungamento M1 Monza-Bettola

L’estensione della linea rossa a nord vedrà l’inaugurazione nei prossimi anni di due nuove fermate, ormai in costruzione dal 2010 e rallentate da alcuni fallimenti dell’aziende, di Restellone e Monza Bettola per una lunghezza complessiva di 1,9 km.

# M1 Bisceglie-Quartiere degli Olmi: 3 fermate e 3,5 km di estensione. La M1 supererà per lunghezza la M2 e con 43 fermate consoliderà anche questo record 

Credits: Urbanfile – Prolungamento Bisceglie-Quartiere degli Olmi

La linea rossa si prolungherà anche ad ovest con 3 nuove fermate dal capolinea Bisceglie, le stazioni: Parri, Baggio e Quartiere degli Olmi. In tutto 3,5 km con  deposito e parcheggio di interscambio oltre la tangenziale ovest. Un progetto del valore di 350 milioni di euro che avrà un potenziale bacino d’utenza che comprenderà i comuni di Cesano Boscone, Settimo Milanese, Cusago e la connessione della statale 114 con la tangenziale per l’ingresso in città delle auto provenienti da Cisliano, Albairate, Abbiategrasso. In totale la M1 raggiungerà circa 32 km di estensione, superando la M2, e con 43 fermate si confermerà anche come linea con più stazioni della città.

#2 M4 Linate-San Cristoforo: 21 stazioni per 15 km

Credits: wiikipedia.org – Il tracciato delle linea blu

La quinta linea di Milano, la M4, dovrebbe inaugurare nella sua interezza entro la fine del 2023 collegando l’aeroporto di Linate a est con la stazione di San Cristoforo Fs a ovest passando per il centro storico sul percorso della cerchia dei Navigli. Gli scavi si sono già conclusi e le prime 3 fermate dovrebbero aprire entro il primo semestre del 2021. In totale la linea blu avrà 21 stazioni per 15 km di estensione.

Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu
Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu

Leggi anche: La nuova STAZIONE di LINATE: M4 vicina al DECOLLO (fotogallery)

#3 M5 Milano Bignami-Monza Brianza: 13km e 12 fermate, quasi raddoppiata l’estensione della lilla

Credits: Urbanfile – M5 Bignami-Monza

La linea attraverserà i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza. Dopo la stazione di Bignami, ora capolinea, verranno costruite altre 12 fermate, quasi raddoppiando la lunghezza attuale della M5: Testi Gorky, Bassini, Rondinella Crocetta, Matteotti, Monza Bettola, Campania, Marsala, Monza Fs, Monza Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo, Polo Istituzionale.

# Le metrotranvie veloci in sede protetta pronte nei prossimi dieci anni: 34,9 km complessivi di rete

Non solo metropolitane ma anche metrotranvie nel futuro prossimo di Milano. Tre interesseranno il quadrante nord e una quello a est.

#1 Metrotranvia Ospedale Niguarda-Cascina Gobba M2: lunga 4,5 km intersecherà le stazioni della metro M5 Bicocca, M1 Precotto, M2 Cascina Gobba

Credits: Urbanfile – Metrotranvia Niguarda Cascina Gobba

La metrotranvia Niguarda-Cascina Gobba attraverserà trasversalmente il nord della città partendo dall’ospedale Niguarda e incrociando la fermata M5 Bicocca, la fermata M1 Precotto e dopo aver attraversato il quartiere Adriano farà capolinea ad est attestandosi alla fermata M2 Cascina Gobba. L’intero percorso sarà lungo 4,5 km.

#2 Metrotranvia Milano-Desio-Seregno: estesa 14,2 km attraverserà 6 comuni dopo Milano

Progetto Metrotranvia Milano-Seregno

La prima parte fino a Paderno Dugnano (loc. Calderara) sarà a doppio binario e la seconda (da Calderara a Seregno) a binario singolo con raddoppi per gli incroci. Il progetto prevede la trasformazione dell’obsoleta tranvia interurbana Milano-Desio, con prolungamento a Seregno, in una moderna metrotranvia. Lunga 14,2 km attraverserà 6 comuni: Bresso, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno.

#3 Tramvia Milano-Limbiate: 11,7 km per 18 fermate

Credits: wikipedia.org – Metrotraniva Milano-Limbiate

La metrotranvia Milano-Limbiate non è altro che la storica linea tranviaria che collega da fine ‘800 il quartiere Comasina a Limbiate. La riqualificazione delle linea in metrotranvia, lunga 11,7 km per 18 fermate, la renderà più veloce perché in sede protetta e con un servizio migliore.

#4 Metrotranvia Rogoredo M3-Repetti M4 (ex Quartiere Forlanini M4): 4,5 fermate km per 15 fermate, una fermata servirà l’arena del ghiaccio delle Olimpiadi 2026

Il percorso della nuova metrotranvia partirà dalla stazione M4 Repetti, nuovo nome della stazione che avrebbe dovuto chiamarsi “Quartiere Forlanini” e terminerà a M3/FS Rogoredo. I tram partendo da viale Forlanini proseguiranno sullo stesso percorso del tram 27, poi verso le vie Monlué e Bonfaldini, attraverseranno il quartiere nuovo di Santa Giulia terminando nel piazzale dell’entrata delle Stazioni FS e Metropolitana linea 3 di Rogoredo. In totale saranno 4,5 km per 15 fermate.

Tutti i progetti sono stati approvati e finanziati, tranne il prolungamento Adriano-Gobba la cui domanda di finanziamento sarà presentata a gennaio 2021.

Leggi anche: La GRONDA NORD e le altre METROTRANVIE che ruoteranno attorno a Milano

# Entro il 2050 Milano potrebbe arrivare a 260 km di rete grazie ad altri 12 studi di fattibilità presentati 

Oltre a queste opere interamente finanziate e solo in attesa di avvio o conclusione lavori, ci sono altre infrastrutture per le quali sono già stati effettuati gli studi di fattibilità e che stanno proseguendo l’iter di valutazione. Nel caso venissero approvate e realizzate tutte, si arriverebbe ad avere una rete di metropolitane e metrotranvie estesa per 260 km nel 2050.

#1 M3 Comasina-Paderno Dugnano: l’ipotesi più accreditata vede l’aggiunta di due stazioni ovvero Cormano e Paderno Dugnano

Credit: nord24milano.it

#2 M4 Linate-Segrate: lo studio prevede una stazione intermedia “Idroscalo” oltre a quella di Segrate che servirà il “Westfield Center” e l’hub AV

Leggi anche: Estensione Metro più Stazione Alta Velocità a SEGRATE: finanziato lo studio di fattibilità

#3 M4 San Cristoforo-Buccinasco: ad oggi ci sono 6 ipotesi al vaglio

Credits: giornaledeinavigli.it – Diverse ipotesi di prolungamento M4 a ovest

Ormai scontato il prolungamento della M4 ad ovest oltre il capolinea di San Cristoforo Fs, resta da decidere il percorso, la lunghezza e il numero di fermate. Sono 6 le ipotesi al vaglio su cui dovrà ricadere la scelta definitiva.

#4 M5 San Siro-Settimo Milanese: 4 fermate ipotizzate

Prolungamento M5 Settimo Milanese

Ad oggi sono 4 fermate che potrebbero estendere la linea M5 a ovest: Sant’Elena, Quarto Cagnino, Quinto Romano e il capolinea con deposito di Settimo Milanese.

#5 Sbinamento della M5 per portarla a Bresso e Cusano Milanino

Sbinamento M5

Lo sbinamento, già finanziato con 15 milioni di euro, è fondamentale per l’eventuale prosecuzione della linea M5 verso Cinisello passando per Bresso.

#6 Metrotramvia Ospedale Niguarda-Stazione Certosa

Credits: Urbanfile: Metrotranvia Niguarda- Certosa

Questo tratto di metrotranvia si collegherebbe con il tratto “Ospedale Niguarda-Cascina Gobba”, già approvato e in attesa di fondi, formando la cosiddetta “Metrotranvia Nord”.

#7 Un trasporto rapido di massa da Cologno Nord M2 a Vimercate

Prolungamento Cologno Nord – Brugherio

In fase di valutazione c’è la scelta della tipologia di trasporto più conveniente a livello di costi benefici, ovvero tra metropolitana, metrotranvia o bus veloci.

#8 Un trasporto rapido di massa da San Donato M3 a Paullo (ed eventualmente fino a Crema)

Prolungamento M3

Qui vale lo stesso discorso fatto per il prolungamento da Cologno Nord M2 a Vimercate, anche se in questo caso sembra più fattibile un primo tratto con la metropolitane di 2 fermate fino a San Donato Est e il resto del percorso utilizzando infrastrutture meno impattanti sia a livello costruttivo che finanziario.

Altre infrastrutture in fase di studio avanzato:

  • Un trasporto rapido di massa nel quadrante sud di Milano
  • Un trasporto rapido di massa da MIND ad Arese
  • Un trasporto rapido di massa intorno alla futura città della salute
  • Un trasporto rapido di massa intorno Settimo Milanese-Magenta

Continua la lettura con Le estensioni della metro più desiderate dai milanesi

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I RISVOLTI PSICOLOGICI da Covid e lockdown: si aggrava la situazione MENTALE delle persone

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@alessandradimartino95

La pandemia non ha avuto solo risvolti fisici ed economici sulla nostra vita, ma soprattutto conseguenze psicologiche importanti. Uno studio dello Massachussets: il numero dei suicidi supera quello dei morti per il Covid. Vediamo insieme quali sono le conseguenze psicologiche più gravi. 

I RISVOLTI PSICOLOGICI da Covid e lockdown: si aggrava la situazione MENTALE delle persone

#1 Inizialmente: panico e acquisto compulsivo

@antonellacacchionedoc

Gli psicologi ci spiegano che in una situazione come quella iniziale di marzo, lo stato di emergenza e l’incertezza hanno portato le persone a reagire d’impulso e fare grandi scorte per paura di rimanere in casa senza cibo o beni di prima necessità. Un comportamento irrazionale, visto che è sempre stato garantito il rifornimento dei supermercati, ma che ci fa capire che il panico è un sentimento che va ben oltre il ragionamento logico.

#2 La perdita di fiducia nelle fonti ufficiali d’informazione

In situazioni di incertezza e di pericolo l’uomo tende a cercare di ricavare più informazioni possibili dall’esterno, soprattutto dai suoi simili. Il risultato di questa ricerca ossessiva di capire come comportarsi nella situazione d’emergenza ha annullato il ruolo delle fonti ufficiali e ha lasciato che ogni fonte d’informazione fosse considerata fondamentale per la propria sopravvivenza.

#3 Il pensiero di catastrofe incombente

@_psycho.logyy_

Pensare in modo negativo, aspettandosi il peggio, porta ad un sentimento continuo di impotenza e di ansia verso il futuro, che non fa nulla se non generare ulteriore ansia e sofferenza, soprattutto in persone che già hanno un disturbo psicologico.

#4 L’isolamento da lockdown: dopo 10 giorni si ha un crollo mentale

Sono stati effettuati molti studi sull’isolamento ed è emerso che dopo 10 giorni in totale solitudine la mente cede ed iniziano nervosismo, stress e ansia. Se pensiamo al fatto che molte persone si sono ritrovate da sole per molto più tempo, è facile capire che i danni psicologici creati dal lockdown sono veramente seri e, forse, destinati a durare nel tempo. 

#5 La paura di infettare gli altri o di essere infettati senza saperlo: il virus nelle relazioni

Il Covid è un virus che si trasmette per via aerea, è un nemico invisibile che in alcuni casi ha bisogno di molti giorni di incubazione per uscire allo scoperto. Non c’è da stupirsi allora se molti hanno ricorso ad altri strumenti di protezione oltre alla mascherina, come le visiere o le tute. La paura di questo fantasma che si è impossessato della nostra vita è sempre presente, si è insinuata in tutte le attività quotidiane e nelle nostre relazioni con gli altri.

#6 La mancata assistenza a malati cronici: i malati non Covid lasciati a sé stessi

Nei mesi in cui il virus era più potente gli ospedali sono stati messi a dura prova: sono state cancellate migliaia di visite e accertamenti, soprattutto per i malati cronici. Molti sono stati i malati che si sono visti in parte negato il diritto alla salute, poiché l’assistenza dei medici è repentinamente calata e i tempi di attesa si sono allungati a dismisura. Il sentimento di abbandono non è tardato e ha aggravato la situazione di persone già fragili.

#7 Suicidio: il numero dei suicidi supera quello dei morti per il covid

Dallo studio dell’Università del Massachusetts emerge che il numero di morti dovuti alle conseguenze psicologiche della pandemia supera il numero di morti dovuti all’infezione da SARS-CoV-2. Com’è possibile?

Questo è il risultato di un’escalation di fenomeni che questa pandemia ha portato in diverse fasce della popolazione. Negli Stati Uniti le crisi d’ansia hanno registrato un +400%, così come la depressione il +450%. Sono aumentati anche il consumo di alcol e droghe. Facile quindi capire che i dati sui suicidi e sui tentati suicidi sono solo la conseguenza di una popolazione che sta soffrendo.

# Le conseguenze psicologiche della pandemia potrebbero persistere per diversi anni

@_psycho.logyy_

Se guardiamo gli studi fatti dopo avvenimenti traumatici come l’11 settembre e lo Tsunami in Giappone del 2011, i dati dicono che ci vogliono dai 6 agli 8 anni prima che le conseguenze psicologiche degli eventi si attenuino e torni l’equilibrio psicologico nella mente delle persone. La domanda è “quanto ci metteremo a guarire mentalmente dal covid”?

Fonte: ipsico e ilmessaggero

Continua la lettura con: Hai bisogno di un AIUTO PSICOLOGICO in questa emergenza? 10+1 servizi che fanno al caso tuo a Milano e in Lombardia

ANDRA STEFANIA GATU

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🛑 La GRANDE FUGA 2: prenotati voli e treni verso SUD dal 17 al 20 DICEMBRE

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Credits: giornaledisicilia.it

La caccia al biglietto è partita non appena il governo ha chiarito le regole per potersi spostare in vista del Natale. Il 20 dicembre sarà l’ultimo in cui si potrà viaggiare liberamente tra le regioni gialle. Trenitalia potenzia i treni per Lecce e per Napoli. Biglietti già esauriti nelle classi più economiche. Ecco la situazione.

La GRANDE FUGA 2: prenotati voli e treni verso SUD dal 17 al 20 DICEMBRE

# Trenitalia potenzia i treni per Lecce e per Napoli. Biglietti già esauriti nelle classi più economiche

Credits: milanopost.info

Trenitalia ha registrato un aumento delle prenotazioni ed ha potenziato le corse previste. Su 48 viaggi aggiuntivi programmati 32 interessano Milano: quattro collegamenti con Lecce, due di andata e due di ritorno, e quattro con Napoli, sempre andata e ritorno, attivati ogni giorno. I 4 treni giornalieri aggiuntivi per e da Napoli saranno attivi sin da lunedì e non è esclusa l’aggiunta di altre corse: “Il monitoraggio proseguirà così da valutare ulteriori integrazioni per i collegamenti che già oggi registrano un maggior numero di passeggeri“. I nuovi biglietti, infatti, vengono acquistati rapidamente, tanto che dal sito risultano già esauriti la maggior parte dei posti nelle classi più economiche, visto anche che per rispettare le disposizioni anti- Covid i treni possono essere riempiti solo per al 50%.

Per far fronte all’aumento delle prenotazioni anche Italo potenzia le corse dal 17 al 20 dicembre, aggiungendo quattro viaggi al giorno sulla tratta Napoli-Roma-Milano-Torino, due all’andata e due al ritorno, per 1.000 posti in più.

# Alitalia ha visto un incremento del 70% nelle prenotazioni per i voli dal 14 al 20 dicembre con destinazione Sud Italia

Credits: parkos.it

Alitalia ha comunicato che nell’ultima settimana l’incremento delle prenotazioni per volare tra il 14 e il 20 dicembre è stato di oltre il 70%, dopo il più 50% dei sette giorni precedenti. Su Milano il dato si riferisce ai 22 voli giornalieri della compagnia in partenza da Linate e diretti verso altre città italiane in Lazio, Sardegna, Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. La stessa Easy-Jet sui 7 voli domestici che partono quotidianamente da Malpensa ha registrato una crescita dei biglietti acquistati.

# Sea stima in media 1.000 passeggeri in più al giorno che partiranno questa settimana da Linate e Malpensa rispetto a quella precedente

milano aeroporti
EasyJet e Norwegian: il futuro di Malpensa

Le presenze negli aeroporti toccheranno il picco durante il prossimo fine settimana, ma le previsioni di Sea colgono un aumento già nei prossimi giorni, soprattutto per le persone in partenza. I passeggeri che transiteranno da Linate e Malpensa da oggi a mercoledì, infatti, sono 55 mila, quindi in media 9.160 al giorno, oltre mille in più di quelli registrati in un qualsiasi giorno della prima settimana di dicembre

Estratto articolo: La Repubblica

Continua la lettura con: Natale chiusi nel Comune: chi sono i più SFORTUNATI della Lombardia

MILANO CITTA’ STATO

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I SUPERMERCATI più CONVENIENTI di Milano: in quale PUNTO VENDITA si può risparmiare quasi 2.000 EURO?

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Altroconsumo con l’indagine “Spesa da oscar” ha nominato Milano “Capitale del risparmio”. Ma qual è il supermercato più conveniente a Milano? E i più cari?

I SUPERMERCATI più CONVENIENTI di Milano: in quale PUNTO VENDITA si può risparmiare quasi 2.000 EURO?

Altroconsumo, la più grande organizzazione indipendente per la tutela dei consumatori in Italia, ha effettuato l’indagine “Spesa da oscar” per stilare una lista dei supermercati più convenienti e Milano è risultata essere la Capitale del risparmio. Ma qual è il supermercato più conveniente a Milano? E quali invece i più cari?

# Milano capitale del risparmio: fino a 1.769 euro in meno

credit: altroconsumo.it

Dall’indagine effettuata nei vari supermercati italiani sono emerse due cose. Prima di tutto che non è importante solo la società ma anche e soprattutto il punto vendita, infatti all’inizio e alla fine della classifica ci sono le stesse insegne. Ma quello che davvero non vi aspettereste e che invece la classifica ha messo in evidenza è che la città in Italia in cui si può ottenere un maggior risparmio è proprio Milano, infatti i cittadini possono risparmiare fino a 1.769 euro. Vediamo dove si risparmia di più e quali sono invece i supermercati più costosi.

# La zona nera della classifica è occupata da due Carrefour

credit: igossip.it

Tra i supermercati di Milano sono state osservate differenze di prezzo enormi. Partiamo dalla fine della classifica: la zona nera.

Agli ultimi posti troviamo due Carrefour, quello di via Trivulzio, 12 e quello di Carugate che presentano entrambi un indice di ben 136. Per poter classificare i punti vendita è necessario un criterio di valutazione e Altroconsumo ha scelto un indice che può essere comparato al prezzo della spesa. Cosa significa questo? Che Altroconsumo ha ideato una “spesa tipo” e mediamente in questi due punti vendita spendereste ben 136 euro. Insomma non una cifra indifferente.

# Top 3 del risparmio meneghino: al primo posto il Conad di corso Lodi

credit: fruitbookmagazine.it

In cima alla classifica del risparmio svetta il Conad di corso Lodi, 130 (zona sud-est di Milano) con un indice di 104. Al momento il Conad ha superato Coop Italia ed è diventato il maggior distributivo in Italia acquisendo buona parte dei punti vendita Auchan. Al secondo e al terzo posto della classifica troviamo il Tigros di via Giambellino, 31 (indice di 109) e al terzo la società più amata a Milano: la sede Esselunga di via Feltre, 40 (indice di 112).

Cosa indicano questi dati? Che se si sceglie di fare la spesa in supermercati con un basso indice di valutazione, come ad esempio il Conad di Corso Lodi, si spenderanno per una spesa tipo 104 euro anziché 136 come al Carrefour di Carugate.

Infatti quello che Altroconsumo intende trasmettere ai consumatori con quest’indagine è che “cambiare conviene” e basta poco per trovare il punto vendita più conveniente vicino a sé per ottenere un grande risparmio annuo.

Continua la lettura con: I SUPERMERCATI dei milanesi: PRIMATI e MISTERI di Carrefour ed Esselunga

Fonte: Fruitbookmagazine e Altroconsumo

ROSITA GIULIANO

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7 POSTI a MILANO per dirsi ADDIO

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Dal film Casablanca

Per chi vuol emulare Humphrey Bogart che saluta per sempre Ingrid Bergman si può restare a Milano senza dover per forza andare a Casablanca. Milano è infatti una città ricca di sorprese e può fornire l’ambientazione ideale per il gran finale di un amore piccolo o grande.

7 POSTI a MILANO per dirsi ADDIO

#1 A un binario della Centrale

Credits: milanopost.info

Architettonicamente interessante è stata ultimata durante il Ventennio e conserva in sé molte caratteristiche di quel periodo dove marmi e statue venivano utilizzati come non ci fosse un domani. Ma il piatto forte rimangono i binari: davanti a loro si è certi che un treno, prima o poi, porterà via chi non dovrà far più parte della nostra vita. Un addio da nouvelle vague, per veri professionisti.

#2 A San Babila 

Credits: mapio.net

Per chi sceglie San Babila, dopo una breve passeggiata in Corso Vittorio Emanuele, si hanno diverse opzioni per lasciar andare il perduto amore. Tra metropolitana, mezzi di superficie, compreso il Linate express, non si ha che l’imbarazzo della scelta e si è certi che ovunque debba andare colui o colei che si vuol lasciare, qualche mezzo sarà quello giusto. Per addii organizzati

#3 Al Cimitero Monumentale

Credits: italiaatavola.net

Suggerito per chi vuole sottolineare l’aspetto definitivo e un pizzico apocalittico dell’addio. Sebbene sia un luogo frequentato anche dagli estimatori dell’arte, rimane sempre un cimitero, per di più in piena città. Un giro turistico che, casualmente, porta davanti all’ingresso del Monumentale, può essere perfetto per sancire una separazione irrevocabile. Se si vuole esagerare l’ultimo saluto lo si può dare all’interno del camposanto. Per chi è senza cuore 

#4 A San Vittore

Credits: radiolombardia.it

Una soluzione per chi voglia sottolineare la libertà che segue all’addio. Gli alti muri grigi sorvegliati dalla polizia e la totale mancanza di calore umano giocano un ruolo determinante per avvalorare la tesi che porterà, inesorabilmente, alla separazione delle strade. Per evasori dell’amore

 #5 Alla Barriera di Melegnano (o alla rotonda di San Giuliano)

Credits: 7giorni.info

Indispensabile che i due futuri ex abbiano un proprio mezzo di locomozione. Risolto questo problema crediamo esistano pochi luoghi più brutti e sfigati di una barriera autostradale. Tra tutte, quella di Melegnano è veramente algida, non fosse che apre le porte per andare in splendide località.

Se si vuol evitare di dover percorrere il primo tratto autostradale con i due mezzi prima dell’uscita di Lodi ci si può fermare a San Giuliano, che con la sua rotonda non è da meno alla Barriera. Nemmeno il tempo di un saluto che si viene trascinati via dal traffico senza alcuna possibilità. Un ultimo cenno di addio prima di tornare verso la città dove non è complicato risollevarsi il morale. Per chi non vuole sorprese

#6 Al parcheggio di Linate

Credits: parkos.it

Fintanto che non verrà completata la metropolitana che collega l’aeroporto alla città, rimanere a piedi e senza punti di riferimento ha un’unica soluzione, quella di prendere l’aereo e andare. Confidando in questa scelta che sicuramente è la più plausibile, chiunque venga lasciato sul piazzale se ne tornerà mestamente da dove è arrivato. Oppure, dopo aver pianificato che non si ha più nulla da dire, portare l’altra ex metà a Linate, dà comunque un senso di leggerezza e di epica all’abbandono. In fondo Bogart l’addio alla Bergman lo dava sulla pista di un aeroporto.

#7 All’Ortomercato

Credits: milano.corriere.it

Percorribile solo per 2 lati del suo perimetro, fintanto che la zona non verrà riqualificata è uno dei luoghi che, di notte, mettono depressione anche se visti in foto. Inferriate, luci spente, qualche accampamento e la linea ferroviaria certamente non aiutano a trovare qualcosa di positivo e condurre verso la rottura un rapporto ormai incrinato è l’ultimo stadio prima della canna del gas.

Fra l’altro non è molto sicuro stazionare in zona, né a piedi né in macchina. Va da sé che la rottura già presente nell’aria si materializza con massima certezza. Per dare il colpo finale.

Continua la lettura con: 10 strategie di sopravvivenza del single milanese

ROBERTO BINAGHI

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🛑 Qualità della vita: MILANO passa dalla PRIMA posizione a FUORI DALLA TOP 10 in appena un anno (Il Sole 24 ore)

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Alla fine del 2019 era prima in Italia per qualità della vita. In appena un anno è precipitata fuori dalla top 10. Se è vero che il virus era uguale per tutti, per Milano è stato un disastro. Vediamo la classifica delle prime 10 e la posizione delle principali città nella ricerca più importante sulla qualità della vita pubblicata da Il Sole 24 ore. Sul podio le due città più autonome d’Italia.

Qualità della vita: MILANO passa dalla PRIMA posizione a FUORI DALLA TOP 10 in appena un anno (Il Sole 24 ore)

#10 Pordenone, passo in avanti di 3 posizioni

Credits: max_biason IG

Al decimo posto troviamo Pordenone che recupera tre posti rispetto al 2019 ed entra nella top del 2020. Nella classifica di ItaliaOggi invece era balzata addirittura in cima alla classifica.

#9 Cagliari, era alla 20esima posizione nel 2019

@ariana_mele

Al nono posto Cagliari che recupera ben 11 posizioni, risalendo nella posizione numero 20 della classifica dello scorso anno.

#8 Parma, 2 gradini in più per la “Capitale della Cultura 2020-21”

Ottava Parma, in recupero di due gradini della classifica. La capitale della “food valley” italiana e della cultura per il biennio 2020-2021 prosegue la sua marcia verso la parte alta della classifica, nel 2018 era addirittura solo al 29esimo posto.

#7 Aosta, scende dal quarto posto 

Credits: indijessta IG

Settima Aosta che perde tre posizioni in classifica in un anno. La regione con 2.751 decessi ogni milione di abitanti è quella che segna il più alto tasso di mortalità in Italia.

#6 Udine, entra nella top ten con un balzo di 10 posti

Credits: _oli_ans IG

Udine compie un bel balzo in avanti recuperando 10 posizioni rispetto al 2019, passando quindi dalla 16esima alla sesta.

#5 Trieste, rimane stabile rispetto allo scorso anno

Credits: italymypassion IG

Trieste rimane al quinto posto anche nel 2020, l’unica città fuori dal podio a non muoversi nella classifica.

#4 Verona, si scambia la piazza con Aosta

Verona

Al quarto posto Verona, in rimonta di 3 posizioni sul 2019, inverte la posizione con Aosta che scende in classifica.

#3 Trento, si conferma tra le migliori città in cui vivere

Credits: 10cose.it – Trento

Trento che si conferma terza alla terza posizione, da anni ai primi posti nelle classifiche della qualità della vita. Nella classifica di ItaliaOggi è al secondo posto quest’anno, mentre era prima nel 2019.

#2 Bolzano, anche l’altra città del Trentino mantiene il suo posto in classifica

Credit: Instagram (@ek.photography_00)

Sul podio ci sono le due città più autonome d’Italia. Bolzano si conferma sempre seconda portando, anche grazie a Trento, il Trentino Alto Adige ad essere la migliore regione in cui vivere secondo Il Sole24ore. Gli effetti dell’autonomia (vera)?

#1 Bologna nuova regina: prende il posto di Milano che era prima nel 2019

Una corsa in avanti di 13 posizioni la mette in cima alla classifica, scalzando Milano che invece esce addirittura dalla top ten.

# Milano fuori dalla top ten, tra le grandi città solo Torino e Genova migliorano. Monza crolla: dal 6° al 61° posto. Crotone e Caltanissetta sempre ultime

Foto: Andrea Cherchi (c)

Milano nel 2019 era prima per qualità della vita secondo la classifica de “Il Sole24ore“, ma complice il Covid e le misure adottate (o non adottate) è precipitata fuori dalle migliori dieci, posizionandosi al dodicesimo posto. Il crollo peggiore l’ha subito però l’altra città lombarda in classifica l’anno scorso: Monza è passata dal sesto al 61esimo gradino. In generale è stato un anno infausto per le grandi città: Venezia passa dal nono al 33esimo, Roma dalla posizione 18 alla numero 32, Napoli dalla 81 alla  92.

In miglioramento troviamo invece Torino che sale dal 33esimo al 21esimo posto, Genova che passa dal 45esimo al 19esimo, mentre un piccolo miglioramento per Palermo dalla posizione 98 all’89 anche se rimane nella parte bassa.

Se si guarda infine alla coda della classifica, in ultima posizione al numero 107 si trova Crotone che si scambia la posizione con Caltanissetta salita di un gradino al numero 106. Terzultima Siracusa alla 105esima che prende il posto di Foggia. 

Fonte articolo: IlSole24ore

Continua la lettura con: QUALITÀ della VITA: il CROLLO di Milano. La rivincita delle città piccole

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Qual è la CASA più STRANA e CURIOSA di Milano? Le 10 nominations (clicca in fondo per votare)

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@cityscapepoetry

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Qual è la CASA più STRANA e CURIOSA di Milano? Le 10 nominations 2020 (clicca in fondo per votare e su ogni nome per aprire il link all’articolo con foto)

# Berri Meregalli

# Ca’ del Guardian di corso Venezia

Credits: wikiwand.it – Casa Fontana Silvestri

# Casa Galimberti 

# Casa Igloo di via Lepanto

# Castello di Pietra di viale Monza

castello di pietra

# Cassina de’ pomm

cassina de pomm

# I grattacieli di piazza Piemonte

credit: milano.notizie.it

# La casa delle fate

Credits: ad-italia.it

# Le ville Tudor

Credits: ad-italia.it

# Palazzo Fidia

Credits: fondoambiente.it

 

Qual è la CASA più STRANA e CURIOSA di Milano?

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Per altri milano città stato awards, clicca qui: MILANO CITTA’ STATO AWARDS

MILANO CITTA’ STATO

 

🛑 13 dicembre. Meno CONTAGI, più POSITIVITÀ. Italia prima in Europa per numero di morti totali

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La notizia del giorno è la decisione della Germania di tornare in lockdown fino a metà gennaio. Intanto la Lombardia diventa zona gialla dopo oltre un mese di chiusura. I dati nel giorno sono controversi. Calano i morti in Italia ma crescono in Lombardia. Ovunque si riducono i contagi ma aumenta il tasso di positività. Prosegue il miglioramento nella situazione degli ospedali, mentre l’Italia resta prima in UE per morti totali e nelle ultime 24 ore. Vediamo i dati nel dettaglio. 

🛑 13 dicembre. Meno CONTAGI, più POSITIVITÀ. Italia prima in Europa per numero di morti totali

#1 IN CRESCITA I MORTI: Lombardia risale sopra i 100, in calo i decessi in Italia

I morti in Lombardia risalgono dagli 85 di ieri ai 144 di oggi (il 29% del totale nazionale, ieri erano il 13%). Il picco massimo nella prima ondata il 21 marzo era stato di 546 morti. 
Scendono invece i decessi in Italia: dagli 887 di giovedì e i 649 di ieri, nelle ultime 24 ore sono stati 484, ma nonostante il calo l’Italia resta prima in UE per decessi nelle ultime 24 ore, oltre che per morti totali dall’inizio della pandemia (vedi in fondo). 

#2 SCENDONO I CONTAGI: ma calano di più i tamponi

Cala ancora il numero di nuovi contagi in Lombardia: ieri erano stati +2.736, oggi sono +2.335. Nella città metropolitana si segnalano +851 nuovi casi. 
Dopo tre giorni di crescita scendono i contagi anche in Italia: dai 19.903 di ieri, oggi si segnalano +17.938 nuovi casi.  
Scendono però anche i tamponi: in Italia si è passati dai 196.439 di ieri ai 152.697 di oggi. Calano i tamponi anche in Lombardia: dai 29.153 di ieri ai 25.523 di oggi.

#3 CONTINUANO A CALARE I RICOVERI: però torna a risalire il numero degli attualmente positivi in Italia

Per il diciannovesimo giorno negli ultimi ventuno, scendono anche oggi i ricoveri: in terapia intensiva si scende di -3 dai -16 di ieri, per un totale di 714 ancora ricoverati. 

Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione scende sempre sotto il 47%. Scendono di 130 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri -128). 

Stesso andamento anche in Italia sul fronte dei ricoveri: scendono i ricoveri in terapia intensiva di 41 (ieri -66) e calano ancora i ricoverati meno gravi: -331 (ieri -496).  

I guariti sono: +908 in Lombardia (ieri +5.034) e +16.278 in Italia (ieri +24.728). Gli attuali positivi in Italia risalgono di oltre un migliaio: sono ora 686.031 (in rialzo dai 684.848 di ieri)

#4 TASSO DI POSITIVITA’ CRESCE: Lombardia torna sopra il 10%

Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia sale, ritornando sopra il 10%: passa dal 9,3% al 10,7%, rimanendo sempre al di sotto della media nazionale. 
In Italia sale ancora: dal 10,1% di ieri all’11,7% di oggi.

Perché l’epidemia sia sotto controllo bisogna scendere a un tasso di positività inferiore al 10% e avere un Rt nazionale sotto all’1%.

L’Rt nazionale risulta allo 0,82. Milano è attorno allo 0,70

Fonte dati: Protezione Civile

#5 ITALIA PRIMA PER MORTI TOTALI IN EUROPA

Nel giorno in cui supera la Gran Bretagna diventando il Paese in Europa con il maggior numero di morti complessivi (seconda invece in rapporto alla popolazione dopo il Belgio), l’Italia mantiene il primato di morti anche nelle ultime 24 ore. 
In UE al momento in cui scriviamo seguono l’Italia la Germania (+351*), la Francia (+194*), Polonia (+188) e UK (+144). 
Con l’asterisco i dati aggiornati a ieri. 
 
Numero di morti totali in UE (e UK). Primi dieci paesi per morti complessivi: 
1. Italia (64.036), 2. United Kingdom (64.026), 3. Francia (57.761), 4. Spagna (47.624), 5. Polonia (22.676), 6. Germania (21.787), 7. Belgio (17.792), 8. Romania (13.264),
9. Olanda (10.005), 10. Rep Ceca (9.535).
 
Numero di morti settimanali per 100.000 abitanti calcolato sugli ultimi 14 giorni (principali paesi UE):
Italia (8,0), Polonia (7.8), Belgio (5,6), UK (4,5), Francia (4,2), Germania (3,4), Spagna (3,2), Svezia (2,5).
Tra i paesi minori: prima la Bulgaria (13,4)
 
(fonte ECDC, dati ufficiali Unione Europea)

Continua la lettura con: Ennesima prova: virus a Milano fin dal novembre 2019

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Qual è la POLEMICA dell’anno? Le 10 nominations (VOTA)

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Qual è la POLEMICA dell’anno a Milano? Clicca sul titolo per rivederla o in fondo per votare

#1 Boccia-Zampa contro i milanesi per lo shopping alla riapertura dei negozi

#2 Bonaccini contro Conte: “Non dimentichi il nord”

Credits: teleromagna24.it – Stefano Bonaccini presidente regione Emilia Romagna

#3 De Luca contro il Nord e Milano

Credits: ilmessaggero.it – De Luca

#4 Governo unito per il sud: “Fiscalità di vantaggio per le aziende del Sud”

Credits: ALBERTO PIZZOLI / AFP – Giorgia Meloni

#5 Liguri contro Milanesi: “restate a casa vostra”

#6 Provenzano contro Milano: “non restituisce nulla all’Italia”

Credits: il qutoidianodelsud.it – Il Ministro del Sud Provenzano e il Ministro agli affari regionali Boccia

#7 Provenzano contro Milano 2: “crea squilibri alla democrazia”

#8 SALA: “È sbagliato che un dipendente pubblico guadagni gli stessi soldi a Milano Reggio Calabria”

Credits: corriere.it – Beppe Sala

#9 Fuoco amico su Sala. I verdi: “Ecologista solo di facciata”

Credit: https://www.twebnews.it/

#10 Sud contro nord: “Basta con la colonizzazione linguistica”

Credits: gianlucadimarzio.com – Gattuso vittorioso in Coppa Italia

 

Qual è la POLEMICA dell’anno a Milano?

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LINATE deve CHIUDERE? Perché SI e perché NO

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Il city airport divide da anni i milanesi. Da una parte c’è chi lo ritiene essenziale per la città, dall’altra c’è chi crede sia un freno allo sviluppo dell’aeroporto intercontinentale di Malpensa. Le 5 ragioni a favore e 5 contro la sua chiusura, voi come la pensate?

LINATE deve CHIUDERE? Perché SI e perché NO

# Perché Linate deve chiudere: 

#1 Costringe a fare scalo in aeroporti stranieri

Linate fa risparmiare qualche manciata di minuti, in compenso ti fa perdere spesso ore costringendoti a fare scalo in qualche aeroporto straniero non offrendo quasi mai voli intercontinentali per la gioia di tedeschi, svizzeri, francesi.

#2 Non potrà aumentare il già scarso volume di traffico

Linate non potrà mai aumentare sensibilmente il proprio volume di traffico, già decisamente scarso, per ovvi motivi: vicinanza di case, a ridosso della città e con limiti strutturali che impediscono il passaggio di aerei delle dimensioni più grosse.

#3 Anche con tutti i restyling possibili, non ha appeal

Linate con tutti i restyling possibili ed immaginabili darà sempre l’impressione di essere un aeroporto in scala ridotta. Un terminal dove passare giusto il tempo necessario per le operazioni di imbarco e sbarco, non avendo, a differenza di tanti scali esteri, un minimo di appeal.

#4 Il simbolo del nostro provincialismo

Linate è il simbolo del nostro provincialismo, della nostra mancanza di visione a lungo termine, rappresenta la nostra mancanza di “grandeur”. Atterrare o partire da Linate avendo in mente gli aeroporti di Monaco, Zurigo, Parigi, Amsterdam, Londra per non parlare di Francoforte, dà una sensazione di imbarazzo, non certo l’idea di essere in una metropoli di importanza mondiale. In nessuna metropoli europea, asiatica o americana, con ambizioni di crescita come Milano, penserebbero mai di dotarsi di un aeroporto così microscopico.

#5 L’occasione persa di un Hub per il nord Italia

Linate rappresenta l’occasione persa per Milano e per tutto il nord Italia, di avere un HUB internazionale. Gli olandesi che avranno tanti difetti, ma non quello di non saper fare affari, tra le altre richieste, per fondersi con Alitalia, avevano avanzato quella di ridimensionare Linate e convogliare il traffico del sud Europa su Malpensa. Il risultato è che KLM è in attivo, Alitalia è in perenne fallimento e Malpensa semivuoto.

In poche parole Linate è il trionfo della mediocrità.

(a cura di Andrea Urbano)

# Perché Linate deve restare aperto:

#1 Per la velocità di connessione della città con il resto d’Europa

Linate consente di avere un collegamento aereo facilmente raggiungibile e molto veloce, in sincronia con le esigenze di una città che vive e si vanta di essere sempre veloce, frenetica. Il fatto che, con la nuova metropolitana, consentirà in poche ore di andare e tornare in qualunque città europea è un plus al quale non possiamo e dobbiamo rinunciare.

Al massimo può essere trasformato in aeroporto per soli collegamento veloci, quindi per aerei di piccoli dimensioni, ampliando l’offerta. Si pensi anche, specie proprio per questioni legate al COVID, come possa essere utile a livello sanitario avere un collegamento aereo così veloce.

#2 Per essere competitivi nel futuro delle auto volanti e di nuovi modelli di aerei leggeri

Nell’ottica di un futuro sviluppo del traffico “volante”, dalle macchine volanti per le quali sono allo studio avanzato diverse case produttrici a nuovi modelli di aerei leggeri, è fondamentale avere un collegamento aeroportuale cittadino.

#3 Fondamentale l’aeroporto in città che consente l’arrivo di merci fresche

Per il mantenimento della posizione di motore economico italiano è fondamentale avere un aeroporto che consenta l’arrivo di merci, specie fresche, senza che ci sia bisogno di un ulteriore trasporto, magari su gomma, che porti allungamento dei tempi oltre inutile dispendio di energie e emissioni nocive.

#4 Chiedere la chiusura per inquinamento acustico è fuori luogo: le abitazioni della zona sono state realizzate successivamente

Ci sono case nei pressi dell’aeroporto che risultano essere in stato di pericolo per i voli radenti di aerei. Il problema è che sono state costruite dopo la costruzione dell’aeroporto, spesso in modo scellerato. Va da sé che chiedere ora la cessazione delle attività aeroportuali di Linate per una questione, in primis, di inquinamento acustico è fuori luogo.

#5 Fa risparmiare tempo se si vive a est o a sud della città

L’aeroporto di Linate permette di risparmiare 20 minuti di tempo, purché si abiti in zona sud e non si prendano i mezzi pubblici per raggiugerlo, decisamente più scomodi del Malpensa express. Vantaggio ancora maggiore per chi abita a est o in centro. Se invece si abita in zona nord, nei ricchi comuni tra Varese e Bellinzona o tra Novara e Torino, Linate nemmeno viene preso in considerazione.

In poche parole Linate è una scommessa su un futuro di voli piccoli e agili.

(a cura di Roberto Binaghi)

MILANO CITTA’ STATO

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La CASA più FELICE del MONDO

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Credits: sottocoperta.net

Questa è la casa più felice del mondo. Graffiti rappresentanti uccellini, facce sorridenti, cuori e tante altre immagini. Andiamo a scoprire dove si trova e qual è la sua storia. 

La CASA più FELICE del MONDO

# Happy Rizzi House: la casa ricoperta di graffiti colorati, icona della felicità

Credits: meteoweb.eu

Nella cittadina di Braunschweig, Bassa Sassonia in Germania, si può trovare l’opera del newyorkese James Rizzi, noto esponente della pop art, che grazie ai suoi graffiti colorati in stile mondo dei fumetti, ha ricoperto interamente alcuni edifici trasformandoli in simboli della felicità. 

 

 

# L’antica dimora ducale è diventata “la casa più felice del mondo”

Credits: sottocoperta.net

Il progetto è stato concepito per rivitalizzare un’antica dimora ducale ma allo stesso tempo per realizzare qualcosa di completamente nuovo e al di fuori degli schemi comuni. La vena artistica del newyorkese Rizzi, in collaborazione con il gallerista Olaf Jaschke e l’architetto Konrad Kloster, si sprigiona nel mondo dei graffiti che raffigurano principalmente cuori, facce sorridenti, stelle, nuvole, uccellini e forme geometriche. I mille colori accesi utilizzati le hanno assegnato la denominazione di  “casa più felice del mondo”. 

# James Rizzi, l’artista dalle idee tanto bizzarre quanto originali

Credits: forum.flightgear.org

Il creatore della casa più felice del mondo, l’artista statunitense James Rizzi, nato e vissuto a New York fino al 2011, anno della sua morte, è ricordato per la sua creatività e le sue opere tanto bizzarre quanto originali. Solo per citarne due si può ricordare l’areo Lufthansa decorato con disegni di persone, stelle e uccelli stilizzati o i maggiolini Volkswagen realizzati con lo stesso stile.

Colorare i palazzi per infondere felicità potrebbe essere una buona idea per alcuni quartieri grigi di Milano?

Fonte: Berlinomagazine

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