Nasce in Parlamento l’alleanza dei MERIDIONALISTI. E la Meloni rincara: “Fiscalità di vantaggio per il SUD? Sì, ma per SEMPRE”

Si allarga il fronte in Parlamento per il Meridione. Alla lista si è aggiunta anche la leader di Fratelli d'Italia che chiede che gli aiuti fiscali per il Sud diventino permanenti. Invece di aiutare a rilanciare l'Italia nel suo complesso, in particolare le sue forze più produttive, ha senso accelerare su iniziative assistenzialistiche determinate da criteri geografici?

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Credits: ALBERTO PIZZOLI / AFP - Giorgia Meloni

Il fronte unito per orientamento geografico si allarga trasversalmente tra tutte le forze politiche. Ministri, giornali, forze di governo e dell’opposizione formano un unico coro: destinare al SUD più aiuti possibili del Recovery Fund. Mentre nasce l’alleanza dei meridionalisti, come pubblicato su Libero, si aggiunge anche la presa di posizione di Giorgia Meloni: in un’intervista al Messaggero, riportato da Agi.it, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni prosegue sulla stessa linea degli esponenti di tutti i partiti sulle risorse da destinare al Mezzogiorno, rincarando la dose: “giusti i soldi al Sud, ma siano per sempre”. Sempre più Fratelli d’Italia del Sud?

# Il fronte trasversale tra M5S, PD, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia: tutti d’accordo per dare aiuti al Sud e fare una commissione d’inchiesta sul Nord

Estratti articolo di Pietro Senaldi per “Libero – Nasce l’alleanza dei meridionalisti e il Pd si accorge che esiste il Nord”

“Si tratta di un gruppo multipartisan tra rappresentanti di tutti i partiti, anche se Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono per ovvi motivi maggioritari, che ha lo scopo dichiarato di creare un fronte meridionalista che si assicuri che, in proporzione a popolazione e attività produttive, al Mezzogiorno arrivino più finanziamenti che al Nord e al Centro. Sono circa una sessantina tra senatori e onorevoli e si sono posti anche lo scopo di creare di una commissione d’inchiesta che faccia luce sulla ragione per cui al Nord ci sono più infrastrutture che al Sud e nel caso dirottare lì gli investimenti pubblici.”

“L’iniziativa di questo gruppo in Parlamento è dettata dal fatto che il Covid ha distrutto il 6% dei posti di lavoro al Sud e il 3,5% al Nord e che si prevede una ripresa più rapida nelle regioni settentrionali, con un +5,4%, rispetto a quelle del Mezzogiorno con +2,3%. A dire il vero però il Nord ha perso 600.000 occupati contro i 380.000 del Sud e ha avuto un calo del PIL del 9,6% contro l’8,2% meridionale. Indipendentemente dalle ragioni storiche e dai torti e dai meriti delle due realtà italiane, economicamente e culturalmente profondamente diverse, per guarire un corpo malato, qual è il nostro Paese oggi, occorre curare prima gli organi vitali e quindi, per dirla con Massimo Cacciari, intellettuale non sospettabile di simpatie leghiste, occorre far ripartire il Nord.”

# Meloni “Sì a una fiscalità di vantaggio al Sud, ma deve essere resa permanente”

Pubblichiamo articolo di “Agi” – Per Meloni la fiscalità di vantaggio per il Sud deve essere permanente 

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“Sgravi al Sud ma per sempre. Le imprese del nord hanno pagato un prezzo altissimo al Covid e quelle del Mezzogiorno lo hanno pagato ad un lockdown generalizzato che, numeri alla mano, si sarebbe potuto evitare”, spiega Giorgia Meloni, in un’intervista al Messaggero. “Sì a una fiscalità di vantaggio al Sud – sostiene – ma deve essere resa permanente e non durare pochi mesi”

Il supporto fiscale deve essere anche “accompagnato da ingenti investimenti”, puntualizza Meloni, “in infrastrutture materiali e digitali” come alta velocità, autostrade, porti e interporti. “E banda larga fino nelle aree interne”. Secondo Meloni, “far ripartire il Sud rappresenterebbe un enorme volano anche per le attività produttive del Nord Italia”, ciò che “storicamente è un fenomeno che abbiamo già visto in Europa negli anni della riunificazione tedesca”, precisa. Poi Merloni spiega: “Gli ingenti investimenti fatti dalla Germania per far recuperare le regioni della ex Ddr hanno rappresentato per gli anni successivi un enorme stimolo economico per tutta la Germania”. 

# Dal nord arrivano i primi mugugni: Bonaccini e Martina

Ormai è un mantra ripetuto da ogni esponente politico: investire al Sud per far ripartire il Paese, sembra davvero l’unica strategia per risollevare l’economia del nostro Paese. Davvero la storia italiana non ha insegnato nulla oppure semplicemente siamo di fronte alla solita propaganda per accaparrarsi il consenso di chi è meno libero di scegliere? Invece di aiutare a rilanciare l’Italia nel suo complesso, in particolare le sue forze più produttive, ha senso accelerare su iniziative assistenzialistiche determinata da criteri geografici?

Nel frattempo arrivano i primi mugugni da parte di alcuni esponenti della maggioranza. Il bergamasco Maurizio Martina, l’ex segretario del Pd, non è d’accordo sulla fiscalità di vantaggio per le aziende del Sud annunciata da Conte, e chiede di estenderla a tutto il territorio: “Sarebbe un errore scatenare una competizione sfrenata tra due parti del Paese e il governo non deve dimenticare la questione settentrionale“. Già ieri il presidente dell’Emilia-Romagna nonché possibile futuro segretario del Partito Democratico, Stefano Bonaccini, aveva detto che “il partito deve rappresentare di più il Nord perché la parte d’Italia che produce di più deve ripartire nell’interesse di tutti“.

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Fonte: Agi, MessaggeroLibero

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