Home Blog Pagina 251

MARIA GAETANA AGNESI, la “donna più intelligente del Settecento”

0

Qualcuno la definì “la donna più intelligente del XVIII secolo”, altri erano addirittura convinti che fosse frutto della fantasia di qualche romanziere. Maria Gaetana Agnesi è stata una delle personalità più ricche di cultura e di sapere che la storia di Milano abbia conosciuto.

MARIA GAETANA AGNESI, la “donna più intelligente del Settecento”

Maria Gaetana Agnesi nasce a Milano il 16 maggio 1718. I genitori erano Anna Fortunata Brivio e il commerciante di seta Pietro Agnesi. Era la primogenita di otto figli relativamente al primo matrimonio del padre, che poi si sposò altre due volte (Anna morì di parto) avendo in tutto 21 figli. Tra questi la musicista e compositrice Maria Teresa Agnesi, autrice di innumerevoli lavori artistici, tra cui sette opere liriche.

# Il primo libro a vent’anni

Maria Gaetana sin da ragazzina impara il latino (grazie al fratello che lo studiava), il francese (dalla governante di famiglia che arrivava d’oltralpe), poi greco, tedesco, spagnolo e l’ebraico: proprio per queste conoscenze fu soprannominata “Oracolo settelingue”.

A diciannove anni inizia a studiare Filologia e, subito dopo, Matematica. Grazie alle frequentazioni con raffinati intellettuali milanesi, studiò “Elementi di Euclide”, la più importante opera matematica giuntaci dalla cultura greca antica, la “Logica”, ovvero il punto d’incontro tra la Filosofia e la Scienza, la “Metafisica”, cioè l’essenza degli aspetti più autentici della realtà e la Fisica sperimentale. A vent’anni pubblica il suo primo libro, si tratta del “Propositiones Philosophicae”, contenente tesi di logica, botanica, cosmologia, ontologia, meccanica e pmeumatologia.

# La matematica? La via per raggiungere la verità

Busto di Maria Gaetana Agnesi nel Palazzo di Brera (Milano)

Maria Gaetana Agnesi era una convinta assertrice che le donne avevano pieno diritto di istruirsi e divulgare il sapere acquisito; proprio lei, che fece della matematica una disciplina capace di risolvere i problemi pratici del mondo e, al tempo stesso, di avere una risposta ai molti interrogativi dello spirito. La matematica per la Agnesi è la via per raggiungere la verità, contemplandola e rendendola eterna per le generazioni future.

A ventidue anni avvia una prolifica collaborazione con Ramiro Rampinelli, un religioso bresciano, noto per i suoi studi di matematica e fisica. A 30 anni pubblica il volume “Istituzioni analitiche da uso della gioventù italiana”, sono due volumi che affrontano, tra l’altro, il concetto di calcolo infinitesimale.

Maria Gaetana Agnesi fu la prima donna della storia a pubblicare un libro di matematica e la prima donna ad insegnare all’Università di Bologna.
Decide però di tornare a Milano: dopo la morte del padre si dedica ai bisognosi e, nel 1771, è nominata direttrice dell’albergo Pio Trivulzio, al servizio degli anziani poveri.
Scrive libri che presentano le sue riflessioni sulle Sacre scritture e sulla Chiesa, tra questi citiamo “Il cielo mistico”.
Morirà al Trivulzio il 9 gennaio 1799. 

FABIO BUFFA 

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

GIUSEPPINA PIZZIGONI, la fondatrice della SCUOLA RINNOVATA

PIERO MAZZARELLA, personaggio simbolo di una Milano che non c’è più

LUCIANO BERETTA: “il POETA del CLAN CELENTANO”

ANTONIA POZZI: la POETESSA negli ABISSI dell’ANIMO UMANO

Elio FIORUCCI: the place to be nel cuore di MILANO

AGOSTINA BELLI, la “bella tosa” del cinema italiano

Enrico BERUSCHI…e allooora???

GIANRICO TEDESCHI, l’attore milanese “che parla, comunica e ti INCANTA”

Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese

Dina GALLI, l’eccentrica monella: la prima attrice COMICA italiana

Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA

Adolfo WILDT, l’artista “eccessivo e inquieto”, alieno di avanguardie e conformismo

Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese

Quando a Milano c’erano i BEATLES

UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

ENRICO RUGGERI: contro corrente da sempre

FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo

Nuto NAVARRINI: il grande attore milanese ormai dimenticato

Liliana FELDMANN: la VOCE di Milano

VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood

 ERMINIO SPALLA, il PUGILE ARTISTA adottato da Milano

EDOARDO FERRAVILLA: uno degli ATTORI del teatro DIALETTALE più importanti di sempre

MARIA MONTI, la prima “CANTAUTRICE” della storia

ENZO JANNACCI, il cardiologo chansonnier

LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome

Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

MARCELLO MARCHESI, un ciclone di ironia

NANNI SVAMPA, l’ironico artista della canzone milanese

ADRIANO CELENTANO, il “molleggiato” nato a due passi dalla CENTRALE

GINO BRAMIERI, il RE delle BARZELLETTE

CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto

Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano

GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE

ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano

LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano

BRUNO ARENA, il fico di Milano

Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”

ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema

MARTA ABBA: la musa di Pirandello

Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#71 – La PISCINA GALLEGGIANTE sul LAGO a un’ora da Milano

0
Credits massoortravel IG - Piscina Galleggiante

Una vasca sospesa con una vista spettacolare sulla natura circostante. Dove si trova e come è fatta.

La PISCINA GALLEGGIANTE sul LAGO a un’ora e mezza da Milano

# L’icona Art Nuoveau 5 stelle sul lago di Como

Credits traceyshaw1969 IG – Grand Hotel Tremezzo

Sulla sponda occidentale del Lago di Como c’è una delle perle dell’architettura più suggestive della Lombardia, un’icona dell’Art Nuoveau a cinque stelle: il Grand Hotel Tremezzo. Caratterizzato da splendidi interni d’epoca, con colori accesi, materiali d’eccellenza e arredi prestigiosi, fa rivivere ai clienti le atmosfere della Belle Époque.

Credits lisa.a.wheeler IG – Interno Grand Hotel

Scelto dal jet set internazionale fino dagli inizi del ‘900, per l’esattezza dal 1910 quando è stato inaugurato, è circondato da paesaggi mozzafiato che vanno dalle acque del lago verso Bellagio fino alle cime delle Grigne, il massiccio alpino in provincia di Lecco.

# Un parco privato, una spiaggia privata e tre piscine 

Credits resorttolauramadrid IG – Parco Grand Hotel

L’hotel, oltre al lusso degli ambienti comuni e della camere, è dotato di un lussureggiante parco privato, di una spiaggia privata e di ben tre piscine: quella dei Fiori, tr aromi e colori di stagione, quella Infinity nella T Spa e la più ambita Water-On-the-Water. 

# La piscina galleggiante più fotografata d’Italia

Credits massoortravel IG – Grand Hotel

Tra quelle presenti nell’hotel la piscina rettangolare galleggiante “Water-On-the-Water” è la più scenografica e più suggestiva. Si protende sul lago di Como, è circondata su tutti i quattro lati dall’acqua ed è collegata da due ponticelli in legno alla spiaggia privata della struttura alberghiera, anch’essa affacciata sulle acque cristalline del lago.

Credits massoortravel IG – Piscina Galleggiante

Da qui si gode ancora meglio della vista mozzafiato della natura circostante. Nel 2022 “Big 7 Travel”, sito internazionale che si occupa di turismo e offre consigli sulle migliori destinazioni per chi ama viaggiare, ha inserito la vasca sospesa tra le 50 più instagrammabili del mondo, in 13esima posizione e prima tra le italiane.

 

Continua la lettura: La gita più bella #72 – I 10 POSTI più STRANI dove DORMIRE in Lombardia

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

MARANZA, TAMARRO e SCIURA GLAM: cosa li distingue dai MILANESI alla MODA

0
Credits sciuraglam IG

Maranza e tamarro sono termini che indicano soggetti che certo non spiccano per eleganza, Ma che cosa li distingue dai milanesi alla moda?

MARANZA, TAMARRO e SCIURA GLAM: cosa li distingue dai MILANESI alla MODA

# Il maranza di periferia

Credits houss.lasquale IG – Maranza

Uno tra tutti, il maranza di periferia, perché da essa proviene. Una categoria mal vista, spesso si tratta di soggetti che si muovono in branco poco inclini alla contaminazione. Tuta acetata occhialoni e borsello sono i suoi tratti distintivi. 

Imperversano con atteggiamento spavaldo e sopra le righe in corso Como, sui Navigli o nei pressi della Stazione Centrale, salgono sui mezzi, ridono sguaiatamente, si appropriano senza ritegno delle zone nevralgiche e spesso centrali di Milano. 

# Il tamarro (o maranza cittadino)

Il maranza cittadino, in senso lato anche tamarro, va invece valutato in una dimensione più canzonatoria, ironica e beffarda, che lo vede in affanno nel disperato tentativo di imitare lo stile glamour e unico del ben vestire milanese. Il tentativo è goffo e mal riuscito oltre che volgare.

A Milano essere fashion o glamour o più semplicemente eleganti, non significa riempirsi di lustrini, sfoggiare borse giganti con improbabili logo altrettanto giganti, ingioiellarsi senza più lasciare uno spazio di pelle libero di respirare o truccarsi il volto come una maschera di carnevale. 

Leggi anche: I MARANZA alla conquista di MILANO

# La sciura glam

Credits sciuraglam IG

A Milano essere glamour è un modo di essere, con cui si nasce e che è connaturale a sé. Una vera filosofia di vita che non ha nulla di studiato ma che con leggiadria e spontanea leggerezza, comincia dal dove si compra, con che classe innata lo si indossa e con che naturalezza lo si vede per strada. Il che non necessariamente coincide con gli acquisti in negozi di lusso.

La sciura glam ama scovare chicche preziose anche ai mercatini. Si sa che possiede quel gusto innato nello scegliere le cose più chic. Lei scova e trova. Lei non chiede consigli, sa. Naturalmente e senza sforzi. 

# Milanese vs tamarro

Il milanese non esibisce ma è, non è in mostra ma il suo look esiste, è lì…come l’aria che si respira. Si nota per il suo esplicarsi in modo spontaneo, appena accennato e quasi silenzioso che proprio per questo colpisce e si ammira ancora di più. Il milanese considera tamarro proprio questo atteggiarsi, questo esibire ciò che non si è e senza nemmeno crederci troppo tra l’altro e considera tamarro chi lo fa.

È tamarro questo inutile impegno alla ricerca di una forzata esibizione che risulta poi ridicola nella sua portata innaturale e caricaturale, ed insopportabile nella risata sguaiata o nel parlare, ergo urlare, ad alta voce.

Il milanese accoglie con garbo chiunque si integri si impegni e lavori con energia. Chiunque si faccia risucchiare dal vortice cittadino, chiunque voglia farne parte davvero, perché Milano va vissuta e non subita. Purché con garbo, se no è tamarro.

È dunque? Dunque diffidare dalle imitazioni o al limite, alla vista di un tamarro, che ci si ridà un po’ su. Non sguaiatamente. 

Continua la lettura con: MARANZA o GIARGIANA: chi vince la SFIDA METROPOLITANA?

ALESSANDRA GURRIERI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

COLAZIONE BALTICA a Milano

0
Credits colazionemilanese -ig - Signor lievito.jpg

L’atmosfera nordica si percepisce subito dal design e dalla location familiare e accogliente. Scopriamo quali prelibatezze da provare insieme a un buon cappuccino.

COLAZIONE BALTICA a Milano

# Fondato da una ex modella della Lettonia

Credits doveequanto IG – Signor Lievito

A pochi passi dal Parco di Largo Marinai d’Italia, c’è un panificio dove si può provare una colazione dal sapore nordico: Signor Lievito. Ha aperto i battenti nel 2022 su un’idea di Natalija Nikitina, ex modella che ha sviluppato la passione per la panificazione durante il lockdown, proveniente dalla Lettonia. Il nome è un omaggio al lievito madre vecchio 120 anni che le è stato regalato da uno storico forno campano di San Giorgio a Cremano. In questo locale di 60 mq tutti i prodotti vengono realizzati in un piccolo laboratorio a vista con lievitazioni naturali e farine italiane macinate a pietra.

# Una colazione in stile nordico con Cinnamon Rolls, Babkha e Bulka al Cardamomo

Credits doveequanto IG – Interni Signor Lievito

L’atmosfera nordica si percepisce subito dal design, dove piastrelle di cotto e legno di betulla fanno da padroni fuori e dentro, e dalla location familiare e accogliente merito anche dei proprietari.

Tra i lievitati da provare troviamo Cinnamon Rolls, dolce dalle origini svedesi soffice e profumato conosciuto in patria come kanelbulle, Babkha, dolce polacco al cioccolato e cannella tipico del periodo pasquale a forma di treccia, e Bulka al Cardamomo o ai semi di papavero di origine lettone. Accanto ai dolci di ispirazione internazionale c’è naturalmente anche il pane, tra cui la baguette, pane di segale, integrale con le noci e persino le focacce pugliesi. 

Indirizzo: Via Maestri Campionesi, 26

Spunto: camimangiacose IG

 

Continua la lettura: 5 COLAZIONI all’APERTO da provare a Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il MUNICIPIO 1 alza le BARRICATE: “in centro DIVIETO di INGRESSO alle auto dei NON RESIDENTI”

0
Credits percorsi.casemuseo - Porta Venezia

Anno 2154. L’umanità è suddivisa in due classi: i più ricchi, che vivono su una incontaminata stazione spaziale artificiale chiamata Elysium, e gli altri, che vivono sulla Terra, pianeta sovrappopolato e in rovina. Milano rischia di assomigliare sempre più allo scenario distopico descritto nel film Elysium, con i più ricchi e privilegiati che cercano di “isolarsi” da chi è meno fortunato. Per il Municipio 1 area C e vantaggi per i residenti in zona non sono sufficienti: persegue ora anche il divieto all’ingresso delle auto per chi non vive in zona. Ma attenzione: se tutti gli altri municipi facessero lo stesso, chi vive in centro rischierebbe di non poter più uscire fuori. E il Municipio 1 si trasformerebbe in una prigione d’oro. 

Il MUNICIPIO 1 alza le BARRICATE: “in centro DIVIETO di INGRESSO alle auto dei NON RESIDENTI”

# La proposta del consiglio del Municipio 1: la “serrata” della Cerchia dei Bastioni

Area C

Dopo i nuovi divieti alla circolazione di diesel Euro 5 e benzina Euro 2 in tutta Milano, dal Municipio 1 arriva una proposta ancora più restrittiva: rendere off limits tutto il centro storico, che coincide con Area C, alle auto dei non residenti. Con questa proposta il consiglio del Municipio 1 chiede al Sindaco Sala di procedere velocemente a “una verifica e valutazione” di varie iniziative, compresa la “serrata” della Cerchia dei Bastioni, “al fine di concretizzare un piano di attuazione progressivo entro la fine del 2024“. 

# Lorenzo Pacini, Assessore al Verde e Arredo Urbano del Municipio 1: il ticket per l’Area C non ci basta

Lorenzo Pacini, Assessore al Verde e Arredo Urbano del Municipio 1, spiega perché è prioritario andare in questa direzione: “Per noi è prioritario ridurre il più possibile le auto in centro, anche perché i dati di Area C dimostrano che il pagamento del ticket di ingresso non serve a ridurre il numero di veicoli che entrano ogni giorno. Bisogna superare il concetto dei 5 euro (che il 30 ottobre, peraltro, diventeranno 7,50, ndr) e andare verso la pedonalizzazione“.  

Lo stesso Pacini in replica all’articolo di Fabio Massa su Affari Italiani prova a spiegare ancora meglio l’azione intrapresa dal suo municipio: “Milano ha 1.360.000 residenti. Il Municipio 1 ha 96.000 residenti. A Milano entrano ogni giorno 700.000 auto. Nel Municipio 1 ne entrano 70.000Tutti sappiamo che questi numeri sono insostenibili. I dati sull’inquinamento, sui divieti di sosta, sugli incidenti sono chiari a tutti. Per me guardare al futuro di Milano vuol dire immaginare una città metropolitana che si libera delle auto […]. Questa cosa la possiamo fare in tanti modi. Aumentando trasporto pubblico (più efficiente e meno costoso), costruendo ciclabili e dando l’alternativa vera all’auto. Un modo potrebbe essere, in futuro, immaginare un centro storico inibito all’auto privata. Come accade già, non a Londra o Parigi, ma in decine e decine di città italiane.”

# Tutte le altre richieste: più parcheggi gratis per i residenti 

Credits tatsu_11_ IG – Parcheggi Milano

A fare da corollario alla proposta si chiede anche una “limitazione con privilegio notturno” per i corrieri o mezzi delle consegne e accesso solo per i veicoli “non a combustione” e su percorsi specifici e separati, la trasformazione delle strisce blu in strisce gialle, di aumentare le tariffe per i parcheggi che rimangono a pagamento e di realizzare “luoghi di sosta breve (15-30 minuti) per scarico e scarico in orari dedicati”.

# “Una misura fatta dai ricchi a favore dei ricchi” che metterebbe a rischio il regolare funzionamento del trasporto pubblico

Credits mezzi_di_milano IG – Bus Atm

Come sottolinea sempre Fabio Massa su Affari Italiani, quanto richiesto dal Municipio 1 non solo si paventa ancora una volta come una misura fatta dai ricchi a favore dei ricchi, e che esclude dal centro di Milano quegli utenti che non hanno alternativa all’uso dell’auto, su tutti anziani e lavoratori, ma anche dannosa per tutta la collettività. Infatti, venendo meno gli accessi dei non residenti, si azzererebbero anche gli incassi di Area C con conseguenze negative sul trasporto pubblico dato che le risorse del ticket vengono investite esclusivamente per il funzionamento di tram, metro e bus. Verrebbe quindi messa a rischio anche l’unica alternativa disponibile per varcare i confini della Cerchia dei Bastioni.

Non solo: se anche gli altri municipi applicassero la stessa iniziativa per un principio di reciprocità, chi vive in centro rischierebbe di non poter più uscire con la sua auto da Milano, dato che il centro è circondato dagli altri municipi. La domanda da farsi è: questa linea di trasformare Milano in un fortino in cui ci si difende da chi vive fuori, Area C contro le periferie, area B contro l’hinterland, è una strategia sensata oppure gravida di pericoli e di effetti collaterali dannosi per la città? 

Per ora il Comune adotta una strategia pilatesca: l’Assessore alla Mobilità di Palazzo Marino fa sapere che è un “argomento non all’ordine del giorno“. In futuro chissà.

Fonti: Affari Italiani, Quattroruote

Continua la lettura con: I GIRI di VALZER della GIUNTA REGIONALE: DIFENDE i DIESEL a MILANO ma non li fa CIRCOLARE in LOMBARDIA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

MILANO come LONDRA? La STRADA dove si GUIDA come in INGHILTERRA

0
Credits ilgiorno - Via Lazio

Una piccola zona di anarchia tra la periferia e l’hinterland.

MILANO come LONDRA? La STRADA dove si GUIDA come in INGHILTERRA

# Una zona franca dove le regole del codice stradale italiano non valgono

Credits ilgiorno – Via Lazio

Una vera e propria zona franca dove le regole del codice della strada italiano non vengono rispettate, in particolare quella della direzione di guida: si viaggia sulla sinistra invece che sulla destra come se fossimo a Londra. Ci troviamo tra il quartiere dell’Ortica e la periferia di Segrate lungo una strada di circa 1 km, Via Lazio, che collega il quartiere milanese e la tangenziale est con il Terminal dei container di Trenitalia a Redecesio. 

# Come ci si arriva

Credits ilgiorno – Semaforo Via Lazio

Si attraversa l’Ortica, o si percorre Via Rubattino fino alla fine, si arriva in via Cima e dopo il cavalcavia della tangenziale e la strettoia del ponte sul Lambro si sbuca su via Lazio. Poi si imbocca la destra al bivio, seguendo l’indicazione Terminal dei container, e si incontra un semaforo temporizzato che regola la circolazione nella strettoia che costeggia la massicciata della ferrovia. Allo scattare del verde si procede verso il terminal e si giunge al cartello che indica di cambiare corsia e prendere quella di sinistra. Da questo punto  in poi si guida con regole stradali diverse rispetto al resto d’Italia.

# Un strada senza uscita destinata agli addetti del Terminal, ma i cartelli sono poco chiari

 

Percorso questo tratto di strada guidando a sinistra e con le corsie separate da un newjersey in cemento, anche forse per evitare un cambio improvviso di corsia, si termina la giunge davanti alle sbarre delle ingresso del terminal ferroviario per i container. Qui possono proseguire solo i veicoli autorizzati, gli altri devono tornare indietro, anche se lungo il tragitto non si sono cartelli a segnalare nulla di tutto questo.

Una piccola zona di anarchia tra la periferia e l’hinterland di Milano.

Fonte: Il Giorno

Continua la lettura con: Da MILANO la PRIMA AUTOSTRADA a CINQUE CORSIE in ITALIA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Gli APERITIVI alla MODA a Milano

0
Credits fabioruspi IG - Kilburn

Aperitivo a Milano? Sì, ma alla moda. Milano è una città sempre in fermento, in perenne movimento sin dalle prime luci dell’alba e fino al calar della sera. Ed è proprio al tramonto, quando la città si fa ancora più spumeggiante, permeata dal fascino delle sue luci, che il protagonista indiscusso delle serate milanesi è uno solo: sua maestà l’aperitivo. Se poi la location è modaiola, ancora meglio. Vediamo dunque 7 proposte per un “ape” very fashion.

Gli APERITIVI alla MODA a Milano

#1 Nottingham Forest, atmosfere soffuse e cocktails non convenzionali

Credits urpurossi IG – Nottingham Forest

Locale piccolo, senza prenotazioni, ma vale la pena aspettare per poter poi assaggiare i loro cocktail internazionali in un ambiente colorato e con arredi che mixano stili diversi. Il cocktail è particolare, profumato e servito in contenitori stranissimo, come quello a forma di vasca da bagno.

Indirizzo: Viale Piave, 1

#2 Eppol in via Malpighi, tra arredi in legno e piante rampicanti

Credits annyrita IG – Eppol pie

Nel cuore di Porta Venezia, offre una selezione di cocktails davvero molto vasta che intreccia elementi internazionali con materie prime stagionali e di qualità, accompagnati da sfiziosi assaggi in un ambiente moderno e ricercato.

Indirizzo: Via Malpighi, 7

#3 Lacerba in Porta Romana: il locale futurista di Milano

Credits stefanopilo1985 IG – Lacerba

Qui troverete sempre la fila e tantissime persone che bevono allegramente cocktail variegati e di qualità, sia fuori che all’interno di questo locale futurista, che infatti prende il nome dalla rivista futurista dei primi del ‘900. Luci, bottiglie, cocktails e tanta allegria fino a notte fonda.

Indirizzo: Via Orti, 4

#4 Kilburn in Porta Venezia: atmosfere british e tartan

Credits fabioruspi IG – Kilburn

Merita una visita per una serata dall’atmosfera un po’ british. Tra luci soffuse e ambiente assai elegante ed accogliente. Ricercati e particolari i cocktails, accompagnati da taglieri ricchi di prelibatezze italiane di qualità. Non un semplice cocktail ma una vera e propria esperienza di gusto.

Indirizzo: Via Panfilo Castaldi, 25

#5 Otto in Chinatown: il luogo dove regna la condivisione di spazi e di esperienze 

Credits giamax_t IG – Otto Milano

Locale accogliente ricco di piante dove fare aperitivo ma anche acquistare oggetti come ceramiche o piante nello store, organizzare viaggi, che qui vengono proposti abbinati a diverse esperienze come ritiri creativi in vari posti nel mondo. Tutto questo ordinando varie sfiziosità nella comandina posta su ogni tavolo.

Indirizzo: Via Paolo Sarpi, 10

#6 Eataly all’aperto: eccellenze italiane in un’oasi verde

Eataly

In Piazza XXV aprile ci si può accomodare all’aperto e gustare un buon cocktail accompagnato da varie prelibatezze tra cui la pizza al tagliere, tradizionale o gourmet, ma sempre a base di prodotti italiani selezionati e spesso presidio slow food. Perché qui la materia prima di qualità è la vera protagonista.

Indirizzo: Piazza XXV aprile, 10

#7 N’ombra de vin in Via San Marco: il ritrovo chic per gli amanti del buon vino 

Credits enricoboiardi IG – Un’Ombra de Vin

In zona Brera, per un aperitivo a base di buon vino. Qui la cantina vanta una vastissima selezione di vini italiani e non, all’interno di un locale ampio elegante e ricco di piante, dove sorseggiare un buon calice di vino e gustare deliziosi taglieri di salumi. Ambiente suggestivo, soffitto a volte e colonne, dove fare aperitivo o un dopo cena very chic.

 
Indirizzo: Via S. Marco, 2

Continua la lettura con: BAZAR e NEGOZI di DESIGN: TRE LUOGHI IMPERDIBILI in cui acquistare gli oggetti più curiosi di Milano

ALESSANDRA GURRIERI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#72 – I 10 POSTI più STRANI dove DORMIRE in Lombardia

0
Credits disciules - Il roncolino

Un’esperienza di soggiorno unica in Lombardia? Ecco una selezione di 10 posti molto particolari. 

I 10 POSTI più STRANI dove DORMIRE in Lombardia 

#1 Il Roncolino, la torretta in mezzo al bosco

Credits disciules – Il roncolino

Il Roccolino è una struttura molto particolare, a forma di torre, all’interno di un bosco e con ottimo servizi. Poco distante dal lago di Como in questo luogo romantico potrete rilassarvi nel vasca da bagno in legno e degustare i prodotti tipici della Valle Imagna. 

 

#2 Lo chalettino su ruote tra due laghi

Credits airbnb – Lo chalettino

Tra il Lago di Garda ed il Lago d’Idro, a 800 metri di altitudine immerso nella natura, si trova un piccolo chalet su ruote per due persone. Nel giardino del B&Basinochevola questa piccola “casetta di montagna” è totalmente indipendente con letto matrimoniale, cucina, bagno e giardinetto privato. 

 

#3 Il “cottage” nel centro di Milano

Credit airbnb – Cottage

Non ci troviamo nelle campagne inglesi ma in pieno centro a Milano. Questo “cottage” è una luogo magico abitato da molti artisti. Dietro a una porta turchese si cela un piccolo appartamento all’interno di una meravigliosa corte antica.

 

#4 Oasi Franciacorta, lo chalet con piscina privata

Credits booking – Oasi in Franciacorta

Oasi Franciacorta è uno chalet immerso in un grande giardino, dove prendere il sole o fare il barbecue, dotato anche di piscina privata. Può ospitare fino a 4 adulti ed è il luogo ideale se sei alla ricerca di pace e tranquillità. 

 

#5 L’Igloo circondato dagli ulivi

Credits airbnb – Igloo

Nella collina di Valtenesi a Soiano del Lago c’è Igloo Garden Lake, che assomiglia ad un Igloo di legno. Circondato da un giardino rigoglioso con ulivi tipici della zona e un bosco vicino per fare una bella camminata. A 4 minuti di auto delle spiagge, a 10 minuti da Saló e da Desenzano del Garda è un rifugio ideale come punto di partenza per escursioni nella zona.

 

#6 La torre medievale tra i vigneti

Credit airbnb – Torre Sciliano

La “Torre Scilano” è un posto incantevole lungo la pista ciclabile “Bregaglia” il cui sfondo sono le cascate dell’Acquafraggia. Situata in cima a una collina, circondata da vigneti, la torre sorge sui resti dell’antica Piuro, fiorente città sepolta da una terribile frana nel settembre 1618.

 

Leggi anche:7 MERAVIGLIE NATURALI poco conosciute nel NORD Italia (MAPPA)

#7 Il giardino delle ninfe sul Lago Maggiore

Credits aribnb – Il giardino delle ninfe

Il Giardino delle Ninfe è uno splendido appartamento con vista mozzafiato sul lago Maggiore. Un altro punto di forza di questa casa è la possibilità di rilassarsi: un bagno turco privato all’interno e la vasca Hot Tub immersa nel giardino, gratuita una serata per ogni due notti di soggiorno.

 

#8 La casa nel bosco in Valchiavenna

Credits airbnb – Casa nel bosco

La Casa Nel Bosco della Valchiavenna è un’oasi di pace e tranquillità immersa nella natura, con vista sulle montagne e dotata di ampi prati ad uso giardino. Adatta a famiglie o coppie in cerca di relax e romantica intimità, da qui è possibile partire per escursioni a piedi o in bicicletta grazie alla pista ciclabili nelle vicinanze.

 

#9 L’appartamento di design con piscina che affaccia sul lago di Como

Sul Lago di Como c’è un moderno appartamento di design, con due camere da letto, lavastoviglie, macchina del caffè, un barbecue e parcheggio gratuito. La chicca di questa casa a Menaggio è una piscina con vista spettacolare sul lago.

 

#10 La casa tutta arredata in legno naturale

Credits aribnb – Casa arredata in legno

Nel meravigliosa perla del lago di Como, Varenna, si può soggiornare in una piccola casa, tutta arredata in legno naturale, con un letto matrimoniale e un letto a castello, camino e forno a legna. All’esterno c’è un giardino attrezzato con barbeque, lettini e divani da cui si può accedere direttamente al lago.

 

Fonte: Disciules

CONTINUA LA LETTURA CON: La gita più bella #73 – La VALLE a MEZZALUNA a due passi da Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#72 – Le più belle VILLETTE TUDOR e LIBERTY del quartiere Art-Decò di Milano (FotoGallery)

0
Foto redazione - Ville Tudor

Alcune strade o quartieri di Milano presentano un’elevata concentrazione di palazzi di grande bellezza. Dopo le ville più belle di via Venti Settembre, Porta Venezia e di Monterosa è il turno di quelle di un mini quartiere molto caratteristico di Milano. 

Le più belle VILLETTE TUDOR e LIBERTY del quartiere Art-Decò di Milano (FotoGallery)

# Il mini quartiere delle villette di Porta Lodovica

Google maps – Via Giambologna

Il quartierino racchiuso dalle vie Tabacchi, Castelbarco, Tibaldi e via Giambologna, a due passi dall’università Bocconi, è composto quasi interamente da villette e case singole di piccole dimensioni, costruite tra il 1920 e il 1930, caratterizzate in prevalenza da uno stile eclettico, Liberty o Art-decò. Vediamo le più particolari e altre cose interessanti della zona.

# Le Ville Tudor

Su tutte spiccano le due “ville Tudor” con le facciate a grate di legno e i tetti spioventi con uno stile che ricorda il basso medioevo del nord Europa, quello delle favole di Hansel e Gretel. Sono state edificate intorno al 1920, a quanto pare da un coppia tedesca che ha deciso di ricreare le abitazioni tipiche della Baviera a Milano.  

Leggi anche: Il mistero delle delle ville Tudor: sono inglesi o tedesche?

# Il “mini castello” 

All’angolo tra via Caimi e via Giambologna troviamo un’abitazione dalle sembianze di un “mini castello” con un arco in mattoni a incorniciare l’ingresso, delle bifore e le pareti su via Giambologna ricoperte interamente da una pianta rampicante.

# La villa con richiami medievali

Si rimane in atmosfere medievali anche se con uno stile completamente diverso. A pochi passi c’è un altra villa particolare, su via Giambologna, che presenta dei richiami medievali, con bassorilievi, bifore, una trifora sfalsata e decorazioni dorate.

# La villa con la bussola di vetro

All’angolo tra via Castelbarco e via Caimi c’è una villa bicolore con una bussola di vetro a svettare nell’attico come fosse un faro.

# Altre ville nel quartiere

Cosa si trova a pochi passi:

# Il Campus Bocconi

Su via Castelfidardo, laterale rispetto al quartiere delle villette, c’è il nuovo Campus Bocconi firmato dallo studio giapponese SANAA con annesso giardino e centro sportivo, l’unico ad oggi a Milano ad avere una piscina olimpionica.

Foto Redazione – Parco Ravizza

Appena oltre si trova uno dei polmoni verdi della zona, il Parco Ravizza.

# Santeria Social Club

Foto redazione – Santeria social club

Per chi vuole divertirsi, bere, mangiare o studiare c’è Santeria Social Club in viale Toscana 31. Il locale distribuito su 1.000 mq mette a disposizione un grande bar con cucina, un imponente teatro, uno shop, un’aula di formazione, una sala riunioni ed un atelier artistico.

# Tram, filobus e treni suburbani

Foto redazione – Stazione Tibaldi altra vista

Il quartiere, pur non essendo collegato al momento da una linea metropolitana, è servito dal tram 15 lungo via Giambologna, dal filobus della circolare 90/91 su viale Toscana e dalla linea suburbana S9, e in futuro dalla Circle Line, grazie alla nuova stazione Tibaldi-Bocconi con accesso da via Bazzi. 

 

Continua la lettura: Luogo nascosto #73 – Il MISTERO IRRISOLTO della FONTANA di Piazza Grandi

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La nuova PIZZA POP più GRANDE di Milano

0
Credits 4zuk3l IG - Sleppa

Una pizza extra large da gustare in un locale con uno stile retrò e richiami alla pop art.

La nuova PIZZA POP più GRANDE di Milano

# Una pizza grande due pizze e mezzo

Credits 4zuk3l IG – Sleppa

Nell’estate ha aperto a Milano, tra Casoretto e Lambrate, Sleppa!: una pizzeria pronta a sfidare i suoi clienti. Accanto al formato classico della pizza napoletana con l’inconfondibile cornicione alto e soffice, dai gusti classici a quelli più audaci e freschi, c’è infatti la “Pizza Sleppa”. Come si evince dal nome si tratta di una versione gigante adatta solo ai più coraggiosi e affamati, anche se in realtà è pensata per essere mangiata in due persone e infatti può essere farcita metà con un condimento e metà con un altro. Ha una una forma rettangolare e l’impasto di due pizze e mezzo. Il prezzo base è di 22 euro

# La pizzeria napoletana più pop di Milano

Credits sleppa IG

Non è però questo l’unica particolarità di questa pizzeria napoletana. Tutto il locale è stato pensato per ricreare un’atmosfera pop, con arredi retrò uniti a oggetti e colori moderni. Alle pareti ci sono quadri e stampe colorate con immagini in stile pop art che richiamano gli anni d’oro degli anni ’60, ’70, ’80 e ’90, persino dentro i bagni, neon ovunque. Nell’attesa che venga servita la pizza si può giocare gratis a uno dei due videogiochi “arcade” più popolari negli anni ’80 e ’90, Street Fighter e PacMan

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Chiara Metafora 🎠🚂✈️Travel&Food Creator (@chiarametafora)

Indirizzo: Via Vallazze, 103

Spunto: chiarametafora IG

Continua la lettura: A Milano la PIZZA “più BUONA del MONDO”

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Fino a 1.700 euro per una STANZA SINGOLA: gli STUDENTATI a MILANO COSTANO PIÙ di una CASA in AFFITTO

0
Studentato Politecnico Corvetto

Ha inaugurato da poco un nuovo studentato a Milano, in zona Corvetto, che come gli altri aperti negli ultimi anni dovrebbe agevolare gli universitari: ma è davvero così?

Fino a 1.700 euro per una STANZA SINGOLA: gli STUDENTATI a MILANO COSTANO PIÙ di una CASA in AFFITTO

# Fino a 790 euro per un posto letto in una stanza doppia 

Studentato Politecnico Corvetto

Secondo l’Unione degli Universitari, a gennaio 2022 i fuori sede in città erano circa 66mila: di questi solo 1 su 10 riusciva ad accedere in una residenza universitaria a tariffa agevolata. Tutto questo nonostante l’offerta di studentati a Milano sia in costante crescita negli ultimi anni. Il problema infatti continua a essere il prezzo. Anche gli studentati inaugurati di recente hanno nella maggior parte dei casi dei costi inaccessibili, salvo per chi riesce ad ottenere una borsa di studio o altri sostegni economici. 

Le tariffe di Aparto Ripamonti e Giovenale del gruppo Hines vanno ad esempio da 650 euro per un posto letto in una stanza doppia da 26 mq a 1.300 euro al mese per una stanza singola da 27 mq con cucinino e bagno privato. Da Cx Milan Bicocca si parte da 790 euro per un posto letto in camera doppia ai 1.700 euro al mese per la soluzione da 30 mq. La residenza Marie Curie del Politecnico, aperta qualche giorno fa in zona Corvetto, propone camere singole con bagno condiviso a circa 550 euro al mese, nella soluzioni di mini alloggio si arriva a 700 euro mensili. In questo caso siamo in una delle peggiori zone periferiche di Milano.

# In molti casi costa meno prendere una stanza in affitto 

Idealista – Stanza in affitto

Osservando la situazione del mercato immobiliare troviamo molte zone in cui l’affitto di una stanza risulta nettamente inferiore, o al massimo in linea, rispetto a quello proposto negli studentati. In base all’ultimo Osservatorio sulle stanze di Immobiliare.it abbiamo infatti che nell’area Napoli-Soderini la media di una stanza in affitto è di 536 euro, nel quartiere Forlanini è di 553 euro, nella zona tra Udine e Lambrate è di 567. Anche nelle aree di Abbiategrasso-Chiesa Rossa, Viale Certosa-Cascina Merlata, Bisceglie-Baggio-Olmi, Bicocca-Niguarda, Famagosta-Barona, San Siro-Trenno e Affori-Bovisa non si arriva a 600 al mese. 

# Anche un monolocale può essere una soluzione più economica

Credits: immobiliare.it

A volte anche prendere in affitto un monolocale costa meno di una camera in uno studentato. Tra i 440 euro mensili e i 530 euro troviamo nell’ordine i quartieri attorno alle fermate di Inganni e Primaticcio, di Bisceglie, di Ponale e Bicocca, di Affori e di Abbiategrasso.

Leggi anche: Le 5 FERMATE della METRO dove COSTA MENO prendere una casa in AFFITTO

Continua la lettura con: Milano, GOTHAM CITY REALE o solo PERCEPITA?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

CHI va in BICICLETTA a MILANO?

0
credit: cicloriparo.wordpress.com

Si moltiplicano le ciclabili a Milano. L’ultima in ordine di tempo è quella apparsa in Corso Monforte che ha attirato una selva di critiche. Avanzano inoltre altre grandi arterie come la doppia ciclabile su Corso Sempione. Milano accelera per diventare una città a misura di bici. Ma quanti sono i milanesi che si muovono a pedale?

CHI va in BICICLETTA a MILANO?

# Italia: su percorsi brevi 13% italiani in bici

Credits: donnesulweb.it
biciclette sui marciapiedi

 Partiamo dai dati in Italia. Secondo una ricerca di Ipsos del 2022 solo il 10% degli italiani usa la bici per andare al lavoro, percentuale che sale al 13% per chi la usa come mezzo di trasporto principale sui tragitti brevi entro i 2 km.

Il dato contrasta invece la percezione: l’88% pensa che la bicicletta sia importante per ridurre traffico e inquinamento, ma la gran parte di loro, il 62%, ritiene che andare in bici nella propria zona sia pericoloso, e finisce per prendere l’auto. Sempre in Italia, la maggioranza (il 57%) afferma di saper andare in bicicletta e il 49% di possederne una. Il 26% utilizza la bicicletta per fare attività fisica ma soltanto il 10% la utilizza per raggiungere il posto di lavoro o di studio. Da notare che appena il 6% degli italiani non ha accesso a un’automobile.

Ma come si pone Milano rispetto alle altre città nell’uso della bicicletta?

# 6 su 100 usano la bici a Milano per motivi di studio o di lavoro

Credits: bollettino.bici.milano.it

Ma quanti sono gli abitanti che si muovono in bicicletta? 

Le città con la più alta percentuale sono Pesaro e Bolzano con il 33% di cittadini che usano abitualmente la bicicletta. Seguono, tra il 22 e il 27%, Ravenna, Reggio Emilia, Ferrara e Treviso. Poi, attorno al 15%, seguono Cremona, Rimini, Pisa, Padova, Novara e Forlì. Nelle città più grandi la percentuale crolla. 

Tra le più grandi città italiane, quella in cui si utilizza di più la bicicletta è Milano, con il 6% degli abitanti. All’ultimo posto c’è Roma con lo 0,5%.

Questi i risultati del “1° Rapporto sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città” realizzato da Legambiente in collaborazione con VeloLove.

Continua la lettura con: I giri di valzer della Giunta Regionale: difende i diesel a Milano, ma non li fa circolare in Lombardia

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il GRATTANUVOLE, l’AVANGUARDIA LIBERTY che avrebbe rivoluzionato MILANO

0

Con un accentuato decorativismo di matrice baroccheggiante, il “Grattanuvole” avrebbe rivoluzionato lo skyline milanese, diventato uno degli edifici più belli ed importanti.

Il GRATTANUVOLE, l’AVANGUARDIA LIBERTY che avrebbe rivoluzionato MILANO

# Progettato in via Mazzini

Un ambizioso progetto di Achille Manfredini del 1909. Il palazzo venne chiamato “Grattanuvole” per sottolineare la sua incredibile altezza. Interamente ideato in stile Liberty barocco, il grattacielo avrebbe contato 13 piani con un’alta torre centrale di oltre 50 metri, alla quale vi erano stati progettati dei corpi più bassi in corrispondenza delle fronti secondarie su strade di minore larghezza. Immaginato verso la fine della via Mazzini.

# BOCCIATO perché TROPPO alto

credits: blog.urbanfile.org

Il Grattanuvole era un edificio con un’altezza importante per l’epoca, forse fin troppo. Giovanna D’Amia, nel suo libro I primi ‘grattanuvole’ milanesi: un esordio contrastato”, racconta: “Presentato in conformità al Regolamento edilizio che determinava l’altezza degli edifici in base alla larghezza delle strade, innesca la polemica avviando una revisione delle norme sull’altezza massima dei fabbricati, che nel 1920 è fissata a 24 metri in tutto il territorio comunale, con l’eccezione degli edifici di particolare “importanza artistica”.

“La bocciatura del progetto da parte della commissione igienico-edilizia comunale provocò accesi dibattiti sui giornali cittadini. Tra i sostenitori del Manfredini erano L. Beltrami e L. Broggi: dalle pagine del Corriere della sera (In difesa dei grattanuvole, 6 nov. 1910), quest’ultimo profetizzava la realizzazione di numerose opere simili a Milano: “bisogna prepararsi, per questi edifici speciali, a speciali criteri di estetica” (Treccani).

Ma pochi sanno che qualcosa di quel progetto è ancora presente a Milano. 

# Il Kursaal Diana porta con sé un pezzo del Grattanuvole

credits: blog.urbanfile.org

Sono tante le opere milanesi di Manfredini, ma tra quelle più rilevanti troviamo il complesso della Kursaal Diana completato nel 1908. Situato a Porta Venezia, tra viale Monforte, oggi via Piave, e via Mascagni, è il palazzo che più si avvicina a livello di estetica di come avrebbe potuto essere il “Grattanuvole” se solo fosse stato realizzato. In particolare, è la sommità del Kursaal Diana che ricorda il Grattanuvole perché realizzata in maniera molto simile al progetto.

Fonte: blog.urbanfile.org

Continua a leggere con: Due GRATTACIELI MILANESI tra i 50 più LUSSUOSI del mondo 

SELENE MANGIAROTTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il PRIMO TRENO a IDROGENO in ITALIA presentato a Milano

0
Credits alstom.com - Coradia Stream

Le novità e le innovazioni passano sempre da Milano, anche il primo treno a idrogeno d’Italia. Come è fatto, quando e dove circolerà.

Il PRIMO TRENO a IDROGENO in ITALIA presentato a Milano

# La presentazione all’interno di EXPO Ferroviaria 2023

Credits tecnelab.it – Treno a idrogenojpeg

Nell’ottica del rinnovo graduale dei treni in servizio sulla rete ferroviaria lombarda, martedì 4 ottobre 2023 è stato presentato all’interno di EXPO Ferroviaria 2023 a Rho Fiera Milano il primo treno a idrogeno d’Italia alla presenza degli assessori regionali Franco Lucente, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, Infrastrutture e Opere pubbliche e Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel 2020 il Consiglio di Amministrazione di FNM aveva deliberato l’acquisto di 6 elettrotreni alimentati a idrogeno, con l’opzione per la fornitura di altri 8 per un investimento è di oltre 160 milioni.

Credits alstom.com – Coradia Stream

Le parole dell’Assessore Lucente: “l’investimento nell’idrogeno dimostra che per Regione l’obiettivo della neutralità tecnologica + strategico: entro il 2025 rinnoveremo completamente la flotta dei treni, con mezzi rispettosi dell’ambiente e a emissioni ridotte.” I vecchi convogli diesel che saranno inizialmente sostituiti sono entrati in servizio dai primi anni ’90.

# L’obiettivo è realizzare la prima Hydrogen Valley italiana

Struttura treno a idrogeno

I nuovi treni alimentati ad idrogeno che FNM ha deciso di acquistare sono sviluppati sulla base della piattaforma Alstom Coradia Stream e sono in larga misura identici ai treni Donizetti già in uso a Trenord, in modo da ridurre i tempi di consegna e conseguire possibili sinergie nella manutenzione.

Credits alstom.com – Interno Coradia Stream

Sono i primo treni a zero emissioni dirette di Co2 per l’Italia, dotati di celle a combustibile a idrogeno, con una capacità totale di 260 posti a sedere e un’autonomia superiore a 600 chilometri. L’Assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche della Lombardia, Claudia Maria Terzi, ha spiegato che “Il treno a idrogeno si inserisce nell’ambito del progetto H2iseO, che mira a realizzare la prima Hydrogen Valley italiana nel territorio bresciano.

Entro il 2025 è prevista l’attivazione, nel comune di Iseo, del primo dei tre impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno rinnovabile senza emissioni di CO2, gli altri due nel 2026. L’idrogeno prodotto sarà utilizzato anche per il funzionamento di 40 bus che entro la fine del 2025 sostituiranno l’intera flotta oggi utilizzata da FNM Autoservizi in Valcamonica.

# Tra il 2024 e il 2025 i primi 6 treni in servizio sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo

Treno all’idrogeno. Credits: radiolombardia.it

I primi sei treni entreranno in servizio commerciale in Valcamonica tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 lungo il percorso di 103 km della linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo di Ferrovienord. I restanti otto entro il primo semestre 2026. La scelta dell’idrogeno per decarbonizzare il servizio ferroviario in Valcamonica è risultata essere l’unica applicabile dal punto di vista tecnico ed economico-finanziario dato che l’elettrificazione avrebbe avuto una elevata complessità tecnica e un impatto ambientale molto pesante.

Continua la lettura: In Lombardia la prima HYDROGEN VALLEY: in arrivo i TRENI a IDROGENO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

BUFFET GRATIS a MILANO: dimmi dove e quando

0
Credits conmollicaosenzanapoli IG - Apertura a Milano

Arriva in centro a Milano il locale del salumiere napoletano con 4 milioni di followers su TikTok. 

BUFFET GRATIS a MILANO: dimmi dove e quando

# Arriva a Milano “Con mollica o senza”

Credits conmollicaosenzanapoli IG – Apertura a Milano

Arriva in centro a Milano la salumeria “Con mollica o senza”, il locale del celebre salumiere di Napoli: Donato De Caprio. Specializzato nella preparazione della marenne, le merende, gli sfilatini che i napoletani mangiano all’ora di pranzo, è diventato celebre su Tik Tok mentre si filmava tra panini stracolmi e sofisticati e pronunciava l’immancabile motto “con mollica o senza“. La domanda è diventata infatti il refrain che si ripete in ogni video pubblicato sulla piattaforma social. Ad accompagnarlo nell’avventura milanese, come già successo per il locale napoletano, c’è Steven Basalari, proprietario del Number One di Brescia, una delle discoteche più conosciute della Lombardia.

# Quali panini si possono provare e come è fatto il locale

Credits conmollicaosenzanapoli IG

La filosofia del locale di Milano sarà la stessa di quello partenopeo con panini per tutti gusti, nella versione con o senza mollica. Tra questi “Napoli” con con salame tipo Napoli, provola di Vico Equense e crema tricolore, “Mamma” con mortadella, olive con mandorle e stracciata e “Vesuvio erutta” con porchetta, scamorza e crema di parmigiano. 

Il locale milanese si sviluppa su tre piani: al -2 un laboratorio dove Donato prepara le sue specialità, con anche un’area vip, al -1 i tavoli per sedersi e gustare i panini in tranquillità e al piano terra un’area esterna e il banco che serve sia dentro che fuori.

# Il giorno dell’inaugurazione buffet gratis per tutti 

I prezzi dovrebbero andare dai 2/3 euro per un panino semplice ai 10/13 euro per quelli più farciti ma il giorno dell’inaugurazione, il 6 ottobre, si mangia senza pagare niente: dalle 18 buffet gratuito aperto a tutti. Il 7 ottobre l’apertura ufficiale. Da quella data il locale sarà aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 22.

Indirizzo: Piazza Diaz, 1

Continua la lettura con: A Milano il PHOTOBOOTH COREANO, il primo d’EUROPA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La nuova VESTE dell’Antica FARMACIA di Brera

0
Foto redazione - Cilento-Antica Farmacia Brera

Napoli e Milano: possono trovare un punto di intesa nello stile? Forse sì, proprio a Brera. 

La nuova VESTE dell’Antica FARMACIA di Brera

# Un luogo raro e dal fascino straordinario

Foto redazione – Cilento Brera

Un sontuoso lampadario in vetro di Murano, le specchiere liberty, le cassettiere del ‘700 napoletano decorate con affreschi degli scavi di Pompei che sono diventate originali scrigni per l’esposizione della splendide cravatte rigorosamente sette pieghe, in purissima seta.

Foto redazione – Cilento Brera

Campionari di tessuti pregiati pronte a diventare abiti cuciti a mano e poi le sciarpe, le cinture accanto ad una vasta gamma di antichi cimeli come l’alambicco in rame, l’insegna della farmacia, la stecca in legno massiccio del metro da sartoria – che si usa per misurare la lunghezza delle stoffe – come corrimano. È un luogo raro e dal fascino straordinario, la boutique Cilento 1780 inaugurata giusto un anno fa (il 18 ottobre) in Via Fiori Oscuri 13, a Brera. Un salotto, più che un negozio, come spiega Ugo Cilento, ottava generazione dello storico e prestigioso atelier napoletano, riconosciuto in tutto il mondo come espressione dell’eccellenza sartoriale italiana.Ho voluto creare qualcosa di unico anche a Milano. Questo non è solo uno show room dove si viene per comprare, ma anche un luogo dove ci si incontra, si passa del tempo, circondati solo da cose belle che racchiudono tempo, emozioni, create da mani esperte

# La nuova veste dell’Antica Farmacia di Brera

Foto redazione – Ugo Cilento

Quando spiega come è nata l’apertura della atelier in via Fiori Chiari, Ugo Cilento ha lampi di orgoglio battagliero negli occhi. “Ma lei si rende conto che questo era tutto un mondo dimenticato?. Già, ci voleva un napoletano colto ed elegante come Ugo Cilento a valorizzare un pezzo di storia milanese e riportare allo splendore i locali dell’Antica Farmacia di Brera attraverso una meticolosa attività di restauro e farne lo scrigno ideale per accogliere un intero universo dell’eleganza maschile (e non solo, per le signore Cilento realizza accessori, come foulard, mantelle in lana o cachemire, guanti, borse e scarpe) “Milano ci ha premiati. Siamo stati subito inseriti nel volume Bottega Milano e dintorni sulle eccellenze storiche milanesi. Sono oltremodo orgoglioso di accostare la storia bicentenaria di Cilento1780 alle storiche realtà meneghine“.

# Cosa ha rappresentato e rappresenta per l’azienda l’apertura della sede di Milano?

Foto redazione – Cilento-Antica Farmacia Brera

L’intenzione di aprire una nuova sede nel capoluogo lombardo c’era già da alcuni anni. Ma volevo che la location si fondesse bene con la storia dell’azienda. C’era la paura di perdere qualcosa della nostra essenza. È da lì, dalla nostra eredità, che nascono i nostri abiti. Per questo la scelta del locale è stata ben ponderata, per non snaturare la nostra identità. Per questo sono stati scelti dei locali ugualmente storici. Tempo fa, in maniera del tutto casuale, venni a conoscenza della vendita degli antichi e prestigiosi locali di via Fiori Oscuri 13, che avevano prima ospitato l’Antica Spezieria di Brera nel 1591 e successivamente, dal 1812, l’Antica Farmacia di Brera e dove Carlo Erba iniziò la sua attività di farmacista e imprenditore.

Foto redazione – Cilento Brera

E rimasi affascinato non solo dalla storia e dalla bellezza dei locali, ma anche dall’intero quartiere, con la vicina Pinacoteca e con l’Orto Botanico…capii che era quello il momento di aprire una nuova boutique Cilento 1780 a Milano. Il resto è venuto tutto molto naturalmente, dalla ristrutturazione all’arredamento.

# In che maniera ha ristrutturato e adattato alle sue esigenze dei locali così storici?

Foto redazione – Cilento Brera

Ho voluto non stravolgere l’assetto dei locali e riportare a vita tutto quanto in essi parlava della storia dell’antica Spezieria di Brera, dell’Antica Farmacia di Brera, anche sacrificando degli spazi che potevano essere adibiti a fini espositivi e commerciali. Ha visto la mia vetrina? È piccola perché ho lasciato la porta di ingresso originale e i gradini, avrei potuto eliminarla e fare una grande vetrina affacciata sulla via per dare più spazio all’esposizione di capi.

Foto redazione – Cilento Brera

Guardi queste belle travi in legno a vista, erano quelle del vecchio soffitto della farmacia e le avevo trovate abbandonate, e particolarmente rovinate, le ho fatte risanare. Le colonne in bronzo che adesso le sostengono appartenevano a un grande letto baldacchino stile Carlo X che ho scovato da un antiquario. Proprio in onore di queste storie collegate ai miei locali ho anche disegnato e realizzato la prima cravatta e il primo foulard dedicati alle erbe officinali.

# Cosa è per lei l’eleganza?

Foto redazione – Cilento Brera

L’eleganza non è legata ad un capo di vestiario. È un atteggiamento, un modo di di essere e di porsi, e ha a che fare con la buona educazione, con la capacità di dare valore a piccoli gesti come camminare in un certo modo, sedersi, prendere un oggetto, muovere le mani. Mai copiare, mai imitare, nessun capo va bene per tutti. A chi mi porta le foto con un abito indossato da un personaggio famoso cerco di far capire che lo stile è saper governare quello che si indossa. Se l’abito è più forte della nostra personalità, riusciremo solo a vestire male. Certo, non sono contrario a qualche stravaganza, l’azzardo ci può stare ma va gestito, domato dalla personalità.

# Quale valore aggiunto Ugo Cilento porta a Milano con la sua azienda?

Foto redazione – Cilento Brera

Il savoir faire artigianale. La vera arte sartoriale napoletana riconosciuta in tutto il mondo come sommo esempio di gusto ed eleganza. Processi industriali zero. Ogni capo o accessorio Cilento, ogni singola fase di lavorazione, dal taglio alle rifiniture, viene interamente realizzato nei nostri laboratori da maestranze espressione di una consolidata scuola artigianale e rigorosamente con tessuti unici, pregiati: dai classici lini al tradizionale Sportex, dall’Harris Tweed al Donegal fino all’introvabile Vicuna e le sete purissime.

# Un trend in espansione. Cosa spinge all’acquisto di un abito personalizzato e su misura?

L’affermazione di uno stile unico. L’esclusività. Un abito su misura è unico, proprio perché rispecchia la singolarità di colui che lo indossa. Altro punto di forza: la vestibilità perfetta.

# La clientela milanese com’è?

C’è quello che si diverte a fare tante prove e quello impaziente che vorrebbe l’abito su misura pronto. Diventa allora un divertente costante braccio di ferro. Un abito su misura ha bisogno di tempo. Due, tre, quattro mesi almeno. A contraddistinguere il nostro marchio è proprio l’attenzione e il tempo che riserviamo al singolo cliente, per perfezionare i minimi dettagli e per definire linea e caratteristiche. Un buon sarto è proprio quello che trova il giusto equilibrio tra 3 cose: interpretare i gusti e i desideri del cliente, la sua struttura fisica e il mix sartoriale che permette di far risaltare la sua unicità.

# Cosa distingue la giacca sartoriale napoletana?

Cilento Brera

Ha un taglio più corto rispetto ai modelli di giacca tradizionale. La spalla è morbida, svuotata, poco imbottita, la manica con l’attaccatura “a mappina” leggermente arricciata all’altezza del giro manica, in questo modo anche la manica segue i movimenti delle braccia senza tirare o stringere. Più corta anche la manica per mostrare meglio il polsino della camicia. Spacchi laterali profondi, il taschino “a barchetta”. Lei non immagina neanche quanto l’esercito borbonico, considerato all’epoca l’esercito più elegante d’Europa, abbia influenzato la sartoria artigianale napoletana. Le divise militari non solo erano particolarmente vivaci ma ad alta vestibilità, per poter favorire il maneggiamento delle armi.

# Quella milanese invece?

Più strutturata, con le spalle moderatamente imbottite, le tasche tagliate orizzontalmente, spesso senza alette. Il taschino non è così inclinato come nella giacca napoletana. Esprime uno stile di vita dinamico improntato a rigore e sobrietà.

# Per il bookshop della Pinacoteca di Brera aveva già realizzato quattro cravatte in purissima seta

Pinacoteca di Brera – dimitrisvetsikas1969

L’esperienza di Maison Cilento nel mondo dell’arte è consolidata. Ed è stato un grande onore poter dare vita ad una collaborazione con un emblema come la Pinacoteca di Brera, che rappresenta l’eccellenza artistica a livello mondiale. Ognuna della cravatte raffigura un’icona della Pinacoteca: la facciata dello storico edificio, la statua bronzea di Napoleone Bonaparte del Canova che campeggia nel cortile d’onore, la Rosa di Brera e l’iniziativa Brera ad occhi aperti che invita ad osservare i grandi capolavori facendo attenzione ai dettagli meno conosciuti.

# Milano come la vestirebbe in questo autunno?

Giacca in tweed testa di moro, pantaloni in flanella grigio antracite. Con un pizzico di colore: cravatta fantasia in pura seta color becco d’oca (è il colore della giovialità, è una vibrazione che rimanda all’Acqua per la sua capacità di sciogliere le cose rigide) con un punto di blu royal e un bel verde acqua.

# Come è il caffe a Milano?

Si può bere (Cilento ride,dr). Ma a Napoli preparato con la cuccumella (la caffettiera napoletana, ndr) è un altra cosa: diventa un rito, da gustare con calma e non mandandolo giù tutto d’un sorso in piedi al bar, come spesso facciamo noi milanesi (mi ci metto anch’io) presi dalla fretta. Al caffè non andrebbe mai associato l’aggettivo “veloce”.

Continua la lettura con: NINO FORMICOLA: “Milano? È diventata una REAL ESTATE di case di pregio”

CRISTINA TIRINZONI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#73 – La VALLE a MEZZALUNA a due passi da Milano

0
Piani di nava valsassina Stefano corrada

Nasce nell’acqua dolce e termina nella stessa. È la Valsassina, valle di pascoli e di rocce, che a mo’ di mezzaluna inizia appena sopra Lecco, stretta tra Grigna e Orobie, e si sviluppa  “in senso contrario” (ovvero da sud a nord) seguendo il corso del torrente Pioverna. E alla fine muore nuovamente nel Lario da cui aveva avuto origine: il punto finale è all’altezza di Bellano, nella suggestiva gola naturale chiamata Orrido. Che – bene inteso – di orribile e spaventoso non ha nulla ed è un vero spettacolo della natura. 

A poco più di un’ora dalla Madonnina, la Valsassina è conosciuta dai milanesi per il turismo mordi e fuggi della domenica. Ma soprattutto per le numerose (anche troppe) seconde case che si popolano di nonni e nipoti nei mesi di luglio e agosto. 

Ma, detto tra noi, vale la pena di visitarla? Ma certamente sì, eccome. Vediamo allora qualche valido e spassionato motivo. 

VALSASSINA: 10 motivi per visitare la valle a mezzaluna a due passi da Milano

#1 Per il taleggio

Taleggio Stefano corrada

Valsassina vuol dire pascoli, mucche e casere. E quindi formaggi. Il più famoso e suadente, il taleggio, prende il nome dall’omonima valle vicina. È per via dell’origine dei pastori, detti bergamini, che venivano da quelle parti. Ma in Valsassina il latte veniva poi caseificato e affinato nelle grotte naturali. Tutt’oggi sono molti i produttori dell’unico formaggio lombardo a crosta lavata. Ad esempio c’è Invernizzi & Rota nel centro di Pasturo che produce taleggi, pardòn, quartiroli (ci tengono a precisarlo) a media stagionatura, partendo da latte locale non pastorizzato. Per fare ottimi acquisti di questo e di altri formaggi un altro indirizzo imperdibile è Beri Formaggi a Primaluna: vende prodotti per tutti i gusti, dai taleggi alle robiole, ai formaggi di capra a quelli vaccini d’alpeggio. 

#2 Per Morterone, il comune meno popoloso d’Italia

Credits _mo.bas_ IG – Morterone

Piccolo come dimensione non lo è. Anzi nel proprio territorio vanta, come da statuto comunale,  una cinquantina località, quasi tutte disabitate, che alfabeticamente vanno da Bosco e Bruga Alta a Val Boazzo e Zuccaro. Parliamo di Morterone, una trentina di abitanti, 35 al massimo. 

Da Ballabio si sale verso il micro-comune, macinando 15-chilometri-15 di tornanti fino ad arrivare a quota 1200 metri. Il borgo è una conca con abitazioni sparse in mezzo alla natura. Da visitare, il Macam, Museo d’arte contemporanea all’aperto di Morterone, un vero e proprio omaggio alla natura primordiale. Il percorso a cielo aperto conta una trentina di opere di pittori e scultori italiani e stranieri, una poesia disseminata tra i sentieri e i prati del minuscolo villaggio. 

#3 Per le viste mozzafiato dei Piani d’Erna e dei Resinelli

Credits _fuggo_dal_nulla IG – Vista dai Piani dei Resinelli

Per gli sportivi, ma non troppo sportivi, ci sono i Piani d’Erna e i Piani dei Resinelli, si passeggia senza troppa fatica e si può osservare lo spettacolo all’orizzonte. I Piani d’Erna sono il balcone dei lecchesi e si raggiungono con la funivia. I Piani dei Resinelli sono raggiungibili in auto dal centro di Ballabio. In entrambi i casi nelle giornate più terse la vista diventa infinita, lo spettacolo visivo si staglia dal Lario ai laghi prealpini della zona, dai colli della Brianza sino ai riflessi dei grattacieli meneghini. Da segnalare in particolare la passerella del Belvedere ai Resinelli, inaugurata pochi mesi fa: un camminamento mozzafiato che si allunga per 12 metri sul panorama circostante, a strapiombo sul Lario

#4 Per le piste da sci dei Piani di Bobbio

Credits yfalling-pixabay – Piani di Bobbio

Non sarà la Via Lattea né il Sella Ronda. Ma ai Piani di Bobbio si scia bene, soprattutto in settimana. È la località sciistica più vicina a Milano, 65 km di distanza, un’ora di macchina. E per i più attenti alle economie (in milanese leggi piugiàtt, piöcc, tegnùn) non ci sono nemmeno costi autostradali. Gli sciatori trovano qui una decina di impianti di risalita, 14 piste da sci, l’area bob e slittini, la pista da fondo, lo snowpark e il percorso per ciaspole. 

#5 Per un pranzo da re da Gigi a Crandola

Credits ristorantedagigi_crandola IG – Da Gigi

Un locale lontano: Crandola Valsassina è lontana da Milano, distante da Lecco, ai margini settentrionali della Valsassina. Ma il locale una volta arrivati appaga, merita il viaggio. Da Gigi ci sono le due sorelle in sala, Antonella e Angela, che coccolano i visitatori; la terza sorella Giusi è in cucina, a dar man forte al marito-chef Charlie e al cognato Marco. 

I piatti nascono con le materie prime della zona: dalle verdure dell’orto di famiglia alle erbe aromatiche, dalle mele ai frutti di bosco, dal burro di alpeggio fino ai formaggi, taleggi e robiole in primis. E quindi si assaggiano ottimi missoltini con burro di malga, risotto mantecato al polline, scapinàsc burro e salvia, carrè d’agnello alla griglia con patate al fieno e sambuco.

#6 Per salutare Milano dal Pizzo Tre Signori

Credits valefranchi80 IG – Pizzo Tre Signori

Se la Grignone e Grignetta sono le montagne più note della zona, il Pizzo dei Tre Signori è il più particolare. Vetta delle Alpi Orobie, sorge quasi isolata. La sua cima è uno storico punto in cui convergevano i confini tra la Repubblica Veneta, il Ducato di Milano e la Repubblica dei Grigioni. Oggi lo stesso luogo fa da divisione tra le assai meno affascinanti, almeno nella denominazione, province di Lecco, Sondrio e Bergamo. Il panorama viene definito dalle guide “amplissimo”: spazia su tutte le montagne lombarde fino al Monte Rosa, l’Oberlad Bernese, il Bernina, l’Ortles. I più fortunati e sognatori possono tentare di vedere il luccichio della madunina che brilla sül Domm de Milàn.

#7 Per mangiare la polenta anche a ferragosto

polenta valsassina Stefano corrada

Se nel deserto i beduini bevono il tè caldo, il valsassnàtt pranza con la polenta taragna anche in estate. Per chi è stanco del solito prosciutto e melone, delle frittatone, delle insalate di riso e delle grigliate all’aperto si può dirigere a nord di Lecco, dove la polenta e le sue varianti (polenta e formaggio, polenta e spezzatino, polenta e funghi, polenta e chi ne ha più ne metta) la fanno da padrone in tutti i mesi dell’anno. 

In valle infatti il macinato di mais (spesso “tagliato” con una quota di grano saraceno) non è un contorno. È una pietra miliare, un simbolo, un piatto insostituibile da capodanno a san Silvestro. Dove mangiarla? Al ristorante Camino a Ballabio, al Rifugio Buzzoni ai Piani di Bobbio, al Rifugio Cazzaniga Merlini sotto il monte Sodadura e al Rifugio Riva ai Piani di Nava. 

#8 Per il rabarbaro e le piante aromatiche dai sapori incredibili

rabarbaro italiano valsassina – Stefano corrada

Giovanni Mazzucotelli e la moglie Maria Cazzaniga sono giovani agricoltori di Introbio che hanno realizzato a un vivaio di piante ornamentali e commestibili allo stesso tempo. Ma soprattutto hanno iniziato a coltivare rabarbaro e nel 2015 hanno registrato il marchio “Rabarbaro Italiano”. Il vegetale, coltivato in Valsassina in sette varietà, affascina con le sue foglie maestose. E soprattutto soddisfa il palato con gambi colorati e succosi, caratterizzati da una marcata asprezza, ammorbidita però dalla nota dolce. La versatilità in cucina e il particolare profilo aromatico della pianta hanno conquistato diversi chef in tutta Italia, tra cui Cesare Battisti del Ratanà di Milano.

#9 Per i coltelli di Premana

Credits coltelleria_lecco IG – Coltelli di Premana

Il coltello ideale? Viene forgiato a Premana in Valvarrone, alta Valsassina. Il borgo, quasi duemila anime, è aggrappato al ripido versante della montagna. Le miniere di ferro della zona sono state usate sin dall’antichità per produrre utensili metallici: già nel 1574 si contavano 4 spadari, 3 maniscalchi e 40 fabbri capaci di forgiare armi, lame, inferriate, chiavi, serrature. 

Col passare degli anni l’arte premanese si è specializzata verso la fabbricazione di coltelli e forbici, dando nuova linfa al settore. Oggi a Premana conta ben 150 imprese artigiane e circa 50 aziende di medie dimensioni in grado di produrre quasi venti milioni di forbici, i due terzi della produzione italiana, e circa due milioni e mezzo di coltelli, pari alla metà della produzione nazionale. Da visitare per gli appassionati il Museo Etnografico cittadino dove è presente una sezione sulla storia e su antichi attrezzi utilizzati da fabbri e artigiani locali. 

#10 Per i mirtilli della Cascina Coldognetta

Credits cascinacoldognetta – Mirtilli Cascina Coldognetta

Trent’anni hanno iniziato a coltivare ribes, more, mirtilli e lamponi. Poi quelli della Cascina Coldognetta di Barzio non si sono più fermati: frutti dimenticati, erbe aromatiche, erbe officinali. E ancora marmellate, liquori, tisane, caramelle, sciroppi e aceti. Un successo familiare, per il territorio, per l’ambiente. 

Tutta l’esperienza maturata e la passione verso i frutti di boschi e orti è stata riversata nel ristorante annesso all’azienda agricola. Risultato: un gioiellino, tutto di legno color miele, completamente naturale e sostenibile, isolato termicamente con la lana di pecora, con finiture da sogno e colori tenui che possono sciogliere qualunque tensione, ogni rigidità, come neanche un massaggio orientale sa fare. Tra i piatti più interessanti i peperoni caramellati all’aceto ai frutti di bosco, le pappardelle verdi alle erbe spontanee, il risotto alla rosa canina, la faraona alle bacche di ginepro, il millefoglie fragole e mirtilli e un sorbetto al mirtillo da favola.

 

Continua la lettura con: #74 – La REGINA dei dintorni di Milano

STEFANO CORRADA

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#73 – Il MISTERO IRRISOLTO della FONTANA di Piazza Grandi

2
credits: fontanedimilano.it - Rifugio sotto la fontana in Piazza Grandi

Piazza Grandi all’apparenza sembra solo una tipica piazza di Milano, ma sotto alla grande fontana posta su questa collinetta si nasconde un mondo sommerso. 

Il MISTERO IRRISOLTO della FONTANA di Piazza Grandi

# La fontana di Piazza Grandi e il suo significato

credits: @seagull1928 (Instg)

 

30 novembre 1936. In Zona risorgimento viene inaugurata la fontana dedicata a Giuseppe Grandi, lo scultore italiano autore del monumento alle Cinque Giornate di Milano. La fontana è composta da una vasca rettangolare di 400 mq ai cui angoli opposti troviamo da una parte un blocco di granito bianco di Montorfano, da cui precipita l’acqua che cade nella vasca. Dall’altra parte, su un basamento di pietra, troviamo la statua di un giovane nudo che sembra ammirare l’acqua che scorre. La composizione vuole rappresentare la meraviglia dell’uomo primitivo davanti al grande regalo della Natura e dovrebbe ricordare l’ispirazione alla natura da cui attingeva spesso Giuseppe Grandi. Ma perché un monumento simile in una piazza su una piccola collina artificiale?

# La fontana serviva a nascondere 25 stanze sotterranee che formano un rifugio antiaereo

credits: chiamamilano.it

Sotto alla fontana di Piazza Grandi si nascondono 25 stanze, per un totale di 250 mq di spazio, che durante la Seconda Guerra Mondiale poteva ospitare fino a 400 persone.

La posizione e la struttura della fontana servivano a mascherare ciò che si celava sotto terra: la piccola collina artificiale era stata costruita in modo tale che, in caso di incendio degli edifici attorno, l’anidride carbonica sprigionata dalle fiamme non invadesse il rifugio. Il torrione invece nascondeva il camino che permetteva il ricircolo d’aria necessaria a far respirare chi si trovava all’interno.

Al rifugio si poteva accedere da diverse entrate poste ai lati della vasca che erano nascoste da lastre di ferro, in modo tale da farle mimetizzare con la pavimentazione della piazza. All’interno le stanze sono tutte in cemento armato e come allora sono dotate di panche, secchi per l’acqua potabile e servizi igienici.

# Un mistero ancora irrisolto: il rifugio è stato creato 4 anni prima che l’Italia entrasse in guerra

Rimane ancora un velo di mistero su questa piazza però: la fontana è stata inaugurata 4 anni prima che l’Italia entrasse nel secondo conflitto mondiale. Perché i milanesi avevano già un rifugio antiaereo? Magari inizialmente questo bunker era nato con un altro scopo, ma non si sa quale fosse. 

 

Continua la lettura con: Luogo nascosto #74 – I segreti di CASA FELISARI, il palazzo più MISTERIOSO di Milano

ANDRA STEFANIA GATU

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

I GIRI di VALZER della GIUNTA REGIONALE: DIFENDE i DIESEL a MILANO ma non li fa CIRCOLARE in LOMBARDIA

0

Seguire la politica in Italia può fare l’effetto di un bicchierino di Spyritus, la potentissima vodka polacca con il 96% di gradazione alcolica. Praticamente come bere un bicchiere di Diesel. Che sia quello che stanno bevendo alcuni rappresentanti regionali?

I GIRI di VALZER della GIUNTA REGIONALE: DIFENDE i DIESEL a MILANO ma non li fa CIRCOLARE in LOMBARDIA

# A favore dei DIESEL: approvata la mozione della Lega in consiglio regionale per chiedere il ripristino delle 50 giornate di deroga per Area B

Credits Giovanni Citarda FB – Area B

Martedì 3 ottobre 2023. Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato la mozione, promossa dalla Lega, per richiedere al Comune di Milano il ripristino delle 50 giornate di deroga previste per i residenti che devono spostarsi ed entrare in città con veicoli ritenuti inquinanti. Domenica 1 ottobre sono entrati infatti in vigore i nuovi divieti di accesso ad Area B, che colpiscono i veicoli diesel Euro 4 e 5 e Euro 2 a benzina e per i quali bonus ingressi sono passati da 50 a 25 (5 per i non residenti). Il capogruppo Lega in Regione ha dichiarato che si tratta “di una battaglia che portiamo avanti da quando Area B è stata istituita. Siamo sempre stati contrari, ritenendo questo strumento della giunta Sala inutile dal punto di vista ambientale e utile solo per fare cassa, colpendo lavoratori e persone che vengono a Milano per lavorare e portare lavoro“.

Christian Garavaglia, presidente del gruppo Fratelli d’Italia in Regione, ha invece detto che “siamo favorevoli alla mozione proposta in merito alle critiche su Area B perché si cerca di mettere argine alle storture introdotte dal Comune di Milano” perché con i nuovi divieti, “di fatto, il Sindaco Sala implementa ancor di più le limitazioni della libertà“.

Un atto politico che mira a evidenziare come le scelte del Sindaco Sala siano ideologiche e socialmente inique. Una mozione con cui la giunta della Lombardia sconfessa però di pochi giorni… se stessa.

# Contro i DIESEL: la giunta regionale delibera STOP agli EURO 4 in tutte le città della REGIONE per tutto l’anno

Credits lombardianotizie IG – Palazzo Lombardia

Lunedì 25 settembre 2023. Bisogna tornare indietro di appena una settimana per trovare una decisione opposta. La giunta regionale ha deliberato che a partire dall’1 ottobre oltre ai veicoli benzina Euro 0-1 e i diesel Euro 0-1-2-3 che non possono più circolare in 209 comuni di Fascia 1 e 361 comuni di Fascia 2 durante tutto l’anno dal lunedì al venerdì dalle 07.30 alle 19.30, viene esteso il divieto di circolazione a tutto l’anno, quindi non più solo nei mesi invernali, anche ai veicoli equipaggiati con motore diesel Euro 4 pur se dotati di FAP. Una misura, quest’ultima, che va in direzione opposta rispetto alla richiesta formulata nella mozione dato che tra i comuni off limits ci sono anche quelli di Fascia 1 dove è inserita Milano, insieme a quelli di Fascia 2 con almeno 30.000 abitanti.

La domanda che ci si fa è: i nostri rappresentanti politici il Diesel preferiscono berselo?

Fonte: Agenzia Nova

Continua la lettura con: Il D-DAY dei TRASPORTI: l’INFOGRAFICA ESPLICATIVA sui nuovi DIVIETI a MILANO e in LOMBARDIA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Milano, GOTHAM CITY REALE o solo PERCEPITA?

0
Milano come Gotham City?

Un superpoliziotto per Milano. L’ex capo della polizia Franco Gabrielli è stato nominato come delegato del Sindaco Sala per la sicurezza e la coesione sociale. Si occuperà anche di “migliorare la percezione di insicurezza” crescente dei milanesi. Queste le sue parole: “Se un cittadino vive una condizione di percezione di sicurezza non adeguata alle sue aspettative è un problema e come tale va affrontato“.

Milano, Gotham City REALE o solo PERCEPITA?

# “Se un cittadino vive una condizione di percezione di sicurezza non adeguata alle sue aspettative è un problema e come tale va affrontato

Credits gazzettadimilano IG – Gabrielli e Sala

Il 2 ottobre 2023 il Sindaco Sala ha nominato l’ex capo della polizia Franco Gabrielli suo delegato per la sicurezza e la coesione sociale sociale. Contestualmente nasce un comitato strategico composto dallo stesso primo cittadino, Gabrielli, l’assessore al Welfare Lamberto Bertolè e alla Sicurezza Marco Granelli. Le motivazioni della scelta di Beppe Sala: “Sono stufo del fatto che qualcuno mi butti addosso l’idea che io non mi occupo della sicurezza. Me ne occupo eccome.

Gabrielli oltre a gestire meglio l’aumento della microcriminalità, si occuperà anche di comunicare meglio con la città, in particolare per quanto riguarda la percezione di insicurezza crescente dei milanesi negli ultimi tempi. Queste le sue parole riportate dall’edizione milanese di Repubblica: “Milano non è Gotham City” ma allo stesso tempo l’aspetto della percezione “non è da sottovalutare” e liquidare come “marginale”. Perché “se un cittadino vive una condizione di percezione di sicurezza non adeguata alle sue aspettative è un problema e come tale va affrontato“.

Ma è solo un problema di percezione?

# Milano da anni prima per numero di reati in Italia

Credits milanobelladadio IG – Vetrina sfondata

Da diversi anni Milano detiene un triste primato: è la città con il maggiore numero di reati denunciati, in base all’ultimo dato sono 5.985 all’anno ogni 100.000 abitanti. I più frequenti sono aggressioni, furti, rapine, scippi, anche nelle zone centrali come Brera e Montenapoleone. Tra le più pericolose Corso Como, la Darsena e i Navigli e la zona attorno alla Stazione Centrale. Nel confronto con il 2022 scippi e rapine risultano in crescita, anche se a livello generale si è segnato un calo dei reati in città del 17% dal 2017 ad oggi.

Si tratta comunque di numeri in difetto perché nel conteggio mancano i reati non denunciati e forse anche per questo la percezione dei cittadini è differente rispetto al trend in corso.

# Gli altri problemi reali o percepiti a Milano

Credits gev_milano IG – Protesta contro caro affitti

Non è però solo sulla sicurezza che la comunicazione politica si discosta dal sentiment dei milanesi.

C’è il tema della qualità dell’aria: per il Comune di Milano Area C e Area B hanno contribuito sensibilmente alla riduzione di alcuni tipi di inquinanti, per i cittadini e i siti indipendenti di rilevazione lo smog è sempre la stesso.

La nuova gestione del verde è stata pensata per tutelare la biodiversità: però le erbacce alte fino a un metro, con il degrado che ne consegue, e i nuovi alberi piantumati in marciapiedi e parchi che non vengono curati in modo adeguato, non contribuiscono a una buona percezione. 

Un altro argomento discusso è quello della mancanza di affitti accessibili per giovani e studenti. Per risolvere questo problema l’amministrazione comunale sta favorendo la nascita di nuovi studentati in città. Una soluzione a quanto pare non troppo efficace dato che in diversi casi il prezzo di una camera di uno studentato, anche in periferia, costi di più un appartamento nella stessa zona.

Quindi, sono i cittadini che sbagliano con un’errata percezione oppure chi ha la responsabilità della città deve impegnarsi di più a risolvere i problemi invece che a cercare di camuffarli?

Leggi anche: LODI TENTA i GIOVANI di Milano: costa la metà, siete a 15 minuti, venite qua!

Continua la lettura con: SICUREZZA a MILANO: i TRE LUOGHI più TEMUTI

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion