Nuovo attacco di Provenzano, ministro per il Sud: “MILANO ha creato SQUILIBRI alla democrazia”

"Milano non restituisce nulla all'Italia", aveva dichiarato il Ministro. Invece di gettare acqua sul fuoco rilancia: il modello Milano ha favorito l'ascesa di nazionalismi e di populismi

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Durante la trasmissione la trasmissione di “In Onda” trasmessa sul canale La7 il giorno 31 agosto, il Ministro per il Sud Provenzano ritorna sulla polemica riguardo le sue affermazioni contro Milano: “Milano non restituisce nulla all’Italia”, aveva dichiarato il Ministro. Invece di gettare acqua sul fuoco rilancia: il modello Milano è sbagliato e causa degli squilibri tra Nord e Sud. Di seguito il video integrale e gli estratti più significativi.

Leggi anche: Provenzano: Milano non restituisce nulla all’Italia

Nuovo attacco di Provenzano, ministro per il Sud: “MILANO ha creato SQUILIBRI alla democrazia”

# “Un modello come Milano crea contraccolpi economici, sociali, democratici”

Ci sono due questioni che vorrei sollevare. Vorrei dire che a me è stata attribuita una polemica nei confronti di Milano, che non era una polemica nei confronti di Milano. Ma era un’indicazione che questo modello, non il modello Milano, che è frutto a mio avviso del buon governo degli amministratori locali e di un sistema che funziona e della solidarietà, questo spesso viene trascurato, ma che cos’è il Terzo Settore lombardo, le fondazioni bancarie, di un sistema”. (…)

Quel modello lì “è un modello che crea contraccolpi. Contraccolpi economici, contraccolpi sociali e contraccolpi democratici perché poi le aree interne, le aree che si sentono abbandonate, i cosiddetti luoghi che non contano poi si vendicano.” “Contraccolpi anche demografici” ma soprattutto “democratici“.

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# A causa di Milano l’ascesa di nazionalismi e di populismi 

“Se ci sono dei luoghi che vengono abbandonati (…) questi luoghi si sentono abbandonati e reagiscono con l’ascesa di nazionalismi, con l’ascesa di populismi.[…] 

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1 COMMENTO

  1. Ho seguito anche io la trasmissione e interpretare in questo modo l’intervento significa essere totalmente in mala fede.
    Inoltre, se proprio vogliamo vedere in modo analitico e distaccato quanto realizzato da Milano negli ultimi 10 anni, bisogna riconoscere che Milano è rinata cannibalizzando anche il Nord Italia. Milano non ha creato nuove opportunità né ha attratto realtà estere, se non avendole sottratte ad altre realtà del Nord.
    Uno dei tanti esempi? Il Salone del Libro. Se ne vuole un altro? L’atteggiamento della Fiera che ha portato via manifestazioni ad altre città della Pianura Padana. Un altro ancora? Il trasferimento di molte società ICT che prima risiedevano nella provincia di Milano.
    Questo vortice che attira tutte le realtà produttive ed innovative dando in cambio una maggiore facilità di trasferimento verso di sé (e lo fa la Regione o lo stato, mica il comune) porta ad un antagonismo locale.
    Ne volete un altro ancora? L’istituzione delle aree B e C senza averne discusso in modo franco e onesto con le municipalità della prima cerchia, che ne subiscono solo gli effetti negativi.
    Questo è il succo dell’intervento di Provenzano, ampiamente condivisibile, che pare l’autore dell’articolo non sembra comprendere ma preferisce aizzare contro.
    Pur essendo favorevole all’istituzione di una Regione Milano non dimentico che senza l’Italia Milano non sarebbe quella che è, fossi in voi mi concentrerei di più sull’area metropolitana di Milano e sul fatto che tale area metropolitana debba essere policentrica.
    Nella sostanza in tutti gli articoli del vostro sito si considera solo Milano e si considera quanto fuori dai confini del comune come una provincia vassalla…Milano in fondo è un territorio circoscritto in un quadrato del lato di 10 KM…manco il centro storico di Roma…
    Detto da un valtellinese…..

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