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I MEME del SECONDO lockdown: la classifica dei 10 che fanno più RIDERE

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E’ arrivato il secondo lockdown. Anche questo sembra un meme, anche se fa poco ridere.  Per fortuna a tirarci su di morale ci sono i meme più divertenti che accompagnano questo nuovo periodo di sofferenza. 

I MEME del SECONDO lockdown: la classifica dei 10 che fanno più RIDERE

#10 Mistero insondabile

#9 Red Zone District, Lombardia

#8 Disuguaglianze da lockdown

#7 Effetti collaterali

#6 Andrà sempre peggio

#5 Chi vive sperando…

#4 Il primatista

#3 Oroscopo più infallibile della scienza

#2 Ligabue is the new Nostradamus

 

#1 Lombardia nel girone di ferro

 

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Italia, INQUINAMENTO alle stelle e RECORD di DECESSI: procedura d’INFRAZIONE dall’UE

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Pianura padana inquinamento

Nuovo intervento della Commissione europea contro l’Italia. L’Italia è il primo paese in Europa per morti premature dovute all’inquinamento dell’aria: oltre i 75.000 morti ogni anno. Dal 2015 i nostri livelli di Pm2,5 violano i limiti imposti dall’UE e a pagarne le conseguenze siamo soprattutto noi cittadini, ancor più adesso, data la correlazione ormai certa che l’esposizione all’inquinamento atmosferico sembra avere sugli esiti del Covid-19. 

Italia, INQUINAMENTO alle stelle e RECORD di DECESSI: procedura d’INFRAZIONE dall’UE

Pubblichiamo estratti articolo di “Green Report” – Inquinamento atmosferico da record in Italia, l’Ue avvia la procedura d’infrazione

# Bruxelles manda lettera di costituzione in mora: il nostro Paese ha due mesi per evitare le sanzioni

Credits: cor.europa.eu – Green Deal

I dati parlano chiaro: i nostri livelli di Pm2,5 sono altissimi e l’Italia deve rimettersi in carreggiata per poter raggiungere l’obiettivo del Green Deal Europeo, ovvero la neutralità climatica entro il 2050. Abbiamo 2 mesi per cercare di risolvere una situazione critica che si protrae dal 2015 nella Valle del Po, provocando danni all’ambiente e alla salute umana. Da Bruxelles la Commissione Europea invita l’Italia a trovare delle misure appropriate per “conformarsi alle prescrizioni della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa per quanto riguarda il materiale particolato”.

Quando i valori limite stabiliti dalla direttiva vengono superati, gli Stati membri sono tenuti ad adottare piani relativi alla qualità dell’aria che comprendano misure appropriate affinché il periodo di superamento sia il più breve possibile. Il Green deal europeo mira a guidare l’Ue verso l’obiettivo ‘inquinamento zero’ a beneficio della salute pubblica, dell’ambiente e della neutralità climatica”.  Questo cambio di direzione deve avvenire in un periodo breve, il più breve possibile. 

# Italia primo paese per morti premature in Europa per Ozono, Pm 2,5 e N02: 76.000 ogni anno. 

Il nostro Paese non sta rispettando il diritto dell’UE, rischiamo di dover pagare addirittura delle multe. Per questo ci sentiamo in dovere di migliorare, ma non dovremmo migliorare solo per il senso del dovere.L’Italia è il primo paese in Europa per morti premature dovute a Ozono, Pm2,5 e NO2. In tutta Europa se ne contano circa 350.000 all’anno e in Italia sfioriamo i 76.200 morti. “Il clima non dovrebbe essere una questione di doveri e di obblighi, l’inquinamento ci rende più fragili.

# Il 95% degli europei, sottoposto a sforamenti dei maggiori inquinanti,  vive nel nord del nostro Paese

Nella Pianura Padana come noto vive il 40% della popolazione italiana, oltre 23 milioni di persone, e si concentra oltre il 50% del Pil nazionale, ma al contempo esistono da decenni forti problemi d’inquinamento atmosferico: negli ultimi anni la qualità dell’aria è in miglioramento, ma ciò non toglie che circa il 95% degli europei sottoposti a sforamenti contemporanei nelle emissioni di particolato, biossido di azoto e ozono vive ancora nel nord del nostro Paese.

# Diversi studi collegano la diffusione Covid all’esposizione costante all’inquinamento atmosferico

Va ricordato inoltre che l’attuale livello di inquinamento dell’aria è ad oggi uno dei possibili fattori di aumento della letalità della pandemia in corso, come testimoniato da un recente studio secondo il quale circa il 15% dei decessi in tutto il mondo e in Italia da Covid-19 potrebbe essere attribuito all’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico.

L’Italia, quindi, a differenza di quanto fatto fino ad oggi anche per altre procedure di infrazione subite in ambito ambientale, deve mettere in cima alle priorità una serie di iniziative mirate alla mitigazione dell’inquinamento atmosferico che sta diventando uno dei punti più cristici della salute dei cittadini italiani. Green deal significa proprio ripensare anche la mobilità e la climatizzazione degli edifici, i due principali responsabili dell’inquinamento atmosferico, insieme ad altri fattori come agricoltura, industria

Fonte articolo: Green Report

Continua la lettura: Nuovi studi: l’INQUINAMENTO aumenterebbe la diffusione del Coronavirus

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7 QUARTIERI di Milano che una volta erano PAESI AUTONOMI

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Credits: Urbanfile

I quartieri di Milano li consideriamo parte indelebile della nostra città. Ma per molti così non è sempre stato: alcuni ne sono parte da poco meno di un secolo. Scopriamo 7 quartieri di Milano che un tempo non erano di Milano: com’erano e come sono oggi. 

7 QUARTIERI di Milano che una volta erano PAESI AUTONOMI

L’odierna configurazione della metropoli meneghina fu disegnata nella prima metà del XX secolo e dopo la prima incorporazione di Turro Milanese nel 1918 fu solo nel 1923, durante il regime fascista, che la maggior parte dei comuni autonomi, oggi quartieri della città, diventarono parte di Milano. Vediamo questi sette che un tempo erano piccole città autonome. 

Leggi anche: 1873: nasce la GRANDE MILANO

#1 Chiaravalle Milanese, l’oasi medievale attorno all’abazia cistercense

Credits: Urbanfile

Interamente circondato dalla campagna e immerso nel Parco Agricolo Sud si è formato nel medioevo intorno all’omonima abbazia cistercense di Chiaravalle, fondata nel 1135 da san Bernard de Clairvaux, il Cistercense che introdusse in Lombardia l’uso dei canali per l’irrigazione. Da comune autonomo a quartiere della città ha mantenuto intatto la sua vocazione agricola e anzi negli ultimi anni è stato ripristinato il mulino ad acqua per macinare il grano e chiunque può andare a prodursi la propria farina.

 

Leggi anche: Il Grana Padano è nato a CHIARAVALLE

 

#2 Crescenzago, la “Riviera di Milano” del settecento

Credits: ilcielosumilano.it

I reperti testimoniano l’esistenza di Crescenzago sin dalla preistoria, in età romana il borgo rappresentava un importante punto di passaggio per coloro che entravano o uscivano dall’antica Mediolanum. Il comune si sviluppò alle fine del XII intorno alla chiesa di Santa Maria Rossa, una chiesa in stile romanico del 1140, e per molto tempo fu la strada di ingresso alla città per chi proveniva da Venezia.

Il quartiere, caratterizzato dalla presenza di numerose cascine, si trova lungo il Naviglio della Martesana, e nel Settecento vennero costruite varie residenze di villeggiatura per i milanesi benestanti: ville De Ponti, Lecchi , Brasca, Pallavicini, Petrovic. Questa zona all’epoca era soprannominata “Riviera di Milano”. Il fascino delle ville lungo il Naviglio rimane ad oggi ancora immutato.

Leggi anche: Nera, Rossa, Bianca: le tre chiese COLORATE di Maria a Milano

 

#3 Lambrate, il borgo romano trasformato in polo industriale

Credits: Andrea Cherchi

Deve il suo nome al fiume che lo attraversa e se ne ha tracce della sua esistenza sin dall’epoca romana. Dopo l’annessione nel 1923, insieme agli altri dieci comuni, Lambrate iniziò a diventare uno dei poli industriali più importanti della città, con la trasformazione della Innocenti da produttrice di impianti a automobili nel dopoguerra, fino all’iconica Lambretta riconosciuta in tutto il mondo. Dal suo passato industriale Lambrate è passato ad essere uno delle mete più ambite durante il Fuori Salone, e quando era comune autonomo una delle frazioni era l’attuale quartiere dell’Ortica, uno dei più caratteristici della Milano odierna.

Leggi anche: Da Lambrate all’Ortica: viaggio nel FAR EAST di Milano

 

#4 Musocco, il paese di chi lavorava nelle fabbriche di Milano

Credits: wikipedia.org – Antica cascina

Essendo in uno posizione strategica durante la rivoluzione industriale, fuori dal confine del Comune di Milano, divenne luogo ideale per l’insediamento di fabbriche. Qui alla fine dell’800 venne realizzata l’attuale stazione di Milano Certosa, che favorì il focus del comune di Musocco come area produttiva per la città. Prima dell’annessione a Milano nel 1923 superava i 15.000 abitanti. Oggi rimane la testimonianza dell’antico borgo, come una cascina e delle case a ringhiera, ma soprattutto ospita il più grande cimitero milanese, il Cimitero Maggiore.

 

#5 Niguarda, il paese delle ville quando ancora era campagna

Credits: giteinlombardia.it – Villa Clerici

Il comune di Niguarda era caratterizzato dalla presenza di numerose tenute. Fortunatamente anche sono quasi tutte sopravvissute anche quando il comune è stato annesso a Milano. Tra le più rilevanti ci sono Villa Clerici che contiene anche la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, Villa Calderara, Mellin, Lonati e Corio, che fu rifugio dalla peste per lo storico Bernardino Corio. Celebre è la Cascina California di inizio secolo scorso, famosa per il breve passaggio di Buffalo Bill e della sua compagnia. Qui sorge anche l’Ospedale Maggiore di Niguarda, uno dei più importanti a livello nazionale.

Leggi anche:
VILLA CLERICI, la “Villa delle delizie” a Niguarda
La FATTORIA degli ANIMALI di Milano. C’è anche Spillo il DAINO

 

#6 Trenno, il paese delle cascine che rifornivano Milano

Credits: wikipedia.org – Chiesa San Giovanni

Esteso poco più di 1 km, a quasi 9 km dal Duomo è di certo uno tra i quartieri più tranquilli e verdi della città. Infatti è circondato a nord dal Boscoincittà e a sud dal parco omonimo, ed è ancora attiva una delle tredici cascine milanesi, l’ottocentesca Cascina Rizzardi. Conserva ancora edifici e caratteristiche della vecchia borgata, circondata dai campi e concentrata intorno alla parrocchia e alle piccole attività commerciali, anche se non è adeguatamente collegato al resto della città, la fermata della metro Bonola M1 è a 1 km, 

 

#7 Vigentino, il paese dei formaggiai 

Credits: Andrea Cherchi – Fondazione Prada

Il quartiere si sviluppa tra Viale Ripamonti, lo Scalo Romana e Vaiano Valle, un tempo era un comune dedito all’agricoltura con la presenza di cascine soprattutto nella parte meridionale. Era in particolare definito il borgo dei formaggiai. Negli ultimi anni sta vivendo una fase di rinascita grazie alla riqualificazione a nord dell’abitato con il progetto Symbiosis, dove ha si è insediato il nuovo HQ di Fastweb, all’apertura di Fondazione Prada e a uno dei coworking più importanti in città. Il vicino scalo romana diventerà Villaggio olimpico nel 2026 e vedrà sorgere il primo grattacielo della zona, Torre Faro di A2A, dando ancora più forza alla rinascita del Vigentino.

Leggi anche: Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

 

Continua la lettura: I 7 QUARTIERI MENO CONOSCIUTI di Milano

FABIO MARCOMIN

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🛑 Prof. Bassetti: “A Milano in questo momento UNA PERSONA SU TRE è positiva” (Non è l’Arena)

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Credits: genova24.it - L'infettivologo Matteo Bassetti

La situazione contagi a Milano a che punto è? Ufficialmente risultano attualmente positivi circa il 3% della popolazione della città metropolitana. Ma è un numero sicuramente in difetto: non è un mistero la difficoltà crescente di persone sintomatiche a farsi un tampone. A questo si aggiungono i molti poco sintomatici o asintomatici che sfuggono a ogni tipo di controllo. 

🛑 Prof. Bassetti: “A Milano in questo momento UNA PERSONA SU TRE è positiva” (Non è l’Arena)

In diretta televisiva nel programma su la 7 “Non è l’Arena” la sera dell’8 novembre, il prof. Bassetti, primario di Malattie infettive al San Martino di Genova e fresco di nomina da parte del ministero della Salute come coordinatore della gestione dei pazienti Covid negli ospedali, ha fatto un annuncio choc: “A Milano in questo momento una persona su tre è positiva”.

La sua dichiarazione ha fatto subito molto clamore anche se è in linea con un rapporto dell’OMS che stima in dieci volte il numero di contagiati reali nel mondo rispetto a quelli indicati dai conteggi ufficiali. 

Se Bassetti ha ragione: Milano vicina all’immunità 

La dichiarazione del Prof. Bassetti potrebbe avere anche risvolti incoraggianti sull’evoluzione dei contagi a Milano. Se il dato fosse vero significherebbe che Milano starebbe raggiungendo ormai un tasso di diffusione dei contagi simile a quello riscontrato nelle province di Brescia e di Bergamo in cui esiste quella che il prof. Remuzzi ha definito un tipo di immunità tale da impedire la circolazione del virus. In una situazione delicata per la Lombardia infatti Brescia e Bergamo mostrano al momento un tasso di diffusione dei contagi tra i più bassi d’Italia. 

Leggi anche: Remuzzi: in Lombardia siamo vicini all’immunità

Se Bassetti ha ragione: Covid molto più contagioso ma molto meno pericoloso per la salute 

In più se Bassetti ha detto il vero, significa anche che il tasso di letalità e la percentuale di chi finisce ricoverato in terapia intensiva per il Covid è dieci volte circa inferiore rispetto alle cifre ufficiali. Quindi si rivelerebbe un virus molto più contagioso ma anche molto meno pericoloso per la salute delle persone. 

Per avere una conferma di quanto detto basterà attendere i prossimi giorni. Se Milano ha davvero superato quota 30% di contagi presto dovremmo assistere a un rapido calo dei nuovi casi.  Ce lo auguriamo tutti. 

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continua la lettura con: 🛑 8 novembre. Si DIMEZZANO i contagi e crolla il tasso di positività in LOMBARDIA. Nuovo record di casi in CAMPANIA

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🛑 8 novembre. Si DIMEZZANO i contagi e crolla il tasso di positività in LOMBARDIA. Nuovo record di casi in CAMPANIA

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Lombardia. I dati di oggi. Dopo un paio di giornate contraddittorie, sembra riprendere il trend incoraggiante in Lombardia che si era avviato dalla scorsa domenica, specie sul fronte dei contagi. I contagi si dimezzano con un forte calo registrato anche a Milano. Per la prima volta il tasso di positività (contagi/tamponi) in Lombardia è inferiore alla media nazionale. Il tasso di crescita dei contagi risulta il secondo più basso d’Italia. 

🛑 8 novembre. Si DIMEZZANO i contagi e crolla il tasso di positività in LOMBARDIA. Nuovo record di casi in CAMPANIA

#1 Decessi: in linea con ieri in Lombardia, in calo nel resto d’Italia

Decessi in Lombardia: dai 131 di venerdì e i 108 di ieri rimangono in linea a 117. Come riferimento: nel picco del 21 marzo i morti del giorno in Lombardia erano stati 546.
Cala il numero di morti in Italia: dai 446 di ieri ai 331 di oggi

#2 Stabile il numero di nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia e in Italia

In linea con ieri il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia: +40 come ieri, per un totale di 650 ricoverati.
Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione è del 42,4%.
Anche in Italia un aumento dei ricoveri in terapia intensiva in linea con ieri: da +119 di ieri ai +115 di oggi. In isolamento domiciliare restano più di mezzo milione di persone.

#3 Si dimezzano i contagi in Lombardia, record in Campania

Calano i nuovi contagi. Ieri i nuovi casi in Lombardia erano stati 11.489, record di sempre, oggi sono la metà: +6.318. Forte calo anche a Milano e hinterland dai 4.590 di ieri ai 2.956 di oggi. 
Calano i nuovi casi anche in Italia dopo il record di ieri: dai +39.811 di ieri ai +32.616 di oggi. In controtendenza la Campania che tocca il suo nuovo record: +4.601 nuovi casi. 
In grande calo però i tamponi: in Italia dai 231.673 di ieri ai 191.144 di oggi. In calo i tamponi anche in Lombardia: ieri erano stati 46.099 mentre oggi risultano 38.188.

#4 In picchiata il tasso di positività in Lombardia: per la prima volta sotto la media nazionale 

Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia cala di molto: dal 24,7% di ieri al 16,5% di oggi, per la prima volta sotto la media nazionale. Significa che un tampone su quattro è positivo. 
Scende il tasso di positività in Italia: dal 17,2% di ieri al 17% di oggi.

#5 Tasso di crescita dei contagi: +2,5% in Lombardia (il secondo più basso d’Italia)

In forte calo anche il tasso di nuovi contagi in Lombardia, dal +4,7% di ieri al 2,5% di oggi, il più basso in Italia dopo la Valle d’Aosta.
Il più ALTO in Basilicata (+7,5%) e in Campania (+5,6%).

#6 Caratteristiche dei decessi

Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, aggiornato al 4 novembre, l’età media dei decessi è di 82 anni, più alta di trent’anni rispetto alla media dei contagiati. l’1,1% dei decessi aveva meno di 50 anni, quasi tutti affetti da gravi patologie.
Ogni morto Covid ha in media 3,5 patologie concomitanti preesistenti. Solo il 3,4% dei decessi non aveva altre patologie.

Ci vediamo domani

Fonte dati: Protezione Civile

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continua la lettura con: Il grafico dell’evoluzione dei contagi: le tre regioni più a rischio

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MILANO di nuovo in SILENZIO: il secondo lockdown ritratto da Andrea Cherchi (FotoGallery)

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Credits Andrea Cherchi - Via Melchiorre Gioia

Milano, 7 novembre 2020. Secondo giorno del secondo lockdown della storia di Milano.

FOTO GALLERY DI ANDREA CHERCHI

Continua la lettura con: Il SILENZIO di Milano ritratto in 20 foto di Andrea CHERCHI

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Le 7 APP più importanti per VIVERE a Milano

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App atm

Le app sono fondamentali per il milanese, quanto l’espresso il lunedì mattina, ma quali sono quelle che non dovrebbero mancare nello smartphone?

Le 7 APP più importanti per VIVERE a Milano

#1 ATM App e addio ai biglietti cartacei

Instagram: atm_milano

Partiamo da un classico. Fra le necessità meneghine più importanti abbiamo lo spostamento con i mezzi pubblici e ATM svolge abbastanza bene il suo ruolo offrendo la possibilità di comprare biglietti, aggiornare abbonamenti e cercare le fermate. In più ci indica gli ATM points e le novità sulla circolazione, insomma tutto sempre sotto controllo e alla portata del pollice. In alternativa c’è sempre MuoviMi che offre la possibilità di visualizzare le linee dei trasporti urbani ed interurbani, sapere i tempi di attesa e scegliere il mezzo più adatto per arrivare a destinazione.

Link: ATM App

#2 The fork: è disponibile? Prenoto subito!

Instagram: thefork_it

Se c’è una cosa che il milanese odia sono le file, allora perché rischiare lunghe attese davanti al ristorante? The fork è un’applicazione che permette di controllare la disponibilità ed eventualmente prenotare un tavolo in un locale nella zona in cui ci si trova. Si possono sfogliare i menù e scegliere la cucina più adatta al proprio gusto con uno sconto fino al 50%. Molti vantaggi e zero perdita di tempo.

Link App: The Fork

#3 Satispay, l’app nemica dei portafogli

Instagram: satispay

Con questa applicazione non esisteranno più ricerche continue di bancomat o problemi di carta di credito. Satispay è nata come app per agevolare i pagamenti via smartphone e rendere le transazioni veloci e sicure. Si inserisce il codice IBAN, il numero di cellulare e poi si può iniziare a fare shopping, scambiare denaro con gli amici, pagare i bollettini della pubblica amministrazione o fare ricariche telefoniche. Una volta impostato il proprio budget settimanale basterà un click per fare ogni pagamento che si desidera, senza tirare fuori il portafoglio.

Link App: Satispay

#4 VisitMilano, per conoscere tutto quello che si può vedere in città

Milano non è solo la città del fatturato ma anche un polo culturale importante. Alcuni amano gironzolare senza meta per scoprirla, altri invece vorrebbero pianificare il proprio tempo libero. Il Comune ha quindi pensato di creare una app per segnalare gli eventi, i musei e gli spettacoli di maggior interesse. Molti sono gli itinerari messi a disposizione per vedere la città, oltre alla possibilità di prenotare visite guidate nei luoghi da non perdere. Un altro vantaggio non di poco conto è la possibilità di acquistare biglietti ATM e di cercare le stazioni di bikesharing più vicine.

Link App: Android, Ios

#5 BikeMi, l’app che aiuta a salvare l’ambiente

L’onda green è arrivata già da qualche anno a Milano e le BikeMi sono sicuramente una buona alternativa al traffico e allo smog che perseguitano la città ogni giorno. L’app è facile e comoda, una volta creato l’abbonamento basta accedere e consultare la mappa per trovare sia la bici sia gli stalli disponibili. C’è anche una funzione timer per controllare l’effettivo uso della bicicletta per non superare il limite di 2 ore e lo storico degli utilizzi. L’ambientalismo che ci piace.

Link App: BikeMi

#6 Treatwell, per ritagliarsi un po’ di spazio per se stessi

Instagram: treatwellit

Il modo più semplice per trovare la propria coccola di benessere. Che sia un parrucchiere, un estetista o un centro massaggi Treatwell sa consigliare in pochi minuti il miglior posto per le nostre esigenze, partendo dal nome di un salone o andando alla ricerca del trattamento di cui si ha bisogno. Inizialmente si ottiene uno sconto del 15% e si può ri-prenotare un trattamento che ci ha soddisfatti. Si può pagare tramite app o direttamente in salone. La bellezza 2.0

Link App: Android, Ios

#7 Milano Aiuta, per la spesa a domicilio di vicinato durante il lockdown

Credits: milanosud.it

Un’app super nuova nata per le esigenze attuali ma che promette una grossa innovazione digitale per la città di Milano. L’obiettivo è mettere in contatto i commercianti con i cittadini e sostenerli in questo periodo particolare di emergenza. L’app presenta una mappa che consente di visualizzare gli esercizi commerciali del proprio quartiere e acquistare con consegna a domicilio. Un aiuto smart per una città sempre più smart.

Link App: MilanoAiuta

Continua la lettura: L’innovazione a Milano si chiama STARTUP: tutti i passi per avviare un’impresa di successo

ANDRA STEFANIA GATU

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🛑 7 novembre. RECORD dei contagi e del tasso di positività. In calo i decessi in LOMBARDIA

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fonte: @bollettinicoronavirus

Lombardia. I dati di oggi. Altra giornata delicata, specie sul fronte dei contagi. Nuovo record in Italia e in Lombardia dove si sfonda per la prima volta la quota dei diecimila nuovi casi. Nuovo record del tasso di positività. Note migliori sul fronte decessi (in calo in Lombardia) e nella curva delle terapie intensive (rallenta lievemente la crescita). Gli ultimi dati dell’ISS sulle caratteristiche dei decessi. 

🛑 7 novembre. RECORD dei contagi e del tasso di positività. In calo i decessi in LOMBARDIA

#1 Decessi: calano in Lombardia, aumentano nel resto d’Italia

Decessi in Lombardia: dai 131 di ieri ai 108 di oggi. Come riferimento: nel picco del 21 marzo i morti del giorno in Lombardia erano stati 546.
Stabile il numero di morti in Italia: dai 445 di ieri ai 446 di oggi, +24 rispetto ai ieri nelle regioni al di fuori della Lombardia. 
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, aggiornato al 4 novembre, l’età media dei decessi è di 82 anni, più alta di trent’anni rispetto alla media dei contagiati. l’1,1% dei decessi aveva meno di 50 anni, quasi tutti affetti da gravi patologie.
Ogni morto Covid ha in media 3,5 patologie concomitanti preesistenti. Solo il 3,4% dei decessi non aveva altre patologie.

#2 Cala il numero di nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia

Cala, seppur di poco, il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia: dai +48 di ieri ai +40 di oggi, per un totale di 610 ricoverati.
Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione è del 39,8%. In Italia aumento dei ricoveri in terapia intensiva in linea con ieri: da +124 ai +119 di oggi. In isolamento domiciliare restano oltre mezzo milione di persone: 504.793.

#3 Nuovo record di contagi in Italia e in Lombardia

Crescono ancora i nuovi contagi. Ieri i nuovi casi in Lombardia erano stati 9.934, oggi sono stati 11.489, per la prima volta si supera quota diecimila. A Milano e hinterland crescono dai 4.296 di ieri ai 4.520 di oggi. 
Crescono i nuovi casi anche in Italia segnando un nuovo record: dai +37.809 di ieri ai +39.811 di oggi.
In calo i tamponi: in Italia dai 234.245 di ieri ai 231.673 di oggi.
Stabili i tamponi in Lombardia: ieri erano stati 46.401 mentre oggi risultano 46.099.

#4 Record del tasso di positività in Lombardia, sale anche in Italia

Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia tocca un nuovo record: dal 21,4% di ieri al 24,7% di oggi. Significa che un tampone su quattro è positivo. 
Sale il tasso di positività in Italia: dal 16,1% di ieri al 17,2% di oggi.

#5 Tasso di crescita dei contagi: +4,7% in Lombardia. 

Cresce il tasso di nuovi contagi in Lombardia, dal +4,3% di ieri al 4,7% di oggi.
Il più ALTO in Molise (+6,9%), in Friuli (+6,5%) e in Calabria (+5,8%).

Ci vediamo domani

Fonte dati: Protezione Civile

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continua la lettura con: Il grafico dell’evoluzione dei contagi: le tre regioni più a rischio

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MILANESI in LIGURIA: “Usciamo in silenzio, se riconoscono l’ACCENTO sono guai”

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Vernazza (@clickfor__levanteligure - instagram)

La Liguria non è una regione per milanesi. La testimonianza di una famiglia milanese a Rapallo che deve nascondere l’accento. Il sindaco di Sestri Levante conferma il clima di ostilità. E si diffonde in regione la “caccia al foresto”. 

Milanesi in Liguria: “Usciamo in silenzio, se riconoscono l’accento sono guai”

La Repubblica ha pubblicato la testimonianza di una famiglia di milanesi che si sono trasferiti nella seconda casa in Liguria: “Siamo qui da più di una settimana. E il progetto è di fermarci a lungo. Io sono un dirigente di un’azienda legata all’alta moda, ormai lavoro in smart working da 8 mesi. Mia moglie è una giornalista come lei, sa? Collabora con alcune riviste di viaggi: come può immaginare, è da marzo che non pubblica una riga”.

Siamo venuti a Rapallo in tempi non sospetti

La famiglia milanese, composta da una coppia con due figli, la prima iscritta all’università, il secondo al liceo, si è trasferita a Rapallo “in tempi non sospetti. ci avevamo passato già 3 mesi duranti il lockdown”. Trascorrono le giornate senza vita sociale. I due figli “si sono abituati, a studiare da remoto. Abbiamo tutti il computer, qui la linea wi-fi è ottima. E poi l’abbonamento a Sky, Netflix. Ci facciamo portare la spesa a casa.”

La gente qui ha cominciato a guardarci male

L’unico problema sono gli altri. “La gente qui ha cominciato a guardarci male, come se fossimo degli untori. Noi, che da una vita – come migliaia e migliaia di turisti – contribuiamo al benessere della Liguria: però quando tiriamo fuori il portafoglio, va tutto bene o no? E poi, siete proprio sicuri che qui l’indice di contagio sia inferiore a quello della Lombardia?”

Perchè non sono “rimasti a casa”?

Perchè “Noi siamo venuti qui con largo anticipo”, racconta. Spiegando che “è una scelta di vita, non escludo che come molti altri potremmo prendere presto la residenza: la pandemìa ci ha fatto scoprire che tanti lavori – non tutti, naturalmente – si possono anche fare da casa. E qui, obiettivamente, è una vita diversa: stamani c’era una meraviglia di sole, respiri il mare. All’ora di pranzo siamo tutti usciti con la mascherina a fare una passeggiata. In silenzio, però”.

Bisogna stare in silenzio: “è cominciata la caccia al foresto”

“Se riconoscono l’accento, non si sa mai. Ho appena letto che a Sanremo una signora del posto ha denunciato che le hanno danneggiato l’auto: l’ha comprata usata da una amica, è targata Torino. Assurdo. Per fortuna noi abbiamo il garage. E su facebook, ad Alassio scrivono che è cominciata la ‘caccia al foresto’: sarà anche uno scherzo, ma le sembra normale?”.

 Anche perchè  “con l’altro lockdown, erano scappati tutti in Riviera. Oggi i ‘foresti’ sono molti meno. Tanti, come noi, erano qui già da diverso tempo. E comunque, per prudenza si chiudono tutti in casa”.

Il sindaco di Sestri Levante: gli ospiti delle secondo case sono spaventati dal clima ostile

Sempre La Repubblica scrive che il primo cittadino di Sestri Levante, Valentina Ghio, dice che gli ospiti delle seconde abitazioni sono spaventati dal clima un po’ ostile. 
E anche Alberto Biancheri, sindaco di Sanremo, dice: ‘Faremo controlli casa per casa’. Mentre il suo collega di Diano Marina, Giacomo Chiappori invita in modo sprezzante: ‘Almeno venite sani’.

Fonte: La Repubblica

Continua la lettura con: milanesi non vi vogliamo. La rivolta dei liguri

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I 10 SEGRETI che si nascondono nel TEATRO ALLA SCALA, il tempio della lirica mondiale

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cavallo sul palco - boheme 2017

I milanesi possono vantare il teatro d’opera più famoso del mondo: il Teatro alla Scala. Dal 1778, anno della sua inaugurazione, la Scala ha assistito all’ascesa dei più grandi artisti mondiali. Personaggi del calibro di Verdi, Toscanini, Maria Callas fino ad arrivare ai più recenti Luciano Pavarotti, Carla Fracci e Roberto Bolle hanno avuto come cassa di risonanza del loro immenso talento questo incredibile teatro.

Queste notizie però sono di pubblico dominio, conosciute da tutti. La Scala però, come ogni icona storica che si rispetti, ha molti segreti e curiosità che non tutti conoscono.

I 10 SEGRETI che si nascondono nel TEATRO ALLA SCALA, il tempio della lirica mondiale

#1 L’enorme lampadario, così grande che può entrarci un uomo in piedi

Credits: wikipedia.org – Lampadario Teatro alla Scala

Al centro del soffitto nel 1823 fu appeso un grande lampadario con ottantaquattro lumi a petrolio. Non fu molto gradito al pubblico poiché molti sostenevano che illuminasse troppo la sala e permettesse agli sguardi indiscreti di poter vedere chiaramente cosa succedesse nei palchi.

Quello che oggi vediamo non è l’originale, distrutto durante un bombardamento della seconda guerra mondiale, ma una copia, composta da 400 lampadine e parzialmente realizzato in plastica per farlo diventare più leggero. Esso è talmente grande che nella coppa centrale potrebbe entrarci un uomo in piedi. Per pulirlo occorrono circa 20 giorni ogni anno. La leggenda narra che il tenore Francesco Tamagno (1850-1902), uno dei tenori preferiti del maestro Verdi, intonasse un ‘do di petto’ così intenso da fare tremare il lampadario.

Leggi anche: l’infelice debutto del lampadario della Scala

#2 I palchi suddivisi per ceto sociale

I palchi del teatro non erano pubblici come sono tuttora, ma erano di proprietà di famiglie prestigiose di Milano. I primi tre ordini rimasero a completo appannaggio dell’aristocrazia, mentre il quarto e il quinto ordine erano occupati da borghesi che lentamente, durante il 1800, parteciparono sempre maggiormente alla vita del teatro. La platea e il loggione erano invece destinati ad auditori popolari come artigiani, militari, giovani.

Leggi anche: Napoleone rese democratica la Scala

#3 Le tende in principio erano azzurre

Credits: operaincasa.it – Le tende dei palchi

Ogni famiglia poteva arredare a suo piacimento il proprio palco e scegliere gli ornamenti. Solo la tendina esterna doveva essere identica alle altre. Tali tendine non sono sempre state rosse, come le possiamo vedere oggi, ma un tempo erano azzurre. Il tipo di arredamento del palco era indice rivelatore dello status della famiglia proprietaria. All’interno dei palchi era permesso ricevere ospiti, bere, mangiare e anche altri piaceri più o meno leciti.

#4 Il palco numero 13 era pieno di specchi, per spiare gli altri senza esser visto

Il palco numero 13

Il palco numero 13 è passato alla storia. Non si sa esattamente a quale famiglia appartenesse anche perché spesso i palchetti erano oggetto di compravendita tra famiglie altolocate milanesi. La sua caratteristica, che lo ha fatto passare alla storia, era data dal fatto di essere interamente arredato di specchi. La voce popolare tramanda che il motivo di tale arredamento risiedesse nell’intenzione del proprietario di spiare comodamente tutti gli altri palchi senza essere visto.

#5 In Teatro si giocava a carte, si ballava e si poteva assistere a gare di equitazione

Fin dal 1788 era proibito giocare d’azzardo in città. Gli unici luoghi che facevano eccezione erano i teatri. Anche la Scala quindi aveva una zona destinata a tal gioco, il cosiddetto “Ridotto”, che funzionava a mo’ di bisca da mezzogiorno alle 4 del mattino. Si narra che persino Alessandro Manzoni avrebbe partecipato assiduamente a queste bische giocando un gioco a carte molto comune tra i giovani borghesi e aristocratici.

Il teatro non era quindi destinato solo alla rappresentazione di spettacoli. Le 700 sedie presenti in platea, che erano destinate alle classi inferiori, erano mobili per poter essere spostate e per creare quindi una zona libera in cui poter ballare e persino assistere a gare di equitazione. In uno dei ridotti situato al secondo piano si trovava addirittura una vera cucina dove i nobili potevano ordinare alla servitù veri piatti alla carta come in un ristorante. Esistono delle carte dell’epoca che testimoniano che dal piano inferiore a tale cucina spesso arrivassero lamenti e proteste a causa dei resti di cibo che cadevano.

#6 I professionisti dell’applauso per supportare i cantanti d’opera

All’inizio del 1800 fecero la loro comparsa a Parigi delle vere e proprie agenzie specializzate nel reclutamento di professionisti dell’applauso o della richiesta del bis. Anche la Scala di Milano dal 1919 si dotò di questi professionisti per poter supportare i cantanti d’opera. Tali professionisti disponevano di un vero tariffario per le loro prestazioni. Il listino prevedeva un compenso di 25 lire per gli uomini e 15 per le donne.

Gli applausi notoriamente alla Scala non sono tutti uguali. La provenienza dell’apprezzamento infatti è determinante per comprendere il gradimento dell’opera da parte dei detentori del gusto. Notoriamente infatti il pubblico più esigente della Scala è quello dei loggionisti le cui lodi o contestazioni decretano il successo o meno di una rappresentazione.

#7 Sul palco c’è il “Punto Callas”, dove la divina si posizionava per fare arrivare la sua voce in tutti i punti del teatro

Una delle artiste più famose di sempre è stata Maria Callas che è passata alla storia, fra le sue svariate performance, per aver vestito i panni di Violetta, protagonista della Traviata di Verdi. Nel 1955, sotto la guida di Luchino Visconti, rappresentò tale personaggio e scrisse una delle pagine più esemplari della storia della Scala. Pare che la divina avesse trovato un punto nel palcoscenico, in seguito chiamato “punto Callas”, in cui essa si posizionava per poter far arrivare la sua voce in tutti i punti del teatro.

#8 Nel ‘700 i biglietti si comprano con il “gigliato”, una moneta in uso all’epoca a Milano

In seguito all’inaugurazione del teatro nel 1778 furono stabiliti i prezzi degli abbonamenti. Per la nobiltà il prezzo era fissato a 6 gigliati, per la cittadinanza 3 gigliati, per le “Cappe nere” ovvero segretari, cancellieri e maggiordomi, 20 lire. Il gigliato era una moneta, detta anche carlino, in uso a Milano all’epoca che era così chiamata per la stampigliatura di gigli nel retro moneta.

In realtà bisogna dire che per poter assistere agli spettacoli era necessario l’acquisto di due biglietti: uno per accedere al teatro e uno per entrare nella platea. Quest’ultima era divisa in una parte arredata con sedie fisse, dette anche “chiuse” poiché dotate di chiavi che consentivano di chiudere la seduta a piacere. Esse avevano un costo di 3 gigliati in prima e seconda fila, di 2 in terza e quarta, 1 nelle ultime due file. L’altra parte era costituita dalle cosiddette “sedie volanti”, che erano gratuite. L’uso di emettere due biglietti distinti fu abbandonato già nel 1797.

#9 I fantasmi che infestano e spaventano i loggionisti

La leggenda vuole che anche la Scala, come ogni teatro che si rispetti, sia infestato da fantasmi. C’è chi dice che lo spirito di Maria Malibran, famosa soprano del XIX secolo, infesti le sale. Altri invece sostengono che il fantasma per eccellenza della Scala sia lo spirito di Maria Callas. Le vittime predestinate di quest’ultima sono gli spettatori che vengono spaventati dal soprano che vuole vendicarsi per essere stata fischiata da un gruppo di loggionisti in occasione di una sua stecca.

Leggi anche: Il fantasma della Callas

#10 Il laboratorio per realizzare le scene negli ex-stabilimenti delle acciaierie Ansaldo

Credits: akropolismilano.it – Laboratorio delle scenografie teatro alla Scala

A partire dal 2001 il Teatro alla Scala ha spostato i suoi laboratori presso l’area delle ex acciaierie Ansaldo a Milano. Qui i laboratori occupano una superficie di circa 20000 metri quadrati dove vengono eseguite lavorazioni artigianali, allestimenti scenici, costumi. In più  qui vengono svolte le prove del coro e della regia. Le dimensioni delle sale prove sono esattamente corrispondenti a quelle del palcoscenico originale.

Continua la lettura con: le cose che non sapevi della Triennale di Milano

GIULIA PICCININI

Continua la lettura con: L’anarchia è un principio naturale

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 
 

“Sto male, sarà COVID?”

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In un approfondimento pubblicato sulla pagina Facebook “Pillole di Ottimismo“, nata dalla collaborazione di numerosi esperti e con la direzione scientifica del virologo Guido Silvestri, della Emory University di Atlanta, Stefano Tasca (Pediatra Neonatologo, Casa di Cura Città di Roma – U.O.) fa un punto della situazione e fornisce alcune utili informazioni su cosa pensare e cosa fare quando si presentano sintomi che potrebbero indicare l’infezione da Covid-19 ovvero febbre e poi tosse secca con iniziale fatica respiratoria.

“Sto male, sarà COVID?”

DISCLAIMER: per motivi ovvi questo scritto è puramente indicativo, non fornisce schemi terapeutici ne sottointende che si possa ricorrere ad automedicazione. Ricordo che la diagnosi di certezza di Covid-19 può essere effettuata soltanto tramite PCR (tampone), o test rapido (attualmente ci si sta organizzando per renderlo disponibile in modo diffuso) o sierologico (dosaggio anticorpi, da convalidare però con eventuale conferma clinica o con tampone o test rapido). Si sottolinea che l’intervento diretto o indiretto del medico curante è essenziale sia per impostare eventuali terapie domiciliari, sia per il controllo del decorso, sia per l’attivazione delle procedure burocratiche di intervento (attivazione USCA, effettuazione tampone, certificazioni e quant’altro).

Contro il coronavirus è necessaria una terapia precoce e a domicilio. Ma distinguere se una persona è affetta da Covid-19 o da normale influenza non è facile poiché, soprattutto nella fase iniziali, i sintomi sono molto simili. Inoltre manca ancora un protocollo per la cura e il trattamento domiciliare dei pazienti affetti da Covid e l’unico farmaco ad oggi approvato per il trattamento della malattia è il desametasone.

Cosa fare se si hanno sintomi da Covid (i più tipici sono: febbre, mal di testa, tosse secca, debolezza muscolare, dolori, perdita gusto e olfatto) 

1) Mantenere a posto la testa, non farsi sopraffare dall’ansia e RESTARE A CASA

2) CONSIDERARE LA PROPRIA COLLOCAZIONE IN FASCE DI RISCHIO PER ETA’ tenendo presente che le persone sopra ai 65-70 anni sono quelle più comunemente affette da forme più significative (ma non necessariamente gravi)

3) CONSIDERARE LA PROPRIA APPARTENENZA A CATEGORIE DI RISCHIO DI COMPLICANZE (se si è obesi, cardiopatici, diabetici, ipertesi, ecc. occorre un intervento certamente più rapido delle autorità sanitarie per una diagnosi eziologica rapida e provvedimenti più mirati)

4) CHIAMARE TEMPESTIVAMENTE IL MEDICO CURANTE descrivendo i sintomi ma anche e soprattutto: a) se si è avuto contatto con soggetti affetti o positivi; b) se si è frequentato qualche ambiente a rischio nei 14 gg precedenti l’insorgenza dei sintomi (luoghi affollati o frequentati da persone che non hanno rispettato la distanza o non portavano mascherine, ritorno da luoghi/Paesi considerati a rischio, lavoro svolto se questo è a contatto col pubblico ed in ambienti chiusi con scarso ricambio di aria, ecc.)

5) METTERSI IN ISOLAMENTO O ISOLARE LA PERSONA AFFETTA collocandola in una stanza, proteggendola con una mascherina che va cambiata ogni 4-6 ore (o meno in caso di rinorrea o tosse frequente e produttiva), usare suppellettili o strumenti o stoviglie e comunque oggetti dedicati da non confondere con quelli degli altri conviventi. Sanificare sempre tutto dopo ogni uso, incluso il bagno (se in casa ne è disponibile uno solo) o far usare al malato sempre lo stesso bagno nel caso se ne abbia più di uno

6) TUTTI I CONVIVENTI DOVRANNO INDOSSARE LA MASCHERINA e l’accesso al luogo dove dimora il malato sarà consentito ad una sola persona, meglio se sempre la stessa

7) Prepararsi al fatto che in caso di tampone positivo SI DOVRANNO SOTTOPORRE ALLA STESSA PROCEDURA TUTTI I CONVIVENTI e tutte le persone esterne ai conviventi che sono venute a contatto con la persona affetta secondo il seguente criterio: distanza inferiore ai 2 metri per un tempo pari o superiore a 15’ nei 4 giorni precedenti i sintomi

8) ADOTTARE TERAPIA SINTOMATICA (antipiretici ed in particolare ASPIRINA, dato il suo potere anche antiaggregante piastrinico e fluidificante sulla circolazione sanguigna, antidolorifici, decongestionanti nasali in caso di rinite, idratazione) per contenere le manifestazioni più fastidiose. TENERE IN CASA UN PULSIOSSIMETRO

9) IDRATARE EFFICACEMENTE IL SOGGETTO AFFETTO con soluzioni (tisane, succhi di frutta diluiti oppure mediante sali in bustine da sciogliere) e NON CON SOLA SEMPLICE ACQUA (la febbre elevata induce sete ma la somministrazione di sola acqua può provocare, se ingerita in eccesso, emodiluizione con successiva diselettrolitemia e disturbi associati)

10) MANTENERE UN CONTATTO QUOTIDIANO, anche solo telefonico, COL CURANTE in modo da monitorare l’evoluzione e decidere eventualmente se il decorso impone un ricovero per terapie più specifiche non effettuabili a domicilio oppure se si è in presenza di patologia gestibile a domicilio.

Farmaci da tenere in casa ma rigorosamente da non usare se non dopo indicazioni del medico curante

Nessun trattamento farmacologico può essere iniziato autonomamente e senza le indicazioni del medico curante ma avere in casa i seguenti farmaci potrebbe accelerare l’inizio della cura in caso di prescrizione da parte del medico curante.

FARMACI DA TENERE IN CASA MA RIGOROSAMENTE DA NON USARE SE NON DOPO INDICAZIONI DEL MEDICO CURANTE:

1. Complesso Amoxicillina/acido Clavulanico in compresse da 1 grammo (l’azitromicina è una alternativa in caso di testimoniata allergia alle penicilline)*

2. Desametasone in compresse*

3. Clexane 4000 in fiale (uso sottocutaneo)*

4. Acido acetilsalicilico come antipiretico (al posto della tachipirina a meno di essere allergici all’aspirina)

5. N-Acetilcisteina in bustine

* Farmaci acquistabili solo con ricetta medica. Acquisto e uso vanno prescritti dal medico

Per prevenire

Per quanto riguarda la prevenzione (seppure generica e non specifica per il SARS-COV-2) si raccomanda, qualora si sia in presenza di carenza, di reintegrare LA VITAMINA D (ovviamente dopo consultazione col curante che ne indicherà dosi e tempi di somministrazione.

Continua la lettura con: quello che bisogna sapere dei tamponi

LAURA COSTANTIN

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🛑 6 novembre: RECORD di nuovi contagi in Italia e in Lombardia

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🛑 Lombardia. I dati di oggi. In Lombardia i decessi calano leggermente, ma i contagi toccano nuovi massimi. Però l’aumento anche dei tamponi porta a mantenere stabile il tasso di positività. Peggiorano le cose a Milano, nelle terapie intensive e, in generale, in tutta Italia. 

#1 Decessi: lieve calo in Lombardia, stabili in Italia 

Decessi in Lombardia: dai 139 di ieri ai 131 di oggi. Come riferimento: nel picco del 21 marzo i morti del giorno in Lombardia erano stati 546.
Stabile il numero di morti in Italia: dai 445 di ieri ai 446 di oggi

#2 Cresce il numero di nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia

Cresce il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia: dai +15 di ieri ai +48 di oggi, per un totale di 570 ricoverati.
Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione è del 37,2%. Anche in Italia aumentano i ricoveri in terapia intensiva: dai +99 di ieri ai +124 di oggi. 

#3 Nuovo record di contagi in Italia e in Lombardia

Crescono ancora i nuovi contagi. Ieri i nuovi casi in Lombardia erano stati 8.822, oggi sono stati 9.934, che superano il picco di 8.919 di sabato. A Milano e hinterland crescono dai 3.654 di ieri ai 4.296 di oggi. 
Crescono i nuovi casi anche in Italia segnando un nuovo record: dai +34.505 di ieri ai +37.809 di oggi.
Aumentano però anche i tamponi: in Italia dai 220.000 di ieri ai 234.000 di oggi.
In Lombardia erano stati 43.716 mentre oggi risultano 46.401.

#4 Stabile il tasso di positività in Lombardia, mentre sale in Italia

Stabile il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia: dal 21,2% di ieri al 21,4% di oggi. Significa che su 100 tamponi 79 sono negativi.
Sale leggermente anche il tasso di positività in Italia: dal 15,7% di ieri al 16,1% di oggi.

#5 Tasso di crescita dei contagi: +4,3% in Lombardia. 

Cresce il tasso di nuovi contagi in Lombardia, dal +3,9% di ieri al 4,3% di oggi.
Il più ALTO in Basilicata (+8,5%), in Campania (+6,1%) e in Umbria (+6%).

Ci vediamo domani

Fonte dati: Protezione Civile

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🛑 Il grafico dell’evoluzione dei contagi nelle REGIONI ITALIANE: le più CRITICHE risultano tre regioni GIALLE

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Criticità Covid nelle regioni italiane (elaborazione di Corrado Giustozzi - dati al 5 novembre)

Questo grafico, piuttosto noto in epidemiologia, elaborato da Corrado Giustozzi  rappresenta lo stato delle Regioni italiane rispetto a due indicatori molto importanti che servono a dare un’idea rispettivamente di quanto, in una certa zona, il contagio sia già diffuso (asse orizzontale) e di quanto rapidamente si stia sviluppando (asse verticale).

Il grafico dell’evoluzione dei contagi nelle REGIONI ITALIANE: le più CRITICHE risultano tre regioni GIALLE

Criticità Covid nelle regioni italiane (elaborazione di Corrado Giustozzi – dati al 5 novembre)

Asse orizzontale: l’incidenza (numero di casi registrati per milione di abitanti nelle ultime due settimane)

Il valore sull’asse orizzontale, detto “incidenza”, rappresenta il numero di nuovi casi registrati nelle ultime due settimane diviso per la popolazione della Regione, ed è espresso quindi in casi per milione di abitanti. Esso ci dà l’idea di quanta parte della popolazione ha contratto il virus in tempi recenti (ossia ignorando tutti i casi del passato più lontano).

Asse verticale: il tasso di crescita (crescita dei contagi rispetto alla settimana precedente)

Invece il valore sull’asse verticale, detto “tasso di crescita”, rappresenta quanto il contagio è cresciuto rispetto alla settimana precedente in termini relativi, e si misura quindi in percentuale. Esso ci dà l’idea di quanto rapidamente l’infezione stia progredendo nella Regione.

La stella: posizione media di tutte le regioni

Assieme ai punti che rappresentano le varie Regioni, nel grafico è indicata con una stella la posizione della media di tutte le Regioni rispetto ai due valori. In questo modo è possibile valutare con immediatezza non solo quali Regioni si trovino in posizione migliore o peggiore l’una rispetto all’altra, ma anche di quanto la loro posizione si discosti dal valore medio generale. La posizione della media definisce inoltre quattro aree caratteristiche del piano, che caratterizzano ulteriormente le Regioni che le popolano.

Regioni “virtuose” (infezione poco presente e con lenta crescita): Marche, Sardegna, Emilia e Trento

Nell’area posta in basso e a sinistra rispetto alla media vi sono le Regioni “virtuose”, dove l’infezione è meno presente e cresce più lentamente: Marche, Sardegna, Emilia-Romagna e provincia autonoma di Trento. 

Regioni “stabili” (infezione molto presente ma con bassa crescita): Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria

In basso e a destra rispetto alla media vi sono le Regioni più stabili, dove l’infezione è più presente ma cresce più lentamente: Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria. 

Regioni “problematiche” (infezione poco presente ma con alta crescita): Calabria, Basilicata, Molise e Lazio

Nell’area in alto e a sinistra rispetto alla media vi sono le regioni problematiche, dove l’infezione non è ancora molto presente ma sta crescendo rapidamente, in particolare: Calabria, Basilicata, Molise e Lazio. 

Regioni “critiche” (infezione molto presente e con rapida crescita): Campania, Umbria e Toscana 

Infine nell’area posta in alto a e destra rispetto alla media vi sono le Regioni più critiche, dove l’infezione è più presente e cresce più rapidamente: Campania, Umbria, Toscana e provincia autonoma di Bolzano. 

Utilizzo della media mobile per attutire le variazioni giornaliere

Naturalmente la situazione rappresentata nel grafico non è statica ma dinamica, ossia evolve continuamente: i punti infatti si spostano sul piano di giorno in giorno, riflettendo l’evoluzione del contagio nella Regione che rappresentano. Per ridurre i bruschi salti dovuti alle normali fluttuazioni casuali nei dati, i valori di questo grafico sono ottenuti trattando i dati delle serie storiche mediante una particolare tecnica statistica, denominata “media mobile”, che in qualche modo smussa le asperità dei dati consentendone una rappresentazione più chiara e leggibile.

In questa particolare versione del grafico, inoltre, i punti sono di colore giallo, arancione o rosso a seconda dell’area di rischio cui il DPCM del 3 novembre ha assegnato la corrispondente Regione.

Elaborazione dati di Corrado Giustozzi

Continua la lettura con: Lombardia in lockdown, Campania e Lazio no: questi dati non tornano

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Milano: nuovo passaggio a NORD-OVEST

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Credits: archiportale.it

Nuovo investimento sul trasporto pubblico milanese per rendere più efficienti i collegamenti tra l’area metropolitana e la città. In particolare per mettere in connessione l’area Mind, il nodo di interscambio Rho/Fiera, Arese e l’area ex Fiat – Alfa Romeo. Il punto sullo studio.

Milano: nuovo passaggio a NORD-OVEST

# Pronti 150.000 euro per lo studio di fattibilità tecnica e economica

Una delibera approvata dalla Giunta regionale, secondo lo schema di accordo tra Regione Lombardia, Città metropolitana di Milano, Comune di Milano e Arexpo S.p.a., ha disposto lo stanziamento di 150.000 euro per realizzare la prima fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo alla realizzazione di un sistema di trasporto pubblico di collegamento tra Milano, l’area Mind, il nodo di interscambio Rho/Fiera, Arese e l’area ex Fiat – Alfa Romeo. 

# Obiettivo: velocizzare gli spostamenti tra MIND, Rho Fiera, Arese e Milano

Il commento dell’Assessore ai Trasporti che ha proposto la delibera: “Lo studio verificherà la fattibilità di realizzazione di opere per il potenziamento e la riqualificazione del trasporto pubblico locale a servizio degli abitati di Rho, Arese e Lainate, con l’obiettivo di efficientare il più possibile il Tpl in relazione agli insediamenti attuali e futuri che interessano la zona. Il tutto tenendo conto della necessità di implementare le connessioni con l’area Mind ed il centro del capoluogo lombardo. Anche in questo caso, Regione Lombardia finanzia i costi del progetto di fattibilità. Chi vive e lavora in queste aree, Mind ed ex Fiat-Alfa Romeo Arese, coinvolte da processi di rigenerazione urbana, infatti, deve poter contare su un sistema di trasporto in grado di soddisfare la domanda e le aspettative dei cittadini”.

Fonte: mobilita.org

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Fuga dalla LOMBARDIA: le METE scelte dai milanesi

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Foto Instagram: Valchiavennaturismo

Ci risiamo. Nuovo lockdown, nuova fuga. Ma mentre nel primo caso la rotta era verso sud, questa volta la direzione sembra diversa. Sono molti coloro che nella giornata di Giovedì 5 Novembre hanno deciso di scappare dal lockdown o di trascorrerlo lontano dalle città.

Fuga dalla LOMBARDIA: le METE scelte dai milanesi

#1 In montagna o al lago ma pur sempre in Lombardia: immersi nella natura

Foto Instagram: Valchiavennaturismo – Val dei Ratti

Sono molti coloro che da sempre hanno deciso di evadere dalla frenesia delle grandi città per trovare pace in luoghi più tranquilli immersi nella natura. Con la possibilità per molti di svolgere il proprio lavoro da casa, perchè non cogliere al balzo l’occasione per trascorrere in mezzo alla natura questo periodo di chiusura totale?

#2 Al mare in Liguria: in zona “gialla” cercando la libertà

credits: wikipedia.org – Alassio

Una seconda destinazione molto gettonata risulta la Liguria. Anche se non è tempo di bagni per molti è tempo di libertà, la stessa che si respirava fino a qualche mese fa nelle spiagge della costa ligure. Chi da parenti, nelle proprie seconde case o chi ha deciso di affittarne una per passare questo periodo. Tanti sono coloro che hanno deciso di trasferirsi a poche ore da Milano nelle regioni in zona “gialla” per essere più liberi e non essere costretti a rimanere chiusi nelle proprie abitazioni fino a data da stabilirsi.

#3 In campagna nelle regioni del centro Italia: Toscana su tutte

credits: wikipedia.org – Toscana

Tra le zone più ricercate c’è il centro Italia, che si presenta con la maggior parte delle regioni “gialle”. La Toscana, che da sempre ha colpito i turisti per offrire un panorama immerso nel verde tra ulivi e viti è una delle mete prese più di mira dai milanesi. Grazie ai numerosi vini che offre possiamo ufficialmente dire “Beviamoci su!”

#4 Nei boschi piemontesi in cerca di pace: il quadro autunnale

credits: emotionally.eu – Parco Leopardi

Seppur in zona “rossa”, proprio come la Lombardia e la Valle d’Aosta, i boschi piemontesi sembrano molto gettonati dai milanesi in fuga. Questo territorio ha da offrire passeggiate nei boschi che, dato il periodo, si presentano al pubblico con mille colori autunnali. Lockdown nei boschi su tela

#5 La Svizzera: il ristoro per gli esuli

Instagram: diary_ofeurope -Basilea

Da sempre sono molti i pendolari che ogni giorno percorrono le autostrade che uniscono l’Italia e la Svizzera per motivi di lavoro. Questa volta però molti di loro possono avere la certezza di poterlo svolgere direttamente sul posto ma non quella di quando potranno tornare a casa in piena libertà. Quando il lavoro ti salva la giornata.

#6 Paesi di origine nel centro e sud Italia: un film già visto

Instagram: vit_sud – Matera

Non mancano infine quelli che sono partiti nella stessa direzione della viglia del lockdown. Anche se in questo caso sembrano esserci molti rischi a tornare a casa in regioni che potrebbero arrivare al collasso sanitario da un momento all’altro, risultano al momento ancora sicure. Tra quelle più a sud l’unica regione “gialla” è la Basilicata. Ok, ci sarebbe anche la Campania ma sulla sua sicurezza attuale non ci metteremmo la mano sul fuoco.  Piuttosto che il lockdown totale molti comunque sembra si accontentino anche di un lockdown parziale, o meglio, arancione. Ritorno alle origini.

Continua la lettura con 7+1 COSE che devi sapere sui TEST per il CORONAVIRUS

MARCO ABATE

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SAN MARINO, la piccola Svezia: dove tutto rimane APERTO

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San Marino (@camiilabp- IG)

In primavera il virus aveva colpito duramente la piccola repubblica che con 42 decessi e 1.043 era risultata uno dei luoghi con più vittime in rapporto alla popolazione. La situazione sembra ora molto diversa: l’ultimo decesso Covid risale al 29 maggio e il 12 ottobre con un decreto la piccola Repubblica aveva addirittura proclamato la fine dell’emergenza. Un nuovo decreto il 29 ottobre ha reintrodotto alcune restrizioni, lasciando però aperte attività che in Italia risultano chiuse o sottoposte a forti limitazioni. 

SAN MARINO, la piccola Svezia: dove tutto rimane APERTO

# Il decreto del 12 ottobre: l’emergenza è finita. Eliminata ogni restrizione

Il Decreto n.108 del 12 ottobre sancisce di fatto la fine dell’emergenza. Decadono quasi tutte le restrizioni e relative sanzioni. Rimane solo l’obbligo della mascherina ogni qualvolta non sia mantenuta la distanza interpersonale di almeno un metro per un periodo superiore ai trenta minuti. Cadono i divieti ma si raccomanda un attento stile di vita: è importante mantenere le cautele nei rapporti interpersonali, sul lavoro e più in generale nella vita quotidiana.

# Il nuovo decreto del 29 ottobre: reintroduzione di alcune norme, ma le attività restano aperte

In seguito al rialzo dei contagi, pur senza contare al momento ancora decessi, il 29 ottobre un nuovo decreto reintroduce alcune norme, evitando comunque di chiudere le attività ad eccezione delle ore notturne. Ma vediamo quali sono le misure in vigore a San Marino.

  • Quarantena. Obbligo di autoisolamento e di quarantena per chi ha avuto contatti stretti con positivi e, ovviamente, per i positivi stessi. Nessun obbligo di quarantena per chi arriva da fuori. 
  • Negozi e locali restano aperti, tranne dalle 24:00 alle 4:30.
  • Cinema e teatri restano aperti. 
  • Palestre, centri benessere e spa restano aperte, rispettando le misure previste
  • E’ possibile organizzare congressi e convegni sia in luogo pubblico che privato. Se si prevedono più di 50 partecipanti si deve prima ottenere l’autorizzazione da parte della Gendarmeria

# Restano aperte anche le strutture sportive

Non vengono chiuse nemmeno le strutture sportive, pubbliche e private, in cui è possibile continuare l’attività sportiva e motoria sempre rispettando le misure igienico-sanitarie. Sono sospese le attività collettive e individuali di contatto, sia amatoriali che agonistiche, ma resta pur sempre possibile allenarsi individualmente all’interno delle strutture sportive e all’aperto.

# San Marino offre ai cittadini assistenza a domicilio e supporto psicologico telefonico

A fronte della libertà concessa a cittadini ed esercenti del territorio, la Repubblica di San Marino ha rafforzato gli interventi per far fronte agli effetti collaterali della pandemia, sociali e individuali. Per i soggetti in isolamento la Repubblica ha messo a disposizione interventi d’urgenza presso i domicili e per tutti i cittadini viene offerto un Servizio di Supporto Psicologico telefonico. É altresì consentita l’assistenza gratuita familiare per i minori di 12 anni, i disabili e per i non autosufficienti.

# Obiettivo: ritornare alla vita anche con il virus

Secondo le autorità di San Marino, gestire la convivenza con il Covid-19 non è semplice e non implica, come abbiamo visto, la fine dei contagi. Si sa che il virus continua a circolare e probabilmente lo farà sempre però si ritiene fondamentale imparare a convivere con il virus per riappropriarsi della propria vita, sociale e individuale.

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La nuova classifica dei 10 STATI europei con le misure più RESTRITTIVE

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bagno in russia

Con il nuovo aumento di contagi, terapie intensive e morti, molti stati europei stanno correndo ai ripari per provare a tamponare i danni, ma non tutti stanno reagendo nello stesso modo. Vediamo la classifica aggiornata che tiene conto delle più recenti restrizioni adottate per i cittadini.

La nuova classifica dei 10 STATI europei con le misure più RESTRITTIVE

Premessa. Fuori classifica ci sono le nazioni europee che non hanno più obblighi o imposizioni. Al momento non risultano particolari restrizioni (obbligatorie) in Svezia, Lituania, Lettonia, Estonia, Croazia, Islanda, Serbia, Bulgaria, Bielorussia e Ucraina.

Vediamo invece quali sono i paesi più restrittivi. 

#10 Russia: restrizioni per gli anziani 

bagno in russia

L’obbligo di mascherina è valido in tutto il Paese nei luoghi chiusi in cui si concentrano più persone, negli ascensori, nei parcheggi, sui mezzi di trasporto pubblici e sui taxi. Le nuove restrizioni arrivano da Mosca e riguardano un nuovo sistema di tracciamento dei contatti. Questo nuovo metodo richiede ai clienti di ristoranti e locali notturni di registrare i loro numeri di telefono e scansionare un QR code. Al momento la Russia non accetta l’entrata di stranieri salvo l’eccezione di lavoratori “altamente specializzati”. Continuano a restare chiuse invece le scuole con le lezioni che dovranno svolgersi a distanza. Il presidente Putin sta cercando di evitare in ogni modo qualsiasi tipo di lockdown. Il focus è di applicare restrizioni solo per i più anziani, over 65, cercando di lasciare il resto dei cittadini relativamente liberi. Dal 2 di novembre costano meno i biglietti dei mezzi pubblici fuori dagli orari di punta, per agevolare una migliore distribuzione dei cittadini dentro i mezzi di trasporto. Infine ogni azienda sarà obbligata a lasciare il 30% dei propri lavoratori in smartworking.

Leggi anche: La VIA RUSSA contro la SECONDA ONDATA

#9 Svizzera: obbligo mascherine ma bar e ristoranti chiusi solo di notte e le attività culturali non si fermano. Arrivi dall’estero? Quarantena!

Dal 29 ottobre vige l’obbligo di mascherina in tutti i luoghi, aperti o chiusi che siano, in tutti i cantoni svizzeri. Nel campo della ristorazione le strutture devono restare chiuse tra le 23.00 e le 06.00 e sono permessi al massimo 4 ospiti al tavolo ad eccezione dei genitori con figli. Alle manifestazioni private nella cerchia familiare o di amici possono partecipare al massimo 10 persone mentre è 50 il limite massimo di persone partecipanti a manifestazioni pubbliche. Le attività sportive e culturali nel tempo libero in luoghi chiusi con al massimo 15 persone sono consentite se può essere mantenuta la necessaria distanza e indossata la mascherina. Sono vietati gli sport con contatto fisico. Le regole non si applicano ai ragazzi che non hanno ancora compiuto i 16 anni. Dal 2 novembre la didattica universitaria si svolge solo ed esclusivamente a distanza mentre tutti coloro che provengono da uno stato estero avranno l’obbligo di quarantena preventiva, eccetto chi è in transito o chi è in viaggio di lavoro.

#8 Olanda: spostamenti liberi, chiusi bar e ristoranti, aperti cinema e e teatri, obbligo mascherina al chiuso sopra i 13 anni

16 Aug 2010, Amsterdam, Netherlands — Canal at night in Amsterdam — Image by © Jean-Pierre Lescourret/Corbis

È consentito visitare tutte le regioni e le province anche se il governo consiglia di limitare gli spostamenti. A partire dal 14 ottobre chiusi bar e ristoranti e vietati festival e altri eventi mentre uno dei simboli di Amsterdam e non solo, i coffee shop, possono fornire solo servizi da asporto e devono chiudere alle 20. Restano aperti teatri, sale da concerto, musei, monumenti e cinema ma solo su prenotazione o su richiesta, per un massimo di 30 persone. A casa si possono ospitare non più di tre persone al giorno, esclusi i minori di 13 anni. Non c’è l’obbligo di smartworking anche se è fortemente consigliato.

#7 Germania, lockdown soft (chiusi bar, cinema e ristoranti) ma libertà di circolazione

Credits: germania.info – Erfurt

Chiudono ufficialmente ristoranti e bar a differenza degli altri negozi che restano regolarmente aperti. Al momento le persone possono uscire liberamente senza il bisogno di compilare autocertificazioni o con particolari limiti anche se la situazione resta sotto osservazione. Vengono chiusi per un minimo di quattro settimane i cinema, teatri e altre strutture per il tempo libero nel tentativo di frenare un forte aumento delle infezioni nel Paese. Le scuole rimarranno aperte ma da lunedì 2 novembre anche la Germania avrà il lockdown, seppur parziale, che durerà fino alla fine del mese.

#6 Spagna: coprifuoco di notte, limite agli spostamenti tra regioni ma le comunità autonome possono attuare scelte diverse

Dal 25 ottobre la spagna è entrata ufficialmente in stato di allerta che durerà inizialmente solo 15 giorni con una possibile proroga di almeno 6 mesi, con possibilità di allentarlo qualora i contagi dovessero tornare a diminuire. Coprifuoco dalle 23 alle 6 del giorno dopo applicato in tutta la Spagna, fatta eccezione per le Isole Canarie. Lo stato centrale ha dato piena autonomia alle comunità autonome che potranno decidere di ritardare o anticipare l’ora di inizio e di fine del coprifuoco ma non potranno eliminare le restrizioni e le indicazioni statali. Limitata è l’entrata e l’uscita dalle comunità autonome salvo eccezioni dovute all’assistenza sanitaria, centri educativi o per motivi di lavoro.

#5 Regno Unito in lockdown ma l’istruzione non si ferma mai. Si può uscire ma con criterio

credits: tg24.sky.it

Dal 31 ottobre, dopo l’annuncio del premier Johnson,  l’Inghilterra ha dato il via a un nuovo lockdown di quattro settimane. Avrà inizio giovedì 5 novembre fino al 2 dicembre anche se non si escludono possibili proroghe. Saranno chiusi i negozi non essenziali, i luoghi di svago e di intrattenimento, così come pub, bar e ristoranti che potranno fare solo i servizi da asporto e consegna. Rimarranno aperte le scuole e le università che continueranno a garantire istruzione ai ragazzi inglesi. Nonostante la situazione di lockdown appurata, è possibile uscire per lavoro, per fare esercizio, con la propria famiglia o con una persona di un’altra famiglia, per acquistare cibo e beni essenziali, per cure mediche o per fornire assistenza agli altri. No obbligo di mascherine all’aperto. 

#4 Repubblica Ceca: obbligo di mascherina, vietate vendite al dettaglio ma consentite le cerimonie (anche se con limiti)

credits: camit.sk

A partire da giovedì 22 ottobre il governo ha annunciato un parziale lockdown con divieto di libera circolazione nel Paese se non per motivi lavorativi, sanitari o per acquisti di beni di prima necessità. Le cerimonie come matrimoni e funerali sono consentiti per un numero di persone massimo di dieci.  Sono vietate le vendite al dettaglio, fanno eccezione vendita di cibo, benzina, articoli di drogheria e giornali, tabacco e riviste. A differenza degli altri stati, rimangono aperte officine di riparazione auto, tintorie, farmacie, servizi funebri e fiorai. A partire dal 21 ottobre è stato introdotto l’obbligo di indossare mascherine di protezione se in presenza di qualcuno che non è un membro della famiglia, e in luoghi chiusi accessibili al pubblico.

#3 Italia: lockdown o coprifuoco. Il “Bel paese” diviso in zone. Lombardia in zona rossa? Lockdown totale!

Da venerdì 6 ottobre le regioni sono divise in zone contraddistinte da tre colori: giallo, arancione e rosso.

Zona gialla: vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi lavorativi, di necessità o salute. Chiusi i centri commerciali nei giorni festivi escluse farmacie e punti vendita alimentari. Chiusi i musei e le mostre. Didattica a distanza per le scuole superiori tranne che per studenti con disabilità e in caso di uso di lavoratori. Restano aperte solo le scuole elementari e medie. Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico. Chiusura di bar e ristorante alle ore 18 con la possibilità di svolgere servizio di asporto fino alle 22. Restano chiuse piscine, palestre, teatri e cinema.

Zona arancione: gli stessi obblighi della zona gialla con in più il divieto degli spostamenti in entrate e in uscita da una regione all’altra e da un comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità. Chiusura di bar e ristoranti 7 giorni su 7 con servizio di asporto consentito fino alle ore 22. Niente restrizioni per le consegna a domicilio.

Zone rosse: vietato ogni spostamento anche all’interno del proprio comune in qualsiasi orario senza autocertificazione che attesti la motivazione. Consentito solo l’asporto fino alle ore 22 e per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri ma chiudono i centri estetici. Sospese le competizioni sportive tranne quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP.

#2 Francia: dal coprifuoco al lockdown. Si esce solo per motivi di necessità 

Credits: startmag.it – Macron

Da venerdì 30 ottobre, su richiesta del premier Macron, il governo francese ha imposto il lockdown al proprio popolo. Restano chiusi i bar e i ristoranti ma a differenza di quanto avvenuto qualche mese fa, restano aperte le scuole. Restano aperti per motivi di necessità i negozi essenziali e sono consentiti gli spostamenti per ragioni di lavoro e di sanità, per fare la spesa, per assistere i cari. Sono vietati gli spostamenti non essenziali e quelli tra regioni. Tutti gli spostamenti devono essere fatti indossando la mascherina sia all’aperto che al chiuso.

#1 Belgio: limitazioni parziali alla vita delle persone. Consentito un contatto stretto in famiglia

A partire da lunedì 2 novembre sono chiusi tutti i negozi non essenziali e parrucchieri ed estetisti. Restano aperti i supermercati e le farmacie per garantire cure e cibo. Per non limitare totalmente la vita delle persone, è consentito un solo contatto stretto per famiglia a settimana. Fino al 15 novembre le scuole rimarranno chiuse ma sono permessi gli incontri per un massimo di quattro persone. Continuano nelle loro attività gli hotel che però dovranno garantire il servizio in camera e vietare l’accesso alla zona ristoro. Rimane in vigore, come da lunedì 26 ottobre, il coprifuoco dalle 22 alle 6 a Bruxelles e in Vallonia. Resta obbligatorio l’uso della mascherina ma continuano a restare chiuse tutte le attività di svago e culturali come cinema, teatri, musei e tutte le competizioni sportive salvo i corsi per bambini sotto i 12 anni. Obbligo di smartworking dove è possibile. Il governo inoltre sconsiglia viaggi all’estero ma al momento il paese resta aperto.

Continua la lettura: I sette parametri INVISIBILI di valutazione del governo per chiudere una regione

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🛑 Cacciari: “Devono PAGARE la CRISI anche gli STATALI”

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Credits: piazzapulita

L’ex sindaco di Venezia, filosofo e docente universitario alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, si appella a un principio di equità e di responsabilità: non è giusto che a pagare il prezzo della crisi sia solo una parte dei cittadini.  

Cacciari: “Devono PAGARE la CRISI anche gli STATALI”

# Sul nuovo Dpcm: “La strategia è di tenere la gente a casa. Sono interventi privi di logicità.”

Come riporta Adnkronos, Massimo Cacciari intervenuto in collegamento con Piazzapulita su La7 dice la sua sul nuovo dpcm. “La strategia è cercare di tenere la gente a casa, passando per la linea di minore resistenza. Cerchiamo di tenere aperte fabbriche e industrie, chiudiamo bar e ristoranti: è del tutto ‘casual’. Sono interventi privi di logicità, è palese la contraddittorietà di tre quarti di questi provvedimenti“.

# “E’ intollerabile che questa crisi la paghi metà della popolazione italiana”

Aggiunge che: Se vogliamo evitare catastrofi sociali, ci devono essere provvedimenti di aiuto e di sostegno alle categorie più colpite che sono la metà di questo paese. Servono interventi precisi e rapidi, altrimenti il paese scoppia“.

Lo chiosa finale contro i privilegi degli statali: “Non è possibile tenere la gente a zero euro al mese o a 700 euro al mese. Voglio dire ai miei colleghi dello stato e del parastato, prima o dopo arriveranno a voi, per forza. E io spero che ci arrivino presto, perché è intollerabile che questa crisi la paghi metà della popolazione italiana. Chiedo al governo cosa intende fare. Governo, vuoi dirmi se farai questi interventi e dove andrai a cercare le risorse?“.

Fonte:“Adnkronos” – Cacciari: “Anche statali devono pagare crisi”

Continua la lettura: “Siamo tutti sulla stessa barca”. C’è un’eccezione: i DIPENDENTI PUBBLICI. La proposta: una parte del loro stipendio per aiutare i non garantiti

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🛑 5 novembre: RECORD di nuovi contagi in Italia. Decessi oltre quota 400

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bollettino 5 novembre

🛑 Lombardia. I dati di oggi. Dati in peggioramento, soprattutto in Italia. In Lombardia i decessi tornano sopra quota 100, ma i contagi restano sotto ai massimi. Stabile Milano. Prosegue il rallentamento dei nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia. Accelerano invece in Italia. 

#1 Cresce il numero dei decessi: Lombardia di nuovo sopra i 100, Italia sopra i 400 per la prima volta da aprile

Decessi in Lombardia: dai 117 di martedì e i 96 di ieri tornano sopra i 100, raggiungendo oggi i 139. Come riferimento: nel picco del 21 marzo i morti del giorno in Lombardia erano stati 546.
Forte il rialzo del numero di morti in Italia: dai 352 di ieri ai 445 di oggi. Il livello più alto dallo scorso aprile. 

#2 Scende il numero di nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia

Cala il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia: dai +32 di ieri ai +15 di oggi, per un totale di 522 ricoverati.
Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione è del 34%. In Italia aumentano i ricoveri in terapia intensiva: dai +67 di ieri ai +99 di oggi. 

#3 Record di contagi in Italia. Lombardia vicina ai massimi. Milano è stabile

Crescono i nuovi contagi soprattutto in Italia. Ieri i nuovi casi in Lombardia erano stati 7.758, oggi sono stati 8.822, ancora inferiori agli 8.919 di sabato. A Milano e hinterland sono stabili dai 3.616 di ieri ai 3.654 di oggi. 
Crescono i nuovi casi anche in Italia segnando un nuovo record: dai +30.550 di ieri ai +34.505 di oggi.
Aumentano anche i tamponi in Italia, dai circa 211.000 di ieri ai 220.000 di oggi.
In Lombardia erano stati 43.716 mentre oggi risultano 41.544.

#4 Risale il tasso di positività in Lombardia e in Italia

Risale il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia: dal 17,7% di ieri al 21,2% di oggi. Significa che su 100 tamponi 79 sono negativi.
Sale anche il tasso di positività in Italia: dal 14,4% di ieri al 15,7% di oggi.

#5 Tasso di crescita dei contagi: +3,9% in Lombardia. 

Cresce il tasso di nuovi contagi in Lombardia, dal +3,6% di ieri al 3.9% di oggi.
Il più ALTO in Umbria (+6,4%), Calabria (+5,9%) e in Campania (+5,6%).

Ci vediamo domani

Fonte dati: Protezione Civile

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🛑 Breaking news. Addio all’ALBERO DELLA RINASCITA di via Canonica

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All’inizio del secondo lockdown arriva una notizia che non avremmo mai voluto darvi: l’alberello che durante il primo lockdown era spuntato nel marciapiede di via Canonica è morto. Ne danno la triste notizia gli abitanti della zona. 

Breaking news. Addio all’ALBERO DELLA RINASCITA di via Canonica

Era diventato il simbolo della Rinascita di Milano dall’emergenza sanitaria. In via Canonica, all’altezza del civico 63, nei pressi di Chinatown, durante i mesi del lockdown era apparso un alberello colorato nel bel mezzo del marciapiede. 

com'era
com’era

# Le versioni sulla sua origine

Sulla sua origine si sono alimentate diverse versioni. C’era chi riteneva che non fosse cresciuto da zero durante i mesi di lockdown della città, ma sia stato spostato e piantato in quel punto solo una volta cresciuto. E chi pensava che appartenesse a una donna, proprietaria del ristorante cinese che si trova proprio davanti.

# Una Ciliegia di Gerusalemme: originaria del Perù, un simbolo di resilienza

La pianta fa parte della famiglia delle Solanaceae, è originaria del Perù ed è in grado di resistere al freddo e alle gelate. Il suo nome è Solanum pseudocapsicum, in italiano Ciliegia di Gerusalemme. La sua storia “miracolosa” aveva anche strappato il commento dellAssessore Maran che le aveva dedicato un post: “Sei un fiore che è cresciuto sull’asfalto e sul cemento”, citando Jovanotti.

# Il simbolo della rinascita dal primo lockdown, prima del secondo è appassito 

Era stato per tutti noi milanesi il simbolo di resilienza e di speranza. Si era vestito a festa con le sue piccole bacche arancioni e in tantissimi erano accorsi a vederlo dal vero. Era diventata una piccola star che in silenzio sapeva strappare il sorriso e metteva buonumore.

Purtroppo i lavori per il rifacimento della facciata del palazzo non gli hanno dato scampo. Protetto da una teca di legno ora giace appassito con le piccole foglie ancora attaccate ai suoi minuscoli rami. 

Quello che era diventato un’immagine di resilienza ora mostra un significato opposto. Quasi a voler rappresentare come molti di noi si sentiranno tra poche ore. 

“Grazie per averci fatto compagnia”, è il messaggio che accompagna questa segnalazione. “E scusaci perché non siamo stati capaci di prenderci cura di te“. 

Continua la lettura con: Un ALBERO da MARCIAPIEDE: in via Canonica il simbolo della rinascita di Milano

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